STAGIONE TEATRALE 2019-2020
STAGIONE TEATROTEATRALE VERDI 2019-2020 TEATRO VERDI
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TEATRO FATTO A MANO Non per snobismo (o forse sì) non per neoluddismo (o forse sì)…tuttavia, nonostante i tempi siano improntati al definitivo trionfo della tecnologia, non di rado trattata più come soggetto che come oggetto o strumento, quello che ci piace sottolineare è il carattere artigianale della nostra ciclica avventura, la XXII. Si tratta di scelte di geometria esistenziale, come direbbe Battiato: qui da noi la tecnologia si ferma ai sistemi di biglietteria e ad alcuni programmi di grafica e di gestione, incluso quello con cui sono scritte queste parole. Il resto è FATTO A MANO. Non per crogiolarci nel dilagante vintage, copia bruttina del nuovo (o dell’antico); se esiste un termine di paragone ci piacerebbe che fosse con un ristorante, una grande (perché questo è un GRANDE teatro) trattoria, uno di quei posti dove i grembiuli si sporcano di sugo e di schizzi di intingoli saporiti. Il retrobottega del Verdi è fatto di poche persone, tutte sul pezzo da molti anni, una famigliona rumorosa e cordiale che condivide gioie e dolori di tutti e di ciascuno e che intrattiene rapporti diretti, non mediati da schermi e tastiere, con i propri clienti, anche loro vagamente differenti dagli altri, almeno per quanto riguarda il nutrito comparto degli Abbonati. Di bel nuovo, quindi, ci presentiamo al nostro pubblico in grande spolvero, con un ventaglio di proposte di alto e altissimo artigianato, tra cui non mancano, come al solito, le sorprese (una per tutte: Curon/Graun, 5 febbraio, un toccante viaggio tra musica e racconto in una forma mai sperimentata prima, un colpo al cuore e alla coscienza civica…non mancate!). A proposito di numeri: il 22 è nella smorfia napoletana ‘o pazzo: porta bandiera di pazzia partenopea sarà il bel musical con canzoni di Pino Daniele (Musicanti, 28-29 marzo) - Vincenzo Salemme e Alessandro Siani faranno da alfieri in tema di cuore e di felicità, che, come si sa, è parente stretta della pazzia. La stessa che ci auguriamo di suscitare in Voi.
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Findomestic Banca sostiene le attivitĂ del Teatro Verdi
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DON’T LEAVE ME THIS WAY… Bello sarebbe onorare un compagno di strada giunto a fine percorso, “onusto d’anni, d’allori e di gloria”, come dice il Parini. Ci tocca invece, a volte, il doloroso compito di rendere omaggio a qualcuno che nel pieno della vita e dell’attività creativa, viene portato via d’improvviso, in un modo violento che lascia stupiti prima che addolorati. Il dolore arriva subito dopo, ma la vampa gelata che ci blocca al momento della notizia lascia tracce fino in fondo al cuore di ciascuno. I personaggi vivono in strani mezzanini della realtà, dove è difficile vederli come esseri “normali”; gli attori sono questi strani semidei, che sembrano immortali ma che diventano improvvisamente umani quando, d’un tratto, dobbiamo inserirli nel novero dei più. Manuel Frattini ha incarnato fino alla piena maturità il ruolo dell’eternamente giovane, aiutato da un fisco refrattario alle trasformazioni (tant’è che è sembrato strano vederlo nel ruolo di Bernadette, per una volta un personaggio anagraficamente suo coetaneo), il che rende ancora più incredibile la notizia della sua morte. La sua storia (spesso intrecciata alle vicende della Compagnia della Rancia di Saverio Marconi) è testimoniata dalla sua costante presenza nelle stagioni teatrali del Teatro Verdi lungo quasi tre decenni: da A Chorus Line (1991) a Priscilla, regina del deserto (2019), a cui si ispira il titolo che abbiamo dato a queste righe.
