ARTE IN GIARDINO 2011 : Veronika Thurin

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Arte in G iardino 7 a edizione 14 maggio - 15 ottobre 2011 Mostra a cura della Galleria Gulliver nel Giardino delle Osmunde dell’Hotel Cernia Isola Botanica Capo Sant’Andrea (isola d’Elba)


Si ringrazia per la collaborazione: Giuseppe della ditta Marchesi, fabbri in Lodi. SAI - Agenzia di Portoferraio (isola d’Elba)

©Copyright 2011 Gulliver Responsabile della pubblicazione: Gulliver Libro pubblicato dall’Autore traduzione inglese a cura di Patricia Finlayson Costa traduzione tedesco di pag.......a cura di....... testo critico di Thea Unteregger, curatrice d’arte Progetto grafico e impaginazione: Giovanna Bernetti - Dejavu Colectivo. Foto ©2011 Andrea Messana. Copertina: foto ©2011 Andrea Messana

A in G


Arte in G iardino

le Sculture Ceramiche di

Veronica Thurin


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A rte in Giardino: percorso n ° 7 - Veronica T hurin a cura di S. Busoni - Galleria GULLIVER

Stiamo di nuovo percorrendo il Giardino delle Osmunde dell’Hotel Cernia, per questa settima esperienza di Arte in Giardino, seguendo le tracce lasciate dall’opera di Veronika Thurin. L’artista alto atesina è giunta all’Elba nel passato inverno, ad incontrare questo luogo, scoprirlo, visitare i suoi sentieri e lasciarsi ispirare dalle sue luci, dalle sue ombre, dai colori e dai profumi che emana. La sua prima sensazione è stata la percezione di avere trovato un piccolo intenso paradiso, un ambiente che nella sua naturalezza e semplicità

infonde un profondo e calmo senso di pace, un luogo nel quale cercare e forse trovare la serenità e la felicità, astraendosi momentaneamente dalla frenetica e convulsa vita quotidiana. Nel lavoro che poi ha sviluppato si è lasciata guidare da questa prima percezione cercando di approfondire il concetto del paradiso esterno e del paradiso interno, riportando questi concetti nella sfera del suo fare artistico, insieme alle tematiche legate al mondo femminile come universo della creazione e con l’ulteriore esigenza di soddisfare anche

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il confronto imposto dall’ambiente esterno stesso. Si tratta in effetti di una serie di installazioni, concepite e strutturate come un percorso a tappe, tanti piccoli luoghi come stanze abitate da sentimenti e spiriti distinti, in cui ogni sosta ci propone un tema, un concetto su cui riflettere. E’ stato un pubblico attento e partecipe quello che nel giorno dell’inaugurazione ha seguito il cammino di Veronika nella presentazione del suo lavoro, un pubblico che si è lasciato trasportare dalle emozioni emanate dalle opere, inserite nel contesto ambientale si direbbe con grazia e gentilezza, in una presenza mai troppo esibita, con consapevolezza ma senza presunzione. E siamo particolarmente soddisfatti nel constatare come,

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negli anni, si stia sviluppando sempre più chiaramente il concetto che presentare opere d’arte in questo giardino, luogo designato alla vacanza estiva, al riposo e allo svago, sia un tentativo riuscito di avvicinare il pubblico all’arte e al bello. In questo senso con la nostra proposta di ARTE IN GIARDINO in questa settima esperienza di felice collaborazione tra la Galleria Gulliver di Susanna e Lorenzo e l’Hotel Cernia di Francesca e Cristiano, si avverte in maniera decisa il desiderio di creare percorsi di senso, momenti di condivisione e di accrescimento personale capaci di lasciare un “segno” e di trasformare la “vacanza” in “esperienza”.


