Surgelati Magazine n. 3/2017

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SURGELATI

LA RIVISTA ITALIANA DEGLI ALIMENTI SURGELATI PER GD - GDO - DA - DISCOUNT - DOOR TO DOOR GROSSISTI - CONCESSIONARI - HORECA - DEPOSITI - DISTRIBUTORI - FREEZER CENTER - AGENTI

GIUGNO/LUGLIO ANNO 23 - N° 3/17

SURGELATO SURGELATO BIOLOGICO BIOLOGICO

Un trend destinato a crescere A A PAG. PAG. 22 22





SURGELATI sommario Attualità Ristorazione: il punto di vista del fornitore

7

Tendenze, logiche di acquisto e ruolo dei surgelati in un settore che ha ripreso a crescere

I “frozen food” in tavola

14

Cinque ottimi motivi: le ragioni per cui è assolutamente positivo integrare la dieta quotidiana con i piatti pronti surgelati

Panorama aziende 50 anni in Orogel

18

1967-2017: una lunga storia di successi nella produzione, vendita e distribuzione di prodotti surgelati ortofrutticoli… ma non solo!

Giugno/Luglio 2017

Inchiesta Surgelto biologico: un trend destinano a crescere

22

Aumenta la domanda di prodotti green, sia in Italia sia all’estero; una sfida per i produttori ma anche un’opportunità per allargare i propri mercati

Distribuzione Un futuro di opportunità

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Gruppo Gabrielli: ottima crescita del fatturato, notevoli performance del surgelato: in testa vegetali, pizze e pesce naturale, gelati in chiaroscuro

Una nuova Centrale Multi-Insegna arricchisce il panorama nazionale SIGMA e SISA hanno dato vita a D.IT-DISTRIBUZIONE ITALIANA

44 Gli indirizzi

delle aziende citate sono a pagina 66 Giugno/Luglio 2017 - Numero 3 - 5


sommario

Inserzionisti

Novità 46

Laboratorio Tortellini: lo street food rivisitato

48

Gourmet Italia: M’Ama, il buon senso in tavola

Ciclo Freddo Depur Padana Acque: i depuratori monoblocco EcoBlock

54

Hyster Xt: la potenza è di serie

56

Il paracolpi di Stommpy

58

SOCIETA’ EDITRICE

• Lutosa Italia

• Cgm

• Napoli Uno

• Co.Ma.Co.

• Olimpia Gelati

• Depur Padana Acque

• Rimini Fiera

• Dolcaria Acquaviva

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• Gourmet Italia

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• Trend Food Gourmet

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Traduzioni: Laura Loi Videoimpaginazione Grafica: Fabrizio Filippini (grafica@pubblindustria.com) Registrazione Tribunale di Pisa N° 16 del 26/6/89 Iscrizione R.O.C. n° 12077 del 13/11/2004

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SURGELATI attualità

Ristorazione: il punto di vista del fornitore La ristorazione sembra conoscere una fase positiva: a maggio 2017, secondo Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), i prezzi dei servizi di ristorazione commerciale (bar, ristoranti, pizzerie...) fanno registrare una variazione dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso mese di un anno fa. L’inflazione acquisita per l’anno 2017 si attesta sullo 0,4%. A livello generale i prezzi al consumo aumentano dell’1,4%. Si amplia la forbice tra la dinamica dei prezzi dei pubblici esercizi e quella tasso di inflazione generale per effetto dell ’incremento di quest’ultima. Ristoranti e pizzerie registrano aumenti intorno all’1%. Per la ristorazione collettiva l’anno l’incremento è dell’1,5%, dovuto perlopiù al forte incremento delle mense scolastiche e universitarie (+1,6%). Cresce anche, seppur moderatamente, il fatturato. Nel primo trimestre del 2017 l ’indice del fatturato delle imprese di ristorazione è aumentato dell ’1,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Si tratta di un valore che incorpora anche la dinamica dell ’inflazione e pertanto l ’aumento reale è più contenuto. Per capire meglio le dinamiche di questo settore, abbiamo interpellato Galdino Peruzzo, presidente di Polo spa, società specializzata nella fornitura alla ristorazione. Come sta andando il settore della ristorazione, dal vostro punto di vista?

Tendenze, logiche di acquisto e ruolo dei surgelati in un settore che ha ripreso a crescere

Il presidente di Polo Spa, Peruzzo invervistato dalla Tv locale

Stiamo crescendo in termini di fatturato e territorio commerciale, quindi molto bene. Sicuramente la ristorazione è cambiata molto negli ultimi 5/7 anni e c'è stato un grande incremento generale della professionalità, dalla cucina all'amministrazione. A mio avviso tanti ristoratori hanno sviluppato uno spirito imprenditoriale, ponendo l'attenzione su temi secondari ma di grande importanza. Mi riferisco a: promozione online dell'attività di ristorazione, gestione delle PR, arredamento della sala, rapporto col cliente, formazione dello staff di sala e di cucina e molto altro. Sono nati tanti corsi di formazione per i professionisti della ristorazione e ciò può

fare solo bene al nostro settore. Noi, per esempio, abbiamo sviluppato una partnership con Cast Alimenti per offrire ai nostri clienti una formazione di altissimo livello. Ovviamente poi ogni regione è un mercato a sé stante, ma nel complesso vediamo crescite ovunque. Spero questa crescita sia affiancata anche a formazione (e informazione corretta) su tutte le categorie di prodotti, ce n'è tanto bisogno. Soprattutto nel nostro Paese, unico per varietà enogastromiche. In quali settori della ristorazione collettiva siete operativi? E quali sono le differenze che riscon-

trate tra i vari comparti della ristorazione? La ristorazione collettiva è per noi un mondo ben conosciuto ma, al momento, rappresenta una nicchia del nostro mercato. Per affrontarla al meglio c'è bisogno di tempo e risorse dedicate che possano seguire appalti e capitolati. Oggi siamo certamente in grado di offrire prodotti e servizi alla ristorazione collettiva (e possiamo contare diversi clienti pienamente soddisfatti), ma preferiamo concentrarci su quella "tradizionale". Contiamo però nel 2018, con l'entrata in funzione del nuovo stabilimento automatizzato, di sviluppare anche questa nicchia di mercato. Sarà un'innovazione aziendale enorme per noi e ci consentirà di incrementare ulteriormente il livello di servizio e la velocità di evasione degli ordini. Chi ha, in un ristorante, il potere decisionale sugli acquisti? Lo Chef o il ristoratore, nel caso in cui non coincidano? Dipende molto dalla tipologia di locale e dagli accordi coi fornitori. Le attività più organizzate hanno accordi economici anche annuali stabiliti con la Direzione e ordini settimanali fatti dagli Chef. Altre invece, le microimprese, gestiscono l'apcontinua a pag. 8

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attualità

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provvigionamento in modo molto più "elastico". Ovviamente da parte nostra sarebbe molto meglio avere una pianificazione, ma con un mondo sempre più veloce è quasi impossibile. Per questo motivo cerchiamo di incontrare al meglio i bisogni dei clienti in 3 modi per gli acquisti: 1. agenti di vendita: sono il fulcro tra l'azienda e il cliente, dando consulenza e consigli; 2. Polo Store: la chiamo la "ristorazione del futuro", online il cliente ha piena libertà e immense possibilità di risparmio; 3. ufficio commerciale: un rapporto telefonico che perm e t te a i c l i e n t i d i a v e r e un'ulteriore consulenza e di inviare ordini. Vogliamo quindi offrire la

massima elasticità di rapporto, indipendentemente dall'interlocutore che abbiamo davanti. Grazie ad una trasparenza totale possiamo gestire rapporti commerciali di diverso tipo allo stesso tempo. Quindi, per rispondere appieno alla domanda, anche se le esigenze tra proprietà e Chef non dovessero coincidere potremmo prendere accordi con entrambe le figure e dare un servizio completamente indipendente. Nel caso delle catene, gli acquisti vengono gestiti dalla singola struttura o a livello centralizzato? Abbiamo svariati clienti che la vorano come catene. In questo caso le tipologie di accordi son diversi, ecco alcuni esempi: 1. centralizzata: tutti gli acquisti vengono gestiti dalla

sede principale e poi la consegna della merce viene consegnata da Polo nelle varie sedi o piattaforme alimentari; 2. semi-centralizzata: una selezione di prodotti viene "bloccata" dalla Direzione della sede centrale e gli chef delle altre sedi possono gestire i rimanenti acquisti, in modo indipendente; 3. autonoma: gli Chef di ciascun locale possono acquistare in piena autonomia. Queste sono le tre tipologie principali di acquisti di catene che Polo Ristorazione ha. Esistono poi altre varianti, ma sono veramente casi marginali. Comunque il nostro obiettivo è quello di riuscire a dare un servizio completo, offrendo la massima elasticità a Chef e Proprietà. Che peso hanno i surgelati nell'ambito del paniere

di prodotti che trattate? Quali le categorie più acquistate? Polo Ristorazione è nata nel 1979 col mondo dei surgelati e ancora oggi è il nostro core b u s i n e s s . No n o s t a n te l a grandissima crescita di vendite di prodotti freschi e secchi-conservati, il congelato/ surgelato rappresenta circa la metà del nostro fatturato. Indubbiamente la grande comodità di utilizzo dei prodotti surgelati la fa da padrone nelle cucine dei ristoranti. Senza dimenticare la crescita esponenziale della qualità di questi prodotti, siamo lontani anni luce dai primordiali dubbi sui surgelati e congelati. Mi riferisco sia alla costanza della disponibilità del prodotto durante l'anno sia alla qualità vera e propria dell'articolo stesso, con caratteristiche organolettiche pari al fresco se non migliori. Il pesce è la categoria più venduta e col maggior numero di articoli nell'ambito del surgelato. La crisi ittica che sta colpendo tutti i Paesi ha fatto scoprire al mercato specie finora poco usate nel mondo della ristorazione. Son sicuro che il panorama del surgelato crescerà ancora molto, sia in termini di volume di affari sia in ampiezza della proposta. Dal vostro punto di vista, quale ritenete sia il ruolo attuale dei surgelati nell'ambito della ristorazione collettiva e quali evoluzioni prevedete nel breve-medio periodo? Sicuramente le verdure, il pesce surgelato e congelato e i semi-lavorati (in grande crescita) sono tre categorie determinanti per il settore.

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attualità

Se per le prime bisognerà stare molto attenti alla produzione (con appalti molto rigidi), per i prodotti ittici invece bisognerà fare i conti con la scarsità e l'alterazione di alcune specie nei paesi in via di sviluppo. Proprio qui infatti esistono alcune "scorciatoie" non legali per abbassare il prezzo del prodotto o alterarne la resa. Un esempio su tutti è il calcolo della glassatura: Polo Ristorazione, in totale rispetto della Regolamento UE 1169/2011, indica un prezzo calcolato sul peso netto. Una trasparenza importantissima col professionista della ristorazione. Nel breve-medio periodo i surgelati avranno un ruolo foncontinua a pag. 10

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damentale, in crescita costante, con packaging sempre più gestibili. Proprio per questo motivo, come anticipato in precedenza, stiamo realizzando un nuovo stabilimento completamente automatizzato che sarà operativo a metà 2018. Il surgelato ha ancora molto da offrire e noi vogliamo essere in prima linea in questa crescita. Camst: le norme di riferimento decidono le gare pubbliche Camst è attiva in diversi settori della ristorazione collettiva: scolastico (37,5% del fatturato totale); aziendale (33,2% del fatturato totale); socio sanitario (16% del fatturato totale). “In tutti i tipi di ristorazione – spiega Pasquale Saracino, Senior Buyer Camst - le richieste sono diventate negli ultimi anni sempre più specifiche in termini di qualità dei prodotti (Bio, Km zero, Dop, IGP ecc…). Nel caso della ristorazione collettiva le richieste del cliente sono contenute nei capitolati di gara. Nel caso della ristorazione commerciale, Camst decide e seleziona i prodotti sia in termini di assortimento che di qualità”. In base all'esperienza della società, nei bandi di gara del servizio pubblico i capitolati dettano le linee guida in base alla normativa di riferimento (per esempio GPP). Negli ultimi anni, le grandi società private si comportano alla stregua dei soggetti pubblici e regolano la scelta del fornitore con le stesse modalità delle gare pubbliche. “A proposito di fornitori – con-

tinua - ci sono differenze sostanziali tra quelli selezionati per la ristorazione collettiva e per quella commerciale. Nella ristorazione collettiva la scelta è dettata dai requisiti contenuti nei capitolati o da linee guida regionali che definiscono delle caratteristiche molto specifiche, ad esempio la richiesta di prodotti che provengano da un fornitore del territorio, stessa provincia, una distanza massima dal punto di consumo, in altri casi vengono richiesti prodotti DOP, IGP, STG… In parallelo a queste richieste viene valutato molto positivamente l’utilizzo di prodotti provenienti da agricoltura biologica. Per soddisfare questi parametri spesso la scelta ricade su fornitori che molte volte non riescono a rispondere a richieste di tipo operativo, come garantire la disponibilità per l’intera durata della commessa. La difficoltà maggiore sta nell’individuare un fornitore affidabile con cui costruire un progetto pluriennale. Nel panorama della ristorazione commerciale le cose cambiano completamente, la scelta dei fornitori viene effettuata in base a strategie economiche e di offerta”. Camst vanta uno dei più grandi centri distributivi a livello europeo nel settore della ristorazione. La piattaforma (circa 23 mila mq) consente di approvvigionarsi direttamente dalle aziende di produzione italiane e straniere andando a

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accorciare notevolmente la filiera commerciale e di aver maggiore controllo sui prodotti utilizzati per la produzione dei pasti. “In quest’ultimo caso – sottolinea - la scelta dei fornitori può essere completamente svincolata da requisiti esterni andando a concentrare la nostra scelta su prodotti ad alta prestazione (resa, continuità di approvvigionamento, riduzione packaging…) e in linea con scelte strategiche aziendali in materia di sostenibilità ambientale e sociale. Generalmente la scelta finale del fornitore è lasciata al fornitore del servizio di ristorazione, che però deve sottostare alle richieste presenti in capitolato, nelle linee guida o nei contratti privati. Presidi scolastici, direttori degli ospedali, economi non hanno alcun ruolo nella scelta del pasto, se con scelta del pasto si intende scelta del fornitore del servizio di ristorazione”. Tra i prodotti acquistati da Camst figurano anche i surgelati. “Nel 2016 – spiega Saracino - hanno pesato poco meno dell’8% del totale, nei primi mesi del 2017 si stanno attestando intorno all’8,5%. Gli acquisti di prodotti surgelati sono concentrati su due categorie merceologiche: prodotti ittici e verdure. La nostra organizzazione acquisti è suddivisa per categoria merceologica, ogni buyer è responsabile della propria categoria al di là delle modalità di

conservazione. Per la ristorazione collettiva i prodotti surgelati rappresentano una risposta efficace alla richiesta di offrire prodotti con qualità e reperibilità costante durante tutto l’anno. Sono un perno fondamentale per una ristorazione modernamente organizzata dove i prodotti “ready to use” ad alta resa diventeranno un must. Inoltre contribuiscono alla riduzione degli scarti alimentari che sicuramente più elevata nella gestione delle materie prime fresche. Purtroppo oggi nella ristorazione collettiva pubblica, specialmente scolastica e socio sanitaria i capi-

Pasquale Saracino, Senior Buyer Camst

tolati prediligono prodotti freschi a prescindere dalla provenienza del prodotto stesso. In generale, molto deve essere ancora fatto per sensibilizzare l’opinione pubblica nel riconoscere i prodotti surgelati come prodotti di altissima qualità tali da poterli equiparare, se non addirittura preferire, ai prodotti freschi. Ciò aiuterebbe gli attori della ristorazione organizzata e gli esperti responsabili della stesura di capitolati a poterli offrire come valida alternativa al prodotto fresco”.



attualità

Consumi alimentari, ecco come sono cambiati nel nuovo Millennio TENDENZE • Nel corso di Tuttofood FIPE ha presentato una ricerca sul cambiamento dei consumi degli italiani negli ultimi 20 anni, a casa e fuori Il 35% della spesa alimentare avviene in bar e ristoranti. E’questo il dato fondamentale che emerge dalla sintesi che Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha presentato a Tuttofood, in occasione del convegno "Alimentazione e salute: ruolo e impegni della ristorazione", con la presenza del presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani, gli chef Davide Oldani, Carlo Cracco, Moreno Cedroni, il presidente di Unaproa Antonio Schiavelli, Marisa Porrini dell'Università di Milano e del sottosegretario del Ministero della Salute Davide Faraone. "Dallo studio emergono alcuni elementi significativi commenta Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. Il primo è il fatto che si mangia sempre più fuoricasa: oggi il 35% della spesa alimentare delle famiglie è indirizzato su bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, a testimonianza dell'importanza e il valore della tradizione tutta italiana della convivialità, al contrario di quanto accade nei Paesi del Nord Europa. Questo comporta per i pubblici esercizi l'assunzione di una particolare responsabilità nei confronti della clientela per promuovere una sempre maggiore attenzione all'aspetto del benessere, tenendo anche conto delle nuove esigenze alimentari e delle intolleranze. A tale proposito la nostra sintesi evidenzia una percezione

tale che si attesta sul 14%. Per quanto riguarda il peso percentuale della ristorazione sul totale dei consumi, l'Italia con il 7,6% si pone sopra il valore dell'Eurozona (7,1%) al secondo posto dopo la Spa gna (14,6%), battendo Francia, Germania e Regno Unito. Cena: il pasto più importante

particolarmente positiva nei confronti dei bar e ristoranti, che fa comprendere quanto il mondo dei pubblici esercizi rappresenti per i clienti una sorta di grande famiglia dove apprezzare la qualità e in cui riporre fiducia. Ad esempio è positivo vedere dalla ricerca di Fipe che i clienti non prestano particolare attenzione al tema della tracciabilità degli alimenti in quanto si affidano al ristorante che hanno scelto. Sulla base di questo le-

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game, l'aspetto su cui concentrare gli sforzi per il futuro sarà soprattutto la comunicazione alla clientela dei valori di sostenibilità, incentivando ad esempio la virtuosa pratica della family bag". Entrando nel dettaglio della ricerca, che mette a confronto i dati di consumo di inizio millennio con quelli attuali, nella Penisola resiste il cosiddetto "modello mediterraneo", con un peso percentuale dei consumi alimentari sul to-

Da 20 anni a questa parte sono cambiati anche gli stili alimentari: ad esempio nel 1995 il 76,6% della popolazione considerava il pranzo il pasto principale della giornata, nel 2015 la percentuale è del 67,2%. In diminuzione anche la percentuale di italiani che pranza a casa (dall'82,8% del 1995 al 73,4% del 2015). Cresce il valore della cena: il 23,2% del campione lo considera il pasto principale della giornata, contro il 18,5% del 1995. In questi ultimi vent'anni si registra anche qualche fenomeno positivo come l'aumento della popolazione che inizia la giornata con una colazione ben più sostanziosa di quanto si facesse in passato (dal 71,6% del 1995 all'81,2% del 2015. Anche la dieta è cambiata: cala la quota di popolazione che consuma quotidianamente carboidrati (dal 91,5% del 1995, all'80,9% del 2015) e proteine, e in aumento coloro che prediligono ortaggi (dal 41,8%, al 45,5% del 2015) e chi presta attenzione al consumo di sale. Ma diminuisce anche la percentuale che consuma la frutta almeno una volta al giorno (dall'82,2% del 1995 al 75,4% del 2015) e quella di chi utilizza olio di oliva e grassi vegetali per la cottura e soprattutto per il condimento


attualità

a crudo. I nuovi trend, al ristorante Nella ristorazione, secondo Fipe, questi dati si traducono nella riduzione della spesa per pane e cereali (-7,5% a prezzi costanti nel periodo 2000 2015), per la carne, principalmente rossa (-8,1%) e frutta (11,4%). In controtendenza, al ristorante, il consumo di primi piatti (soprattutto della pasta che resta un pilastro del modello alimentare italiano), e dei dessert, legati al piacere della convivialità. L'aumento delle intolleranze alimentari, delle allergie e delle malattie metaboliche fa in modo che la ristorazione si at-

trezzi sempre di più per dare risposte ai consumatori con queste problematiche. Oltre i due terzi dei ristoranti intervistati dichiara di avere menù per chi ha specifiche esigenze di salute e/o intolleranze; sei ristoranti su dieci sono in grado di dare risposta ai consumatori che hanno particolari esigenze dietetiche. Interpretando gli stili alimentari più contemporanei, la ristorazio-

ne privilegia sempre più la qualità dei prodotti e il rispetto dei cicli stagionali. L'uso di prodotti Dop e Igp è ormai una larga consuetudine: il 90% degli intervistati punta sulle filiere corte, mentre è in forte espansione l'uso di prodotti bio. L'84% dei ristoratori cambia il menù al massimo ogni 4 mesi. Un altro driver della ristorazione riguarda l'attenzione al-

l'ambiente e al tema dello spreco alimentare. I pubblici esercizi sono sempre più sensibili ad una gestione sostenibile della propria attività, ad esempio limitando gli sprechi idrici, scegliendo lampade a led, elettrodomestici a basso consumo o ricariche per i detergenti. Un aspetto su cui lavorare riguarda la promozione di questi valori nei confronti della clientela e del pubblico: ad esempio solo un ristorante su quattro usa acqua microfiltrata e solo il 14% del campione intervistato dona il cibo non utilizzato ad associazioni caritatevoli. Su questo aspetto la legge sullo spreco alimentare entrata in vigore nel mese di settembre 2016 potrà avere effetti positivi.


