L’iniziativa è promossa da:
con il contributo di:
con il patrocinio di:
con il sostegno di:
Progetto e cura dell’evento
TERRE D’AUTORE
Curatori della Mostra: Gian Lorenzo Anselmi e Susanna Busoni in collaborazione con Pietro Elia Maddalena per l’Associazione Culturale LA MERIDIANA www.lameridiana.fi.it www.gulliverarte.com Testi critici: Ornella Casazza, storica dell’arte, già direttrice del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti; Marco Polloniato, storico dell’arte (www.noveyork.it). Traduzioni: Patricia Finlayson Costa Foto: ©2013 Francesco Niccolai ©2013 Susanna Busoni (foto pag. 14, 15, 20, 21, 23, 24, 31, 32, 34, 35, 60) Progetto grafico e impaginazione: Giovanna Bernetti - www.topesio.com
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Fin dalla prima edizione, nel 2007, il progetto CONCRETA si propone di contribuire alla crescita culturale e responsabile della collettività facendo perno sul patrimonio storico, artistico e paesaggistico del territorio, in abbinamento alle sensibilità e agli stimoli dell’arte contemporanea e nello specifico con l’espressione ceramica. Non è un compito da poco, in un periodo dominato da una crisi sociale ed economica che sta diventando anche culturale. L’argilla, la terra, è elemento arcaico che riesce a parlare il linguaggio antico e quello moderno, che ha caratterizzato a lungo questo territorio, ma necessita ancora di essere meglio conosciuta e apprezzata: in sinergia con il patrimonio storico può dialogare e creare nuove suggestioni. Abbiamo intrapreso il nostro percorso della sesta edizione di CONCRETA con una serie di iniziative ed eventi che si sono svolte nell’arco di due anni, articolando il tema ceramico in declinazioni diverse per aspetto e tempi. In un pomeriggio di dicembre 2012, la biblioteca di Casa Boccaccio si è affollata di un folto pubblico per seguire la conferenza tenuta da John Colbek sull’arte contemporanea e la ceramica : “Un funerale, due matrimoni e un parto: la ceramica contemporanea”.
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La conferenza ha illustrato alcuni dei cambiamenti di atteggiamento, metodo, scopo e risultato che sono intervenuti nella ceramica moderna, mostrando come priorità diverse incidono nel fare e indicando i legami esistenti tra i diversi settori dell’arte, che hanno esteso il tradizionale ruolo del ceramista codificato come creatore di oggetti funzionali. John Colbeck è un ceramista inglese che ha indagato a lungo sotto vari punti di vista il tema ceramico: già direttore del rinomatissimo dipartimento di ceramica della Bath Accademy of Art, ha insegnato in numerosi corsi, partecipato a conferenze e seminari sia in Inghilterra che in Europa. In seguito, due caldi pomeriggi di giugno hanno dato luogo a Montespertoli, al Centro I LECCI a un cantiere d’arte : “TERRA - Arte e Danza con l’argilla” Per l’occasione sono state coinvolte due associazioni culturali del territorio CABA e I MACELLI e grazie alla loro collaborazione si è svolto un laboratorio di creta aperto a tutti, seguito da performance danzata: creare con mani, piedi e tornio, plasmare oggetti in argilla che sono diventati la scenografia di una performance danzata per comporre una scultura da consegnare al tempo, fino a farla ritornare terra.
