Fra noi 4 aprile 2015 a4

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L’ a n g o l o d e l M e s s a g g i o

o i r e d i s e d il e S si traveste da bisogno... O Considerazioni del II Consigliere

gni esperienza porta sempre con sé qualcosa di bello e di buono. Persino una ristrutturazione come quella che sta avvenendo da alcuni mesi nel nostro convento di Montughi, e che sta interessando buona parte della struttura, non fa eccezione. Da una parte perché ha portato a risanare ambienti, ormai da troppi anni ridotti ad una mappa da Risiko e poi caduti nell’oblio. Dall’altra – su un piano più personale – per una ricaduta spirituale, che pian piano ha preso corpo nelle ingrate operazioni di svuotamento di decine di stanze, da cose accumulate negli anni, sepolte sotto una lussureggiante coltre di polvere e ad oggi da ritenersi perfettamente inutili. E’ proprio così, il guadagno che credo di aver portato a casa da questa esperienza, è la conferma di quanto ancora sono, e forse siamo, aggrappati ad un mondo che sa dare tante ‘cose’, spesso solo come temporaneo e fugace strumento di soddisfacimento di presunti e improrogabili bisogni.

Donarsi senza riserve...

Fr.Fabio Nuvoli e il suo

‘ ’ per sempre...

In quelle camere ho visto le epoche storiche rincorrersi l’un l’altra, senza che quella successiva, fosse riuscita ad adombrare in alcun modo la precedente. Ho visto il nuovo degli anni ’50 e ’60, con la sua mobilia inconsistente, aria trattenuta da esili laminati, che si fanno fatica a chiamare legno. Ho visto il tempo del dopo Concilio, il tempo delle librerie personali, che emancipavano dalle vecchie e polverose biblioteche comunitarie: quintali di libri tutti uguali, tutti ugualmente ingialliti e tutti ormai ampiamente superati! Ho visto la bizzarria e la singolarità delle cose accumulate: dagli intramontabili Topolino, minuziosamente collezionati, agli innumerevoli spartiti di musica rigorosamente fotocopiati, alle più stravaganti videocassette, ai vecchi monitor, alle stampanti, alle radioline scassate, ai tanti ninnoli delle comunioni, e ...chi più ne ha, più ne metta. E poi tanta polvere, tanta insopportabile polvere! Allora mi sono chiesto: ma non è che per caso questa mole di cose lasciata lì da anni, non sia piuttosto il segno bruciante della presenza di un vuoto nella mia e nostra vita? Magari il segno di una insoddisfazione, o quello della nostalgia, o forse la reliquia di un vuoto ancor più drammatico: quello dello stesso Signore? Nelle Costituzioni al n. 71,3 – in quelle di ieri come in quelle di oggi – si ricorda ai frati, con una felice espressione, che ognuno è chiamato ad avere e desiderare solo ‘il minimo necessario e non il massimo consentito’. Si propone cioè, una norma di semplice custodia della povertà materiale, che forse troppo spesso è stata derubricata a falsa povertà, in nome di una comoda spiritualizzazione della stessa. Una norma di fine psicologia, che invita a distinguere ciò che è desiderio da ciò che invece è bisogno. Ma anche una norma di squisita carità, nei confronti delle generazioni future, che si troveranno, loro malgrado, a dover riempire innumerevoli sacchi di quello che il tempo è bravo a trasformare, nonostante tutto, da ‘cose’, magari nell’immediato irrinunciabili, a semplice e misera spazzatura.

02 MAGGIO: PROFESSIONE PERPETUA D E I C O N S I G L I E VA N G E L I C I

di Fr.Fabio Nuvoli ore 17:00

Santuario SS. Crocifisso - Borgo S.Lorenzo (FI)

Fr.Piero Vivoli

18 APRILE:

Mancano 365 giorni al

172° CAPITOLO PROVINCIALE

MEMO


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