03
Chi ha vinto le elezioni? Con il voto di protesta hanno perso solo gli italiani
Soldi alle imprese, un nostro successo
06
Eventi API Speciale Befana 2013
10
18
Donne in divisa e non solo: per loro ammalarsi è... un lusso!
SEMPRE DALLA PARTE DEL CITTADINO Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Milano - Anno 13 - Nr. 1 2013 - 7,89 Euro
Noi Cittadini per la SICUREZZA
CHI HA VINTO LE ELEZIONI? CON IL VOTO DI PROTESTA HANNO PERSO SOLO GLI ITALIANI Gli evidenti risultati mi inducono ad una riflessione ed a farmi dire che per la democrazia italiana il ravvicinato ricorso al voto è CARMINE ABAGNALE un autentico rischio
M
olti amici sollecitano un mio esame sui risultati delle recenti elezioni politiche che hanno rinnovato il Parlamento Italiano nonché su quelle che hanno ridisegnato il Consiglio Regionale della Lombardia e l’elezione del nuovo Presidente della Regione. Pur confessando la mia poca esperienza quale “analista politico” non mi sottraggo alla sollecitazione partendo dall’assunto che il voto, tutti i voti liberamente espressi dal popolo, siano egualmente accettati, riconosciuti e rispettati. Ciò vale per quelli assegnati al “Movimento 5 Stelle”, al “P.D.L.”, al “P.D.” ed alla “Scelta Civica Monti” i cui rappresentanti oggi legittimamente siedono
negli scranni della Camera dei Deputati e in quelli del Senato della Repubblica. Sentendo i leader di queste formazioni politiche poco si comprende – fino ad oggi – quale sarà il Governo che reggerà le sorte della nostra Italia e quali saranno le maggioranze parlamentari che lo sorreggeranno con un frequente ricorso alla “fiducia” atteso che al Senato nessun partito e movimento ha la maggioranza assoluta e che eventuali alleanze paiono difficili ove non improbabili e, comunque, verosimilmente instabili. Ecco perché, ancor prima di analizzare il successo di Grillo, la vittoria politica di Berlusconi e la sconfitta politica di Bersani sarà meglio prendere atto che ancor prima di discutere su questo o quel governo, su questa o quella coalizione,
su questo o quel leader sarebbe meglio analizzare i pericoli che l’Italia può correre nel momento in cui l’instabilità politica dovesse portarci ad un ripetuto ricorso alle urne. Qui l’analisi diviene complessa ed i rischi risultano bene evidenziati da una magistrale lezione di storia che il Professor Cosimo CECCUTI primo titolare di cattedra di Storia contemporanea in Italia, professore ordinario in storia contemporanea presso l’Università di Firenze, ha impartito con un articolo apparso sul quotidiano “QN IL GIORNO” del 6 marzo 2013 sotto il titolo: “La lezione di Hitler, i rischi di tornare a votare”. Il chiarissimo professore rimandando il lettore alla traduzione apparsa in “rete” di alcuni passi del discorso pronunciato da Adolf Hitler a Berlino il 4 aprile 1932 3
EDITORIALE
in occasione delle elezioni presidenziali, reputa che l’interessamento della rete al discorso sia l’accostamento a Grillo per toni e contenuti nell’aggressivo attacco ai partiti politici. «Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media è in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati… Sono loro i responsabili». «Noi non siamo come loro! - è ancora Hitler che arringa centomila berlinesi -. Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba!... Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico… noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato... noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo…». «Io vengo confuso… oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondo-
4
no, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento… mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico… noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato… non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta». Certo i tempi erano diversi, il contesto storico è diverso, ma la crisi economica, l’impoverimento dei ceti medi, l’inarrestabile disoccupazione ed il conseguente disagio delle famiglie che fanno fatica a fare quadrare i conti sembra fotografare la realtà odierna dell’Italia. Le abbastanza evidenti analogie induco-
no ad una riflessione ed a farmi dire che per la democrazia italiana il ravvicinato ricorso al voto è un autentico rischio perché il disagio e la protesta se portati alla loro forma più oltranzista e radicale minano la stabilità del sistema democratico. Oggi non posso affermare se quando il lettore scorrerà queste parole la situazione sarà mutata. Oggi posso solo augurarmi che gli eletti ed i loro leader sappiano ricercare e dare vita alla composizione di una maggioranza che, dopo avere abbandonato toni radicali e oltranzisti, possa passare – per il bene dell’Italia – dalla parole ai fatti concreti. Pochi punti essenziali in grado di garantire la governabilità ed avviare concretamente una ripresa economica e sociale dell’Italia sono la medicina per allontanare un nuoco ricorso alle urne che, come abbiamo visto, porta con se in grave pericolo. (Questo articolo è stato redatto in data 7 marzo 2013).
SOMMARIO
Anno XIII - Nr. 1 2013 Noi Cittadini per la SICUREZZA Organo Ufficiale dell’API Associazione Poliziotti Italiani Bimestrale di informazione, attualità e cultura Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/7/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 528 del 24/9/2001 Proprietà della testata Associazione Poliziotti Italiani Via Barbavara, 4 - 20144 Milano www.polizia.org - api@polizia.org Direttore Responsabile Cav. Carmine ABAGNALE Condirettori Mario TRITTO On. Gioacchino ALFANO Direttore Editoriale Gianfranco LIBRANDI Vicedirettore Editoriale Matteo ABAGNALE Coordinatore Editoriale Stefano LUNGO Pubbliche Relazioni On. Gioacchino ALFANO Vicedirettori Giuseppe FALCONE Michele BONVINO Pasquale PASTORE Gerardo VELOTTO Comitato di Redazione ABAGNALE Carmine ABAGNALE Matteo ABAGNALE Silvia ALFANO Gioacchino BENETTELLO Giuseppe CIOFFI Ugo CONFALONIERI Giovanni DAL MONTE CASONI Renato DE LUCA Gerarda DE SIMONE Matilde FALCONE Giuseppe FEDERICO Marco FILLIA Fabrizio GAMBINO Rosanna LIBRANDI Gianfranco LUCCHINI Lorenzo LUNGO Stefano PASTORE Pasquale PETRUZZO Antonio RENOLDI Annalisa TODDE Bruno TRITTO Mario VELOTTO Gerardo ZARBO Alessandro
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Progetto Grafico A. Zarbo - S.C. SUPERNOVA COMMUNICATION Ufficio Comunicazione e Marketing API Via Barbavara, 4 - 20144 Milano Tel 02/36.58.69.40-1 - Fax 02/83.24.15.64 Edito da S.C. SUPERNOVA COMMUNICATION S.r.l. C.so F. Brunelleschi, 91 scala A - 10141 Torino Tel 011/04.66.866 - Fax 011/04.66.867 supernova@polizia.org www.supernovacommunication.com Stampa Gruppo VAL
Chi ha vinto le elezioni? Con il voto di protesta hanno perso solo gli italiani di Carmine ABAGNALE
3
Soldi alle imprese, un nostro successo di Gianfranco LIBRANDI
6
Eventi API (Befana 2013) di Cinzia VENEZIANO
10
Noi diamo le ali alla gente con le nostre canzoni di Mario TRITTO
16
Redazione Via Barbavara, 4 - 20144 Milano Tel 02/30.41.05.81 - Fax 02/83.24.15.64
Donne in divisa e non solo: per loro ammalarsi è... un lusso!
Concessionaria di Pubblicità POLI - EDIZIONI S.r.l. - Amm. unico Massimo Amadei Via Barbavara ,4 - 20144 Milano Tel 02/36.58.69.40-1
Alla ricerca dell’unicità e della sicurezza personale
Costo Abbonamento soci API - contributo libero ordinario da 94,68 Euro sostenitori da 103,29 Euro benemerito da 154,94 Euro costo copia per contributo stampa 7,89 Euro copia arretrata 10,99 Euro
Gioielleria vintage Quando la crisi aguzza l’ingegno
di Cinzia VENEZIANO
26
Foto Archivio API, S.C. SUPERNOVA COMMUNICATION
Moda e medicina estetica di Cinzia VENEZIANO
30
Sati Bibò La borsa che cambia pelle di Cinzia VENEZIANO
32
Gli addetti alla diffusione non appartengono alla Polizia di Stato né alle Forze dell’Ordine, tantomeno possono qualificarsi come tali. Qualunque comportamento difforme è da ritenersi completamente estraneo alla volontà dell’Editore e del Direttore e come tale va segnalato alla Direzione. Chiunque può inviare alla redazione i suoi articoli, corredati da foto, disegni, schizzi e tavole applicative. La Direzione si riserva il diritto della pubblicazione ed eventualmente di cambiare titoli, sottotitoli ed impostare la grafica ritenuta più opportuna. Manoscritti, foto e disegni, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. È vietata la riproduzione e la traduzione, anche parziale, degli articoli. La pubblicazione ottempera a quanto dispone il D.L. n. 20 del 15/1/92 sul diritto di recesso entro 10 giorni dalla data di ricevimento del primo numero della pubblicazione. Garanzia e Riservatezza per gli abbonati: La S.C. SUPERNOVA COMMUNICATION garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne in forma gratuita la cancellazione o la rettifica scrivendo a: “S.C. SUPERNOVA COMMUNICATION” Ufficio Abbonamenti - Corso F. Brunelleschi, 91 scala A - 10141 Torino. Si garantisce inoltre che le informazioni in possesso dell’Editore saranno utilizzate esclusivamente al fine di inviare la rivista o altre comunicazioni attinenti all’abbonamento. (Legge 196/03 sul trattamento dei dati personali) Unione Stampa Periodica Italiana
di Biba MERLO
di Luna PASTORE
di Cinzia VENEZIANO
18
22
24
Notiziando
Sanremo e moda di Luna PASTORE
Tecnologia applicata in modo intelligente di LEOSAN
34
36
1499, omicidio a Castel Ritaldi di Cinzia VENEZIANO
38
Quando le stelle parlano ad una stella di Giovanni CONFALONIERI 42 Spie in fondo al mare
48
54
Arrestate le pseudoscienze di Giovanni CONFALONIERI
62
di Giovanni CONFALONIERI
I veri eroi della storia di Giovanni CONFALONIERI
5
POLITICA
Soldi alle imprese, un nostro successo Il pagamento dei debiti delle P.A. verso le imprese non violerà il DI GIANFRANCO LIBRANDI Patto di Stabilità europea
U
n successo del Pdl, un passo avanti in direzione della crescita e della ripresa dei consumi. Il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese, oltre 70 miliardi, può essere fatto senza che questo violi il Patto di Stabilità europea. Un risultato che il Pdl ha portato a casa a Bruxelles grazie al lavoro di Antonio Tajani che ieri, in una dichiarazione congiunta con l’altro vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn, ha dato la buona notizia, salutata poco dopo con un grande applauso dall’assemblea dei parlamentari del Pdl riuniti con Berlusconi. Era uno dei punti principali del programma del Pdl, un nodo cruciale per una svolta in direzione della ripresa. All’Italia si chiede di avviare un programma di pagamento biennale dei debiti pregressi e quei denari non rientreranno nel computo del debito pubblico. Una somma enorme, tra i 70 e gli 80 miliardi, che vale il 4,5% del Pil ed è in grado di innesca-
6
re un circolo virtuoso capace di invertire radicalmente la tendenza negativa dei principali parametri economici. Denari che ridanno ossigeno a 140mila aziende fornitrici della Pubblica Amministrazione, le quali saranno in grado di avviare investimenti, saldare altri fornitori, pagare dipendenti e collaboratori; denari che potranno rimettere in moto i consumi interni; denari che – nella più conservatrice delle ipotesi- potrebbero dare al Pil una spinta del 2,5%. Una stima del Sole 24 Ore ragiona su oltre 10 miliardi di investimenti in tre ani messi in moto dallo sblocco di una prima tranche di pagamenti nell’ordine di 48 miliardi. Ma ora quel che conta è fare presto. La Ue chiede all’Italia, quindi al governo italiano (quale?), di proporre un piano di pagamento nei due anni. L’occasione è importante, decisiva e mai come ora il risultato colto dal pressing del Pdl in Europa è la plastica rappresentazione della differenza tra il fare (nostro) e il dire
(degli altri). Ci vorrebbe un governo che non c’è, abbiamo Monti che - un piede dentro e l’altro fuori da Palazzo Chigi - si dice pronto ad azioni immediate per rispondere celermente alla chiamata di Tajani. Patetico, fuori tempo massimo. Il presidente di Confindustria trova il tempo per ringraziare Napolitano e Tajani. Per il professore neanche una citazione.
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Nella foto: Antonio Tajani, attuale Vice Presidente della Commissione Europea 7
POLITICA
“Grande soddisfazione per il risultato ottenuto dal nostro Commissario europeo all’industria, Antonio Tajani, sulla possibilità di far rientrare tra i cosiddetti ‘fattori rilevanti’ il pagamento dei debiti commerciali delle Pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese private. Ciò significa che questi non rientreranno nel computo del debito pubblico italiano ai fini del rispetto dei vincoli del six pack e del fiscal compact (limite del rapporto debito/ Pil al 60%)”. Lo dice Renato Brunetta, capogruppo indicato dal gruppo del Pdl alla Camera. “Una grande boccata di ossigeno per le nostre imprese, ancora più importante in un momento di crisi e di avvitamento dell’economia come quello attuale. Toccherà al prossimo governo italiano presentare alla Commissione europea un piano di rientro dai debiti delle PP.AA. articolato e scadenzato, cui dare immediata attuazione”. “Il Popolo delle Libertà si è sempre impegnato in tal senso, lo ha posto ai primi punti del programma elettorale e si adopererà ora affinché i pagamenti avvengano con la massima efficienza e tempestività. Di questo si è parlato all’assemblea del gruppo parlamentare del Popolo della Libertà tenutosi questa mattina alla presenza del presidente Silvio Berlusconi, e la notizia è stata accolta con un grande applauso indirizzato al vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani”.
