S
L’ a n g o l o d e l D e f i n i t o r i o Saluto del secondo Definitore
M
: a e n i l a m i r p n i empre ... a r ie h g e r p a ll e n e e n io nell’az
olte cose sono state dette in questi giorni circa la rinuncia a sorpresa da parte di Benedetto XVI al ministero petrino. Una però mi pare particolarmente significativa, ovvero la volontà di dare alla Chiesa, una guida più vigorosa, che le attuali forze del Papa emerito, non riusciva più ad assicurare. Una guida forte per affrontare i temi più scottanti, quali gli scandali sorti in tempi recenti, ma ancor più, e questa mi sembra la parte più significativa, per affrontare il grande tema della nuova evangelizzazione, così come ci viene proposto dal Messaggio al popolo di Dio della XIII Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell’Ottobre scorso. Ne abbiamo parlato in lungo e in largo, da mesi ormai, eppure siamo chiamati a parlarne ancora, perché è la grande sfida dei tempi moderni, e sarebbe sciocco, specie da parte nostra, liquidare l’argomento con battute qualunquiste, magari per rimanere asserragliati nella roccaforte delle nostre vetuste tradizioni. Sarebbe come continuare a parlare ad un mondo che non riesce più a cogliere la frequenza delle nostre parole, come ricevere una domanda, ma rispondere in modo completamente alieno da quanto richiesto. D’altra parte dobbiamo capire che non viviamo più in un mondo che ci viene dietro, ma che siamo chiamati ad inseguire un mondo che, se non facciamo attenzione, rischia di prendere la volata e distanziarci. Nuova evangelizzazione significa infatti: “ravvivare una fede che rischia di oscurarsi in contesti culturali che ne ostacolano il radicamento personale e la presenza sociale, la chiarezza dei contenuti e i frutti coerenti” (n. 2). Significa cioè non inventare cose nuove, perché il messaggio è quello di Gesù, nostro unico Signore, bensì di rinnovare l’ardore, i metodi e le espressioni, per annunciare nella verità e con amore quel Signore “principalmente alle persone che, pur essendo battezzate si sono allontanate dalla Chiesa, e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana […], per favorire in queste persone un nuovo incontro con il Signore, che solo riempie di significato profondo e di pace la nostra esistenza; per favorire la riscoperta della fede, sorgente di grazia che porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale” (n.2). E’ in questa ottica che, ad esempio, a livello generale di Ordine si sta facendo strada l’ipotesi di riproporre almeno in quattro Stati europei la presenza di altrettante fraterni-
tà di Cappuccini italiani, con lo scopo di rinnovare una presenza ormai ridotta all’osso e talvolta votata all’eutanasia. Ma è nella medesima ottica che anche nella nostra Provincia si è proceduto a gesti dolorosi per far sì che le energie più fresche potessero impegnarsi in questa direzione, evitando di diventare guardiani di mura o di orticelli personali. Facciamo tesoro allora di quanto Benedetto XVI ci ha paradossalmente detto: che non è tempo di tirare i remi in barca, per nessuno! Che nella Chiesa si è sempre in prima linea, con l’attività quando le forze lo permettono, con la preghiera quando queste si affievoliscono. Che, come frati, abbiamo un compito ancor più serio di un tempo, quando la regolare osservanza ci proteggeva dagli assalti del mondo: di gettarci in esso, non per farci fagocitare, bensì per attrarlo a noi, con la testimonianza semplice, ma convincente, che la vita evangelica è più bella rispetto a quella che tanti falsi profeti moderni osano proporre e imporre. A noi il compito, la missione, la sfida di conservare e consegnare ai fratelli, ancor prima che ce lo chiedano, un raggio di eternità, che misteriosamente si incarna nella promessa a Dio della nostra vita: “Di questo orizzonte ultraterreno del senso dell’esistenza umana sono particolari testimoni nella Chiesa e nel mondo quanti il Signore ha chiamato alla vita consacrata, una vita che, proprio perché totalmente consacrata a lui, nell’esercizio di povertà, castità e obbedienza, è il segno di un mondo futuro che relativizza ogni bene di questo mondo” (n.7). Il tempo di quaresima, che stiamo vivendo, sia per ciascuno di noi tempo di vera conversione! .
fr.Piero Vivoli
nella foto: 28 febbraio, Benedetto XVI ha lasciato il Vaticano e il Ministero petrino per salire, come pellegrino, sul monte a pregare...
