DIGITAL ART CATALOGUE
9 - 24 GIUGNO 2018 Palazzo Gallio - Gravedona ed Uniti
ARTE A PALAZZO nasce da un progetto di Elisa Larese e Alessandro Cerioli con la curatela di Elena Sabattini per Tablinum Cultural Management con il contributo di:
COMUNE DI GRAVEDONA ED UNITI
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9 - 24 GIUGNO 2018 Palazzo Gallio - Gravedona ed Uniti Palazzo Gallio a Gravedona (Como) apre le sue stanze all’arte contemporanea con la mostra internazionale promossa da Tablinum Cultural Management con il patrocinio del comune di Gravedona ed Uniti e della Comunità Montana del Lario e del Ceresio che si terrà da sabato 9 Giugno a domenica 24 Giugno 2018. “Arte a Palazzo. IIa Edizione” offre ai visitatori la possibilità di conoscere da vicino artisti del panorama internazionale in una location suggestiva e rinomata. Attraverso tecniche diverse, spunti creativi stimolanti e nuove visioni sul mondo e sulla persona, la mostra riempirà le sale di una veste inedita. La seconda edizione di Arte a Palazzo attraversa le sale al piano terra di Palazzo Gallio con la suggestione dei racconti degli artisti che la occupano. Tre visioni, tre modi di intendere l’arte, tre diverse soluzioni per cercare una risposta attraverso la tela. Giusi Lorelli attraverso la propria arte mette in scena storie di uomini e di sentimenti. La poetica dell’artista genovese racconta personaggi che sulla tela prendono vita e si fanno portavoce del loro racconto. In “Oltre la Maschera” ci mostra la sua raccolta di lavori dal 2014 a oggi che prendono il nome di Rivoluzionario passo zero: ogni elemento nelle sue opere è una fotografia realizzata dall’artista del mondo reale, non un set, non una finzione, non una maschera. Da lì, e solo dalla realtà, l’artista crea, ci mette le mani, fa nascere l’opera attraverso il magistrale uso della tavoletta grafica di Photoshop. Pronti a gettare la maschera e scoprire infine cosa si rivela dietro? Dominique Joyeux, artista di respiro internazionale ma di natali francesi, propone le sue opere più caratteristiche dai colori vibranti e dagli spazi ben definiti. L’immaginario dello spettatore è mosso dalla sua continua ricerca luministica. Nel suo percorso a Palazzo Gallio, “Storie d’Acqua”, indaga questo elemento e lo fa pulsare con i riflessi d’acqua che il lago ci metterà a disposizione. Luogo dell’acqua e del suo toccare terra. Luogo del formarsi di un incontro descritto per millenni. Luogo di fascino, di sfumature e di accostamenti. Palazzo Gallio è lo spazio espositivo ideale per l’artista Dominique Joyeux che si diverte con i riflessi dell’acqua e li riporta sulla tela pittorica. Stathis Theodoropoulos sublima il paesaggio in segno e colore attraverso visioni sfumate degli ambienti che sono entrati nel suo immaginario. L’artista greco carica oggetti e scenari di un’aria rarefatta e lontana dall’uomo che li ha realizzati. Per il percorso a Palazzo Gallio dal titolo “Paesaggio dopo l’Uomo” la metafisica di Stathis diventa ancora più silenziosa, ancora più asciutta, ancora più inquietante. E in questo gioco del silenzio, i colori caldi della Grecia, luogo di nascita e attività dell’artista, si confondono ai grigi dei muri e all’algidità delle forme. Distinguiamo un passaggio umano, ma le uniche figure umane che si intravedono sono dei manifesti, sono di cartone. La mostra “Arte a Palazzo” nasce dal concept curatoriale di Tablinum Cultural Management e si iscrive nell’ambito della rassegna annuale SensArt ideata da Elisa Larese e Alessandro Cerioli, con la curatela di Elena Sabattini. Prossima tappa: al Museo di Villa Carlotta, Tremezzina, con “STELLARIA, quando l’Arte fiorisce in fiori nuovi”, installazione dell’artista Patricia Miani e “AENIGMA, la riscoperta dei tesori del Patrimonio Italiano”, fine art photography e video installazione di Marlene Luce Tremblay.
