SFOGLIA SURF CASTING MANIA N 3

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e chi se ne frega...

L Carp fishing Mania

Cerca in edicola il mensile tutto dedicato alla pesca delle grandi carpe: firme di prestigio e un bellissimo omaggio per chi si abbona!

SPINNING mania

Il mensile più completo per gli amanti della pesca con le esche artificiali in mare e in acqua dolce: i più grandi esperti e un fantastico regalo per chi si abbona!

a pagina dell’editoriale è sempre l’ultima a essere approvata e mandata in stampa. Per chi tiene le fila di una rivista diventa un momento intimo di riflessione su quanto è stato fatto per un mese intero, su quello che ha funzionato e su quello che invece ha trovato qualche ostacolo sul percorso. Anche gli ostacoli, però, hanno il loro fascino: corroborano l’animo, mettono alla prova il carattere, rendono viva e frizzante l’esperienza. Il progetto Surf Casting Mania sta prendendo una sua forma. Come ogni cosa che ha a che fare con la parte più emozionale dell’uomo, le passioni forti e innate e le voglie che non puoi zittire, mettere insieme il meglio che un gruppo di uomini e donne può regalare alla cerchia di voi lettori è un’impresa che stanca, è vero, ma è una linfa vitale della quale difficilmente si può fare a meno. Si parte con un’idea precisa, si cerca di gestire uomini e idee in griglie definite e rigide per non sbandare e non deviare dall’indirizzo studiato sulla carta. Poi l’evidenza ti mette di fronte a un bivio: vuoi degli automi oppure esseri pensanti? Ed ecco che ti ritrovi a scegliere la strada più rischiosa, pensi sia meglio lasciare un po’ la briglia sciolta, ti rendi conto che far fluire il liquido caldo dell’emozione sia l’unica strada percorribile per avere tra le mani una rivista vera, fatta di penne che, al di là della sapienza tecnica ormai acclarata, sappiano vivere questo mondo con carattere, con quello sguardo particolare che hanno coloro che non si accontentano di sapere ma vogliono anche raccontare. E chi se ne frega se si fa e si disfa con la velocità di un colpo di vento, chi se ne frega se i programmi vengono scompaginati, se quello che sembrava certo fino a due giorni prima non lo è più. Prendiamo quel geniaccio di Meloni. Ma cosa dovrei dire a uno che, quando lo leggi, senti il profumo di un surf che viene da lontano, da quando si andava in spiaggia con le tute da sci multicolori e si manovravano attrezzi che pesavano chili. Leggi un trattato sul nuovo mare che noi surfcaster siamo costretti ad affrontare da qualche anno e non puoi che convenire su un punto: questo la sa lunga, ma lunga tanto. E chi se ne frega se scrive chilometri di pagine e ti costringe ai salti mortali per far stare dentro tutto. E cosa dovrei pensare di Pasquale Barnabà. Cosa dovrei dire a uno che gli dici: mi piacerebbe pubblicare qualcosa sulle spigole oppure sulle lampughe e torna due giorni dopo con un servizio completo dove ci sono entrambe? E chi se ne frega se per fare una foto in più non sia mai... A questo tizio il mare gli scorre nelle vene. Quale appunto fare a Fabrizio Gisarella? A uno che viene spinto solo ed esclusivamente dalla passione e dal ritmo del mare non puoi chiedere altro che raccontare quello che gli passa per la mente. E chi se ne frega se non è quasi mai quello che passa per la mente a te. Rosa La Candia ha forse qualcosa che posso rimproverarle? Una che riesce a parlare di pesca pescata e subito dopo di attrezzatura con la stessa disinvoltura con la quale io accendo la seconda sigaretta di questo martedì mattina ha qualcosa in più. Certo, mi fa impazzire con i testi scritti su Text edit e non su Word... E chi se ne frega! Emilio D’Amato, il nostro nuovo autore, mi manda foto piccole come un francobollo? E chi se ne frega: il servizio che pubblichiamo a sua firma è un tassello importante del percorso fatto di esperienza e studio che la nostra rivista si propone di percorrere... e tanto mi basta. E infine, chi se ne frega se Vittorio Azzano, il più amato e il più odiato del surf casting italiano, per tre giorni non risponde al telefono e poi per altri tre ti chiama lui ininterrottamente? Cosa vuoi dirgli se, quando scrive, è capace di farti emozionare? Leggendo il sommario del suo articolo sull’Alto Adriatico, alla fine ho dovuto respingere un groppo alla gola. Mi ha commosso. Questa è la squadra di Surf Casting Mania. Ci siamo scelti, ci siamo cercati, con diffidenza ci siamo conosciuti. Questa rivista doveva nascere. Era scritto. Ora lo so.

