ANNO XXXI N° 41 - 30 Novembre 2014 € 1.00
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Tempo di Avvento Gesù viene a portarci la vera libertà dei figli di Dio Carissimi fedeli, l’inizio di un nuovo anno liturgico, con il tempo dell’Avvento, ci avverte che sta avvicinandosi il Natale. Si tratta di un tempo che vuole essere di preparazione spirituale a fare sempre più spazio a Gesù nella nostra vita di ogni giorno, ascoltando la sua Parola insieme alla comunità parrocchiale. Gesù viene a portarci la vera libertà dei figli di Dio. Il programma pastorale che stiamo seguendo, guidati dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti, ci invita a riflettere sulla dignità e il valore del corpo, degli affetti e della sessualità, dignità e valore che scaturiscono da quel Dio che ha preso corpo nel seno di Maria. San Paolo, nei capp. 5-11 della sua lettera che ci accompagnerà in questo periodo, ci presenta un vangelo che ci aiuta a liberare il corpo, l’affettività e la sessualità dagli idoli del nuovo paganesimo per un amore autentico, capace di costruire solide relazioni tra le
persone e nella comunità cristiana, superando la chiusura egoistica su noi stessi e imparando ad essere attenti e a donarci agli altri come ha fatto Gesù. È quello che san Paolo, imitando Gesù, ha fatto, consacrando tutta la sua vita per annunciare il Vangelo. Dio che si fa uomo in Gesù di Nazareth, proprio perché uomo, ci parla della grande dignità di ogni essere umano creato da Dio e che, quindi, merita di essere amato e rispettato sempre, anche se si trova a vivere in situazioni umanamente povere e disagevoli. Non sempre quest’uomo è nel giusto: l’amore di Dio, se necessario, richiama e corregge, non rifiuta e non strumentalizza mai. Così deve essere anche l’amore che dobbiamo a noi stessi e a tutti. Di cuore auguro a tutti di vivere il tempo dell’Avvento come una grazia che il Signore concede a noi e alla nostra Chiesa diocesana. Con affetto, la mia benedizione. Il vostro vescovo + Carlo Bresciani San Benedetto del Tronto, 30 novembre 2014 SPECIALE a pag. I e II
SOS Il Telefono Azzurro Onlus e l’istituto di ricerca Doxa Kids hanno pubblicato una indagine su l’ADOLESCENZA, molto interessante, ma limitata. Azioni sregolate di gruppi di adolescenti sono diventate il cruccio della nostra città. I risultati della ricerca sono stati presentati il 18 novembre a Roma nel corso di una tavola rotonda presso Palazzo Ferrajoli. All’incontro, moderato da Giovanna Milella, giornalista, conduttrice televisiva e consigliere di amministrazione della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, e introdotto dal Professor Ernesto Caffo, Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus, hanno partecipato numerosi rappresentanti del mondo delle istituzioni e, come commentatori, esperti del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. L’Osservatorio Adolescenti ha coinvolto oltre 1500 giovani dagli 11 ai 19 anni su tutto il territorio italiano, con 100 domande su temi di particolare attualità, tra cui salute e alimentazione, tempo libero e sport, nuove tecnologie e vita online, percezione del proprio corpo e desideri, rapporto con genitori e amici, sessualità e scuola. Come spesso accade è stato ignorato il rapporto con la religione, sempre più convinti che la persona umana e quindi anche l’adolescente, sia fatto a cassetti. Pur così limitata l’inchiesta mostra degli aspetti singolari di un momento così imprevedibile e fluttuante della vita umana. Per dare un’idea di questa precarietà il prof. Caffo nell’introduzione fa riferimento all’opera pirandelliana: uno nessuno centomila. “Uno, centomila, nessuno. Uno il desiderio di trovare una propria identità. Centomila i volti e le maschere, i profili e gli avatar. Nessuno: esserlo è la paura più grande, quella che può spingere ai gesti più estremi”.
Non solo slogan:"Con l’azzardo ti giochi la vita"
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"L'esempio dei Santi aiuti il caro popolo italiano a guardare con speranza al futuro"
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Il sepolcro di santo Stefano Protomartire
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Al termine della Messa celebrata sul Sagrato della Basilica Vaticana per la Canonizzazione di sei Beati, Papa Francesco ha recitato l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Prima della preghiera mariana, il Santo Padre ha salutato tutti i pellegrini venuti a rendere omaggio ai nuovi Santi, in modo particolare le delegazioni ufficiali dell’Italia e dell’India. Ha poi espresso l'auspicio che "l’esempio dei quattro Santi italiani, nati nelle Provincie di Vicenza, Napoli, Cosenza e Rimini, aiuti il caro popolo italiano a ravvivare lo spirito di collaborazione e di concordia per il bene comune e a guardare con speranza al futuro, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili".
segue a pag. 2
La Festa dell’Immacolata Concezione La tradizionale e per certi versi storica, novena dell’Immacolata, presso la parrocchia di S.Benedetto Martire, avrà inizio il 28 novembre alle ore 20,30 con una fiaccolata che partirà contemporaneamente dalle quattro zone della parrocchia: Bruglia, Zona Nord, Cimitero, Suore Concezioniste, per convergere tutte presso «lu Campanò». Da qui poi si andrà in chiesa. È un invito di partecipazione a tutti ad iniziare dalla periferia per onorare la Mamma Celeste e continuare così quella devozione che si fa ringraziamento legata a tragici eventi della nostra storia. Programma a pag. 2
“Finestra aperta sul nostro Seminario regionale”
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INSERTO SPECIALE AVVENTO E ANNO DELLA VITA CONSACRATA
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Indagine su l’ADOLESCENZA Dall’indagine emergono alcune interessanti riflessioni sulla scuola e la famiglia, come pure sul diverso modo in cui maschi e femmine vivono la propria adolescenza nella società moderna. 100 sono state le risposte ed hanno riguardato tutte le problematiche della vita dell’adolescente, manca quella sul sentir religioso che avrebbe resa l’inchiesta completa. Gli adolescenti e i giovani, ai nostri giorni esigono una totalità integrale. Sarebbero state significative le risposte derivanti da un confronto con «una persona reale e perfetta, dominatrice dell’eternità e della storia, padrona della natura e di quanto la sovrasta, capace di soddisfare il sentimento nelle sue vibrazioni più indefinibili ed il pensiero nella sua sistematicità più illimitata, che sappia spiegare con estrema chiarezza i misteri della vita e della morte, che possegga un fascino in grado di aiutarci a superare le lusinghe - in fin dei conti sempre demolitrici delle passioni, che conferisca un senso a tutte le nostre giornate ed offra a tutti una piena realizzazione in qualsiasi circostanza...».
Montalto delle Marche
La ricerca di una risposta alla domanda di significato presente in ogni giovane. Studiare quest’adolescenza forse potremmo venire a capo di problemi che da un po’ di anni rendono insonni alcuni quartieri della nostra città. Questo fuggire negli stupefacenti o nell’alcol da parte di tanti adolescenti che poi si scatenano in azioni vergognose, potrebbe avere una spiegazione: forse c’è qualcosa che manca nella nostra città, un vuoto che determina una sofferenza. L’intervento della polizia è spesso necessaria, ma non sufficiente per risolvere, specie nell’età adolescenziale, problemi esistenziali. Pietro Pompei
In un periodico, ora non più in edicola, nel numero del 07/04/1990, vengono riportate le seguenti espressioni raccolte in discoteche italiane: "La settimana è una noia: qui qualcosa può accadere." "Qui faccio parte del tutto. La normalità degli altri giorni mi diviene sopportabile." "Vengo qui meccanicamente, non per scelta. Non c'è posto peggiore di questo." Un giovane, tornato alla casa del Padre pochi mesi dopo, fece un volantino che fece circolare tra i giovani, dal seguente contenuto: "Per non fare come gli struzzi e coprirci la testa dietro la convinzione che basta far chiudere prima le discoteche per risolvere tutto. In realtà il problema è altrove. È nella incapacità oramai radicata di dare risposte adeguate a quella domanda di significato presente in ogni giovane. La psicologia ossessiva della folla scatenata che tutto autorizza, la violenza dell'impatto sonoro, la presentazione sfrenata e provocatoria di sé, in cui alcool, sesso e spesso droga rappresentano la via per raggiungere una identità, rendono evidente che "si riempie il vuoto con l'inutile", per dirla con Montale: il giovane tenta di rispondere alla sua domanda di felicità
Parola del Signore PRIMA DOMENICA DI AVVENTO - ANNO B VEGLIATE: NON SAPETE QUANDO IL PADRONE DI CASA RITORNERA’
Dal VANGELO secondo MARCO In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!". (Marco 13,33-37)
Con questa domenica ha inizio un nuovo anno liturgico che ci accompagnerà, fino alla fine del prossimo mese di novembre, con il Vangelo di Marco. Il brano che ci viene presentato in questa prima domenica di Avvento sottolinea in maniera particolare, pressante, urgente, il tema della vigilanza. Da notare che in appena cinque versetti viene usata due volte la parola “VEGLIATE” e due volte la parola “VIGILARE”, quasi a voler far penetrare nel lettore l’importanza di questo atteggiamento. Se consideriamo, che Marco, all’inizio del suo Vangelo ci dice che “ IL TEMPO È COMPIUTO “ capiamo meglio il messaggio che il brano vuole con tanta forza farci capire. Il tempo è compiuto, quindi dobbiamo essere preparati all’incontro con il Signore; e in prospettiva storica, per quanto riguarda questo particolare momento, vuole dirci che non possiamo correre il rischio di lasciar passare anche questo Natale, senza incontrare il Signore. Sarebbe un errore imperdonabile non usufruire di questo momento importante, tempo opportuno, per conoscere e seguire l’unico vero Signore.
e di senso cercando un tempo speciale che lo sottragga alla coscienza consueta, cercando di fuggire da una realtà che non sa capire ed affrontare. A cosa serve far chiudere in anticipo le discoteche se non ci preoccupiamo di offrire una realtà "concreta" di vita più vera? Se ci dimentichiamo che non il benessere, ma Cristo fatto carne è la risposta a quella domanda che il giovane vive sempre più spesso inconsapevolmente? Cristo è la chiave per riconoscere nella realtà il dono gratuito di Dio. L'incontro con la carnalità di Cristo presente storicamente in una compagnia di persone che vive nella Sua appartenenza, la Chiesa, è l'unica alternativa ad una vita di noia. Dimenticare questo, ecco la vera causa che spinge dei giovanissimi storditi e stanchi ad addormentarsi alla guida di auto lanciate vertiginosamente oltre ogni ragionevole limite solo perché correndo "la normalità degli altri giorni mi diviene sopportabile." Non è così ancora oggi? Silvio Palombi.
