Surf Casting Mania 06

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tecnica

on

• Orate invernali • Spigole con il vivo • Predatori “rompipascolo”

biologia

Corsica • Light • nelle onde Long casting • Le prime • mormore

ISSN 2239-6977

Razze: dove e come in Italia

focus

Tar iffa ROC – POSTE ITALIANE Spa – Sped. Abb. Post. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Ar t. 1 C. 1 – LO/MI

N. 6 marzO 2012 MENSILE E 5,50

ora siamo anche on-line

surfcasting-mania.it è ora una realtà: approfondimenti, multimedia e blog WWW.SURFCASTING-MANIA.IT


www.sURFCASTING-mania.it

Il network Surfcasting Mania diventa ancora più ricco: dopo rivista, pagina Facebook, Twitter e canale tematico YouTube, ecco il sito con news, video, approfondimenti e blog!

Carp fishing Mania

Cerca in edicola il mensile tutto dedicato alla pesca delle grandi carpe: firme di prestigio e un bellissimo omaggio per chi si abbona!

SPINNING mania

Il mensile più completo per gli amanti della pesca con le esche artificiali in mare e in acqua dolce: i più grandi esperti e un fantastico regalo per chi si abbona!

C

copertina meritata

apita a volte che le copertine vengano a te e non sei tu che vai a cercarle. è il caso dello squalo tigre che “sorride” sulla prima pagina di questo numero. La storia è questa: ci arriva una mail da parte del “friction team”, ovvero gli amici pescatori Carlo e Filippo. Racconta di un’avventura a Capo Verde e di uno squalo che ha coronato il sogno di due surfcastman alla loro prima esperienza oceanica alla ricerca della pinna. Lo scatto che occupa la copertina ci ha colpiti fin da subito. A parte la buona qualità della fotografia, a incantarci è stata l’espressione di grandissima soddisfazione e gioia del pescatore, quel sorriso ancora carico di adrenalina che sembra quasi dire: “l’abbiamo preso, l’abbiamo preso, diavolo chissà la faccia degli amici quando lo racconterò, chissà quante volte ripenserò a questa notte e alla sua magia”. La decisione di utilizzare questo scatto come “icona” di questo numero è stata presa praticamente subito, senza contemplare alternative. E questo molto prima che i due pescatori ci venissero a trovare al nostro stand durante il Fishing Show di Bologna. Carlo e Filippo, infatti, sono venuti a chiedere se le loro foto fossero arrivate in redazione e se fossero piaciute. La tentazione di dirgli subito che ci erano piaciute tanto da metterle in copertina è stata fortissima, ma ho pensato che così facendo avrei rovinato la sorpresa di questi due coraggiosi e appassionati surfcastman quando, di fronte all’edicola, avrebbero sgranato gli occhi forse replicando la medesima espressione che tanto ci ha coinvolto nello scatto con lo squalo. Quindi non mi sono lasciato scappare niente. Avrei voluto dirgli: “guardate che quella foto è già in copertina e aspetta solo di essere stampata”. E invece mi sono fatto raccontare l’avventura che avevano vissuto. Il dato più particolare che è venuto fuori è un particolare che non si nota immediatamente: tra le fauci dello squalo si vedono non uno ma due terminali. Il motivo è molto semplice e alquanto sorprendente: uno dei due terminali è la prova di un combattimento risolto con una rottura. Sì, avete capito bene: quello squalo ha abboccato una prima volta spaccando tutto e, poco dopo, si è lanciato sul secondo terminale, che questa volta ha retto e ha dato questa grandissima gioia agli angler. Insomma, era proprio destino che quel tigre arrivasse sul bagnasciuga. I ragazzi ci hanno promesso un video di quei momenti, anche se dicono sia di qualità un po’ scadente. Non importa, mandatelo, perché l’emozione del surf oceanico è forte anche quando non è patinata. Senza nulla togliere a quanto già fatto, anzi, sono particolarmente orgoglioso di questa copertina, perché è l’emblema del punto di incontro fra noi della redazione e voi lettori. Un modo per dire: siamo una grande famiglia.

