SPIRITO VERDIANO - Vittorio Rainieri

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Vi!orio Rainieri

Vi!orio Rainieri

Spirito Verdiano Spirito Verdiano

Spirito Verdiano Ven"se!e interpretazioni pi!oriche ispirate a tu!e le opere liriche composte dal maestro

Euro 22,00

Ven"se!e interpretazioni pi!oriche ispirate a tu!e le opere liriche composte dal maestro dedica al maestro Giuseppe Verdi 1813 - 2013



Vittorio Rainieri

Spirito Verdiano

Studio Byblos - editore



Caro Lettore, In questo catalogo dal titolo "SPIRITO VERDIANO" ho voluto raccogliere le mie fatiche di due anni di impegno, perseveranza e attenta ricostruzione del messaggio racchiuso nelle ventisette opere liriche composte dal grande maestro delle Roncole Dedico la realizzazione di questo mio progetto artistico a mia moglie Loredana e a mia ďŹ glia Martina, che a causa delle mie, purtroppo, frequenti assenze pindariche ho fatto mancare a loro le piĂš comuni attenzioni domestiche. Grazie - per avermi sopportato.


RINGRAZIAMENTI Dino Marasà Critico d’arte ed Editore Studio Byblos Anna Poletti Zanella Cavaliere della Repubblica alla cultura Curatrice e promotrice delle arti Mariano Volani Cavaliere della Repubblica al lavoro Presidente del Museo Nazionale Giuseppe Verdi di Busseto Dott, Barbara Vincenzi Critico / Curatore, storica e critica dell'arte Boarini Dott. Licino Critico / Curatore e studioso dell’arte Franco Migliaccio Docente di Storia dell'Arte presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Franco Dott. Bulfarini Critico / Curatore e stimatore dell’arte Alberto e Carlotta figli dello scrittore e giornalista Giovannino Guareschi


Un vero elogio ad un artista insuperabile come Giuseppe Verdi, una vera dedica alla città di Parma e a grandi geni come Ximenes e Lamberto Cusani: è questo che l’arte di Vittorio Rainieri vuole esprimere. Lo spettatore di Rainieri si ritroverà a dover fruire non solo dei dipinti in sé, della loro ricchezza e lucentezza dei colori e del loro carico emotivo degno di un vero e proprio spettacolo teatrale, ma potrà conoscere la biografia artistica di un grande compositore come Giuseppe Verdi. Passa un attimo e subito ci si ritrova di fronte ad un palcoscenico, a gioire della bellezza dei personaggi Verdiani. L’arte di Rainieri, nella sua massima espressione, è racchiusa nelle opere presenti in questo libro. La sua pittura non vede come limite la semplicità, ma ad essa si appoggia per creare delle figure plastiche e allo stesso tempo sinuose, che paiono muoversi e recitare tra i brillanti colori della sua tavolozza. L’artista diventa qui dunque il direttore della scena, dà vita ai personaggi, li fa ritornare alla realtà, li fa rinascere dalle melodie di Verdi e crea un legame tra la musica, la poesia e la pittura. Mantenendo sempre un filo conduttore che lega ogni personaggio con l’altro grazie alla singolarità del suo stile, riesce comunque a renderli diversi, a dargli il loro carattere, la loro unicità, a differenziarli con le loro espressioni e con le loro storie. Egli si fa portavoce delle opere verdiane regalando loro un encomio degno di nota, caratterizzato da un’arte contemporanea permeata di storia, di musica, di teatro e di tutto ciò che l’arte è capace di creare.

Dino Marasà


Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano

"Spirito Verdiano" 1813 - 2013 dedica al maestro Giuseppe Verdi Questo progetto artistico nasce dalla volontà dell’artista Rainieri, di recuperare e far rivivere in forma pittorica, le emozioni che i parmensi nei primi anni del 1900 hanno provato nell’ammirare il più imponente monumento che la città di Parma poteva portare in sfoggio. Grazie all’architetto parmense Lamberto Cusani e allo scultore palermitano Ettore Ximenes, che nel 1920 con il loro genio hanno saputo donare a ricordo del maestro Giuseppe Verdi e a tutta la città di Parma una vera opera d'arte, realizzata in pregevole stile liberty danneggiata nel 1944 e in seguito demolita, lasciando solo un flebile ricordo della sua esistenza alle generazioni che seguirono fino ai giorni nostri.

1944 vista aerea sulla citta

Storia In occasione del centenario della nascita del grande maestro Giuseppe Verdi, la città di Parma decise di omaggiarlo con un monumento degno del suo nome. Per questo fu dato incarico del progetto all'architetto Lamberto Cusani, che avviò la costruzione nel 1913 nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. L'immensa opera, alta quanto il Palazzo della Pilotta ed interamente realizzata in granito e bronzo dallo scultore Ettore Ximenes, fu inaugurata il 22 febbraio 1920. Il monumento fu colpito dai bombardamenti alleati del 13 maggio 1944, durante la seconda guerra mondiale; nonostante i danni non fossero particolarmente gravi, si decise di abbatterlo, non senza aspre polemiche, per lasciar posto a nuovi palazzi. Fu risparmiata la grande ara centrale, poi ricollocata in piazzale della Pace accanto al Palazzo della Pilotta. Delle 28 statue che lo adornavano, alcune si salvarono, ma parte di esse fu trafugata da privati o gettata nel torrente; ne rimasero quindi solo 9, trasportate nella sala del teatro Arena del Sole di Roccabianca, ove oggi ancora si trovano.

Monumento Verdi 1913

Descrizione Il monumento era costituito da un enorme arco trionfale, sormontato da leoni trainanti un carro mitologico; attorno ad esso si dipartivano simmetricamente due porticati semicircolari, arricchiti da 28 statue raffiguranti i personaggi delle opere verdiane (le 27 opere

Ara centrale del complesso monumentale 6


Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano canoniche oltre all'Inno di Guerra), ordinate nella corretta sequenza temporale di composizione: Al centro dell'emiciclo non più esistente vi era infine posta la monumentale ara, oggi situata in piazzale della Pace. La parte anteriore è costituita da un grande altorilievo che rappresenta al centro Giuseppe Verdi in meditazione, contornato dalle Muse che gli suggeriscono, nell'ordine, l'Ispirazione, la Melodia, il Canto, il Ritmo della Danza, l'Amore e la Morte. La parte posteriore è invece suddivisa in tre distinti altorilievi, che rappresentano, in successione: la scena dell'approvazione, da parte delle Province Parmensi, dell'annessione al Regno d'Italia (12 settembre 1859); la scena, con la celebre epigrafe Viva V.E.R.D.I., della trionfale accoglienza riservata dalla città di Torino al Maestro, Delegato del parmense, al momento del suo arrivo per recare nelle mani del re Vittorio Emanuele II l'esito del Plebiscito; la scena di tale consegna da parte di Verdi ed altri delegati al re (15 settembre 1859).

Retro ara centrale del complesso monumentale

Teatro Arena del Sole Roccabianca (Parma) Solo nove delle ventotto gigantesche statue rimanenza del complesso monumentale, sono state portate in salvo oggi visibili al suo interno.

Bombardamenti alleati del 13 maggio 1944

2011 - Rifacimento pittorico dell’artista Rainieri, 27 grandi supporti in legno dalle misure di 156 H x 105 ripropongono oggi gli stessi temi, 28,35 metri di colori ed emozioni. 7



Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano

La mostra “Spirito Verdiano” dedicata ai personaggi e alle opere del genio verdiano, allestita nel 2013 per il 200° Anniversario della sua nascita nella cinquecentesca Villa Pallavicino di Busseto, sede del Museo Nazionale Giuseppe Verdi, è un perfetto esempio di come le opere pittoriche di Rainieri siano in grado di entrare in dialogo con gli ambienti, le situazioni, le scenografie “originali” di Casa Ricordi e le quadrerie di Francesco Hayez che ne raccontano la Vita, le Opere ed il Mito del grande genio italiano, Giuseppe Verdi, il compositore di opere liriche più rappresentato al mondo. Sublimate dalle musiche immortali del “Cigno di Busseto” che ne accompagnano stanza per stanza, le sue 27 opere, i quadri di Rainieri contribuiscono a creare quelle atmosfere romantiche per il visitatore che lo trasporta in un’immersione onirica nell’universo verdiano fatto di trame della letteratura classica dell’ottocento alla quale sono ispirate, da Alexander Dumas a Schiller, da Victor Ugo a William Shakespeare, da Lord Byron a Boito. Nell’unico Museo al mondo dedicato alle 27 Opere di Verdi la Mostra “Spirito Verdiano” di Rainieri è stata una perfetta integrazione tra “pittura e musica”.

