10 anni tra le stelle

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Mensile CePASA di Spoleto - Centro Psicologia Applicata e Studi sull’Apprendimento Istituto di formazione accreditato presso il Ministero Istruzione Università Ricerca (D.M. 6/12/04)

Interprofessionalità il coraggio come educazione

10 anni “tra le stelle”

Cooperativa Sociale Piccolo Carro

Anno XV - n. 86

Dicembre 2005


INTERPROFESSIONALITÀ Periodico mensile dell’associazione scientifico-culturale CePASA di Spoleto Ce.P.A.S.A. di Spoleto Centro di Psicologia Applicata e Studi sull’Apprendimento Istituto di formazione accreditato dal MIUR (D.M. 6/12/04) Viale Settecamini, 34 (Fondazione Loreti) - 06042 Campello sul Clitunno (PG) Tel. e Fax 0743 / 521299 - Cell. 338 / 8364421

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Presidente fondatore: prof. Antonino Minio - psicologo psicoterapeuta Dal 1975 per la “persona” attraverso una “psicologia integrata” agli altri saperi

Il periodico è inviato gratuitamente ai Soci e a tutti coloro che «sostengono» le iniziative del CePASA e del Piccolo Carro Questo fascicolo è stato chiuso nel mese di Dicembre 2005 ed è stato stampato in 3.000 copie Direttore responsabile: Donato Viglione Direttore scientifico: Antonino Minio Comitato scientifico di redazione: Antonini D. (Terni), Aristei C. (Bastia), Barbanera G. (Siena), Beneitez F. (Fermo), Carnovale M. V. (Matera), Di Martino G. (Caserta), Dinardo M. (Venosa), Donti N. (Perugia), Felicetti S. (Cannara), Fiore K. (Campello sul Clitunno), Kasmeridu P. (Rocca Priora), La Fauci N. (Sabaudia), Lolli B. (Perugia), Minio A. (Spoleto), Minio L. (Catania), Minio N. (Catania), Monachesi E. (Macerata), Salerno P. (Assisi), Tordelli P. (S. Ginesio), Viglione D. (Roma), Zagarella A. (Vibo Valentia)

Cercasi soci per apertura di “punti” e “sedi” dell’associazione CEPASA - cell. 338/8364421 La collaborazione è aperta a tutti. Manoscritti, dattiloscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Inserzioni e articoli sono liberi da compensi economici. La responsabilità delle opinioni espresse sugli articoli firmati compete ai singoli autori, dei quali si intende rispettare il libero pensiero e la piena libertà di giudizio. Tutti i diritti sono riservati. È permessa tuttavia la riproduzione di testi senza autorizzazione scritta purché venga citata la fonte ed informata l’associazione PROPRIETARIA CePASA. Ai sensi del D.L. 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali) La informiamo che il Suo indirizzo è stato reperito da fonti di dominio pubblico o attraverso risposta da noi ricevuta o da Lei rilasciataci. Restano salvi e garantiti tutti i diritti dell’interessato previsti dalle leggi vigenti sulla privacy. Autorizzazione del Tribunale di Spoleto del 13-11-90 al n. 70 Registro Giornali e Periodici Grafica, Composizione e Stampa: Litostampa 3B - Spoleto Copertina e Fotografie di Cristina Aristei

Cooperativa Sociale a r.l. PICCOLO

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Ai nostri ragazzi

Tutti i fondatori di Comunità Terapeutiche non hanno paura. Lo immaginavo, ma l’ho sperimentato al Piccolo Carro di Assisi. Qui ho visto cosa è il coraggio. Il coraggio come educazione, come vita, come amore. Il coraggio di due psicologi che hanno la capacità di stare al centro della grande riflessione sul futuro sociale degli ospiti e contemporaneamente attivarsi come cercatori di dialogo e di diplomazia spirituale. È un piacere, pertanto, dare spazio alla filosofia e alla cultura praticata nelle loro comunità. In esse c’è un filo d’oro che tiene insieme tutto l’impegno sulle cause della limitazione del benessere della persona. Se scoperto e compreso, sono certo che potrà orientare il cammino nel labirinto dei piccoli desideri. È un problema di qualità dello sguardo. Antonino Minio


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ESSERE IMPRESA SOCIALE PRIVATA NEL DUEMILA di Aristei Cristina (psicologa) e di Salerno Pietro (psicologo) Il 18 gennaio 1996 nascevano le Cooperative Sociali Piccolo Carro e Grande Carro. Non sapevamo dove queste “costellazioni” gemelle ci avrebbero portato… Avevamo un cassetto pieno di sogni e tante speranze. Eravamo soli… eravamo pochi… contrastati e isolati. Talvolta anche spaventati. Avevamo tanti sogni e tanta voglia di riuscire e di non … rinunciare. Ora, vi domanderete, “rinunciare” a cosa? E perché “rinunciare”? La storia sarebbe lunga. È la storia di ogni sognatore, di ogni pioniere, di ogni idealista… di ogni uomo che con tutti i suoi limiti crede nell’”uomo” e crede nella sua forza. La stessa forza straordinaria che fa superare ogni più aspra difficoltà. Quella forza pura e genuina che nasce indisturbata e incorruttibile nel cuore e che niente, nessuno mai completamente, può annientare. Questa forza sgorga incontrollata ed incontrollabile. Inaspettata. Prepotente. Vigliacca... quando, “crudele”, rende sensibili anche i più refrattari. È quel “click”… Quando scatta, senza saperlo, ne sei stato già rapito. Ne sei stato già soggiogato. Sei stato già irreversibilmente convertito e... non sarai più lo stesso. Ogni uomo ha bisogno di sentire quel “battito” impalbabile ma convolgente. Il cuore, lo stesso che bistrattiamo, scherniamo, ignoriamo, sottovalutiamo…dimentichiamo. Il cuore ci costringe a soccorrere quando mai avremmo creduto di saperlo fare. Ad aiutare quando mai avremmo creduto di volerlo fare. A sorridere anche quando non ne avremmo voglia. Ad ascoltare quando vorremmo essere sordi. A fermarci quando vorremmo scappare via. L’amore è la forza pura dell’uomo che sospinge l’umanità e che rende il più bruto e abbrutito degli uomini un essere capace di scendere fino alle profondità più recondite del suo sentire per incontrare il suo cuore. Consentitecelo! In un’epoca come questa, in cui tanto si parla di pace tra gli uomini, poco si è parlato, a nostro avviso, di amore. Non può esserci pace tra gli uomini senza amore. Non cesserà mai la “guerra”, globalmente intesa (distruzione, morte, vandalismo, fame, inquinamento, povertà, corruzione, prostituzione, abusi, maltrattamenti, solitudine…), senza ciò che dall’amore proviene. È proprio all’amore che ci siamo ispirati e cerchiamo ancora di ispirarci. Noi non siamo degli eroi. Noi non siamo diversi dagli altri. A volte, forse, siamo peggiori perché, pur potendo amare, rimaniamo ancorati al nostro egoismo. Abbiamo paura di essere riconosciuti come eroi. Ma vogliamo essere riconosciuti, poiché anche altri possano fare senza paura di fare, senza compromessi, senza scuse. Il nostro statuto, con un pizzico di presunzione recita: “ La cooperativa si propone di assistere i nuovi poveri ed i nuovi emarginati” … “essere di riferimento come la Stella Polare, per ritrovare la strada, come i naviganti di un tempo”. Questo è stato, è, e rimarrà il nostro impegno. Noi eravamo e siamo uomini e donne che credono nella capacità dell’uomo di amare. Questa è la nostra forza. Questa è la nostra fede! Il nostro antidoto alle porte sbattute in faccia. Alle battute ironiche. Ai


