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1 I primi esemplari Ignoto 1910-1930 Italia La voce del padrone

“tombstone” packaging per 78 giri

1920s–1948 © Reagan et al., 2015 Durante il XX secolo i 78 giri erano venduti in confezioni di più dischi, visto che uno solo poteva contenere al massimo cinque minuti di registrazione. Queste confezioni assomigliavano a degli album fotografici rilegati in pelle con il logo della casa discografica impresso o stampato sopra.

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“recortainer” packaging per 78 giri

1920s–1948 progetto di Alex

Steinweiss, commissionato da

Columbia Records © Reagan et al., 2015 Il primo disco con il nuovo sistema messo a punto da Alex Steinweiss fu annunciato con questo disco: al suo interno vi si trovava un foglietto di forma circolare con su scritte le sue peculiarità tra cui quella di “eliminare il maneggiamento del disco”, “evitare di raccogliere polvere”, “entrare nelle normali librerie”, “evitare di tagliarsi con la carta”.

bibliografia

Newelt, J. (s.d.). Alex Steinweiss. ADC • Global Awards & Club. Recuperato 5 settembre 2021, da http://adcglobal.org/hall-of-fame/ alex-steinweiss/

Paulo, J., & Wiedemann, J. (2012). Jazz covers. Taschen. Reagan, K., Steinweiss, A., & Heller, S. (2015). Alex Steinweiss: The inventor of the modern album cover. Taschen.

Spice, A. (2016, marzo 3). The interplay of photography and vinyl explored in new exhibition. The Vinyl Factory. http://thevinylfactory. com/news/total-records-photography-vinyl-exhibition-winterthur/

ALEX STEINWEISS LP Record / Album COVER ART & Sleeve Design— Artists/Designers for the Remington Music Label. (s.d.). Remington. Recuperato 11 maggio 2021, da http://www.soundfountain.org/rem/ remcovart.html

Heller, S. (2010). Reputations: Alex Steinweiss. Eye Magazine, 19(79),19.

Steinweiss Scrawl pagina tratta dallo specimen

progetto del carattere e dello specimen di Alex Steinweiss 1947 © Daily Type Specimen

Mambo for Cats compilation 33 giri, formato 30,5x30,5 cm

1955 progetto di Jim Flora, commissionato da Columbia Records

#illustrazione #lettering

MAMBO FOR CATS

Tipologia artefatto Album 33 giri Artista Vari (Compilation) Luogo e data UA, 1955 Progetto grafico Jim Flora Casa discografica RCA Victor

Nel campo del design delle copertine di dischi si sono affacciati per lo più designer ma anche molti illustratori: uno tra i più degni di menzione è Jim Flora.

chi era jim flora

Nasce nel 1914 in Ohio e frequenta l’Accademia di Belle Arti e in quegli anni partecipa alla Little Man Preess, una piccola casa editrice indipendente per cui realizza illustrazioni. All’età di ventotto anni, nel 1942, affianca Alex Steinweiss nel reparto visivo della Columbia Records, con il compito però di disegnare non copertine ma annunci pubblicitari, manifesti per le nuove uscite, e altro materiale di pubblicità. L’anno successivo Flora diventa direttore artistico della Columbia, dato che Alex Steinweiss in quell’anno entra nella marina militare.

Mentre la maggior parte dei dischi jazz utilizzava la combinazione di tipografia e illustrazione realistica o fotgrafia, lo stile di Flora lo rese particolarmente adatto all’illustrazione di copertine al limite di questo genere musicale. L’esempio secondo noi più eloquente è la copertina per mambo for cats, una compilation di brani, alcuni provenienti dal repertorio jazz, ma interpretati secondo gli arrangiamenti tipici di questo altro stile di musica. Il titolo utilizza la parola “cat” che oltre a significare “gatto” si utilizzava gergalmente nell’ambiente jazzistico per indicare musicisti di grande spessore; in questo contesto “for cats” può essere anche tradotto come “strabiliante”, o al limite “da ballare”. Sul retro del vinile si legge infatti:

Questa è la roba giusta per tutti voi jazzisti - mambo per This is the righteous stuff for all you jazzbos – mambo for cats – and, gatti - e, amico, se non sei un gatto che salta, dondola e urla man, if you’re not a jumpin’, rockin’, screamin’ cat by the time this quando questo disco finisce, non c’è speranza - sei morto. record ends, there’s just no hope – you’re dead.

