Wonders of the universe catalogo on line

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GIORGIO TARDONATO P.zza Verdi, 2 - 22030 Eupilio (CO) – It http://www.tardonato.com

Studio Tablinum Cultural Management www.studiotablinum.com Alessandro Cerioli Project Manager Francesca Corsi Art Curator Elisa Larese Art Curator Camilla Oliveri Executive Assistant

ARTIFACT Gallery www.artifactnyc.net 84 Orchard Street btw Broome & Grand New York, NY 10002

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Sommario GIORGIO TARDONATO ............................................................................................................................. 4 QUANDO LA MERAVIGLIA DEL COSMO SI FA ARTE ........................................................... 6 PERIODI E SOGGETTI ......................................................................................................................... 8 Il periodo scientifico .................................................................................................................... 9 Il periodo dei gioielli .................................................................................................................. 10 Il periodo del mito delle origini ......................................................................................... 11 Il periodo dei tagli di cristallo ........................................................................................... 12 Il periodo delle sculture trasparenti ............................................................................... 13 Il periodo degli strumenti astronomici ......................................................................... 14 Opere fotografiche ....................................................................................................................... 15 l’uomo è fatto per guardare verso il cielo .................................................................... 16 UN RITORNO ALLE ORIGINI ....................................................................................................... 20 OPERE IN MOSTRA ................................................................................................................................... 21 GALASSIA SOMBRERO NGC 4594 (M 104) ................................................................................ 22 31 GREAT NEBULA IN ANDROMEDA ........................................................................................ 24 IC 5152...................................................................................................................................................... 26 ETA CARINAE ........................................................................................................................................ 28 M 51 OF HUNTING DOGS ............................................................................................................. 30 SMALL MAGELLANIC CLOUD ....................................................................................................... 32 Nebulosa delle Vele ........................................................................................................................ 34 Comet West .......................................................................................................................................... 36 1989 ............................................................................................................................................................ 36 VENTO SOLARE SUL POLO ............................................................................................................. 38 Ammasso globulare M56 .............................................................................................................. 40 Primo grande radio telescopio ............................................................................................. 42 Space Telescope.................................................................................................................................. 44 ISS (Stazione Spaziale Internazionale)............................................................................... 46 ANTENNAE (polittico in 6 parti) ............................................................................................ 48

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GIORGIO TARDONATO

Giorgio Tardonato ha una formazione di taglio impressionista. Il genere di pittura è "astronomico": nelle opere ci sono stelle, galassie, comete, nubi cosmiche, ma anche fantastiche galassie di antimateria, cieli in negativo, cristalli cosmici. Le tecniche necessarie sono in continua evoluzione: tele dipinte con colori ad olio o acrilici; pennelli, spatole, aerografo, scorrimento, inclusioni; anche tele autocostruite, con tagli riempiti di resine trasparenti e inclusioni d’oro; forme, scolpite o incise, opache e trasparenti. Per gli esperti dei generi artistici contemporanei, si parla di SPACE ART. Ha iniziato Chesley Bonestell (1888-1986), 1986), che ha elaborato molti scenari realistici di future esplorazioni spaziali, spesso per conto della NASA. La scuola americana di tale genere artistico è incline alla rappresentazione di imprese esplorative dello spazio, con un taglio decisamente figurativo, mentre la scuola europea discende anche dal Futurismo e tende a stilizzare molto gli oggetti celesti, fino a trasfigurarli in modo simbolico o astratto. L'artista si colloca a livello intermedio tra le due tendenze principali, utilizzando sia l'aspetto fotografico - realistico, sia la stilizzazione simbolica, sempre restando aperto a nuove soluzioni ESPOSIZIONI D’ ARTE 1987: personale - Galleria Sella - Lecco (LC) 1990: personale - Villa S. Giuseppe - Erba (CO) 1993: collettiva - antico Club Volta - Milano 1995: personale - Salone Municipale - Eupilio (CO) 1996: esposizione collettiva internazionale - Tain L’Hermitage Tournon (France - dép. Rhone Alpes) ©Studio Tablinum

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1997: personale - Villa S. Giuseppe - Erba (CO) 2005: esposizione con la pittrice A. Zoppis - Salone Municipale - Canzo (CO) 2006: personale - Holiday Inn - Assago (MI) 2009: personale - Libreria “La Strada” - Cantù (CO) 2009: esposizione con lo scultore G. Melotti - Salone Municipale - Asso (CO) 2011: esposizione con lo scultore G. Melotti - Salone Municipale - Castelmarte (CO) 2013: partecipazione per selezione a Florence Biennale - Firenze 2014: Aprile - esposizione personale - Studio Tablinum - Bellagio (CO) 2014: Settembre - esposizione personale - New York City - Manhattan L.E.S. - Galleria ARTIFACT 2014: Novembre - Art en capital - Grand Palais - Parigi