attualità

I “frozen food” in tavola Negli ultimi anni, nuovi stili di vita, ritmi frenetici, tendenze alimentari volte alla ricerca del benessere, elevato livello di attenzione alla sicurezza alimentare e all’ambiente hanno portato a un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo. Non sono solo i luoghi dell’alimentazione a essere cambiati, ma anche i prodotti che costituiscono la base della nostra dieta quotidiana. In passato, nulla sembrava pote s s e co m p e te r e co n l e straordinarie caratteristiche dei freschi, ma oggi le moderne tecnologie alimentari, che hanno imparato a sfruttare al meglio le proprietà di conservazione dei cibi grazie alla catena del freddo, consentono di consumare pasti altrettanto nutrienti e saluta-

CINQUE OTTIMI MOTIVI • Le ragioni per cui è assolutamente positivo integrare la dieta quotidiana con i piatti pronti surgelati ri semplicemente affidandosi alla grande varietà di prodotti surgelati oggi disponibili sul mercato. Ma quali sono gli effettivi risvolti positivi del portare in tavola piatti pronti surgelati? Se ancora dovessero esserci dubbi, ecco qui cinque buone ragioni per integrarli nella propria alimentazione. Gusto, genuinità ed elevato valore nutrizionale Secondo una recente ricerca Nielsen, che ha analizzato

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l’evoluzione dei consumi degli alimenti surgelati in Italia, ben il 56% del totale del campione intervistato ritiene che i surgelati siano i veri prodotti “freschi”, perché mantengono il gusto e le proprietà organolettiche nel tempo. Valutare l’effettiva freschezza degli alimenti, infatti, non è sempre semplice. Alcune proprietà nutritive vengono meno nell’arco di pochi giorni e spesso si perdono in pentola durante cotture scorrette o prolungate. Ecco perché i prodotti surgelati rappresentano l’unica

reale garanzia di freschezza: è il processo di surgelamento in sé a favorire la conservazione dei valori nutritivi e a mantenere le qualità del prodotto costanti nel tempo, conservandone nutrienti, colore e sapore originale, senza l’aggiunta di conservanti poiché l’unico naturale conservante presente in questo caso è il freddo. Sicurezza alimentare garantita Una volta surgelati, i cibi non vengono più manipolati né esposti a contaminazione. La conser vazione e un rispetto estremamente scrupoloso della catena del freddo garantisce, dunque, l’igiene e continua a pag. 16



attualità

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l’inattaccabilità da parte di batteri e muffe, causa del rapido deterioramento degli alimenti. Rendendo i cibi surgelati estremamente sicuri, una corretta surgelazione può essere considerata la migliore tecnologia di conservazione da un punto di vista igienico, oltre che nutrizionale. Dieta equilibrata I surgelati sono la soluzione perfetta per chi vuole seguire una dieta equilibrata senza rinunciare al gusto. Superando anche il vincolo della stagionalità grazie alla lunga conservazione consentita dalla surgelazione, oggi è possibile scegliere tra un’am-

pia gamma di prodotti e piatti pronti surgelati disponibili in commercio e ciò

consente a tutti, anche a chi ha poco tempo a disposizione da trascorrere in cucina, di variare spesso la propria alimentazione. Avere il prodotto già pronto sotto mano rende più facile soddisfare il fabbisogno nutrizionale conducendo un’alimentazione quotidiana molto varia e introducendo nel proprio organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno per restare in salute e mantenersi in forma. Praticità e rapidità di preparazione I cibi surgelati sono già pronti all’uso e, in particolare i piatti pronti, permettono di risparmiare una grande quantità di tempo, poiché non richiedono ulteriori passaggi per la preparazione. Facili e veloci da portare in tavola, sono la soluzione ideale per tutti, da chi lavora e ha poco tempo da dedicare alla preparazione dei pasti ai giovani Millennials poco avvezzi

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agli strumenti della cucina, ma che vogliono comunque concedersi, in tempi estremamente ridotti e in modo pratico, tutta la bontà di un piatto gustoso e nutriente. Riduzione degli sprechi alimentari Una problematica particolarmente sentita in tutta la filiera del cibo è legata agli sprechi alimentari e l’uso dei surgelati può essere la giusta risposta per combatterli. Il contenimento degli sprechi e, di conseguenza, il marcato risparmio in termini economici, è garantito da molteplici fattori, come ad esempio la lunga durata di conservazione che caratterizza i prodotti surgelati, nonché l’elevato controllo nelle porzioni e nelle quantità che, nel caso dei piatti pronti, è ancora maggiore grazie alle monoporzioni in cui sono di solito commercializzati e che consentono di utilizzare solo la quantità di cui si ha bisogno.


attualità

Il report Strategic Planner di Nielsen prende in analisi i 9 principali mercati del continente. Nel 2016 i consumatori dei nove principali mercati dell'Europa occidentale (Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Austria e Portogallo) hanno speso 4,3 miliardi di euro in più per i prodotti di largo consumo (FMCG, Fast Moving Consumer Goods) nella distribuzione moderna, con un incremento del +0,9% rispetto al 2015. Il 61% dell’incremento del mercato alimentare nell'Europa occidentale è da ricondurrre al cibo fresco e ai dolci e snack. Questi dati emergono dal report Strategic Planner di Nielsen, che prende in esame l’andamento delle vendite dei beni di largo consumo nella GDO dei principali mercati europei. Il valore delle vendite dei prodotti surgelati è salito di 282 milioni di euro, nei mercati in esame. <<Il dato più rilevante emerso dal report Strategic Planner – ha dichiarato Romolo de Camillis Retailers Director di Nielsen Italia – è senza dubbio la crescita del fatturato derivante da alimenti freschi e dolci/snack, dovuto principalmente all’incremento dei volumi di acquisto. Questa crescita della spesa per il food attesta il definitivo superamento del periodo di crisi e l’imbocco di un percorso non privo di incertezze ma orientato alla ripresa. Questa fase – ha proseguito de Camillis – è evidente anche in Italia, dove la crescita dei consumi si può interpretare alla luce di un andamento positivo dell’indice di fiducia>>. Tra le marche, meglio i piccoli Analizzando le performance di marche e insegne si rilevano

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Nielsen: i consumi in Europa tendenze interessanti. I 10 maggiori player dell’industria alimentare hanno subito un calo di 430 milioni di euro in termini di spesa dei consumatori, mentre il 70% della crescita generale è stata trainata dai

produttori minori. I prodotti a marca del distributore hanno rappresentato il restante 30% di incremento. I produttori al di fuori della Top 10 hanno ora una quota di mercato del 46,6%, seguita dalla Marca del

Distributore (36%) e dalla Top 10 (17,4%). La metà del valore della crescita totale (2,2 miliardi di euro) nel mercato alimentare è da attribuirsi ai prodotti in promozione, che i retailer hanno spinto sempre più spesso durante il 2016 per incoraggiare i consumatori a riempire i propri carrelli.


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Nel 1967 un gruppo di 11 produttori ortofrutticoli del Cesenate dà vita a Copa (Cooperativa Agricola Produttori Ortofrutticoli). Poco tempo dopo, sullo slancio di questa positiva esperienza, nascono altre cooperative che, unendosi, costituiscono nel 1969 il Consorzio Fruttadoro di Romagna. A una prima fase di grande sviluppo e consolidamento segue un periodo di studio e valutazione di nuove possibilità commerciali legate, in particolare, ai settori emergenti della liofilizzazione e della surgelazione. Nel 1976 entra in funzione il nuovo stabilimento di surgelazione e nel 1978, grazie allo sviluppo graduale ma continuo del Consorzio Fruttadoro, si rende opportuna la costituzione di Orogel come società di produzione, vendita e distribuzione dei prodotti surgelati. Di tale società è Bruno Piraccini l’amministratore delegato (ruolo che a tutt’oggi ricopre). Gli anni successivi vedono Orogel attiva nella produzione e distribuzione di grandi buste di surgelati ai grossisti. L’ingresso nel settore retail avviene nei primi anni ’80 quando nascono le buste destinate al consumo familiare che ottengono immediato successo. L’attenzione alla qualità e alla sicurezza del prodotto fanno sì che venga realizzato il primo laboratorio di analisi per i soci, oltre che presentato il progetto “Ortofrutta Pulita” in cui si ha la piena applicazione in agricoltura dei sistemi di produzione integrata anche con strumenti informatici; a questo stesso progetto si lega il marchio “SoloSole” che contraddistinguerà tutti i prodotti freschi e trasformati surgelati ottenuti con tali sistemi.

50 anni di Orogel 1967-2017 • Una lunga storia di successi nella produzione, vendita e distribuzione di prodotti surgelati ortofrutticoli…ma non solo! Nell’immagine Bruno Piraccini, AD di Orogel, durante il discorso per i 50 anni dell’azienda

Nel 1990 Orogel realizza una “Scuola di Cucina”, non solo per diffondere la cultura enogastronomica italiana, ma anche per formare nuovi chef e creare ricette per nuove referenze surgelate, sempre più facili e veloci da preparare e più ricche di servizio. Contestualmente Orogel presenta lo spinacio surgelato a forma di cubo (Il Cubello) che, che viene brevettato e ottiene un grande successo per l’uso pratico che se ne può fare. Il 1996 è l’anno del “Minestrone Leggerezza”, il primo prodotto surgelato con valenze salutistiche. Nel 1998 viene invece lanciato il rivoluzionario “Verdurì”, il primo gran passato di verdure in gocce, e la linea “Il Sole di Orogel” che racchiude la vasta gamma di vegetali surgelati la cui qualità e sicurezza alimentare viene certificata dalla SGS. In seguito Orogel ottiene altre importanti certifica-

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zioni, tra cui la ISO 9001. Nel 2004 nasce la linea “Benessere” di prodotti naturalmente ricchi di sostanze utili per l’organismo, che coniugano il gusto con il benessere di un’alimentazione sana e corretta; e nel 2005 il “Buon Minestrone”, l’unico con 16 verdure scelte e certificate che rispecchia la ricetta della tradizione con tutto il gusto e il sapore di una volta. Pronto in soli 20 minuti offre tutti i 5 colori della salute ed è un prodotto benessere grazie all’apporto di fibre e di vitamina A. Nel 2008 viene acquisito lo stabilimento Argo Frost di Policoro (Matera), specializzato nella lavorazione e surgelazione di prodotti tipici del Sud. Contemporaneamente, viene rilevato uno stabilimento di surgelazione a Ficarolo (FE) vocato alla produzione di piselli e altri prodotti tipici locali. Il motivo di tali acquisizioni? Ridurre al minimo gli in-

tervalli di spazio e tempo tra la raccolta del prodotto e la sua surgelazione, condizione indispensabile per avere il più elevato grado di qualità e il mantenimento delle proprietà nutrizionali delle verdure. Nel 2009 c’è il lancio della “Soia Edamame” coltivata in Italia e ogm free. Nel 2011 prosegue il piano di investimenti tecnologici e produttivi che porta, tra l’altro, alla realizzazione del tunnel sopraelevato che collega i due stabilimenti a Pievesestina di Cesena, al fine di migliorare la logistica interna. Viene anche messa in esercizio la nuova cella di stoccaggio automatizzato a -25 °C, capace di contenere 16.000 pallet di surgelati pronti per la distribuzione. Il 2012 vede l’intensificarsi delle politiche di comunicazione del Gruppo sui principali media e social network. Vengono inoltre ulteriormente sviluppate le politiche ambientali ed ecosostenibili con la messa a regime di impianti di cogenerazione, di produzione di energia alternativa, di risparmio energetico e di riutilizzo dei prodotti di scarto delle lavorazioni. Inoltre, Orogel partecipa in veste di socio fondatore alla costituzione della onlus Romagna Solidale, una fondazione tra 70 imprese romagnole per sostenere iniziative di volontariato e assistenza sociale. La vocazione al sociale dell’azienda trova un nuovo compimento nel 2017 quando, proprio in occasione del 50^ anniversario, decide di dare vita a F.OR, Fondazione Fruttadoro Orogel, una realtà impegnata a sostenere progetti sportivi, culturali e di aiuto alle fasce più deboli della popolazione.



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Buon compleanno Alcass! TRENT’ANNI DI ATTIVITA’ • L’azienda festeggia con un rinnovamento generale che riguarda sia il packaging che i prodotti Tempo di festeggiamenti per Alcass, uno dei player di riferimento sul mercato nazionale nel settore alimentare dei surgelati con il brand Amica Natura, che quest’anno celebra il proprio trentesimo anno di attività. Una ricorrenza importante e prestigiosa, che

coincide con un totale restyling del packaging design e con l’immissione sul mercato di alcune referenze innovative. Due nuove tappe del rinnovamento della brand identity aziendale, cominciato lo scorso anno con la presentazione del nuovo marchio.

Alcass in chiave ‘eco’ Il Premio Nazionale “Io Vivo Sostenibile”, promosso dall’associazione Ambientevivo, è arrivato alla sua settima edizione. Tra le realtà premiate quest’anno c’è anche Alcass. Questa la motivazione del riconoscimento, che mira a selezionare le realtà italiane che si sono distinte per progetti e iniziative legate al tema della sostenibilità: “Per la capacità innovativa ed il costante impegno nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari maggiormente sostenibili, per aver realizzato una gamma di cibi proteici gustosi e nutrienti sfruttando le potenzialità delle proteine delle piante in alternativa a quelle tradizionali della carne ponendo continua attenzione all’impatto della propria attività sull’ambiente con l’obiettivo fondamentale di risparmiare le risorse del nostro pianeta”. <<Si tratta di un riconoscimento molto importante – il commento di Bonaglia – perché va a premiare il nostro impegno per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente. Un impegno nato ormai diversi anni fa, quando abbiamo capito l’importanza strategica della sostenibilità delle produzioni alimentari. Per questo abbiamo deciso di ampliare la gamma di prodotti da agricoltura biologica, di sfruttare sempre meglio l’energia autoprodotta da fonti rinnovabili e di diminuire il nostro impatto ambientale. Ma il riconoscimento va a premiare, in particolar modo, quanto fatto in tema di riduzione della cosiddetta “impronta idrica”. Ognuno di noi consuma giornalmente quasi 3.000 litri di acqua contenuti e nascosti nelle filiere di produzione del cibo. Utilizzando direttamente le proteine delle piante come soia, ceci, lenticchie e legumi, con i nostri Burger, Polpettine e Cotolette siamo riusciti a realizzare e a far apprezzare ai consumatori dei prodotti ottimi, gustosi e ugualmente ricchi di nutrienti, ma con una “impronta idrica” tra le 20 e 25 volte inferiore ai comparabili classici prodotti a base carne. L’acqua è un bene prezioso e siamo fieri che gli sforzi dei nostri collaboratori della Ricerca e Sviluppo vengano riconosciuti con questo premio>>.

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L’Ad Renato Bonaglia alla conferenza a TuttoFood

<<Siamo orgogliosi di comunicare queste novità epocali nella storia della nostra azienda – ha esordito Renato Bonaglia, amministratore delegato di Alcass, durante la conferenza a TuttoFood – e di poterlo fare in occasione di una manifestazione fieristica così importante, che rappresenta ormai il palcoscenico ideale per presentare i propri prodotti e le proprie innovazioni al mercato nazionale e internazionale>>. Una svolta, come detto, iniziata con la presentazione del nuovo marchio, rivisitato all’insegna del dinamismo e della modernità, in un’ottica di innovazione, ma che al tempo stesso ha mantenuto alcune delle caratteristiche di una tradizione trentennale. Come dimostra la recente integrazione al suo interno della scritta Alcass, che identifica da sempre l’azienda. Marchio che domina il design del nuovo packaging, reso graficamente omogeneo per tutte le linee, in cui sono stati evidenziati i plus dei rispettivi prodotti, con messaggi più diretti e facilmente identificabili. Sono questi gli elementi caratterizzanti della nuova immagine

con cui Amica Natura si presenta al consumatore, come ha avuto modo di confermare lo stesso Renato Bonaglia: <<Per il nostro nuovo packaging abbiamo pensato a una uniformità della veste grafica, che andasse a raccogliere sotto un unico design la vastità della nostra proposta. E’ nata così una confezione completamente rinnovata, in cui trovano spazio una nuova banda laterale per identificare la gamma, il nostro nuovo marchio, le informazioni di servizio, il nostro nuovo payoff “I tuoi surgelati”, ovviamente l’immagine del prodotto stesso. Abbiamo inoltre valorizzato i nostri colori, ossia il verde che da sempre ci identifica per la carne, l’azzurro per i prodotti vegetali, vegani e a base soia, il bianco per quelli Bio da agricoltura biologica>>. Ed a proposito di prodotti, una fetta importante del rinnovamento dell’azienda passa anche dall’ampliamento della gamma, che va di pari passo con quello della fabbrica. <<Il nuovo comparto del nostro stabilimento, un polo produttivo recentemente ampliato e rinnovato – ha aggiunto Bonaglia - ci ha per-


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messo di incrementare il numero dei macchinari destinati alla produzione. Così, grazie al nostro dipartimento Ricerca&Sviluppo, siamo riusciti a rendere più ampia la scelta dei prodotti, soprattutto per quei consumatori alla ricerca di una dieta più equilibrata, immettendo sul mercato referenze innovative come i burger ai legumi, agli spinaci, al cavolo nero e quinoa, o le polpettine di soia con verdure grigliate>>. Tornando al nuovo packaging, grandi novità anche per quanto riguarda il retro, che è stato reso più “arioso”, con informazioni nutrizionali, di ingredientistica e di certificazione più chiare e di più facile lettura. Il tutto con l’obiettivo di valorizzare le peculiarità del pro-

dotto e comunicare in modo più diretto l’attenzione dell’azienda all’utilizzo di elementi naturali e di qualità, in una filosofia produttiva aziendale che abbina ricette semplici e ferree garanzie su provenienza e preparazione delle materie prime. Un’azienda che ha messo alla base della propria strategia le scelte di sviluppo eco-sostenibile: ecco quindi che sui nuovi pack non poteva mancare l’impegno di Alcass all’utilizzo di risorse ecocompatibili (grazie all’installazione dell’impianto fotovoltaico e solare-termico), all’attenzione alla raccolta differenziata (con indicazioni utili anche

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per il consumatore) o ancora alla riduzione degli imballaggi di plastica. <<Innovazione e sostenibilità sono due parole essenziali per noi – ha concluso Bonaglia – ecco perché il restyling della nostra immagine e l’immissione sul mercato delle nuove referenze rappresentano per noi

una svolta fondamentale e un cambiamento necessario per essere sempre al passo con i tempi. Vogliamo essere innovatori e al tempo stesso attenti alle richieste dei consumatori, che oggi più che mai pretendono un’informazione chiara, completa, trasparente e immedia-

ta. Questo importante rinnovamento fa parte di una strategia aziendale che Alcass porta avanti già da moltissimi anni e che ha come obiettivo un consolidamento in primis ma anche un rafforzamento della nostra posizione nel settore alimentare dei prodotti surgelati>>.


