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I Totomè del Barone
Pietro Carmina (Ravanusa, 1953) ha insegnato filosofia e storia al liceo classico di Canicattì. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, L’ora e La Gazzetta dello Sport, oltre che con i periodici locali. Nel 2000 ha pubblicato un cd-rom di filosofia antica “ti estì”, consigliato dall’Istituto Nazionale per gli studi filosofici per l’approfondimento didattico, e, nel 2008, il suo primo romanzo, “Rosolio al mandarino”, premiato dall’Accademia Internazionale “F. Petrarca”.
Pietro Carmina
Novembre 1931. Nella cucina del feudo Ramilia, Concettina ha preparato i totomè, dolci tipici siciliani, di cui è golosissimo il figlio del barone Bonanno, Vincenzino, che, con la scusa di assaggiarli, approfitta anche della donna, che non ne disdegna le attenzioni. Quando la padrona, che le ha fatto da mamma, scopre che Concettina è incinta, trova la maniera per tacitare il tutto. Nella notte tra il 5 ed il 6 febbraio, un incendio distrugge l’archivio della Chiesa Madre. Oscuro il movente: Usura? Politica? Ereditarietà? A tentare di scoprirlo ci proverà il flashback, che ripercorre la storia parallela delle due famiglie fino all’ultimo giorno di carnevale di quel 1955.
Pietro Carmina
I Totomè del Barone