Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/Milano In caso di mancato recapito inviare al CMP MILANO ROSERIO per la restituzione al mittente previo pagamanto resi
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E ZIN GA MA
ENGLISH ABSTRACT
SURGELATI
LA RIVISTA ITALIANA DEGLI ALIMENTI SURGELATI PER GD - GDO - DA - DISCOUNT - DOOR TO DOOR GROSSISTI - CONCESSIONARI - HORECA - DEPOSITI - DISTRIBUTORI - FREEZER CENTER - AGENTI
SETTEMBRE/OTTOBRE ANNO 23 - N° 4/17
SURGELATO ETNICO
Sapori dal mondo A A PAG. PAG. 22 22
SURGELATI sommario Attualità La promozione online specifica per i prodotti surgelati
7
Con il Frozen webmarketing: le notevoli performance di Surgelati Magazine in rete. La pubblicità sulla rivista vale ora il doppio
Il food delivery conquista
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Nuovi impulsi e opportunità: una grande occasione (anche in Italia) per il packaging out-of-home
Intervista Sfoglia Torino re del settore
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Triplicata l’offerta: grazie alle acquisizioni di Righi e Idea Quick, l’azienda diventa il principale operatore italiano attivo nel mercato della pasta sfoglia surgelata
Settembre/Ottobre 2017
Inchiesta Surgelato etnico: sapori dal mondo
22
L’ internazionalizzazione del gusto accresce l’interesse per i piatti esotici; India, Medio ed Estremo Oriente le tradizioni culinarie di maggior successo
Distribuzione Segnali di ripresa dei consumi
42
Gruppo Selex: vendite in crescita, nuove aperture, un restyling dei prodotti a marchio e nuove linee dedicate alle referenze vegetariane e biologiche
Buone notizie per l’HoReCa Polo: nuove fiere ed eventi e aumento della clientela, soprattutto per la ristorazione di catena; ittico e appetizer categorie emergenti del surgelato
46 I contatti
delle aziende citate sono a pag. 66
Settembre/Ottobre 2017 - Numero 4 - 5
sommario
Inserzionisti
Prodotti 52
Medi: tutto il buono che viene dal mare
53
G7 Gelati: il gelato firmato
Ciclo Freddo Ford e Domino’s: la pizza arriva in auto
56
Wenglor Sensoric: la nuova barriera reflex
58
Morini Rent: trasporta la freschezza in sicurezza
60
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• Aviko
• L’Ascolana
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• Lutosa
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• Medi
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Traduzioni: Laura Loi Videoimpaginazione Grafica: Fabrizio Filippini (grafica@pubblindustria.com) Registrazione Tribunale di Pisa N° 16 del 26/6/89 Iscrizione R.O.C. n° 12077 del 13/11/2004
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SURGELATI attualità
La promozione online specifica per i prodotti surgelati Chiunque oggi abbia esigenze di promozione dei propri prodotti si trova spesso di fronte ad una scelta: pubblicità tradizionale cartacea o web marketing? Surgelati Magazine, da sempre attenta alle reali esigenze del mercato del sottozero, offre una soluzione che consente di scegliere entrambe le opzioni, e da oggi la pubblicità vale il doppio! Infatti, lo spazio pubblicitario sulla rivista cartacea (con una tiratura di 30.000 copie) comprende anche una specifica e mirata attività di web marketing. La rivista, appena stampata, viene inserita nella piattaforma online ISSUU (con il link sulla pubblicità che rimanda al sito web del cliente) e letta mensilmente da oltre 5.000 utenti, numero in costante au-
CON IL FROZEN WEBMARKETING • Le notevoli performance di Surgelati Magazine in rete. La pubblicità sulla rivista vale ora il doppio mento, da tutto il mondo. Non solo, ma la pubblicità viene promossa, esaltandone significativamente l’efficacia, con un testo esplicativo inserito nel nostro portale web www.SurgelatiMagazine.com, con oltre 8.000 visite mensili di utenti singoli qualificati, che ha subito un recentissimo restyling per renderlo responsive e quindi di ultima generazione web. Lo stesso testo viene poi inserito nella nostra newsletter periodica (inviata a oltre 5.000 buyers qualificati, sia Gd/Gdo che FoodService) e quindi co-
municato sulle pagine o gruppi di Surgelati Magazine nei più importanti social network: Linkedin, Facebook e GooglePlus. Insomma, da oggi, con la pubblicità su Surgelati Magazine i clienti hanno a disposizione un webmarketing estremamente mirato per poter entrare in contatto con oltre 50.000 operatori del setto-re. Il tutto grazie al nostro nuovo approccio di comunicazione a 360 gradi: rivista cartacea, rivista digitale, sito web, newsletter, social web. La sola attività di Frozen Webmarketing è comunque dispo-
nibile anche per quei clienti che preferiscono la promozione esclusivamente online, in questo caso con un’azione basata su una comunicazione concordata. Altre soluzioni di webmarketing sono comunque possibili grazie ad un qualificato team di esperti in comunicazione digitale. Le performance in rete di Surgelati Magazine - 8.000 accessi singoli sul portale www.SurgelatiMagazine. com - 5.000 visualizzazioni, in costante crescita, di ogni numero della rivista sulla piattaforma ISSUU - 5.000 buyers qualificati raggiunti dalle nostre newsletter periodiche - Pagine vetrina o gruppi di interesse sui social: Linkedin, Facebook e Google Plus
Settembre/Ottobre 2017 - Numero 4 - 7
attualità
E’ boom per i “free from” Se in Italia il mercato dei prodotti biologici ha toccato quota 5,5 miliardi di euro, anche per i prodotti bio gluten free è boom: si stanno ritagliando uno spazio sempre più importante all'interno del mercato del “free from”, mercato che, secondo i dati raccolti dall'IRI nel corso del 2016 ha registrato un incremento del 5,1% e un turnover di 2.022 milioni di euro. Più nel dettaglio, il segmento dei prodotti gluten free ha registrato un volume d’affari pari a 320 milioni di euro con una crescita del +27%. Anche il mercato dei prodotti lactose free non è da meno, con un volume d’affari di 393 milioni di euro e una crescita del +18%. Un dato molto interessate riguarda il segmento dei prodotti surgelati gluten free che rappresentano il 15,1% del mercato globale senza glutine e una fetta importante è costituita dalle pizze surgelate senza glutine. Questo dato si riflette nella decisione, intrapresa dalle maggiori aziende del comparto alimentare, di affiancare linee
GLI ITALIANI NE CHIEDONO SEMPRE DI PIU’ • Due manifestazioni in parallelo dedicate alle eccellenze del settore per far incontrare il mercato con i produttori a Fiera di Rimini gluten free a quelle tradizionali. In linea generale, in questi numeri c'è la crescente domanda da parte dei consumatori di alimenti più sani, prodotti senza l'uso di sostanze chimiche, a ulteriore tutela della salute a tutte le età. A fronte di questa forte domanda del mercato, sono nate e si consolidano di edizione in edizione le manifestazione, Gluten Free Expo e Lactose Free Expo (dal 18 al 21 novembre 2017 a Fiera di Rimini), punto di riferimento per approfondire le potenzialità del settore free from e incontrare i leader del mercato e i rappresentanti di tutta la filiera produttiva: dai macchinari alle materie prime, passando dai semilavorati e prodotti finiti. Entrambe le fiere hanno un carattere fortemente internazio-
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nale grazie a un collaudato programma di incoming buyers che coinvolge rappresentanti provenienti da tutto il mondo e che da quest’anno sarà supportato anche da ICE. Le due mostre, inoltre, per l’edizione 2017 hanno anche istituito un progetto a supporto dei buyers italiani. Il progetto si rivolge a GDO, GD, distributori e grossisti italiani che avranno diritto a un pacchetto di benefit e potranno accedere ai servizi della buyers lounge. Poiché Gluten Free Expo e Lactose Free Expo sono in grado di catalizzare l’attenzione di tutte le tipologie di professionisti, settore Ho.Re.Ca., GDO, negozi specializzati, distributori e laboratori artigianali, le principali aziende del mercato frozen hanno già scelto le due manifestazioni per presentare
le ultime novità. Da segnalare anche, per la prima volta, grazie ad un accordo tra Aries More ed Exmedia, la nuova area Bio all’interno di Gluten Free Expo, in cui le aziende biologiche certificate con prodotti gluten free e lactose free si incontreranno con gli esperti del settore e i consumatori in uno spazio loro dedicato. L’area Bio conterà su una superficie di 600 mq, con una piazza dei sapori e del gusto per gli incontri con gli operatori del mercato, compreso un corner point dedicato ai media e alle degustazioni. Nel nostro Paese sono circa 6 milioni gli italiani che fanno acquisti di prodotti alimentari “Free From” (fonte Nielsen), mentre il 10% dei cittadini europei segue una dieta totalmente, parzialmente o occasionalmente gluten-free. Molti di questi prodotti sono biologici: il mercato del biologico, inoltre, secondo una ricerca di Adacta, crescerà fino a 7 miliardi entro 4 anni in Italia, su un mercato europeo di 45 miliardi di euro.
attualità
Il principale produttore italiano di vegetali surgelati, Orogel, continua ad investire nel potenziamento degli impianti di Policoro (Matera), aggiungendo altri 18 milioni di euro ai 15 mln già stanziati tra quest'anno e il 2016. Obiettivo del gruppo cooperativo romagnolo è rendere lo stabilimento lucano il secondo centro italiano per la produzione di surgelati dopo quello di Cesena, dove ha sede la casa madre. Orogel è presente in Basilicata dal 2009 dove, attraverso uno sviluppo costante, la produzione è passata da 8.700 tonnellate a 18.500 tonnellate (+112%) e il fatturato da 13 a 34 milioni di euro (+158%). La regione è strategica per la produzione di carciofi (7.500 tonnellate, che valgono il
Orogel investe in Basilicata POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI • Investimenti destinati alla realizzazione di una grande cella di stoccaggio e di un reparto di confezionamento
50% del mercato italiano di questo prodotto surgelato) ma è importante anche per altre verdure a foglia e ortaggi come melanzane, pomodori, broccoli, peperoni, finocchi, zucchine, cavolfiori e asparagi. Gli investimenti programmati nel prossimo triennio sono finalizzati all'apertura di un reparto di confezionamento e alla realizzazione di una grande cella di stoccaggio per evitare costosi trasporti su gomma tra Policoro e Cesena, oltre al potenziamento del depuratore aziendale per recuperare la maggior parte dell’acqua utilizzata. Orogel, il cui fatturato a fine 2016 è stato di 213 milioni di euro, vanta per il primo semestre 2017 una cresciuto dell’11%.
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attualità
Grandi difficoltà nei pagamenti commerciali anche nel primo trimestre 2017 per il comparto food & beverage. A fine marzo, infatti, meno di un’impresa su cinque ha pagato i fornitori alla scadenza. In particolare, soltanto il 16,4% degli operatori del commercio all’ingrosso beverage ha saldato i debiti nei tempi giusti, il 16% nella grande distribuzione, 19,1% nel commercio al dettaglio food & beverage e il 17,5% nel settore horeca. Solo il commercio all’ingrosso food paga un po’ meglio, con il 26,3% di pagamenti puntuali. Tutte performance comunque molto lontane dalla media nazionale, pari al 35,6%, con scarti che variano dal 10% al 20%. A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2017, realizzato da Cribis, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle circa 600.000 imprese del comparto Food & Beverage. Le abitudini di pagamento per classi di ritardo La grande distribuzione è sicuramente fra i settori più in difficoltà, dal momento che gli operatori della GD/DO sono i meno puntuali dell’intero comparto, ben due imprese su tre (il 66,1%) saldano i debiti fino a 30 giorni oltre la scadenza e il 17,9% degli operatori paga i fornitori in grave ritardo (oltre un mese di distanza dal termine pattuito). Peggio se la passano le aziende del commercio al dettaglio food & beverage e del settore horeca, che si confermano i peg-
I pagamenti sono in ritardo RAPPORTO CRIBIS • Nel comparto food & beverage le difficoltà non mancano: meno di un’impresa su cinque paga alla scadenza
Marco Preti, amministratore delegato Cribis
giori pagatori del comparto, rispettivamente col 21,8% e il 24,9% di pagamenti effettuati più di un mese dopo la scadenza. Il settore con le migliori performance di puntualità è quello del commercio all’ingrosso food, in cui più di un’impresa su quattro (26,3%) salda i debiti nei tempi giusti e solo il 14% delle aziende paga in grave ritardo, il dato più basso e più vicino alla media nazionale (pari al 12%). Ci sono però anche alcuni lievi se-
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gnali positivi: rispetto allo stesso periodo del 2016, infatti, i ritardi gravi nei pagamenti commerciali sono scesi in modo consistente in quasi tutti i rami del comparto, registrando un -6,2% nel commercio all’ingrosso beverage, -13,5% nella grande distribuzione, 17,3% nel commercio all’ingrosso food, -18,5% nell’horeca e -19,3% nel commercio al dettaglio food & beverage. Buone notizie anche per quanto riguarda i pagamenti
alla scadenza: horeca e commercio al dettaglio food & beverage registrano una crescita significativa dei pagamenti puntuali, rispettivamente del 15,8% e del 20,1%; segno più anche per la grande distribuzione, il commercio all’ingrosso beverage e il commercio all’ingrosso food, anche se a ritmi più contenuti (rispettivamente +2,1%, +3,9% e +6,2%). Se la situazione del comparto anno su anno sembra stabile per alcuni settori, o addirittura in netto miglioramento per altri, dal confronto con i livelli dei pagamenti commerciali nel 2010 emerge comunque il forte impatto che la crisi ha avuto sulle aziende del settore. Rispetto a sette anni fa, le imprese in grado di pagare puntualmente i fornitori sono scese del 31,5% nel settore horeca, del 24,9% nella grande distribuzione, del 9,9% nel commercio al dettaglio e dell’4,7% nel commercio all’ingrosso food. Soltanto il commercio all’ingrosso beverage segna un incora g giante +0,6%. Quest’ultimo settore è anche l’unico ad aver registrato un calo dei ritardi gravi (-15,1%), mentre tutti gli altri operatori hanno segnato un’impennata dei pagamenti effettuati con oltre 30 giorni di ritardo: dal 9,8% della GD/DO, passando per il 25% del commercio all’ingrosso food e il 45,3% del commercio al dettaglio food & beverage, fino all’incremento record dell’horeca (+152,6%). <<Il food & beverage è un settore strategico per l’economia italiana. Rappresenta infatti il mercato di sbocco di molte filiere industriali italiane e ha un impatto importante sul pil continua a pag. 12
attualità
continua da pag. 10
– commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis – ma nonostante qualche leggero miglioramento, la situazione della filiera alimentare è ancora debole sotto il profilo dei pagamenti, con poche aziende che sono pagatrici puntuali. Questa fotografia rende sempre più strategica la gestione dei crediti, e le imprese produttrici, specialmente le più grandi e strutturate, sono diventare molto attente a mantenere un profilo degli incassi poco problematico, scegliendo chi rifornire e chi avvantaggiare in termini commerciali, per evitare i costi, in termini di oneri finanziari con le banche, dei ritardi di pagamento dei fornitori. Ci sono imprese che hanno capito molto bene i vantaggi di una corretta gestione finanziaria, soprattutto in anni nei quali ottenere aperture di credito da parte del sistema bancario non era semplice>>.
Abitudini di pagamento per macro aree geografiche horeca – Q1 2017 Delle circa 600mila imprese del comparto food & beverage, la maggioranza è attiva nei settori Horeca (63,9%) e Commercio al dettaglio food & beverage (28,3%) e si concentra principalmente in Lombardia (13,2%), Lazio (11,1%) e Campania (10,6%). Ed è proprio in questi due rami del food & beverage che si
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registrano le principali differenze a livello territoriale. Nel settore Horeca, in particolare, le imprese più virtuose sono quelle localizzate nell’area Nord Est del Paese, con il 26% di pagamenti puntuali e soltanto il 14% di ritardi gravi, e Nord Ovest, con il 20,6% di fatture saldate nei termini pattuiti e il 17,3% di pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo. Molto più in difficoltà le imprese dell’area Centro e Sud e
Isole, dove la percentuale di imprese puntuali è circa la metà, rispettivamente l’11,6% e il 9%, mentre il numero di imprese gravemente ritardatarie è più del doppio, rispettivamente il 32% e il 40%. Le abitudini di pagamento per macro aree geografiche Percentuali simili anche se con divari fra macro aree più contenuti per quanto riguarda il settore del commercio al dettaglio food & beverage. Anche in questo comparto le imprese più virtuose si trovano nelle aree Nord Est, con il 27,7% di imprese puntuali e l’11,5% di ritardi gravi, e Nord Ovest, dove un’azienda su quattro paga alla scadenza e il 14,7% con più di un mese di ritardo. Come nel comparto Horeca, anche nel commercio al dettaglio le aree dove si fa più fatica a rispettare i termini di pagamento pattuiti sono il Centro e il Sud e Isole, dove rispettivamente è puntuale il 15,5% e il 12,4%, mentre raddoppiano i ritardi gravi, rispettivamente il 22,7% e il 31,7%.
attualità
Il food delivery conquista Secondo le ultime previsioni Fipe, la ristorazione fuori casa nel periodo estivo dovrebbe aver fatto registrare oltre 5,6 miliardi di euro, anche se rimangono non dettagliati i dati dei consumi nella ristorazione attraverso il canale online con i servizi di food delivery. Tuttavia, dati interessanti emergono dagli operatori già attivi sul mercato. Just Eat, in collaborazione con l’Università Bocconi, ha effettuato dei sondaggi nel periodo estivo nelle maggiori aree turistiche che rivelano, per esempio, come nelle Riviere Liguri le ordinazioni siano aumentate in media complessivamente del 63%. Anche l’Italia, dunque, il Paese della buona cucina casalinga, si apre alla consegna di pasti a domicilio. I servizi di asporto, tra i quali Deliveroo, Just Eat, Foodora, UberEats, per citarne alcuni, sono ormai un mercato in continua espansione, in cui diversi player si stanno affacciando rapidamente come Amazon o le catene di supermercati, piccole aziende locali o ristoranti digitali. Di fatto, l’ordinazione digitale sta conquistando il mercato. Se guardiamo ai dati di Just Eat, servizio di e-food delivery arrivato in Italia nel 2011, gli italiani sembrano apprezzare sempre più il gustare cibo gourmet di alta qualità non cucinato in casa e senza necessariamente recarsi al ristorante. Just Eat rivela che in Italia ci sono 5.500 ristoranti affiliati all’azienda, oltre 105 dipendenti e 5.500 ristoranti partner ed è presente in 550 Comuni, con un numero di clienti in continua crescita.
