GIGANTEGGIA L'INCOGNITA - BIANCA BRANCATI CARLEVANI

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Giganteggia l’incognita

GIGANTEGGIA L’INCOGNITA

€ 18,00

Bianca Brancati Carlevani

Bianca Brancati Carlevani - pittrice, grafica, scultrice, poetessa, designer – è nata a Catania dove ha insegnato materie artistiche e storia dell’arte, ha collaborato, in veste di critico d’arte, con quotidiani e riviste e illustrato vari libri. Ha al suo attivo sette pubblicazioni di libri di poesie (Homines, 1986; Noi, 1989; Parole e Segni, 1994; Nell’abbandono dei giorni, 2009; In mistero d’essere, 2011; Pensieri al plurale, 2012; In questo labile tempo, 2012) e un volume a contenuto storico archeologico dal titolo “Archeologia del costume alla luce degli eventi storici” al quale ha lavorato in collaborazione con il marito Dott. Antonino Carlevani. Dal 1974 al 1993 ha partecipato, su invito, a Rassegne Nazionali e Internazionali d’Arte e a Premi Letterari conseguendo, per entrambi i campi notevoli consensi e oltre 100 premi. Di lei si sono occupati autorevoli critici su giornali, riviste e libri d’arte, nonché la televisione nazionale e varie antenne private. Molteplici sono le Rassegne Internazionali cui ha partecipato: significativi i riconoscimenti conseguiti a Bruxelles (1976 Maison de la Culture et Centre des Congrès tenutasi all’Istituto Italiano della Cultura), a Parigi (1977 Palazzo UNESCO), a Madrid (1978 Istituto Italiano della Cultura), a Cannes (1980-1981 Galleria Martinez), a Istambul (1988 Grand Hotel International Aetap Marmara) e a Seul (1988 Gran Premio Olimpiade). Dal 1977 al 1979 ha operato con il Centro Europeo di Iniziative Culturali di Roma e nel 1978 è stata tra gli artisti segnalati dal d’ARS di Milano e ha fatto parte degli Artisti della Comunità Europea (EURO ART) di Rimini. Nel 1980 è stata associata al “Club dell’Incisione di Venezia” e nello stesso anno, su segnalazione del critico d’arte Carmelo Strano, ha operato con il gruppo “Oggi-Domani” da lui istituito a Milano e in occasione della sua mostra personale nella capitale lombarda il Comune le ha assegnato l’ Ambrogino d’Argento. Nel 1981, “per gli studi attuati nel campo delle concezioni estetiche più attuali”, le è stato assegnato, con il Premio “Città della Spezia”, un padiglione per una mostra personale ed una sua opera è stata trattenuta per essere destinata al costruendo Museo d’Arte Moderna della stessa città. Nel 1983, invitata alla terza Biennale della Spezia e segnalata dalla critica internazionale, è stata inclusa tra gli artisti rappresentanti l’Italia nella mostra di Torino a Palazzo della Società Promotrice delle Belle Arti e nello stesso anno lo scrittore ed editore Carlo Emananuele Bugatti, Direttore del Museo Comunale di Senigallia, ha curato una sua monografia e una cartella di serigrafie. Sue opere grafiche si trovano presso la Biblioteca Centrale di Bucarest, il Museo Comunale dell’Informazione di Senigallia, il Museo “Arte per la Pace” di Cervara di Roma, il Museo Civico della Mail Art di Montecarotto (Ancona) e il Museo Civico della Resistenza di Arcevia (Ancona). Il suo curriculum è documentato a Firenze presso l’Archivio per l’Arte Italiana del Novecento e a Senigallia presso l’Archivio Nazionale di Arti Visive. Nel 1988 ha istituito, per ricordare il marito ed il padre, un Centro Culturale la cui attività è stata in parte condensata nel volume “Incontri” edito nel 2004. Nel 2007 istituisce la Fondazione Carlevani Brancati “Parole e Segni” la quale, con il coinvolgimento di medici e professori universitari, realizza, a cadenza periodica, manifestazioni ed eventi, mostre d’arte, convegni, seminari, concorsi letterari e attività editoriali a contenuto artistico e letterario. Dal 2011 Vicepresidente della Fondazione è il magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Catania.

Studio Byblos



Bianca Brancati Carlevani

Giganteggia l’incognita

Disegni e ideazione grafica di Bianca Brancati Carlevani



Un’artista a tuttotondo che nelle sue parole riesce ad inserire i sentimenti più puri, più reconditi e più potenti del cuore. Le sue liriche sono accompagnate da degli schizzi da lei realizzati, che completano le sue parole e le rendono un quadro perfetto da ammirare, leggere, ascoltare e sentire, come se con i suoi versi riuscisse a dipingere e il risultato di queste righe sia un incredibile capolavoro artistico. La sua ricercatezza lessicale rende le sue opere particolarmente uniche, le rende profonde, complesse e allo stesso tempo chiare all’animo del lettore, che le comprende, le capisce e le fa proprie. Riuscire a scrivere poesie non è un processo semplice, solo chi è in grado di sentire grandi sentimenti è capace di tradurre ciò che si ha dentro in parole, un compito così tanto complesso da essere dono di pochi; Bianca Brancati Carlevani ha dentro di sé il dono della poesia, dell’arte, è capace di rendere i suoi sentimenti una bellissima armonia, riesce a creare una connessione tra ciò che sente e ciò che scrive, riuscendo perfettamente a mettere per iscritto quelle emozioni che non è sempre facile riuscire a descrivere e questi versi sono la splendida prova di ciò di cui lei è capace. Versi da assaporare, da vivere lentamente, da comprendere, da sentire uno a uno: questo è il modo per fruire di queste splendide liriche che lei ci presenta, come se a noi aprisse il suo cuore. Dino Marasà

