ammutinamento
U Carp fishing Mania
Cerca in edicola il mensile tutto dedicato alla pesca delle grandi carpe: firme di prestigio e un bellissimo omaggio per chi si abbona!
SPINNING mania
Il mensile più completo per gli amanti della pesca con le esche artificiali in mare e in acqua dolce: i più grandi esperti e un fantastico regalo per chi si abbona!
no dei privilegi di chi dirige una rivista di pesca (non parliamo delle responsabilità, perché sono molte di più) è poter disegnare il volto del giornale che andrà in edicola con largo anticipo, accordandosi con i collaboratori affinché si riesca a fare un lavoro organico, senza che la bilancia degli argomenti pesi da una parte o dall’altra, godendo delle novità proposte dalle nostre “penne” prima di tutti. In poche parole, la redazione e il direttore in particolare leggono il giornale mentre si fa, tanto che, quando è in edicola, stanno già leggendo quello successivo. In genere si riesce a tenere tutto sotto controllo, distribuendo compiti o interpretando desideri, affinché ci sia sempre una grande diversità di argomenti da proporre a voi lettori. Questa volta, invece, è capitata una di quelle vicende che nelle redazioni ogni tanto arriva come un fulmine a ciel sereno. Potremmo ribattezzarla “ammutinamento inconsapevole”, ovvero quando per le ragioni più disparate ognuno dei valenti collaboratori “buca” la traccia e propone tutt’altra cosa. I casi sono due: o vai fuori dai gangheri, cosa piuttosto antipatica e controproducente per tutti, oppure ti fermi un attimo a capire perché ti ritrovi fra le mani del materiale diverso da quello che ti aspettavi. E la calma, sempre ottima consigliera (insieme alla più famosa notte), ti fa scoprire prima di tutto che, benché non te lo aspettassi, quel materiale è ottimo, vivo, fresco, reale, nato da un’esigenza diversa dalla deriva didascalica che spesso e volentieri le riviste devono imporsi, nato quindi dal responso del mare. Inutile disegnare l’architettura della rivista se chi materialmente costruisce arcate, fregi e capitelli svolge il suo compito senza l’urgenza di raccontare il vero. Il nostro compito non è costruire villette a schiera, tutte uguali, a moduli, senza nessuna variazione sul tema, bensì aspirare all’irripetibilità di una cattedrale, fatta di vissuto, di grandezza, di un simbolico richiamo a una divinità pagana che dà e toglie secondo il capriccio. Ecco, questo numero di Surf Casting Mania è nato così, dalla voglia di tutti i collaboratori di raccontare quello che il mare gli ha regalato nelle ultime sofferte esperienze. Ne vengono fuori pagine che sanno di sale e che sfrigolano come se fossero graffiate da granelli di sabbia. Questa rivista sta crescendo vistosamente e, se doveva essere un “ammutinamento inconsapevole” a dimostrarlo, ben venga anche questo. Alla malora la rigidità e viva il fuoco sacro del surf, che arde e brucia i buoni propositi editoriali. A fare da contraltare a questo caotico parto del numero 5 di Surf Casting Mania, c’è il lavoro metodico che abbiamo svolto per offrire a voi tutti un’ulteriore opportunità di sintonizzarvi sulle nostre “frequenze”. Proprio mentre state leggendo queste parole, infatti, sul web ha già fatto il suo esordio www.surfcasting-mania.it, il nuovissimo sito “gemello” della vostra rivista preferita. Non la sostituirà, questo è ovvio, ma vi offrirà l’opportunità di godere di nuovi contenuti, soprattutto multimediali, più approfondite prove-prodotto, notizie fresche e interventi di blogger che nel tempo aumenteranno di numero. Il lavoro che stiamo facendo si arricchisce e si completa con l’unico tassello mancante della nostra offerta cartacea e social, ovvero uno spazio digitale che possa funzionare da vetrina e anche e soprattutto da collettore per nuove idee, dove la partecipazione di vuoi utenti attraverso i commenti è fondamentale. Per saperne di più, per parlarci faccia a faccia, per chiacchierare insieme di questa nuova iniziativa, per trovare un feeling non più fatto solo di pagine e pixel, veniteci a trovare al Fishing Show di Bologna dal 24 al 26 febbraio. Cercateci fra gli stand e fateci sentire tutto il vostro calore.
ciao ezio! artista, uomo e amico Un grave lutto ha colpito recentemente la nostra redazione lasciando un vuoto incolmabile, non solo per la professionalità e l’estro creativo di chi se n’è andato ma soprattutto per l’uomo, l’amico, il compagno di tante scorribande di pesca o a cercar funghi, in quella natura di cui Ezio Giglioli era inguaribile innamorato, fine osservatore e perfetto interprete attraverso matite e pennelli così come arguto, generoso, divertente e vulcanico si dimostrava davanti a un buon piatto o a un buon vino. Ciao Ezio, i tuoi disegni ci mancheranno. Ma soprattutto ricorderemo sempre la tua verve, i tuoi aneddoti, la tua forza e il tuo contagioso ottimismo.