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“no” senza ma e senza se. Agli ostacoli sempre più alti e apparentemente sempre più insormontabili. Agli attacchi. Alla solitudine. All’emarginazione. Alle angherie. Alle ingiurie. Alle calunnie. Alle minacce… Quando, di fronte a tanta voglia di buono e di bello, si cerca il buio ed il marcio. L’amore ci ha coesi. La forza dell’amore ci rinnova. Ogni giorno…! Una cosa ci ha colpito e ogni volta ci trova impreparati. Tutti rimaniamo così, stupiti di fronte alla semplicità dell’amore dal rimanerne profondamente segnati. È così, quando chiediamo ai nostri educatori professionali di dirci, attraverso degli elaborati, qual è il loro acquisito grado di preparazione ottenuta nel corso delle formazioni permanenti in essere all’interno della struttura e da noi gestita. Ciò che emerge, forte ed irresistibile, è il semplice gesto di amare vestito di tecnica, strategia operativa, consapevolezza, ritmo, pazienza, costanza, perseveranza, coerenza… ma in ogni caso “amore”. Gli scambi degli educatori, infatti, sono con ragazzi “soli, dimenticati, abbandonati, rubati.” È tra di loro. Laddove, senza rispetto, amore reciproco e voglia di superare le divergenze, non si potrebbe approdare ad alcun risultato. Infatti, com’ è ben noto, ”è la Comunità che fa Terapia”, dove per “comunità” si intende il continuo vivo scambio sinergico tra ragazzi ed educatori in un’ottica costante di crescita comune che naturalmente non può e non deve risparmiare nessuno. Questo cerchiamo di portare ogni giorno nel nostro operare che unisce la modernità dell’uomo, dei suoi mezzi, delle sue conoscenze e delle sue capacità imprenditoriali a ciò che da sempre è alla base dell’essenza umana. Il cuore è la forza dell’amore che ha permesso di pilotare l’umanità e di portarla, nonostante le numerose catastrofi, fino ad oggi. Noi, dunque, siamo il nostro lavoro. Noi siamo quello che abbiamo costruito attraverso una ricerca attenta e concreta, finalizzata a costruire un’impresa sociale di qualità dove si potesse dare un servizio all’uomo che fosse durevole, libero, scientifico. Noi siamo tutti coloro che, in altre parole, pur avendo “paura”, vogliono fornire un servizio all’uomo sfidando la paura di volare, volando controvento… per alzarsi in volo. Tornando a quel 18 gennaio 1996, dobbiamo affermare che non era voglia di rivincita, non era voglia di riuscire… non era politica, non era solo fede… non era per denaro, non era per vana gloria… Era un sogno. Di quelli veri! … Di quelli che ti nascono dentro e nei quali credi irrinunciabilmente anche quando tutto sembra messo proprio lì per dissuaderti, perché i “sogni non esistono”, dicono! Di quei sogni che hai dentro da sempre... Quei sogni che ogni uomo ha dentro ma che ha paura di ascoltare perché apparentemente irrealizzabili. Quei sogni che crescono, crescono, crescono... perché i sogni stanno lì per essere ascoltati. Tutto ciò che pensa l’uomo può realizzarsi. Questa è la storia della vita. Perché, dunque, barricarci dietro l’alibi dell’irrealizzabilità? Noi volevamo il nostro sogno. Questa era la vera “sfida”. L’unico vero obiettivo… “Un sogno è come un colpo di fulmine..” Quando inebetiti, increduli, ma coscienti ci si innamora, tutto ci sembra possibile. Non si può più fare a meno di quell’anima, di quel pensiero, di quella presenza, di quella telefonata e di quell’incontro, seppur fugace ed etereo… Il sogno, quindi, è come l’amore che ti scoppia dentro e ti travolge il cuore fino a farlo frantumare in un pasticcio scomposto, ma dal sapore e da un profumo trop-


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po intenso per essere ignorato. Il sogno è come l’amore. Ti fa vibrare sopra la normalità e lo scontato quotidiano dei piccoli eroi che ogni giorno riempiono operosi l’alternarsi della luce del sole diventando minuscoli e lontani, confusi su uno sfondo di un grigio ovattato in cui le emozioni sono incontenibili e violente, sconosciute e travolgenti… in una coscienza del reale ancora più viva. C’era tutto in quel sogno. C’era la necessità fisica di non potervi rinunciare, di non poter rinunciare a quel sorriso, a quello sguardo che ti scalda il cuore… Questo è ancora il nostro sogno.


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18 GENNAIO 2006 Sono passati 10 anni. Se guardiamo indietro possiamo dire di aver fatto proprio tanta strada. Ci guardiamo in faccia. Ci siamo ancora tutti? La risposta è si. Non solo! Oggi siamo molti, molti di più. Le difficoltà, così numerose, non ci hanno scoraggiato! Al contrario! Ci hanno coeso e uniti rendendoci invulnerabili agli attacchi… IL PICCOLO CARRO nasce per dare accoglienza, assistenza, futuro a quei giovani adolescenti “dimenticati”, feriti, …arrabbiati …emarginati …comunque sofferenti per varie ragioni. L’obiettivo: dare una “casa con il cuore” ad adolescenti in situazione di grave svantaggio sociale, in condizione di abbandono, in situazione di disagio anche penale. L’ammissione è condizionata, tranne in casi eccezionali, dal decreto del Tribunale per i Minorenni e da disposizione degli organi territoriali competenti (Comue, Asl ) e/o dalle famiglie. I ragazzi provengono da tutto il territorio nazionale. Durante il periodo di permanenza, in cui in accordo con il Servizio Sociale inviante viene costruito un Progetto Educativo Terapeutico Individualizzato, anche la famiglia viene coinvolta in un percorso riabilitativo condotto dalla stessa Comunità. Questo allo scopo di superare le situazioni di disagio e di creare le condizioni più favorevoli per consentire il definitivo eventuale rientro a casa. Creare, dunque, una realtà sui generis che abbini, ad una professionalità sempre crescente, accoglienza, supporto educativo, sostegno terapeutico e senso di famiglia. Il mezzo: utilizzare una struttura come una vera casa accogliente, amabile, confortevole, a misura d’uomo. Contare su un’equipe di professionisti che lavora ad interim e sinergicamente composta da due differenti ma non contrapposti Staff: l’equipe pedagogico-educativa e l’equipe psicoterapeutica. Tutto al fine di costruire un progetto valido, durevole, flessibile, capace di rinnovarsi in linea con le costanti e nuove esigenze dei ragazzi. Il risultato: oggi la Cooperativa Sociale a r.l. PICCOLO CARRO gestisce quattro Comunità Educative a Valenza Terapeutica, ed una casa di accoglienza (quinta fase), ognuna delle quali gestita da un’équipe pedagogico-educativa facente capo alla stessa equipe psicoterapeutica. Le quattro Comunità Educative rappresentano il cammino ideale che un ragazzo compie dentro di sè attraverso il proprio Progetto:


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Prima fase: L’Isola che non c’è (Località Ripa – Perugia, via dell’Aeroporto, 26) Accoglienza – Osservazione – Magia del fantastico.


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Seconda fase: La Casa di Pietro (Località Monte Bandita – Bettona - Perugia) Ascolto, Introspezione, Confronto.


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Terza fase: La Ghianda (Località Monte Bandita – Bettona - Perugia) Proiettarsi: Far nascere l’albero dalle proprie potenzialità racchiuso in una piccola ghianda, seme di una forte quercia.


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Quarta fase: Il volo oltre le ali (Appartamenti in semi-autonomia) Autonomia: Conoscere il quotidiano attraverso l’esperienza concreta.


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Il Piccolo Carro, strutturatosi in holding, può vantare la sua presenza attiva all’interno di diverse realtà lavorative. L’ErbaVoglio, Baby School, il Gruppo Edile, il Grande Carro s.a.s., Il Piccolo Artigiano (falegnameria), Il Maestro d’Arte (restauri ed imbiancatura), MotoDoc vendita ed assistenza moto e abbigliamento autorizzato Moto Guzzi e Yamaha (www.motodocpg.it) . Infine, il Piccolo Carro, gestisce al suo interno una Scuola di tipo familiare, una Scuola per Genitori, un Pronto Soccorso Psicologico per adolescenti e familiari. Inoltre, è attivo nella consulenza del Disagio Giovanile e, attraverso il Ce.P.A.S.A. (Centro di Psicologia Applicata e di Studi sull’Apprendimento) fornisce formazione per educatori, insegnanti, medici, psicologi per quanto concerne le problematiche giovanili e del disagio attraverso corsi accreditati e/o riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione. Al suo attivo vanno registrate alcune pubblicazioni di successo:

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Manuale di formazione per educatori di Comunità

Il Piccolo Carro, così come ricordato dal “Sole 24 ore” nell’edizione dell’8/10/04, ha raggiunto significativi risultati in termini terapeutici ”in quanto la maggior parte dei ragazzi lasciano il Piccolo Carro guariti e sollevati dai problemi, ma anche un successo in termini imprenditoriali che nel 2004 registra un fatturato di circa 2 milioni di Euro, con un trend di crescita che supera il 40% ottenuto nell’arco di pochi anni, partendo nel 1996 con un Capitale Sociale di lire 450.000...” La voglia di riuscire, unitamente alla necessità di fare della qualità del servizio un obiettivo irrinunciabile, ha potenziato le motivazioni professionali, dando origine ai risultati sopra descritti.