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Durante una conferenza stampa, a chi gli chiedeva quale fosse la differenza fra un narratore e un poeta, Alberto Moravia rispose che il narratore parla degli altri e il poeta di sé. Se questa è la verità, come credo anch’ io, Bianca Brancati ne dà addirittura una duplice testimonianza esprimendosi sul doppio registro della parola e del segno. Un segno che subito, fin dalla prima impressione, rivela, o meglio, dichiara una personalità complessa, in bilico tra la forza del carattere, che è propria della sua volontà di essere artista e la fragilità emotiva della donna. E se la rigorosa sintesi cui tendono le sue forme (governate con una sapienza che la tiene distante dalla suggestione delle mode) sembra voler esorcizzare anche la tentazione della effusività sentimentale (un pericolo sempre latente nella creatività femminile), ecco che ora, dopo una serie di ricerche ed esperienze positive sia sul piano della propria realizzazione che su quello del consenso, la Brancati Carlevani approda ad una più scoperta indagine su se stessa, sulle proprie motivazioni profonde… Luciano Luisi, Noi, 1989 …La personalità di Bianca Brancati Carlevani si esprime in maniera complessa e compiuta nel suo essere protagonista di una ricerca visiva di straordinario rilievo. Sicché la funzione dei singoli scritti aumenta enormemente di importanza allorquando ci consente di scoprire i singoli momenti di riflessione e le singole sensazioni , che inducono ad una corretta lettura dei segni, i quali attraggono (e sconcertano) all’interno delle costruzioni visive dell’artista. Questa costatazione nulla toglie all’autonomia ed al valore dello specifico poetico, anzi aggiunge all’insieme della raccolta di poesie una qualità ulteriore, quella di essere un documento indispensabile a chi voglia entrare all’interno del mondo grafico e pittorico di Bianca Brancati Carlevani, la quale ha saputo proporsi all’attenzione della critica come una delle figure femminili più interessanti e coerenti nel panorama, affollato ma non ricco, degli anni settanta e ottanta… …Il senso del tempo conduce la pluralità delle sensazioni ad una prospettiva cosmica, all’interno della quale il fervore della vita lentamente si spegne nella dimensione onirica…. Carlo Emanuele Bugatti, Homines, 1986

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Bianca Brancati Carlevani si avvicina alla poesia con tutta l’esperienza di una lunga carriera di pittrice, grafica e scultrice e il suo è un dialogo con le muse sul filo della memoria… una suggestione cromatica di parole ed immagini, legate ad un passato, che si incontra in ogni verso, fuso nel presente della meditazione pura anche quando sfiora il dramma… …La poetessa mette a fuoco continuamente la dimensione quotidiana, ma radicale, del vissuto… possiamo riconoscerle il merito di aver creato una dialettica intensa ed affascinante che unisce passato e presente. Maria Grazia Lenisa, In questo labile tempo, 2012

Per definire uno stile occorre esaminare tutti gli elementi, anche tecnici, al fine di cogliere quegli “stilemi” che lo caratterizzano, poiché la sostanza (il contenuto) deve esprimersi attraverso lo strumento operativo della lingua che identifica la singolarità dello scrivente… …Gli aspetti emotivi e concettuali sono svolti, come è tipico di ogni poeta che si rispetti, con linguaggio figurato, vale a dire la metafora nelle varie categorie. Nel suo insieme la poetica dell’autrice fornisce una chiave interpretativa che coinvolge l’io e il relativo dislocarsi entro la realtà che lo circonda… La poesia si fa veicolo assoluto di emozioni e pensieri, poesia pura e che rispecchia l’inquietudine della condizione umana…. …Che vi sia la tendenza a soluzioni avanzate si nota già da un lessico vasto, ma non troppo arduo, che influendo sulla versificazione ne delinea ogni tratto col suo inedito linguaggio. La punteggiatura sobria e funzionale, senza eccessivi tecnicismi, conferisce ai testi una struttura solida… …Con la poesia l’autrice realizza un “sistema” per introdurci a spazi metafisici, preludio di “parole nuove”: è la forza di una creazione riportata in segni non deteriorabili nella dimensione del verbo, ove possono coesistere fantasia e pensiero razionale. Luciano Nanni, In mistero d’essere, 2011

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MISTERO VITA (a Giacomo Leopardi) Bisbiglii di brezza tra grovigli di fogliame frantumano silenzio. Hanno spezzate violentate ali i giorni… Costruttori d’illusione, architetti di inganni pulviscoli nell’infinito viviamo nel mistero di non sapere. Giacomo, compagno di malinconia, svuotata d’ogni speranza, sono accartocciata come foglia secca in un mistero vita che si spegne. Cielo gravido di stelle fiaccolate alla spiaggia… Come ammainati vessilli cadono le ore e affollano domande al mistero di questa polvere di tempo. In anni veloci e indifferenti, uccise le magie, si spengono gli incanti. Tra frastuono d’attese persistono esigenze esistenziali… Domani la mia voce si alzerà felice?

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TRA GLICINI APPASSITI Fioche luci su strade di bitume tra glicini appassiti. Nel volgere stanco d’ore, in progressione, tra analogie e rimandi come svelate sinopie un baluginare mutilato di memorie e rigurgiti di inutili domande. Come riconoscersi in quell’insoddisfazione d’essere in quell’ansia di vissuto in terra senza domani? A negato stato di cambiare cadute le enfasi piegavano desideri... In una vita senza sogni avevo una luce dentro che tu solo hai visto.