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Le opere Oberto,Conte di San Bonifacio, 14 Un giorno di regno, 16 Nabucco, 18 I Lombardi alla prima crociata, 20 Ernani, 22 I due Foscari, 24 Giovanna d'Arco, 26 Alzira, 28 Attila, 30 Macbeth, 34 I Masnadieri, 36 Il Corsaro, 38 La battaglia di Legnano, 40 Luisa Miller, 42 Stielio, 44 Rigoletto, 46 Il Trovatore, 48 La Traviata, 50 I Vespri siciliani, 54 Simon Boccanegra, 56 Un ballo in maschera, 58 La forza del destino, 60 Don Carlo, 62 Aida, 64 Messa di Requiem, 66 Otello, 68 Falsta, 70


Elenco interpretazioni pittoriche delle opere composte dal maestro 1839-1846 Prima serie Oberto, Conte di San Bonifacio Un giorno di regno Nabucco I Lombardi alla prima crociata Ernani I due Foscari Giovanna d'Arco Alzira Attila



OBERtO, COntE Di SAn BOniFACiO 1 - Oberto, Conte di San Bonifacio, è la prima opera di Giuseppe Verdi, composta su libretto di Antonio Piazza rielaborato da Temistocle Solera. In origine si trattava probabilmente di un libretto intitolato Rochester o Lord Hamilton per il quale Verdi aveva composto la musica nel 1836, utillizzata poi per l'Oberto. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 17 novembre 1839 con buon successo. L'azione si svolge a Bassano nel castello di Ezzelino e sue vicinanze. Epoca: l'anno 1228. PARtitURA AttO ii in un luogo remoto in vicinanza ai giardini del castello. Tutti si allontanano, mentre Oberto e Riccardo si inoltrano nella selva: poco dopo un gruppo di cavalieri sente rumore di spade provenire dal bosco e vi si precipita (Li vedeste? - Ah sì! la mano), ma proprio in quel momento Oberto cade colpito a morte. Riccardo, sopraffatto dai rimorsi (Ciel, che feci!... di qual sangue), fugge disperato. Arriva Cuniza affannata, subito seguita da Leonora, che ha scoperto il corpo del padre. Cuniza consola la fanciulla promettendole amicizia e protezione (Vieni, oh misera), ma Leonora, sentendosi responsabile di quanto avvenuto, decide di entrare in convento per dedicarsi ad una vita di espiazione, mentre da una lettera si apprende che Riccardo ha deciso di punirsi con l'esilio (Sciagurata! a questo lido).

Oberto, Conte di San Bonifacio Leonora, scena - Tutto ho perduto!... tutto 20/05/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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Un giORnO Di REgnO 2 - Un giorno di regno è la seconda opera lirica di Giuseppe Verdi, di genere buffo, dramma giocoso, scritta su libretto di Felice Romani. Prima rappresentazione, Teatro alla Scala il 5 settembre 1840. Dopo il debutto felice di Oberto, Conte di San Bonifacio, Verdi si ritrovò a dover comporre un'opera buffa per la stagione del 1840. In tempi stretti, dovette comporre la musica per l'opera, e lo stesso librettista Romani non si scomodò a fare un nuovo libretto, ma rispolverò uno dei suoi vecchi libretti e lo adattò alla musica. Per Verdi fu un infelice periodo per comporre l'opera, dovuto alla morte della prima moglie, Margherita Barezzi e dei due figli. Inoltre il libretto, scritto da Romani nel 1818, molto prima di intraprendere la gloriosa collaborazione con Vincenzo Bellini, rappresentava un gusto teatrale ormai del tutto superato. PARtitURA SCEniCA AttO i Nel castello del decaduto barone di Kelbar (basso buffo) si fanno due sposalizi: quello di sua figlia Giulietta (mezzosoprano) col tesoriere Della Rocca (basso buffo) e quello della marchesa Del Poggio (soprano) col conte Ivrea (tenore). Ospite di Kelbar è il re di Polonia, Stanislao alias il cavalier Belfiore (baritono), già fidanzato della marchesa, che si è prestato alla finzione per consentire al vero monarca di combattere i suoi nemici in incognito.

Un giorno di Regno Edoardo - Proverò che degno io sono 10/06/2011 cm156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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nABUCCO 3 - Nabucco è la terza opera (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi è quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, Nabucco fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano. PARtitURA ii L’EMPiO Nabucco, creduto morto in battaglia, giunge e richiede per sé la corona. Poi comincia a deridere il Dio Belo, che avrebbe spinto i prigionieri a tradirlo, e dopo anche il Dio degli ebrei. Esige di essere adorato come l'unico Dio, minacciando di morte Zaccaria e gli ebrei se non si piegheranno al suo volere. Subito dopo il Dio degli Ebrei scaglia un fulmine sul suo capo, la corona cade al suolo e il re comincia a manifestare segni di follia.

nabucco Nabucodonosor - “Non son più re, son Dio! 15/10/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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i LOMBARDi ALLA PRiMA CROCiAtA 4 - I Lombardi alla prima crociata, è la quarta opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera, andata in scena al Teatro alla Scala l'11 febbraio 1843. La scena è in Milano, tra il 1097 e il 1099. AttO i LA VEnDEttA La scena è in Milano, tra il 1097 e il 1099. Nella Basilica di Sant'Ambrogio, Arvino ha concesso il perdono al fratello Pagano, noto per averlo aggredito in uno scatto di gelosia, per amore della bella Viclinda, ora moglie di Arvino. Dopo essere stato proscritto ed esiliato, Pagano ritorna in Milano, col perdono dei parenti. I cittadini se ne rallegrano (O nobile esempio!), ma al pentimento non credono né Arvino, né la moglie e la figlia Giselda. In quel momento il priore annuncia che Arvino condurrà i crociati a Gerusalemme.

i lombardi alla prima crociata Basilica di Sant'Ambrogio MI - Qui nel luogo santo e pio 15/12/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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ERnAni 5 - Ernani è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma di Victor Hugo Hernani. La prima rappresentazione si svolse al Teatro a Fenice di Venezia l'11 febbraio 1844, e fu un successo. AttO ii L’OSPitE La rivolta capeggiata da Ernani è fallita ed egli chiede ospitalità travestito da pellegrino al castello di Silva, il quale gli comunica che sta per sposare Elvira. Ernani sconvolto si rivela ed offre come dono nuziale la sua testa. All'inseguimento di Ernani giunge al castello Carlo, ma Silva legato al vincolo dell'ospitalità lo nasconde affinché non sia trovato. Non riuscendo a scoprire Ernani, Carlo lascia il castello intimando ad Elvira di seguirlo. Ernani quindi decide di rivelare a Silva che anche Carlo è innamorato di Elvira, esortandolo a vendicare l'offesa recata al suo onore. I due stringono un patto, Ernani consegna un corno a Silva, il quale quando vorrà la sua morte non dovrà far altro che suonarlo tre volte.

Ernani Ernani - Esci...ate...scegli...seguimi 15/07/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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i DUE FOSCARi 6 - I due Foscari è un'opera lirica in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. La prima assoluta ebbe luogo al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844. AttO i Nel Palazzo Ducale di Venezia si riuniscono i membri della Giunta e del Consiglio dei Dieci per prendere una decisione importante. Essi devono decidere se confermare o meno l’esilio di Jacopo Foscari, figlio del Doge, rientrato nella città veneta e qui arrestato. Questi è incolpato del duplice omicidio di due parenti di Jacopo Loredano, suo principale accusatore. Jacopo Foscari, tratto dalle carceri, attende di esser portato davanti al Consiglio. Egli decanta la bellezza della sua città e lo struggimento per il lungo esilio da essa. Lucrezia Contarini, moglie di Jacopo, difende l’innocenza del marito ma quando apprende che gli è stato comminato un nuovo esilio ella dà sfogo al suo sdegno contro i nobili veneziani. I senatori uscendo dal Consiglio invece inneggiano alla giustizia veneziana, che sa anche condannare il figlio di un Doge. Quest’ultimo rimasto solo disperato piange la condizione del figlio.

i due Foscari Palazzo Ducale Venezia,Francesco Foscari, Doge di VeneziaO vecchio cor, che batti 09/04/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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giOVAnnA D’ARCO 7 - Giovanna d'Arco è un dramma lirico di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1845, tratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller. AttO iii Giovanna è imprigionata in una rocca inglese, dalla sua cella ode i suoni della battaglia che è ancora in corso e immagina il re circondato dalle truppe nemiche. Entra Giacomo, al quale Giovanna rivolge una preghiera: chiede che le sue catene siano spezzate e confessa di aver amato per un istante solo Carlo ma di essere sempre stata fedele a Dio. Giacomo, una volta compresa la purezza della figlia, le infrange le catene e la invia a combattere contro gli inglesi, Giovanna esce precipitosamente dalla rocca e si inoltra nella battaglia. Arrampicato sulla vetta della torre Giacomo osserva la figlia che combatte a fianco del re e scaccia gli inglesi. I francesi hanno vinto ed il re entra festante nella rocca perdonando il vecchio pentito.

giovanna D’Arco La Pulzella d'Orléans. a Domremy, nel 1429 Giovanna, Vittoria, vittoria!... 15/11/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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ALZiRA 8 - Alzira è un'opera di Giuseppe Verdi in un prologo e due atti su libretto di Salvadore Cammarano, commissionatagli dall'impresario Vincenzo Flauto, gestore del Teatro San Carlo di Napoli, dove il 12 agosto 1845 ebbe luogo la prima rappresentazione. Il soggetto fu tratto dal dramma di Voltaire, Alzire ou les Americains (1736). PROLOgO (iL PRigiOniERO) Zamoro è a capo di una tribù di Peruviani che si oppone all'oppressione spagnola, ed è invaghito della bella Alzira. Durante uno degli scontri Zamoro viene creduto morto, e i Peruviani catturano l'anziano governatore Alvaro per vendicarsi, ma Zamoro torna e libera il vecchio. Poi Otumbo dice a Zamoro che Alzira e il padre di lei Ataliba sono stati fatti prigionieri, e Zamoro decide che tenterà di liberarla.