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Milanese, cinquantaquattro anni, Manuel Frattini si è formato con lo studio di danza classica, jazz e moderna fino al tip tap, completandosi con i corsi di dizione e recitazione presso il Centro Teatro Attivo di Milano. Ha iniziato come primo ballerino e coreografo in tv, fra Mediaset e Rai (La Sai l’ultima, Fantastico, Pronto è la Rai?) Poi è arrivata la chiamata: La Compagnia della Rancia di Saverio Marconi lo ha voluto in A Chorus Line e lì è iniziata una nuova vita. Negli anni successivi Sette spose per sette fratelli, La piccola bottega degli orrori, il ruolo da protagonista nel kolossal Pinocchio, il Peter Pan campione d’incassi (per due stagioni Biglietto d’Oro Agis). E poi ancora le tournée internazionali, Cercasi Cenerentola, Robin Hood, Priscilla.
Qui di seguito l’elenco completo delle sue apparizioni al Verdi, che dà conto di un rapporto lungo e saldo, corroborato da amicizia e rispetto:
Nel corso della sua carriera Manuel Frattini ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui: il Premio Bob Fosse (1996), il Premio Danza&Danza come Miglior interprete italiano della stagione 1996/1997 per Cantando sotto la Pioggia; il Primo Premio Nazionale Sandro Massimini (Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste 1997). Nel 2011 il Premio alla Carriera nel corso della rassegna Musical Day, nel 2013 il Premio alla Carriera consegnato da Tip Tap Show, nel 2016 gli viene consegnato il prestigioso Premio Flaiano per la sezione Musical. Nel 2017 come Miglior attore protagonista (Crazy for You) per Broadwayworld.
stagione 99/00 - 7 SPOSE PER 7 FRATELLI – Compagnia della Rancia/ Saverio Marconi è Gedeone a fianco di Raffaele Paganini e Tosca.
stagione 91/92 - A CHORUS LINE Compagnia della Rancia/Saverio Marconi nel ruolo di Mike Costa stagione 96/97 - CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA – Compagnia della Rancia è Cosmo Brown
stagione 00/01 - TRIBUTO A GEORGE GERSHWIN - UN AMERICANO A PARIGI con la regia e le coreografie di Franco Miseria, a fianco di Christian De Sica, Lorenza Mario, Monica Scattini e Paolo Conticini. stagione 01/02 - LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI – Compagnia della Rancia/Saverio Marconi - è Seymour a fianco di Rossana Casale e Carlo Reali stagione 04/05 - PINOCCHIO il musical Compagnia della Rancia/Saverio Marconi e le musiche dei Pooh - è il protagonista. stagione 06/07 PETER PAN il musical con le musiche di Edoardo Bennato, è Peter Pan stagione 07/08 PETER PAN il musical stagione 08/09 - ROBIN HOOD protagonista, con le musiche di Beppe Dati e la regia di Christian Ginepro. stagione 09/10 ROBIN HOOD stagione 10/11 - ALADIN come protagonista, scritto da Stefano D’Orazio con le musiche dei Pooh stagione 11/12 - PETER PAN replica stagione 14/15 CERCASI CENERENTOLA Compagnia della Rancia/Saverio Marconi, -è Rodrigo, coprotagonista di Paolo Ruffini, testo liriche di Stefano D’Orazio. stagione 15/16 - PINOCCHIO il musical replica stagione 17/18 ROBIN HOOD versione rinnovata, a fianco di Fatima Trotta e con la regia di Mauro Simone.
Omaggio a Manuel Frattini di Le# Lediesis su Instagram:
stagione 18/19 - PRISCILLA La Regina del Deserto è Bernadette
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COMPAGNI DI STRADA #2 MASSIMO ROMEO PIPARO
Caro Massimo, intanto grazie per aver accettato questa intervista anomala. Infatti non ti faremo solo domande sulla tua attività e sugli spettacoli da te diretti, ma te ne faremo anche e soprattutto sulla NOSTRA attività, e sulla Stagione Teatrale che sta per iniziare. Ci piacerebbe che rispondessi sia in qualità di tecnico del settore (ricordiamo a chi ci legge che Massimo Romeo Piparo è Patron e Direttore Artistico del Sistina di Roma), che di appassionato di un genere (o di alcuni generi) di teatro che hanno da sempre la loro casa naturale nel Teatro Verdi di Firenze, teatro dalla grande vocazione popolare sia per dimensioni che per tradizione. Prima però una domanda di carattere generico: TEATRO VERDI Che opinione hai dello stato attuale del teatro e del teatro di intrattenimento in particolare? MASSIMO ROMEO PIPARO Il Teatro italiano versa in uno stato di profonda depressione. Con crisi evidente sia economica che di contenuti e prodotti. Il fastidioso assistenzialismo a cui si è sempre puntato, ha impedito il vero sviluppo di un settore in termini industriali. In poche parole: il Teatro si è suicidato. Il mondo è cambiato, la comunicazione si è evoluta a velocità supersoniche, le nuove generazioni parlano un’altra lingua: il Teatro non li ha intercettati, questi cambiamenti. L’intrattenimento popolare ha abbassato notevolmente la qualità della propria proposta e ne sta pagando oggi il conto.