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PROMESSE Tra multiple divisioni di potere e problematiche sociali premesse-promesse... Concetti accattivanti, virtuosismi linguistici toni solenni alambicchi verbali di affabulanti populisti. Riluttante è il pensiero all’ascolto di scoperti egocentrismi aforisticamente espressi con edulcorato linguaggio. A percezione d’impotenza soffocanti cerchi alla logica: chimere le aspettative. Smagati d’ogni illusione un’afasia assale. In questa recita di svuotate promesse a raffronto di realtà l’uguaglianza è astratta abusata parola.

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SALE L’ORA DELLA SERA Coltellate di vento alle giunchiglie scricchiolano rami d’edera scuoiati da sibilline raffiche che, impazzite schegge, si insinuano agli anfratti. Tra nebbiosi squarci sale l’ora della sera stemperando toni ad increspato lago. Su marciapiedi d’ombre crepitii d’acqua. Sbilenche oblique forme sbilanciate astrazioni sgretolate sfrangiate sagome inquietanti cupole d’ombre oscillano. Su muri a calce screpolati da tempo affacciano ferite… Scheletriti rami creano misteriose trame. In questa secchezza d’autunno labirintiche riflessioni, maglie in rottame, spezzano sogni. Caverna senz’eco, in bilico in esilio privo di sorrisi, fluttuo alla ricerca di un suono.

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GIGANTEGGIA L’INCOGNITA Soffoca un vuoto… Si assentano parole nell’antiquariato negozio del cuore. Dove andiamo? In assoluto silenzio giganteggia l’incognita e sugli scogli del Ciclope incessante frange il mare. Tra alghe cullate da onde tra voci di vento nel fulgore di una notte satura d’immenso felici aprono i pensieri… Senza intermittenze tra luci psichedeliche diatonie stridenti, a martello orchestrale. In cubico vuoto soffocanti strettoie nella corsa del vivere… Alla ricerca di nuove emozioni scardina regole disinibita giovinezza.

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L’OSCENA COMMEDIA DELLA NORMALITÀ La mente è motore senza soste, recita l’oscena commedia della normalità: la malattia è stata il generale della nostra vita... Non ha più voce il mio “ragazzo” è un S. Sebastiano alla colonna: annego l’urlo dell’ angoscia. Siamo due creature lacerate il cuore è un acrobata sospeso ad un filo invisibile. Nei non sensi del vivere scandisce inesorabili ore l’orologio della notte: questi i giorni questa la vita… Sarcasmo e ironia sono compagne.

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PIRAMIDALI ASCESE Progetti piani di futuro in plumbea stasi afasia di parole… Tutto è fermo ad immobilità d’aria, nell’inerzia affacciano giovanili memorie: luci cristalline ai giochi d’alba. In vita di promesse pensieri vittoriosi: piramidali ascese. Allo splendore del mattino mi inebriavo di luce… Tra corse in controvento era vertigine la felicità d’esistere. Adesso tra retorica di concetti e impalcature di vissuto annientate attese vuoto.

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IN AMBIGUITÀ D’ESSERE A mediocre esibizione di maschere ciarliere opacità di scena: nel volteggiare di scialbe figure vuoto di concetti pervicacia d’eloqui fatue notizie. Enfatici vaniloqui, intrighi verbali ingenerano confusione. Enigmi senza risposte, presunzione d’essere sollevano tensioni. Alla lunga gestione di inchiodati falsi effetti smemorano svuotate giornate.

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VORACITÀ DI TEMPO Tra bazar d’illusioni e slittamenti di progetti dissipati anni. Eventi inamovibili trapanano brandelli di vita; nel fisso cerchio dei ricordi ho chiavistelli di ferro al cuore. Divorati i sogni da voracità di tempo si avvita un non senso di pensieri: l’avvenire è alle spalle… Si alza al petto uno schiamazzo ai tradimenti del vissuto.

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NEL CAOS DELL’ESSERE In fittizi giorni l’illusione del vivere: il tempo stringe le sue corde. A sgretolate enfasi instabilità frantumazione di obbiettivi. In notte di pugnali assale panico e nell’incertezza d’essere, all’analisi del vissuto si inabissa un vuoto. Nell’altalena dei ricordi cerco un senso nel caos dalla vita e, tra escalation di aggressioni, lacerano emozioni: uccide il cuore la tua assenza ma salva la follia di fare poesia e traccio pensieri su carta.

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L’OMBRA DEL DUBBIO A saccheggio di vento sfogliano pampini alle viti, piegano rami gialli di limoni. Nel cortile barocco la notte annulla ogni colore. Il silenzio che annebbia l’anima questa sera è nel mio urlo represso per sete di vita non vissuta; è nelle immote cose che mi circondano. In assoluto silenzio transitano indisturbati scandagli di pensieri lacerti di ideali ingannevoli desideri illusioni di raggiungibili mete ora specchi frantumati nell’imperfezione del mio esistere. In questa fuga d’anni in questo folle volo si perde cognizione di vissuto. Mi specchio a ritroso e… abbrivido all’enigma del divenire… Sovrasta, giganteggia l’ombra del dubbio.

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STANZE VUOTE DI VOCI In questa forca d’anni un vuoto, una vertigine… Allo scollamento dei valori uccise le speranze del domani è vana l’amarezza. Si procede tra false blandizie: anni rapaci, senza sconti, cavalcano le nostre vite, ora nelle stanze vuote di voci, nell’accerchiamento del dolore, un grido e un bisbiglio. In fragilità d’essere tra stabilità-instabilità impreviste ipotesi concettuali… All’ottuso stato di fermi eventi all’incursione di vuoti programmi all’usura delle competizioni si consumano memorie di ideali.

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PENSIERI TRASVERSALI Il vento della sera gioca con le ombre… Esisto, sono, cosa sarò? La solitudine, sudario alla mente, è compagna. In polvere d’anni affondano domande: dentro la voragine dell’io pensieri trasversali migrazione d’ideali ora astratte formule, magie di un tempo più non tempo. Si sono disintegrati i sogni mali di una vita nemica.

