Ospitalità a quattro zampe Turismo d'Italia
062005
Dalla formazione/informazione del personale alla toilettatura, dal kit di benvenuto alla brandina, ecco alcuni suggerimenti. Si chiama Barney ed è un famoso Scottish Terrier. Il nome può essere sconosciuto ai più ma sicuramente lo avrete visto in televisione salire sull’Air Force One per accompagnare il suo padrone, George W. Bush, nei suoi viaggi in giro per il mondo. Il Presidente Bush è uno dei 29 milioni di americani che, secondo un’indagine della American Travel Industry Association, viaggia regolarmente con il proprio animale domestico. Questo segmento di viaggiatori, che fino a poco tempo fa era quasi completamente trascurato dalle strategie di marketing delle strutture alberghiere, oggi è considerato tra quelli con la maggiore potenzialità di crescita e di redditività. La conferma arriva dagli stessi proprietari che dichiarano di considerare ideale una vacanza fatta insieme al loro amico a quattro zampe e di preferire quelle strutture che se ne prendono cura attivamente con servizi adeguati e personalizzati. Molto sensibile a questa tendenza è la catena Starwood che propone il programma “Love That Dog”, con cui garantisce servizi a cinque stelle anche per i quadrupedi: set di accoglienza che include un giocattolo, snack, spazzola e profumo per la toilette quotidiana; brandine “di design” per il riposo, in materiale anallergico; collari con targhetta personalizzata da utilizzare durante le passeggiate e un servizio di petsitting e toilettatura su richiesta, oltre alla disponibilità di un veterinario 24 ore su 24. La catena Kimpton, da parte sua, fa dell’accoglienza degli animali quasi una missione: gli ospiti a quattro zampe li chiama VIPs (Very Important Pets) e a loro offre servizi come: la torta personalizzata per il compleanno, raffinate boutique dedicate agli animali situate nelle hall degli alberghi della catena, veri e propri centri benessere (“Pet Spa”), massaggi e tisane antistress, brandine a forma di chaise lounges in miniatura rivestite di tessuti leopardati, servizio di “unghie e capelli”; un albergo della catena aggiunge al kit di cortesia offerto all’arrivo anche una letterina di benvenuto, firmata ovviamente da Oscar, il cane mascotte dell’albergo. Senza arrivare a tali estremi, è comunque possibile soddisfare questi particolari ospiti garantendo piccole attenzioni e rispetto (pensiamo che in genere l’animale è considerato dal suo proprietario un membro importante della sua famiglia), oltre ad un piccolo investimento per predisporre servizi e prodotti indispensabili. In Italia a volte la scelta di accogliere un amico a quattro zampe è più il frutto di una necessità che di una scelta spontanea, legata al bisogno di non perdere il cliente che si accompagna all’animale. Il risultato però è l’offerta di servizi improvvisati e di scarsa qualità che alla fine diventano causa di disagio sia per il proprietario della bestiola che per gli altri ospiti (e naturalmente anche per chi lavora in albergo). Per tale ragione, se decidete di accoglierli, occorre garantire anche agli altri ospiti l’assoluta tranquillità e piacevolezza del loro soggiorno e al personale la possibilità di lavorare con la stessa serenità ed efficienza di prima, riducendo l’eventualità di reclami da parte degli altri clienti (a causa di rumori, cattivi odori, timori) e “incidenti” da parte degli animali (camere imbrattate, arredi rovinati, spaventi alle persone). Lavorando con clienti a quattro zampe occorrerà imparare a conoscerne le abitudini, a saperli trattare, ad evitare