Benedetto Robazza

Page 1

brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 1

BENEDETTO ROBAZZA

WALCHIRIA bronze cm 38 x 75

12/01 -

12/02/ 2012

122 Renmin Road, Ningbo, China telephone +86 57487 643222 - fax +86 57487 661705 web site www.nma.org.cn


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 2

Biografia E' nato il 2 marzo 1934, nel popolare rione della Consolazione, al centro della vecchia Roma, fra l'Anagrafe e Trastevere. Fin dalla fanciullezza ha dimostrato una chiara predisposizione al disegno e una naturale capacità di modellare la creta che, per quel suo gioco, andava a prendere sul greto del fiume. Ben presto quelle sue istintive capacità si sono mostrate essenziali per la sua sopravvivenza e quella della madre. Il padre, prigioniero dei tedeschi, fu ucciso mentre tentava la fuga. Poco dopo Benedetto perse anche il fratello e divenne così, nonostante fosse solo un bambino, il capo famiglia. In quelle sue mani già capaci di creare, trovò il solo modo per sbarcare, sia pure miseramente, il lunario. Con la creta modellava i pupazzi (come si chiamano a Roma) del presepe e andava a venderli a Piazza Navona. Ne ricavava pochi spiccioli che portava a casa con orgoglio. Non avrebbe supposto, allora, che da quelle sue piccole sculture approssimative sarebbe nato il suo destino di artista. Poi per guadagnare di più cominciò a dipingere piccoli paesaggi e qualche ritratto che gli dettero dimestichezza con il colore. Impara a suonare, a ballare, diventa un piccolo personaggio nel quartiere dove tutti lo amano per la sua generosità verso i più deboli. Ma un altro grande dolore, una profonda amarezza, doveva abbattersi su di lui. Non aveva ancora diciotto anni, quando la madre, imprevedibilmente, si risposa. Si sente

LEDA E IL CIGNO bronze cm 40 x 45


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 3

solo e si arruola in marina. Sotto le armi si accorgono della sua grande forza e lo avviano allo sport del pugilato. Come sempre ha successo e giunge al campionato italiano. Dopo il congedo, la vita, ancora una volta, gli fa voltare pagina. Con pochi mezzi va nel Belgio dove lavora in un laboratorio di pietre preziose e questo gli fa venire l'idea di frequentare una scuola di gemmologia fino a prenderne il diploma. E' un'esperienza che gli sarà molto utile poi per conoscere le pietre quando potrà dedicarsi totalmente alla scultura, e saprà padroneggiare anche le qualità pittoriche dei marmi. Dopo il Belgio la biografia di Robazza è ricca di paesi stranieri dove lo hanno condotto le sue mostre: principalmente la Germania e poi gli stati Uniti d'America. La più prestigiosa è la personale tenuta nel Campidoglio di Albany, la capitale dello stato di New York. E nella città di New York, dove il maestro Robazza gode di larga notorietà, vi è addirittura una galleria riservata alla sua produzione, la "Benedetto Gallery". Ritrattista famoso e richiesto dai più bei nomi della politica, della finanza, del mondo militare ed ecclesiastico e di quello dello spettacolo, Robazza ha avuto il Privilegio di essere invitato a effigiare il presidente Regan, il cui busto è alla Casa Bianca nella Teodoro Rooswelt, il premio Nobel per la pace del 1906. E ancora: hanno posato per Robazza il Re Bhumidol Rama IX e la Regina Sirikit di Thailandia, i cui ritratti in bronzo dorato sono esposti nel palazzo reale di Bangkok; e il presidente della Baviera Franz Josef Strass. Suoi i ritratti di Alcide De Gaspari, di Sandro Pertini, di Aldo Moro, e poi, ed è questo il suo maggior vanto, i due ritratti di Papa Giovanni Paolo II, uno per il suo appartamento in Vaticano, l'altro era in via Giovanni Paolo II a Termoli, dove Robazza ha anche eretto un monumento a Padre Pio, nella omonima strada. E infine i due busti del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e quello del generale Umberto Capuzzo. Ma dobbiamo anche elencare almeno i principali fra i ritratti dei grandi divi di ieri e di oggi: Rodolfo Valentino, Marilyn Monroe, Frank Sinatra e, recentissimo, Alberto Sordi effigiato nelle vesti di un antico romano come imperatore del cinema... -----Biography He was born in 2nd March 1934 in the working class district of "Consolazione", in the centre of old Rome, between the district of "Anagrafe" and "Trastevere". Since childhood he had shown a clear leaning towards drawing and a natural talent in modelling clay which he used to get from the river bank. However, soon these natural talent became essential for his survival and that of his mother His father, captured by the Germans, was killed whilst trying to escape. Soon afterwards Benedetto lost his brother too and so became, in sprite of being just a baby himself, the head of the family. In his hands, which were already capable of creating things, he found the only way to make ends meet, even if poorly. He made figures out of clay (pupazzi as they are called in Rome) for the cribs which are popularly used to decorate peoples homes at Christmas, and sold them in "Piazza Navona". From this he made a little money which he proudly took home. He would never have imagined then that these rough, little sculptures would be the beginning of his destiny as an artist. Then, to earn more, he began to paint small landscapes and some portraits where he learnt to use colour. He learnt to play music, to dance and he became a little personality in that district, where every one loved him for his generosity to others lest fortunate than himself. He felt alone and so joined the Navy. There, they realised how strong he was and they introduced him to the sport of boxing. As usual he was successful and reached the Italian championships. When he finished his service, life, once more, changed completely. With little money he went to Belgium where he worked in a precious stone workshop which gave him the idea of attending a school of geology at which he got a diploma. It was an experience that was to be very useful to him later for knowing about different stone and marble when he could dedicate himself totally to sculpture and would also master pain-