Giulio Marcone



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le nuove onde

inserto da staccare

Il “nostro” mare è cambiato e le strategie per affrontarlo pure...

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lampughe e spigole “tele”

La regina e la freccia verde con un singolare accorgimento galleggiante

tre spiagge in alto adriatico: filtri, brussa, borsetti

Sulla sabbia meno conosciuta della nostra penisola ci sono tre pocket beach dove mettere alla prova le proprie capacità tecniche

il combattente fra le onde

Un’esauriente disamina sul comportamento del sarago maggiore, sulle tecniche e sui momenti migliori per farne bottino. Quando il mare ruggisce, a zonzo c’è lui...

alto adriatico

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Un viaggio ipotetico da Ravenna fino all’Istria per conoscere un mare dimenticato

arriva la regina

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Uno studio approfondito e supportato da lunghe esperienze in spiaggia: ecco come trovare il momento e il punto più propizi per intrcettare le spigole più grosse

Surf casting Mania | 3


SURF CASTING Mania

Anno I - N. 3 - Novembre 2011 direttore responsabile Giulio Marcone giulio.marcone@pentapress.it

LE RUBRICHE PER APpROFONDIRE l’ittiologo pescatore

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Sarago e periodo di riproduzione: i dati per capire i suoi spostamenti e le sue abitudini

Consulenza: Vittorio Azzano In redazione: Fabio Marotta, Paolo Meneghelli Impaginazione e dtp: Red Art di Paola Pogliani Hanno collaborato: Pasquale Barnabà, Emilio D’Amato, Fabrizio Gisarella, Rosa La Candia, Stefano Marconi, Sandro Meloni Foto di copertina: Vitorio Azzano Foto: Vittorio Azzano, Pasquale Barnabà, Emilio D’Amato, Fabrizio Gisarella, Rosa La Candia, Giulio Marcone, Claudio Martelli, Sandro Meloni Disegni e computer graphics: Ezio Giglioli

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nessuno nasce imparato

Tutto quello che bisogna sapere per il primo acquisto di canne e mulinelli

DIREZIONE E REDAZIONE Via Garberini, 18 - 27029 Vigevano (Pv) Tel. (+39) 0381 29.001 - Fax (+39) 0381 29.006

6 world fishing 70

PUBBLICITà Davide Morino (Responsabile commerciale) Tel. (+ 39) 348 12.19.449 davide.morino@pentapress.it

96 la ricetta del mese

EDITORE: PENTA PRESS S.R.L

surf news

La gazzetta del surfcaster con curiosità dall’Italia e dal mondo

Sede legale: Via Savona, 123 20144 Milano Publisher: Riccardo Zago riccardo.zago@pentapress.it Responsabile di produzione: Andrea Carpani andrea.carpani@pentapress.it DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 66.03.01 - Fax (+39) 02 66.03.03.20 STAMPA MEDIAGRAF S.p.A Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (Pd) Tel. (+39) 049 89.91.511 - Fax (+39) 049 89.91.501 Pubblicazione mensile registrata al Tribunale di Milano il 27.06.2011 con il numero 357 Sped. Abb. Post. 45% Milano Tassa Riscossa Cpm Roserio