NUOVI IMPULSI E OPPORTUNITA’ • Una grande occasione (anche in Italia) per il packaging out-of-home
Secondo il Censis (dati marzo 2017) sono già 19,4 milioni gli italiani che acquistano cibo take-away online, da inquadrare in un trend di rinnovata attenzione al fattore cibo, dopo un drastico calo della spesa alimentare a causa della crisi economica. Secondo i dati dell’Osservatorio ecommerce B2C del Politecnico di Milano, in Italia le consegne di cibo a domicilio valgono ben 812 milioni di euro e di questi 200 milioni sono riconducibili agli ordini ai ristoranti, cresciuti del 66% in un anno. I nuovi player di food delivery hanno, tuttavia, una strategia differente rispetto al colosso
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danese Just Eat: la piattaforma Just Eat, infatti, si occupa esclusivamente di mettere in contatto i clienti e i ristoranti che già dispongono di un servizio di consegna a domicilio; gli altri player come Foodora, Foodinho e Deliveroo, invece, offrono un servizio di delivery per i ristoranti che originariamente non prevedevano la consegna. Dal punto di vista tecnico dell’offerta, queste piattaforme hanno come primo punto di forza la velocità: questo tipo di servizi garantisce la consegna del cibo ordinato in media entro un massimo di circa 30 minuti. Tutto ciò è possibile grazie ad autisti dedicati, suddivisi
nelle zone nevralgiche delle città in cui operano. Un secondo punto di forza è la facilità di pagamento, che avviene attraverso carta di pagamento o inapp, i cui dati vengono registrati dal sito per eventuali futuri pagamenti. Un altro punto di forza è la geolocalizzazione, che permette al cliente di controllare in tempo reale lo stato del suo ordine fino alla consegna dello stesso e di verificare l’effettiva rapidità del servizio. Un’altra caratteristica che contraddistingue questo tipo di servizi è l’offerta alimentare di buono e alto livello, con un costo medio-alto. Il target a cui si rivolgono è, dunque, differente in termini di status sociale ed economico rispetto ai player locali che effettuano consegne a domicilio o che sono affiliati al network Just Eat. Il servizio è spesso utilizzato da una categoria di persone con buona o alta retribuzione, abituata a lavorare quasi non-stop e solitamente con poco tempo a disposizione per la pausa pranzo o la cena. Secondo Just Eat, per esempio, sono in particolare i professionisti degli studi di consulenza tra i clienti leader del loro servizio per volumi di spesa, che detengono anche il primato per ordinazioni con l’app. L’apprezzamento dei servizi di food & beverage delivery e la loro rapida espansione vanno oltre la mera comodità del servizio stesso e sono principalmente da attribuirsi al concept che risiede nel cuore di queste attività: da una parte offrono ai consumatori l’opportunità di ricevere un ordine richiesto su misura e customizzato; dall’al-
attualità
tro lato permettono ai ristoranti, ai catering e ad altri operatori food di ampliare il bacino di clienti. Quale tra i competitor potrà avere la meglio lavorando in un mercato così competitivo e proponendo molti di essi un’offerta praticamente identica dipenderà da diversi fattori, tra i quali la comunicazione del brand, sia del servizio, che deve necessariamente rimanere impresso nella mente dei consumatori, in modo da creare un’associazione automatica quando i consumatori decidono di usufruire di un servizio di food delivery, sia degli operatori di ristorazione associati a questi servizi che devono rendere riconoscibile il brand legato al prodotto alimentare anche al di fuori delle mura del ristorante stesso.
E’ qui che entra il gioco il packaging. La nuova ricerca dell’istituto Smithers Pira, commissionata dal Gruppo Asia Pulp & Paper (APP), rileva che il mercato europeo del packaging out-of-home (OOH) crescerà del 6% per raggiungere un valore totale di 6 miliardi di euro entro il 2020, proprio grazie all’incremento dei mercati fast food e fast-casual. Solo in Italia, il ritmo medio di crescita è pari all’1,2% annuo. In generale, i mercati del packaging sono stimati in crescita sia nell’Europa Occidentale sia in quella Orientale. Secondo la ricerca, il valore totale del mercato del packaging nell’Ovest Europa nel 2016 è stato pari a 184 miliardi di dollari, con un’attesa di crescita del 2,8% annuo fino al 2020.
Per l’Est Europa, un mercato senz’altro meno saturo rispetto a quello dell’Europa Occidentale, la crescita stimata è ancora più promettente: +3% annuo a partire da un valore base di 48,1 miliardi di dollari registrato nel 2016. In tutto il continente, la popolarità crescente della consegna a domicilio e dei fast food porta a prevedere entro il 2020 un sorpasso da parte di tali settori sulla quota di mercato dei ristoranti fullservice. Il packaging per il mercato OOH E’ questo da sempre un segmento importante della linea di prodotti di Asia Pulp & Paper, che ai pasti a domicilio dedica Foopak e Sinar Kraft. La gamma della linea Foopak è
costituita da imballi a contatto con cibo e bevande per il retail food & beverage. La gamma di prodotti spazia dalle carte ai cartoni e cartoncini oleati, cupcake e altri prodotti da forno. L’intera gamma Foopak è conforme ai più elevati standard internazionali per igiene e salute. SinarKraft è una gamma di packaging multistrato in cartone e cartoncino. Il prodotto, a tre strati, è costituito da strati kraft composti da fibre di legno duro sbiancate e uno strato interno in kraft non bianchito. SinarKraft è certificato PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) e offre massima resistenza alle temperature fredde, rendendolo ideale per il confezionamento di bevande e per il packaging dei surgelati.
Settembre/Ottobre 2017 - Numero 4 - 15
attualità
L’agroalimentare in crescita Antonio Casalini (Midi-Lazzaroni) è il nuovo presidente di UnionAlimentari e succede a Stefano Marotta in carica negli ultimi quattro anni. Rinnovata anche la Giunta: Stefano Marotta, Giorgio Zubani (riconfermato anche nel ruolo di tesoriere), Renato Bonaglia, Giuseppe Rossetto (eletto anche come presidente vicario), Mattia Pariani, Graziano Balduzzi. <<Voglio esprimere un ringraziamento doveroso – dichiara Casalini - a chi mi ha preceduto e a chi tanti anni fa ha creduto in questa idea e ha avuto il coraggio di metterla in pratica. Credo che quella di oggi per la nostra Unione sia una tappa importante del suo percorso. Una tappa dalla quale ripartire con coraggio, per innovarsi. Per me innovare non vuol dire fare cambiamenti radicali o stravolgere un processo di lavoro, ma guardare avanti, mettere passione per il futuro, avere coraggio e talento. In parole molto più semplici vuol dire fare l’imprenditore. Un imprenditore diverso forse, perché sono cambiate le regole del mercato. Credo nell’idea di una squadra, nei progetti comuni e condivisi, credo nel rispetto delle regole e nella divisione dei compiti. Per questo motivo UnionAlimentari non chiude le porte a nessuno e non lascia fuori nessuno. Tutte le piccole e medie industrie alimentari sono benvenute. Lavoriamo tutti per un unico obiettivo, siamo tutti dalla stessa parte, quindi lavoriamo per un progetto comune. Andremo a difendere le nostre aziende e a informare i consumatori; andremo a portare cultura ali-
CONFAPI MILANO E UNIONALIMENTARI • Una fattiva sinergia per cogliere tutte le opportunità del settore Nicola Spadafora (sx), presidente Confapi, e Antonio Casalini (dx), presidente UnionAlimentari
Cibi pronti e take-away in sviluppo Le aziende dedicate ai cibi pronti e take-away in Italia sono cresciute del 2,2% nel 2017. Secondo un'elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, a trainare l’intero settore, che pesa il 38% sul sistema alimentare italiano, sono Roma (+3,7%) e Milano (+3%), ed è proprio in Lombardia che si concentra il 15,4% del settore nazionale. Tuttavia a crescere non sono solo le attività di cibi pronti e take-away, ma è l'intero settore alimentare italiano, che rispetto al 2016 è cresciuto del 1,1%, superando le 97.000 aziende. In testa ci sono Roma e Napoli con quasi 5.100 imprese ciascuna (5,2% del totale italiano), seguite da Milano (3.493, 3,6%) e Torino (3.167, 3,3%).
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mentare. Andremo a spiegare il valore aggiunto delle nostre imprese. Perché noi vogliamo e dobbiamo essere tra i protagonisti dell’agroalimentare italiano e internazionale>>. Si tratta di un settore, quello dell’agroalimentare italiano, in crescita, con punte di eccellenza a livello mondiale, ma che, tuttavia, necessita di continui investimenti per mantenere le posizioni di mercato e favorire i processi di internazionalizzazione. È la chiave di lettura della recente collaborazione tra Casalini e un altro neo eletto presidente, Nicola Spadafora di Confapi Milano. Entrambi i presidenti da tempo promuovono con le loro rispettive attività professionali e imprenditoriali svariate iniziative legate all'internazionalizzazione, ed ora grazie a questa collaborazione tra le due Associazioni nasceranno nuove sinergie nel settore dell'agroalimentare per consolidare e premiare questo comparto. <<Con UnionAlimentari ci accomuna lo spirito di fare associazione - dichiara Nicola Spadafora - che per noi significa favorire approfondimenti di qualità ed opportunità in un continuo processo di integrazione tra i diversi gruppi di lavoro. Il comparto agroalimentare rappresenta uno dei punti di forza del nostro sistema industriale, caratterizzato da continua crescita e innovazione di processo e prodotti, in grado di trainare occupazione ed export. La collaborazione con UnionAlimentari aiuterà a far cogliere anche alle nostre imprese le sempre maggiori opportunità che offre questo settore>>.
attualità
Cosmofood, un business Hub per tutta la ristorazione Conto alla rovescia per la 5^ edizione di Cosmofood, la manifestazione di riferimento nel Triveneto per i settori food, beverage e professional equipment per la ristorazione, in programma dall’11 al 14 novembre presso la fiera di Vicenza. Manifestazione acquisita e ora organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini fiera e fiera di Vicenza, dalla sua prima edizione Cosmofood ha saputo crescere e diventare una vetrina di eccellenza per le aziende del comparto. Dopo il successo del 2016, la prima edizione sotto l’egida di
VICENZA • Dall’11 al 14 novembre 2017 si svolgerà la manifestazione dedicata alle eccellenze del food, beverage e professional equipment. Previsti 500 espositori (+15%) e oltre 100 eventi, tra cui seminari e corsi di formazione per professionisti IEG, che ha visto un incremento del 30% di presenze rispetto all’anno precedente, Cosmofood 2017 prevede un’ulteriore crescita del 15% di espositori, che arriveranno a quota 500. La presenza di nuove importanti realtà e di azien-
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de leader per i comparti Ho.Re.Ca, Food Service, Retail e Contract sottolinea l’attrattività di una manifestazione dal format innovativo, una piattaforma B2B dove poter presentare le ultime novità agli operatori professionali.
All’interno del padiglione 7 di fiera di Vicenza, gestori di bar, ristoranti, hotel e strutture ricettive, gelaterie, pasticcerie, buyer e operatori della GDO, grossisti specializzati e società di catering potranno trovare i migliori prodotti del settore food & beverage, impianti, attrezzature e accessori per la ristorazione professionale, per essere sempre aggiornati e fornire ai propri clienti un servizio di alto livello. Non solo prodotti e servizi, ma anche contenuti e conoscenza. Tra gli oltre 100 eventi di Cosmofood sono previsti qualificati seminari, corsi di formazione, aggiornamenti sul mer-
attualità Il tip chef Giuliano Badessari nell’edizione 2016
cato per aziende e professionisti, per illustrare approfondimenti, strategie, news e curiosità del settore. Il Salone si distingue inoltre per presentare due padiglioni dedicati all’enogastronomia, suddivisi in aree dedicate al vino, alla birra, a prodotti food di qualità, alle intolleranze alimentari, a prodotti bio e vegani. Il pubblico verrà coinvolto grazie agli oltre 100 eventi in programma, tra cui showcooking con chef stellati e professionisti del settore, degustazioni, viaggi sensoriali alla scoperta dei prodotti tipici o di abbinamenti inusuali (in collaborazione con importanti associazioni di categoria e scuole professionali). Per gli espositori anche gli eventi rappresentano un’ottima vetrina per valorizzare i propri prodotti e servizi che potranno essere utilizzati durante lo svolgimento degli show permettendo di arrivare in modo decisivo ad un’ampia platea di pubblico. www.cosmofood.it Italian Exhibition Group, player fieristico italiano per numero di manifestazioni organizzate direttamente (63 eventi), presenta un ricco portafoglio internazionale food & beverage, che include 7 manifestazioni: in Fiera di Rimini Sigep (salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè), Beer Attraction (fiera internazionale di specialità birrarie, birre artigianali e food per il canale Horeca), Foodwell Expo (salone dedicato al benessere alimentare nel contesto di RiminiWellness), Gluten Free Expo e Lactose Free Expo (uniche manifestazioni internazionali dedicate ai prodotti e al mercato rispettivamente senza glutine e
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senza lattosio); in Fiera di Vicenza Cosmofood (fiera per i settori food, beverage e professional equipment per la ristorazione); al Centro Fiera del Garda di Montichiari Golositalia (fiera internazionale dedicata alle eccellenze enogastronomiche, alla ristorazione e alle attrezzature professionali).
intervista
Sfoglia Torino re del settore Sfoglia Torino nasce quasi quarant’anni fa nel 1978 in un primo impianto di 500 mq ed una lavorazione artigianale e manuale dei titolari e pochi dipendenti nell’ambito della pasta sfoglia. Nel 2000 la famiglia di Enzo Perrino, attuale amministratore delegato della società, credendo fortemente nel progetto, fa ingresso con aumento di capitale per creare un nuovo stabilimento di 4.000 mq e dare inizio all’a utomatizzazione. Nel 2014 viene deciso di acquisire il 100% del capitale sociale. Nel 2017 inizia un ulteriore processo di espansione che la porta ad acquisire prima Righi e subito dopo Idea Quick. Ebbene, oggi Sfoglia Torino può vantare un fatturato complessivo di oltre 30 milioni di euro, diventando così il principale operatore del settore della pasta sfoglia surgelata, come spiega a Surgelati Magazine lo stesso Perrino.
