G I N O M A R C H I O N N A , PA L A Z Z O G AT T I N I , M AT E R A
L’importanza della nella gestione dell’albergo
leadership
Gino Marchionna dal 2011 dirige Palazzo Gattini a Matera. Classe 1981, Marchionna è nato a Ginosa, in provincia di Taranto, vive a Laterza, a 15 chilometri da Matera, laurea in Economia del turismo a Rimini, Erasmus a Barcellona e stàge in Teamwork ancora a Rimini. Esperienze professionali in Accor in Italia, Francia e Marocco, di nuovo in Italia dal 2007
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Gino Marchionna
alazzo Gattini ha iniziato l’attività nel 2008. Lo start up è stato faticoso. Il progetto era ambizioso: Palazzo Gattini era il primo albergo di categoria 5 stelle della città, collocato di fronte alla Cattedrale che aggetta sul Sasso Barisano, sul lato opposto della piazza del Duomo. L’hotel aveva poche camere, c’erano difficoltà di accesso, Matera stessa non aveva ancora l’immagine turistica di cui gode oggi, il tasso di occupazione degli alberghi della città era del 25 per cento su base annua. Oggi siamo arrivati al 35 per cento sempre su base cittadina. È stata davvero una scommessa piuttosto azzardata. Si è trattato innanzitutto di un investimento immobiliare su un palazzo della nobiltà materana di un tempo che è stato riportato in vita. Nicola Benedetto, imprenditore materano, ha effettuato questo investimento soprattutto per amore della sua città. Ho iniziato a lavorare a Palazzo Gattini nel novembre 2008 come Caporicevimento. Nel 2011 il proprietario mi ha affidato la direzione dell’albergo con l’obiettivo di andare almeno in pari con le spese. Il mio primo obiettivo è stato quello di consolidare lo staff
e garantirgli la continuità del lavoro superando l’elevato turn over che aveva caratterizzato la struttura in precedenza. Dovevamo riuscire a lavorare con serenità e con spirito di squadra. È lo staff, lo spirito di squadra che può far grande un albergo. Ci siamo riusciti. Siamo in 20 (con 20 camere) senza il ristorante che è stato affidato a una società terza e a sua volta ha uno staff di sei persone. Offriamo 20 camere, bar, centro benessere, roof garden con un panorama davvero unico del Sasso Baresano. Il nostro è un vero boutique hotel. Abbiamo puntato su personale locale che abbiamo formato intensamente dalla prima colazione alla vendita al telefono alla guest experience. I corsi di formazione ci hanno consentito di creare sia spirito di squadra che professionalità specifiche per le varie funzioni. Si lavora per obiettivi in un ambiente sereno con valori condivisi e un forte senso di responsabilità verso l’azienda. Abbiamo testato i big data per comprendere i sentimenti prevalenti tra i nostri ospiti. L’albergo è percepito con un luogo di design grazie all’architetto Mocchetti che ha effettuato uno splendido lavoro di arredo: ogni camera è diversa dall’altra, in comune hanno una notevole armonia tra antico e moderno.
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Antiche origini nobiliari I Gattini sono un’antichissima famiglia materana, tra le più antiche della città. Dette importanti uomini d’arme, letterati, sindaci e amministratori della cosa pubblica ininterrottamente per circa otto secoli. In epoca moderna la famiglia ha usato il titolo di conte riferendosi all’antichissima investitura comitale di Castel di Timmari a sei miglia da Matera, e dei due casali di Picciano e Santa Maria della Palomba, che risalirebbe all’XI secolo. Capostipite è considerato Teodoberto (nato attorno al 994, morto nel 1068) Conte di Castel di Timmari. Oreste, Capitano dell’esercito imperiale d’oriente, combatté in Fran-
cia nel Gattinois (Gattinese). Nominato dal re di Francia Arrigo I Governatore di quella Provincia, secondo lo storico Ridola da quell’episodio la famiglia assunse il cognome Gattini. Palazzo Gattini confina con Palazzo Malvezzi, altra nobile famiglia materana con la quale i Gattini nel corso dei secoli intrecciarono relazioni assai complesse che andavano dall’ostentata rivalità pubblica a relazioni private di tutt’altro genere a giudicare dai passaggi segreti tra i due edifici che sono riemersi durante i lavori di ristrutturazione di Palazzo Gattini. Un altro passaggio segreto collegava il palazzo con l’antistante pa-
lazzo della curia. Palazzo Gattini nel corso dei secoli si è sviluppato occupando un vero e proprio quartiere da qui la complessità architettonica dell’edificio che ne è risultato e che in realtà appare come una sorta di agglomerato di più edifici, collegati e integrati tra di loro, il tutto su più livelli, alcuni ipogei, legati anche al dislivello del piano stradale esterno che scende lungo il fianco del Duomo e di fronte a Palazzo Gattini facendo sì, per esempio, che l’entrata sulla strada del ristorante Le Bubbole risulti sfalsata di un piano rispetto all’entrata principale dell’albergo posta sulla piazza Duomo.
