Primavera2018•anno12•Contiene l’agenda degli eventi da Aprile a Giugno 2018
conilpatrociniodi: ProvinciadiFirenze ComunediFirenze ComunediPrato
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Gli spettacoli di fine stagione al Teatro della Pergola 6 I concerti di aprile all’Opera di Firenze 8 Da Vania a Pinocchio / Cenerentola al Teatro Cantiere Florida 9 Alessandro Benvenuti protagonista di 2 commedie al Teatro di Rifredi 10 Al Teatro Verdi arrivano Romeo e Giulietta in versione musical 11 I monologhi di aprile al Teatro Puccini 14 Cyrano secondo Marco Predieri al Teatro di Cestello 15 Gli spettacoli di aprile e maggio al Teatro delle Spiagge 16 La Compagnia dei Fuocolieri di Andrea Masatto 18 Dalla Danza…alla Danza Movimento Terapia di Emanuela Cassola Soldati 20 Un’adolescenza tra film romantici e Robert Zemeckis di Aurora Salvadori 22 Amici della Musica: ecco gli appuntamenti di aprile; La primavera dell’Ort 23 Nicoletta Braschi interpreta Beckett al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio 24 Incontro con Pola Cecchi Atelier GiuliaCarla Cecchi di Marco Orangi 26 La storia del piccolo profugo siriano Alan Kurdi al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci 27 Teatro Aurora di Scandicci: Paolo Hendel è in “Fuga da via Pigafetta” 28 Le Suite SPA di Andrea Masatto 30 Daniela Morozzi interpreta Amy di Conrad al Teatro Manzoni di Calenzano
31 La storia di Don Milani in scena al Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa 32 Tullio Solenghi legge il Decameron al Teatro delle Arti di Lastra a Signa 33 Una festa esagerata...!, la nuova commedia di Vincenzo Salemme al Teatro Signorelli di Cortona 34 Mariangela D’Abbraccio porta in scena i grandi autori del ’900 napoletano al Teatro degli Industri di Grosseto 35 Al Teatro Goldoni di Livorno si danno i numeri con 4 5 6 36 Al Teatro dell’Olivo di Camaiore è in scena il racconto di un giovano rifugiato pakistano 37 Alessandro Bergonzoni e Alessio Sardelli tra Carrara e Bagnone 38 Teatro Verdi di Pisa: dalla danza di imPerfect Dancers Company alla comicità di Giuseppe Giacobazzi 39 Al Teatro Era di Pontedera è tempo di Pedigree 40 Per il divertimento dei bambini arriva Shrek il musical al Teatro Verdi di Montecatini Terme 41 Al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia si ascoltano i Dialoghi degli dei 42 Al Teatro Magnolfi di Prato si assiste a Il ritorno di Casanova 43 Il Misantropo secondo Monica Conti al Teatro Fabbricone di Prato 44 La Familie Flöz arriva in prima nazionale al Teatro dei Rozzi di Siena 45 La comicità napoletana di Biagio Izzo al Teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa 46 Agenda
So mm ar i o
Direttore Responsabile David Guetta Direzione, Redazione e Amministrazione: Mas Communication srl Via U. Corsi, 33 50141 Firenze tel. +39-055 4289043 fax +39-055 4289314 redazione@teatrionline.com www.teatrionline.com Coordinamento editoriale: Giulia Tucci Redazione: Andrea Masatto, Marco Orangi, Luciana Tocci, Giulia Tucci, Luigi Miraglia, Maurizio Carra, Massimo Bartolozzi Progetto Grafico: Antonio De Chiara Mas Communication srl Pubblicità: Mas Communication srl tel. 055 4289043 – fax 055 4289314 www.mascommunication.it Registrazione Tribunale di Firenze n° 5333 del 27/03/2004 Per segnalare spettacoli, eventi e manifestazioni: redazione@teatrionline.com contiene i.p.
Edi t or i a le
Ci troviamo questa sera alle 20,00 all’entrata del Teatro Dell’Opera…..ma non era il Teatro del Maggio Musicale? Si si, è lo stesso, si chiama anche così….. Quante volte ho sentito esprimere questo ormai storico equivoco, che confondeva il nome del teatro con il nome della sua più celebre kermesse! La novità di questi giorni è ancora il nome del nostro teatro maggiore, ritornato alla ribalta dopo l’affissione della nuova insegna gigante, leggibile fin dal piazzale Michelangelo. Adesso tutti i dubbi sono stati fugati: il teatro si chiama, di nuovo, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, mentre il nome Teatro dell’Opera di Firenze è stato definitivamente abbandonato. E’ un ritorno al passato sia nella denominazione che nel “lettering”, infatti i caratteri sono o perlomeno assomigliano molto a quelli usati anni orsono. Vi siete mai chiesti perché nel tempo il teatro ha cambiato più volte nome, dando origine a qualche fraintendimento? Bene, cechiamo di fare chiarezza. Gli spettacoli del Teatro si articolano secondo molteplici tipologie, ad esempio stagione sinfonica, lirica, opere, balletti, concerti, cicli, ecc. ecc. Ovviamente tutte definizioni che hanno un loro preciso significato ma che possono fuorviare lo spettatore meno esperto (non me ne vogliano i puristi….) Cercando una estrema sintesi, per semplificare e usare come criterio qualche cosa di più intuitivo come il calendario, potremmo suddividere tutti gli spettacoli in due grandi periodi: gli “invernali” e gli “estivi. Il periodo invernale, chiamato “Stagione” si svolge all’incirca da Settembre a Marzo, e tutti gli spettacoli si svolgono all’interno del teatro stesso. L’attrazione principale è sempre stata tuttavia quella del periodo estivo, battezzato proprio Festival del Maggio Musicale Fiorentino, che copre l’altra parte dell’anno. Si tratta di un festival itinerante, nel senso che non necessariamente gli spettacoli si svolgono all’interno del teatro ma trovano esaltazione anche in suggestive location esterne. Come non ricordare i mitici concerti in piazza della Signoria o al Giardino di Boboli? E’ proprio per queste importanti peculiarità, oltre ovviamente alla qualità sempre eccelsa degli interpreti, che Il “Maggio Musicale Fiorentino” è famoso a livello mondiale. Da qui la decisione di denominare la nuova sede del teatro con lo stesso nome del Festival. Personalmente trovo molto giusto e corretto che il teatro prenda il proprio nome dal periodo di rappresentazioni che più lo contraddistinguono a livello mondiale. Speriamo che questa ennesima svolta sia duratura…. Marco Orangi
La Redazione non è responsabile di modifiche ai programmi e di mancanze o inesattezze 1
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Gli spettacoli di ine stagione
al Teatro della Pergola
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l Teatro della Pergola di Firenze, nel mese di aprile, sono in programma gli ultimi 3 spettacoli di stagione. Dal 3 all’8 aprile con l’Otello di William Shakespeare, una produzione produzione Teatro dell’Elfo, con Federico Vanni e Elio De Capitani (che firma anche la regia insieme a Lisa Ferlazzo Natoli). Messa in scena per la prima volta nel 1604, Otello ruota attorno alla gelosia di Otello, fiero condottiero militare della Repubblica di Venezia, per l’amata Desdemona, che, a causa delle insinuazioni di Iago, viene sospettata di avere una relazione con Cassio. La vicenda, che è ispirata ad una novella di Giovan Battista Giraldi Cinzio, si concentra sui tormenti interiori e sui processi psicologici di Otello, che sfociano in fraintendimenti e incomprensioni con Desdemona, che preludono all’omicidio-suicidio finale. Otello è così diventato un archetipo della passione amorosa che, sviata dalla gelosia, conduce all’autodistruzione. Otello, la parte buia del maschio, portato agli estremi, semplificato. Shakespeare, che vede tutto, scrive in Otello an-
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che la tragedia del femminicidio. Una lettura tutta contemporanea che si fonda sulla nuova traduzione di Ferdinando Bruni, sensibile alla bellezza dell’endecasillabo, ma libera da ogni inclinazione letteraria e tanto attenta all’alternanza di lingua alta e bassa da avvicinarsi alla viva fluidità del parlato. E sulla dicotomia di chiari e scuri, di luci e ombre che le scene di Carlo Sala moltiplicano attraverso le grate, gli ori e le trasparenze di grandi sipari. E sul sensibilissimo contributo musicale di Silvia Colasanti. Tragedia incalzante e senza respiro intorno a una creatura innocente irretita e spinta a una morte atroce in una camera in fondo a una fortezza; un fatto di cronaca nera che lo Shakespeare circonfonde di tutta la sua ricchezza verbale e la sottigliezza concettuale. A seguire dal 10 al 15 aprile è in scena Cita a ciegas (Incontrarsi al buio) di Mario Diament, con con Gioele Dix, Laura Marinoni, Elia Schilton, Sara Bertelà e Roberta Lanave, diretti da Andrée Ruth Shammah; una produzione Teatro Franco Parenti di Milano e Fondazione Teatro della Toscana. La storia parla di un uomo cieco seduto su una panchina di un parco a Buenos Aires. È un famoso scrittore e filosofo, ispirato all’autore argentino Jorge Luis Borges,
che è solito godersi l’aria mattutina. Quella mattina, la sua meditazione viene interrotta da un uomo… Comincia così una serie di incontri apparentemente casuali, appassionati, poetici, uno brutalmente violento, fatti di conversazioni a prima vista sconnesse, che svelano legami sempre più inquietanti, misteriosi e anche inaspettatamente divertenti. Infine, l’ultimo spettacolo di stagione, in programma dal 17 al 22 aprile, è Intrigo e amore di Friedrich Schiller, per la regia di Marco Sciaccaluga, una produzione Teatro Stabile di Genova. Sul palco un cast numeroso: Roberto Alinghieri, Alice Arcuri, Enrico Campanati, Andrea Nicolini, Orietta Notari, Stefano Santospago, Simone Toni, Mariangeles Torres, Marco Avogadro, Daniela Duchi e Nicolò Giacalone. La modernità del dramma scritto a soli 24 anni da Friedrich Schiller (1759-1805) sta innanzitutto nella polemica contro l’assolutismo del potere, nella difesa della libertà d’amare, nella giovanile volontà di ribellione, nella rabbiosa denuncia dei privilegi di casta. Raccontando il contrastato amore tra il nobile Ferdinand e la borghese Luise, l’autore tedesco prende di petto i problemi sociali della sua età e li mette a confronto con la spontanea purezza del sentimento amoroso nel quale, pochi anni prima della Rivoluzione Francese, si possono già intravvedere i segni d’inizio del mondo moderno. Il nobile Ferdinand, figlio del potente ministro Von Walter, s’innamora ricambiato della borghese Luise Millerin, figlia di un umile violoncellista. Il padre del giovane cerca in ogni modo di ostacolare l’unione e di convincere Ferdinand a sposare la favorita del principe, anche per ottenere una promozione. Il sentimento sincero e profondo del figlio però, non lo fa desistere dal desiderio di sposare Luise. ll ministro dunque, escogita un bieco intrigo, messo in atto con la complicità del suo segretario Wurm (in italiano significa “verme”) che condurrà la vicenda verso un epilogo drammatico. Una miscela gotica per cui il comico si alterna al tragico, il capriccio all’orrore. E, malgrado gli sviluppi procedano abbastanza tragicamente, ci sono personaggi e situazioni esilaranti che spezzettano lo svolgimento dell’azione.