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Ancora in giugno, dal 16 al 29 presso La Meridiana, si è svolto il Master Workshop di Concreta, che ha dato l’opportunità di approfondire tecniche scultoree sotto la guida di Donna Polseno, già artista dell’edizione Concreta 2009, seguito dalla partecipazione di un folto gruppo di ceramisti. Una successiva importante iniziativa ha visto CONCRETA inserirsi nell’ambito delle manifestazioni internazionali del 7° centenario di Giovanni Boccaccio, con l’allestimento del PROOEMIUM, opera realizzata dall’artista Enrico Stropparo, presentata nella sala di Casa Boccaccio fino a inizio di settembre. Composta da dieci elementi scultorei in ceramica, che tratteggiano a livello plastico i caratteri psicologici dei personaggi principali del Decamerone, è stata dedicata al maestro e a Certaldo nella prima edizione di CONCRETA nel 2007. Meta finale del percorso e identità primaria di CONCRETA 2013 è la presentazione delle opere scultoree degli artisti Paola Staccioli e Luca Schiavon, mostra sviluppata su tre luoghi espositivi del Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina: il Museo BEGO di Castelfiorentino; la Pieve romanica di Santa Maria a Chianni a Gambassi Terme; la Gerusalemme di San Vivaldo, nel comune di Montaione. Dialo-
gando con le opere dei grandi del passato,i lavori degli autori hanno tracciato un legame ideale con la nostra provenienza artistica e culturale, come un nuovo modo di intendere la fruizione del nostro patrimonio storico. Confermando la storicità di una mostra di scultura ceramica che nel tempo ha visto la partecipazione di più di 30 artisti di fama internazionale, che ne sono ambasciatori culturali insieme al pubblico che ha seguito le varie edizioni, CONCRETA è frutto della collaborazione fra Pietro Elia Maddalena, direttore del Centro Internazionale di Ceramica “La Meridiana” a Bagnano (Certaldo) e Gian Lorenzo Anselmi, titolare della Galleria Gulliver - terre d’autore ( isola d’Elba), che hanno voluto promuovere e divulgare la conoscenza dell’arte ceramica ai suoi massimi livelli, optando per una forma di diffusione che predilige l’incontro di questa arte in luoghi di grande prestigio storico e architettonico, in un itinerario artistico/culturale sul territorio unico nel suo genere. Vorremmo ringraziare i Comuni del Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina, la Regione Toscana che ha sostenuto concretamente il progetto insieme alle società Estra, Acque e Consiag che ne sono stati ulteriori e preziosi sostenitori.
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Since its first edition in 2007, the project CONCRETA has been aiming to contribute to the cultural development of the community, using the heritage of its history, its art and the beauty of its landscape as a pivot around which the sensitivity and the inspiration of contemporary art, specifically in the expression of ceramic art, can be centred. It is not a simple task in a period that is dominated by a social and economic crisis that is also becoming a cultural one too. The clay, the earth is that archaic element that manages to speak the ancient and the modern tongue, and that has characterised this land for a long time, even if it still needs to be better known and appreciated: working in harmony with the historical heritage could communicate and create new ideas. We have embarked upon our journey of the
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sixth edition of CONCRETA with a series of initiatives and events that have taken place over a period of two years, expressing the theme of ceramics in various ways both in its appearance and its timing. One December afternoon in 2012, the library of Casa Boccaccio was crowded with a large audience to hear a lecture held by John Colbeck on contemporary art and ceramics: “One funeral, two weddings and a birth: contemporary ceramics”. The conference illustrated some of the changes in attitude, method, purpose and result that have developed in modern ceramic art, showing how different priorities have influenced the actual making of the object, indicating existing links between the various sectors in art that have extended the traditional role of the ceramic artist who used to be classified as a creator of functional objects. John
Colbeck is an English potter who has been researching various viewpoints on ceramics for some time: he was Head of Ceramics at the renowned Bath Academy of Art, he has taught many courses and has taken part in conferences and lectures in the UK and in Europe. Following on from this, in Montespertoli at the LECCI Centre, they held an art workshop: “Earth – Art and Dance with clay”. For this occasion, two local cultural associations were involved, CABA and I MACELLI, and it is thanks to this collaboration that a clay workshop took place, open to everybody, followed by a dance performance: showing creation using hands, feet and the potter’s wheel, shaping clay objects that then became the backdrop for a dance production to compose a sculpture to deliver to time, until it goes back to being earth.