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SURGELATO BIOLOGICO

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Un trend destinato a crescere


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Hanno parlato con noi Aumenta la domanda di prodotti green, sia in Italia sia all’estero; una sfida per i produttori ma anche un’opportunità per allargare i propri mercati Gli italiani sono sempre più attirati dal bio (+ 20% all’anno, con un mercato che ha raggiunto i 2.5 miliardi di Euro): queste le cifre diffuse dall’IIAS, Istituto Italiano alimenti Surgelati, nelle sue rilevazioni dell’anno scorso relative all’andamento dei consumi del surgelato durante il 2015. Anche il rapporto Coop 2016 su consumi e distribuzione parla di comportamenti e acquisti sempre più attenti all’ambiente ed al territorio, che trovano le prime sperimentazioni proprio nel carrello della spesa, con una conseguente crescita a due cifre del biologico, la cui ascesa viene definita uno dei trend più consolidati e resistenti degli ultimi anni. Secondo la ricerca “Tutti i numeri del Bio” dell’Osservatorio Sana-Ice 2016, promossa e finanziata da Ice in collaborazione con BolognaFiere e realizzata da Nomisma con il patrocinio di FederBio e AssoBio, la filiera biologica italiana continua a godere di ottima salute. Tutti gli indicatori più importanti sono in crescita: dalle superfici (+7,5% rispetto al 2014), agli operatori (+8,2% rispetto al 2014), alle vendite (+15% rispetto al 2014).

del Bio” rileva che <<La quota di famiglie italiane che negli ultimi 12 mesi ha acquistato almeno una volta un prodotto alimentare biologico sale dal 69% del 2015 al 74% del 2016. Questo significa che in Italia più di 7 famiglie su 10 (circa 18 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato una volta nell’ultimo anno almeno un prodotto biologico. Assieme al numero di famiglie acquirenti, cresce la spesa destinata al bio, che rappresenta il 3,1% del totale della spesa alimentare (contro l’1,9 % di tre anni fa). Chi prova bio si affeziona facilmente: il 90% dei consumatori ha iniziato ad

L’analisi delle tendenze di mercato per il biologico surgelato è basata sulle considerazioni di: • Renato Bonaglia, amministratore delegato di Alcass • Giorgio Alberani, direttore commerciale di Fruttagel • Ingrid Gojer, responsabile marketing di Koch • Maddalena Lattanzi, responsabile qualità di Lattanzi • Daniele Pavesi, direzione Italia di Lutosa • Cristian Campesato, amministratore delegato di Pane Forno Italiano • Maurizio Speca, ufficio vendite di S.I.A. Società Italiana Alimenti • Nicola Sartor, direttore commerciale di Surmont • Federica Vitali, presidente di Unipasta

acquistare questi prodotti almeno 2/3 anni fa; il 25% ne consuma con grande regolarità (ogni giorno o quasi) o almeno una volta alla settimana (43%)>>. Diversi sono inoltre i fattori che incidono sulla propensione all’acquisto di prodotti a marchio biologico: <<in primis un elevato titolo di studio da parte di chi fa la spesa (81%). Poi il reddito. Il tasso di penetrazione è più alto nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto: 78% vs il 64% nelle

famiglie con redditi mediobassi. A seguire la presenza di figli minori di 12 anni (77%). Anche le abitudini alimentari influenzano la propensione al bio: nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani il tasso di penetrazione sale all’87% e anche nei casi in cui uno o più componenti della famiglia presentano disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta la percentuale supera la media nazionale (85%)>>. continua a pag. 24

Il biologico e le famiglie italiane A partire dai dati disponibili a settembre 2016 “Tutti i numeri

I dati di vendita dei prodotti Bio in Italia secondo il Rapporto Coop 2016

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Secondo i dati Nielsen sull’andamento delle vendite biologiche nella Gdo presentati da AssoBio nel corso dell’assemblea tenuta il 9 maggio 2017 a TuttoFood, il 75% degli acquisti si deve a 5 milioni di famiglie (su un totale di 20.5 milioni di acquirenti, l’83% delle famiglie italiane) che sono consumatrici abituali (tutte le settimane). Sopra media la frequenza di acquisti nelle famiglie di 3 e 4 componenti, di età tra i 35 e i 44 anni e tra i 45 e i 54 anni. In relazione al reddito, è praticamente analoga la penetrazione tra famiglie con entrate sotto media, sopra media e alte (è minore solo nelle famiglie a reddito basso). Stando ai risultati di “Tutti i numeri del Bio” la motivazione che spinge la maggioranza dei consumatori ad acquistare cibo biologico è la sicurezza: il 27% ritiene che questi alimenti siano più sicuri per la salute. Anche il rispetto dell’ambiente, la tutela della biodiversità (20%), e un maggior controllo (14%) sono tra le motivazioni che spingono i consumatori a rivolgersi a questo tipo di mercato. Il principale criterio per la scelta dei prodotti alimentari a marchio biologico è l’origine: il 32% sceglie in base alla provenienza italiana del prodotto e il 14% in base all’ulteriore presenza di un marchio Dop . Igp. La marca è il secondo driver di scelta (il 15% acquista in base alla marca del supermercato e il 9% secondo la notorietà del marchio del produttore). Il fattore convenienza incide in maniera secondaria rispetto ai primi due: solo il 14% sceglie i prodotti bio in base alle promozioni e il 9% in base al prezzo basso.

I dati di vendita dei prodotti Bio in Italia secondo il Rapporto Coop 2016

I numeri della Gdo In “Tutti i numeri del Bio” si legge che il canale più utilizzato per comprare prodotti biologici è la grande distribuzione, dove ha acquistato in almeno un’occasione il 60% degli user bio, seguita dai negozi specializzati in prodotti biologici (28%). <<La grande distribuzione viene privilegiata principalmente per la “comodità”: il 34% opta per iper e supermercati per poter fare tutta la spesa – bio e non bio – in un unico punto vendita, mentre il 16% pensa che negli ipermercati i prezzi dei prodotti biologici siano più bassi. Gli specializzati vengono scelti soprattutto per l’ampiezza della gamma di prodotti bio (26%)>>. Secondo i dati del rapporto Coop, nel 2016 le vendite di prodotti biologici a totale mercato Retail hanno quasi raggiunto i 3 miliardi di Euro, di cui oltre un miliardo nella sola Gdo. Nei primi sei mesi dell’anno l’incremento a valore delle vendite ha superato il

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20%, più in alto rispetto all’anno precedente (+19%) ed alla media del quinquennio 20102014 (+11%). Favoriti da un incremento dell’ampiezza dell’assortimento (+26% solo tra il 2015 e il 2016), i prodotti bio hanno totalizzato il 3% del valore della spesa alimentare. Infine, in base ai dati Nielsen, da gennaio al 16 aprile 2017 le vendite complessive di food (alimentari + bevande + pet) sono aumentate nella Gdo del 3,7%, in ripresa rispetto allo 0,5% del 2016. Il valore delle vendite di prodotti biologici è invece aumentato del 19,7%, con un importo di 1,33 miliardi di Euro nei dodici mesi terminanti il 31 marzo 2017. Rispetto allo stesso periodo di dodici mesi precedente, nella Gdo le vendite di prodotti alimentari nel complesso sono aumentate di 419 milioni, quelle di prodotti biologici di 166: ciò significa che il biologico ha contribuito per il 40% alla crescita del mercato food. La crescita è sopra la media nei discount (+31,7%) e nelle superette (+23,5%); supermercati

(vendite per 609 milioni, +19,8%) e ipermercati (vendite per 409 milioni, +16.7%) fanno la parte del leone. Il biologico pesa il 3,4% delle vendite alimentari (pesava per il 2% nel 2013) e gli acquisti dei consumatori italiani nei supermercati sono più che triplicati dal 2009. In aumento del 30% l’assortimento medio di prodotti bio nella Gdo; la quota del bio sulla crescita assortimentale del totale alimentare è del 23%. Questo significa che su 100 nuovi prodotti inseriti a scaffale, 23 sono biologici. Il rilievo della categoria è tale che, ormai, nel 59% dei volantini sono presenti inserzioni sui prodotti biologici (il 21.6% dei quali è stato oggetto di iniziative promozionali). L’assortimento si amplia anche per i prodotti a marchio dell’insegna: in base ai dati di Bio Bank le marche bio del distributore sono passate dalle 2.200 referenze del 2015 alle oltre 2.800 del 2016. continua a pag. 26



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Dati positivi emergono inoltre dal 13° Rapporto Marca sull’evoluzione della MDD in Italia, elaborato da Adem Lab – Università di Parma sulla base di una ricerca commissionata a IRI e presentato durante l’ultima edizione della fiera (febbraio 2017). Nei primi 11 mesi del 2016 il fatturato complessivo della MDD è aumentato del +1,5% a valore e del +1% a volume rispetto allo stesso periodo del 2015, toccando una quota di mercato del 18,6% e raggiungendo così nei canali ipermercati, supermercati e libero servizio i 9,78 miliardi di Euro. Cresce in particolare il fatturato del segmento di alta fascia della MDD, che nei primi 11 mesi del 2016 ha raggiunto gli 1,35 miliardi di Euro, spinto sia dai prodotti premium che da quelli bio (+15,3% a valore in media sulle due categorie). L’evoluzione della private label a marca del distributore, in grado di competere con le grandi marche industriali, spostando l’accento dal primo prezzo alla qualità, apre lo spazio per la proposta biologica, che si colloca nella fascia alta delle proposte a marchio dell’insegna. Il successo del biologico surgelato Forte di una espansione che ha superato indenne la recessione economica, il successo delle linee biologiche origina secondo il rapporto Coop da una serie di elementi che vanno dall’attenzione ad una forma di consumo più sostenibile alla crescente sensibilità verso sicurezza e origine del prodotto, passando per la riscoperta dei territori e del valore delle antiche tradizioni locali. La predilezio-

ne per il biologico si legge del resto nella disponibilità degli italiani (oltre la metà del totale) a pagare un prezzo più elevato a garanzia di una produzione “green” e sostenibile, e nel fatto che una crescente quota di consumatori scelga dove fare la spesa in funzione della presenza in assortimento di merceologie bio e con attributi salutistici. Nielsen rileva il consolidamento della crescita del biologico nei consumi degli italiani, al punto che il biologico diventa un fattore determinante

anche nel settore dei surgelati, sia in relazione ad una sempre maggiore consapevolezza del consumatore sui temi salutistici, sia per il conseguente aumento della disponibilità degli operatori della Gdo ad “occupare” spazi frigo con questa tipologia di referenze. L’industria alimentare da tempo propone una gamma sempre più ampia di prodotti biologici surgelati e la crescita dei consumi degli ultimi anni è stata una notevole leva per l’aumento della varietà delle proposte. Il forte interesse dei distribu-

nell’incremento delle vendite dell’alimentare. Il principale driver di crescita è l’ampliamento dell’offerta assortimentale, ma aumenta anche la domanda, con un forte incremento delle famiglie abituali (1 milione in più) nell’ultimo anno. La crescita del numero di vegetariani, vegani e di persone che ricercano prodotti biologici e gluten free ha dato secondo l’IIAS nuovi input alle aziende del sottozero, che da tempo hanno cominciato a proporre referenze con plus nutrizionali e funzionali. E infatti dalle valutazioni delle aziende che hanno partecipato alla nostra inchiesta emerge come i consumi di prodotti biologici siano in netta crescita

tori verso la definizione e l’implementazione di linee di prodotti biologiche, per qualificare l'insegna e diversificare l’offerta convenzionale venendo incontro alle esigenze del consumatore moderno, si traduce in una maggiore attenzione dei responsabili acquisti agli aspetti collegati all'alimentazione biologica in relazione alla salute e all'ambiente, la quale a sua volta testimonia un trend sempre meno di nicchia, sempre più diffuso e frequente e che trae le proprie radici da una forte consapevolezza ed esigenza di rendere il proprio consumo sostenibile nel tempo. Oltre all’ampliamento dell’offerta, altri fondamentali driver

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di crescita agli occhi delle aziende produttrici sono quindi non solo la sempre maggior attenzione del consumatore verso tematiche salutistiche, ma anche l’affinarsi dell’educazione alimentare e l’accresciuta capacità di lettura delle etichette e degli ingredienti utilizzati. Alcuni sottolineano come la surgelazione, permettendo di non aggiungere additivi e conservanti, sia, perlomeno per alcune tipologie di referenze, il sistema migliore per proporre un biologico veramente di qualità. L’investimento della Gdo sul surgelato biologico negli ultimi anni, e il conseguente aumento degli spazi destinati alla categoria nei banchi freezer, hanno provocato un profondo mutamento in un mercato prima segmentato, ovvero in cui il biologico trovava posto quasi esclusivamente nei canali specializzati. A detta di alcuni produttori questo avrebbe provocato in alcuni casi un certo disorientamento nel consumatore; da cui la decisione di mantenere una linea di continuità con i canali specializzati, il cui mercato si sta muovendo all’insegna della stabilità. Le materie prime biologiche non sono spesso disponibili in quantitativi rilevanti, e c’è chi ritiene pertanto che la relazione con i produttori agricoli, spesso piccole realtà, sia talvolta difficilmente coniugabile con le dinamiche della Gdo. Non solo vegetali Come è facile immaginare tra i prodotti surgelati biologici maggiormente richiesti frutta e verdura occupano un ruolo di primo piano, e di conseguenza continua a pag. 28



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i volumi si sono inizialmente concentrati su un numero limitato di referenze. Ma l’aumento dei consumi ha naturalmente comportato anche un incremento dell’offerta di categorie fino a poco tempo fa non presidiate: per esempio i prodotti ittici, con materie prime provenienti da pesca sostenibile, e i piatti pronti surgelati, meglio se a base di cereali e legumi. La carne, pur restando su valori di nicchia, è ben accetta e sta performando bene, mentre cresce l’interesse per i prodotti da forno e per altre categorie, come la pasta, che fino a non molto tempo fa erano un’esclusiva dei freschi. Il consumatore evolve molto velocemente e il progressivo sviluppo del biologico potrebbe quindi riguardare tutte le categorie merceologiche attualmente distribuite del sottozero.

Controverso il discorso per quanto riguarda la ristorazione collettiva, dove le valutazioni dei produttori divergono. Alcuni dichiarano di non aver percepito durante gli ultimi anni una crescente domanda da parte del canale: alle numerose

cipali attori del settore alcuni produttori rilevano che, in maniera indicativa, circa un 40% di verdure surgelate e di preparati alimentari vengono richiesti con caratteristiche “green”. Secondo tali valutazioni le maggiori attenzioni arriverebbero dalla ristorazione scolastica, dove negli ultimi anni i capitolati avrebbero cominciato a inserire una significativa percentuale di prodotti di origine bio. A questo proposito un importante elemento di novità è rappresentato dalla recente istituzione di un fondo, gestito dal ministero delle Politiche agricole, per l’introduzione delle mense scolastiche biologiche

richieste di quotazioni non hanno fatto seguito altrettanti volumi di vendita. Altri lamentano un persistere del pregiudizio nei riguardi del sottozero all’interno dei capitolati d’appalto italiani, che a tutt’oggi tenderebbero ancora a privilegiare il fresco. Per questo, nonostante un potenziale davvero importante, non si sarebbe quindi registrata finora la crescita che tanti si aspettavano. D’altro canto, c’è chi invece sostiene che la sensibilità nei riguardi del surgelato biologico nella ristorazione collettiva stia lentamente crescendo. In base agli ultimi confronti con i prin-

certificate nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. L’obiettivo è la promozione e la diffusione dell’utilizzo di prodotti biologici nell’ambito dei servizi di ristorazione scolastica; lo stanziamento di 44 milioni di Euro servirà a ridurre i costi a carico degli studenti e a realizzare iniziative di informazione e promozione nelle scuole. In Italia sono censite ufficialmente oltre 1.200 mense che fanno uso di prodotti biologici, per un quantitativo di circa un milione di pasti serviti giornalmente; per disciplinare un settore in così grande espansione le nuove norme prevedono che

retratezza” della ristorazione commerciale, in cui, a eccezione dei locali specializzati nel proporre menù totalmente biologici, la maggior parte degli esercizi rimane legata a un’offerta di tipo tradizionale. Nuove opportunità nella ristorazione collettiva?

Il surgelato biologico nella ristorazione commerciale Per quanto riguarda il fuori casa le valutazioni dei produttori sono positive: si parla di una crescita percentuale a doppia cifra per tutto il 2016, con un valore di grande impatto delle richieste di surgelati biologici. Questo andamento positivo si è protratto anche nel primo semestre 2017; i sottosegmenti maggiormente interessanti sono i preparati a base di pesce e i piatti pronti che prevedono una lista di ingredienti bio. Non manca tuttavia chi ritiene che, nonostante i buoni risultati raggiunti, la crescita del biologico surgelato nel Foodservice rimanga inferiore a quella registratasi nel Retail, a testimonianza di una maggiore “ar-

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le scuole che vorranno attivare il servizio di mensa biologica dovranno inserire le percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, oltre ad alcuni requisiti e specifiche tecniche fissati dal ministero delle Politiche agricole insieme a quello dell’Istruzione. Come è evidente la decisione del governo viene percepita da molti come un potenziale volano in grado di favorire la diffusione del biologico, un elemento di sicuro impulso alle vendite e uno stimolo per proporre nuovi prodotti sempre più in linea con le esigenze del mercato. L'introduzione nelle scuole dei prodotti biologici rappresenterebbe una nuova apertura nel mercato del food, capace di stimolare la creazione di un assortimento bio sempre più vasto, in particolare nel settore dei surgelati. Le opportunità più interessanti nel surgelato biologico riguarderebbero principalmente preparati a base di cereali, verdure e pesce. Tuttavia, fanno notare alcuni, la strada da percorrere non è semplice. Se è vero infatti che per approcciare questo canale un requisito essenziale è saper offrire una gamma molto ampia di prodotti validi a livello qualitativo e al tempo stesso competitivi per quanto riguarda il prezzo, l’importante è però scongiurare il pericolo che una più ampia diffusione del biologico nelle mense scolastiche incentivi una guerra al ribasso dei prezzi a discapito della qualità stessa. Inoltre, sottolineano altri, resta ancora da capire se la nuova normativa contribuirà davvero a “spingere” il surgelato bio o se a trarne vantaggio sarà unicamente il fresco, come paventano coloro che rilevano ancora resistenze


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nei riguardi del sottozero all’interno del canale. La speranza comune è che le associazioni di rappresentanza del Bio e gli enti pubblici sviluppino una coesione di sistema per contribuire a stimolare la richiesta del biologico italiano. Uno sguardo ai mercati esteri Quello del biologico, sottolinea il rapporto Coop, non è un fenomeno solo italiano: secondo dati riportati anche sul sito di Assobio, il mercato globale dei prodotti biologici è in continua crescita in tutto il mondo e nel 2014 aveva raggiunto un valore di 80 miliardi di dollari, quintuplicando durante i quindici anni precedenti con buoni trend di crescita in tutti i Paesi Europei. In base ai dati Assobio Europa e Nord America generano la maggior parte delle vendite: in queste due aree si concentra circa un terzo delle superfici biologiche, ma circa il 90% delle vendite mondiali. Nel 2014, prosegue Assobio, le vendite di prodotti biologici in Germania, primo mercato del continente (seguito dalla Francia, a sua volta tallonata da Italia e Gran Bretagna) e primo sbocco in Europa del forte export italiano, hanno superato gli 8 miliardi di Euro, e nei primi 6 mesi del 2015 sono aumentate dell’8,4%. In Francia, sempre nel 2014, hanno raggiunto quota 5 miliardi (+466 milioni sul 2013). Quasi sette franchi su 100 spesi in Svizzera per prodotti alimentari riguardano prodotti biologici (con una spesa pro capite pari a 210 Euro nel 2015). La spesa media in Danimarca è di 163 Euro l’anno. Nella UE le vendite 2015 sono state di circa 35 mi-