Foto di Bepi Caroli
Foto di Bepi Caroli
Foto di Bepi Caroli
Programma 3 – 8 aprile 10 – 15 aprile 17 – 22 aprile
OTELLO CITA A CIEGAS INTRIGO E AMORE
TEATRO DELLA PERGOLA Via della Pergola 12/32 – Firenze Tel. 055 0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com www.teatrodellapergola.com 5
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l Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, nel mese di aprile, sono in programma 4 grandi concerti. Partiamo il 6 aprile: il celebre pianista e direttore Vladimir Ashkenazy guida l’Orchestra del Maggio in un ciclo Stravinskij - Cajkovskij che si apre con lo “Scherzo à la russe” di Igor’ Stravinskij, composto inizialmente come colonna sonora per il film “The North Star” e riorchestrato per la Paul Whiteman Band a condizione che la durata potesse entrare in un disco 78 giri. Guy Braunstein interpreta il Concerto per violino e orchestra, i cui due movimenti centrali sembrano ispirati a composizioni di Bach e Cajkovskij. Di quest’ultimo è la Sinfonia n. 4 che termina il concerto, una composizione a programma la cui descrizione è raccontata nel carteggio dell’autore alla mecenate Nadežda Filaretovna von Meck. «La nostra sinfonia», come è chiamata nelle lettere, è descritta con una serie di moti d’animo evanescenti, tanto che in un post scriptum Cajkovskij si dice inorridito della descrizione confusa che ha fornito, concludendo che «l’inverno passato ho sofferto di una terribile ipocondria: la Sinfonia è un’eco veritiera di quello che provavo». A seguire, l’8 aprile è la volta di Julian Rachlin che interpreta l’unico concerto per violino e orche-
I concerti di aprile
al Teatro del Maggio stra di Pëtr Il’ic Cajkovski con l’Orchestra del Maggio guidata da Vladimir Ashkenazy, un brano impegnativo per il solista tanto che l’autore ebbe difficoltà a trovare un interprete dopo il rifiuto dei primi due. “La sagra della primavera” è una delle composizioni più note di Igor’ Stravinskij, al cui successo contribuì la famosa rissa tra il pubblico alla prima esecuzione del balletto, il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. I ritmi ossessivi, gli utilizzi insoliti degli strumenti e i movimenti inusuali della coreografia di Nijinskij segnano un momento chiave per la storia dell’avanguardia teatrale. Il 12 aprile spazio al concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Cajkovskij, uno tra i più eseguiti al mondo, celebre per la sua grandezza monumentale, interpretato dalla giovane pianista georgiana Khatia Buniatishvili e da Mikhail Jurowski alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Il secondo brano del concerto è il celebre balletto “Petruška”, composto da Stravinskij nell’inverno tra 1910 e 1911, in cui si alternano ritmi e tonalità irregolari e a tratti dissonanti. In questo brano è utilizzata la scala ottotonica, tipica dei compositori russi a cavallo tra otto e novecento, per costruire i due motivi principali riferiti alla marionetta che dà il titolo al balletto. Infine, l’ultimo concerto di aprile (in programma il 15 e sempre diretto da Mikhail Jurowski) è “Circus polka”, una breve composizione sinfonica composta inizialmente su commissione del famoso circo americano Barnum che richiese un pezzo per un balletto di elefanti in uno spettacolo circense. Stravinskij vi si dedicò con ironia creando un pezzo dal sapore comico affidando a basso tuba e grancassa le movenze dei pachidermi. La sua “Sinfonia in tre movimenti”, composta tra il 1942 e 1945, è definita a volte come “sinfonia di guer6
o Musicale Fiorentino ra”, e a questo proposito lo stesso Stravinskij racconta nei “Dialogues” che: «ogni episodio della Sinfonia è legato nella mia immaginazione a un’impressione reale della guerra, per lo più di origine cinematografica». “La sagra della primavera” è una delle composizioni più note di Igor’ Stravinskij, al cui successo contribuì la famosa rissa tra il pubblico alla prima esecuzione del balletto, il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. I ritmi ossessivi, gli utilizzi insoliti degli strumenti e i movimenti inusuali della coreografia di Nijinskij segnano un momento chiave per la storia dell’avanguardia teatrale. Programma 6 aprile 8 aprile 12 aprile 15 aprile
VLADIMIR ASHKENAZY / GUY BRAUNSTEIN VLADIMIR ASHKENAZY / JULIAN RACHLIN MIKHAIL JUROWSKI / KHATIA BUNIATISHVILI MIKHAIL JUROWSKI
TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO Piazzale Vittorio Gui, 1 – Firenze Tel. 055 2779309 www.operadifirenze.it 7
Da “Vania” a “Pinocchio / Cenerentola” al Teatro Cantiere Florida
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el mese di aprile al Teatro Cantiere Florida di Firenze sono in programma due spettacoli di prosa. Partiamo il 3 e 4 aprile con Vania, lo spettacolo finalista Inbox dal Vivo 2017, ideato e diretto da Stefano Cordella. Sul palco: Francesca Gemma, Vanessa Korn, Umberto Terruso e Fabio Zulli; una produzione Oyes. Dopo aver esplorato le conseguenze dell’abbandono in “Va tutto bene”, la Compagnia Oyes porta dunque avanti la sua ricerca tra le crepe e le contraddizioni dell’animo umano. Vania racconta le paure, le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”, uno dei capolavori di Anton Cechov. «Tutti, finché siamo giovani, cinguettiamo come passeri sopra un mucchio di letame. A vent’anni possiamo tutto, ci buttiamo in qualsiasi impresa. E verso i trenta siamo già stanchi, è come dopo una sbornia. A quarant’anni poi siamo già vecchi e pensiamo alla morte. Ma che razza di eroi siamo? Io vorrei solo dire alla gente, in tutta onestà, guardate come vivete male, in che maniera noiosa. E se lo comprenderanno inventeranno sicuramente una vita diversa, una vita migliore, una vita che 8
io non so immaginare». Così scriveva Anton Cechov in una delle sue lettere. Ed è proprio dalla stessa pervasiva sensazione di stagnamento ed immobilismo che è nata la necessità di questo lavoro. Come la maggior parte dei trentenni anche noi ci ritroviamo in un limbo poco rassicurante e per non sentire il vuoto ci aggrappiamo al passato e guardiamo al futuro con poche speranze. Il rischio è quello di sopravvivere galleggiando nel “letame” di cui scrive Cechov. E così in questo spettacolo si raccontano le paure, il senso di vuoto, la difficoltà di sognare dei nostri tempi, attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”. A seguire il 22 aprile è in scena Pinocchio / Cenerentola di Joël Pommerat, uno degli autori francesi più interessanti degli ultimi anni. Autore e regista dei suoi testi, fa convivere nelle sue creazioni, e nei suoi immaginari, poetica disincantata e lettura politica. Fabrizio Arcuri porta in scena le riscritture di due delle fiabe occidentali più note, “Cenerentola” e “Pinocchio”, in un’operazione che ne smaschera le trame, inseguendo la scrittura precisa e pungente di Pommerat, regalandone un senso di racconto attuale, pieno di lucidità e ironia. Lo spettacolo, diretto da Fabrizio Ar-
curi, è una produzione Css Teatro Stabile di Innovazione del Fvg in collaborazione con Accademia degli Artefatti. Sul palco un numeroso cast: Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei e Aida Talliente. «Pommerat – spiega Arcuri – esalta con intelligenza e divertimento tutte le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore. E poi, soprattutto in Cenerentola, affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni [...] E poi Pinocchio con il suo portato filosofico e culturale, con la sua aggressione al senso del vero e del falso, al senso del morale e dell’immorale...». Programma 3 e 4 aprile VANIA 22 aprile PINOCCHIO / CENERENTOLA
TEATRO CANTIERE FLORIDA Via Pisana 111/r – Firenze Tel. 055 71 35 357 www.teatroflorida.it cantiere.florida@elsinor.net
Alessandro Benvenuti protagonista di 2 commedie al Teatro di Rifredi
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l Teatro di Rifredi di Firenze, nel mese di aprile, Alessandro Benvenuti è protagonista di 2 commedie, entrambe prodotte da Arca Azzurra Teatro. Partiamo dal 12 al 15 aprile con Chi è di scena, scritta, diretta e interpretata da Benvenuti. Sul palco, oltre all’attore toscano, Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni, viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è però una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaiselongue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. E… E come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile, con una specie di doppio salto mortale drammaturgico che accompagna lo spettatore a un finale assolutamente inaspettato che gioca con leggerezza con le vicende pubbliche e private dei tre protagonisti, sull’intreccio tutt’altro che evidente dei loro rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità sociale. Il tutto ovviamente con il linguaggio forte, pastoso, ricco dei testi di Benvenuti, assolutamente esplicito, lineare, venato di ironia con punte di corrosività sarcastica e sempre di una comicità istintiva e feroce. A seguire, il 17 e 18 aprile è in programma Benvenuti in casa Gori, diretta ed interpretata da Benvenuti. La commedia, scritta da Ugo Chiti insieme a Benvenuti, è nota a tutti: chi è che ancora non conosce gli ormai celebri dieci commensali riuniti intorno al tavolo del pranzo di Nata-
le? Il novantenne Annibale Papini, Gino Gori il capofamiglia, sua moglie Adele e il loro figlio Danilo, Cinzia, la di lui fidanzata, Bruna secondogenita di Annibale, Libero, suo marito, Sandra, la loro figlia; Luciano, marito di quest’ultima e la piccola Samantha (il “th” è importante) di due anni, frutto del matrimonio di Sandra e Luciano. Inoltre via etere, avrebbe dovuto essere presente anche Carol Wojtyla, ma quel giorno il Santo Padre, strano a dirsi, si fece attendere in televisione il più del dovuto. E fu proprio aspettando l’Urbi et Orbi che i dieci, in mancanza di un’alternativa ragionata, non poterono fare a meno di ingannare il tempo tirando fuori il catalogo dei loro problemi esistenziali; e che non fossero rose e fiori apparve chiaro quasi subito... Lo spettacolo, dal quale è stato tratto anche un film pluripremiato, così come i successivi episodi della Trilogia dei Gori (“Ritorno a casa Gori” e “Addio Gori”), costituisce ormai un classico del repertorio nazionale, grazie anche a una tournée durata ininterrottamente 22 anni, e con numerose compagnie dialettali e non, che da un decennio lo rappresentano anche in forma corale. Nato al Teatro di Rifredi, su quello stesso palcoscenico lo spettacolo ritorna ormai ciclicamente. Programma 12 – 15 aprile 17 e 18 aprile
CHI È DI SCENA BENVENUTI IN CASA GORI
TEATRO DI RIFREDI Via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze Tel. 055 4220361 staff@toscanateatro.it www.teatrodirifredi.it 9
Al Teatro Verdi arrivano “Romeo e Giulietta” in versione musical
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all’11 al 13 maggio al Teatro Verdi di Firenze è in programma Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, il musical che ha riscosso enorme successo in tutto il mondo, tratto dall’opera di William Shakespeare e prodotto da David e Clemente Zard. Lo spettacolo vede la partecipazione di 20 artisti tra ballerini e acrobati, vantando inoltre un’equipe di creatori internazionali, e una troupe di 30 persone tra tecnici e produzione. Ci sono 23 cambi di scena e 270 costumi; le proiezioni luci e video sono su volumetrie ed elementi mobili che compongono l’impianto scenico, consentendo molteplici configurazioni e spazialità differenti. I protagonisti principali sono Davide Merlini nei panni di Romeo e Giulia Luzi in quelli di Giulietta. Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo è un’interpretazione del dramma più famoso del grande scrittore e poeta inglese, che riformula il suo messaggio di fondo: l’identità viene prima delle convenzioni. Lo spettacolo attraverso le sue musiche, le sue liriche, le sue scene e i suoi attori è un inno alla bellezza e alla differenza. La regia e la direzione artistica sono di Giuliano Peparini, riconosciuto come uno dei registi più prolifici ed eclettici della scena internazionale. Con una carriera di oltre 20 anni all’estero (che lo vede anche a fianco di Roland Petit per i balletti all’Opéra de Paris, al Teatro Bol’šoj di Mosca, all’Opera Nazionale di Tokyo, e al Teatro alla Scala di Milano) Peparini ha curato diverse produzioni teatrali, italiane e straniere, tra cui il suo personale adattamento de “Lo Schiaccianoci”, in scena al Teatro dell’Opera di Roma per tre stagioni consecutive. «Romeo e Giulietta è lo spettacolo al quale sono più 10
affezionato. Amo Shakespeare da sempre e questa tragedia è costantemente fonte di ispirazione per me» ha dichiarato Giuliano Peparini. «Riscrivere e creare questo spettacolo è stato un enorme piacere e al tempo stesso un dolore immenso perché non sono mai riuscito a staccarmi da questa opera drammatica dall’epilogo doloroso. Ho pianto, ho riso, mi sono arrabbiato ma ho amato. Ho tanto amato svegliarmi ogni mattina e ritrovare gli artisti con e per i quali ho creato questa storia che non morirà mai». La versione italiana dello spettacolo musicale di Gérard Presgurvic, è firmata da Vincenzo Incenzo, affermato autore italiano che ha al suo attivo numerose collaborazioni con i più grandi artisti italiani, tra cui Renato Zero, Armando Trovajoli, Lucio Dalla e Antonello Venditti. Incenzo ha scelto di mantenere la struttura drammatica originaria dell’opera, ma ponendo al centro le emozioni dei personaggi, e ha preferito una lettura più antropologica che storica, tenendo fede alla stesura francese di Presgurvic. Le coreografie sono di Veronica Peparini, che con il suo stile tra i più particolari nel panorama artistico degli ultimi anni è divenuta una delle coreografe più affermate in Italia e all’estero. Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo è in scena dall’11 al 13 maggio al Teatro Verdi di Firenze TEATRO VERDI Via Ghibellina, 99 – Firenze Tel. 055212320 info@teatroverdionline.it
I monologhi di aprile al Teatro Puccini
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el mese di aprile sono in programma 4 monologhi al Teatro Puccini di Firenze. Partiamo il 5 aprile con Eloquio di un perdente, il settimo monologo di Giorgio Montanini dove rispetta rigorosamente le caratteristiche della satira e le celebra una per una. Schernisce il potere moderno, mai così spietato ma allo stesso tempo quasi infantile, autolesionista-goffo-bulimico. Contemporaneamente non si esime dall’assumersi le responsabilità individuali e non risparmia nulla al pubblico. Lo ammonisce e lo esorta a prendere coscienza che, per quanto paradossale, il potere e quindi il destinatario delle invettive, siamo noi. A seguire il 12 aprile è la volta di Antonio Ornano con Horny – Crostatina Stand Up vol. II, una produzione Bananas srl. Horny è l’ideale prosecuzione di “Crostatina Stand Up”, un monologo da stand up comedian dal ritmo incalzante e senza orpelli scenografici o travestimenti. Chi è Horny? Horny è il soprannome di Antonio Ornano, un uomo adulto che ancora deve capire cosa si aspetta dalla vita. Horny è la cronaca spietata delle sue fragilità come marito e come padre. Un inno all’incompiutezza emotiva e sentimentale del maschio “adulto”, un’ode all’imperfezione che in chiave comica si propone di squarciare l’ipocrisia di una società che ci vorrebbe sempre infallibili e di successo. Il 14 aprile arriva Gianluigi Paragone con il suo Gang Bank – Perché i nostri soldi sono i loro, un racconto satirico sul mondo della finanza e delle banche, sulla disinformazione della gente comune e sulla fiducia mal riposta in istituzioni che dovrebbero difendere i nostri interessi. Lo spettacolo, diretto da Rinaldo Gaspari, è
una produzione Marangoni Spettacolo. Infine il 19 aprile, a grande richiesta, ritorna Maurizio Colombi con l’undicesima replica di Caveman – L’uomo delle caverne. Il monologo, nato oltreoceano negli Stati Uniti nel 1995 ed esportato in 30 paesi nel mondo, è già stato visto da oltre 10 milioni di spettatori. La versione italiana diretta da Teo Teocoli, istrione per eccellenza alla sua prima regia teatrale, e interpretata da un sorprendente Maurizio Colombi si afferma come una delle migliori interpretazioni dalla quale hanno preso ispirazione numerose versioni estere, ed è da 4 anni in tournée in tutta Italia. Questo sguardo preistorico alla battaglia dei sessi è uno studio umoristico che affronta le dinamiche di coppia, spingendo, con forte impronta ironica, sulle incomprensioni tra uomo e donna. È prima di tutto la capacità di ‘identificarsi’ nelle storie che scatena le risate della gente. Il testo originale, scritto da Rob Becker è frutto di tre anni di studi di antropologia, preistoria, psicologia, sociologia e mitologia, diventando, dopo 2 anni e 702 performance, il monologo di più longevo nella storia di Broadway. Programma 5 aprile 12 aprile 14 aprile 19 aprile
ELOQUIO DI UN PERDENTE HORNY – CROSTATINA STAND UP VOL. II GANG BANK – PERCHÉ I NOSTRI SOLDI SONO I LORO CAVEMAN – L’UOMO DELLE CAVERNE
TEATRO PUCCINI Via delle Cascine, 41 – Firenze Tel. 055 362067 info@teatropuccini.it - www.teatropuccini.it 11
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“Cyrano” secondo Marco Predieri al Teatro di Cestello
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all’11 al 15 aprile al Teatro di Cestello di Firenze è in programma Cyrano, tratto da “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand, con adattamento e regia di Marco Predieri, una produzione Altrove Teatro. Predieri torna così a confrontarsi con la figura di Cyrano in un nuovo suggestivo allestimento, che riporta in scena tutta la grandezza del guascone più celebre della storia. Un anti eroe romantico, spavaldo e fragile al contempo, immerso in una vicenda profondamente umana, resa immortale dall’unico parto geniale di un autore altrimenti mediocre, Edmond Rostand. Lealtà, amicizia, amore, ma anche potere, guerra, gelosia… un quadro cristallizzato che dipinge con viva passione la nostra immutabile natura, esaltandone gli appetiti più meschini accanto a quei valori universali che troppo spesso dimentichiamo e ai quali ci appelliamo solo di fronte all’ineluttabilità dell’avverso destino. Cyrano è forza ed è timore, è ironia, è una coscienza indomita e uno specchio davanti a cui abbassare lo sguardo. Cyrano è il sogno, l’amico… sono i suoi attori… Cyrano è chi con loro ne vivrà, ancora una volta, la maestosa semplicità della sua essenza mortale. Sempre lo stesso Predieri scrive e dirige la commedia Analisi illogica, in scena il 28 e 29 aprile, una produzione Altrove Teatro. Sul palco Giorgia Trasselli e
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Simone Marzola. Certi incontri proprio non te li aspetteresti mai! Ma quando il destino decide di burlarsi di te… allora o provi a riderci sopra, o pensi alla vendetta… o ricorri in analisi, tuo malgrado! Questo nuovo spettacolo ha la struttura e la suspense di un thriller con tutta l’ironia che può scaturire da un goffo malinteso, ma da quale parte verterà il finale è tutto da capire. Ospite per una notte dello studio, con cameretta e cucinotto annessi, di un’amica psicologa, la nostra protagonista (Giorgia Trasselli) si troverà a fronteggiare un maldestro visitatore (Simone Marzola), con tanto di pistola e le idee un po’ confuse, introdottosi dalla finestra in cerca di chiarimenti… circa la propria situazione sentimentale. un perfetto sconosciuto, forse uno squilibrato, dal quel certo la signora non si aspetterebbe mai di raccogliere rivelazioni che potrebbero… Programma 11 – 15 aprile 28 e 29 aprile
CYRANO ANALISI ILLOGICA
TEATRO DI CESTELLO Piazza di Cestello, 4 – Firenze Tel. 055 294609 info@teatrocestello.it www.teatrocestello.it
Gli spettacoli di aprile e maggio al Teatro delle Spiagge
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ra aprile e maggio sono in programma 4 spettacoli al Teatro delle Spiagge di Firenze. Partiamo il 6 e 7 aprile con I Veryferici, spettacolo vincitore del Premio Scenario Ustica 2017. In scena la Compagnia Shebbab Met Project, un gruppo multietnico di giovani nato nel 2016. La loro particolarità è quella di sviluppare un metodo di drammaturgia e regia collettivi fatta di griglie, di parole chiave, di esperimenti. La drammaturgia nasce dalle vite dei componenti organizzata in canzoni e in abbozzi di canzoni. La regia nasce dai mondi della danza, dalle improvvisazioni praticate nei contesti culturali di provenienza dei membri. Il 25 aprile la Compagnia Teatri d’Imbarco porta in scena Storie di Villa Triste, con testo e regia di Nicola Zavagli. Partendo dall’immaginaria ricostruzione del processo alla banda Carità, preso nel suo momento topico dell’arringa di Piero Calamandrei, vengono portati in scena i testimoni di quel tragico periodo, uomini e donne fiorentini che sulla loro pelle, e spesso con la vita, pagarono per i loro grandi ideali di libertà. Le parole di Calamandrei, di profondità sorprendente, grande poesia e valore morale, chiamano il pubblico a sentirsi vero giudice di questo processo. A seguire, il 10 e 11 maggio, spazio a Katia Beni e Anna Meacci con il loro The best of da capogiro. Un recital irresistibile, uno show inedito ed originale, che mette in luce tutto il talento di due artiste, veri e propri clown del palcoscenico. Beni-Mecci ancora una volta mattatrici del divertimento. Capaci di giocare con il pubblico e farlo divertire, coinvolgendo gli spettatori attraverso improvvisazioni, sketch di repertorio in assolo o in coppia, brani inediti e cavalli di battaglia. Infine il 18 maggio, in occasione della Giornata contro l’omotransfobia, il Teatro delle Spiagge ospita 2 appuntamenti, in collaborazione con Florence Queer Festival, Movimento d’Identità Trans, e Rete Lenford. Il primo, alle ore 21, è lo spettacolo Ombre d’estate, portato in scena dalla Compagnia Teatri d’Imbarco e tratto dal romanzo “Rimini” di Pier Vittorio Tondelli. Flash back, esterno/notte, per un autoritratto dello scrittore da giovane. Seguirlo nei suoi spostamenti esistenziali alla ricerca di una impossibile felicità artistica e amorosa nei luoghi del suo immaginario: quella Riviera trasfigurata dall’amore per Chandler e una Firenze scenicamente immobile nella sua eterna bellezza. Il secondo, alle ore 22.30, è in programma Quando era una “boy”. Primo studio. In scena due artiste, due linguaggi: la narrazione di Nicole del Leo, la canzone napoletana di Antonella Monetti in arte Dolores Melodia. Insieme per ripercorrere l’avanspettacolo e le sue dive. In un continuo dialogo fra affabulazione e gioco musicale, un altro punto di vista su omofobia, transobia e discriminazioni.
