La Pilotta di Parma

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PROGETTO PARMA LA PILOTTA DI PARMA BELL’ARMA uno scrigno di tesori Turisti nella nostra città

La Pilotta il Teatro Farnese la Galleria Nazionale CLASSE 2G GROSSI VALENTINA E RONCHINI LISA 2°G

PROGETTO PARMA BELL’ARMA


Strani turisti in cittĂ ... armati di taccuino ci prepariamo alla visita alla Pilotta


IPERTESTI INTERNI

IL TEATRO FARNESE ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ ❏

la storia la pianta l’inaugurazione le naumachie Monteverdi Mercurio e Marte video Il libretto Il libretto di Achillini Mercurio e Marte il testo

❏ Giovan Battista Aleotti ❏ Il bombardamento ❏ Al tempo della costruzione ❏ L’acustica ❏ Le macchine per gli effetti speciali

LA PILOTTA

struttura la pianta storia le idee di Ottavio Farnese ❏ la chiesa di san Pietro Martire ❏ il museo archeologico ❏ mappa riassuntiva ❏ ❏ ❏ ❏

LA GALLERIA NAZIONALE


La Pilotta


LA STORIA La Pilotta fu iniziata nel 1550 da Ottavio Farnese, ma poi ebbe grande sviluppo nei secoli successivi (vedere la pianta). Ottavio Farnese, successore di Pierluigi, non volendo vivere a Piacenza, dove i nobili locali avevano assassinato il padre, si trasferÏ per un periodo nel vescovado di Parma. Successivamente, non soddisfatto, decise di realizzare la Pilotta, un insieme di edifici che dovevano però inglobare anche la Rocchetta Viscontea e la chiesa di san Pietro Martire.


1580

LA PIANTA

1583

1813

1618


LA PILOTTA CHE SI TRASFORMA NEL TEMPO


LA STRUTTURA Entriamo nel cortile interno della struttura delimitato da archi. Qui si giocava alla pelota, un gioco basco, in cui si dovevano utilizzare tutte le parti del corpo. L’edificio è formato da un lungo corridore ( come il Corridor Grande di Sabbioneta e l’ Escorial di Madrid) che collegava la Rocchetta Viscontea al nuovo Palazzo Ducale.

Palazzo Ducale distrutto nel maggio del 1944


CHIESA DI SAN PIETRO MARTIRE La chiesa di San Pietro Martire venne demolita per volere di Napoleone. Al suo posto oggi troviamo una fontana progettata dall’architetto Botta, che ne ricalca perfettamente il perimetro.


LE IDEE DI OTTAVIO FARNESE L’idea di Ottavio Farnese era di realizzare un ponte che collegasse le sponde del torrente Parma alla Pilotta e al palazzo ducale del giardino. Come a Roma dove lo zio Alessandro aveva progettato un ponte tra il palazzo Farnese e la Villa Farnesina, dall’altra parte del Tevere. Quando il torrente è in secca si possono ancora osservare i resti dei pilastri che reggevano il ponte. In seguito, questo venne spostato nella sua posizione attuale (Ponte Verdi) per motivi di sicurezza.


Mappa riassuntiva della Pilotta

pilotta oggi

al suo interno racchiudono : ❖ Pinacoteca ❖ Biblioteca Palatina ❖ Museo Archeologico ❖ Teatro Farnese

struttura

date di costruzione ★ 1580 ★ 1583 ★ 1618 ★ 1813


Il museo archeologico All’interno della Pilotta è presente il museo archeologico voluto da Don Filippo Borbone . Questo contiene molte testimonianze dell’epoca romana come la tavola alimentaria. Ci sono interessanti reperti egiziani e bellissimi vasi greci ed etruschi.

entrata al museo


L’entrata Trionfale del Teatro Farnese

affreschi

giglio Farnese

L’entrata del teatro si trova al primo piano della Pilotta. E’costituita da un grande portale in legno(ha mantenuto ancora il proprio colore) che doveva dare l’impressione però di essere in marmo. Attorno sono ancora visibili degli affreschi che rappresentano colonne e prospettive di una città romana.


il Teatro Farnese


Costruito per volere di Ranuccio I tra il 1617 e il 1618, venne utilizzato solo 8 volte. Ranuccio I desiderava che suo figlio Odoardo sposasse Margherita, figlia di Cosimo De’ Medici per imparentarsi con la potente famiglia fiorentina; perciò, per stupire Cosimo De’ Medici che sarebbe passato da Parma per andare a pregare sulla tomba di San Carl Borromeo a Milano, fece costruire questo teatro.