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EXCURSUS DI RICORDI A squarcio monotono di sera ad occhi asciutti ritmicamente si propagano sommessi trilli a sollevare affabulante, arruffato, excursus di ricordi: scontri-confronti a supposizione di argomenti equanimi per mete irraggiungibili. Sensazioni impalpabili inquantificabili valenze concettuali sottili armonie ovattati suoni in cerchio d’ore accerchiano simultanei inestricabili teoremi‌ Corde di memorie arpionano mente.

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QUESTA SERA SEI IN ME Questa sera ho i tuoi occhi, sono la tua eredità, mi guardo attorno e… sento di essere te: ho la tua malinconia per i sogni e la giovinezza perduti ed ho pugni al petto. Questa sera, in questa voglia di pianto, sei in me Padre. Non so cosa sarà cosa succederà cosa resterà poi, quali tracce quali messaggi saranno ancora vivi fulminata la mia luce. Nessuno dirà... ricorderà? Lascio nell’isola della dimenticanza parole di carta senza voce intelligenza di colore costruzioni di idee e di sogni. Forse un giorno, per caso si saprà, si dirà si scoprirà che sono esistita.

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MUTE ORE DI VOCI Ammainati vessilli cadono le ore; i giorni hanno spazi consumati, si sollevano inutili barriere… Affondano domande. Mute ore di voci in questo vuoto d’anni lacerano il silenzio in giorni senza più un domani. In agonia d’ore non attendevi più parole di vita: in noi era presente la dolorosa finzione, noi due, padre, fingevamo di non sapere: la nostra era solo una tragica commedia. Adesso la mente è dolorosa custode di ricordi… Come reinventare il domani?

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NEL SILENZIO DELLA RAGIONE Implacabile transito di annodate trame… Al vuoto fraseggiare d’esperti equilibristi stridono farneticanti meccanismi. Escludendo ogni approssimazione con fughe al banale contesto soluzioni scontate, disgregazioni, crisi di prestabiliti sistemi, monotonia d’eventi: i meccanismi della mente sono incontrollabili… Germinazioni di parole animano ma crollo verticale disfa tele d’attese. All’aspro sapore dei non sensi la scoperta degli inganni è clausura di silenzi. Dispersi i progetti nel silenzio della ragione non abdicheranno speranze.

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LE SENTENZE Nelle svuotate stanze schegge di luce per non soccombere ai complessi stati dell’esistere. Le sentenze, parole di pietra, lapidano l’anima... Non si rifugge alla pena; inesorabili si consumano tra circoscritti spazi inefficaci ribellioni: con illusione di rinascite si ricuciono ferite. Tra pluralistici aspetti del reale il cuore è un acrobata senza fili… Vibrano foglie lucide di sole su frammentati rami, altalene di luci e ombre in distesa di incolto campo: tra voli di colombe l’albero delle magnolie è rifiorito.

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GIORNI SENZA TRACCE Imprigionati obbiettivi i sogni sono sciare lacrime di lava nel mare del ciclope. Ora che non rifulge giovinezza il cuore è solo un muscolo una macchina di vita… Affondano giorni senza tracce, la serenità ha spazi consumati: in solitudine di giorni pensieri acriptici, inestricabili teoremi… Scimmia crudele è l’angoscia. Tra inchiodata ansia sono stata madre di mia madre in perduta battaglia. Ora laceranti silenzi nel baratro dei giorni… Nessun pensiero accettabile attraversa la mente.

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GEOMETRIE D’OMBRE Trasparenze sottili, velature, smorzate cromie offuscano colline. Su ingobbite vette ristagna tremolante luce. Nel digradare d’ore aprono raggi lunari, ansimano fronde trafitte da vento, a tremore di lampioni ondeggiano geometrie d’ombre. Violando silenzio rumoreggiano onde su caos di lava: Poseidone irato schiuma… A deludente scandaglio trafitti da pneumatici martelli si disperdono obbiettivi: raggio folgorante vertigine di sogni è stata la gioventù.

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IL FRAGORE DELL’INDIFFERENZA Grigiore di nebbia, tra revisione di passato e fuliggine di tempo: nell’ambiguità dell’essere immobili radicati pensieri. In questa morsa d’ anni traditi obbiettivi innalzano muri di sconfitte. Una vita nemica ci attraversa lasciando aperte ferite… Ad impatto crudele nell’assordante fragore dell’indifferenza l’ironia è ancora di salvezza. Sotto un cielo privato di luce bagliori di lampi. Altalena di domande a non risposte a tradite aspirazioni trionfo d’amarezza… Credere – non credere tutto passerà senza più esistere. Ora, vive tragico il peso delle assenze... Sono – non sarò: di questo ineluttabile paradosso resterà solo il frastuono del mio silenzio.

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PREDA DI SCONFITTE A negativo scorrere d’eventi è gramigna, abbarbicata al petto, l’angoscia: fragili siamo all’agguato che attende. In un non senso d’essere in silenzio da mannaia senza pause e certezze soffoca cerchio di vita e travolge ogni logica… Vacillo preda di sconfitte. Svuotati involucri le ore ai neri abissi della notte orbata da luna… Trapelando alle fessure si strangola il vento. A deflagrazione di memorie non declina la sfera dei ricordi.

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LUCIDA MALINCONIA Ineluttabili smarrimenti a crudele giuoco; spaesamenti, contraddizioni e… ad intricato stato d’essere torture di vissuto. Nell’equivoco trascorrere di eventi la supponenza arma dei mediocri fortifica arroganti. Tra migrazione di sensibilità turbinii di doppiezza stridore all’avverso strisciare dei tempi. In dimensione irrazionale divergenze e fughe dal reale; a delirio di impostura pugnace resistenza. Guizzi sbiaditi i ricordi sotto un cielo stregato da Venere... Sopita l’indignazione vincerà l’indifferenza.