T.V. Veniamo al Verdi e alla sua Stagione: Sei ospite fisso delle Stagioni del Verdi dal 1998, quindi da 20 anni pieni, come ti sembra che sia cambiato, se è cambiato, il nostro pubblico? In generale ti sembra un pubblico, accogliente, generoso o al contrario esigente, ostico? Che sensazione hai se pensi al nostro teatro? Che aria si respira a Verdi? M.R.P. Il Teatro Verdi a Firenze si è radicato in maniera solida ed efficace grazie ad un lavoro artigianale delle persone che vi lavorano intorno. Amore e passione, competenza e solida esperienza hanno fatto il grande lavoro. Un grande contributo è stato dato dalle Imprese di produzione che hanno scommesso e lavorato, rischiando, accanto a questa gestione e diventandone – nella propria porzione - effettivi soci. Il pubblico ormai riconosce questi “soci” che, ogni anno, con le loro proposte, contribuiscono a conferire alla programmazione una sorta di “garanzia di acquisto”: stessa gestione e stessi prodotti creano una fidelizzazione del pubblico che risulta alla lunga vincente. Una gestione che sta sul posto notte e giorno per anni, dà fiducia sia al pubblico che alle Imprese di produzione che sempre più vedono nel Teatro Verdi di Firenze un “porto sicuro”. Non nego che la convivenza con una Istituzione pubblica come l’orchestra ORT, rende più difficoltosa la programmazione e la convivenza in spazi che ormai diventano sempre più ristretti. Firenze, il Verdi, dovrebbero davvero osare le lunghe teniture e tornare a fare le due settimane di programmazione laddove i titoli e la qualità delle produzioni (non sempre mantenuta e rispettata purtroppo neppure in cartelloni così variegati e multiformi) lo permettano. T.V. Qual è il ricordo più bello che hai, legato al Teatro Verdi? M.R.P. Ovviamente il primo Jesus Christ Superstar venuto dalla lontana e periferica Sicilia che spopolò in quel meraviglioso Teatro nel lontano 1995. Un amore a prima vista che prosegue da ben vent’anni ormai… T.V. Da anni stiamo coltivando alcuni filoni di spettacolo (musical, commedia, one man show, danza, nouveau cirque, operetta), ti sembra manchi qualcosa? Da “collega” quale di questi generi incrementeresti o, al contrario, metteresti meno in luce? M.R.P. Sembrerà strano da parte mia ma comincerei ad eliminare un po’ …il Musical! Il pubblico ha preso troppe delusioni da spettacoli cosiddetti Musical perdendo ogni fascino e ogni sensibilità al genere. Purtroppo si è dato spazio negli anni a produzioni di scarso livello, di debole potenza economica (il Musical chiede investimento, regala sogni e deve saperli far valere il prezzo che costa), che sfruttavano semplicemente titoli famosi o mode del momento senza un vero progetto dietro. Non vorrei essere troppo sgarbato ma confesso che ho trovato sbagliato in tutti questi anni che si sia dato spazio a produzioni di serie B pur di completare i cartelloni o accontentare questo o quel produttore. Il Musical è un genere di alto impegno imprenditoriale, artistico, creativo: se
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così non è… non è Musical. A volte, qualche attenta selezione avrebbe aiutato a non deludere il pubblico abbassando le sue pretese artistiche. Se un “Titolo” fa un buon incasso con un brutto spettacolo, si ha un guadagno nell’immediato ma una perdita doppia nel vicino futuro.