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9 - 24 GIUGNO 2018 Palazzo Gallio - Gravedona ed Uniti Palazzo Gallio in Gravedona (Como) opens its rooms to contemporary art with the international exhibition sponsored by Tablinum Cultural Management under the patronage of the municipality of Gravedona ed Uniti and the Comunità Montana del Lario and Ceresio which will be held from Saturday 9 June to Sunday 24 June 2018. "Arte a Palazzo. IInd Edition" offers visitors the opportunity to know internationally renowned artists in an evocative and prestigious location. Through different techniques, stimulating creative ideas and new visions on the world and on the person, the exhibition will fill the halls with a new look. The second edition of Arte a Palazzo crosses the rooms on the ground floor of Palazzo Gallio with the suggestion of the stories of the artists who occupy it. Three visions, three ways of understanding art, three different solutions to look for an answer through art. Giusi Lorelli, through her art, stages stories of men and feelings. The poetics of the Genoese artist recounts characters who come to life on the canvas and become spokesmen for their story. In "Oltre la Maschera" shows us his collection of works from 2014 to today that take the name of Rivoluzionario Passo Zero: each element in his works is a photograph made by the artist of the real world, not a set, not a fiction, not a mask. From there, and only from reality, the artist creates, puts his hands, gives birth to the work through the masterly use of the graphic tablet of Photoshop. Ready to throw the mask and finally discover what is revealed behind it? Dominique Joyeux, an internationally renowned French artist, offers her most characteristic works with vibrant colors and well-defined spaces. The spectator's imagery is moved by his continuous luministic research. At Palazzo Gallio, "Storie d'Acqua", investigates this element and makes it pulsate with the reflections of water that the lake will make available to us. Place of water and its touching land. Place of the formation of a meeting described for millennia. Place of charm, nuances and combinations. Palazzo Gallio is the ideal exhibition space for the artist Dominique Joyeux who has fun with the reflections of the water and brings them back to the painting. Stathis Theodoropoulos sublimates the landscape in sign and color through visions of the environments that have entered its imaginary. The Greek artist loads objects and scenarios in a rarefied air and far from the man who made them. For his room in Palazzo Gallio entitled "Paesaggio dopo l’Uomo" Stathis metaphysics becomes even more silent, even drier, even more disturbing. And in this game of silence, the warm colors of Greece, the place of birth and activity of the artist, blend in with the gray walls and the greyness of the forms. We distinguish a human passage, but the only human figures that can be seen are posters, they are made of cardboard. The "Arte a Palazzo" exhibition was born from the curatorial concept of Tablinum Cultural Management and is part of the SensArt annual review conceived by Elisa Larese and Alessandro Cerioli, with the curatela of Elena Sabattini. Next stage: at the Museum of Villa Carlotta, Tremezzina, with “STELLARIA, when Art flourishes in new flowers”, installation by the artist Patricia Miani and “AENIGMA the rediscovery of the treasures of Italian Patrimony”, fine art photography and video installation of Marlene Luce Tremblay.
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Giusi Lorelli
Oltre la Maschera Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Giusi Lorelli vive e lavora a Genova. Attrice del Teatro Akropolis e operatrice/montatrice televisiva per diverse trasmissioni RAI, studia professionalmente fotografia e con Studi2012 pubblica una serie di esperimenti fotografici artistici che segnano l’inizio di un nuovo percorso di ricerca sia sul piano tecnico sia contenutistico. Tra il 2011 e il 2017 le sue opere sono esposte a Barcellona, Napoli, Nizza, Modena, Genova, Torino e Venezia, all’interno di fiere e gallerie private.
Giusi Lorelli lives and works in Genoa. Actress of the Akropolis Theater and television operator for several RAI broadcasts, she studies photography professionally and with Studi2012 she publishes a series of artistic photographic experiments that mark the beginning of a new research path both on a technical and content level. Between 2011 and 2017 her artworks are exhibited in Barcelona, Naples, Nice, Modena, Genoa, Turin and Venice, in fairs and private galleries.
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Quando il Dio Ade si aggira sulla terra si rende invisibile agli umani grazie a un elmo magico realizzato per lui dai Ciclopi, una maschera. Non vuole rendersi palese agli abitanti del mondo e per questo si nasconde. Lui, il Dio dei morti, ha paura. Ma la maschera si sgretola e come un vaso di Pandora si sprigiona una forza antica. Il “Maciste contro tutti” di Giusi Lorelli riesce proprio in questo, nel rompere la sua maschera. Il rivoluzionario è pronto per farsi vedere e rivelare al mondo ciò che resta: fedeltà verso la propria regola, come il cane che adesso veste. Maciste fuma. Esce fumo dalla sua pelle, dai suoi organi, dal suo involucro. Da quella maschera che è riuscito infine a distruggere. Ma come?