Giulio Marcone
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avvisatore multifunzione
mastersurf
Dal “covo” di Fabrizio Gisarella un fai-da-te per vedere le abboccate
24 il compound delle nuove onde
Dalla lettura del mare alle esche da far scivolare sull’amo. In praticolare le esce combi, quelle che “due in uno”...
ascoltiamo il pascolo
Il rumore di fondo che preannuncia il predatore è il primo segnale da cogliere
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a caccia di spigole
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Una caletta, quattro pescatori, mare formato, vento teso e frontale... il report di una pescata al limite Surfcasting Mania | 3
SURF CASTING Mania
Anno II - N. 5 - Febbraio 2012 direttore responsabile Giulio Marcone giulio.marcone@pentapress.it In redazione: Fabio Marotta, Paolo Meneghelli Impaginazione e dtp: Red Art di Paola Pogliani
LE RUBRICHE PER APpROFONDIRE scegliamo il filo
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Da quelli per i finali a quelli da bobina, fino ai travi
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Hanno collaborato: Vittorio Azzano, Pasquale Barnabà, Emilio D’Amato, Fabrizio Gisarella, Rosa La Candia, Stefano Marconi, Sandro Meloni Foto di copertina: Rosa La Candia Foto: Vittorio Azzano, Pasquale Barnabà, Emilio D’Amato, Fabrizio Gisarella, Rosa La Candia, Giulio Marcone, Claudio Martelli, Sandro Meloni
mal d’africa
Le dritte su dove, come e quando andare a tentare le catture da surf oceanico
Disegni e computer graphics: Ezio Giglioli DIREZIONE E REDAZIONE Via Garberini, 18 - 27029 Vigevano (Pv) Tel. (+39) 0381 29.001 - Fax (+39) 0381 29.006
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PUBBLICITà Davide Morino (Responsabile commerciale) Tel. (+ 39) 348 12.19.449 davide.morino@pentapress.it
96 la ricetta del mese
EDITORE: PENTA PRESS S.R.L
surf news
La gazzetta del surfcaster italiano con curiosità dall’Italia e dal mondo
Sede legale: Via Savona, 123 20144 Milano Publisher: Riccardo Zago riccardo.zago@pentapress.it Responsabile di produzione: Andrea Carpani andrea.carpani@pentapress.it DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 66.03.01 - Fax (+39) 02 66.03.03.20 STAMPA PUNTOWEB S.r.l Via Var. di Cancelliera, snc 00040 Ariccia (Rm) Tel. (+39) 06 93.49.721 - Fax (+39) 06 93.49.72242
Pubblicazione mensile registrata al Tribunale di Milano il 27.06.2011 con il numero 357 Sped. Abb. Post. 45% Milano Tassa Riscossa Cpm Roserio
Una copia Euro 5,50 Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche solo parziale di testi, fotografie e disegni, se non espressamente autorizzati da Penta Press S.r.l. titolare del Copyright. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito su qualsiasi opera, editata su qualsiasi supporto anche multimediale, della Penta Press S.r.l. Tutto il materiale inviato alla redazione non verrà restituito, salvo precedenti accordi. INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI (Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003) Il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 ha la finalità di garantire che il trattamento dei Vostri dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Vi informiamo, ai sensi dell’art. 13 del Codice, che i dati personali da Voi forniti, ovvero altrimenti acquisiti nell’ambito dell’attività da noi svolta, potranno formare oggetto di trattamento per le finalità connesse all’esercizio della nostra attività. Per trattamento di dati personali si intende la loro raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, diffusione, cancellazione, distribuzione, interconnessione e quant’altro sia utile per l’esecuzione del servizio, compresa la combinazione di due o più di tali operazioni. Il trattamento dei Vostri dati per le finalità sopraindicate avrà luogo prevalentemente con modalità automatizzate e informatiche, sempre nel rispetto delle regole di riservatezza e di sicurezza previste dalla legge e con procedure idonee alla tutela delle stesse. Il titolare del trattamento dei dati personali è PENTA PRESS S.r.l., con sede legale in Milano, nella persona del legale rappresentante; responsabili del trattamento sono i dipendenti e/o professionisti incaricati da PENTA PRESS S.r.l., i quali svolgono le suddette