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QUANDO LA MERAVIGLIA DEL COSMO SI FA ARTE “Fra i molti e diversi studi delle lettere e delle arti, di cui si nutrono le menti degli uomini, stimo si debbano coltivare soprattutto, applicandovisi con grande passione, quelli che concernono le cose più belle e più degne di essere conosciute. E tali sono quelli che trattano delle divine rivoluzioni del mondo e del corso delle stelle, delle grandezze, delle distanze, del sorgere e del tramontare e delle cause degli altri fenomeni celesti, e che, alla fine, ne spiegano l’ordinamento. E cosa mai c’è più bello del cielo, che contiene sicuramente tutte le cose belle? Lo dichiarano i nomi stessi di cielo e di mondo: questo con l’appellativo di purezza e ornamento, quello, di artistico cesello.” Copernico (1473(1473-1543), De revolutionibus Orbium Caelestium. Caelestium.

La bellezza del cosmo assume un particolare valore se esaltata dall’ope-ra di chi sa cogliere l’unione fra la forma artistica creata dalla mano dell’uomo e un’altra forma d’arte, dal sapore arcano, fatta di galassie, remoti sistemi solari originata dal cosmo stesso. La meraviglia creata dalla natura giunge ad intrecciarsi a quell’infinito stupore che alimenta gli interrogativi dell’essere umano fin dalle sue origini, spingendolo alla ricerca di quel mistero che ha dato origine a tutto ciò che ci circonda, si coniuga alla forza creativa, alla sete di scoprire sempre nuove prospettive, che è propria dell’essere umano e dà origine ad un’eccezionale forma d’arte di cui Tardonato è eccellente demiurgo. La corrente della Space Art, che ha per tema la rappresen-tazione dello spazio e si basa su un legame antico ed essenziale quello della scienza con l’arte, trova nell’opera dell’artista e astrofilo Giorgio Tardonato una delle sue più felici espressioni. Attraverso quella genuina intuizione che fa convivere l’artista con l’appassionato uomo di scienza, Tardonato ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell’universo, generatosi obbedendo a leggi misteriose che l’uomo vuole scoprire da sempre, ma che forse non basta piegare ai dettami della propria razionalità per comprendere a fondo, perché la bellezza e la perfezione che le regolano sono qualcosa di troppo complesso per tradursi in sole equazione matematiche. Il percorso costruito da Tardonato attorno alla Space Art lo ha portato negli anni a costruire una carriera artistica coerente e culturalmente ineccepibile, grazie alla padronanza e disinvoltura con cui si serve di svariate tecniche per meglio dedicarsi al significato delle sue opere, quel significato ricco di visioni cosmiche e di suggestioni legate al mito della creazione, l’esperienza che si prova nel visionare le sue opere è quella di una lezione di astronomia dettagliata nei minimi particolari. Certamente unico nel suo genere, ci presenta una visione astronomica icastica e fedele, nulla di irreale, ma vedute riscontrabili con un buon telescopio. Partito con la tecnica ad olio negli anni ottanta, la splendida Galassia NGC 1365 ne è l’esempio più eclatante, lavorata a pennello e spatola. Possiamo riscontrare un’evoluzione nel corso dei decenni verso una forma anticonvenzionale, su tela di cotone e lavori a pennello, con inoltre l’uso di resine, foglia d’oro, rame ed alluminio; tutti materiali che consentono lui di creare una sorta di tridimensionalità che caratterizza la sua opera in modo inequivocabile, una costante ricerca della perfezione e del dettaglio, lo portano a sviluppare lavori ©Studio Tablinum

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quali il Primo Grande Radiotelescopio, il telescopio spaziale Hubble. Tra le ultime e più sensazionali opere realizzate dall’artista vi è il nucleo di Antennae, grandioso polittico in sei parti, dalle ricche velature di colore, in grado di condensare in sé tutto lo stupore per la bellezza e la perfezione dell’universo. Due galassie, distanti 60 milioni di anni luce da noi, arrivano a scontrarsi in un evento dalla durata eccezionale, di un miliardo di anni, nel corso del quale le stelle di NGC 4038 e NGC 4039 si mescolano, senza mai entrare in collisione. I loro bracci innescano spettacolari processi di formazione stellare in cui vortici di polvere e gas diventano il cuore pulsante della creazione millenaria, che, giunti a noi già vecchi di 60 milioni di anni, non possono non ammaliarci e suscitare grandi interrogativi e dilemmi. Altra opera di recente creazione, è la stazione spaziale internazionale ISS, punto d’arrivo del progresso raggiunto dall’umanità dal quale partiranno le prime missioni interplanetarie. Le origini dell’umanità stessa sono ben rievocate dalla figura del nostro pianeta, dal quale si staglia nell’universo la mole perfetta della ISS, promessa per il genere umano di superare i propri stessi orizzonti. Elisa Larese Alessandro Cerioli

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PERIODI E SOGGETTI

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periodo scientifico Prende spunto dall’osservazione di alcuni dei corpi celesti più belli del nostro Universo, riprodotti con dimensioni, abbastanza grandi, cura nella fedeltà scientifica, con dettagli, effetti di movimento. Comprende opere ad olio, in acrilico, opache e lucide.