When Hades, God of the Underworld, wanders on earth, he becomes invisible to humans thanks to a magic helmet created for him by the Cyclops, a mask. He doesn’t want to make himself visible to the inhabitants of the world and that is why he hides himself. He, the God of the dead, is afraid. But the mask crumbles and like a Pandora's box emerges an ancient force. The "Maciste contro tutti" by Giusi Lorelli succeeds in this, in breaking his mask. The Revolutionary is ready to show himself and reveal to the world what remains: fidelity to his own rule, like the dog he now wears. Maciste smokes. Smoke comes out of its skin, its organs, its envelope. From that mask that finally managed to destroy. But how?
Giusi Lorelli Maciste contro tutti 80X65 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2018 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Forse ha reso suo un giudizio aspro e perentorio. Forse ha risucchiato la sua forza da due occhi che su una lama di coltello scrutano e accusano di guardare troppo. Soffermarsi sul decolleté di una donna che offre allo spettatore qualcosa di prezioso. “Accetta il dono” dice l’artista, “Forse è meglio di no” risponde lo spettatore impaurito come Ade. Perhaps he made his judgment harsh and peremptory. Maybe he sucked his strength out of two eyes on a knife blade that scrutinize and accuse them of looking too much. To dwell on the décolleté of a woman who offers the viewer something precious. "Accept the gift" says the artist, "Maybe it's better not" responds the viewer as fearful as Hades.
Giusi Lorelli Noccioli veri in bucce false, noccioli falsi in bucce vere 60X50 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2018 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Tuttavia a volte è necessaria l’accettazione. Di un’arte aspra, subdola, troppo vera da essere guardata. Così è Giusi Lorelli che mette in difficoltà il suo pubblico e lo pone davanti a una scelta di sguardi proibiti. Bisogna allenare l’occhio e concedergli il lusso di guardare, di non vergognarsi. Perché è forse questo quello che succede davanti a un’opera di Giusi: le maschere cadono e ci troviamo soli davanti a un oggetto che ci chiede di essere osservato attentamente. Non bisogna fare come Ade con la sua maschera protettiva, con la Lorelli bisogna fare come Maciste e infrangere tutti i giudizi.
However, sometimes acceptance is required. Of a harsh, subtle art, too real to be looked at. So it is Giusi Lorelli who puts his audience in difficulty and places him before a choice of forbidden looks. You have to train the eye and give it the luxury of looking, not being ashamed. This happens in front of a work by Giusi: the masks fall and we are alone in front of an object that asks us to be carefully observed. You don’t have to do as Hades with his protective mask, with Lorelli you have to act like Maciste and break all the judgments.
Giusi Lorelli Vigilia del ritorno 50X95 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print ,2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Ogni elemento nelle sue opere è una fotografia realizzata dall’artista del mondo reale, non un set, non una finzione, non una maschera. Da lì, e solo dalla realtà, l’artista crea, ci mette le mani, fa nascere l’opera attraverso il magistrale uso della tavoletta grafica di Photoshop.
Each element in her artworks is a photograph of the real world made by the artist, not a set, not a fiction, not a mask. From there, and only from reality, the artist creates, gives birth to the work through the masterly use of the graphic tablet of Photoshop.
Giusi Lorelli Traversata del Gobi 50X60 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2014 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Rivoluzionario passo zero è il nome della raccolta in mostra che unisce i lavori dal 2014 ad oggi: “Emergono gli antefatti senza tempo che stanno sul fondo dell’animo di ognuno e che […] liberano uno sguardo libero e pertanto profondamente rivoluzionario sulle cose.” (Giusi Lorelli). L’artista rievoca racconti, miti ancestrali, immagini profonde della memoria. Apre il pozzo che nell’opera “Shaitan tiene coperto il pozzo” il Demone non vuole renderci palese. Sfida lo spettatore a trovare nuove chiavi di lettura e nuovi indizi per dischiuderlo.