Teatro Farnese


Al tempo della costruzione Per costruirlo impiegarono solamente due anni. Ranuccio, essendo interessato del lavoro ,andava ogni giorno regolarmente, a controllare l’operato.I lavoratori dovendo impiegare poco tempo, erano costretti a lavorare insieme pittori, falegnami e scultori, perciò fra di loro spesso nascevano discussioni anche molto violente.


Ranuccio I Farnese Ranuccio però non era ben visto dalle altre corti, quindi Cosimo fece finta di essere malato per non partecipare all’inaugurazione che fu dunque rimandata piĂš volte. Alla fine il teatro fu inaugurato ben dieci anni dopo, in occasione delle nozze fra Odoardo e Margherita; ma nel frattempo Ranuccio era morto.


Teatro Farnese Il teatro è stato costruito in modo da creare diverse illusioni: innanzitutto doveva sembrare fatto in marmo (in realtà é in legno). Inoltre doveva dare l’impressione di essere situato in un’antica città romana, perciò sono dipinti scorci di tipici palazzi e strade del tempo.


Teatro Farnese

Inizialmente era una sala d’armi, infatti oltre ad essere dedicato alle Muse, quindi alla poesia, alla danza, etc., è dedicato anche a Bellona, dea romana della guerra. Il giorno dell’inaugurazione, avvenuta il 21/12/1628, Parma era splendidamente addobbata e colma di trionfi e festeggiamenti poiché si celebravano le nozze fra Odoardo Farnese e Margherita de’ Medici, figlia di Cosimo II, il Granduca di Toscana.


Teatro Farnese In occasione delle nozze Monteverdi scrisse l’opera Mercurio e Marte che fu rappresentata per la prima volta nel Teatro Farnese. Durante lo spettacolo inaugurale, per mettere in scena una Naumachia, venne allagata la platea del teatro, pompando acqua dal torrente. La gente si spaventò e fuggĂŹ velocemente, pensando che il pavimento del teatro sarebbe crollato.

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Ricostruzione del Teatro Farnese


La pianta h 22m 86 m

32 m

40m

12m


Il soffitto

Il soffitto del teatro Farnese era molto originale.Questo era realizzato in stucco e si presentava come una volta celeste . Il soffitto del teatro si ispirava a quello del Teatro Olimpico di Vicenza del Palladio come vediamo nelle foto. Il Teatro Farnese è il primo al mondo con la scena mobile Quello di Vicenza, come vediamo nella foto, è ha la scena fissa.


Le macchine per gli “effetti speciali� In Macchina per ricreare la pioggia

questa immagine possiamo notare questa macchina molto particolare che veniva utilizzata per produrre suoni ed effetti speciali, in modo da fare sembrare il piĂš possibile la scena realistica . Macchina con volta celeste


Giovan Battista Aleotti l’architetto Giovan Battista Aleotti

detto l’Argenta, nasce ad Argenta , in provincia di Ferrara ,nel 1546 da Vincenzo Aleotti.Nel 1575 ha la sua prima esperienza da architetto per Alfonso II d’ Este.A Parma è il costruttore e ideatore (su stile palladiano) del Teatro Farnese , che viene considerato il suo più grande capolavoro, con il quale si aprirà un percorso pieno di fama .


Mercurio e Marte

l 21 dicembre 1628 a Parma viene inaugurato il Teatro Farnese, con l’opera monteverdiana Mercurio e Marte . Durante la rappresentazione la platea verrà inondata dall’acqua.Gli spettatori seduti nella cavea a gradoni assistono all’emersione di 8 tritoni e al duello finale su un’isola. Il genere dell’opera è un misto di poesia,musica,torneo e balletto.Questo è un tipo di opera chiamata, operatorneo.


Mercurio e Marte L’opera fu riproposta, sempre al teatro Farnese, dopo ben 380 anni, il 21 giugno 2008, in occasione della Festa Europea della Musica


Claudio Monteverdi l’autore

Claudio Monteverdi, figlio del medico Baldassarre, nasce a Cremona nel 1567 e muore a Venezia nel 1643. Fu uno dei più grandi musicisti italiani ,inoltre nel 1603 diventò maestro di cappella avendo dal 1613 tale titolo a S.Marco, a Venezia. Claudio Monteverdi si sposò con Claudia Cattaneo da cui ebbe due figli :Francesco e Massimiliano.


il Libretto


Il libretto di Claudio Achillini


Tratto da Mercurio e Marte “ L’Aurora

Mercurio e Marte Testo

L'AURORA Lascia Titon, deh lascia, ch'io lasci il roseo letto ch'io tronchi il tuo diletto, io fui già messaggera di quel sol, che fa bello un mondo solo. In questi dì giocondi, io son d'un sol foriera, d'un sol, che nacque ad illustrar sei mondi. Scaldava il sole antico il verde alle campagne, e col raggio fecondo portava i fiori a rallegrare un mondo. Ma questo sol novello coronato d'angelici splendori porta sei mondi a rallegrar sei fiori. Già di perle rugiadosa l'uscio apersi all'aureo dì, bel Narciso, e bella Rosa di mia mano allor fiorì. Or felici i nostri albori fan fiorir di perle i cori. Respirate, o zeffiretti, di dolcezza ai dì felici, e, garrendo gli augelletti rispondete, e voi pendici: tante gioie, e tanti beni dite voi mesi sereni.