TRIPLICATA L’OFFERTA • Grazie alle acquisizioni di Righi e Idea Quick, l’azienda diventa il principale operatore italiano attivo nel mercato della pasta sfoglia surgelata Quali sono stati i motivi che hanno portato alle acquisizioni di Righi e Idea Quick? Consolidare la nostra presenza nel settore puntando sull’unione di competenze, esperienze, e con la possibilità di creare sinergie ed economie di scala. Grazie ad una rete commerciale unificata e capillare e una gamma più completa di referenze tra loro complementari puntiamo ad una crescita sui mercati di riferimento. Come mai non è stato dato
La sede di Sfoglia Torino a Buttigliera d’Asti (AT)
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risalto al fatto che sia stato un imprenditore italiano a comprare “italiano”? Ritengo che anche grazie a Surgelati Magazine si stia dando risalto. Non sono solito ricercare interviste perché tendo a concentrare tutte le energie nella gestione e organizzazione dell’azienda. Il mio compito è di improntare le strategie che porteranno Sfoglia Torino a essere una realtà moderna e strutturata mantenendo l'identità di azienda a trazione e calore familiare, dove ogni com-
ponente è come un membro della famiglia. Con soddisfazione percepisco l'entusiasmo dei collaboratori per la crescita ottenuta. Le due aziende acquisite manterranno la propria autonomia ed il proprio nome o verranno inglobate in Sfoglia Torino? E a livello di know-how come verranno ridistribuite le competenze produttive? Nel 2018 è prevista la fusione per incorporazione di Righi e Idea Quick in Sfoglia Torino. Le tre sedi produttive si specializzeranno su distinte produzioni in base al know-how e agli impianti. Quali strategie di marketing sono previste per le tre aziende? Nel mese di ottobre 2017 ini-
intervista
zierà una campagna pubblicitaria su La 7 in concomitanza con il lancio della nuova linea retail a marchio Righi. Su questo brand convergeranno i prodotti di punta del gruppo destinati alla vendita diretta. Righi è presente in questo canale da molti anni ed è sinonimo di affidabilità, tradizione e qualità. Il nuovo pack primario si presenterà con dimensioni ridotte e con una nuova veste grafica: restyling del logo, cambio lettering, nuova zona flash con informazioni in evidenza, riduzione delle dimensioni. Le novità saranno moltissime: nuovi prodotti già cotti surgelati con tempi di cottura brevissimi, ricette con farina integrale, ricette senza olio di palma, ricette tradizionali come l’Erbazzone e semilavorati. Inoltre, a breve verrà realizzata una pagina Facebook e Insta-
A seguito di queste acquisizioni, possiamo affermare che Enzo Perrino ha ora in Italia il monopolio della pasta sfoglia surgelata: come pensa di gestire questa forza commerciale nei canali retail e food service, e come all’estero? Crediamo di essere un punto di riferimento della pasta sfoglia surgelata in Italia in grado di essere competitivi nei canali retail e food service e di poter affrontare con più forza i mercati esteri.
Enzo Perrino, amministratore delegato di Sfoglia Torino
gram orientata all'interazione per arrivare a un pubblico che sempre di più si muove sui social e su internet. A gennaio 2018 saremo presen-
ti su quattro principali testare radiofoniche per rinforzare la nostra presenza e favorire la diffusione su tutto il territorio nazionale.
Sfoglia Torino is the king of the sector Thanks to the acquisitions of Righi and Idea Quick, Sfoglia Torino becomes the most important Italian reference in the frozen puff pastry sector.
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SURGELATI inchiesta
SURGELATO ETNICO
Sapori dal mondo
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inchiesta
Hanno parlato con noi L’internazionalizzazione del gusto accresce l’interesse per i piatti esotici; India, Medio ed Estremo Oriente le tradizioni culinarie di maggior successo L’Italia possiede una delle tradizioni culinarie più importanti del mondo, ma sta cominciando ad aprirsi anche a culture gastronomiche diverse dalla nostra. Secondo i dati diffusi dall’IIAS nel giugno 2016, nel 2015 i consumi dell’etnico sono cresciuti del 18%: un segno di vitalità per un settore definito ancora di nicchia ma in grado di sviluppare future, positive potenzialità. In base a una ricerca Ipsos resa nota il 19 aprile 2016, dal titolo “Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola”, in tema di evoluzione dei gusti nell’ultimo decennio (con il 2007 come base 100) l’etnico ha fatto registrare un notevole exploit, toccando un indice di 163,7. Anche il Rapporto Coop del settembre 2016 parla di una crescita dei prodotti etnici, in particolare nelle vendite della Gdo (+8% a volume nel primo semestre 2016). Secondo il rapporto la larga maggioranza degli italiani (quasi l’85%) ha provato i cibi etnici e quasi un terzo lo utilizza abitualmente nella propria dieta mensile. È ancora IIAS a riportare i risultati di una recente ricerca sulla cucina etnica, basata su interviste condotte su un campione rappresentativo della popolazione italiana. Oltre il 50% del campione di-
chiara di gradire l’offerta di cibo etnico, e di tale percentuale il 34% ha affermato di aver consumato piatti etnici negli ultimi tre mesi rispetto al periodo in cui è stato realizzato lo studio. I confini dell’etnico Ma cosa si intende esattamente per piatti etnici? Dalla ricerca IIAS emerge una distinzione tra le cucine definite “etniche”, che rappresentano una rivoluzione del concetto di pasto all’italiana, e quelle considerate genericamente straniere.
L’analisi delle tendenze di mercato per l’etnico surgelato è basata sulle considerazioni di: • Giuseppino Marinangeli, presidente del consiglio d’amministrazione di CGM • Jonathan Sola, direttore generale di Chef Italia • Manuela Morpurgo, amministratore di Comagital • Milo Compagnoni, head of sales & marketing di Gourmet Italia • Marco Zakar, direttore commerciale di Iberia • Nicola Sartor, direttore commerciale di Surmont • Federico Peruzzi, responsabile marketing di Uniontrade • Gabriele Virgili, presidente di VIS Industrie Alimentari
Per i partecipanti allo studio la cucina etnica viene ad essere associata ad un’immersione in culture lontane e diverse dalla propria (cinese, giapponese, messicana e indiana), grazie anche alla presenza di nuovi ingredienti e sapori, nonché di modalità di preparazione, presentazione e consumo del cibo percepite come insolite. Le caratteristiche che maggiormente distinguono e caratterizzano questi piatti sono dunque: ampio utilizzo di spezie, condimenti, e ingre-
dienti “base” estranei o anomali per la cucina italiana; modalità di cottura particolari; sapori forti. Tale distinzione tra cucina etnica, ovvero esotica, e cucina genericamente straniera non è né scontata né condivisa: lo stesso IIAS, per esempio, nel suo report sui consumi relativi al 2015 cita come cibo etnico la paella, mentre nel rapporto Coop la categoria include anche la feta greca. continua a pag. 24
I dati sui consumi dell'etnico in Italia secondo il Rapporto Coop 2016
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inchiesta
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Anche tra i partecipanti alla nostra inchiesta le opinioni in proposito non sono concordi: c’è chi considera etnici anche piatti di tradizioni culinarie europee, e chi invece definisce cucina etnica solo quella originaria dei paesi extraeuropei, o meglio di aree geografiche, comunità e culture non occidentali e sensibilmente diverse da quelle occidentali, in particolare a causa di spezie o altri ingredienti caratterizzanti provenienti da luoghi lontani, come India, Africa e Medio Oriente. Per alcuni la distinzione vale indipendentemente dal grado di diffusione di certe pietanze, per cui un piatto europeo o statunitense non viene considerato etnico, mentre un piatto tipico “nordafricano” (come il cous cous), pur essendo entrato nelle abitudini di consumo di molti italiani, viene considerato tale.
Resta il fatto che il gusto dei consumatori italiani sembra aver conosciuto negli ultimi anni un’evoluzione che li ha avvicinati a sapori e modalità di preparazione completamente nuovi: la quantità di piatti riconducibili a tradizioni culinarie lontane dalla nostra ed entrati nelle abitudini di consumo è notevolmente aumentata. L’internazionalizzazione del gusto Tra le ragioni di questa internazionalizzazione del gusto sia l’IIAS che il centro Studi Coop citano i flussi migratori e il conseguente aumento della presenza di stranieri in Italia; una valutazione in parte condivisa dalle aziende da noi interpellate. Il nostro paese ha ormai una popolazione dalle origini molto più variegate rispetto a vent’anni fa, e chi si stabilisce qui desidera ritrovare i gusti, le abitudini
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alimentari e le tradizioni del proprio paese di origine. Tanto più che molti stranieri residenti in Italia, al crescere del livello di integrazione e della capacità di spesa, stanno spostando gradualmente i loro acquisti dai negozi tradizionali etnici al canale Gd e Do. Non manca però chi minimizza l’impatto sui consumi esercitato dall’accresciuta capacità di spesa della popolazione straniera, e non ritiene
che il suo aumento possa aver influito se non in minima parte sulle vendite. A riprova di ciò viene citato il fatto che l’incremento sulle fasce di prodotti certificate halal, sia pure presente, è inferiore a quello registratosi su altri prodotti che non possiedono tale certificazione. Un altro elemento a favore del consumo di piatti etnici, sottolineato dal la ricerca IIAS e confermato dai nostri intervistati, è l’aumento dei soggiorni di vacanza in paesi esotici: un’occasione per sperimentazioni culinarie che al ritorno a casa rende più propensi all’acquisto di quelle stesse ricette, disponibili già pronte all’uso nel canale Retail. L’aumento dei viaggi all’estero e l’incremento della presenza di stranieri in Italia sono per altro considerati due aspetti di un più ampio processo di globalizzazione: in un mondo in cui le distanze si riducono rapidamente, la mescolanza di culture e il rapido flusso delle informazioni favoriscono un processo di contaminazione con le altre tradizioni gastronomiche, la cui ulteriore riprova è il prolifecontinua a pag. 26
inchiesta
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rare dei ristoranti etnici in tutte le città (secondo il Rapporto Coop la metà degli italiani è entrata almeno una volta in un locale etnico ed il 20% lo frequenta una volta al mese). Grazie all’importante canale di contatto rappresentato dai ristoranti, anche per chi non viaggia in paesi lontani non mancano dunque le opportunità di acquisire una conoscenza sempre più approfondita della cucina etnica: la ristorazione è il luogo della prima sperimentazione ma i consumatori italiani, come sottolineano Coop e IIAS, stanno progressivamente portando queste novità nell’ambito delle mura domestiche, in un vero e proprio meccanismo di replica della ricetta assaggiata fuori, incoraggiato anche dalla maggiore disponibilità sugli scaffali dei propri punti vendita (si pensi all’esplosione di popolarità del sushi nella Gdo). Tra i locali di tendenza in grado di influenzare maggiormente i consumi i nostri intervistati citano quelli della ristorazione asiatica, ed in particolare i ristoranti cinesi, quelli giapponesi, i ristoranti wok o “al l you can eat” e quelli fusion, che propongono menù più sperimentali con contaminazioni tra ricette orientali e ingredienti della nostra cultura. La globalizzazione e il conseguente moltiplicarsi delle occasioni di contatto con altre culture spiegano probabilmente l’accentuarsi del desiderio di novità e della voglia di provare e sperimentare a tavola, che nelle valutazioni del Centro Studi Coop non è
più un sentimento circoscritto alle fasce più giovani, ma è divenuto trasversale all’intera popolazione; alcune aziende interpellate sottolineano come questo si traduca, sia per i produttori sia per i distributori, in un’esigenza sempre più pressante di ampliare e diversificare l’offerta, innovando le proposte al cliente. Il pubblico si annoia più rapi-
sfere lontane e consente di sorprendere nei gusti e nei contrasti, rappresenta un filone dotato di notevole appeal.
damente e facilmente, il che rende necessario rivisitare più spesso il proprio assortimento, innovare con velocità e incrementare il numero di novità da lanciare sul mercato, per invogliare il consumatore all’acquisto. In questa continua ricerca di novità l’etnico, grazie al suo potenziale evocativo, che fa rivivere atmo-
acquistato prodotti etnici confezionati negli ultimi tre mesi rispetto al periodo in cui è stato realizzato lo studio; di questi prodotti, oltre il 45% erano surgelati. Il 57% dei consumatori che acquista etnico confezionato lo fa con una frequenza di almeno una volta alla settimana. Sia in termini di gradimento
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Gli andamenti dell’etnico surgelato Tornando ai dati della ricerca IIAS sul cibo etnico, tra coloro che affermano di gradirlo il 25% ha dichiarato di aver
assoluto, sia in termini di giudizio sulla credibilità, intesa come rassicurazione qualitativa, l’offerta surgelata totalizza un 87% di giudizi positivi; oltre il 60% del campione ritiene “molto” o “abbastanza” importante poter contare su una variegata offerta di prodotti etnici surgelati. Dalla ricerca emergono quindi segnali favorevoli per i produttori del sottozero, per altro confermati dalle valutazioni sugli andamenti nel canale Retail espresse dai partecipanti alla nostra inchiesta: nel surgelato i piatti etnici elaborati sono presenti da pochi anni ma hanno registrato numeri positivi sia nel 2016 sia nei primi sei mesi del 2017, con una prospettiva di ulteriore crescita per la seconda metà dell’anno. Oltre alla Gd-Do si segnala un incremento dei negozi specializzati, che sempre più arricchiscono la loro offerta con prodotti di origine etnica. Una velocità ancora maggiore della Gdo nell’esigenza continua di innovare la proposta al cliente è manifestata dal Foodservice, in cui la possibilità di differenziare il menu con la qualità offerta dal surgelato etnico ha consentito in alcuni casi ai produttori di ottenere ottimi risultati. Va tuttavia tenuto presente che, dato il recente ingresso del surgelato etnico nel mondo della ristorazione, se da una parte la crescita dell’interesse è attualmente molto evidente, dall’altra manca un termine di paragone adeguato in termini di quantità e durata nel tempo, il che in alcuni casi può rendere difficile quantificare l’aumento di fatturato. Tra i sottosegmenti del fuori-
inchiesta
casa che dimostrano il maggiore interesse per il surgelato etnico si distingue in primo luogo la ristorazione di catena, ma l’esigenza di avere piatti esotici nel menù interessa un po’ tutta la ristorazione commerciale. Per quanto riguarda i bar, il cibo etnico è ormai largamente presente nei buffet di happy hour e aperitivi, dove consente una differenziazione rispetto alla concorrenza e una maggior varietà della proposta. Alcune tipologie di cibo etnico trovano inoltre un’importante sbocco nel fenomeno emergente dello street food: i prodotti fritti, meglio ancora se in formato mignon, danno infatti prova di una maggior versatilità, che li rende in grado di intercettare due tipologie di consumo, street food e finger food, molto amate dai giovani e che stanno conoscendo un notevole sviluppo, in grado di trainare le vendite. Medio ed Estremo Oriente A conferma del successo incontrato nella ristorazione, la cucina orientale, con particolare riferimento a quella cinese e giapponese, catalizza consensi anche tra i consumatori nel canale Retail: secondo il rapporto Coop crescono soprattutto il sushi giapponese, particolarmente amato dai più giovani, e gli involtini primavera cinesi, mentre l’IIAS aggiunge all’elenco anche gli spaghetti orientali, detti noodles. Anche per i nostri interlocutori i prodotti surgelati che più hanno beneficiato della crescita dell’etnico sono i
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noodles, per la preparazione di vari tipi di zuppe; i ravioli cinesi e giapponesi in varie forme e ripieni; le insalate e i contorni a base di legumi e alghe (come le alghe Wakame giapponesi); il pesce, le uova di pesce e il surimi (utilizzati continua a pag. 28
inchiesta
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I vantaggi del surgelato
per la preparazione del sushi); e infine le ricette a base di carne, come le polpette coreane o gli spiedini giapponesi yakitori. Anche la cucina indiana, famosa e apprezzata in tutto il mondo, è ormai entrata nelle nostre abitudini di consumo, in particolare con il pollo al curry, una delle preparazioni più note nel nostro paese; ad essa si affianca quella thai, che sta emergendo negli ultimi tempi all’attenzione del consumatore italiano, il quale comincia ad apprezzarne la ricchezza. Un’altra importante area geografica per l’etnico in Italia è il Medio Oriente: il kebab (divenuto anch’esso un fenomeno di tendenza grazie al proliferare di locali dedicati), i falafel e soprattutto il cous cous, un piatto che, grazie alla dominazione araba, è entrato a far parte del patrimonio gastronomico siciliano e si è in seguito diffuso nella penisola. La cucina latinoamericana è rappresentata per lo più da tortillas messicane e guacamole. Per la creazione delle proprie ricette i produttori si avvalgono in genere della collaborazione di chef esperti nella cucina etnica, spesso originari dei paesi di riferimento. Massima è l’attenzione per la fedeltà alle tradizioni culinarie di provenienza, sia negli ingredienti che nelle modalità di preparazione; il know how di una moderna azienda del sottozero si manifesta nella capacità di adattare la ricetta alla lavorazione industriale cercando di preservare il più possibile l’artigianalità.