Rivoluzionario passo zero is the name of the collection in the exhibition that unites the works from 2014 to today: "The timeless antecedents that lie at the bottom of each person's soul emerge and [...] free a free and therefore deeply revolutionary look at things." (Giusi Lorelli). The artist recalls stories, ancestral myths, deep images of memory. Opens the well that in the work "Shaitan tiene coperto il pozzo” the Demon does not want to make clear. Challenge the viewer to find new reading keys and new clues to disclose it.
Giusi Lorelli Shaitan tiene coperto il pozzo 70X50 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Non è certo facile il raggiungimento di questo obiettivo, ma due tra i personaggi di Giusi ce l’hanno fatta. Un uomo e una donna. Entrambi frutto di meditazioni letterarie. Entrambi “leggeri” e senza maschera. Il primo è “Il Duca d’Auge esce dalla Storia” dal libro di Raymond Queneau “I fiori blu”, tradotto in italiano da Italo Calvino. Il Duca è l’uomo senza maschere, è libero e si aggira per la terra e per i secoli senza obblighi e costrizioni.
Certainly it isn’t easy to achieve this goal, but two of the characters of Giusi made it. A man and a woman. Both are the result of literary meditations. Both "light" and without a mask. The first is "Il Duca d’Auge esce dalla Storia" from the book by Raymond Queneau "I fiori blu", translated in italian by Italo Calvino. The Duke is the man without masks, he is free and wanders around the earth and through the centuries without obligations and constraints.
Giusi Lorelli Il Duca d’Auge esce dalla Storia 70X45 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print 2015 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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La seconda è “Maria mandinga” dal romanzo di Garcia Marquez “Dell’amore e di altri demoni”. L’eroina che affronta le convenzioni del mondo intorno a sé e preferisce dipingerselo sul suo corpo, il mondo. Con leggerezza.
The second is one "Maria mandinga" from the novel of Garcia Marquez "Dell’amore e di altri demoni". The heroine who deals with the conventions of the world around her and prefers to paint it on her body. Lightly.
Giusi Lorelli Maria Mandinga 70X50 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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“Fermarsi a smascherare uno ad uno gli inganni che gli innumerevoli cliché commerciali ci propinano insieme a propagande di ogni tipo risulta indispensabile.”
"Stop to unmask one by one the deceptions that the countless commercial clichés proponate us along with all kinds of propaganda is essential." (Giusi Lorelli)
Giusi Lorelli Catalina tra i dannati 60 x 60 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2015 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Giusi Lorelli Accetta il dono 45X50 cm Edition of 9 + II p.a. Digital Photography, Photomontage and Drawing. Digigraphie® Fine Art Print, 2014 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Dominique Joyeux Storie d’Acqua
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Dominique Joyeux, nata in Francia ma artista del mondo, risiede e attualmente lavora nel sud della Francia. Psicoterapeuta al servizio di bambini autistici, porta il suo immaginario in una pittura realizzata con l’acrilico, l’acquarello e tecniche miste. Espone a Avignone, Parigi (Sesto Salone di Arte Contemporanea presso Pierre Cardin), Londra, Oxford, New York e Aix-en-Provence (Salon Méditerranéen di Arte Contemporanea).
Dominique Joyeux, born in France but a world artist, lives and currently works in the south of France. Psychotherapist serving autistic children, she brings his imagination into a painting made with acrylic, watercolor and mixed techniques. He exhibited in Avignon, Paris (Sixth Contemporary Art Fair at Pierre Cardin), London, Oxford, New York and Aix-en-Provence (Salon Méditerranéen of Contemporary Art).
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Luogo dell’acqua e del suo toccare terra. Luogo del formarsi di un incontro descritto per millenni. Luogo di fascino, di sfumature e di accostamenti. Palazzo Gallio è lo spazio espositivo ideale per l’artista Dominique Joyeux che si diverte con i riflessi dell’acqua e li riporta sulla tela pittorica.
Place of water and its touching land. Place of the formation of a meeting described for millennia. Place of charm, nuances and combinations. Palazzo Gallio is the ideal exhibition space for the artist Dominique Joyeux who has fun with the reflections of the water and brings them back to the painting.
Dominique Joyeux Innocence, 80 X 100 cm, mixed media
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È un gioco in effetti il suo. Con la tela, con i colori e con le tecniche. Più che “nascondino”, mi piace pensarlo come “ruba bandiera” tra la stesura dei colori e le linee che cercano nette di costringerli in un territorio ben delimitato. D’altronde la Joyeux, formata anche come Psicoterapeuta per bambini autistici, porta questa sua continua ricerca del gioco nell’unirsi tra i colori e le linee delle sue opere in un racconto continuo di storie di acque lontane. L’artista ha infatti vissuto alle Antille, nelle isole del Pacifico del Sud e in Corsica per portare queste esperienze sulla tela.