Il bombardamento Il 13 Maggio del 1944 ,esattamente alle ore 14.30, ci fu un bombardamento che colpÏ il teatro Farnese. La catastrofe distrusse soprattutto la parte Sud e Ovest della Pilotta m afortunatamente non toccò la porta trionfale, ancora intatta. Per la costruzione del teatro ci impiegarono solamente 2 anni a differenza della ricostruzione che richiese ben 10 anni di duro lavoro.


L’acustica L’acustica del teatro è adatta alle opere liriche e teatrali in quanto , essendo interamente costruito in legno ,riproduce i suoni come se ci si trovasse dentro la cassa di un violino .


LA GALLERIA NAZIONALE

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Entrata alla Galleria


La Galleria Nazionale Introduzione Gran parte delle opere presenti all’interno della Galleria Nazionale , provengono dalle collezioni delle famiglie Farnese e Borbone. La Pinacoteca, spesso sede di mostre temporanee, comprende opere che risalgono al periodo dell’alto Medioevo fino alla metà del 1900.La visita all’interno della Galleria è didatticamente molto importante per la propria formazione culturale. Qui troviamo opere fiorentine, appartenenti alla collezione dei Borbone(Ferdinando Borbone iniziò una raccolta di dipinti sacri), molte sono state smantellate da pareti di chiese sconsacrate del ducato.

IPERTESTI INTERNI: ❏ Il Medioevo ❏ Il Rinascimento ❏ Il Manierismo ❏ Il Barocco

La galleria é stata progettata da Guido Canali (Il progetto di Guido Canali)

Medioevo

Rinascimento

❏ Il Neoclassico Manierismo

❏ Il Novecento


Il progetto di Guido Canali fu realizzato negli anni ‘70 del ‘900. L’architetto ha conservato i muri esterni e portanti, e ha liberato enormi spazi che sono divisi con pannelli mobili su cui sono appese le opere. Ha lasciato in vista i tubolari in ferro a cui sono appesi i pannelli.


INIZIO DEL PERCORSO Medioevo Osserviamo alcune lastre provenienti dal Duomo

Benedetto Antelami (secolo XII – Documentato a Parma nel 1178 e nel 1196) Capitelli con scene del libro del Genesi e del

Libro del Re 1178 circa Marmo bianco, ciascuno cm 36,5 x 33 x 22,5 Provenienza: Parma, Duomo


Medioevo- Porta di San Bertoldo

Anonimo intagliatore

(secolo

XII) Porta di san Bertoldo Legno intagliato e inciso, cm 227 x 103; cm 230 x 100;

spessore cm 10 Provenienza: Parma, chiesa di Sant’Alessandro


Medioevo-San Pietro benedice un vescovo

Anonimo padano fine XII – inizio XIII secolo San Pietro benedice un santo vescovo Affresco, cm 134 x 167 Parma, Duomo, in deposito dalla Diocesi di Parma


Medioevo-Altarolo portatile Paolo Veneziano (documentato dal 1333 – tra il 1358 al 1362)

Altarolo portatile 1335 circa Tempera ed oro su tavola, cm 74 x 74,5 x 4,5 Provenienza: Parma, Palazzo Ducale


Medioevo- La Morte Della Vergine Niccolò di Pietro Gerini (Firenze, noto dal 1368 1415) Morte della Vergine 1370-75 circa Tempera e oro su tavola, cm 244 x 201 Provenienza: acquistata a Firenze nel 1787 da Alfonso Tavoli Canacci

In questo dipinto è presente Gesù che tiene in braccio una bambina che raffigura l’anima della Madonna (“figlia del tuo figlio”, Dante, Divina Commedia)


Medioevo-Polittico di San Pietro Martire Bottega di Agnolo e Bartolomeo degli Erri (documentati dal 1403/1407 al 1460/1479) Polittico di San Pietro Martire dopo il 1450 Tempera su tavola, tavola centrale

col santo cm 90 x 38, storie del santo, cm 55 x 30 Provenienza: Modena, chiesa di San Domenico