Stiamo di nuovo percorrendo il Giardino delle Osmunde dell’Hotel Cernia, per questa settima esperienza di Arte in Giardino, seguendo le tracce lasciate dall’opera di Veronika Thurin. L’artista alto atesina è giunta all’Elba nel passato inverno, ad incontrare questo luogo, scoprirlo, visitare i suoi sentieri e lasciarsi ispirare dalle sue luci, dalle sue ombre, dai colori e dai profumi che emana. La sua prima sensazione è stata la percezione di avere trovato un piccolo intenso paradiso, un ambiente che nella sua naturalezza e semplicità infonde un profondo e calmo senso di pace, un luogo nel quale cercare e forse trovare la serenità e la felicità, astraendosi momentaneamente dalla frenetica e convulsa vita quotidiana. Nel lavoro che poi ha sviluppato si è lasciata guidare da questa prima percezione cercando di approfondire il concetto del paradiso esterno e del paradiso interno, riportando questi concetti nella sfera del suo fare artistico, insieme alle tematiche legate al mondo femminile come universo della creazione e con l’ulteriore esigenza di soddisfare anche il confronto imposto dall’ambiente esterno stesso. Si tratta in effetti di una serie di installazioni, concepite e strutturate come un percorso a tappe, tanti piccoli luoghi come stanze abitate da sentimenti e spiriti distinti, in cui ogni sosta ci propone un tema, un concetto su cui riflettere. E’ stato un pubblico attento e partecipe quello che nel giorno dell’inaugurazione ha seguito il cammino di Veronika nella presentazione del suo lavoro, un pubblico che si è lasciato trasportare dalle emozioni emanate dalle opere, inserite nel contesto ambientale si direbbe con grazia e gentilezza,

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in una presenza mai troppo esibita, con consapevolezza ma senza presunzione. E siamo particolarmente soddisfatti nel constatare come, negli anni, si stia sviluppando sempre più chiaramente il concetto che presentare opere d’arte in questo giardino, luogo designato alla vacanza estiva, al riposo e allo svago, sia un tentativo riuscito di avvicinare il pubblico all’arte e al bello. In questo senso con la nostra proposta di ARTE IN GIARDINO in questa settima esperienza di felice collaborazione tra la Galleria Gulliver di Susanna e Lorenzo e l’Hotel Cernia di Francesca e Cristiano, si avverte in maniera decisa il desiderio di creare percorsi di senso, momenti di condivisione e di accrescimento personale capaci di lasciare un “segno” e di trasformare la “vacanza” in “esperienza”.

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Stiamo di nuovo percorrendo il Giardino delle Osmunde dell’Hotel Cernia, per questa settima esperienza di Arte in Giardino, seguendo le tracce lasciate dall’opera di Veronika Thurin. L’artista alto atesina è giunta all’Elba nel passato inverno, ad incontrare questo luogo, scoprirlo, visitare i suoi sentieri e lasciarsi ispirare dalle sue luci, dalle sue ombre, dai colori e dai profumi che emana. La sua prima sensazione è stata la percezione di avere trovato un piccolo intenso paradiso, un ambiente che nella sua naturalezza e semplicità infonde un profondo e calmo senso di pace, un luogo nel quale cercare e forse trovare la serenità e la felicità, astraendosi momentaneamente dalla frenetica e convulsa vita quotidiana. Nel lavoro che poi ha sviluppato si è lasciata guidare da questa prima percezione cercando di ap-


profondire il concetto del paradiso esterno e del paradiso interno, riportando questi concetti nella sfera del suo fare artistico, insieme alle tematiche legate al mondo femminile come universo della creazione e con l’ulteriore esigenza di soddisfare anche il confronto imposto dall’ambiente esterno stesso. Si tratta in effetti di una serie di installazioni, concepite e strutturate come un percorso a tappe, tanti piccoli luoghi come stanze abitate da sentimenti e spiriti distinti, in cui ogni sosta ci propone un tema, un concetto su cui riflettere. E’ stato un pubblico attento e partecipe quello che nel giorno dell’inaugurazione ha seguito il cammino di Veronika nella presentazione del suo lavoro, un pubblico che si è lasciato trasportare dalle emozioni emanate dalle opere, inserite nel contesto ambientale si direbbe con grazia e gentilezza, in una presenza mai troppo esibita, con consapevolezza ma senza presunzione. E siamo particolarmente soddisfatti nel constatare come, negli anni, si stia sviluppando sempre più chiaramente il concetto che presentare opere d’arte in questo giardino, luogo designato alla vacanza estiva, al riposo e allo svago, sia un tentativo riuscito di avvicinare il pubblico all’arte e al bello. In questo senso con la nostra proposta di ARTE IN GIARDINO in questa settima esperienza di felice collaborazione tra la Galleria Gulliver di Susanna e Lorenzo e l’Hotel Cernia di Francesca e Cristiano, si avverte in maniera decisa il desiderio di creare percorsi di senso, momenti di condivisione e di accrescimento personale capaci di lasciare un “segno” e di trasformare la “vacanza” in “esperienza”.