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FUGA Perduti i sorrisi in fuga dal presente si spegne l’incanto. Nell’arpeggiare dolce delle ore mi rinnovo al nuovo giorno: palpitano preghiere a folgorazione di luce. Simmetrie monotone di abbarbicati rampicanti, tra indistinte sagome offuscano orizzonte sopprimendo tripudi di verdi. Nel giardino in abbandono tra intricate trame aurora trafigge orizzonte illuminando petali di rugiada. Alle nobili pareti di villa Ottocento svuotate d’orpelli frammenti di reperti di smagliate figure… Ora slabbrati fili di passato. In vuoto scenario sto cercando un amore smarrito sto cercando Dio: ho pietre di lava sul cuore.

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ALLA RICERCA D’IDENTITÀ Melodie cromatiche diafane cromie screpolature sfumature strutture equilibrate complesse meditate affondi stilistici dissacranti soluzioni prestiti culturali imbrigliate composizioni pregnanti effetti fughe e ritorni di passato. All’approdo dei contenuti tra composte – scomposte strutture scontri d’esperienze... Alla ricerca d’identità scoordinate - coordinate vaganti fantasie.

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IL GOTHA DELLA MODA Su plateau lunghi trench chimoni-karate caftani pantacollant shorts sahariane e trasparenze effetto shock abiti bustier sexy lingerie guaine. Con sofisticata nonchalance ancheggiano veloci griffate top model super scic con style conturbante travolgente eccitante in tute pigiama-palazzo pull ruches plissè e tra caleidoscopio di colori avanzano zeppe-scultura tacco stiletto zip borchie fibbie pochette frange etniche maxi t-shirt: tutto glamour il super gotha della moda. 38


UCCELLI ALLA SCOGLIERA Squarci di verde imprevisti svincoli incroci slargati pianeggianti sentieri soste di posteggio geometrie direzionali inclinate ripide salite lampeggi di semafori fragore di motori. Con ambrati colori declina plana a bassi toni il vento: al crepuscolo uccelli alla scogliera... Mantello di nuvole è prigione alla luna.

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FILOSOFIA DELL’ESSERE In un presente demotivato nei multiformi modi di vivere l’esistenziale filosofia dell’essere... Soffocato ogni ordine annullati gli ideali in giorni senza domani, nei chiusi spazi della quotidianità del nulla senza ipotesi di futuro zone d’ombre. Orfani di sogni schegge impazzite i pensieri tra vuoti giochi di sillabe. Con sconcertante monotono linguaggio pavoneggianti mediocrità non deragliano da ingannevoli linguaggi. Nel persistente grigiore di pianificata cultura la percezione di uno sfaldamento. In ambiguità di tempi, attraversati da repertori scontati, un dilagare volgare di chiassosi vocaboli.

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CONTRADDITTORIE FASI ESPLORATIVE In un non senso di pensieri affacciano sconnesse immagini. All’imminente stato nell’inaccessibile gioco della mente tra contraddittorie fasi esplorative formali equilibri incastonate trasparenze agglomerati giochi scomposti – composti bagliori creano ombrate zone… Si è spento il respiro del vento è ferma la tenda della finestra sul mare… Tra porcellane di gusto francese il refrigerio di un ventilatore. Nell’immobile aria di un’estate di fuoco tra vallate d’oro e bianche margherite emergono dal profondo giovanili lusinghe di noi… Custodi di sogni.

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APPASSITE UTOPIE Nel giardino degli inganni appassite utopie: ribellione frange su glaciali lastre‌ Si consumano ore di torpore: fiume specchia cielo di nuvole trafitto da bagliori, trasmigra volo di rondini impazzite. Si consumano ore di torpore al sipario della sera è annegato il giorno: muore l’estate.

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MARE Si increspa frange minaccia ruglia impetuoso travolge distrugge si placa schiuma si distende... Calmo arretra ritorna costante invitante. Perenne rifrange rumoreggia nemico mugghia increspa sconvolge sbaraglia demolisce cancella annienta‌ Poi si stende si quieta dispiega incessante spuma.

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ECLETTICHE CONSIDERAZIONI Chiusi spazi in dissertazione di attese… Imprevedibili eclettiche considerazioni: a dismisura d’amarezze logiche ed analisi sgretolano certezze. Irriducibili i sogni padroneggiavano nello splendore di una giovinezza che non prevedeva sconti. Nell’assenza conoscitiva del domani la fragilità dell’essere. Al disincanto, parabola discendente in un presente privato d’attese, sono state impiccate le idee del divenire. Tra immobilità d’aria e agonie tonali spegne il giorno… Ad incorruttibile calma in caldo cielo d’estate rischiarano colori: tra un docile fluttuare tace l’onda attraversata da fuoco d’estate. In lunapark di vita esplodono divergenze scavando tunnel di incubi: resta l’angoscia del nulla.

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EMERGERÀ L’ALBA Ad effimero stato i muti vuoti del cuore… Tra insuccesso di mete nessuna risposta all’urgenza del vivere: discriminazione a scandaglio d’eventi. Dal rettangolo della finestra scintillii di luci trafiggono increspate onde... L’alba emergerà da una notte di tempesta. Tra fervidi bagliori apre il prodigio del giorno. Lucidi cristalli i pensieri: la felicità è solo un raggio un impercettibile raggio di sole.

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SEGNI IMMORTALI Arabeschi misteriosi su tavolette di creta a sfida di millenni consegnano alla storia leggi, riflessioni, guerre, conoscenza di uomini, grandi e forti crudeli e implacabili, immortalati da segni. Tra imperanti trame di potere caos per falsi ideali di libertà . Beffardamente irride il giorno, si sollevano sfere acuminate, neri tunnel, abissi, muri di prigione nell’oscuro cammino degli uomini, perenni scontri al vento dei millenni. Nell’immutato delirio dei tiranni la barbarie si specchia a ritroso.

