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Room Under The Moon: un eco-successo annunciato

Dall’11 al 15 novembre a Equip’Hotel di Parigi lo studio di architettura Caberlon Caroppi Hotel Design ha presentato Room under the Moon - Naturally Resort, un nuovo concept di hotellerie che ha affascinato e conquistato i visitatori della manifestazione francese Matteo Sacerdoti

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on una replica di cose già viste, ma un vero e proprio format nato in collaborazione con Teamworks (strategia) e Hospitality Project (supporto tecnico) che, insieme ai progettisti, hanno disegnato un importante percorso di marketing alberghiero che si è concretizzato con un’installazione dall’impatto semplice ma ricco di contenuti e, soprattutto, camaleontico nelle sue potenzialità di trasformazione. La collaborazione con la Regione Puglia, che ha “firmato” la versione Mediterranea del progetto è stata centrale per la buona riuscita dell’installazione parigina. Room under the Moon è un eco-resort itinerante, che cambia pelle a seconda del contesto in cui viene inserito e ha in sé un progetto sociale e culturale legato al territorio ed è sempre eco-sostenibile.


Sostenibilità, internazionalizzazione, design e occhio di riguardo al budget: queste le parole d’ordine di Room under the Moon, progetto che guarda con attenzione all’albergo diffuso come possibile sviluppo e lo fa con la capacità di adattarsi a geografie e climi e culture differenti tra di loro: 6 proposte per 6 geografie, 6 tipologie di “stanze sotto la luna” che cambiano pelle per calarsi nei luoghi del mondo con un impatto architettonico, opzioni tecnologiche, gusto e scelte formali che li valorizza e da essi trae valore. 98 tra manager e proprietari di hotel, 13 investitori e operatori del real estate, 14 giornalisti: venuti da oltre ben 22 nazioni diverse, hanno visitato l’installazione e hanno voluto approfondire caratteristiche e potenzialità insieme a Chiara Caberlon ed Ermanno Caroppi e al team di consulenti e partner presenti.

6 soluzioni per 6 geografie: Room under the Moon cambia pelle, ma non identità Mediterranean Mood Ispirato alla tradizione del sud italiano e francese, il resort mediterraneo la interpreta con un’atmosfera elegante, ma senza rinunciare ai comfort e alla tecnologia. Arabian Mood Giochi di luci e o ombre per la versione araba del progetto, ma anche ricche decorazioni che si basano su forme floreali astratte e sulla geometria. E poi legno, grandi divani, mashrabiye, tessuti preziosi, e tappeti. Oriental Mood Room under the Moon “asiatico” propone un telaio di copertura in legno e carta di riso, decorazioni ricercate, tatami, sedute basse e luce calda. E’ aperto verso il mondo, ma sa esprimere anche quella privacy tipica delle culture orientali Tropical Mood La leggerezza delle palafitte sul mare, i cannucciati e la paglia, le fibre vegetali, i tessuti dalle fantasie colorate e l’artigianato indigeno, caratterizzano la versione più selvaggia di Room under the Moon. ScandinaVian Mood Rigorosa ed essenziale come la moderna architettura scandinava, dove ’essenzialità del design deve integrarsi nei paesaggi nordici e offrendo la 43 possibilità di godere di luoghi non sempre facilmente fruibili. Green Mood La versione “verde” è pensata per essere inserita in un contesto naturale e diventare parte di esso, in linea con la vegetazione e l’habitat circostante.