Also in June, from the 16th to the 29th at La Meridiana, a large group of potters took part in a Master Workshop by Concreta, giving them the opportunity to deepen their sculptural techniques under the guidance of Donna Polseno, one of the artists of the 2009 edition of Concreta. CONCRETA has also taken part in another important initiative in the form of the international events to celebrate the 7th centenary of Giovanni Boccaccio with the installation of PROOEMIUM, the artwork created by the artist Enrico Stropparo, presented in the rooms of Casa Boccaccio until the beginning of September. This is made up of ten sculptural elements in ceramic that on a plastic level, deal with the psychological features of the main characters of The Decameron and was dedicated to the master and to Certaldo in the first edition of CONCRETA in 2007. The final destination and primary objective of CONCRETA 2013 is the presentation of sculptures by the artists Paola Staccioli and Luca Schiavon, an exhibition that has been developed in three different areas of the Museum System of the Valdelsa Fiorentina: the BEGO Museum in Castelfiorentino; the Romanesque Church of Santa Maria in Chianni in Gambassi Terme; the Jerusalem of San Vivaldo in the town of Montaione. Communicating with the works of great artists of the past, the creations of our artists have formed an ideal link with our artistic and cultural backgrounds, like a new way of understanding how to use our historical heritage. CONCRETA is the result of collaboration between Pietro Elia Maddalena, the Director of the International Ceramics Centre “La
Meridiana” in Bagnano (Certaldo) and Gian Lorenzo Anselmi, owner of Gulliver Gallery – terre d’autore (the island of Elba) and it confirms the historic value of an exhibition of ceramic sculpture that in time has seen the participation of over 30 artists of international fame. The aim was to promote and spread the knowledge of ceramic art at its highest levels, opting for a form of diffusion that favours the encounter with this art in places of great historic and architectural prestige, in an artistic/cultural itinerary within an absolutely unique territory. We would like to thank the municipalities of the Museum System of Valdelsa Fiorentina, the Tuscany Region that has consistently supported the project along with the companies Estra, Acque and Consiag who also have been important sponsors.
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Paola Staccioli ha vo-
luto esprimere il suo mondo interiore e il suo sentimento e dagli studi della Facoltà di Lettere di Firenze dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere, nel 1999, entra nel prestigioso laboratorio di ceramica del padre per conoscere il mondo dell’arte, lasciandosi guidare nei primi passi dell’erudizione del difficile mestiere. Qui mostra subito la sua particolare sensibilità per la bellezza e scopre una nuova realtà piena di fascino e di poesia. Con assoluta determinazione, impone la sua visione spirituale esprimendosi con fiducia in se stessa: sa scegliere la memoria e il presente e creare insolite e penetranti immagini. In ogni sua opera i contenuti e le forme assumono un aspetto di unicità e originalità assoluta, quando dalla grande pittura della natura coglie ed evoca colori, fiori, erbe di campo, foglie, piccole creature che divengono lucenti adornando tazzine, vasi e sculture. Poi è capace di celebrare la bellezza del creato con occhi incantati e puri quando racconta Matteo (6 :28) nella scultura della piccola figura seduta:
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(pagina precedente) Due chiacchiere paper-clay a lustro metallico terraglia bianca a lustro metallico (sotto) Autoritratto semirefrattario a lustro metallico
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(pagina seguente) Figure in rosso e blu semirefrattario a lustro metallico (sotto) Come gigli nei campi, Matteo (6:28) semirefrattario a lustro metallico