I debiti della pubblica amministrazione COSÌ IN ITALIA 6,3 37,8 Regioni ed altre Aziende amministrazioni sanitarie locali
70 MLD IN TOTALE
11,9 14 Ministeri Comuni
Tempi di pagamento nel 2012 (valori in giorni) Media Europa
65
Spagna
160
Italia
180
Portogallo Grecia Irlanda
139 174
48
Francia 65 Regno Unito
43
Germania Finlandia
36 24
Antonio Tajani - Commissario Europeo all’Industria Nel 2009 è stato riconfermato come membro di nazionalità italiana della Commissione Barroso II, ottenendo l’incarico di commissario europeo per l’industria e l’imprenditoria e rimanendo uno dei 4 vice-presidenti della Commissione. La conferma di Tajani è seguita al declino della candidatura di Massimo D’Alema come alto rappresentante per la politica estera. Per Tajani si sarebbe prefigurata in alternativa la candidatura come presidente della Regione Lazio. Durante il suo mandato, nel 2009, è stato creato il programma Erasmus per giovani imprenditori. Nell’ottobre 2012 ha lanciato una campagna sulla nuova rivoluzione industriale in Europa, al fine di invertire la tendenza della crisi economica e rilanciare l’industria. Gli obiettivi concreti sono di portare il peso dell’industria a oltre il 20% del PIL dell’Unione europea entro il 2020, di creare posti di lavoro e di crescere in modo sostenibile. 8
SPECIALE BEFANA 2013
Eventi API Associazione Poliziotti Italiani
DI CINZIA VENEZIANO
Dalla parte del cittadino per la cultura con solidarietĂ
10
Noi Cittadini per la SICUREZZA
F
orse pochi sanno che l’API, Associzione Poliziotti Italiani, oltre che svolgere l’attività prevista dallo statuto, è molto attiva nell’organizzazione di eventi socio-culturali ed umanitari e che per questo motivo nel 2012 è stata insignita dell’Ambrogino D’oro. Da molti anni l’API, è promotrice e organizzatrice di eventi a scopo benefico. Quest’anno come ogni hanno, si è distinta per l’organizzazione della festa della Befana della Forze di Polizia, il Megashow. Svoltosi al teatro dal Verme di Milano, in onore delle Forze dell’Ordine ed aperto al pubblico in modo gratuito, lo spettacolo è stato dedicato a due valori fondamentali fortemente connessi a quelli
della sicurezza: integrazione e solidarietà. Molte sono state le presenze Vip che hanno partecipato in modo gratuito, personaggi come: Samantha Discolpa, Ronnie Jones, Rosalinda Celentano, Dr Feelix, Emma Atomma, Enrico Beruschi, Fidia Costantino, Francesco Rizzuto, Franco Branco, Kyra Kole, Fulvia Di Pasquale, Simona Borioni, Dante del Giudice. Presente il Questore di Milano Luigi Savina, il Presidente onorario API Dr. Carmine Abagnale, il dirigente della Polizia Locale Dr. Mastrangelo Tullio, il comandante della Polizia Penitenziaria il Dr. Fusco Amerigo e il Presidente dell’API Mario Tritto. La manifestazione è stata aperta da un gruppo musicale appartnente alla Poli-
zia Penitenziaria della Casa Circondariale di Opera, la Bluecap Orchestra Band. Durante le esibizioni sono stati premiati cittadini benemeriti ed appartenenti alle Forze dell’Ordine che si sono particolarmente distinti nell’arco dell’anno ed a personalità esemplari per l’impegno nell’integrazione sociale. Largo spazio è stato concesso alle giovani promesse, come segno d’impegno nel rinnovamento di cui il Paese ha bisogno. Inoltre, una menzione speciale ed un premio ad un cittadino esemplare, un imprenditore che pur in questo momento difficoltoso,è riuscito a garantire l’impiego di oltre 300 persone nella sua azienda, il Dott. Gianfranco Librandi. 11
SPECIALE BEFANA 2013
Nella pagina, in senso orario: Mario Tritto presidente API, Carmine Abagnale presidente onorario API, Maria Teresa Ruta; da “Amici” Samantha Discolpa; Tullio Mastrangelo e Gianfranco Librandi. Premiate le Associazioni Angela Giorgetti per il suo impegno nel favorire la promozione culturale, sociale ed umana dei giovani, grande esempio di solidarietà ed altruismo in favore della società futura. Associazione italiana Vittime della Violenza, Presidente Maria Teresa D’abdon, per essersi messa, nonostante le sue numerose difficoltà, a disposizione di chi ha subito e subisce i sopprusi dei più forti, con chiaro esempio di altruismo ed impegno sociale a favore dei più deboli. Agorà, Scatting Team sincronizzato per aver considerato lo sport come attività sociale per l’educazione dei giovani alla lealtà e alla legalità, raggiungendo anche traguardi prestigiosi. 12
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Nella pagina, in senso orario dall’alto: premiazione dei Carabinieri; i BLUECAP Gruppo Musicale della Polizia Penitenziaria della Casa di reclusione di Milano Opera; Maria Teresa Ruta ed il questore di Milano Luigi Savina; premiazione del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, ritira il premio l’appuntato Ivano Brugnetti; i premiati della Polizia di Stato.
13
SPECIALE BEFANA 2013
14
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Nella pagina, in senso orario dalla foto qui a destra: Dr. Feelix; Fulvia Di Pasquale ritira il premio; premiazione Rosalinda Celentano e Simona Borioni; Francesco Rizzuto; Kyra Kole; Emma Atomma; Fidia Costantino; Enrico Beruschi; Dante Del Giudice ritira il premio; Carmine D’Orsi; Ronnie Jones; Franco Branco.
15
MUSICA
Noi diamo le ali alla gente con le nostre canzoni Il gruppo lombardo che sostiene il sociale 16
DI MARIO TRITTO
Noi Cittadini per la SICUREZZA
H
anno partecipato alla Chermesse sanremese, ospiti a CasaSanremo, il “tempio” della musica italiana, e da lì si può sognare. Sono i Dedalo, nome della mitologia greca dietro al quale esce fuori la freschezza dei vent’anni e la voglia di emergere di due ragazzi che, a dispetto dell’età, hanno già un’ottima esperienza musicale. «Noi diamo le ali alla gente con le nostre canzoni», è il loro motto. Come il grande inventore che diede le ali a Icaro. Ma loro sicuramente non si avvicineranno troppo al Sole e le loro ali continueranno a sbattere nel cielo della musica. Mattia Pifferi di 27 anni di Camairago, e Riccardo Tomacelli, 22enne di Milano, si sono esibiti a Casa Sanremo, ospiti della manifestazione collaterale al festival dove hanno partecipato a un concorso per il quale sono stati selezionati: hanno cantato “Polvere”, un brano che solo per il giro di basso si rifà al brano di Enrico Ruggeri ma che - nella musica, nelle parole e nella metrica - si offre a chi l’ascolta come un’originale
performance di suoni rap e melodici. Esiste anche un videoclip visibile sul canale You Tube e che ha già più di 5mila visualizzazioni (http://www.youtube.com/watch?v=2aGbe_T-vGw). Le storie dei ragazzi sono differenti, ma hanno un denominatore comune: la passione e la voglia di farcela, credendo ancora che la qualità e la meritocrazia sia il mezzo unico per il successo. Le loro strade si sono unite durante un concorso, dove erano presenti dei Talent Scout che hanno intravisto un orizzonte per i due giovani artisti. «È ciò che ho sempre voluto fare nella vita, e far diventare la passione un mestiere, credo che sia il massimo», ha detto Riccardo, in arte Toma Large. «Tra di noi c’è unione, fiducia, complicità - assicura Mattia in arte Piffe Mc». Il sogno è quello di tutti i musicisti: immettere sul mercato discografico un Lp. «Ci stiamo lavorando. Faremo altri videoclip e brani singoli», spiega il duo che non inquadra la propria musica in uno stile definito. «Non è un genere proprio - spiega Piffe Mc - perché si fondono hip hop, rock, rap e melo-
dico». Ora, sotto le ali protettive della talent scout Cinzia Veneziano, hanno fatto molti passi in avanti da quel loro primo incontro nel 2009. Sono stati inseriti in un programma di studio affiancati da un coach e hanno iniziato un percorso che quest’anno, dopo 3 anni di preparazione, vedrà il lancio definitivo dei Dedalo, già comunque molto presenti sul mercato con all’attivo 2 concerti con 2mila presenze. «Troviamo una storia da raccontare, poi facciamo il testo, la linea melodica e la metrica. Proviamo con la chitarra se tutto fila e poi si registra», dicono i ragazzi. Prossimamente i Dedalo inizieranno un tour estivo nei comuni Lombardi. Potete anche scaricare in modalità completamente gratuita la musica di questi ragazzi eccezionali, che oltre fare musica e diffonderla, collaborano a parecchi eventi socio culturali in modo gratuito. Per chiunque volesse sostenere e promuovere questi giovani ragazzi, può farlo contattando: veneziano@kaifashow.net 17
ATTUALITÀ
P
er le donne italiane l’influenza è un lusso. Non c’è tempo nemmeno per ammalarsi: lo dicono le donne quando si confidano tra loro e ora lo dimostra anche uno studio effettuato da AstraRicerche e commissionato da neoNisidina sul tema “Le donne italiane e l’influenza”. I dati dell’inchiesta sono stati resi noti il 30 gennaio al Circolo della Stampa di Milano, dal ricercatore dott. Cosimo Finzi, affiancato dal prof. Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società Italiana di Medicina Generale, e Susanna Messaggio, conduttrice radio e tv, nonché mamma di Martina,18 anni, e Jacopo, 8. I risultati parlano chiaro: le donne si preoccupano dell’influenza quasi esclusivamente in funzione del tempo che il malessere sottrae alla loro già difficile gestione della vita quotidiana. Realizzata su un campione di 623 intervistate di cui 518 donne italiane e 105 donne straniere residenti in Italia, la ricerca descrive come affrontano l’influenza le italiane stritolate tra impegni lavorativi, obblighi famigliari, gestione dei figli e molto spesso anche dei genitori anziani. Ben il 58,6% ritiene che il fastidio maggiore procurato dall’influenza sia l’impedimento ad uscire per andare al lavoro, fare la spesa, ecc., contro un 57,5% che ritiene il malessere in sé l’aspetto peggiore. Ma il dato più eclatante è quello che riguarda quale debba essere l’obiettivo primario di un farmaco antinfluenzale: ben il 47,0% delle donne intervistate vuole un prodotto che prometta di eliminare subito i sintomi, mentre solo il 53,0% vuole un prodotto che curi. Eccola quindi la donna del XXI secolo: perennemente affannata e unica responsabile della salute del nucleo famigliare, così stressata dall’ansia da prestazione in ogni momento della giornata, da non riuscire ad accettare neppure la più piccola defaillance del suo corpo. Susanna Messaggio - 50 anni il 30 gennaio scorso – intervenuta all’evento come esperta del tema salute, ma anche moglie e madre, ha concluso infatti: “Io stessa sono una donna che vive intensamente, per scelta, tra studio, lavoro, famiglia. Il tempo è la risorsa più grande e ben vengano i farmaci che ce lo fan18
UN FARMACO CHE VALE PER TRE neoNisidina in versione effervescente con Vitamina C ha 3 principi attivi in un dosaggio particolarmente efficace. Acido acetilsalicilico (ASA 300 mg), paracetamolo (200 mg) e vitamina C (300 mg) combattono simultaneamente i sintomi dell’influenza unendo l’effetto antipiretico, analgesico e antinfiammatorio a quello di rinforzo delle difese immunitarie proprio della vitamina C. A questo va aggiunto che la formula effervescente è pratica nella somministrazione, rapida nell’effetto e meno dannosa a livello gastrico rispetto alle pastiglie o alle capsule. Disponibile in farmacia in confezioni da 10 e da 20 compresse effervescenti (prezzi consigliati € 5,30 e 7,20).
Il tempo alle italiane non basta mai e, tra casa si ammalano di influenza. Lo dice uno studio
Donne in div per loro amm
e lavoro, stare sotto le coperte è sempre più un privilegio anche quando DI BIBA MERLO effettuato di recente da AstreaRicerche
isa e non solo: alarsi è... un lusso!
19
ATTUALITÀ
no guadagnare. L’importante è vivere con positività!”. CHE COS’È L’INFLUENZA? L’influenza è un’infezione virale, spesso prodotta da diversi ceppi di virus simultaneamente. La diagnosi richiede che siano presenti simultaneamente tre tipi di sintomi: rapido rialzo febbrile, oltre i 38°, dolori muscolo-scheletrici diffusi, infiammazione delle prime vie respiratorie. Il sistema migliore di prevenzione è senz’altro quello di vaccinarsi, pur sapendo che i virus mutano e che quindi potrebbe non essere garantita una copertura assoluta, ma nel caso non sia
stata seguita alcuna profilassi vaccinale si possono tenere delle norme di comportamento molto semplici che però possono risultare determinanti. Innanzitutto è buona norma lavarsi le mani molto frequentemente: solo questo piccolo gesto quotidiano infatti può diminuire del 50% il rischio di essere contagiati. Altri consigli utili: evitare quando possibile gli sbalzi troppo bruschi di temperatura e ridurre al minimo il contatto diretto con chi già manifesta i primi sintomi. E se ci si ammala? Consiglia il prof. Ovidio Brignoli: “Aggredite l’influenza sin dalla primissima insorgenza dei sintomi - rialzo febbrile, dolori muscolo-scheletri-
I VERO/FALSO DELL’INFLUENZA 1. L’importante è mangiare in modo sano: FALSO, l’alimentazione è assolutamente ininfluente per la prevenzione dell’influenza. 2. La vitamina C aiuta a guarire: FALSO, non esiste alcuna prescrizione dietologica per guarire. 3. Quando fa freddo è importante coprirsi bene: FALSO, il tipo di abbigliamento è assolutamente ininfluente per la prevenzione. È invece pericoloso passare dal caldo al freddo, in quanto l’escursione termica violenta facilita la proliferazione del virus. 4. Lavarsi le mani frequentemente previene il contagio: VERO, l’igiene è la prima raccomandazione per evitare il contagio. 5. Evitare i luoghi affollati e gli ambienti comunitari è importante: VERO, vale per il 50% di difesa dal contagio. 6. Stare vicino a chi è malato mette a rischio: VERO, perché il malato diffonde il virus. 7. L’influenza non si può curare, quindi è inutile prendere medicine: FALSO, a tutt’oggi la medicina non è in grado di curare i virus, ma i disturbi caratterizzanti, quali tosse, raffreddore, mal di gola e febbre, possono aggravarsi quindi è importante assumere subito, entro il primo giorno, i farmaci sintomatici. 8. Quando si ha il raffreddore bisogna mettersi a letto per contrastare l’influenza: FALSO, si può parlare di influenza solo se oltre ai disturbi respiratori c’è febbre e dolori articolari e ossei. 9. Chi dice di sentirsi a pezzi per un po’ di influenza esagera: FALSO, la risposta al virus è personale, pertanto non c’è da biasimare chi si sente a pezzi. 10. Gli anziani sono più a rischio: FALSO, in media si ammalano di più i giovani, gli anziani hanno però complicanze più pesanti.