ANTENNAE (polittico in 6 parti) 2014 – ogni parte cm. 30x120 (tot. cm 120x180). Tela di lino, colore acrilico lavorato a pennello, resina cristal.

Mars, tela di cotone, acrilico lavorato a pennello con polvere d’oro

AURORA BOREALE GUIZZANTE (dittico) – 1988 – parte n 1: cm. 100x120 – Tela di cotone, colore acrilico lavorato a pennello, spatola e aerografo.

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Il periodo dei gioielli Il periodo dei gioielli: si vedono forme fedeli di rubini, diamanti, smeraldi e altre pietre preziose, nei loro tagli cristallini; dentro al gioiello compaiono galassie o altri corpi spaziali infinitamente grandi. andi. È il macrocosmo contenuto nel microcosmo del cristallo. Queste tele sono piccole, generalmente 50 cm., ma alcune opere sono componibili, quindi diventano grandi.

DIAMANTE SPAZIALE NGC 1365 - cm. 84x60 - tela di cotone, acrilico lavorato a pennello e spatola (1996)ù (1996)ù

NASCITA GALATTICA E MARE COSMICO – 4 parti componibili - cm. 50x50 cad. (tot 100x100), tela di lino, acrilico lavorato a pennello, foglia d’oro (1994)

CRISTALLO SPAZIALE PRIMITIVO - cm. 50x50 - tela di lino, colore acrilico lavorato a pennello, foglia d’oro (1994)

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Il periodo del mito delle origini Le opere che riguardano le ipotesi sull’origine dell’Universo sono realizzate con soluzioni diverse: tele tradizionali, trittici, tavole di legno apribili come una finestra. Tutto il periodo tende a stilizzare le immagini astronomiche naturali.

BIG BANG DI 4 UNIVERSI - cm 100x100 - tela di lino, acrilico lavorato a pennello e aerografo (1992)

Doppia superficie di cotone su legno multistrato. 3 sezioni incernierate come una finestra

CONCHIGLIA DELLE ORIGINI CON PERLE GALATTICHE - cm 50x80 - tela doppia di lino, acrilico lavorato a pennello; cristal resina; polvere d’oro e argento (2008)

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Il periodo dei tagli di cristallo Dittici, ittici, trittici, singole tele. Il disegno è nel taglio della tela, il colore è nelle tele e nella resina trasparente, che riempie, include, ricopre con un aspetto lucidissimo. Polittico in 7 elementi: ONDA PROGRESSIVA (2009) - Evoluzione dell'Universo

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Il periodo delle sculture trasparenti Questo genere di scultura è basata sulla stessa resina trasparente che ricopre le tele tagliate; ma qui è il materiale che dà forma all’idea, per esprimere la meraviglia dello Spazio.

GINKO BILOBA FOSSILE (TRASPARENTE) - cm 73x34x4, peso 2,4 kg - resina Crystal Gedeo colorata ata, filo di rame. (2005)

SCULTURA DI GALASSIA (TRASPARENTE) - cm. 86x62x18 -resina resina Crystal Gedeo colorata e modellata (2005)

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Il periodo degli strumenti astronomici anche i mezzi con i quali si cercano risposte nel cosmo lontano o vicino sono rappresentati in forma artistica. Per lo spazio profondo ci sono i radio telescopi, che indagano a distanze tali che le galassie si vedono solo in onde radio: sono i computer a ricostruire ricostruire le immagini in colori codificati. Sono strumenti fatti con reti metalliche, percio' sono state usate sagome di metallo bloccate sulla tela con resina trasparente. Ci sono i telescopi ottici sia a terra sia nello spazio, piccoli e grandi, ma tutti tutt restituiscono immagini spettacolari. La luce registrata puo' essere quella che vedono i nostri occhi, ma anche quella invisibile per noi, ricostruita da sensori e computer. C'è la grande Stazione spaziale Internazionale (ISS) sempre abitata e sempre attiva attiva con esperimenti e osservazioni. Cosi' l'uomo supera i propri limiti fisici e mi sembra giusto fare un omaggio artistico agli strumenti tecnici, antichi e nuovi, che ci offrono tanta bellezza.