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liardi. Secondo dati dell’Organic Trade Association riportati da Assobio, negli Stati Uniti nel 2015 le vendite di prodotti biologici sono aumentate quasi dell’11%. Le vendite totali di prodotti alimentari e non alimentari biocontinua a pag. 30


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logici hanno raggiunto 43,3 miliardi di dollari, con il food a pesare circa il 92% e in crescita del 10,6% rispetto all’anno precedente (mentre le vendite di prodotti alimentari nel complesso sono aumentate solo del 3%). Il biologico pesa per circa il 5% di tutte le vendite alimentari USA. Il 2015 è stato il quarto anno consecutivo di aumento a due cifre, con una crescita del 209% dal 2005, quando le vendite pesavano per 14 miliardi di dollari. In base ai dati 2016 di “Tutti i numeri del Bio” <<Negli Usa la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato in almeno un’occasione un prodotto alimentare biologico è dell’81%, superiore a quella del Canada, dove il tasso è del 76%>>. Tornando ai dati Assobio, il terzo mercato mondiale è l’Asia (in particolare Cina, Giappone e Corea). La stima riportata delle vendite 2014 di prodotti biologici in Cina è pari a 7,3 miliardi di Euro, in crescita esponenziale, al punto da spingere le imprese locali a guardare all’estero (agli inizi del 2015 il vice ministro kazako dell’agricoltura, Gulmira Isayeva, ha annunciato investimenti cinesi nel settore biologico per 1,74 miliardi di dollari).

rigine italiana è un elemento di forte interesse nei principali Paesi esteri, in quanto viene percepita come sinonimo di qualità del prodotto e affidabilità del fornitore. Per chi si pone come obiettivo l’incremento della propria quota di export il biologico diventa quindi un’opportunità, una chiave importante per entrare nei mercati oltreconfine. Il bio italiano ha un’ottima reputazione, conferma “Tutti i numeri del Bio”, ma il potenziale è ancora in parte inespresso e quindi suscettibile di ulteriori, importanti sviluppi. Tra le tipologie di prodotto maggiormente esportate figurano il bio vegetale e vegano e i piatti pronti, per i quali le aziende produttrici hanno previsto nel corso di quest’anno nuovi lanci anche per l’estero. Più complicato il discorso per quanto riguarda la carne, a causa delle restrizioni vigenti in alcuni Paesi. Se in Europa i teatri di riferimento sono la Germania e i Paesi del Nord, fuori dal nostro continente uno sbocco molto importante è rappresentato dal mercato nord americano. “Tutti i numeri del Bio” indica un 10% dei consumatori in USA e un 5% in Canada che

L’export del biologico Made in Italy Non è solo il mercato interno italiano ad ottenere ottimi risultati: “Tutti i numeri del Bio” parla di un export che nel 2016 cresce addirittura del +408% rispetto al 2008 e del +16% rispetto al 2015. Secondo i produttori che hanno partecipato all’inchiesta l'o-

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hanno provato almeno una volta i nostri prodotti bio. In particolare, per il consumatore statunitense l’Italia è il primo nella classifica dei Paesi che producono l’alimentare biologico di migliore qualità (lo pensa un terzo degli americani). USA e Canada predominano quindi come Paesi di destinazione delle esportazioni delle aziende partecipanti all’inchiesta, le quali confermano che il binomio italiano più biologico risulta molto appetibile nel mercato Nordamericano, perché entrambi i concetti sono percepiti come sinonimi di qualità e di buone pratiche di coltivazione e produzione. Per alcune delle aziende da noi interpellate la produzione biologica è quasi interamente destinata all’estero, e in particolare agli USA, dove la crescita del mercato è costante e la certificazione Bio aiuta ad aprire nuovi mercati che apprezzano il food Made in Italy, ma pretendono l’Organic. Un trend destinato a crescere È opinione concorde delle aziende interpellate che quello del Bio sia un trend destinato a durare e a crescere nel tempo.

Questo passaggio da “moda”, e quindi fenomeno transitorio, a trend duraturo ha varie ragioni. Sicuramente la comunicazione sia positiva, legata cioè ai benefici di una sana alimentazione, sia negativa, legata al contrario a scandali nati da prodotti incontrollati, è alla base dell’aumento della richiesta. Ma al di là dell’influenza dei media, esistono motivazioni più profonde, che associano il biologico a una serie di valori importanti, fino a farne uno stile di vita. I consumatori sono sempre più attenti a ciò che mangiano, agli ingredienti e ai processi utilizzati per comporre ciò che arriva sulle loro tavole, anche a causa del diffondersi della consapevolezza nei riguardi di allergie e intolleranze alimentari. Il circolo virtuoso tra l’aumento della consapevolezza alimentare da parte del consumatore, il conseguente incremento della disponibilità delle insegne a dedicare spazi del freddo al biologico e lo stimolo ai consumi rappresentato dalla maggior varietà dell’offerta ha permesso al biologico di concretizzarsi come un comparto strutturato, con ampi spazi di ulteriore sviluppo. Alcuni produttori sottolineano però come il biologico debba fare i conti con dei limiti che potrebbero frenare la crescita dei volumi. In primo luogo la capacità produttiva, ovvero la difficoltà di reperimento della materia prima. Secondo Assobio la produzione agricola biologica nazionale arranca nel seguire il grande sviluppo della domanda e deve affidarsi in maniera non irrilevante alle importazioni. Anche se queste ultime danno le medesime garanzie della produzione nazionale (l’Unione Europea ha sot-


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toscritto accordi di equivalenza con Argentina, Australia, Canada, Cile, Costa Rica, Giappone, India, Israele, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Stati Uniti, Svizzera e Tunisia, dove tecniche di produzione e sistema di controllo si equivalgono con quelli europei; in altri Paesi la UE riconosce le locali autorità competenti e organismi di controllo), per Assobio è necessario che la produzione agricola nazionale si sviluppi sempre più, per una serie di buoni motivi: salvaguardia dei nostri suoli, del bene acqua e dei territori, sviluppo rurale, opportunità di reddito per gli agricoltori, filiere sempre più razionali e logistica più efficiente.mIn secondo luogo c’è un problema di costi. Affinché l’attuale richiesta del mercato si concretizzi in un consumo stabile è necessario che il biologico non diventi un prodotto elitario. Sicuramente il consumatore è disposto a spendere di più, ma non in misura esagerata, e per questo il settore produttivo si sta organizzando per rendere il biologico più alla portata di tutti. A quanto emerge dalla nostra inchiesta il biologico ha dunque enormi potenzialità, ma nonostante negli ultimi anni abbia mostrato una forte ascesa deve ancora raggiungere la maturità necessaria per esprimersi al meglio. Una politica a-

An ever growing trend The demand for green products is rising both in Italy and abroad; a challenge for the producers and also a possibility to enlarge their markets.

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gricola lungimirante da un lato, e una grande attenzione al rapporto qualità prezzo dall’altro potranno contribuire a far sì che la tendenza salutistica esplosa in anni recenti possa continuare a crescere nel tempo fino a raggiungere piena espressione, sia in Italia sia all'estero.


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ALCASS <<In questi ultimi anni la Grande Distribuzione Organizzata ha individuato nel biologico una grande opportunità, dando molto spazio al surgelato biologico. negli scaffali dei grandi supermercati. Questo ha creato in alcuni casi un po’ di confusione e disorientato il consumatore. Noi abbiamo preferito mantenere una linea di continuità con i canali specializzati, il cui mercato si sta muovendo all’insegna della stabilità>> (Renato Bonaglia, amministratore delegato di Alcass). Per quanto riguarda il Food Service, noi abbiamo puntato molto sulla ristorazione collettiva, anche sfruttando una gamma di prodotti estremamente ampia, valida a livello qualitativo e nel contempo competitiva per quanto riguarda il prezzo. La strada non è semplice ma le recenti normative tornano a riaprire possibilità per l’inserimento di prodotti bio surgelati. Crediamo che il biologico rappresenti un driver fondamentale per l’export, anche se probabilmente ci vorrà del tempo per sfruttarne le potenzialità, soprattutto per quanto riguarda la car ne, considerate le restrizioni in atto in alcuni Paesi. Noi saremo come sempre vigili e pronti a sfruttare le opportunità del caso, dal momento che uno dei nostri obiettivi è proprio quello di incrementare la nostra quota di export. Il 2017 ci vedrà protagonisti con il lancio di alcuni nuovi prodotti nella gamma Bio,

Le Cotolette di pollo Amica Natura BIO di Alcass

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Cotolette di pollo Amica Natura BIO Ingredienti: Carne di pollo (39%)*, farina di grano tenero tipo 0*, acqua, olio di semi di arachide, farina di mais*, formaggio*, sale iodato (sale, iodato di potassio 0,007%), proteine del latte*, burro*, sale, lievito di birra, rosmarino*, correttore di acidità: acido lattico-sodio citrato. Può contenere tracce di uova. (*) Ingredienti da agricoltura biologica. Tempi e modalità di rinvenimento: In padella: tempi di cottura per prodotto surgelato 8’, per prodotto scongelato 3’ (10/15’ a temperatura ambiente). Al forno: in forno ventilato a 200°C per prodotto surgelato 16’, per prodotto scongelato 8’ (10/15’ a temperatura ambiente). In friggitrice: tempi di riattivazione per prodotto surgelato 5’, per prodotto scongelato 2’. Grammatura: 340 g Canale di vendita: Negozi specializzati BIO Shelf life: 18 mesi (dalla produzione)

per la quale è in atto, come per le linee carne e veggie, un restyling completo del packaging. Prevediamo, ad esempio, la grande novità di alcuni prodotti a base pesce, che presenteremo con la certificazione Friend of The Sea, a garanzia della grande qualità delle materie prime utilizzate nella produzione.

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Almaverde Bio). Sul totale f a t t u r a to s v i l u p p a to a l 31.12.2016 il bio è una quota molto rilevante e continuamente in crescita>> (Giorgio Alberani, direttore commerciale di Fruttagel). Nel canale Retail Italia Fruttagel serve i principali player del mondo Gd- Do e specializzati con referenze a marchio dell'insegna distributrice e con propria gamma Almaverde Bio, composta da 4 referenze: piselli, fagiolini, spinaci foglia su foglia, minestrone. Ne l c a n a l e Fo o d S e r v i ce Fruttagel si propone in primis con la gamma Almaverde Bio dedicata ai professionisti del settore, che comprende 8 referenze in confezione da 2,5 kg. Siamo già da tempo partner dei maggiori player della ristorazione collettiva con la fornitura di prodotti biologici sia frozen che ambient. Fruttagel si pone come obiettivo strategico lo sviluppo del biologico italiano per il mercato europeo e mondiale tramite un rapporto di-

FRUTTAGEL Con riferimento al comparto bio, Fruttagel serve sia Italia che estero nei canali Retail e Foodservice, con prodotti a marchio del distributore e a proprio marchio Almaverde Bio (la cooperativa è tra i soci fondatori del Consorzio

Giorgio Alberani, direttore commerciale di Fruttagel


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SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo Nome: Spinaci foglia su foglia Ingredienti: Spinaci. Origine Italia Tempi e modalità di rinvenimento: Non occorre scongelare. Versare il prodotto surgelato in acqua bollente, aggiungere un pizzico di sale e cucinare per circa 2 - 3 minuti dalla ripresa del bollore. Scolare ed utilizzare il prodotto come si desidera. Grammatura: 250 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi

Scheda tecnica prodotto novità

Gli Spinaci foglia su foglia a marchio Almaverde Bio di Fruttagel

Il Mix di verdure a marchio Almaverde Bio di Fruttagel

Il Tris di foglie a marchio Almaverde Bio di Fruttagel

Nome: Mix di verdure Ingredienti: Carote, fagiolini, zucchine, patate, peperoni rossi e gialli, porro. Origine Italia Tempi e modalità di rinvenimento: In una padella antiaderente far scaldare 2 cucchiai di olio e poi versare il contenuto della busta. Lasciare cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti. Grammatura: 250 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi Nome: Tris di foglie Ingredienti: Spinaci, verza, indivia scarola. Origine Italia Tempi e modalità di rinvenimento: In una padella antiaderente far scaldare 2 cucchiai di olio e poi versare il contenuto della busta. Lasciare cuocere a fuoco medio per circa 10 minuti. Grammatura: 250 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi

KOCH retto tra produzione agricola e distribuzione, al fine di rendere il biologico accessibile ai consumatori già orientati ai consumi di qualità. Per il prossimo futuro, con alcune insegne della distribuzione estera, stiamo predisponendo progetti di sviluppo e test commerciali per inserire nuove tipologie di verdure richieste nei mercati target. Dato il forte interesse per l'origine italiana delle materie prime confidiamo in un ulteriore sviluppo dell'export

bio della nostra azienda. In futuro, per quanto concerne la gamma Almaverde, Fruttagel ha in previsione nuovi lanci sia nel canale Retail che nel canale Foodservice. In particolare, per il canale Retail, per il marchio Almaverde Bio, proporremo un'importante innovazione di packaging: le attuali referenze e le nuove in previsione saranno infatti confezionate in busta compostabile ecologica certificata Vincotte Ok-Compost.

<<In linea con le attuali tendenze di consumo il nostro fatturato per i prodotti Bio nel canale Retail ha subito un buon incremento, che tende ad aumentare costantemente. Anche nel Foodservice il surgelato Bio ha avuto una buona crescita, sia pure inferiore rispetto al Retail>> (Ingrid Gojer, responsabile marketing di Koch). Il mercato estero sta diventando ogni giorno di più di gran-

Gli Gnocchi di patate BIO surgelati di Koch

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de interesse e assorbe una fetta sensibile del nostro fatturato. La nostra strategia sarà di aumentare gli sforzi per una comunicazione sempre maggiore oltreconfine, in particolare verso i paesi del nord Europa. Per il futuro amplieremo sicu-

ramente l'assortimento biologico, inserendo nuovi prodotti per assecondare le richieste del settore Retail ed Ingrosso. Lo sviluppo di nuove tendenze alimentari, l’accentuata richiesta di prodotti bio e il crescere dei trend salutistici ci hanno spinto ad ampliare la linea bio per seguire il mercato, coprire i

La Pasta all’uovo BIO precotta e surgelata di Koch

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Gnocchi di patate BIO surgelati Ingredienti: Purea di patata * 69% (acqua, fecola di patata *, patate fresche *, fiocchi di patate * [patate*]), semola di grano duro*, farina di frumento tipo “0” *, semola di grano duro * (spolvero), sale iodato. * biologico Tempi e modalità di rinvenimento: Versare gli gnocchi di patate surgelati in acqua salata e bollente e cuocere per circa 3-4 minuti, comunque fino a che affiorano in superficie. Scolare e servire con salse di proprio gradimento. Grammatura: 1.000 g Canale di vendita: Ristorazione in genere e collettiva / Gdo/Cash & Carry Shelf life: 18 mesi Nome: Pasta all’uovo BIO precotta e surgelata Ingredienti: Semola di grano duro *, uovo fresco pastorizzato *, acqua, sale iodato. * biologico Tempi e modalità di rinvenimento: Lasciare scongelare la pasta all’uovo per circa 2 ore a temperatura ambiente, essendo già precotta non occorre pre-cuocerla ma si può proseguire direttamente nella preparazione di lasagne o altri piatti di vostro gradimento. Grammatura: 2.000 g Canale di vendita: Ristorazione in genere e collettiva / Gdo/Cash & Carry Shelf life: 18 mesi

bisogni dei consumatori e creare un’offerta in grado di soddisfarli.

LATTANZI <<I prodotti che abbiamo attualmente in assortimento per il surgelato biologico sono i funghi porcini e i frutti di bosco. In questo ultimo anno abbiamo registrato un aumento delle vendite di mirtilli neri, probabilmente per l'attenzione che la ricerca e i mezzi di comunicazione hanno dedicato negli ultimi tempi a questi frutti, riscoprendone e metcontinua a pag. 35

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Maddalena Lattanzi, responsabile qualità di Lattanzi



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procciata significativamente dalla ristorazione collettiva. Attendiamo che siano inserite nelle gare di appalto così da poter fornire i nostri distributori, anche se in seguito potrebbe verificarsi qualche problema nel reperire la materia prima sul mercato.

A nostro parere la verdura è al momento la tipologia di prodotto più richiesta nel comparto surgelato, mentre per la frutta credo ci si rivolga ancora molto al fresco. Sicuramente la tendenza del Bio sarà comunque un trend destinato a crescere nel tempo, anche se, per

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità I Mirtilli neri selvatici biologici di Lattanzi

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità

Nome: Patate Fritte BIO Steak Fries Ingredienti: Patata Bio, Olio di Girasole Bio, Destrosio Bio Tempi e modalità di rinvenimento: 3-4 minuti in friggitrice, 10-12 minuti in forno grill, 12-15 minuti in forno convenzionale Grammatura: 1 kg Canale di vendita: Retail e Foodservice Shelf life: 30 mesi dalla data di produzione

Nome: Mirtilli neri selvatici (vaccinium myrtillus) Ingredienti: 100% mirtilli Grammatura: Kg 10 Canale di vendita: Industria Shelf life: 24 mesi

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tendone in risalto le benefiche proprietà nutrizionali, medicinali, cosmetiche e dermo-funzionali Si tratta di frutti spontanei, non coltivati; il che conferisce loro caratteristiche e peculiarità che li contraddistinguono rispetto al prodotto coltivato >> (Maddalena Lattanzi, responsabile qualità di Lattanzi). I mirtilli neri selvatici, raccolti direttamente sui monti Carpazi, trovano largo utilizzo in industrie alimentari e nutraceutiche; queste ultime ne apprezzano particolarmente il maggior contenuto di antocianine, l'alto tasso di polifenoli, la minore percentuale di acqua e il potere antiossidante, tipici del-

la varietà selvatica. I funghi porcini, anch'essi raccolti nelle aree incontaminate della Transilvania, sono destinati per lo più alle industrie alimentari e ai confezionatori.

LUTOSA <<Per il canale Retail anche le nostre vendite seguono la tendenza in crescita del mercato biologico. Per il Foodservice abbiamo ricevuto alcune richieste da parte di nostri clienti ma al momento per quanto ci concerne la domanda è ancora molto limitata>> (Daniele Pavesi, direzione Italia di Lutosa). La tipologia delle nostre referenze non è ancora stata ap-

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Le Patate Fritte BIO Steak Fries di Lutosa


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via di capacità produttiva e costo, non potrà mai superare determinati livelli di volumi.

prevalente nella nostra azienda, ma le crescite percentuali del biologico sono importanti. Ritengo perciò il biologico un’opportunità, una chiave importante per entrare nei mercati esteri. Nonostante la nostra produzione bio sia attualmente rivolta quasi in via esclusiva al mercato statunitense penso che in futuro si avranno maggiori opportunità anche in Italia.

