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Interprofessionalità
il coraggio come educazione
In questo numero
La baby-school “l’erba voglio” Anno X - n. 80 Marzo 2001
INTERPROFESSIONALITÀ Periodico mensile dell’associazione scientifico-culturale CePASA di Spoleto Ce.P.A.S.A. Centro di Psicologia Applicata e Studi sull’Apprendimento Viale Marconi, 148 - 06049 Spoleto (PG) - Casella Postale 134 Tel. e Fax 0743 / 48076 - Cell. 0338 / 8364421 Dal 1975 per la “persona” attraverso una “psicologia integrata” alle altre scienze
Il periodico è inviato gratuitamente ai Soci e a tutti coloro che «sostengono» le iniziative del CePASA e del Piccolo Carro Questo fascicolo è stato chiuso nel mese di Marzo 2001 ed è stato stampato in 3.000 copie Direttore responsabile: Antonino Minio SOCI INCARICATI REFERENTI DELLE SEDI Ce.P.A.S.A. DI SPOLETO: Umbria:
Assisi 06080 - c/o Coop. Sociale Il Piccolo Carro - Zona industriale S. Maria degli Angeli - Tel. 075/8043898
Marche:
S. Ginesio 62026 - Via Vallimestre, 1 - Tel. 0733/656864 (P. Tordelli)
Campania: Casapulla 81020 - Via Brodolini, 19 - Tel. 0823/460860 (G. Di Martino) Avellino 83100 - Via G. Matteotti, 10 - Tel. 0339/8347764 (R. Postiglione) Lazio:
Roma 00199 - Viale Libia, 93 - Tel. 06/86214089 (C. Aurigemma)
Basilicata:
Venosa 85029 - Via Emilia, 3 - Tel. 0972/35622 (M. Dinardo) Matera 75100 - Tel. 0835/335597 (A. Falcone)
Si cercano soci per apertura di nuovi “punti” dell’associazione CEPASA Tel. 0743/48076 - cell. 0338/8364421 Fax 0743/48076 Sito internet:
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La collaborazione è aperta a tutti. Manoscritti, dattiloscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Inserzioni e articoli sono liberi da compensi economici. La responsabilità delle opinioni espresse sugli articoli firmati compete ai singoli autori, dei quali si intende rispettare il libero pensiero e la piena libertà di giudizio. Tutti i diritti sono riservati. È permessa tuttavia la riproduzione di testi senza autorizzazione scritta purché venga citata la fonte ed informata l’associazione PROPRIETARIA CePASA - Viale Marconi, 148 - 06049 SPOLETO. La Legge 675/96 sulla “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali” obbliga ad informare che i Suoi dati sono inseriti nella nostra “mailing list”. Garantiamo che tali dati sono utilizzati esclusivamente per l’invio delle nostre iniziative e sono trattati con la massima riservatezza. È Sua facoltà richiedere la rettifica e la cancellazione degli stessi. ———— Autorizzazione del Tribunale di Spoleto del 13-11-90 al n. 70 Registro Giornali e Periodici Grafica, Composizione e Stampa: Litostampa 3B - Spoleto Copertina di Cristina Aristei - Foto di Paolo Bartoccioni
in consociazione Cooperativa Sociale a r.l. PICCOLO
CARRO
Sede Legale: Via Primo Maggio, 13 - Bastia Umbra (PG) Sede Amministrativa: Via Zona Industriale - Santa Maria degli Angeli - Assisi (PG) Tel. / Fax 075/8043898 Comunità per Minori - L’isola che non c’è Via dell’areoporto, 26 - Ripa (PG)
sito Internet: www.piccolocarro.it
Babyparking - L’erba voglio Via Mecatti, 19 - S. Maria degli Angeli - Assisi (PG)
e-mail: segreteria@piccolocarro.it
UN NIDO PER VOLARE di Cristina Aristei (psicologa – Bastia) e di Pietro Salerno (psicologo – Assisi)
“Se ci sono una mamma e un papà impegnati nel lavoro, se la casa è grande e spesso è vuota.... allora ci dovrà pur essere un posto dove si raccontano storie, dove ci si può arrampicare, correre, giocare e imparare, dove i genitori possono condividere una parte dei loro compiti, dove il bambino trova il suo rifugio e tutto ciò che gli serve per crescere... insomma, ci deve pur essere un nido per volare”.
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La Baby-School. Alla base del servizio c’è la volontà di proporsi in un modo nuovo, applicando, nella concezione di fondo, tutte quelle novità apprese con l’esperienza ed il duro lavoro. I laboratori, gli studi di creatività, manualità e di esperienze applicate sono degli elementi su cui far crescere il bambino, nel tentativo di soddisfare ogni sua curiosità, permettergli di esprimersi liberamente e di comprendere le regole dell’ecosistema che lo circonda. Il contesto dei locali, arredati a misura, favoriscono l’adattamento e l’integrazione, eliminando ogni possibile trauma e rendendo facile l’inserimento. Il servizio offerto dalla Baby-School “L’ErbaVoglio” è rivolto ai bambini da 0 - 3 anni; da 3 - 6 anni; e da 6 a 11 anni. Differenziando la tipologia di intervento a seconda delle diverse fasce di età, la BabySchool, un tempo Baby-Parking, offre ai piccoli utenti, unitamente alle flessibilità di orario e di opportunità tipiche, una vasta tipologia di prestazioni: sostegno psicologico, programmi didattici, pet-therapy, musica, lingua inglese, sostegno compiti, attività teatrali e di psicoanimazione in genere… E’ attivo un servizio di Pronto Baby, assistenza psicologica telefonica per i genitori. Il servizio, ususfruibile 24h su 24h, (tel.075/8043898) consiste in una consulenza gratuita per la durata media di 20 minuti. L’orario previsto, dalle 7.30 alle 19.30, riguarda tutti i giorni dal Lunedì al Sabato. E’ possibile anche l’assistenza domiciliare e l’organizzazione di feste di compleanno.
Andrea Bartocci, anni 2
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I più piccoli: bambini da 0 a 3 anni
Agnese Salerno, anni 6
LA STORIA DI PINOCCHIO “C’era una volta... Mastro Geppetto, un vecchio falegname che voleva costruirsi un burattino di legno. Mentre lo intagliava però udì una vocina: “Ahi! Mi fai male!” con grande meraviglia di Geppetto, il pezzo di legno era animato! Fu così che il falegname si ritrovò un burattino vivo e, dato che non aveva figli, pensò di adottarlo dandogli il nome di Pinocchio”... “Ma, tornando a casa, incontrò il Gatto e la Volpe che lo convinsero a”... ”Poi Pinocchio incontrò una Fata Turchina, che gli consigliò di comportarsi bene e dire sempre la verità”... “Nella pancia della balena Pinocchio ritrovò Geppetto, che non aveva mai smesso di cercarlo. Decisero di fuggire e Pinocchio salvò il padre che non sapeva nuotare”. In questo progetto, la realtà dell’entrata in una struttura diversa dalla famiglia va letta secondo l’ottica sistemica perchè è l’unica che rende più partecipi i genitori proprio nel primo momento sociale del loro figlio. Dentro tale prospettiva, il nido di infanzia diventa un’esperienza che arricchisce il bambino e i genitori, integra le de-formazioni dello sviluppo, si interconnette negli interventi di lavoro educativo di rete, sta all’interno del coordinamento delle risorse informali della comunità, coinvolge tutti i soggetti e, di conseguenza, ha una serie di positive ricadute nel sociale. Infatti, tutti i bambini si nutrono, si muovono, amano, ridono, giocano, raccontano, disegnano, apprendono, ascoltano, immaginano, sognano, sperimentano, costruiscono teorie... Questi e altri bisogni sono privilegiati.