It's a game. With the canvas, with the colors and with the techniques. Rather than "hide-and-seek", I like to think of it as "capture the flag" between the drawing up of the colors and the lines that try to force them into a well-defined territory. On the other hand, Joyeux, also trained as a Psychotherapist for autistic children, brings this continuous research of the game in uniting the colors and lines of her works in a continuous story of distant waters. The artist has in fact lived in the Antilles, in the islands of the South Pacific and in Corsica to bring these experiences on her canvas.
Dominique Joyeux Rencontre aquatique, 73 X 50 cm, oil and acrylic © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Il gioco ben voluto si tramuta in fiaba quando sono le sue parole sensibili ad accompagnare l’opera: “Quand on croit que tout est perdu, que les coraux crispés se font squelettes, quand nos égoïsmes ont pris la place des êtres vivants, tranquillement, sans faire de bruit, les océans se régénèrent. [Quando crediamo che tutto sia perduto, che i coralli tesi diventino scheletri, quando i nostri egoismi hanno preso il posto degli esseri viventi, in silenzio, senza far rumore, gli oceani si stanno rigenerando.] (Dominique Joyeux, Liane Oceane)
The well-liked game turns into a fairy tale when its sensitive words accompany the work: “Quand on croit que tout est perdu, que les coraux crispés se font squelettes, quand nos égoïsmes ont pris la place des êtres vivants, tranquillement, sans faire de bruit, les océans se régénèrent.” [When we believe that all is lost, that the strained corals become skeletons, when our egoisms have taken the place of living beings, in silence, without making noise, the oceans are regenerating.] (Dominique Joyeux, Liane Oceane)
Dominique Joyeux Liane Oceane, 70X100 cm, oil and acrylic
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La rigenerazione continua dei colori nelle sue opere, da una forma a un’altra, ci parlano di una ricerca attenta e sistematica dell’artista verso quell’accostamento cromatico che sia in grado di dar vita alla storia nel nostro sentire.
The continuous regeneration of colors in his works, from one form to another, tells us of a careful and systematic research of the artist towards that chromatic approach that is able to give life to our feeling.
Dominique Joyeux Nidation, 116X146 cm, oil and acrylic
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La Joyeux ci lascia indagare la forma che meglio ci colpisce e nel nostro subconscio siamo noi a scegliere quella che piĂš incontra la nostra indole. Vediamo pesci e creature marine, figure antropomorfe e strani esseri lontani dal nostro intendere, code di sirene e costruzioni infinite. E da questo momento di immaginifica visione si palesa a noi un colore aspro e inaspettato.
The artist lets us investigate the form that strikes us the best and in our subconscious we choose the one that meets our nature. We see fish and sea creatures, anthropomorphic figures and strange beings far from our understanding, tails of sirens and endless constructions. And from this moment of imaginative vision a harsh and unexpected color is revealed to us.
Dominique Joyeux Resistance, 97 X 60 cm, oil and acrylic
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Come quando il nostro avversario ci sfila lo scalpo in “ruba bandiera”, i nuovi colori ci inducono a svegliarci dalla pace dei toni del blu e dell’azzurro per affrontare la botta del rosso e del giallo. Perché, in fondo, un colore non esisterebbe senza l’altro, una percezione non avrebbe senso senza il suo esatto contrario, insieme a tutte le sfumature che ne nascono. Così è la pittura dell’artista: una ricerca continua della gradazione di colore che è capace di far risaltare meglio tutti i suoni.
Like when our opponent slips off the scalp in "capture the flag", the new colors lead us to wake up from the peace of blue tones to face the blow of red and yellow. Because, basically, a color would not exist without the other, a perception would have no meaning without its exact opposite, along with all the nuances that arise from it. This is the artist's painting: a continuous search for the color gradation that is able to bring out better all the sounds.
Dominique Joyeux Poésie 1, 55 X45.5 cm, mixed media
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Sviscerando le venature della luce, Dominique utilizza forme e colori per esprimere la sua personale percezione del mondo a tratti onirico, ma allo stesso tempo libera gli spettatori per diventare essi stessi fautori del loro sogno artistico.