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Il DETTAGLIO : La Comunità Educativa a Valenza Terapeutica accoglie minori di età compresa tra i 10/12 anni e i 18/21. (Si valutano situazioni differenti e con età inferiore a quella indicata). I ragazzi, provenienti da tutto il territorio nazionale e inseriti su provvedimento del Tribunale dei Minorenni anche di area penale, provengono sempre da situazioni di grave rischio sociale e familiare. La condizione di disagio è legata a fattori ambientali e/familiari, a situazione di grave abbandono, maltrattamento, violenza, abuso, con conseguenze sul piano fisico, morale e psicologico. Al disagio è spesso correlata una strategia deviante di comportamento sempre legato alla sofferenza subita con associati disturbi alimentari, affettivi, sessuali, comportamentali e/o della personalità. I ragazzi accolti, data l’età in questione, hanno (spesso) già fatto esperienza di comunità o di Istituto e hanno, non di rado, accumulato un forte grado di frustrazione e di risentimento. Ad esso è legato il problema, non secondario, dell’abbandono scolastico con il conseguente senso di inadeguatezza culturale e di isolamento sociale. Inoltre, nel corso di questi 10 anni di lavoro, possiamo affermare, senza il rischio di essere smentiti, che l’età di ingresso al “pianeta droga” è sempre più bassa in una realtà sempre meno controllata e più variegata. La base di lavoro è l’utilizzo del fantastico e della simbologia ad esso annessa o evocata. Bisogna consentire al ragazzo di recuperare quelle tappe fondamentali di un’infanzia violentata che rappresenta l’apice della sua storia. Il ragazzo inserito arriva così al Piccolo Carro dove viene accolto nella sede amministrativa della Cooperativa, sita ad Assisi. Il momento è sempre molto delicato. Esso, infatti, getterà le basi per il lavoro futuro. Ognuno di loro ha dimenticato tanti momenti successivi di vita condivisa. Ma non dimentica mai il momento del suo arrivo e della sua accoglienza. Stritolato tra mille diverse emozioni e con il cuore a pezzi, lacerato dalla deportazione appena subita. Spaventato per la nuova condizione. Arrabbiato. Oppositivo verso una decisione che ritiene ingiusta e obbligata. Entrando in un mondo dove ogni aspetto è proiettato su di lui, in un clima di tensione e di stanchezza, a volte di forte contrasto con gli operatori incaricati dell’accompagnamento, e la voglia di “scappare”, piano, piano lascia spazio alla curiosità di scoprire cosa c’è di nuovo dietro la porta dell’imposizione. Una frase accomuna tutti i ragazzi… ”Quando sono arrivato tutto era diverso da come me lo aspettavo”. Da quel momento si comincia a lavorare. Di solito il “viaggio” del nuovo giovane, ma deciso ospite, inizia dalla Comunità di prima fase. Agata

Dino

Gilda


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L’ISOLA CHE NON C’È Un cascinale del ‘600. Un parco di 2 ettari con alberi ad alto fusto. Un campo da pallone. Una piantagione di ulivi per la produzione di olio DOP. Sei splendidi cavalli ed una dolcissima somara. Due festosissimi cani. La magia di Peter Pan… e un gruppo di ragazzi pronti a dare il benvenuto. Questi sono i primi ingredienti del viaggio.

È arrivato un altro ragazzo: “Non ci importa di sapere cosa abbia fatto. Cosa abbia di “tanto spaventoso”. All’isola che non c’è sarà un “bimbo sperduto” tra altri “bimbi sperduti“. Non conoscendo la storia di Peter Pan, verrà il momento in cui qualcuno si siede in fondo al suo letto e comincia a raccontarla, la sera prima che si addormenti, proprio quando tutti i fantasmi dell’inadeguatezza e della solitudine sono pronti a “dare l’assalto”.


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Qui i ragazzi iniziano il difficile, oscuro e dimenticato cammino verso loro stessi alla riscoperta di quei sentimenti creduti sconosciuti e soprattutto immeritati. Iniziano la scoperta attraverso un lavoro mirato fatto di attimi sempre diversi ma sempre ponderati, considerati, preventivati. La cura di se, la cura dei propri spazi, la “proprietà” di certi spazi, la vicinanza festosa e talvolta silenziosa di certe fantastiche presenze (Peter Pan, Campanellino, Wendy, Capitan Uncino…), il momento per troppo dimenticato, dei sapori della tavola o più semplicemente della” buona notte”, la scuola a propria misura, il tempo libero come tempo organizzato, pensato, riflettuto, concordato, il teatro, il canto, il giornalismo… la propria dimensione sugli altri e per gli altri... un carezza inaspettata e una mano sempre pronta a raccoglierli, il sorriso rassicurante degli adulti e la voglia di essere li, i cani, i cavalli, gli asini, le pecore… il forno a legna… la pizza e tanti sapori dimenticati e forse mai conosciuti, il verde… Ogni attimo diventa attimo educativo e terapeutico. Il ragazzo registra, ascolta, si confronta, si trova… impara a riconoscere i propri spazi e le proprie inconfondibili, insostituibili competenze. Apprezza e ricerca anche lo spazio più squisitamente e propriamente terapeutico, perché scelto e non imposto…Del resto ”tutti siamo qui per crescere, migliorarci” ed è la comunità a fare terapia a tutti. Nessuno escluso: pur con ruoli e mansioni diverse. Tutti noi impariamo da tutti. Il confronto nei momenti di “Circle time” diventa quindi momento fondamentale… e irrinunciabile.


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La CASA di PIETRO Una volta che il ragazzo ha acquisito determinate abilità considerate di base per il suo Progetto Educativo Terapeutico Individualizzato, in accordo con Lui si stabilisce come e dove proseguire il suo cammino. Il giovane ospite può, quindi, considerare la possibilità di passare nella comunità di seconda fase dove lo aspetta un successivo cammino. L’ambiente confortevole, colorato, ampio e nello stesso tempo dalla dimensione più familiare, si presenta favorevole agli ambiti di maggiore e più consapevole autonomia.

Infatti, pur rimanendo valide determinate strumentalità di lavoro come il laboratorio corporeo e teatrale, il laboratorio musicale, il laboratorio del gusto, l’equitazione, la pet therapy, l’ippoterapia, l’arte terapia ... il ragazzo acquisisce una nuova consapevolezza di sè che lo induce ad una maggiore introspezione e metabolizzazione delle competenze acquisite, della propria autonomia e della sua capacità di confronto. Qui gli spazi dedicati all’ascolto sono maggiori e spesso guidati sulla strada della consapevolezza anche dell’altro fuori da sè. Di un mondo non sempre disponibile e di una acquisizione sempre maggiore delle differenze, delle competenze e delle necessità. Anche l’organizzazione del tempo libero e del progetto è lasciato di più alla consapevolezza del ragazzo e della sua rinnovata, sperimentata, conosciuta e riconosciuta volontà.