San Marco vuole farci capire che non é possibile che il Natale, il giorno di Cristo, il Signore incarnato, arrivi senza che nella nostra vita si verifichi un cambiamento (una conversione), senza che in noi si rafforzi “la testimonianza di Cristo”. Il Signore vuole parlarci attraverso gli accadimenti della nostra storia personale, quella di tutti i giorni, ma ha bisogno della nostra attenzione, del nostro stare vigili. Ha bisogno di una vigilanza che comporta impegno all’azione, impegno all’espansione del suo Regno nel nostro e nel cuore di tutti gli uomini. Per questo l’evangelista ci ripete in maniera così forte di essere vigili, di non addormentarci su di una vita cristiana senza passione, senza speranza, senza voglia di cambiare, senza amore; non è possibile, non è cristiano. E’ vero che l’incontro con il Cristo è essenzialmente una sua opera, un moto della sua volontà e del suo amore, ma noi dobbiamo metterci nella disposizione di cercare il Signore, di volerlo incontrare, noi dobbiamo prepararci a questo incontro, poiché come dice Isaia nella prima lettura di oggi” Dio va incontro a quanti praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle sue vie”. Quindi vivendo nella sua grazia e praticando la giustizia e la carità, nella gioia e nella speranza, sicuramente il Signore ci verrà incontro e trasformerà il nostro e suo Natale, e la nostra vita in un momento senza fine di gioia piena, e anche noi potremo dire con il salmista “ felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita”. Preghiamo il Signore Gesù di aiutarci a preparare questo Natale vivendo un Avvento pieno di preghiera e di opere buone per essere pronti a ricevere il Signore che viene. RICCARDO PILLOLE DI SAGGEZZA CRISTO E’ LA VITA A CUI BISOGNA TENDERE, E’ LA STRADA DA PERCORRERE. (DE BERULLE) DIO NON E’ SILENZIOSO, SIAMO NOI A ESSERE SORDI (A.D. SERTILLANGES)
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TERZO SETTORE IN CAMPO
Don Gian Luca Rosati: Non solo slogan:"Con l’azzardo ti giochi la vita" “Chi gioca e spera Un ampio cartello di associazioni ha lanciato una Campagna nazionale di sensibilizzazione del- di vincere, si leva gli stracci l’opinione pubblica "decostruendo i messaggi illusori di vincite facili diffusi dall’industria dele si mette i cenci”
l’azzardo". Per non parlare del ruolo invasivo della criminalità che associa alla diffusione capillare Benedetto Riga delle slot-machine nel territorio, la pratica sempre più estesa dell’usura Il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte crescita. Favorito dalle liberalizzazioni e dall’attività delle organizzazioni malavitose, coinvolge ormai milioni di italiani. Per tentare di combatterlo, scende in campo il mondo del Terzo Settore, che chiede una legge quadro e il riconoscimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza garantiti dallo Stato. Un fenomeno in forte espansione. “Non sono più in grado di garantire un buon livello di professionalità”. Con queste parole, Marco Baldini, conduttore con Fiorello della trasmissione “Fuoriprogramma” di Radio Uno, ha lasciato la conduzione. È affetto da ludopatia - l’ha raccontato in un libro autobiografico, “Il giocatore” come milioni di italiani. In una ricerca, il Cnr stima in 17 milioni (42% delle persone residenti in Italia tra i 15 e i 64 anni) il numero di coloro che hanno giocato almeno una volta in un anno, in 2 milioni gli italiani a rischio minimo e in circa un milione i giocatori ad alto rischio (600700mila) o già patologici (250-300mila), che hanno come ricaduta un forte dispendio di risorse sociali ed economiche. L’Italia è tra i primi Paesi al mondo per consumo di giochi: da un fatturato di 24,8 miliardi di euro nel 2004, si è passati agli 84,7 miliardi del 2013. Probabilmente l’impennata è dovuta alla dura crisi economica che sta attraversando il paese, ma un ruolo decisivo lo hanno avuto anche i processi di liberalizzazione di queste attività. Per non parlare degli interessi delle organizzazioni criminali (nel 2013, lo Stato ha introitato solo il 9% dell’intero monte-affari del gioco) - che associano alla diffusione delle slot-machine, la pratica dell’usura. L’iniziativa. “Liberi dal gioco d’azzardo. Con l’azzardo ti giochi la vita”: è questo lo slogan della campagna di comunicazione lanciata da “Mettiamoci in gioco” - la Campagna nazionale contro
i rischi del gioco d’azzardo promossa da Acli, Ada, Adusbef, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp. Si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica “decostruendo i messaggi illusori di vincite facili diffusi dall’industria dell’azzardo. Sono stati realizzati due spot tv e due spot radio, un manifesto, due locandine, una vetrofania, un cartello rotair, un banner per i siti, immagini coordinate per Facebook e Twitter. I messaggi sono rivolti ai cittadini e si chiede un sostegno da parte dei Comuni, perché appoggino la campagna, che prevede “l’impegno di ogni aderente - ha affermato don Armando Zappolini, portavoce di ‘Mettiamoci in gioco’ - a far circolare i materiali della campagna all’interno della propria rete, nei luoghi e negli incontri che organizza a tutti i livelli. Invece di investire soldi per acquistare spazi pubblicitari, scommettiamo sulle relazioni sociali, sulla mobilitazione delle nostre organizzazioni, dei nostri soci e volontari”. Gli obiettivi. La rete degli aderenti chiede che venga presto approvata la legge quadro sul gioco d’azzardo e il riconoscimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza garantiti dallo Stato, per i quali andrebbero stanziate risorse economiche aggiuntive rispetto a quelle ora previste nel Fondo sanitario. “Ogni persona che ha problemi di dipendenza - afferma don Zappolini - deve poter contare su un aiuto professionale e facilmente accessibile da parte dei servizi pubblici e del terzo settore accreditato”.
Dal FORUM
RISCHIO DECADENZA Tra compromesso e frammentazione Basta poco per soffiare sul fuoco, in questa Italia ferma e così aggiungere tensione a tensione: non mancano segnali preoccupanti, con studiosi di diritto del lavoro nel mirino. Dunque nervi saldi, per reprimere con decisione tutte le tentazioni violente, le scorciatoie, le speculazioni Nel tormentato autunno di questo anno di persistente recessione ritorna lo sciopero: la Cgil e la Uil hanno indetto lo sciopero generale per il 12 dicembre. La prima iniziativa di protesta, con contorno di scontri e tensioni in diverse città italiane, ha coagulato forze diverse: non solo i sindacati promotori, ma Cobas, centri sociali e varie espressioni dell’arcipelago antagonista. E’ lo “sciopero sociale”: un vecchio e nuovo contenitore, in cui ci sono le rivendicazioni sindacali, la rivendicazione del lavoro, ma c’è anche l’espressione del malessere sociale dei precari e dei non garantiti, c’è la protesta per la protesta, e c’è anche la politica, il tentativo di inserirsi nella confusa ristrutturazione del quadro politico in atto. Si tratta di obiettivi e di interessi diversi, secondo logiche e storie diverse. E comunque bisogna essere chiari. Perché basta poco per soffiare sul fuoco, in questa Italia ferma e così aggiungere tensione a tensione: non mancano segnali preoccupanti, con studiosi di diritto del lavoro nel mirino. Mai più! Dunque nervi saldi, per reprimere con decisione tutte le tentazioni violente, le scorciatoie, le speculazioni. Nervi saldi dunque, ma anche barra dritta, perché dobbiamo seriamente interrogarci sulle prospettive e sugli investimenti da mettere in atto. E’ l’unico modo efficace per prendere sul serio le ragioni di un malessere che, proprio in un’Italia ferma, sembra moltiplicarsi ed interessare strati sociali, generazionali e aree geografiche diversi
e sempre più estesi. Qualche giorno fa, in occasione del suoi ottant’anni, Carlo De Benedetti, uno degli azionisti di riferimento del progressismo italiano, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha dichiarato, papale papale: “La distruzione del ceto medio creerà una società con pochi ricchi, molti poveri e molti eroi che cercheranno di costruire una famiglia con 1500 euro al mese”. Certo, non è solo un passaggio italiano, ma europeo, con la prospettiva di “una stagnazione secolare”. Ma in Italia, per tanti versi, le cose sono più acute. La vera politica, la politica di cui si chiede il “ritorno”, o addirittura “il primato” non può che partire dalla realtà. Non per prenderne supinamente atto, ma per indicare delle strade. Si possono articolare fiumi di retorica, indicare capri espiatori o specularci sopra. Oppure ci si può mettere al lavoro. In Italia siamo ancora indecisi, nonostante tanto lavorio di progettazione e di discussione. Perché non possiamo non fare i conti con il materiale che abbiamo a disposizione. E non è facile articolare in modo virtuoso il nostro pluralismo, ovvero la forma peculiare della nostra società. Che così rischia di rifluire verso i due vizi, opposti e paralleli, la frammentazione conflittuale o il compromesso occulto. Ovvero, ciclicamente, le ragioni della nostra decadenza. Francesco Bonini