Ingredienti estranei alla cucina italiana e di non immediata reperibilità, tecniche e modalità di preparazione per noi insolite e percepite come molto complesse ed elaborate: due elementi che, se da un lato contribuiscono al fascino delle ricette esotiche, dall’altro possono rappresentare un ostacolo alla diretta preparazione dei piatti etnici. Ecco allora un elemento significativo che gioca a favore
della diffusione del surgelato: avere a disposizione una pietanza etnica derivata da una ricetta originale e preparata secondo le modalità della ricetta stessa, pronta per l’uso con una modalità di rinvenimento pratica e veloce. A questo si aggiungono le comodità e le garanzie connaturate al sottozero: sicurezza sotto il profilo igienico e sanitario, shelf life, clean label, porzionabilità e assenza di sprechi. In particolare, data la rotazione a tutt’oggi non elevatissima dell’etnico, la shelf life del surgelato rappresenta un elemento di attrattiva anche per la Gdo. Va detto che la distribuzione e quindi la reperibilità degli
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ingredienti base etnici sono cresciute negli ultimi anni: per esempio i noodles, fino a un po’ di tempo fa difficili da trovare al di fuori dei negozi tradizionali etnici, attualmente cominciano a diffondersi in versione dry anche sugli scaffali della Gdo grazie all’attenzione di alcuni grandi player del mercato, che ha probabilmente contribuito in parte a incentivare i consumi dell’etnico in generale. Tuttavia, il valore di servizio e la praticità d’uso restano a
tutt’oggi un importante fattore di successo per il surgelato etnico, non solo presso il consumatore finale ma anche presso l’operatore della ristorazione. Per questo motivo, a parere dei nostri intervistati, esistono spazi di mercato per l’inserimento di prodotti surgelati di buona qualità e di facile preparazione, che soddisfino la domanda di pietanze esotiche. Prospettive di crescita Le previsioni delle aziende interpellate per la seconda metà del 2017 sono dunque positive e parlano di un incremento delle vendite per i piatti etnici surgelati, soprat-
tutto nel canale Retail; molti produttori hanno già pianificato un ulteriore ampliamento della propria gamma, in programma per il 2018. Anche se c’è chi prevede che la continua nascita di nuovi locali che propongono cibo etnico e il frequente lancio di nuove referenze porteranno tra qualche tempo a una saturazione, con una conseguente battuta d’arresto e un assestamento del mercato, resta il fatto che si tratta di prodotti che sono comparsi da poco sulle nostre tavole, e la cui diffusione sul territorio italiano è ancora disomogenea, con consumi più elevati al nord rispetto al sud. Questo significa che, per lo meno nel futuro prossimo, l’etnico continuerà a rappresentare una nuova tendenza estremamente importante, e che investendo in un ampliamento di gamma con l’inserimento di nuovi prodotti si potrà assistere a sviluppi di vendita adeguati. In particolare il segmento dei prodotti fritti e dell’happy hour (finger food e street food) è attualmente in fermento, e quindi le novità di prodotto mirate in questa direzione possono avvantaggiarsi dell’andamento positivo di questo canale di vendita.
Tastes of the world The taste is becoming international, contributing to an interest in exotic dishes. The most successful culinary traditions come from India, Middle East and Far East.
inchiesta
CGM
CHEF ITALIA
<<Il surgelato etnico è un f e n o m e n o r e l a t i v a m e n te nuovo, di cui non è facile analizzare l’incremento di mercato: se fino a 5 anni fa le vendite erano trascurabili, a t t u a l m e n te l ’ a u m e n to dell’interesse per questi prodotti è particolarmente evidente ma manca un termine di paragone adeguato in termini di quantità e durata nel tempo>> (Giuseppino Marinangeli, presidente del consiglio d’amministrazione di CGM). Per le nostre ricette ci siamo avvalsi della collaborazione di chef esperti nella cucina etnica; il nostro compito è stato quello di adattarle alla lavorazione industriale cercando di preservarne il più possibile l’artigianalità. Il nostro canale di r i f e r i m e n to è l ’ Ho Re Ca , al l’inter no del quale uno sbocco molto importante, per lo meno per alcune tipologie di prodotti etnici, è rappresentato dallo street food e dal finger food per apertivi e happy hour. Si tratta di due tipologie di consumo che interessano i giovani, più propensi alle novità e pronti a sperimentare sapori diversi dal solito, e che stanno conoscendo un’importante sviluppo, in grado di stimolare le vendite. La nostra referenza di punta è l’involtino primavera, che p r o p o n i a m o co m e f i n g e r food in un formato mignon e che già da diversi anni sta performando molto bene. Stiamo lavorando su un nuovo prodotto, una novità importante per la quale ci siamo attivati per ottenere la certificazione halal.
<<La nostra linea etnica si basa sull’utilizzo di spezie e altri ingredienti caratterizzanti della regione di provenienza, con la massima fedeltà ai sapori originari del piatto. A questo scopo i nostri fornitori continuano a proporci materie prime derivanti dalle più varie zone del mondo, che rappresentano uno stimolo a sviluppare nuove ricette>> (Jonathan Sola, direttore generale di Chef Italia). I canali di riferimento sono il Retail (che assorbe il 42% d e l l e v e n d i te to t a l i ) e i l Foodservice. Uno dei nostri prodotti di punta è il pollo con riso al curry, che ha registrato importanti incrementi a doppia cifra. L’altra referenza meglio performante sono stati i noodles, da noi sviluppati in tre versioni (con v e g e t a l i , co n p o l l o e co n gamberi) e disponibili sia in busta che in vaschetta. Noodles e pollo con riso al curry sono state due referenze trainanti, sia perché hanno risvegliato l’interesse di due nuovi clienti, dei quali
I Mini Involtini Primavera di CGM
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Mini Involtini Primavera Ingredienti: Pastella (farina di frumento, acqua, olio di palma, sale, estratto di curcuma), cavolo, carota, porro, cipolla, noodles (amido di fagioli “Mung” 45%, amido di patate 45%, acqua 10%), olio di palma, sale, zucchero, aromi, estratto di lievito, pepe bianco. Tempi e modalità di rinvenimento: Cuocere il prodotto senza preventivo scongelamento. In forno ventilato preriscaldato (220°C): disporre il prodotto in un solo strato e cuocere per 12 minuti. In friggitrice (180°C): cuocere piccole quantità di prodotto per circa 3 minuti Grammatura: Circa 20 g al pezzo Canale di vendita: HoReCa Shelf life: 24 mesi
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Il Pollo con riso al curry di Chef Italia
inchiesta
I Noodles alle verdure di Chef Italia
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Pollo con riso al curry Ingredienti: Filetto di pollo 67% (pollo 95%, amido, sale, zucchero, destrosio, siero di latte, latte scremato, stabilizzante: e450, aromi), riso 26%, olio extra vergine di oliva, acqua, curry 0,2%, sale. Tempi e modalità di rinvenimento: Forno a microonde: 3/4 minuti a 900 watt. Forno tradizionale: 15/20 minuti a 180°. Padella: 6/8 minuti Grammatura: 230 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi Nome: Noodles alle verdure Ingredienti: Pasta: semola di grano duro, acqua. Salsa: zucchine, carote, acqua, broccoli, funghi champignon, cipolla, peperoni, olio di girasole, farina di grano tenero, aglio, salsa di soia [zucchero, acqua, estratto di soia (non OGM), sale, farina di frumento, glutammato monosodico, sorbato di potassio (E202)], sale, prezzemolo, pepe. Tempi e modalità di rinvenimento: Forno a microonde: 3/4 minuti a 900 watt. Forno tradizionale: 15/20 minuti a 180°. Padella: 6/8 minuti Grammatura: 300 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 18 mesi
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siamo diventati fornitori grazie a queste due ricette, sia perché, più in generale, ci hanno consentito di portare, nell’offerta rivolta ai buyer della Gdo, una novità in gra-
do di intercettare i trend del momento, nonché il gusto per il cambiamento e i sapori insoliti che si va diffondendo tra i consumatori. Nel Foodservice abbiamo ottenuto ottimi risultati con lo sviluppo di salse ad hoc basa-
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te su ricette poco utilizzate in Italia, che vengono impiegate come condimenti per insaporire primi o secondi piatti oppure proposte come appetizer o nei buffet degli aperitivi. Le novità attualmente in fase di studio sono due ricette provenienti dall’America latina (un prodotto messicano a base di chili e uno brasiliano), che contiamo di lanciare entro la fine di quest’anno. Riteniamo che quella dell’etnico sia una nuova tendenza estremamente importante, e siamo decisi a continuare a incrementare il nostro assortimento.
nistratore di Comagital). Il nostro prodotto di maggior successo nel 2016 é stata la pasta Kataifi, da noi prodotta in Grecia. È una pasta filiforme surgelata, realizzata senza lieviti e senza grassi né zuccheri aggiunti. Estremamente versatile, si può utilizzare per ricette dolci e salate, dall'antipasto al dessert. Affermata si inizialmente nel la ristorazione di alta gamma, è oggi apprezzata e utilizzata in tutta la ristorazione e nella cucina fusion. Le novità Comagital del 2017 sono il Greek Frozen Yogurt e la salsa Guacamole. Disponibile in due formati da 500
COMAGITAL <<L’andamento di mercato delle nostre referenze etniche surgelate nel corso del 2016 è stato positivo. Nei primi mesi del 2017 vi é stata una certa stabilità, ma prevediamo una prospettiva di crescita per la seconda metà dell’anno. I nostri canali di vendita sono il Ca sh and Carry, i grossisti della ristorazione e i supermercati>> (Manuela Morpurgo, ammi-
Manuela Morpurgo, amministratore di Comagital
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Guacamole surgelato Ingredienti: Avocado Hass polpa (84%), cipolla, sale, peperone rosso, zucchero, peperone verde, aglio, coriandolo, peperoncino, antiossidanti E330, E300, stabilizzanti E415, E401, conservante E202. Tempi e modalità di rinvenimento: Lasciare scongelare a 0 - 4°C Grammatura: Barattolo richiudibile da 1 kg Canale di vendita: Cash and Carry, Ristorazione Shelf life: 24 mesi
inchiesta
Il Guacamole surgelato di Comagital
e 107 ml, il Greek Frozen Yogurt è un gelato prodotto con autentico yogurt greco fresco, dal contenuto calorico nettamente inferiore rispetto a quelli tradizionali. Priva di glutine, e di lattosio, adatta anche a vegani e vegetariani, la salsa Guacamole è ideale per accompagnare nachos e tortillas durante l' aperitivo, da spalmare sui toast o per esaltare il gusto delle carni o del pesce. Attualmente disponibile in barattoli da 1 kg per i Cash and Carry e la ristorazione, verrà a breve commecializzata anche in confezione da 225 g per il canale Retail.
da tradizioni culinarie sensibilmente diverse da quelle occidentali. Certamente la mescolanza di culture dovuta sia ai flussi migratori sia all’aumento dei soggiorni di vacanza in paesi esotici ha contribuito alla crescita dell’etnico in Italia. La rotazione non elevatissima di questi prodotti facilita il sottozero grazie al vantaggio di una shelf life superiore.
Il Cous cous con verdure e pollo di Gourmet Italia
<<Abbiamo riscontrato un trend di crescita costante anno dopo anno nel canale Retail per i “Falafel con salsa tahina”, la nostra referenza etnica surgelata. Per realizzarla abbiamo applicato la ricetta artigianale originale della tradizione culinaria mediorientale, sviluppata attraverso la collaborazione di chef e ristoratori libanesi e israeliani, che siamo riusciti ad industrializzare mantenendone l’artigianalità>> (Marco Zakar, direttore commerciale di Iberia). continua a pag. 38
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità
GOURMET ITALIA <<Abbiamo creato un nuovo brand, M’ama, al cui interno stiamo costruendo una gamma denominata “Nuovi sapori”, che comprende anche prodotti etnici. Il nostro canale di riferimento è la Gdo. Per l’elaborazione delle referenze ci siamo basati su ricettari internazionali>> (Milo Compagnoni, head of sales & marketing di Gourmet Italia). Per surgelato etnico intendiamo prodotti che derivano
IBERIA
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Cous cous con verdure e pollo Ingredienti: Pollo 43.5%, polpa di pomodoro, cous cous precotto 15.5% (semola di grano duro, acqua), melanzane 6%, zucchine 6%, olio extravergine di oliva 2.5%, peperoni 2% (gialli e rossi in proporzione variabile), cipolle, sale, vino bianco, zucchero, origano, peperoncino. Tempi e modalità di rinvenimento: 5 minuti in forno a microonde Grammatura: 300 g Canale di vendita: Foodservice e Gdo Shelf life: 12 mesi
Nome: Falafel con salsa tahina “Sapori dal mondo” Ingredienti: Falafel: Ceci, fave, acqua, cipolla, sesamo, prezzemolo, coriandolo, cumino, pepe nero, olio di semi di girasole. Salsa tahina: Sesamo, sale, acqua, fibre vegetali. Tempi e modalità di rinvenimento: Falafel: Forno tradizionale: 180° 78 minuti. Forno ventilato: 160° 6 -7 minuti. Padella antiaderente: 45 secondi per parte con un filo d’olio. Microonde: riscaldare per qualche secondo Grammatura: 380 g (300 g Falafel, 50 g Salsa tahina) Canale di vendita: Retail, Cash & Carry Shelf life: 18 mesi
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I Falafel con salsa tahina “Sapori dal mondo” di Iberia
mento per il mondo del piatto pronto surgelato. I risultati sono stati molto positivi>> (Nicola Sartor, direttore commerciale di Surmont). Siamo particolarmente attenti a replicare i gusti e le modalità di preparazione “originali”. Ad esempio il “Pollo al curry con riso basmati cucina Sartor” prevede all’interno di un astuccio due confezioni (entrambe microondabili): una con il pollo al curry, l’altra con il riso basmati, in modo da poter servire il prodotto separatamente lasciando “mescolare” le componenti sul
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I Falafel con salsa tahina sono polpette vegetali di ceci, fave e prezzemolo , arricchite dalle spezie tipiche della tradizione medio orientale. Si tratta di un prodotto già cotto, 100% vegetale e senza glutine, in confezione da 380 g, all’interno della quale abbiamo aggiunto una pratica bustina contenente la tipica salsa tahina (a base di sesamo) anch’essa surgelata, ottima per accompagnare i falafel. La bustina separata permette al consumatore di apprezzare il prodotto con o senza salsa secondo la sua preferenza. Al momento grazie a questo prodotto puntiamo sullo sviluppo nel canale Retail.
piatto al consumatore, come avviene nella tradizione culinaria asiatica. Il “Cous cous con pollo cucina Sartor” replica invece i gusti delle ricette nordafricane, con l’ulteriore tocco di cubetti di pollo grigliato. Anche per la seconda metà del 2017 prevediamo un incremento delle vendite dei piatti etnici, soprattutto nel canale Retail, dove le referenze “Cous cous con pollo cucina Sartor” e “Pollo al curry con riso basmati cucina Sartor” stanno guadagnando continuamente quote di mercato. L’ulteriore ampliamento della gamma dei prodotti etnici è stato già pianificato ed è previsto per il 2018.
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità
Sopra: il Cous cous con pollo; sotto il Pollo al curry con riso basmati cucina Sartor di Surmont
SURMONT <<Surmont è recentemente entrata nel mercato dei prodotti etnici con 2 referenze, andando a presidiare una richiesta del mercato e conseguentemente della Gd e consolidando così la propria immagine di azienda di riferi-
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Nome: Pollo al curry con riso basmati Ingredienti: Pollo, salsa al curry, riso basmati Tempi e modalità di rinvenimento: 8 minuti in microonde (buste microondabili) o in padella Grammatura: 550 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 14 mesi Nome: Cous cous con pollo Ingredienti: Cous cous condito, vegetali, pollo Tempi e modalità di rinvenimento: 6 minuti in padella Grammatura: 550 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 14 mesi
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UNIONTRADE <<I canali che per noi sono in maggiore crescita, oltre alla ristorazione giapponese/ wok/fusion, sono la Gd-Do e i negozi italiani specializzati, che arricchiscono la loro offerta con prodotti di origine etnica>> (Federico Peruzzi, responsabile marketing di Uniontrade). La distribuzione e quindi la reperibilità dei prodotti alimentari etnici sono cresciute negli ultimi anni. Rimane comunque la difficoltà per il consumatore medio di ritracciare tutti gli ingredienti e le istruzioni corrette per realizzare le varie ricette dal mondo, spesso scoperte in viaggio o al ristorante. Per questo c’è sicuramente un mercato per l’inserimento di prodotti surgelati di buona qualità e di facile preparazione, che soddisfino la domanda di pietanze esotiche. I prodotti surgelati che più hanno beneficiato della crescita del mercato sono gli spaghetti orientali, detti anche noodles, per la preparazione di vari tipi di zuppe, i ravioli cinesi e giapponesi con varie forme e ripieni, insalate e contorni a base di alghe e legumi, pesce, uova di pesce e surimi per la preparazione del sushi, ricette a base di carne come le polpette coreane o gli spiedini giapponesi yakitori. Tra le novità che stiamo proponendo al canale Retail possiamo citare l’insalata giapponese di alghe wakame e le zuppe giapponesi (ramen) pronte da scaldare.