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Lo scopo generale del nido all’interno della nostra Baby-School è quello di garantire l’armonico sviluppo del bambino in un contesto con i dovuti requisiti tecnici, edilizi ed organizzativi, in modo tale che si possa privilegiare il momento educativo-formativo e il processo di socializzazione coinvolgente le famiglie e la comunità locale. Tutte le attività, pertanto, mireranno complessivamente sulla formazione della personalità del bambino nelle varie articolazioni (cognitiva, affettiva, sociale), sull’adeguata prevenzione sanitaria e psicopedagogica e sul reale rapporto di collaborazione con le famiglie.
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I medi: da 3 a 6 anni BIANCANEVE E I SETTE NANI
Chiara Salerno, anni 8
Biancaneve aveva i capelli neri come l’ebano, le labbra rosse come il sangue e la pelle chiara come la neve. Era così bella che la matrigna, la seconda moglie del re suo padre, non poteva proprio soffrirla... “Portala nel bosco ed uccidila!” Ordinò un giorno la crudele regina a uno dei cacciatori di corte. Ma il cacciatore proprio non poteva obbedire e, nel bosco, supplicò Biancaneve di scappare… Che disperazione per la principessa! Che cosa poteva fare ?… Si era smarrita nella foresta quando, all’improvviso, vide una piccola, buffa casa. Vi abitavano sette piccoli ed industriosi nani. Decisero gentilmente di ospitare Biancaneve, offrendole amicizia e protezione. Biancaneve si sentì al sicuro... Quando i nani tornarono, furono colti dalla disperazione... “No, Biancaneve non può essere morta!” Singhiozzavano. Non è possibile! E non si decidevano a seppellirla e non smettevano di guardarla. La circondarono di mille attenzioni, come da viva, sino a quando... Un giovane principe si fermò nella radura in cui giaceva Biancaneve. Abbagliato dalla sua bellezza, volle darle un bacio. E, meraviglia! La principessa aprì gli occhi. L’amore del principe aveva sconfitto la cattiveria della regina! I piccoli ospiti giungono da noi ritrovando quel sapore magico che li ha cresciuti quando piccolissimi si lasciavano cullare dai colori, odori, luci e amorevoli braccia delle educatrici (da noi chiamati baby-joker).
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I grandi: da 6 a 11 anni
IL GATTO CON GLI STIVALI
Chiara Salerno, anni 8
C’era una volta un vecchio mugnaio che, morendo, lasciò il mulino al maggiore dei tre figli, un asino al secondo e un gatto al terzo. Quest’ultimo, deluso, si lamentava di una tanto misera eredità. Ma il gatto, che sapeva parlare, lo rassicurò dicendogli: “Padrone, procuratemi un sacco, un paio di stivali e un cappello piumato: vedrete che io farò la vostra fortuna!” Il giovane si lasciò convincere e lo accontentò, pensando che comunque non aveva niente da perdere. Con il sacco sulla spalla, lo strano gatto parlante corse via... I contadini impauriti obbedirono al Gatto e così, ogni volta che il re si fermava, gli dicevano: “Maestà, tutte le terre che vedete appartengono al Marchese di Spigadorata!”... Intanto il Gatto correva al castello di un terribile orco, che era il vero proprietario delle terre. Qui il coraggioso Gatto lo sfidò a mostrargli i suoi poteri magici... L’orco, fiero di mostrare la sua abilità, accettò la sfida e si trasformò in un topolino. Così il Gatto in un baleno gli balzò addosso e lo divorò in un sol boccone... Scomparso finalmente l’orco, il Gatto ed il suo padrone diventarono i proprietari del castello. Il re, soddisfatto, concesse al giovane la mano della principessa... I due giovani si sposarono e il Gatto rimase nel castello dei suoi padroni, come prezioso consigliere. In cambio, ricevette molti onori e il pesce fresco non gli mancò mai!
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I compiti, la musica, lo sport..... E poi questi bimbi già grandi sono soli con le chiavi di casa in mano e la responsabilità di fare bene tutto. Ma quando approdano al “Paese dei Balocchi” della Baby-School trovano le calorose premure di una nonna, una guida sicura per i compiti, tante attività stimolanti e qualcuno disposto a difenderli da probabili “orchi” che si dovessero imbattere sulla loro strada, magari, chissà, proprio mentre tranquilli vanno a fare gli allenamenti con il servizio di Baby-Taxi.
Nei vari livelli, di certo con modalità diverse, gli obiettivi sono comuni..... • • • • •
Favorire la crescita del bambino, Assecondare lo sviluppo delle competenze (capacità + abilità) infantili, Stimolare la maturazione dell’identità della persona, Incrementare la conquista dell’autonomia, Fornire gli strumenti per esprimersi e per potenziare le capacità cognitive e affettive.
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SCENARI DI RIFERIMENTO
Ambiente: Ci sono tante occasioni di sviluppo lungo le stagioni della vita, ma in nessun ambiente assume l’importanza che ha immediatamente dopo la nascita e nei primi anni di vita. Un nido senza la cura dell’ambiente nell’arredamento degli spazi non è un luogo di educazione. Tutto l’ambiente va curato affinchè il bambino si senta attratto e non respinto dal mondo in cui è entrato. Il suo occhio è una macchina fotografica che “imprime” l’ambiente e la mente “assorbe” tutto ciò che incontra nell’ambiente. Pertanto, ambiente è ogni piccola cosa percepita dal bambino. Quindi, va pensato, creato, organizzato. Pestalozzi diceva che il volto della madre è il primo cielo del bambino: è piccolo, è vivo, ma fa cogliere tutti i minimi particolari, dà il senso di protezione.... Maria Montessori sosteneva che ambiente e cervello sono in stretto rapporto tra loro in quanto pilotano la formazione dell’essere umano facendo venir fuori tutte le potenzialità individuali. Rita Levi Montalcini ha affermato che il fattore di crescita dei nostri neuroni dipende da ciò che essi assorbono dall’ambiente. In realtà, tutto ciò che è a portata di mano e che si può controllare diventa un”ordine interiore”, una bussola che non fa smarrire.
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Bambino: Il bambino non ama e non guarda le cose come le amiamo e guardiamo noi. Egli costruisce se stesso, ma secondo i principi delle sue leggi d’apprendimento. L’adulto offre solo occasioni, stimoli, opportunità... Il bambino se li adatta seguendo logiche che non conosciamo. Noi offriamo le stoffe, lui si adatta il vestito. Il bambino è quello che è e non come gli adulti immaginano che potrebbe o dovrebbe essere. Sopratutto è un essere umano completo che ha il diritto di svilupparsi lungo tutte le sue dimensioni. Egli, già dalla nascita è avido di imparare e ha un cervello perfettamente adeguato a questo scopo. Lo dimostra il fatto che in meno di due anni riesca a parlare da sè senza insegnanti che programmano: c’è in lui una vera autentica autonomia mentale. Egli impara a strutturare, agendo in piena libertà. Lasciato libero nelle sue attività, trova nell’ambiente qualcosa di organizzato e allora imparerà ad adattarsi e accetterà le “regole della realtà”.
Christopher Tomassini, anni 2,5
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Operatore dell’educazione (baby-joker): L’educatore non deve insegnare ma osservare. Di conseguenza, il suo primo problema è di assicurare al bambino un ambiente che gli permetta di sviluppare le funzioni assegnate dalla natura. Non è solo operatore ma diventa personale qualificato e idoneo a garantire l’assistenza sanitaria e psicopedagogica del bambino. I titoli richiesti, infatti, sono di varia tipologia: vigilatrice di infanzia, puericultrice, assistente di infanzia, infermiere pediatrica, diploma magistrale, assistente sociale, laurea in scienze dell’educazione, laurea in psicologia…
Prevenzione: L’attività educativa e sanitaria della Baby-School ha carattere eminentemente preventivo. Il bambino viene seguito con attenzione nella fase dinamica del suo sviluppo fisico e psichico. Inoltre, il quotidiano contatto con i genitori consentirà un efficace rete di sostegno educativo intorno al bambino. Il Pronto-Baby è comunque a disposizione 24 ore su 24 ed il suo servizio culmina negli incontri mensili volti alla conoscenza e all’approfondimento delle tematiche legate all’età evolutiva.