Programma 6 e 7 aprile 25 aprile 10 e 11 maggio 18 maggio
I VERYFERICI STORIE DI VILLA TRISTE THE BEST OF KATIA BENI E ANNA MEACCI GIORNATA CONTRO L’OMOTRANSFOBIA
TEATRO DELLE SPIAGGE Via del Pesciolino (trav. Via Pistoiese) I° piano Conad, Firenze Tel. 055 310230 – 329 4187925 info@teatridimbarco.it http://teatridimbarco.it 15
La Compagnia dei Fuocolieri
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a notte dei tempi all’improvviso s’illuminò. Era comparso sua maestà: il Fuoco! Fine delle tenebre, fine dei cibi crudi, inizio di una nuova Era. Da sempre il fuoco ci accompagna, ci scalda, ci ipnotizza ma sa essere anche perfido e subdolo incutendoci un forte timore reverenziale. Gli uomini da sempre l’hanno adorato e hanno cercato di contenerlo, maneggiarlo. Ai giorni nostri possiamo ammirarlo nelle sue evoluzioni più spettacolari grazie alla Compagnia Dei Fuocolieri. Fondata nel 2005 da Carlo Terzo, in arte III, a Palermo, “La Compagnia Dei Fuocolieri” è una compagnia d’arti varie caratterizzata dall’uso delle fiamme come strumento espressivo e da una ispirazione umanista socialista. Negli anni ne faranno parte diversi artisti, maestri e professionisti di varia estrazione e formazione, permettendogli così di acquisire anche competenze relative alla produzione, logistica ed organizzazione di eventi. Queste collaborazioni, o adesioni, permetteranno alla Compagnia di spaziare in altrettante forme espressi16
ve: dalle arti plastiche e figurative a quelle visive ed alla musica oltre che, ovviamente, a quelle sceniche. Tant’è che i Fuocolieri organizzano rassegne artistiche, curano programmazioni, eventi ed iniziative culturali in collaborazione con enti pubblici e privati. Hanno partecipato e reperito artisti per rievocazioni storiche, cortei in costume, feste patronali, notti bianche, eventi culturali, festival e kermesse in molti comuni italiani. Chiedo a Carlo di raccontarmi di questa sua idea “luminosa”. Fin da piccolo, mi dice, ha avuto la passione del fuoco ma ha anche voluto abbinarla agli altri suoi interessi artistici che sono il Teatro e la Danza. Con la sua Compagnia formata anche da Niccolò Villiani, Damiano del Guasta, Fabiana Morroia, Kathrina Smith Kotos e Sara Malena organizza teatralizzazioni urbane dove la città diventa palcoscenico e il pubblico protagonista. Ultimamente si sono esibiti a Triora, il paese delle Streghe, risposta europea alla Salem americana dove, nei tempi passati, hanno bruciato il maggior numero di streghe che si ricordi. L’idea geniale di carlo III (‘c’ volutamente misuscola per non sembrare un monarca senza regno) è stata di non voler essere un solista del fuoco come tutti ma quella di creare una compagnia che portasse sulle scene
teatrali opere con l’accompagnamento “musicale” del fuoco. Carlo è certo che questa espressione artistica possa essere universalmente riconosciuta e dia allo spettatore quella spettacolarità che solo le fiamme possono donare. Come avrete intuito siamo alla presenza di teatranti professionisti e non di giocolieri. Simpaticamente mi dice che con il fuoco ci si brucia spesso, l’importante è non ustionarsi. Grazie a questo approccio eclettico il successo non manca tanto che Carlo tiene corsi di Teatro, Danza e insegna a maneggiare il fuoco. Tre allievi, Riccardo, Dalia e Francesco cominciano adesso ad affiancare i maestri in questa professione. Sulla loro pagina Facebook potrete saperne di più su come farvi qualche piccola bruciatura che in questo ambiente è una ambita medaglia al valore… buon fuoco a tutti!
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Dalla Danza… alla Danza Movimento Terapia di Emanuela Cassola Soldati
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a Danza, per quanto il suo potere empirico si basi soprattutto sull’esperienza pratica, è al contempo sistematica e basata sulle cognizioni tecniche metodologiche scientifiche, tramandate e codificate nel tempo. La Danza, strumento di comunicazione non verbale oggettivo, ha un potere intrinseco enorme, ovunque la si applichi: in campo, artistico, terapeutico, estetico, letterario, storico, educativo, formativo, sportivo agonistico e ludico…che altro…è Tersicore, la madre di tutte le Arti, una delle nove Muse della mitologia greca. Come un filo d’Arianna, tutte queste definizioni si completano a vicenda, coese in un unico comune denominatore, quello dello stato di benessere, che è insito nella definizione stessa della parola “danza”. Tornando alla storia, già Platone affermava “cantare e ballare bene, significa essere ben educati”, che il ritmo è l’ordine del movimento, nel corpo e nel cosmo, e, se l’equilibrio interno dell’individuo è alterato, è possibile riarmonizzarlo attraverso l’uso di ritmi appropriati. Fin dagli albori dei tempi, il movimento, la gestualità, l’espressione corporea, costituiva il primo tramite che l’essere umano aveva per conoscere se stesso, l’ambiente che lo circondava, per comunicare. Analogamente, il corpo stesso, il suo linguaggio, la comunicazione non verbale, è il sistema 18
di dialogo privilegiato del neonato per rapportarsi con la madre e il mondo circostante, consentendo attraverso l’esperienza corporea, di formare la mente, crescere ed evolversi. Recentemente anche le scienze riconoscono la mente e il corpo come un’entità unica e indissolubile, la cui cura e tutela è fondamentale per un equilibrio psicofisico. Inoltre, come tutti gli studi antropologici sottolineano, la danza è un fenomeno universale presente in tutte le culture e fin dalla creazione dell’umanità, tutti i popoli, la utilizzavano quale strumento rituale per esprimersi, guarire, commemorare, identificarsi. La danza, in Europa nel corso dei secoli, subisce profonde trasformazioni e modificazioni, viene censurata dai dettami religiosi rigidi ed ortodossi del tempo, assistendo ad una profonda separazione tra i balli popolari di patrimonio culturale dell’epoca, e la danza codificata, quella che si manifesta in divenire nell’ambito agiato delle corti. Siamo alla fine del quindicesimo secolo, ed è appena stato scritto il primo trattato sul ballo “De arte saltandi et choreas ducendi” da Domenichino da Piacenza (Ferrara), contesto nel quale, è possibile decifrare, le prime coreografie, scrittura del movimento, dando luogo al consolidamento della figura del Maestro di Ballo come professione a Corte. Correndo velocemente nel tempo, il potere terapeutico della Danza appare paradossalmente, a cavallo tra le due Guerre Mondiali, dove i dogmi e le certezze cominciavano a vacil-
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lare, portando l’umanità a riflettere sui temi importanti della vita. A questo tavolo di discussione, partecipa anche il mondo dell’arte tersicorea, che si trova in un clima di ricerca, impegnata a riappropriarsi del sentimento espressivo libero del corpo con la modern dance, fuggendo dalle regole del balletto classico vigente. Antesignana del movimento della “danza libera” è Isadora Duncan, a cui si ispirerà la Graham, con il principio del respiro, flusso e riflusso del movimento e Mary Wigman, capace di espressività drammatica, madre di correnti di danza contemporanea tutt’ora presenti nei nostri scenari teatrali. È in questa cornice, che si può introdurre, il concetto di benessere terapeutico della Danza, con Rudolf Von Laban, teorico e studioso del movimento, che codificò un metodo in auge ancor oggi, basatosi sui significati precisi di relazione e connessione tra lo spazio, il tempo, la forza, e il flusso di movimento, strutturando un metodo di osservazione, analisi e descrizione dello stesso, costituito da simboli grafici chiamato Kinetography. Il sistema ampliato della pratica del metodo effort/shape, è identificato con Labanotation. “…la Danza, è il mezzo più diretto, per portar fuori, ciò che è rimasto a lungo inespresso…” (R.V.Laban) Negli anni di fuoco tra le due Gran-
di Guerre, in altri campi, accadono innovazioni, anche la filosofia assume una veste psicologica. Ci troviamo di fronte alla nascita e alla evoluzione delle teorie psicanalitiche, a cui alcune danzatrici e terapeute come Marian Chase, Trudy Schoop, e Mary Stark Whitehouse, si appellano, promotrici degli aspetti terapeutici della danza, applicati in ambito clinico ospedaliero. In questo clima di sperimentazione, la psicanalista Judith Kestemberg, utilizzando l’analisi del movimento secondo Laban, riconoscendolo, come strumento di lettura delle funzioni motorie e dei vissuti corporei, stabilisce, dal suo punto di vista scientifico, la valenza terapeutica della lettura del movimento. Si sviluppa così, la DMT Danza Movimento Terapia, in America e in Europa, come più attualmente in Italia, definendosi, come una tecnica terapeutica a mediazione corporea, che trae le proprie origini dalla danza, dal movimento libero e dal processo creativo. Diverse sono infatti le Scuole di pensiero, presenti oggi sul nostro territorio nazionale, che corrispondono ad altrettanti percorsi formativi, identificabili nei seguenti metodi di approccio: DMT, ad indirizzo espressiva-creativa a orientamento psicanalitico (Jung); DMT, a orientamento espressivo (psicodinamica e relazionale); DMT integrata (DMTI); danzaterapia secondo il
metodo M.Fux; DMT ad orientamento gestaltico; DMT ed expression primitive e Danceability. In Italia, nel 1977, si istituisce l’Associazione APID, associazione professionale italiana danzaterapia, con lo scopo di qualificare la pratica della stessa, promuovere e tutelare la qualità professionale degli operatori. Definire il profilo professionale di ogni danzaterapeuta, sostenere il riconoscimento legale, secondo gli standard europei ed internazionali vigenti. Questa applicazione tecnica-pratica del benessere può essere utilizzata in diversi settori, che spaziano dall’ambito dello sviluppo del potenziale creativo, alla prevenzione del disagio individuale e collettivo, alla riabilitazione clinica terapeutica, fino all’ambito socio assistenziale. La seduta di DMT è un viaggio terapeutico, condiviso tra paziente e tutor, nel rispetto etico e della privacy, in cui, il processo di creazione, è parte integrante dell’esperienza. Compito del terapeuta nell’osservazione, è infatti, rendere significativo, lo spazio creatosi nella condivisione di danze, movimenti liberi ed emozioni, in perpetua trasformazione. Dott.ssa Emanuela Cassola TerapeutaDMTindirizzo psicanaliticoC.Jung
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Un’adolescenza tra ilm romantici e Robert Zemeckis di Aurora Salvadori
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l cinema è sempre stato, ed è, parte integrante della mia vita e, avendo scelto questa strada anche come argomento di studio all’università, vorrei un giorno far parte di quel mondo segreto di star, di macchine da presa e di magia. Sono cresciuta con i film animati della Disney, che ho visto e rivisto circa un migliaio di volte, e poi sono rimasta incantata da uno dei più grandi capolavori della storia del cinema moderno, “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, film famosissimo di Robert Zemeckis del 1988, che combina attori in carne ed ossa con personaggi dei cartoni. Ambientato nella Hollywood del 1947, in un mondo dove i cartoni animati sono esseri viventi che vivono al fianco degli umani, Eddie Valiant, un detective privato depresso e alcolizzato, viene ingaggiato dal colosso della cinematografia R.K. Maroon, per indagare su Jessica Rabbit, moglie della star animata Roger Rabbit
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e Valiant rimarrà invischiato in una storia di torbidi inganni. Da bambina, guardandolo, mi sentivo completamente catapultata in quel mondo, ed è forse grazie a questo film che ho capito l’incanto del cinema, perché gli effetti speciali e il mondo magico rappresentato mi permettevano di provare emozioni molto forti, come lo spavento che sentivo quando la povera scarpina viene sciolta nella salamoia. Crescendo, come quasi tutte le bambine, sognavo il mio “principe azzurro” ed è nata in me una vera e propria dipendenza per i film romantici! Mi sono perdutamente innamorata di Noah Calhoun, Ryan Gosling in “Le pagine della nostra vita”, tratto da un romanzo di Nicholas Sparks, in cui viene raccontata una storia d’amore con la A maiuscola che supera tutti gli ostacoli della vita. In questo periodo ispirata dai meravigliosi Hugh Grant e Julia Roberts in “Notting Hill” ho perfino sognato di
rovesciare accidentalmente un succo d’arancia addosso a una star del cinema e che, grazie a quell’incontro, avrei vissuto per sempre felice e contenta con lui. Il mio film romantico preferito in assoluto è però il musical “Moulin Rouge!”, film del 2001, diretto da Baz Luhrmann, regista di “Il grande Gatsby” e “Romeo+ Giulietta”, con protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor. Ambientato nel Moulin Rouge parigino, racconta la storia d’amore di Satine e Christian, lei una prostituta e lui un aspirante scrittore inglese, che fa dell’amore il suo credo. Questo film, ogni volta che lo guardo, mi fa entrare in un altro mondo ed è come se riuscissi a sentire le emozioni dei personaggi oltre ad essere un’esplosione di colori e coreografie. Inoltre è un tributo a tutti i motivi pop che hanno segnato gli ultimi cinquant’anni: da “Diamond’s Are a Girl Best Friends” a “Roxanne”, brani, reinterpretati e riarrangiati, che a volte sono diventati più famosi anche delle versioni originali. Infine, pensando ai film che mi hanno più aiutato a crescere e a riflettere, come non parlare di un altro grande capolavoro di Robert Zemeckis: “Forrest Gump”, film del 1994 con protagonista Tom Hanks e vincitore di 6 Oscar. Il film spazia su circa trent’anni di storia degli Stati Uniti d’America: Forrest, seduto su una panchina, comincia a raccontare la propria storia, che inizia quando era un bambino e si conclude approssimativamente nel 1982. Durante questi anni Forrest conoscerà importanti personaggi della seconda metà del XX secolo come Elvis Presley, John F. Kennedy, John Lennon e Richard Nixon, stabilirà un nuovo clima di pace tra Stati Uniti d’America e Cina, diventerà una stella del football e poi di ping-pong, parlerà della guerra del Vietnam ad un raduno hippy, senza tuttavia rendersi realmente conto di quanto tutto questo fosse straordinario, e questa è la grande forza del film. Inoltre a Zemeckis
non interessa costruire un elogio alla patria e ai suoi valori, quanto invece metterli in scena, raccontarli con una vena carica di malinconia. Forrest è affetto da un ritardo mentale ed è grazie a questa visione del mondo diversa dal comune, che ci fa capire che esiste poesia anche nelle piccole cose e che la diversità è solo nella nostra testa. Se ripenso a quando ero bambina o adolescente questi sono sicuramente i film che ancora oggi continuano a farmi battere il cuore ogni volta che li vedo, ma sono sicura che ce ne saranno sempre altri che condizioneranno la mia vita perché il cinema ha lo speciale potere di trasportare in altre dimensioni e di lasciare grandi insegnamenti.