VIS INDUSTRIE ALIMENTARI L'Insalata giapponese d'alghe Wakame al sesamo - Biyori di Uniontrade
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Involtini primavera con ripieno di verdure – Spring Home Ingredienti: cavolo 59%, pasta per involtini primavera (farina di frumento, acqua, olio di cocco e sale), carota 11%, zucchero, olio di palma, esaltatori di sapidità (E621), sale, pepe bianco. Tempi e modalità di rinvenimento: 1) Non scongelare. 2)Riscaldare l'olio fino a farlo diventare bollente (175°C185°C) abbassare la temperatura e friggere gli involtini per 5 minuti o fino a quando diventano di color dorato. 3) Scolare e servire. Grammatura: 300 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 15 mesi Nome: Insalata giapponese d'alghe Wakame al sesamo Biyori Ingredienti: Alga Wakame 72% (Undaria pinnatifida), Agar-agar, Orecchio di Giuda (Auricularia auricula-judae), zucchero, fruttosio, sesamo, olio di sesamo, salsa di soia (contiene grano, soia), aceto, sale, salsa di fagioli piccanti, peperoncino, coloranti (E102-E133). Tempi e modalità di rinvenimento: Una volta decongelato è pronto all' uso. Grammatura: 200 g Canale di vendita: Retail Shelf life: 15 mesi
Gli Involtini primavera con ripieno di verdure – Spring Home di Uniontrade
< < Ab b i a m o te r m i n a to l a messa a punto dei nostri primi due prodotti etnici, destinati al canale Retail, verso la fine dello scorso anno e li abbiamo presentati a gennaio al Marca di Bologna. Si tratta della realizzazione di un progetto sul quale ragionavamo e lavoravamo da anni, ben prima del successo di mercato registrato negli ultimi tempi dall’etnico surgelato. A spingerci a questo esordio è stata la nostra cultura: siamo un’azienda fortemente portata all’innovazione, che coltiva da sempre l’abitudine a guardare avanti>> (Gabriele Virgili, presidente di VIS Industrie Alimentari). Abbiamo deciso di partire con un pollo al curr y con verdure e un’insalata di mare thai piccante, per la quale abbiamo utilizzato il curry verde, una varietà un po’ meno conosciuta nel nostro paese. Abbiamo scelto di ispirarci a India e Tailandia perché si tratta di due paesi che a nostro avviso hanno molto da dire dal punto di vista culinario. La cucina indiana è famosa e apprezzata in tutto il mondo, mentre quella thai sta emergendo negli ultimi tempi all’attenzione del consumatore italiano, che comincia ad apprezzarne la ricchezza. Si tratta di due prodotti molto particolari, ad altissimo valore aggiunto, con un posizionamento nettamente superiore rispetto agli standard continua a pag. 40
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L'Indian chicken curry di VIS Industrie Alimentari
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attuali della categoria. Spesso infatti a predominare nel piatto pronto etnico sono pasta o riso; i nostri due pro-
dotti invece sono interamente composti da carne/pesce, verdure e salse, mentre l’accompagnamento di riso basmati è a cura del consumatore. Per ora è troppo presto
Il Thai seafoods di VIS Industrie Alimentari
per avere i primi dati di vendita, ma il gradimento finora incontrato è stato notevole; abbiamo gli ottimi risultati di un panel test, che premiano sia l’immagine sia soprat-
tutto la qualità del prodotto. Aspettiamo gli esiti di questo lancio, e se saranno positivi come ci auguriamo siamo pronti a investire in un ampliamento di gamma.
SCHEDA TECNICA Scheda tecnica prodotto di maggior successo o prodotto novità Nome: Indian chicken curry Ingredienti: Filetti di pollo arrostiti 40% (Filetto di pollo 95%, amido di mais, sale, zucchero, destrosio, siero di latte, stabilizzante: difosfati; latte scremato in polvere, aromi), verdure 34% (carote, fagiolini, peperoni in proporzione variabile), salsa al curry 26% (acqua, panna, latte, olio di semi di girasole, olio extravergine d'oliva, farina di frumento, cipolla, aglio, curry 0,9%, sale, cumino, curcuma, peperoncino, cardamomo). Tempi e modalità di rinvenimento: Cuocere in padella a fiamma media/bassa per 10 minuti, rigirando spesso il prodotto Grammatura: 500 g Canale di vendita: Gdo Shelf life: 15 mesi dalla data di produzione Nome: Thai seafoods Ingredienti: Verdure 34% (carote, pannocchie, pisello mangiatutto in proporzioni variabili), molluschi 32% (totano gigante del pacifico (Dosidicus gigas), cozze cilene sgusciate (Mythilus chilensis)), salsa al curry verde 26% (acqua, panna, latte, olio di semi di girasole, olio extravergine di oliva, farina di frumento, cipolla, aglio, curry 0.9%, sale, spinaci disidratati, cumino, curcuma, peperoncino, cardamomo), crostacei 8% (mazzancolle tropicali (Penaeus vannamei)), antiossidante: metabisolfito di sodio, correttore di acidità: acido citrico e citrato monosodico. Tempi e modalità di rinvenimento: Cuocere in padella a fiamma media/bassa per 10 minuti, rigirando spesso il prodotto Grammatura: 500 g Canale di vendita: Gdo Shelf life: 15 mesi dalla data di produzione
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Il parere del Door to Door: Bofrost e Eismann ricetta non è molto diffusa. I piatti pronti surgelati rappresentano una soluzione comoda e veloce.
Natasha Roncadin, responsabile Ricerca & Sviluppo di Bofrost Italia
Rispondono Natascha Roncadin, responsabile Ricerca & Sviluppo di Bofrost Italia, e Giovanni Paolino, amministratore delegato di Eismann Italia. BOFROST Sia i dati dell’ultimo rapporto Coop sia quelli delle ultime rilevazioni IIAS sui consumi del surgelato parlano di una netta crescita dei prodotti etnici nel canale Retail, sia in generale sia per quanto riguarda il sottozero. Quali sono secondo voi le ragioni del fenomeno? La crescita dei prodotti etnici, anche per quanto riguarda i surgelati, è una tendenza in atto ormai da diversi anni. I consumatori vengono sempre più a contatto con le tradizioni culinarie di altri Paesi, grazie ai viaggi e alla presenza in Italia di comunità di persone di varia origine. Questo fa crescere il desiderio di ripetere a casa le esperienze vissute all’estero o nei ristoranti etnici. Le abitudini degli italiani a tavola si stanno evolvendo e c’è sempre più voglia di alternative alla solita routine. La cucina etnica è a volte caratterizzata da preparazioni complesse, che richiedono ingredienti di difficile reperibilità. Ritenete che si tratti di un altro elemento in grado di promuovere il surgelato tra i consumatori? Alcune pietanze etniche presentano indubbiamente ingredienti non facili da reperire; certe preparazioni possono essere lunghe e complicate o, semplicemente, la conoscenza della
Come si compone attualmente la vostra offerta per l’etnico surgelato? Quali criteri vi hanno guidato nelle scelte assortimentali? Bofrost ha in catalogo le referenze etniche Spadellata Wok, Asia Aperomix, Involtini Primavera, Sushi, Insalata quinoa, Cous Cous del Sultano, Tandoori Naan. Abbiamo scelto i piatti etnici più conosciuti e popolari fra gli italiani, con un occhio anche al veg e al benessere. Alcuni di questi prodotti si trovano nel nostro catalogo da diversi anni e riscuotono un successo costante. Quali sono stati i vostri risultati di vendita nel 2016 e nel primo semestre 2017? Quali referenze hanno ottenuto il maggiore successo? Nell’anno commerciale 2016/17 abbiamo osservato nel settore etnico una crescita del +55,89% rispetto all’anno precedente, anche grazie all'aggiunta di nuove referenze. (Nota: l’anno commerciale di Bofrost comincia a marzo e si conclude a febbraio dell’anno successivo). Quanto alle referenze di maggiore successo, sul podio compaiono Spadellata Wok, Asia Aperomix e Sushi. Avete intenzione di ampliare l’offerta in questo segmento nel prossimo futuro? Dato il successo dei prodotti etnici, Bofrost prevede di ampliare l’offerta, con particolare attenzione alle tradizioni orientali, indiane e americane. EISMANN Sia i dati dell’ultimo rapporto Coop sia quelli delle ultime rilevazioni IIAS sui consumi del surgelato parlano di una netta crescita dei prodotti etnici nel canale Retail, sia in generale sia per quanto riguarda il sottozero.
Quali sono secondo voi le ragioni del fenomeno? L’etnico è presente già da alcuni anni sul nostro catalogo: attualmente le proposte spaziano dall’orientale al sudamericano. A stimolare la crescita del segmento sono da un lato i viaggi, diventati più facili e più frequenti, che hanno moltiplicato i contatti con culture gastronomiche diverse; e dall’altro la nascita negli ultimi anni di un gran numero di ristoranti etnici: l’Italia, per lungo tempo fanalino di coda nell’approccio alle cucine straniere, sta cominciando ad affacciarsi al settore dell’etnico, in particolare per quanto riguarda i consumatori più giovani. La cucina etnica è a volte caratterizzata da preparazioni complesse, che richiedono ingredienti di difficile reperibilità. Ritenete che si tratti di un altro elemento in grado di promuovere il surgelato tra i consumatori? Oltre alla porzionabilità, il grande vantaggio offerto dal surgelato è proprio quello di avere un prodotto ricettato riattivabile immediatamente in padella o microonde: in pochi minuti si ottiene così un piatto etnico di qualità eccellente. Come si compone attualmente la vostra offerta per l’etnico surgelato? Quali criteri vi hanno guidato nelle scelte assortimentali? Ci sono tradizioni culinarie più popolari rispetto ad altre? Il primo criterio è stato quello di evitare sapori troppo distanti dalle abitudini alimentari italiane, escludendo in particolare i prodotti troppo speziati. Il secondo è un’analisi delle tendenze del mercato, in particolare per quanto riguarda il crescere della cucina giapponese e il fiorire dei locali sudamericani. Cerchiamo di ruotare questi prodotti con una certa frequenza, in quanto hanno cicli di vita abbastanza brevi. Sono piatti che incuriosiscono, che vengono assag-
giati volentieri e acquistati occasionalmente, ma di solito non entrano stabilmente a far parte delle abitudini di consumo. Quali sono stati i vostri risultati di vendita nel 2016 e nel primo semestre 2017? Quali referenze hanno ottenuto il maggiore successo? Avete intenzione di ampliare l’offerta in questo segmento nel prossimo futuro? I risultati del 2016 e del 2017 sono nettamente positivi: il trend di fatturato ha visto una crescita per questo mercato, e abbiamo registrato un aumento delle quantità vendute. Al di là degli involtini primavera, presenti da anni nel nostro catalogo, anche prodotti come il sushi, il kebab o le fajitas hanno ottime performance. Un altro prodotto di notevole
Giovanni Paolino, amministratore delegato di Eismann Italia
successo è una spadellata di riso d’oriente vegetariana con uovo, verdure e spezie. L’anno scorso abbiamo introdotto il couscous di pollo con le verdure, che ci ha dato grandi soddisfazioni. L’azienda continuerà a rinnovare l’assortimento per la categoria anche nel catalogo 2018. Le novità per il prossimo anno sono ancora in via di definizione; abbiamo intenzione di spaziare nella cucina messicana e di ampliare quella orientale.
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SURGELATI mercato
La conferma della pizza surgelata Praticità, convivialità e gusto le motivazioni di acquisto di una referenza che ha saputo sconfiggere la crisi ed è tornata a crescere nel 2016 I contenuti di convenience (praticità, velocità, risultato sicuro), l’attrattiva del gusto ed il clima conviviale che ne circonda il consumo emergono come driver principali nell'acquisto della pizza surgelata. Sono queste le conclusioni di una recente ricerca IIAS sui principali motivi che trainano un acquisto sempre più consapevole da parte del consumatore italiano, stimolato dalle molteplici varietà di questo importante segmento del sottozero. A riprova dell’attrattiva esercitata da questa referenza sul nostro mercato ci sono i brillanti risultati di vendita dello scorso anno per la pizza surgelata, illustrati da uno studio IRI del febbraio 2017 contenente dati provenienti dal servizio IRI InfoScan Census ® sull’andamento del mercato delle pizze surgelate nei canali Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo nel totale Italia durante il 2016. Mentre la riduzione dei consumi provocata dalla crisi si è fatta sentire nel fuori casa, dove la “spending review” degli italiani è stata più incisiva, decisamente migliori sono i dati relativi ai consumi domestici: le vendite della Gdo italiana, con specifico riferimento alle pizze surgelate, che assorbono la gran parte degli acquisti di pizza pronta, hanno a lungo retto l’urto della stagnazione per tornare a crescere in maniera brillante nel 2016.
IIAS - Occasioni di consumo Stando a quanto emerge dalla ricerca IIAS la pizza è associata ad un’atmosfera di allegria, convivialità, buon umore, evoca la spensieratezza mentale di una cena già risolta (relax, tranquillità, informalità, zero impegno, massima resa) e rimanda ad un’elevata gratificazione in termini di esperienza di prodotto (piacere, appagamento, farcitura abbondante, calore del forno). Le occasioni di consumo evocate sono molteplici, spesso più rituali che emergenziali: la “serata pizza” (familiare, di coppia e amicale) è spesso descritta come un appuntamento atteso, e anche il consumo individuale è sempre valorizzato da una dimensione di desiderabilità. IIAS: Ampiezza dell’offerta Una parte significativa del campione intervistato sottolinea una netta differenza tra le pizze surgelate del passato (con un panorama poco variegato, caratterizzato da una netta prevalenza di margherite) e la vivacità dell’attuale scenario di categoria, descritto come un mondo molto ricco e articolato in termini di: • farcitura: dalle più semplici alle farcite fino alle super farcite, con un'ulteriore differenziazione tra pizze al pomodoro e pizze bianche;
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• spessore: oltre agli impasti tradizionali, scelta tra pizze alte e pizze sottili; • dimensione: formati regular e formati big; • stile alimentare: dalle tradizionali ricettazioni italiane, recentemente riqualificate nell’ingredientistica e nei metodi di cottura, alle pizze originali con gusti decisi, fino a quelle con farciture straricche. La ricerca IIAS evidenzia come la pizza surgelata nel nostro Paese venga nella maggior parte dei casi equiparata a quella della pizzeria. IIAS: Motivazioni d’acquisto Le principali motivazioni d’acquisto sono le seguenti: • Convenienza: risparmio di tempo in cucina, cui si associa un'accettazione ormai generalizzata nei confronti della proposta surgelata. • Originalità: di fronte a una proposta alimentare sempre più variegata, etnica e cosmopolita ma spesso di difficile valutazione in quanto lontana dai gusti medi del pubblico, un caposaldo della tradizione italiana come la pizza riesce a diven-
tare, grazie all'ampiezza e al carattere innovativo dell'assortimento attualmente disponibile, una sintesi perfetta tra classicità e originalità. • Varietà: la facilità di stoccaggio e la durabilità nel tempo permettono di avere a disposizione nel congelatore un assortimento di pizze surgelate in grado di soddisfare i diversi gusti dei componenti del nucleo familiare. Un altro elemento che emerge dall'indagine è una differenza di gusti tra donne e uomini rispetto alle varie tipologie di pizza surgelata, differenza che delinea anche il divario tra le esigenze alimentari dei due generi. Le donne infatti tendono a privilegiare la margherita rispetto alle pizze farcite: la scelgono per la sua semplicità, per il gusto piacevole, perché è leggera, facile da digerire, non necessariamente da completare con altri ingredienti e si presta a essere consumata sia come pasto completo che come snack. Gli uomini invece optano preferibilmente per la pizza farcita, considerata in prevalenza un pasto completo e gradita per varietà e versatilità, soddisfazione visiva e palatale, maggior ricchezza degli ingredienti, possibilità di farcirla ulteriormente. IRI - I numeri chiave nella Distribuzione Moderna Nel 2016 le pizze surgelate in
mercato
Distribuzione Moderna (Ipermercati + Supermercati + Libero Servizio Piccolo) hanno sviluppato quasi 43.000 tonnellate. per un fatturato di 258 milioni di Euro e un totale di 120 milioni di pizze. La crescita è consistente rispetto al 2015: +6,6% in volume e +7% in valore, che rispetto a una controcifra del comparto alimentare di poco superiore all’1% restituisce il quadro di un mercato decisamente dinamico. I supermercati mostrano la miglior performance con un +8,2% a volume ma sono in terreno positivo anche gli Iper (+2,5%), in controtendenza con il dato complessivo del canale che segna ancora una flessione di oltre il -2%. Nonostante lo sviluppo continuo dell’offerta a scaffale, ricca di ricette e varianti, circa il 60% degli acquisti si concentra ancora sulla pizza Margherita, che cresce sugli stessi livelli del mercato (+7,8% in volume). Il dinamismo della pizza Margherita rappresenta il dato più confortante per le prospettive di sviluppo futuro: la variante più tradizionale del mercato non sembra infatti risentire di effetti di cannibalizzazione provenienti dagli acquisti delle altre ricettazioni, che registrano anch’esse una crescita in linea con il mercato (+6,1% in volume). In controtendenza invece il segmento delle pizzette, che accusano una flessione del 3% in volume. IRI - La ricetta del successo La performance del mercato nel 2016 è dovuta secondo IRI agli sforzi congiunti di industria e distribuzione. Le aziende produttrici continuano ad alimentare il proces-
so d’innovazione, articolando e segmentando l’offerta. Le marche si stanno attrezzando per proporre sul mercato nuovi prodotti che accolgano i dettami dei valori di consumo emergenti: ricerca del benessere e del mangiar sano, sensibilizzazione verso le intolleranze, nuovi stili alimentari (vegetariani/vegani). Troviamo quindi una proposta più ricca di pizze biologiche, integrali, senza glutine/lattosio, vegane, oggi presentate prevalentemente sulla variante margherita, che creano nuove, piccole nicchie di mercato, il cui forte sviluppo partecipa in modo rilevante alla crescita della categoria. Anche il rinnovamento della gamma contribuisce a vivacizzare l’offerta: nuove ricette e nuove forme che vanno ad infrangere il tabù della pizza rotonda e catturano l’attenzione del consumatore. In questo è determinante anche il ruolo dei distributori che, recependo l’innovazione di prodotto, nell’ultimo anno hanno ampliato l’assortimento passando da 30,6 a 32,9 referenze medie per punto vendita: un investimento ritenuto coraggioso da IRI in quanto si tratta di una categoria la cui redditività a scaffale è particolarmente delicata, per via delle dimensioni fisiologiche delle confezioni.
mediamente ad un prezzo “intero” di 6,68 Euro al kg, circa 2,20 Euro per singola pizza. Difficile quindi trovare una soluzione pasto più economica, se escludiamo il tradizionale piatto di pasta al sugo di pomodoro. Approfittando poi delle promozioni, il prezzo scende fino a 1,70 Euro per pizza, e le promozioni affollano letteralmente il mercato. Il 48% dei volumi sono venduti in offerta: un dato che, benché stabile rispetto al 2015, colloca le pizze surgelate tra i mercati più promozionati del comparto alimentare. Le promozioni si concentrano sugli sconti di prezzo, spesso accompagnati da esposizione multipla sullo scaffale (28% dei volumi promozionati) o in alternativa veicolati tramite volantini nel punto vendita (40% dei volumi promozionati). Sempre più marginali invece le offerte promozionali attraverso confezioni multiple: con un consumatore più maturo e aperto ad esplorare tra la varietà di ricettazioni proposte, queste modalità promozionali risultano meno efficaci nel catturare gli acquisti. Questo anche in virtù delle complicazioni in termini di conservazione causate dalla capienza limitata dei freezer di casa.