20
ci, infiammazione delle prime vie respiratorie - con farmaci ad azione multipla, (come ad esempio neoNisidina, committente della ricerca, che unisce in una sola compressa effervescente l’effetto antipiretico del paracetamolo, quello antinfiammatorio dell’acido acetilsalicilico e l’aumento delle difese immunitarie con la Vitamina C). Continuate la terapia prescelta fino a completa guarigione”. E poi, perché no, è bene approfittare di questa pausa per riprendere fiato e dare agli altri la possibilità di capire quanto siano importanti le attività che ogni donna svolge tutti i santi giorni, molto spesso gratuitamente. Chissà, forse per cambiare il mondo basta un’influenza per sole donne? E PER LE STRANIERE È UNA QUESTIONE CULTURALE La ricerca condotta da AstraRicerche per neoNisidina sui comportamenti delle donne nei confronti dell’influenza ha compreso nel proprio campione anche una percentuale di straniere residenti in Italia e dai risultati ottenuti risulta che sono più i punti di contatto che le differenze. Per tutte il problema primario è quello di non assentarsi dal lavoro (per la paura di perderlo, in particolare in tutte quelle situazioni di precariato) che spesso affliggono il lavoro femminile. Poi viene il problema dell’accudimento dei figli e degli altri membri della famiglia che dipendono quasi esclusivamente dalle cure della donna di casa, dalla spesa, alla cucina, alle faccende domestiche. Le maggiori differenze si trovano nel modo di affrontare la malattia e nelle cure. Le italiane tendono ad intervenire tempestivamente con farmaci di automedicazione, mentre le donne straniere spesso si affidano a rimedi tradizionali o casalinghi, che però non sempre risultano efficaci. In alcuni casi poi, si aggiungono anche alcune abitudini culturali come quella di mangiare tutti insieme da un unico grande piatto, che, in caso di malattia di qualche membro della famiglia, favorisce il contagio anche ai componenti sani.
Solo le parti migliori dell’investimento assicurativo. Contopolizza Dinamico. Contratto di assicurazione sulla vita con partecipazione agli utili. Una soluzione assicurativa che ti consente di realizzare un piano di risparmio libero e adattabile alle tue esigenze. Per avere in qualsiasi momento un capitale rivalutato e garantito.
PER 5 ANNI
O DEL
O GARANTIT
RENDIMENT
2%
Previdenza Avviso pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo reperibile presso gli intermediari di UNIQA Previdenza oppure sul sito www.uniqagroup.it
UNIQA Previdenza SpA Via Carnia 26 - 20132 Milano Autorizzazione D.M. 17656 del 23/04/1988 (G.U. 117 del 20/05/1988)
MODA
Alla ricerca dell’unicità e della sicurezza personale Il vintage è un fenomeno mediatico diffusosi con rapidità su scala globale grazie a personaggi pubblici e del mondo dello spettacolo che promuovono l’immagine di un’eleganza dal gusto retrò DI LUNA PASTORE
V
intage è un fenomeno di costume che allude al fascino evocato dallo stile di ieri che si è ramificato nei campi più disparati, dalla moda al cinema, dalla musica al design, dal teatro alla pubblicità, e perfino in cucina. Il Museo del Tessuto di Prato (PO) ha organizzato Vintage. L’irresistibile fascino del vissuto una mostra per raccontare le declinazioni fashion del vintage, che negli ultimi tempi sta letteralmente spopolando, sulle passerelle così come per le strade, passando per il mondo dello show biz. In esposizione fino al 29 maggio 2013 oltre 120 oggetti tra capi d’abbigliamento, accessori, oggetti di design, video e contenuti multime-
22
diali, ripercorrendo le varie fasi del second hand, partendo da uno storico passato fino ad arrivare a un presente glamour, offrendo l’opportunità di fare un viaggio nella storia dello stile. Oggi il vintage è un fenomeno mediatico diffusosi con rapidità su scala globale grazie a personaggi pubblici e del mondo dello spettacolo che promuovono l’immagine di un’eleganza dal gusto retrò. Il vintage di certo nasce in risposta ad un’omologazione di massa, in cui gli abiti sono confezionati tutti allo stesso modo, la cui qualità e cura del dettaglio è probabilmente trascurata, così si punta al capo di abbigliamento unico ed irripetibile. Ma il vintage si presta ad una riflessione
ulteriore: nella nostra epoca attraversata da forti insicurezze, indossare gli abiti del passato significa anche vestirsi di quelle sicurezze di ieri che oggi la nostra società non garantisce. Vintage: Il termine vintage deriverebbe dal francese antico “vendange”, che ricorda la parola italiana “vendemmia”, in riferimento alle uve raccolte nelle annate migliori. Il termine allude ai valori di qualità e pregio che soltanto il trascorrere degli anni può garantire, conferendo alle cose un potere evocativo, un fascino d’altri tempi. Gli oggetti, come il buon vino, invecchiando possono solo migliorare.
Noi Cittadini per la SICUREZZA
23
MODA
Gioielleria Vintage Quando la crisi aguzza l’ingegno Una giovane milanese regala una seconda vita a gioielli ed DI CINZIA VENEZIANO accessori di lusso di metafisica 24
Noi Cittadini per la SICUREZZA
S
iamo abituati a parlare e a sentir parlare di crisi da anni. Ma come per tutte le medaglie, esiste anche un’altra faccia della crisi. Quello delle persone che un lavoro se lo sono inventato, e hanno creato un’opportunità dove prima non c’era. È il caso di Irene Frascà, giovane milanese d’adozione che 4 anni fa ha deciso di non arrendersi e di dare a se stessa e agli oggetti con cui aveva a che fare una seconda possibilità. È nata così quello che oggi è considerato da tutti gli appassionati del vintage il punto di riferimento: la Gioielleria Vintage. A Milano, nella centralissima via Boccaccio, a due passi dalla Stazione Cadorna e dallo storico Bar Magenta, Irene Frascà ha creato e porta avanti la sua idea di vintage: una seconda vita ad accessori e gioielli delle principali marche.
Nel suo negozio, Frascà acquista e rivende borse, accessori, gioielli ed orologi dei principali brand di moda e li rivende a prezzi vantaggiosi; in questo modo permette a chi desidera cambiare stile, o ha bisogno di monetizzare degli oggetti inutilizzati, di incassare immediatamente il valore dell’oggetto e a chi desidera una borsa, un accessorio, un gioiello firmato a prezzi ragionevoli di acquistarlo. Le caratteristiche dell’iniziativa sono molto chiare ed apprezzabili: gli oggetti - rigorosamente originali - vengono acquistati direttamente e non ritirati in conto vendita come solitamente avviene. Gli accessori ed i gioielli che è possibile trovare alla Gioielleria Vintage sono dei principali brand di moda: si trovano ad esempio borse di Hermès, Chanel, Gucci, Prada; orologi Rolex,
Jaeger Le Coultre; gioielli ed accessori Cartier, Tiffany e molti altri brand. In questo modo, Frascà riesce ad avere sempre oggetti diversi ed una grande selezione di modelli e ad accontentare una sempre più ampia clientela. I clienti sono eterogenei: persone di ogni nazionalità, turisti, manager, casalinghe, impiegati oltre a personaggi noti e protagonisti della moda, sport e spettacolo. La Gioielleria Vintage è aperta dal lunedì al sabato nei seguenti orari: • lunedì dalle 15.00 alle 19.00 • dal martedì al sabato dalle ore 10.00 • alle ore 19.00 con orario continuato Si effettuano spedizioni in tutta Italia. Per informazioni su vendita e acquisto si può contattare il negozio al numero 02 48 19 96 39. 25
ATTUALITÀ
Notiziando Curiosità e notizie per tutti i gusti DI CINZIA VENEZIANO IL NETWORK DEL LAVORO “OVER 40” In concomitanza del crescere del fenomeno della ricerca di lavoro tra le donne over 40, sono nati numerosi siti
e associazioni dedicati a fornire informazioni, consigli e supporto pratico e psicologico alle persone impegnate in quella che, a tutti gli effetti, si può definire una battaglia. Tra i principali si segnalano:
COME SCEGLIERE LA GIACCA PER UN PARTICOLARE TIPO DI FISICO La giacca è fra i capi classici dell’abbigliamento maschile, quello che ha avuto negli ultimi anni maggior fortuna anche in campo femminile. Il motivo è presto spiegato: se una giacca ha un buon taglio, le sue caratteristiche di eleganza, di comodità, di vestibilità, di disinvoltura ne fanno inevitabilmente il perno intorno a cui ruota l’intero guardaroba. Innanzi tutto, la giacca ha il vantaggio di poter essere sia “da giorno” che “da sera”: basta cambiare accessori e particolari e l’austero blazer da ufficio diventa tutta un’altra cosa. In secondo luogo, questo capo praticamente sta bene a ogni donna: basta che nella scelta del modello si tenga conto del proprio tipo fisico. Dovendo scegliere la propria giacca “ideale”, sarà dunque bene attenersi ad alcune semplici regole. Chi ha spalle molto larghe eviterà di enfatizzarle ulteriormente con una giacca super imbottita. Chi invece ha problemi di sovrappeso e di punto vita non sottile sceglierà modelli lunghi sui fianchi e con le spalle “importanti”, per slanciare la figura. I colli molto ampi, sciallati o con i revers larghi sono riservati a chi è particolarmente alta. Anche i modelli a doppio petto, che non slanciano particolarmente, non stanno bene a chi non supera il metro e sessantacinque di altezza. Chi è molto piccola preferirà infatti giacche corte, a un petto solo, con collo e revers molto semplici. I più difficili da portare sono infine i modelli stretti in vita, un po’ aderenti sul bu sto e larghi sui fianchi, che in pratica stanno bene solo a chi ha una figura veramente perfetta. In una gamma tanto vasta di possibilità, non sarà comunque difficile trovare il modello più giusto per tutte, anche per chi non rientra in quest’ultima categoria. Nella foto Max Pieriboni
26
Associazione Lavoro over 40 www.lavoro-over40.it Associazione che vuole “promuovere la rivalutazione dei lavoratori ‘in età matura’” con il dichiarato obiettivo di stimolare “il mondo politico a promuovere soluzioni legislative proponendo forme occupazionali a breve termine in attesa che vengano trovate soluzioni adeguate a medio-lungo termine”. Non svolge attività di collocamento, ma offre servizi di consulenza “dalla revisione dei CV al supporto legale, al coaching o counselling” ed è in fase di predisporne altri; ATDAL – Over 40 Associazione Tutela dei Diritti Acquisiti dei Lavoratori www.atdal.eu Associazione fondata dall’ex dirigente Armando Rinaldi, costretto dalla multinazionale per la quale lavorava a concordare le ‘dimissioni’ a 51 anni di età e con 34 di contributi versati. Si occupa di analizzare la situazione dei lavoratori over 40 e di trovare soluzioni reali alla loro situazione, lavorando anche sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Sul sito presenta un’interessante sezione Cerco-Offro; Bruna Nava www.brunanava.it Una vera e propria fucina di corsi, consigli, idee e proposte pratiche, per rimettersi in pista dopo gli ‘anta’ e non sbagliare tempi, modi e mezzi per cercare (e trovare) lavoro; Diversity Channel www.lavoro-diversity.stepstone.it Portale del gruppo Stepstone specializzato nelle tematiche del lavoro over 40. Seleziona offerte di impiego e aziende che applicano la politica della ‘diversity’, ovvero una “tutela della diversità culturale e individuale come patrimonio comune di tutta l’umanità che in quanto tale va preservata e valorizzata”. Presenta approfondimenti su tematiche ‘calde’ curati da professionisti del settore; Forza Lavoro Matura www.forzalavoromatura.blogspot.com Blog che riunisce lavoratori over 40 e di tutte le fasce cosiddette deboli. Piazza virtuale di incontro, aiuto, scambio; Executive Surf wwwexecutivesurf.com (in inglese) Sito con un’apposita sezione chiamata
Noi Cittadini per la SICUREZZA
‘Transition’ nella quale sono raccolte le offerte di lavoro per over 40 che desiderano ricollocarsi; Kila www.kila.it Portale della Regione Piemonte dedicato alle donne e al lavoro. Promotore del progetto Play curriculum - facilitazione dell’incontro tra aziende e lavoratrici over 40 tramite l’impiego di video curriculum girati con personale interno - è in prima linea nell’aiutare le donne della categoria ‘anta’ a trovare lavoro.
COME GUADAGNARE CON IL “RICICLAGGIO” Coniugare la convenienza economica con il beneficio ambientale è alla base del nuovo progetto di raccolta differenziata, MrPET, il
primo sistema di riciclaggio premiato in Italia. MrPET, grazie alla collaborazione con il Consorzio Corepla, è un sistema di raccolta differenziata che offre alla collettività un forte incentivo economico per i comportamenti virtuosi, oltre a tutelare l’ambiente. Come guadagnare con il riciclaggio? È semplice! Più si ricicla, più si guadagna. Le procedure da seguire sono piuttosto semplici e vertono su quattro punti principali: 1) la stazione dedicata alla raccolta; 2) la creazione di economia attraverso i punti FADA (Fedeltà amica dell’ambiente); 3) il rapporto con il territorio; 4) la comunicazione ambientale.
Come funziona? I veri protagonisti di questo nuovo progetto saranno proprio i cittadini dove copriranno la duplice veste di motori attivi del sistema e allo stesso tempo di beneficiari!