attività sotto la sua diretta supervisione e responsabilità. Il conferimento dei dati personali da parte Vostra è assolutamente facoltativo; tuttavia l’eventuale Vostro rifiuto ci rende impossibile l’esecuzione di alcun adempimento contrattuale. I dati o alcuni di essi, per i fini di cui dianzi, potranno essere comunicati a: società appartenenti al medesimo gruppo societario di cui fa parte PENTA PRESS S.r.l.; soggetti esterni che svolgano funzioni connesse e strumentali all’operatività del Servizio, come, a puro titolo esemplificativo, la gestione del sistema informatico, l’assistenza e consulenza in materia contabile, amministrativa, legale, tributaria e finanziaria; soggetti cui la facoltà di accedere ai dati sia riconosciuta da disposizioni di legge o da ordini delle autorità. Un elenco dettagliato dei predetti soggetti è disponibile presso PENTA PRESS S.r.l. Vi informiamo, inoltre, che potrete consultare, modificare, opporVi o far cancellare i Vostri dati o comunque esercitare tutti i diritti che Vi sono riconosciuti ai sensi dell’art. 7 del Codice, inviando una lettera raccomandata a PENTA PRESS S.r.l. agli indirizzi sopra indicati. Se volete consultare il testo completo del Codice in materia di protezione dei dati personali, visitate il sito ufficiale dell’Autorità Garante www.garanteprivacy.it.
88 italcanna fireball s1
Una prova dura, vera, cattiva per un gioiellino tra le rip ibride... tutti i dati raccolti in spiaggia
PAROLA AGLI ESPERTI 6 La posta dei lettori underwater 18 Come cacciano i pesci piatti Rubrica nodo 34 Jansik special per gli occhielli terminali da ricerca 36 Un bi e un tri amo Due per la regina 70 Inneschi per le grosse mini report 84 A gronghi sotto la neve
9
underwater
A pesca col professore a lezione da Stefano Marconi
FLAT
La lente di ingrandimento della scienza I SEGRETI DEL MARE SPIEGATI DAL PROF
FISH
Cacciano così
Pesci piatti, i flatfish, e comportamenti predatori: saperne di più su questi “eclettici” del mare può aiutarci a studiare strategie mirate per prenderli. Chi non desidera un rombo in canna? Ancora una volta corre in nostro aiuto la scienza
18 | Surfcasting Mania
La rubrica di Marconi prende ispirazione anche da voi chiedeteci sulla fan page cosa vi piacerebbe sapere www.facebook.com/SurfManiaMag
C
I flatfish e l’ alimentazione I pesci piatti appartengono all’ordine dei Pleuronectiformes, dal greco “nuotatori su di un lato”. Quest’ordine include circa 520 specie (Nelson, 1976), sopravvissute grazie a un forma di adattamento legata alla vita bentonica sul fondo. Hanno quindi sviluppato il proprio corpo in modo tale che una parte, detta lato cieco, possa adagiarsi sul fondale, e hanno “trasferito” i propri occhi nella parte superiore del corpo, modificando inoltre il properché combattivo e anche prio apparato boccale. I pesci piatti, infatti, rispetto agli altri pesci, che sono effettivamenmostrano un’asimmetria te piatti, siamo tutti portati a bilaterale morfologica che di pensare che si cibino quasi fatto condiziona il loro modo esclusivamente sul fondo... di alimentarsi e di cacciare. ed è in parte vero, anche se E allora ecco una domanda: i esistono delle importanti ecpesci piatti mangiano proprio cezioni. Ma sul fondo, a concome tutti gli altri? Alcuni tatto con il substrato, come scienziati hanno addirittura fanno a identificare le loro esaminato i tempi e le modaprede e quindi anche i nostri lità di apertura dell’apparato bocconi a loro destinati? ome potrete già capire dal titolo questa volta ci discostiamo un po’ dalle prede abituali del surfcaster italiano. In queste pagine metteremo sotto la lente di ingrandimento i pesci piatti, come le sogliole, il pesce rombo e la platessa. Accenneremo soltanto alle razze, ripromettendoci di parlarne al più presto, perché appartengono a un superordine diverso e “vogliono” un capitolo dedicato. Vista la forma di questi
Finalmente il sito ufficiale della rivista è on line sarà lo spazio per andare “a pesca insieme” www.surfcasting-mania.it
una preda agognata da qualsiasi surfcastman: il rombo chiodato è il vero protagonista di queste pagine che, per chiarezza espositiva, comprende anche specie che in realtà capitano sui nostri inneschi senza essere “cercati”. Nella foto, il lettore Marco Leoni di Anzio.
