MARIA SCALIA - OPERE

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Maria Scalia


Via Giovanni Migliara, 13b - Torino +39 339 7227989 Studio: Via Cibrario, 32 - Torino info@mariascalia.it - info@artecittaamica.it www.mariascalia.it


L’importanza del colore nell’arte di Maria Scalia. Soffuse velature e nuvole cromatiche avvolgono i personaggi della pittrice Maria Scalia, donna d’animo dolcissimo, riflessivo e attento. In ogni sua opera la narrazione pittorica è incentrata sulla forza e sulla ricchezza emotiva dei personaggi che viene enfatizzata dal colore, inteso come messaggero di stato d’animo o delle circostanze espresse. Molte di esse toccano il cuore poiché segnano i volti di personaggi tormentati e travolti dall’avversità della sorte, sovente, assieme all’indifferenza del proprio simile nei confronti dell’altrui disagio. Questo potrebbe essere lenito anche da una semplice stretta di mano o da un sincero, salvifico sorriso. In ogni opera il segno, volutamente, quasi inizia a dissolversi nella tavolozza variopinta, liberando se stesso dal rigore geometrico e al contempo lasciando spazio al colore, reale pilastro dell’opera tutta. Soft veils and chromatic clouds envelop the characters of the painter Maria Scalia, woman with a very sweet, thoughtful and attentive soul. In each of her works, the pictorial narrative focuses on the strength and emotional richness of the characters which is emphasised by the color which is intended as a messenger of the mood or circumstances expressed. Many of them touch the heart because they mark the faces of characters tormented and overwhelmed by the adversity of fate, often, together with the indifference of the man towards the discomfort of others. This could be soothed by even a simple handshake or a sincere, saving smile. In each artwork the sign, deliberately, almost begins to dissolve in the colourful palette, freeing itself from the geometric rigor and at the same time giving space for color, the real pillar of the whole work. Dino Marasà


Gioia e dolore, orgoglio e rassegnazione, angoscia e adorazione; quanti sentimenti può racchiudere un’espressione? Come parole stampate, li leggiamo nei segni che, indiscreti e indomabili, attraversano i volti. Segni spesso evidenti, talvolta celati, altre volte visibili solo per pochi. Possono apparire distesi come lenzuoli asciugati dal vento, quando il corpo si abbandona alla passione; profonde come crepe su terreni aridi, quando da tempo vige la preoccupazione; tremanti come foglie, quando l’ansia prevarica ogni ragione; gonfi come fulmini in piena, quando l’ira si scatena. Maria Scalia, nel suo percorso d’artista, li indaga in ogni loro sfaccettatura, rendendoli protagonisti e perno centrale delle sue composizioni. Siciliana d’origine, piemontese d’adozione. Maria Scalia é nata a Palermo; lì ha coltivato la sua passione per l’arte, prima fra i banchi di scuola, poi conseguendo la laurea in architettura e, in seguito, frequentando l’Accademia delle Belle Arti. Ormai da qualche tempo vive a Torino. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive, tenutesi in diverse città italiane ed estere, dove hanno riscontrato apprezzamenti da critici e collezionisti. Artista prolifera e sensibile, d’ascendenza figurativa, con disinvoltura e capacità tecnica adotta l’acrilico, l’acquarello, il pastello per i paesaggi, nature morte e figure. Ma é nell’analisi e realizzazione del corpo umano, ponendo una particolare attenzione al volto, che Scalia trova il terreno più affine alle sue esigenze espressive. Per esso ha maturato uno stile molto personale, che si sviluppa in senso espressionista, e non ancora totalmente compiuto. Se per le nature morte e i paesaggi impiega colori accesi e intensi nei toni, per dar loro concretezza, tutt’altra via sceglie per gli uomini, donne e bambini. Sono corpi che sembrano sciogliersi e amalgamarsi fra loro come candele accese, sfioranti il ricordo di Egon Schiele e Oskar Kokoschka, ma con delicatezza. Scalia li delinea con tratti morbidi e decisi, vibranti ma marcati allo stesso tempo. I colori sono quasi assenti; quelli che vi pone sono caldi, sfumati e scelti con cura, affinché non distolgano l’attenzione, ma bensì contribuiscano a rendere l’insieme chiaro e diretto. Il risultato é elegante e intrigante, riuscito. L’artista non lascia nulla la caso e risolve tutto con la potenza del segno, affidando ad esso la trascrizione dell’essenza dell’individuo. L’obiettivo che Scalia si prefigge – e raggiunge – é stimolare il processo di osservazione, canalizzare la nostra attenzione sui tratti, per poter andare oltre ciò che semplicemente vediamo. Il suo é un invito a osservare l’altro, a svestirlo dall’apparenza che porta addosso, del superfluo di cui si ricopre, di tutto quel colore che la società gli impone. Vittorio Sgarbi