Gli utenti portano le bottiglie in PET, successivamente vengono caricati i corrispondenti punti FADA su una speciale carta, laMrPET card. I punti si trasformano in sconti e premi nei punti vendita aderenti al circuito. La nuova macchina dispone di appositi spazi per la raccolta separata dei tappi e delle bottiglie scartate. I dispositivi per l’accettazione della carta MrPET e per il caricamento delle bottiglie hanno una collocazione alquanto bassa per facilitare la fruizione alle persone disabili. Queste stazioni di raccolta si integreranno nell’arredo urbano, grazie alla partecipazione di numerosi artisti dediti all’arte urbana che prenderanno parte all’allestimento degli involucri. Il posizionamento delle stazioni verranno coordinati dalla Pubblica Amministrazione insieme a COREPLA e agli operatori MrPET. Il nuovo sistema MrPET crea i presupposti per un importante elemento di crescita per la raccolta differenziata di qualità dove tutti vengono coinvolti: le istituzioni, gli operatori, i soggetti commerciali, le associazioni cittadine. Il progetto dunque creerà spirali economiche positive che andranno a beneficio della collettività. La convenienza economica sarà il pilastro sul quale reggerano le virtuose abitudini collettive al rispetto per l’ambiente.
PERDERE GRASSO LOCALIZZATO SULLA PANCIA IN 3 MOSSE Il grasso localizzato sulla pancia, sui fianchi e sui glutei è davvero molto difficile da eliminare. Centinaia di aziende hanno creato prodotti dimagranti finalizzati al dimagrimento localizzato, ma tantissime donne non sono riuscite a sfruttarne i benefici. Purtroppo lo stomaco gonfio è un problema molto frequente, che può essere risolto soltanto in un modo. Non bastano gli integratori, bisogna star attenti a tavola e praticare sport. Iniziamo quindi con i consigli sopraccitati: 1) Fai sport 4 volte alla settimana per almeno 30 minuti. Camminata, corsa, 27
ATTUALITÀ
bicicletta, sci, nuoto, salto con la corda! Tutti questi sport ti aiuteranno a perdere grasso localizzato, l’importante è che tu protragga ogni sessione per almeno 30 minuti. 2) Attenzione a tavola. Vuoi la pancia piatta ma mangi troppo? Scordati il risultato! Se vuoi perdere grasso localizzato, mangia poche calorie, tante proteine, pochi carboidrati e pochi grassi. 3) Utilizza prodotti dimagranti. E se tutto ciò non ti basta, utilizza i prodotti dimagranti, vedrai come ristabilirai il tuo fisico e la tua pancia tornerà a splendere come ai bei tempi
ATTENZIONE AD INGERIRE VERDURE CRUDE, IL PERICOLO SI CHIAMA AMEBIASI L’amebiasi è una malattia ad andamento acuto, subacuto o cronico, caratterizzata da lesioni ulcero-necrotiche del colon con tendenza a dare localizzazioni in altri organi, come nel fegato, dovuta al protozoo microscopico Entamoeba histolvtica e largamente diffusa in alcuni paesi, specie tropicali. Spesso è asintomatica oppure si manifesta con forme di dissenteria o emorragie. L’infestazione avviene mediante ingestione 28
di alimenti, specialmente verdure crude o acqua inquinati. L’Entoamoeha histolytica ha un ciclo vitale che comprende, varie fasi: vegetante, precistica, cistica. È durante la fase cistica, molto resistente agli agenti estemi, che si può avere l’infestazione. Penetrata nell’organismo, con alimenti o bevande, la cisti si localizza inizialmente nell’intestino crasso: si rinviene infatti nelle feci diarroiche ed appare assai mobile, capace di accrescersi, di moltiplicarsi in tante parti quante sono i nuclei originari e di necrotizzare i tessuti per digestione litica degli stessi ricavandone il nutrimento necessario. Le varie parti formatisi infatti si annidano in minuscole cavità che i loro enzimi scavano nella mucosa, nella sottomucosa e nella muscolare della parete intestinale (lesioni dette ulcere a bottone di camicia), dando così inizio alla sintomatologia clinica. Questa compare dopo un periodo d’incubazione di circa 9 giorni, corrispondente al tempo richiesto perché le cisti colonizzino nel grosso intestino ed è caratterizzata da dolori addominali intensi diffusi oppure circoscritti alla regione ileocecale o anche da dolori crampiformi, attacchi acuti di dissenteria con numerose scariche di diarrea giornaliere frammiste a sangue, materiale necrotico e muco, seguiti da intervalli più o meno lunghi di relativa normalità con emissioni di feci normali. Con il ripetersi degli attacchi si può instaurare anemia, disidratazione e febbre persistente (amebiasi subacuta). Se l’amebiasi si limita a uno stato dispep-
tico con inappetenza e deperimento si parla di amebiasi cronica. Spesso il parassita può infestare anche altri organi, come il fegato, trasportatevi dal sangue: l’epatite amebica o l’ascesso amebico del fegato, si presentano con dolore e tumefazione della regione ipocondriaca destra, febbre, aumento del numero dei globuli bianchi circolanti; il fegato si ingrossa (epatomegalia) e la parte destra del diaframma appare radiologicamente sollevata e poco mobile. Raramente il parassita può osservarsi nella cute (amebiasi cutanea), nel cervello, nei reni, nella milza, ma sempre, come nel fegato, sotto forma di ascesso. L’infezione amebica intestinale ed epatica ha una prognosi in genere favorevole, purché riconosciuta e trattata precocemente ed adeguatamente. La terapia è attuata somministrando contemporaneamente medicamenti che agiscono elettivamente sulle amebe come il metronidazolo. Ne) caso di ascesso epatico la terapia impiegherà anche antibiotici. Una corretta terapia, deve essere accompagnata da opportune precauzioni igienicodietetiche, che consistono nella degenza a letto durante il periodo acuto, dieta liquida per alcuni giorni e, se occorre, reidratazione del paziente mediante fleboclisi. Per impedire poi che la malattia possa diffondersi, è necessario adottare adeguate misure profilattiche quali: disinfezione del materiale fecale, sterilizzazione dell’acqua e distruzione delle mosche che possono trasmettere l’agente infettante.
MODA
I
ntervista a Massimo Costa (in foto), Segretario Generale di Assotemporary e autore di “Il Temporary Shop”
Dottor Costa, cos’è che accomuna l’estetica alla moda? La moda, come ben sappiamo, è un fenomeno molto interessante dal punto di vista culturale. Come aveva osservato George Simmel, all’inizio del secolo breve, nella moda si realizza un apprezzabile compromesso fra due tendenze innate nell’animo umano: il desiderio di imitazione e di uguaglianza da un lato e il desiderio di differenzazione dall’altro. Attraverso la moda, infatti, ciascuno di noi può entrare nell’ambito della cerchia sociale che predilige e, nel contempo, può differenziarsene facendo valere la propria unicità. Evidentemente la moda, e i consumi ad essa connessi, possono bene guidarci nella comprensione degli orientamenti della cultura contemporanea. Il rapporto tra moda ed estetica si potrebbe definire costitutivo e storico. Svincolata dalla funzione originale di copertura del corpo, la moda, vale a dire la scelta dell’abbigliamento più bello e dunque intesa come ricercatezza estetica, non può non essere ricondotta alla dimensione per l’appunto “estetica”.
Dunque la moda potrebbe essere anche uno strumento di studio psicologico? Se ci trasferiamo nella nostra epoca, sembra utile soffermarsi su quelle che sono le motivazioni della moda. La riflessione ci porta a considerare che la moda non è soltanto un fenomeno frivolo e salottiero, ma è in realtà lo specchio del costume, dell’atteggiamento psicologico dell’individuo, della sua professione, dei suoi orientamenti sociali e politici. La moda e l’arte si sono spesso incrociate e contaminate l’un l’altra? A mezzo secolo di distanza Elsa Schiaparelli e Jean Paul Gautier vengono fortemente influenzati dall’arte surrealista, mentre numerosi artisti si sono ispirati alla moda, così come grandi designer si sono ispirati all’arte: basta pensare ad Armani e Missoni. Pensiamo anche al rapporto tra la moda e il teatro, a quello tra la moda e le città. Ancora più denso e costante è il rapporto tra cinema e moda, che potremo definire “la settima e l’ottava arte”. Quante icone del cinema sono diventate testimonial della moda in un intrecciarsi di decenni, simboli e tendenze socio-culturali. La moda ha sempre avuto nella sto-
ria una forte capacità di ascolto della società e nel contempo una notevole influenza sui costumi. Questo potere può essere utilizzato per portare la moda, e anche il lusso, ad una dimensione etica sia dal lato produttivo, sia da quello dei comportamenti di consumo. Sotto il primo profilo si tratta di valorizzare la sapienza dei mestieri e la capacità artigianale nel rispetto dei territori e dei lavoratori; mentre per quanto riguarda i comportamenti di consumo occorre che le persone - e i giovani in particolare - diventino sempre più consapevoli delle loro scelte di acquisto. La moda, il made in Italy, dovrebbe assumere un ruolo determinante nel diffondere valori positivi, oltreché altissima qualità, nel mondo. Etica e Moda, perché? La moda oltre ad essere estetica deve essere etica. Non deve solo rendere le persone più belle, ma anche migliori. L’abito che indossiamo racconta chi siamo, quali valori abbiamo, con quali modalità ci rapportiamo con il mondo circostante. Per questa ragione la moda ha una importante responsabilità sui giovani, perché può renderli più consapevoli dell’impatto e delle conseguenze delle loro scelte.
Due mondi dello stesso pianeta DI CINZIA VENEZIANO
Moda e medicina estetica 30
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Non dimentichiamoci che siamo tutti coinvolti, in prima persona, nel trovare soluzioni alternative, migliori, rispetto alla gestione disattenta, e spesso spregiudicata, del nostro pianeta negli ultimi decenni. La moda italiana ha la possibilità di guidare, e comunque di partecipare attivamente a una trasformazione responsabile della società. I beni presenti sul mercato hanno sempre più un valore simbolico e comunicazionale, pertanto i consumatori sono alla ricerca non solo di soddisfacimenti materiali ma anche di gratificazioni emotive ed affettive. Dunque è importante sviluppare progressivamente i valori legati ad un consumo responsabile, che da tempo sono emersi nonostante alcune oggettive difficoltà legate alle dinamiche dei consumi di moda? Da questo punto di vista si registra una comunanza di vedute e di obiettivi tra la moda e la medicina estetica, in particolare laddove quest’ultima opera per un perfezionamento dell’aspetto esteriore insieme al miglioramento della salute. Dalla collaborazione appena avviata tra Aspem ed Assomoda, l’Associazione storica della distribuzione della
moda, può scaturire una forte sinergia nel porre al centro dell’attenzione della medicina estetica e della moda i valori autentici a cui le persone devono ispirarsi per stare bene con sé e con gli altri. Il 1° Congresso internazionale di medicina estetica pratica, che avrà luogo nel prossimo novembre a Firenze, sarà un primo momento di integrazione e di messa a fuoco di una serie di progetti di collaborazione internazionale, che vedranno uniti gli operatori dell’estetica, in campo medico e tessile. Allora ci auguriamo di poter essere presenti anche noi di API a Firenze? Nascere sui campi di battaglia e vivere sulle passerelle. Scaldare i militari e poi vestire le fashion victim. La storia del trench, il cappotto pensato per le trincee di guerra (“trench”, in inglese, significa “trincea”) è intricata e appassionante come quella di un romanzo. I suoi protagonisti? Gabardina di cotone, maniche raglan, doppio petto e lunghezza oltre il ginocchio. Elementi portati alla perfezione da tanti stilisti e soprattutto da Burberry, il marchio che l’ha reso famoso.
31
MODA
Sati Bibò - La borsa che cambia pelle Un accessorio che si “veste” con cover differenti: così Sabrina DI CINZIA VENEZIANO Carbone pensa alle mille facce delle donne
N
on c’è donna che nella vita non abbia detto almeno una volta la fatidica frase: “Non ho niente da mettermi”. Armadio spalancato, appena dieci minuti di tempo per uscire di casa per non fare tardi al lavoro e il dubbio amletico: gonna o pantaloni, tacco o scarpa comoda, zainetto o maxi bag porta tutto? L’indecisione è donna, direbbero molti, ma anche la fantasia di inventare e trovare soluzioni per aggirare l’ostacolo. Sabrina Carbone, designer di accessori, ne ha proposta una. O meglio più di una. Le sue creazioni sono borse, a secchiello, clutch, shopping bag, ma diverse dalle altre, hanno un’anima mutevole. Proprio come quella delle donne. Sati Bibò significa cambio d’abito, pelle e umore: borse con cover intercambiabili che trasformano l’oggetto di partenza per seguire i gusti, le stagioni, le occasioni che cambiano il verso alle nostre giornate. Uscire di casa per il lavoro con al polso una borsa in pelle marrone, pratica, comoda, da giorno, ma poi accorgersi improvvisamente che la convention era organizzata per quella stessa sera: così la piccola clutch si veste con uno strato di morbida pelliccia e la nuova borsa trasforma la serietà dell’abito da ufficio in un outfit più chic. E la fantasia non si ferma: la borsa autunnale diventa invernale se la ricopriamo con la cover di lana, primaverile se si “sveste” e lascia intravedere la sua perfetta fattura artigianale.
32
Un’idea nuova, certo, ma anche un marchio che racconta la storia di tante donne, di artigiani e di una designer che ha deciso di mettersi in gioco sfruttando una manualità tutta italiana, così come i materiali che utilizza. Pelliccia, cachemire, cotone, seta, cristalli, tutto può fare parte del mondo Sati Bibò: la lavorazione è esclusivamente artigianale, le rifiniture sono eseguite a mano. Con i ferri o l’uncinetto, come una volta, con ago e filo. Con un pezzo di carta e una matita, poi, nasce il disegno del piccolo miracolo della borsa che cambia vita.
“Abbiamo già presentato la collezione per il prossimo autunno inverno – spiega Sabrina Carbone, che ha già aperto punti vendita a Milano, Roma, Copenhagen e New York -. Sono quattro modelli di clutch da polso. Si ispirano alle tinte delle foreste autunnali dove la natura si sbizzarrisce: i colori della terra, del cielo, delle foglie degli alberi. È quindi la natura a segnare lo stile delle nostre donne che potranno giocare, ad esempio, con pellicce di fin-racoon rosso carminio, grigio e marrone. Oppure con il cachemire con le tonalità del beige e del blu”.