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 4

ting techniques. After Belgium, Robazza's story is rich in foreign countries where he held exhibitions: mainly Germany and then the United States of America. The most prestigious was the exhibition held in the capitol of Albany, the capital of New York state. In the city of New York, where Robazza was greatly admired, there is even a gallery reserved for his works, the "Benedetto Gallery". Famous portrait painter and in grat demand among the politicians, people in finance, the military, ecclesiastical and showbusiness world, Robazza had the honour of being invited to portray President Regan whose bust is displayed in the White House in the Theodore Rooswelt room (Rooswelt won the Nobel prize for peace in 1906). Other who have sat for Robazza include King Bhumidol Rama IX and Queen Sirikit of Thailand whose sculptures in gold-plated bronze are displayed in the royal Palace in Bankok; and the President of Bavaria, Franz Joseph Strauss. He has also done portraits of Alcide de Gaspari, Sandro Perini, Aldo Moro and then, his greates priode, the two portraits of Pope John Paul II, one for his apartment in Vatican and the other in via Giovanni Paolo II in Termoli, where Robazza also erected a monument to Padre Pio on the street with the same name. And finally the two busts of General Carlo Alberto Dalla Chiesa and that of General Umberto Capuzzo. But we must also list at least his main works of the grat stars of yesterday and today: Rudolf Valentino, Marilyn Monroe, Frank Sinatra and, recently, Alberto Sordi represented in the clothes of an ancient Roman like the Emperor of Cinema...

RAPIMENTO bronze cm 50 x50 x 22


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

MARILYN bronze cm 27 x 80

EUROPA bronze cm 50 x 45

14:30

Pagina 5


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 6

L'INFERNO Tratto dalla Divina Commedia Di Dante Alighieri I diciotto pannelli sono ora, uno accanto all'altro, lungo il muro di cinta della villa dove il maestro ha il suo studio. Siamo in piena campagna, alla confluenza delle grandi strade che portano verso I colli laziali e il verde è dominante, dal prato inglese, agli alberi che disegnano il percorso attorno alla casa, a quelli che circondano l'esterno, creando un ideale continuità naturale, il perimetro del parco. In questa atmosfera i pannelli appaiono come un lungo nastro chiaro le cui luce è interrotta soltanto dai giochi d'ombra delle figure più aggettanti. La sensazione che domina il primo impatto visivo è che si tratti di una ininterrotta sequenza, dove per ciò è difficile e q2uasi superfluo distinguere i canti, i gironi, una sequenza come d'un film che conduce lungo un inimmaginabile viaggio. Ma quale viaggio? Questa domanda, che potrebbe sembrare retorica è rivolta a Benedetto Robazza, all'uomo prima che l'artista, e credo che egli abbia già risposto a se stesso, e che in quella risposta ritrovi le motivazioni più profonde del suo lavoro. Certamente lo scultore si è posto di fronte allo straordinario stimolo visivo, narrativo, della visionarietà dantesca, e ne ha subito inevitabilmente il fascino, ma senza ignorare il significato morale, religioso, possiamo dire, della Commedia. Sa che la principale finalità del poema è la conversione e la salvezza dell'uomo, che quel viaggio dantesco è un "itinerarium mentis in Deo", che vuol indurre a prendere coscienza della propria condizione di peccatore e delle conseguenze del male, e per raggiungere questo fine lo spettacolo agghiacciante e terrifico dell'Inferno appare lo strumento più efficace. Da quell'abisso si potrà poi risalire attraverso l'espiazione del Purgatorio, fino alla beatitudine del Paradiso. Ecco, a me sembra, - e le lunghe conversazioni con quell'uomo limpido che è Benedetto Robazza, e la conoscenza della sua vita e della chiarezza della sua anima mi inducono a crederlo - che egli abbia voluto, assumendo questo temibile impegno, compiere quel viaggio dentro di sé, nel suo spirito. Ciò dà una valenza altamente morale, intensamente spirituale all'impegno dello scultore. E' come se Robazza avesse voluto, con questo lungo nastro di immagini, rivivere, ripercorrere la sua vita, ritrovare i tunnel oscuri nei quali il suo destino ricco e generoso di esperienze e vicende, anche nel segno del dolore, lo ha talvolta costretto, per dargli poi più forte e appagante la gioia della vittoria su quel buoi, la gioia, dopo l'incubo e lo sconforto, di uscire "a riveder le stelle". Quello di Dante (e dunque anche quello di Robazza) è un viaggio fra le colpe, le punizioni, e le sofferenze ma "per trattar del ben c'io vi trovai".C'è un altro elemento (ma questa volta si tratta di una risolutiva e determinante intuizione dell’artista) che mi conforta a credere in questa interpretazione dell'opera robazziana. I due protagonisti del viaggio infernale, Dante e Virgilio, appaiono soltanto nel primo pannello davanti alla tremenda porta dell'oltretomba. Poi Dante e Virgilio saranno "fuori campo", e ciò che accade nei canti, noi lo vedremo con loro in "soggettiva", cioè da fuori. E' come se Robazza, terzo in quell'itinerario di salvezza, si fosse posto al loro fianco. Ho usato due espressioni mutuate dal linguaggio cinematografico tradizionale, in cui l'illustratore guardava dall'esterno: la soluzione appare felice anche e soprattutto dal punto di vista dell'impaginazione delle tavole che sono così, in assenza dei due poeti, lasciate più libere per far emergere le figure più significative di ogni canto.