«MA CHE VI HA FATTO LA FAMIGLIA?» «E si ostinano a chiamarlo divorzio breve quando siamo ormai al divorzio immediato o, se vogliamo, automatico» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. «La commissione Giustizia del Senato ha approvato il divorzio senza separazione. Cancellando anche quei brevi spazi di tempo di riflessività contenuti nella proposta in discussione. Eliminando quindi ogni spazio di verifica, prima della decisione di rompere definitivamente il matrimonio. «Verifica che ci sembra il minimo se si vuole continuare a considerare l’unione matrimoniale importante per la coppia, i figli e la società nel suo insieme. Verifica che si potrebbe riempire di contenuti, con servizi di sostegno alle crisi familiari più seri, più diffusi sul territorio, con consultori familiari non più ridotti a soli ambulatori sanitari. «Questo provvedimento fa il paio con la riduzione della separazione prevista dalla stessa legge in discussione a Palazzo Madama e con il divorzio faida-te già passato con la legge che accorcia i tempi della giustizia. Sembra quasi che si sia scatenato un pregiudizio di falsa modernità contro il matrimonio, un senso di rivalsa contro la tenuta del tessuto relazionale familiare. «È vero che l’abolizione della separazione è passata solo grazie ad un colpo di mano perpetrato nel buio della sera tarda e nell’assenza di mezza commissione. Ed è vero anche che diversi senatori, pure nel Pd, hanno annunciato di votare contro quando arriverà in aula, ma resta il fatto che ieri è stata una triste giornata per la famiglia. «Il governo ha infatti chiuso definitivamente la porta alla rimodulazione del bonus fiscale in base ai carichi familiari che come associazioni abbiamo chiesto con forza. In compenso si è circoscritto il bonus bebè ai soli redditi più bassi, in modo selettivo, e non più in modo generalista con il limite a 90mila euro. Una scelta per molti versi più che condivisibile ma che brillare gli occhi al ministro
di don Gian Luca Rosati
«Il fumo uccide», leggo su un sacchetto di tabacco abbandonato, solo e vuoto, in mezzo a una via. Una frase che intende scoraggiare o almeno responsabilizzare il consumatore che non dovrebbe comprare qualcosa che gli si presenta come un veleno. Ma c’è un altro tipo di fumo, più nocivo, che si veste bene, ha colori brillanti e invitanti, viene pubblicizzato da uomini e donne giovani, sorridenti mentre ostentano un successo facile, raggiunto proprio grazie a quel fumo. È un fumo molto denso che annebbia completamente chi ne fa uso, rendendolo via via più incapace di smettere, sempre più dipendente. È il fumo del gioco d’azzardo. Se la realtà plastificata della televisione o dei biglietti della lotteria o del gratta e vinci, ci offre il miraggio di vincite favolose, la realtà quotidiana è ben diversa. Non riesco più a togliermi dalla mente un’immagine che, qualche anno fa, mi ha ferito. Entrando in un bar, sono passato a fianco a un uomo seduto davanti a un video-poker; sembrava un automa incapace di smettere di perdere, ma incapace anche di alzarsi smettendo di giocare. Continuava in modo meccanico a buttare i suoi soldi dentro la macchinetta. La scena mi ha talmente impressionato che ora ogni spot sulle scommesse mi fa venire voglia di cambiare canale o di spegnere la televisione, anche se sto guardando un programma interessante. E non venite a raccontarmi che si può giocare in modo responsabile o che c’è un vaccino contro la dipendenza, perché non mi convincerete mai! Un proverbio della tradizione popolare recita più o meno così: «Chi gioca e spera di vincere, si leva gli stracci e si mette i cenci», avvertendo che, il più delle volte, col gioco d’azzardo non si guadagna nulla e si fa fatica a non perdere niente. Penso sia arrivato il momento per noi cristiani di dare un segno forte al mondo! Se non possiamo direttamente porre fine a questo inquinamento mortale perché gli interessi in gioco sono troppi, possiamo, però, boicottare ogni forma di gioco d’azzardo. Si può smettere di giocare al lotto, di comprare i biglietti della lotteria, di giocare al gratta e vinci, di compilare schedine del superenalotto e di scommettere sulle partite o sugli eventi sportivi. E non facciamolo solo per protestare contro la falsità di chi vende fumo per arrosto, approfittando dell’ingenuità o del bisogno dei consumatori; facciamolo per solidarietà con tutti i malati di ludopatia, con tutti i familiari di chi si è indebitato all’inverosimile, con tutti quei bambini e ragazzi costretti a mendicare il pane a causa degli azzardi dei loro genitori. Noi cristiani non possiamo rimanere indifferenti.
delle Finanze perché riduce lo stanziamento complessivo. Si applica così, per l'ennesima volta, la spending review prima di tutto agli interventi sulla famiglia. «A questo punto» conclude Belletti «se la politica è guardare non solo al singolo atto ma avere uno sguardo complessivo, non possiamo non chiedere al presidente Renzi se questo micidiale combinato disposto anti famiglia sia o no deliberato da parte del suo governo. Almeno un po’ di chiarezza, sia pur residuale, crediamo che le famiglie se la meritino». Daniele Nardi
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MIGRANTES DIOCESANA INCONTRO DELLE FAMIGLIE LATINOAMERICANE "Abbiamo gustato di un pezzetto di paradiso in terra nutrendoci dell’inestinguibile fonte di gioia che trabocca, che colma e riempie il cuore: la Parola di Dio, sempre nuova, potente e che ci sorprende. "Dio non ci toglie nulla e ci dà tanto" ricordava Padre Wilfredo Rodriguez, sacerdote salesiano originario di Barquisimeto in Venezuela che insieme a Don Luis Sandoval, direttore della Migrantes Diocesana, ha guidato l'Incontro per le Famiglie latinoamericane domenica 16 novembre 2014. Un incontro degli amici latinoamericani e le loro famiglie presso l’Oasi di Grottammare, giorno da portare nel cuore e nella memoria per la ricchezza della grazia ricevuta e per la semplicità dell'amore che ha trasmesso a quanti l’hanno vissuto fino alla fine. Si sono radunati i volti nuovi e non di una comunità che cresce, vive e celebra la fede riscoprendola con le proprie tradizioni e spiritualità. Famiglie incuriosite e desiderose di lasciarsi guidare dall'Amore del Padre, che hanno vissuto un’esperienza comunitaria nella preghiera, nella meditazione, nei momenti di gioco festoso e nella condivisione di esperienze di vita. Lo sguardo rivolto al Padre che attraverso la Parola proclamata ci interroga, ci impegna e ci invita ad annunciare Gesù con allegria, perseveranza e forza, partendo dal seno delle nostre famiglie, a quanti s’incrociano per le nostre strade. Nella mattinata, dopo la gioiosa accoglienza con canti latinoamericani, il primo momento della nostra riflessione riguardava il nostro rapporto con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, presente nella meraviglia e nella semplicità del creato e alla ricchezza del dono della vita affidata. Con il tema "la gioia di ritrovare Gesù e il bisogno di condividere la Buona Novella del Vangelo partendo dalla quotidianità famigliare" abbiamo riscoperto la bellezza del Progetto di Dio su ognuno di noi e come "famiglia umana" chiamata ad essere immagine di Dio Creatore che continua ancora oggi la sua opera. "Famiglia, piccola chiesa chiamata a rinnovare il mondo con la forza dello Spirito Santo" Il testo biblico di Gv. 21,1-14: "Gesù apparve a sette dei i suoi discepoli", è un invito alle famiglie a "fidarsi" del Signore, ad operare con delicatezza nella carità e servizio, a non ricadere nella tentazione di abbandonare il Signore Risorto nelle avversità cercando rifugio nelle sicurezze e proposte del mondo di oggi. Seguendo, poi, la traccia del Vangelo Gv 21,15-19: l’incarico amorevole che Gesù dà a Simon Pietro "Pasci i miei agnelli", rivolto a noi famiglia impegna a custodire con cura, ad accompagnare, consolare, sostenere i nostri cari grandi e piccini. Un momento forte, fraterno ed emotivo, è stato l’ascolto e le testimonianze sul testo di Gv.2,1-11 "Le nozze di Cana'", un invito alle famiglie a lasciarsi riempire della fonte inestinguibile della grazia di Dio presente nella vita sacramentale. Il momento conclusivo e fondamentale della nostra giornata è stato la S.Messa in lingua spagnola e italiana concelebrata dai nostri sacerdoti che ci hanno incoraggiato, con il Vangelo domenicale della "Parabola dei talenti", a proseguire il nostro cammino come famiglie facendo moltiplicare i nostri talenti con la consapevolezza della fiducia che Dio ha verso di noi, crescendo nella fede uniti alle nostre parrocchie. Alla fine del nostro incontro Don Luis ha ringraziato la Comunità Latinoamericana presente, la Comunità Religiosa dell'Oasi Santa Maria ai Monti che ci ha ospitato con generosità e Padre Wilfredo che ci ha accompagnato. A conclusione don Luis ci ha invitato alla Celebrazione Eucaristica per il 25° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, che si terrà il 9 dicembre prossimo nella sua Parrocchia Madonna di Fatima in Valtesino di Ripatransone; inoltre ha comunicato che la Celebrazione del Natale multietnico 2014 avrà luogo nella Parrocchia Regina Pacis in Centobuchi domenica 14 dicembre 2014 alle ore 18:00 e sarà presieduto dal nostro Veronica Zegarra e Magda Malavolta. Vescovo Mons. Carlo Bresciani.