Noi Cittadini per la SICUREZZA
33
GOSSIP
UP & DOWN
34
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Sanremo e moda Dopo tanti e tanti anni a Sanremo emergono le canzoni piuttosto che polemiche, ospiti che parlano ore e interventi fuori da ogni decenza DI LUNA PASTORE
M
a noi che ci occupiamo di moda, quindi mettiamo da parte testi e note, seppure tutti qualitativamente molto convincenti, e diamo uno sguardo alla moda sanremese delle prime tre serate. Concentriamoci sugli abiti che ci hanno lasciato a bocca aperta per eleganza e/o stravaganza: al primo posto Max Gazzé che con stile simpatico e ironico ci ha ricordato un po’ il grillo parlante con una splendida boutonniere gialla. Straordinariamente e semplicemente eleganti Marco Mengoni, perfetto nell’abito blu, elegante ma giovanile, Valeria Bilello, incantevole nell’abito in bianco firmato Emilio Pucci e i Modà che invece erano in total look Emporio Armani. Splendida anche la top model Bar Refaeli, madrina della seconda serata,
con un look curato da Roberto Cavalli con quattro outfit a cui la modella ha abbinato gioielli di Chopard e indossando le calzature firmate Sebastian. Mitici gli Elio e le storie tese con un look di grandissima attualità. Non ci meraviglieremmo di certo se il clerical style invadesse un giorno le passerelle mondiali. Dobbiamo però anche dire che le prime tre serate ci hanno regalato numerose sorprese niente male in cattivo gusto: Chiara non convince con il suo vestitino blu stile “barbona in fuga”, Simona Molinari ha palesemente sbagliato il tema, siamo a Sanremo non al sexy party di Natale e infine Maria Nazionale che con abito e scarpe fuxia da matrimonio non ha dato adito ad errori sulle sue origini partenopee. Cosa dire dei due conduttori? Fabio Fazio ha scelto bei completi Costume
National che, però, sfigurano un po’ sul suo fisico dimagrito per l’occasione. Luciana Littizzetto si sa, eleganza e femminilità non sono il suo forte nonostante le origini sabaude, ma la scelta ricaduta su stilisti giovani, l’innata empatia che crea col pubblico, la simpatia e ironia scoppiettante con cui indossa abiti corti, succinti e zeppone la rendono la più cercata sui motori di ricerca e la più cliccata sui Social Network. I suoi vestiti sono ricercatissimi, sebbene siano in perfetto stile “spending review“, ma solo per la lunghezza, non di certo per l’eleganza e la classe. Concludiamo affermando che forse la vera vincitrice del Festival - sezione moda inguardabile - è Anna Tatangelo che ad ogni stacchetto pubblicitario sfoggia degli abiti tremendi per lo spot di una nota ditta italiana. 35
ATTUALITÀ
V
i presentiamo due giovani imprenditori che hanno applicato le piccole tecnologie quotidiane a brand di successo. Pasquale Grosso ed Enrico Piazzi, due mondi completamente opposti. Iniziamo con il più giovane, Pasquale, proveniente dalla Puglia, terra dai sapori freschi, giovane stilista con grande esperienza acquisita anche prestando la sua creatività per Dolce & Gabbana.
Pasquale, cosa è 3ON? “Un invito a non fermarsi alle apparenze. ‘3’ come i fori di una presa, visti ludicamente come degli spioncini che creano la curiosità di scoprire cosa ci sia dietro, un invito a non fermarsi alle apparenze. ‘ON’ come ‘iniziare’, come a voler accendere un mondo dove colori e forme ci invitano ad una visione di moda che permette ad ognuno di scegliere il proprio stile. 3ON nasce dal tentativo di fondere la moda all’elettricità, (la fantasia, la razionalità) con il coraggio dei curiosi. Da quì il logo (brand); 3 come i fori d’ingresso delle spine elettriche, ON come accensione, apertura. Apertura verso tutto ciò che porta alla fantasia, la scoperta, la ricerca, le emozioni. L’obbiettivo del brand è quello di dare potere d’acquisto a quella fascia d’età che è in assoluto il fermento della società, i giovani. 3ON vuole presentarsi ai suoi clienti, come se fosse un gioco, dove ognuno può scegliere le proprie regole e il proprio stile, con l’accortezza però, di non prendersi troppo sul serio!”.
3ON collection Si affaccia sul mercato con una collezione capsula di t-shirt e felpe made in Italy. Design accattivante, contrasti materici, giocose trasformazioni e cura sartoriale e ottimo rapporto qualità prezzo sono alla base delle collezioni 3on, un omaggio agli abiti dai tagli puliti di Bill Blass e Andrè Courrèges, contrastati allo stile irriverente chic di Albert Elbaz, Franco Moschino ed Elio Fiorucci.
36
Ecco ora il secondo giovane imprenditore, stavolta piacentino; Enrico Piazzi, applicando le giuste tecnologie ci farà evitare diversi pericoli. Enrico, qual è l’innovazione del tuo prodotto? “Questa ‘IDEA’ ha permesso assieme ad una serie di accorgimenti costruttivi e di dettagli tecnici sviluppati in tre anni di lavoro e sperimentazione, di rivoluzionare e migliorare notevolmente un metodo di cucina antichissimo ed efficacissimo ma difficile da realizzare all’interno di una cucina se non con spazi ed investimenti enormi e, in ogni caso, senza riuscire ad eliminare tutta quella serie di svantaggi tecnici, economici e pratici. Con My Oven ogni chef ha uno strumento eccezionale per dare sfogo alla sua creatività e per generare un’immediato ritorno economico e di immagine per la sua azienda. Il forno My Oven funziona con il calore della brace. La brace viene prodotta direttamente nella camera del forno durante la fase di accensione. Il combustibile usato è carbone di legna che consente ottimo rendimento e gradevole aromatizzazione. L’operatore ha a disposizione uno sportello frontale che consente il carico di combustibile, la visione della brace e dei prodotti in cottura. Due serrande ad agevole comando manuale, consentono la regolazione
di aria comburente in ingresso e di fumi e vapori generati in uscita. Un comodo sistema di cassetti griglia su guide telescopiche consente l’estrazione laterale delle graticole dando la possibilità all’operatore di lavorare protetto rispetto alla fonte di calore e, al forno, di non perdere temperatura durante le operazioni di carico e scarico delle graticole stesse. La tecnologia My Oven è coperta da brevetto internazionale. Ma il concetto a cui si ispira è sicuramente semplice quanto efficace. Gli obbiettivi da raggiungere erano: più confort e sicurezza per l’operatore, consumi ridotti al minimo, temperature molto elevate, uniformità/rapidità/varie opzioni di cottura, controllo sul prodotto cucinato, spazi ridotti e fumi ridotti. Tutti i risultati sono stati conseguiti grazie a questo sistema di cassetti griglia estraibili montati su guide telescopiche a sfera appositamente progettate e realizzate per lavorare ad altissime temperature a contatto con fumi e residui di cibo e sottoposte a sollecitazioni costanti con una altissima frequenza. I cassetti hanno una paratia sul fondo che consente di mantenere il forno chiuso quando il cassetto è completamente aperto. Il sistema di “cassetti griglia” è stato realizzato per consentire di introdurre in ogni vano una teglia della dimensione 1/1 gastronorm. Naturalmente le elevatissime temperature di esercizio necessitano l’utilizzo di materiali e spessori adatti. Noi proponiamo una linea di teglie, tegami e padelle in ferro ad alto spessore che garantiscono durata e la massima efficacia sul prodotto cucinato. Il forno è proposto in versione ‘Full Optionals’ nel senso che comprendiamo nel prezzo del forno 3 griglie 35x55 inox d. 8mm e un tavolo di supporto inox su ruote armadiato, completo di cassetto portaoggetti. La scelta può ricadere sul colore preferito (bordeaux e nero) o la versione totalmente inox. Per maggiori info sui brand di Pasquale ed Enrico: veneziano@kaifashow.net
Tecnologia applicata in modo intelligente Un invito a non fermarsi alle apparenze. Quando il pericolo può DI LEOSAN essere evitato applicando le tecnologie 37
ATTUALITÀ
1499, omicidio a Castel Ritaldi I.C.A.A 2012 da un caso del passato così lontano ci presenta le tecniche moderne per la risoluzione di un caso dalle tinte fosche DI CINZIA VENEZIANO e mai portato a termine
A
bbiamo incontrato a Castel Ritaldi, il Professor Marco Strano, Criminologo e Direttore scientifico di una Associazione riconosciuta a livello Mondiale, la I.C.A.A.(International Crime Analysis Association), e abbiamo partecipato al Meeting Internazionale di Criminologia. Siamo stati sulla ricostruzione della scena di un crimine verificatosi moltissimi anni fa, ai tempi di Lucrezia Borgia, e da quel crimine abbiamo rafforzato la nostra convinzione che, la televisione ed i giornali, hanno il potere di alterare la realtà dei fatti. Siamo anche stati catapultati in un mondo affascinante, pieno di nozioni, non solo utili a chi svolge il mestiere di criminologo, ma anche per il comune cittadino che, come abbiamo già detto, spesso viene fuorviato da sistemi d’informazione che creano nell’immagine comune idee errate. Vogliamo allora attraverso il nostro piccolo contributo d’informazione libera, darvi alcune nozioni reali del lavoro su una scena del crimine. Prendiamo ad esempio i filmati americani come N.C.I.S dove un gruppo di professionisti del crimine interviene sulle scene dei delitti e, dopo indagini pazzesche, ci svelano sempre il colpevole. Ovviamente il colpevole non viene mai ritrovato durante la pioggia - che sareb38
be un elemento fuorviante per qualsiasi indagine - mentre in ogni momento vengono reperiti degli indizi per risolvere in brevissimo tempo il caso. Oppure Cold Case, dove una saccente bionda entra in una stanza piena di scatole, ne tira fuori una, la apre e dentro c’è di tutto, dal reperto più minuzioso perfettamente conservato ai fascicoli perfettamente in ordine con tutti documenti classificati e le relative fotografie originali di casi Irrisolti avvenuti parecchi anni prima; anche lì iniziano indagini che puntualmente vengono risolte con l’arresto del colpevole. Ovviamente questi episodi non sono solo visti dalla gente comune, ma anche da chi nel settore dovrebbe ragionare in modo professionale attenendosi alla realtà delle indagini e delle tecniche reali vigenti del proprio paese. Nel pensiero comune della gente, ma anche di professionisti o detti tali, si ha la malsana idea che in America siano “avanti” su ogni cosa. Non è così, infatti le tecniche d’indagine e le tempistiche sono uguali a quelle italiane, forse l’unica differenza è la strumentazione sulla quale l’America investe, determinata dalle capacità economiche differenti da quelle italiane. Prendiamo ad esempio l’Italia: ci sono tribunali che hanno dei sotterranei dove sono tenuti fascicoli in settori ad-
Noi Cittadini per la SICUREZZA
39
ATTUALITÀ
dirittura allagati e dove alcuni fascicoli di casi ad esempio di mafia, si trovano in scaffali sotto il livello dell’acqua, quindi totalmente irrecuperabili; oppure, se si è fortunati, si trovano fascicoli con all’interno altro che reperti perfettamente sigillati e documenti catalogati in ordine. Si trovano fascicoli, dove magari mancano addirittura delle documentazioni, perché magari qualche avvocato che ne richiede la visione, si dimentica poi di riportarlo e rimetterlo al suo posto. Oppure si trovano fotocopie di fotocopie di fotocopie di foto, dove ovviamente non è più possibile stabilire alcune minuzie rilevanti. La scena di un crimine molto spesso viene contaminata già dai primi momenti, figuriamoci nei casi irrisolti. Mettiamo il caso che si veda per strada un corpo per terra, la prima cosa che una persona di regola dovrebbe fare è chiamare il 118 ancor prima di chiamare le forze dell’ordine. Dal momento che il 118 arriva sul luogo la prima cosa che fa è stabilire la gravità della situazione sul corpo, e già qui la prima contaminazione, perché anche se lo staff medico agisce per emergenza e per salvare le vite, in caso di morto, ogni minimo intervento sul corpo determina una contaminazione delle prove. Su una scena del crimine in genere non arrivano mai i tecnici del settore. Ci sono casi dove a trovare i cadaveri sono stati i parenti delle vittime che, vedendo i corpi avvolti da pozze di sangue, addirittura li hanno lavati e riposti nel letto con le mani congiunte, nell’attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine; 40
immaginate in una scena del genere dove possa finire ogni prova, persa ormai definitivamente. Una scena del crimine innanzitutto deve essere circoscritta, delimitata, le persone allontanate attraverso un percorso bonificato e ogni particolare immediatamente fotografato. I tecnici professionisti delle Forze dell’Ordine dopo aver circoscritto ed allontanato le persone dalla zona del crimine, attraverso un percorso bonificato, segnalano con delle lettere i vari reperti circostanti la vittima ma prima di ciò per rilevare la zona da ispezionare, ne determinano le misure con un metro. Il lavoro della scientifica, sulla zona determinata del crimine, può durare ore addirittura giorni o mesi. La prima persona che interviene per stabilire alcuni fattori è la figura del medico legale, che compie i preliminari di rito: la misurazione della temperatura del corpo attraverso la via rettale e il prelievo attraverso dei tamponi specifici, di materiale sottocutaneo delle unghie che poi ripone in altrettanti specifici contenitori. Dopo di che altre figure iniziano con la raccolta dei reperti che vengono catalogati ed inseriti in buste di carta e non di plastica, perché se nei reperti vi fossero presenze di sangue e venissero inseriti in contenitori di plastica dopo alcune ore si creerebbe un ambiente consono per la proliferazione di muffe e quindi il reperto non avrebbe più nessun valore. Si procede anche al prelievo del terreno circostante il corpo
(dove ve ne fosse la presenza), questo serve per verificare se il luogo del ritrovamento coincide con gli indizi sul corpo e per rilevare presenze di terreno dalle suole delle scarpe del cadavere e, dove vi siano presenze di impronte, si procede con il calco utilizzando una polvere che è la stessa che usano i dentisti. Anche i vestiti macchiati di sangue, sono reperti che devono essere refertati e prelevati prima che il corpo venga portato via, per evitare che il sangue stesso inquini la dinamica fuoriuscendo durante lo spostamento del corpo. Dopo tutti i rilevamenti e i refertamenti di rito, il corpo può essere trasportato via e consegnato al medico legale che procederà all’autopsia. A differenza dell’America, in Italia per mancanza di fondi, molto spesso i tecnici sono costretti ad utilizzare tecniche del fai da te. Sono molte le circostanze che determinano la riuscita di un indagine, molti casi in Italia, hanno avuto dei riscontri, diciamo all’italiana, come il caso di Cogne, dove i nostri R.I.S, hanno ricevuto tantissime polemiche, ma chiaramente l’operato degli stessi, a causa anche di errata comunicazione dei media, ha messo in cattiva luce, un reparto considerato uno dei migliori come tecniche d’avanguardia.