PANE FORNO ITALIANO <<Siamo certificati Bio, USDA Organic e Cor Bio Canada da quattro anni. Il nostro pane biologico dev’essere dorato nel punto vendita e purtroppo in Italia sono ancora pochi i negozi che possiedono la certificazione necessaria per manipolare il prodotto. Per questo motivo la nostra produzione biologica è quasi interamente destinata all’estero (soprattutto USA), dove la crescita del mercato è costante. La certificazione Bio ci ha aiutato ad aprire nuovi mercati che apprezzano il food made in Italy, ma che pretendono l’Organic>> (Cristian Campesato, amministratore delegato di Pane Forno Italiano). In termini di volumi la produzione “tradizionale” è ancora

S.I.A. SOCIETA’ ITALIANA ALIMENTI <<Confermiamo il trend positivo del biologico nel surgelato al Retail; nello specifico la nostra pasta sfoglia bio è stata molto apprezzata dai consumatori. Inoltre, alla luce delle nuove richieste su continua a pag. 38

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità

La Ciabatta con Lievito Madre di Pane Forno Italiano

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Ciabatta Con Lievito Madre Ingredienti: Farina di GRANO tenero tipo 1*, acqua, lievito madre* (GRANO) 11%, farina di GRANO tenero integrale*, farina di SEGALE*, olio extravergine di oliva*, sale, farina d'ORZO maltato*. *: Ingrediente da agricoltura biologica. Tempi e modalità di rinvenimento: Scongelare il prodotto a temperatura ambiente. Pre-riscaldare il forno a 200°C. Infornare e cuocere per 15 minuti circa (il tempo è indicativo; adattare la cottura al Vs/forno). Sfornare e attendere il raffreddamento prima di servire. Cuocere il prodotto entro 24 ore dallo scongelamento. Grammatura: 220 g ca. Canale di vendita: Gdo USA Shelf life: 1 anno dalla data di produzione

Nome: Pasta sfoglia surgelata biologica Ingredienti: Farina di frumento biologico, margarina vegetale biologica (grassi e oli vegetali –palma e girasole-; acqua, emulsionante: lecitina di girasole; correttore di acidità: acido citrico; aromi naturali), acqua, sale. Tempi e modalità di rinvenimento: In forno: Togliere la Pasta Sfoglia dall’astuccio e lasciarla scongelare arrotolata per circa 2 ore e mezzo circa a temperatura ambiente, fino al completo scongelamento. Quindi srotolare la pasta su un piano di lavoro infarinato e lavorarla a piacere. Infornarla a 180°C per circa 20 minuti nel caso di vol au vent, salatini e cannoncini e a 210°C per circa 35 minuti, per torte rustiche ripiene, quiches, ecc. Grammatura: 500 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi

La Pasta sfoglia surgelata biologica di S.I.A. Società Italiana Alimenti

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inchiesta SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità continua da pag. 37

questa linea di prodotti, a breve usciremo con alcune novità interessanti. Dall’inizio del 2017 abbiamo attivato una nuova divisione completamente dedicata nel canale Foodservice, con particolare attenzione alla ristorazione collettiva, scolastica e commerciale. Sia nel 2016 sia nel primo semestre del 2017 le richieste del surgelato biologico sono in crescita, con un incremento a doppia cifra durante lo scorso anno>> (Maurizio Speca, ufficio vendite di S.I.A. Società Italiana Alimenti). Anche dall’estero iniziano le prime richieste di prodotti surgelati bio, specialmente nel la categoria dei piatti pronti, dove abbiamo previsto nuovi sviluppi nel corso dell’anno anche per i mercati oltreconfine. La nostra intenzione è di coinvolgere il team di R&D nello sviluppo di novità nella categoria del bio, che riguarderanno sia Foodservice sia Retail. Inoltre a breve presenteremo i Pancake surgelati biologici, che, come l’attuale pasta sfoglia biologica, già in assortimento, stanno suscitando grande interesse e richieste da parte dei nostri principali clienti.

Nome: Zuppa dell’orto cucina Sartor Bio Ingredienti: Orzo, farro e verdure italiani biologici Tempi e modalità di rinvenimento: 5 minuti in padella oppure in microonde a 750W Grammatura: 600 g Canale di vendita: Gd-Gdo Shelf life: 18 mesi

Le Lenticchie in umido cucina Sartor Bio di Surmont

Nome: Zuppa del contadino cucina Sartor Bio Ingredienti: Legumi e cereali italiani biologici Tempi e modalità di rinvenimento: 5 minuti in padella oppure in microonde a 750W Grammatura: 600 g Canale di vendita: Gd-Gdo Shelf life: 18 mesi Nome: Zuppa di ceci cucina Sartor Bio Ingredienti: Ceci italiani biologici Tempi e modalità di rinvenimento: 5 minuti in padella oppure in microonde a 750W Grammatura: 600 g Canale di vendita: Gd-Gdo Shelf life: 18 mesi Nome: Lenticchie in umido cucina Sartor Bio Ingredienti: Lenticchie italiane biologiche Tempi e modalità di rinvenimento: 4 minuti in padella oppure in microonde a 750W Grammatura: 400 g Canale di vendita: Gd-Gdo Shelf life: 18 mesi

Zuppa di ceci cucina Sartor Bio

SURMONT <<I consumi di prodotti biologici sono in netta crescita anche nel settore dei surgelati. Tale aumento ha naturalmente comportato anche un incremento dell’offerta di categorie fino a poco tempo fa non presidiate, come ad esempio quella dei piatti

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La Zuppa del contadino cucina Sartor Bio di Surmont

pronti surgelati. La scelta di Surmont, coerentemente con la propria mission aziendale, è stata quella di proporre prodotti biologici pronti che conservassero le caratteristiche del gusto e della tradizione dei piatti fatti in casa, unitamente ad un alto grado di servizio>> (Nicola Sartor, direttore commerciale di Surmont). Vengono inoltre mantenuti altri “marchi di fabbrica” Surmont: i piatti pronti sono solo da scaldare (anche al microonde) senza aggiunta alcuna e sono porzionabili. Ci siamo concentrati su prodotti che per loro essenza ispirano un concetto di naturalezza (come ad esempio la “zuppa dell’orto cucina Sartor Bio” con orzo, farro e verdure); che sono al 100% vegetali (e quindi adatti ad un’alimentazione vegetariana e vegana) e fatti con soli ingredienti Italiani e biologici. Abbiamo inoltre creato un marchio “cucina Sartor Bio” che mantiene il legame con tutti gli altri nostri prodotti, ma che va ad identificare una


inchiesta

UNIPASTA La Zuppa dell’orto cucina Sartor Bio di Surmont

vera e propria linea. L’interesse dei mercati esteri per i prodotti biologici è molto elevato. Per questo motivo Surmont investirà sulla propria linea di prodotti bio con fiere e altre iniziative mirate ai mercati esteri. Dopo il successo riscontrato con la “zuppa dell’orto cucina Sartor Bio” Surmont ha deciso di ampliare la gamma per la seconda metà del 2017 con altre tre referenze di piatti pronti biologici. Per tutte valgono gli stessi denominatori comuni della linea “cucina Sartor Bio”: piatti unici porzionabili, pronti in pochi minuti senza alcuna aggiunta e a base di ingredienti biologici italiani, al 100% vegetali. Si tratta della “zuppa del contadino cucina Sartor Bio”, della “zuppa di ceci cucina Sartor Bio” e delle “lenticchie in umido cucina Sartor Bio”, tutti prodotti che costituiscono una proposta assolutamente nuova sul mercato.

<<Unipasta è stata una delle prime aziende a proporre in Italia una linea completa di pasta, ripiena e non, 100% biologica surgelata. Già nel 2013 la linea è stata presentata al Sana di Bologna e nel 2014 al Biofach di Norimberga. Abbiamo creduto molto in questo progetto e riteniamo che il semplice fatto di surgelare e di non aggiungere additivi e conservanti sia il sistema migliore per proporre un biologico veramente di qualità>> (Federica Vitali, presidente di Unipasta). Confermiamo i dati dell’ultimo rapporto Coop, che indicano un netto aumento del consumo di prodotti biologici nel canale Retail; riteniamo invece, sulla base dell’andamento delle nostre vendite, che il Foodservice sia un passo indietro. A eccezione dei locali specializzati nel proporre menù totalmente biologici, la maggior parte della ristorazione commerciale è rimasta a quelli tradizionali. Da parte della risto-

SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Fagotti zucca, noci e provolone biologici - NOP Ingredienti: Semola di grano duro italiano bio, misto d’uovo pastorizzato bio - NOP, zucca violina biologica, provolone bio NOP, pangrattato bio, noci bio, acqua, sale. Tempi e modalità di rinvenimento: Versare la pasta ancora surgelata in un cuoci pasta con acqua salata bollente; appena ritornato a bollore, lasciare cuocere per 4-5 minuti mescolando di tanto in tanto. Scolare la pasta e condire a piacimento. Per una preparazione ottimale, rispettare sempre la proporzione di un litro di acqua bollente ogni 100 r di prodotto. Grammatura: Peso singolo pezzo 12 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi

razione collettiva fino ad oggi abbiamo avuto tante richieste di quotazioni, ma non altrettanti volumi di vendita. Per noi il biologico è stato ed è una importante prospettiva di sviluppo soprattutto sui mercati stranieri: lavoriamo molto sullo sviluppo dei prodotti sia come ricerca dei fornitori che come nuo ve ricettazioni da proporre. Per il mercato americano abbiamo sviluppa-

to una intera linea di prodotti Bio NOP (National Organic Program) che stiamo ampliando grazie alla collaborazione con alcuni importanti clienti. Sicuramente il canale su cui andremo a concentrare la maggior parte degli investimenti sarà il Retail, che al momento riteniamo più ricettivo; potendo esportare il prodotto a livello mondiale il bacino di utenza diventa decisamente importante.

I Fagotti zucca, noci e provolone biologici di Unipasta

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inchiesta Abbiamo chiesto a Marco Magalotti, category manager Conad, di parlarci del fenomeno della crescita del surgelato biologico, delle categorie merceologiche di maggior successo e dell’evoluzione del settore per il prossimo futuro. Sia i dati dell’ultimo rapporto Coop sia quelli delle ultime rilevazioni IIAS sui consumi del surgelato parlano di una netta crescita del biologico nel canale Retail, sia in generale sia per quanto riguarda il sottozero. Quali sono secondo voi le ragioni del fenomeno? Dopo anni di crescite a doppie cifre negli altri reparti del negozio, il biologico inizia a crescere in misura consistente anche nei surgelati, grazie al ruolo centrale della MDD. A trainare la crescita è stato lo sviluppo nei Vegetali naturali, sicuramente per l’affinità e la maggior coerenza verso i temi di naturalità e freschezza, salute e benessere.

Il parere della Gdo: Conad In che modo questa tendenza si è manifestata nei risultati di vendita della vostra insegna? In Conad si confermano i trend importanti del mercato, la tendenza positiva del Biologico continua a crescere senza subire nessun rallentamento. Il plus biologico anche nel surgelato sta diventando sempre più importante nella scelta di un prodotto. Quali sono le tipologie di prodotti biologici surgelati di maggiore successo? Predominano frutta e verdura oppure è presente un gradimento anche per altre categorie merceologiche? Sicuramente l’offerta base è focalizzata sul mondo vegetale, mentre rimane una nicchia il mondo della frutta. In Italia il consumo medio di frutta, diversamente dall’estero, è orientato sul fresco, lasciando allo scaffale

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dei surgelati un ruolo di mero servizio con prodotti di nicchia legati per lo più alle preparazioni. Oltre al mondo dei Vegetali, iniziamo a vedere un interesse importante del consumatore verso la Pizzeria, dove si è cercato di unire il plus biologico al trend crescente delle farine speciali. Infine un altro comparto dove si amplierà il Biologico saranno i secondi/contorni pronti, dove la sfida sarà riuscire a dare al consumatore un prodotto dall’elevato contenuto di servizio e una qualità di alto livello. Come si compone attualmente il vostro assortimento per il surgelato biologico? Avete una linea surgelata di prodotti bio a marchio dell’insegna? Avete intenzione di ampliare la vostra offerta in questo segmento nel prossimo futuro? Anche nel surgelato in autunno abbiamo lanciato la gamma Co-

nad Verso Natura Bio, focalizzandoci sui mercati prioritari quali Vegetali naturali e Pizza. L’obiettivo è consolidare la base dell’assortimento per poi concentrarsi su prodotti a maggior contenuto di servizio. Quali prospettive intravedete per il surgelato biologico nella seconda metà del 2017? Ritenete che la tendenza salutistica sia un fenomeno transitorio oppure un trend destinato a durare nel tempo? Il surgelato Biologico continuerà a crescere nei prossimi mesi grazie allo sviluppo della MDD. In questo la MDD è stata sicuramente pioniere e catalizzatore della crescita del comparto. È sicuramente sbagliato ritenere questa tendenza salutistica un fenomeno transitorio, le abitudini di consumo e acquisto sono cambiate e il salutistico è diventato un pilastro fondamentale delle abitudini alimentari di domani.


SURGELATI distribuzione

Un futuro di opportunità All’indomani della convention aziendale del Gruppo Gabrielli, dal titolo “Un futuro di opportunità”, Mauro Carbonetti, amministratore delegato, ci parla dei risultati raggiunti nell ’ultimo anno e mezzo e delle previsioni di crescita; Luca Gabrielli, presidente, ci spiega le strategie messe in atto dal gruppo per affrontare le sfide che attendono la Grande Distribuzione Organizzata; Berardo Di Pietro, responsabile Servizio Salumi Formaggi e Forno e del reparto surgelati, ci illustra gli andamenti del sottozero per le varie insegne del gruppo e le prospettive di mercato per l’anno in corso. Quest’anno il titolo della vostra convention aziendale, da poco svoltasi a Perugia, era “Un futuro di opportunità”. Quali sono i risultati raggiunti d a l G r u p p o d u ra n te i l 2016? Quali nuove opportunità si stanno aprendo per voi nel 2017? (Mauro Carbonetti) Nel corso del 2016, il Gruppo Gabrielli ha registrato considerevoli ritmi di crescita. Il fatturato ha raggiunto i 724 milioni di Euro con un incremento, a sviluppo, del 7% rispetto al precedente anno. Dal 2007, ovvero prima che iniziasse la gravissima crisi economia mondiale, il tasso medio di crescita annuo del fatturato del Gr uppo Gabrielli è cresciuto del 4,7%. Disag gregando il dato del fatturato per canale di vendita, coaudiuvato da una forte crescita a sviluppo, emerge che il canale degli ipermercati Oasi ha generato un volu-

GRUPPO GABRIELLI • Ottima crescita del fatturato, notevoli performance del surgelato: in testa vegetali, pizze e pesce naturale, gelati in chiaroscuro Luca Gabrielli, presidente

me di vendite pari a 324 milioni di Euro, con una crescita del 25% rispetto al 2013, mentre il canale dei supermercati Tigre ha generato un volume di vendite pari a 190 milioni di Euro, con una crescita del 3%, e i punti di vendita affiliati hanno generato un fatturato pari a 210 milioni di Euro, con una crescita

dal 2013 pari al 46%. Il 2017 proseguirà, secondo le politiche e strategie aziendali pianificate, nel segno della crescita. Per concretizzare ciò, il Gruppo Gabrielli ha deciso di dare attuazione ad un importante piano di investimenti che nel prossimo triennio sarà pari a 120 milioni di Euro. Investimenti che

si tradurranno nelle aperture di nuovi ipermercati e supermercati, oltre al riadeguamento di quelli esistenti. I dati previsionali evidenziano nel triennio appena iniziato performance di vendita pari a 773 milioni per il 2017 e a 831 milioni per il 2018; nel 2019 si raggiungeranno i 924 milioni. Entro il 2020 il nostro obiettivo deve essere quello di raggiungere il miliardo di fatturato. Sono confermati gli investimenti nella formazione, asset strategico per il quale nel 2016 sono state svolte 19 mila ore di formazione. Quali sono attualmente le principali sfide che si trova ad affrontare la Grande Distribuzione Organizzata? Come si sta evolvendo il rapporto con il consumatore? (Luca Gabrielli) La Grande Distribuzione Organizzata sta affrontando cambiamenti costanti, speculari a quelli relativi al comportamento d'acquisto del consumatore, che oggi risulta essere sempre più consapevole, attento e informato. Più che al consumatore, oggi in primis ci rivolgiamo al cliente che, nel momento in cui si affida alle nostre insegne con fiducia, diventa consumatore. Il cliente oggi si trova di fronte all'omologazione dell'offerta; determinante per il Gruppo Gabrielli è continuare ad investire sulla riconoscibilità della propria personalità aziendale, continua a pag. 42

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distribuzione

continua da pag. 41 Mauro Carbonetti, amministratore delegato

che fa della prossimità, valorizzazione del territorio ed eccellenze agroalimentari alcuni degli asset che definiscono il profilo delle insegne Oasi e Tigre. Due insegne che sono impegnate prima di tutto nella capacità di soddisfare i bisogni della propria gente, attraverso professionalità, passione e capacità di ascolto. Co m e v e d e te l ’a t t u a l e congiuntura economica? Av e te r i s co n t ra to u n a maggiore fiducia e propensione al consumo nel corso del 2016 e nei primi mesi di quest’anno? (Mauro Carbonetti) L'attuale congiuntura economica ha permesso al Gruppo Gabrielli di sperimentare opportunità nuove di vicinanza al territorio, attuando una serie di politiche importanti in difesa della composizione del carrello della spesa per molte fasce della popolazione. L'azienda infatti è impegnata in maniera costante in azioni concrete che tutelino il potere d'acquisto dei clienti, attraverso implementazione di servizi fruibili dai possessori di Carta Unika e differenziati per esigenze e profili diversi. Sono in essere, in specifici punti di vendita aderenti per ciascuna iniziativa verificabile al box info, operazioni in favore di: cassaintegrati, che possono fruire (comprovando il proprio status) di 4 buoni sconto mensili per i propri acquisti; famiglie numerose, per le quali abbiamo stretto una collaborazione con l'omonima associazione nazionale, dedicando condizioni vantag-

Berardo Di Pietro, responsabile Servizio Salumi Formaggi e Forno e del reparto surgelati,

giose ai nuclei con tre o più figli; anziani, le nostre volpi grigie (over 65) e oro( over 75), cui riserviamo offerte due volte la settimana; studenti, che possono fare la spesa con uno sconto speciale. Collaboriamo inoltre con tante altre realtà consolidate, come il Banco Alimentare, con il quale dal 2010 abbiamo un rapporto stretto che ci

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permette giornalmente di donare l'invenduto per motivi commerciali ma ancora perfettamente edibile alle strutture satellite che la fondazione ha sul territorio di nostra competenza, ovvero Marche, Abruzzo, Umbria, Molise e Lazio. A fronte di ciò, l'impegno quotidiano del Gruppo Gabrielli è lo stesso di sempre: offrire il massimo della qualità e convenienza ai nostri

clienti, valorizzando il territorio e il rapporto con i fornitori locali, per un'esperienza d'acquisto capace di fare la differenza, che restituisca in termini qualitativi la fiducia che da sempre il territorio e i clienti ripongono nelle nostre insegne, ogni volta che, rientrando in punto vendita, consolidano il rapporto instaurato. Infine, e non da ultimo, il Gr uppo Gabrielli propone ai propri clienti la grande offerta dei prodotti a marchio Consilia, 100% italiani, oggetto di costante ricerca e innovazione, e i prodotti della linea Selezione Qualità, brand dei freschi e freschissimi. Quali sono stati gli andamenti del surgelato nel corso del 2016 per la vostra insegna? Quali sono s t a te l e c a teg o r i e p i ù performanti? Avete dati per i primi mesi del 2017? (Berardo Di Pietro) Nel cor-


distribuzione

so del 2016 nelle nostre 2 insegne dirette Oasi e Tigre il reparto del Freddo ha registrato a sviluppo un + 0,5%. considerando la netta divisione tra i 2 settori Frozen (crescita: + 4,33% a valore) e Ice Cream (perdita: -6,37% a valore). All’interno del canale affiliazione (Insegna Tigre Amico) la crescita, sempre a sviluppo, è risultata invece essere notevole, con un + 20,31% (surgelati + 24,42% e gelati + 12,06% a valore). Tra le categorie più performanti ci sono stati pizze e snack, pesce naturale filettato e sughi e salse. Deboli invece le performance delle categorie del Gelato, che ha dovuto affrontare una stagione estiva estremamente penalizzata da un clima incerto e piovoso (ricordiamo invece un’estate 2015 particolarmente calda e soleggiata). I primi mesi del 2017 riconfermano il positivo trend a valore delle pizze e snack (+40%) e del pesce naturale filettato (+ 50%), segnando un dato a segno più pure sui vegetali (+22%); anche il Gelato risulta in crescita con un +10% . Come si compone attualmente l’assortimento di prodotti surgelati a vostro marchio? Quali nuovi prodotti avete introdotto sui banchi freezer durante lo scorso anno? Quali nuovi lanci avete in programma nel prossimo futuro? (Berardo Di Pietro) Il nostro marchio commerciale, nel reparto Freddo, viene oggi presidiato in tutte le categorie merceologiche. La segmentazione dell’offerta Consilia