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LA GHIANDA È la meta. La terza fase rappresenta il trampolino di lancio verso l’autonomia, l’indipendenza dalle regole, dalla famiglia qui intesa come comunità e la speranza sempre più concreta di un ritorno, là dove se ne ravvedono le possibilità e ve ne sia la volontà, nella propria famiglia d’origine. In prevalenza composta da ragazzi in prossimità della maggiore età o già maggiorenni, la Ghianda ospita fino ad un massimo di 8 ragazzi. A questo punto del progetto i giovani cominciano ad avere chiaro dentro di loro il peso della responsabilità legata alle scelte ed agli impegni, in questo caso, non sempre contratti all’interno di un ambiente “benevolo e disponibile” come la comunità. Comunità introiettata come famiglia. Questa volta gli impegni, appunto, sono sempre più contratti con l’esterno. Scuola , stage formativi, lavoro, patente, amici… Lo scontro con la realtà è talvolta crudo e molto difficile. Da una parte c’è la voglia di buttarsi e di provare a superarsi . Dall’altra emerge forte la sensazione e la consapevolezza della mancanza di spazi e di margini di errore. La vita “fuori” non tollera errori e/o compromessi e solo l’impegno, la costanza e la serietà “fuori” pagano. La vita, in questo caso, è ritmata da “battiti propri”: il quotidiano non si alimenta più dal gruppo ma dal sé. Sono le proprie esperienze, le proprie necessità, le proprie ambizioni a dettare le Regole, ma il tutto si esprime in un contesto di rispetto e di condivisione. L’esperienza quotidiana individuale di ogni ragazzo deve trovare riscontro nella dinamica del gruppo su cui l’esperienza del singolo vale come confronto e come stimolo a “poter fare”. I momenti comuni diventano quindi i momenti di condivisione familiare e affettiva in cui lo sforzo di essere gruppo contrasta con la voglia di non esserlo più. La consapevolezza di essere “grandi”, infatti, trae a volte in inganno e tradisce anche i più esperti che poi dovranno essere guidati dalla presenza costante ma discreta degli educatori, presenze silenziose e accompagnatori nel complicato, desiderato e spaventoso viaggio fuori dalla comunità.


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IL VOLO OLTRE LE ALI La quarta fase è l’ultimo scalino verso la completa indipendenza. Indipendenza acquisita, non più come indipendenza (leggi libertà) dalle regole, ma concepita come indipendenza da sè, dai propri fantasmi, dalle proprie più ostinate paure… da tutti i propri dubbi senza più alibi ne scuse. Si arriva in quarta fase dopo aver ben metabolizzato i principi educativi e terapeutici dell’intero progetto, dopo aver compiuto la maggiore età, dopo essere stati autorizzati dal Tribunale per Minorenni inviante, (per altro autore dell’eventuale proseguo amministrativo dopo il compimento della maggiore età), e dai Servizi competenti il caso. Il volo oltre le ali ha lo scopo di far sperimentare in forma assistita, (data la presenza ad hoc di un educatore professionale), e con l’eventualità di essere temporaneamente riaccolti in comunità, il concetto di Autonomia e di Autogestione... aspetti questi molto idealizzati all’interno del contesto comunità ma molto, molto meno poetici sul piano concreto. Il ragazzo, quindi, comincia a sperimentare ,senza il rischio di bruciarsi irrimediabilmente, con la presenza di due compagni del suo gruppo e a lui affini, la gestione di una casa, del vitto, delle spese, degli orari, degli impegni. Del resto, “fuori” dalla comunità, non ci saranno più le “invadenze” degli educatori o degli altri ragazzi. Inizia così, senza poche difficoltà, il contatto con la vita ,quella vera, fatta di ingiustizie e di desiderio. Di momenti belli, di “libertà”, ma anche di impegni da rispettare e talvolta di tanta solitudine nel proporsi e nello scegliere...

Dopo questo ultimo periodo, per coloro che non avranno possibilità di rientro in famiglia, la ricerca di uno spazio proprio e intimo avviene naturalmente e le dimissioni non sono che la logica conseguenza. Nel cuore così come nella testa dei ragazzi rimarrà la certezza, più volte sperimentata, di lasciare solo fisicamente quella famiglia tanto desiderata e finalmente trovata. Essi sanno che, pur non trovando uno spazio in comunità come ospiti, hanno sempre il loro spazio all’interno della “famiglia” fatto di presenza, aiuto concreto, vicinanza, ascolto e momenti condivisi. Nasce così, la fondazione: “Le chiavi di casa!”


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LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA L’aspetto gestionale-organizzativo sposa, sin dalle origini, l’aspetto metodologoco e terapeutico. Gli organi direttivi, pertanto, sono gli stessi che hanno fondato, ispirato e condotto fin qui questa realtà. Le cariche sociali e amministrative non fanno che esaltare competenze proprie dei fondatori che, nel tempo, sono stati supportati da professionisti capaci di rendere sempre migliori e più ricche le potenzialità già in essere. La qualità dei servizi offerti è stata e vuole essere la garanzia per il funzionamento di una realtà che nasce ed è rimasta impresa sociale privata . Il Consiglio di Amministrazione ha costituito, quindi, due supporti: EQUIPE PSICOTERAPEUTICA formata dai due psicologi responsabili, formatori, esperti in medicina alternativa e ayurvedica (Dr. Cristina Aristei e Dr. Pietro Salerno), dal Direttore terapeutico (Prof. Antonino Minio, psicologo psicoterapeuta, didatta e supervisore) e dal Direttore Sanitario (Dott.ssa Daniela Giannandrea, medico chirurgo specializzato in medicina alternativa, omeopatica e Ayurvedica). EQUIPE PSICO PEDAGOGICA formata da 30 educatori professionali (selezionati attraverso un accurata cernita delle domande di assunzione ed in seguito ad un colloquio, una prova pratica, e un elaborato scritto) a cui viene assicurata una formazione permanente e settimanale riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione. Inoltre, usufruiscono del sostegno, in ambito operativo, di un Coordinatore generale (Amalia De Luca) che, nominato dal Consiglio di Amministrazione, ha il compito di supervedere l’operato degli educatori ed organizzare turni di lavoro restando a disposizione dei colleghi e dei coordinatori di struttura per risolvere i problemi pratici del quotidiano. Gli educatori possono contare anche sull’appoggio psicologico dei Responsabili che offrono loro l’opportunità di incontri individuali in cui poter rielaborare, in sintonia con la formazione e il progetto educativo e terapeutico della comunità, gli accadimenti, le frustrazioni, le paure , gli insuccessi, le angosce del quotidiano in comunità. Infine, con i Responsabili, gli educatori hanno la possibilità di vagliare progetti, programmi, iniziative da proporre ai ragazzi nel corso dei diversi progetti trimestrali. Ogni momento in Comunità è terapeutico e educativo. Ogni nuovo educatore ha il ”dovere” di portare se stesso. La sua esperienza sarà arricchente per tutti e dovrà essere messa in condizione di esprimersi in sintonia con un progetto di lavoro in essere e con presupposti terapeutici comprovati. Questo sistema, unitamente ad un trattamento economico al di sopra della norma, rispettoso dei titoli e degli inquadramenti legali, consente la riduzione del tourn over del 90% con conseguente innalzamento della qualità del servizio offerto. Essi operano suddivisi nelle 4 strutture secondo un preciso progetto educativo e terapeutico rispondente alle esigenze individuali e/o globali degli ospiti e, riconoscendosi come “gruppo,


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operano nei diversi settori coordinati da un educatore-coordinatore (Dr. Claudia Piccionne - 1° fase; Maria Enza Schimmenti - 2°fase; Dr. Mirco Abbati - 3° fase; Emanuela Liberti - 4° fase) anch’esso nominato dal Consiglio di Amministrazione. Il team degli educatori è composto da un numero variabile di elementi tale da assicurare, là dove si ritenesse opportuno, (ed è in genere la situazione tipo! N. D. R.), un rapporto di 1/1 con i ragazzi ospiti o, nei casi precedentemente concordati con i Servizi invianti, un “educatore dedicato”. Quindi, il numero degli educatori presenti per ogni struttura varia dalle 10 unità per la prima fase dove sono ospitati fino ad un massimo di 10 ragazzi, e ad una unità sola per le due unità di ogni appartamento della quarta fase. Gli educatori sono organizzati in turni tali da coprire le 24 ore per 365 giorni l’anno, potendo contare su turni in comunità di 8 ore con uno stacco fra un turno e l’altro di 24 ore. Ciò garantisce la serenità e l’efficacia educativa nelle presenza in turno che, così organizzato, assicura una compresenza nelle ore diurne di più figure fra esse complementari e un turno notturno di 8 ore nel corso delle quali l’educatore, che poi potrà godere di adeguato turno di stacco e riposo, veglierà attento sui ragazzi potendo rilevare importanti osservazioni sul piano terapeutico e garantendo una presenza costante e rassicurante. Il lavoro degli educatori è coadiuvato dalla presenza di 4 operatori ausiliari, le cui mansioni sono rivolte alla cura e alla manutenzione dei parchi, delle case, dei suppellettili in genere. La necessità di mantenere un ambiente “bello” accogliente e armonico è, infatti, presupposto del sentirsi a casa. La laboriosa presenza costante dei manutentori opera anch’essa, a suo modo, nel cuore dei ragazzi che, da prima sconcertati dall’indifferenza mostrata nei confronti del danno, tendono poi incuriositi ad avvicinarsi a chi riporta alla naturale accoglienza gli ambienti a volte brutalmente violentati e, nella voglia di imparare, ci si innamora della propria casa.