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ATTIVITA’ PER ESPRIMERSI E ANGOLI AUTOEDUCATIVI: Ogni attività educativa (espressiva, costruttiva, manipolatoria, grafico-pittorica, musicale, psicomotoria...) della Baby-School si esprime in forma ludica (comunque, per la sicurezza del bambino vanno eliminati gli oggetti scheggiati, appuntiti, metallici, molto piccoli facili ad essere ingoiati....)
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Creatività pittorica: In un angolo attrezzato (tempere, pennarelli, pastelli, matite...) vengono incoraggiate ogni forma di arteterapia e ogni possibile esperienza per sostenere il bambino nelle costruzioni originali che sono alla base dei processi di sviluppo della sua creatività presente e futura. Chi si occupa di disegno come strumento educativo, sa che la costruzione delle forme grafiche infantili non è lineare (scribilli, scarabocchi...). Picasso una volta disse che chi crea una cosa è costretto a farla brutta. Apollinaire commentando i primi disegni dei pittori “cubisti” diceva che essi stavano sviluppando in se stessi la rinascita della pittura universale, intendendo con questo sottolineare l’aspetto costruttivo della decostruzione delle immagini. Infatti, il bambino non nasce “genio” ma si comporta come un genio raggiungendo uno stadio dietro l’altro, dove le forme precedenti acquisite vengono scomposte per consentire l’integrazione di nuovi elementi. Agendo così, ogni bambino cresce in capacità e sviluppa certe abilità. Le sue immagini prive di proporzioni non sono segni di disorganizzazione spaziale. Non traccia segni per il piacere di rendere visibili le conseguenze dei movimenti del suo braccio e della sua mano, ma comunica un’esperienza che sta vivendo (per rendersi conto di ciò è sufficiente chiedere che cosa ha prodotto). Egli ha le sue modalità per esprimere cambiamenti ed evoluzioni. Disegnando o scarabocchiando, ogni bambino fa una cosa seria: ci sta facendo vedere il suo modo di percepire la realtà ; ci sta esprimendo i suoi orizzonti culturali. Ciò che disegna è il risultato delle sue innumerevoli operazioni mentali. Egli, come l’adulto, sta tentando di penetrare in modo originale nelle leggi della natura. Picasso diceva: ”Io dipingo le forme come le penso e non come le vedo”.
Agnese Salerno, anni 6 - La piscina
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Operosità naturale Nell’angolo del materiale di sviluppo psicomotorio il bambino viene educato al movimento inteso come una fondamentale modalità espressiva della personalità. “Chi è servito invece di essere aiutato, è leso nella sua indipendenza”. La motricità, infatti, è strettamente collegata con l’intelligenza, l’affettività, la volontà, la socializzazione… Attraverso tale attività il bambino apprende il controllo emotivo, aumenta la sicurezza personale, la padronanza di sè e il rapporto gratificante con l’ambiente. Il risveglio motorio diventa linguaggio del corpo ed espressione piena della persona. In tale processo lo schema corporeo, la dominanza laterale, la coordinazione oculomanuale, lo stile motorio, la motricità intenzionale, la respirazione, l’esplorazione, l’autodisciplina, l’identità personale... e altre funzioni vengono educate attraverso il libero uso di una serie di materiali da gioco: origami, ritagli di stoffe, nastri costruzioni, torre, scale, sbarre, cassette, birilli, piastrelle, palle, cerchi, anelli, bastoncini, cordicelle, ruote, incastri, cilindri, scatole di vario formato, utensili di fortuna, attrezzi di varia superficie e grado di durezza. Oltre a ciò vengono privilegiati gli esercizi di vita pratica con l’affidamento di mansioni pratiche, la cura dell’abbigliamento...
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Ludoterapia: Nelle attività ludiche viene privilegiata l’acquisizione della sicurezza del soggetto evitando di far percepire un’immagine cattiva di sé o di ritenere una parte di sè non accettabile. Nel gioco prevalentemente viene lasciata libertà di scelta e libertà di azione poichè il bambino non fa attività senza scopo. Sono inoltre favorite le scoperte naturalistiche, l’osservazione di oggetti presenti nell’ambiente, la manipolazione di sabbia, acqua, giocattoli, collage, costruzioni con pezzi di legno di diversa forma, modellaggio con plastilina... dialoghi, interazioni verbali, acquisizione di parole e concetti, scioglilingua...mimica, giochi educativi, giochi di imitazione, giochi di gruppo, giochi linguistici, giochi intellettivi, giochi senso-percettivi, visivi, uditivi, gustativi, olfattivi, tattili....
Cromoterapia In un’apposita stanza è possibile immergersi e lasciarsi fasciare da una vasta gamma di colori. In realtà tutti noi viviamo immersi nel flusso vitale dei colori ; se il colore si ritraesse dal mondo tutto ci apparirebbe spento, quasi indistinguibile; pertanto i vari colori saranno usati pedagogicamente, in quanto hanno la prerogativa di esercitare una certa influenza sulla vita psichica, evocano emozioni e sentimenti...(cfr. C. Widman - Il simbolismo dei colori - MaGi 2000).
Musicoterapia Nell’angolo della musica attrezzato (pianola, registratore, giradischi, strumenti musicali...) ogni bambino può esprimersi con suoni e rumori. L’educazione musicale, nei suoi vari metodi (auditivo, partecipativo) contribuisce a formare la personalità globale offrendo nuove possibilità di ascolto e di comunicazione per provare o manifestare sensazioni ed emozioni attraverso la preferenza dei diversi generi musicali (ritmica, danza, canto, melodia...).
Prealfabetizzabilità: Infine, il bambino viene sensibilizzato al mondo della cultura lasciando che di tanto in tanto inciampi in qualche angolo fornito di libri cartonati, giornaletti, fumetti, alfabetiere....
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Pet-therapy Da sempre gli animali sono degli insostituibili amici e giocosi compagni di giochi per i bambini. La Pet-therapy, (meglio definita come pet assisted therapy ovvero terapia coadiuvata dagli animali da compagnia), diviene con soggetti così giovani un significativo strumento educativo e di sensibilizzazione all’altro fuori dal se.
GENESI DELLA BABY-SCHOOL L’ERBAVOGLIO La Baby-School “l’erbavoglio” nasce l’8 maggio del 1996 come Baby-Parking. L’idea, presa in prestito da esperienze ben riuscite nel nord Italia come Milano e Bologna ma già sperimentate anche a Londra, è stata sviluppata perchè non si limitasse ad essere un parcheggio di bambini ma divenisse un concreto spazio educativo affinchè potessero trovare assistenza e possibilità di crescita tutti quei bambini i cui genitori sono impegnati in attività lavorative. Niente più merende a casa dei nonni nè zii disponibili, i bambini possono avere uno spazio privilegiato, consono, aperto alle più svariate richieste e per questo è nato l’ErbaVoglio. Questa esperienza, partita da Via Verdi a S. Maria degli Angeli - Assisi, ha proseguito il suo cammino in Via Mecatti, n.19 (sempre a S. Maria degli Angeli- Assisi), in cui ancora è sita.
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Le numerose richieste ci hanno indotto ad una sempre maggiore professionalità e disponibilità di intenti fino all’ultima metamorfosi che ha visto la trasformazione in Baby-School per le numerose attività proposte rivolte ad una variegata fascia di età. La Baby-School va letta come una delle numerose attività svolte dalla Coop. Sociale a r.l. Piccolo Carro a favore dei minori.
Il Piccolo Carro, cooperativa ad inserimento sociale senza scopo di lucro, nasce ad Assisi il 18 gennaio 1996, da un’esperienza testata in diverse strutture del territorio nazionale.