NASCE IN FORMULA 1 VIVE NEL TUO MOTORE
TM
www.pli-petronas.it
Il logo F1 FORMULA 1, F1, FORMULA 1, FIA FORMULA ONE WORLD CHAMPIONSHIP, GRAND PRIX ed i relativi marchi sono marchi di titolarità di Formula One Licensing BV, società del gruppo Formula One. Tutti i diritti riservati.
STORIA
42
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Quando le stelle parlano ad una stella La polizia monegasca viene chiamata per un incidente. Ăˆ coinvolta DI GIOVANNI CONFALONIERI la principessa Grace
43
STORIA
“P
er lei farsi leggere la mano confida l’amica June Sherman in un’intervista - o farsi interpretare il quadro astrale era come comperare un disco di musica jazz o andare a vedere un film francese”. E prosegue dicendo che il suo era un comportamento che faceva parte della vertigine che le dava vivere a New York, giovane e libera. La giovane e libera ragazza che vive a New York un tempo di vertigini è Grace Kelly. L’affascinante biografia “Grace Kelly - La principessa americana” (Frassinelli) presenta inediti aspetti della personalità dell’attrice. L’autore, Robert Lacey, è uno storico autorevole, non uno sconosciuto cronista di pettegolezzi. LO SPIRITO UTILE, E LIBERATORE Fra le sorprese che riserva la lettura delle avventure di una diva che ha segna-
44
to un’epoca, influenzato modi e mode in America, poi nel mondo, prima di sbarcare a Monaco diventando la Principessa con la “P” maiuscola, c’è l’interesse per il mondo dell’astrologia, dello spiritismo. È nata e vive nei luoghi giusti: l’America, Filadelfia, New York. Lo spiritismo nasce in un villino di Hydesville, nello stato di New York quando nel 1848 Margaret e Kate Fox, quindici e undici anni, sostengono di saper attraversare l’invisibile ponte che unisce vivi ai defunti, stabilendo un contatto mediante colpi sul tavolo, sciocco di dita, suoni ritmati. Per decenni, in una metropoli razionale, scientifica, materialista come New York, una folla di medium asserisce di potersi collegare con altre dimensioni. E trovano un esercito di persone che gli crede, frequenta i loro studi. Filadelfia diventa la città degli Stati Uniti
col più alto numero di sensitivi, veggenti cartomanti, occultisti, radioestesisti. Anche se nei primi anni cinquanta dello scorso secolo lo spiritismo, dopo frodi palesi e speranze collettive, ha perduto l’originale capacità attrattiva, non va dimenticato che Grace Kelly è nata a Filadelfia ed ora vive a New York. Le onde che dal passato arrivano dal mare del mistero raggiungendo anche il suo ambiente non si sono esaurite. Organizza con le amiche sedute spiritiche. Una è divertente. La futura vincitrice dell’Oscar per “La ragazza di campagna”, baciata venti volte da Marlon Brando nella sera della premiazione, per il momento è solo una modella e un’attrice televisiva di successo. Vuole fare teatro. Per passione e per accontentare i genitori che considerano questa forma d’arte la più adatta a un’artista che proviene da una ricca famiglia di Filadelfia, culla dello stile e della classe. Lei ha entrambi. E una folgorante bellezza che fa perdere la testa a plotoni di corteggiatori. Fra i tanti, lo scià di Persia che la vorrebbe al suo fianco come imperatrice. A Grace sembra uno scherzo. Con garbo gli dice che non lo ama e si tiene i tre regali ricevuti, costosissimi, che donerà alle ancelle del suo matrimonio con Ranieri. Ora abita a Manhattan House, in uno splendido appartamento frequentato da una combriccola di amiche che cercano il successo nel mondo dello spettacolo. Grace lo sta trovando ma per allontanare un innamorato che non comprende i suoi dinieghi le coinvolge in una burla. Gli da appuntamento a casa sua: deve comunicargli una notizia importante. Lui arriva. Porta aperta. Una voce lo invita a entrare. Crede di aver sbagliato posto. Penombra, tende che ondeggiano. Mobili spostati per lasciare uno spazio al centro del salotto dove intorno ad un tavolo Grace e quattro amiche si tengono per mano in una seduta spiritica. Due sono drappeggiate con lenzuola bianche. Una finge la possessione medianica e Grace è meno sorridente del solito.
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Sembra prendere la scena sul serio. Come sono serie e inquietanti le rivelazioni che l’entità evocata rovescia sul tavolo illuminato da una candela. L’ammiratore prende la fuga. Non lo vedranno più. GLI ASTRI PARLANO AD UNA STELLA “Pensava spesso alla sua vita in termini astrologici” dice ancora l’amica June Sherman. Grace Kelly si accorge subito che l’arte di studiare le influenze di stelle e pianeti è difficile come quella che la porterà ad un successo planetario. Sa che l’astrologia è un fiume. Sulle sue sponde si sono accampati da sempre sostenitori e avversari. È indubbio che dallo spazio arrivino energie invisibili e potenti. Sopra di noi vibrano radiazioni di straordinarie efficacie. Il sistema solare è un gigantesco raduno di forze gravitazionali che interagiscono con le forze del nostro corpo e della Terra. Immersi in questa sinfonia di radia-
zioni c’è chi cerca il filo rosso per capire come orientarci, dirigerci verso una meta sicura, comprendere noi stessi e le scelte che facciamo. Ed è convinto che se gli serve una bussola per orientarsi questa è l’astrologia. I critici la bersagliano con gli strali dello scetticismo. Sostengono che essere convinti che le decisioni, i fatti, gli avvenimenti che originiamo sono scritti nelle stelle è una indul-
45
STORIA
ne, amore per il piacere, testardaggine, possessività. Gli applausi scoppiano fragorosi. Anche per la determinazione con cui Grace elenca caratteristiche che non devono essere necessariamente presenti, tutti insieme, nella vita di chi ne è governato. Basta qualcuna in cui riconoscersi. E molti invitati riconoscono tratti del carattere e della personalità di Grace nella descrizione della Scorpione che la Principessa ha appena fatto.
genza alla superstizione, alla non ragione. Per Freud è la “marea nera dell’occultismo”. Per i gruppi di scienziati che da tempo la contrastano, il primo fu il CSICOP, Commettee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal, l’ultimo il CICAP, non esiste una sola prova scientifica o statistica a sua favore. NATA SOTTO IL SEGNO DELLO SCORPIONE Grace Patricia Kelly nasce il 12 novembre 1929, sotto il segno dello Scorpione. Con gli amici discute con competenza della sua carta stellare. Spiega che il suo segno inclina a essere creativi e volitivi, sicuri e testardi, passionali e sensuali. Bussole che hanno governato e diretto la nave della sua esistenza. Quando nel Novembre 1969 festeggia a Monaco i quaranta anni, in una serata piena di auguri, regali, fuochi d’artificio, musiche, prende la parola e dipinge i colori dello Scorpione, accesi o sfumati, allegri o così così, regalando ai presenti una sicurezza astrologica che qualche sbalordimento diffonde fra chi non è al corrente di questa sua passione. Colori positivi: sensualità, coraggio, sensibilità nei confronti del bello, intuizione, creatività, ambizione, voglia di darsi da fare, indipendenza, dinamismo, grande passione. Colori meno brillanti: egoismo, certezza di essere al centro dell’attenzione generale, crudeltà, insensibilità, autodistruzio46
FUOCO E GHIACCIO, RAGIONE E PASSIONE Non sorprende scoprire quest’aspetto della personalità di un’attrice che ha sempre sorpreso tutti, non ha avuto ruoli di riferimento o paragoni, né prima né dopo un successo e una notorietà indimenticati. Alfred Hitchcock la definisce un vulcano innevato. Lei dimostra di avere disciplina, rigore, autocontrollo, organizzazione. E contemporaneamente estro, creatività. Obbedisce a rigidi valori etici e allo stesso tempo, prima del matrimonio con Ranieri, amici e famigliari sanno che vive amori complicati. È una donna e un’attrice di grande intelligenza. Ha colpi di fortuna a catena. La vogliono registi che stanno facendo la storia del cinema. Accetta o lotta per avere solo parti che le daranno un successo
mondiale. Va sul set accanto ad attori del calibro di Gary Copper, Clark Gable, Bing Crosby, Cary Grant, James Stewart. La accolgono con benevolenza. Qualcuno l’aiuta a crescere professionalmente. Ha visto tutto questo nelle stelle? Quel che è certo è che un altro dei suoi biografi, James Spada, scrive che è proprio quando inizia a girare “Mezzogiorno di fuoco” (High Noon) che incomincia la sua passione per l’astrologia. L’accompagnerà per tutta la vita. Chi ha raccolto le sue confidenze testimonia che Grace si muove su questo sentiero con sicurezza e competenza. La spiega bene, con vivace sapienza, eleganza verbale. Nella bella biografia di James Spada, “Grace” (Armenia) è riportata la dichiarazione della dama di corte Madgre Tivey Faucon. L’ha fatta nel 1964. “Ha una cieca fiducia nelle stelle. La donna Scorpione è nata sotto il segno del sesso e della morte. Questo le da un temperamento passionale, misterioso, estremamente fisico, ansioso di afferrare tutte le cose buone della fortuna e dell’amore perché la vita è breve e la morte a portata di mano. Una volta la Principessa ha espresso il suo timore in questo mondo: ho avuto tanta fortuna nella mia vita che a volte ho paura. La Principessa ha una terribile paura di morire in aereo o in una automobile”.
STORIA
Spie in fondo al mare Le avventure dell’”esercito in grigio”. La lunga fila delle spie di tutto il mondo appassiona, eppure cinema, tv e romanzi non ci dicono che le più incredibili storie di spionaggio si sono svolte in un ambiente insolito: sotto il mare DI GIOVANNI CONFALONIERI
48
Noi Cittadini per la SICUREZZA
49
STORIA
in sonar e sistemi d’arma, hanno disegnato la mappa delle iniziative avversarie, collegato fotocamere monoreflex al periscopio scattando decine di foto nei sette secondi in cui restava al disopra della superficie del mare. Centinaia di persone si sono infilati in disagevoli cilindri nascondendosi nei mari che circondano l’Unione Sovietica, fermandosi davanti a porti e arsenali, a volte entrandovi, per scoprire attività e capacità bellica, valutare forza e possibilità di reagire e di combattere, registrare i dati dei lanci missilistici. Mentre alcuni presidenti, come Eisenhower, apponevano malvolentieri la firma sull’ordine di partenza per i voli di ricognizione degli U2, nessun capo di governo americano si tirò indietro nell’approvare lo spionaggio subacqueo.
L
a vita delle spie è complicata, pericolosa. E molto più originale di quella che cinema, thriller e tv ci raccontano. Pochi sanno che le operazioni di “intelligence” che hanno fatto vincere la guerra, non sono avvenute necessariamente a terra ma, spesso, in mare. Anzi, sotto il mare, nella gelida profondità degli abissi. Dopo mezzo secolo di segreti e misteri, documenti governativi resi pubblici, saggi, biografie svelano le avventure dello spionaggio subacqueo come “Immersione rapida” di Sontag e Drew (Saggiatore). Per decenni gli Stati Uniti hanno spedito ovunque esperti in spionaggio elettronico, sonico dando luogo ad una
50
una “intelligence” speciale. Marinai e ufficiali nei corsi d’addestramento sono stati incoraggiati ad imparare le tecniche nella “seconda professione più vecchia del mondo e più immorale della prima”. SOLO PER GLI OCCHI DEL PRESIDENTE Solo il presidente conosceva queste missioni. Si sa da sempre che le nazioni con disponibilità e tecnologie avanzate ordinano alla Marina di adibire i suoi mezzi ad operazioni di spionaggio ma la vastità, la segretezza e la durata nel tempo dello spionaggio sottomarino statunitense impressiona. Per anni agenti specializzati in rilevazione elettronica e telemetrica, esperti
L’OSCAR DELLA SEGRETEZZA Un sottomarino è uno squalo di acciaio e titanio con una potenza distruttiva incredibile. Non esiste un’arma più silenziosa e terribile: quando è in immersione non lo fermano tempeste equatoriali o bufere artiche, può restare sul fondo per mesi, si muove sicuro come un predatore. Questo ventaglio di possibilità lo hanno trasformato nel meno noto e più utilizzato mezzo di spionaggio che l’America abbia adottato. La storia non ha mai visto una simile armata di spie arruolata sotto le bandiere di una sola arma, la Marina, uomini che hanno sfidato la sorte per raccogliere informazioni chiusi in microuniversi con luci aliene, senza vedere il cielo per mesi. Un impegno descritto benissimo da un ammiraglio sommergibilista “Dopo tutto, andare sott’acqua è sempre stato come giocare a moscacieca” Giocando a mosca cieca, centoquaranta uomini per mezzo, un esercito sottomarino ha cercato di capire cosa stava succedendo affidandosi a foto e rilevazioni prese direttamente, segnalando mezzi navali, porti, cantieri sovietici, test missilistici, inseguendo i battelli sovietici che a loro volta spiavano quelli americani intrecciando giri di valzer nei gelidi abissi del mare e talvolta scontrandosi.