Giulio Marcone


tecnica

on

• Orate invernali • Spigole con il vivo • Predatori “rompipascolo”

biologia

Corsica • Light • nelle onde Long casting • Le prime • mormore

ISSN 2239-6977

Razze: dove e come in Italia

focus

Tar iffa ROC – POSTE ITALIANE Spa – Sped. Abb. Post. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Ar t. 1 C. 1 – LO/MI

N. 6 marzO 2012 MENSILE E 5,50

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chi zittisce il pascolo

mastersurf

La chiusura del cerchio: dopo la raccolta tocca al predatore

24

filosofia della pesca secondo sandro meloni

Le domande a se stessi e al mare, le risposte date e non date, i tentativi di un pescatore di dare corpo alla strana girandola del surf

orate quando il mare spinge

D’inverno, di notte e nella schiuma: il guanto di sfida raccolto da un surfcastman che non si tira indietro

beach ledgering

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76 Calamenti light, finali sottili e onde serie: light & strong si può

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nel regno delle tenebre

Ragionamento: ecco perchĂŠ surf casting vuol dire soprattutto notte Surfcasting Mania | 3


SURF CASTING Mania

Anno II - N. 6 - Marzo 2012 direttore responsabile Giulio Marcone giulio.marcone@pentapress.it

LE RUBRICHE PER APpROFONDIRE razze all’italiana

Quali nuotano vicino alle spiagge e cosa preferiscono mangiare

60

18

In redazione: Fabio Marotta, Paolo Meneghelli Impaginazione e dtp: Red Art di Paola Pogliani Hanno collaborato: Pasquale Barnabà, Emilio D’Amato, Fabrizio Gisarella, Rosa La Candia, Federico Marchetti, Stefano Marconi, Sandro Meloni, Gavina Tolu Foto di copertina: Friction Team Foto: Vittorio Azzano, Pasquale Barnabà, Emilio D’Amato, Fabrizio Gisarella, Rosa La Candia, Federico Marchetti, Giulio Marcone, Sandro Meloni

corsica terra da surf

Una lunga e divertente vacanza di pesca sull’isola francese per fare carniere

Disegni e computer graphics: Emiliano Marazzi DIREZIONE E REDAZIONE Via Garberini, 18 - 27029 Vigevano (Pv) Tel. (+39) 0381 29.00.05 - Fax (+39) 0381 29.006 PUBBLICITà Davide Morino (Responsabile commerciale) Tel. (+ 39) 348 12.19.449 davide.morino@pentapress.it EDITORE: PENTA PRESS S.R.L

94 in vetrina mormore: aspettando primavera

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96 la ricetta del mese surf news

La gazzetta del surfcaster italiano con curiosità dall’Italia e dal mondo

Sede legale: Via Savona, 123 20144 Milano Publisher: Riccardo Zago riccardo.zago@pentapress.it Responsabile di produzione: Andrea Carpani andrea.carpani@pentapress.it DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 66.03.01 - Fax (+39) 02 66.03.03.20 STAMPA PUNTOWEB S.r.l Via Var. di Cancelliera, snc 00040 Ariccia (Rm) Tel. (+39) 06 93.49.721 - Fax (+39) 06 93.49.72242

Pubblicazione mensile registrata al Tribunale di Milano il 27.06.2011 con il numero 357 Sped. Abb. Post. 45% Milano Tassa Riscossa Cpm Roserio

Una copia Euro 5,50 Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche solo parziale di testi, fotografie e disegni, se non espressamente autorizzati da Penta Press S.r.l. titolare del Copyright. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito su qualsiasi opera, editata su qualsiasi supporto anche multimediale, della Penta Press S.r.l. Tutto il materiale inviato alla redazione non verrà restituito, salvo precedenti accordi. INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI (Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003) Il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 ha la finalità di garantire che il trattamento dei Vostri dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Vi informiamo, ai sensi dell’art. 13 del Codice, che i dati personali da Voi forniti, ovvero altrimenti acquisiti nell’ambito dell’attività da noi svolta, potranno formare oggetto di trattamento per le finalità connesse all’esercizio della nostra attività. Per trattamento di dati personali si intende la loro raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, diffusione, cancellazione, distribuzione, interconnessione e quant’altro sia utile per l’esecuzione del servizio, compresa la combinazione di due o più di tali operazioni. Il trattamento dei Vostri dati per le finalità sopraindicate avrà luogo prevalentemente con modalità automatizzate e informatiche, sempre nel rispetto delle regole di riservatezza e di sicurezza previste dalla legge e con procedure idonee alla tutela delle stesse. Il titolare del trattamento dei dati personali è PENTA PRESS S.r.l., con sede legale in Milano, nella persona del legale rappresentante; responsabili del trattamento sono i dipendenti e/o professionisti incaricati da PENTA PRESS S.r.l., i quali svolgono le suddette attività sotto la sua diretta supervisione e responsabilità. Il conferimento dei dati personali da parte Vostra è assolutamente facoltativo; tuttavia l’eventuale Vostro rifiuto ci rende impossibile l’esecuzione di alcun adempimento contrattuale. I dati o alcuni di essi, per i fini di cui dianzi, potranno essere comunicati a: società appartenenti al medesimo gruppo societario di cui fa parte PENTA PRESS S.r.l.; soggetti esterni che svolgano funzioni connesse e strumentali all’operatività del Servizio, come, a puro titolo esemplificativo, la gestione del sistema informatico, l’assistenza e consulenza in materia contabile, amministrativa, legale, tributaria e finanziaria; soggetti cui la facoltà di accedere ai dati sia riconosciuta da disposizioni di legge o da ordini delle autorità. Un elenco dettagliato dei predetti soggetti è disponibile presso PENTA PRESS S.r.l. Vi informiamo, inoltre, che potrete consultare, modificare, opporVi o far cancellare i Vostri dati o comunque esercitare tutti i diritti che Vi sono riconosciuti ai sensi dell’art. 7 del Codice, inviando una lettera raccomandata a PENTA PRESS S.r.l. agli indirizzi sopra indicati. Se volete consultare il testo completo del Codice in materia di protezione dei dati personali, visitate il sito ufficiale dell’Autorità Garante www.garanteprivacy.it.