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Il fascino misterioso dei Sassi di Matera che di notte richiamano il presepe
I big data ci hanno confermato che la prima parola citata era staff. Puntare sulla qualità dello staff è stato vincente. La seconda parola era breakfast, poi venivano camera e albergo. La formazione relativa alla qualità del servizio si è rivelata la strategia vincente. Non volevo che la prima colazione fosse ambientata nel ristorante. Abbiamo trasformato le can-
La reception dell’albergo
La sala riunioni dell’hotel
tine storiche del palazzo in una vera e propria breakfast experience distribuendo il buffet breakfast in più locali, molto suggestivi, con le addette alla prima colazione che illustrano nel dettaglio i prodotti e le loro peculiarità. Quel che poteva essere un problema – gli ambienti angusti – è diventata un’opportunità per creare un percorso di degustazione. Il
L’hotel offre 20 tra camere e suite, una diversa dall’altra
L’ESCLUSIVITÀ DI PALAZZO GATTINI L’albergo ha 20 tra suite e junior suite, ognuna diversa dall’altra, un ristorante con entrata indipendente sulla strada, una suggestiva cantina ipogea, una Spa pure ipogea su due livelli, il tutto su sette livelli, due completamente ipogei, gli altri che sfruttano la pendenza del terreno per affacciarsi sull’esterno o salire fino ai piani superiori, con la complessità ulteriore di dover lavorare nel cuore dei Sassi e a fianco del Duomo. Per l’interior design è intervenuto l’architetto Ettore Mocchetti, direttore di AD. Il palazzo si caratterizza per la calcarenite, con la quale è stato costruito, facile da lavorare e da scolpire, per la pietra locale - il marrazzo -, per gli affreschi recuperati in maniera filologica, come del resto tutto quanto l’edificio preesistente. Hanno operato i migliori maestri d’ascia e i migliori artigiani di Matera. L’architetto Mocchetti è intervenuto sull’arredo complessivo e sui singoli dettagli, inserendo le opere contemporanee di Arlacchi, divani ottocenteschi provenienti dalla reggia dei Savoia di Stupinigi, lampade in ferro battuto di artigiani materani, testiere istoriate, pezzi di antiquariato assieme a quelli ritrovati nel palazzo e recuperati con
una certosina opera di restauro. La Spa, su due livelli, propone hammam, piscina riscaldata (che arriva alla profondità di 160 centimetri) con giochi d’acqua, idrogetti e lettini subacquei sotto le volte di calcarenite illuminate in maniera molto suggestiva, docce emozionali, due cabine per massaggi e un ambiente più ampio per trattamenti per coppie. L’albergo dispone di due ascensori. Il più panoramico, in acciaio e cristallo, è stato ricavato in un cavedio di 29 metri di altezza. Le camere hanno una forte identità individuale. Alcune hanno un alto soffitto a semibotte in mattoni di cotto a vista delimitato con cornici retroilluminate in maniera scenografica con led. I letti king size presentano terzo lenzuolo e piumino, testiere originali, televisori lcd da 42 pollici sulle pareti opposte rispetto ai letti, tavolo da lavoro con connessione gratuita a Internet, bagni luminosi quanto originali con radiatori a muro, vasche idromassaggio piuttosto che ampi box doccia (uno è con doppio soffione a soffitto e doccetta mobile), una camera ha una vera e propria piscinotta in pietra collocata nel vano d’entrata antistante quello della camera da letto, un’altra, su due piani, propone un soffitto 37