La strategia di Room under the Moon: quando l’animo rimane identico, ma a cambiare è il cielo Il progetto rientra all’interno del più ampio percorso che si ispira ad un originale concetto di ospitalità, che contempla l’aspetto estetico quanto quello etico. Si tratta, infatti, di un ecoresort che, proprio come un essere vegetale, affonda le sue radici nella natura. Radici che sono sempre identiche, mentre l’arbusto cambia di volta in volta aspetto: la struttura, infatti, è salda e definita, ma il “guscio” si adatta perfettamente al territorio in cui viene collocato. La parola a Marco Pignocchi di Hospitality Project e a Mauro Santinato di Teamwork, entrambe società partner del progetto. Room on the Moon non è stata una classica installazione, ma il primo gradino di un concept che si sviluppa in diversi ambiti. Quale è stato il ruolo di Hospitality Project? Come procede l’ingegnerizzazione? Marco Pignocchi Room under the Moon è il nuovo concept di un ecoresort immerso nella natura, costituito da contenitori con una precisa modularità e dall’animo itinerante, allo stesso tempo, contraddistinti da materiali ecosostenibili e un’impiantistica di dettaglio. Hospitality Project ha raccolto la sfida e si è impegnata a studiarne la funzionalità, importante per utilizzare al meglio il poco spazio disponibile nel rispetto degli standard alberghieri internazionali e i costi che giocano un ruolo determinante per rendere fattibile da un punto di vista economico la realizzazione e perseguire gli imprescindibili principi di investimento e messa a reddito. Stiamo, dunque, completando la complessa ingegnerizzazione mantenendo sempre identica la struttura e mutando l’involucro di volta in volta cercando di integrare tutte le parti impiantistiche, rendendole invisibili con una particolare attenzione alla sostenibilità. La provocazione architettonica comunica, dunque, un messaggio ben preciso e che oggi sta alla base di qualsiasi intervento di riqualificazione o nuova costruzione di strutture turistico-ricettive: l’importanza di una squadra di professionisti che lo segua dalla A alla Z. Qualunque progetto, infatti, non può prescindere dallo studio iniziale di posizionamento, dall’applicazione degli standard necessari e da un’approfondita analisi dei costi e delle future performance per una corretta e messa a reddito. Sfidare i mercati esteri con un prodotto 100% made in italy: quale strategia di marketing c’è alle spalle e l’importanza di Teamwork in questo team?

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Project: Caberloncaroppi Hotel Design Technical Support: Hospitality Project Marketing Consulting: Teamwork Main Sponsor: Tino Sana - General Contract In collaboration with: Agenzia Regionale Del Turismo Pugliapromozione Media Partner: Suite Photography: Laurent Laveder Sponsored by: Apir - Ariann System - C.R.D.I. Ceramica Sant’Agostino Comfort Zone - Flexlinea - Gessi Maglio - Margraf - Martini Light Pascucci - Varaschin Vestas Hotels & Resort - Vimar Vitrealspecchi

MAURO SANTINATO Per sfidare la concorrenza la parola, oggi, è differenziazione: sapersi distinguere, mantenendo sempre la propria autenticità. Room under the Moon vuole confermare e concretizzare i valori che stanno alla base del nuovo e vincente concetto di ospitalità. Un prodotto 100% made in Italy, tanto nella progettazione quanto nella realizzazione e soprattutto nell’idea. Si parte, non a caso, dal genius loci, ovvero dallo studio dell’interazione tra la location e progetto: Room under the Moon ha una sola anima riconoscibile, mentre la “pelle” è il risultato della contaminazione con l’ambiente circostante. A colpo d’occhio si avverte il vivace dialogo che dona al progetto un’unica identità, ma mai scontata e fuori luogo. Un progetto dunque che è nato prima di tutto nella mente, un’idea intrisa di significati. Questo spiega anche il nome “Room under the Moon”, che non è un semplice gioco di parole, bensì denso di richiami: la luna è da sempre stata metafora di navigazione, fertilità, spontaneità e autenticità. Si avverte, dunque, quanto sia fondamentale partire dal concept e dal “carattere” con cui si intende connotare la struttura: non si può, infatti, saltare questo passaggio preliminare, pena la mancanza d’identità e di autenticità del progetto stesso. Ecco il perché di Teamwork, società esperta di consulenza e marketing nel settore ospitale, quale partner nella delicata quanto intensa fase di ideazione e di comunicazione di questo camaleontico e originale progetto.


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