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“Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano, eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro”. Talvolta lastre sottili ben assemblate si uniscono a formare improbabili “Teiere in gioco”, divengono scenari a figure in dialogo composte di sagome sottili trapuntate di piccole stelle o impreziosite di fiori, che si inarcano come fragili foglie di carte a ricevere il calore del fuoco che trasformerà la materia opaca in luce scintillante dai riflessi metallici del lustro. Altre teiere ondeggiano e si animano su corte e incerte gambe o mostrano bizzarre forme sferiche che ricordano pesci palla e si accendono di intensi colori. Tazzine senza piatto alcune con piattino ci mostrano che non sempre c’è accordo tra creatività e funzionalità. Dall’incanto della natura Paola sconfina nell’immaginario fiabesco e sulle tazzine, sulle zuccheriere e sulle tovaglie crescono foglie e gli oggetti si animano come nelle fiabe. Colpisce questa particolare disposizione per l’umorismo del nonsense che porta la giovane
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ceramista a reggersi talvolta in instabile equilibrio abbarbicata alla sua produzione nella scultura autoritratto che celebra il suo lavoro. Dopo l’esposizione delle sue opere al Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti le ceramiche e le sculture di Paola arrivano a Castelfiorentino nel Museo dedicato a Benozzo Gozzoli, nella Pieve di Santa Maria a Chianni a Gambassi Terme e a San Vivaldo a Montaione, anco-
ra una volta in collegamento diretto con gli artefici del passato, affiancandosi a meravigliosi affreschi e a splendide opere. Presenta la sua attività che spiritualizza la tecnica come modo ideale del suo fare, avvertendo il bisogno di richiamarsi all’identità della tradizione e di affermare il suo stile nel segno dell’armonia e della bellezza che per secoli hanno identificato la nostra realtà. Ornella Casazza
(a sinistra) Donna seduta semirefrattario a lustro metallico (a destra) Sosta semirefrattario a lustro metallico
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Paesaggio campestre paper-clay a lustro metallico
Paesaggio campestre Teiera (particolare)
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Giovani rami paper-clay a lustro metallico (a destra) particolare (pagina successiva) Madre e figlie in arrivo alla Madonna della Tosse semirefrattario a lustro metallico
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PRINCIPALI ESPOSIZIONI RECENTI: 2013 • “Muse. Il femminile a San Gimignano”, mostra collettiva, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena. • “Paolo e Paola Staccioli . Sculture” Galleria Vera Arte, Bari. 2012 • Collettiva “Arte per la ricerca Fiorgen”, Sala delle Reali Poste, Galleria degli Uffizi. Firenze. • Collettiva - galleria Tokino-Shizuko, Tokio. • Collettiva “Donne, artiste e..” Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina, Firenze. • “Il colore nella ceramica e nel mosaico”, mostra presso il Museo di San Francesco, Greve in Chianti, insieme a Lituana di Sabatino. • Oldenburg International Ceramics Market, Germania. • Collettiva “Change Contemporary Ceramic Art”, Centro Ceramico Paghero Castellamonte, Torino. • Personale in occasione della festa dell’Abbadia Nuova, Nobile Contrada del Nicchio, Siena. • Collettiva - galleria “ Terra Viva”, St Quentin la Poterie, Francia. • “Paolo e Paola Staccioli”, galleria “Arianna Sartori”, Mantova. 2011 • Oldenburg International Ceramics Market, Germania. • Gmunden International Ceramics Market, Austria. • Personale “Terre Luminose”, galleria “Tonhaus”, Bolzano. 2010 • Personale “Ceramiche Animate”, Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti, Firenze. • Collettiva “Segni di Donna”, Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina, Firenze.