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Veronica Thurin Thea Unteregger

Che cos’è la nostalgia? E’ la ricerca di un paradiso : una ricerca che forse non sarà soddisfatta, è un movimento che porta lontano. Il paradiso lontano contiene tutti i nostri desideri e fantasie, ogni cosa che sta al di fuori della nostra quotidianità. Tutto quello che è troppo bello per essere reale.

Was ist Sehnsucht? Sie ist eine Suche nach dem Paradies außerhalb. Sie ist eine Bewegung, die in die Ferne führt. Das ferne Paradies enthält all unsere Wünsche und Phantasien, alle Dinge, die wir uns im Alltag nicht erlauben. Alles, was zu schön ist, um wahr zu sein.

What is nostalgia? It is the search for a paradise; a search that may never be satisfied, it is a movement that may take you far away. This distant paradise contains all our desires and fantasies, everything that is beyond the bounds of our daily lives. All that which is too beautiful to be true.

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Il fiore blu maiolica, cm. 105 Pagina 10: particolare.

Il “Fiore blu”, - DIE BLAUE BLUME - nel romanticismo tedesco è il simbolo della nostalgia per l’amore e l’aspirazione per l’infinito. Veronika Thurin mette il Fiore blù all’inizio del giardino paradisiaco, come una soglia: è un invito a entrare in questo eden e a seguire la traccia della propria nostalgia. The ”Blue flower”, - DIE BLAUE BLUME – in German romanticism is the symbol of nostalgia for love and the aspiration for infinity, Veronika Thurin puts the Blue Flower at the entrance to the heavenly garden, like a threshold: it is an invitation to enter into this eden and to follow the traces of our own nostalgia. Die Blaue Blume ist in der deutschen Romantik das Symbol für Sehnsucht. Veronika Thurin legt die Blauen Blumen wie eine Schwelle in den Eingang eines paradiesischen Gartens. Die Blaue Blume ist eine Einladung, diesen Garten zu betreten und der Sehnsucht nachzuspüren.

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Un angelo barocco che Veronika ha incontrato durante al sua gravidanza si è moltiplicato nella installazione “Settimo Cielo”. Contrapposti agli angeli appesi agli alberi, si trovano per terra dei rilievi di facce astratte, su bassi e solidi piedistalli. Noi nella nostra società abbiamo convinzioni molto standardizzate di cui non siamo consapevoli e l’artista tocca questi rigidi concetti fissati e li rende duttili alla nostra comprensione. Sono in contrapposizione terra e cielo? Ha ogni angelo il proprio essere umano? Forse noi siamo gli angeli trasformati in creature umane? Cosa succederebbe se noi potessimo credere che lo spirito e la materia siano una sola cosa?

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A baroque angel that Veronica met during her pregnancy has multiplied himself in the installation “Seventh Heaven” (Settimo Cielo). In contrast to the angels hanging in the trees, abstract faces in relief are to be found on the ground on low, solid pedestals. In our society, we have very standardised convictions of which we are not aware, and the artist touches these rigid, set concepts and makes them flexible for our comprehension. Are heaven and earth in contrast with one another? Has every angel got his own human being? Perhaps we are the angels transformed into human creatures? What would happen if we could believe that spirit and matter are the same thing?


Settimo cielo grès (cott. 1250°) cm. 34 x 24

Ein Barockengel, den Veronika Thurin während ihrer Schwangerschaft geschenkt bekam, hat sich für die Installation “Im siebten Himmel“ vervielfältigt. Als Kontrast dazu liegen Releifs von abstrahierten Gesichtern auf stabilen, erdigen Sockeln. Wir haben sehr normierte Vorstellungen in unserer Gesellschaft, derer wir uns meistens nicht bewusst sind. Die Künstlerin berührt mit ihren Arbeiten diese festgefahrenen Vorstellungen und macht sie für uns geschmeidiger. Sind Erde und Himmel gegensätzlich? Hat jeder Engel einen Menschen? Vielleicht sind wir ja Engel, die sich in menschliche Wesen verwandelt haben? Was würde geschehen, wenn wir daran glauben könnten, dass Geist und Materie eines sind?