La stagione migliore per prenderne di grosse non è ancora arrivata, ma i pensieri già volano a lei e alla sua timida tocca

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nodo per lo shock

Su base Uni, utile e facile

esche e inneschi

La più micidale: il cefalo vivo

post it

Long casting: verso gli XXXL

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mastersurf

L’esperienza che conta il mare di

monologo di sabbia

sandro meloni

di fondo

Quel

silenzio

assordante 24 | surfcasting Mania

Sei lì da tre ore. Il tempo per conoscere tutto di quelle onde. Ma anche adesso ne sai meno di prima. Ti avvolge l’oblio, la solitudine, l’impotenza davanti alla bianca energia che tu non hai. E sei piccolo, non più protetto dalla forza delle idee e del tuo ruolo tra le onde. Un povero essere, pieno di cose che non servono e che adesso sei disposto a ripudiare pur di capire ciò che non si vede e non si sente. Ma dura poco, azioni il “tergicristalli”, pulisci tutto, vuoi vedere bene. Sei lì per pescare, non sei l’ultimo arrivato, c’è una tattica da portare avanti e ti vuole tutto, che cazzo vai a pensare? Là davanti non ti aspetta nessuno, pedala, corri! Surfcasting Mania | 25


mastersurf

L’esperienza che conta il mare di

monologo di sabbia

sandro meloni

di fondo

Quel

silenzio

assordante 24 | surfcasting Mania

Sei lì da tre ore. Il tempo per conoscere tutto di quelle onde. Ma anche adesso ne sai meno di prima. Ti avvolge l’oblio, la solitudine, l’impotenza davanti alla bianca energia che tu non hai. E sei piccolo, non più protetto dalla forza delle idee e del tuo ruolo tra le onde. Un povero essere, pieno di cose che non servono e che adesso sei disposto a ripudiare pur di capire ciò che non si vede e non si sente. Ma dura poco, azioni il “tergicristalli”, pulisci tutto, vuoi vedere bene. Sei lì per pescare, non sei l’ultimo arrivato, c’è una tattica da portare avanti e ti vuole tutto, che cazzo vai a pensare? Là davanti non ti aspetta nessuno, pedala, corri! Surfcasting Mania | 25


p r e dato r

nel silenzio

Sulla punta della piramide le dritte di

emilio d’amato

tutto sotto tace

Se là

Arriva e lo annuncia il silenzio. Quello del pascolo rumoroso che si ferma di colpo. Quel sottofondo liquido del quale abbiamo a lungo discusso nel numero scorso. Ci eravamo lasciati così: “Il silenzio... Assordante segnale che annuncia l’entrata in scena del predatore”... Beh, eccolo, anzi eccoli!

36 | surfcasting Mania

Chi azzittisce il pascolo? Surfcasting Mania | 37


p r e dato r

nel silenzio

Sulla punta della piramide le dritte di

emilio d’amato

tutto sotto tace

Se là

Arriva e lo annuncia il silenzio. Quello del pascolo rumoroso che si ferma di colpo. Quel sottofondo liquido del quale abbiamo a lungo discusso nel numero scorso. Ci eravamo lasciati così: “Il silenzio... Assordante segnale che annuncia l’entrata in scena del predatore”... Beh, eccolo, anzi eccoli!