(suddivisa in 4 diverse linee a seconda delle diverse abitudini di consumo) si avvale inoltre di 4 diverse declinazioni: 1) premium (linea scelte premium), 2) biologico (linea scelte dalla natura), 3) salutistico e benessere (linea scelte su misura per te) 4) di uso quotidiano (linea saper scegliere). Il 2016 è stato caratterizzato da diversi lanci ed all’interno dell’assortimento a marchio ha visto tra i tanti l’inserimento di prodotti biologici (pizza veg. integrale, aromi, spinaci, piselli, minestrone, fagiolini), premium (funghi porcini a fette, interi e a metà, una pizza margherita 100% italiana, una pizza ai 5 formaggi DOP ed uno strudel di mele) e salutistici (cotolette e burger di soia, polpettine di soia c/verdure grigliate, vaschette gelato, stecchi e coni gelato base soia). Il 2017 vedrà a scaffale, tra le novità Consilia, il gelato senza lattosio (barattoli di carta, stecco ricoperto di cioccolato e cono gelato), una linea di gelato premium in barattolo di carta, dei contorni di ver-

dure (segmento benessere), torte di pasticceria surgelata e medaglioni di pesce. Nel prossimo futuro l’attenzione è rivolta ai prodotti per celiaci, ai prodotti soia free (ed in generale ai prodotti f ree from) e a quelli con un elevato contenuto di servizio (segmento quest’ultimo in continua crescita) che sposano la logica del facile e veloce. Quali sono le vostre previsioni di vendita per il s u rg e l a to n e l 2 0 1 7 ? In quale direzione dovrebbero muoversi le aziende produttrici per l’innovazione di prodotto e di processo? (Berardo Di Pietro) L’avvio del 2017 (dati di vendita al 31 marzo) traccia una sostanziale crescita del reparto (i punti vendita diretti segnano un +11,9%, mentre il canale dell’affiliazione segna un + 26,9%); un andamento che ci proietta, almeno per il settore del surgelato, su risultati positivi . Le categorie del frozen che stanno trainando sono i vegetali (in particolare minestro-

ne e zuppe), le pizze ed il pesce naturale filettato. Il gelato invece deve giocarsi ancora le sue carte, considerando che sviluppa l’80% del fatturato in soli 5 mesi, da maggio a settembre. Innovare nel surgelato oggi rappresenta un must. Le direttrici da seguire sono diverse, ma tra le principali elenchiamo: elevare il contenuto di ser vizio (prodotti pratici nella preparazione e nel consumo), comunicare attraverso il pack (sul pack si deve comunicare al cliente/ consumatore il valore reale del prodotto), rendere l’etichetta sempre più pulita (prodotti naturali; prodotti free from)

A future of possibilities A positive increase in turnover, good performances for the frozen food: at the top vegetables, pizza and natural fish; ice cream instead with ups and downs.

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distribuzione

Una nuova Centrale Multi-Insegna arricchisce il panorama nazionale SIGMA e SISA hanno dato vita a D.IT-DISTRIBUZIONE ITALIANA

Francesco Del Prete, presidente di SIGMA

SIGMA e SISA, pur mantenendo la loro identità di brand distributivi, hanno annunciato la nascita di D.IT- DISTRIBUZIONE ITALIANA, una Centrale Multi-Insegna e Multi-Servizio che ci si attende sviluppi un fatturato alle casse di 4 miliardi di euro, 4 MLD con una quota di mercato nazionale del 3% circa. D.IT nasce con l’obiettivo di creare una Centrale efficiente ed efficace, al ser vizio dei clienti e dei punti vendita: da un lato massimizzando i vantaggi della contrattazione unica con l’industria di marca, dall’altro attraverso lo sviluppo di nuove progettualità condivise sulle attività promozionali e marketing di centrale per soddisfare al meglio le peculiarità

di mercato e il legame con il territorio. Verranno condivisi i volumi di acquisto, mentre ciascun Brand (SIGMA e SISA) declinerà il pack, le attività di sviluppo, di comunicazione e promozione in maniera indipendente. Sono già state costituite per le aree 3 e 4 Nielsen due NewCo: Distribuzione Sisa Centro Sud con centro distributivo in Campania, e Distribuzione Sisa Sud con centro distributivo in Puglia. Le nuove società nascono fortemente patrimonializzate, con la partecipazione degli imprenditori SISA storici presenti nelle aree geografiche di competenza e dei Cedi SIGMA attivi in tali aree (Cedi Sigma Campania SPA e Tatò Paride SPA). Si tratta di realtà con una specifica struttura logistica, commerciale ed organizzativa che si dedicheranno allo sviluppo dell’insegna SISA nei territori del centro-sud, e che partecipano a D.IT. – DISTRIBUZIONE ITALIANA. “Il rilancio del Brand all’interno di un progetto di Centrale forte e al servizio di Clienti e rete è il nostro obiettivo - afferma Elpidio Politico Ammi-

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nistratore Delegato di Distribuzione Sisa Centro Sud - DISTRIBUZIONE ITALIANA è lo strumento che ci consentirà di offrire assistenza e servizi efficaci e competitivi ai punti vendita”. Continua poi Riccardo Leonetti, Amministratore Delegato di Distribuzione Sisa Sud – “con SIGMA abbiamo affrontato una sfida vincente che sono certo avrà uno sviluppo molto importante nei prossimi anni”. “Siamo molto soddisfatti - sottolinea il Presidente di SIGMA Francesco Del Prete - della nascita di D.IT - DISTRIBUZIONE ITALIANA, frutto del lavoro assiduo di un gruppo affiatato composto dai manager e dai Soci di SIGMA e SISA, che da mesi sono impegnati nel progetto. La squadra che oggi scende in campo prevede la partecipazione di tutti i soci SIGMA e delle nuove strutture SISA, ma siamo certi che il progetto accoglierà nei prossimi mesi l’interesse di altre importanti realtà della DO, che potranno così avvalersi dei benefici e dei vantaggi competitivi che Distribuzione Italiana saprà offri-

re. Crediamo molto in questo progetto fortemente innovativo, che si prefigge come suo principale obiettivo quello di massimizzare le sinergie dei Brand, sia a livello “Centrale” che “Periferico”, consentendo così quegli auspicabili efficientamenti necessari oggi per affrontare mercati sempre più complessi ed in costante evoluzione, a beneficio dei Punti di Vendita e della relazione diretta con i nostri Clienti, vero patrimonio della DO. Lavoreremo insieme - conclude il Presidente Del Prete - affinché DISTRIBUZIONE ITALIANA possa diventare il riferimento per quella DO qualificata che si identificherà nei valori di innovazione, coesione e trasparenza”.

A new multi-brand center enriches the national scenario SIGMA and SISA have recently created D.ITDISTRIBUZIONE ITALIANA


SURGELATI seafood

L’ittico vede la fine della crisi L’ittico si conferma come la seconda gamma più richiesta nell’area dei surgelati dopo i vegetali (penetrazione assoluta 78,1%; famiglie acquirenti oltre 19 milioni). La congiuntura economica che aveva paralizzato questo segmento nell’ultimo periodo sembra ormai terminata: nel suo complesso (Retail più Catering) l’ittico vede un andamento pressoché stazionario, passando dalle 108.300 to n n e l l a te d e l 2 0 1 4 a l l e 108.500 del 2015, con una variazione assoluta di + 200 tonnellate e una variazione percentuale pari al + 0,2%. Nel Catering i volumi nel 2015 sono pari a 18.900 tonn e l l a te , co n t r o l e 1 8 . 8 0 0 dell’anno precedente: la variazione assoluta è di +100 tonnellate, quella percentuale è pari al +0,5%. Il consumo pro capite per il 2015 nel canale è stato di 0,31 kg. Nel Retail abbiamo 89.600 tonnellate nel 2015 contro le 89.500 del 2014: una variazione assoluta di +100 tonnellate e una variazione percentuale del +0,1%. Il consumo pro capite dello scorso anno nel canale è stato pari a 1,47 kg. Sempre nel Retail, le performance migliori sono quelle del pesce intero naturale, che vede una confortante ripresa e passa da 27.800 tonnellate nel 2014 a 28.400 nel 2015, con una crescita percentuale del 2,1%. Stabili sulle 27.800 tonnellate mollame naturale e crostacei, mentre panati e pastellati, che pure si confermano la categoria più importante in termini di

IIAS • Stabili gli andamenti per Retail e Foodservice; pesce intero naturale in ripresa nei consumi domestici, flessione per panati e pastellati

volumi tra quelle analizzate nel detta glio, perdono un 1,5%, passando dalle 33.900 to n n e l l a te d e l 2 0 1 4 a l l e 33.400 del 2015. Secondo l’IIAS le principali aziende sembrano pronte a cogliere i segnali di inversio-

ne di tendenza del settore proponendo nuovi prodotti, in particolare referenze preparate sia in versione fritta che da rinvenire in forno, pur non tralasciando l’importante segmento dei prodotti naturali e i suoi andamenti

particolarmente positivi. Dal punto di vista della salute l’ittico riveste un ruolo fondamentale e si sono fatti molti passi avanti per evidenziare al consumatore come il prodotto surgelato ne mantenga tutti gli aspetti nutrizionali positivi. L’ittico surgelato viene pescato nelle zone più vocate del mondo, lontano dalle coste e nei mari più profondi e puliti, in modo tale da mantenere inalterata la possibilità di riproduzione delle specie. I vari prodotti di pesca vengono immediatamente lavorati (decapitati, eviscerati, spellati, etc.) evitando al consumatore onerose procedure casalinghe che determinano forti scarti di prodotto. Il rigoroso rispetto della catena del freddo fa il resto; infine le normative di riferimento hanno imposto regole che fanno dell’imballaggio contenente il prodotto un modello di trasparenza totale, riportando l’area di pesca, il momento della prima surgelazione, la scadenza, le valenze nutrizionali, il produttore, etc.

Ichthyic products see the end of the crisis Steady trends for the retail market and the foodservice industry; natural whole fish on the up and up in domestic consumptions, decrease for breaded and battered products.

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SURGELATI novità

Lo street food rivisitato LABORATORIO TORTELLINI • Si fa strada una nuova tendenza Quello che una volta si definiva cibo da strada, antico quanto il mondo, oggi si chiama “street food” e fa tendenza. Se il cibo da strada aveva le sue radici nella tradizione locale e offriva le sue specialità nei chioschi, nei mercati, nelle baracchine, lo street food ha allargato la sua proposta gastronomica ed è pronto a spostarsi laddove c’è richiesta. Da subito ha riscosso un successo inaspettato ed è diventato un fenomeno, perché rappresenta non solo un nuovo modo di mangiare, ma un vero e proprio stile di vita: meno studiato, meno progettato, con tutto l’appeal dell’immediatezza e dell’istintualità. Surgital non poteva non tener conto di questa nuova tendenza e con Laboratorio Tortellini Street Food propone tre specialità studiate per il contesto dello street food: i Bartolacci con squacquerone e piadina e i Rondellacci con patate ed erbette o con zucca e guanciale. Dimenticatevi fish and chips o piadina col prosciutto: fanno parte della preistoria e preparatevi ad un’offerta di sapori e co-

lori nuovi e diversi, ma sempre caratterizzati da un affondo preciso nella tradizione, carta anche qui indiscutibilmente vincente. Nelle mani sapienti ed esperte degli chef docenti di Cast Alimenti le specialità Laboratorio Tortellini Street Food diventano spunti ed idee decisamente suggestive, oltre che innovative, già pensate e declinate per i diversi settori di ristorazione.

Mini Pom’Gourmet al tartufo

Lutosa amplia la gamma delle crocchette surgelate con le Pom’Gourmet al profumo di Tartufo. Unanimamente apprezzate per la loro raffinatezza e bella presentazione, sono preparate a partire da un cremoso purè di patate Bintje, delicatamente arricchito da salsa tartufata. Accompagneranno a meravi-

LUTOSA • La gamma di crocchette di patate si amplia con un nuovo raffinato gusto

A new trend takes off Street food vending has been in existence since ancient times. However, it is today that street food becomes trendy. Surgital develops this new trend and together with Laboratorio Tortellini Street Food it launches three references: Bartolacci with squacquerone cheese, Piadina and Rondelacci with potatoes and herbs or pumpkin and bacon.

glia i piatti più delicati e facilmente qualunque ricotta, oltre che formare un’unione perfetta con le carni di selvaggina. Proposte in un formato mini ma dal gusto maxi, le Mini Pom’Gourmet si preparano velocemente: 3-4 minuti a 180 °C in friggitrice oppure 7-10 minuti a fuoco dolce in padella.

Mini truffle Pom’Gourmet Lutosa enlarges its range of frozen croquettes with the truffle Pom’Gourmet. You will love them for their refined taste and their good presentation: they are stuffed with a soft Bintje potato puree, enriched by a truffle sauce. They go nicely with light dishes and ricotta cheese, and with game meat too.

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novità

In love with chicken DOS POLLOS • Un nuovo marchio di prodotti pronti di pollo in pratiche buste che ben si adattano allo stile di vita moderno e dinamico di oggi Dalla fusione di alcune fiorenti aziende locali è nato in Lituania un grande, moderno ed economicamente forte gruppo agro-alimentare, il Gruppo KG. Tra le diverse proposte commerciali, il brand dedicato ai surgelati viene distribuito in esclusiva per l’Italia da Supernova, che presenta la nuova linea Dos Pollos di prodotti pronti a base di pollo, creata per un consumatore giovane e dinamico, che non vuole perdere tempo in cucina ma che comunque ricerca piatti gustosi e di qualità e non ha paura di sperimentare nuovi prodotti. Il marchio, dal nome spagnolo, riflette l’esigenza di “voglia di nuovo, di avventura e di scoprire le ricette di paesi stranieri: dalla cucina tradizionali americana fino a quella giapponese, passando da quella francese. Ecco infatti il Cordon Bleus, le ali di pollo BBQ, le ali di pollo ricoperte di tempura o di pangrattato, proposte in buste dai colori vivaci, e che richiedono solo pochi minuti di preparazione senza dover aggiungere nulla. La linea Ready-to-Eat - Dos Pollos è realizzata utilizzando solo pollo magro di alta qualità ed è lavorata e confezionata nel nuovo stabilimento del Gruppo KG a Vilnius, la capitale della Lituania, la cui posizione geografica è diventata strategica per numerose realtà industriali. I prodotti a marchio Dos Pollos possono essere consegnati in tutta Europa velocemente e con continuità.

Un morso d’oriente FOOD EMPIRE HOLDINGS Food Empire Holdings è un’azienda del settore alimentare che produce in diversi paesi asiatici secondo i disciplinari HACCP e BRC. Con sede legale a Singapore, ha un ufficio commerciale in Belgio per la distribuzione dei propri prodotti in Europa. In Italia è distribuita da Supernova, ma è in

Belgio dove vengono stoccati i prodotti surgelati provenienti dall’oriente, così da servire i clienti europei con consegne di piccoli quantitativi. Food Empire offre un vasto assortimento di specialità orientali surgelate per il settore della Ristorazione “finger food” e del Retail, tra le quali: Gamberi panati, Gamberi pastellati tempura, Fagottini asiatici, Involtini cinesi, Sushi, Riso basmati con pollo con diverse salse di condimento a base di curry (solo per il segmento Retail). Tra le più recenti novità, da segnalare a marchio Orien Bites: i DimSum ai Gamberi

In love with chicken The Group KG was born in Lithuania by the union of some local prosperous companies. Among the different proposals, the new line Dos Pollos, with a variety of ready to eat chicken products.

Hakao ed i Premium DimSum, pronti in pochi secondi, leggeri e naturali, proposti in scatole da 24 e 40 pezzi rispettivamente; Ravioli al vapore farciti con carne di pollo tritata e speziata, che conferisce un sapore ricco, confezionati in scatole da 40 pezzi; Nuggets di pollo in buste da 50 pezzi; Spiedino di carne di pollo alla griglia con cipolla e paprica, in una combinazione accuratamente bilanciata, in scatole da

50 pezzi. Da evidenziare che tutti i prodotti sono di prima qualità, privi di conservanti e coloranti artificiali.

A bite of Orient Food Empire offers a wide range of frozen Oriental specialties for the finger food industry and the retail market: Breaded shrimps, Tempura shrimps, Asian snacks, Chinese rolls, Sushi, Basmati rice with chicken and several different curry sauces (only for the retail market).

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novità

M’Ama, il buon senso in tavola GOURMET ITALIA • “Classici Italiani” e “Nuovi Sapori”, le ricette nate per soddisfare le esigenze di chi ha poco tempo e non vuole rinunciare a mangiare bene a casa o in pausa pranzo Gourmet Italia (gruppo Dr. Schär), da sempre si occupa della produzione di specialità alimentari e, in particolare, di piatti pronti surgelati destinati al settore della ristorazione veloce e della grande distribuzione. Notevole importanza ha acquistato negli anni anche la produzione per il settore del marchio privato, che permette di annoverare grandi marchi tra i propri clienti. Gourmet Italia vantando oggi un’offerta di grande qualità ed originalità. Tre le linee proposte (M’Ama, Pronto in Tavola, Via col Gusto), distribuite in Italia e all’estero, nei canali Horeca, Gdo attraverso le catene associate (tra cui il Gruppo Selex), con politica di marchio o in white-lable. A marchio Pronto in Tavola vengono realizzati i piatti della gamma storica, ideati per esportare i sapori della cucina italiana all’estero. Il marchio Via col Gusto è, invece, una linea di monoporzioni che celebra i sapori delle ricette più tradizionali destinate a uno specifico gruppo di distributori. M’Ama… al cuore del gusto L’ultimo nato in casa Gourm e t It a l i a è i l m a r c h i o M’Ama, creato per rispondere alle attuali esigenze di piacere e gusto, qualità e genui-

nità. Due le linee di prodotti: Classici Italiani, piatti della tradizione culinaria italiana, e Nuovi Sapori, ricette di ispirazione internazionale ma legate alla corretta alimentazione. Si spazia, quindi, dalle specialità regionali, ma a più basso contenuto di grassi e calorico, fino agli etnici di tendenza per soddisfare anche le esigenze di quanti seguono diete particolari con proposte vegetariane, vegane e senza glutine. Il tutto, come sempre, senza aromi, coloranti, grassi idrogenati e oli diversi da monoseme e garantito dalle più prestigiose certificazioni e dalla “clean label”, l’etichetta pulita. <<La vera novità che caratterizza M’Ama è proprio la capacità dei piatti proposti di rispondere alle esigenze alimentari dei nostri giorni –

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afferma Milo Compagnoni, direttore vendite e marketing di Gourmet Italia - perchè cresce l’attenzione nei confronti di un’alimentazione sana, bilanciata e selezionata, alla quale il mondo dei prodotti surgelati cerca di rispondere proponendo assortimenti completi. Parallelamente, continuano ad aumentare le richieste di pasti equilibrati e di prodotti “free from”; e anche chi non soffre di specifiche intolleranze alimentari preferisce spesso abbracciare scelte alimentari più salutistiche, senza dover a tutti i costi rinunciare al gusto>>. Ecco allora ben 30 ricette che garantiscono una scelta molto ampia e differenziata, proposta in monoporzioni da 300 gr pronte al consumo. Ne sono un esempio la Gra-

migna alla boscaiola, i Tagliolini al ragù bianco di cortile o la Tagliatina con pollo e verdure grigliate per quanto riguarda i Classici Italiani; la Crema di rape rosse e zenzero con riso, la Zuppa araba di ceci e melanzane o il Tacchino in agrodolce con riso basmati per quanto attiene invece i Nuovi Sapori.