Noi Cittadini per la SICUREZZA
BRANCHI DI LUPI DAVANTI ALLE COSTE AMERICANE Alcuni di questi battelli erano attrezzati come astronavi. Fra i più noti, il Seawolf, il Lupo del Mare, era dotato di apparecchiature in grado non solo di tenere sotto controllo le comunicazioni che passavano attraverso i cavi telefonici sommersi ma anche di scovare e catturare parti delle armi del nemico che venivano collaudate e finivano fra le onde al termine della parabola aerea. Uno dei momenti più pericolosi di questo confronto si verificò alla fine degli anni cinquanta quando un vento di isteria percorse l’America spinto dalle dichiarazioni del senatore Carl Durham, a 51
STORIA
Nella foto : lo scrittore e sceneggiatore statunitense Thomas Leo Clancy Jr., famoso per i suoi romanzi di spionaggio
52
Noi Cittadini per la SICUREZZA
capo di una commissione parlamentare che s’interessava all’energia nucleare. Sosteneva che vedette e la difesa costiera avevano avvistato al largo della costa atlantica centinaia di sottomarini lanciamissili russi. Certo che si stava preparando l’attacco decisivo era altrettanto sicuro che la cifra era gonfiata ad arte perché i russi erano alle prese con tanti di quei problemi che quello di riempire gli oceani con battelli armati di missili balistici era l’ultimo dei loro pensieri. Gli ammiragli con la stella rossa non godevano di sostenitori al Cremlino; ne avevano di più i generali dell’Esercito che ottenevano montagne di soldi per carri armati e missili balistici. VINCERE LA GUERRA SILENZIOSA Sconosciuti eroi americani hanno vinto un combattimento silenzioso senza impiegare armi convenzionali, ma sonar e apparecchiature fotografiche, radio e computer. Alla complessità delle attrezzature si contrapponeva un obiettivo semplice: scoprire cosa stava facendo l’avversario per annullare la probabilità di andare incontro ad una Pearl Harbour dell’era nucleare. A tutt’oggi furono più di quattromila le missioni portate a termine da battelli d’attacco che inseguivano e controllavano i “boomers”, sottomarini con la falce e il martello dipinta sulla torretta, tozzi o eleganti mezzi lunghi come un campo dove si gioca al pallone con a bordo venti missili balistici. Se un tovarish capitano fosse impazzito e avesse lanciato anche solo uno dei mostri a testata atomica avrebbe fatto danni incalcolabili: un missile nucleare ha una capacità distruttiva più devastante di tutte le bombe sganciate in tutte le guerre, quelle del Golfo e dell’Afganistan comprese. IL DRAGO LIBERATO DAGLI APPRENDISTI STREGONI La fine della seconda guerra mondiale fu anche l’inizio della guerra fredda. E dell’ordine del presidente degli Stati Uniti di imbarcare spie sui sommergibili. Un micidiale strumento bellico vedeva
i suoi compiti modificati, gli ordinavano di uscire in una nuova missione che lo trasformava nel simbolo di un’epoca dai riverberi preoccupanti. La paura si insedia in America, da dove era partito l’Enola Gay, il bombardiere che aveva sganciato la prima atomica, quando la gente capì che gli apprendisti stregoni avevano liberato il drago. I cinegiornali coi servizi su Hiroshima e Nagasaki suscitano orrore; gli spettatori piangono nei cinema, gli stessi che avevano esultato ascoltando alla radio la notizia dell’attacco atomico al Giappone. La paura raddoppia quando Stalin vuole annettersi l’Europa. Da alleato, anche se non fedelissimo, mostra volto e comportamenti paurosi. Sfida l’Occidente, si arma con l’atomica e minaccia di usarla se verrà ostacolato. Giornalisti, intellettuali e commentatori mettono in guardia politici e gente comune, i militari sono già sul piede di guerra per conto loro. In Cecoslovacchia, nonostante le dichiarazioni fatte a Yalta da Josif Stalin circa la non interferenza nelle faccende politiche e governative altrui, un colpo di stato guidato dal Cremlino porta al potere un governo comunista. Mao confina sull’isola di Taiwan l’esercito e i seguaci di Chiang-Kai-Shek. A Berlino i russi bloccano le vie di accesso alle zone che non controllano. Nasce la CIA, la NATO e nasce soprattutto la sfida sotto i mari che vede i sommergibilisti protagonisti. LA SFIDA SOTTO I MARI I russi partono in ritardo. La loro tradizione nautica non ha mai privilegiato la costruzione e l’impiego dei sottomarini. Bisogna cambiare rotta, mettere in cantiere colossi del mare e pensionare quelli piccoli e antiquati che riescono a malapena a difendere le coste. Hanno fortuna. Partono dal bottino di guerra: cinquanta U-Boot appena usciti dai cantieri del Führer. Scoprono fra i prigionieri scienziati e tecnici, ingegneri e costruttori nautici che disegnano, copiano, realizzano grandi battelli subacquei. Il gap tecnologico si assottiglia e gli
americani incominciano a perdere il sonno comprendendo che hanno bisogno di continue informazioni se vogliono evitare micidiali KO. CLANCY ARRUOLATO NELL’INTELLIGENCE È l’inizio della più grande avventura dello spionaggio moderno che coinvolge anche Tom Clancy, ora al top della carriera, allora al suo primo libro di spionaggio. Lo contatta l’ammiraglio James D. Walkins. I suoi uffici forniranno a Clancy qualche informazione corretta e un mare di invenzioni. “La grande fuga dell’Ottobre Rosso” diventa un cavallo di Troia. Walkins convince l’US Naval Institute, organizzazione senza fine di lucro vicina alla Marina, a pubblicarlo. Clancy è bravissimo, il libro diventa un best seller mondiale. Il successo procura benessere all’autore e malessere agli analisti sovietici che inoltrano un inquietante report al Politburo: gli americani segretamente e con risorse infinite hanno sviluppato una tecnologia così futuribile che li vedrà vincenti in ogni circostanza. Certo, sono stati ingenui a permettere ad uno scrittore di svelare i loro segreti con dettagli troppo precisi per essere frutto della sua immaginazione. Non sanno che solo poche informazioni tecniche profuse quasi ad ogni pagina sono corrette, il resto è fantascienza. L’episodio fa modificare la politica degli zar del Cremlino che privilegiano il dialogo con l’Occidente dato che per colmare il divario tecnologico che pensavano si fosse venuto a creare avrebbero dovuto indirizzare immensi capitali in avventure di guerra anziché sostenere i bisogni primari della loro gente. “La grande fuga dell’Ottobre Rosso - ricorda l’ammiraglio Walkins - ci ha offerto un rilevante servizio. I sovietici cascarono nella trappola e noi vincemmo la battaglia: si trattò di un elemento importante della deterrenza dei sottomarini acquisito a costo zero”.
53
SOCIETÀ
I veri eroi della storia Le imprese dei fratelli Abagnale sono nella storia. Ma chi fa la storia? Chi insegna che l’impegno e la dedizione quotidiana consentono di tagliare traguardi prestigiosi. Oppure chi, fra stranezze e giravolte, crede di scrivere il libro con i destini DI GIOVANNI CONFALONIERI dell’umanità?
54
Noi Cittadini per la SICUREZZA
55
SOCIETÀ
L
e imprese dei fratelli Carmine e Giuseppe Abagnale, straordinari atleti che hanno gareggiato nel “due con” del canottaggio vincendo due titoli olimpionici, sette titoli mondiali, sono nelle pagine del libro della nostra Storia. Alle loro prodezze si affiancano quelle dell’altro fratello, Agostino, che nel “quattro di coppia” ha guadagnato due ori olimpici e due mondiali. Il lungo percorso sportivo è impreziosito da memorabili sequenze, sia televisive che cinematografiche, che bisognerebbe riproporre nelle aule scolastiche perché i giovani hanno bisogno di esempi. I risultati ottenuti ci consegnano un messaggio: tagli traguardi prestigiosi solo se metti in gioco fatica, tattica, cuore, entusiasmo. Ma soprattutto la voglia e l’umiltà di cominciare ogni giorno ad allenarti come fosse il primo anche se sei arrivato in cima al mondo.
56
I fratelli Abagnale lo hanno fatto. Sono nella Storia, indimenticati e indimenticabili. STORIE DI AUTENTICO CORAGGIO Tre agenti di polizia sorvegliano un crocevia della Storia. New York, Ground Zero, sabato mattina, sono coi miei famigliari. Mattia e Nicole, i nipoti, vogliono essere presi in braccio per vedere cosa succede oltre le transenne che delimitano la nuova costruzione. Operai e tecnici sono al lavoro. Nessuna voglia di fare fotografie, parlare: solo commozione. Un paio di domande arrivano spontanee: l’era della follia ha preso il posto di quella della ragione? Chi sta riempiendo le pagine bianche della storia? I fanatici, gli intolleranti, o le persone di buon senso che pur avendo un’esistenza spesso punteggiata da tensioni, sofferenze, ingiustizie la trascorrono fra una costellazione di gesti di co-
raggio, generosità, conforto reciproco? Più tardi,vicino al nostro albergo, un’autopompa dei vigili del fuoco è ferma accanto al marciapiede. Parlo col capitano Frank Doodley del 54 Fire Department New York, sulla fiancata del mezzo “Never missed a performance” (Non abbiamo mai fallito in una missione). Salvando centinaia di persone, nell’inferno di fuoco delle Twins Towers, la sua squadra ha perso nove compagni: una targa accanto al portone della vicina caserma li ricorda con nomi e figure impresse nel bronzo. Gli dico che Mattia da grande vuole fare il vigile del fuoco e che ci onora averli incontrati perché li consideriamo autentici eroi. Invita i miei nipoti a salire sul veicolo facendoli sentire per qualche minuto pompieri onorari della città di New York. IL POTERE E LASTUPIDITÀ 19 Agosto 1991 Michail Gorbaciov lascia il Cremlino mentre è in corso il “gol-
Noi Cittadini per la SICUREZZA
pe dei cretini” e due divisioni corazzate stanno per raggiungere Mosca. Prende il Tupolev presidenziale e va a prendere un pallido sole nella villa in Crimea, incastonata in una parete a picco sul Mar Nero e protetta da quaranta pretoriani. La vacanza gli costerà il potere. Affascinante, giovane, ricco, John Kennedy pensa che la fortuna lo abbia baciato. Forse è convinto di essere immortale perché non bada a chi gli consiglia di non girare su limousine scoperte. Non bada neppure all’atmosfera che trova appena atterrato all’aeroporto di Dallas. Ai sostenitori che lo applaudono si contrappongono contestatori coi cartelli con la scritta beffarda “Aiutate JFK a distruggere la democrazia”. Garriscono al vento le bandiere confederate mentre qualcuno ha innalzato quelle americane alla rovescia. La tragedia cui va incontro proietta Lindon Johnson al vertice del potere. In pubblico si mostra serio, in privato si concede un’abitudine farsesca. Convoca lo staff mentre ponza sulla tazza del water trasmettendo ai presenti l’idea che non tiene in nessun conto etichette e regole dei comuni mortali. “The time is out of joint” (Il tempo è fuori dai gangheri) scrive Shakespeare, ma se la Storia è tragica a volte presenta buffi risvolti. NIENTE GRAZIA, MOLTE ANGHERIE In Israele la giustizia non ha tempi biblici e non guarda in faccia nessuno. Moshe Katsav è l’unico presidente al mondo dimissionato, processato per duplice stupro, condannato a sette anni e incarcerato. Per sottrarlo alle vendette dei carcerati che non perdonano chi commette reati sessuali lo destinano ad una sezione per ebrei ultrareligiosi. Si trova in cella Ami Popper, ergastolano ultrareligioso ma pericoloso. Mitra in mano, ha fatto scendere da un autobus sette palestinesi e li ha ammazzati. Comincia a ricordare il suo nome quando Popper gliene fa passare di tutti i colori, Katsav ha come compagno di cella un galeotto che quando era presi-
dente gli aveva sottoposto la domanda di grazia, rifiutata. Per consolarsi scambia qualche parola nelle ore d’aria con l’ex deputato Sholon Benizri, che sconta quattro anni per corruzione. A Tel Aviv la politica è una cosa seria, fatta da persone serie, che devono prima di tutto dare l’esempio. E se sbagliano non hanno sconti VIRUS E DINTORNI In un arco temporale brevissimo ci siamo scoperti esposti senza grandi difese ad una terribile sfida. Oggi un terrorista può avvelenarci sciogliendo nell’acque57
SOCIETÀ
58
Noi Cittadini per la SICUREZZA
società globale sempre più interdipendente anche nelle tragedie. Teste fanatiche e disturbate lo applaudirebbero. Non dimentichiamoci che quasi la metà dell’umanità ha esultato, più o meno apertamente, all’impresa di Mohamed Atta e compagni.