36 | surfcasting Mania

Chi azzittisce il pascolo? Surfcasting Mania | 37


escheinneschi

Un pesce tante strategie i bocconi di pasquale barnabà

I bocconi, le montature, le strategie, i calamenti le precauzioni che fanno la differenza

La regina e quel

peccato

di gola Con il cefalo vivo la sfida ci vede vittoriosi praticamente in partenza... non c’è niente di più devastante per le spigole invernali che pattugliano un canalone profondo vicino a una foce durante una scaduta. Tecnica semplice... tranne per il reperimento dell’esca

Barnabà risponde ai lettori su Facebook cercalo sulla nostra pagina fan www.facebook.com/SurfManiaMag

I

nverno inoltrato, tempo da lupi e quel freddo che entra nelle ossa per non uscire più; la temperatura dell’acqua è scesa intorno ai 12-13 gradi, castigata da forti raffiche di tramontana e da neve sciolta che, quest’anno, è stata più copiosa del solito anche a bassa quota. La temperatura del mare, dunque, è bassa, specie su fondali bassi e quindi vicino alla costa. Con queste condizioni proibitive la regina primeggia su tutti i litorali, affamata come non mai è alla ricerca di un boccone calorico che riesca a rinvigorirne le energie. Dopo aver deposto le uova, e dopo aver passato quel periodo pigro tipico del pre frega, quando porta alla luce il lato da grufolatore della sua doppia vita e tende a risparmiare le energie per l’accoppiamento, ritorna Mr Hyde e si riappropria del suo lato oscuro di predone dell’inverno. Stanziano e cacciano in tutti gli spot prossimi alle foci, risalendo i fiumi anche per diversi

A febbraio abbiamo lanciato il sito guarda i nostri contenuti extra www.surfcasting-mania.it

chilometri in cerca di avannotti, pesci adulti e quant’altro riesce ad ingurgitare per sfamarsi. A farne le spese sono soprattutto i cefali. Tutti gli appassionati di spinning sanno che questi sono i mesi della risalita delle spigole e possono di sicuro raccontare di essersi imbattuti con un po’ di fortuna in scodate e attacchi in superficie a ridosso delle sponde e ai

rimane che procurarci l’esca principe di questa stagione, quella più amata dalla spigola. Il cefalo è un boccone difficile da reperire vivo, specie in periodi freddi. Se avessimo

la scaduta

è il momento top per cercare le spigole

delle foci danni di cefali nervosi e molto spaventati. Quello che non sanno i pescatori a spinning è che la regina diventa ancora più famelica nelle ore notturne, dove ha gioco più facile nel tendere i suoi agguati. Trovarli è un problema Premesso quindi che le nostre uscite saranno notturne, non ci

un amico che ama pescare di frequente con la bilancia sarebbe come avere un amico in parlamento (almeno in Italia pare funzionare così ;-)! Ma se facessimo difetto di tanta fortuna si potrebbe optare per la pesca con il rezzaglio in foce (per chi ne è capace) op-

Surf Casting Mania è anche video dai un’occhiata al nostro canale www.youtube.com/SurfManiaMag

pure per l’acquisto nei vivai di cefaletti da innesco che fanno al caso nostro. Certo, questi ultimi non si trovano ovunque e, spesso e volentieri, sono a diversi chilometri da casa. Volendo, ci si potrebbe persino armare di bolognese, lenza leggera con pane francese e tentare di catturare da noi le esche. Ma ci sono diversi problemi: non bisogna rovinare il pesce con l’amo (dovremmo prenderli tutti a fil di labbro) e dovremmo pescare i pesci giorni prima della battuta, perché i cefali si fanno a mare calmo ma le spigole no, ovviamente utilizzando un contenitore ossigenato per poterli trasportare e mantenere vivi a lungo. Insomma, procurarsi il vivo e conservarlo nel tempo non è facile, e proprio per questo la pesca con il cefalo non è praticata da molti... ma i risultati, mai come in questo caso, possono considerarsi praticamente scontati!