quello + ricercato è sempre il rombo
molto buono
boccale di questi pesci, ma nonostante questo possa essere interessante quello che più ci interessa da pescatori è proprio come fanno a trovare il cibo e come riescono a nutrirsi...
Razze pianeta a parte Sfruttano un organo elettrico proprio come i loro “parenti stretti” squali
L
e strategie di caccia della razze cambiano drasticamente rispetto agli altri pesci piatti anche in ragione del fatto che questi pesci appartengono alla famiglia dei Condroitti, pesci con scheletro cartilagineo che hanno come antenato ancestrale lo squalo. Questi pesci, infatti, come gli squali posseggono un organo elettrico in grado di recepire sia la direzione di nuoto, anche a prescindere dall’utilizzo degli altri sensi, sia i movimenti di eventuali prede. L’organo elettrico sarà quindi insieme alla vista uno dei sensi utilizzati da questi animali durante la
ricerca del cibo. Gli occhi, situati sulla sommità dorsale del capo, hanno la palpebra inferiore e talvolta può essere presente una palpebra detta “membrana nittitante”, con funzione protettiva e la cui morfologia è speciespecifica. Gli occhi hanno un’organizzazione simile a quella di tutti gli altri vertebrati, anche se la loro vista è modesta e tutto il potere diottrico è affidato al movimento del cristallino. In posizione di riposo l’occhio è accomodato per la visione da lontano; esiste un muscolo protrattore che permette lo spostamento in avanti del cristallino per la messa a fuoco
di oggetti vicini (Padoa, 1984). In mediterraneo sono presenti diverse specie, ciascuna con una propria collocazione in ragione del proprio habitat legato più
che altro alla profondità. Questa diversificazione fa in modo che le razze abbiano diete anche molto diverse. Ma cosa mangiano... lo vedremo la prossima volta!
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post it
Appunti sulla serbidora parola di sandro meloni foto di Franco scarnera
VeritĂ , fatti, leggende e previsioni Il padre del surf italiano (si) racconta
La nikita del mare italcanna
fireball s1
a è la voltresa, rp di una sona che non n di una caa nei negozi ma e, t r si acquisttamente dal matto e viene dirue onde. Ecco tuci, tra le slo che ha da dir el quel surf e d Una l e d e m in no embrerebbe s casting.rinella... ma con signo attributi! gli
88 | Surfcasting Mania
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Invia le tue domande a Sandro Meloni: risponderà sulla rivista per farlo puoi mandare una mail oppure iscriverti alla fan page redazione.surf@pentapress.it - www.facebook.com
Q
uando il corriere suona alla porta, firmo la bolletta ed entro in casa con il lungo cartone. Salvo poi precipitarmi di nuovo per le scale… «Guardi, attenda, vorrei aprire la confezione
davanti a lei; secondo me si sono ciulati il contenuto... l’imballo è troppo leggero». Lui mi guarda infastidito, ma rimane lì ad osservare. Sbrano il cartone e ficco dentro la mano, sento qualcosa, sembrano gli spinotti... ma sì, la canna c’è. Arrossisco un poco, gli chiedo scusa. Finalmente tra le mani Lei, la canna, è nella sua custodia in tela, anzi, un lato in tela e uno in plastica trasparente. È proprio da quest’ultimo che ne colgo le sezioni, veramente irrisorie, praticamente ridicole per una canna a ripartizione con tetto di potenza da 150 grammi. La FireBall S1 è la più potente della serie (la S2 si differenzia per una punta più tenera e una potenza in pendulum di 120 grammi) ed è definita una robusta canna da pesca con dorso capacità differenziate, in pendulum e ground. È tanto che desideravo metterci le mani sopra. Mi incuriosiva per il taglio nettamente diverso dalle canne di categoria prodotte dalla gloriosa fabbrica di Segromigno in Monte. Pensavo a una canna la cui collocazione fosse a metà tra le leggerissime rod bass da 3 oz e le 4/6 oz tipiche da surf; a prima vista, però, questa è più simile alle prime che non alle seconde.