dotto cittadino batteri e virus, acquisire un’atomica di un kilo e mezzo, detta “portatile” perché ci sta in uno zainetto, e provocare una ecatombe nucleare. Se non si può permettere una baby atomica, un’arma biologica la produce in cantina con pochi quattrini. È sufficiente la lettura di testi di biochimica, l’attrezzatura per distillare la birra e si fa una scorta di carbonchio, colera, febbre tifoidea. Deve trovare spore o ceppi virali ma dato che non è iscritto alla San Vincenzo ma ad Al Qaeda sa che il mondo è pieno di Dottor Calligaris senza pensione. Per diffondere agenti patogeni mortali non gli servono missili ma un aerosol. Alcuni virus sono micidiali ma stabili. Ebola non si modifica ogni anno, come quello dell’Aids o dell’antrace. Il virus dell’influenza è un mutante. I virologi hanno poca fantasia, li etichettano come le nostre autostrade: A, A1, A2, B1, C1. Tutti ricordano la spagnola che nel 1918 ha ucciso in un anno trenta milioni di persone, pochi menzionano la
pandemia asiatica che nel 1957 ha annientato un milione di ammalati mentre nel 1968 l’AH3N2 causa la morte di un altro milione di persone. Poi c’è stata l’influenza suina, l’aviaria. Prendi l’influenza per uno starnuto mentre preparano l’ultimo vaccino perché il precedente non ti protegge. Da noi, all’inizio dell’autunno hanno suonato le fanfare per propagandare la necessità di vaccinarci poi il governo blocca il vaccino di due case farmaceutiche e sconsiglia acquisto e utilizzo di quello già in commercio. Nei test di controllo hanno scoperto in alcuni lotti una “aggregazione proteica”, pudica terminologia scientifica al posto di “farmaco con impurità”. Il ministro della sanità assicura che possiamo stare tranquilli, che le nuove scorte saranno presto disponibili ma i virologi temono il raddoppio della mortalità fra adulti e bambini, se il vaccino non viene inoculato a tempo debito. Un terrorista non va incontro a queste difficoltà. Senza test, autorizzazioni, controlli, può seminare morte e distruzione in una
ARMIAMOCI DI OTTIMISMO Oggi i campi petroliferi o le centrali nucleari sono forse più invulnerabili di quanto non lo fossero le Twins Towers ieri? Chi può escludere una Chernobyl premeditata? Solo una scorta massiccia di ottimismo ci fa immaginare di essere al riparo. “Ogni mattina saremo alla vigilia della fine del tempo” sosteneva Jean-Paul Sartre nel 1945, dopo Hiroshima e Nagasaki. Intanto il male che avvelena la Storia si è democratizzato. È stato sufficiente un taglierino, pochi biglietti aereo e una buona dose di credulità per provocare disastri. Bisogna però dire che la voglia di giustizia se non è accompagnata dalla forza, coi Bin Laden localizzati e neutralizzati, non ha senso perché i malvagi esisteranno sempre. In Africa, nel “Paese delle mille colline”, milioni di machete sono passati alla storia battendo tutti i record in materia di genocidio. Non c’è lezione nella Storia, afferma Hegel, se non quella che non c’è una lezione della Storia. UN SOLO COLPO NELLA STORIA Poi ci sono i colpi singoli, le occasioni uniche. A Los Angeles, il Bradbury Building. sembra una antica regina di bellezza più duratura rispetto ai grattacieli che lo stringono d’assedio in Down Town, nel cuore della città . È un gioiello architettonico che ospita uffici privati, municipali e statali. La modernità non l’ha sconfitto: le linee ornamentali, la smaltata superficie delle piastrelle, una geniale ideazione architettonica, sono sfide poste al tempo. E tutte vinte. La sua costrizione arriva da un mistero. È stato progettato da un disegnatore, 59
SOCIETÀ
George Wyman con una paga di cinque dollari la settimana. Non era un archi-star ma un disegnatore senza referenze come progettista. Con in mente l’edificio sin dal 1892, trova finanziatori e crea un’opera senza confronti, ora più che centenaria, che è materia di studio nelle aule universitarie di architettura. Anche per una stranezza. Dopo questo capolavoro, Wyman non progettò nessun altro palazzo. Nè a Los Angeles né da altre parti. Ci ha lasciato l’idea che un uomo possa entrare nella storia sfruttando la sola opportunità che gli è consentita. TARZAN SULLE LIANE DEL POTERE La storia è un tappeto con colori e fili che si intrecciano. Si mischiano interessi nazionali e vizi di fondo, fenomeni culturali, economici, sociali agli antipodi sino a ieri. I giri di valzer cambiano i destini delle nazioni: alleanze di comodo si mutano in odi profondi, collaudate amicizie si colorano di sorprendenti incoerenze. Mussolini, caporale dei bersaglieri che gli ufficiali stimano e i commilitoni odiano, inizia la sua carriera politica come marxista rivoluzionario, poi fu il Duce del fascismo. 60
Il cancelliere Bismark, custode della reazione, senza alcun preavviso avvia una politica “socialista” che anticipa l’attuale “werlfare state”. Cavour, altro reazionario, per unificare l’Italia diventa spregiudicato e audace come un rivoluzionario tanto da attirarsi un commento fra l’ammirato e lo sdegnato di Marx ”La reazione esegue il programma della rivoluzione”. Nietszche si arruola sotto la bandiera della destra però le sue opere influenzarono in prevalenza le menti della sinistra.
Le grandi masse europee erano convinte di militare dalla parte della sinistra, della pace, della democrazia, poi si entusiasmarono per l’entrata in guerra dei rispettivi governi nel 1914. C’è chi crede di essere al posto di guida della Storia e non sa di essere guidato. Alexis de Tocqueville scrive in “Ancien Regime e la Rivoluzione” che “mai un evento del genere fu così inevitabile eppure così totalmente imprevisto”. Per arrivare ai giorni nostri, Tomas Watson, fondatore dell’Ibm, quando gli sottopongono l’idea dei computer risponde che avranno uno scarso mercato. Il Leader Maximo nonostante la sua eduzione cattolica mette ai margini della società i cristiani poi accoglie all’Avana il Papa con apparente rispetto. Il premier turco Erdogan è un cordiale amico di Assad prima di osteggiarlo. C’è chi ha corteggiano per mezzo secolo un dittatore con divise da domatore del circo Orfei per poi accorgersi che non è un “tiranno benevolo” con cui fare affari ma il carnefice del suo popolo e lo abbatte sotto una tempesta di missili. I comunisti cinesi divinizzano Mao Zedong per poi rottamarlo polverizzandone le statue, ignorandolo nei documenti ufficiali. Le verità sgradevoli non suscitano primati di popolarità ma vanno dette, per cercare di evitare errori e onorare i veri eroi della Storia.
IL DESIGN
L’ESSENZA
www.tratto.it
www.fila.it
LA FUNZIONE
SOCIETÀ
62
Noi Cittadini per la SICUREZZA
Arrestate le pseudoscienze Serie tv, film e bestseller coinvolgono parapsicologia ed esoterismo. Una fiera delle meraviglie ci circonda. Le pseudoscienze si diffondono DI GIOVANNI CONFALONIERI
63
SOCIETÀ
C
onquistate le cime più alte della tecnologia scendiamo a valle per recuperare i sogni colorati di irrazionalità. Gli astronomi cedono il passo agli astrologi, i cartografi ai cartomanti, gli psicologi ai sofrologi, gli analisti ai decifratori di Nostradamus. Le pseudoscienze occupano le nostre vite. In tv c’è chi sostiene che corriamo il rischio di una catastrofe a causa delle radiazioni spaziali non più fermate dalla fascia di ozono. Parla in modo complicato e gli crediamo perché è facile credere a chi parla difficile. Eppure la scienza vuole semplicità. Stephen Hawking si vede rifiutare la prima stesura di “Dal Bing Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” con due parole di commento: troppo tecnico. Toglie tutte le equazioni ad eccezione della formula di Einstein “E= MC2”. Il libro da anni è un best seller: solo un genio può spiegare cose complicate in maniera semplicissima. Convinzioni false vengono accettate come verità evangeliche. Il numero di maghi e ciarlatani è in aumento. Manager giocano fortune al lotto dopo aver consultato interpreti dei sogni. Procuratori di artisti li portano davanti alle telecamere solo se il regista non utilizzerà luci viola. Una rock star si esibisce solo se ha al collo un talismano a forma di occhio di Osiride. Si pubblicano articoli su radioestesisti della CIA che trovano col pendolo sottomarini nucleari sovietici in immersione. Vendono calzature con una soletta in rilievo che, massaggiando il piede in certi punti, sono propagandate come toccasana per molte affezioni. Vanno in classifica libri dove si sostiene che gli extraterrestri
64
Noi Cittadini per la SICUREZZA
hanno fondato Atlantide, a sua volta culla della civiltà egizia. LA CONFRATERNITA STELLARE L’astrologia gode dell’attendibilità che si riserva ad una disciplina autorevole. È un errore perché i postulati scientifici sono agli antipodi di quelli astrologici. Oltretutto nessuno ci viene a dire che chi li stila prende in esame una volta stellare che cambia continuamente. Il suo successo lo deve all’effetto Barnum. Sotto il tendone c’è almeno un artista, una musica, un siparietto, un colore che affascina lo spettatore: in ogni oroscopo c’è almeno una indicazione, un suggerimento che incanta il lettore. Più le parole sono generiche più ci riconosciamo nelle previsioni. Flop grandi come un grattacielo passano inosservati. Nessuno rilegge a fine anno le previsioni fatte all’inizio. Chi ha visto nelle stelle l’11 Settembre, Al Qaeda, la sconfitta di Saddam Hussein in pochi giorni, lo Shuttle in frantumi, la mucca pazza, lo tsunami, la crisi economica mondiale, le presunte o effettive primavere arabe, il flop della fine del mondo annunciato nel calendario Maya, la rinuncia di un Papa? UN CICAP DEL 1500 Esistono personaggi che si meritano un monumento. Reginald Scott è uno di questi. Eppure ha rischiato di essere bruciato vivo attirandosi l’anatema del re e la maledizione dei maghi della sua epoca. Se scopriva l’elisir di lunga vita avrebbe fondato secoli dopo, con Piero Angela, il CICAP. Si è limitato a scrivere un libro che ticchetta ancora adesso come una bomba ad orologeria per spiattellare in pubblico i trucchi di prestigiatori, maghi, medium. Datato 1584, “La sorcellerie dèmasquerèe” contiene ventidue pagine-guida preziosissime. Il re Giacomo I d’Inghilterra anziché complimentarsi con l’autore ordina la distruzione del libro. Il fatto è che il monarca ha scritto un trattato di demonologia e Scott spiega come evocare Belzebù con specchi,
trucchi, polvere pirica, fumi colorati. Se riusciamo a procurarci una copia del libro scopriamo come far sparire belle ragazze facendo ricompare diavoli. Vi leggiamo la descrizione di come si intrattiene il pubblico col gioco delle tre carte, come si fa spettacolo intrecciando bandiere e fazzoletti che escono da bussolotti. A metà del millecinquecento non a “Super Quark” si insegna a fabbricare monete a doppia faccia, farsi passare una corda attraversa il naso, trafiggersi la lingua col pugnale, piantarsi in testa un coltello. Le lame rientrano o sono piegate ad U, le teste decapitate parlano su un vassoio, manca la passeggiata sul fuoco, spiegata benissimo ne “Lo stregone è nudo” (Ponte alle Grazie) di Georges Charpak e Henry Broch e poi siamo a posto. L’opera di questi due autori è la “Sorcellerie dèmasquerèe” del terzo millennio, piena di informazioni e spiegazioni su come maghi e sensitivi ingannano la gente. Il sottotitolo è accattivante ”Ciarlatani. Istruzioni per l’uso”. In chiusura viene ripreso Voltaire. “Da solo, di notte, in una vasta e scura foresta dispongo soltanto di una piccola candela. Arriva uno sconosciuto che
mi dice: soffia sulla candela e ci vedrai meglio. La candela è la ragion, forse uno strumento modesto e da sola non potrebbe risolvere tutti i nostri problemi ma questa piccola candela è anche il nostro bene più prezioso”. IMPONGO LE MANI MA NON IL BUON SENSO I re d’Inghilterra erano fra i pochi che tenevano accesa la candela della ragione nonostante avessero un obbligo magico. Una volta all’anno gli scrofolosi giungevano a Londra da tutto il paese.Il re imponeva le mani sul loro capo. Recentemente si è scoperta la frase che Gugliemo III diceva a voce non altissima se non voleva diventare afono a metà mattina perché gli ammalati erano migliaia: “Possa Dio darvi salute più buona e più buonsenso”. I presenti ascoltavano solo le prime parole, quelle relative alla salute, il buon senso era merce rara anche all’epoca. Re Gugliemo esprimeva la sua delusione per una pratica che, oltre a stancarlo perché durava per l’intera giornata, segnalava il grado di superstizione dei sudditi. Se esistono persone col “tocco terapeurico” non si capisce perché debbano
65
SOCIETÀ
essere esclusivamente dei re, per giunta inglesi e non portieri d’albergo di Tradate, vigili di Cinisello Balsamo, bancari di Vedano. PASSA LA BANDA E LA PROPAGANDA Se l’Ottocento ed il Novecento sono state le dimore dei fenomeni parapsicologici, il terzo millennio registra l’aumento della propaganda che li sostiene e la diminuzione degli stessi. Via Uri Gheller, nessuno sensitivo piega più le chiavi di casa. Via Gustavo Rol nessuno dipinge più quadri al buio in pochi minuti. Nessuna fata si fa più fotografare. Prendiamo lo spunto da un capitolo dello “Stregone nudo” e accendiamo i riflettori sulla telecinesi, che non è un canale televisivo di Pechino ma lo spostamento di oggetti a distanza utilizzando la forza del pensiero. Come la foca monaca della Sardegna è in via di estinzione. Cominciamo dall’isola di Pasqua, famosa per essere l’ombelico del mondo e per le sue statue dalla faccia marziana. Pesano tonnellate e qualcuno è convinto che gli isolani abbiano chiesto agli stregoni locali di ricorrere al “mana” per 66
spostarle dalle cave e collocarle davanti al mare. Questa energia perde parte della sua forza già nel 1850 quando viene utilizzata dai medium per sollevare tavoli durante le sedute spiritiche. Il tempo scorre e siamo sul mezzo chilo di peso da sollevare: calamai, penne, orologi, fogli che fluttuano nell’aria. Oggi si piegano chiavi, graffette, pendagli soprattutto in assenza di apparecchiature elettroniche, macchine fotografiche ultra sensibili. “Due cose sono infinite - commentava Albert Einstein che di intelligenza e scienza se ne intendeva - l’universo e la stupidità umana. Ma non sono sicuro di ciò che affermo riguardo all’universo”. Abbiamo bisogno di scienziati, artisti e letterati burloni per insegnarci un sano scetticismo e la voglia di sperimentare e studiare i presunti prodigi. Michael Chricton si vantava di basare sul rigore scientifico i suoi romanzi. In “Jurassic Park” c’è la sequenza di DNA di un dinosauro incastonata nell’ambra. Mark Boguski, esperto di
bioinformatica, legge il libro, controlla la sequenza e scopre che è quella di un batterio. È doppiamente deluso perché simpatizza col dottor Wu, scienziato che vedremo anche sullo schermo. Wu ha sbagliato la sequenza utilizzando tre supercomputer Cray, vere e proprie Ferrari informatiche: Boguski lo smaschera dopo aver acceso per due minuti il Macintosh del laboratorio. Chricton gli telefona pregandolo di mandargli l’esatto segmento di DNA di un dinosauro che inserirà nel libro che sta scrivendo, “Il mondo perduto”. Bobuski accetta ma aggancia alla sequenza un messaggio che solo un esperto può scoprire: Mark è stato qui.
Passione, competenza, italianità: il nostro tricolore. La bandiera di Conad sventola, orgogliosa, da cinquant’anni, grazie alla passione dei suoi 3.000 soci imprenditori, alla competenza dei suoi 35.000 addetti e a più di 3.000 punti vendita presenti nel territorio nazionale. Tutto questo signica stare veramente vicino agli oltre 6,5 milioni di clienti che, ogni settimana, ci danno ducia.