Rinascimento-Madonna con il bambino in trono Cristoforo Caselli, detto dei Temperelli (Parma, 1460 circa – 1521) Madonna col Bambino in trono e i santi Ilario e Giovanni Battista e Padre Eterno, 1499 Olio e tempera su tavola, cm 325 x 211 Provenienza: Parma, Duomo, in Galleria Nazionale da 1893

Le dimensioni dei dipinti nel 1500 aumentarono perchè gli altari delle chiese si trasformarono :non sono piÚ piccoli luoghi di preghiera ma grandi luoghi di culto .Rappresenta un vescovo (il suo vero ritratto ) e angeli che cantano.


Rinascimento-Endimione dormiente e Giudizio di Mida GIOVAN BATTISTA CIMA DA CONEGLIANO (CONEGLIANO VENETO 1459/1460 – 1517/1518)

Giudizio di Mida 1505-1510

Giudizio di Mida Olio su tavola, diam. cm 24, 5 Provenienza: Collezione dalla

Rosa – Prati

Endimione dormiente GIOVAN BATTISTA CIMA DA CONEGLIANO Giudizio di Mida 1505-1510 Olio su tavola, diam. cm 24, 5 Provenienza: Collezione dalla Rosa – Prati


Rinascimento-La Scapigliata o Scapiliata Leonardo da Vinci (Vinci – FI – 1452 – Amboise 1519) Testa di fanciulla

detta La Scapigliata, primo decennio

del XVI secolo ,Terra d’ombra, ambra inverdita e biacca su tavola, cm 24,6 x 21 Provenienza: Collezione Gaetano Callani, in Galleria dal 1839

Questo disegno si dice che sia uno studio per altre opere di Leonardo come LA VERGINE DELLE ROCCE (Parigi), il CENACOLO(San Giovanni)e la LEDA E IL CIGNO.


La Vergine delle Rocce (Parigi)

1483/1485 Leonardo da Vinci Museo del Louvre


LA VERGINE DELLE ROCCE IL CENACOLO E LA SCAPIGLIATA

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IL CONFRONTO

Leda e il cigno copia del 15OO da un’opera di Leonardo andata perduta

Galleria Borghese Roma


Rinascimento-Madonna col bambino in trono e i Santi Francesco Raibolini detto il Francia (Bologna, 1450 – 1517) Madonna col Bambino e i santi Benedetto, Giustina, Placido e Scolastica 1515 circa Olio su tavola, cm 228 x 162

Provenienza: Parma, abbazia di San Giovanni EvangelistaĂš


Rinascimento -Incoronazione della Vergine Antonio Allegri, detto il

Correggio (Correggio 1489 – Reggio Emilia 1534) Incoronazione della Vergine 1522 circa Affresco staccato,

cm 212 x 342

Provenienza: Parma, Abbazia di San Giovanni Evangelista, abside


Rinascimanto-Sposalizio mistico di Santa Caterina Francesco Mazzola, detto il Parmigianino (ambito di) (Parma 1503 – Casalmaggiore

1540) Sposalizio mistico di Santa Caterina 1524 circa Olio su tela, cm 74 x 117 Provenienza: Parma, chiesa di San Giovanni Evangelista


Rinascimento-Il Giorno ANTONIO ALLEGRI, DETTO IL CORREGGIO (CORREGGIO,

AGOSTO 1489 – CORREGGIO, 5 MARZO 1534) Madonna col Bambino e i santi Gerolamo, Maria Maddalena,

Giovannino e un angelo

1528

Olio su tavola, cm 205.7 x 141 Provenienza: Parma, chiesa Sant’ Antonio. Trafugata da Napoleone fu fatta tornare a Parma da

Maria Luigia

Gesù accarezza teneramente la testa della Maddalena . Gerolamo mostra la Bibbia a Gesù.


Rinascimento-La schiava turca Francesco Mazzola detto il Parmigianino (Parma 1503 – Casalmaggiore – CR – 1540) Ritratto di giovane donna detto La schiava turca, 1532 Prende il nome dall’acconciatura molto alla moda a

quel tempo. Olio su tavola, cm 68 x 53

Provenienza: collezione del Cardinale Leopoldo de’ Medici


Rinascimento-Annunciazione Antonio Allegri,

detto il

Correggio (Correggio 1489 circa – 1534) Annunciazione Affresco strappato, trasportato su tela, cm 157 x 315 Provenienza: Parma, antica Chiesa dell’Annunciata (fuori le mura, demolita nel 1546); Parma, chiesa dei Francescani; in Galleria dal

1832.