MEMO
S.Giovanni Rotondo: RINVIATA a nuova data la Terza Settimana internazionale della Riconciliazione:
“Credo la remissione dei peccati”perché potrebbe coincidere con il Conclave e l’elezione del nuovo Papa.
18 -22 Marzo: Montepulciano E S E R C I Z I S P I R I T U A L I con Fr.Rocco Timpano
V i t a d i Fr a t e r n i t à M o n tepulcia n o
A cura di Fr.Luca M. De Felice
incontro ‘under ten’
Lal anostro mattina del 6 febbraio scorso, Eremo de ‘La Maddalena’
presso Montepulciano, abbiamo vissuto l’incontro di Formazione degli ‘under ten’ con il Vescovo locale e il Ministro Provinciale. Mons. Rodolfo Cetoloni ha rivisitato la sua vita sotto la tematica della fraternità, per aiutarci a vivere la nostra. Ascoltare il suo discorso fatto di sincerità, di verità ma anche di fatiche, di incomprensioni, di solitudini, è stato per noi uno stimolo per la nostra discussione. Lo stesso Ministro Provinciale partecipando ha permesso di approfondire meglio il tema della fraternità: che non è convinvenza, ma vita dialogata nel cammino francescano verso Cristo. Il generoso pranzo, offerto dalla fraternità locale, ha concluso poi l’incontro. Grazie per l’accoglienza squisitamente fraterna dei confratelli di Montepulciano. Pace e bene, e ...alla prossima!
nella foto: Il Ministro Provinciale con gli ‘under ten’ insieme a Mons. Rodolfo Cetoloni e due confratelli dell’Eremo de La Maddalena
Auguri ai neo eletti nel Consiglio Regionale OFS
Domenica 10 Febbraio 2013, si è svolto il Capitolo Regionale Ofs della Toscana. Sono risultati eletti per il prossimo triennio, i seguenti fratelli/sorelle: Ministro: Matteo Claudione - Vice-Min.: Giuseppe Martini - Consiglieri: Stefano Miniati, Piergiorgio Viviani, Marcello Pietrelli, Sonia Fastelli, Ilaria Bucell, Francesca Romana Spizzirri e Elisabetta Baldini. Da parte di tutti noi frati un caloroso e fraterno augurio di buon lavoro ai neoeletti...
6 Montepulciano: 1° incontro dei frati ‘under ten’ con il Definitorio provinciale. 10 Firenze: partecipazione al Capitolo Regionale OFS. 11-13 pom. Montecasale - Visita pastorale. 13 pom. - 16: Poppi - Visita pastorale. 19-20 Montughi: 13° Riunione del Definitorio Provinciale. 22-23 Arcidosso: Visita pastorale. 25-02/3 Loreto: Ass. Unione Conferenze Francescane e CIMCap.
CaLEND ARIO DI Ma rzo 4 Poppi: Capitolo locale. 5 -7 pom.: Lucca-Monte S. Quirico: Visita pastorale. 7 pom.- 9 matt.: Massa: Visita pastorale. 9 Montecassiano (ore 17): Partecipa alla Prof. Perpetua di Fr.Mauro Scoccia di (Prov. Marche), ospite in Toscana. 11-12 Arezzo: Visita pastorale. 13-15 Montepulciano: Visita pastorale. 16 Cortona: Lectio divina alla Scuola di preghiera. 18-22 Montepulciano: Esercizi spirituali. 24 Monte alle Croci (FI): Via Crucis organizzata dall’OFS Reg. 25 Camerino: Visita alla Casa di Noviziato.