Una copia Euro 5,50 Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche solo parziale di testi, fotografie e disegni, se non espressamente autorizzati da Penta Press S.r.l. titolare del Copyright. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito su qualsiasi opera, editata su qualsiasi supporto anche multimediale, della Penta Press S.r.l. Tutto il materiale inviato alla redazione non verrà restituito, salvo precedenti accordi. INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI (Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003) Il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 ha la finalità di garantire che il trattamento dei Vostri dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Vi informiamo, ai sensi dell’art. 13 del Codice, che i dati personali da Voi forniti, ovvero altrimenti acquisiti nell’ambito dell’attività da noi svolta, potranno formare oggetto di trattamento per le finalità connesse all’esercizio della nostra attività. Per trattamento di dati personali si intende la loro raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, diffusione, cancellazione, distribuzione, interconnessione e quant’altro sia utile per l’esecuzione del servizio, compresa la combinazione di due o più di tali operazioni. Il trattamento dei Vostri dati per le finalità sopraindicate avrà luogo prevalentemente con modalità automatizzate e informatiche, sempre nel rispetto delle regole di riservatezza e di sicurezza previste dalla legge e con procedure idonee alla tutela delle stesse. Il titolare del trattamento dei dati personali è PENTA PRESS S.r.l., con sede legale in Milano, nella persona del legale rappresentante; responsabili del trattamento sono i dipendenti e/o professionisti incaricati da PENTA PRESS S.r.l., i quali svolgono le suddette attività sotto la sua diretta supervisione e responsabilità. Il conferimento dei dati personali da parte Vostra è assolutamente facoltativo; tuttavia l’eventuale Vostro rifiuto ci rende impossibile l’esecuzione di alcun adempimento contrattuale. I dati o alcuni di essi, per i fini di cui dianzi, potranno essere comunicati a: società appartenenti al medesimo gruppo societario di cui fa parte PENTA PRESS S.r.l.; soggetti esterni che svolgano funzioni connesse e strumentali all’operatività del Servizio, come, a puro titolo esemplificativo, la gestione del sistema informatico, l’assistenza e consulenza in materia contabile, amministrativa, legale, tributaria e finanziaria; soggetti cui la facoltà di accedere ai dati sia riconosciuta da disposizioni di legge o da ordini delle autorità. Un elenco dettagliato dei predetti soggetti è disponibile presso PENTA PRESS S.r.l. Vi informiamo, inoltre, che potrete consultare, modificare, opporVi o far cancellare i Vostri dati o comunque esercitare tutti i diritti che Vi sono riconosciuti ai sensi dell’art. 7 del Codice, inviando una lettera raccomandata a PENTA PRESS S.r.l. agli indirizzi sopra indicati. Se volete consultare il testo completo del Codice in materia di protezione dei dati personali, visitate il sito ufficiale dell’Autorità Garante www.garanteprivacy.it.

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Due comuni accessori che nulla hanno a che fare con la pesca si dimostrano uno snodo e una clip formidabili

spotlight 94 Un occhio al mercato knot area 32 Il nodo di Crowford milo impulse beach mk2 78 La sottilissima con “portamento”

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o n the t h e bank bank on

Le strategie dei top angler dietro il tripode di

Fabrizio Gisarella

Su tutti lui

sarago

RE dei frangenti

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diplodus sargus Ora si fa sul serio! L’autunno e le sue prime mareggiate fanno sentire il vero profumo del surf casting: vento, mare formato e pesca estrema. E quando si parla di surf puro arriva lui, il testardo, incosciente, vorace e regale sarago maggiore. Maggiore non a caso... dalla scelta dello spot all’esca, ecco un approccio semplice e vincente per il grufolatore che ama onde e correnti

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Appunti sulla serbidora parola di Sandro Meloni

VeritĂ , fatti leggende, ricordi e previsioni IL PADRE DEL SURF ITALIANO (SI) RACCONTA

Dalla lingerie alle miniclip Niente di scabroso, per caritĂ , ma solo una semplice intuizione nata da momenti che a tutto dovrebbero far pensare tranne che alla minuteria per i nostri travi. Eppure, con i gancetti dei reggiseni e delle gonne si realizzano dei perfetti miniclip e degli snodini per travi leggeri versione rip&rot