Esempi dal passato Un primo dubbio però, me lo levo subito; al di là dell’impressione visiva, la S1 possiede cavalli sul manico e potenza sin sul vettino; la piega statica una volta assemblata, dà un responso stupefacente. Frutto indiscusso di ottimi materiali, ben più prestanti di quelli cui eravamo abituati. Chissà perché noi surfcastman abbiamo l’abitudine di non leggere le etichette… mi sarei risparmiato lo stupore. Sulla S1 c’è scritto infatti carbonio alto modulo. Predili-
poter accumulare potenza… e per questa, ci vuole “sezione”. I veterani ricorderanno, infatti, il meraviglioso ingresso tra le rip&rot, circa ventotto anni fa, della gloriosa HPB MF 12 feet, una canna sottile (per l’epoca) e leggerissima, frutto del whisker che induriva a “cravatta” la potente elasticità del fusto, per lo più con una cima sensibilissima. Ebbene, nonostante la potenza dichiarata (4/6 oz), numerosi furono, in pendulum, i crack a pesca appena sopra l’imbracciatura, frutto dei 175 grammi e/o dei 150 lanciati con drop lunghi. Nelle pieghe esasperate, infatti, quel manico smetteva di accumulare potenza di colpo (troppo di
giamo le mani e le sensazioni che la canna trasmette a quest’ultime, ma questo può avvenire soltanto nell’utilizzo pratico; non siamo viceversa preparati a dire la nostra in un esame sommario, a casa, con la canna smontata e,
ecco una sorpresa
piega da favola alto, non chiude mai
niente errori soprattutto, senza un benedetto peso di riferimento sul vettino. Anzi, il fatto che la canna, con sezioni sul manico nell’ordine dei 20 millimetri, possieda una simile rapidità e tale potenza di lancio, a me personalmente fa venire i brividi… Subentra l’incognita del progetto: una canna a ripartizione, pur nella sua progressiva rigidità, deve
colpo), spezzandosi. Nei casi migliori, si aveva una deformazione tra arco e vetta, il quale creava la più visibile delle “spine”. Capimmo solo dopo come utilizzarla e ne fummo entusiasti; quella canna doveva accompagnare le esche senza “colpire” il manico, e cioè una volta carica doveva essere rilasciata senza ulteriore spinta. Era nata per erogare la massima spinta con buona facilità, ma senza aggiungere null’altro. Giustamente, direi, in quanto a pesca una canna da pedana affatica di più il pescatore, senza tra l’altro associare nessun incremento in termini di distanza.
p r e dato r
Sulla punta della piramide le dritte di
emilio d’amato
Prima il
pascolo
Sottofondo 60 | surfcasting Mania
orecchie tese
liquido
Un servizio dedicato ai predatori senza nemmeno l’ombra di uno... non è una contraddizione ma una sottile provocazione: lanciare alla cieca e senza studio una paratura da “primo anello” ha spesso come risultato un carniere vuoto. Studiare il pascolo, invece, ci fa cogliere i segnali che altrimenti avremmo perso, indifferenti a quel rumore di sottofondo che precede l’entrata in scena di un predatore. Ouverture di grufolatori e suite di cacciatori!
Surfcasting Mania | 61
Hook it!
Calamenti per lo strike le ricerche della redazione
Travi, snodi, finali, configurazioni Quando si dice “l’ultimo metro”
Bi-amo da distanza
Compatto e semplice La praticità inglese al servizio di una pesca impegnativa, anche controvento girella 60 lb
girella 15 lb perlina molla
silicon crimp
80 cm di 0,28
Frutto dell’ingegno inglese e della loro passione per i pesci piatti, ecco un terminale tosto che viaggia anche a distanza...