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La primavera dell’Ort Ecco gli appuntamenti primaverili della XXVII stagione concertistica dell’Orchestra della Toscana, che si terranno al Teatro Verdi di Firenze alle ore 21: 20 marzo Nicola Piovani, direttore Musiche dai film di Vittorio e Paolo Taviani, Roberto Benigni e Federico Fellini 28 marzo Ryan McAdams, direttore Ksenija Sidorova, fisarmonica e bandoneon STRAVINSKIJ Concerto per orchestra da camera Dumbarton Oaks BACH Concerto BWV 1052 (versione per fisarmonica e archi) PIAZZOLLA Concerto per bandoneon e orchestra Aconcagua (1979) GINASTERA Variazioni concertanti op.23 11 aprile Lorenza Borrani, violino e concertatore Anthony Romaniuk, clavicembalo Chiara Morandi, violino SCHNITTKE Sonata n.1 per violino e pianoforte (versione per violino e orchestra d’archi con cembalo)
SCHNITTKE Moz-Art alla Haydn, concerto per due violini e orchestra d’archi HAYDN Sinfonia Hob.I:60 Il distratto 17 aprile GeorgePehlivanian, direttore Alessandro Carbonare, clarinetto IVES The Unanswered Question (1930-35) COPLAND Concerto per clarinetto e orchestra (1948) SCHUBERT Sinfonia n.3 D.200 3 maggio Donato Renzetti, direttore FrancescaDego, violino WOLF-FERRARI Concerto per violino e orchestra op.26 CAJKOVSKIJ Sinfonia n.1 op.13 Sogni d’inverno 17 maggio Daniele Rustioni, direttore Beatrice Rana, pianoforte BRAHMS Concerto n.1 op.15 per pianoforte e orchestra BEETHOVEN Sinfonia n.6 op.68 Pastorale FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA Via Verdi, 5 - Firenze - Tel. 055 2342722 info@orchestradellatoscana.it www.orchestradellatoscana.it
Amici della Musica: ecco gli appuntamenti di aprile 7 aprile, ore 16 – Teatro della Pergola ALEXANDER LONQUICH, pianoforte NICOLAS ALTSTAEDT, violoncello Le Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven (I) 8 aprile, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) ALEXANDER LONQUICH, pianoforte NICOLAS ALTSTAEDT, violoncello Le Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven (II) 9 aprile, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) SIGNUM SAXOPHONE QUARTET HAYDN: Quartetto n. 1 in si minore op. 33 BACH: Concerto Italiano BWV 971 PIAZZOLLA: Four for tango LIGETI: Sei Bagatelle da Musica Ricercata GINASTERA: Danze argentine (Danza del viejo boyero; Danza de la moza donosa; Danza del gaucho matrero) ZARVOS: Memory da Nepomuk’s Dances CHICK COREA: Spain 14 aprile, ore 16 – Teatro della Pergola BRUNO CANINO, pianoforte ANTONIO BALLISTA, pianoforte SCHUBERT: Rondò op. post. 138 D 608 “Notre amitié est invariable”. LISZT: da L’albero di Natale: Scherzoso (Si accendono le candele dell’ albero), I pastori alla greppia, Carillon, Antico canto provenzale del Natale, Natale ungherese. WAGNER: Tannhäuser, ouverture (trascr. di Hans von Bülow). DVORÁK: Danza slava in do maggiore op. 46 n. 1; Danza slava in la bemolle maggiore op. 46 n. 6; Danza slava in sol minore op. 46 n. 8. BRAHMS: Danza ungherese n. 2 in re minore; Danza ungherese n. 3 in fa maggiore; Danza ungherese n. 5 in fa diesis minore; Danza ungherese n. 9 in mi minore; Danza ungherese n. 6 in re bemolle maggiore. 15 aprile, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) VERONIKA EBERLE, violino DÉNES VÁRJON, pianoforte BACH: Sonata n. 3 in mi maggiore per violino e clavicembalo BWV 1016 BARTÓK: Sonata per violino e pianoforte n. 2 SZ 76 JANÁCEK: Sonata per violino e pianoforte SCHUMANN: Sonata per violino e pianoforte n. 3 in la minore WoO 27
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16 aprile, ore 21 – Teatro della Pergola (Saloncino) TON KOOPMAN, clavicembalo e organo TINI MATHOT, clavicembalo e organo MOZART: Fantasia in fa minore “Ein Stück für ein Orgelwerk in einer Uhr” KV 594; Fuga in sol minore KV 401; Andante in fa maggiore KV 616 (organo solo: Ton Koopman). HÄNDEL/ MARSH: “For unto us a child is born”. BEETHOVEN: Adagio für ein Flötenuhr WoO 33/1. D’ANGLEBERT: Seconda Suite in sol minore (clavicembalo solo: Tini Mathot). SOLER: Concerto in sol maggiore. BACH: Cinque Contrappunti dall’Arte della Fuga BWV 1080. SCARLATTI: Sonata in sol maggiore K 328; Sonata in re maggiore K 288 (clavicembalo solo: Ton Koopman. BACH: Preludio e Fuga in do maggiore BWV 547. 21 aprile, ore 16 – Teatro della Pergola LEONIDAS KAVAKOS, violino ENRICO PACE, pianoforte STRAVINSKIJ: Suite Italienne per violino e pianoforte PROKOFIEV: Sonata n. 1 in fa minore per violino e pianoforte, op. 80 TAKEMITSU: Distance de fée FRANK: Sonata in la maggiore per violino e pianoforte 22 aprile, ore 21 – Teatro della Pergola ANGELA HEWITT, pianoforte BACH: Variazioni Goldberg BWV 988 23 aprile, ore 21 – Teatro della Pergola ARCADI VOLODOS, pianoforte SCHUMANN: Papillons op. 2. BRAHMS: 8 Klavierstucke op. 76. SCHUBERT: Sonata in si bemolle maggiore D 960. con il patrocinio dell’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana
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Nicoletta Braschi interpreta Beckett al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio
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l 12 e 13 aprile al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (FI) è in programma Giorni felici di Samuel Beckett, con Nicoletta Braschi e Andrea Renzi (che firma anche la regia). Lo spettacolo, prodotto da Melampo e Fondazione Teatro Stabile di Torino, vede Nicoletta Braschi interpretare Winnie, donna assoluta e minimale, in scena sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, con Willie, il marito. E mentre la sabbia ricopre inesorabilmente entrambi, Winnie chiacchiera senza sosta, in un’alternanza insensata di momenti che sono il cuore della straordinaria esplorazione beckettiana della vita ai margini della follia. In Giorni felici, Beckett descrive infatti la tragedia del vivere umano nella potenziale condizione di desolata ottusità di una umanità tuttavia felice di stare quaggiù. Come sostiene questa Winnie di Nicoletta Braschi, che, stolidamente convinta e ottimisticamente riconoscente, continua a dichiarare quanto siano felici i suoi giorni. Eppure Winnie è lì con mezzo corpo sepolto in una fossa, allegoria di una umanità imprigionata nella fatale schiavitù della vita prima che la fossa si chiuda inesorabilmente sull’ultimo anelito. Ciononostante, Winnie, in un assurdo attaccamento, continua, senza ribrezzo di sé, a vivere felicemente delle sue piccole cose, lo spazzolino da denti, il rossetto, una lima per le unghie, mentre il marito Willie, fuori dalla buca, paralizzato, si trascina miseramente in grugniti e bofonchiamenti. Dice il regista Andrea Renzi, anche interprete dello spettacolo, «Abbiamo cercato di non dimenticare mai che si tratta di un testo a due che richiede la tessitura di una relazione continua tra Winnie e Willie. Sono numerosi all’interno del testo i riferimenti al mondo del teatro: “strana sensazione che qualcuno mi stia guardando” dice la protagonista, interrogandosi anche sul parasole che ritorna sempre nella stessa posizione, il campanello interpretabile anche come segnale del chi è di scena, l’operetta come memoria condivisa della coppia Winnie e Willie, i vuoti di memoria e i trucchi». Il dramma è stato oggetto di una famosa regia di Giorgio Strehler messa in scena al Piccolo Teatro di Milano nel 1982, tra gli spettatori lo stesso Beckett incuriosito riguardo all’allestimento milanese del proprio testo. Giorni felici è in scena il 12 e 13 aprile al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (FI) TEATRODANTE CARLO MONNI Piazza Dante 23 – Campi Bisenzio (FI) Tel. 055 8979403 segreteria@teatrodante.it www.teatrodante.it
Foto di Gianni Fiorito
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Incontro con Pola Cecchi Atelier GiuliaCarla Cecchi di Marco Orangi
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ncontro la Signora Pola nella raffinata atmosfera del suo atelier, che ancora oggi porta il nome della fondatrice, la mamma GiuliaCarla Cecchi, in Via Iacopo da Diacceto a Firenze. E già in fase di convenevoli, quando si parla del più e del meno e ci si confronta in cerca di convergenze, mi accorgo di avere davanti una persona dalla storia affascinante e dallo sguardo puntato dritto al futuro. Scopro presto, dal racconto vivace e preciso di questa amabile ed originale Signora, che capacità artistica e visione imprenditoriale fanno parte del DNA di famiglia. Pola mi racconta di sua madre, che in anni non proprio propensi alle iniziative delle donne dà inizio a quella che diventerà l’attività della famiglia: siamo nel 1930 e GiuliaCarla Cecchi fonda la sua “sartoria di moda”. La sede è a Capalle, in provincia di Firenze; la produzione ricalca i modelli francesi molto in auge in quei tempi, ma ben presto vi si affiancano collezioni proprie, che aprono di fatto la strada della creatività e dell’innovazione stilistica. Pola e suo fratello Marzio iniziano fin da giovanissimi a percorrere la strada indicata dalla famiglia, seguendo sempre l’impegnativo verbo della qualità e del design. Nel 1963 con il trasferimento dell’azienda da Capalle
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a Firenze, Marzio, giovane e brillante architetto fonda lo Studio Most, affiancando alla moda -il core business aziendale - anche il design di mobili ed arredamento di negozi. L’originalità ed il gusto delle sue particolari creazioni ne determinano il successo, che arriva con le bellissime aperture dei negozi di famose griffe, nelle strade più importanti del mondo a Firenze, Roma, Parigi, Düsseldorf e poi ancora a Tokyo, San Paolo, Los Angeles e New York. Oltre agli arredamenti nel loro insieme, Studio Most si distingue per le creazioni e gli oggetti particolari, dal design molto ricercato, che ancora oggi si possono ammirare nei principali salotti di tutto il mondo. Purtroppo Marzio Cecchi verrà a mancare nel 1990, a New York, in seguito ad un incidente stradale. Restano vive le sue creazioni, la sua storia di idee realizzate in architettura, arredamento e design, insieme al ricordo di un uomo brillante, appassionato lavoratore, amante dell’innovazione. Anche per questo oggi Pola continua a portare avanti l’azienda con l’impegno e l’entusiasmo degli anni in cui lavorava in coppia con il fratello: un impegno alimentato anche attraverso i suoi studi universitari (la Signora Pola, oltre ad essere “geneticamente creativa”, è dottore in Economia e Commercio) ed un entusiasmo che raramente riscontro in altri imprenditori.