Alzira Alzira, figlia di Ataliba Nell'astro che più fulgido 08/05/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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AttiLA 9 - Attila è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner. Debuttò alla Fenice di Venezia il 17 marzo 1846. Ad Aquileia, attorno alla meta del V secolo. Gli Unni saccheggiano la città, guidati da Attila. Entra il generale che ordina di lasciare i morti nella polvere, e s'infuria quando vede uno stuolo di donne di Aquileja condotto a lui, perché aveva ordinato di non risparmiare nessuno. PROLOgO Ad Aquileia, attorno alla meta del V secolo. Gli Unni saccheggiano la città, guidati da Attila. Entra il generale che ordina di lasciare i morti nella polvere, e s'infuria quando vede uno stuolo di donne di Aquileja condotto a lui, perché aveva ordinato di non risparmiare nessuno.

Attila Attila, Re degli Unni scena Si riaccendan le quercie d'intorno 20/02/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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Elenco interpretazioni pittoriche delle opere composte dal maestro 1847-1853 Seconda serie Macbeth I Masnadieri Il Corsaro La battaglia di Legnano Luisa Miller Stielio Rigoletto Il Trovatore La Traviata



MACBEth 10 - Macbeth è la decima opera lirica di Giuseppe Verdi. Il libretto, tratto dal Macbeth di William Shakespeare, fu firmato da Francesco Maria Piave, ma molte parti furono riviste o riscritte da Andrea Maffei. Dopo l'iniziale successo, il 14 marzo 1847, al Teatro della Pergola di Firenze, l'opera cadde nell'oblio, e in Italia fu riesumata con strepitoso successo al Teatro alla Scala il 7 dicembre 1952, con Maria Callas nel panni della protagonista femminile. Da allora è entrata stabilmente in repertorio. AttO iV L'esercito invasore giunge segretamente al comando di Malcom e Macduff. Giunti nei pressi della foresta di Birman, i soldati raccolgono i rami degli alberi e con questi avanzano mimetizzati dando l'impressione che l'intera foresta si avanzi (come nella profezia). Lady Macbeth, nel sonno, è sopraffatta dal rimorso e muore nel delirio.

Macbeth In Scozia, Lady Macbeth Sangue a me quell'ombra chiede 27/07/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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i MASnADiERi 11 - I Masnadieri, è un'opera lirica di Giuseppe Verdi, tratta dalla tragedia omonima Die Räuber di Friedrich Schiller. L'opera venne rappresentata la prima volta a Londra il 22 luglio 1847. AttO i Carlo ha abbandonato la casa paterna ma desidera ritornarvi (Oh mio castel paterno) quando viene a sapere tramite una lettera firmata dal padre che egli lo ha bandito da casa e ha intenzione di imprigionarlo. Carlo allora decide di porsi a capo di una banda di masnadieri (Nell'argilla maledetta).

i Masnadieri Carlo, figlio di Massimiliano scena Le mani in mano fin dall'aurora 30/04/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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iL CORSARO 12 - Il Corsaro è un melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto dall'omonima novella di George Byron. L'opera debuttò al Teatro Grande di Trieste il 25 ottobre 1848.

Corrado, corsaro in esilio in un'isola dell'Egeo, è stanco della sua prigionia. Pur vivendo con l'amata Medora, decide di andarsene e di sconfiggere l'odiato pascià Seid a Corone, con un attacco di sorpresa.

il Corsaro Corrado, capitano dei corsari, in esilio in un'isola dell'Egeo Come liberi volano i venti 20/04/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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LA BAttAgLiA Di LEgnAnO 13 - La battaglia di Legnano è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Salvadore Cammarano. La prima assoluta fu il 27 gennaio 1849, al Teatro Argentina di Roma. Ottenne allora un grande successo, grazie alle forti tinte patriottiche nella trama.

Le vicende sono ambientate a Milano ed a Como, nel 1176. Durante la lotta tra i Comuni lombardi, riuniti nella Lega lombarda, e Federico Barbarossa, Milano è minacciata dalle truppe dell’imperatore tedesco. Tra i combattenti a difesa della città si trova anche Rolando, che ritrova Arrigo, ritenuto morto in battaglia. Arrigo rincontra anche Lida, in precedenza sua promessa sposa, ma che per volontà di suo padre ha sposato Rolando. Arrigo, piegandosi al destino, entra nella Compagnia della Morte, lo squadrone di cavalieri chiamati a difesa del Carroccio.

La battaglia di Legnano Cavalieri della morte Udiste? La grande, la forte Milano 30/06/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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LUiSA MiLLER 14 - Luisa Miller è un'opera lirica di Giuseppe Verdi. Il libretto, denominato "melodramma tragico in tre atti" è di Salvadore Cammarano, ed è tratto dalla tragedia Kabale und Liebe (Intrigo e amore) di Schiller. L'opera fu rappresentata la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli l'8 dicembre 1849. L'avvenimento ha luogo nel Tirolo, nella prima metà del XVII secolo. AttO iii Luisa decide di uccidersi e racconta tutta la verità in una lettera-testamento che viene in possesso però del vecchio Miller che riesce a dissuaderla. Mentre Luisa e il padre stanno per mettersi in viaggio con il proposito di rifarsi una vita altrove, Rodolfo, al colmo del furore, avvelena la ragazza e se stesso, per scoprire troppo tardi gli inganni di cui i due amanti sono stati vittime. Le grida dell'agonizzante Luisa richiamano i contadini, il conte e Wurm; in uno scatto d'ira Rodolfo uccide Wurm e muore accanto all'amata.

Luisa Miller Luisa.Pallida... mesta sei!... 30/07/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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StiFFELiO 15 - Stiffelio è un'opera lirica in tre atti composta da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, rappresentata in prima assoluta il 16 novembre 1850 al Teatro Grande di Trieste. Il libretto è basato sulla commedia francese di Émile Souvestre ed Eugène Bourgeois, Le Pasteur, ou L'Évangile et le Foyer (1848). L'azione si svolge in Germania nel castello del Conte di Stankar, sulle rive del Salzbach, all'inizio del XIX secolo. AttO i Stiffelio, pastore protestante, torna al castello del suocero Stankar dopo essersi dedicato alla predicazione. È accolto con calore dalla sua famiglia e dai suoi amici. Solo la moglie Lina mostra una repressa agitazione. Il pastore è subito chiamato a offrire il suo illuminante parere sopra una delicata questione: un uomo è stato visto fuggire di notte da un balcone del castello, ma nella fuga ha perso alcuni fogli. Stiffelio capisce di trovarsi di fronte a un adulterio senza minimamente sospettare chi sia la donna - e sceglie magnanimamente di dare alle fiamme quei fogli. Lina tira un sospiro di sollievo, ma poi, sola nelle sue stanze, decide di scrivere al marito per rivelargli ogni cosa. Sopraggiunge il padre di lei, Stankar, che le impone il segreto, vietandole di rivelare al marito una verità così spaventosa.

Stiffelio Stiffelio Vidi dovunque gemere 15/08/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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RigOLEttO 16 - Rigoletto è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi s'amuse ("Il re si diverte"). La prima ebbe luogo l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia. La scena è ambientata a Mantova e dintorni nel XVI secolo. I personaggi principali sono il duca, il buffone, Gilda (la figlia), Sparafucile e la sorella Maddalena. È composto in 3 atti dove i lirici interpretano la maledizione del Rigoletto, il buffone. AttO iii Sparafucile consegna il corpo in un sacco a Rigoletto, che è soddisfatto di aver portato a compimento la vendetta. Tuttavia, quando ode in lontananza la voce del Duca che canticchia La donna è mobile, sconvolto e raggelato, si chiede di chi sia allora il corpo nel sacco. Lo apre e vede Gilda in fin di vita, che in un ultimo anelito chiede perdono al padre e muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del vecchio Monterone si è avverata (Ah la maledizione!).

Rigoletto Rigoletto “Pari siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale” 15/08/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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iL tROVAtORE 17 - Il trovatore è un'opera di Giuseppe Verdi rappresentata in prima assoluta il 19 gennaio 1853 al Teatro Apollo di Roma. La scena si apre nel palazzo dell'Aliaferia di Saragozza (Manrico “Deserto sulla terra,col rio destino in guerra, è sola speme un coral trovator!”. PARtE i iL DUELLO Il conte, intento a vegliare sul castello, ode la voce di Manrico che intona un canto (Deserto sulla terra). Leonora esce, e confusa dall'oscurità, scambia il conte per Manrico e l'abbraccia. Ciò scatena l'ira del conte, che sfida a duello il rivale.

il trovatore Manrico, “Deserto sulla terra, col rio destino in guerra, è sola speme un coral trovator!” 30/08/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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LA tRAViAtA 18 - La Traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) La signora delle camelie; viene considerata l'opera più significativa e romantica di Verdi. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 Violetta Valéry. Dopo un profondo e toccante preludio, il sipario si apre mostrando un elegante salone della casa parigina di Violetta Valery, dove lei, donna di mondo, attende gli invitati. AttO i Si ode quindi della musica provenire dalle altre stanze; Violetta invita gli ospiti a recarsi nella sala accanto. Uscendo, però, si sente male. Sedendosi, invita gli ospiti ad avviarsi e promette di raggiungerli subito. Guardandosi allo specchio, Violetta nota il suo pallore e allo stesso tempo si accorge di Alfredo, che si è trattenuto ad aspettarla. Egli la rimprovera per aver trascurato la sua salute e poi confessa di amarla. Colpita, Violetta chiede da quanto egli l'ammiri. Alfredo risponde che l'ama da un anno, dalla prima volta in cui l'ha vista (Un dì felice, eterea).