Thrashing out the light veins, Dominique uses shapes and colors to express his personal perception of the world at times dreamlike, but at the same time free viewers to become themselves proponents of their artistic dream.
Dominique Joyeux Esperanto, 50 X 46.5 cm, mixed media Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Etnica, astratta, a tratti figurativa, libera. La Joyeux ci invita a entrare nelle sue opere come se fossero da una parte una descrizione minuziosa di microrganismi che potremmo definire alieni e dall’altra orbite stellari lontane da noi e per questo accessibili solo alla nostra mente. Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.
Ethnic, abstract, sometimes figurative, free. Joyeux invites us to enter her works as if they were on one hand a detailed description of microorganisms that we could call as aliens, and on the other hand like star orbits far from us and therefore accessible only to our mind. From the infinitely small to the infinitely large.
Dominique Joyeux Passion Couleurs, 120X80 cm, Acrylic © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Come in un gioco, in cui il personaggio in gara è lo spettatore.
As in a game, in which the character in the race is the spectator.
Dominique Joyeux Un autre monde, 70X100 cm, Acrylic Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Dominique Joyeux Bain de soleil, 70 X 100 cm, Acrylic © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Sthatis Theodoropoulos Paesaggio dopo l’uomo
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Stathis Theodoropoulos nasce ad Atene e studia pittura alla School of Fine Arts e al College of Liberal Studies di Atene. In rappresentanza dell’arte greca all’inizio del 2018 è stato invitato a partecipare alla mostra Art Capital 2018 al Grand Palais di Parigi, Salon des Indépendants insieme ad altri dieci visual artists greci.
Sthatis Theodoropoulos: A landscape beyond the man
Stathis Theodoropoulos was born in Athens and studied painting at the School of Fine Arts and the College of Liberal Studies in Athens. Representing Greek art, at the beginning of 2018 he was invited to participate in the Art Capital 2018 exhibition at the Grand Palais in Paris, Salon des Indépendants along with ten other Greek visual artists.
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È un film senza protagonista. Senza “bellone” mediterraneo. Senza uomo. È una storia post atomica in cui ciò che rimane è il ricordo di una vita sgretolata, ora polverosa.
It’s a film without a protagonist. Without Mediterranean "bellone". Without men. It’s a post-atomic history in which what remains is the memory of a crumbling life, now dusty.
Stathis Theodoropoulos 120X80 cm, oil on canvas,2017
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9 - 24 GIUGNO 2018 Palazzo Gallio - Gravedona ed Uniti
La metafisica di Stathis Theodoropoulos possiamo definirla così: ancora più silenziosa, ancora più asciutta, ancora più inquietante. E in questo gioco del silenzio, i colori caldi della Grecia, luogo di nascita e attività dell’artista, si confondono ai grigi dei muri e all’algidità delle forme. Stathis unisce indissolubilmente il livello estetico al procedimento tecnico. Intreccia il saper fare all’indagine visuale e concettuale tra attualità e antica tradizione: la ricerca dell’artista è emblema di una contemporaneità artistica consapevole delle proprie radici profonde e capace di rifarsi in relazione ai tempi presenti.
The metafisica of Stathis Theodoropoulos can be defined as: even more silent, even drier, even more disturbing. And in this game of silence, the warm colors of Greece, the place of birth and activity of the artist, blend in with the gray walls and the greyness of the forms. Stathis inextricably combines the aesthetic level with the technical process. He weaves the know-how to the visual and conceptual investigation between actuality and ancient tradition: the artist's research is the emblem of an artistic contemporaneity aware of its deep roots and able to refer to the present times. “Amongst the grey sky and an old grey building,spring finds its way through.” (Stathis Theodoropoulos)
Stathis Theodoropoulos 60X45 cm, oil on canvas, 2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
9 - 24 GIUGNO 2018 Palazzo Gallio - Gravedona ed Uniti
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La stesura pittorica è nitida e chiara negli intenti e nelle strutture che racconta. I suoi edifici sono di una fattezza standard, “di paese”, ma al tempo stesso ben delineati e precisi nelle forme. Sono talmente quotidiani a noi che potremmo tranquillamente citare una cittadina che ci sovviene nel ricordo. Infatti, il suo lucido sguardo sulla realtà ha impietosamente descritto il paesaggio a noi contemporaneo.