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C

hi di noi maschietti non ha mai provato a slacciare una gonna oppure un reggiseno? Si, certo, capisco che le attenzioni di quel momento siano collegate a ben altri acceleratori sublimali, che la pesca non sia al primo posto, anche perché la “preda”, per la verità, è in quel caso già nel sacco. Immaginatevi però un’altra scena. Lei ci guarda, del tutto compiaciuta, mentre in modo direi non proprio competente tentiamo di slacciare quella roba lì. Poverini, facciamo quasi tenerezza. Però è lei che poi rimane del tutto di sasso quando la lasciamo dov’è per scappare di là con la sua lingerie. Feticisti? Mah... dipende: se il fetish ha coda e branchie sì! Ci vede armeggiare con il cesto della manicure, raccogliamo le forbicine e zac… tagliamo qualcosa di piccolo, di molto piccolo, da gonna e reggiseno. Poi eccoci sfrecciare a velocità sostenuta dallo sgabuzzino al tavolo di cucina, dove depositiamo e apriamo la cassetta degli attrezzi. Ne caviamo delle pinze a becchi, traffichiamo ancora un poco, quindi ci lasciamo andare sulla spalliera e godiamo rumorosamente, finalmente soddisfatti. Nessuno è perfetto, certe tare psicologiche non sono poi in

molti a poterle vantare; vedere dei bait clip fenomenali e degli snodi piccolissimi durante il petting, capirete da voi, è da fottuti pazzi, oppure da geniacci! Poi lei comprende e si tranquillizza. Non perché ci vede normali, ovviamente, semplicemente ci riconosce. Per terminalistica leggera Ma sì, lo avrete certo già indovinato, stiamo parlando dei gancetti. Non tutti fanno al caso nostro, perché anche lì una certa evoluzione c’è stata. Dobbiamo reperire in merceria quelli in metallo, neri, della dimensione adatta, dei quali avremo bisogno nella loro completezza, con tanto di gancio e anello. Quello che ci accingiamo a realizzare, preparatevi a questo, è un light trace per rip&rot di quelli con il piombo da 100 grammi ed esca tenerissima (cannolicchio, americano, muriddu), utili a tentare con delle lunghe “passate” anzitutto quei grossi mormoroni primaverili e anche qualche spigolotto ritardatario oppure, perché no?, qualche orata dei periodi più caldi. È il momento in cui il surf vero ha fatto le valige, l’intervallo stagionale in cui

C’è un solo modo per togliersi un dubbio... chiedere! Scrivi alla redazione e ai collaboratori: ti risponderemo redazione.surf@pentapress.it

le prede di passo lasciano il campo a quelle stanziali. Il vento è mite, allegre creste si inseguono interrompendo la monotonia del fondo smeraldo, l’urlo della bobina fa da battistrada al lungo volo che attende l’esca. Poi quella lontana sensazione di mollezza: il piombo non riesce e di fatto non può mordere come vorrebbe. Il terminale rilascia in corrente il suo finale, ed ecco che i circa 60 centimetri di vela prodotti dal filo madre iniziano la loro trazione, da monte a valle rispetto alla corrente. Ci limitiamo a tenere sotto controllo quel periodico lasco del filo, aggiungendo di tanto in tanto qualche giro al mulinello, giusto per “saggiare” il vettino e dare allo stesso tempo nuova energia alla passeggiata del piombo. Lo spostamento laterale è di norma pari a 40-50 metri per un angolo di 30-35 gradi, ma il tutto è regolato dal vento, dalla profondità della spiaggia, dalla durezza del fondo, oltre ovviamente che dalla distanza di lancio. In ogni caso, consumati circa 60-70 metri sulla distanza verticale, il piombo inizia ad addentare il fondo e a far sentire il suo peso: è la