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Madre e figlie in arrivo alla Madonna della Tosse (particolare)
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PAOL A
STACCIOLI
After taking her University Degree in Foreign Languages and Literature in Florence in 1999, Paola Staccioli wanted to try expressing her interior thoughts and sentiments so she joined her father’s well-known ceramic workshop to become acquainted with the world of art, allowing herself to be guided through the first learning steps of this difficult craft. It was here that she showed her particular sensitivity towards beauty and she discovered a new reality full of fascination and poetry. With absolute determination, she established her spiritual vision by expressing faith in herself: she was able to choose from her memory and from the present to create unusual and penetrating images. In every one of her pieces of work, the contents and the forms take on an aspect of uniqueness and absolute originality, when from great paintings of nature, she managed to grasp and evoke colours, flowers, wild herbs, leaves, tiny creatures that become shiny, decorating cups, vases and sculptures. Then she managed to create the beauty of the creation with pure, enchanted eyes, when Matthew (6:28) recounts in the sculpture of the little figure sitting: “And why do you worry about clothes? Consider the lilies in the field and how they grow. They don’t work or spin yarn, but I tell you that not even Solomon in all of his splendour was clothed like one of them.”
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Riposo dal viaggio paper-clay a lustro metallico
Sometimes, fine plates, well put toge-
(pagina precedente) Come San Francesco semirefrattario a lustro metallico
Tea-pots� which become scenes of fi-
ther, unite to form improbable “Playful gures in a dialogue composed of thin shapes, embroidered with tiny stars or embellished with flowers, they bend like fragile sheets of paper to receive the heat of the fire that will transform the opaque material into brilliant light with metallic, shiny reflections. Other teapots sway and come to life on short, uncertain legs or show bi-
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Sonia e Alice semirefrattario a lustro metallico
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(a sinistra) In equilibrio semirefrattario a lustro metallico (sotto) Come gigli nei campi, Matteo (6:28) semirefrattario a lustro metallico
zarre spherical shapes that remind us of pufferfish and light up with intense colours. Cups without saucers, some with, show us that there is not always an agreement between creativity and functionality. From the spell of nature, Paola strays into the fantasy of fairytales and on the cups, on the sugar bowls and on the tablecloths, leaves grow and the objects come alive just like in stories. Her self-portrait sculpture, where she represents herself in an unstable equilibrium, clinging to her ceramic production, shows her particular ability for the humour of nonsense. After the exhibition of her works in the Porcelain Museum of Palazzo Pitti, Paola’s ceramics and sculptures went to the Museum in Castefiorentino dedicated to Benozzo Gozzoli, to the Parish Church of Santa Maria in Chianni in Gambassi Terme and to San Vivaldo at Montaione, once again with a direct link with the craftsmen of the past, standing alongside wonderful frescoes and splendid works of art. She presents her activity that spiritualizes her technique as ideal for her way of doing it, feeling the need to refer to the identity of tradition and to assert her style in the sign of harmony and beauty that for centuries have identified our reality. Ornella Casazza
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(sotto) In cammino semirefrattario a lustro metallico Ti accompagno semirefrattario a lustro metallico
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(a sinistra) particolare
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“La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito.” Franco Battiato
Sicurezze in moto ascendente/discendente La simbologia occidentale è oggi gravida di spunti e frutti che arrivano da lontano. Da secoli non è più solo l’arte legata alla religiosità a scandire e determinare i percorsi dei creativi che la storia ci ha dato conoscere. A ben guardare già in epoche remote le influenze pagane, il sincretismo tra luoghi e credenze, ha fatto da scintilla per scambi e conoscenze tra popoli. Gli artisti stessi viaggiavano (e lo fanno ancora) chiamati laddove il segno che devono lasciare, il gesto che concretizza il loro personale rivolgersi al mondo è ritenuto portatore di novità e bellezza. Questi segni, queste forme, volumi, colori, hanno assunto la grandezza fisica di cattedrali e l’illusoria caducità delle perfomance d’artista, la scultura monumentale e il videomessaggio lanciato nell’etere quale nuovo oceano mare. In queste dinamiche di conoscenza il singolo cerca lo spunto geniale, lo sguardo di chi è altro da sé e può fornire una visione totalmente inedita della stessa linea, di quello stesso identico colore visto, osservato, campionato, rivenduto, remiscelato…