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A sinistra: Settimo cielo: particolare grés (cott. 1250°) cm 35 x 35

Non tutte le installazioni dell’artista sono visibili a colpo d’occhio, concentrati nel cercarle osserviamo con più attenzione le forme delle foglie, ascoltiamo il sussurro del bambù e i nostri sensi si aprono. Not all the artist’s works are immediately obvious by giving a glance around, it is necessary to concentrate on searching them out, observing rather carefully the forms of the leaves, listening to the whisper of the bamboo and our senses open up.

Qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo grés (cott. 1250°) h cm. 55, cm. 70, cm. 80

Nicht alle Installationen der Künstlerin sind auf den ersten Blick zu sehen - und während wir nach ihnen Ausschau halten, betrachten wir die Formen der Blätter genauer und hören ein Rascheln im Bambus und unsere Sinne öffnen sich.

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“Qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo” è il titolo dell’installazione composta di tre sculture bianche, femminili non solo per le forme tonde e morbide , ma anche per il titolo che portano. Di nuovo si tratta di idee convenzionali, scolpite nella nostra mente. Per esempio l’idea che esista solo un ombelico e un solo centro. Questo pensiero è espressione di un punto di vista maschile gerarchico. Veronika Thurin ci introduce in un mondo femminile nel quale gli opposti si equivalgono: è un mondo nel quale la vita si dispiega in tutta la sua ampiezza, contraddittorietà, capillarità e contemporaneità.

Qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo grés (cott. 1250°) h cm. 55, cm. 70, cm. 80

“Here is the centre of the world, here is the centre of the world, here is the centre of the world” is the title of the installation made up of three white sculptures, female, not only due to their soft, rounded forms, but also for the title that they have and the idea that the umbilical cord is the symbol for the centre of life. Again, they deal with conventional ideas, sculpted in our minds. For example, the idea that only one umbilical cord and only one centre exists. This thought is the expression of a male, hierarchic point of view. Veronika Thurin presents a female world to us where opposites are equivalents: it is a world where life is unfolded is all its fullness, its inconsistency, capillarity and contemporaneity.

“Das ist der Nabel der Welt und das ist der Nabel der Welt und das ist der Nabel der Welt“ ist der Titel der Installation, die aus drei weißen Skulpturen besteht. Sie sind weiblich, nicht nur wegen der runden und weichen Formen, sondern wegen des Titels. Wieder geht es um Vorstellungen, die sich in unsere Gehirne eingeschliffen haben. Zum Beispiel die Vorstellung dass es nur einen Nabel, nur einen Mittelpunkt geben kann. Dieses polare Denken ist Ausdruck einer männlichen, hierarchischen Sichtweise. Veronika Thurin führt uns in eine weibliche Welt ein, in der ein sowohl-als-auch möglich ist, die vernetzt ist und umfassend. Es ist eine Welt, in der sich Leben in seiner Vielfalt entfaltet, widersprüchlich, kapillar, gleichzeitig.


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Nella vita, Veronica Thurin è madre, artista, ceramista, e il suo impegno con la ceramica si sviluppa anche nel lavorare e confrontarsi con persone di varie età e realtà sociali, una donna che nel suo percorso artistico dà e riceve continuamente E’ una vita ricca dai molteplici aspetti, che si sviluppa e fiorisce in varie direzioni, come tipicamente succede nella vita delle donne, la cui femminilità si espande in cerchi concentrici. In life, Veronika Thurin is mother, artist and potter and her work with ceramics has developed through working and comparing notes with people of various ages and social backgrounds, a woman who, during her artistic journey, is always giving and receiving. Hers is a rich life in many aspects that develops and blossoms in various directions just as typically happens in women’s lives, where femininity expands in concentric circles. Veronika Thurin ist Künstlerin und sie ist gleichzeitig Mutter und gleichzeitig Erwachsenenbildnerin, sie ist Kursleiterin für Kinder und für Jugendliche und arbeitet als Keramikerin. Es ist ein Leben, dass an vielen Stellen zugleich blüht, komplex und vielschichtig. Es ist diese Gleichzeitigkeit, die besonders das Leben von Frauen auszeichnet. Frauen folgen ihrem eigenen Rhythmus, in dem viele Mittelpunkte Platz finden und ihre Kreise ziehen.

Qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo qui è l’ombelico del mondo grés (cott. 1250°) h cm. 55, cm. 70, cm. 80

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Il principio della equivalenza degli opposti si trova anche nella rappresentazione formale della sua scultura, dove ogni opera è nello stesso momento forma come linea e la forma è contemporaneamente la superficie di una rappresentazione grafica. L’artista è pittrice e ceramista e dopo aver imparato la tecnica decorativa della maiolica faentina rinascimentale ha trovato una valida soluzione nel coniugare questi due aspetti della sua ricerca artistica. La sua arte si rivela nell’intersecazione continua tra la ceramica e la grafica. Le sue linee si trasformano in una terza dimensione per diventare Volume, e i colombini tridimensionali mutano in segni grafici. I corpi plastici trasformano la linea disegnata così come le linee imprimono la forma tridimensionale.

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Her principle of the equivalence of the opposites can also be found in the formal representation of her sculpture where every piece is at the same time, form as in a line and form is contemporarily the surface of a graphic representation. The artist is also a painter and a potter and after having learned the decorative techniques of the renaissance maiolica from Faenza, she found a valid solution to conjugate these two aspects of her artistic research. Her art shows itself at the constant intersection between ceramics and graphics. Her lines transform themselves into a third dimension to become Volume and the three-dimensional ‘colombini’, pottery coils, change into graphic signs. The plastic bodies transform the drawn line just as the lines mark the three-dimensional form.


Inside-outside grés (cott. 1250°) h cm. 40, cm. 55, cm. 40

Das Prinzip des “sowohl-als-auch“ findet sich auch in der formalen Gestaltung der Skulpturen wieder: jede Skulptur ist gleichermaßen Form wie Linie, die Form ist gleichzeitig die Oberfläche für graphische Gestaltung. Die Künstlerin ist Malerin und Keramikerin, in der faentinischen Majolikamalerei der Renaissance hat sie ihren Weg gefunden beides in eins zu bringen. Ihre Kunst entsteht wesentlich aus den Überschneidungen, die sie zwischen Graphik und Keramik entwickelt. Ihre Linien wechseln in die dritte Dimension und werden zu Volumina, dreidimensionale Tonwülste transformieren sich in graphische Zeichen. Die plastischen Körper verformen die aufgezeichneten Linien und zugleich prägen die Linien die dreidimensionale Form.

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Visible-invisible grés (cott. 1250°) cm. 40, cm. 35, cm. 45

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Un’altra forma di contemporaneità si trova nelle installazioni di Veronika Thurin. Essa si interessa non solo per la forma esteriore, ma anche per quella interiore. Segue le dentellature, le gole e le conche. Non vuole far vedere solo l’aspetto esteriore, ma anche quello che normalmente rimane invisibile. “Visible-invisible” è il titolo di una installazione nella quale le forme sono piantate per metà, del tutto o per niente nella terra. Secondo quanto fuoriescono dal terreno si riesce a vedere la struttura della scultura, che ha in se stessa valore formale. Sulla superficie si percepiscono disegni incisi che rappresentano sia forme botaniche visibili, come radici, steli di rosa, felci e sia immagini di tessuti cellulari visti al microscopio. Nella scoperta di ciò che è nascosto, nello sguardo rivolto all’interno, la nostalgia diventa silenzio. There is another from of contemporaneity in Veronika Thurin’s installations. She is not only interested in the exterior form, but also the interior

one. She follows the indentations, the gorges and the hollows. She does not only want to show the exterior aspect, but also the part that normally remains invisible. “Visible-invisible” is the title of an installation where the forms are planted half way, either all or nothing into the soil. According to what comes out of the ground, it is possible to see the structure of the sculpture, that has, in itself, a formal value. On the surface, carved drawings can be seen that represent either visible botanic forms, like roots, rose stems, ferns or else images of cellular material seen through the microscope. In discovering what is hidden, in this glance towards the interior, nostalgia becomes silence. Noch eine Form von Gleichzeitigkeit findet sich in den Installationen von Veronika Thurin. Sie interessiert sich nicht nur für die äußere Form sondern auch für die innere. Sie geht den Einbuchtungen nach, den Schluchten und Mulden. Sie will nicht nur die Außenansicht zeigen, sondern auch was dahinter steht und was normalerweise unsichtbar bleibt. “visible-invisible“ ist der Titel einer Installation, bei der Formen halb oder ganz oder gar nicht in die Erde eingegraben sind. Je nachdem, wie weit die Skulpturen aus der Erde ragen sind die Stützen und Streben zu sehen, welche die äußere Form tragen und unversehens werden sie selbst zum Teil der Skulptur. In ihre Oberflächen eingezeichnet sind Wurzelwerk, Nervenzellen, menschliches Gewebe, wie sie erst unter dem Mikroskop sichtbar werden. In der Entdeckung dessen was darunter steckt, in dem Blick nach Innen, kommt die Sehnsucht zur Ruhe.