The painting is clear also in the intent and in the structures that tells. His buildings are of a standard, "country", but at the same time well defined and precise shapes. They’re so daily to us that we could easily quote a town that reminds us of it. In fact, his lucid look on reality describe the landscape that is contemporary to us. “Your taxi is waiting and so am I…” (Stathis Theodoropoulos)
Stathis Theodoropoulos 95 X 45 cm, oil on canvas, 2017 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Allo stesso modo distinguiamo un passaggio umano, infatti sono molti gli indizi che l’artista ci lascia sulle sue tele, ma le uniche figure umane che si intravedono sono dei manifesti, sono di cartone. Le figure appese che emergono dalle finestre osservano il mondo dopo il loro passaggio e nel silenzio assordante chiedono di essere guardate ancora. Da quel momento, il suo lavoro possiamo considerarlo come un’analisi di questa umanità persa e vuota, ormai, svanita nell’eco di qualcosa che c’è stato. E tra le sale del Palazzo Gallio, luogo dell’esposizione, ci aspettiamo un ritorno e non solo un rimbombo silenzioso.
In the same way we distinguish a human passage, in fact there are many clues that the artist leaves us on his canvases, but the only human figures that can be seen are posters, they are made of cardboard. The hanging figures emerging from the windows look at the world after their passage and in the silence they ask to be looked at again. From that moment, his work can be considered as an analysis of this lost and empty humanity, now vanished in the echo of something that has been there. And between the halls of Palazzo Gallio, place of the exhibition, we expect a return and not just a silent rumbling sound. “Taking a walk along the old and the new parts of town,I saw spring arrive on yellow bicycle.” (Stathis Theodoropoulos)
Stathis Theodoropoulos 125X50 cm, oil on canvas, 2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Una panchina vuota davanti a un mare infinito che si confonde con il cielo, serramenti chiusi che portano il segno di un passaggio, condizionatori forse ancora accesi perché il caldo torrido si percepisce fin qui, taxi bui che non sappiamo se siano popolati, ciminiere di fabbriche in lontananza che ci portano ancora alla mente gli scenari improbabili di Giorgio de Chirico e lampioni spenti per le strade che forse un tempo si sono accesi per le feste estive e colorate dei paesi di villeggiatura marittima. I paesaggi congelati si reggono in una tensione indefinibile, una sospensione tra la speranza e la disperazione. Di che è mancanza questa mancanza, / cuore, / che a un tratto ne / sei pieno? (Mario Luzi, Di che è mancanza..., in Sotto specie umana, Garzanti, Milano 1999, p. 190)
An empty bench in front of an endless sea that gets confused with the sky, closed windows that bear the sign of a passage, airconditioning perhaps still on because the scorching heat is perceived also here, dark taxis that we do not know if they are populated, factory chimneys in the distance that still remind us of the unlikely scenarios of Giorgio de Chirico and street lamps that are off, maybe once they turned on for the summer colorful holidays of the seaside villages. Frozen landscapes stand in an indefinable tension, a suspension between hope and despair. What is this lack a lack of, oh heart, of which all of a sudden you are full? (Mario Luzi, What is this lack..., in Under Human Species, Garzanti, Milan 1999, p.190)
Stathis Theodoropoulos 60 X 90 cm, oil on canvas, 2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Forse un uomo e una donna si sono seduti su quella panchina, portati lì da un taxi giallo, con un lampione che li illuminava in una notte dove tutto questo giallo sulla tela era scomparso. A raccontarci queste storie restano i sassi e gli arbusti, ma le antenne di un artista non si accontentano di constatare un dato di fatto, continuano a rimanere in attesa di un segnale, e noi con lui.
Perhaps a man and a woman sat on that bench, brought there by a yellow taxi, with a lamp that lit them up in a night where all this yellow on the canvas had disappeared. To tell us these stories are the stones and shrubs, but the artist’s antennas don’t settle for a fact, continue to wait for a signal, and we with him.
Stathis Theodoropoulos 25X30 cm each, oil and acrylic on canvas, 2017 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Stathis Theodoropoulos 50X70 cm, oil on canvas, 2016 Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Pubblicato digitalmente sulla piattafoma online ISSUU nel mese di giugno del 2018 da Tablinum Cultural Management
Tutti i diritti e le riproduzioni sono consentite solo previa autorizzazione
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Published digitally on the ISSUU online platform in June 2018 from Tablinum Cultural Management
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