Ritiro Spirituale Padre Pio Come di consueto anche quest’anno i gruppi di preghiera di S. Pio da Pietrelcina presenti nella nostra Diocesi organizzano una mezza giornata di ritiro spirituale in prossimità del S. Natale e delle festività natalizie per vivere un momento intenso di preghiera e di riflessione sul mistero della venuta del Salvatore. Il ritiro spirituale è un momento importantissimo nella vita di ogni credente, uno spazio in cui ritrovarsi e ascoltare la parte più profonda di noi, sono momenti di ascolto e di preghiera il cui obbiettivo è scoprire la bellezza di avere Dio come Padre e Gesù come amico e salvatore. La teologia dell’Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine “adventus” (venuta, arrivo) si è inteso indicare l’anniversario della prima venuta del Signore; d’altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi. Il Tempo dell’Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi. Il tempo dell’Avvento e di preparazione al Natale richiama ogni fedele a riflettere sul suo significato più profondo e cioè il rivivere l’attesa e la nascita del Cristo Salvatore, promesso da Dio e annunciato dai profeti. Vogliamo pregare per questo tempo di attesa del Messia che deve venire, che ci chiama a compiere la nostra missione giorno dopo giorno, andandogli
incontro, spogliandoci delle difficoltà e problemi quotidiani, sicuri che Egli ci comprende e ci ama così come siamo. Vogliamo pregare il Padre perché ci conceda, in questo ritiro spirituale, al nostro cuore quella semplicità che riconosce nel Bambino Gesù il Signore, proprio come fece S. Francesco a Greccio. Infatti si racconta che in quella notte quanti erano presenti all’evento di Greccio: “ciascuno se ne tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia”. Erede spirituale di S. Francesco è proprio S. Pio, il quale era devotissimo anch’egli a Gesù Bambino e fu visto la notte di Natale con il Bimbo Divino in braccio. Scriveva ai suoi figli spirituali:”Il celeste bambino faccia sentire anche al vostro cuore tutte quelle sante emozioni che fece sentire a me nella beata notte, allorché venne deposto nella povera capannucia. Oddio, non saprei esprimervi tutto quello che sentii nel cuore in questa felicissima notte. Mi sentivo il cuore traboccante di un santo amore verso il nostro Dio umanato”. S. Pio, secondo i vari racconti dei confratelli, si preparava e viveva l’Avvento come la Quaresima, cioè con il sacrificio di sé. Infatti egli pregava molto anche durante la notte e si offriva come vittima. La sua spiritualità lo portava a unirsi a Cristo e a collaborare per salvare le anime. Che la magia del S. Natale ci illumini il cuore e rafforzi la gioia di condividere, sperare e rinnovare profondamente la nostra vita in Gesù che viene! Barbara
Una festa del CIAO-ACR con i fiocchi in quel di San Savino Metti un gruppo di ragazzi con le loro famiglie, una parrocchia sulle ridenti colline marchigiane, la sapiente guida del parroco don Lanfranco e la collaborazione indispensabile di educatrici del calibro di Tiziana, Monica e Valentina e non da ultimo il Gesù tutto da scoprire e avrai una Festa del Ciao ACR coi fiocchi in quel di San Savino. Nel pomeriggio del sabato i ragazzi hanno sperimentato la bellezza e la fatica di sporcarsi le mani per impastare la farcia. Nella notte ogni famiglia ha cucinato nel forno di casa i biscotti realizzati dai propri ACierrini e al termine dell’eucarestia della domenica sono stati poi donati alla comunità parrocchiale. Un’eucarestia di memoria e ringraziamento per il dono don Piero accompagnati dalle note e dalle voci del coro della Cattedrale. Don Piero è stato parroco della comunità di San Savino, promotore e primo assistente 35 anni fa della neonata ACR nella diocesi Truentina. Poi al termine un fraterno momento di condivisione con i biscotti stavolta realizzati dagli educatori ed i vini nuovi della cantine del territorio Ciuciù e Cocci Grifoni. Emidio Palestini membro dell'equipe regionale ACR
TERRA SANTA - Archeologo palestinese individua vicino a Ramallah il luogo di sepoltura di santo Stefano Protomartire Ramallah – L'archeologo palestinese Salah Hussein al Hudeliyya, a capo della squadra di studiosi impegnati nella campagna di scavi e ricerche presso il sito archeologico di Khirbet El Tireh (a due chilometri dalla città palestinese di Ramallah), ha confermato il ritrovamento di indizi che consentono di identificare quell'area archeologica con il luogo di sepoltura di Santo Stefano, il primo martire cristiano. Le ricerche condotte nel sito da archeologi palestinesi e israeliani fanno parte di un progetto sostenuto dalla Al Quds University e sono concentrate intorno ai resti di un grande complesso bizantino, comprendente
una chiesa e un monastero. In uno degli ambienti studiati – così ha dichiarato l'archeologo ai media locali consultati dall'Agenzia Fides - ci siamo imbattuti in una iscrizione che indica che questa chiesa è stata costruita in onore dell'apostolo e arcidiacono Santo Stefano protomartire, sepolto qui nel 35 dopo Cristo”. Il progetto di studio permetterà di condurre ricerche e campagne ar-
cheologiche nel sito per i prossimi 5 anni. Un'ampia sezione dell'area archeologica appartiene al Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme. E' facile prevedere il futuro inserimento del sito archeologico negli itinerari dei pellegrinaggi in Terra Santa. (GV) (Agenzia Fides 22/11/2014).
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“Finestra aperta sul nostro Seminario regionale” (dicembre 2014) INTERVISTA AL NUOVO PADRE SPIRITUALE DON MARIANO PICCOTTI Il nuovo anno, come accennato lo scorso mese, è iniziato con una novità: l’arrivo di don Mariano Piccotti della diocesi di Jesi come nuovo padre spirituale per il nostro Seminario regionale. Don Mariano dà il cambio a mons. Roberto Peccetti della diocesi di Ancona dopo diversi anni di servizio. In questa finestra vogliamo conoscerlo meglio. Don Mariano, come si è svolto fino ad oggi il tuo ministero nella chiesa di Jesi? “Da oltre quaranta anni sono prete nella Chiesa di Jesi. Ho avuto incarichi diocesani, prima nel Centro vocazioni, poi all’Ufficio Catechistico, quindi come vicario per la pastorale. Da venti anni sono parroco a Castelplanio e da dieci anni anche a Poggio san Marcello. Dopo il servizio per le vocazioni è nato, per volontà delle Suore adoratrici del Sangue di Cristo, un centro di spiritualità a Castelplanio, nel quale io da sempre lavoro in comunione con loro e altri laici”. Come hai reagito a questa nuova proposta? “Ho reagito bene, anche se un po’ sorpreso. Bene perché quest’attenzione alla vita e al discernimento spirituale l’ho sempre vissuta. Sorpreso perché non me lo aspettavo proprio”. Secondo te, perché sei stato scelto per guidare spiritualmente i seminaristi delle Marche? “Non lo so. Forse per quello che, di fatto, ho vissuto sia all’inizio del mio ministero come direttore del Centro Vocazioni, iniziando la pastorale vocazionale giovanile, sia per la presenza al Centro di Spiritualità “Sul Monte” dove le attività sono tutte finalizzate alla crescita spirituale. Penso ai dieci anni di proposta di Esercizi Spirituali nella vita Ordinaria (EVO) e ai tanti ritiri ed esercizi, sempre portati avanti in comunione con altre vocazioni”. Con quale stato d’animo cominci questo nuovo servizio ? E cosa vorresti donare ai giovani seminaristi? “Ho iniziato ad ascoltare le storie vocazionali di questi giovani che hanno deciso di essere qui. Da un lato c’è la meraviglia per quello che sento e per quello che penso il Signore abbia fatto con loro e per loro. Ora sento anche la responsabilità di rispondere a quanto chiedono o esprimono, perché il percorso di discernimento sia secondo il cuore di Dio. Vorrei donare quanto ho vissuto anch’io in questi quaranta anni e più di sacerdozio, cioè la gioia del Vangelo, la fede nella presenza del Risorto, la speranza in un futuro certamente buono, la carità pastorale. Questo sentimento di carità ormai deve prendere corpo in una capacità di scovare i carismi, farli emergere per il servizio al Regno di Dio nella Chiesa, senza atteggiamenti di dominio e di protagonismo”. Ringraziando don Mariano per queste parole e per il suo servizio al Seminario mardon Mariano Piccotti chigiano cogliamo l’occasione per con i seminaristi Michele Montanari e Marco Petracci augurare a tutti i lettori un Santo Natale nel Signore e un sereno e felice anno nuovo da parte di tutta la comunità del Seminario! Ci vediamo il prossimo mese! A presto! a cura di Michele Montanari (Fano) e Marco Petracci (Macerata)
Impegni Pastorali del Vescovo DAL 30 NOVEMbRE AL 7 DICEMbRE 2014 DoMenica 30 noveMbRe Ripatransone Esercizi spirituali per i giovani della Diocesi Ore 17.30 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per l’inizio dell’anno della Vita Consacrata LuneDì 1 DiceMbRe Ore 8.30 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per il Liceo classico “G. Leopardi” Ore 21.00 Centro Pastorale: incontro con gli Uffici pastorali e le Commissioni MaRteDì 2 DiceMbRe Ore 5.30 San Benedetto Tr. - Parrocchia S. Benedetto martire: Rosario e S. Messa Ore 10.00 Episcopio: Consiglio dei Vicari MeRcoLeDì 3 DiceMbRe Loreto CEM GioveDì 4 DiceMbRe Ore 12.30 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per S. Barbara