IRI - Prezzi e promozioni
IRI - Prospettive per il mercato e per gli operatori
Se la pizza rappresenta un successo lo si deve ad un altro fattore sul quale il consumatore è estremamente sensibile: la grande accessibilità di prezzo. Nel 2016 le pizze surgelate, come un anno fa, si acquistano
Il ritorno alla crescita del mercato registrata nel 2016 è un segnale incoraggiante che a parere di IRI autorizza ad ipotizzare buone prospettive di ulteriore sviluppo. Assortimenti più ricchi e accessibilità di
prezzo continueranno a mantenere la categoria “top of mind” per il consumatore, stimolandone gli acquisti. L’innovazione di prodotto per soddisfare i bisogni emergenti continuerà perciò ad essere uno dei pilastri per la strategia delle aziende di produzione. I risultati nella persecuzione degli obiettivi di crescita del business corrente non potranno invece prescindere da due fattori critici di successo. Il primo di questi è il presidio del punto vendita, per garantire la corretta gestione degli assortimenti e ridurre al minimo, con il contributo dei distributori, le situazioni di out of stock. Il secondo riguarda l’ottimizzazione delle promozioni, attraverso la definizione di mix promozionali che massimizzino i risultati di vendita non in senso assoluto, bensì in relazione agli investimenti sostenuti. Il circolo virtuoso finalizzato alla crescita dei consumi dovrà necessariamente continuare ad essere alimentato da una adeguata focalizzazione dei distributori, non solo nella gestione del prodotto a marchio, che rappresenta il 25% delle vendite del mercato, ma anche attraverso la gestione ottimale degli assortimenti e delle promozioni, più efficace se frutto di una fattiva concertazione con le aziende di produzione.
The frozen pizza business Convenience, conviviality and taste are the reasons why consumers love this reference, that defeats crisis and keeps on growing in 2016.
Settembre/Ottobre 2017 - Numero 4 - 41
SURGELATI distribuzione
Segnali di ripresa dei consumi Positiva la prima metà del 2017, fa sapere la dirigenza del Gruppo Selex tramite l’ufficio stampa: le vendite crescono più della media del mercato e prosegue il piano di sviluppo della rete, con investimenti finalizzati sia a nuove aperture sia alla ristrutturazione di punti vendita esistenti. Il restyling del marchio dell’insegna e lo sviluppo di linee biologiche e prive di ingredienti di origine animale coinvolgono anche il settore dei surgelati. Ne l 2 0 1 6 i l f a t t u ra to complessivo del Gruppo Selex ha raggiunto i 10,3 miliardi di Euro, con un incremento del 4% rispetto al 2015. Qual è stato l’andamento dei primi sei mesi del 2017? Troverà conferma la vostra previsione di un'ulteriore crescita del 4,2%? Il primo semestre 2017, pur evidenziando ancora dinamiche di mercato che in parte penalizzano le performance commerciali, è stato positivo per il nostro Gruppo, che ha già realizzato numerose delle nuove aperture previste nel corso dell'anno. Da gennaio a fine aprile le vendite sono cresciute più della media del mercato, grazie anche all'attenuarsi della componente deflattiva che ha caratterizzato il 2016 e soprattutto al contributo delle nuove realizzazioni e dell'intenso programma di ammodernamento e ampliamento della rete. Alla luce di questi risultati, confermiamo le nostre previsioni per il 2017 di una crescita del + 4,2%.
GRUPPO SELEX • Vendite in crescita, nuove aperture, un restyling dei prodotti a marchio e nuove linee dedicate alle referenze vegetariane e biologiche Reparto surgelati Super di Bregnano
Come vedete l’evoluzione dei consumi alimentari nella Gdo? Avete riscontrato segnali di ripresa nell’ultimo periodo? Pur avendo registrato il nostro Gruppo un andamento positivo nei primi mesi di quest'anno, la domanda interna fatica a ripartire, anche se si intravedono deboli segnali di ripresa. Per quanto riguarda in particolare i consumi alimentari, non sembra che ci siano macrocategorie che si distinguono, se non quelle dei prodotti salutistici e a contenuto di servizio. Quali sono stati i risultati di sviluppo della vostra rete raggiunti nel 2016? Quali sono gli obiettivi che vi siete proposti per
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l’anno in corso? Nel 2016 abbiamo portato a termine il nostro piano di sviluppo che prevedeva l'apertura di 70 nuovi punti di vendita su tutto il territorio nazionale e la ristrutturazione di altrettante unità per 152 milioni di investimenti. Per le Imprese Selex, il costante ammodernamento e il progressivo adattamento dei concept distributivi a una clientela in continua e rapida evoluzione rappresentano i fattori chiave per lo sviluppo e la competitività. Anche per l'anno in corso il nostro programma è piuttosto ambizioso. Abbiamo infatti stanziato oltre 215 milioni di Euro di investimenti, finalizzati a 57 nuove aperture e alla ristrutturazione di oltre 50 unità esistenti.
Che ruolo hanno avuto le campagne promozionali nella vostra crescita degli ultimi due anni? In che m i s u ra t a l i c a m p a g n e hanno interessato il mondo del surgelato? La pressione promozionale in Selex nel corso dell'ultimo anno è in linea con la media di mercato del Largo Consumo Confezionato. Nel comparto dei surgelati, invece, la pressione promozionale di Selex è superiore rispetto al mercato I+S ed è in aumento rispetto al pari p e r i o d o d e l l ' a n n o s co r s o (+0,5%). Prendendo in esame la sola Marca del Distributore, sempre nel comparto surgelati, la pressione è leggermente inferiore rispetto al totale comparto, ma supera la media del mercato MDD surgelati. Come si struttura attualmente la vostra offerta di prodotti a marchio? Quali sono state le linee guida del restyling da voi effettuato a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno? L'offerta è ampia e articolata sia per categoria sia per ampiezza dell'assortimento. Al marchio Selex base sono state affiancate nel corso degli anni alcune linee specialistiche con l'obiettivo di andare a coprire i segmenti a maggiore tasso di crescita: dai prodotti alto di gamma alle specialità regionali, dai prodotti biologici ai prodotti salutistici. continua a pag. 44
distribuzione
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Dallo scorso anno abbiamo iniziato il restyling del marchio Selex. Sono stati studiati system grafici diversi per categoria di prodotti, dividendo la nostra offerta in 5 grandi mondi: alimentari e bevande, cura persona, cura casa e non food, petfood, parafarmacia. Tra i nostri obiettivi, oltre a quello di avere un'immagine più moderna, c'è anche quello di differenziare l'offerta a seconda del mondo di appartenenza, avvicinandoci sempre di più anche da un punto di vista grafico alle caratteristiche dei prodotti. Il nuovo look è comunque solo un aspetto di un progetto molto più ampio finalizzato a rendere sempre più appetibili i nostri prodotti: vengono riviste le formulazioni, le ricette, le profumazioni, tutto in funzione dei nuovi trend di consumo. Quali sono stati gli andamenti dei vostri prodotti a marchio nel 2016 e nel primo semestre del 2017,
sia in generale sia in particolare per il surgelato? Quali sono le categorie merceologiche che hanno performato meglio? Nel 2016 il comparto dei surgelati a marca del distributore ha avuto un andamento nell'insieme positivo, a parte i mesi estivi, in cui i risultati sono stati leggermente inferiori rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Reparto surgelati Famila Cesena
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Nel primo semestre 2017 abbiamo invece registrato una crescita rispetto al 2016, con un incremento particolarmente brillante dei vegetali surgelati. In che modo la vostra insegna si è attivata per rispondere alla crescente attenzione per la salute da parte del consumatore? Quali sono le caratteristiche della linea Vegetale 100% Selex e quali sono stati i suoi primi risultati di vendita, in particolare per il surgelato? La caratteristica principale della linea Vegetale 100% Selex è che non vengono utilizzate materie prime di origine animale. Nel settore dei surgelati, al momento siamo partiti con cinque referenze di gelato: coni, stecchi coperti di cioccolato e tre vaschette da 250 grammi. La fase iniziale è positiva e in linea con le aspettative.
Oltre al vegano, quanto incidono le altre tipologie di referenze biologiche e salutistiche sul vostro assortimento alimentare, s i a i n g e n e ra l e s i a p e r quanto riguarda il surgelato? Com’è strutturata la vostra proposta al consumatore? Per il surgelato svilupperemo a breve la prima referenza Bio, mentre per il salutistico erano già stati presidiati alcuni segmenti: il senza glutine con tre referenze, il senza lattosio con quattro referenze e due prodotti senza zuccheri aggiunti.
Consumption shows signs of recovery Growing sales, new openings, redesign of private label brands and new lines of bio and vegetarian products.
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Buone notizie per l’HoReCa Il settore della ristorazione sta conoscendo un nuovo sviluppo: proliferano fiere, eventi e iniziative di promozione eno-gastronomica. Questa la valutazione di Galdino Peruzzo, presidente di Polo, il quale ci parla delle ultime tendenze dell ’HoReCa, dei nuovi progetti della società e dei più recenti trend di consumo, in particolare per il surgelato. In base ai dati Fipe stiamo assistendo a una ripresa dei consumi anche nel mondo del fuoricasa. Quali sono stati gli andamenti del primo semestre 2017, sia in generale sia per la vostra azienda in particolare? Il primo semestre ci ha dato indicazioni molto positive: il settore della ristorazione è in pieno sviluppo e ricco di energia. Dopo anni di difficoltà, oggi assistiamo a continue buone notizie, come il nascere di nuove fiere (seppur territoriali), eventi originali di promozione eno-gastronomica in tutta Italia, il diffondersi
POLO • Nuove fiere ed eventi e aumento della clientela, soprattutto per la ristorazione di catena; ittico e appetizer categorie emergenti del surgelato
Galdino Peruzzo, presidente di Polo
della cultura del mangiar sano e molto altro. Le attività di ristorazione in generale vedono un afflusso continuo di clientela: da anni la situazione non era così felice. Polo continua la propria cre-
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scita e non solo in termini di fatturato. Stiamo sviluppando progetti in diversi ambiti per essere sempre più vicini ai professionisti della ristorazione. Mi riferisco, per citarne solo alcuni, alla realizzazione di un nuovo stabili-
mento automatizzato, allo sviluppo del laboratorio di sezionamento carni e a partnership di prim'ordine con aziende del settore HoReCa. Cerchiamo di essere il più flessibili possibile per dare sempre ai nostri clienti un servizio al massimo livello. Quali sono secondo voi le tipologie di pubblici esercizi che più hanno visto aumentare il proprio giro d’affari nell’ultimo periodo? Se dovessi rispondere con una categoria vera e propria direi le catene di ristorazione. Sono le attività più organizzate, che pensano come aziende vere e proprie: menu strutturati, food cost certo, personale di sala formato, format vincenti e originali. Più in generale però, nell'infinito panorama di micro-attività in cui viviamo, credo che il successo arrivi per chi lavora con passione, regalando al cliente un'esperienza da ricordare. Dal fuori casa ognuno di noi
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si aspetta molto, altrimenti rimane tra le mura domestiche. Di conseguenza vince (come sempre) la creatività, il saper fare bene i conti e offrire sensazioni che rimangono nella memoria. Secondo un articolo del giugno 2017 dell’Ufficio S t u d i Fi p e t ra i n u o v i trend dei consumi degli italiani si segnala una crescita dell’importanza della colazione e una perdita di quella del pranzo come p a s to p r i n c i p a l e d e l l a g i o r n a t a . Av e te a v u to modo di constatare questa tendenza negli ordinativi dei vostri clienti del fuori casa? Certo, è un fenomeno davvero rilevante. È iniziato negli ultimi 5 anni e oggi è praticamente impossibile non accorgersene. La colazione diventa una parte importantissima dell'offerta in ambito hotel. Molti non hanno la struttura adeguata per offrire la pausa pranzo, ma la colazione è un obbligo. Mi riferisco sia agli hotel in zone balneari e di montagna sia a quelli di città. Il consumatore oggi è molto più esigente: a colazione il buffet deve essere ricco, sia per varietà che per profondità. Bio, senza glutine, salato, dolce, frutta, insaccati, pasticceria, formaggi e chi più ne ha più ne metta. Polo Ristorazione ha un assortimento completo a disposizione dei clienti. Il desiderio è quello di inserire anche tutti quei prodotti considerati di "nicchia", per incontrare le esigenze di ogni attività ristorativa. Nei continua a pag. 48
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prossimi anni vogliamo crescere molto nel mondo delle colazioni. Un altro dei trend dominanti degli ultimi anni è l’attenzione per la salute: FIPE parla di un aumento del consumo di verdura e di un calo di quello di carne. In che modo queste tendenze si riflettono sul consumo di surgelati nella ristorazione? L'attenzione per la salute, legata all'alimentazione, è un fenomeno sempre più forte. Ogni giorno centinaia di notizie correlate passano attraverso tutti i media. Il risultato è una grande sensibilità sull'argomento, ma con qualche falla di disinformazione. Guardando i nostri numeri non rileviamo particolari criticità nel mondo della carne surgelata. Certo per noi è una nicchia, lavoriamo molto di più con quella fresca, però stiamo crescendo molto. Le verdure surgelate stanno raggiungendo volumi incredibili e il nostro assortimento conta centinaia di articoli. La direzione è quella della naturalezza e dell'abbandono (o dell'inibizione parziale) di conservanti, per avere prodotti sempre più genuini. Ci sono aziende produttrici che forniscono verdure di qualità elevatissima e sono davvero tanti gli chef che le utilizzano. In ambito ristorazione l'attenzione alla salubrità delle pietanze è forte; l'estremizzazione salutistica è invece un po' meno accentuata rispetto a quanto avviene nella Gdo.
Stando alle indicazioni em e rs e d a l l e u l t i m e i n chieste di Surgelati Magazine stiamo assistendo a una lenta penetrazione del surgelato nella ristorazione collettiva. Avete r i s co n t ra to a n c h e v o i q u e s to f e n o m e n o ? In quali settori (mense scolastiche, aziendali, ospedaliere) e per quali categorie merceologiche? La ristorazione collettiva rappresenta una nicchia del nostro mercato. Il nostro "cliente-tipo" lavora nella ristorazione commerciale ed ha esigenze diverse rispetto a quelle della collettiva. Sicuramente il surgelato è l'arma in più, per comodità ed efficienza. Sui grandi numeri la resa è elevata, la qualità certa e la preparazione molto veloce. Tutti questi vantaggi fanno sì che l'impiego di prodotti surgelati sia sempre più ampio, così
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come già avviene nella ristorazione commerciale. Quali sono le ultime tendenze dell’innovazione di prodotto per il surgelato nel fuoricasa? Quali novità avete introdotto di recente o avete intenzione di introdurre in futuro nel vostro assortimento? A mio avviso ci sono due categorie di prodotti surgelati che stanno vivendo una forte evoluzione: il pesce e gli appetizer. I prodotti ittici, complice la crisi di pesca, stanno subendo lavorazioni sempre più particolari. Di conseguenza aumentano gli utilizzi specifici in cucina: oggi lo chef deve conoscere esattamente ogni specie e saperla impiegare nel migliore dei modi. Gli appetizer sono prodotti che stanno vivendo un grandissimo cambiamento. Nel
quotidiano ci arrivano proposte di aziende che si sono lanciate sul mercato o di fornitori che hanno creato nuove linee di prodotto. È una nicchia in fermento che coinvolge tante materie prime, dalle verdure al pesce, passando per formaggi e salumi. Sono sicuro che questa categoria crescerà ancora molto. Siamo un paese di creativi e la cucina è l'ambiente naturale per continue nuove idee.