Di notte e con il freddo Condizioni avverse da affrontare equipaggiati e con un trucco

L

e nostre uscite saranno soprattutto notturne: quando il caos si calmerà la nostra esca guizzante farà la sua parte. Bisognerà però vestirsi adeguatamente, perché le fredde nottate di febbraio e marzo sono indimenticabili (e non per il piacere...). Caldi felpe e giubbotti in cerata anti vento ci aiuteranno a superare quelle tremende ore di attesa. Inoltre, è bene aiutarsi con le salopette da neve o le più dedicate tute isotermiche, come ormai da anni ha preferito fare chi scrive. Ma un particolare non va mai lasciato al caso: i piedi devono stare caldi, altrimenti una bella serata potrebbe

trasformarsi in sofferenza e rischiamo di non godere appieno della battuta e persino di non ripetere l’esperienza. Alcuni amici adoperano scarponi doposcì... la soluzione migliore, invece, credo sia usare stivali con rivestimento in neoprene che mantiene una temperatura godibile anche a basse temperature (li usano anche i cacciatori per andare nella neve). Piccolo consiglio: dopo aver indossato le calze di lana, mettiamo i piedi in un sacchetto di plastica e poi negli stivali... la traspirazione ne risentirà, ovvio, ma il freddo diventerà un nemico dimenticato.

Surfcasting Mania | 47


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Un pesce tante strategie i bocconi di pasquale barnabà

I bocconi, le montature, le strategie, i calamenti le precauzioni che fanno la differenza

La regina e quel

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di gola Con il cefalo vivo la sfida ci vede vittoriosi praticamente in partenza... non c’è niente di più devastante per le spigole invernali che pattugliano un canalone profondo vicino a una foce durante una scaduta. Tecnica semplice... tranne per il reperimento dell’esca

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nverno inoltrato, tempo da lupi e quel freddo che entra nelle ossa per non uscire più; la temperatura dell’acqua è scesa intorno ai 12-13 gradi, castigata da forti raffiche di tramontana e da neve sciolta che, quest’anno, è stata più copiosa del solito anche a bassa quota. La temperatura del mare, dunque, è bassa, specie su fondali bassi e quindi vicino alla costa. Con queste condizioni proibitive la regina primeggia su tutti i litorali, affamata come non mai è alla ricerca di un boccone calorico che riesca a rinvigorirne le energie. Dopo aver deposto le uova, e dopo aver passato quel periodo pigro tipico del pre frega, quando porta alla luce il lato da grufolatore della sua doppia vita e tende a risparmiare le energie per l’accoppiamento, ritorna Mr Hyde e si riappropria del suo lato oscuro di predone dell’inverno. Stanziano e cacciano in tutti gli spot prossimi alle foci, risalendo i fiumi anche per diversi

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chilometri in cerca di avannotti, pesci adulti e quant’altro riesce ad ingurgitare per sfamarsi. A farne le spese sono soprattutto i cefali. Tutti gli appassionati di spinning sanno che questi sono i mesi della risalita delle spigole e possono di sicuro raccontare di essersi imbattuti con un po’ di fortuna in scodate e attacchi in superficie a ridosso delle sponde e ai

rimane che procurarci l’esca principe di questa stagione, quella più amata dalla spigola. Il cefalo è un boccone difficile da reperire vivo, specie in periodi freddi. Se avessimo

la scaduta

è il momento top per cercare le spigole

delle foci danni di cefali nervosi e molto spaventati. Quello che non sanno i pescatori a spinning è che la regina diventa ancora più famelica nelle ore notturne, dove ha gioco più facile nel tendere i suoi agguati. Trovarli è un problema Premesso quindi che le nostre uscite saranno notturne, non ci

un amico che ama pescare di frequente con la bilancia sarebbe come avere un amico in parlamento (almeno in Italia pare funzionare così ;-)! Ma se facessimo difetto di tanta fortuna si potrebbe optare per la pesca con il rezzaglio in foce (per chi ne è capace) op-

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pure per l’acquisto nei vivai di cefaletti da innesco che fanno al caso nostro. Certo, questi ultimi non si trovano ovunque e, spesso e volentieri, sono a diversi chilometri da casa. Volendo, ci si potrebbe persino armare di bolognese, lenza leggera con pane francese e tentare di catturare da noi le esche. Ma ci sono diversi problemi: non bisogna rovinare il pesce con l’amo (dovremmo prenderli tutti a fil di labbro) e dovremmo pescare i pesci giorni prima della battuta, perché i cefali si fanno a mare calmo ma le spigole no, ovviamente utilizzando un contenitore ossigenato per poterli trasportare e mantenere vivi a lungo. Insomma, procurarsi il vivo e conservarlo nel tempo non è facile, e proprio per questo la pesca con il cefalo non è praticata da molti... ma i risultati, mai come in questo caso, possono considerarsi praticamente scontati!