• Il fine: quello di realizzare una realtà capace di soccorrere ed assistere le devianze minorili. • La traccia: ripercorrere l’ideologia del francescanesimo eviscerando la praticità dell’intervento per un risultato immediato. • La novità:assistere i minori da zero a diciotto anni, se pur in ambiti differenti, ma con possibilità di contatto, per uniformare il concetto d’adolescenza e far rivivere l’esperienza della famiglia.
La difficoltà di rendere attivo un progetto è indubbiamente cosa nota a tutti. Ma, spesso, ciò che non è ben calcolato, sono i disturbi provocati da resistenze sociali e politiche. Cinostante, abbiamo trovato forza nelle parole dello statuto: “...La Cooperativa si propone di assistere i nuovi poveri ed i nuovi emarginati...” ed ancora “...essere di riferimento come la Stella Polare, simbolo della Cooperativa, per ritrovare la strada, come i naviganti di un tempo”. Alla luce di tutto questo, l’ideale è indubbiamente forte, considerato il fatto che parliamo di una Società “edificata” sulle ceneri di antichi concetti francescani. E’ proprio questo il problema. L’aiuto, quando viene offerto spontaneamente e in modo gratuito, sembra perdere del suo significato radicale. Francesco, il Santo di Assisi, ai quali tanti scrittori, registi e semplici uomini si sono spesso ispirati, ha vissuto la sua umile vita condividendo ogni attimo della sofferenza del fratello povero e malato. Ma come è possibile condividere quando, alla base, il contesto sociale o puramente “materiale” è così distante. L’idea di costituirci per proporre una realtà alla fine scontata, perchè propria dell’uomo, quella della condivisione appunto, sembrava assurda. Eppure intorno a noi le carenze sociali di assistenza erano palesi. Tutto ruotava intorno a convenzioni, finanziamenti, contributi e l’unico motore per spingere avanti il progetto dell’assistenza era il denaro. Non è stato più difficile di quanto si possa credere. Quando l’uomo ha il coraggio di leggere attraverso il buio dei meandri della sua anima, può scegliere effettivamente se proporsi in maniera nuova, come vuole il suo cuore, o ripercorrere strade battute e sicure, ma sterili.
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IL NOSTRO LAVORO Oggi la Cooperativa conta più di 50 Soci impegnati quotidianamente nel supporto ai minori. Le strade sono diverse: Baby-School, (oggetto di questo numero di Interprofessionalità) La Comunità, presente in due sedi distaccate, può ospitare fino a 20 minori misti. Opera su di un territorio vasto che copre le esigenze di tutto il contesto nazionale. Dai Tribunali, dalle Unità Sanitarie Locali, dai Comuni, pervengono richieste insistenti di inserimenti, spesso, al limite dell’accoglienza. Non è retorica il voler ripetere una frase consueta. “Nella vostra Comunità, forse, ha la possibilità di farcela”. E’ una grande responsabilità quella di credere di “poter fare”. Le armi a nostra disposizione sono semplici e scontate. Il minore inserito, infatti, subisce un fascino nuovo al solo sentire il nome della struttura che lo ospiterà: “L’Isola che non c’è”. Quanta poesia e quanti ricordi in ognuno di noi. Le favole, a volte, ci fanno rivivere esperienze dimenticate e ci proiettano in un mondo al quale non siamo più abituati. L’accoglienza, allora, diventa “magica”. Il carcere, il riformatorio, l’ospedale, sono ricordi lontani già dopo il primo giorno e l’invito a “volare” viene immediatamente recepito. Non è semplice per un bambino a rischio di emarginazione per colpe commesse nella maggior parte dei casi da chi, è il caso dei genitori, aveva l’obbligo di curarlo ed assisterlo, accettare di vivere in un contesto collegiale, seppur affascinante. L’accoglienza allora, diviene un momento fondamentale: il primo passo verso una strategia d’intervento che, passando da una realizzazione scenografica d’effetto, atterra poi in vissuti estremamente complessi. (vedi Interprofessionalità n.63 e n.79) L’assistenza domiciliare a bambini in particolare situazione di disagio e infermità temporanea o permanente. Tale servizio è affidato dai Servizi territoriali di appartenenza o direttamente dalle famiglie. Vi operano 10 Soci tra volontari e lavoratori con mansioni di assistenza di prima infanzia e in possesso di requisiti idonei per far fronte a qualunque emergenza dovesse verificarsi. L’assistenza infermieristica prevede l’affiancamento di un operatore alla famiglia colpita da grave malattia del proprio figlio. In questo caso, dopo aver concordato i termini dell’assistenza, il Socio si pone a completo servizio prestando la sua opera non soltanto da un punto di vista pratico, ma contribuendo al pieno recupero psico-fisico del malato garantendo il prosieguo del rapporto anche al suo rientro a casa. Attualmente la Cooperativa è impegnata nell’assistenza di alcuni minori affetti da leucemia e ospitati presso il Centro Daniele Chianelli dell’Ospedale Silvestrini i Perugia. I termini di un’assistenza, domiciliare o infermieristica che sia, sono sempre estremamente delicati. Il trauma, infatti, provocato dalla malattia in essere turba la famiglia e, dove in gra-
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do di intendere, anche il minore colpito. L’intervento allora deve essere guidato da un’équipe preposta che, dopo aver analizzato il caso, propone il programma assegnando una persona prescelta. Il filo conduttore di questi interventi, al 90% espressi con lavoro volontario, è indubbiamente “la determinazione” nella speranza che un’assistenza ben guidata possa, almeno lo crediamo, risolvere quei casi che al contrario, lasciati a loro stessi, rischirebbero di franare con conseguenze irreparabili. Pronto soccorso psicologico, attivo 24 ore su 24 in collaborazione con il Ce.P.A.S.A. di Spoleto. Consulenze psicologiche attraverso un’èquipe terapeutica in grado di fornire, in collaborazione con “La Casa di Pietro s.r.l.” anche interventi naturopatici, fitoterapici...
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LA FORMAZIONE DEL BABY-JOKER: l’educatore creatore di giocosità
In molti problemi e disarmonie evolutive, quasi sempre c’è l’espressione di più fattori confluenti che diventano attivi e visibili nelle manifestazioni comportamentali. Affinchè tutto venga gestito con la migliore professionalità, sia a livello preventivo che terapeutico, gli operatori sono sostenuti da un aggiornamento permanente tramite 1. Incontri di programmazione degli educatori (ogni lunedì pomeriggio), 2. Corso formativo di 100 ore, durante l’anno, ogni martedì sera, per approfondire diverse tematiche:
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Obiettivi: favorire la crescita psicofisica del bambino (0 - 6 anni) incentivare i processi di socializzazione infantile, promuovere attività creative contro l’isolamento e la solitudine infantile, acquisire abilità psicosociali finalizzate alla conduzione di comunità infantili, facilitare la serenità del diritto dei genitori al lavoro e all’uso del tempo libero, restituire dignità professionale agli operatori, insegnare la maturità collaborativa.
Contenuti generali: • Area psicologica e sociologica: I problemi della crescita e dello sviluppo del bambino, identità e ruolo degli operatori del baby-parking. • Area pedagogica e metodologica: elementi di programmazione e valutazione, maturità collaborativa nella gestione di un progetto. • Area dell’animazione: giochi formativi finalizzati a far acquisire le abilità professionali.
Ed inoltre: • Area giuridico-sociale: normativa del nido, leggi regionali, pubblica amministrazione, diritto costituzionale... • Area igienico-sanitaria: legislazione sanitaria, educazione e prevenzione, tutela della salute, igiene della scuola, nutrizione dietologia, alimentazione, cura del neonato e del bambino... • Area neuro-pediatrica: accrescimento e sviluppo, sviluppo auxologico, sviluppo osseo, sviluppo dentale, sviluppo sensoriale, controllo sfinterico, malattie infettive, vaccinazioni, urgenze pediatriche, pronto soccorso, infortuni, disordini comportamentali...