Ore 18.30 Monastero S. Speranza: S. Messa veneRDì 5 DiceMbRe Ore 9.00 San Benedetto Tr. Auditorium comunale: convegno “Neuroni specchio e riabilitazione” Ore 16.00 Cattedrale: Confessioni Ore 18.30 Parrocchia S. Benedetto martire: incontro con i marinai Ore 20.00 Padri Sacramentini: lezione alla scuola di formazione teologica Sabato 6 DiceMbRe Ore 17.30 Ripatransone Chiesa di S. Filippo: S. Messa Ore 20.30 Martinsicuro Parrocchia Sacro Cuore: cena di beneficenza DoMenica 7 DiceMbRe Ore 12.00 San Benedetto Tr. - Santuario dell’Adorazione: S. Messa Ore 16.00 Istituto Suore Battistine: ritiro USMI
Quarta controversia: Il Figlio dell’uomo è signore del sabato
32. Le SPiGHe StRaPPate Di Sabato Leggiamo Lc 6,1-5. Il testo parallelo, Mt 12,1-8, si ha nella Serie su Matteo n. 58. 1. I discepoli stropicciano le spighe e ne mangiano il seme. «Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani» (Lc 6,1). Luca ci dirà che al seguito di Gesù, oltre gli Apostoli, vi erano anche varie donne «che li servivano con i loro beni» (8,2-3), donne che gli rimarranno al suo fianco ai piedi della crocee e che saranno premiate con l’apparizione del Risorto. Mt 12,1 dice esplicitamente che i discepoli «ebbero fame». Tenendo presenti le ristrettezze alimentari dell’ambiente, la Legge aveva già previsto il nostro caso: «Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non potrai mettere la falce nella messe del tuo prossimo» (Dt 23,26). 2. Vengono accusati di trasgredire il sabato. «Alcuni farisei dissero: “Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?”» (Lc 6,2). «Alcuni» farisei – Gesù ha amici fra di essi (7, 36; ecc.) – accusano i discepoli di trasgredire Il riposo sabatico. Ricordiamo che il sabato - come anche la circoncisione - ai tempi del Nuovo Testamento, e anche dopo, aveva assunto un’importanza esagerata, tanto che si pensava che fosse praticato anche negli inferi (bSan 65b) e si discuteva addirittura se Dio stesso rispettasse o no il giorno di sabato. La Legge prescriveva: «Nel settimo [giorno = il sabato] riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell’aratura e della mietitura” (Es 34,21)». E’ su questa proibizione della «mietitura» che i farisei si appellano per qualificare come illecito ciò che i discepoli hanno fatto, cioè hanno mietuto di sabato strappando le spighe. 3. Gesù interviene e li difende. «Gesù rispose loro: “Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? 4Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?”» (Lc 6,3-4). Gesù rimanda al caso di Davide che sta fuggendo dalla persecuzione in atto che Saul ha scatenato contro di lui e che – trovandosi in grande necessità alimentare – chiede ad Abimèlech cibo per sé e per gli uomini che sono con lui. «Ora se hai sottomano cinque pani, dammeli…”.. 7Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per mettervi pane fresco nel
giorno in cui quello veniva tolto» (1Sam 21,4-7). Questo argomento si ha anche in Matteo. Però a questo, Matteo aggiunge altri argomenti: «che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato» (12,5); «che qui vi è uno più grande del tempio» (12,6); che «misericordia io voglio e non sacrifici» (12,7); infine «Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato» (12,8). In breve, l’affermazione decisiva viene come continuazione di altre argomentazioni ed è – si noti «perché», gár – un’argomentazione. 4. Gesù indica sé stesso come la realtà profonda del sabato. «E diceva loro: “Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”» (Lc 6,5). In Luca, invece, Gesù risponde come se la domanda fosse stata rivolta a lui stesso invece che ai discepoli. «E diceva loro» che richiama molto da vicino le celebri frasi: «Ma io vi dico» (5,22). Poi, Luca riporta l’affermazione di Gesù, non come la continuazione delle argomentazioni precedenti e come un argomento nuovo: è quanto fa Matteo: «Perché, gár, il Figlio dell’uomo è padrone del sabato» (Mt 12,8); ma in forma assoluta, cioè semplicemente: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato» (Lc 6,5). Luca vuole dire che, in quanto è «il Figlio dell’uomo» – cioè nella sua dignità sia messianica (22,67) e divina (22,70-71) – Gesù racchiude nella sua stessa persona la realtà vera del sabato ed è egli stesso il possessore, hò Kýrios, del sabato. Viene da pensare che, nella chiesa di Luca degli anni 80, il sabato forse non creava più problema; ma che occorreva invece approfondirne il significato. Apocalisse 1,10 saprà dare, insieme al contenuto, anche l’ottima denominazione, quella di domenica, qualificandola come he kýriaké heméra, il giorno del Signore, consacrato al Signore, posseduto e permeato dal Signore, cioè da Gesù risorto dai morti. 5. Dal sabato alla domenica. Luca presenta questo passaggio in modo quanto mai significativo,in quanto ricolloca tutto il c. 24, l’ultimo del suo scritto, nel quadro temporale di un solo giorno e lo chiama «il primo giorno dopo il sabato», cioè la domenica (cf Lc 24,1.13.29.33.36.50). Negli Atti Luca ci fa sapere che la domenica era il giorno della Messa domenicale: «Il primo giorno dopo il sabato ci eravamo riuniti a spezzare il pane…» (At 20,7-11). Conclusione. La domenica sia per noi il giorno della Messa, del sereno riposo, della famiglia, della lettura della Bibbia, della pace. Crocettigiuseppe@yahoo.it
NOMINE e DECRETI Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”
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Il Vescovo S.E. Mons. Carlo Bresciani in data 1 novembre 2014 ha nominato Padre Silvano Nicoli Padre spirituale della Comunità diaconale (prot. n. 58/2014 del 19 novembre 2014) e ha confermato Don Nicola Spinozzi come Direttore del Centro Missionario Diocesano (prot. n. 60/2014 del 21 novembre 2014) per un quinquennio.
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Traguardo felicemente raggiunto: sessant’anni di matrimonio Giovedì 30 ottobre 2014 alle ore 18.00 è stato veramente bello celebrare a Sant’Egidio alla Vibrata nella Chiesa priorale Sant’Egidio abate i sessant’anni di matrimonio di Carlo Capriotti & Teresa de Angelis sposati a Cossignano (AP) nella Chiesa Parrocchiale dell’Assunta il 30 ottobre 1954. Sono stati presenti il Vescovo diocesano Carlo Bresciani, io don Tommaso figlio, don Gianni parente a babbo, ì sacerdoti della vicaria “Montesanto”, don Florindo tornato da poco dal Camerun , mia sorella Gabriella, mio cognato Sandro Cameli, mio nipote Mario, la parentela, tanti parrocchiani e amici. Il Sindaco Rando Angelini ha donato agli sposi una bellissima targa ricordo salutandoli con parole bellissime. Attilio Parracciani, no-
CORALE SISTO V
stro vicino di casa, 101 anni!!!, ha proclamato una bellissima preghiera alla Vergine Maria. Sinceramente mi sono commosso, così tutti, nel vedere babbo 88 anni e mamma 77 lodare Dio per il traguardo raggiunto felicemente insieme dopo essere passati attraverso triboli e acciacchi. Il Vescovo Carlo ha risvegliato in tutti il valore, la grandezza del Matrimonio partendo proprio dall’ esperienza vissuta dai miei genitori, di come sia possibile stare così a lungo insieme per molti anni, per sessant’anni, nella buona e nella cattiva sorte. Grazie a Dio per averci donato così a lungo babbo e mamma, a noi figli, a me, don Tommaso sacerdote, e a Gabriella. Grazie…grazie…grazie.
Da Ripatransone
UNA BREVE SOSTA PER RICORDARE I PASTORI DIOCESANI DEFUNTI La giornata di giovedì 20 Novembre ha visto tenersi a Ripatransone il periodico ritiro del clero diocesano, presso l’Istituto delle Suore Teresiane. Dal momento che questo mese è dedicato dalla Chiesa universale al ricordo ed alla preghiera per i fedeli defunti, è sembrato opportuno che i sacerdoti si ritrovassero a celebrare l’Eucarestia nella cripta del Duomo dove è presente una sepoltura che accoglie le spoglie mortali di quattro Vescovi Ripani. Si tratta infatti di Mons. Luca Niccolò Recco (1687-1765) Ripano, Francesco Alessandrini (1822-1881) nativo di Gubbio, Giacinto Nicolai (1834-1890) da Monteprandone e di Luigi Boschi (18531924) oriundo di Potenza Picena. Essi sono accolti in un sacello comprendente da una stele marmorea con stemma vescovile, attorniato dalla scritta “Per Crucem ad Lucem”, ed una crocifissione del ceramista ascolano Marinucci (1921-1981), tale composizione è sorretta da un basamento recante l’iscrizione in latino con i nominativi dei presuli. Ricorre proprio quest’anno il quarantennale di questa collocazione che fu voluta dal Vescovo Radicioni, il quale invece volle essere sepolto, con espressa volontà testamentaria, nel Duomo di Ripatransone nella prima cappella di destra, sotto l’antico crocifisso che la tradizione vuole sia stato donato da San Pio V. Con una solenne processione il giorno 11 Febbraio del 1974, infatti, furono prelevati dal civico Cimitero i resti dei vescovi che vennero traslati con grande concorso di popolo, clero diocesano, autorità civili ed associazioni. Contestualmente furono promosse iniziative culturali finalizzate a conoscere meglio queste personalità, in modo particolare quella di Mons. Luca Niccolò Recco che fu appassionato studioso, archeologo insigne e si distinse per saggezza, spirito di carità, nonché dottrina letteraria scientifica. Lo scopo di questa iniziativa fu senza dubbio quello di facilitare la memoria delle nostre radici e di rilanciare il senso di identità per la nostra diocesi tutta. Il testimone è stato raccolto oggi dal nostro Vescovo Bresciani e dal presbiterio con questa scelta simbolica, con la volontà di ricordare il passato per affrontare con maggior fiducia le sfide che Silvio Giampieri presenta il futuro.