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Try to fly grés smaltato (cott. 1250°) cm. 50 x 70

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Che cos’è la Presenza? Presenza è uno stato d’animo, consapevolezza, termine della ricerca del paradiso esteriore. Presenza è scoprire il Paradiso nella nostra interiorità e portarlo all’attenzione di noi stessi. Presenza è vivere il momento. “Presenza” è il titolo di un’altra installazione di nuovo composta di tre sculture, questa volta di terra rossa. Veronika Thurin ci invita con le sue sculture a fermarci, a fare una pausa d’intimità emotiva, per centrarsi, per sentire quello che c’è dentro di noi. Ci invita a osservare l’effetto della luce sulla superficie materica e a percepire l’ambiente circostante all’opera

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What is the Presence? Presence is a state of mind, awareness, the end of a search for the exterior paradise. Presence is discovering the Paradise of our inner self and bringing it to our own attention. Presence is living the moment. “Presence” is the title of another installation, again composed of three sculptures, this time in red clay. Veronika Thurin invites us, through her sculptures, to stop, to pause with intimacy to fully grasp the emotions that are contained inside ourselves. She asks us to observe the effect of light on the surfaces of the materials and to feel the atmosphere of the environment surrounding her work.


Presenza grés (cott. 1250°) h cm. 95, cm. 75, cm. 80

Was ist Präsenz? Präsenz ist der Zustand, in dem das Sehnen und Suchen nach einem äußeren Paradies beendet ist. Präsenz ist, da zu sein, das Paradies im eigenen Inneren zu entdecken und es stets mit sich herumzutragen. Präsenz ist, im Jetzt angekommen zu sein. “Presenza/Anwesenheit“ ist der Titel einer weiteren Installation, die wieder aus drei Skulpturen besteht, diesmal aus roter Erde. Veronika Thurin lädt uns mit ihren Skulpturen ein, innezuhalten, Innenschau zu halten, uns zu zentrieren und zu sehen was da ist. Sie lädt uns ein, die Wirkung des Lichts auf der glatten und auf der rauen Oberfläche zu beobachten und die Zwischenräume wahrzunehmen, in denen die Installation mit dem Raum interagiert.

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I rilievi colorati degli “Zoom” hanno il coraggio e la capacità di farci gioire, sono sculture tonde sulle quali si allargano cerchi colorati concentrici. Le linee tridimensionali colorate diversamente su ogni lato creano per ogni punto di vista prospettive diverse. Quando noi siamo presenti al momento abbiamo la forza di creare, possiamo unirci facilmente e perderci di nuovo. La tensione della ricerca ci lascia. Possiamo vivere ogni istante e lasciarsi sorridere.

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The coloured relief of the “Zoom” have the courage and the ability to make us feel joyful, they are rounded sculptures which have coloured, concentric circles that widen around them. The threedimensional, differently coloured lines on every side, create different perspectives from every view point. When we are present at the moment, we have the power to create, we can join together easily and then fade away again. The tension of the search can abandon us. We can live every instant and let ourselves smile.


Zoom grés smaltato (cott. 1250°) Ø cm. 40

In sich selbst ruhend wagen die Reliefs und die Plastiken sich in das Glück hinein, sie sind bunt und heiter. “Zoom“ heißen die runden Skulpturen, auf denen sich farbige Kreise ausbreiten. Die dreidimensionalen Linien sind auf jeder Seite mit

präsent im Jetzt sind, haben wir die Kraft zu gestalten und schöpferisch zu sein. Wir können uns leicht verbinden und wieder lösen. Die Anspannung der Suche fällt von uns ab. Wir können jeden Augenblick intensiv erleben und lächeln.

einer anderen Farbe glasiert, das lässt sie changieren, je nach dem, wie wir uns bewegen. Wenn wir