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• Area psico-pedagogica: sviluppo percettivo, sviluppo motorio, sviluppo linguistico, sviluppo intellettivo, sviluppo affettivo, sviluppo sociale, sviluppo morale, sviluppo sessuale, la carenza di cure genitoriali, attaccamento e separazione, il rapporto adulto-bambino.... • Area didattico-educativa: metodologia della progettazione e programmazione, analisi della situazione iniziale, osservazione, definizione degli obiettivi, unità didattiche, verifica e valutazione, accoglienza, funzione del gioco, attività di gruppo, attività espressive, attività formative, attività ricreative....
AL DI LA’ DELLE FIABE: attività di formazione per noi adulti
Nelle giovani generazioni l’immagine della famiglia rimanda al senso e al ruolo che essa possa avere nella società attuale. tale domanda di senso evidenzia la necessità di recuperare la famiglia come istituzione fondata sull’amore e sulla reciprocità. Per avvalorarla ed affermarne il valore va coinvolta in prima persona nei processi educativi paralleli. Quindi, per evitare la nascita di disagi e per favorire la costruzione ottimale dell’identità del bambino è necessario che all’interno della famiglia ci sia una buona tonalità affettiva e una valida comunicazione affinchè il figlio impari a riconoscere i suoi bisogni e i suoi sentimenti traendone benefico effetto per le sue interazioni sociali. A tal fine vengono organizzati servizi e seminari per educare gli adulti alla genitorialità e sopratutto per offrire assistenza psicologica e pedagogica: 1. parent training per genitori e familiari - (seminari tematici in sede a cadenza mensile), 2. servizio di consulenza pedagogica e di pronto soccorso psicologico per i genitori Pronto-Baby (colloqui in sede, o consulti telefonici di almeno 20 minuti) Fondamentalmente si tratta di una proposta informativa e formativa per quei genitori che intendono seguire lo sviluppo e la crescita dei propri figli. Secondariamente, dove il contesto lo richieda, può diventare un’0esperienza di ricucitura a maglia elastica degli strappi affettivo-relazionali, un intervento paragonabile al restauro di un’opera d’arte che riassembla la figura interpolando materiali integrativi distinguibili da quelli originari residuati. Non vuole essere una mascheratura che falsifica la situazione sovrapponendo strati correttivi intesi ad esibire un’integrità originaria di fatto inesistente, bensì si intende riarmonizzare ogni frammento dell’opera originaria nel rispetto di ciò che il tempo ha prodotto. Non si può eccedere nel desiderio di ripristinare un’unità perduta. Del resto, in educazione non conviene neppure agire singolarmente sul bambino, in quanto amplificherebbe il danno: l’isolamento agisce dividendo.
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Per l’anno in corso, su indicazioni dei genitori, i cui figli attualmente frequentano la Baby-School è previsto il seguente calendario di incontri mensili, gratuiti, volti alla conoscenza e all’approfondimento delle tematiche legate all’età evolutiva. Tali incontri sono aperti a quanti interessati alle tematiche trattate Sede: Baby-School “L’ErbaVoglio” - Via Mecatti, 19 - S.Maria degli Angeli - Assisi – tel.075/8043573 o 075/8043898. 9 Marzo 2001
ore 20,45
La Pedofilia
“Il Lupo cattivo” La storia di Cappuccetto Rosso
6 Aprile 2001
ore 20,45
L’Ascolto
“C’era una volta...” Alice nel Paese delle Meraviglie
4 Maggio 2001
ore 20,45
Essere genitori
“Pinocchio... Non era solo un pezzo di legno
8 Giugno 2001
ore 20,45
Comportamenti a rischio “Peter Pan... Non voleva proprio crescere
5 Ottobre 2001
ore 20,45
La gestione dei conflitti “Mamma Capra e i sette capretti”... Non aprite a nessuno
9 Novembre 2001
ore 20,45
La sessualità raccontata ”La bella addormentata nel bosco”... E, con il fuso, ella si punse
LO STAFF della baby-school Equipe psicopedagogica Cristina ARISTEI (Psicologa, esperta in psicoeducazione) Antonino MINIO (Psicologo psicoterapeuta, Università di Perugia) Pietro SALERNO (Psicologo, formatore, esperto in problematiche sociopedagogiche) Baby - Joker Sig.ra Adriana CESARIO Dott.ssa Roberta DI FELICE Dott.ssa Cristina LOCCHI Dott.ssa Michela PANNILUNGHI Sig.ra Ilenia TOSTI Sig.ra Barbara ZAMBOTTO Dott. Andrea SPALLACCINI
Diploma Magistrale, educatrice professionale Pedagogista Esperta in Psicoanimazione Pedagogista Diploma Magistrale, educatrice professionale Diploma Magistrale, educatrice professionale Animatrice
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ALTRI SERVIZI offerti ORARIO CONTINUATO, con servizio di mensa dalle 7,30 alle 19,30 dal Lunedì al Sabato FREQUENZA SOLO MATTINA con o senza servizio mensa orario flessibile dalle 7,30 alle 13,30 FREQUENZA SOLO POMERIGGIO, dalle 13,30 alle 19,30 SERVIZIO DI BABY-PARKING: il bambino può rimanere solo un’ora e anche solo un giorno e comunque nelle modalità meglio gradite dal genitore ASSISTENZA DOMICILIARE,qualora un bambino dovesse restare in famiglia per malattia, un educatore gli farà visita ai fini di non interrompere il clima di continuità asilo-famiglia. SOSTEGNO COMPITI:da 6 a 11 anni ogni pomeriggio, compreso il sabato, dalle 13,30 alle 19,30 PRONTO BABY: Pronto soccorso psicologico per genitori. La consulenza è gratuita, dura in media 20 minuti ed è offerta dall’équipe psicologica della Cooperativa. Telefono:075/8043898 dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30. BABY TAXI: su richiesta si possono effettuare i trasporti di bambini alle diverse destinazioni sportive, didattiche etc., pomeridiane LUDOTECA, rivolto alle diverse fasce di età con varie attività laboratoriali ed esperenziali quali laboratorio di musica, pittura, creta, cucina, teatro, psicoanimazione, cartapesta, lingua (italiano, inglese e francese), botanica, etc. PET-THERAPY, la conoscenza e l’esperienza diretta di animali sia in loco che all’esterno. ORGANIZZAZIONE DI FESTE DI COMPLEANNO, in loco, con animazione ed eventuale ambientazione. SPAZIO GIOCHI ESTERNO, attrezzato di Piscina con scivolo per il periodo estivo INCONTRI FORMATIVI CON E PER I GENITORI CAMPUS ESTIVI: per bambini da 3 a 6 anni e da 6 a 11 anni con: • Escursioni alla conoscenza del territorio, • Piscina, • Acquaparty, • Caccia al Tesoro, • Compiti delle vacanze, • Laboratori. Per informazioni rivolgersi alla Baby-School: telefono 075/8043573 Inoltre potete visitare il nostro sito Internet www.piccolocarro.it
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ALL’ORIGINE DEL SUO FUTURO IL BAMBINO IMPARA CIO’ CHE VIVE
Se vive nel rimprovero diverrà un intransigente Se vive nell’ostilità diverrà un aggressivo Se vive nella derisione diverrà un timido Se vive nel rifiuto diverrà uno sfiduciato Se vive nella serenità diverrà più equilibrato Se vive nell’incoraggiamento diverrà più intraprendente Se vive nell’apprezzamento diverrà più comprensivo Se vive nella lealtà diverrà più giusto Se vive nella chiarezza diverrà più fiducioso Se vive nella stima diverrà più sicuro di sè Se vive nell’amicizia diverrà più amico per il suo mondo
(Associazione interdisciplinare per lo studio e la prevenzione dell’infanzia)
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LA CULTURA DELL’INCONTRO
di Valeria Gerardi (Sociologa – Galatina di Lecce)