Domenica 30 novembre presso il paese alto di Grottammare si terrà “LUMINABORGO”, la cerimonia di accensione dell’albero e delle luminarie, voluto dall’associazione “Paese Alto”, è questo il prossimo impegno che affronterà la Corale Sisto V che nell’occasione terrà un esibizione presso piazza Peretti per creare il clima natalizio nel suggestivo vecchio incasato di Grottammare. La Sisto V viene dall’esibizione di sabato 27 settembre in occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dell’Oasi Santa Maria dei Monti presso la Chiesa annessa al convento francescano risalente al XVII secolo con un Concerto diretto nella prima parte dal M° Nazzareno Fanesi e a seguire dal nuovo M° Massimo Rodilossi, magistralmente accompagnati dal M° Giuseppe Sabatini. Nell’abside sopra l’altare maggiore è custodita la Madonna col Bambino, a cui la Corale ha dedicato alcuni brani, proseguendo nella seconda parte del Concerto con il “Va’ pensiero” di Verdi ed un brano finale eseguito come omaggio alla Città di Grottammare. Presenti al Concerto il Vice Sindaco Alessandro Rocchi ed il Sindaco della Città di Grottammare Enrico Piergallini, il quale, prendendo parola, ha sottolineato come la Corale, presente sul territorio da più di trent’anni, sia capace di rinnovarsi ma rimanere comunque fedele al suo percorso ed a tal proposito un ringraziamento particolare è stato rivolto al giovane solista Antonio Malavolta, ultimo prezioso “acquisto” della Corale. La serata offrì l’occasione per presentare il nuovo M° Massimo Rodilossi, il quale affiancherà il Direttore Artistico M° Luigi Petrucci nel nuovo percorso che la Corale si appresta a fare. Ci piace ricordare che con la collaborazione del M° Rodilossi la Corale Sisto V il 20 luglio si è esibita allo Sferisterio di Macerata, dove, in occasione delle Nozze d’Oro tra Opera e Sferisterio, 1500 coristi provenienti da tutte le Marche hanno vissuto un’emozione unica nell’esibirsi insieme all’Orchestra ed al Coro lirico Marchigiano con quattro brani tratti dal gran finale del secondo atto dell’Aida. Si rinnova quindi l’invito a tutta la cittadinanza per domenica 30 novembre ore 18.30 presso il Paese Alto di Grottammare. Il Presidente, Marco Concetti
CANTA E CAMMINA… NELLE REALTÀ MUSICALI DELLE NOSTRE PARROCCHIE La memoria liturgica della Patrona Santa Cecilia spinge alla riflessione e alla preghiera Come ogni anno, anche in questo novembre la Comunità cristiana di Montalto ha voluto riflettere e pregare nella memoria liturgica di Santa Cecilia, vergine e martire, Patrona, secondo la tradizione, della Musica e del Canto sacro. La spiegazione più plausibile di tale patrocinio sembra quella di un’interpretazione sbagliata dell'antifona d’Introito dell’antica Messa celebrata nella festa della Santa. Il testo di tale canto sarebbe: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar (“Mentre suonavano gli strumenti, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa”). In realtà i codici più antichi non riportano questa versione dell'antifona, bensì Candentibus organis, .... gli organi, quindi, non sarebbero affatto strumenti musicali, ma gli strumenti di tortura, e l'antifona descriverebbe Cecilia che “tra gli strumenti di tortura incandescenti cantava nel suo cuore soltanto per il Signore”. Sta di fatto che a partire dal XV secolo la raffigurazione della Santa si iniziò ad arricchire di un piccolo organo portativo, o di altri
AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO
Agente Generale Cinzia
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strumenti musicali o partiture, al fianco o in mano alla stessa. Anche la piccola immagine davanti alla quale i fedeli di Montalto hanno potuto raccogliersi in preghiera nella giornata del 22 novembre u. s. ha queste caratteristiche. Nella Santa Messa delle ore 18:30, presieduta dal Parroco don Lorenzo, i membri dei due Cori parrocchiali, che si alternano nell’animazione liturgica delle due Sante Messe della Domenica mattina e delle altre occasioni di festa, hanno cantato per il Signore, proprio come la Santa giovane romana ispira ancora oggi a tutte queste belle realtà delle nostre Comunità. Al termine della Celebrazione la recita della “Preghiera del musicante” ha così raccolto insieme ai presenti, nella comune invocazione, anche i giovanissimi musicisti della Banda cittadina, che frequentano durante la settimana i corsi di gentilmente offerti dal Maestro Giuseppe Paci, competentissimo animatore e formatore di tante realtà musicali locali e non, e ai cantori degli altri Cori del comprensorio montaltese, regolarmente impegnati nella dedizione al canto e al servizio alle diverse Parrocchie del territorio sistino. lauretanum
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI Sezione di San Benedetto del Tronto
FESTEGGIATA LA RICORRENZA DELLA “VIRGO FIDELIS” PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Alle ore 18 del 21 novembre nella Parrocchia S.Pio X, i Carabinieri della Compagnia di San Benedetto del Tronto, gli iscritti all’Associazione Nazionale Carabinieri ed i loro familiari alla presenza delle Autorità civili e militari della città, hanno festeggiato la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri partecipando alla Santa Messa Celebrata dal Vescovo Mons. Carlo Bresciani. I partecipanti alla Santa Messa hanno seguito con attenzione l’omelia del Vescovo che molti hanno ascoltato per la prima volta. La celebrazione è stata arricchita dai canti della corale polifonica Giovanni Tebaldini diretta dal maestro Guerrino Tamburrini che ha regalato agli intervenuti una magistrale esecuzione dell’inno alla Virgo Fidelis cantato subito dopo la “Preghiera del Carabiniere”. Due momenti che hanno toccato i cuori dei vecchi ed anche dei giovani Carabinieri. Al termine della Santa Messa ha preso la parola il Capitano Comandante della Compagnia Carabinieri Pompeo Quagliozzi per dire che alla data del 21 novembre, festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri sono legati due importanti avvenimenti il ricordo degli orfani dei carabinieri caduti in servizio e la battaglia di Culqualber ove i carabinieri di un intero battaglione sacrificarono la loro vita lanciandosi ad un impossibile assalto alla baionetta contro preponderanti forze nemiche. Dopo la rituale foto di gruppo ai piedi dell’altare insieme al Vescovo e al parroco Monsignor Vincenzo Catani, la festa si è conclusa nel sottostante salone parrocchiale gustando le varie specialità di dolci offerti dalle Benemerite e conversando fra vecchi amici e colleghi. Di una speciale appendice storica si è reso protagonista un vecchio maresciallo, il quale, stimolato dalla lettura della preghiera del carabiniere, ha raccontato ad un gruppo di amici che sia la preghiera che il titolo di Virgo Fidelis quale patrona dell’Arma risalgono all’anno 1949 e sono opera dell’ordinario militare d’Italia, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero da Cavallerleone, mentre l’inno alla Virgo Fidelis è stato scritto dal Prof. Mario Scotti e musicato dal celebre maestro della Elbano Banda dell’Arma dei Carabinieri Domenico Fantini.
“LA PAROLA SECONDO GIOVANNI” Un utile libro del prof. Tito Pasqualetti che sarà presentato sabato 6 Dicembre alle ore 17 presso la Sala Giada dell’Hotel Calabresi da Mons. Vincenzo Catani.
“Il Mondo dell’Infanzia” Ha partecipato il Circolo Parrocchiale S. Giuseppe - ASD/APS L’Associazione Sportiva Dilettantistica S. Giuseppe, attraverso l’invio di scheda curricolare, è stata selezionata, insieme ad altre 24 associazioni culturali e sportive, a partecipare alla manifestazione “Il Mondo dell’Infanzia”, la più grande iniziativa del Centro Italia dedicata ai bambini, che coinvolge, da qualche anno, anche genitori, insegnanti, studenti, educatori, psicologi, pediatri e tutti coloro che si occupano della prima infanzia, con l’intento di sviluppare e promuovere le tante attività che ruotano attorno al mondo del bambino per migliorarne la crescita, con la partecipazione di professionisti di fama nazionale e internazionale. La manifestazione si è svolta dal 15 al 16 novembre scorso c/o il Fermo Forum (www.mondodell’infanzia.com). Il Gruppo Animazione, composto da 9 adolescenti/giovani dell’ASD S. Giuseppe, ha proposto un workshop sulle arti circensi e le danze animate, dal titolo “Circo”… Te!! . - Queste le impressioni della Dott.ssa Francesca Addarii (responsabile Animazione): «L’evento “Il mondo dell’infanzia” si è rivelato esattamente come un mondo dell’infanzia, quasi fosse tutta stranamente concentrata in queste due giornate. Ci siamo immersi in un mondo di cui ci occupiamo spesso, ma nel quale non sempre entriamo “con tutte le scarpe”: noi abbiamo avuto l’opportunità di passarci qualche ora e di scoprire cosa c’è dentro. C’è il bambino di qualche anno che vorrebbe tanto provare a far girare quel “piatto cinese” colorato che vede in mano nostra, ma rimane attaccato alla gamba della mamma, la quale, “interprete dei desideri”, si fa avanti al suo posto. C’è la bambina intraprendente, decisa a provare tutti gli strumenti della giocoleria alla ricerca di quello meno “faticoso” da imparare, e il bambino paziente, che non si allontana prima di aver fatto fare almeno due salti al “diabolo”, ormai suo nuovo amico. Ma la sorpresa (e la sfida) è altrove. E’ in una mamma, che tra borse, buste e mariti è in ginocchio alla stessa altezza della figlia pur di imparare con lei un nuovo gioco da ripetere insieme a casa. E’ in un papà, che gioca con e più del figlio ed esulta per una clava ripresa al volo. E’ nei ragazzini, per i quali giocolare con tre palline è segno di popolarità. E’ nei genitori, che prendono i trampoli come una sfida di coppia da superare insieme. E’ nelle famiglie, che volta per volta entrano come “famiglie” nella nostra area di attività, fatta di giocoleria, trucchi e costruzione di palline. E’ nel cerchio creato tutti insieme intorno al paracadute colorato, quasi che con noi avesse preso vita. In fondo, nel mondo dell’infanzia c’è molto di più che la sola infanzia. E noi, attraverso il circo, “circavamo” esattamente questo!». Gli animatori che hanno partecipato al workshop, si sono alternati nella due giorni, tra impegni scolastici e universitari. Questa attività rientra nel Progetto “Seekers” 2014/15, che vede come protagonisti adolescenti/giovani della nostra associazione. Gli organizzatori de “Il Mondo dell’Infanzia” ci hanno già proposto di partecipare ai loro eventi itineranti che si svolgeranno nei prossimi mesi. Alfredo De Berardinis (responsabile Formazione)
L’utilità di questa pubblicazione è particolare in questo tempo d’Avvento per conoscere e approfondire il significato di “parole” che arricchiscono anche la vita spirituale. Il libro può essere acquistato presso Nuovi Orizzonti oppure la Bibliofila al prezzo di € 10.
La Classe di ferro del 1954 festeggia 60 anni
Massimiliano Galletti, grazie al fiuto del suo cane molecolare, il fido labrador Byron, lunedì 17 novembre, è riuscito a scovare, il 17 enne scomparso.