ISS (Stazione Spaziale Internazionale) (polittico in 4 parti) 2014 parte n.1: cm. 30 x 120 + parte n.2: cm. 30 x 120 + parte n.3: cm. 30 x 120 + parte n.4: cm. 30 x 120. (tot. cm 120 x 120). Tela di lino, colore acrilico lavorato lavorato a pennello, alluminio

PRIMO RADIO TELESCOPIO - cm. 50x100 - tela di cotone, acrilico lavorato a pennello, foglio e rete di alluminio e rame, resina cristal (2010)

VLA RADIO TELESCOPIO - cm. 50x100 - tela di cotone, acrilico lavorato a pennello, foglio e filo di alluminio, acciaio inox e rame, resina cristal (2011)

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Opere fotografiche Per avvicinare anche un pubblico che cerca nell'arte opere originali, ma piccole e convenienti, l'autore ha fotografato con cura aree parziali delle proprie opere. Ha elaborato al computer le immagini, con soluzioni non ripetibili, ha stampato in proprio con inchiostri e carte di qualita' professionale. Le stampe sono uniche o ripetute in 5 copie, per mantenere il valore e la rarita' della creazione artistica, anche in forma digitale.

Particolari fotografici tratti dqll’opera M56

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l’uomo è fatto per guardare verso il cielo

L’eclettismo non sembra essere uno dei tratti distintivi dell’epoca contemporanea: siamo lontani dai tempi in cui un artista era anche uno studioso delle scienze, eccellendo in entrambi campi. Eppure, davanti agli splendidi lavori di Giorgio Tardonato, abbiamo l’impressione di trovarci di fronte a chi di scienze, in particolare di astronomia, ne sa effettivamente qualcosa in più. Nelle sue opere ci sono infatti stelle, comete, nubi cosmiche, ma anche fantastiche galassie di antimateria, cieli in negativo, cristalli cosmici… Una vera e propria visione “impressionistica” dello Spazio. Giorgio, vorrei partire innanzitutto dalla tua attività di astrofilo, attraverso la quale negli ultimi anni hai contribuito alla divulgazione culturale e pratica delle conoscenze astronomiche, offrendo la tua collaborazione ad iniziative pubbliche. Come si coniuga questa passione con l’arte? Consideri l’arte un modo per poter divulgare l’astronomia?

L’uomo è l’unico animale fatto per guardare verso il cielo. Altri possono farlo con uno sforzo innaturale, per l’uomo è quasi spontaneo. Tanta storia della civiltà è stata guidata dall’osservazione astronomica, ora che davvero possiamo conoscere le profondità dell’universo il cielo sembra che interessi a pochi, che sia riservato agli studiosi… Salvo tornare alla meraviglia antica appena siamo lontani dalle luci artificiali. L’ho notato in tutte le iniziative di osservazione del cielo aperte al pubblico, anche non facendo uso di strumenti, ma dando un nome e un disegno agli astri. La divulgazione dell’astronomia, anche semplice, è segnata dalla bellezza e dallo stupore. L’arte si nutre delle stesse cose: bellezza e stupore. Ho semplicemente coniugato due passioni, coltivate fin da piccolo. Continuo a tenermi aggiornato in ambito scientifico e a sperimentare tecniche pittoriche in grado di rappresentare oggetti conosciuti da tempo o appena scoperti, insieme ad ipotesi scientifiche, immaginando come potrebbero essere. Il genere della tua pittura è stato definito “astronomico” o appartenente alla Space Art, genere iniziato dall’americano Chesley Bonestell (1888-1986), che ha elaborato molti scenari realistici di future esplorazioni spaziali, spesso per conto della NASA, con un taglio decisamente figurativo. In Europa, lo stesso genere tendeva a una stilizzazione verso forme astratte, prendendo esempio dal Futurismo. Hai avuto una particolare fonte d’ispirazione per i tuoi lavori in tal senso?

Bonestell certamente, conosciuto da bambino, quando mia madre mi aiutava a collezionare le figurine Liebig. Questa era la serie a cui tenevo di più.

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Poi è stato fondamentale l’incontro con la cara signora Adriana, la pittrice che mi ha insegnato a dipingere per 12 anni. Italo – francese, aveva studiato all’accademia di Belle Arti a Parigi, ed aveva un’impronta di tipo impressionista. Alla fine del mio corso mi ha consigliato di specializzarmi, scegliendo con cura cosa e come dipingere in seguito. Il primo quadro astronomico è stato fatto insieme, con le nubi di idrogeno della Nebulosa di Orione dipinte in modo simile a quelle di un paesaggio impressionista. Nelle tue opere sperimenti i materiali e le tecniche più varie: dall’olio o acrilici su tela, ai dittici e trittici, alle statue in resina trasparente, fino alla fotografia: ogni volta riesci a riproporre, con rigore scientifico, la meraviglia e lo stupore per l’Universo. Quanto tempo impieghi a trovare il modo giusto per rappresentare un mondo così lontano dal nostro, di cui tuttavia facciamo parte?