Sono già undici anni che Flora disegna copertine di album, la prima fu quella per un disco di musica popolare americana uscito nel 1944 per la Columbia. Rispetto ai primi dischi questo disco presenta una maggiore maturità del tratto e soprattutto della composizione, che mantiene una sua coerenza tra il lettering e l’illustrazione, un marchio di fabbrica per Flora.

lo stile di flora

Nel caso di mambo for cats il disegno di illustrazione e lettere è fatto principalmente di linee curve che racchiudono all’interno aree colorate di tre tinte diverse, rosso, blu e nero. Questi colori si alternano scanditi da linee rette e spezzate. Le lettere sono disegnate senza grazie e lo spessore delle aste è pari al più piccolo tratto utilizzato per l’illustrazione, e questa coerenza contribuisce in grande modo a creare l’uniformità e la coerenza di cui si è parlato. A differenza delle altre cover jazz questa riempie tutto lo spazio disponibile, non lasciando che qualche piccolo spazio bianco panna, quasi affetta da orror vacui. Si tratta però di un’altra caratteristica dello stile di Flora, specialmente degli anni più maturi.

Un esempio della tendenza al riempire lo si ha in rialto, una tempera realizzata nel 1950: sopra lo sfondo scuro, ma costituito da ritagli di colori diversi, si stagliano una serie di figure di palazzi molto vicine tra di loro, e all’interno delle quali si muovono una serie di figure umane, estremamente stilizzate. Lo stile di Flora si presta particolarmente al jazz e alla musica molto espressiva perchè è al contempo colorato, legato alla rappresentazione oggettiva ma con un buon grado di astrazione, tanto che si riescono a decifrare i contorni delle figure umane ma i cui tratti sono esagerati e semplificati.

Un’altra caratteristica comune a tutte le copertine disegnate da Flora è la presenza della sua firma, generalmente solo “Flora”, a delineare che si tratta di opere dal carattere unico, come opere d’arte.

Alcuni disegni di Flora sono poi stati usati postumi la sua morte per copertine di dischi, principalmente jazz, in particolare per album del musicista sperimentale Sun Ra, che

Bix And Tram: A Hot Jazz Classic 33 giri, formato 30,5x30,5 cm

1947 progetto di Jim Flora, commissionato da Columbia Records

#illustrazione #lettering nel corso della sua carriera ha avuto modo di sperimentare molto non solo con la musica ma anche con la sua identità a livello visivo: nei costumi, nella grafica dei dischi…

Il tipo di lavoro di Flora è molto autoriale se comparato a quello dei designer che abbiamo visto precedentemente, che si occupano di mettere insieme fotografie e caratteri tipografici esistenti secondo il loro personale giudizio. Jim Flora non solo compone la sua copertina in termini di lettering e illustrazione, ma la disegna come un artefatto completo in cui tutti gli elementi dialogano senza soluzione di continuità.

Rialto tempera su cartone

1950 Jim Flora

At the Pin-Inn 8-8-88 album digitale

2015 Sun ra & his Arkestra disegni di Jim Flora, adattati da Irwin Chusid commissionato da Enterplanetary Koncepts

#illustrazione #lettering bibliografia

Giromini, F. (2020, novembre 22). Finalmente in Italia il libro di James Flora | Artribune. https://www.artribune.com/editoria/2020/11/librojames-flora/

Jim Flora Archive. (s.d.). https://www.jimflora.com/

Whirled Chamber Music CD, formato 13x11 cm

2007 Quartet San Francisco disegni di Jim Flora, commissionato da Albany Music

#illustrazione #lettering

Kenny Burrell

Kenny Burrell, Blue Note, 1956, progetto di Reid Miles illustraz. di Andy Warhol

#illustrazione #tipografia

KENNY BURRELL

Tipologia artefatto Album 33 giri Artista Kenny Burrell Luogo e data Stati Uniti, 1956 Progetto grafico Andy Wahol, Reid Miles Casa discografica Blue Note Records