15 17 19 26 30
Fr.Cesare Brandi Fr.Patrizio Baldini Fr.Giuseppe M.Del Giudice Fr.Emanuele Garofalo, Fr.Emanuele Aceto Fr.Amedeo Ferretti, Fr.Amedeo Senesi
genetliaco
17 fr.Egidio Guidi compie 80 anni
Situazione sanitaria
Dal Diario del Ministro Provinciale AGEND A Di Febbraio
ONOMASTICI di marzo
La stagione invernale favorisce situazioni frequenti di precaria salute e non solo nei confratelli anziani... evidenziando frequenti disturbi di raffreddamento e attacchi influenzali. Il caso invece più grave e di altra natura, ha colpito la fraternità di Careggi con il ricovero in Neurologia di Fr.Ivo Bartolozzi. Il confratello, la sera del 18 Febbraio, in procinto di coricarsi, ha avvertito dei disturbi, ma non ha ritenuto opportuno chiedere aiuto a nessuno. Durante la notte è sopravvenuto un infarto al ponte del cervelletto, che ha avuto tutto il tempo per provocargli gravissimi danni. é stato trasportato con premura, ma solo al mattino, al Pronto Soccorso e successivamente ricoverato nel reparto neurologico Strock Unit, dove sta ricevendo l’assistenza adeguata. Le condizioni generali rimangono tuttora piuttosto gravi per le molteplici conseguenze derivanti dall’Ictus subito.
2
Vivere la Pasqua con Francesco
Pastorale Giovanile Vocazionale
I
l mese di marzo vedrà impegnata la Pastorale Giovanile Vocazionale in molte attività. Il 2-3 marzo p.v. si terrà il consueto weekend vocazionale rimandato per le elezioni politiche del 23-24 febbraio. Dal 15 al 17, in collaborazione con la Gifra di Grosseto e con le parrocchie di santa Lucia, Maria Ss.Addolorata e di San Giuseppe, si svolgerà l’iniziativa diretta a tutti i giovani di Grosseto “Capaci di Sognare”. Il 23-24, Domenica delle Palme, il weekend vocazionale consueto. Il martedì 26 la PGV sarà impegnata con un gruppo di Azione Cattolica vicino ad Arezzo, sul tema “Venti di Dio” sul rapporto e la relazione con Dio. Infine presso il convento di Borgo S.Lorenzo, dal 28 al 31 Marzo, è possibile partecipare a “I sentimenti del Figlio” (vedi locandina), per vivere il Triduo Pasquale guidati dalle parole di S.Francesco, meditando insieme L’Ufficio della Passione del Signore da lui composta.
I
di Fr.Marco Bernardi l ricordo della passione di Cristo s’impresse così vivamente nelle più intime viscere del suo cuore, che, da quel momento, quando gli veniva alla mente la crocifissione di Cristo, a stento poteva trattenersi, anche esteriormente, dalle lacrime e dai sospiri,...” (FF1035). La Passione del Signore ha sempre caratterizzato la nostra spiritualità, proprio dall’esperienza di Francesco d’Assisi. Nei suoi scritti c’è un testo particolarmente interessante, quanto poco considerato. Mi riferisco al componimento salmodico ‘L’Ufficio della Passione’ di nostro Signore. Siamo di fronte ad un documento unico nel suo genere; una composizione di versetti provenienti da diversi salmi, con alcune variazioni del Nuovo Testamento, che danno vita ad un testo innovativo e ardito nel suo genere. Francesco intende celebrare l’intero mistero della Redenzione. “Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt11,29): sono parole che hanno impressionato Francesco e che certamente risplendono in maniera stupenda nella Pasqua del Signore. Esse sono anche le stesse parole che Francesco medita attraverso i salmi che ha composto per l’Ufficio della Passione, percorrendo in qualche modo tutto il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio (la sua vicenda umana, dall’annunciazione fino all’ascensione). Grazie a questa composizione salmodica, e la sua assidua meditazione, Francesco intuisce i sentimenti del Figlio. Questa composizione, infatti, permette a Francesco di entrare, in punta di piedi, nel mistero del Figlio di Dio, nel suo cuore. Permette pian piano di fare nostri i suoi sentimenti, di imparare da Lui, di iniziare a vivere in una specie di simbiosi con Lui, lasciandoci toccare dal suo cuore. E’ cominciare a pensare, ad andare allo stesso ritmo del cuore di Gesù. E’ varcare la soglia del suo Sacro Cuore. Questo perché la Bibbia ha la capacità di entrare in dialogo con l’uomo, con le sue esperienze vissute, le sue vittorie e le sue sconfitte, i suoi drammi e le sue gioie. E’ proprio in questo luogo (teologico), il Cuore di Gesù, che possiamo imparare ad amare, a trovare confidenza con Dio, imparare a capire l’amore. Francesco fa un’operazione interessante: cristianizza i salmi. Vede cioè il compimento dei salmi nella vicenda umana di Gesù. Egli entra nella dina-