Alla base di ogni quadro sta la conoscenza del soggetto. Ogni opera è unica, non mi ripeto mai, la vera difficoltà tecnica sta nel fatto che i corpi celesti sono luminosi, non c’è il gioco di luci ed ombre su cui si basano i dipinti normali. Devo rappresentare una sorgente di luce e darle profondità: questo problema si risolve ogni volta in modo diverso. Studio testi, riviste, navigo su Internet, per ogni soggetto unisco l’aspetto di immagini diverse, mai una sola, insieme alla sensazione di trovarmi su una nave spaziale abbastanza vicino da percepire la sua profondità. Il tempo necessario per trovare la spinta a realizzare quello che ho in mente può essere lungo mesi, ma altrettanto richiede la sperimentazione di tecniche e materiali diversi, per arrivare ad un risultato. A volte sorprende anche me l’aspetto dell’opera finita. È vero che la realtà supera la fantasia. Raccontaci la tua esperienza alla New Florence Biennale 2013, dove hai partecipato con il nostro studio.

A Firenze sono stato piacevolmente colpito dalla qualità elevata dei lavori esposti. L’arte contemporanea spesso è un’esibizione in negativo. A Milano, Roma, Venezia, Rovereto (MART), Parigi, Stoccolma, Amsterdam, Berlino, Londra ho avuto davanti opere di denuncia, magari strane e originali, complesse, difficili, ma sempre lontane dalla sensazione di bellezza e positività che l’Arte dovrebbe offrire. Invece Florence Biennale 2013 ha sorpreso tutti gli artisti che ho potuto ascoltare per la sensazione di trovarsi tutti in buona compagnia, immersi in qualcosa che guarda al futuro con la stessa armonia che pervade Firenze stessa e la renda unica al mondo. Mi sono spesso domandato: se in Italia continuiamo a fare esposizioni retrospettive e ad occuparci solo del passato e di personaggi o lavori già famosi e celebrati, non si investe nel domani, in tutto ciò che dovrà continuare ad arricchire questo patrimonio. Questa Biennale è stata una buona risposta. L’assistenza professionale dello Studio Tablinum è stata un importante fattore discriminante fra il “fai da te” e la garanzia di serietà. Nonostante la superficie occupata dalle mie opere fosse ©Studio Tablinum

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piccola, la visibilità attivata da Alessandro ha suscitato l’interesse di Gallerie importanti. Devo ringraziare anche il mio grafico (Studio Sintesi) per i dépliant efficaci. La tua esperienza con la fotografia è duplice: da un lato lavori per servizi pubblicitari e di documentazione, compresi video per enti pubblici e ditte private, dall’altro ti occupi di produzione artistica. L’amore per la fotografia ha influenzato il tuo modo di “vedere” e dunque di riprodurre in maniera analitica lo Spazio?

La fotografia professionale richiede le stesse abilità del pittore, tecnica, molta attenzione. Ho potuto sperimentare immagini al telescopio o rielaborare le riproduzioni delle mie tele, trasformandole in opere artistiche digitali. L’esperienza e la dotazione tecnica (acquisita con qualche servizio pubblicitario mirato per pochi clienti) mi hanno permesso comunque di crescere, consentendomi almeno di pareggiare le spese dell’attrezzatura, che va cambiata spesso, e di sviluppare la necessaria competenza al computer, strumento necessario anche per l’astronomia. Le due cose sono complementari e mi ci dedico alternativamente. Per qualche tempo è prevalente l’arte, per altro tempo mi occupo più di fotografia. Ogni volta il cambiamento porta soluzioni nuove. Insieme a tanti altri gruppi di astrofili hai contribuito alla nascita dell’associazione nazionale Cielo Buio, che promuove la protezione del Cielo Notturno, già dichiarato Patrimonio dell’Umanità, come tanti altri paesaggi e beni culturali nel mondo. Così facendo, coniughi l’attività creatrice con quella di conservazione dei beni già esistenti, confermando la tua natura ‘eclettica’. Quale carenza a tuo parere, nel contesto odierno dell’arte, comporta rischi maggiori? La creazione o la conservazione?

Ho tenuto diverse conferenze, anche per enti pubblici, sulla realizzazione di un’illuminazione artificiale ecologica, sia per risparmiare energia, sia per tornare a vedere le stelle. Questa è una lunga evoluzione culturale da percorrere. Finché non sarà culturalmente importante per la maggioranza, le leggi non possono restituirci il cielo notturno. La luce necessaria ad illuminare i nostri passi di notte non deve offuscare le stelle o abbagliare i nostri occhi. Il Cielo Stellato è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità, ma direi che è corretto affermare che invece tutta la Terra è patrimonio del Cielo Stellato. Gli uomini che non guardano il cielo dimenticano che non hanno il potere né di creare, né di conservare o distruggere. Possono solo scegliere se assecondare la natura, magari con difficoltà ma con vantaggio, o cercare soluzioni apparentemente facili e dirette, seguendo i propri desideri e facendo danni a se stessi. L’Arte di oggi, ieri e domani ha il compito di rendere evidente un problema, un’idea, un mito, una speranza. L’artista indica la strada a nome di tutti, a volte in forte anticipo sui sentimenti comuni di un’epoca umana. Se le persone accolgono la proposta dell’arte, questa ha successo, ma spesso il

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messaggio viene compreso molto tempo dopo e hanno successo solo rappresentazioni che confermano l’esistente. Il rischio non riguarda tanto l’artista, se è valido, ma i fruitori della sua opera, che possono essere aperti o chiusi al nuovo. Il 12 aprile Studio Tablinum ha presentato l’Art Showcase dedicata alle tue opere: un’anteprima assoluta della tua prossima mostra, curata dal nostro studio, che si terrà presso la Galleria ArtiFact di New York. Quali sono le tue aspettative?