IL PREPARATORE SCOLASTICO La struttura offre un necessario servizio di scuola interna di tipo familiare in cui i preparatori scolastici, (Prof.ssa Cristina Locchi, Dott.ssa Luisa Millozzi) incaricati e nominati dal Consiglio di Amministrazione, redigono i programmi secondo i dettami Ministeriali e intesse rapporti con le Scuole Statali alle quali i ragazzi avranno un accesso guidato, assistito, monitorato, filtrato o, semplicemente, vi giungeranno solo per gli esami di fine anno che gli attribuiranno (se meritata!) la promozione o il diploma. Tale servizio, a totale carico della Cooperativa, si è reso necessario sempre nell’ottica della qualità del servizio offerto. Per i nostri ragazzi, infatti, non c’è sempre “posto” nella scuola pubblica che mal tollera i loro acting out e le loro profonde frustrazioni. Quindi, in accordo con i Servizi invianti e soprattutto con il ragazzo che troppo spesso ha maturato esperienze altamente negative nell’ambito scolastico, si lavora ricostruendo un’adeguata stima di se unitamente ai programmi Ministeriali previsti. È “miracoloso” assistere alla trasformazione di ragazzi che, da sempre, si erano dichiarati assolutamente estranei e ostili alla scuola, vissuta come un obbligo da eludere, per scegliere poi scuole di grado successivo a quello superato in ambito comunitario con succes-


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so o inserirsi in corsi di avviamento professionali risultando i primi della classe. Il lavoro svolto dalla scuola di tipo familiare interna alla comunità è un lavoro delicatissimo in cui l’operato si interseca con quello del quotidiano percorso terapeutico, dando dei risultati globali sulla personalità dell’ospite. La scuola di tipo familiare si occupa, anche, di un percorso di orientamento lavorativo che assiste, guida, stimola il delicato inserimento. L’ educatore scolastico (Doriana Abbati) quindi, ad interim con la scuola interna, accompagna, secondo le abitudini di ognuno, i ragazzi in spazi preposti e strutturati di orientamento e avviamento lavorativo. Ogni settore lavorativo si avvale, se pur come società indipendente dal Piccolo Carro, di responsabili di settore, (abili artigiani o operai specializzati), qualificati anche come educatore (ruolo acquisito attraverso la frequenza al Corso per Educatore Professionale della durata di 600 ore, con esame finale per il rilascio del diploma, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione ed istituito dal Piccolo Carro in collaborazione con il Ce.P.A.S.A..)

Aula studio

Segreteria


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Riassumendo: Presidente: Dr. Cristina Aristei (Responsabile area-sociale ) Vice-presidente: Dr. Pietro Salerno (Direttore amministrativo) Amministratore: Rag. Rita Di Pasquale Responsabili: Dr. Cristina Aristei – Dr. Pietro Salerno Direttore terapeutico. Prof. Antonino Minio Direttore sanitario: Dott. Daniela Giannandrea Coordinatore generale: Amalia De Luca Coordinatore di 1°fase : Dr. Claudia Piccionne Coordinatore di 2°fase: Maria Enza Schimmenti Coordinatore di 3°fase: Dr. Mirco Abbati Coordinatore di 4°fase: Emanuela Liberti Responsabile scolastico: Prof.ssa Cristina Locchi , Prof.ssa Luisa Millozzi Educatore responsabile avviamento lavorativo: Doriana Abbati Educatore responsabile equitazione/ippoterapia: Stefano Federici Responsabile di segreteria: Rag. Anna Maria Cesario Addetti amministrativi: Dr. Paolo Bartoccioni Rag. Samuel Sdringola LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA L’operato dell’intera organizzazione variamente articolata e dislocata, fa capo alla sede amministrativa della Cooperativa (via zona industriale - S. Maria degli Angeli - Assisi tel/fax 0758043898) dove ha sede la segreteria, la biblioteca, la sala corsi e formazione, l’ufficio dei coordinatori, il gabinetto del medico, gli studi psicologici, l’amministrazione, la farmacia (meglio nota come la “stanza dei rimedi” in quanto non è costume della struttura far uso di preparati allopatici ma solo di rimedi alternativi e di rimedi omeopatici). È in questa sede che avvengono gli incontri, gli inserimenti, le riunioni e quant’altro... permettendo così alla comunità una vita propria, intima ma soprattutto familiare.

Biblioteca


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IL PROGETTO La Cooperativa sociale a r.l. Piccolo Carro nasce, per statuto, senza fini di lucro. Partita con un capitale sociale di lire 450.000, negli anni ha capitalizzato il suo lavoro sull’ottica della qualità del servizio offerto. Vive pertanto esclusivamente dei risultati raggiunti. Ciò ha permesso di reinvestire di volta in volta allo scopo di migliorare lo standard già raggiunto con risultati notevoli sotto il profilo economico, con un fatturato odierno di circa 2,5 milioni di Euro. Per quanto concerne l’aspetto più squisitamente sociale, lo scopo fondamentale della costituzione ha voluto una realtà economica che vivesse dei risultati del proprio lavoro ossia vivesse in misura esclusiva del servizio offerto nel tempo in cui esso viene erogato. L’idea base era il superamento di un sociale che dipendesse, in senso stretto, economicamente dal pubblico, andando così ad appesantire lo sforzo statale di rivolgersi ad un “bisogno sociale” sempre più esteso. Quindi, se pur in un ottica economica nuova basata sul no profit, l’obbiettivo è quello della solidità, della trasparenza, dei risultati in termini di qualità della vita, del lavoro. Creare un osservatorio permanente sul disagio giovanile in grado di potersi rinnovare e migliorare, allineandosi scientemente alle rinnovate e variegate esigenze dei giovani di oggi. La realtà Piccolo Carro, connotatesi sempre più come impresa sociale, stipula, quindi, contratti individuali con ogni Ente Pubblico o Privato che richieda una prestazione professionale. Il contratto, siglato da entrambi le parti, ha una durata variabile e strettamente dipendente dall’esito e dall’articolazione del progetto.. L’Ente committente il progetto di intervento è libero di effettuare controlli e verifiche. Ad esso sono inviate relazioni periodiche a firma dell’ equipe psicoterapeutica. In qualsiasi momento, inoltre, l’erogante può sospendere il contratto in atto se non è soddisfatto dei risultati raggiunti. In passato, di sicuro, un’importante input negli esiti è arrivato dal sostegno, in termini economici, di alcuni soci fondatori. Alla Cooperativa Piccolo Carro non è mai pervenuto alcun finanziamento pubblico. Non è stata mai stipulata alcuna convenzione nè con la Regione Umbria nè con altre Regioni o Enti Statali. Il fatturato vive della sua opera e dei suoi risultati. Le uniche attività produttive sono quelle di cui il Piccolo Carro è socio allo scopo di differenziare i suoi servizi, di consentire l’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate... Nel quadro sopra descritto, ogni situazione viene studiata come nuova, partendo dal presupposto, caro ai ragazzi, del “foglio bianco” che intende lasciare la possibilità al giovane ospite di farsi conoscere senza ricorrere agli invalidanti presupposti delle presentazioni cliniche e/o anamnestiche. Ogni ragazzo entra in comunità, preceduto soltanto dal suo nome… il resto sarà lui stesso a fornirlo e ad indicarlo. “È lui al timone di questo immenso vascello… a noi non resta altro che insegnargli a leggere le carte nautiche.” Su questa metafora, il ragazzo si spoglia di tutti quegli atteggiamenti falsi e strumentali fin a questo momento adottati e affinati, per lasciare spazio esclusivamente alla sua sofferenza e ai suoi reali disturbi. Pertanto, la Comunità mette al servizio tanti differenti strumenti che poi deciderà di adottare o meno e nei ritmi più opportuni a seconda del caso:


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• Conoscenza di sè; • Conoscenza dell’ambiente e della regola; • Osservazione e indagine anamnestica; • Cura e coscienza di sè; • Cura e coscienza dei propri spazi; • Recupero dell’igiene e della cura personale; • Guida all’autonomia domestica e alla coscienza del quotidiano; • Gestione e coscienza del tempo libero; • Recupero dell’autostima; • Recupero delle relazioni affettive e familiari; • Educazione alla sessualità; • Guida alla relazione familiare attraverso i contatti mediati e/o guidati; • Recupero scolastico; • Orientamento e avviamento lavorativo; • Guida all’autonomia; • Guida alla gestione del denaro; • Guida alle relazioni affettive; • Colloquio clinico e sostegno psicologico settimanale; • Indagine medica e psichiatrica; • Sostegno medico-ayurvedico; • Pet-therapy; • Ippoterapia; • Arte terapia; • Scrittura creativa; • Laboratorio di educazione corporea e teatrale; • Laboratorio creativo; • Laboratorio musicale; • Laboratorio del gusto; • Laboratorio botanico; • Laboratorio di informatica; • Educazione stradale; • Educazione civica; • Recupero delle tradizioni culturali; • Inserimento sportivo: calcio, nuoto, basket, arti marziali, danza, pattinaggio, canoa; • Utilizzo del circle-time; • Cineforum; • Laboratorio di lettura-dibattito; • Caffè “filosofico”; • Ambientazione “fantastica” delle programmazioni (ogni programmazione viene concepita all’interno di ogni fase, con il presupposto del perseguimento di prestabiliti obbiettivi del gruppo e individuali per la durata media di tre mesi).


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A questa lunga e dettagliata nota di proposte operative, va aggiunta una precisazione tecnica. Nelle comunità educative a valenza terapeutica gestite dalla Cooperativa Piccolo Carro, non vengono somministrati psicofarmaci. Con un opportuno programma individualizzato vengono “disintossicati” anche quei giovani che dovessero essere inseriti con prescritto supporto farmacologico. La medicina ayurvedica ,coadiuvata dalla medicina alternativa, omeopatica e ufficiale, con un adeguata strategia psicologica, produce risultati di grande interesse con un significativo miglioramento della qualità della vita ed il ripristino di adeguate funzioni psicologiche e delle capacità relazionali. Inoltre, in una prospettiva più ampia, sociale ed economica, si evince una proiezione di risparmi globali in quanto il soggetto, cosiddetto svantaggiato, viene riabilitato e non “contenuto”.

Aula formazione

Sala lettura


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La struttura si adegua ai canoni previsti dalle leggi vigenti in materia di strutture residenziali per minori. Le ComunitĂ , infine, sono tutte in possesso di relativa Autorizzazione al Funzionamento.


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LA HOLDING

Il Piccolo Carro (www.piccolocarro.it) opera principalmente, come già espresso, nell’ambito del recupero sociale. Per questo, assume grande importanza tutto il lavoro svolto nell’ambito della prevenzione e consulenza attraverso: LA SCUOLA PER GENITORI (al di là delle fiabe): un servizio aperto, sia sul piano formativo che nel confronto individuale, a tutti quei genitori che si trovano a vivere con impotenza il disagio del proprio figlio. IL PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO: un servizio gratuito e telefonico aperto tutti i giorni che consente una consulenza anche anonima e di immediato riscontro; può essere completato con successivi incontri individuali. CORSI DI FORMAZIONE E MASTER per educatori, insegnanti, psicologi, medici, sulla scorta di adeguati programmi da concordarsi in base alle esigenze ma sempre inerenti il disagio giovanile e le possibili forme di “recupero, prevenzione, cura”. OSSERVATORIO GIOVANILE: un sistema attivo e sempre attento ai cambiamenti dei costumi e delle tendenze giovanili, attraverso un’analisi che si sviluppa per tutta l’estensione geografica italiana e con le opportune differenziazioni. BIBLIOTECA: la cooperativa dispone di una articolata biblioteca contenente più di 20.000 testi specialistici di immediata consultazione per tutto il personale operativo o tirocinante. TIROCINIO: è possibile svolgere il tirocinio formativo per gli studenti iscritti alla facoltà di Scienza della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia. BABY TAXY: un servizio privato che offre alle famiglie un valido supporto alle diverse esigenze sportive e ricreative pomeridiane dei figli. IL MAESTRO D’ARTE: uno staff altamente specializzato di imbiancature, restauri affreschi e decori finissimi, oltre che lavori di laccatura, posa di carta e/o stoffa, montaggio parquet. Responsabile di settore è il Sig. Giuseppe Sdringola. LAVORI DI MANUTENZIONE E GIARDINAGGIO: anch’essi operati nella prospettiva dell’avviamento e dell’orientamento lavorativo. Responsabile di settore è il Sig. Lamberto Caldari.


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Associati al Piccolo Carro, ma distinti come ragione sociale, troviamo: C.I.L.U.S. scuola Ayurveda tradizionale e Discipline complementari, con sede a Narni (loc. S. Vito), annessa all’università indiana di Puma (presidente: Lucia Tommasini). Ce.P.A.S.A. di Spoleto (Centro di Psicologia Applicata e di Studi sull’Apprendimento) con sede a Campello sul Clitunno presso la Fondazione Loreti (Viale Settecamini 34) fondato e presieduto da 1975 dal prof. Antonino Minio che mette a disposizione la sua lunga esperienza e il vasto staff di collaboratori specialisti che operano lungo il territorio nazionale nelle libere professioni e all’interno delle Università Italiane. L’Associazione Ce.P.A.S.A. che, in Italia, ha diverse sedi dislocate in varie città si occupa prevalentemente di ricerca in psicologia clinica e applicata, consulenza psicologica, psicoterapia, formazione (accreditamento MIUR con D. M. 6/12/04), progetti rivolti alla scuola, alla sanità, al mondo del lavoro, aggiornamento dei docenti, tirocinio per psicologi, centro ascolto per extracomunitari, Master biennali di Pratiche Filosofiche con i piccoli e con i grandi, Pedagogia dei sentimenti, Psicopedagogia dei film, Psicologia Applicata alla scuola e alla famiglia, Educatore psicopedagogico di comunità, di case di pronta accoglienza e di centri giovanili... LA CASA DI PIETRO s.r.l. con sede ad Assisi (S.Maria degli Angeli - via Zona Industriale - tel/fax 0758041223).Questa società, il cui amministratore unico è il Dr. Pietro Salerno, offre un importante contributo al Piccolo Carro in termini di assistenza pedagogica, consulenza psicologica, psicoterapia, formazione e consulenza sul disagio, studio-assistenza-cura del D.A.P.(disturbo da attacco di panico) e dell’ansia, fisiobiologica, medicina alternativa, omeopatia, medicina ayurvedica, pranoterapia.... Inoltre, consente l’utilizzo di spazi armonici destinati agli ospiti e concepite per le loro esigenze. È aperta ad un circuito di consulenze a più amplio raggio rivolgendosi alla sofferenza psicologica in genere e alle sue manifestazioni anche in ambito psico-somatico. L’ERBA VOGLIO (baby school): nata nel cuore del PiccoloCarro e precisamente il 26 maggio del 1996 come servizio, (per altro l’unico e il primo esistente sul territorio), voleva essere un buon auspicio, una mascotte per le attività che si pensava di offrire a vantaggio dei minori e che poi vennero successivamente realizzate. L’erba voglio, con i suoi giovanissimi ma decisi ospiti, è una realtà educativa, oggi s.a.s. (S. Maria degli Angeli - Assisi- in via Mecatti, 19- tel 0758043573), che si occupa dell’accoglienza diurna di bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni e dai 3 ai 6 anni... fino al sostegno pomeridiano nei compiti per i bambini delle scuole elementari. Oltre a offrire un importante sostegno alle famiglie, (le quali pagano un retta mensile scegliendo fra diverse possibilità, orari , e combinazioni possibili), propone assistenza, momenti educativi e ricreativi potenziando con le sue numerose attività, le abilità di sviluppo. Essa, inoltre, offre un servizio aperto tutto l’anno dalle 7,30 alle 19.30 dal lunedì al sabato. Responsabili: Barbara Zambotto e dott.ssa Roberta De Felice.