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Figurativo


EMOZIONI acquerello cm 35 x 50 6


ABBANDONO acrilico su tela cm 50 x 60 7


RAGAZZA PENSIEROSA pittura su faesite cm 28 x 48 8


UOMO SEDUTO acrilico su tela cm 70 x 100 9



DANIELA 84 acrilico su tela cm 50 x 40 11



ERO UN TUO AMICO acrilico su tela cm 60 x 60

DUE MONDI SI INCONTRANO acrilico su tela cm 80 x 80 13


BIMBO E GATTO acrilico su tela cm 40 x 50 14


MUSA D’AUTUNNO acquerello cm 40 x 50 15


Maria Scalia e il sociale Conosco e apprezzo la collega pittrice Maria da moltissimi anni, conquistato da opere in cui il colore è lesinato, ridotto al minimo ma, proprio per questo, di un impatto emotivo che difficilmente si trova quando abbonda. Non voglio sostituirmi con queste poche parole alla critica che ha già dimostrato di apprezzare l’arte di Maria. Ciò che mi preme, da pittore, in occasione di questa monografia, è evidenziare l’attenzione che ha l’artista per quelli che si possono definire “Temi sociali”. Non opere tanto per la necessità di dipingere, che pure è nella natura di una pittrice, quanto quella di trattare questi temi, vedi “Senza lavoro”, condizione che toglie l’orgoglio all’essere umano, “Le donne di Bhopal”, dove si denuncia l’indifferenza verso la salute del popolo a fronte di guadagni maggiori. Poi, i problemi dell’adolescenza, il rapporto uomo-animale, uomo-natura ecc. Quindi il mio vuole solo essere un invito, per chi legge questa monografia, a non farsi attrarre solo da altri elementi, seppure importanti e necessari, tralasciando questo aspetto della sua opera, per me, di primaria importanza. Egidio Albanese, pittore Lo studio della figura è essenzialmente indispensabile e fondamentale per ogni pittore. È dalla figura che si possono trarre tutti i motivi ispirativi per una più approfondita indagine dei sentimenti che si racchiudono nell'animo umano. E su questa linea si muove l'impegno della pittrice Maria Scalia, palermitana di nascita ma da anni residente a Torino. Abbandonato ormai lo studio della figura, inteso nel senso di esercizio accademico, Maria Scalia prende motivo dalla figura per realizzare studi più che altro psicologici dei suoi personaggi. Non è quindi la sua una pura e semplice ritrattistica, bensì una interpretazione dei valori spirituali contenuti nell'immagine o nel soggetto che ella vuol rappresentare. Si esce pertanto dall'ambito del "segno" per entrare in quello del contenuto, attraverso un lavoro introspettivo che mette in risalto caratteri e personalità sempre nuove e diverse. Con l'abilità dell'uso di un disegno spigliato e sciolto, e un cromatismo che si esprime con tocchi precisi e brillanti nello stesso tempo, Maria Scalia suscita nell'osservatore l'interesse a studiare da vicino gli aspetti di una realtà che può riflettersi anche nel suo stesso animo. Una pittura assai ben impostata, quindi, e che scaturisce da un'esperienza acquisita con serietà e, pure, con gusto artistico. Lino Lazzari (Eco di Bergamo giugno 1984)

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ADOLESCENZA mista su faesite cm 40 x 50 17