I nati e i residente della classe 1954 di acquaviva Picena si sono riuniti per festeggiare i primi 60 anni, la festa organizzata dal comitato composto da Nello Gaetani, Fontana Elio, Rossi Vincenzo e Maria Silvestri è iniziata alle ore 11,00 presso la chiesa S. Niccolò per assistere alla SS Messa, celebrata dal Vescovo Emerito Mons. Gervasio Gestori poi tutti al ristorante Il Grillo per festeggiare e passare una giornata in allegria. La coetanea Marisa Marconi Sciarroni ha recitato magistralmente la poesia scritta per l’evento da Maria Silvestri, Teodorico Compagnoni ha voluto ricordare i docenti della scuola per il loro insegnamento morale , i coetanei scomparsi e, citando Amedeo Crivellucci, noto cittadino Acquavivano che nel 2014 ricorre il centenario della morte, ha voluto omaggiare le donne Acquavivane le quali sono ardite, piene di spirito e di fierezza e non meno battagliere degli uomini.
Al termine in dono una rosa alle donne presenti e un simpatico oggetto ricordo. I coetanei intervenuti: Silvestri Maria, Piergallini Fiorella, Pica Maria, Pica Marisa, Induti Loredana, Caucci Franca, Marconi Sciarroni Marisa, Rossi Vincenzo, Giudici Anna Maria, Fontana Elio, Mattoni Nunzia, Rossi Idana, Crivellucci Altea, Gaspari Maria Giuliana, Troiani Giovanna, Vagnoni Pietro, Gaetani Nello, Cameli Antonio, Piunti Giovanni Travaglini Elisabetta, Donati Maria Antonia, Crivellucci Emilia, Compagnoni Teodorico, Gaetani Luigi, Bartolomei Giovanni, Bartolomei Giuseppe, Neroni Giovanna, Taffora Domenica, Silenzi Daniela, Ciarlantini Giovanna, Varzè Bianca Maria, Fini Annita. La classe del 1954 ogni anno festeggia il compleanno, iniziato nel 1992 continua con passione e voglia di ritrovarsi per non perdere lo spirito di amicizia che ci lega.
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Anno XXXI 30 Novembre 2014
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Speciale ANCORA
Avvento l senso liturgico dell’Avvento Con l’inizio dell’anno liturgico la Chiesa ci conduce per mano in una riflessione continua sul senso del “tempo” come spazio di vita e di salvezza che Dio ci dona. Il tempo della nostra esistenza viene così collocato tra la prima venuta del Cristo (attesa e vissuta) e la seconda e definitiva, che porterà tutti e tutto alla sua pienezza. L’anno liturgico diventa allora metafora di un cammino interiore, guidato dallo Spirito, che ci colloca fin dall’inizio nell’orizzonte della speranza che nasce dalla fede: questo percorso ha diversi modelli, da Abramo ai profeti a Maria a Giovanni Battista.
Indicazioni per la celebrazione Eucaristica domenicale
Per vivere al meglio l’animazione liturgica del tempo di Avvento e di Natale, igruppi liturgici parrocchiali, insieme ai catechisti e ai giovani, prevedano d’incontrarsiper mediare questi suggerimenti e così calarli nella vita liturgica parrocchiale in pienezza di significato e partecipazione.
Il presepe delle periferie
Il manifesto diocesano, collocato in un punto visibile della chiesa, accompagna la preparazione del presepe (I Domenica), accoglie la barca rovesciata sulla spiaggia (II domenica), riceve i segni del lavoro come il casco o i fuochi dei disoccupati (III domenica), infine diventa la “grotta” dove l’immagine della famiglia di Nazaret trova il suo alloggio (IV domenica). Questi luoghi spesso “periferici” rispetto alla nostra vita ecclesiale, diventano il centro dell’attenzione della chiesa, luoghi dell’incarnazione di Cristo. Si suggerisce alle realtà ecclesiali di costruire il presepe anche in alcune realtà periferiche quali ambienti di lavoro, sportive, scolastiche ecc.
La corona d’avvento e il lucernario
30 NOVEMBRE 2014 I D’AVVENTO
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!...
Dio si mette in movimento, viene verso di noi, raggiunge quella periferia del cielo che è la nostra umanità, la nostra storia. Anche noi, siamo chiamati ad uscire, ad andare verso le periferie facendo nostro lo stile di Dio. Se non fosse così non avremmo nulla da portare, e tutto potrebbe ridursi a passeggiate che arricchiscono i luoghi comuni, ma non cambiano la vita. Questo mettersi in “uscita” è anche attendere il Signore che tornerà. Il monito del Vangelo è chiaro: “...fate in modo che, giungendo all’improvviso, nonvi trovi addormentati”. Il rischio di un cristianesimo addormentato e di maniera, che ha assunto lo stile di vita pagano mantenendo il nome di cristiano, richiede la nostra vigilanza.Possiamo stare dentro la storia portando avanti ciascuno il proprio compito perché, come ricorda l’apostolo Paolo nella I Corinti in Gesù Cristo, siamo stati “arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza”. Si tratta allora di vedere che cosa ne stiamo facendo di questi doni, come sappiamo condividerli nella carità?
TESTIMONIANZA Inizia l’anno dei consacrati: una suora scrive…. Quando Dio realmente entra nella nostra vita cambia tutto, cambia il nostro modo di vivere. Si potrebbe dire che, quando Dio entra nella nostra vita, noi diventiamo capaci di muoverci, di camminare, di vivere … Credo che questa verità riguardi tutti i battezzati e in modo particolare i consacrati. Siamo chiamati ad essere “nomadi” in questa vita terrena, per poi giungere alla meta che, è lo stare alla presenza di Dio. Un consacrato è la persona che deve rendere visibile il Regno di Dio già su questa terra. Oggi, il Signore ci chiama in diversi campi a realizzare questi impegni: nella scuola, tra i malati, tra i poveri. Ci sono tanti modi dove si può manifestare la presenza del Regno. Noi siamo chiamate in particolare a servire l’altro nel mondo della scuola, ma non solo, perché in questo modo si tocca con la mano la vita della famiglia e del lavoro. Ogni mattina durante la celebrazione eucaristica ci prepariamo a “celebrare” le nostre giornate lavorative, anche se mi piace di più definirle “di servizio”. Lungo il corso della giornata il servizio si completa con la preghiera e con la cura delle persone
La corona d’Avvento ormai diventata “di casa” nelle nostre liturgie, può accompagnare la costruzione del “presepe delle periferie” ponendosi accanto adesso come luce crescente che illumina le ombre sulla vita delle città, immigrati, disoccupati e della famiglia stessa. Il rito dell’accensione, posto subito dopo il saluto iniziale può accompagnare ogni celebrazione, specie quelle animate dai ragazzi o dai giovani. Inoltre la celebrazione vespertina del sabato può iniziare con il lucernario secondo il testo riportato, ponendo l’attenzione a lasciare l’aula liturgica in penombra e sottolineando la processione introitale con l’evangelario e la luce del celebrante. consacrati e le consacrate, se presenti nelle comunità, visto l’anno a loro dedicato, potranno curare l’animazione di questo momento.
EVENTO
Apertura anno dei consacrati Cattedrale 30 novembre ore 17.30 La celebrazione vuole ringraziare il Signore del dono che ha fatto alla Chiesa di S. Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto arricchendola di diverse forme di vita consacrata: monache, religiosi, consacrati laici e per invocare il dono di nuove vocazioni. “Le persone consacrate sono segno di Dio nei diversi ambienti di vita, sono lievito per la crescita di una società più giusta e fraterna, sono profezia di condivisione con i piccoli e i poveri. Così intesa e vissuta, la vita consacrata ci appare proprio come essa è realmente: è un dono di Dio, un dono di Dio alla Chiesa, un dono di Dio al suo Popolo! Ogni persona consacrata è un dono per il Popolo di Dio in cammino”(Papa Francesco). Valorizziamo la presenza dei consacrati nella comunità cristiana.
che vivono accanto a noi. Tante volte vengono le mamme e i papà che hanno bisogno di dire due parole ed essere ascoltati e accolti, si presentano i nostri alunni a raccontare la loro quotidianità con semplicità e fiducia, nel sentirsi amati anche quando hanno sbagliato qualcosa. Vengono a condividere con noi le gioie che stanno vivendo. A volte si presenta qualcuno che non dice niente, ma con lo sguardo comunica tutto. Sanno che qui c’è la possibilità di “svuotare il cestino” del proprio vissuto ed essere sempre attesi e accolti, che qui ci si può confrontare sul senso della vita, che qui c’è la possibilità di trovare un po’ di pace e serenità. Questo è il nostro andare nelle periferie, che in realtà è la presenza delle periferie qui, tra di noi. Non è molto, ma nello stesso tempo è tanto perché l’altro viene accolto e circondato da una nube di preghiera e di pensiero, l’altro viene affidato al Signore con tutto ciò che porta nel profondo del cuore. Dove non arriviamo noi con il nostro operare, le nostre mani, le nostre parole, arriva la nostra preghiera e la nostra solidarietà nel condividere la vita altrui. Una volta Santa Teresa di Gesù Bambino ha detto: “La mia vita e la preghiera, sono una goccia nell’oceano, ma se a corto, l’oceano sarebbe il più povero per queste gocce”. Siamo felici di poter arricchire l’oceano del mondo con le gocce del nostro piccolo servizio alla Chiesa di Cristo.
SUGGERIMENTI: IN FAMIGLIA A TAVOLA Quando si apparecchia preparare un posto vuoto per il Signore che viene. DALLA TAVOLA ALLA VITA Ci impegniamo ad essere pronti a rispondere quando ci cercano i nostri familiari e anche gli altri. CORONA D’AVVENTO (da fare in casa) All’accensione della prima candela la preghiera: Vieni, Gesù, luce di attesa e di ascolto.