Di notte e con il freddo Condizioni avverse da affrontare equipaggiati e con un trucco

L

e nostre uscite saranno soprattutto notturne: quando il caos si calmerà la nostra esca guizzante farà la sua parte. Bisognerà però vestirsi adeguatamente, perché le fredde nottate di febbraio e marzo sono indimenticabili (e non per il piacere...). Caldi felpe e giubbotti in cerata anti vento ci aiuteranno a superare quelle tremende ore di attesa. Inoltre, è bene aiutarsi con le salopette da neve o le più dedicate tute isotermiche, come ormai da anni ha preferito fare chi scrive. Ma un particolare non va mai lasciato al caso: i piedi devono stare caldi, altrimenti una bella serata potrebbe

trasformarsi in sofferenza e rischiamo di non godere appieno della battuta e persino di non ripetere l’esperienza. Alcuni amici adoperano scarponi doposcì... la soluzione migliore, invece, credo sia usare stivali con rivestimento in neoprene che mantiene una temperatura godibile anche a basse temperature (li usano anche i cacciatori per andare nella neve). Piccolo consiglio: dopo aver indossato le calze di lana, mettiamo i piedi in un sacchetto di plastica e poi negli stivali... la traspirazione ne risentirà, ovvio, ma il freddo diventerà un nemico dimenticato.

Surfcasting Mania | 47


on the bank

notte porta pesci

Le strategie dei top angler dietro il tripode di

fabrizio gisarella

Nel

misterioso di

mondo

ecate

La dea della notte, del mistero, delle streghe e dei crocicchi è un’immagine perfetta per definire il surf casting notturno. Il buio è spesso il miglior amico del surfcastman: oltre all’indubbio fascino misterioso e confinante con la paura dell’ignoto, però, ad attirare noi patiti sulle spiagge nelle tenebre sono anche e soprattutto motivazioni di carniere. Scontato? Mica tanto... Surfcasting Mania | 69


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Le strategie dei top angler dietro il tripode di

fabrizio gisarella

Nel

misterioso di

mondo

ecate

La dea della notte, del mistero, delle streghe e dei crocicchi è un’immagine perfetta per definire il surf casting notturno. Il buio è spesso il miglior amico del surfcastman: oltre all’indubbio fascino misterioso e confinante con la paura dell’ignoto, però, ad attirare noi patiti sulle spiagge nelle tenebre sono anche e soprattutto motivazioni di carniere. Scontato? Mica tanto... Surfcasting Mania | 69


startup

Nessuno nasce imparato l’esperienza di vittorio azzano

L’appuntamento per i più giovani Per chi si avvicina ora al surf

Waiting for

mormora Il beach di primavera

Dai che arriva sta benedetta primavera e le prime timide mormore, quelle più grosse! Le tentiamo a beach ledgering, trovando il punto di massimo equilibrio fra vetta, piombo e stato del mare... la parola d’ordine è sensibilità. Prepariamoci per il prossimo mese...

Questa è la rubrica dedicata ai neofiti postate sulla nostra pagina i vostri dubbi www.facebook.com

I

l beach ledgering ha fatto non poca fatica a farsi spazio fra le preferenze dei tanti pescatori dalla spiaggia. Questo perché si confonde la tecnica con una generica pesca a fondo. Niente di più sbagliato. La tecnica del beach è tutt’altra cosa. La ricerca del miglior compromesso tra distanza di lancio, tenuta al moto ondoso e sensibilità, potendo disporre di più vette e di attrezzi particolarmente potenti per la loro categoria, costituisce un elemento che conferisce al beach ledgering una “persona-

Al network Surf Casting Mania si è aggiunto anche il nuovo sito www.surfcasting-mania.it

poi con il presentare dei grossi limiti in fatto di distanza di lancio e stabilità in pesca. Come dice un proverbio, lasciamo tempo al tempo, poi anche i più scettici dovranno ammettere che il beach ledgering non è una moda, ma viceversa rappresenta una risposta tecnica consapevole nata da molteplici esperienze di pesca.