Manierismo-Il martirio dei quattro santi Antonio Allegri, detto il

Correggio (Correggio, agosto 1489 – Correggio, 5 marzo 1534) Martirio dei santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino 1525 Olio su tela, cm 157 x 182 Provenienza: Parma, Abbazia di San Giovanni Evangelista


Barocco FELICE BOSELLI il trionfo dell’abbondanza sulla tavola il pittore spesso si firmava con un gatto FELIX Dispensa con orataggi, funghi, selvaggina, testa di vitello

Civetta, dispensa con selvaggina, punta di formaggio, limoni, gatto, colomba e porcellino d’India

notare sulla sinistra il gatto Felice Boselli (Piacenza 20 aprile 1650 – Parma 23 agosto 1732)

Felice Boselli (Piacenza 20 aprile 1650 – Parma 23 agosto 1732) Dispensa con selvaggina, punta di formaggio,

Dispensa con ortaggi, funghi, selvaggina, testa di vitello e civetta Olio su tela, cm 139 x 164

Provenienza: acquistato dai fratelli Giovanni e Odoardo Rossi nel 1833

limoni, gatto, colomba e porcellino d’India Olio su tela, cm 137 x 163 Provenienza: acquistato dai fratelli Giovanni e


Barocco- G.L. Bernini e RanuccioII

Gian Lorenzo Bernini ( Napoli, 1598 – Roma, 1680) (bottega di) Ranuccio II Farnese cinquantenne, Marmo di Carrara Provenienza: Reggia di Caserta; in Galleria dal 1943

Gian Lorenzo Bernini

(bottega di)

Ranuccio II Farnese quarantenne Marmo di Carrara, Provenienza: Reggia di Caserta, in Galleria dal 1943


La famiglia di Don Filippo di Borbone

In questi due quadri si nota che Boldrighi ha ritratto la moglie con lo stesso abito della duchessa.

La famiglia di Don Filippo di Borbone GIUSEPPE BALDRIGHI (STRADELLA, PAVIA 1723 –

Autoritratto con la moglie

GIUSEPPE BALDRIGHI (STRADELLA, PAVIA 1723 – PARMA 1803)

PARMA 1803) La famiglia di Don Filippo di Borbone 1757 circa

Olio su tela , cm 285 x 415 Provenienza: Firenze, Palazzo Pitti, 1860; in Galleria dal 1928

Autoritratto con la moglie 1757 circa Olio su tela, cm 160 x 125 Provenienza: acquistato nel 1860


FRUGONI IN ARCADIA Il quadro “Frugoni in Arcadia” è stato realizzato da Pietro Ferrari. L’arcadia era il luogo della poesia, dove tutto era eterno e non si conosceva la morte, come un paradiso terrestre. L’uomo che sta predicando una poesia è Frugoni, nobile poeta parmigiano. Nel quadro è presente anche il Pan e numerose ninfe e pastori che ascoltano la poesia.


Neoclassicismo-Trionfo da tavolo Damià Campeny (Matarò 1771 – Barcellona 1855) Trionfo da tavola, 1803 Marmi, pietre dure, bronzo, bronzo dorato Provenienza: Roma, Palazzo di Spagna, in

Galleria dal 1966

Questa imponente struttura è un centro tavola molto prezioso che può essere smontato. Rappresenta divinità dell’Olimpo


Neoclassicismo-Ritratto Di Maria Luigia D’Asburgo In Veste Di Concordia ANTONIO CANOVA (POSSAGNO, 1757 – ROMA,1822) Ritratto di Maria Luigia d’Asburgo in veste di Concordia 1811-14 Marmo, cm 137.3 x 96.5 x 98.4

Provenienza: Versailles, Francia; Colorno (PR), Palazzo Ducale, in

Galleria nel 1848


Neoclassico- Romanticismo Maria Luigia D’Austria

GIOVAN BATTISTA BORGHESI (PARMA, 25 NOVEMBRE 1790 – 11 DICEMBRE 1846)

Ritratto di Maria Luigia d’Austria 18371839

Olio su tela, cm 252 x 192 Provenienza: Parma, guardaroba ducale, in Galleria nel 1887 La corona ducale è appoggiata a un fascio di carte fra la quali si riconosce il progetto del Teatro Regio.


Novecento-La Spiaggia Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911 – Roma 1987)

La spiaggia 1955-1956 Olio su tela, cm 301

x 452 Provenienza: donato

dall’autore


RIASSUNTO DI QUELLO CHE ABBIAMO VISTO

Classe 2G

L. Ronchini, V. Grossi, R.Canali, P. Grassi coordinati dalla Prof.ssa S. Popoli


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