Spero di avere il feedback di un gruppo di osservatori piccolo ma competente, in grado di orientare e prepararmi alle richieste che potranno venire dai visitatori newyorkesi. Negli U.S.A. la Space Art trova un terreno fertile per i grandi successi conseguiti nella ricerca spaziale

e

per

il

valore

della

ricerca

scientifica

astronomica,

orgoglio

nazionale.

Si spera sempre nel successo di un’impresa, che coincide con i consensi, ma anche con le vendite. Queste sono utili per andare avanti, coprendo i costi, ma anche perché un’opera che viene acquistata comincia una vita tutta sua, segue e provoca percorsi che l’autore non immagina nemmeno: vive! E se una persona la considera tanto importante da volerla per sé, non è la stessa cosa di un complimento a parole: è uno scambio. Il collezionista incontra l’opera e l’artista può avere la considerazione della galleria d’arte e di altri collezionisti, con i mezzi necessari. Il segno è reale, non ideale. Vendere le sue opere permette all’autore di continuare il lavoro, e New York sembra il posto giusto per avere questa opportunità. Come dice Alessandro Cerioli, il mio curatore: l’artista deve pensare alle sue opere, del resto si devono occupare i professionisti, come Studio Tablinum.

Intervista a cura di Francesca Corsi Pubblicata su www.studiotablinum.com

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UN RITORNO ALLE ORIGINI

La mostra presso la galleria ArtiFact di New York è una sorta di “ritorno a casa” per l’artista Giorgio Tardonato e vi sorprenderà sapere che non ha mai esposto negli USA. Quindi perche ritorno ? Ritorno perche è la logica conseguenza di un lavoro pluridecennale di ricerca scientifica e osservazioni del cosmo non poteva che non approdare negli USA, nazione che ha dato inizio ai programmi spaziali, con missioni come le Apollo, che hanno fatto fare passi da gigante all’umanità e non solo in termini di scoperte scientifiche. ll nostro quotidiano ne ha beneficiato: se oggi la nostra vita è facilitata da importanti innovazioni tecnologiche è bene sapere che quella tecnologia non sarebbe stata sviluppabile senza la ricerca spaziale; un esempio su tutti: i nostri computer. Quindi idealmente, “Wonders of The Universe” costituisce un traguardo fondamentale nell’evoluzione tecnica e teorica di questo artista. Partendo da esiti d'incancellabile estrazione simbolica, come la teoria del Big Bang, l'opera di Giorgio Tardonato tende al superamento dei limiti della concretezza realistica per sconfinare, con audacia e sapienza, in libere associazioni di elementi chiave ed insieme scientifici, assumendo così risultati riconducibili alle dirompenti forze che plasmarono il Cosmo. Il suo temperamento, tendenzialmente anticonvenzionale per l’esigenza di armonia e dimensione, trova un naturale veicolo espressivo in queste opere che mettono sotto la lente d’ingrandimento la bellezza del Cosmo e la necessità dell’uomo, quale animale pensante, di capire da dove veniamo. Alessandro Cerioli

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OPERE IN MOSTRA

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GALASSIA SOMBRERO NGC 4594 (M 104) 1986 cm. 100x802,5, tela di cotone, colore a olio, lavorata a pennello e spatola. ŠStudio Tablinum

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Questa caratteristica galassia spirale, circondata da uno spesso anello di polveri, ha un nucleo (bulge) ( molto grande La figura esce dalla tela, per significare che la parte meno luminosa, idealmente la tesa del sombrero, è molto più grande e importante, ma il centro di attenzione è sulla notevole luminosità della zona centrale, che rende tutto più visibile v per l’astronomo. Si trova a 30 milioni di anni luce da noi, è visibile nella costellazione della Vergine.

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31 GREAT NEBULA IN ANDROMEDA 1986 cm. 100x100x2,5, tela di cotone, colore a olio, lavorata a pennello. ŠStudio Tablinum

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Questa galassia spirale è sorella gemella della nostra Via Lattea. La forma, le dimensioni, l’età e tante altre caratteristiche sono simili e ci permettono di fare paragoni con le ipotesi che si possono elaborare sulla galassia in cui siamo immersi. Le distanze sono così grandi che non possiamo nemmeno immaginare di poter vedere la nostra posizione dall’esterno, mentre possiamo usare la galassia di Andromeda come uno specchio. Si trova a 2,5 milioni di anni luce da noi, è visibile nella costellazione di Andromeda.