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(a sinistra) 11.9 grès smaltato, oro (sotto) Space plants grès smaltato
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(a sinistra) Residenze grès smaltato (sotto) Dimore sospese grès smaltato, ferro
Si cerca di entrare in contatto con la propria esistenza, con la propria memoria, con quel luogo interiore che conserva il nucleo del nostro pensiero. Un luogo che è insieme antro nascosto e ambiente domestico, un luogo dove l’Io si confronta in totale libertà. Nel dinamismo delle opere ceramiche di Luca Schiavon troviamo spesso un preciso ri-
chiamo a quel luogo che non ha forma definita ed ognuno tiene segreto nel proprio intimo. Le sue sculture parlano grazie a delle forme semplici, geometricamente pulite, accomunate e accostate tra loro, sì da creare piccole comunità in dialogo, per quanto silenziose. Nei volumi che si inerpicano lungo tubi o filamenti o che si appoggiano staticamente so-
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spese sull’orlo del precipizio, sta la continua ricerca di spazi da rappresentare. Quella stessa spinta che vola verso l’alto ci ricorda, mitologicamente richiamando Icaro, che più si sale e più si può cadere. Nel mezzo sta l’instabile sicurezza di pezzi e pesi leggeri, accomunati da un affine sentore. Luca Schiavon può vantare una conoscenza vasta e approfondita di tecniche e stili. Se da un lato il lavoro nel laboratorio paterno lo ha indirizzato a conoscere e rispettare la ceramica tradizionale, dall’altro l’incontro con l’arte dell’estremo oriente, più precisamente del Giappone, ha dato una svolta al modo di approcciarsi alla materia. Gli echi di quella esperienza emergono talvolta a chi sa ascoltare con attenzione la pulizia ed il rigore che trasuda dalle sue opere. Sono stati una solida base tecnica che nel corso degli anni ha assunto delle dinamiche particolari, veicolate in un astrattismo appena accennato, ma che risente anche del sostrato culturale familiare. Sono forme che di quel rigore minimale reinventa-
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(a sinistra) Frammentazioni grès smaltato, platino (sotto) Dimore sospese grès smaltato, ferro
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no la dinamica per sporcarla con smalti e ossidi atti a vivacizzarne le superfici. La predilezione per la ceramica ad alta temperatura, il gres in particolare, sono anche un sintomo di affrancamento dalla tradizione locale, per tenere alta la soglia della sperimentazione anche e soprattutto sul piano decorativo. Questo percorso pas-
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sa attraverso il colore, il quale rende più vive le sculture donando loro una vicinanza con superfici naturali, ma effimere; sono superfici vive, i cui riflessi possiamo vedere solo grazie a quelle microscopiche entità vegetali e animali che animano rocce, metalli, conchiglie, piante molto altro. M. M. Polloniato
(sotto) Vasi medusa grès smaltato (a sinistra) Free fall grès smaltato, oro (pagina successiva) Artery #1 grès smaltato, maiolica
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PRINCIPALI ESPOSIZIONI RECENTI: 2012 • Collettiva ‘La via della {Im}perfezione’ Studio Dimore collection (FI) • Collettiva “ Ceramica fiorita”, rassegna di ceramica contemporanea (SI) • Collettiva “Approdi di terre” Portoferraio Isola d’Elba (LI) • Simposio “Di terra e di fuoco” Treppo Grande (UD) • Personale “Tra Dimore Sospese e Possibili Equilibri” Il pomo da Damo (Imola) 2011 • Personale “Materie sensibili” Galleria Daniele (PD) 2010 • Collettiva “Terra Tempo Fuoco” Ex Macello (PD) • Collettiva, presso L’ Accademia dell’Artigianato Artistico di Este (PD)
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The horizontal line drives us towards matter, the vertical towards the spirit.” (Franco Battiato)
L UC A SCHI AV ON Certainty in motion ascending/descending Western symbology is now full of suggestions and ideas that come from far away. For centuries, it has no longer been only art tied to religion to scan and determine the paths of creative artists that history has passed down to us. Looking more closely at pagan influences in ancient times, the syncretism between places and beliefs has always been the spark for trade and knowledge between peoples. The artists themselves would travel, (and they still do) called to the place where the mark they would leave, the sign that would spell out their personal greeting to the world, would be considered to be the bearer of innovation and beauty. These signs, shapes, volumes and colours have taken on the physical size of cathedrals and the deceptive transience of the artists’ performances, the monumental sculpture and the video message launched into the ether as a new ocean sea. In these dynamics of knowledge, the individual is seeking brilliant inspiration, the look of that other self who can provide a completely new vision of the same line, of that identical colour seen, observed, sampled, resold, remixed… trying to get in touch with one’s own existence, with one’s own memory, with that inner place that saves the seed of one’s thoughts.