Tecnica “amica” della frenesia Dunque, proviamo a prepararci alla primavera imminente per pescare con questo sistema e mettendo nel mirino le mormore. È inutile negare che proprio peschetta a fondo... questi pesci rappreil beach ledgering è tecnica sentano le prede più comuni per i nostri arenili, perciò sarà lità” tutta particolare che non bene vedere come fare a rendere più interessanti e divertenti le può essere assolutamente connostre uscite di pesca senza fusa con la pesca a fondo tradiperderci in sogni che pochissizionale la quale, non prevedendo l’utilizzo di attrezzi specimo o poco hanno di reale. Gli fici e vette intercambiabili, pur impegni di lavoro, la vita fregarantendo in talune situazioni netica, l’impossibilità oggettiva buone doti di sensibilità, finisce per molti di ritrovarsi nel posto

qui non si parla di

da veri esperti

Hai dei video di surf casting? Contattaci potremo pubblicarli sul nostro canale www.youtube.com

LA PRIMAVERA è ORMAI ALLE PORTE E IL VERO PESCATORE DEVE ESSERE SEMPRE UN PASSO AVANTI. QUINDI, STUDIAMO SISTEMI E STRATEGIE PER PORTARE NEL CARNIERE anche LE prime MORMORE.

giusto al momento giusto, sono tutti aspetti del nostro modo di vivere che lasciano poco spazio alle possibilità di dedicarsi in maniera specifica alla ricerca della cattura esaltante. Certo, sarebbe bello avere sempre a disposizione tutto il tempo da dedicare alla ricerca di una spigola gigantesca. Ma la realtà è che molte volte “scappiamo” dal lavoro, frettolosamente ci procuriamo le esche e sempre di corsa siamo lì, sulla spiaggia, magari senza troppe pretese ma con la speranza che almeno le nostre belle mormore si facciano vive. E sicuramente riusciremo a rilassarci, poi il resto si vedrà.

Aspettando la primavera Notoriamente questa stagione coincide con l’inizio del periodo favorevole per la pesca alle mormore. La pescosità, nel mese di aprile in particolar modo, dipenderà ancora molto da come si presenterà la stagione, ovvero se si mostrerà sufficientemente mite o se conserverà ancora caratteristiche invernali. In linea di massima l’attività dei pesci in questi pe-

Attrezzatura pensata Canne con vette per l'occasione intercambiabili e mulinelli

P

escare a tutte le distanze desiderate, conservando doti di massima sensibilità alle tocche, risulterà determinante. Per esempio, con mare calmo potremo pescare a circa 100 metri dalla riva con un piombo da 50 grammi e la vetta leggera. Mentre durante una scaduta sarà sufficiente un piombo di 70 grammi e la vetta più pesante per acquisire la dovuta stabilità in pesca. Sicuramente i piombi pesanti resteranno solo un ricordo, tanto più che per la pesca alle mormore non avremo la necessità di ricorrere a inneschi particolarmente impegnativi e pesanti. Presupponendo l’impiego di canne specifiche da beach ledgering, ovvero con tre vette intercambiabili con diversa sensibilità e tre diverse portanze, vediamo allora come predisporre i nostri mulinelli, che non

potranno essere troppo grandi. Tanto per fare qualche esempio potrebbe fare al caso nostro lo Zebco Match 50, il Ryobi Prosection 3000, l’Aero Spheros 4000, come pure il Mitchell 650. Sarà importante, però, che questi siano corredati di bobina doppia, su una delle quali sistemeremo un buon monofilo dello 0,20 con shock leader dello 0,25 da impiegare con la vetta più leggera. Sull’altra imbobineremo un trave dello 0,23 o anche 0,25 con shock leader 0,30-0,35, ovviamente da impiegare quando ricorreremo alla vetta pesante o a quella media. Così operando saremo sempre in grado di ottenere i migliori risultati in fatto di distanza di lancio e sensibilità. Soltanto sulla spiaggia, e dopo aver valutato le condizioni del mare, faremo le scelte più opportune in fatto di piombi e vette.

piccoli a doppia bobina

Surfcasting Mania | 85


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Dai che arriva sta benedetta primavera e le prime timide mormore, quelle più grosse! Le tentiamo a beach ledgering, trovando il punto di massimo equilibrio fra vetta, piombo e stato del mare... la parola d’ordine è sensibilità. Prepariamoci per il prossimo mese...