Tutte le volte di Massimo Romeo Piparo nelle stagioni del Teatro Verdi
T.V. Alcuni degli spettacoli in cartellone sono stati scelti anche da te per il Sistina (Arturo Brachetti, Ghost, Con tutto il cuore). A parte “The Full Monty”, di cui sei regista, quali sono i motivi che ti hanno spinto a sceglierli?
Stagione 1995/1996 JESUS CHRIST SUPERSTAR Stagione 1996/1997 EVITA Stagione1998/1999 TOMMY
M.R.P. Ho involontariamente già risposto sopra: nel mio Teatro, il Sistina, entrano solo spettacoli di qualità indiscutibile, con interpreti e Registi alle spalle di comprovata qualità. Il nostro claim è “Grandi interpreti e Grandi Classici”. Ghost è una produzione di altissima qualità nata in Spagna, paese in cui il Musical è un’industria seria; Salemme - un interprete e mattatore indiscutibile e molto amato dal pubblico romano; Brachetti conferma la tendenza internazionale che ha il Sistina e Full Monty… il Musical migliore della prossima stagione insieme a School of Rock!!!
Stagione 2001/2002 JESUS CHRIST SUPERSTAR (SASCHALL) Stagione 2002/2003 FEBBRE DEL SABATO SERA Stagione 2004/2005 LADY DAY Stagione 2006/2007 ALTA SOCIETÀ
T.V. Sappiamo che il Sistina ha in programma solo spettacoli a lunga tenitura, per cui, alla fine, i titoli in Stagione sono sempre relativamente pochi. Il Verdi ha una tradizione inversa: molti spettacoli con teniture brevi (salvo rare eccezioni), quindi un grande numero di spettacoli in programma: magari ti è capitato di dover fare qualche rinuncia dolorosa; tra gli spettacoli della XXII Stagione Teatrale del Verdi ce n’è qualcuno che avresti voluto mettere in cartellone al Sistina ma a cui hai dovuto rinunciare?
Stagione 2007/2008 FEBBRE SABATO SERA Stagione 2008/2009 HAIRSPRAY Stagione 2009/2010 CENERENTOLA
M.R.P. Anche a questo ho risposto involontariamente già sopra. Purtroppo temo che nella grande quantità spesso si perda un po’ la selezione della qualità. In un ristorante stellato non si può mangiare anche il fast food… Il Sistina per vocazione non può permettersi Musical lontani da standard europei o certi spettacoli (one-man-show di comici televisivi ad esempio, titoli rock che ingannano rispetto al risultato) che sarebbero di sicuro incasso ma che distrarrebbero un po’ il Teatro dal proprio obiettivo e dalla propria missione.
Stagione 2010/2011 JESUS CHRIST SUPERSTAR (MANDELA FORUM)
T.V. E come spettatore quale spettacolo sceglieresti?
Stagione 2014/2015 JESUS CHRIST SUPERSTAR
Stagione 2011/2012 IL VIZIETTO Stagione 2011/2012 THE FULL MONTHY Stagione 2012/2013 MY FAIR LADY
M.R.P. Alice. Stagione 2014/2015 7 SPOSE PER 7 FRATELLI Stagione 2015/2016 BILLY ELLIOT TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE Stagione 2016/2017 EVITA IL MARCHESE DEL GRILLO Stagione 2017/2018 MAMMA MIA Stagione 2018/2019 BELLE RIPIENE - SCHOOL OF ROCK - JESUS CHRIST SUPERSTAR - MAMMA MIA
Massimo Romeo Piparo con Ted Neeley al Teatro Verdi
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Teatro Verdi
MEZZO SECOLO FA MINA e GABER 30-31 marzo 1971 Ci sono pietre miliari, disseminate nella sterminata storia del Teatro Verdi, che da sole valgono un pezzo di gloria. Tra le infinite non possiamo farci sfuggire l’occasione di celebrare un cinquantenario d’eccezione. La lunghissima serie di concerti tenuti da Mina e Giorgio Gaber nelle stagioni teatrali 1969-70 e 1970-71. Si tratta di una tournée dai molti record, a cominciare dalla quantità di città toccate nei due tronconi del tour (a Firenze il 30 e 31 marzo 1971, nella seconda tranche; nella prima, curiosamente, l’unico teatro toscano era stato il Garibaldi di Figline Valdarno): alla fine saranno 90 serate, con poche repliche nelle città più grandi…1 un vero giro porta a parta (fate un po’ il conto di quanti spettatori li avranno visti). Da record anche il prezzo dei biglietti, che evidentemente non spaventò i fan2. Nel 1969 Giorgio Gaber (trentenne) decide di mollare, al culmine del successo, la televisione, che comincia ad andargli decisamente stretta3; lo fa consolidando un binomio che aveva già dato i suoi frutti, molte volte in TV (alcune testimonianze sono reperibili su Youtube), e anche in un microsolco del 1965, intitolato