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(a sinistra) Spazi tubolari grès smaltato
This place is both a hidden cavern and a homely environment, a place where the ego can examine itself in total freedom. In the dynamism of Luca Schiavon’s ceramic works, we often find a specific reference to that place that has no definite shape and each person keeps secret in his own heart. His sculptures speak thanks to their simple shapes, geometrically clean, united and attached to each other, so as to create little communities in dialogue, no matter how silent. In the volumes that scramble up along pipes or filaments or that lean statically suspended on the brink of a precipice, lie the continual research for spaces to represent. That same drive that flies upwards reminds us mythologically of Icarus that the higher you climb, the further you have to fall. In the middle, there is the unstable certainty of the pieces and their light weights, sharing a kindred feeling. Luca Schiavon can boast a wide, thorough knowledge of techniques and styles. While on one hand, his experience in his father’s workshop directed him towards knowing and respecting traditional ceramic art, on the other hand, his encounter with oriental art, specifically Japanese, was the turning point in his way of approaching the matter. The echoes of that experience some-
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(sotto) Artery #2 grès smaltato, maiolica, oro
(a destra) Elementi per risonanze grès smaltato
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times emerge to those who know how to listen carefully to the clean lines and order that exude from his works. This has been a solid technical foundation that over the years has taken on particular dynamics, conveyed through just a hint of abstractionism, but that also feels the effects of his cultural family
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foundation. They are shapes where, of that minimal discipline, the dynamics are reinvented to then tarnish them with glazes and oxides, actions to enliven the surfaces. His partiality to high temperature ceramics, in particular stoneware, is also a symptom of freedom from local tradition, holding high the threshold of experimentation, and above all, on decoration. His sculptures are made more alive by the colours he uses, giving them a similarity to natural surfaces, but only fleetingly, the surfaces are alive and we can see their reflections only thanks to these microscopic vegetable and animal entities that animate rocks, metals, shells, plants and much more. M. M. Polloniato and we can see their reflections only thanks to these microscopic vegetable and animal entities that animate rocks, metals, shells, plants and much more.
(a sinistra) Artery #3 grès smaltato, maiolica (a destra) Residenze grès smaltato
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(sotto) particolare (a destra) Spazi tubolari grès smaltato
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w w w. a r t e c o n c re t a . e u
Biblioteca di Casa Boccaccio: conferenza J. Colbeck.
Casa Boccaccio: Prooemium di E. Stropparo.
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La Meridiana: master workshop con Donna Polseno.
conferenze, laboratori d’arte, esposizioni
Centro i Lecci: cantiere e performance danzata con argilla.
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Museo Benozzo Gozzoli BeGo Castelfiorentino Uno scrigno per due maestosi Tabernacoli di fine Quattrocento di Benozzo Gozzoli. La storia del restauro degli affreschi e la loro nuova collocazione insieme alle sinopie originali. A casket for two majestic Tabernacles from the end of the Fifteenth Century by Benozzo Gozzoli. The history of the restoration of the frescoes and their new position alongside the original sinopia painting.