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Nei vari livelli, di certo con modalità diverse, gli obbiettivi sono comuni: facilitare la crescita; assecondare lo sviluppo delle competenze; stimolare la maturazione dell’identità; incrementare la conquista dell’autonomia; fornire gli strumenti per esprimersi e per potenziare le capacità cognitive e affettive. (www.piccolocarro.it) GRANDE CARRO s.a.s.: si occupa di edilizia e ristrutturazioni. Eredita il nome dalla Coop. Sociale Grande Carro che in ottemperanza alla legge 381/91 era nata come cooperativa gemella del Piccolo Carro favorendone l’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate. Diretta dal Sig. Minutoli Gaetano, ha anche lo scopo di favorire l’ingresso, nei settori lavorativi, e secondo le proprie attitudini dei soci così detti svantaggiati (disabili, carcerati, tossico dipendenti, minori in età lavorativa, ragazze madri, etc.). Così come ogni altra attività lavorativa appartenente alla holding. Di fatto, l’idea dell’inserimento lavorativo nasce, anche, per creare opportunità lavorative vere per i ragazzi ospiti delle comunità che, avendo adempiuto gli obblighi scolastici e volendosi inserire nel mondo lavorativo, possono godere di realtà “protette” non nel significato tecnico del termine ma nella sostanza, avendo dei responsabili di settore nati come specialisti del proprio lavoro ma formati come educatori. Questo presupposto permette, anche a quei ragazzi la cui condizione di salute o di “tutela” impedirebbe l’ingresso al lavoro di entrarvi, di fare esperienza, orientarsi secondo le proprie inclinazioni con ragionevoli spazi di tolleranza per la scarsa volontà e/o costanza, tipiche dei ragazzi e ancor più dei ragazzi con disagio. L’ ARTIGIANO DEL LEGNO s.r.l.: è un laboratorio di falegnameria, restauro, montaggio porte e finestre, doghettato. È specializzato anche nel restauro del mobile antico e nella falegnameria artigianale con specifici orientamenti sull’artigianato medioevale. Accoglie i nostri ospiti in inserimento lavorativo. Responsabile: Antonio Mirrione. MOTO DOC s.a.s.: moto-officina, vendita, assistenza, ricambi, abbigliamento... Autorizzato Moto Guzzi e Moto Yamaha (www.motodocpg.it). Scuola di meccanica. Stage autorizzati. Responsabile: Davide Paradiso.


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... LE CHIAVI DI CASA ... la partenza... l’addio... l’arrivederci... che momenti difficili per chi dopo tanto... e quando credeva non fosse più possibile per lui ricevere conforto!... deve varcare quel cancello troppe volte sfidato solo per provocare e per dire “IO CI SONO!” Poi l’incerto fatto della propria identità di adulti che tutti spaventa preoccupa aliena... Quanti malati della ormai famosa sindrome di Peter Pan, quante solitudini e disperazione per tutti i così detti normali. Eppure noi, i “normali”, abbiamo sempre una valida giustificazione, un valido alibi... per i nostri insuccessi. E pur sostenendo, con cuore aperto, che gli “altri siamo noi” speriamo sempre che questi “altri” siano quanto più lontano possibile... e per altri DIVERSI da noi gli alibi non esistono... Gli “Altri”, i ragazzi non voluti, con un passato da rinnegare e dimenticare... tristi... abortiti dagli affetti scontati e urlati dalla “Carta dei Diritti”... orfani di madri ancora vive... gli Altri, questi giovani uomini e donne, cozzano con i NO tanto comuni quanto scontati della società che teme di sporcarsi con i diversi da sè... gli altri che urla uguali a sè... Per questi ragazzi c’è posto, basta che sia lontano solo dai nostri occhi, dalle vetrine scintillanti, dal nostro egoismo... dalla sempre vuota e sterile indiscussa normalità. Per i ragazzi che escono dalle Comunità, la società perbene pretende che essi lavorino, siano produttivi e sempre adeguati, che siano AUTONOMI... e immediatamente capace di vivere integrati! Loro... i ragazzi che troppo presto hanno dimenticato la loro infanzia e hanno dovuto velocemente fare “pratica di volo”... Loro troppo tristi e troppo segnati... Loro figli di una mamma sempre gravida, capace di mettere al mondo figli sempre orfani... loro... Loro dilaniati dalla prospettiva di una solitudine certa dove ogni successo deve essere sudato e confrontato con un passato ostile che segna inevitabilmente l’accesso in società quando il passato è difficile da spiegare. La parola Comunità spaventa come una malattia contagiosa e la domanda relativa al passato pesa come un macigno e serpeggia tra la pietà e la diffidenza, innalzando ostacoli talvolta insormontabili. Questi ragazzi sono costretti a volare... ma la zavorra a volte li tiene ancorati alla paura di farcela... Nasce così Le Chiavi di Casa. Un rifugio sempre aperto dove i ragazzi ormai usciti dalla Comunità o alla ricerca di un aiuto, da un giorno o da una vita, vi possono trovare spazio: - collaborando attivamente alla gestione della casa che sarà sempre autogestita anche se un vecchio e più esperto ospite sarà costantemente presente e garantirà il rispetto delle regole e dello scopo della costituzione; - il periodo della permanenza varierà in base alle difficoltà e alla disponibilità concreta del ragazzo a dare e ricevere conforto; - egli avrà così la possibilità di cercare un lavoro. Di rimettersi in sesto qualora abbia perso tutto quanto aveva costruito o qualora, fuori dalla Comunità, non abbia ancora trovato ciò che cercava; - quando si sarà rifocillato, potrà nuovamente ripartire per la sua strada sapendo di poter contare su quella porta sempre aperta dove, secondo l’ottica del rispetto e della reciprocità, potrà ancora soggiornare senza bisogno di burocrazie. ... Perchè il solo essere stato uno della famiglia, ti permette di avere sempre LE CHIAVI DI CASA.


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PUBBLICAZIONI: in collaborazione con il Ce.P.A.S.A. di Spoleto (associazione scientifico-culturale), il Piccolo Carro pubblica la rivista mensile Interprofessionalità (autorizzata dal Tribunale di Spoleto il 13/11/90 al n.70 del Registro Giornali e Periodici) con una tiratura anche di diecimila copie, distribuite su tutto il territorio nazionale (www.cepasa.it). Il Piccolo Carro ha anche pubblicato in collaborazione con il Ce.P.A.S.A. i seguenti testi: NELL’ISOLA CHE NON C’È LA CURIOSITÀ DIVENTA TERAPIA (Cristina Aristei Antonino Minio - Pietro Salerno) edito da Ce.P.A.S.A./PiccoloCarro 1998 PLENITUDE - L’esperienza della Comunità per minori “L’isola che non c’è” (Cristina Aristei - Pietro Salerno) edito da Ce.P.A.S.A/PiccoloCarro 2001 ITINERE - Incontri di formazione continua (Cristina Aristei - Pietro Salerno ) edito da Ce.P.A.S.A./PiccoloCarro 2002 CONTROCANTO - Percorso di formazione per educatori, genitori, docenti… Cofanetto in tre volumi. (Cristina Aristei - Antonino Minio - Pietro Salerno) edito da Ce.P.A.S.A./PiccoloCarro 2004 In stampa FABULANDO - Percorso educativo e terapeutico


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Questa è la nostra storia. Questo è il nostro passato, è il presente. Sarà parte del nostro futuro... Questo è il nostro sogno e la nostra fiaba. Pensiamo di scegliere ma veniamo scelti. Da questi incontri, carichi di sofferenza e di dilaniante solitudine nasce ogni giorno una nuova storia di cui il protagonista è un uomo vestito da ragazzo “difficile”. In questo abbraccio di storie, gli attimi di ognuno si mescolano in una stanza sempre illuminata, chiamata amore, e solo così l’uno diventa guida per l’altro, scrivendo dentro un libro interminabile. Quello della nostra esistenza. La presenza dell’altro ci corregge per combattere la solitudine del quotidiano nell’arte, costantemente rinnovabile, del “saper vivere”. La risposta alle domande incessanti di un pensiero cosciente si libera schiusa dalla forza sprigionata nella volontà dei nostri incontri, sempre rinnovati dalla curiosità di conoscere e di essere. La verità è dentro di noi... ma il solo pronunciarla la rende vulnerabile. Il vivere a contatto con l’altro, infatti, ci obbliga a ricercare la nostra vita nella sua, con la speranza di una imminente resurrezione dopo aver condiviso l’attimo immenso del nulla, della morte... Viviamo, allora, nella speranza dell’altro come unico passaporto della vita e della gioia, illuminati dalla certezza che il vivere comune realizza, all’interno dei nostri spazi privati, il sogno più grande. Quello della condivisione e dell’amore.