FIGURA DI DONNA pittura e grafica su faesite cm 48 x 57 18


FORSE ACCADRÀ acrilico su tela cm 40 x 60 19


LA GRATITUDINE PER L’ETERNITÀ olio su tela cm 80 x 80 20


LE DONNE DI BHOPAL acrilico su tela cm 120 x 100 21


Non abbiamo mai cessato d’interessarci a questa pittrice segnatamente autentica. Lei è vissuta all’estero, ci siamo persi e ritrovati su una lunghezza d’onda: una pittura fatta di vibrazioni segniche, di brividi espressivi, di sorvegliate rinunce al colore. Nessuno ha mai lasciato tanto bianco sulla sua tela, tanto plastico buio. Nessuno ha mai fatto una figura delimitata da una traccia di nero, di grigio, da una preziosa quanto irrilevante pennellata di rosso. Figurazioni intagliate, quasi scavate nell’ebano: un nero che insegue il bianco, cava dal bianco la figurazione come dal marmo lo scultore ricava la sua forma. Come avvicinarci a questa pittura senza godere dei rimandi, che fanno il suo stile, tra scuro e chiaro, talmente costruttivi e forti, ma anche vigilata, pur di non dire troppo, svanendo “non infinito”? Può chiamarsi pittura qualcosa che alla pittura tradizionale rinuncia, ne calibra il colore fino alla essenza espressiva? La risposta è nella godibilità dei quadri di questa artista ai quali, per dirla tutta, non sappiamo che cosa potrebbe aggiungere una sontuosa tavolozza. Maria Scalia possiede una solida affezione per la figura che recepisce sulla base di creazioni ambientali, familiari, di bozzetti popolari. Figure di compostezza classica, quando non sono carezzate dalla tenerezza evocativa. Non manca però la pittrice di temperamento, dalle tematiche ardite e drammatiche, affidata a spazi adeguati, dove compaiono figurazioni corali. Si affida allora al grigio nelle sue varianti, o al giallo, tonalità che attenuano la spavalderia delle masse corpose. In un grande quadro, dove viene come evocato un inquietante mitico toro, si trovano riunite le singolarità appena accennate dall’evasione al consueto schematismo. Con questo, abbiamo appena accennato un nostro discorso sull’artista. La parola, almeno in questo caso, vuole rispettare i toni bassi e la misura che improntano l’arte di lei. Armando Capri

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ERA LA SPERANZA DEL FUTURO acrilico su tela cm 80 x 70 23


PASSIONE pastello su carta cm 50 x 70 24


MALINCONIA acrilico su tela cm 24 x 30 25


MATERNITÀ acrilico su tela cm 50 x 70 26


L’INDIFFERENZA IN SCENA acrilico su tela cm 80 x 80 27


NONNO DI UN AMICO acrilico su tela cm 50 x 50 28


BAMBINO ATTENTO acrilico su tela cm 40 x 50 29


La pittura di Maria Scalia Il mondo di questa pittrice à la figurazione, il fattore plastico, il volume da possedere con la potenza del segno (che sempre è bellezza). È difficile cogliere nella pittura (non solo femminile, ovviamente) la forza geniale di una forma, oggi come nel lontano passato. Ma quando incontriamo questo fattore espressivo restiamo avvinti da un risultato estetico che è gioia profonda, pathos di creatività, presenza dionisiaca (per dirla come Federico Nietzche). Non sfuggirà poi all’osservatore la relativa ma sapiente modestia dei suoi mezzi cromatici, che trovano coerenza nei grandi quadri, ma si è sicuramente sorpresi dalla spavalderia dell’impiego del grigio e del nero, ottenendone vibrazioni capaci di addolcire o di attenuare lo spessore delle masse. Armando Capri Considerazioni critiche rilasciate dall’amico artista pittore Gaetano Lanatà, in seguito alla visita di una mia mostra personale, presso la galleria d’arte di Arte Città Amica. Si legge nella sua pittura un linguaggio narrativo sull’uomo e la figura dove la purezza artistica risulta sensibile al discorso personale con il quale interviene di volta in volta a caratterizzare le sue opere. Il disegno agisce da supporto nella maniera più naturale senza forzature e mostra l’artista ormai padrona di una matura tecnica cromatica, ormai ben definita e personale. La sua pittura, che ricalca la strada del figurativismo, non cerca ne’ vuole esprimere problematiche culturali che soltanto una trasfigurata tematica può testimoniare come presa di posizione nel contesto positivo delle interpretazioni sociali ed etiche del tempo in cui viviamo. Maria Scalia vuole solo esprimere il suo mondo, ciò che sente e che, ancor prima che sulla tela, si è impressa nel suo animo che peraltro non indugia in inutili preziosismi; è aperta e concreta e soprattutto artista professionista, preparata e consapevole di muoversi in un marasma di falsi pittori, incapaci e sublimati da un mercato sempre più commercializzato. Gaetano Lanatà