sobriamente Recital (un LP, una facciata a testa), sottotitolo Un’ora con loro: userà questa esperienza come ultimo test di quanto poteva aspettarsi in termini di reazione del pubblico in una sala di teatro. Sarà anche l’occasione per lui di attirare l’attenzione di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, che lo inviteranno a fare teatro da solo, sotto l’egida del Piccolo di Milano. Da allora il suo spazio naturale diventa il teatro, con pochissime, rarissime eccezioni; a Firenze sarà una presenza costante per oltre vent’anni, fino all’ 87 alla Pergola e dal 1993 al Verdi (un ritorno non privo di significato: sala ben più grande e con un alone di “pop” che tutto impregna). Mina (ventinove anni) è allo zenit della sua carriera, fissa ai primi posti delle classifiche grazie agli innesti rinvigorenti operati sul suo repertorio ad opera di Lucio Battisti, che le cucirà addosso tre capolavori (tutti in scaletta al Verdi); affronterà la paura4 quasi intollerabile del palco, condividendolo con un amico, anche se, come nel disco, in due set distinti. La condivisione però sarà ugualmente intensa: Gaber ha raccontato a più riprese di una grande amicizia e complicità.
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Il pubblico che seguirà la tournée dell’inedito duo è, come prevedibile, formato da una percentuale altissima di fan della Tigre di Cremona. La sfida per Gaber è intrattenere per più di un’ora un pubblico attratto in teatro dalla sua comprimaria. Il successo che riscuoterà in ogni tappa non lascia dubbi sul fatto che un nuovo capitolo è per lui iniziato. La scelta di Mina (che si trovava in una posizione di forza), è tutt’altro che banale: accetto, anzi propose di condividere il palco con un collega meno famoso, a cui questa avventura era chiaro che avrebbe portato una ventata di insperata popolarità; tanta era la malavoglia con cui affrontava il peso dell’esibizione dal vivo che pur di non doversene sciroppare tutto il peso da sola, decise e impose di farsi accompagnare da una persona che stimava e verso la quale nutriva una viva simpatia. Gaber aveva ben chiara la situazione e sapeva di essere in qualche modo in debito con Mina: «Per la verità l’idea dello spettacolo è di Mina - dice alla vigilia della prima sanremese - che, continuamente pressata dagli impresari di diverse città, ha deciso di accettare, ma con questa particolare condizione, E siccome non se la sentiva di reggere lo spettacolo da sola, ha suggerito la collaborazione del sottoscritto. Naturalmente la proposta mi è piaciuta. In questo modo io e Mina cerchiamo di valorizzare i nostri spettacoli, ma anche di agganciare quel pubblico che in una normale sala da ballo non verrebbe mai a sentirci, in teatro però sì! Anche se l’unico rischio è quello di non soddisfare i giovani, i quali sempre irrequieti quando sentono della buona musica, dovranno stare incollati a una poltrona»5. Sentiamo cosa dice Mina: “è un discorso lungo: per me si tratta di una esperienza assolutamente nuova. Cinquanta giorni, da una città all’altra, dalle Alpi alla punta estrema dello stivale, è un avvenimento che esula un po’ dal modo in cui sono solita impostare la mia attività. Sono anni che un sacco di gente mi propone qualcosa di simile, ma io non ho mai trovato il coraggio e la voglia necessari per imprese del genere. Adesso, la