M’Ama, the good sense is served! “Classici Italiani” and “Nuovi Sapori”, the recipes that satisfy the needs of those who are always in a hurry but do not give up eating well at home or at the lunch break.


novità

La sartoria del bakery ZIBALDONE • La grande flessibilità aziendale permette di realizzare prodotti “tagliati su misura” in base alle diverse esigenze Dal Grano con il suo marchio Zibaldone ha origine alla fine degli anni ‘80 fra le colline maceratesi, terra di grandi tradizioni, amore per il buon cibo e per la genuinità. E dall’evoluzione di un piccolo laboratorio di pasticceria nasce un’ampia gamma di prodotti artigianali surgelati di alta qualità, che riunisce diverse linee di prodotti dolci e salati, che si distinguono dai più riconoscibili prodotti industriali. E per dare un piccolo assaggio di questi prodotti, ecco ad esempio la Linea Sfoglia, Linea Benessere e Linea “Già Cotti”. Nella Linea Sfoglie da 90 gr, ai già apprezzati Operetta Mela, Operetta bicolore Cioccolato e Arancia, Operetta bicolore Frutti di Bosco, e molti altri, si è di recente aggiunta Operetta Macedonia e Cereali, caratterizzati dall’essere tutti 100% veg. Della Linea Benessere fanno parte ad esempio il Cornetto Cereali vuoto e quello Integrale al Miele da 80 gr, il Cornetto Vegan Albicocca da 85 gr ed il Fazzoletto Frutti di Bosco da 90 gr. La Linea “Già Cotti” riunisce tra gli altri: il Cornetto vuoto da 60 gr ed i Cornetti da 75 gr Crema, bicolore Ciockonut e Albicocca. Per gli amanti del salato le proposte spaziano dal Cornetto ai Cereali, alla Pizza Pane Margherita da 100 gr, dal Panbrioche da 1 kg alla Focaccia alla Cipolla da 400 gr, per arrivare ai Rustici Mignon assortiti da 25 gr, e molto altro. Ed infine, ma non ultima, la linea I Semilavorati, che spaziano

dal Bignè Granellato vuoto fino alle Basi Pizzette Mignon. Tutti i prodotti sono realizzati con materie prime selezionate e nel rispetto di tempi e procedimenti di antiche ricette, senza usare grassi idrogenati né coloranti, ma impiegando la tecnologia del freddo come unico conservante. Inoltre, la grande flessibilità aziendale dovuta a processi non industrializzati ha permesso a Zibaldone di realizzare un progetto ambizioso: la sartoria del bakery! L’idea nasce dalla richiesta di distributori, forni e pasticcerie di poter realizzare prodotti “tagliati su misura” con proprie ricette, caratteristiche e forme, oltre che studiare e realizzare nuove referenze lasciando l’esclusiva al cliente.

The dressmaker of the bakery Dal Grano with its brand Zibaldone was established at the end of the 1980s among the hills of Macerata, land of great traditions, love for good food and authenticity. From the evolution of a little pastry lab takes life a wide range of home-made high quality frozen products, a variety of sweet and salty products that differ from the common industrial products.

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novità

Nata oltre 50 anni fa come impresa artigiana attenta ai gusti e alle ricette della tradizione partenopea, oggi Tortora è un’affermata realtà industriale, con processi produttivi razionalizzati ed il pieno controllo degli standard di qualità del prodotto. Cuochi, pasticcieri e rosticcieri sono costantemente impegnati nello studio e nel perfezionamento delle ricette, al fine di realizzare prodotti surgelati sia per il canale Retail che per la ristorazione collettiva, ambito per il quale l’Azienda può già esibire una lunga e positiva esperienza maturata in Napoli e provincia. L’obiettivo principale di Tortora resta sempre e comunque la valorizzazione della tradizione gastronomica napoletana: la gamma dei prodotti offerti, con la scrupolosa attenzione alle ricette tradizionali e alla bontà del prodotto, ha consentito all’Azienda di affacciarsi con successo nell’area dei piatti pronti e dei semilavorati. Nel pieno rispetto delle sue origini artigianali, la società ha però conservato la flessibilità e la capacità di soddisfare le specifiche esigenze espresse dai clienti. Sul fronte delle novità di prodotto, troviamo nella linea Gastronomia Surgelata, sia per il settore Retail che Catering, la Scarola ed i Friarielli, entrambi fritti e pronti da mangiare: la prima condita con aglio, olive nere, capperi, uva sultanina, pinoli ed olio; i secondi, secondo la vera tradizione napoletana, conditi con aglio, peperoncino e olio. Nuove e rivisitate nella ricetta secondo i gusti della tradizione napoletana, anche le Olive ripiene, fatte con salsiccia e friarielli o nella versione vegana con ripieno a base di verdure

Napoli nel piatto TORTORA • Prodotti che valorizzano la tradizione gastronomica napoletana pur venendo incontro alle specifiche esigenze del cliente

miste. Ma tutta l’offerta a catalogo di Tortora è comunque stuzzicante. Della linea Rosticceria surgelata, ad esempio, di grande appeal sono le fritture croccanti e dorate, dalle Frittatine di Pasta alle Polpette alle Melanzane, dai Fiori di Zucca ripieni ai Panzerottini Salsicce e Friarielli, fino agli Arancini di Riso Bianchi, un vero e proprio stuzzichino meglio conosciuto come “a pall'e riso” farcito con mozzarella e impanato, o le Frittelle alle Alghe, note come le “zeppolelle e mar”, arricchite dalla ricerca di una alga di mare biologica certificata e fritta in olio di semi di girasole. Nella linea Pasticceria surgelata, invece, non poteva mancare la Pastiera, un dolce partenopeo antichissimo a base di pasta frolla lavorata a mano, ripieno di un impasto composto da ricotta fresca, grano bollito, uova fresche, arancia

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candita, aromatizzato con l’acqua di fiori di arancio, e proposta già cotta e surgelata, pronta da gustare! Dolce tipico della tradizione napoletana sono anche le Sfogliate Frolle che oltre alla versione normale ci sono anche le varianti al Cacao con gocce di cioccolato, Ricotta e Pera e Ricotta e Mela e le Sfogliate Ricce, preparate interamente a mano con pasta frolla e farcite con ricotta di latte vaccino fresca, semola e cubetti di arancia candita; ma in alternativa ecco anche le Code d’Aragosta, una variante della sfogliatella riccia, più allungata: se per le sfogliatelle la farcitura viene cotta insieme ad esse, per le code d’aragoste il ripieno viene messo a freddo dopo cottura. Per quanto riguarda, infine, i primi piatti, tra quelli della linea Pasta Fresca assolutamente da menzionare gli Gnocchetti

Napoletani, un classico primo piatto della cucina napoletana realizzato con una lenta lavorazione a caldo. Nella linea delle Focacce, oltre alle più classiche farciture (marinara, margherita, melanzane e mozzarella, wurstel e patate, ecc.), vengono proposte le farcite, con ripieno di scarola o di salsiccia e friarielli. Solo per il settore Catering, invece, è la linea di primi piatti già conditi e pronti da mangiare. Tra i più tipici, sicuramente: gli Gnocchi napoletani alla Sorrentina; il Sartù di riso, un piatto tra i più tipici della cucina napoletana che si prepara con riso, ragù, piselli, funghi, fior di latte o provola, polpettine di carne, salsicce; la Crostata di Fettuccine, un primo piatto molto ricco (un timballo praticamente) fatto con pasta fresca all'uovo e condito con un ragù di carne, pisellini, provola e besciamella. Ed a tutte queste squisite leccornie partenopee si aggiungono naturalmente i più classici cornetti, pizzette, crocchette, pasta frolla e sfoglia, ecc. Nota a parte merita però la Pasta per Pizza (da far lievitare e poi condire a piacimento), perché realizzata ovviamente seguendo la ricetta originale della pizza napoletana.

Napoli in the dish! The company was born 50 years ago as a handmade company, with a great attention to the tastes and recipes of the Parthenopean tradition. Nowadays Tortora is a successful industrial reality, with rationalized productive processes and high product quality standards.


novità

La chiocciola è servita LUMACHERIA ITALIANA • L’eccellenza della gastronomia, direttamente da allevamenti selezionati e certificati, in polpa o guscio e in prodotti trasformati Lumacheria Italiana è la più antica azienda del settore in Italia e l’unica con totale ed esclusiva specializzazione nel settore della lumaca da gastronomia. Non a caso è’ nata ed opera da 40 anni a Cherasco (CN), considerata la “capitale italiana delle lumache”. Grazie a macchinari all’avanguardia l’azienda propone svariate linee di produzione e prodotti esclusivi, garantendo sempre una produzione artigianale di ottima qualità. Infatti, cura l’intera filiera del mollusco, dall’allevamento, alla lavorazione fino ai prodotti finiti messi in vendita. Utilizza esclusivamente lumache italiane di allevamento a ciclo biologico, nutrite solo di vegetali selezionati, ed il risultato sono carni tenere e fragranti. Grazie ai collegamenti decennali tessuti con gli allevatori italiani, l’azienda ha la disponibilità di tutte le specie di lumaca che vengono consumate. Per tutti i prodotti viene indicato il luogo di produzione e l’intera filiera seguita nella preparazione. Qualunque fornitore deve comunque rispettare regole stringenti e rigorose imposte dal disciplinare Chiocciola Metodo Cherasco, che ha l’ambizione di qualificare i prodotti elicicoli di eccellenza. Lumacheria Italiana propone sia chiocciole con guscio sia sola polpa che un’ampia gamma di prodotti trasformati, in grado di intercettare e gratificare tutti i gusti ed i palati più esigenti. La dotazione di celle frigorifere e di congelazione, di tunnel di abbattimento ad azoto liquido, di confezionatrici e pentole di cottura di ultima generazione garantiscono la possibilità di cucinare i prodotti secondo le ricette della tradizione regionale italiana ed internazionale, preservando integralmente i sapori delle materie prime. Ne sono un esempio le Lumache alla Borgogna, una ricetta intramontabile francese, in cui il burro viene amalgamato ad un profumato trito di scalogno, prezzemolo ed aglio ed inserito

insieme alla polpa di lumaca dentro i gusci. Proposte in scatole da 12 lumache pronte da scaldare in forno (cartoni da 12 confezioni da 110 g) o in vassoi da 24 (cartoni da 8 confezioni da 220 g) per il settore ratail oppure in vaschette catering da 48 lumache (cartoni da 12 confezioni da 480-600-700 g in base al calibro del guscio). Nell’ambito dei piatti pronti, invece, si può scegliere tra ricette antiche e abbinamenti esotici, sapori forti o intriganti, piatti dai profumi intensi e dalle note saporite: Lumache Trifolate, polpa di prima scelta insaporita in padella con aglio e prezzemolo; Lumache alla Boscaiola, cucinate con funghi porcini; Lumache al Sugo di Campagna, ossia con verdure fresche; Lumache al Curry. Tutte in scatole da 500 g e cartoni da 12 confezioni, mentre da 300-350 g viene proposta la Polpa di Lumaca Impanata e quella Lessata. E per chi ama le chiocciole, in tutte le sue varianti, non può non apprezzare le rane, un alimento dalle antiche tradizioni, caratterizzato da una carne prelibata, tenera e dietetica, da accostare agli aromi oppure da cucinare secondo la tradizionale frittura. Per il settore retail, vengono proposte le Coscette di Rana pronte da cucinare in scatole da 250 g. Da evidenziare che la flessibilità aziendale consente a Lumacheria Italiana di soddisfare le esigenze della GDO, del grossista, del ristorante stellato, della trattoria e fin anche alla bottega di quartiere.

The escargot is served! Lumacheria Italiana is the most ancient company in Italy specialized in the production of snails for gastronomy. It has been working for 40 years and it was born in Cherasco (CN), recognized as the Italian capital of snail farming.

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CICLO FREDDO A P PA R E C C H I AT U R E

SERVIZI

S T R U M E N TA Z I O N E


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I depuratori monoblocco EcoBlock DEPUR PADANA ACQUE • Una soluzione vincente perché modulare, in versione SBR o MBR e pronta all’uso, per il trattamento di reflui industriali Sono trascorsi oramai diversi anni da quando Depur Padana Acque ha realizzato il primo impianto di depurazione biologico in versione “monoblocco” modello EcoBlock, e da allora sono state davvero molte le installazioni di questo genere. E com’era logico che fosse, innumerevoli sono state anche le esperienze che i tecnici aziendali hanno vissuto sul campo e grazie alle quali la società è riuscita a migliorare ulteriormente la qualità dei propri prodotti. A testimonianza di questo, ad esempio, la nuova e definitiva versione degli

impianti EcoBlock. Da dove cominciare? Elencare le principali peculiarità di questi nuovi impianti, limitandosi a tesserne unicamente le lodi di compattezza, funzionalità e flessibilità sarebbe riduttivo e, comunque, assolutamente inutile a far comprendere quali sono i veri motivi che hanno reso possibile il grande successo di questi impianti, nei più disparati settori industriali. Sapendo, infatti, che il target a cui Depur Padana Acque si rivolge è molto competente e alla continua ricerca di vere novità sul mercato, è sicu-

ramente più proficuo ed interessante dettagliare meglio le soluzioni. Pertanto, è bene ricordare che gli impianti biologici EcoBlock sono sistemi modulari che possono essere realizzati sia in configurazione SBR (Sequencing Batch Reactor) che MBR (Membrane Bio Reactor) ed essenzialmente si contraddistinguono da qualsiasi altro impianto per il fatto di essere costruiti in un unico monoblocco cilindrico a sviluppo orizzontale, realizzato in carpenteria e all’occorrenza suddiviso in più comparti: vasca di ossidazione, vasca

Impianto biologico a tecnologia MBR serie EcoBlock, per raddoppio potenzialità impianto biologico tradizionale esistente – installazione presso YMA Industrie Meridionali Alimentari a Pignataro Maggiore (CE)

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di denitrificazione e, se richiesto, anche il vano tecnico all’interno del quale potranno trovare alloggio il quadro elettrico generale di comando, le soffianti e/o i compressori di aerazione, i serbatoi dei vari reagenti chimici, ecc. Nel caso degli impianti EcoBlock in versione MBR, oltre alle sezioni sopraelencate è previsto anche un vano attrezzato con membrane d’ultrafiltrazione di tipo piano (scelta da interpretata come la logica conseguenza degli eccellenti risultati conseguiti sul campo e frutto di innumerevoli sperimentazioni e confronti con ogni altro genere di membrane presente sul mercato, ed il tutto volutamente condotto in condizioni operative che definire gravose sarebbe poco). Stiamo infatti parlando di impianti biologici (talvolta abbinati a sezioni di pretrattamento chimico fisiche con flottatore, per rimozione dei grassi e solidi in sospensione), dedicati alla depurazione di reflui provenienti da realtà industriali più o meno complesse del comparto agroalimentare, quali ad esempio il settore gelati e surgelati, sia salati che dolci, dai caseifici e pastifici, ai sughi e conserve, fino alla lavorazione carne e salumi, ecc..


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Una delle più importanti peculiarità che rende vincenti gli impianti EcoBlock agli occhi di un pubblico attento alle novità, è rappresentata dal fatto di costituire una soluzione “pronta all’uso”, ovvero completa di tutti i necessari collegamenti elettrici, idraulici e pneumatici, tant’è che il collaudo funzionale viene effettuato direttamente presso le officine Depur Padana Acque, al termine delle attività di assemblaggio dei vari componenti. La successiva installazione sul campo risulta quindi estremamente semplice e veloce, riducendo al minimo il rischio di imprevisti e richiedendo per la messa in opera la sola predisposizione di un adeguato piano di appoggio. Tutto questo determina tempi di realizzo, messa in marcia ed entrata a regime estremamente brevi. Infatti, dopo la posa del manufatto, l’impianto risulta già pronto per ricevere i primi reflui e cominciare a depurarli. Un altro grandissimo vantag-

Impianto biologico a tecnologia MBR serie EcoBlock, per trattamento reflui da produzioni casearie e alimentari in genere – installazione presso Caseificio Delizie della Natura a Reggio Calabria (RC)

gio di questi impianti è il fatto di risultare modulabili e, dunque, potenziabili nel tempo mediante inserimento di ulteriori blocchi aggiuntivi. Sono infatti rappresentativi i casi in cui si è reso necessario, ad esempio, ampliare i volumi d’ossidazione, in seguito a progressivi incremen-

ti produttivi dell’azienda utilizzatrice, con conseguenti maggiori quantitativi di reflui da trattare giornalmente o, piuttosto, la necessità di migliorare la qualità dell’effluente depurato, trasformando un EcoBlock inizialmente progettato in versione SBR, in un impianto MBR con

membrane d’ultrafiltrazione. Altra importante caratteristica è la possibilità di questi impianti di essere disinstallati e rimossi con estrema semplicità, vantaggio non da poco per tutte quelle attività che, ad esempio, utilizzano locali in affitto e perciò non vogliono o non possono realizzare importanti opere edili o per chi, più in generale, avvertendo la necessità di cambiare sede vorrebbe spostare, insieme all’attività, anche il proprio impianto di depurazione.

The EcoBlock series Depur Padana Acque proposes a successful readyto-use solution with SBR or MBR technology, for the treatment of industrial wastewater: the mono-block EcoBlock system.

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La potenza è di serie HYSTER XT • I nuovi carrelli elevatori hanno prestazioni durature e affidabili, versatilità e massima produttività da inizio a fine turno CLS, azienda di servizi dedicata alla vendita, noleggio, e assistenza di carrelli elevatori, macchine e attrezzature per la logistica, annuncia la disponibilità sul mercato dei nuovi carrelli elevatori Hyster XT, di cui è dealer esclusivo in Italia. Questa nuova serie, con portata da 2 a 3 tonnellate è in grado di offrire massima potenza e produttività da inizio a fine turno, ad un costo di esercizio estremamente basso e va a completare la già ampia gamma di soluzioni offerte da CLS per la logistica, l’industria e la grande distribuzione. <<La serie XT rappresenta la soluzione ottimale per la maggior parte delle applicazioni quotidiane - afferma Paolo Vivani, amministratore delegato di CLS - siamo certi che la sua versatilità la renderà estremamente popolare>>. Progettata utilizzando componenti Hyster di comprovata qualità, la serie XT offre pre-

stazioni durature e affidabili, comfort per l’operatore, velocità di sollevamento e abbassamento senza paragoni oltre a versatilità e facilità di manutenzione. I carrelli possono essere equipaggiati con motore diesel,

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gpl o a doppia alimentazione con limitati costi di gestione e manutenzione. In particolare, il motore diesel Yahmar con trasmissione powershift a 1 velocità garantisce brillanti prestazioni, un’accensione immediata e affidabile anche a

freddo, grazie alle candelette di accensione rapide, e uno scarico più pulito, grazie alla possibilità di gestire la fasatura dell'iniezione in funzione della temperatura acqua. Il motore opzionale PSI 2.4L a gpl offre, invece, due diverse modalità di utilizzo: HiP per prestazioni di massimo livello e massima produttività ed Eco-eLo per il miglior risparmio di carburante (ridotto di oltre il 30%). In questo modo gli operatori possono scegliere la modalità più adatta alle loro esigenze. Il convertitore catalitico opzionale, inoltre, permette di abbassare ulteriormente le emissioni. I motori impiegati sulla serie XT sono completamente isolati dal telaio e dalla cabina per mezzo di appositi ammortizzatori, e questo riduce la rumorosità e i livelli di vibrazione, assicurando un notevole comfort all’operatore. Grazie al sedile completamente am-


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mortizzato, regolabile a seconda dell'altezza e del peso, gli operatori possono inoltre lavorare con grande comodità e restare produttivi per l'intero turno di lavoro. La serie XT offre, infine, comandi ergonomici e un ampio e basso gradino che consente di salire e scendere agevolmente dal carrello. I carichi possono essere movimentati rapidamente e in tutta sicurezza grazie ai potenti impianti idraulici e di trazione, dotati di raccordi con tenuta ad O-ring frontali per evitare perdite d'olio. I larghi canali dei montanti Hyster e le traverse in pressofusione assicurano un'eccellente rigidità e flessione ridotta anche a sollevamenti elevati. La serie si contraddistingue per le velocità di sollevamento e abbassamento con carico e senza carico tra le più rapide per motori diesel. Inoltre, grazie al

A new series CLS is a company specialized in the sale, rental and assistance of forklift trucks, machines and equipment for the logistics industry, launches on the market the new HYSTER XT forklift trucks, of which it is the exclusive Italian dealer in Italy. The new series of 2.0 – 3.0 ton capacity forklift trucks gives maximum uptime that businesses can depend on, while offering a continued low cost of ownership. Moreover, it enriches the wide range of solutions offered by CLS for logistics, manufacturing and distribution.