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a volta affrescato, un’altra ancora propone una terrazza esterna di 150 metri quadrati dotata di piscina e con affaccio sulla Gravina di Matera. Eccezionale il panorama dei Sassi e della Gravina di Matera proposto sulla grande terrazza esterna, il Roof Garden, che viene utilizzata per cene e cocktail all’esterno sotto i tendoni di un gazebo che copre parte della pavimentazione. Il Ristorante Le Bubbole propone tre ambienti con volte originali e prende il nome dalle bubbole, originali laterizi medievali cavi all’interno che venivano utilizzati per alleggerire le volte. Se ne vedono su una delle volte del ristorante, che risale al 1500. L’albergo dispone di una sala meeting per una cinquantina di posti davvero unica e particolare. Si tratta della cappella con le alte volte a semibotte e lucernario di Palazzo Gattini. La chiesa è sconsacrata, l’altare, del 1500, è quello originale con il grande quadro del Sacro Cuore al centro e il legno dipinto a marmo come si usava all’epoca. Una targa in marmo riporta la data della sua consacrazione posta da Marco Malvezzi Duca di Santa Candida: il 1893. La sala riunioni ha ingresso indipendente sull’esterno.
successo è stato straordinario. Lo staff è proattivo, i prodotti sono unici. Personalizzare il rapporto ospite/albergo è fondamentale, soprattutto per un piccolo albergo come il nostro. Questo rapporto inizia già nel sito web dove è possibile effettuare un tour mediatico dell’hotel e richiedere servizi personalizzati dal massaggio al transfer da e per l’aeroporto. La tecnologia può favorire un approccio più diretto e dinamico e in questo senso va sfruttata. Nel frattempo Matera è cresciuta enormemente nella visibilità pubblica a partire dalla scelta di Unesco, nel 1993, di includerla tra i beni patrimonio dell’umanità ai film che vi sono stati girati (il più importante: Passion di Mel Gibson girato nel 2003) e alla nomina nel settembre del 2014 di Matera come Capitale della Cultura del continente europeo per il 2019. Ciò ha innescato flussi turistici nazionali e internazionali semplicemente impensabili solo qualche anno fa. Abbiamo vissuto cinque anni di flussi turistici crescenti per quantità e qualità. Palazzo Gattini ha raggiunto il 75 per cento di occupazione su base annua, un più 35 per cento di fatturato del 2014 sul 2013, più 41 per cento di fatturato 2015 su 2014. Nel 2016 contiamo di confermare questo trend positivo. È salito nettamente il Rev/Par dell’albergo. È cresciuta decisamente la nostra Brand Reputation. Il fatturato prodotto dalle Ota resta inferiore al 10 per cento. Siamo riusciti a trasformare la Spa in un centro di profitto con cinque persone che lavorano per obiettivi, soprattutto per i trattamenti estetici e i massaggi: il lavoro è massimo durante i weekend, lo è meno durante la settimana. Si lavora anche con i locali. L’albergo è aperto tutto l’anno. È stata una scelta coraggiosa che alla fine ci ha premiato. Il prossimo salto di qualità sarà legato a una gestione diretta della ristorazione. Dall’inizio del 2016 dirigo Palazzo Gattini come libero professionista. Il mio obiettivo è dar vita a una offerta integrata più ampia, da cui la scelta di assumere la direzione anche di Palazzo Viceconte, di fronte a Palazzo Gattini, con l’entrata sempre sulla piazza del Duomo. Palazzo Viceconte è anch’esso un palazzo d’epoca restaurato in maniera filologica diventato albergo di categoria 4 stelle con 14 camere e saloni molto grandi per banchetti e ricevimenti capaci di ospitare fino a 150 persone. Diversa è la proprietà rispetto a Palazzo Gattini. Questa operazione mi consente di offrire sul mercato un numero maggiore sia di camere che di servizi, il tutto con una qualità simile dal punto di vista professionale. Sono due prodotti complementari. Allo stato attuale, i fatturati di entrambi gli alberghi stanno crescendo a dimostrazione dell’importanza di fare rete nella stessa destinazione.
La SPA di Palazzo Gattini
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