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BIMBO CHE DORME acrilico su tela cm 50 x 40 31



SENZA LAVORO acrilico su tela cm 70 x 100 33


SERENA CON TE acrilico su tela cm 50 x 60 34


VECCHIO UOMO acrilico su tela cm 30 x 40 35


MIO PADRE acrilico su tela cm 40 x 50 36


ELISIO pastello ad olio su carta cm 90 x 60 37


AD OGNI VOLTO UNA MASCHERA acrilico su tela cm 40 x 50 38


L’ATTESA acrilico su tela cm 50 x 70 39


PER NON ARRENDERSI MAI acrilico su tela cm 50 x 50 40


TANGO ROSSO acrilico su tela cm 40 x 40 41


Luisa Mancini (collega di scuola, insegnante di italiano, dopo avere visionato le mie opere) Cara Maria, ritorno a casa con un pieno di sensazioni benefiche. Mi hai fatto trascorrere delle ore immerse in un mare ricco di spunti riflessivi che elevano dalla pura materia e concretezza banale di ogni giorno. Le figure raccolte nelle cornici che invadono le pareti della tua casa mi sono ancora intorno e davanti al mio sguardo sorpreso e rapito, e mi portano dentro pensieri sereni, perché mi riconducono ad immagini di vita vissuta, quella conosciuta da un’esperienza fatti di gesti quotidiani, di situazioni ricorrenti, di espressioni semplici e vere e, tuttavia, di una profondità e carica umana che solo un animo sensibile, come quello tuo, poteva rappresentare sulla tela. Il mondo raccoglie e ripropone con insistenza e con una sfrontatezza senza pari tanto ciarpame, oggi ho fatto un bagno di semplicità e di verità: mi ha pervasa un senso di benessere, spiritualmente mi sento ricaricata, da un incontro di esperienza umana e di sensibilità e genialità artistica mi sento più arricchita e profondamente commossa. Nei tratti, ora marcati e decisi della tua mano, ora delicati a carezzevoli, delinei le tue figure pensose, ma non del tutto abbandonate, in una sofferenza talvolta forte, ma non cupa né disperata, figure dall’espressione dubbiosa, ma protese alla speranza, in esse c’è un invito alla riflessione e alla introspezione, sicuri di ritrovare noi stessi in un dialogo ininterrotto senza parole; una constatazione di momenti di vita nel quali risalta il vero con una crudezza e un’immediatezza senza falsità, ma con garbo e pudore. Grazie. Luisa Mancini

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Natura morta


NATURA MORTA CON CAPPELLO acrilico su tela cm 50 x 70 44


CASCATE DI TULIPANI acquerello cm 21 x 26,5 45


IL FARO acrilico su tela cm 30 x 70 46


COMPOSIZIONE CON TULIPANI acrilico su carta cm 35 x 50 47


La pittura di Maria Scalia Ho incontrato Maria Scalia a Torino in una mostra d’arte importante, le sue opere diverse nello stile, nel gesto, inducono il visitatore a scoprire il quadro nel contenuto e porsi una profonda riflessione. L’anima di questa pittrice entra nel realismo dell’uomo della sua terra, dove c’è gioia ma anche tanta solitudine e tristezza. Le sue considerazioni le risolve con un segno immediato, poco colore, con una forza che ci porta al grande Guttuso. Maria Scalia personalissima nell’arte, è nel mondo della pittura con un’affermazione e uno stile proprio. Alfredo Levo Maria Scalia [...] dalla significativa forza artistico - pittorica con opere costruite su personaggi che in definitiva rappresentano la “gente di tutti i giorni” e dove non si riscontrano dettami obbligatori, bensì personaggi veri con tutte le contraddizioni a le virtù che da essi ne derivano [...]. Anita Ferrando

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MEDITERRANEO acrilico e pastello su tela cm 120 x 100 49