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IC 5152 1987 cm. 90x70x2,5, tela di cotone, colore acrilico, lavorata a pennello e aerografo ŠStudio Tablinum

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Questa galassia spirale è abbastanza simile alla nostra Via Lattea, ma con una spirale più tonda e chiusa. Il suo colore azzurro rivela l’abbondanza di gas, che favorisce la produzione di nuove stelle. Questa attività e la distanza favoriscono lo studio degli astronomi. Fa parte del Gruppo Locale, a cui apparteniamo anche noi. Si trova a 5,5 milioni di anni luce da noi, è visibile nella costellazione dell’Indiano, nell’emisfero sud.

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ETA CARINAE 1988 cm. 90x90x2,5 tela di cotone, colore a olio lavorato a pennello.

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In una grande nube spaziale si generano stelle seguendo un ciclo vitale, che fa rinascere nuovi mondi dagli elementi, frutto dell'immane esplosione di stelle giunte alla propria fine. La stella Eta, della grande costellazione meridionale della Carena (la nave Argo), sta generando intorno a sé, in preparazione della propria esplosione di Supernova, una stupefacente sorgente di vita nuova (dopo la catastrofe imminente). È una stella ipergigante blu variabile (probabilmente doppia) alla distanza di 8000 anni luce da noi. Essendo così grande e vicina, è un ottimo oggetto di studio per gli astronomi.

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M 51 OF HUNTING DOGS 1988 cm. 100x80x2,5, tela di cotone, colore a olio lavorato a pennello e spatola

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Sono rappresentate due galassie molto vicine a noi. noi L’insieme è detto Galassia Vortice. La più grande e la più piccola hanno creato un ponte di idrogeno, polveri e stelle che le unisce con un effetto di marea. Nella visione telescopica si notano subito i 2 nuclei ravvicinati, molto molto più luminosi della parte a spirale, che contiene molte stelle azzurre giovani. È visibile pochi gradi sotto Alkaid, l’ultima stella nella coda dell’Orsa Maggiore. La distanza da noi è circa 31 milioni di anni luce. Si trova nella costellazione dei Cani Cani da Caccia

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SMALL MAGELLANIC CLOUD 1988 cm. 100x100x2,5, tela di cotone, colore a olio, lavorata a pennello.

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Pubblicato nel Settembre 2014


Questa galassia irregolare è satellite della nostra Via Lattea. La forma è molto irregolare, a causa dell’attrazione della nostra galassia e la possiamo vedere in una posizione quasi trasversale. Si trova abbastanza vicina alla seconda galassia satellite, la Grande nebulosa di Magellano. Entrambe hanno un futuro segnato: saranno attirate dentro la nostra galassia, senza eventi catastrofici. Infatti le distanze fra le stelle sono così grandi, che la possibilità di collisioni è molto piccola. Si trova a 197.000 7.000 anni luce da noi, è visibile a occhio nudo nella costellazione del Tucano, nell’emisfero sud.

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Nebulosa delle Vele 1988 cm. 100x120x2,5, tela di cotone, colore a olio, lavorata a pennello. ŠStudio Tablinum

Pubblicato nel Settembre 2014


Questa bolla di gas, aperta e grande, appare soffice e nel contempo complessa nei suoi veli di gas colorato, con una prevalenza di colore rosso. Una stella supernova è esplosa alla fine della sua vita e semina lo spazio intorno a sé di polveri e gas caldi, che faranno nascere nuove stelle giovani. Il suo nome, dato dallo scopritore, è GUM 16. Si trova nella costellazione delle Vele, una parte della antica costellazione della Nave Argo, ora divisa in: carena, poppa, vele e bussola. L'impressione dinamica di slancio è esaltata dalla figura che esce dalla tela, per cercare la sensazione dell'infinito.

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Comet West 1989 cm. 70x50x2,5, tela di polyestere,, colore acrilico lavorato a pennello e aerografo.

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La cometa del 1976 è stata mutevole e visibile a occhio nudo. Le sue diverse code e i colori ora caldi ora azzurrini sembravano quelli di più comete. L’opera rappresenta uno dei corpi celesti antichi quanto il mondo; alcune ipotesi scientifiche ritengono ritengo le comete portatrici delle prima sostanze utili per la comparsa della vita sulla Terra. È passata ad una distanza di 30 milioni di km da noi.

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VENTO SOLARE SUL POLO

1990 100x80x2,5 – gr. 1900 Tela di cotone, colore acrilico lavorato a pennello e aerografo.

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Pubblicato nel Settembre 2014


Aurora boreale: vento solare che accarezza la terra pericolosamente. Solo ai poli lo scudo magnetico della Terra lascia passare una minima parte. L’atmosfera a 100 Km si illumina, il colore indica se è idrogeno, neon, azoto, to, ossigeno. Nel periodo intorno al solstizio d’inverno la zona buia del circolo polare rende visibile tutto il fenomeno, come un anello luminoso fluttuante. Il solstizio invernale è il 21 dicembre per il Polo Nord. L’opera include un canale tra i ghiacci ghiacci e la terra gelata, tipico della calotta polare Nord.