Per informazioni, contattare:
Centro Pastorale Giovanile Vocazionale (PGV) di Borgo San Lorenzo (Fi): Tel. 055.8459385, e-mail: toscana.cpgv@fraticappuccini.it, oppure fr.Marco Bernardi al cell. 346.6242401. Visita il sito: www.suisuoipassi.org (anche su Facebook e su Twitter). Il ricco programma di Scuola di Preghiera a ‘Le Celle’ di Cortona è consultabile su www.lecelle.it
mica dell’ IO (Gesù) con il TU (Padre) dei salmi. Ma non solo: impara a pregare, facendo proprie la parole del Figlio. Prega il Padre attraverso le parole del Figlio, e così attraverso i suoi sentimenti. Il Figlio diventa la preghiera di Francesco. L’io anonimo (anche se anonimo non è) del salmista diventa l’Io distinto e preciso del Figlio di Dio. Così il Dio irraggiungibile, il cui nome è impronunciabile, diventa il familiare ‘Padre mio’, ‘santissimo Padre mio’, carico di tenerezza e confidenza, in cui si scopre ed emerge il legame intimo e profondo tra l’orante, Gesù, e il Dio che ascolta, il Padre. Francesco impara in questo modo a pregare entrando concretamente, in comunione con la passione di Gesù, facendo proprie le parole e i sentimenti del Figlio. La vicenda storica, vissuta da Francesco proprio nel tempo in cui compone l’Ufficio della Passione del Signore (1223 circa), fa emergere tutto il valore spirituale di questa straordinaria preghiera. Attraverso la passione di Cristo, Francesco vive ed affronta la propria passione. Anzi la ‘passione’ di Francesco è proprio ciò che lo porta a entrare in comunione con quella del Signore. La passione di Cristo diviene la chiave interpretativa, non solo per capire e comprendere la propria vicenda umana, ma anche il mezzo di comunione per affrontarla e uscirne fuori. Le stimmate ne saranno il marchio indelebile che sigilleranno quanto Francesco, vivrà nella propria carne, in comunione con il Cristo crocifisso e risorto. Francesco frequentemente, intensamente e personalmente s’immedesima nelle scene della via crucis di Gesù finendo col trasformarsi proprio in quello che contempla .
Anno della fede Auguri cari per una santa Pasqua
3
L’arte nei conventi dei cappuccini toscani
A
La grande Croce dipinta vi prese subito dimora e possiamo dire che è sufficientemente degna. Nel periodo tra il 20 Giugno 1981 e il 24 Febbraio 1983 fu sottoposta ad un radicale restauro, sotto il controllo della Soprintendenza. Fu un intervento, che permise il riemergere di nuovi particolari, oscurati e soffocati da colorazioni improprie e adattamenti estranei. Così, oggi, davanti a questo monumento pittorico, non possiamo restare insensibili, anche sotto l’aspetto meramente artistico. Il cappuccino, che seguì tutta la vicenda del restauro, ha lasciato la seguente descrizione, che non possiamo non far nostra con convinta devozione. “Il volto del Cristo, bellissimo, rivela una sofferenza intensamente interiorizzata; la testa, coronata di spine sui capelli morbidi e fluenti, è leggermente reclinata sulla spalla destra. Il torace ed il ventre sono segnati da ombreggiature, e il perizoma trasparente con i bordi dorati lascia intravedere le gambe scheletriche del Crocifisso, con i piedi leggermente sovrapposti e il colore parzialmente consunto, forse dalla devozione di generazioni di frati. Il fiotto di sangue, che zampilla dal costato del Crocifisso, non continua sul fondo della Croce, come nel prototipo di S.Maria Novella, ma si arresta bruscamente appena giunge a contatto con la dipintura a losanghe arancio-rosso-verde-blu del fondo della Croce”.