proposta è capitata al punto giusto. La sento e si parte. Un meraviglioso ideale dialogo con il pubblico di tutta Italia. Un esperimento elettrizzante, che prima o poi dovevo pur prendere in considerazione. Ho scelto Giorgio come mio compagno di questa avventura, perché noi due siamo legati da una vecchia e simpatica amicizia. Fra Giorgio e me è sempre esistita una stima illimitata. Ci vogliamo bene. Ti dirò di più: è solo con lui che potrei fare questa cosa, solo con lui.”6 «Come spesso accade nella storia di ognuno di noi, non c’è un attimo preciso nel quale il futuro ti avvisa e ti segna un punto di cambiamento irrevocabile. A volte mettiamo insieme dei segnali, lasciamo anche inconsapevolmente delle tracce, che solo alla distanza possiamo riconoscere come sintomi del cambiamento. […] Nei recital teatrali con Mina, Gaber doveva intrattenere da solo, per tutto il primo tempo, un pubblico che non era certo lì per lui. Decise di proporre
alcune canzoni già conosciute (p.es. Barbera e champagne, Com’è bella la città, Il tic ndr), intervallandole però con brani nuovi, molti dei quali riflettevano già quel cambiamento (…). Mi sembra fosse il gennaio del 1970 e (…) il pubblico non faceva altro che ridere e applaudire. Per molti fu una grande sorpresa. »7 Come si diceva questo “collaudo convinse definitivamente Gaber che il suo ambiente espressivo era e sarebbe stato per sempre il teatro: «La scoperta del teatro, cioè di un mezzo che mi consentiva di dire quello che pensavo tramite il mio mestiere, è stata di enorme importanza. Le due ore di spettacolo, per esempio: guai se fosse un quarto d’ora, perché io ho problemi di sblocco iniziale, di accostamento a quella spudoratezza che ogni artista credo debba avere, e che a me arriva man mano che vado avanti, perché all’inizio dello spettacolo io scapperei via. Credo di avere, di base, una sorta di chiusura che mi fa quasi dire alla platea: “Scusate, io sono su e voi siete giù, ma è un fatto casuale, succede perché stavolta sono io che devo dirvi qualcosa”. »8
Una curiosità: la locandina dello spettacolo riporta, oltre al nome dei titolari, l’elenco completo degli orchestrali. Non è un caso, anche se si tratta di una cosa del tutto insolita. Tra i musicisti ci sono alcuni elementi che hanno contato molto nella storia artistica di ciascuno: Giorgio Casellato per Gaber e Pino Presti o Alberto Baldan Bembo, fratello di Dario, per Mina; ma anche tutti gli altri sono nomi ricorrenti, che chiamare turnisti
sarebbe del tutto riduttivo. Mina e Gaber hanno sempre tenuto in gran conto i propri collaboratori, valorizzandoli sempre e lasciando loro spazio per un personale contributo creativo. E rispettandoli. C’è un episodio, raccontato da Sergio Bernardini (in Non ho mai perso la Bussola, Milano, 1987), che mette in evidenza l’attenzione e il tatto di questi due artisti nei confronti dei loro collaboratori: «Capita, ad esempio, che in un recital a Modica, in Sicilia, insieme con Gaber, per cause di forza maggiore lo spettacolo non si possa fare. Il contratto parla chiaro. I due artisti potranno godere egualmente della loro paga concordata, mentre gli orchestrali dovranno rinunciare al loro giornaliero. A Mina la cosa non garba e decide subito di rinunciare ai quattrini: “Loro guadagnano molto meno di noi. Non potrei mai prendere questi soldi, stasera, sapendo che gli altri rimarranno al verde”.[…] A fine tournée, gli orchestrali fanno ai due famosi colleghi un regalo bellissimo spendendo, tra l’altro, molto più di quanto avevano guadagnato quella famosa sera. » Qui di seguito la scaletta dei brani eseguiti. Nessun brano in duo, al contrario di quello che ci si sarebbe aspettati, neppure tra i bis che Mina non concede mai. Mina include tra le sue canzoni un pezzo inedito di Gaber, che sembra preso dal repertorio di Piaf (a cui Mina fa spiritosamente il verso), Bella vita, il cui audio, registrato dal vivo al Lirico di Milano, durante quella tournée, si può ascoltare su Youtube. A cura di Marco Vanchetti