fine della “passata” e dopo qualche minuto è bene ritirare tutto e controllare. Anche in primavera Lo spirito tattico di questi tentativi è votato al dinamismo ed è praticato con voglia da numerosissimi surfcastmen da rip&rot, anche perché così estendono di qualche mese l’attività stagionale vera e propria con i fidati attrezzi. Occorre però miniaturizzare la terminalistica e rendere meno visibili gli accessori che, a questo punto, devono lavorare senza la possente copertura delle onde frangenti. Ci sono naturalmente diverse soluzioni e probabilmente, ognuno ha i suoi terminali, ma “miniclip” e “snodino” si distinguono per la loro originalità, per la funzionalità e per il costo veramente risibile. Anzi, va aggiunto che il primo va ben oltre il suo campo d’impiego, rivelandosi eccellente persino nel periodo freddo alle prese con inneschi anche da 3/0! Lo scopriremo lavorandoli insieme. Ciò di cui abbiamo bisogno, oltre ai gancetti completi, sono due pinze, di cui una a becchi piatti, e una piccola tenaglia. Servendoci delle illustrazioni, affrontiamo i seguenti passaggi.

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PREDATOR

La punta della piramide

Spigole L le dritte di

Emilio D’Amato

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La temperatura dell’acqua inizia e scendere sotto i 20 gradi. Le perturbazioni di origine atlantica si avvicendano in maniera ciclica sulle nostre spiagge. Molte delle prede canoniche dell’inverno cominciano a farsi sotto durante le mareggiate. Le spigolone d’autunno sono lì che aspettano. E la nostra malattia per le onde vince la fase letargica... 80 | surf casting Mania


la regina del freddo

God save the queen

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Hook it!

Calamenti per lo strike

Travi, snodi, finali, configurazioni quando si dice “l’ultimo metro”

pigliatutto

le ricerche della redazione

Linealonga & air bubble Due soluzioni differenti che fanno parte del bagaglio dei migliori pescatori spagnoli e portoghesi, quelli che, tanto per intenderci, vengono considerati tra i migliori beach man del mondo!

N

el numero di ottobre abbiamo inaugurato questa rubrica dedicata all’ultimo metro, quelle soluzioni che comprendono il complesso pescante: travi, snodi, finali, piccoli accessori che in determinate occasioni possono fare la differenza. Abbiamo trattato una geniale intuizione dei cugini inglesi, padri del surf casting, 30 | Surf casting Mania

ovvero il mono pulley, validissimo per i fondali più accidentati e in particolare per la pesca a grossi pesci dalle rocce. In questo appuntamento lo scenario cambia radicalmente e teatro di pesca diventano le grandi sabbie delle spiagge sul versante atlantico della Spagna e del Portogallo, ricche di prede del tutto simili a quelle a cui noi siamo abituati nel

ben più mite Mediterraneo. Vi presentiamo due calamenti con caratteristiche simili, seppure il loro impiego può definirsi meglio come complementare. Si tratta di quelle soluzioni che hanno fatto la differenza anche nei recenti campionati del mondo di Marina di Carrara: la linealonga e un monoamo da lunghissima distanza ribattezzato air bubble. Hanno la

stessa idea costruttiva: un lungo braccio in grado di sfruttare al meglio la corrente laterale, che in oceano è sempre ben tesa. La linealonga è un calamento dedicato prettamente alla ricerca a breve e a media distanza, mentre le fasce più esterne sono materia da air bubble, avendo come mira soprattutto i pesci di taglia, uno su tutti l’orata.


Conoscete le altre tre riviste della Penta Press? scopri quali sono sul nostro sito ufficiale www.pentapress.it

Pova i due terminali della scuola portoghese a casa tua e poi posta un reportino sulla nostra fan page... www.facebook.com