Mi colpisce il suo essere costantemente alla ricerca del geniale equilibrio tra creatività e classe, in grado di trasformare un capo elegante e raffinato in un vero e proprio pezzo unico: così, ogni sua creazione è curata in ogni dettaglio, ha una sua identità, un suo carattere distintivo, come si conviene a una produzione di abiti che ha fatto dell’unicità il suo punto di forza. E’ questa tradizionale artigianalità che ha conferito alla maison, oggi come in passato, la sua fama mondiale. Ma come ho detto, Pola volge il suo sguardo al futuro ed in questo vibra il suo essere manager: così la sua produzione si evolve di continuo, sempre alla ricerca di innovazione sia nei materiali sia nelle forme; assimila le nuove tendenze, assume un nuovo ritmo per tenere il passo delle più stringenti leggi dell’attuale mercato. Anche nel campo dell’alta moda, infatti, la crisi mondiale ha prodotto le sue conseguenze e oggi i clienti che possono permettersi degli abiti “pezzo unico” non sono più numerosi come in passato. Nel suo atelier, Pola combatte le difficoltà con una nuova creatività che ha trovato ancora una volta ampi consensi: mi riferisco alle linee di abiti numerati, in questo caso non possiamo definirli pezzi unici ma di sicuro delle rarità. In un mondo che sempre più omologa, poter scegliere ed indossare un abito di cui esistono limitati, prestigiosi esemplari è senz’altro motivo di distinzione per l’esigente clientela. In generale controtendenza, Pola continua con la moda di lusso che è costruita a mano dall'inizio alla fine, fatta di alta qualità, costosa, spesso inusuale. La mai sopita passione per il design la porta a seguire le orme del
fratello: sia che debba realizzare un capo di alta moda che l’arredamento di una casa, riesce ad interpretare la personalità del cliente, donandogli in ogni creazione lo stile che lo contraddistinguerà. La natura creativa, vulcanica e raffinata di questa manager dell’eleganza, impegnatissima nella sua azienda, si esprime anche nella sua attenzione al sociale, sostenendo le principali associazioni di beneficenza e creando anche eventi mondani a scopo benefico.
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La storia del piccolo profugo siriano Alan Kurdi al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci
Foto di Giovanni Chiarot
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l 14 aprile al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci (FI) è in programma Alan e il mare, scritto e diretto da Giuliano Scarpinato, con Federico Brugnone e Michele Degirolamo, una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Accademia Perduta Romagna Teatri. Lo spettacolo racconta la storia del piccolo profugo siriano Alan Kurdi. Alan e suo padre Abdullah lasciano il loro paese, in Siria, dove la guerra sta portando via le scuole, le case, gli alberi; salgono su una barchetta sgangherata e colma d’anime, per arrivare molto lontano. Ma quella notte una grande onda prende il bimbo via con sé: Alan scivola via dalle braccia forti di suo padre, e giù nelle acque profonde diventa fratello delle alghe, dei coralli, dell’anemone colorato. Abdullah non vuole vivere senza il suo bambino-pesce: decide di andare da lui, entrare nel mare. Lì però potrà restare solo per poco tempo; lui appartiene alla terra, ed è là, gli sussurra all’orecchio il suo Alan, che dovrà continuare a vivere ed essere felice. La storia di Alan Kurdi, il piccolo profugo siriano annegato a settembre 2015 sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, ha costituito un momento di svolta nella no-
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stra percezione, ormai da tempo “anestetizzata”, dell’epopea vissuta dai milioni di uomini, donne e bambini fuggiti dai propri paesi per approdare in Europa. L’immagine di Alan, potente e ineludibile, è un punto di non ritorno: lo è stata per Nilufer Demir, la fotoreporter che ha scattato la foto-simbolo; lo è stata, oltre ogni misura di umana sofferenza, per il padre del bimbo, Abdullah al – Kurdi. «Nel momento stesso in cui quell’immagine si imponeva ai miei occhi per mezzo di un telegiornale in prima serata – spiega il regista – una domanda iniziava ad abitarmi: come raccontare tutto ciò a dei bambini, magari poco più grandi di quello annegato sulla costa di Bodrum? Come dire l’indicibile?» Giuliano Scarpinato, che ha scosso il teatro-ragazzi con “Fa’afafine”, torna dunque a far lievitare il cuore doloroso delle cose, amplificare la vicenda di uno e farla diventare quella di molti, con Alan e il mare. Il teatro ha delle possibilità in più rispetto alla cronaca: il sogno, la trasfigurazione. Ecco quindi che alle parole di Michele Degirolamo e Federico Brugnone, alla vita narrata, si aggiungono le immagini, e la vita “immaginata”: proiezioni realizzate in videomapping danno vita
a sogni, aspettative, desideri. Non solo: portano in scena il luogo da cui arrivano la voce e la presenza di Alan, una sorta di Atlantide, piccolo Eden subacqueo tra le cui spume, sabbie, coralli la piccola esistenza del bambino è rimasta impigliata. Alan e il mare è in scena il 14 aprile al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci
Foto di Giovanni Chiarot
TEATRO STUDIO “MILA PIERALLI” Via G. Donizetti 58 - Scandicci (FI) Tel. 055 7351023 biglietteria@teatrodellapergola.com www.teatrostudioscandicci.it
Teatro Aurora di Scandicci: Paolo Hendel è in “Fuga da via Pigafetta”
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l 5 aprile al Teatro Aurora di Scandicci (FI) è in scena Fuga da via Pigafetta. Paolo Hendel torna all’originaria vocazione teatrale che lo ha reso celebre ai suoi esordi quando, con coraggiosa inventiva, parlava con la propria immagine sdoppiata dentro a un televisore. Quella stessa vena surreale, unita alla capacità di cogliere in anticipo il potenziale comico della tecnologia, viene messa ora al servizio di una commedia divertente e originale, ambientata in un’immaginaria Italia del futuro, scritta da Paolo Hendel con Marco Vicari e Gioele Dix, che ne firma la regia. Un uomo vive da solo in un appartamento gestito totalmente da un sofisticato sistema operativo, che pianifica la sua esistenza e lo protegge dal mondo circostante. Le sue giornate sono punteggiate da continui ed esilaranti litigi con il computer, che gli fa da alter ego e pretende di conoscere i suoi bi-
sogni meglio di lui. Polemico e nostalgico, l’uomo ha ridotto al minimo le proprie relazioni umane, convinto che l’unica forma di sopravvivenza sia l’isolamento. Finché nella sua vita irrompe Carlotta, sua figlia. L’incontro scatena un’imprevista altalena emotiva che lo costringerà, fra brucianti conflitti e inattese tenerezze, a ribaltare le proprie priorità. Fuga da via Pigafetta nasce dall’idea di raccontare una storia ambientata in un futuro non apocalittico, coniuga felicemente l’ironia feroce sul degrado del presente con i toni appassionati di una commedia di sentimenti. Racconta Paolo Hendel: «Abbiamo immaginato un futuro prossimo, il 2080, in cui la Terra è diventata invivibile a causa dell’inquinamento e dei conseguenti stravolgimenti climatici. Inizia la colonizzazione di Marte. Il tutto viene raccontato attraverso la vita di un padre e di sua figlia
che, terminati gli studi, ha trovato lavoro sul Pianeta Rosso. Quando si dice “la fuga dei cervelli!”». «Gioele Dix è un regista di grande sensibilità, attento e meticoloso ed è un meraviglioso compagno di giochi» − spiega Paolo Hendel. «La presenza in scena di una brava attrice, fresca e spontanea come Matilde Pietrangelo è un elemento fondamentale di arricchimento che dà vivacità allo spettacolo rafforzando il meccanismo comico tra padre e figlia». Fuga da via Pigafetta è in scena il 5 aprile al Teatro Aurora di Scandicci (FI) TEATRO AURORA via San Bartolo in Tuto, 1 Scandicci (FI) Tel. 055 7591711 cultura@comune.scandicci.fi.it www.scandiccicultura.it 27
Le Suite SPA di Andrea Masatto
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e siete a Prato nel centro storico, magari a due passi da via Luigi Muzzi, e accusate un forte senso di stress e spossatezza dopo un’intensa giornata di lavoro la soluzione c’è. Potrete infatti entrare nel raffinato mondo di Le Suite SPA. Appena varcata la soglia della storica torre medioevale percepirete immediatamente la sensazione di calma e benessere emanata dagli arredi ricercati in stile Tailandese. Tessuti raffinati con ricami d’oro completano l’atmosfera magica del luogo. La nuova gestione dei fratelli Giorgini, noti 28
imprenditori di Calenzano, promette di coccolare i clienti come non mai. Qui potrete godere di un servizio degno di una Spa a cinque stelle non dovendo ipotecare la casa per accedervi. Una meravigliosa sauna Tailandese vi permetterà di inalare, in una tenda di tessuto, gli effluvi balsamici che bollono in un coccio. Circondati dal verde che allieta gli ambienti potrete riservare una delle due ampiecabine che ospitano le vasche in legno di botte per un rilassante bagno caldo con preziosi oli aromatici prodotti in Trentino.
Ovviamente non potete farvi mancare un massaggio Thai della durata variabile da trenta a ottanta(!) minuti. La SPA Manager Laura Bagni mi spiega che le sale relax sono a disposizione dei clienti. Qui, cullati da musica orientale, potrete gustare tisane corroboranti e consumare frutta fresca e secca. Se siete clienti abituali potrete usufruire di continue promozioni che assicurano una serie di trattamenti a tariffe particolari. Buon relax a tutti‌
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Daniela Morozzi interpreta “Amy” di Conrad al Teatro Manzoni di Calenzano
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al 13 al 15 aprile al Teatro Manzoni di Calenzano (FI) è in programma Amy, liberamente ispirato al racconto “Amy Foster” di Joseph Conrad, una produzione Teatro delle Donne. Il testo è affidato a Valerio Nardoni, mentre la regia è di Matteo Marsan. Sul palco un’unica attrice, la bravissima Daniela Morozzi. È il 1901 quando Joseph Conrad scrive “Amy Foster”, ma leggendo questa specie di incubo, l’impressione è che 116 anni siano passati invano. Allora erano emigranti che dall’est Europa volevano raggiungere in massa l’America, oggi sono Africani e Asiatici, forse ancora più affamati, ma disperazione, truffe, furti, scafisti e naufragi sono identici. Come tristemente uguali sono i cadaveri dei bambini sulle spiagge e quella sensazione di fastidio (o lo vogliamo chiamare odio?) verso lo straniero che scuote i valori della società mortalmente fissa in se stessa. A seguire la trama. Yanko viene dai Carpazi ed è l’unico sopravvissuto di un intero bastimento andato a fondo davanti alle coste dell’Inghilterra. Yanko è bello, sa
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lavorare la terra, mungere le vacche, è religioso, impara l’inglese e addirittura salva da morte certa la nipotina di un ricco possidente inglese, ottenendo prima un salario, poi un piccolo appezzamento di terra, ma nulla di tutto questo gli basterà per essere accettato nella microscopica comunità del borgo in cui è naufragato. Una violenta storia accaduta un secolo fa in Inghilterra, o forse proprio qui, da noi, questa notte. Ricordiamo, infine, che il 14 aprile alle ore 18 presso la Biblioteca civica di Calenzano è in programma un incontro sullo spettacolo Amy con la partecipazione di Daniela Morozzi, Valerio Nardoni e Matteo Marsan. Amy è in scena dal 13 al 15 aprile al Teatro Manzoni di Calenzano
TEATRO MANZONI Via Mascagni, 18 – Calenzano (FI) Tel. 055 8877213 teatro.donne@libero.it www.teatrodelledonne.com
La storia di Don Milani in scena al Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa
Foto di Ilaria Costanzo
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l 18 aprile al Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa (FI) è in programma Vangelo secondo Lorenzo di Leo Muscato e Laura Perini, per la regia di Leo Muscato, una coproduzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Arca Azzurra Teatro e Teatro Metastasio di Prato. Vangelo secondo Lorenzo nasce in occasione del cinquantenario dalla morte di Don Lorenzo Milani e ripercorre la storia dell’educatore fiorentino seguendo le due stagioni della sua breve vita (“Vita da Cappellano” e “Vita da Priore”) che segnano i confini territoriali ove iniziò, proseguì e concluse il suo apostolato sacerdotale: Calenzano prima e Barbiana poi. Lo spettacolo traccia le vicende del Priore e di quanti gli furono accanto ripercorrendo le fondamentali tappe di snodo di quella vicenda umana, sociale e spirituale. Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto… Il principio fondante della piccola rivoluzione di don Milani, l’importanza del possesso della parola è anche il principio ispiratore di questa messa in scena attraverso la quale vengono sviluppate e indagate tematiche utili a migliorare la comprensione dell’odierno valore dell’educazione. Possedere le parole ha voluto dire avere autonomia intellettuale, libertà dalla schiavitù dell’ignoranza e con questo progetto si vuole dare giusto risalto a questa esperienza così unica collocata in una Toscana appena uscita dalla guerra. La piccola “rivoluzione” di don Milani forse potrà esserci utile per immaginare un futuro possibile che, in realtà, era stato scritto e pensato più di mezzo secolo fa. A fronte del centinaio di personaggi che popolano il
testo, la struttura dello spettacolo prevede la partecipazione di un attore, in ruolo fisso, nei panni di Lorenzo Milani (in questo caso Alex Cendron) e di undici attori a interpretare tutti gli altri personaggi ossia: Alessandro Baldinotti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Nicola Di Chio, Silvia Frasson, Dimitri Frosali, Fabio Mascagni, Massimo Salvianti, Lucia Socci e Beniamino Zannoni. Cinque bambini, anche essi in ruolo fisso, interpretano, infine, i ragazzi di Barbiana. Vangelo secondo Lorenzo è in scena il 18 aprile al Teatro Niccolini di San Casciano Val di Pesa TEATRO NICCOLINI Via Roma, 49 – San Casciano in Val di Pesa (FI) Tel. 055 8256388 segreteria@teatroniccolini.it www.teatroniccolini.it
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Tullio Solenghi legge il “Decameron” al Teatro delle Arti di Lastra a Signa
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l 6 aprile al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (FI) arriva Tullio Solenghi con Decameron – Un racconto italiano in tempo di peste, un progetto di Sergio Maifredi (che firma anche la regia) in collaborazione con Gian Luca Favetto e con il patrocinio dell’Ente Nazionale Boccaccio; una produzione Teatro Pubblico Ligure. Dopo aver affrontato l’Odissea di Omero, Tullio Solenghi restituisce la lingua originale di Giovanni Boccaccio rendendola accessibile e comprensibile come fosse la lingua di un testo contemporaneo in uno spettacolo divertente e colto davvero per tutti. L’attore genovese affronta la lettura interpretata di sei tra le più note novelle: “Chichibio e la Gru”, “Peronella”, “Federigo degli Alberghi”, “Masetto di Lamporecchio”, “Madonna Filippa” e “Alibech”. «Il nostro lavoro non è stato attualizzare Boccaccio, ma conservarne e curarne il suo essere contemporaneo, non trasferirlo nel nostro tempo, ma mantenerlo contemporaneo a noi – scrive Maifredi nelle note di regia – Boccaccio ha il merito di aver elaborato il primo grande progetto narrativo della letteratura occidentale, inserendo i cento racconti in un libro organico capace di rappresentare la varietà e complessità del mondo. A tutti è concessa una storia, dai re agli operai».