Nei bambini la cultura dell’incontro ha nella ludoteca uno spazio privilegiato. Qui si può attuare una comunicazione tra l’adulto visto come punto di riferimento e la comunità di bambini: l’adulto è il mittente e la comunità di bambini i destinatari di questa comunicazione. Quindi, per fare educazione occorre utilizzare uno stesso codice, proporsi in maniera semplice perché da parte dei bambini ci sia fin da principio accettazione, interesse, coinvolgimento e non si presenti mai difformità di senso e ambiguità. (a volte un sorriso che è espressione di affetto può essere anche un messaggio di sfida o una beffa). In questo modo il contesto acquisterà un valore fondamentale perché si realizzerà una cornice relazionale che sarà fonte di ogni rapporto. Attraverso il gioco insegniamo ai bambini la gestione dello spazio e del tempo. Evitiamo che qualcuno eserciti un vero e proprio territorialismo, vale a dire una porzione di ambiente difeso da incursioni e rivendicato anche con spinte e gomitate. Facciamo in modo che tra i bambini si stabiliscano dei legami forti, che si scambino il materiale di gioco sempre più frequentemente e spontaneamente e che percepiscano il tempo come piacere di svolgere un’attività in gruppo, come soddisfazione di vedere riconosciuti i propri meriti dopo una prova... Un sistema così aperto non può che condurre alla attivazione di una autoregolazione che tenda a conferirgli un certo livello di stabilità. E questo sistema relazionale e comunicativo saremo proprio noi a costituirlo dando ai bambini la possibilità di comunicare attraverso il loro comportamento. La comunicazione non è solo scambio verbale, è anche attività o sosta, parole e silenzio, modo di vestirsi, mimica, gestualità, prossemica (ad es. le distanze che mantengono i maschi dalle femmine nei vari contesti della vita quotidiana). I bambini capiranno che in queste relazioni a loro sarà imposto un comportamento di rispetto verso i compagni senza leaders né gregari, senza disaccordi, né brontolii, né critiche, né frustrazioni, né inneschi di meccanismi di difesa. I bambini, si sa, comunicano in molti moduli analogici: le posture, i gesti, la mimica facciale, la paralinguistica, la prossemica, ecc. Un bravo educatore sa come tradurre tutti questi linguaggi e fa in modo che tutti i comportamenti si completino a vicenda senza mai dare una valutazione in termini di valore come buono contro cattivo, oppure forte contro debole. Basando il rapporto tra i bambini sull’eguaglianza si propone una relazione che tenda a minimizzare la differenza e dia origine ad una escalation di scambi in grado anche di sfociare in comportamenti ottimali. Può sembrare un’impresa decisamente difficile e complessa ma indubbiamente è molto importante ai fini psicologici perché consentirà di arbitrare una buona quantità di situazioni
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problematiche in cui potranno primeggiare incomprensioni, conflitti, confusioni e paradossi. Pertanto, essere gestore di queste relazioni educative è sicuramente la prima delle qualità professionali che un educatore dovrebbe possedere; egli inoltre dovrebbe avere la possibilità di lavorare nella ludoteca come team specialistico con l’obiettivo del raggiungimento di certe forme di apprendimento. Nella ludoteca non basterà mettere al servizio dei bambini utenti solo giocattoli vari, ma anche la stampa (libri, riviste, giornali), manifesti, la radio, la televisione, videocassette, colori, pastelli. Si deve fare in modo che in maniera importante cresca sempre il linguaggio espressivo dei bambini che daranno così l’immagine di se stessi, ci faranno capire come, compiendo esperienze estremamente varie, essi riescano a percepire e come esprimono le proprie emozioni, i propri bisogni, i propri interessi… Dal punto di vista organizzativo, la costruzione di gruppi di bambini “specializzati” nel gioco spinge ad una aggregazione sociologica che eliminerà la frammentazione delle relazioni e la tendenza all’isolamento che di sicuro inizialmente si nota. La figura dell’educatore dovrà essere molto persuasiva, ma le stimolazioni dovranno essere proposte come “consigli dalla regia” perché ogni bambino utente con sufficienti capacità intellettuali potrà decidere di servirsi di eventuali proposte oppure di scartarle liberamente, ma mai dovranno risultare prigionieri delle intenzionalità persuasive. Man mano l’educatore vedrà lievitare le proprie competenze e cercherà di acquisire sempre nuovi strumenti per operare nel suo lavoro e renderlo ottimale. Sarà possibile che si assista a manifestazioni di aggressività e violenza: bisognerà opportunamente acquietare i bambini per evitare che tutto ciò provochi in loro stati ansiosi, anche perché l’osservazione di modelli aggressivi può indurre a considerare favorevolmente l’apprendimento di certe tecniche di offesa o di difesa. Si deve, quindi, rafforzare uno scherma difensivo per far sì che l’atto aggressivo non si ripeta e perché invece si crei un atteggiamento di condanna nei confronti della violenza e quindi un rifiuto della stessa. Non si dovrà avere la pretesa di essere indispensabile ma si dovrà avere quella di essere stimolante, essere creatore di situazioni che sappiano catturare la curiosità e l’interesse dei bambini e dei ragazzi favorire l’apprendimento di determinare abilità, abilità che in seguito li renderebbero più bravi sui loro ruoli “registici” di ideatori di nuovi giochi. Man mano che il bambino imparerà in modo personale, crescerà anche emotivamente. Ci si renderà conto che essi sono un parco risorse capacissimo di creare, sotto la vigilanza dell’educatore visto come operatore capace di risolvere le problematiche gruppali e individuali manifestate dai propri allievi, senza mai dimenticare che il bambino è molto più sensibile di un adulto. In questo modo la ludoteca si presenterà come un’agenzia educativa extrascolastica, una struttura dove ci sarà una quotidiana frequenza. Si tratta di una vera e propria relazione educativa dove l’educatore manifesterà stimoli e rinforzi ed i bambini che sono degli attori-allievi di questo processo di apprendimento, agiranno nel gioco secondo le loro attitudini. Naturalmente nelle attitudini dei bambini entrano in gioco motivazioni che li portano più facilmente all’apprendi-
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mento di strategie che gli educatori mettono in campo. Con ciascun individuo si stabilirà una relazione che servirà ad approcciarsi a lui e che consentirà ad ognuno di esprimere qualcosa di importante: finalizzando l’esito di questo lavoro a codesto obiettivo, ci si muoverà di conseguenza. Consideriamo che alcuni bambini si presentano come testardi che dovrebbero essere corretti, altri come innocenti che andrebbero protetti da una società volgare, altri come individui che hanno bisogno di imparare delle abilità che possono essere sviluppate solo attraverso la pratica; altri che si presentano come dei recipienti vuoti da riempire di conoscenze che solo gli adulti possono fornire; altri invece come degli esseri egocentrici che devono essere socializzati. In definitiva dovrà emergere una nuova metodologia educativa. mirante ad agire a favore del benessere del bambino. Gli occhi dell’educatore dovranno contemporaneamente essere fissati su tutti i bambini per riuscire a cogliere le loro emozioni, interpretare i loro pensieri, penetrare nelle loro menti, per riuscire a sentire e a comunicare in sincronia; una sincronia soprattutto emozionale e profonda. Tutto ciò dovrà far parte dell’organizzazione dell’ambiente educativo e solo se sarà così potrà offrire la massima quantità di risorse possibili per raggiungere gli obiettivi proposti. Varcando la soglia della ludoteca i bambini devono avvertire di entrare in un mondo ricco di tracce affettive, in un luogo di creazione e di ricreazione dove si sentiranno felici e capaci di sognare perché sapranno attivare strategie di gioco. Si potranno creare anche dei giochi linguistici, come narrazioni di fiabe e su proposte dell’educatore, sempre condivise dai bambini, dei giochi inventati, magari fornendo anche degli spunti. Si sa che nei bambini la libera creazione fantastica fa emergere molti aspetti della loro personalità, infatti il bambino creativo è un soggetto che partecipa attivamente al processo di apprendimento, manifestando i suoi cento linguaggi. Non dimentichiamo poi che la pedagogia del bambino oggi si attua quasi tutta attraverso la parola e non dimentichiamo che i bambini si aspettano perciò parole vive, radicate in ragioni o in proposte, in situazioni di calda interlocutorietà. L’azione educativa della ludoteca avrà successo se al bambino sarà data la possibilità di manipolare dei dati, di uscire dalla banalità delle solite proposte, di provare emozione nel pensare, nel capire, nell’inventare, nel buttarsi in un gioco avventuroso. Tale progetto di educazione non si dovrà esaurire in un formulario astratto di regole che il bambino deve evincere-capire-replicare, ma dovrà portare alla nascita di qualcosa di speciale destinato ad arricchire la situazione che così ogni volta si allargherà, facendo sì che non si verifichino delle esperienze solitarie. Si dovrà quindi dare spazio agli interventi soggettivi e promuovere e guidare la creatività. La comunicabilità tra i bambini deve essere garantita perché il conoscersi ed il comunicare si sa che sono per loro stessa natura profondamente interdipendenti, anzi inseparabili. Nella ludoteca il campo degli apprendimenti è fortemente orientato dalla cultura dell’educazione poiché è dato valore e significato alle azioni ed alle operazioni, indirizzando l’evoluzione dei pensieri e delle comunicazioni di coloro che ne sono coinvolti. Ci dovrà essere posto