Good news for the Ho.Re.Ca channel New fairs and events, the increase of clients (particularly in the restaurant chains). In the frozen sector, ichthyic products and appetizers are the emerging categories.
SURGELATI seafood
Il pesce naturale in cucina Una recente ricerca IIAS esplora le preferenze ed i differenti giudizi espressi da due categorie di consumatrici italiane rispetto ai trend alimentari attuali; un focus particolare, dal titolo “Profilo nutrizionale e ruolo gastronomico del pesce naturale”, viene dedicato all’utilizzo del pesce surgelato al naturale. Il campione della ricerca è formato da donne senza figli tra i 25 e i 35 anni e da donne con figli fuori casa tra i 50 e i 60 anni, entrambe suddivise tra single ed in coppia; tutte acquistano e preparano pesce surgelato al naturale almeno una volta al mese.
IIAS • Salutare, gustoso, versatile, rapido da preparare, leggero e con poche calorie: ecco i vantaggi dell’ittico surgelato non ricettato
Trend salutistici
Differenze di approccio tra diverse fasce d’età Le consumatrici più giovani e videnziano una ma g gior consapevolezza dei moderni trend salutistici e si sforzano di applicarli nelle proprie scelte alimentari. Nello stesso tempo risultano
risultano particolarmente attente al contenimento del peso. Rispetto alle più giovani sono meno “radicali” nelle scelte: sono più aperte nei riguardi di piatti pronti e convenience food e hanno un atteggiamento più pacato nei riguardi degli scandali alimentari.
meno sicure della loro capacità di cucinare, ma desiderose in ogni caso di dimostrare la propria competenza; si mostrano particolarmente allarmate rispetto agli scandali alimentari e manife-
stano una forte diffidenza verso i convenience food, i piatti pronti eccetera. Le consumatrici meno giovani confidano maggiormente nella propria abilità in cucina, ricercano cibi salutari e
In tutte le fasce d’età le intervistate si mostrano molto attente a rappresentarsi come “moderne consumatrici”; ritengono importante mangiare leggero e salutare e tendono a contenere molto il consumo di cibi preparati. Una buona percentuale dimostra una notevole attenzione verso l’etichetta e gli ingredienti. L’affermarsi dell’alimentazione vegetariana e della tendenza al minor consumo di carne sembrano influenzare sempre più i loro acquisti. L’insieme di questi approcci sembra “naturalmente” predisporle verso un consumo di pesce naturale, disponibile alla preparazione ma senza manipolazioni gastronomiche o aggiunte di ingredienti. I vantaggi e le occasioni di consumo del pesce naturale surgelato L’intero campione interpellato utilizza pesce naturale in media una volta alla settimana; alcune arrivano ad utilizzarlo anche 2 – 4 volte alla settimana.
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seafood
Una buona percentuale opta in prevalenza per l’acquisto di pesce naturale surgelato; il fresco risulta quasi un’eccezione a causa delle difficoltà legate a disponibilità e tempi lunghi per le operazioni di pulizia. Tutte le consumatrici associano il pesce al naturale surgelato ad un’immagine molto positiva e ricca di vantaggi: lo considerano salutare, gustoso, versatile, rapido da preparare, leggero e con poche calorie. Per quanto riguarda le occasioni di consumo, una parte delle inter vistate prepara piatti di pesce al naturale per loro stesse (se è single o in assenza del partner quando quest’ultimo non gradisce molto il pesce), mentre una buona percentuale li cucina per servirli agli ospiti in occasioni particolari. Modalità di preparazione Il pesce naturale surgelato è associato normalmente ad un tipo di cucina facile e viene utilizzato per preparare piatti semplici e rapidi, con pochi ingredienti, ad esempio con l’aggiunta di pomodori pelati o salse varie. Nonostante ciò le consuma-
trici non rinunciano alla creatività e alla personalizzazione del piatto, per esempio nella scelta delle salse o in quella dei formati di pesce utilizzati (ad esempio filetti e/o pezzi più piccoli). Similitudini e differenze nel giudizio finale tra pesce intero fresco e pesce surgelato sfilettato Entrambi hanno un profilo di naturalità e vengono vissuti come un alimento sano e leggero, salutare e con poche calorie.
Il pesce intero fresco viene associato immediatamente ad una complicata preparazione e cottura. “Difficile” e anche un po’ scoraggiante, crea disordine ed è complicato da maneggiare; lascia dubbi sulla sua freschezza ed è difficile da trovare e conservare. In conclusione, per le categorie intervistate rivela un profilo al quale è associata una preparazione molto più sporadica, se non del tutto eccezionale. Il pesce al naturale surgelato viene associato ad una facile preparazione e cottura.
Rende l’ittico più disponibile e facile da maneggiare; permette una cottura rapida ed un minor sforzo (per pulizia, sfilettatura, taglio etc.). Il surgelato colleziona inoltre una serie di fattori di comodità: facilmente stoccabile, sempre a portata di mano. Importante, infine, un aspetto sottolineato dalla maggioranza delle intervistate: il pesce surgelato viene considerato più sicuro e “fresco” proprio per la massima fiducia che le medesime ripongono nella catena del freddo. In conclusione, alla luce di questi plus, per le categorie interpellate si tratta del formato più adatto e conveniente al quale ricorrere.
The advantages of natural frozen fish Natural seafood is healthy, tasty, versatile, easy and quick to prepare, light with low calories.
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SURGELATI prodotti
Tutto il buono che viene dal mare MEDI • Surgelati a base di “tanto buon pesce”, realizzati con ricette della tradizione italiana ma rivisti secondo le esigenze di oggi <<Il pesce è un alimento che fa bene alla salute, ricco di Omega3 e povero grassi saturi. Questo è un dato di fatto ormai noto a tutti. Un’altra certezza è quella legata al cambiamento degli interessi e delle priorità. Sempre meno tempo della vita è dedicato alla cucina e ancor meno tempo è passato dietro i fornelli. Sempre meno persone compongono le famiglie moderne e i nuclei familiari sono costituiti, la maggior parte delle volte, da non più di due, massimo tre persone. Queste sono le considerazioni da cui Medi è partita per la preparazione delle sue ricette>> afferma Vito Innammorato, direttore commerciale di Medi, forte anche del fatto che i prodotti surgelati sono i veri prodotti freschi. I surgelati mantengono il gusto e le proprietà organolettiche nel tempo, sia dei nutrienti che del colore e del sapore originale, senza l’aggiunta di conservanti: l’unico conservante nei prodotti surgelati è il “freddo”. L’uso dei surgelati è anche la giusta chiave per ridurre gli sprechi alimentari, per la loro lunga conservabilità e per il controllo nella porzionatura, soprattutto nei precucinati. I prodotti surgelati firmati Medi, a base di “tanto buon pesce”, si rifanno al patrimonio culinario italiano con ricette della tradizione, elaborate in chiave moderna quanto a modalità di cottura quali: forno, tradizionale e a microonde, e padella. Per Medi è centrale che la preparazione sia semplice, pratica e veloce per rispondere alle necessità della vita frenetica dei nostri giorni. Le linee di prodotto Medi offrono un panorama completo per pranzi e cene interamente a base di pesce. Novità assoluta di quest’anno è la ‘’linea Ondaviva’’, linea storica del brand, reinterpretata nella sua veste grafica, nelle ricette e nelle preparazioni e pensata per veri buongustai. Ondaviva comprende sei sughi e sei secondi tra cui: sugo allo scoglio rosso e bianco, ai gamberi, alle cozze, ai frutti di mare, alle vongole; mazzancolle alla mediterranea, mazzancolle vongole e asparagi, seppie e piselli, polpo cotto con patate, polpetti alla Luciana e zuppa di pesce senza gusci. Tutti i prodotti sono senza glutine, pronti in appena 7/8 mi-
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nuti e ideali per due o tre persone. La fantasia degli chef Medi ha sviluppato anche altri progetti, portando tutto il profumo del mare e della tradizione ittica nei secondi piatti gourmet della ‘’linea Invito’’; nei coloratissimi skin della ‘’linea pop Mangiami….per il tuo piacere’’ la creatività e la versatilità di preparazioni facili, pronte in pochissimo tempo, che possono fungere da base per ispirare “ricette di mare’’; e nella linea ‘’Medimare’’, sughi della tradizione e di prodotti ittici tal quali. Medi garantisce personalmente la qualità di tutti i prodotti che realizza, come? L’azienda controlla attentamente tutte le fasi di lavorazione, dalla zona in cui viene pescato il pesce a tutti i momenti che portano al confezionamento del prodotto finito. Questa attenzione è sinonimo di trasparenza e qualità, garantite dalla certificazione QCM–Qualità Certificata Medi come esclusiva assunzione di responsabilità nei confronti dei suoi consumatori. Altri certificati di qualità dei prodotti Medi: MSC e ASC, relativi alle materie prime riferite alla qualità e alla sostenibilità della pesca; le certificazioni “BRC Food Certificated Grade A” e “IFS Food High Level”, per il rispetto degli standard operativi nella produzione delle singole linee di prodotto per la vendita retail. Medi è la certezza di un prodotto di qualità, varietà delle ricette, versatilità delle preparazioni, velocità nella cottura e capacità di soddisfazione anche dei palati più esigenti.
The good fish that comes from the sea Frozen food based on “a lot of good fish”, realized through receipts of the Italian tradition but modified on the modern needs
prodotti
Il gelato firmato G7 GELATI • Dalla variante Cremino Fiat Majani a strati, a quella al caffè con miscela 100% Arabica del Guatemala, fino alle cinque varianti di gusto con solo ingredienti biologici Dalla collaborazione tra G7 con importanti realtà alimentari italiane, nascono nuove varianti di gelato. Grazie all’accordo con la Bottega del Caffè Terzi di Bologna (azienda gourmet riconosciuta per la sua unicità nel proporre soltanto caffè freschi di raccolto e di altissima qualità), è stato creato Caffè Terzi Bologna, un gelato prodotto utilizzando una miscela 100% Arabica del Guatemala della varietà Huehuetenango, presidio slow food: un caffè di buona struttura, intenso e dallo spiccato tenore di acidità, per un gelato elegante ed estremamente aro-
no che unisce la classica crema di nocciole a una crema di mandorle e pasta di cacao in un mix equilibrato, avvolgente e tuttora unico. Ideato nel lontano 1911, quando Fiat indice un concorso per un dolce da regalare ai clienti per il lancio
gusto fanno parte della linea GelatoMadre, nata nel 2016 per soddisfare l’esigenza di un consumatore sempre più attento a prodotti che rispettino il gusto della tradizione alimentare italiana. Una linea di gelati realizzati con solo ingredienti
fragola, cioccolato, vaniglia) nella versione Bio–Organic, un gelato prodotto solo con ingredienti biologici e senza glutine, confezionato in una innovativa vaschetta compostabile da 300 g (450 ml). Il gelato biologico alla fragola, ad esempio, è prodotto con latte intero fresco, purea di fragola, zucchero, panna; mentre per il gusto stracciatella vengono mantecati insieme latte intero fresco, zucchero e scagliette di cioccolato fondente ottenuto con zucchero, massa di cacao e burro di cacao, tutti rigorosamente biologici.
The signed ice-cream
matico. Per preservare intatta l’intensità del gusto del suo ingrediente caratterizzante, G7 effettua direttamente la macinazione dei grani di caffè prima del loro utilizzo, mantecandoli insieme a panna, latte intero fresco alta qualità e zucchero. Dalla collaborazione con Majani nasce, invece, Cremino Fiat Majani, un gelato che si fa interprete della ricetta originale del Cremino Fiat, il cioccolati-
del suo ultimo modello Tipo 4 e Majani inventa il primo cremino a 4 strati vincendo e superando la concorrenza. Dal canto suo G7, con il Cremino Fiat Majani, ha creato, primo sul mercato, il gelato a strati, prodotto con latte intero fresco alta qualità, zucchero, panna, mandorle tostate in pasta, nocciole tostate in pasta, burro, pasta di cacao e cacao magro in polvere. Queste due nuove referenze di
100% naturali senza aromi, coloranti, stabilizzanti, emulsionanti ed addensanti, e anche senza glutine. Prodotti semplici da "l'etichetta corta", proposti in vaschette quadrate in plastica riciclabile da 450 g (800 ml), con fascetta in cartoncino non patinato in pura cellulosa, personalizzata con le informazioni relative alla referenza. Della linea Siviero Maria, l’azienda propone 5 varianti di gusto (stracciatella, nocciola,
Thanks to the collaboration between G7 and other important Italian companies, new ice-cream variants have recently been launched. A new ice-cream has brought to life by the agreement with Caffe Terzi Bologna (a gourmet company that proposes only fresh high quality selected coffee): GelatoMadre Caffè Terzi, with 100% Arabica Coffee from Guatemala variety Huehuetenango, that is a slow food presidium. This coffee has an intense aroma, full body and a marked acidity, perfect for creating a very aromatic ice-cream.
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prodotti
Il nuovo Grancroissant Agrumi TRE MARIE • Una sorprendente bontà che riserva una farcitura tutta da gustare: arancia, mandarino e limone... un’unione perfetta per stupire il palato
Tre Marie, simbolo dell’eccellenza della tradizione dolciaria italiana, presenta il nuovo Grancroissant Agrumi. Una proposta deliziosa per addolcire la colazione al bar con una coccola per il palato. Lo storico marchio milanese continua a reinterpretare i valori dell’alta pasticceria creando questa nuovissima bontà tutta da scoprire: un croissant sfogliato dritto di grandi dimensioni che saprà stupire e conquistare sin dal primo morso grazie alla morbidissima pasta al sapore di
pane e latte, che custodisce ed esalta il ripieno fresco agli agrumi. Mandarino, limone e arancia si uniscono, sapientemente bilanciati, in una farcitura dal profumo ricco, fatto di note fresche e delicate e dal gusto squisito. Una ricetta tutta italiana, forte di una sapienza antica ispirata alla ricerca dell’eccellenza e alla cura di ogni singolo dettaglio, che propone una superficie resa ancora più irresistibile dallo zucchero semolato e da una pasta fragrante e dorata.
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The new citrus fruits grancroissant Tre Marie, the historical brand of Milan, keeps on interpreting the values of haute patisserie, creating a new tasty reference: a straight croissant of huge sizes that can conquer consumers at the first bite, thanks to its soft puff pastry with the fragrance of milk bread, that encloses and enhances the fresh citrus fruits stuffing.
prodotti
Gli gnocchi ai cereali KOCH • Il più classico dei primi piatti della tradizione italiana reso unico dall’originale ricetta e dalla qualità degli ingredienti Koch, azienda altoatesina specializzata nella produzione di pasta e prodotti surgelati, propone per il settore HoReCa gli gnocchi ai cereali che si aggiungono alle raffinate referenze della linea Premium. Il più classico dei primi piatti della tradizione italiana reso unico dall’originale ricetta ai cereali e dall’alta qualità degli ingredienti. Una proposta capace di regalare ai propri clienti ricette originali e ricercate ma anche un piatto sano ed equilibrato, senza aggiunta di additivi e di conservanti. Gli gnocchi ai cereali vengono prodotti e surgelati da Koch con purea di patate, farina di frumento integrale, farina di grano saraceno, farina di mais e di riso. I cereali, sempre più presenti e richiesti nella tavole italiane, forniscono un’alta energia nutritiva, sono anche importanti fonti di proteine e risultano più digeribili e ricchi di fibre. Un piatto che coniuga praticità d’utilizzo alla genuinità della pasta fatta in casa, adatto a bar, ristoranti e locali di alto li-
vello attenti alle esigenze della propria clientela. La linea Premium di Koch propone sempre nella linea gnocchi varie referenze sfiziose ed originali: gnocchi caserecci, gnocchi con erbette, gnocchi alla zucca e gnocchi con basilico.
Cereals gnocchi Koch, a company specialized in the production of frozen pasta and frozen specialties, proposes a new product for the Ho.Re.ca channel: the Cereals gnocchi, enriching the refined references of the Premium Line. The most classical first dish of the Italian tradition becomes unique thanks to the original recipe with cereals and to the quality of the ingredients.