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Decameron – Un racconto italiano in tempo di peste è in scena il 6 aprile al Teatro delle Arti di Lastra a Signa TEATRO DELLE ARTI Via Giacomo Matteotti, 8 – Lastra A Signa (FI) Tel. 055 8720058 promozione@tparte.it www.teatropopolaredarte.it
Il 4 e 5 aprile al Teatro Signorelli di Cortona (AR) è in programma Una festa esagerata...!, la nuova commedia scritta e diretta da Vincenzo Salemme. Sul palco, oltre a Salemme, un numeroso cast: Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò e Mirea Flavia Stellato. Lo spettacolo racconta in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma della cosiddetta “piccola borghesia”: persone comuni, che si nascondono dietro lo scudo delle convenzioni e che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle chiacchiere, alle voci, ai pettegolezzi e ai sospetti dei vicini. La piccola borghesia vista come un grande condominio, fatto di vicini che si scambiano saluti e favori, ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda. Una commedia comica e amara, volta a strappare risate e al tempo stesso ad invitare le persone al dialogo e al rispetto reciproco. A proposito dello spettacolo, Salemme spiega: «Con “Una festa esagerata…!” credo di aver costruito una commedia che possa accontentare quegli spettatori desiderosi di una sintassi narrativa più teatrale ma, allo stesso tempo, capace di una leggerezza strutturale più adatta al pubblico meno abituato ai ritmi della commedia classica. Ho puntato tutto sulla naturalezza della recitazione colorando qua e là con una comici-
tà più estrema, a tratti farsesca. Un po’ come succede nella vita quando qualcosa o qualcuno ci fa ridere per quanto involontariamente buffo. Ma questa è anche una commedia abbastanza crudele verso noi stessi, verso i nostri cedimenti morali. Non credo di scoprire qualcosa di particolarmente nuovo. Temo che l’umanità ondeggi da sempre in un’altalena di miseria e nobiltà. Ma credo anche che il teatro, pur nelle sue corde più leggere, possa ricordare a chi lo fa e a chi lo guarda, che in fondo siamo di passaggio e che, forse, un po’ di sana autoironia ci può aiutare a vivere meglio». Una festa esagerata...! è in scena il 4 e 5 aprile al Teatro Signorelli di Cortona TEATRO SIGNORELLI Piazza Signorelli, 13 Cortona (AR) Tel. 0575 601882 info@teatrosignorelli.com www.teatrosignorelli.it
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Arezzo
“Una festa esagerata...!”, la nuova commedia di Vincenzo Salemme al Teatro Signorelli di Cortona
Grosseto
Mariangela D’Abbraccio porta in scena i grandi autori del ’900 napoletano al Teatro degli Industri di Grosseto
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l 17 aprile al Teatro degli Industri di Grosseto è in programma Napule è... n’ata storia, un collage nato da un lavoro di ricerca e sperimentazione sui grandi autori del 900 napoletano, tra cui Eduardo De Filippo, Pino Daniele e Giuseppe Patroni Griffi. La regia e le immagini sono a cura di Consuelo Barilari, la produzione è Schegge di Mediterraneo - Festival dell’Eccellenza femminile. Mondi affini di Teatro, Musica e Poesia che si cercano e si incontrano in scena. Questo incontro della tradizione con l’innovazione e la modernità genera una potenza espressiva che è linfa vitale per un nuovo modo di concepire il Teatro e la Musica. Il dialogo tra i grandi artisti, l’intreccio della poetica di alcuni con la musica e le parole degli altri “innesca” un processo di senso a catena con nuovi significati inarrestabili e profondi, in un’onda continua senza limiti di energia, fino al punto in cui si vorrà spingere il deside-
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rio di emozioni e conoscenza dello spettatore. Napoli è al centro di questo dialogo: trionfante, densa di significati, di luce, di ombre e contraddizioni. Da questo processo attraverso il corpo e la voce di Mariangela D’Abbraccio e l’esecuzione dal vivo dei cinque musicisti della band Musica da Ripostiglio, tra frammenti e visioni creati con videoscenografie, contributi video e immagini sulla poetica e la cultura di questa grande città, nasceranno sulla scena nuovi modi di sentire, nuove libertà di espressione e creatività, per un’interpretazione del vocabolario del Dialogo nell’Arte. Con uno sguardo al femminile, attingendo sapientemente alle antiche e robuste tradizioni popolari, prendono vita frammenti di opere, personaggi, poesie, lettere, immagini, musiche e canzoni dei due artisti, per la prima volta uniti. «Siamo entrati nella poetica di questi grandi autori con il rispetto e l’amore infinito – spiega Consuelo
Barilari – Ogni sera con un lavoro di sintesi creativa, in un linguaggio metacognitivo, i più grandi autori napoletani del Novecento tra cui Eduardo e Pino sono evocati in un dialogo tra giganti, nella realtà oggi impossibile. Sulla scena davvero avviene la magia dell’atto generativo della rappresentazione. E noi siamo lì, umili di fronte a tanta grandezza, con la commozione e lo stupore di chi vuole cercare nella tradizione, per scoprire codici e significati nuovi. Io non sono napoletana ma ho scoperto in questa grande città nuova linfa vitale e cultura da cui trarre grandi entusiasmi». Napule è... n’ata storia è in scena il 17 aprile al Teatro degli Industri di Grosseto TEATRO DEGLI INDUSTRI Via Mazzini, 101/103 – Grosseto Tel. 0564 488064-794 promozione.cultura@comune.grosseto.it www.comune.grosseto.it
Livorno
Al Teatro Goldoni di Livorno si danno i numeri con “4 5 6”
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l 18 aprile al Teatro Goldoni di Livorno è in programma lo spettacolo 4 5 6, scritto e diretto da Mattia Torre, con Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri e Michele Nani, una coproduzione Marche Teatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh. 4 5 6 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo. E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà. 4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la so-
cietà che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità, il cinismo, la paura. 4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale. Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, prodotto da Inteatro e andato in onda su La7 all’interno del programma “The show must go off” di Serena Dandini (attualmente disponibile su YouTube), e il libro “4 5 6 – Morte alla famiglia”, edito da Dalai. Mattia Torre insieme a Giacomo Ciarrapico è autore delle commedie teatrali “Io non c’entro”, “Tutto a posto”, “Piccole anime” e “L’ufficio”. Dal 2000 a oggi pubblica libri, co-sceneggia film ed è autore di vari programmi tv cult come “Parla con me” di Serena Dandini, la serie televisiva “Boris”; ha scritto e diretto “Boris – il film” e “Ogni maledetto Natale”. 4 5 6 è in scena il 18 aprile al Teatro Goldoni di Livorno TEATRO GOLDONI Via C. Goldoni, 83 – Livorno Tel. 0586 204290 biglietteria@goldoniteatro.it www.goldoniteatro.it 35
Lucca
Al Teatro dell’Olivo di Camaiore è in scena il racconto di un giovano rifugiato pakistano
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’8 aprile al Teatro dell’Olivo di Camaiore (LU) è in programma Vivo in una giungla, dormo sulle spine, scritto e diretto da Laura Sicignano in collaborazione con Shahzeb Iqbal. Sul palco Amanda Sandrelli, Luca Giordana e Alessio Zirulia; una coproduzione Teatro Cargo / Il Teatro delle Donne. «Il testo è nato – racconta la regista – nell’ambito di un progetto iniziato nel 2011 con un gruppo di giovani rifugiati giunti dai paesi più difficili di Asia e Africa, ragazzi arrivati in Italia, dopo drammatici viaggi, fuggendo da guerre e persecuzioni. Ho creato tre spettacoli scritti con loro, recitati con loro, accanto ad attori professionisti. Questa è l’ultima tappa di questo entusiasmante dialogo. “Vivo in una giungla, dormo sulle spine” è un verso di un poema popolare pakistano. Il testo è basato sulle storie vere che un giovano rifugiato pakistano mi ha raccontato. Storie di fughe, di viaggi notturni, di migliaia di dollari, di kalashnikov, di abbandoni, di bambini costretti ad imparare troppe cose, troppo presto». Il protagonista dello spettacolo è Sher, appena arrivato in Italia, dopo una pericolosa fuga dal suo paese. Qui il giovane è accolto in una comunità per minorenni richiedenti asilo e affidato a Viviana, un’avvocatessa tutrice. La relazione tra il giovane e la sua tutrice, molto conflittuale all’inizio, si trasforma gradualmente in profondo affetto. Quanto l’affetto di Sher verso Viviana 36
è sincero e quanto egli la sta invece manipolando? Una donna adulta, colta, emancipata incontra un ragazzo analfabeta, forse un delinquente, che ha visto troppe cose nella vita, capace di mentire – e chissà cos’altro – per salvarsi la pelle. Perché questa donna arriva ad accogliere in casa propria il ragazzo, rischiando di compromettere la propria immagine e la propria relazione sentimentale? Chi sta manipolando chi? Chi ha più bisogno dell’altro? Sher racconta la sua fuga attraverso Pakistan, Iran,Turchia e Grecia, con un’organizzazione di trafficanti, ma il motivo per cui è scappato continua a rimanere un mistero: il ragazzo si protegge da un ambiente nuovo e ostile, nascondendosi dietro una fitta rete di bugie. L’arrivo dello “straniero” scardina il fragile equilibrio della vita di Viviana, mette in discussione le sue certezze e fa emergere ipocrisie che finora la donna non ha voluto vedere. Vivo in una giungla, dormo sulle spine è in scena l’8 aprile al Teatro dell’Olivo di Camaiore TEATRO DELL’OLIVO Via Vittorio Emanuele, Camaiore (LU) Tel. 0584 986356 cultura@comune.camaiore.lu.it www.comune.camaiore.lu.it/it/arte-cultura/teatro-dell-olivo
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l 10 e 11 aprile alla Sala Garibaldi di Carrara è in programma Sii, il nuovo spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Alessandro Bergonzoni, una produzione Allibito Srl Unipersonale. Dopo il successo di “Nessi”, l’artista bolognese continua il suo originale percorso nell’elaborazione e sviluppo di un proprio personalissimo codice espressivo. Con lo sguardo visionario che va oltre i confini noti e addentrandosi a volte in ambiti molto complessi, grazie ad una comicità tutt’altro che scontata riesce a sorprendere, incantare e divertire lo spettatore, ponendolo spesso di fronte ad incalzanti dubbi esistenziali. Attore, autore, scrittore, creatore poliedrico, Bergonzoni torna in teatro con un lavoro tutto da scoprire, come sempre da non perdere. Il 21 aprile, invece, al Teatro Comunale F. Quartieri di Bagnone (MS) è in scena Ping Pong – Oltre la rete, di Alessandro Fani, con Alessio Sardelli, per la regia di Carlo Sciaccaluga. Le voci fuori campo sono di Bobo Rondelli, Mario di Gilio e Alberto Severi. Ping Pong – Oltre la rete è un caso unico di spettacolo teatrale in cui lo sport non viene solo raccontato, ma anche agito direttamente sul palcoscenico. Protagonista e narratore di se stesso è Ernesto Volo, ex campione di tennistavolo che, alla soglia dei sessant’anni, gioca contro se stesso e si impegna sulla scena in schiacciate e colpi d’effetto. Chi è Ernesto Volo? Un attore, un campione di ping pong? Un sognatore? Un illuso?