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l beach ledgering ha fatto non poca fatica a farsi spazio fra le preferenze dei tanti pescatori dalla spiaggia. Questo perché si confonde la tecnica con una generica pesca a fondo. Niente di più sbagliato. La tecnica del beach è tutt’altra cosa. La ricerca del miglior compromesso tra distanza di lancio, tenuta al moto ondoso e sensibilità, potendo disporre di più vette e di attrezzi particolarmente potenti per la loro categoria, costituisce un elemento che conferisce al beach ledgering una “persona-

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poi con il presentare dei grossi limiti in fatto di distanza di lancio e stabilità in pesca. Come dice un proverbio, lasciamo tempo al tempo, poi anche i più scettici dovranno ammettere che il beach ledgering non è una moda, ma viceversa rappresenta una risposta tecnica consapevole nata da molteplici esperienze di pesca.

Tecnica “amica” della frenesia Dunque, proviamo a prepararci alla primavera imminente per pescare con questo sistema e mettendo nel mirino le mormore. È inutile negare che proprio peschetta a fondo... questi pesci rappreil beach ledgering è tecnica sentano le prede più comuni per i nostri arenili, perciò sarà lità” tutta particolare che non bene vedere come fare a rendere più interessanti e divertenti le può essere assolutamente connostre uscite di pesca senza fusa con la pesca a fondo tradiperderci in sogni che pochissizionale la quale, non prevedendo l’utilizzo di attrezzi specimo o poco hanno di reale. Gli fici e vette intercambiabili, pur impegni di lavoro, la vita fregarantendo in talune situazioni netica, l’impossibilità oggettiva buone doti di sensibilità, finisce per molti di ritrovarsi nel posto

qui non si parla di

da veri esperti

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LA PRIMAVERA è ORMAI ALLE PORTE E IL VERO PESCATORE DEVE ESSERE SEMPRE UN PASSO AVANTI. QUINDI, STUDIAMO SISTEMI E STRATEGIE PER PORTARE NEL CARNIERE anche LE prime MORMORE.

giusto al momento giusto, sono tutti aspetti del nostro modo di vivere che lasciano poco spazio alle possibilità di dedicarsi in maniera specifica alla ricerca della cattura esaltante. Certo, sarebbe bello avere sempre a disposizione tutto il tempo da dedicare alla ricerca di una spigola gigantesca. Ma la realtà è che molte volte “scappiamo” dal lavoro, frettolosamente ci procuriamo le esche e sempre di corsa siamo lì, sulla spiaggia, magari senza troppe pretese ma con la speranza che almeno le nostre belle mormore si facciano vive. E sicuramente riusciremo a rilassarci, poi il resto si vedrà.

Aspettando la primavera Notoriamente questa stagione coincide con l’inizio del periodo favorevole per la pesca alle mormore. La pescosità, nel mese di aprile in particolar modo, dipenderà ancora molto da come si presenterà la stagione, ovvero se si mostrerà sufficientemente mite o se conserverà ancora caratteristiche invernali. In linea di massima l’attività dei pesci in questi pe-

Attrezzatura pensata Canne con vette per l'occasione intercambiabili e mulinelli

P

escare a tutte le distanze desiderate, conservando doti di massima sensibilità alle tocche, risulterà determinante. Per esempio, con mare calmo potremo pescare a circa 100 metri dalla riva con un piombo da 50 grammi e la vetta leggera. Mentre durante una scaduta sarà sufficiente un piombo di 70 grammi e la vetta più pesante per acquisire la dovuta stabilità in pesca. Sicuramente i piombi pesanti resteranno solo un ricordo, tanto più che per la pesca alle mormore non avremo la necessità di ricorrere a inneschi particolarmente impegnativi e pesanti. Presupponendo l’impiego di canne specifiche da beach ledgering, ovvero con tre vette intercambiabili con diversa sensibilità e tre diverse portanze, vediamo allora come predisporre i nostri mulinelli, che non

potranno essere troppo grandi. Tanto per fare qualche esempio potrebbe fare al caso nostro lo Zebco Match 50, il Ryobi Prosection 3000, l’Aero Spheros 4000, come pure il Mitchell 650. Sarà importante, però, che questi siano corredati di bobina doppia, su una delle quali sistemeremo un buon monofilo dello 0,20 con shock leader dello 0,25 da impiegare con la vetta più leggera. Sull’altra imbobineremo un trave dello 0,23 o anche 0,25 con shock leader 0,30-0,35, ovviamente da impiegare quando ricorreremo alla vetta pesante o a quella media. Così operando saremo sempre in grado di ottenere i migliori risultati in fatto di distanza di lancio e sensibilità. Soltanto sulla spiaggia, e dopo aver valutato le condizioni del mare, faremo le scelte più opportune in fatto di piombi e vette.

piccoli a doppia bobina

Surfcasting Mania | 85


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