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GIORGIO GABER Prima ricorrenza: il signor G nasce (Gaber) I bambini (Gaber) Eppure sembra un uomo (Gaber) L’uomo sfera (Gaber) La Chiesa si rinnova (Gaber) L’orgia: ore 22 secondo canale (Gaber) Il signor G e l’amore una storia normale (Gaber) Evasione (Gaber) La corsa (Gaber) Le nostre serate (Gaber) Il signor G dalla parte di chi (Gaber) Gioco di bambini (Gaber) Maria Giovanna (Gaber) Che bella gente (Jacques Brel) Barbera e champagne (Gaber) Com’è bella la città (Gaber) Il tic (Walter Valdi) Il signor G sul ponte (Gaber) Seconda ricorrenza: il signor G muore (Gaber) Line-up: Ivo Meletti – chitarra Giancarlo Messaggi – contrabbasso Giancarlo Ratti – batteria Giorgio Casellato – organo e pianoforte MINA Non credere (Mogol, Roberto Soffici, Ascri) Il cielo in una stanza (Gino Paoli) Sitting on the dock of the bay (Otis Redding) Bella Vita (Giorgio Gaber) Una donna, una storia (Antonio Amurri/ Gianni Ferrio) Bugiardo e incosciente (Paolo Limiti/Joan Manuel Serrat) Io vivrò senza te (Mogol/Lucio Battisti) Io tra di voi (Charles Aznavour) Insieme (Mogol/Lucio Battisti) Going out of my head (Teddy Randazzo/ Bobby Weinstein) Fiori Rosa, fiori di pesco (Mogol/Lucio Battisti) Io e te da soli (Mogol/Lucio Battisti) Line-up: Alberto Baldan Bembo – organo Rolando Ceragioli – batteria Pino Presti – contrabbasso Bruno De Filippi – chitarra Les Musicalettes – cori
Teatro Verdi
1 Nella prima tranche del tour Mina pretese che fossero escluse le piazze di Roma e Milano, che a parer suo portavano sfortuna. Milano fu inserita nella ripresa (4 sere dall’11 febbraio ’71), Roma invece non fu mai toccata: Mina non ne volle sapere. 2 Al Verdi i prezzi erano i seguenti: 7.000 lire per una poltrona di platea; 18.000 lire per un palco di primo e secondo ordine (da dividere tra gli occupanti, da 4 a 6, a cui si devono aggiungere 2.000 lire a testa per l’ingresso; 1.500 lire per i posti di loggione. Erano prezzi largamente al disopra della media, soprattutto per quanto riguarda la musica leggera: per dare un’idea, il biglietto per il mitico concerto di Patti Smith allo Stadio Artemio Franchi del 10 settembre 1979 costava 3.000 lire (otto anni dopo e in un periodo di forte inflazione). 3 “In teatro si riesce a dare di più, si riesce a creare uno spettacolo con una dimensione più precisa. Una dimensione che mi interessa sempre di più. Naturalmente, avendo a mia disposizione solo metà spettacolo, non mi è stato possibile portare a termine un mio discorso completo, compiuto”, intervista a Giorgio Gaber a cura di Daniele Orsini, “Bolero Film” 29 marzo 1970, p. 30. 4 “Il fatto è che sono troppo timida (…). Sul palcoscenico mi tremano le gambe”. Non vuole vedere nessuno: fotografi, giornalisti, ammiratori, amici che sono venuti da ogni parte d’Italia per la sua rentrée. Solo i suoi collaboratori più vicini che la proteggono dall’assedio della folla. Non si strucca, non si cambia d’abito, come tutte le vedettes dello spettacolo. Sul vestito di scena disegnato da Pia Rame, di jersey nero fino ai piedi, retto da spalline, indossa una giacca da uomo, che uno dei suoi discografici si è sfilata per coprirle le spalle nude. (...) “Io non sono nata per cantare”, mi rivela Mina, “Davvero. E non ci