Forse un esploratore che si avventura in un labirinto senza possibilità di ritorno? Rispondere è rispondere alla vita; scandagliare le scelte che il tempo impone. Ernesto è un atleta della fantasia in un immaginario allucinato, dove il mondo perde purezza e si contamina nella tragedia comica: l’ossessiva ripetizione dell’umano che tenta di trascendere l’umano. L’attore fiorentino Alessio Sardelli, prima di calcare i palcoscenici è stato campione italiano di doppio nel tennis da tavolo. Questo originale spettacolo racconta le due anime di Sardelli, quella di sportivo di successo e quella di artista e performer. Sii è in scena il 10 e 11 aprile alla Sala Garibaldi di Carrara Ping Pong – Oltre la rete è in scena il 21 aprile al Teatro Comunale F. Quartieri di Bagnone (MS) SALA GARIBALDI Via G. Verdi – Carrara (MS) Tel. 0585 777160 salagaribaldi@comune.carrara.ms.it comune.carrara.ms.it TEATRO COMUNALE F. QUARTIERI Piazza Europa, 1 – Bagnone (MS) Tel. 0187 427847 info@comune.bagnone.ms.it teatroquartieribagnone.wordpress.com 37
Massa Carrara
Alessandro Bergonzoni e Alessio Sardelli tra Carrara e Bagnone
Pisa
Teatro Verdi di Pisa: dalla danza di imPerfect Dancers Company alla comicità di Giuseppe Giacobazzi
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el mese di aprile sono in programma due appuntamenti con la danza e la comicità al Teatro Verdi di Pisa. Partiamo il 7 aprile con la prima assoluta di Empty floor, la nuova creazione di imPerfect Dancers Company, con le coreografie di Walter Matteini e Ina Broeckx. Dopo una serie di balletti narrativi applauditi negli scorsi anni, quest’anno la compagnia residente al Verdi torna così alle “origini”. «Il processo creativo non seguirà dunque una storia bensì sarà guidato dalla sensazione di vuoto, di caduta – scrive Matteini – L’assenza di una superficie su cui muovere i propri passi. Questo darà spazio a diverse sperimentazioni dall’assenza di peso alla consapevolezza dello stesso». Sin dalla sua nascita la imPerfect Dancers Company, composta da otto eccellenti danzatori, ha continuato instancabilmente a evolvere e ampliare il suo repertorio, realizzando spettacoli originali, avvincenti ed emozionanti e assicurandosi così a pieno titolo un posto nel paesaggio artistico internazionale. Ricordiamo qui soltanto le ultime tournée a Sochi in Russia, a Karlsruhe in Germania, a Tel Aviv in Israele, tutte sold out con grande successo di pubblico e critica, mentre a luglio l’ensemble sarà ospite al prestigioso Festival di Salisburgo. Il 15 aprile è la volta di Giuseppe Giacobazzi con Io ci sarò, di e con Andrea Sasdelli e collaborazione ai testi di Carlo Negri, una produzione Ridens. In questo spettacolo il comico romagnolo racconta lo scarto tra le diverse generazioni e i differenti linguaggi che le caratterizzano. «Il nostro è un lavoro fatto anche di viaggi e durante i
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viaggi ti trovi inevitabilmente a pensare – spiega Giacobazzi – Oggi mi rendo conto di essere un genitore di 53 anni con una figlia di 3 e quindi mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere i miei nipoti e, nel caso li riesca a vedere, riuscirò a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di sentimenti che è la vita? Ho pensato di lasciare un “videomessaggio” che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti. E per farlo, l’unico modo che conosco, è farlo davanti ad un pubblico». Programma 7 aprile 21 aprile
EMPTY FLOOR IO CI SARÒ
TEATRO VERDI Via Palestro, 40 - Pisa - Tel. 050 941111 info@teatrodipisa.pi.it - www.teatrodipisa.pi.it
Al Teatro Era di Pontedera è tempo di “Pedigree”
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l 6 aprile al Teatro Era di Pontedera (PI) è in programma Pedigree, il nuovo progetto di Babilonia Teatri che si sofferma sulla psicologia di un ragazzo, diverso dagli altri suo coetanei, figlio di una coppia omosessuale. Lo spettacolo – prodotto da Babilonia Teatri e La Piccionaia centro di produzione teatrale – vede impegnati sul palco Enrico Castellani e Luca Scotton. Pedigree è la storia di un giovane uomo, della sua famiglia con due madri, del padre donatore e dei suoi cinque fratelli di sperma sparsi per il mondo. Il testo racconta le difficoltà di una nuova generazione alle prese con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza. Pedigree riflette sulle prospettive di determinate scelte, dei diritti, dei desideri, delle aspettative di una generazione in provetta alla ricerca di nuove radici e alle prese con nuove paure. Un lavoro che è allo stesso tempo un pugno allo stomaco e una carezza, dotato di una scrittura che scivola leggera ma si attorciglia alle budella, carico di umanità. Pedigree sono due uomini che abitano il palco, senza nessuna apparente relazione tra loro. A legarli le note di Elvis. Vivono un ambiente sospeso a metà strada tra una galleria d’arte e un locale di street food, paradigma di un mondo in cui è pretestuoso tracciare confini e linee di demarcazione. Pedigree racconta di come le nostre dita corrano veloci
su schermi e tastiere ma le nostre menti e i nostri costumi siano impregnati di quell’odore di naftalina che abbiamo ancora nel naso. A seguire, dal 18 al 22 aprile debutta in prima nazionale Quasi una vita. Scene dal Chissadove, con la regia di Roberto Bacci che cura la drammaturgia insieme a Stefano Geraci e l’interpretazione di Giovanna Daddi, Dario Marconcini, Elisa Cuppini, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Tazio Torrini. Roberto Bacci nel nuovo lavoro si interroga su ciò che resta di noi dopo la nostra dipartita e su ciò che gli altri ricordano nel tempo. Quasi una vita è immaginare con il teatro – spiega il regista – di poter convivere per qualche minuto, sulla scena, con chi ci precede nel viaggio. Lo spettacolo è una produzione Fondazione Teatro della Toscana. Programma 6 aprile 18 – 22 aprile
PEDIGREE QUASI UNA VITA. SCENDE DAL CHISSADOVE
TEATRO ERA Parco Jerzy Grotowski - Via Indipendenza Pontedera (PI) Tel. 0587 55720/57034 teatroera@teatrodellatoscana.it www.centroperlaricercateatrale.it 39
Pisa
Foto di Eleonora Cavallo
Per il divertimento dei bambini arriva “Shrek il musical” al Teatro Verdi di Montecatini Terme
Pistoia
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l 22 aprile al Teatro Verdi di Montecatini Terme (PT) è in programma Shrek il musical della Compagnia teatrale amatoriale “Il Sicomoro”, per il divertimento dei più piccoli. Tratto dal libro di William Steig “Shrek”, Shrek il musical è l’adattamento teatrale della fiaba sovversiva dell’orco verde, immortalato nel 2001 dal cartone omonimo diretto da Andrew Adamson e Vicky Jenson, vincitore nel 2002 del premio Oscar per il miglior film d’animazione. «Vai per il mondo», dicono i genitori brutti e sgarbati di Shrek al figlio, ancor più sgradevole nell’aspetto e nella condotta. Quello che seduce in questa favola di Steig è la vittoria del perdente, il brutto che trionfa sul bello, o meglio la bellezza interiore che per la prima volta diventa protagonista, confermando che non sempre è tutto oro quel che luccica e alla fine conta quello che si è veramente. Shrek rappresenta anche il diverso, colui che è mal tollerato, che non riesce a integrarsi perché qualcosa (in questo caso l’aspetto) gli impedisce di essere assimilato. Shrek è quell’altro da sé perennemente confinato dietro una palizzata di stereotipi e pregiudizi. A seguire la trama. C’era una volta, nel regno di Duloc, un orco verdastro, sboccato e un po’ burbero di nome Shrek. La sua vita è tranquilla e felicemente solitaria, perfetta fino a quando non viene disturbata da invadenti creature incantate colpevoli di mettere a soqquadro la sua fino ad allora pacifica palude. Sono le vittime di un editto di Lord Farquaad che vuole espulsi dal proprio regno tutti gli esseri incantati. Tra loro, il simpatico e loquace Ciuchino che diviene presto il fedele compagno di avventure di Shrek. Con l’intento di risolvere questa seccante situazione si dirigono insieme al castello di Lord Farquaad la cui unica preoccupazione è però quella di essere incoronato re: ciò potrà accadere solo se sposerà una principessa. È così che i nostri due eroi finiscono per essere ingaggiati nella rocambolesca ricerca della principessa Fiona, reclusa nella torre di 40
una fortezza sorvegliata da un’intrattabile draghessa. Il patto stipulato con lo stupido e malvagio principe è questo: se riuscirà a liberare la bella dalle grinfie della draghessa, potrà rimpossessarsi della sua amata palude… Shrek il musical è in scena il 22 aprile al Teatro Verdi di Montecatini Terme (PT) TEATRO VERDI Viale Verdi, 45 – Montecatini Terme (PT) Tel. 0572 78903 info@teatroverdimontecatini.it www.teatroverdimontecatini.it
I
l 7 aprile al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia è in programma Dialoghi degli dei, uno spettacolo nato dall’incontro tra Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia. Sul palco vediamo: Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano. Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo, tali Dialoghi si presentano come una raccolta di aneddoti e indiscrezioni su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo: gli scontri “familiari” tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo. In questo allestimento gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante tormenta due suoi allievi. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, i due maturi studenti, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola, preludio alle future ingiustizie della vita. Insieme per la prima volta I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica – con il sostegno della Compagnia Lombardi-Tiezzi – si interrogano sul senso profondo della parola “intrattenimento”, alla divertita ricerca di forme desuete per “passare il tempo”, per vivere l’ozio e interrogare la Storia Massimiliano Civica, classe 1974, nel 2007 vince il
Premio Lo Straniero e il Premio Hystrio/Associazione Nazionale Critici Teatrali per l’insieme della sua attività teatrale. Sempre nel 2007 diventa Direttore Artistico del Teatro della Tosse di Genova e vince il Premio ETI Nuove Creatività. Nel 2014 dirige “Alcesti” messo in scena nell’ex carcere delle Murate a Firenze e vince il Premio UBU 2015 per la miglior regia. La compagnia I Sacchi di Sabbia nasce a Pisa nel 1995 e si distingue per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca spingendosi di volta in volta nell’esplorazione creativa di terreni diversi, dalla letteratura al cinema, dal fumetto all’opera. La compagnia ha ricevuto un Premio UBU Speciale nel 2008 e il Premio Nazionale della Critica nel 2011. Nel 2016 I Sacchi di Sabbia vincono il Premio Lo Straniero per la loro attività. Dialoghi degli dei è in scena il 7 aprile al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia PICCOLO TEATRO MAURO BOLOGNINI Via del Presto, 5 – Pistoia Tel. 0573 976283 biglietteria@teatridipistoia.it www.teatridipistoia.it/altri-teatri/piccolo-teatro-mauro-bolognini 41
Pistoia
Al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia si ascoltano i “Dialoghi degli dei”
Prato
Al Teatro Magnoli di Prato si assiste a “Il ritorno di Casanova”
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al 27 al 29 aprile al Teatro Magnolfi di Prato è in programma Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler, con traduzione, adattamento e regia di Federico Tiezzi, mentre la drammaturgia è affidata a Fabrizio Sinisi e Sandro Lombardi (che veste anche i panni di Casanova sul palco) Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Lombardi – Tiezzi, vede come protagonista l’avventuriero veneziano Casanova. Ormai giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo, Casanova ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia ma, proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una sua casa di campagna nei pressi di Mantova, dove l’avventuriero incontra la giovane Marcolina, che riaccende il suo desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta però nella disperazione: si sente vecchio e ormai incapace di esercitare fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia in realtà l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato del42
la bella Marcolina attraverso l’inganno ma, dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita. Il ritorno di Casanova è uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, grande cantore della Vienna spumeggiante e feroce nel declinante Impero asburgico. In questo meraviglioso racconto del 1918 – ridotto ad opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona – si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte. Il cuore del testo è quindi un freudiano scontro fra Amore e Morte, segnato dall’angoscia della fine di un’epoca ‘felice’.
Il ritorno di Casanova è in programma dal 27 al 29 aprile al Teatro Magnolfi di Prato TEATRO MAGNOLFI Via Gobetti, 79 – Prato Tel. 0574-442906 serviziocultura@comune.prato.it www.magnolfinuovo.it
D
al 12 al 15 aprile al Teatro Fabbricone di Prato è in programma Il Misantropo di Molière con regia e adattamento di Monica Conti, una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale. Sul palco, oltre alla stessa regista, un cast numeroso: Stefano Braschi, Flaminia Cuzzoli, Stefania Medri, Giuditta Mingucci, Antonio Giuseppe Peligra, Nicola Stravalaci e Roberto Trifirò. “La ballata dell’essere umano” potrebbe essere il titolo di questo nuovo incontro tra Monica Conti e Molière, a conclusione di un ciclo di spettacoli (L’uomo la bestia e la virtù e Le intellettuali) fondato sulla necessità di ripresentare testi classici passando attraverso il corpo dell’attore con allestimenti basati sull’energia e sulla dinamicità delle relazioni. La stessa Conti, infatti, spiega: «Ho sempre pensato al Misantropo come a una “ballata dell’essere umano” posto di fronte all’enigma dell’esistenza e della percezione di una realtà che è sempre sfuggente, multiforme e soggettiva». Il Misantropo è il proseguimento di un lavoro che non si basa sui fasti della messinscena, ma si concentra principalmente sul lavoro dell’attore in relazione ai temi del testo. Temi che in Molière, si possono ricondurre principalmente a una disperata – e allo stesso tempo comica, perché irraggiungibile – aspirazione all’armonia. Ne è un esempio il precedente lavoro su “Le intellettuali” dove i personaggi sono considerati o rozzi o letterati, senza raggiungere mai un equilibrio tra le esigenze dello spirito e quelle del corpo. Ne Il Misantropo invece o si decide di accettare il “Teatrino del Mondo”, accogliendone le ipocrisie e le stupidità, ma anche le calde relazioni umane; o si è
fuori dai giochi, confinati a solitudine e autoemarginazione, in una ridicola e nevrotica rincorsa alla purezza. Per questo motivo Alceste non è un eroe tragico o romantico, ma tragicomico perché infelice, disorientato e violento. È uno spettatore passivo della vita, talmente scontento da rimanere immobilizzato a causa del suo avvilimento. Assi portanti della ricerca registica e del lavoro attoriale sono l’indagine sugli stati d’animo – non in chiave psicologica ma tipologica–, le relazioni, le situazioni, i sotto-testi e la musica. Già in Le intellettuali musicalità e ritmo nei dialoghi hanno costituito materia d’indagine. Nel Misantropo prosegue questo lavoro, teso a dare rilievo al ritmo e al suono non come forme estetiche, ma come forme di espressione dell’inconscio. Il Misantropo è in programma dal 12 al 15 aprile al Teatro Fabbricone di Prato TEATRO FABBRICONE Via Targetti, 10/12 – Prato Tel. 0574 690962 info@metastasio.it www.metastasio.it
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Prato
“Il Misantropo” secondo Monica Conti al Teatro Fabbricone di Prato
Foto di Sonia Santagostino
Siena
La Familie Flöz arriva in prima nazionale al Teatro dei Rozzi di Siena
I