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PRATICHE DI FILOSOFIA CON I PICCOLI E CON I GRANDI

Master

in collaborazione con AMICA SOFIA e CRIF master di 600 ore

come scommettere sul potenziamento cognitivo-emotivo attraverso il dialogo filosofico 400 ore di lavoro in aula 200 ore di lavoro personale Si tratta di un percorso formativo (pratiche filosofiche per grandi e piccini) che usa la filosofia per attrezzarsi di un ulteriore contributo al miglioramento della nostra vita e dei modi di pensare. Non è teoria ma pratica. Non è un riassunto in pillole nè una storia in sintesi, ma una guida che insegna ad affrontare i problemi del quotidiano in modo aperto e corretto. È un nuovo strumento per migliorare la qualità degli interventi pedagogici e per migliorare la qualità del servizio reso ai minori e alle persone in difficoltà… È l’attuazione di una “pensosità filosofica” attraverso aforismi, paradossi, metafore, apologhi, miti, aneddoti e racconti… Percorso d’ambientamento: dal counseling filosofico al caffè filosofico ... dalle Olimpiadi della filosofia al Festival della filosofia di Modena – state of art – 20 ore Gruppo CRIF: “Con-filosofare” per costruire una comunità di ricerca (coordinatore: A. Cosentino, Centro Italiano “Philosophy for Children”) - 140 ore d’aula e 60 ore di lavoro personale Gruppo AMICA SOFIA: “Coltivare” il potenziale filosofico di ciascuno di noi, bambini inclusi (coordinatore: Livio Rossetti, Università di Perugia) - 140 ore d’aula e 60 ore di lavoro personale Gruppo CePASA di Spoleto: “Filosofare” per mantenere il cervello in forma e risolvere i problemi dell’esistenza (coordinatori: L.Mazzetti (Università di Roma) e M. Napodano (Università di Salerno) - 140 ore d’aula e 60 di lavoro personale RELATORI: Luciano Mazzetti (Università di Roma), L. Minio (fondatore ISPASA, emerito Università teologica S. Paolo - Catania), A. Iannaccone (Università di Salerno e Università di Neuchatel), Mirella Napodano (Università di Salerno), Cosentino Antonio (Università della Calabria), Rossetti Livio (Università di Perugia), E. Monachesi (Ministero Pubblica Istruzione - Macerata), Michelina Borsari (Fondazione San Carlo – Modena), Ludovico Berra (S.I.CO – Torino), Paola Grassi (APPA – So.Phi.A – Milano), Iandoli Luigi (Avellino), A. Minio (Spoleto), N. Donti (Perugia), Nicoletta Bottalla (Trevi), Pierpaolo Casarin (Genova), Federica Magnani (Roma), Fausto Gentili (Foligno), Rita Cacchione (Foligno), Walter Pilini (Chiugiana), Chiara Chiapperini (Perugia), Pina Montesarchio (Frattamaggiore), Carmen Finamore (Perugia), Adriana Presentini (Niccone)… DIRETTORE del master: Antonino Minio LUOGO dei lavori: sede CePASA di Spoleto o la città dove si raggiunge il numero minimo di iscrizioni. INFORMAZIONI e iscrizioni: telefonare 0743 521299

338 8364421

www.cepasa.it


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ORGANIZZAZIONE e GESTIONE CASE FAMIGLIA organizzato da Vertici Network di Psicologia e Scienze Affini in collaborazione con Piccolo Carro Cooperativa Sociale a r.l. Destinatari: Psicologi - Counselor – Educatori... Requisiti culturali: - Laurea o Diploma di Scuola Media Superiore. Numero chiuso: max 20 partecipanti Didattica formativa: Modalità teorico - pratica.

Master

Calendario: da Febbraio 2006 a Novembre 2007. Durata: 600 ore. Sede: Assisi. Iscrizioni aperte fino al 15 gennaio 2006 Informazioni: email: info@vertici.com - www.vertici.com telefono 055/2342810 - fax 055/2477263

EDUCATORE PSICOPEDAGOGICO DI COMUNITÀ per minori a valenza educativa, di case di pronta accoglienza e di centri giovanili organizzato dal Ce.P.A.S.A. in collaborazione con Piccolo Carro Cooperativa Sociale a r.l. 400 ore di lavoro d'aula teorico-pratico 100 ore di tirocinio (esonero per chi opera in comunità) 100 ore di lavoro individuale

Master

Tematiche dei moduli didattici: • Conoscenza dei partecipanti e ridefinizione del progetto in base alle esigenze emergenti • Corpus conoscitivo giuridico-amministrativo-sanitario di una comunità • Educazione e formazione secondo Montessori, Assagioli, Steiner, Rogers e Feuerstein • Elementi funzionali di psicologia cognitivo-comportamentale, di psicologia gestaltica, di programmazione neurolinguistica, di analisi transazionale e dell’ottica sistemico-relazionale • Emotività, slatentizzazione e regolazione emotiva • Visualizzazione creativa, fantasie guidate e rilassamento • Psicologia del sorriso • Gruppo, personalità di contatto, maturità collaborativa, conflitto, problema, negoziazione e processo decisionale • Autostima, tolleranza della frustrazione, gestione del conflitto • Ludicità psicopedagogica • Pragmatica di comunità e programmi personalizzati di progettazione educativa • Verifica multidimensionale delle competenze acquisite Coordinatore dello staff dei docenti: Antonino Minio Relatori: L. Mazzetti, D. Antonimi, G. Barbanera, P. Tordelli, N. Donti, E. Bartoccioni, M. Dinardo, D. Viglione, L. Mariani, A. Vitali, E. Monachesi, C. Aristei, P. Salerno, G. Di Martino, N. La Fauci… Sede dei lavori: una sede CePASA o la città dove si raggiunge il numero minimo di iscrizioni. Iscrizioni e informazioni più dettagliate: telefonare tel. 0743521299 cell. 338 8364421 www.cepasa.it


Una rivista aperta a tutto e per tutti che pubblica le idee di chi vuol essere presente con esperienze di Comunità: Cristina Aristei - Pietro Salerno

Cristina Aristei - Pietro Salerno

Cristina Aristei - Pietro Salerno

Plenitude

Itinere

Fabulando

in press

Un’esperienza di Comunità per minori

Conversazioni con gli educatori

Pragmatica della Comunità

Pag. 220

Pag. 280

Pag. 200

saggi:

Antonino Minio

Fragilità

Antonino Minio Antonino Minio

Mediocrità

zainetto psicologico per un minimo vitale

strumenti psicologici per il mondo degli affetti

Pag. 482

Pag. 336

Superficialità

minimalia per la formazione

Pag. 370

romanzi e poesie:

Mario Serra

Luigino e i segreti della natura

Pag. 120

Pag. 144

Se ti tolgono la parola INTERPROFESSIONALITÀ ti presta la sua voce Per informazioni e richieste telefonare: 0743/521299 338/8364421


L’ISOLA CHE NON C’È La nostra Comunità Il nostro sogno Il nostro rifugio Il nostro mondo, la nostra favola. Non si fanno miracoli, non si operano guarigioni miracolose Ma se qualche volta passate di là... fermatevi un attimo. Sentirete pulsare la vita, quella vera, quella che ci obbliga al pianto e al riso, alla delusione e all’amarezza ma che ci prospetti ben altro. Se qualche volta passate di là fate piano, parlate sottovoce e posate il passo con calma. Assorti e attenti potrete sentire la voce di Pinocchio, il pianto di Cenerentola o il battito delle ali di Peter Pan. Ah! Dimenticavo. Sempre che abbiate voglia della vita, un cuore forte, pieno d’amore, e tanta ma tanta pazienza. Ragazzi che volano!


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