La traviata “Ah della traviata sorridi al desìo a lei deh perdona, tu accoglila, o Dio" 30/10/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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Elenco interpretazioni pittoriche delle opere composte dal maestro 1855-1893 terza serie I Vespri siciliani Simon Boccanegra Un ballo in maschera La forza del destino Don Carlo Aida Messa di Requiem Otello Falsta



i VESPRi SiCiLiAni 19 - I vespri siciliani (titolo originale: Les vêpres siciliennes) è un'opera lirica in francese di Giuseppe Verdi. Debuttò all'Opéra di Parigi il 13 giugno 1855. La prima in italiano, il 26 dicembre 1855 al Teatro La Fenice di Venezia. AttO i Mentre i soldati francesi invasori festeggiano in una piazza di Palermo, Elena, duchessa e sorella del duca Federigo d'Austria, dichiara espressamente il desiderio di vendicar il fratello. I soldati francesi la invitano a cantare. Elena canta un'aria che incita alla rivolta i siciliani.

i Vespri siciliani Siciliane - Palerme...ô mon pays! (Procida) Scène I 30/09/2010 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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SiMOn BOCCAnEgRA 20 - Simon Boccanegra è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma Simón Bocanegra di Antonio García Gutiérrez. La prima ebbe luogo il 12 marzo 1857 al Teatro La Fenice di Venezia. Simon Boccanegra, corsaro al servizio della Repubblica genovese; poi primo Doge di Genova. QUADRO SECOnDO Sala del Consiglio nel Palazzo degli Abati. Il Senato si è riunito e il Doge chiede il parere dei suoi consiglieri: egli desidera la pace con Venezia ma Paolo e i suoi chiedono la guerra. Dalla piazza giungono i clamori di un tumulto.

Simon Interno del Palazzo Ducale di Genova. Scena del Consiglio - Messeri, il re di Tartaria vi porge 15/09/2010 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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Un BALLO in MASChERA 21 - Un ballo in maschera è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Somma, a sua volta tratto da libretto di Eugène Scribe per Daniel Auber "Gustave III, ou Le Bal masqué" (1833). La prima ebbe luogo il 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo di Roma. L'azione si svolge a Boston alla fine del XVII secolo. AttO iii Arriva infine il momento del ballo, al quale i convitati partecipano mascherati. Renato tenta di capire quale sia il travestimento di Riccardo. Con uno stratagemma, riesce ad avere l'informazione. Nel frattempo, Riccardo viene avvicinato da Amelia, che lo implora di fuggire. Riccardo rifiuta, ma le confessa di aver firmato l'ordine per la sua partenza.

Un ballo in maschera Amelia, Riccardo.Ah! perché qui! fuggite...(Scena VIII) 30/09/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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LA FORZA DEL DEStinO 22 - La forza del destino è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi. La prima rappresentazione assoluta ebbe luogo al Teatro Imperiale di San Pietroburgo, oggi Teatro Mariinskij il 10 novembre 1862. Tra il primo e il secondo atto passano circa 18 mesi. Tra il secondo e il terzo alcuni anni; e tra il terzo e il quarto oltre un lustro. AttO ii Giunta al monastero, la giovane si affida alla Vergine pregando perché i propri peccati siano perdonati, quindi chiede un colloquio al padre guardiano (basso), cui rivela la propria identità e il desiderio di espiazione. Il padre, indulgente e comprensivo, l'avverte però che la vita che l'attende è piena di stenti e cerca di convincerla per l'ultima volta a ritirarsi in convento invece che in una misera grotta. Constatando la fiduciosa costanza di Leonora, tuttavia, acconsente al volere di lei e, consegnatole un saio, chiama a raccolta i monaci che, maledicendo chiunque oserà infrangere l'anonimato dell'eremita, si rivolgono in coro alla Madonna.

La forza del destino Donna Leonora, figlia del marchese, Leonora aria - Madre, pietosa Vergine 30/11/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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DOn CARLO 23 - Il Don Carlo (o, originalmente, Don Carlos) è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle. La prima rappresentazione, in cinque atti e in lingua francese, ebbe luogo l'11 marzo 1867 al Théâtre de l'Académie Impériale de Musique di Parigi. In seguito l'opera fu tradotta in italiano da Achille de Lauzières e rimaneggiata a più riprese. Questa trama si riferisce alla versione parigina del 1867, in cinque atti. Il primo si svolge in Francia, gli altri in Spagna verso il 1560. AttO iii PARtE i Terminato il ballo, a mezzanotte Carlo giunge nei giardini. Ha ricevuto un biglietto con l'invito ad un appuntamento, e si presenta credendo che l'invito venga da Elisabetta, mentre in realtà è di Eboli, erroneamente convinta che Carlo sia innamorato di lei.

il Don Carlos Don Carlos, infante di Spagna nei giardin del bello saracin ostello canzone "del velo" di Eboli 30/12/2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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AiDA 24 - Aida è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale di Auguste Mariette. Ismail Pascià, kedivè d'Egitto, commissionò un inno a Verdi per celebrare l'apertura del Canale di Suez (1869) nel 1870, pagandolo 80.000 franchi, ma questi rifiutò, dicendo che non scriveva musica d'occasione. Invece quando venne l'invito di comporre un'opera per l'inaugurazione del nuovo teatro del Cairo, accettò. Tuttavia la prima dell'opera fu ritardata a causa della guerra franco-prussiana dato che i costumi e le scene erano a Parigi, sotto assedio. Il teatro del Cairo s'inaugurò invece con Rigoletto. Quando finalmente la prima di Aida ebbe luogo, l'opera ottenne un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche più famose. La prima rappresentazione in assoluto al mondo avvenne quindi al Teatro khediviale dell'Opera del Cairo, in Egitto, il 24 dicembre 1871, diretta da Giovanni Bottesini. AttO i - Scena i: Sala del palazzo del re a Menfi Aida, figlia del Re di Etiopia Amonasro, vive a Menfi come schiava; gli Egizi l'hanno catturata durante una spedizione militare contro l'Etiopia ignorando la sua vera identità. Suo padre ha organizzato una incursione in Egitto per liberarla dalla prigionia. Ma fin dalla sua cattura, Aida si è innamorata del giovane guerriero Radamès, che a sua volta l'ama. Aida ha una pericolosa rivale, Amneris, la figlia del Re d'Egitto. Giunta Aida, Amneris intuisce che possa essere lei la fiamma di Radamès e falsamente la consola dal suo pianto. Appare il Re assieme agli ufficiali e Ramfis che introduce un messaggero recante le notizie dal confine. Aida è preoccupata: suo padre sta marciando contro l'Egitto. Alla fine il Re dichiara che Radamès è stato scelto da Iside come comandante dell'esercito che combatterà contro Amonasro. Il cuore di Aida è diviso tra l'amore per il padre e la Patria e l'amore per Radamès.

Aida Celeste Aida, “forma divina,mistico serto di luce e fior” (Radamès, atto I) 15/09/2009, cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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MESSA Di REQUiEM 25 - Messa di Requiem, Il requiem, che Verdi offrì alla città di Milano, fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, nella Chiesa di San Marco sempre a Milano. Venne diretto dallo stesso Verdi ed i quattro solisti furono Teresa Stolz (soprano), Maria Waldmann (mezzosoprano), Giuseppe Capponi (tenore) e Ormondo Maini (basso). Rex tremendae.

Verdi rimase molto impressionato dalla morte del compatriota Alessandro Manzoni, avvenuta nel 1873. Manzoni, come Verdi, si era impegnato per l'unità di Italia avvenuta pochi anni prima, e condivideva dunque con lui i valori tipici del Risorgimento, di giustizia e libertà. La sua morte gli fornì dunque l'occasione per realizzare il vecchio progetto, questa volta componendo l'intera messa. Il requiem, che Verdi offrì alla città di Milano, fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, nella Chiesa di San Marco sempre a Milano. Venne diretto dallo stesso Verdi ed i quattro solisti furono Teresa Stolz (soprano), Maria Waldmann (mezzosoprano), Giuseppe Capponi (tenore) e Ormondo Maini (basso). Il successo fu enorme e la fama della composizione superò presto i confini nazionali.

Messa di requiem Rex tremendae 20/06/2010 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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OtELLO 26 - Otello è la penultima opera di Giuseppe Verdi. Il libretto di Arrigo Boito fu tratto dalla tragedia omonima di Shakespeare. La prima ebbe luogo il 5 febbraio 1887 al Teatro alla Scala di Milano. L'azione si svolge in una città di mare nell'isola di Cipro alla fine del XV secolo. AttO iV La camera di Desdemona In preda a un triste presentimento, Desdemona si prepara per la notte assistita dalla fedele Emilia e intona un'antica canzone. Poi, prima di addormentarsi, prega la Madonna. Otello entra da una porta segreta, si avvicina alla sposa e la bacia. Poi, quando Desdemona si sveglia, la invita a chiedere perdono al cielo per i suoi peccati poiché la sua morte è ormai vicina. La donna tenta disperatamente di difendersi ma viene soffocata dal marito con il suo cuscino. Emilia bussa alla porta ed entra appena in tempo per raccogliere le ultime parole della sua signora: “al mio signor mi raccomanda... muoio innocente...”. Otello accusa Desdemona di tradirlo, ed Emilia gli rivela che Cassio ha ucciso Roderigo. Alle grida di Emilia - “Otello uccise Desdemona!” - accorrono tutti gli ospiti del castello. Jago fugge inseguito dai soldati, dopo che la moglie ha smascherato davanti a tutti l'inganno del fazzoletto. Ora tutto è chiaro: Otello si trafigge col pugnale sul corpo della moglie e muore baciandola un'ultima volta.