bbiamo atteso a lungo, prima di presentare o parlare del Crocifisso di scuola giottesca, esposto, oggi, nella sala delle adunanze definitoriali. Possiamo dire che è, oggi, il più antico “inquilino” del convento di Montughi.
La Croce
giottesca
Tempera su tavola (cm221x183,5) - Anonimo pittore fiorentino di scuola giottesca. Prima metà del Sec XIV
E’ ormai consolidata la sua provenienza dalle botteghe operanti nel secolo XIV nella zona fiorentina di Borgognissanti, dove l’Ordine degli Umiliati aveva realizzato un piccolo nucleo abitativo.La soppressione degli Umiliati, alla metà del secolo XVI, non significò la perdita del Crocifisso, che passò successivamente ai frati francescani Amidei, quindi ai gesuiti, finché arrivarono i Cappuccini (1572). Da Montughi non si mosse mai, neanche quando Napoleone e lo Stato italiano cacciarono i Cappuccini. Mentre qualche altra opera d’arte venne confiscata, la grande Croce dipinta rimase al suo posto. Si è sempre autodifesa dai ‘ladroni’ di turno, in attesa del ritorno dei Cappuccini. Pensiamo, tuttavia, che non sia molto importante soffermarsi nei vari luoghi del convento, dove la Croce giottesca, nel corso dei secoli, è stata esposta, anche se in un povero convento cappuccino è difficile trovare un angolo che sia sufficientemente degno per accogliere una simile opera d’arte. La collocazione attuale risale agli anni della costruzione della grande struttura edilizia prospiciente su Firenze.
Paolo Martinelli
Dammi fede diritta Con Francesco d’Assisi,
per ricominciare a credere
L a fede non può mai essere data per scontata. In ogni tempo occorre dunque riprenderla e “verificarla”, affinché, possa rendere autentica la nostra esistenza. Solo attraverso di essa, infatti, abbiamo accesso a Cristo, che ci chiama a seguirlo con tutta la nostra vita. Da tutto questo si capisce l’attualità dell’esperienza di S.Francesco, che nella propria avventura cristiana ha scoperto la fede come dono prezioso da far crescere ogni giorno.
A cura di Fr.Giacomo Carlini
(Cf. Atanasio Andreini, I cappuccini a Firenze, pp.257-261)
Certamente i nostri tempi, per molti aspetti, sono assai diversi da quelli del Poverello, anche se non mancano analogie tra la sua epoca e la nostra. Per questo è necessario rendersi conto delle riduzioni nelle quali la vita della fede è stata posta e sottoposta negli ultimi secoli e pertanto capire quale sia l’attuale contesto del nostro credere. Francesco ci propone un itinerario concreto verso la verità amorevole di Dio, che non smette di offrirsi all’uomo bisognoso di senso e di amore autentico. Che cosa è infatti il desiderio ultimo di ognuno se non quello di essere amato per sempre, in modo incondizionato, e così a propria volta poter amare davvero? Collana “Saggi” Ed.Porziuncola
Per contattare la Redazione Fra Noi Telefono: 0 5 5 - 4 6 . 2 4 7 7 4 E-mail: firenze.curia@fraticappuccini.it A t t e n d i a m o n ot i z i e da l l e f r at e r n i t à
4