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CICLO FREDDO A P PA R E C C H I AT U R E
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SERVIZI
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LA PIZZA
ARRIVA IN AUTO FORD E DOMINO’S • In sperimentazione una consegna a domicilio alternativa con i veicoli a guida autonoma per studiare le reazioni dei clienti Ford Motor Company e Domino’s Pizza, catena di ristorazione internazionale nel settore della pizza a domicilio, hanno annunciato una partnership per studiare il ruolo che i veicoli a guida autonoma potranno avere nelle attività di consegna a domicilio. Nell’ambito della sperimentazione, i ricercatori di entrambe le società indagheranno le reazioni dei clienti nella loro interazione con un veicolo a guida autonoma, all’interno della loro esperienza di consegna. La sperimentazione avrà un ruolo cruciale per le società, entrambe molto interessate a valutare e comprendere le prospettive dei clienti, rispetto a un eventuale futuro che possa prevedere la consegna di prodotti alimentari con l’utilizzo di veicoli guida autonoma. <<Grazie alla nostra esperienza nell’ambito delle consegne a domicilio - dichiara Patrick Doyle, presidente e CEO di
Domino’s Pizza - osserviamo con grande interesse lo sviluppo di veicoli a guida autonoma, in quanto ci pare evidente che la mobilità stia attraversando una fase di grande ed epocale cambiamento. Siamo orgogliosi di posizionarci come brand leader nell’utilizzo di strumenti tecnologici e innovativi e siamo entusiasti di essere parte attiva nello studio degli effetti della consegna a domi-
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cilio, realizzata da un veicolo di guida autonoma. Questo è solo il primo passo, nell’ambito di un percorso di sperimentazione più ampio, che intendiamo intraprendere con Ford>>. Se da un lato, l’Ovale Blu continua a studiare l’utilizzo di veicoli a guida autonoma, costruendo una nuova area di business, dall’altro sperimentazioni, come quella con Domino’s Pizza, si rivelano fonda-
S T R U M E N TA Z I O N E
mentali per garantire che tale innovazione sia applicata in modo da migliorare l’esperienza dei clienti. Il piano di iniziare a produrre veicoli a guida autonoma dal 2021 ha, tra gli altri, l’obiettivo di soddisfare sia le esigenze di società partner sia quelle dei loro clienti. <<Nel nostro percorso di valutazione delle opportunità di business legate al mondo della guida autonoma, per facilitare la mobilità di persone e di merci - afferma Sherif Marakby, vicepresidente Ford siamo lieti che Domino’s Pizza partecipi a questa importante parte del processo di sviluppo. In quanto azienda che pone al centro l’esperienza del cliente, Domino’s Pizza condivide la nostra stessa vision sul futuro, che potrà migliorare la qualità della vita delle persone>>. Nelle prossime settimane, ad Ann Arbor, alcuni clienti di Domino’s Pizza avranno l’opportunità di ricevere il loro ordine direttamente da una Ford Fusion Hybrid Autonomous Research Vehicle, che sarà guidata da un Ford Safety Engineer in collaborazione con gli altri ricercatori. I clienti che accetteranno di partecipare, potranno monitorare il veicolo di consegna tramite GPS utilizzando una versione aggiornata di Domino’s Tracker, l’app dedicata alla gestione dell’ordinazione. All’avvicinarsi del veicolo, riceveranno un messaggio di testo che conterrà il codice di sblocco del Domino Heatwave Compartment all'interno del veicolo dove trove-
ciclo freddo
ranno, ad attenderli, la loro pizza. <<Siamo interessati a sapere come reagiranno le persone a questo tipo di consegna - dichiara Russell Weiner, president di Domino’s Pizza Usa – e la maggior parte dei nostri interrogativi riguarda gli ultimi 15 metri dell’esperienza di consegna. Per esempio, come reagiranno i clienti all’idea di dover uscire di casa per recuperare il proprio cibo? Dobbiamo assicurarci che l’interfaccia sia chiara e semplice. Dobbiamo capire se l’esperienza di un cliente potrà essere diversa se l’automobile sarà parcheggiata sul vialetto o accanto al marciapiede. Tutta la nostra sperimentazione sarà focalizzata al raggiungimento del nostro obiettivo, ossia riuscire quanto prima a rendere
le consegne con i veicoli a guida autonoma il più possibile customer-friendly>>. Ford e Domino’s Pizza hanno completato i test preliminari utilizzando il veicolo in modalità self-driving sulle strade di MCity, il modello urbano, a grandezza naturale, sviluppato dall’Università del Michigan, per simulare le condizioni delle strade nelle metropoli contemporanee.
Pizza arrives by car Ford Motor Company and Domino’s Pizza (an international pizza delivery chain) have recently announced a new partnership in order to test self-driving pizza delivery cars.
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La nuova barriera reflex WENGLOR SENSORIC • Il sensore, in grado di funzionare con la massima precisione senza catarifrangente, trova applicazione nel confezionamento dei prodotti surgelati Wenglor Sensoric, azienda tedesca specializzata in sensoristica intelligente, presenta la sua nuova barriera reflex P1MM001 in grado di funzionare senza catarifrangente. Basta premere semplicemente un tasto: la nuova barriera reflex ha bisogno solo di uno sfondo definito di riferimento per riconoscere anche oggetti trasparenti e pellicole. Una funzione intelligente che ricalibra la soglia di commutazione in base alle interferenze esterne e ne aumenta ulteriormente l’affidabilità. Questa nuova barriera consente di intercettare accuratamente oggetti a distanze che possono raggiungere i
La nuova barriera reflex P1MM001 non necessita di catarifrangente ed è in grado di operare fino a distanze di 500 mm
500 mm. Il principio di funzionamento si basa sull’analisi dell’intensità del segnale e dell’angolo di incidenza e richiede solo uno sfondo di riferimento, come ad esempio il pannello laterale che delimita i sistemi di convogliamento, per riconoscere anche oggetti trasparenti e pellicole. «Non necessitando di elementi catadiottrici per la riflessione del segnale luminoso - afferma Elio Bolsi, gener a l m a n a g e r d i We n g l o r Sensoric Italiana - i nuovi sensori risultano meno ingombranti e possono essere integrati in maniera più flessibile nei layout di macchina. Queste due caratteristiche ri-
La nuova barriera reflex P1MM001 è molto compatta e può essere integrata in maniera molto flessibile nei layout di macchina, necessitando solo di uno sfondo di riferimento al posto del catarifrangente
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ciclo freddo
spondono alla tendenza attuale orientata alla costruzione di macchine e sistemi di automazione sempre più compatti. Tra gli altri vantaggi vi sono i costi inferiori e la maggior rapidità di messa in servizio grazie al minor numero di componenti da installare e configurare». Oltre alle caratteristiche di ergonomia e convenienza economica sopra descritte, la barriera reflex dispone di una funzione intelligente che ricalibra dinamicamente la soglia di commutazione, annullando le influenze esterne dovute a fluttuazioni di temperatura e agenti contaminanti. Ciò assicura la stabilità delle prestazioni e la riduzione dei tempi morti, in quanto non è necessario effettuare interventi di ricalibrazione manuale. Particolare attenzione è stata dedicata alla facilità d’uso. Una luce rossa ben visibile consente di allineare agevolmente il sensore, il cui set-up viene impostato in maniera molto semplice tramite il tasto di autoapprendimento “teach-in”. La precisione nella misurazione è così elevata da con-
The reflex light barrier Wenglor Sensoric, a German company that develops intelligent sensor technologies, presents its new P1MM001 reflex light barrier, that works without a reflector, by simply pressing a key.
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sentire il riconoscimento di oggetti trasparenti, come ad esempio PET, pellicole o lamine sottili utilizzate durante il confezionamento dei prodotti surgelati. In pratica, i sensori P1MM001 rilevano la presenza di vassoi e cestelli in materiale trasparente, riconoscendo tutti i tipi di
oggetti presenti su un nastro trasportatore. Vantaggi e caratteristiche possono essere così riassunti: installazione senza catarifrangenti che si traduce in risparmi di tempo e denaro, estensione del campo operativo fino a 500 mm, ricalibrazione dinamica della soglia di commutazio-
ne, semplicità di allineamento grazie alla luce rossa visibile, configurazione rapida mediante tasto “teach-in”, dimensioni compatte (54,5× 27×16 mm), idonea all’utilizzo in condizioni gravose grazie alla protezione IP67, funzionamento con temperature fino a -40 °C.
ciclo freddo
Trasporta la freschezza in sicurezza MORINI RENT • Un’offerta completa di veicoli isotermici a noleggio, con un’ampia gamma di accessori, tra cui il termo registratore Le diverse temperature ambientali e le condizioni di trasporto mettono a dura prova il mantenimento della freschezza dei prodotti. In particolare, quando si parla di alimenti è fondamentale garantire la “catena del freddo” per preservarne al meglio le qualità organolettiche. Per rispondere a questa esigenza Morini Rent, azienda specializzata nel noleggio di veicoli commerciali, offre una serie di mezzi isotermici con accessori e servizi gratuiti per il trasporto del freddo in totale sicurezza. Tali mezzi rappresentano la soluzione che va incontro alle esigenze, anche occasionali, di distribuzione sul territorio. Catering e società di eventi, come pure aziende alimentari e agroalimentari rappresentano una tipologia di clienti che hanno abitualmente sceglie di affidarsi a Morini Rent e alla sua offerta. Il settore del noleggio a breve e medio termine è in crescita: infatti, le aziende e i piccoli imprenditori vedono in esso un’opportunità per il proprio business. Il 20% del noleggio di mezzi isotermici viene da realtà che possiedono già furgoni refrigerati, ma richiedono un maggior numero di veicoli nei picchi di stagione o per sostituire mezzi in manutenzione. Si tratta di una clientela esperta e giustamente esigente.
Fiat Doblò Maxi Frigo
L’80% dei clienti ha, invece, necessità temporanee e preferisce sfruttare la flessibilità offerta dal noleggio a breve termine rispetto alla rigidità e all’impegno economico che comporta la proprietà di veicoli di questo tipo o il noleggio a lungo termine. Inoltre, questa tipologia di clienti richiede il supporto di consulenti altamente preparati, proprio come il personale con formazione specifica che si incontra nei Morini Point. Morini Rent, gruppo interamente italiano, si propone oggi come lo specialista del fred-
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do grazie alla sua offerta di mezzi unica e distintiva e a soluzioni che rispondono in modo concreto e personalizzato a molteplici necessità di trasporto. Professionalità e concretezza sono le sue caratteristiche distintive; non a caso il gruppo offre una gamma completa di veicoli isotermici pensata per chi ha la necessità di trasportare in conformità alle normative ATP e HACCP, tutelando l’igiene dei prodotti e mantenendo un costante controllo sulla temperatura interna. L’investimento di Morini Rent in questo segmento di mercato è
costante e l’obiettivo è quello di raggiungere una flotta composta da 200 mezzi isotermici a fine 2017. La flotta per il freddo Nel 2016, Morini Rent ha scelto di puntare su una particolare area di business, quella del trasporto a temperatura controllata, lanciando una nuova gamma di veicoli isotermici. Ad oggi, la sua flotta vanta infatti ben 3 diversi modelli di continua a pag. 62
ciclo freddo Fiat Doblò Box Frigo
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mezzi pensati per tutte le realtà che necessitano di trasportare merci in HACCP per tutelare l’igiene dei prodotti e mantenere un controllo costante della temperatura durante il trasporto, garantendo così il massimo della freschezza degli alimenti surgelati. La flotta dei veicoli commerciali è composta da: Mini Frigo, Passo Medio Frigo e Box Frigo. I Mini Frigo rappresentano la soluzione ideale per chi deve trasportare carichi ridotti, e il modello Fiat Doblò Maxi con cella frigo -20 °C consente di trasportare fino a 500 kg di merce. Della gamma Passo Medio Frigo, il modello Fiat Ducato MH2 2.3 Mjt 130 CV E6 coibentato frigo -20 °C risponde, invece, alla necessità di trasportare prodotti surgelati per un carico fino a 1.100 kg. Della linea Box Frigo, infine, il Fiat Ducato MH1 2.3 Mjt 150 CV E6 con cella frigo -20 °C è indicato per il trasporto di merce con una portata fino a 800 kg. Per ciascuna soluzione di automezzo refrigerato, Morini Rent mette a disposizione anche un’ampia gamma di accessori gratuiti e servizi in grado di rispondere a tutte le possibili esigenze: il termoregistratore, che certifica la temperatura interna della cella; la
paratia isotermica divisoria interna amovibile, per avere all’interno del furgone due zone con temperature differenti; servizio di assistenza 24/24h per poter intervenire tempestivamente, assicurando la massima freschezza del trasporto anche in caso di guasto. Grazie ad accordi con partner di primo piano, Morini Rent ha sviluppato un’offerta di alta qualità ed efficienza, con una flotta rinnovata ogni 36 mesi, garantendo così veicoli sempre nuovi e in perfette condizioni. Ad esempio la collaborazione con Lamberet permette di realizzare e offrire il miglior allestimento per quanto riguarda i
Errata Corrige Sul numero di giugno di Surgelati Magazine, nell'articolo "I depuratori monoblocco EcoBlock” la didascalia di pag 55 è da attribuire alla foto posta in basso, mentre la foto in alto ha la seguente didascalia: Impianto biologico Ecoblock a tecnologia MBR per trattamento reflui da lavorazione e confezionamento prodotti ittici – installazione presso Saor del Mar di San Giorgio in Bosco (PD)
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furgoni refrigerati, mentre Carrier garantisce il massimo della qualità nell’offerta di Morini Rent per i gruppi frigoriferi. Queste importanti collaborazioni sono anche alla base del processo di formazione tecnica e commerciale del personale che opera all’interno dei Morini Point: tra i docenti incaricati di curare le competenze e il know how legati a questa particolare categoria di veicoli, vi sono proprio gli esperti di questi speciali partner, garantendo così un altissimo livello qualitativo. L’attività di formazione che il gruppo ha avviato è volta proprio a sostenere e trasferire al personale di filiale le competenze professionali necessarie ad operare con serietà e credibilità nel mercato del noleggio di furgoni isotermici. Infatti, chi si rivolge a Morini per questa particolare categoria di mezzi è competente e si aspetta una consulenza in grado di rispondere in maniera completa e su
misura alle proprie necessità. In particolare, la formazione si concentra sulle informazioni relative alla normativa per i trasporti con furgoni a temperatura controllata di alimenti deperibili destinati alla filiera alimentare, esercitazioni pratiche svolte direttamente sugli automezzi per apprendere le procedure di allestimento, consegna e controllo del veicolo noleggiato, test con rilascio del certificato di idoneità.
Freshness is safe In order to satisfy the specific requirements of the cold chain for frozen products, Morini Rent (specialized in commercial vehicles rental) offers a range of refrigerated vans with free accessories and services for the transportation of coldchain goods in complete safety.
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Settembre/Ottobre 2017 - Numero 4 - 65
I contatti delle aziende citate
Aries More Srl Tel 02.92852271 E-mail bioglutenfree@ariesmore.com
Ford Italia Spa Tel 06.51855624 E-mail malu@ford.com
Selex Gruppo Commerciale Spa Tel 02.484571 Fax 02.48457700
Bofrost Italia Spa Tel 0434.859511 Fax 0434.85366 E-mail segreteria@bofrost.it
G7 Srl Tel 051.6640144 Fax 051.6640518 E-mail g7srl@g7gelati.it
Surmont Srl Tel 0423.681981 Fax 0423.681982 E-mail info@surmont.it
Burson-Marsteller Tel 02.72143505 E-mail giulia.olivari@bm.com
Gourmet Italia Spa Tel 0461.758500 Fax 0461.758510 E-mail gourmetitalia@gourmetitalia.it
UnionAlimentari Tel 06.5121752 Fax 06.5122497 E-mail info@unionalimentari.com
Iberia Srl Tel 02.653368 Fax 02.6596943 E-mail info@iberiasurgelati.com
Sfoglia Torino Srl Tel 011.9921723 Fax 011.9921777 E-mail info@sfogliatorino.it
Istituto Italiano Alimenti Surgelati Tel 02.30301084 E-mail info@istitutosurgelati.it
Tre Marie Croissanterie Spa Tel 800.403858 E-mail info@tremariecroissanterie.it
Koch Snc Tel 0471.202111 Fax 0471.200250 E-mail info@kochbz.it
Uniontrade Srl Tel 02.26922898 Fax 02.26921378 E-mail info@uniontrade.it
Medi Srl Tel 0861.809030 Fax 0861 8090004 E-mail info@medisurg.it
VIS Industrie Alimentari Spa Tel 071.201956 Fax 071.202378 E-mail chiediavis@visindustrie.com
Cribis D&B Srl Tel 02.284551 Fax 02.28455501 E-mail direzionegenerale@cribisdnb.com
Morini Rent Spa Tel 02.89550840 E-mail milano@morinirent.com
Wenglor Sensoric Italiana Srl Tel 02.92956200 Fax 02.92956299 E-mail info.it@wenglor.com
Eismann Srl Tel 045.7160211 Fax 045.7160212 E-mail info@eismann.it
Orogel Spa Tel 0547.3771 Fax 0547.377016 E-mail ufficiostampa@orogel.it
Gluten-Lactose Free Expo Tel 030.6862302 Fax 030.7771408 E-mail m.gandossi@exmedia.it
Polo Spa Tel 049.9998411 Fax 049.9998400 E-mail commerciale@poloristorazione.it
CGM Srl Tel 0733-201025 Fax 0733.201016 E-mail info@cgmsurgelati.it Chef Italia Srl Tel 059.5966151 Fax 059.790193 Comagital Srl Tel 02.58013143 Fax 02.58027473 E-mail comagital@comagital.com Confapi Milano Tel 02.89959408 Fax 02.39297903 E-mail press@confapi-milano.it
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