l 5 aprile al Teatro dei Rozzi di Siena è in programma in prima nazionale Dr. Nest, il nuovo sorprendente spettacolo della Familie Flöz, la compagnia tedesca sperimentale nota in tutto il modo per utilizzare un linguaggio del corpo non convenzionale nei suoi lavori teatrali: attraverso l’uso di maschere e travestimenti rivela ciò che è nascosto nell’animo dell’essere umano. L’idea, la regia e le maschere di questo spettacolo sono a cura di Hajo Schüler; la produzione è di Julia Danila e Dorén Gräfendorf. Sul palco troviamo: Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Beniamin Reber e Mats Süthoff. Dr. Nest prende ispirazione dalle storie paradossali del neurologo e scrittore britannico Oliver Sacks, che trattando le fragilità e le debolezze degli esseri umani, palesa la bellezza nascosta della realtà umana. Sacks attraverso il suo lavoro e con il suo atteggiamento nei confronti dei pazienti svela la complessità e la fragilità dell’individuo e dei rapporti interpersonali. Lo spettacolo è ambientato in una struttura fittizia, simile a quelle per assistere persone “pazze”, una “casa” come immagine di unità, quale può essere la famiglia, un paese o la società e, nel piccolo, una cellula o la nostra testa. Vengono presentati quadri clinici e biografie differenti che, nel loro radicalismo, turbano e commuovono perché in loro si condensano fenomeni provati e noti a
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tutti e proprio per questo diventano l’immagine stessa della condizione umana. Mentre il dottor Nest sale sul treno notturno in una remota città intenzionato a lasciarsi alle spalle una vita dissestata, a “Villa Blanca” scende finalmente la notte. Nell’isolata casa di cura, un crogiolo di folli destini, egli assume il nuovo incarico sicuro di sé. Spinto dalla curiosità, dalla sete di sapere e dall’empatia incontrerà i fenomeni insoliti e misteriosi dei suoi pazienti: ricordi sbiaditi, corpi non più soggetti alla volontà del singolo, personalità dissociate, demoni e allucinazioni. Lo stesso dottor Nest rischia di perdere il senso dell’ordine. Ciò che in un primo momento è fonte di sconcerto, risulta ben presto il folle specchio dei suoi dubbi ed insicurezze. Il confine fra normale e anormale, fra conscio ed inconscio, fra sano e malato sbiadisce davanti ai suoi occhi. «La questione non è quale malattia abbia la persona. La questione è che tipo di persona abbia la malattia». Dr. Nest è in programma il 5 aprile al Teatro dei Rozzi di Siena TEATRO DEI ROZZI Piazza Indipendenza, 15 – Siena Tel. 0577 46960 sezioneteatri@comune.siena.it www.comune.siena.it/La-Citta/Cultura/Teatri
I
l 19 aprile al Teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa (SI) è in programma Dì che ti manda Picone, con Biagio Izzo, per la regia di Enrico Maria Lamanna, una produzione Enfi Teatro. Lo spettacolo è tratto dalla fortunata pellicola con Giancarlo Giannini e Lina Sastri “Mi manda Picone” (1984) di Nanni Loy. Il film narra la storia di un operaio dell’Italsider di Bagnoli che per protesta, alla chiusura della fabbrica, si dà fuoco in tribunale davanti al figlio piccolo e alla moglie. Il mondo sotterraneo dell’uomo, fatto di camorra e mazzette, verrà portato a galla da Salvatore, un disoccupato che aiuterà la moglie dell’apparente innocente suicida a chiarire dei misteri. Nella pièce teatrale ci si chiede che fine abbia fatto il bambino che assistette alla morte del padre. Elvio Porta, sceneggiatore insieme a Loy del film, ha scritto per il teatro uno spin-off che immagina dopo trentatré anni il figlio Antonio ormai adulto, disoccupato, sposato, forse futuro papà, esaurito e perseguitato da oscuri personaggi. In scena risate, suoni, rumori, ricordi di una Napoli che fu e che oggi non c’è più. E nel finale sotto gli occhi malinconici di Antonio la canzone “Assaje” di Pino Daniele, cantata da Lina Sastri, esploderà come un rimpianto, una speranza. A proposito dello spettacolo, il regista racconta: «Nel 1984 io avevo 9 anni e molto probabilmente il film non lo vidi nemmeno (ho poi recuperato crescendo) ma ricordo perfettamente che nella mia famiglia quando c’era da fare qualche incontro importante o qualche faccenda delicata, si diceva: “Dì che ti manda Picone”. Per anni mi sono chiesto chi fosse quel fantomatico Picone, che solo a nominarlo come faceva Giannini nel
film rilasciava crediti e possibilità, poi con il tempo ho capito cosa voleva dire quella frase. Così, quando mi hanno chiamato per curare la regia di questo testo che partendo dal film racconta che fine ha fatto quel bambino che ha visto il padre scomparire inghiottito dalle fiamme, ho fatto un tuffo nella mia infanzia. In quell’universo in cui i bambini si isolano e creano il loro mondo personale. Come Antonio Picone, alias Biagio Izzo, che ormai adulto si isola nella vecchia casa di famiglia e vive nel ricordo di un padre andato via troppo presto». Dì che ti manda Picone è in programma il 19 aprile al Teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa (SI) TEATRO DEL POPOLO Piazza Unità dei Popoli, 2 – Colle di Val d’Elsa (SI) Tel. 0577 921105 www.teatrodelpopolo.it
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Siena
La comicità napoletana di Biagio Izzo al Teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa
16/04/18
FIRENZE 03/04/18 04/04/18
05/04/18
06/04/18
OTELLO VANIA
Teatro della Pergola Teatro Cantiere Florida
ALPENSTOCK OTELLO VANIA
Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro Cantiere Florida
ALPENSTOCK ELOQUIO DI UN PERDENTE ENRICOMINCIO DA ME OTELLO UN UOMO A METÀ
Teatro di Rifredi Teatro Puccini Teatro Verdi Teatro della Pergola Teatro delle Arti, Lastra a Signa
ALPENSTOCK CANE DECAMERON
Teatro di Rifredi Teatro di Cestello Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro Verdi Teatro delle Spiagge Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
ENRICOMINCIO DA ME I VERYFERICI LA SCUOLA OTELLO ZUBIN MEHTA / GUY BRAUNSTEIN 07/04/18
Agenda
08/04/18
A. LONQUICH, N. ALTSTAEDT ALPENSTOCK CANE ENRICOMINCIO DA ME I VERYFERICI LA SCUOLA LETTERA AL PADRE OTELLO A. LONQUICH, N. ALTSTAEDT ALPENSTOCK CANE ENRICOMINCIO DA ME LA SCUOLA OTELLO PINOCCHIO FELLINI ZUBIN MEHTA / JULIAN RACHLIN
09/04/18 10/04/18 11/04/18
12/04/18
21/04/18
22/04/18
CHI È DI SCENA CITA A CIEGAS CYRANO GIORNI FELICI
Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro di Cestello Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio Teatro Puccini Teatro Studio Mila Pieralli, Scandicci Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
AMY B. CANINO, A. BALLISTA CHI È DI SCENA CITA A CIEGAS CYRANO GANG BANK – PERCHÉ I NOSTRI SOLDI SONO I LORO PINOCCHIO ROMEO E GIULIETTA IN JAZZ
AMY CHI È DI SCENA CITA A CIEGAS CYRANO V. EBERLE, D. VÁRJON ZUBIN MEHTA
25/04/18
26/04/18
27/04/18 28/04/18
29/04/18
03/05/18 04/05/18
Teatro Studio Mila Pieralli, Scandicci Teatro Manzoni, Calenzano Teatro della Pergola Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro di Cestello
05/05/18
Teatro Puccini Teatro di Cestello Teatro Niccolini, San Casciano in Val di Pesa
11/05/18
Teatro Manzoni, Calenzano Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro di Cestello Teatro della Pergola (Saloncino) Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
BENVENUTI IN CASA GORI INTRIGO E AMORE VANGELO SECONDO LORENZO
Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro Niccolini, San Casciano in Val di Pesa
CAVEMAN – L’UOMO DELLE CAVERNE FALSTAFF
Teatro Puccini Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro Verdi Teatro di Cestello Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
FALSTAFF
FALSTAFF
UNO SGUARDO DAL PONTE ANGELA HEWITT FALSTAFF
09/05/18 10/05/18
12/05/18
13/05/18
Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro di Cestello Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro della Pergola Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio Teatro Puccini Teatro Verdi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro di Cestello
PINOCCHIO / CENERENTOLA UNO SGUARDO DAL PONTE
Teatro della Pergola Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio Teatro Cantiere Florida Teatro di Cestello
ARCADI VOLODOS
Teatro della Pergola
AUDIZIONI
Teatro di Rifredi
AUDIZIONI CONCERTO PER LA FESTA DELLA LIBERAZIONE
Teatro di Rifredi
I RACCONTI DEL BAR SPORT INTRIGO E AMORE LA BRISCOLA IN CINQUE
24/04/18
ALAN E IL MARE
Teatro di Rifredi Teatro Verdi Teatro della Pergola
PSS PSS REAL ILLUSION TUTTI MI CHIAMANO
Teatro della Pergola Teatro di Cestello Teatro Verdi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
PANORAMA SANDOKAN
BENVENUTI IN CASA GORI G. PEHLIVANIAN, A. CARBONARE INTRIGO E AMORE
I RACCONTI DEL BAR SPORT INTRIGO E AMORE L. KAVAKOS, E. PACE LA BRISCOLA IN CINQUE
CITA A CIEGAS CYRANO L. BORRANI, A. ROMANIUK, C. MORANDI PROVA DI LAVORO
Teatro Manzoni, Calenzano Teatro di Rifredi Teatro della Pergola Teatro di Cestello Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro Cantiere Florida Teatro Studio Mila Pieralli Scandicci
Teatro della Pergola (Saloncino)
I RACCONTI DEL BAR SPORT INTRIGO E AMORE STORIE FARSESCHE TUTTI MI CHIAMANO
23/04/18
I SOLI DI ERSILIA
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20/04/18
Teatro della Pergola
AMY
T. KOOPMAN, T. MATHOT
I RACCONTI DEL BAR SPORT INTRIGO E AMORE SHEN YUN STORIE FARSESCHE TUTTI MI CHIAMANO
CITA A CIEGAS
CHI È DI SCENA CITA A CIEGAS CYRANO GIORNI FELICI
15/04/18
19/04/18
Teatro della Pergola (Saloncino)
ZUBIN MEHTA / KHATIA BUNIATISHVILI
14/04/18
Teatro della Pergola (Saloncino) Teatro di Rifredi Teatro di Cestello Teatro Verdi Teatro Puccini Teatro della Pergola Teatro delle Arti, Lastra a Signa Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
18/04/18
SIGNUM SAXOPHONE QUARTET
HORNY – CROSTATINA STAND UP VOL. II SANDOKAN
13/04/18
Teatro della Pergola Teatro di Rifredi Teatro di Cestello Teatro Verdi Teatro delle Spiagge Teatro Puccini Teatro Niccolini, San Casciano in Val di Pesa Teatro della Pergola
17/04/18
STORIE DI VILLA TRISTE AUDIZIONI IL CUSTODE
Teatro Niccolini, San Casciano in Val di Pesa Teatro delle Spiagge Teatro di Rifredi Teatro delle Arti, Lastra a Signa
AUDIZIONI
Teatro di Rifredi
ANALISI ILLOGICA AUDIZIONI HUMAN ANIMAL
Teatro di Cestello Teatro di Rifredi Teatro Manzoni, Calenzano
ANALISI ILLOGICA AUDIZIONI BELLA ADDORMENTATA
Teatro di Cestello Teatro di Rifredi Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio
D. RENZETTI, F. DEGO
Teatro Verdi
LA MERDA UC SANTA BARBARA DANCE COMPANY
Teatro di Rifredi Teatro delle Arti, Lastra a Signa
CARDILLAC
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro di Rifredi
LA MERDA CARDILLAC
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
THE BEST OF KATIA BENI E ANNA MEACCI
Teatro delle Spiagge
ROMEO E GIULIETTA. AMA E CAMBIA IL MONDO THE BEST OF KATIA BENI E ANNA MEACCI UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
Teatro Verdi Teatro delle Spiagge Teatro di Cestello
CARDILLAC PINOCCHIO ROMEO E GIULIETTA. AMA E CAMBIA IL MONDO UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA ROMEO E GIULIETTA. AMA E CAMBIA IL MONDO
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro di Cestello Teatro Verdi Teatro di Cestello Teatro Verdi
14/05/18 15/05/18 17/05/18 18/05/18 19/05/18 20/05/18 22/05/18 24/05/18 25/05/18
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Teatro di Cestello
I CAMERISTI DEL MAGGIO
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
CARDILLAC
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
D. RUSTIONI, B. RANA
Teatro Verdi
GIORNATA CONTRO L’OMOTRANSFOBIA UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
Teatro delle Spiagge Teatro di Cestello
PINOCCHIO UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
Teatro di Cestello Teatro di Cestello
18/04/18
UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
Teatro di Cestello
19/04/18
LA BATTAGLIA DI LEGNANO
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
JOHN AXELROD
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
JACK SAVORETTI LA BATTAGLIA DI LEGNANO UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
Teatro Verdi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro di Cestello
UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
Teatro di Cestello
LA BATTAGLIA DI LEGNANO
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro di Cestello
UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
05/04/18
07/04/18 14/04/18 15/04/18
20/04/18 21/04/18 22/04/18 03/05/18 08/05/18 14/05/18
07/04/18
LA BATTAGLIA DI LEGNANO
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
09/04/18
LORENZO VIOTTI
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
20/04/18 22/04/18
INFINITA TENEBRA DI LUCE
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
11/05/18
INFINITA TENEBRA DI LUCE
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
18/05/18
MIKHAIL JUROWSKI
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
25/05/18
INFINITA TENEBRA DI LUCE
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
30/05/18
JAMES CONLON
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
UNA FESTA ESAGERATA...!
Teatro Signorelli, Cortona
13/04/18
UNA FESTA ESAGERATA...!
Teatro Signorelli, Cortona
14/04/18 15/04/18
Teatro degli Industri
27/04/18
LIVORNO
28/04/18
13/04/18
29/04/18
18/04/18 21/04/18 27/04/18 28/04/18
GILDA, MIA GILDA OVVERO RIGOLETTO
Teatro Goldoni
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Teatro Goldoni
IO CI SARÒ
Teatro Goldoni
04/05/18 05/05/18 06/05/18
ORCHESTRA DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI MUSICALI “P. MASCAGNI”
Teatro Goldoni
SIENA
SGARBI RACCONTA MICHELANGELO
Teatro Goldoni
08/04/18
LUCCA 08/04/18
10/04/18 VIVO IN UNA GIUNGLA, DORMO SULLE SPINE Teatro dell’Olivo, Camaiore
MASSA CARRARA 10/04/18 11/04/18 12/04/18
SII SII
19/04/18 26/04/18
Sala Garibaldi, Carrara Sala Garibaldi, Carrara
PEDIGREE
Teatro Era, Pontedera
EMPTY FLOOR
Teatro Verdi
BELGIAN RULES/BELGIUM RULES
Teatro Era, Pontedera
BELGIAN RULES/BELGIUM RULES IO CI SARÒ
Teatro Era, Pontedera Teatro Verdi
QUASI UNA VITA. SCENE DAL CHISSADOVE
Teatro Era, Pontedera
QUASI UNA VITA. SCENE DAL CHISSADOVE
Teatro Era, Pontedera
QUASI UNA VITA. SCENE DAL CHISSADOVE
Teatro Era, Pontedera
QUASI UNA VITA. SCENE DAL CHISSADOVE
Teatro Era, Pontedera
QUASI UNA VITA. SCENE DAL CHISSADOVE
Teatro Era, Pontedera
JEFFREY SWAN
Teatro Verdi
ENRICO DINDO
Teatro Verdi
D. RUSTIONI, B. RANA
Teatro Verdi
DIALOGHI DEGLI DEI
Piccolo Teatro Mauro Bolognini
DIAIRO DI UN BRUTTO ANATROCCOLO
Piccolo Teatro Mauro Bolognini
DIAIRO DI UN BRUTTO ANATROCCOLO
Piccolo Teatro Mauro Bolognini
IO CI SARÒ
Teatro Verdi, Montecatini Terme
SHREK IL MUSICAL
Teatro Verdi, Montecatini Terme
LA TRAVIATA
Teatro Verdi, Montecatini Terme
OMAGGIO A MORRICONE
Teatro Verdi, Montecatini Terme
CAVALLERIA RUSTICANA
Teatro Verdi, Montecatini Terme
PIERO MAZZOCCHETTI
Teatro Verdi, Montecatini Terme
IL MISANTROPO
Teatro Fabbricone
IL MISANTROPO
Teatro Fabbricone
IL MISANTROPO
Teatro Fabbricone
IL MISANTROPO
Teatro Fabbricone
IL RITORNO DI CASANOVA
Teatro Magnolfi
IL RITORNO DI CASANOVA
Teatro Magnolfi
IL RITORNO DI CASANOVA
Teatro Magnolfi
CLEOPATRÀS
Teatro Magnolfi
ERODÌAS
Teatro Magnolfi
MATER STRANGOSCÌAS
Teatro Magnolfi
MADAMA BUTTERFLY
Teatro del Popolo, Colle di Val d’Elsa
SARAH E VICTOR
Teatro dei Rozzi
DÌ CHE TI MANDA PICONE
Teatro del Popolo, Colle di Val d’Elsa
ACQUA LIOFILIZZATA
Teatro dei Rozzi
LE STORIE DEGLI ALTRI
Teatro dei Rozzi
PRATO 12/04/18
NAPULE È... N’ATA STORIA
Teatro Comunale F. Quartieri, Bagnone
PISTOIA 08/04/18
GROSSETO 17/05/18
06/04/18
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
CONCERTO PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA Teatro Niccolini, San Casciano in Val di Pesa
PING PONG – OLTRE LA RETE
PISA
FABIO LUISI
AREZZO 04/04/18
21/04/18
UN TRANQUILLO WEEK-END DI FOLLIA
04/05/18
VIVO IN UNA GIUNGLA, DORMO SULLE SPINE Teatro Comunale F. Quartieri, Bagnone
Acquisti telefonici 055/210804 - Acquisti OnLine www.boxol.it Negozio Centrale: Via delle Vecchie Carceri 1, 50122 Firenze Info e Rete di Vendita: www.boxofficetoscana.it - email: info@boxofficetoscana.it
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