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IN ESILIO D’ISOLA Disfano all’acqua stanche foglie… A palpitazione di desideri incalzanti domande agitano ricordi: intriganti grovigli, i pensieri, erano metaforici lacci. Ambizioni, progetti pulsavano alla porta dei sogni e tra fasto di desideri nascevano epifanie ma, in esilio d’isola, in un nulla d’eventi incertezze angosce di fallimenti: nel mio irreale esistere tormenti hanno opacizzato lo splendore di una gioventù che sembrava eterna.

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MISTERI ARCANI Annidano uccelli ai limoneti, frizzante aria saccheggia rami, guizzano luci tra nuvole rotte d’acqua, il mare minaccia… A contemplazione di marosi insonne la macchina cervello non tace: lacerti di ricordi misteri arcani e negli archivi della mente, contraddizioni inquietudini folgorazioni. In giorni dal sapore eterno accendeva smarrimenti un infinito stellare… Sulla tavolozza dei pensieri si sollevavano riflessioni: incantesimi alla meraviglia di esistere. Pulsavano ad assalto entusiasmi, ali di futuro e assaliva uno scompiglio nell’attesa del divenire…

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L’ORIZZONTE DEI DESIDERI Le parole erano palpiti cavalcavano vittoriosi giorni armati d’amore. Schiavi i pensieri incendiavano attese… Era trionfo di luce l’orizzonte dei desideri. Lente acque alle fiumare distorte dall’usura del tempo, ombre trasversali lungo pendii secchi d’autunno oggi scolorano toni. Voragine nera è la notte… Siamo stati marchiati con fuoco di croci. Pure c’è stato un tempo, lontano e felice, un breve tempo: il tempo delle promesse. Inganni spietati ha donato la vita: siamo saliti e scesi dal carro dei sogni dal carro delle illusioni e delle attese per trovare posto sul carro dei vinti.

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UN ABBAGLIO EFFIMERO PERSISTE In notturna tenebra sagome imperfette… Silenzio assoluto sovrasta amore violentato sbranato, forte, coraggioso. In follia di mente quasi a scherno un abbaglio effimero persiste. Parole perdute in siderali spazi scavano ferite: sei chiuso nella prigione del cuore con chiavistelli d’oro… Gonfie di vento planano farfalle di foglie.

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TRA LIVIDI BAGLIORI Nel lividore della sera ebbra d’uragani: nero inchiostro di cielo disertato da bagliori. Dopo aver creato trincee di sabbia tace il mare. Scomparsi gli affetti più grandi ed i suoni delle loro voci divorati dallo spazio restano macigni sul cuore, e un cervello vuoto di risposte: si sono prosciugati sogni nella terra del vulcano. Tra affetti traditi e ciarpame di invidie ho conquistato un amore sublime in vita senza figli attraversata dal dolore: in questo presente di passato tutto si è dissolto… Finchè sarò questo amore grande vivrà.

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DOLOROSA ASSENZA In giorni di luce ponevi fine alla mia solitudine. Adesso in questo amaro vuoto sarcastici pensieri i ricordi lacerano la mente. il tempo calpesta sogni e spegne vite: è scivolato un altro anno sul mio spento cuore‌ Resti sempre presente in questa dolorosa assenza

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FRAGRANZA DI GELSOMINI Tragica maschera di tempo affonda artigli: sei sempre presente in questo mio nulla di giorni. All’impatto del vissuto non riposa la mente. Il fremere del vento solleva fragranza di gelsomini. Ancora un domani un domani senza di te un doloroso domani senza più parole un domani di pensieri che bucano il cuore. Ricordi… ferite: cicatrici dell’anima… In questa vita di sconfitte ho innalzato grattacieli d’argilla su acque di cristallo. Adesso che il domani è divenuto presente in questo vuoto tempo quando il dolore è divenuto motore di vita, in questo presente senza più domani resta solo la carezza del vento.

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A SNODO D’ORE Eolo rumoreggia infuriato… A temporale estivo mulinelli a ruglio di vento, nuvole basse minacciano. Sfinisce arroccati cespugli solleva bianche creste d’onde il vento padrone. Boati squarciano il silenzio di una notte privata di stelle. A snodo d’ore approdano pallidi riverberi.

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MARIONETTE A degrado d’eventi nessun sortilegio mi attende… Ho cercato verità nelle leggi giustizia nell’ingiustizia. Nel vuoto assoluto in un nulla di giorni ho conosciuto ingiustizia: nell’impotenza sta il nulla di noi marionette… Equità, imparzialità tutela dei diritti rispetto delle leggi: concetti astratti. In transitorio vivere tra ipocrisia di comportamenti gli ideali sono enigmi… Tatuaggio sulla pelle l’iniquità della giustizia.

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L’ASOCIALE SISTEMA DEL VIVERE Si allungano ombre nella maestosa sovranità della notte tra ingannevoli apparenze si consumano ore di torpore. In destabilizzante stato la solitudine morde i giorni… E all’insuccesso delle mete dismenesia. In ristretto spazio vitale svaniti fascinosi programmi sovrasta inerzia ma resistono attese nella commedia degli inganni… Attraversata da lucide schiere di domande resta un’assurda catena di tradimenti. In asociale sistema di vita svetta il prevalere dell’Io… La memoria è custode di ricordi. Offuscando orizzonte scende sera e gravitano scorie di passato, discordanze nello specchio del tempo. Vertigine aggredisce soffoca vuoto nell’assoluto silenzio. In deriva di sentimenti sconoscendo le ragioni del cuore tradimenti di germani allargano il mosaico degli inganni. Esiliati sogni e pulsioni spenta ogni preghiera resta l’angoscia del nulla.