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Ammasso globulare M56 1994 cm. 100x100x2,5 tela di cotone, colore acrilico lavorato a pennello, contagocce e air brush. ŠStudio Tablinum

Pubblicato nel Settembre 2014


Gli ammassi globulari sono le più antiche associazioni di stelle: anche per questo c'è poco idrogeno libero, per far nascere stelle giovani. Tuttavia le ultime osservazioni telescopiche fanno registrare un’attività più intensa di quanto ci aspettassimo nel passato. L’opera rappresenta uno dei più belli fra questa categoria di corpi celesti. In particolare questa immagine è il risultato di una emozionante osservazione personale, utilizzando un grande telescopio. La tecnica particolare del contagocce è stata usata qui per la prima volta, insieme a pennello e aerografo, per la creazione degli effetti di luce. Il corpo celeste si trova nella costellazione della Lyra, alla distanza di 33000 anni luce.

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Primo grande radio telescopio 2010 cm. 100x80x2,5 tela di cotone, colore acrilico lavorato a pennello, fogli e reti di alluminio e rame, resina crystal.L’opera include un canale tra i ghiacci e la terra gelata, tipico della calotta polare Nord.

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Il radiotelescopio di Parkes oggi

Il primo grande (64 metri di diametro) radio telescopio orientabile è australiano, perché l’emisfero sud è orientato verso la regione centrale della nostra Via Lattea, con un’attività radio molto intensa. Questo strumento nel 1969 trasmise le immagini immagini del primo sbarco sulla Luna, per la sua capacità di ricevere segnali deboli. Sullo sfondo è rappresentata la mappa radio di una stella pulsar.

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Space Telescope 2013 cm. 120x30x4, tela di cotone, colore acrilico lavorato a pennello, fogli e reti di alluminio, acciaio inox e rame, resina crystal

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HST visto dallo Space Shuttle

L’opera è un omaggio ad Hubble Space Telescope (HST): è l’unico telescopio ottico orbitante orbitante intorno alla Terra. Lanciato nel 1990 con lo shuttle Challeger, oggi è ancora in servizio. Sono state necessarie modifiche e sostituzioni di parti ottiche ed elettroniche, con un lavoro nello spazio come mai era stato fatto prima. I risultati scientifici scientific e fotografici sono eccezionali: mai avevamo visto l’universo con una qualità di immagine così alta. Tecnicamente è un telescopio Riflettore Ritchey-Chrétien, Ritchey Chrétien, con un diametro dello spechio di 2,4 mt e una Lunghezza focale di 57,6 mt.

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ISS (Stazione Spaziale Internazionale) (polittico in 4 parti) 2014 parte n.1: cm. 30 x 120 + parte n.2: cm. 30 x 120 + parte n.3: cm. 30 x 120 + parte n.4: cm. 30 x 120. (tot. cm 120 x 120). Spessore cm 4. Peso medio gr. 2425 x 4 (tot. gr. 9700) Tela di lino, colore acrilico lavorato a pennello, alluminio, rame, resina cristal.

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Tra le opere dedicate agli strumenti tecnologici per l’osservazione, la grande Stazione Spaziale è un laboratorio unico per molte scienze. Compie un’orbita intorno alla Terra ogni 1,5 ore circa, è grande quanto un campo da gioco per il calcio o il rugby, è sempre stata abitata da almeno 3 astronauti. L’astronomia è una delle scienze privilegiate, ma si può dire che sono presenti esperimenti di ogni genere, anche medicina, elettronica, chimica, biologia, fisica. Molte nuove possibilità sono date dall’ambiente esterno alla Terra, in micro gravità. Qui si prepareranno le prime missioni umane interplanetarie. È qui rappresentata con l’ultima missione dello Shuttle Atlantis (2011) in fase di attracco.

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ANTENNAE (polittico in 6 parti) 2014 parte n.1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6: cm. 30 x 120 (tot. cm 120 x 180). Spessore cm 4. Peso medio gr. 2425 x 6 (tot. gr. 14500) Tela di lino, colore acrilico lavorato a pennello, resina cristal.

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Questo lavoro appartiene al periodo scientifico e rappresenta il nucleo di uno scontro fra due galassie poste a 60 milioni di anni luce da noi, nella costellazione del Corvo (emisfero sud). Il nome deriva dalla deformazione gravitazionale che hanno i braccii delle due spirali originarie, simili alle antenne di un insetto. Durante il lungo evento (1 miliardo di anni) le stelle delle due galassie NGC 4038 e NGC 4039 non entrano in collisione, invece le loro nubi di gas e polveri innescano frequenti processi di di formazione stellare, soprattutto nella zona centrale, che è quella rappresentata nell’opera. Naturalmente il dipinto è modificato, rispetto alle immagini che giungono a noi, già vecchie di 60 milioni di anni. Libera interpretazione artistica.

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