Otello Otello, “Esultate! L'orgoglio musulmano sepolto è in marnostra e del ciel è gloria! Dopo l'armi lo vinse l'uragano.” 18/03/2011 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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FALStAFF 27 - Falstaff è l'ultima opera di Giuseppe Verdi. Il libretto di Arrigo Boito fu tratto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, ma alcuni passi furono ricavati anche da Enrico IV, il dramma storico nel quale per la prima volta era apparsa la figura di Sir John Falstaff. La prima ebbe luogo il 9 febbraio 1893 al Teatro alla Scala di Milano con la direzione di Edoardo Mascheroni. L'azione si svolge a Windsor durante il regno di Enrico IV, all'inizio del XV secolo. AttO i QUADRO i L'anziano e corpulento Sir John Falstaff, alloggiato con i servi Bardolfo e Pistola presso l'Osteria della Giarrettiera, progetta di conquistare due belle e ricche dame: Alice Ford e Meg Page.

Falstaff (Falstaff, Atto III “Tutto nel mondo è burla. L'uom è nato burlone” 2009 cm 156x105 tecnica misto/acrilico su tavola


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Vittorio Rainieri è l’artista che si richiama alla grande scuola ottocentesca classica. La mostra “Spirito Verdiano” dedicata ai personaggi e alle opere del genio verdiano, allestita nel 2013 per il 200° Anniversario della sua nascita nella cinquecentesca Villa Pallavicino di Busseto, sede del Museo Nazionale Giuseppe Verdi, è un perfetto esempio di come le opere pittoriche di Rainieri siano in grado di entrare in dialogo con gli ambienti, le situazioni, le scenografie “originali” di Casa Ricordi e le quadrerie di Francesco Hayez che ne raccontano la Vita, le Opere ed il Mito del grande genio italiano, Giuseppe Verdi, il compositore di opere liriche più rappresentato al mondo. Sublimate dalle musiche immortali del “Cigno di Busseto” che ne accompagnano stanza per stanza, le sue 27 opere, i quadri di Rainieri contribuiscono a creare quelle atmosfere romantiche per il visitatore che lo trasporta in un’immersione onirica nell’universo verdiano fatto di trame della letteratura classica dell’ottocento alla quale sono ispirate, da Alexander Dumas a Schiller, da Victor Ugo a William Shakespeare, da Lord Byron a Boito. Nell’unico Museo al mondo dedicato alle 27 Opere di Verdi la Mostra “Spirito Verdiano” di Rainieri è stata una perfetta integrazione tra “pittura e musica che sono delle sorelle inseparabili che si danno la mano dalla notte dei tempi e ci guidano verso il raggiungimento del piacere assoluto” come disse il grande pittore neoclassico Jean August Ingres. Il successivo capolavoro di Rainieri, il “Dies Irae” con 17 metri di quadri pittorici che ho visitato ed ammirato in una mostra successiva è il completamento straordinario del suo ciclo verdiano che ne completa il significato esoterico fra l’umano ed il divino, rappresentando il viaggio dell’anima e la sua reincarnazione attraverso immagini e colori che ne svelano il profondo significato del “Dies Irae” verdiano, il cuore della sua Messa da Requiem. Mi auguro che questi capolavori pittorici di Rainieri possano viaggiare nel tempo nei conservatori, nelle scuole e nei luoghi vocati insieme alla Messa da Requiem di Verdi, quale testimonianza di alto valore simbolico dell’immortalità dell’anima e della caducità della vita. VITTORIO RAINIERI: l’interprete che dipinge l’immaginario verdiano. Cav. Mariano Volani Presidente Museo Nazionale “Giuseppe Verdi”

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Il prezioso lavoro del maestro di Fontanelle Vittorio Rainieri si può definire un fascinoso cocktail di umori e sapori verdiani, unito a una puntigliosa e ansiosa ricerca di librettistica e partiture musicali legate da trame storiche ispiratrici e rivelatrici, ricche di inquietanti simbolismi. L'artista pertanto raggiunge lo scopo di infiltrarsi nello "Spirito Verdiano" i 27 pannelli realizzati con personaggi per caratteri e temporalità, molto diversi fra loro rivelano che l'artista ha saputo tenere saldamente in mano il filo della continuità stilistica e formale confermandosi un grande narratore visivo, un regista di immagini, di forme e di emozioni. Cav. Anna Poletti Zanella Curatrice e promotrice delle arti

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Il percorso e la genialità di Vittorio Rainieri, artista parmense, è quella di essere animo inquieto che insegue di continuo nuove forme rivelatrici, verità nascoste, attingendo sempre a rinnovate fonti culturali e storiche ispiratrici e rivelatrici. Artista colto, nelle sue rappresentazioni indaga il Cosmo simbolico, deducendone verità, interrogativi, paradossi, che ferma come istanti, frame che passano attraverso il filtro della mente per poi essere rimandati alla pittura. Lunghi anni di elaborazioni lo conducono verso molteplici esperienze e temi affrontati: corpo e spirito prendono forma nel progetto Dedica al Maestro Giuseppe Verdi rivivere in forma pittorica, quello nel 1920 veniva inaugurato come il monumento dedicato a Giuseppe Verdi. Eretto nel piazzale della stazione nell'area dell'ex foro Boario, su progetto dell'architetto Lamberto Cusani, comprendeva ventotto statue, ideate dal palermitano Ettore Ximenes, personificazioni simboliche delle opere verdiane. Danneggiato dai bombardamenti del 1944, venne abbattuto nell'immediato dopoguerra, lasciando ai posteri solo qualche vecchio documento a testimonianza della sua esistenza. Nove statue sono sopravvissute alla distruzione e sono a tutt'oggi collocate lungo le pareti del Teatro Arena del Sole di Roccabianca (Pr).Rivederne la sontuosità ora diventa possibile grazie alle immagini realizzate da Vittorio Rainieri, che con grande sapienza tecnica, frutto di una attenta ricerca, ha saputo estrapolare dalle varie partiture sceniche verdiane e dal monumento distrutto, un assetto scenografico-pittorico che lega fra loro musica, pittura e scultura.Il suo proposito prende forma con le prime dieci opere realizzate: Il Nabucco, I Lombardi alle prime crociate, Giovanna d'Arco, Il Rigoletto, La Traviata, L'Aida, Ballo in maschera, La Forza del Destino, Don Carlos, Falstaff, per terminare con le ultime 17 opere nel 2013, data del bicentenario della morte del Maestro di Busseto. Nelle opere ci appare evidente una certa maestosità, in una pittura che si lega alla scultura, e dove all'interno di un perfetto assetto scenico, di volta in volta i diversi personaggi raccontati da Verdi, rivivono i ruoli. Il dolore, la sconfitta, il tradimento, la burla, vengono immortalate dall'artista, che non vuole raccontare, ma raggiungere il cuore ed i sentimenti espressi nei drammi verdiani.Il paradosso tra burla e tragicità, viene fermato nel Rigoletto, buffone di corte, durante l'avvenuta maledizione di Monterone, rivale del Duca di Mantova. Il gioco prospettico sullo sfondo di una Mantova ostile, lontana, la maschera tragicomalinconica del Giullare, rappresenta lo stato mentale del buffone che per contrasto è distrutto dal dolore, in una rappresentazione lirica che arriva al cuore emozionando. La principessa Etiope Aida, divisa fra l'amore per il padre e la Patria e l'amore per Radames comandante del Faraone d'Egitto, viene sorpresa mentre rassegnata per la punizione inflitta all'amato, condannato ad essere sepolto vivo, si accinge a raggiungerlo nel sepolcro per morire assieme a lui. La forza espressiva degli spartiti verdiani, che portano in loro messaggi profondi e criptici, affrontando i grandi temi dell'Umanità, vengono recepiti dall'artista parmense e, rinnovati attraverso le immagini, che in un istante arrivano a cogliere l'attimo cruciale attraverso una comunicazione evocativa. Improvvise planimetrie vengono avvolte da lame di luce oblique, in un ritmo di luce e colore che indaga spiritualmente la tela, immergendola in una luce sublime. Forti ci appaiono i giochi di luce che, come in uno spettro solare, rimabalzano a raggiera, dividono le immagini in colori cristallizzati, rendendo la rappresentazione mutevole allo scorrere delle ore e variazioni di tempo. Le forme sinuose vengono pietrificate e rese immortali, nella luce che le scandaglia geometrizzando le forme, sottolineandone gli aspetti più arcani, esoterici, simbolici, cercando la verità e l'essenza. Grande attenzione inoltre presta al costume, all'espressione, alla teologia mistica e laica. Nella sua ricerca introspettiva, fissa così in ogni rappresentazione tutti i drammi ed i sentimenti intimi dei protagonisti, l'attimo fuggente, lasciando ampio spazio ad un rinnovato coinvolgimento dello spettatore, che come a teatro subisce un turbamento interiore e viene travolto dalla maestosità, in un turbinio di emozioni incessanti. Dunque Vittorio Rainieri, compie una duplice indagine sugli spartiti del Maestro Verdi: ne coglie appieno ciò che fu la sua personalità ed insieme il suo operato, in un risultato di bellezza e sintesi, profondità ed armonia. Dott. Barbara Vincenzi 77