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Anno XXXI 30 Novembre 2014
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Speciale ANCORA
Anno della vita consacrata
, Papa Francesco logo dell anno della Vita Consacrata
logo dell ,anno della Vita Consacrata
Papa Francesco
Iniziative della VITA CONSACRATA generali per l’anno
30 novembre 2014 /
febbraio
2016
iniziative per l’anno della VITA CONSACRATA
02
30 novembre 2014 / 02 febbraio 2016
iniziative per l’anno della VITA CONSACRATA Ogni parroco inserisca nella preghiera dei_______________________________ fedeli, una volta al mese, 30 novembre 2014 / 02 febbraio 2016 la intenzione vocazionale per la vita consacrata _______________________________
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ADORAZIONE in Cattedrale
ogni giovedì di AVVENTO (4-11-18 dicembre) ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di AVVENTO (4-11-18 dicembre) nella cappellina 16,00/1715 ore 16,00/1715 nellaorecappellina ǡ ǡ 25 gennaio 2015
25 gennaio 2015
25 gennaio 2015 ogni giovedì di QUARESIMA - ore 16,00/1715 ADORAZIONE in Cattedrale XVIII Giornata mondiale VITAmarzo) CONSACRATA (19 /26della febbraio § 5-12-19-26 Solenne Concelebrazione Cattedrale - Ore 17,30 eucaristica giorno dain stabilire Settimana nella cappellina
2 febbraio 2015 ADORAZIONE in ogni comunità calendario specifico
ADORAZIONE in Cattedrale
STAMPA del calendario
USMI ….
Utilizzo dell’ANCORA
per la comunicazione
ogni giovedì di QUARESIMA - ore 16,00/1715 ADORAZIONE in Cattedrale frasi del Doc. Vita Cons. e del Magistero (19 /26Volantinaggio febbraio § 5-12-19-26 marzo) nella cappellina
Settimana eucaristica
Il logo dell’Anno della Vita Consacrata è stato creato dalla pittrice CARMELA BOCCASILE dello Studio d’Arte Dellino, fondato nel 1970 (Bari – Roma, ITALIA) da Lillo Dellino e Carmela Boccasile. Esprime per simboli i valori fondamentali della consacrazione religiosa. La colomba, simbolo della “pace”, richiama alla vocazione della vita consacrata a essere esempio di riconciliazione universale in Cristo. Le acque, presenti nel mosaico, indicano la complessità e l’armonia degli elementi umani e cosmici che lo Spirito fa “gemere” secondo i misteriosi disegni di Dio (cfr. Romani 8, 26-27) perché convergano nell’incontro ospitale e fecondo che porta a nuova creazione. Tra i flutti della storia la colomba vola sulle acque del diluvio (cfr. Genesi 8, 8-14). I consacrati e le consacrate nel segno del Vangelo da sempre pellegrini tra i popoli vivono la loro varietà carismatica e diaconale come «buoni amministratori della multiforme grazia di Dio» (1 Pietro 4, 10); segnati dalla Croce di Cristo fino al martirio, abitano la storia con la sapienza del Vangelo, Chiesa che abbraccia e risana tutto l’umano in Cristo.
Lectio sulla Vita C. guidata dal Vescovo
ADORAZIONE in Cattedrale Lectio sulla Vita C. guidata dal Vescovo 2015 XVIII Giornata mondiale della VITA CONSACRATA 2 febbraio Nelle ore pomeridiane Solenne Concelebrazione in Cattedrale - Ore 17,30
2 febbraio 2015
Il logo è stato pubblicato il 7 ottobre 2014 dall’Osservatore Romano
Settimana eucaristica
giorno da stabilire
ogni giovedì di AVVENTO (4-11-18 dicembre) ore 16,00/1715 nella cappellina
Lectio sulla Vita C. guidata dal Vescovo
XVIII Giornata mondiale della VITA CONSACRATA Solenne Concelebrazione in Cattedrale - Ore 17,30
ogni giovedì di QUARESIMA - ore 16,00/1715 (19 /26 febbraio § 5-12-19-26 marzo) nella cappellina giorno da stabilire
ADORAZIONE in ogni comunità calendario specifico
ADORAZIONE in ogni comunità
calendario specifico STAMPA del calendario
STAMPA del calendario USMI …. Volantinaggio /ŶĨŽ Ͳ sŝĂ ^ĂŶ DĂƌƚŝŶŽ͕ ϭϰϯ ʹ ^ĂŶ ĞŶĞĚĞƚƚŽ ĚĞů d͘ Ͳ ĐĞůů͘ ϯϰϵϰϲϮϵϮϬϯ ĞͲŵĂŝů ƐƵŽƌĂŶŐĞůĂĨƵƐĐŽΛŐŵĂŝů͘ĐŽŵ Utilizzo dell’ANCORA frasi del Doc. Vita Cons. e del Magistero
Volantinaggio
USMI …. frasi del Doc. Vita Cons. e del Magistero per la comunicazione
Utilizzo dell’ANCORA
per la comunicazione sr m. alfonsa fusco
delegata diocesana
/ŶĨŽ Ͳ sŝĂ ^ĂŶ DĂƌƚŝŶŽ͕ ϭϰϯ ʹ ^ĂŶ ĞŶĞĚĞƚƚŽ ĚĞů d͘ Ͳ ĐĞůů͘ ϯϰϵϰϲϮϵϮϬϯ ĞͲŵĂŝů ƐƵŽƌĂŶŐĞůĂĨƵƐĐŽΛŐŵĂŝů͘ĐŽŵ
DIOCESI San benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto Carissimi consacrati e consacrate, presbiteri diocesani e diaconi, fratelli e sorelle laici, il santo padre Francesco, il 29 novembre dello scorso anno, alla fine dell’incontro con 120 Superiori generali di Istituti maschili, annunciava che l’anno 2015 sarebbe stato dedicato alla Vita Consacrata, la notizia fu accolta con un lungo applauso. Questo anno, che andrà dal 29/30 novembre 2014 al 2 febbraio 2016, è stato pensato nel contesto dei 50 anni del Concilio Vaticano II e in particolare nella ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita consacrata. Il Concilio ha rappresentato un soffio dello Spirito non soltanto per l’intera Chiesa ma, forse in modo particolare, per la vita consacrata. Siamo pure convinti che in questi 50 anni la vita consacrata ha percorso un fecondo cammino di rinnovamento, non esente certamente da difficoltà e fatiche, nell’impegno di seguire quanto il Concilio ha chiesto ai consacrati: fedeltà al Signore, alla Chiesa, al proprio carisma e all’uomo di oggi. Proprio perché riconosciamo in questi 50 anni che ci separano dal Concilio un momento di grazia per la vita consacrata, in quanto segnati dalla presenza dello Spirito che ci porta a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, vogliamo che questo Anno sia un’occasione per fare "memoria grata" di questo recente passato . Ecco il primo obiettivo dell’Anno della vita consacrata. La VITA CONSACRATA, come ricordava il Papa France-
sco nell’incontro con i Superiori generali, «è complessa, è fatta di peccato e di grazia». In questo Anno vogliamo riconoscere e confessare la nostra debolezza, ma vogliamo anche "gridare" al mondo con forza e con gioia la santità e la vitalità che sono presenti nella vita consacrata. Quanta santità, tante volte nascosta ma non per questo meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case dei consacrati, che porta questi uomini e donne ad essere "icone viventi" del Dio "tre volte santo"! Questa convinzione ci porta a confessare con l’Apostolo che «dove abbondò il peccato, soprabbondò la grazia». Invitiamo anche tutti voi pastori, presbiteri e laici, ad unirvi al nostro ringraziamento per il dono della vita consacrata al mondo e alla stessa Chiesa. Con lo sguardo positivo su questo tempo di grazia che va dal Concilio ad oggi, vogliamo – ed ecco il secondo obiettivo – "abbracciare il futuro con speranza" . Siamo ben coscienti che il momento presente è «delicato e faticoso», come affermava Giovanni Paolo II in Vita consecrata (cf VC 13) e che la crisi che attraversa la società e la stessa Chiesa tocca pienamente la vita consacrata. Ma vogliamo assumere questa crisi non come l’anticamera della morte, ma come un kairos, un’occasione favorevole per la crescita in profondità e, quindi, di speranza, motivata dalla certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI ai Vescovi brasiliani in Visita ad limina, 5 nov. 2010. L’Anno della vita consacrata sarà un momento importante per "evangelizzare" la propria vocazione e testimoniare la bellezza della sequela Christi nelle molteplici forme in cui si esprime la nostra vita. I consacrati raccolgono il testimone lasciato loro dai rispettivi fondatori e fondatrici.
Spinti anche dal Papa Francesco, in questo Anno vogliono «svegliare il mondo» con la loro testimonianza profetica, particolarmente con la loro presenza nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, come il Papa Francesco ha chiesto ai Superiori generali. I consacrati e le consacrate sono coscienti che, oltre a raccontare la grande storia che hanno scritto nel passato, sono chiamati a scrivere una non meno bella e grande storia nel futuro (cf. VC 110). SOLENNE APERTURA DELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATA Nella nostra DIOCESI vogliamo valorizzare questo anno attraverso alcune particolari iniziative e siamo invitati tutti a ritrovarci in Cattedrale DOMENICA 30 novembre, alle ore 17,30, in una Concelebrazione Eucaristia presieduta dal nostro vescovo, Mons. Carlo Bresciani, per una solenne apertura di questo anno.Poi proponiamo di inserire nella preghiera dei fedeli (soprattutto domenicale), una intenzione che verrà inviata a tutti i parroci mensilmente. Poi invitiamo parrocchie e santuari a proporre una adorazione almeno mensile caratterizzata dall’attenzione alla vita consacrata. Altri momenti (come quello del 2 febbraio, Giornata per la Vita Consacrata, preceduto da una lectio del nostro vescovo il 25 gennaio per tutti, l’adorazione in cattedrale ogni giovedì di AVVENTO, QUARESIMA, la Settimana Eucaristica ecc.Tutte queste ed altre iniziative verranno segnalate e ricordate attraverso l’utilizzo dei mezzi comunicazione diocesana di volta in volta.In attesa di ritrovarci insieme fraternamente in un grande rendimento di grazie nell’Eucaristia del 30 novembre sopra segnalata e per augurarci di vivere l’Avvento nello spirito della conversione personale ed ecclesiale, rivolgiamo a tutti il nostro saluto nel Signore con lo scambio della preghiera. Il segretario CISM p. Gabriele di Nicolò la segretaria USMI Sr M. Alfonsa Fusco