Durante gli anni ‘50 in America il design grafico trovava applicazione sempre più vasta: nelle pubblicità, nel packaging, sulle riviste; già nel ‘28 l’Americano William Addison Dwiggins pubblicava layout in advertising, aprendo il dibattito in questo campo (kinross, 2010). Così anche i designer di copertine trovano più occupazione e tramite le case discografiche iniziano ad entrare in diretto contatto con i musicisti, spesso partecipando ai concerti o alle sedute di registrazione, alla pari dei fotografi. La partecipazione assidua e la conoscenza della musica erano alla base della loro ricerca visiva. In alcuni casi il rapporto tra designer e artista musicale diventava particolarmente vicino come nel caso del pianista Bud Powell e del grafico Burt Goldblatt, tanto che Powell dedicherà al designer un brano, Burt Covers Bud.

“Mingus once said to me, something I feel very good about: You know, Burt. I like you. You come into a session, you take pictures. I never even know that you’re there.” And that was the most flattering thing that he ever said.”(goldBlatt in paulo & wiedemann, 2012, vol.i, p.172)

Le case discografiche più attive nel campo del jazz in questi anni sono due: la più antica Columbia Records, e la neonata Blue Note Records, che si specializza da subito sul genere musicale. Mentre per la prima incidevano artisti già di grande fama come Frank Sinatra, Sarah Vaughan per la Blue Note iniziano ad incidere artisti meno conosciuti. Il vero decollo per la Blue Note avviene a partire dall’incisione dei primi dischi di Dizzy Gillespie e Charlie Parker, che sanciscono l’avvento di quello che poi verrà chiamato bebop.

A Night at Birdland, vol.2 33 giri, formato 30,5x30,5 cm

Art Blakey, Blue Note 1522, 1956, progetto di Reid Miles uno dei rari esempi di illustrazione

#illustrazione #tipografia

#lettering #fotografia

chi era reid miles

A segnare la storia della casa discografica non ci sono solo gli album incisi, ma anche le copertine disegnate da Reid Miles che inizia la sua carriera nel campo della grafica editoriale, per il magazine Esquire e nel 1955. All’età di ventotto anni viene notato dal fotografo Francis Wolff, fondatore assieme ad Alfred Lion della Blue Note. All’epoca la casa discografica aveva già compiuto sedici anni e a capo del comparto grafico vi era John Hermansader. Miles inizia a lavorare al suo fianco per poi prendere il suo posto di direttore artistico un anno dopo. Le scelte grafiche di Miles risentono molto di quelle di Hermansader e si possono considerare uno sviluppo della grafica del suo maestro.

la direzione artistica di reid miles: lo stile grafico e le eccezioni

Durante i primi anni la direzione di Reid Miles dà spazio alle illustrazioni, anche di grandi autori come Andy Warhol. A partire dagli anni ‘60 la tipograia prende molto più spazio e le illustrazioni vengono completamente soppiantate dalle fotografie di Francis Wolff, che negli anni si era specializzato

i caratteri tipografici nelle copertine Blue Note

© Fonts in Use nel ritratto, in particolar modo dei musicisti sul palco.

La copertina in analisi fa parte dell’elenco di queste eccezioni, ed è caratterizzata dall’uso dell’illustrazione: si tratta della copertina per il disco omonimo di Kenny Burrell uscito nel 1956. A differenza della stragrande maggioranza delle cover progettate da Reid Miles, questa è stata affidata in gran parte ad un illustratore d’eccezione: Andy Warhol. La collaborazione con un artista celebre da parte di una giovane casa editrice è una mossa che aiuta entrambe le parti a crescere: la casa discografica stampa un disco che acquista grande valore economico quasi alla pari di una stampa dell’artista, e fa in modo di rivolgersi

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