Fra noi 9 settembre 2014 a4

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La realtà che è superiore all’idea

L’ a n g o l o d e l M e s s a g g i o Saluto del Vicario Provinciale

T

Papa Francesco

roviamo questa frase nel IV Capitolo dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco. Il pensiero prosegue così: “Non mettere in pratica, non condurre la Parola alla realtà, significa costruire sulla sabbia, rimanere nella pura idea e degenerare in intimismi e gnosticismi che non danno frutto, che rendono sterile il suo dinamismo” (Evangelii gaudium, 233). Alcuni di noi hanno avuto modo di sperimentare la verità di queste parole. Per una settimana intera, immersi nelle splendide montagne della Val di Sole e dintorni, abbiamo condiviso giochi, riflessioni e camminate per sentieri, bagnati ora dal sole ora dalla pioggia. Chi eravamo? Ragazzi e animatori da due parrocchie diverse, quella di «Francesco e Chiara a Montughi» a Firenze e della «Trinità» a Livorno; quattro frati da tre conventi distinti, Borgo San Lorenzo, Montughi e Livorno. Probabilmente molti di voi avranno già vissuto momenti come questi. Nella volontà di portare avanti il progetto condiviso di un’animazione pastorale in comune la realtà è stata superiore all’idea, semplicemente perché l’ha tradotta in esperienza. Quante volte ritorniamo sul tema della collaborazione, ma troppo spesso resta solo un’idea, accantonata dalla voglia personale di emergere, di rinchiudere gli altri nel proprio guscio conosciuto. Forse dovremmo accettare di essere sottoposti alla tentazione di circondarci di “devoti personali”, dimenticando come «fraternità» e «minorità» siano parole molto concrete, anche per quello che riguarda il ministero sacerdotale. Mi tornano in mente alcune ammonizioni di Francesco: «Chiunque invidia suo

MEMO

fratello per il bene che il Signore dice e fa in lui, commette peccato di bestemmia, perché invidia lo stesso Altissimo che dice e fa ogni bene» (Ammonizione VIII); «Beato quel servo che si esalta meno del bene che il Signore dice e opera per mezzo di lui rispetto al bene che il Signore dice e opera per mezzo di un altro» (Ammonizione XVII). Sono idee chiamate a diventare realtà. Per grazia di Dio mi è accaduto. Ricordo l’ultima sera di quei giorni, tutti attorno al fuoco sotto un cielo trapunto di stelle. I ragazzi si ringraziavano a vicenda, chiamandosi per nome e mettendo alla luce di quel fuoco gesti e attenzioni che avevano ricevute. Ogni volta che Mario, Marco o Piero venivano chiamati in causa, perché gli si manifestava una sentita riconoscenza per averlo sentito vicino in quei giorni, ne gioivo interiormente e ringraziavo Dio. Sono sempre più persuaso che ogni atteggiamento celebrativo di se stessi o del proprio passato diventa un tradimento della vera memoria di Gesù. Come ci insegna la liturgia, la memoria della storia di Gesù è legata all’attesa operosa della sua venuta, in una dimensione di comunione che è annuncio del Regno, senza mettere steccati o escludere qualcuno. Il Regno è accettare di farsi da parte perché qualcun altro, fino ad ora nell’ombra, possa venire alla luce. La vita fraterna ha i connotati dell’amore materno, di chi si fa grembo perché un uomo o una donna vengano al mondo. La magia di quei giorni, quella magia che i ragazzi hanno raccontato tornati a casa, è nata da questo spirito di comunione fraterna, da quattro frati, che hanno scelto di mettersi in gioco insieme per il Regno di Dio: su questo «pane umano» è scesa la benedizione di Dio.

Fr.Valerio Mauro

07 Settembre: Basilica di S.Lucchese a Poggibonsi GIORNATA PER L’INIZIO DELL’ANNO FRATERNO OFS E GIFRA 25 Settembre: Assemblea Provinciale - Festa della Provincia nella sala-teatro della Parrocchia di Montughi dalle ore 9:30 fino a pranzo

13-14 Settembre: Camerino

vestizioni e professioni temporanee


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