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CARISMATICHE FORME Sottofondi, cadenzati toni fermate immagini: il volto ha voraci segni a crudeltà d’anni. Mani belle ed eleganti con misteriosi segni di passato e di futuro in triste metamorfosi si trasformeranno come dure radici. A livelli vari di fruizione zoom di lievitate plastiche carismatiche forme. Occhi bistrati capelli platinati‌ Inganni di chi si finge.

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NEL TEATRO DEI GIORNI Tappeti d’erba in circoscritti spazi, fattorie ai promontori spenti gialli di frumenti... Tra stormire d’alberi ambigue forme. In ventre di una notte che resiste all’alba ai sospiri docili del vento palpita lo stagno. Tra spirali di pensieri declinano prospettive e alla scure degli eventi scende sipario sul teatro dei giorni.

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UN VUOTO D’ORE Precipitano immagini, elementi statici, reclame, graffiti ai tormentati muri e in alto, chiuso l’esercizio, svetta un’insegna un cerchio in ferro un rosso filo di colore un occhio ora vuoto d’ore. Anonime facciate “antigraziosi” solidi in cubi di cemento defraudandoci dei ricordi hanno divorato le magnolie, gli alberi di fichi neri.

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NEL MIO BUCO D’ANGOLO Una voce, una voce attendo uno squillo di telefono: una voce a rompere un silenzio mortale… Tutto tace. Accartocciati castelli di carta sono stati i sogni, ma fa il suo dovere il mio cuore d’acciaio… Il silenzio implode a lacerare il petto il mio amore con la sua protesi giace: sono burattino senza fili nel mio buco d’angolo.

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PUNTO Punto virgola due punti‌ Quanti interrogativi per dire di me dei miei pensieri del nostro amore fagocitato da un tempo feroce: punto.

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BIBLIOGRAFIA LETTERARIA Arte e Poesia d’Oggi, Edizioni Il Tri!co, Trieste 1976 Tes" e Tes"monianze, a cura di M. Grasso, Biancamar"na Editrice, Udine 1976 Albo d’oro degli ar"s", poe" e scri#ori contemporanei, Edizioni Il Tri!co, Trieste 1977 Arte e Poesia del nostro tempo, Edizioni Nuovi Orizzon", Napoli 1977 Cri"ca d’Arte oggi, Rivista d’Arte Contemporanea Internazionale, Parma 1979 Alfieri della cultura italiana, Edizioni Il Tri!co, Trieste 1979 Poe", Prosatori, Pi#ori, Edizioni Il Tri!co, Trieste 1979 I Poe" degli anni ’80, Edizioni C.A.P.I.T. – F.E.N.A.L.C., Pisa 1982 Panorama Poe"co Oggi, a cura di G. Toni-Hoffmann, Ed. Ass. Cult. “La Vecchia Lizza”, Marina di Carrara 1985 La Forza dell’animo per il disarmo. XIII edizione poesia “Pace 1985”, Edizioni Artecultura, Milano 1985 Repertorio di Poesia Contemporanea, V. Ursini Editore, Catanzaro 1993 Cinque Terre, Antologia di poesia a cura di S. Guerrieri e M. Tarabugi, Centro cultur. La Magra, La Spezia 1993 Atlante Le#erario Italiano 2000, Libreria Padovana Editrice, Padova 2000 Atlante Le#erario Italiano 2001, Libreria Padovana Editrice, Padova 2001 Kelle: Antologia le#eraria italiana, Libreria Padovana Editrice, Padova 2001 Atlante le#erario italiano 2002, Libreria Padovana Editrice, Padova 2002 Atlante Le#erario Italiano 2003, Libreria Padovana Editrice, Padova 2003 Storia della Le#eratura Italiana, vol. 1-2-3, G. Miano Editore, Milano Atlante Le#erario Italiano 2004, Libreria Padovana Editrice, Padova 2004 Atlante le#erario italiano 2005-2006, Libreria Padovana Editrice, Padova 2006 Atlante le#erario italiano 2007-2008, Libreria Padovana Editrice, Padova 2008 Case di Scri#ori, a cura di Colle#o/Turco, Libreria padovana Editrice, Padova 2008

TRA I PREMI LETTERARI PIÙ SIGNIFICATIVI SI RICORDANO: TRIESTE – 1977 I Premio “Trofeo Dea Roma” per la Poesia alla VI Edizione Naz. “C.A.I.B.A.” TRIESTE – 1979 II Premio “Collare d’Italia ‘79”per la Poesia alla Rassegna “C.A.I.B.A.” TRIESTE – 1979 Medaglia d’oro per la Poesia ”Premio S. Giusto” “C.A.I.B.A.” TRIESTE – 1981 Premio “Europa” per la Poesia al Conc. Internaz. di le#ere “Trofeo Europa C.A.I.B.A.” TRIESTE – 1981 Premio Speciale fuori concorso “Penna d’oro per la cultura” al Gran Premio “Collare d’Italia” SALSOMAGGIORE TERME – 1982 Premio “Il centauro d’oro” SALSOMAGGIORE TERME – 1983 Medaglia d’oro del Parlamento USA al merito ar"s"co CALVATONE – 1985 Fiaccola d’oro del Parlamento Europeo CALVATONE (CR)– 1986 Premio della Cri"ca VIAREGGIO – 1991 I Premio Naz.“Ar"s" famosi nel mondo” – Is"tuto Naz. Beni Ar"s"ci e Culturali