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nuovo design del montante offre un’ottima visibilità durante tutte le fasi di lavoro. Ma non è tutto, permette ampie possibilità di personalizzazione per adattare il carrello alle specifiche esigenze di ogni ambiente di lavoro, montando un vasto assortimento di attrezzature e accessori disponibili su richie-

sta. L’importante impianto idraulico consente un preciso e rapido posizionamento dei carichi in tutte le applicazioni. In fase di progettazione grande attenzione è stata dedicata alle esigenze di manutenzione, che è infatti molto semplice e tutti i componenti sono facilmente accessibili. Inoltre,

il sistema di filtraggio degli olii, i robusti pacchi frizione, i connettori elettrici sigillati, le tenute ad O-ring frontali ed i sensori ad effetto Hall consentono una consistente riduzione delle esigenze di manutenzione e, quindi, un’incisiva ottimizzazione dei costi di gestione.


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Il paracolpi di Stommpy DISPOSITIVI DI SICUREZZA INDUSTRIALI • Una soluzione definitiva per proteggere in modo sicuro, efficace ed igienico operatori, ambienti e macchinari L’incidentalità sui luoghi di lavoro ha registrato negli ultimi anni una confortante flessione (fonte Inail). Il tema resta comunque centrale, non solo nell’ambito delle politiche di welfare ma anche nella definizione delle linee di sviluppo delle imprese. Un tessuto produttivo può definirsi sano, solo se rispetta valori non negoziabili, ovvero la salute e la sicurezza di chi lavora, e redditizio, se adotta prassi volte a rendere più efficiente il processo produttivo, eliminandone i principali fattori di rischio. Sono quasi 5,146 mln le imprese attive in Italia di cui oltre 14 mila (fonte Min.Economia), hanno richiesto un finanziamento per l’acquisto di beni strumentali in capitale fisso ovvero impianti, macchinari, edifici industriali per un investimento complessivo di oltre 5 miliardi di euro, che deve essere protetto. <<Oggi, anche il più banale dei prodotti è sottoposto a rigide normative di costruzione spiega Marco Chiarini, general manager di Stommpy mentre per quanto concerne i dispositivi di sicurezza industriali ed in particolare i paracolpi a salvaguardia dei macchinari, pareti e scaffalature, dai carrelli di movimentazione merci, non è prevista alcuna regolamentazione specifica. Il D.Lgs 81/2008 definisce un quadro normativo decisamente incompleto dal punto di vi-

Marco Chiarini, general manager di Stommpy

sta operativo. Sono, infatti, numerosissimi i fattori di rischio all’interno dei luoghi di lavoro, soprattutto se consideriamo quelli da collisione ed è facile immaginare come questa lacuna legislativa possa creare le condizioni per cui essere attratti da soluzioni non idonee, ignari del fatto che non solo non si otterrà alcun beneficio da tali prodotti, ma si dovrà gestire un aumento dei problemi e dei costi, anziché eliminarli>>. Nello specifico, Stommpy, specialista nella produzione e commercializzazione di sistemi di sicurezza paracolpi per

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utilizzo industriale, trasforma i paracolpi, un tempo sottovalutati e considerati una mera voce di costo, in indispensabili dispositivi di sicurezza a cui viene affidata l’importante missione di tutelare sia le persone che i costosi investimenti aziendali. Nella percezione dei diversi fattori di rischio sono particolarmente sentiti gli infortuni derivanti da manovre scorrette. A tal proposito è fondamentale evidenziare come la maggior parte degli urti provocati da un carrello su ruote, con operatore a bordo, avvengano a marcia indietro: quando que-

sto impatta contro un ostacolo ad una velocità superiore alla media tollerata, causa rilevanti conseguenze per i lavoratori in termini di trauma al rachide cervicale. <<E’ necessario tenere in considerazione, oltre alle classi energetiche e all’ingombro operativo – continua Chiarini - anche gli indici biomeccanici, ottenuti grazie alle informazioni registrate durante i crash test. Facendo riferimento alla ponderazione del rischio secondo la norma UNI ISO 31000, infatti, la scelta del livello di severità con cui è certificato un determinato sistema paracolpi va ad influire sulla serietà delle ricadute traumatologiche per l’operatore a bordo mezzo>>. In tal senso è stato determinante lo sviluppo da parte di Stommpy di un polimero tecnico dedicato, denominato Tecklene, un composto chimico derivato dal processo di polimerizzazione dell’etilene, sapientemente miscelato con agenti attivi e reticolanti, la cui struttura molecolare è in grado di assicurare una deformazione elastoplastica progressiva e controllata ed assorbire grandi energie di impatto, senza creparsi o frantumarsi. Questo polimero, per di più, è atossico, conforme alle norme igienico-sanitarie negli ambienti alimentari e idoneo all’impiego fino a -40 °C di temperatura. Grazie alla straordinaria resistenza del Fixa Block Sy-


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stem, l‘intelligente ancoraggio a pavimento brevettato da Stommpy, i sistemi paracolpi proposti permettono di ridurre al minimo l’indice traumatologico sull’operatore a bordo del veicolo durante la collisione, causa del cosiddetto “colpo di frusta”. Ulteriore vantaggio dell’unione dei due componenti è la massima protezione contro i ristagni e le penetrazioni d’acqua (con grado di penetrazione dell’acqua a pressione alta IPX9K). <<Per poter garantire i più alti standard igienici, conformi alle rigorose norme HACCP in vigore, vengono utilizzati metodi di installazione e sigillatura ad hoc, oltre ad impiegare solo materiali con certificati di idoneità alimentare. Inoltre, il Tecklene resiste a soluzioni saline, acidi, alcali, alcool e ben-

le): lastre di rivestimento per riqualificare e sanificare gli ambienti di lavoro, pali, guardrail, cancelli, delimitatori pedonali, allineatori per automezzi e barre ferma carrelli.

zina; è inodore, insapore, fisiologicamente innocuo e non si frantuma, evitando così la dispersione di piccoli frammenti che potrebbero accidentalmente contaminare prodotti alimentari nelle vicinanze. Infine, il montaggio dei nostri dispositivi è eseguito in totale rispetto delle norme igieniche, permettendo agli operatori di procedere con le proprie attività nelle aree in cui è prevista l’installazione. Le nostre squadre di montaggio operano in

procedura ISO9001 e garantiscono l’operatività nella più totale pulizia, sia per quanto riguarda le superfici che la salubrità dell’aria, dato che durante le operazioni non viene rilasciato nessun tipo di pulviscolo>>. Ma oltre ai profili antiurto, comunque, Stommpy offre un’ampia e completa è la gamma di prodotti e accessori, così da rispondere ad ogni esigenza dell’industria dei surgelati (e alimentare in genera-

Industrial safety devices: Stommpy protective bumpers Luckily accidents at the workplace are decreasing in the last few years (Inail source). However, the topic of safety remains central. A company is healthy only if it respects the health and safety of its workers and it is profitable if it makes the productive line more efficient, by avoiding the main risk factors.


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Il laser anti-frode PER PUNTI VENDITA E INDUSTRIE • Progettato dall’Enea, è in sperimentazione per controlli rapidi e affidabili per garantire qualità e sicurezza del cibo Un laser in grado di rilevare in pochi secondi la presenza di sostanze tossiche nei cibi direttamente nei supermercati, a causa di una cattiva conservazione, ad esempio l’istamina nel pesce, o per l’aggiunta di composti chimici. Tutto questo grazie alle potenzialità delle tecnologie Enea per contrastare le frodi alimentari, sviluppate dai ricercatori del Centro di Frascati insieme a sei partner industriali nell’ambito del progetto triennale SAL@CQO finanziato con 3 milioni di euro dal Ministero dello Sviluppo Economico. Queste tecnologie anticontraffazione sono in grado anche di rilevare la presenza di dolcificanti non dichiarati in etichetta, di oli vegetali a basso costo, e molto altro. <<Abbiamo sviluppato una strumentazione ottica innovativa, basata su una tecnologia laser a infrarosso - spiega Gianfranco Giubileo, del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia dell’Enea - che permette di individuare le frodi alimentari e di garantire la qualità e la sicurezza del cibo che finisce sulle nostre tavole. Per ora siamo nella fase di sperimentazione ma puntiamo a realizzare nel giro di poco tempo strumenti trasportabili e maneggevoli per un’analisi rapida e precisa del cibo sia nel punto vendita che nel luogo di produzione, da affidare alle istituzioni che si occupano dei controlli e a tutte quelle indu-

strie e catene di distribuzione che puntano a mantenere un elevato standard di qualità. E tutto questo sarà possibile senza ricorrere a personale altamente specializzato>>. Il team di ricercatori Enea guarda oltre e sta già testando strumenti portatili in cui il raggio laser possa viaggiare lungo una fibra ottica o venga addirittura sostituito da un led. Ma non esclude di creare anche sistemi miniaturizzati e app per smartphone che permettano al consumatore di fare in pochi secondi uno screening del cibo che si sta per acquistare, per sapere se è di qualità e se è stato conservato be-

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ne, rispettando la catena del freddo dei surgelati. <<Attualmente non esistono in commercio strumenti con queste caratteristiche – aggiunge la ricercatrice Adriana Puiu – cosicché i controlli anti-frode si basano su analisi di laboratorio complesse che richiedono tempi lunghi, strumentazioni costose e personale specializzato. I risultati del nostro progetto fanno ben sperare di arrivare a breve a controlli di qualità rapidi, affidabili e di semplice esecuzione>>. Finora la ‘tecnologia anti-frode’ dell’Enea è stata testata su diversi prodotti alimentari co-

me il pesce ad esempio. In questo caso il sistema laser ha permesso di individuare la presenza di istamina, una molecola tossica che si forma quando il pescato è vecchio o non viene conservato bene (nel 2013 ha causato migliaia di intossicazioni in tutta Europa). Nel caso dell’istamina, che riguarda principalmente tonno, sardine, sgombri e acciughe, non servono a nulla cottura o congelamento e l’unica arma per difendere i consumatori è il controllo preventivo che evita che il prodotto finisca nel carrello della spesa.

For sale points and industries: Anti-fraud laser Under the SAL@CQO project, funded with 3 million euro by the Ministry of Economic Development, a team of researchers of the ENEA Centre of Frascati, along with six industrial partners, has developed a laser that can detect, in a few seconds, the presence of toxic substances in food directly on market and supermarket counters. The technology will help detect if sweeteners not declared in the label have been added to food, low cost vegetable oils have been added and more else.



ciclo freddo

In un mercato caratterizzato da una produzione alimentare sempre più globalizzata e da un aumento esponenziale della domanda, la filiera alimentare è costretta a fare i conti con continue minacce legate alla presenza di agenti chimici, biologici e radiologici. Tali sostanze potrebbero determinare un aumento delle malattie su ampia scala accompagnato da una serie di perdite economiche e commerciali. E’ recente, ad esempio, il ritiro dal mercato statunitense di due partite di tonno surgelato perché risultato positivo al virus dell’epatite A. Il primo richiamo è avvenuto alle Hawaii ed ha riguardato tonno crudo surgelato di origine indonesiana, mentre il secondo ha interessato tranci di tonno pinna gialle surgelato proveniente da Vietnam e Filippine. Ma la contaminazione da epatite A può coinvolgere anche diversi altri alimenti: qualche anno fa, ad esempio, sono stati numerosi gli allerta in tutto il mondo per frutti di bosco surgelati contaminati dal virus. E

Il sensore anti-tossine PROGETTO SNIFFER • Per migliorare la sicurezza alimentare è allo studio uno strumento portatile che rileva agenti patogeni pericolosi negli alimenti

la causa più frequente è generalmente sempre la poca igiene durante le fasi di lavorazione. Una simile situazione rende necessaria l’esecuzione di controlli di laboratorio efficaci e rapidi che implicano tuttavia ingenti investimenti in termini di tempo e di denaro. Il progetto europeo SNIFFER (Sensory devices network for food supply chain security), ha ideato un sistema in grado di gestire tale situazione, grazie alla progettazione di un sensore portatile basato su tecniche di rilevamento rapido, insieme a una procedura di pulizia e di decontaminazione incentra-

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ta su una tecnologia di polimeri a imprinting molecolare (MIP-Molecular Imprinted Polymer). A tal fine, il team del progetto ha sviluppato sonde fluorescenti e colorimetriche ad alta tecnologia in grado di rilevare tossine, enzimi, proteine e vari contaminanti, che hanno garantito un notevole miglioramento dei sistemi MIP. Un’altra parte importante di Sniffer ha riguardato la compilazione di un database di tossine e di agenti patogeni pericolosi associati alla filiera alimentare, oltre l’aver progettato con successo una rete di sensori necessaria per la trasmissione di dati cruciali a un sensore avanzato e che consente agli utenti di modificare il comportamento di tale dispositivo.

Tra gli agenti patogeni e le tossine rilevabili dai sensori è possibile annoverare antrace, listeria, salmonella, composti di ammonio, bacillus cereus, mercurio e persino materiali esplosivi. Questa tecnologia innovativa è anche in grado di rimuovere o neutralizzare specifiche tossine, garantendo in tal modo notevoli risparmi economici e benefici sul piano della sicurezza. Nell’ambito del progetto sono naturalmente state condotte prove di convalida su alcune specifiche produzioni alimentari finalizzate all’accertamento della robustezza dei sensori, tra cui anche il settore della lavorazione e surgelazione delle carni e di prodotti che prevedono la manipolazione di cereali e latticini. I test hanno testimoniato l’efficacia del sistema e posto le premesse per l’utilizzo della nuova tecnologia anche in altri ambiti dell’industria alimentare. Sebbene siano necessari ulteriori lavori di ricerca e sviluppo prima della commercializzazione, questa tecnologia ha già registrato percentuali di successo elevate rivelandosi estremamente promettente in termini di miglioramento della sicurezza alimentare.


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MultiFresh, l'abbattitore di temperatura multifunzione Irinox che unisce funzioni fredde (raffreddamento, surgelazione, scongelamento, cioccolato) e funzioni calde (cottura a bassa temperatura, rigenerazione, pastorizzazione, lievitazione, mantenimento) in unica attrezzatura, grazie a MyA, l’intefaccia touchscreen sempre più facile da usare. Con MultiFresh è, quindi possibile raffreddare o surgelare con cicli dedicati alla pasticceria, alla gelateria e alla panificazione. Si può inoltre scongelare in modo controllato e in tutta sicurezza senza stressare i prodotti. Inoltre l’operatore, così come lo Chef, può lievitare a temperatura ed umidità costante per uno sviluppo perfetto della struttura e la massima friabilità. Infine è possibile rigenerare i prodotti da forno per il momento in cui effettivamente servono o mantenerli in caldo alla temperatura desiderata. Alcuni esempi di lavorazioni tipiche di un laboratorio di pasticceria o gelateria realizzate con Multifresh Nella produzione del gelato MultiFresh interviene nelle varie fasi di lavoro. Dopo la pastorizzazione (+85°C) e la mantecazione del gelato (-8°/-10°C) le vaschette posso essere surgelate nel MultiFresh MyA scegliendo tra 2 cicli a seconda dell'esigenza di conservazione. Per una conservazione ottimale basta selezionare il ciclo di surgelazione Gelato -18°C che surgela le vaschette con un temperatura di aria nel MultiFresh di -40°C, per conservarle a -18°C nei sistemi di conservazione Irinox per molto tempo. Si potrà, in-

L’abbattitore MultiFresh multifunzione IRINOX • Grazie ad una vasta gamma di soluzioni, sia fredde che calde, è possibile organizzare al meglio il laboratorio artigianale e semi industriale. Il tutto per gestire con flessibilità i processi produttivi 24h su 24

vece, optare per il ciclo di surgelazione Gelato -12° C con l'aria a circa -25°C per conservare il gelato a -12°C nei conservatori Irinox per circa 2/3 giorni. La surgelazione rapida del MultiFresh microcristalizza l'acqua contenuta nel gelato e mantiene la struttura e la qualità del gelato perfetti per molto tempo. Anche la pasta sfoglia preparazione base per molti tipi di dolci ha un ciclo dedicato nel MultiFresh. Dopo averla impastata la pasta sfoglia si raffredda nel MultiFresh con il ciclo Impasti Sfogliati +12°C, insieme al burro. L’impasto così raffreddato a +12°C permette di incorporare il burro molto più facilmente e di dare le pieghe. Tra una piega e l’altro la pasta sfoglia si riscalda e può essere raffreddata più volte nel MultiFresh

con il ciclo dedicato già citato. La pasta sfoglia da utilizzare nei 2/3 giorni successivi viene riposta nei sistemi di conservazione Irinox a +4°C. La temperatura di +12°C del ciclo di raffreddamento Impasti del MultiFresh non è casuale. E’ il momento ideale per laminare il burro e dare le pieghe alla pasta. Infatti se l’impasto e il burro hanno la stessa temperatura è più facile lavorarli. Senza il MultiFresh l’impasto viene raffreddato a +4°C, a questa temperatura il burro non si amalgama perfettamente e nella fase di laminazione tende a strappare la pasta sfoglia. Dopo tutto il processo, ottenuto quindi il prodotto finito, basterà surgelare i prodotti con il ciclo a -18°C per una conservazione ottimale. Qualità in ogni dettaglio Il principio di funzionamento di un abbattitore consiste nell'estrazione del calore dei cibi, che deve essere il più veloce possibile. Le ottime performance garantite da MultiFresh, sono il risultato del perfetto bilanciamento dei principali componenti frigoriferi: l'Irinox Balance System, – condensatore, evaporatore, compressore e ventilatori – disegnato e realizzato direttamente dall’azienda per estrarre il calore dagli alimenti il più rapidamente possi-

bile, anche dai prodotti bollenti. La cura dei dettagli tecnico-costruttivi è parte del know-how Irinox che in MultiFresh ha inserito i suoi innumerevoli brevetti: MultiRack, il portateglie regolabile brevettato per raddoppiare la capacità delle teglie su ogni modello; Multisensor, la sonda a 5 punti di rilevazione per un controllo perfetto della temperatura degli alimenti e dotata di un sistema di aggancio alla porta automatico e brevettato; Sanigen, sistema di sanificazione della camera, che azzera la carica batterica dell'aria ed elimina anche i possibili odori sgradevoli. Inoltre ora il trasferimento dati è wireless, per scaricare e salvare facilmente i dati di tutti i processi di lavoro su un software dedicato (HACCP Control Software). Grazie alla vasta gamma di soluzioni MultiFresh è possibile organizzare al meglio il laboratorio artigianale e semi industriale, come meglio si desidera. Il tutto per gestire con flessibilità i processi produttivi 24h su 24.

MultiFresh, the multi-function assistant Multi-fresh is a multifunction blast chiller that combines cold functions (blast chill, shock freeze, thaw) with hot functions (prove, regenerate, pasteurize and cook at low temperature) in an unique machine. Moreover, thanks to MyA, the new touch screen interface for MultiFresh, the blast chiller is becoming even easier to use.

Giugno/Luglio 2017 - Numero 3 - 63


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il “chi fa cosa” del surgelato

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64 - Numero 3 - Giugno/Luglio 2017


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Giugno/Luglio 2017 - Numero 3 65


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66 - Numero 3 - Giugno/Luglio 2017

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