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anche per il bambino handicappato: la ludoteca dovrà essere un ambiente che diventa mezzo di ogni attività educativa. Comunque l’educazione del bambino disabile richiederà una grande attenzione per la “cornice”: l’educatore dovrà diventare il suo sostegno e fare in modo che ci sia un buon impatto affettivo. Una ludoteca amica favorirà un accesso facilitato ai giochi, siano essi elementari, animati o programmati per tutti i bambini, svolgendo un’attività educativa sempre in gruppo (con bambini normodotati e disabili assieme). Tutto sommato la ludoteca è un servizio educativo rivolto a bambini e famiglie ed è centrato sulla possibilità di avere, ognuno con i propri tempi e la propria sensibilità un’esperienza significativa: l’area di questa struttura è ricca di opportunità se si considerano le numerose proposte educative che stimolano interesse e curiosità nei piccoli facendo loro sperimentare percorsi significativi per la loro crescita. Se si considera che in famiglia non sempre il bambino ha la possibilità di condividere situazioni di gioco, la ludoteca offre spazi relazionali in cui vi siano occasioni di incontro tra pari, in un ambiente a misura di bambino, dove i piccoli faranno emergere fantasia, creatività ed intelligenza. BIBLIOGRAFIA Bruner J. - La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano 1997. D’Odorico L. - L’osservazione del comportamento infantile, Cortina, Milano 1990. Edwards C. - Gandini L. – Forman G.- I cento linguaggi del bambino, Junior, Bergamo 1995. Rossi Lino - Comunicazione didattica e tecnologie dell’istruzione, Paravia, Torino 1998. Aristei C. – Minio A. – Salerno P. – Nell’isola che non c’è la curiosità diventa terapia – CePASA- Piccolo Carro 1999
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C’è qualcosa che ti preoccupa? Hai bisogno del consiglio di uno psicologo? Senti la voglia di essere ascoltato? Il Ce.P..A.S.A. onlus di Spoleto (Centro di Psicologia Applicata e di Studi sull’Apprendimento) ha istituito il servizio gratuito del telefono giallo “PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO” cell. 0 33 88 36 44 22 attivo ventiquattro ore su ventiquattro al solo costo della tua telefonata CENTRO ASCOLTO EXTRACOMUNITARI solo su appuntamento 0743-48076
in collaborazione con la coop. a r.l. “Piccolo Carro”
Se il tuo corpo sta nella quiete, l’anima si sveglierà e ti aiuterà a realizzare un sogno poichè la mente si esprime totalmente solo in un corpo rilassato. Perchè non ti unisci al nostro gruppo? Vieni a Spoleto o ad Assisi per seguire la proposta di un CORSO DI TRAINING AUTOGENO Telefona 0743-48076
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Ti informiamo inoltre dell’attivazione, a ciclo continuo, dei seguenti corsi di perfezionamento: PSICOLOGIA SCOLASTICA MEDIAZIONE FAMILIARE EDUCAZIONE SESSUALE INTEGRAZIONE MULTIETNICA Tel. 0743/48076 oppure 075/8043898
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il CENTRO INTERNAZIONALE MONTESSORI di Perugia convinto che adulti competenti, genitori migliori e docenti efficaci siano adeguati strumenti per attuare una concreta prevenzione a favore dei soggetti in età evolutiva, comunica l’inizio di un progetto formativo, coordinato dal CePASA di Spoleto (Centro Psicologia Applicata e Studi sull’Apprendimento) ed esteso a tutte quelle fasce di adulti che intendono ricevere un aiuto per favorire lo sviluppo psicologico e sociale dei ragazzi e degli adolescenti.
CRESCERE INSIEME
SPAZIO GENITORI - obiettivo: trasferire competenze educative finalizzate alla prevenzione del disagio e alla costruzione di relazioni significative Incontri quindicinali secondo un calendario che sarà comunicato agli interessati (per i genitori che non sanno a chi lasciare i figli è previsto un servizio di “baby-parking)
SPAZIO ASCOLTO - obiettivo: offrire occasioni di sostegno nella soluzione dei problemi connessi con lo sviluppo della personalità Incontri settimanali su appuntamento
SPAZIO SCUOLA: gestione dei problemi emozionali, conduzione della classe, sostegno didattico negli apprendimenti lacunari, educazione alla sessualità… Incontri settimanali su appuntamento
SPAZIO INTEGRAZIONE: su appuntamento, servizi psicologici per extra comunitari
SPAZIO PSICOTERAPIA: su appuntamento
Tutti i servizi si attueranno in Perugia presso la sede di Via Abbruzzo Per prenotare e per ricevere ulteriori informazioni telefonare alla segreteria del Centro Montessori dalle ore 9 alle ore 14 075 5724807
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CENTRO INTERNAZIONALE MONTESSORI di Perugia e CePASA di Spoleto promuovono il master biennale
PSICOLOGIA APPLICATA ALLA SCUOLA E ALLA FAMIGLIA
Il progetto è in linea con il protocollo d’intesa tra Ministero della Pubblica Istruzione, le associazioni scientifiche e culturali della psicologia Italiana e delle scienze della formazione. Intende, pertanto, soddisfare i bisogni e le richieste di professionalizzazione degli psicologi scolastici, dei pedagogisti clinici e dei docenti più avanzati che intendono muoversi in sinergia con gli specialisti che entrano nella scuola senza mettersi in condizioni di ruoli “subalterni o secondari”. OBIETTIVI: · · ·
Comprendere e sostenere i processi di costruzione e di sviluppo dell’organizzazione-scuola lungo l’asse della autonomia Acquisire uno specifico profilo professionale relativo alla propria area di competenza Apprendere un’azione efficace di consulenza e un nuovo repertorio di programmi di interventi centrati su un compito specifico e pratico
CONTENUTI: abilità di base: didattica modulare 1. Il sistema delle agenzie educative (educazioni a confine e nuove opportunità educative…) 2. Lo psicologo e le professioni “altre” della psicologia 3. Le didattiche a confronto (frontale, breve, per concetti, cooperative learning…) 4. La scuola dei progetti e la pratica dell’autonomia 5. Mondo delle emozioni, sviluppo, apprendimento e assessment 6. Relazione d’aiuto, ascolto, psicoanimazione dei gruppi… 7. Mediazione scolastico-sociale, famiglie migranti e società multirazziali 8. Risveglio delle identità e nuovi processi formativi interculturali 9. Relazioni tra i sistemi alunno-insegnante-classe-famiglia-organizzazione scuola 10. Professioni e mercato del lavoro abilità specialistiche: (da concordare nel secondo anno con ogni singolo partecipante) DOCENTI: Paola Bogi Cavallo (Università di Napoli), Rolando Ciofi (segretario generale MOPI), Cipolletta (Confindustria), Luciano Corradini (università di Roma), Luciano Mazzetti (università di Roma e di Perugia), Paolo Crepet (Psichiatra), Paolo Meazzini (università di Roma), Davide Meghnagi (università di Roma), Chiara Micali (Unicef), Salvatore Miccichè (Provveditore agli studi di Perugia), Antonino Minio (presidente fondatore CePASA di Spoleto), Maria Rita Parsi (psicologa psicoterapeuta). L’inizio del Master è previsto per i 4-6 Maggio 2001. La selezione delle domande avverrà tra il 27-29 Aprile 2001 per cui le adesione dovranno pervenire entro il 20 Aprile 2001.