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In senso generale Arte significa l'insieme degli artifici o procedimenti che fanno raggiungere un certo scopo; cosi, ad esempio, l'arte medica distinta dalla scienza medica, come applicazione pratica della teoria. In senso estetico l'arte e, da parte dell'uomo, la produzione di opere belle. La definizione del bello in generale e del bello d'arte e propria dell'Estetica. L'Arte e innanzi tutto la rappresentazione della realtà esteriore delle cose appartenenti al mondo minerale, vegetale, animale e umano, trasfigurata in Bellezza dal genio dell'artista; ma e anche la rappresentazione della realtà interiore che si trova nella realtà esteriore. Quando si stabilisce una comunione fra l'artista e lo spettatore, è Arte perfetta, perchè fra i due sussiste uno stesso modo di vedere, capire, sentire e intuire la realtà. Soffermandoci sulla pittura e sul disegno, gli artisti si possono classificare in tre categorie:a) - Artista materiale o della terra.b) - Artista spirituale o del cielo.c) - Artista della via di mezzo fra terra e cielo. Da quanto sopra detto, l'Arte e una delle attività umane che scaturisce da una emozione estetica provocata dall'attenzione su un particolare della natura: emozione estetica che nell'impeto della sua passione creativa si traduce in un'opera pittorica o scultorea utilizzando le risorse della tecnica, della fantasia e del pensiero, ma esaurendosi nel capolavoro stesso. L'Arte può essere vissuta da chiunque ne abbia l'attitudine. è un bisogno connaturato di produttività e di imitazione, mosso dall'amore che la multiforme natura produce sulla coscienza impressionabile dell'artista. L'uomo ha contemplato sempre con gioia il cielo, il mare, le montagne, gli alberi, i fiori, gli animali. Il senso estetico e posseduto sia dagli uomini primitivi che da quelli progrediti. Esso sopravvive alla stessa intelligenza. L'emozione estetica fatta temporanea passione si esaurisce soltanto quando l'operatore e riuscito a dare al suo lavoro tutto se stesso, immedesimandosi con gioia estetica alla sua opera. Quando l'immedesimazione non e totale per difetto di capacita tecniche o per mancata risposta esecutiva del proprio corpo, allora il travaglio può durare mesi e anni, fino a quando la carica esplosiva sarà esaurita nel capolavoro conclusivo o resterà sepolta nell'inconscio per sopravvenute nuove impressioni ed emozioni estetiche. L'attività estetica si manifesta nella contemplazione e nella creazione della bellezza; essa e completamente disinteressata perchè nella gioia, nel godimento artistico la coscienza quasi si libera di se stessa e si trasferisce in un altro essere dal quale si lascia assorbire. Nel momento in cui l'artista mette mano al pennello ed ai colori della sua tavolozza, la sua coscienza sperimenta l'amplesso con la natura che egli osserva fuori di se e dentro di se e proietta sulla tela. Ma poichè questo processo psico-fisico avviene nell'uomo primitivo e nell'uomo civile, nel savio e nel pazzo, nel santo e nell'ateo, con incalcolabile influenza emotiva su chi vede la creazione di queste opere d'arte e su chi le produce. Un continuo approccio a nuove tecniche L’artista Vittorio Rainieri nasce a San Secondo Parmense nel 1956, vive da sempre a Fontanelle, piccola frazione posta al centro del “Mondo piccolo” che ha dato i natali a grandi nomi, come: Giovannino Guareschi, giornalista, scrittore, ed autore di Don Camillo e Peppone, Pietrino Bianchi critico cinematografico internazionale. L’artista cresce circondato dallo spirito culturale che questi grandi personaggi hanno lasciato in eredita alle nuove generazioni Ha cominciato ad interessarsi alle arti figurative da giovanissimo con particolare attenzione alla grafica, conseguendo fin da subito ampi consensi; in seguito ha iniziato ad interessarsi al paesaggio ed alla figura con un continuo approccio a nuove tecniche. Dal 1975 presente a numerose occasioni artistiche ha conseguito sempre riconoscimenti e premi tra i primi classificati. Le sue opere oggi sono presenti presso numerose collezioni private ed enti pubblici. C. d. A. Licinio Dott. Boarini 1984

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Il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi non è un anniversario riducibile a semplice ricorrenza, una fra le tante che celebriamo ogni anno in Italia. L’Italia deve molto al maestro di Busseto. Verdi le ha dato prestigio continuando la tradizione della grande musica, tenendola così collegata, almeno in tal settore, alla grande cultura europea in un momento in cui, immemore dei fasti del passato, il Bel Paese non godeva certo d’immenso prestigio e non splendeva di grande fulgore. Ma non solo per ciò: Verdi ha incarnato lo spirito del Risorgimento, l’anelito alla libertà intesa come valore primario e assoluto. La libertà politica ed economica fu per lui un valore equivalente alla libertà dello spirito, dell’affermazione della coscienza individuale. Il suo nome, prestato agli slogan del patriottismo (Viva V.E.R.D.I.) evocava altresì il rispetto e la venerazione di cui sono oggetto tutti i grandi della storia. In ogni italiano, senza eccezione alcuna, lo spirito verdiano, rivelatore di sentimenti alti, è indice di profondo orgoglio, e ispira un senso di appartenenza a qualcosa che sconfina al di là del contingente o dell’estemporaneo. Possiamo immaginarci come tali sentimenti possano amplificarsi in tutte quelle persone che con Verdi condividono i luoghi, la lingua locale, i sapori e gli odori di quella terra che ha come punto di riferimento la bellissima città di Parma. A Parma è nato infatti Vittorio Rainieri, artista d’ottima caratura espressiva, che non ha voluto rimanere insensibile alla ricorrenza verdiana e che, dunque, già dal 2009, ha iniziato a prepararsi su questo terreno specifico per omaggiare al meglio il grande maestro di Busseto con una iniziativa che non potrà non lasciare un suo particolare segno. Di cosa si tratta? Procediamo con ordine. Forse non tutti sanno (ma i parmensi si) che nella città natale di Vittorio Ranieri esisteva una maestosa architettura, eretta nel piazzale antistante la stazione, per ricordare Giuseppe Verdi. Questo monumento, progettato dall’architetto Lamberto Cusani e dallo scultore Ettore Ximenes, consisteva in un arco di trionfo incastonato fra due ali di un grande peristilio semicircolare. Al centro stava un’ampia ara in granito (oggi risistemata in Pilotta) che esibiva un grande bassorilievo in bronzo raffigurante scene della vita di Verdi e altre ispirate alle sue opere. Il monumento a Giuseppe Verdi, inaugurato nel 1913, rimase danneggiato nel 1944 da un bombardamento. Non era in condizioni di irrecuperabilità ma il Comune, con in mente ben altri progetti (sicuramente più remunerativi), sciaguratamente lo fece demolire. Rimangono come testimonianza della bella architettura eclettica solo nove delle ventotto statue in cemento che raffiguravano simbolicamente i ventisei melodrammi verdiani più la Messa da Requiem e l’Inno alla Guerra. Vittorio Rainieri, dopo attente ricerche e documentazioni sul monumento scomparso, decide di impostare il suo omaggio di riconoscenza a Verdi cercando di far rivivere simbolicamente, coi mezzi della pittura (ma non solo), l’antico manufatto, con tutto il suo significato culturale e storico, estrapolando dalle partiture musicali e sceniche gli elementi più rappresentativi di tutto ciò che collega le arti visive alla musica. Ciò comporta un’attenzione e una sensibilità del tutto particolari, anche se a Rainieri non è dovuto sfuggirgli il legame di parentela strettissimo che lega indissolubilmente le due discipline espressive. Altrimenti perché arti visive (soprattutto la pittura) e musica condividerebbero lo stesso lessico? Per entrambe le arti si parla di armonia, di timbri, di scale cromatiche, di ritmo, di composizione, di accordi, di spazio e tempo, di improvvisazione, di colori (o suoni) squillanti, di suoni (o colori) chiari e scuri, e via discorrendo. Sarà forse un caso? Per artisti del calibro di Seurat, Delaunay, Klee e Kandinskij, no. Per musicisti come Alexandr Scriabin, Wladimir Boronoff-Rossiné, Arnold Shönberg e tantissimi altri neppure. Con tali convinzioni e con la coscienza dei propri mezzi, Rainieri inizia la sua dedica a Verdi realizzando delle opere in tutto corrispondenti alle statue contenute nel monumento verdiano dispiegando la sua salda poetica pittorica e considerando il soggetto obbligato non un elemento di limitazione creativa, bensì un cimento con cui raggiungere i più alti esiti creativi pur attenendosi fedelmente ai preesistenti caratteri dei personaggi. 80