2 ottime soluzioni
180 cm di 0,60
U
tratti di mormore di taglia o di classici da ricerca, che garanna volta in spiaggia ogni squali, il concetto non cambia. tiscano comunque una discreta surfcastman si vede mobilità se fatti lavorare in Nell’appuntamento di questo costretto a operare una condizioni di corrente laterale mese vogliamo presentarvi scelta che spesso condiziona, appena sostenuta oppure nelpositivamente o negativauna soluzione molto interessante, ideata dai maestri inglela corrente di reflusso della mente, il risultato dell’intera risacca, magari dotati di una battuta. Scegliere di esaltare la si, che nasce espressamente naturalezza dell’esca attraverper la ricerca dei flatfish, piccola porzione di pop-up so la mobilità e la sensibilità, ovvero i pesci piatti, obietper meglio bilanciare inneschi medi rappresentati da grossi arrivare in qualsiasi modo alla tivo di tantissimi pescatori d’Oltremanica che li cercano anellidi (americano) oppure massima distanza, cercare di piccoli filetti di pesce ottimizzare il tempo di sosta delle esche azzurro. Non si tratta di in acqua per catturare nulla di trascendentale, una soluzione inglese il maggior numero di pesci possibili? Scelta all’italiano di un nostro all’insegna della semplicità e della speciadifficile che, ci teniamo a dirlo, non ha nulla lizzazione, un classico a che spartire con l’abi-amo reso particolare soprattutto dalle grandi baie da una serie di accessori che gonismo e le competizioni di pesca dalla spiaggia ma che sabbiose nelle prime due ore lo rendono tremendamente inevitabilmente deve tener di bassa marea, dopo l’apice di funzionale e che in tutte quelle conto che maggiore sarà il massima. Gli inglesi hanno la situazioni in cui ci troviamo numero di pesci che catturenecessità di coniugare la masa dover pescare controvento sima distanza in un calamento risulta un prezioso alleato per remo e maggiore sarà il divercatturare qualche pesce in più! timento, in qualsiasi caso... si con terminali medi, quelli
silicon crimp Aberdeen N. 2 cascade swivel molla
silicon crimp
80 cm di 0,28
dall’inglesismo
Aberdeen N. 2
supercampione
Impact Breakaway
36 | Surfcasting Mania
Prova il bi-amo d’Oltremanica e il tri-amo di Paolicchi e poi posta un reportino sulla nostra fan page www.facebook.com/SurfManiaMag
Il sito di Surfcasting Mania è on line! Corri a vederlo il nuovo spazio dedicato agli amanti della pesca dalla spiaggia www.surfcasting-mania.it
Il Tri-amo di Paolicchi
Quando non si sa che pesci prendere, è proprio il caso di dirlo, si sfodera un tuttofare che pesca tutto e ovunque
P
aolo Paolicchi, la leggenda dell’agonismo spiaggia italiano, inarrivabile per molti anni anche sui campi di lancio tecnico, miglior surfcastman d’Europa per quattro anni, campione italiano, campione del mondo, commissario tecnico della nazionale, uno di quelli che nemmeno i leggendari portoghesi vorrebbero mai avere nel proprio settore, uno di quelli che picchia duro sulle canne e quando c’è da andare lontano gli stanno dietro in pochi. Paolo è famoso per essere uno dei pochi a guardare il mare e realizzare tutto in spiaggia, terminali e legature degli ami compresi. Pochi tecnicismi, inutili complicazioni deleterie all’azione di pesca a favore di una essenzialità disarmante che, a forza di risultati, ha dimostrato di pagare molto di più rispetto alle sofisticherie dell’ultima ora. Paolo è una persona acuta, “veloce con gli occhi”, che quando non conosce la spiaggia o quando non sa su quale pesce impostare la pescata, cerca di capire cosa fare utilizzando un tri-amo tremendamente efficace, in grado di produrre una quantità di catture impressionante sia su specie di fondo sia su quelle di galla. Si tratta di un trave lungo 1,80 metri, misura che con le nuove attrezzature è facile da gestire con un drop intorno ai 2,2 metri, e tre braccioli con una progressione particolare “30-6090”. Per Paolo un bracciolo da
30 centimetri è molto corto, da utilizzare sia nella pesca “a terra” (di fondo) che per quella ai pesci di mezz’acqua se dotato di un pezzo di popup e che, all’occorrenza, può essere allungato a 60 oppure addirittura a 90 centimetri. Il bracciolo centrale è un po’ un tuttofare e, se servisse, è
possibile allungarlo di altri 30 centimetri. Quello più lungo, infine, ha la classica posizione “pescatore”, destinato a tutte le specie di fondo e alla ricerca di qualche cattura di taglia. Un calamento molto versatile in grado di catturare dalla mormora alla boga in tutte quelle situazioni in cui non sappiamo cosa fare.
Questo non ha preferenze Dal pescante a quello per i pesci di galla
girella a barilotto
30 cm
nodino - perlina sfera Stonfo 4 vie
60 cm 90 cm
sgancio rapido
150 g
Surfcasting Mania | 37