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 7

L'INFERNO Tratto dalla Divina Commedia Di Dante Alighieri The eighteen panels are now placet one next to the other on the walls surrounding the countryhouse where the studio of the great sculptor is located. We are in the middle of the countryside, where the roads leading to Lazio's hills meet. Green is the predominant colour, is sufficient to look at the grass, the trees on both sides of the path surrounding the house, and the trees on the outer edge of the park's perimeter, to give the impression of the park being larger. In such at atmosphere, the panels seem like watching a motion picture, where is difficult to discern the precise passing of the cantos and circles depicted by the sculptor. It is like a movie scene in which we are taken into an incredible journey. Granted, but what kind of journey? This question, that can sound rhetorical, is put to Benedetto Robazza; it is a question made to him more as a human being rather than an artist. I think he has already found an answer to that question. In that he has found the deepest driving forces that move his work. There is no doubt that the sculptor puts himself before the extraordinary visual stimulus of Dante images. Inevitably the sculptor was fascinated by all this, even though without neglecting the moral and religious message of the Divine Comedy. He is well aware that the main objective of the poem is the conversion and salvation of human beings. Furthermore he knows that Dante's journey is an "Itinerarium mentis in Deo" through which he wants men to be aware of the fact they are sinners and devil makes them suffer. In order to reach these goals a terrific and scaring vision of hell seems to be the most

SAGITTARIO bronze cm 80 x 105


brochure robazza ningbo.qxp

28/01/2012

14:30

Pagina 8

effective tool. Souls will be allowed to leave Hell through the expiation of their sins in Purgatory as they will finally reach blessedness of Paradise. Having had long discussions with Benedetto Robazza, a decent man, and knowing his life and the purity of his soul I am sure that through his fearful commitment he wanted to make a journey in himself, hence into his soul. As far as his moral values and spirituality are concerned the above mentioned emphasizes the sculptor's dedication. Through this long motion picture it is as if Robazza had tried to run through his life in order to find the dark tunnels in which his destiny, scattered with many experiences, had forced him to stay. Whatismore his experiences werw sometimes bad. Later on his very destiny gave him a greater and more important joy: he prevailed over the darkness of the tunnel The joy to come out of the tunnel "ans see the stars again". The joy came after nightmares and disheartening experiences. Dante's journey as weel as that obazza is a journey through faults punishments and pain, in order to "per trattar del ben che io vi trovai" (learn from the mistakes). There is also another elements, which is of tremendous intuition felt by the artist, and that supports the soundness of my interpretation of Robazza's work. Dante and Virgil, the two main characters of the journey through hell, can be seen only in the first panel, where they are before the horrifying Hell's door. Then Dante and Virgil will be "off the scene", hence they will provide the reader with a subjective description of the developments as they unfold throughout the cantos. They can achieve that through evaluating the developments from an external point of view. It is as if Robazza's were the third person in that rescue journey, it is like if he werw next to them. I used two words borrowed from the cinema jargon, (I had already used the word "motion picture") to better explain how Robazza has changed the conventional iconographic tale, in which the main characters are presented as external viewers. This solution appears to be very apt especially if we considerer the characters' lay out of the panels with the two poets missing. This allows the main figures in each Canto to be more noticeable.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.