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L’artista nel raccontarli non tralascia niente e così, piuttosto che personaggi imbalsamati dal tempo e dalla storia, balzano dalle grandi tele (ciascuna misura 156x106 cm.) in tutta la loro vitalità e in tutta la loro spavalda realtà quasi, nonostante i loro costumi anacronistici, come se si trattasse di personaggi del nostro tempo. Nessun sentimento attribuito a loro viene dimenticato o, semplicemente, trascurato; tutti rivivono i loro ruoli con fedeltà storica. La cosa più interessante è però il fatto che Rainieri non utilizza il metodo pedante del verismo descrizionista ma quello, di gran lunga più efficace e poetico, dell’affioramento evocativo, supportato talora da appropriate simbologie di cui il ciclo di opere complessivamente abbonda. I loro complessi problemi, i loro profondi turbamenti, gli affanni, i tormenti e le gioie appaiono con l’universalità che è propria a tutti i grandi temi umani. Fra i tanti simboli che potremmo andare ad evidenziare ve n’è uno, in particolare, di somma efficacia. Mi sto riferendo alla luce che non è atmosferica e impressionistica ma, piuttosto, di natura concettuale. La luce di Rainieri ha una vocazione teatrale ma non è concepita, semplicemente, per far meglio risaltare i personaggi nel loro ambiente. è una luce che balena a guizzi fulminei con staffilate chirurgiche, che attraversa come lame taglienti lo spazio scenico, e che scandiscono un tempo metafisico, immobile, non convenzionale, che non fluisce, e uno spazio che si destruttura e si ricompone secondo leggi che non sono quelli della natura, ma quelli della mente e delle emozioni. Si, la luce che Rainieri porta in scena ha una natura emozionale; essa svela il turbinare delle pulsioni e i sentimenti più intimi dei personaggi che pian piano prendono forma e si concretizzano nelle apparenze essenziali della verità sensibile. E una luce, infine che crea geometrie caleidoscopiche che appaga un bisogno di ordine e di chiarezza teorica mentre evoca efficacemente anche la luce dello spazio scenico distribuita e diffusa dai riflettori. è in tal modo che i personaggi verdiani di Rainieri diventano immortali. Immortali perché fuori dal tempo. Fuori dal tempo perché eterni. Tanto tempo fa il grande Richard Wagner componeva il suo "Wort-ton-drama" (dramma teatrale di parole e suoni) che aspirava a un'arte globale in cui musica, parola, azione, scena, luci e colori, costituissero un'unità inscindibile. Egli pensava all’opera d’arte come ad un evento totale, qualcosa che superasse i generi artistici e anteponesse a tutto il risultato d’espressione al di là delle singole discipline che compongono l’immenso universo della creazione artistica. Anche Rainieri pensa in grande. Questo evento dedicato a Verdi è un insieme di pittura, scenografia, musica e, per intensificarne il dato sensoriale, anche di gastronomia, di sapori e odori tipici dei luoghi di provenienza. E’ un evento che mira alla sintesi delle arti ma anche a risultati di armonia e bellezza, valori variabili nel tempo e nello spazio ma a carattere universale. L’arte di Rainieri è fondata, oltre che sul parallelismo con la musica, soprattutto sull’assioma che essa debba essere compresa da tutti. Emozioni, vibrazioni e suoni devono assumere forme “solide”, tangibili. Trattandosi di un’opera frammentaria in quanto suddivisa in ben ventisette reparti (come in un ciclo rinascimentale), il risultato non poteva certamente dirsi scontato. Eppure l’artista ha saputo tenere saldamente in mano il filo della continuità stilistica e formale, della univocità e coerenza espressiva dei vari temi, spesso, per caratteri e temporalità, molto distanti fra loro. “Lo spirito verdiano” di Rainieri è una di quelle opere insidiose che potrebbe presentare, per la sua complessità, falle di natura espressiva, contenutistica e comunicazionale; invece consacra l’artista come un grande narratore visivo; un vero regista di immagini, di forme e di emozioni. Franco Migliaccio

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Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano

Vittorio Rainieri è artista che ha raggiunto la sua maturità creando, dopo un percorso originale e ricco di spunti creativi, un ciclo meraviglioso denominato: “Spirito Verdiano”. Il ciclo si compone di ben 27 opere che, ripercorrendo il percorso operistico di Giuseppe Verdi e che sono l’omaggio dell’artista al grande musicista, vengono esposte per la prima volta nella loro totalità in occasione del bicentenario della nascita nel 2013 al Museo Nazionale Giuseppe Verdi di Busseto PR. Tale ciclo ha incontrato unanimi consensi di pubblico e critica, con esposizioni in luoghi prestigiosi, da ultimi alla sede ONU di Ginevra, e al palazzo della Sede Legislativa Regione Emilia-Romagna di Bologna. La pittura di Rainieri, se pur di impianto figurativo ha una forte caratterizzazione nel saper cogliere, attraverso l’uso sapiente di fasci di luce, la teatralità di ogni immagine. I momenti di vigore interpretativo e di forte dinamismo ricordano, nel volgere tecnico, visioni neo-futuriste, da contrapporre abilmente a pause riflessive, rese quali elementi di staticità metafisica, che dialogano con la musica verdiana. I toni sono coloristicamente ricchi e rendono bene l’idea di un palcoscenico visivo, ove l’artista è regista e conduttore dello spettacolo, che appare ai nostri occhi sempre luminoso, cromaticamente acceso e straordinariamente attrattivo. Siamo di fronte ad un maestro che ha uno stile solido, ben conclamato, senza troppi orpelli o compromessi edulcorativi, tale da renderne ben riconoscibile e distintivo l’operato in ogni suo lavoro. La sua è pittura colta, mai banale, presuppone approfondita conoscenza e studio, oltre che un porre cura al mondo onirico, spesso esoterico, che è patrimonio universale, ma che nelle opere di questo Maestro, trova spazio nel particolare di ogni singola opera in modo sempre encomiabile. C.A Franco Bulfarini

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Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano

Visioni dalla terra che ha dato i natali al maestro Verdi, descritta dallo scrittore giovannino guareschi. L’ambiente è un pezzo della pianura padana: e qui bisogna precisare che, per me, il Po comincia a Piacenza. Il fatto che da Piacenza in su sia sempre lo stesso fiume, non significa niente: anche la Via Emilia, da Piacenza a Milano, è in fondo la stessa strada; però la Via Emilia è quella che va da Piacenza a Rimini. Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perché le strade appartengono alla storia e i fiumi alla geografia. E con questo? (...) Il piccolo mondo del Mondo piccolo non è qui però: non è in nessun posto fisso: il paese di Mondo piccolo è un puntino nero che si muove, assieme ai suoi Pepponi e ai suoi Smilzi, in su e in giù lungo il fiume per quella fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino: ma il clima è questo. Il paesaggio è questo: e, in un paese come questo, basta fermarsi sulla strada a guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco e alla canapa, e subito nasce una storia. (...) Perché bisogna rendersi conto che, in quella fettaccia di terra tra il fiumee il monte, possono succedere cose che da altre parti non succedono. Cose che non stonano mai col paesaggio. E là tira un’aria speciale che va bene per i vivi e per i morti, e là hanno un’anima anche i cani. Allora si capisce meglio don Camillo, Peppone e tutta l’altra mercanzia. E non ci si stupisce che il Cristo parli e che uno possa spaccare la zucca a un altro, ma onestamente, però: cioè senza odio. E che due nemici si trovino, alla fine, d’accordo nelle cose essenziali. (...) E se l’ombra di un morto viene a sedersi vicino a te, tu non ti spaventi e parli tranquillo con lei. Ecco l’aria che si respira in quella fettaccia di terra fuori mano. Giovannino Guareschi Tratto dal libro (Don Camillo - Mondo piccolo) Per gentile concessione dei figli: ©Alberto e Carlotta Guareschi

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Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano

MOStRE

18 Maggio Complesso Monumentale San Pietro (Marsala) Sicilia; 2013 - Personale10 Aprile 2013 Corale g.Verdi di (Parma); 2012 - Personale 10 Sett 31 Dic. Evento - Museo nazionale giuseppe Verdi - Busseto (Parma); 2012 - Pesentazione. 12 Settembre 2013 Spot campagna Mediaset - Sett, Ott, nov. 2012; 2012 - Personale 5 - 12 Maggio 2012 Evento Camera di Commercio di Parma; 2011 - Personale 18 - 27 Maggio 2011 galleria tuttolibri San Zeno (BS) 2010 - Personale 27 - 28 novembre "Omaggio a g.Verdi" teatro Arena del Sole Roccabianca (Pr); 2010 - Personale 22 - 31 Agosto "Dedica a g.Verdi" Rocca dei Rossi San Secondo P.se; 2010 - Personale 29- Maggio 2-giugno "Dedica a g.Verdi" Chiostro Benedettini Zibello (Pr); 2010 - Personale 8 - 15 Aprile 2010 "Dedica a g.VERDi" tearto Filo Cremona; 2007 Partecipazione Vii Meeting dell'Arte en Plen air SABiOnEtA (Mn) Villa Libery Museum; 2004 - Personale presso galleria immagini Spazio Arte di CREMOnA