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ARTICOLAZIONE DELLA FORMAZIONE: Il lavoro formativo è organizzato in funzione della professionalizzazione dell’ambito operativo e della definizione del profilo delle competenze adeguate al servizio svolto. Le attività didattiche in parte sono erogate direttamente dai docenti di modulo, in parte sono autogestite ed eterodirette da tutor, coach… con esercitazioni, discussioni, simulazioni, verifiche… e in parte socializzate in workshop, stages… Ogni partecipante, pertanto, dopo il primo anno di formazione di base, concorderà un programma specialistico secondo il percorso specialistico desiderato o a cui è chiamato ad operare: counseling ai docenti e alle famiglie, ascolto degli studenti, interventi sul disagio e sulle situazioni rischio (dispersione scolastica, abuso dei minori, bullismo…), management scolastico, progettazione, valutazione…
POSSIBILI RICADUTE OCCUPAZIONALI: una buona preparazione permetterà l’inserimento sul territorio come 1. operatori dei centri ascolto (ragazzi e adolescenti, adulti, docenti e genitori) 2. operatori della formazione dei genitori 3. operatori dell’aggiornamento continuo dei docenti 4. operatori della prevenzione dell’abuso e dei maltrattamenti sui minori 5. operatori della formazione a distanza 6. operatori interculturali 7. operatori didattico-psicopedagogici 8. operatori del servizio clinico di psicoterapia… DURATA: Il master ha la durata di due anni. Per ogni anno sono previste una serie di moduli di 30 ore e alcuni stages per un totale di 420 ore di formazione secondo un calendario concordato con i partecipanti (la nostra proposta prevede incontri concentrati dal venerdi pomeriggio alla domenica mattina). SEDE: locali del Centro Montessori di Perugia CRITERI DI AMMISSIONE: La domanda di partecipazione, oltre alle generalità anagrafiche, l’indirizzo e il recapito telefonico, deve essere corredata dalla fotocopia del certificato di laurea o da altre dichiarazione sostitutive e da un breve curriculum professionale e culturale. Dovrà essere indirizzata a: Associazione Centro Internazionale Montessori - Via Abbruzzo 2
06100 PERUGIA
Il master, essendo a numero chiuso, prevede una selezione consistente in un colloquio, la cui data sarà comunicata all’interessato. Saranno accolti quaranta candidati tra psicologi, medici, dirigenti scolastici, docenti di ogni ordine e grado… Il corso comunque si attiverà solo se si raggiunge il numero minimo di trenta iscritti. Si può partecipare anche come uditori senza certificazione ma con diritto all’attestato di frequenza. Per ulteriori informazioni, telefonare ai seguenti numeri: Perugia 075/5724807 Spoleto 0743/48076
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Leggere è sempre un buon investimento culturale!
Cristina Aristei - Pietro Salerno
Plenitude
NELL’ISOLA CHE NON C’É la curiosità diventa terapia
C. Aristei, A. Minio, P. Salerno
Un’esperienza di Comunità per minori
Percorsi formativi per educatori
Pag. 550 - £. 50.000
Pag. 245 - £. 30.000
COMUNICAZIONE UMANA E CONDUZIONE DELLA CLASSE (276 pagine) L. 35.000 CONOSCO UNA SCUOLA DOVE TUTTI VANNO MA CHE NESSUNO FREQUENTA (580 pagine) L. 50.000 MINIMO VITALE (333 pagine) L. 30.000 MESTIZIE (in press … disordini della personalità, nevrosi, psicosi…) SAGGEZZE (in press … tutto ciò che serve alla professione docente...) TENTAZIONI (in press… valori, società, politica, denaro, tempo libero…) Antonino Minio
Antonino Minio
Fragilità
Antonino Minio
Superficialità
Mediocrità zainetto psicologico per un minimo vitale strumenti psicologici per il mondo degli affetti Pag. 333 - £. 30.000
minimalia per la formazione Pag. 336 - £. 35.000
Pag. 344 - £. 40.000
Cinque di questi volumi sono dati in omaggio-benvenuto, sino ad esaurimento, a chi diventa Socio CePASA
Una rivista aperta a tutto e per tutti “Interprofessionalità” è una rivista per dirigenti, docenti, genitori, medici, psicologi, pedagogisti, sociologi, assistenti sociali, operatori di comunità, amministratori... ed è scritta per essere letta e capita da tutti. Chi desidera riceverla può immediatamente aderire al CePASA, in qualità di socio sostenitore con un contributo straordinario minimo di £. 100.000, e così favorire la pluralità del dibattito culturale. Non contano solo le idee degli “esperti” ma anche quelle di coloro che vivono direttamente un problema. Le riviste con sole “immagini” o con tanta “pubblicità” rischiano di diventare libri per ignoranti...
Se ti tolgono la parola INTERPROFESSIONALITÀ ti presta la sua voce Occasione per chi vuole essere e sentirsi presente con idee nuove e concrete! Sostieni la cultura... Contribuisci associandoti... Invia la tua adesione a
Associazione Culturale CePASA Centro di Psicologia Applicata 06049 SPOLETO (Pg)
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C/C Postale n. 12902060
Argomenti monotematici dei numeri precedenti: Leadership e management - La solitudine dei dirigenti - L’isolamento nelle carceri - La libertà del piacere di essere vecchio. L’educazione sessuale entra nella scuola - Una sessualità, felice e consapevole - Il bambino e la cicogna - Le scuole di sessuologia a confronto sull’educazione sessuale - Sesso mal trattato - Violenza sessuale intrafamiliare Pedofilia e violenza sui minori. L’operatore di contesto - La personalità di contatto - I processi di attribuzione della responsabilità - Bulimia, anoressia e obesità - La depressione infantile - Lo sviluppo della morale secondo Kohlberg - Il sentimento amicale - La psicoterapia integrazionale - Interpersonale e intrapsichico. Individualità e metodo dei casi - Moralità ed etica dei comportamenti - Il rilassamento - Sport tradito - Sport umanizzato - L’ascolto attivo - Dire implicito e dire esplicito - L’osservazione come conoscenza impropria. Educazione multimediale - Didattica e laboratorio multimedia - Effetto televisione - Cattiva televisione - Il cinema a scuola - Fare teatro senza troppo psicologismo. Disagio e progetti educativi - Progetto baby fiction - Progetto educazione alla vita - Progetto scrittura creativa Progetto Joyleader - Progetto apprendere con successo - Progetto dispersione scolastica - Progetto impediamo che i barbari entrando in classe saccheggino la scuola - Progetto operatore sanitario di fronte al malato terminale - Progetto mediazione familiare - Progetto creatività televisiva e cinematografica - Progetto centri ascolto Progetto club incontri bambini-anziani - Progetto sostegno psicologico per soggetti in disagio e svantaggio. Dai una mano al CePASA, confermando in qualsiasi momento la tua iscrizione!
“PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO” cell. 0 33 88 36 44 22 attivo ventiquattro ore su ventiquattro al costo della tua telefonata
“CENTRO ASCOLTO EXTRACOMUNITARI” solo su appuntamento: 0743 48076
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CONSULENZA PSICOLOGICA PSICOTERAPIA FORMAZIONE PSICOLOGI E TIROCINIO ASSISTENZA MINORI DIDATTICA DI SOSTEGNO TEL. 075-8043898 0743-48076