Museo Benozzo Gozzoli BeGo Via Testaferrata 31 Castelfiorentino (Fi) Telefono: 0571 64448 info@museobenozzogozzoli.it www.museobenozzogozzoli.it
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Pieve di Santa Maria a Chianni
La Gerusalemme di San Vivaldo
Gambassi Terme
Montaione La “Gerusalemme” di San Vivaldo (sec. XVI) è costituita da un insieme di cappelle ed edifici sacri che nel loro insieme riproducono in scala ridotta la topografia della Città Santa. Al loro interno terracotte policrome anche di scuola robbiana ed affreschi riproducono episodi della vita e della Passione di Gesù Cristo.
Santa Maria a Chianni, pieve romanica e luogo battesimale (X secolo circa) è uno dei monumenti più significativi dell’edilizia romanica della Valdelsa e costituisce la ventesima “submansio” (tappa) sulla Via Francigena. Santa Maria in Chianni, a Roman parish church where baptisms took place (around the 10th century) is one of the most significant monuments of roman building in the Valdelsa Fiorentina and forms the 20th “submansio” (stage) on the Via Francigena. Pieve di Santa Maria a Chianni.
Pieve di Santa Maria a Chianni Via Santa Maria a Chianni, 1 Gambassi Terme (Fi) Telefono: 0571 638224 www.comune.gambassi-terme.fi.it
The “Jerusalem” of San Vivaldo (16th Century) is made up of a series of chapels and sacred buildings that together reproduce in a reduced scale, the topography of the Holy City. Inside them, polychromatic terrecotte also belonging to the school of della Robbia and frescoes reproduce episodes of the life and the Passion of Jesus Christ.
La Gerusalemme di San Vivaldo Montaione (FI) Uff. Informazioni Turistiche: Telefono: 0571 699255 www.comune.montaione.fi.it
Museo della Vite e del Vino
Casa Boccaccio
Montespertoli Il progetto del Centro per la l Cultura del Vino I Lecci è partito dalla volontà di rendere omaggio alla ricchezza della terra e della tradizione enogastronomica legata ai suoi prodotti, celebrandola in un contesto allo stesso tempo affascinante e moderno, nel quale trovano spazio cultura, tradizioni, professionalità e tecnologie avanzate: un percorso originale allíinterno della cultura della vite e del vino e un insieme di servizi e proposte educational.
Certaldo La cosiddetta Casa di Boccaccio è costituita da un edificio con torre e loggia, dove si presume che l’artista, nato a Certaldo nel 1313, sia vissuto e morto. Dopo la distruzione causata dalla Seconda Guerra Mondiale, è stata completamente restaurata nel 1947 sulle tracce rimaste, ma già nel secolo XV era stata comunque ricostruita. Attualmente è sede del Centro Nazionale di Studi sul Boccaccio e vi è ordinata una biblioteca incentrata sull’opera dell’illustre inquilino, con pregevoli edizioni in molte lingue.
The project of the Cultural Centre for wine I Lecci, was born from the desire to pay homage to the richness of the land and the gourmet tradition connected to its produce, celebrating it in a way that is both fascinating and modern, where culture, tradition, professionality and advanced technology can come together: an original programme within the culture of vineyards and wines, a series of services and educational schemes. Museo della Vite e del Vino Via Lucardese, 74 50025 Montespertoli Telefono: 0571 606068 www.lecciculturadelvino.it
The so-called Boccaccio’s House is made up of a building with a tower and a porch where we presume that the artist, born in Certaldo in 1313, lived and died. Having been destroyed during the Second World War, it was completely restored in 1947 on the original remains but it had however already been rebuilt in the 15th Century. Currently it is the headquarters of the National Centre for Boccaccio Studies and there are plans underway for a library concentrating on the works of its famous occupant, with precious editions in many languages. Ente Nazionale Giovanni Boccaccio Via Boccaccio, 18 50052 Certaldo Alta (Firenze) www.casaboccaccio.it
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