GERBERE E LILIUM pittura mista su carta cm 35 x 50 50


CALLE pittura mista su carta cm 35 x 50 51


MIMOSE IN VASO BLU pittura su legno cm 31,5 x 63,5 52


RACCONTARE BERLINO pastello su tela cm 50 x 60 53


COMPOSIZIONE CON FRUTTA acquerello cm 50 x 35 54


MURALES A USTICA pittura su muro cm 400 x 300 55


BOTTIGLIE pittura mista su carta cm 50 x 70 56


GERBERE acquerello cm 35 x 50 57


SAN VITO LO CAPO acrilico su tela cm 20 x 26 58


NATURA MORTA CON LUME acquerello e grafica cm 70 x 50 59


In colore l’apparenza del vero. Maria Scalia è pittrice fedele alla figurazione, dove esercita una suadente e fervida inventiva. Dedica la sua operosità alla figura umana espressa in chiave sociale o di costume, e alla natura come emblema poetico, affrontando ambedue con partecipazione attenta e amorosa. Il gusto per l’immagine narrante si coniuga, in questa artista meditativa, con una garbata cultura del segno e del colore, che richiama le ricerche figurali del Novecento postbellico, collocandosi in particolare nell’ambito del simbolismo e, primo fra tutti quello di Tullio Garbari. L’approccio immediato alla sua cifra stilistica è in parte facilitato da un repertorio poetico che, in alcuni casi, sembra rifarsi alle tematiche dei maestri primitivi del Duecento. La sua specificità espressiva si evidenzia tramite un gioco di masse cromatiche che occupano lo spazio in modo non prepotente. Nelle sue opere si svolge una narrazione compiuta, un’elaborazione elegante di eventi anche drammatici e indagati con dolente partecipazione; ma anche di momenti della quotidianità lasciati in sospeso come in attesa di probabili futuri accadimenti. In alcune delle sue ricerche il colore dell’esecuzione ad olio appare trasparente, acquarelloso, o addirittura atonale; in altri casi invece la materia si fa più vibratile e morbida, in un’elaborazione ben equilibrata, dove la stesura ha un’elegante e corposa espressività. Ci si avvede che in ognuno di questi dipinti rivive un microcosmo espresso in chiave lirica, e filtrato da un’emozione trattenuta. Trascrivendo in colore l’apparenza del vero, la pittrice dà forma agli stimoli che risalgono alla sua coscienza dalle profondità di un’anima sensibile, capace di esprimersi in narrazioni poetiche, ma anche con un’eloquenza immaginifica portatrice di messaggi sublimati dal colore. Paolo Levi

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NATURA MORTA CON CAFFETTIERA acquerello cm 70 x 50 61


COMPOSIZIONE FLOREALE pittura mista su carta cm 35 x 50 62


FRUTTA pittura mista su carta cm 35 x 50 63


MURALES A SAN VITO LO CAPO pittura su muro cm 160 x 110 64


MURALES A USTICA pittura su muro cm 300 x 200 65


GAROFANI, TULIPANI E ROSE pittura mista su carta cm 35 x 50 66


SUL DAVANZALE pittura mista su carta cm 50 x 35 67


AVANGUARDIE ARTISTICHE 2010. La sintassi pittorica dell’artista Maria si forma nell’uso della cromia, intesa come costituente primario del segno. Un palcoscenico pittorico dai più svariati interpreti, che spesso racconta situazioni umane o sentimenti attraverso l’espressività della donna o ci narra del panorama della sua terra natale. In tutte le sue opere si ravvisa il desiderio di comunicare al fruitore le sue proprie impressioni e di esternare i sentimenti della sua anima. Una lirica personale si dipana negli sguardi e nelle espressioni dei suoi personaggi, nella gestualità degli stessi, e contribuisce a rendere il racconto pittorico più completo e affascinante. La donna e la sua naturale tendenza al dramma svolge bene il compito di simbolo-metafora di un tragico evento quale è stato l’incidente di Bhopal o la tensione intellettuale che scaturisce dall’incontro di due persone di età differente. Sono situazioni che nascono spontanee nella mente dell’artista che svela al mondo il suo animo sensibile e riflessivo. Riflessioni che si danno la mano col ricordo del passato, con la forza ancora grande dell’impressione di un panorama mediterraneo visto anni prima. Profumi e suoni, melodie estive soltanto fuori dall’opera conferendo alla stessa un tocco di grande esclusività ed universalità che permettono alla stessa di superare le barriere imposte dalla distanza e dal tempo, vivificandone i costituenti e rendendoli interpreti di un disegno di universalità proprio di una grande artista. La completezza dell’operato dell’artista Maria Scalia è la conseguenza del suo cammino cognitivo che la porta da sempre a sperimentare nuove forme e tematiche sempre diverse e interessanti. Cammino che sarà stato ostacolato da qualche barriera che l’artista Maria Scalia ha dimostrato di saper agevolmente superare. Sandro Serradifalco