2019 - Personale 26 sett.20 ott. Festival Verdi 2019 teatro Regio -Parma; 2019 - Personale 27 luglio 4 agosto Villa Filippi Palermo; 2019 - Partecipazione 4 -19 luglio 58a Biennale di Venezia mostra a Palazzo Zenobio VE; 2018 - Personale 3 - 17 Dic. Sede Legislativa Regione Emilia Romagna BO; 2018 - Personale 20 - 21 nov, grand hotel Plaza Montecatini terme Pt; 2018 - Personale 7 nov. 16 Dic. Casa delle Arti e della Musica Cernusco sul naviglio Mi; 2018 - Personale 28 Ott. 2 nov. teatro Verdi Buscoldo di Curtatone Mn; 2017 - Personale 26 Sett.31 Ott - Villa Pallavicino Sala delle Carrozze Busseto PR; 2017 - Personale 21 - 28 gennaio Palazzo Ducale Parma presentazione del "DiERS iRAE"; 2016 - Personale Espositiva Verdi Off 30 sett. 30 ott. Festival Verdiano - Parma; 2016 - Personale 27 - 30 giugno xxvll Premio internazionale Profilo Donna Formigine (MO); 2016 - Personale 14 Marzo evento "Spirito Verdiano" Auditorium Paganini Parma; 2016 - Personale 27 gen dedica a giuseppe Verdi Rocca Sanvitale Sala Baganza PR; 2016 - Presentazione 17 gennaio Collezione etichette Vini Museo del Vino Sala Baganza - Parma; 2016 - Personale 10 gen Presentazione "Dies irae" Rocca Sanvitale Sala Baganza - Parma; 2015 Personale 24 Maggio Presentazione "Dies irae" Club Circolo Amici Fontanelle - PR; 2014 - Personale 9 Ottobre Palazzo delle nazioni Unite (OnU) ginevra Con Verdi nel Mondo; 2014 - Personale 20 Sett 30 Ott 2014 Via garibaldi mostra scenografica "Spirito Verdiano" PR; 2014 – Personale 21 - 22 giug. lo scrittore "guareschi incontra il maestro Verdi" Fontanelle (PR); 2013 - Personale 30 novembre 2013 Evento "Spirito Verdiano Antica Corte Pallavicina Polesine P.se; 2013 - Personale 29 Ottobre iii° appuntamento touår Verdiano Accademia Ottavanota (Mi); 2013 - Personale 10 - 20 Ottobre 2013 Museo della Radio (Verona); 2013 - Personale 1 - Settembre 30 novembre ii° tour Verdiano Accademia Ottavanota (Milano); 2013 - Personale 20-28 Luglio Museo Pier Maria Rossi (Berceto) Parma; 2013 - Personale 14 Luglio Palazzo Brancaccio (Roma); 2013 - Personale 29 giugno al 31 Agosto 1° tour verdiano grand Visconti Palace (Milano); 2013 - Personale 19 Maggio “Verdi, tra lirica e narrazione” teatro impero (Marsala) Sicilia; 2013 - Personale

PREMiAZiOni 2001 - Premio San Martino; 1999 - Premio Concorso naz.di Pittura (Premio speciale g. guareschi ) Parma; 1996 - Premio Lodevole Attività Artistica ,(int.Poesia narr "Padus Amoenus 1a Ed); 1995 - Premio sez. Olio tecniche varie (Parma); 1995 - 1° Classificato 6° Rassegna naz.p.f. (Città di Parma); 1993 - 4° Classificato Sez. Olio e Acrilico (Palazzo Ducale - Colorno Pr); 1993 - 2° Premio Estemporanea Monchio Pr; 1993 - 2° Classificato Rassegna nazionale del "Quadro di Piccolo Formato"; 1993 - Premio Speciale 3a Biennale nz.D'Arte"A.Cesari"gr.Pr."Pandoro Bauli"; 1990 - 4° Premio Concorso naz. di Pittura e grafica (Fontanelle) Pr; 1990 - 1° Premio Estemporanea San Pellegrino P.se; 1990 - 3° Premio 11° Con. naz.di Pittura Estemporanea Pastrengo (Verona); 1990 - Premiazione Spec. 1° C. "Monti Lessini" naz.di Pittura Regione Veneto; 1990 - 3° Classificato Sez. Parma ieri e Oggi; 1990 - Premiazione 6° Concorso di Pittura Estemporanea Breda Cisoni Mn; 1990 - 3° Premio 1° Con. naz. di Pittura Estemporanea Ciano d'Enza RE; 1989 - Premiazione 12 C. di Pittura e grafica Circolo Amici di Fontanelle PR; 1988 - Premiazione sez. olio (18° ed Concorso Parma); 1988 1° Premio - giovannino guareschi (Città di Parma); 1984 - Premio Speciale sez. Olio Premio internazionale (Città 86


Vittorio Rainieri - Spirito Verdiano

irae"; 2015 - Canale 211 tv Cremona1, 23-Aprile Presentazione del "Dies irae" tratto dal il "Requiem"del maestro giuseppe Verdi; 2015 - Canale tV 160 Artistivi Format del 24 Aprile Presentazione del maestro V.Rainieri; 2013 - tV RtA 20 Luglio Presentazione Evento "Spirito Verdiano" di V.Rainieri; 2012 - tV PARMA 5 Maggio Camera di Commercio PR Presentazione evento W VERDi di V.Rainieri; 2012 - PARMA tV Parma - giuseppe Verdi 200 - Presentazione "Spirito verdiano" Busseto PR; 2012 Spot pubblicitario "Spirito Verdiano" dal 16 Settembre al 31 Dicembre, su tutti i Canali Mediaset, piattaforme digitali e satellitari. Presentazione Mostra "Spirito Verdiano" Museo nazionale giuseppe Verdi di Busseto PRCanale5, Rete 4, la 5, italia 1-2, tgcom24, iris, Premium; 2001 - telecolor tV Presentazione 05 maggio Presentazione web Mondopiccolo.

Parma); 1984 - Premiazione 7° Concorso nazionale di Pittura e grafica Fontanelle Pr; 1984 - Premio speciale 7° Concorso Pittura g. guareschi (Pr); 1984 - Premiazione sez. Aquerello14° Premio internazionale (Parma Città); 1982 - 1° Premio - Rassena nazionale di pittura Città di Parma; 1982 - Premiazione 5° Concorso Pittura e grafica - Fontanelle PR; 1982 - Premiazione 5° Concorso "Pittura e grafica" Luciano Ricchetti (PC); 1982 - Premio San Marco - 12° Concorso "Città di Parma"; 1982 - Premiazione sez. tempera "Città di Parma"; 1982 - Premiazione 5° Concorso nazionale di Pittura Fontanelle Pr; 1981 Premiazione 2A Biennale nazionale di pittura "Citta di Casalmaggiore"; 1981 - Premiazione Seconda edizione Premio Richetti città di Piacenza; 1981 - Premiazione Banca Cassa Risparmio Pr; 1981 - Premiazione Mostra nazionale (Città di Salsomaggiore terme -Pr); 1980 - Premio Speciale 3° Con.nazionale - Pittura e grafica (Fontanelle - Pr); 1979 - Premiazione al merito 2° Conconcorso naz. - Pittura e grafica (Fontanelle - Pr); 1979 - 2° Assoluto ideazione e creazione Carri Piccoli Carnevale Busseto; 1978 - Premiazione 1° Concorso nazionale di Pittura Fontanelle Pr; 1975 - Premiazione Concorso "Arte e Coltura Pittorica" Prov. di Parma.

PUBBLiCAZiOni 2019 - Pubblicazione libro Casa Editrice Biblos; 2018 Pubblicazione Catalogo "Spirito Verdiano" edito da Sede Legislativa Regione Emilia Romagna Bo; 2018 - Pubblicazione 11 genn. Copertina edizione scientifica Magazine Massonicamente grande Oriente it; 2016 - Pubblicazione Settembre - Edizione Autunnale Profilo Donna Magazine; 2016 - Pubblicazione 30 Marzo - Edizione primaverile Profilo Donna Magazine; 2013 - Pubblicazione Enciclopedia Leaders Protagonisti delle nuove Avanguardie; 2013 - Pubblicazione - mese di Sett. Rivista inedito; 2011 - Pubblicazione 26 gennaio, Copertina EiKOn n° 12 Feder Critici Arc Magazine; 2011 - Pubblicazione gen - Febb Effetto Arte bimestrale arte e cultura 1 n° 1; 1986 - Pubblicazione Catalogo internazionale Arteoggi Biennale Anno 1986-87; 1984 - Pubblicazione Catalogo internazionale Arteoggi Biennale Anno 1984-85.

PRESEntAZiOni PROMOZiOni tELEViSiVE E RADiOFOniChE 2019 - tg tv Parma Presentazione mostra "Spirito Verdiano" Festival Verdi teatro Regio - PR; 2018 - tg italpress 3-12 Presentazione Mostra Sede Legislativa Regione Emilia Romagna BO; 2018 - tg tV Presentazione mostra "Spirito Verdiano" teatro Verdi Curtatone Mn; 2017 - Spot tV Parma Veneri 27 gennaio 2017 Anniversario a ricordo del maestro giuseppe Verdi; 2016 - tV Parma 14 Marzo Auditorium Paganini (Parma) Quelle note generose per l' AiL; 2016 - tV Parma 5 gennaio presentazione del "Dies irae"del maestro Vittorio Rainieri; 2015 - Canale italia 160 tV, 19 giugno, format Artistivi; 2015 - Canale italia tV 160 -29 Maggio - format ARtiStiVi Divulgazione progetto "Spirito verdiano”; 2015 - Canale italia tV 160 - 22 Maggio Format ARtiStiVi Presentazione artistica del "Dies irae"; 2015 - Canale italia tV 160 Artistivi del 08 Maggio evento artistico dal titolo "Dies

PERMAnEnZA in MUSEi Museo del Cibo e dei Vini Sala Baganza PR; Museo nazionale giuseppe Verdi Busseto.

ARtiCOLi 64 Articoli su Riviste, settimanali e Quotidiani. 87


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Finito di stampare Dicembre 2019

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Vi!orio Rainieri

Vi!orio Rainieri

Spirito Verdiano Spirito Verdiano

Spirito Verdiano Ven"se!e interpretazioni pi!oriche ispirate a tu!e le opere liriche composte dal maestro

Euro 22,00

Ven"se!e interpretazioni pi!oriche ispirate a tu!e le opere liriche composte dal maestro dedica al maestro Giuseppe Verdi 1813 - 2013


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