Linealonga

air bubble

L

I

la “mondiale” che viene dal portogallo eggenda vuole che i primi agonisti che si sono trovati impegnati in una gara di pesca di alto livello in Portogallo ancora ricordino lo stupore nel vedere i colleghi portoghesi sfoderare questa temibile arma e catturare con lo stesso bracciolo mormore, sgombri e aguglie sogghignando sotto i baffi nel vedere le facce incredule dei nostri connazionali. A fine agosto, in quel di Massa, quando c’era da prendere qualche pesce per fare classifica in una “morte biologica” generale, i portoghesi distendevano il super terminale sulla sabbia e in men che non si dica avevano un pesce in canna. Ma questa linea longa è davvero così micidiale? Se la pesca è a media e a corta distanza, il fondale uniforme e la corrente laterale poca, non c’è santo che tenga: il terminale portoghese è un autentica fuori serie per il semplice fatto che i 3 e più metri di bracciolo (anche 5), reso mobile dai flotter, presentano l’esca in un assetto che rasenta la perfetta naturalezza. I portoghesi hanno una regola: più corrente laterale c’è e più il terminale deve essere lungo, ovviamente entro i limiti del buon senso perché convintissimo, dati alla mano, che grazie a questo espediente “l’esca incontri il pesce”. Ecco svelato il mistero! La linealonga, per chiarezza è bene dirlo, non è adatta ai principianti. Per essere lanciato, infatti, va disteso sulla spiaggia e, nell’istante che precede l’entrata in acqua, andrà bruscamente frenato per ribaltare in avanti il finale e quindi una corretta entrata in pesca. Addio “staticità”!

E R IS TI C A R ATT

CHE

iva: semplice • facilità costrutt ficile • facilità d’impiego:a dif ge on • sensibilità: bu si pesca entro gli 80 metri da riva, in spiag do an qu : • è utile e per fare numero. te laterale, quando il con fondale uniform en do c’è troppa corr do serve andare molto • non è utile: quanmo an qu à, asperit icolare. fondale presenta rialte in bre; mo a una specie part lunghi e quando miella Berkley a carico garantito da 60gulibaina a; gir tro; coll • cosa serve: 1 lla n. 22; perline in ve 1 fast link; 1 microgire e. nt aspare termo restringente tr

il monoamo per le grosse prede

favorevoli apprezzeranno la facilità di realizzazione e il geniale sistema di sgancio che ci mette al riparo da noiosi dubbi derivanti da sistemi di sganciamento non ben collaudati e non sempre sicuri, mentre i contrari sosterranno che l’uso del bait clip ha senso solo in posizione ribassata (scuola inglese), vicino al piombo, affinché l’esca crei il minor attrito possibile perché “schermata” dalla scia del piombo. Dati alla mano, però, l’air bubble funziona, in particolar modo usando fili abbastanza sottili in bobina, shock leader conici, esche medie, piombi dai 125 ai 150 grammi e canne in grado di gestire senza affanni un ground ben assestato. Chi è ancora scettico si convincerà pensando all’enorme vantaggio che regala questo particolare monoamo pescatore: di fatto sostituisce le soluzioni con doppio bait clip che sappiamo essere tremendamente difficili da utilizzare a causa della delicatezza del sistema di sgancio. Basta infatti un’alga per vanificare i nostri sforzi. La possibilità di spostare il bait clip ci permette di variare molti assetti e allungare o accorciare l’amo pescatore, definizione con cui si identifica un bracciolo che lavora sotto al piombo, adattandosi a moltissime condizioni meteomarine. In ultimo, il particolare sistema di alloggiamento dell’esca solidale si può sfruttare anche con bocconi extralarge come un trancio di cefalo per la pesca al serra, anche se il massimo lo si ottiene con esche di dimensioni simili a quelle di un grosso e sanguinolento verme americano.

E R IS TI C A R ATT

CHE

iva: media • facilità costrutt mplice o: • facilità d’impieg se dia me à: tanze importanti • sensibilit iamo raggiungere dis bb do do an qu : ile ut è • taglia a fascia di lancio che mirando al pesce dido si pesca prima dellam an qu : ile ut è n o pescatore no • re con un classicoo garantito da 60 libbre; 1 possiamo raggiunge ric ca ella Berkley a o da legature; • cosa serve: 1 girire ; perline in vetro;e;fil 22 n. a ll og cr o di acciaio mi fil 1 nt fast link; stringente traspare re o rm te ra misura S. a ne ain te gu a a; mm ll co rlina in go pe ri; et im ll mi 0 0.6 da armonico Surf casting Mania | 31


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