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INDICE PRESENTAZIONE DINO MARASÀ NOTE CRITICHE MISTERO VITA TRA GLICINI APPASSITI PROMESSE SALE L’ORA DELLA SERA GIGANTEGGIA L’INCOGNITA L’OSCENA COMMEDIA DELLA NORMALITÀ PIRAMIDALI ASCESE IN AMBIGUITA’ D’ESSERE VORACITÀ DI TEMPO NEL CAOS DELL’ESSERE L’OMBRA DEL DUBBIO STANZE VUOTE DI VOCI PENSIERI TRASVERSALI EXCURSUS DI RICORDI QUESTA SERA SEI IN ME MUTE ORE DI VOCI NEL SILENZIO DELLA RAGIONE LE SENTENZE GIORNI SENZA TRACCE GEOMETRIE D’OMBRE IL FRAGORE DELL’INDIFFERENZA PREDA DI SCONFITTE LUCIDA MALINCONIA FUGA ALLA RICERCA D’IDENTITÀ IL GOTHA DELLA MODA UCCELLI ALLA SCOGLIERA FILOSOFIA DELL’ESSERE CONTRADDITTORIE FASI ESPLORATIVE APPASSITE UTOPIE MARE ECLETTICHE CONSIDERAZIONI EMERGERÀ L’ALBA SEGNI IMMORTALI IN ESILIO D’ISOLA MISTERI ARCANI L’ORIZZONTE DEI DESIDERI UN ABBAGLIO EFFIMERO PERSISTE TRA LIVIDI BAGLIORI DOLOROSA ASSENZA FRAGRANZA DI GELSOMINI A SNODO D’ORE MARIONETTE L’ASOCIALE SISTEMA DEL VIVERE CARISMATICHE FORME NEL TEATRO DEI GIORNI UN VUOTO D’ORE NEL MIO BUCO D’ANGOLO PUNTO

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Giganteggia l’incognita

GIGANTEGGIA L’INCOGNITA

€ 18,00

Bianca Brancati Carlevani

Bianca Brancati Carlevani - pittrice, grafica, scultrice, poetessa, designer – è nata a Catania dove ha insegnato materie artistiche e storia dell’arte, ha collaborato, in veste di critico d’arte, con quotidiani e riviste e illustrato vari libri. Ha al suo attivo sette pubblicazioni di libri di poesie (Homines, 1986; Noi, 1989; Parole e Segni, 1994; Nell’abbandono dei giorni, 2009; In mistero d’essere, 2011; Pensieri al plurale, 2012; In questo labile tempo, 2012) e un volume a contenuto storico archeologico dal titolo “Archeologia del costume alla luce degli eventi storici” al quale ha lavorato in collaborazione con il marito Dott. Antonino Carlevani. Dal 1974 al 1993 ha partecipato, su invito, a Rassegne Nazionali e Internazionali d’Arte e a Premi Letterari conseguendo, per entrambi i campi notevoli consensi e oltre 100 premi. Di lei si sono occupati autorevoli critici su giornali, riviste e libri d’arte, nonché la televisione nazionale e varie antenne private. Molteplici sono le Rassegne Internazionali cui ha partecipato: significativi i riconoscimenti conseguiti a Bruxelles (1976 Maison de la Culture et Centre des Congrès tenutasi all’Istituto Italiano della Cultura), a Parigi (1977 Palazzo UNESCO), a Madrid (1978 Istituto Italiano della Cultura), a Cannes (1980-1981 Galleria Martinez), a Istambul (1988 Grand Hotel International Aetap Marmara) e a Seul (1988 Gran Premio Olimpiade). Dal 1977 al 1979 ha operato con il Centro Europeo di Iniziative Culturali di Roma e nel 1978 è stata tra gli artisti segnalati dal d’ARS di Milano e ha fatto parte degli Artisti della Comunità Europea (EURO ART) di Rimini. Nel 1980 è stata associata al “Club dell’Incisione di Venezia” e nello stesso anno, su segnalazione del critico d’arte Carmelo Strano, ha operato con il gruppo “Oggi-Domani” da lui istituito a Milano e in occasione della sua mostra personale nella capitale lombarda il Comune le ha assegnato l’ Ambrogino d’Argento. Nel 1981, “per gli studi attuati nel campo delle concezioni estetiche più attuali”, le è stato assegnato, con il Premio “Città della Spezia”, un padiglione per una mostra personale ed una sua opera è stata trattenuta per essere destinata al costruendo Museo d’Arte Moderna della stessa città. Nel 1983, invitata alla terza Biennale della Spezia e segnalata dalla critica internazionale, è stata inclusa tra gli artisti rappresentanti l’Italia nella mostra di Torino a Palazzo della Società Promotrice delle Belle Arti e nello stesso anno lo scrittore ed editore Carlo Emananuele Bugatti, Direttore del Museo Comunale di Senigallia, ha curato una sua monografia e una cartella di serigrafie. Sue opere grafiche si trovano presso la Biblioteca Centrale di Bucarest, il Museo Comunale dell’Informazione di Senigallia, il Museo “Arte per la Pace” di Cervara di Roma, il Museo Civico della Mail Art di Montecarotto (Ancona) e il Museo Civico della Resistenza di Arcevia (Ancona). Il suo curriculum è documentato a Firenze presso l’Archivio per l’Arte Italiana del Novecento e a Senigallia presso l’Archivio Nazionale di Arti Visive. Nel 1988 ha istituito, per ricordare il marito ed il padre, un Centro Culturale la cui attività è stata in parte condensata nel volume “Incontri” edito nel 2004. Nel 2007 istituisce la Fondazione Carlevani Brancati “Parole e Segni” la quale, con il coinvolgimento di medici e professori universitari, realizza, a cadenza periodica, manifestazioni ed eventi, mostre d’arte, convegni, seminari, concorsi letterari e attività editoriali a contenuto artistico e letterario. Dal 2011 Vicepresidente della Fondazione è il magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Catania.

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