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COMPOSIZIONE FLOREALE pastello su carta cm 29,7 x 21 69


Fondamentali componenti naturali e umane. Maria Scalia vive la sua stagione artistica traendo i soggetti dalla vita quotidiana, filtrando le componenti figurative con la scioltezza del disegno per poterlo veramente capire e quindi possedere. Opere eleganti e snelle, dense di contenuti e di intuizioni, a volte di per se stesse sentimentali oppure, al limite, angoscianti, interessanti per ciò che esse svelano o celano, per ciò che propongono e per ciò che nascondono. La diresti una realista convinta per quella realtà che si trova a manifestare ma si può e si deve anche catalogare (oggi è di moda!) tra i simbolisti per quel sapore anzichenò magico aleggiante in tutti i suoi dipinti. Così si afferma la sua libera spontaneità sottolineata da cromìe mai violente, da un incedere ritmico che denuncia una fantasia inesauribile mutuata dalla percettività umana e ad essa collegata. Maria Scalia, assimilando aspetti diversi della realtà, dipinge nature morte, fiori e paesaggi ma sono soprattutto le figure umane a rapire il cuore dell’artista, ad offrirci movimenti e illusioni prospettiche, a darci incanto e disincanto con innocenza e malizia. È un discorso certamente non ancora concluso, probabilmente, a fronte della sua cultura; nuovi orizzonti si apriranno per mettere a fuoco le proprie capacità espressive ma dobbiamo riconoscere che al presente ella sa dialogare con i suoi soggetti facendoli diventare presenze, creare complici le forme e le figure situazioni che lo spettatore può vivere. Sono indubbiamente interpretazioni coraggiose e polemiche portate avanti senza inalberare la bandiera della rivoluzione perché, a ben guardare, le impressioni pittoriche camminano di pari passo con le sue invenzioni immaginative; i volti e i molteplici sviluppi logici dell’esistenza (negli acrilici, negli acquarelli e nei pastelli) danno corpo al reale e all’ideale, ci appaiono liberi ed armonici, raccontano esperienze quotidiane e, senza parere, ci fanno ascoltare i loro segreti o palesi colloqui con la vita. La scelta del colore e del segno come base operativa porta dunque Maria Scalia a rappresentazioni di spirito e materia, a sottili penetrazioni psicologiche nel rapporto con la realtà, suggeriscono un’autentica aderenza al nostro tempo. Colloqui, dialoghi, ombre e luci come testimonianza del suo impegno descrittivo e umano. Antonio Oberti

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Maria Scalia è nata a Palermo, dove ha frequentato il Liceo artistico. Ha conseguito la Laurea in Architettura e frequentato l’Accademia delle Belle Arti. Vive e lavora in Torino. Le figure delle sue tele e le nature morte dei suoi acquerelli sono il modo con cui la pittrice esprime se stessa con colori caldi e con tratti essenziali. Ha partecipato a diverse collettive raccogliendo apprezzamenti e segnalazioni da parte di critici. Fa parte del direttivo del Centro Artistico Culturale Arte Città Amica, sito in Via Rubiana, 15 - Torino. Critici e amici che hanno scritto commenti su lei: Armando Capri, Massimo Centini, Sandro Serradifalco, Vittorio Sgarbi, Anita Ferrando, Guido Folco, Carla Ferraresi, Lino Lazzari, Alfredo Levo, Dino Marasá, Antonio Oberti, Danilo Tacchino. Foto delle Sue opere e relativi commenti sono stati pubblicati su: La Stampa (TO), Eco di Bergamo, La Gazzetta Commerciale (TO), Epoca, Eco d’Arte Moderna, Oggi Futuro, Boè, Forma e Figura, Avanguardie Artistiche, Porto Franco, Polychromia 2019, Polychromia 2020, Notiziario dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna (Roma), Notiziario Promotrice Belle Arti (TO), Corriere dell’Arte (TO), Italia Arte (TO).

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Studio Byblos Publishing House studiobyblos@gmail.com - www.studiobyblos.com Finito di stampare Marzo 2021




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