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Che tutto sia vita intorno a me grÊs (cott. 1250°) cm. 30, cm. 35, cm. 40

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Senza titolo porcellana cm. 25 x 25

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Senza titolo porcellana cm. 25 x 25

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A destra: Zoom grés smaltato (cott. 1250°) h cm. 35

Zoom grés smaltato (cott. 1250°) h cm. 35

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Senza titolo pastello su carta

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Senza titolo pastello su carta

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Senza titolo acquerello su carta

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Senza titolo matita e inchiostro su carta

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Senza titolo pennarello su carta

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Veronica T hurin

Porem nis eaqui ut earchita simos nobitiu sdandeles et laut aut estis doluptam vendempore parchicabore miligent. Eperum quam aborem que serit, vero ipsum culpa dolores volorae sin con elendic te sae nis quia nimosandis santinv endipsu ntectas abores ute num fugitaqui dem quis arum ipid quis et intotasped excepe sinum quam simeniendi ditatum atectio. Nam est hicia coreptio cum natum ea quatio cor re simus ulparum eic tem qui andant voloratempor acero quam repuda quides sit velectatur am faccus am quatam re sum faccum re dolore suntiatur, natur a quoditatem quis ma qui dolore deligen digent es sitia con comni odit, corro maior sundus simus vella nonsectaest apis dessinvel ipsa que officit asimagn ihitem rera sus dus, simaionsequo doluptatur as sim volorep erferum vel etur asperum enihil ma siti is molorep erspere iciume sunt laut volest omnim nonecer sperum verion proreseque ped ulluptat rate et quam, illum fugit que nuste prem si nus et remporem volorest res quas res entotas dolore, omnim acernam re dolupta ne

Minis senimus. Ga. Ebitiis sintium que et, utetumqui dolla quo que cone delest, nonsedis alitatiis es ma volest, sit hillandam nobis simi, tota num ullantorro occullent ex eius es alitatur aria porit aut esequo quidus. Il id enetur ad eosapediat. Borenissit exerum, suntiorem rae sandest iorumet ist doluptatio odisi vollanda dolento il iunto ipsam quaepudist, simolesciis apid molorestis explam, ut audam velit, odigent isitatinus rehent essi debis explam reresti istiis vellabo. Ut odignam autem que veliciisim iumenesciam doluptaspiet qui abo. Nam facea del inctem faccum eum quam, solendessit et aut a doluptatur? Pist exeres es as pos sum que sit essus et excerferio et odicimi, con porum rem ut verunt fuga. Sed eatur as et voluptas sitioremqui omnis sam essum volorrum quunt illatemporum se idi coreritio. Nam eliam, tor abo. Me resequiatur asit lab illectur, similique net volorepti cum facimpo ratiorp orehendis arum ut od et evel moluptae pore re millectota quas enderio. Nequaep eratintotat parum si versped ut

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Veronica T hurin

Minis senimus. Ga. Ebitiis sintium que et, utetumqui dolla quo que cone delest, nonsedis alitatiis es ma volest, sit hillandam nobis simi, tota num ullantorro occullent ex eius es alitatur aria porit aut esequo quidus. Il id enetur ad eosapediat. Borenissit exerum, suntiorem rae sandest iorumet ist doluptatio odisi vollanda dolento il iunto ipsam quaepudist, simolesciis apid molorestis explam, ut audam velit, odigent isitatinus rehent essi debis explam reresti istiis vellabo. Ut odignam autem que veliciisim iumenesciam doluptaspiet qui abo. Nam facea del inctem faccum eum quam, solendessit et aut a doluptatur? Pist exeres es as pos sum que sit essus et excerferio et odicimi, con porum rem ut verunt fuga. Sed eatur as et voluptas sitioremqui omnis sam essum volorrum quunt illatemporum se idi coreritio. Nam eliam, tor abo. Me resequiatur asit lab illectur, similique net volorepti cum facimpo ratiorp orehendis arum ut od et evel moluptae pore re millectota quas enderio. Nequaep eratintotat parum si versped ut

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Capo S.Andrea 57030 Marciana, Isola d’Elba Tel: +39 0565 908210 Fax: +39 0565 908253 www.hotelcernia.it

via mentana, 6 via garibaldi, 47 57033 Marciana Marina Tel: +39 0565 99113 www.gulliverarte.com


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