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crede nessuno quando lo dico. Se c’è una cosa che non mi va di fare è cantare. Voglio dire, in pubblico. A me non piace cantare davanti alla gente”. “Ma tutti quegli applausi”, le dico “dev’essere meraviglioso per un artista, una sensazione emozionante” “Ebbene, io non sono mai stata emozionata dall’applauso”. “Vecchio, sofferente, malandato, Eduardo de Filippo, mettiamo, forse morirebbe senza più applausi”. “Beato lui. Io no. Io ho paura del pubblico”. “Ma come è possibile che una cantante se ne stia sei anni senza cantare?”. “Te l’ho detto, io ho terrore di esibirmi... lì, sola, davanti a tutti, colpita dai riflettori... sono timida”. Roberto Tamburello, “Gente”, 8 VII 1978, pp.31-32 Giorgio Gaber: […] Ti diverti molto? Mina: Mai. Mi annoio a morte. G.G.: Preferisci non cantare? M: Preferirei non fare niente, come quelli che sono in pensione. O meglio, vorrei fare le cose che fa una persona normale, senza avere di questi “choc”, come stasera. Dormire, andare a spasso con mio figlio. G.G.: Saresti capace di smettere tutto, allora? M: Se potessi sì, ma adesso non posso. […] Domani due spettacoli: che paura! Gaber intervista Mina, “Eva Express”, 20 gennaio 1970, a cura di Cristina Maza. 5 A.P. (Aldo Palazzi) Mina in coppia con Gaber, “Giovani”, 23-01-1970. 6 Roberto Fiore, 50 giorni di canzoni sui palcoscenici d’Italia, “Bolero Film”, 25-01-1970. 7 Sandro Luporini, G. Vi racconto Gaber, Milano 2013, pp. 18-21. 8 Fabrizio Zampa, Individuo vieni fuori, “Il Messaggero”, 29 ottobre 1983
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“La cosa più importante è che i nostri prodotti siano sempre perfetti”
(Mario Dorin)
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LA CITTÀ IL SUO GIORNALE IL SUO TEATRO Se si sfogliano le annate de La Nazione si incontrano i grandi nomi dello spettacolo. Prima dell’avvento dei social (e sicuramente ancora prima del boom della televisione) era il giornale con le sue pagine dal formato grande a dare conto agli spettatori-lettori ciò a cui avevano assistito. Spesso il giorno successivo, perché nonostante il lavoro con tecniche oggi superate, i tempi di chiusura permettevano la stampa del giornale poco prima dell’arrivo in edicola. La Nazione copriva così con i propri critici e cronisti tutti i luoghi della città dove si faceva musica e spettacolo. Compreso il Teatro Verdi. Anzi la vicinanza della redazione, sia quella di Via Ricasoli sia quella successiva di Via Paolieri ha permesso che gli appuntamenti del Verdi fossero sempre presenti nelle pagine del giornale. Qualche esempio? Si pensi ad Adriano Celentano quando all’inizio degli anni Sessanta arrivò prepotentemente sulla scena del teatro. Era uno spettacolo dove i puristi si scandalizzarono: allora Firenze spiccava in Italia per la scena jazz e gli urlatori non erano graditi se non dai giovanissimi. Il cronista di allora che scrisse su La Nazione il resoconto della serata definì Celentano come “un volenteroso dilettante”. D’altra parte il giornale era un convinto sostenitore dei jazzofili: sull’edizione del 10 giugno 1959 Mario Cartone salutava con gioia la presenza del Modern Jazz Quartet al festival del Maggio Musicale. Il concerto si tenne sul palco del Verdi e La Nazione parlò di “un importante fatto d’arte”. Sono solo due episodi che riportiamo per ragioni di spazio. Al quale però non possiamo non aggiungerne uno speciale raccontato da Laura Griffo che potete leggere sotto. Riguardava il concerto di Mina e Giorgio Gaber: citiamo la parte del pezzo che spiega meglio di tante parole le caratteristiche del pubblico che frequentava e frequenta tutt’ora il Verdi, eclettico e appassionato: “Il duo Gaber-Mina mette insieme un piacevole spettacolo che contenta tutti: sia i fan della canzonetta sia i più sofisticati e attenti ascoltatori”. Michele Manzotti giornalista de LA NAZIONE
LA GRINTA DI MINA E LE STORIE DI GABER Tutto gremito al Teatro Verdi per il recital dei due cantanti. Lei, avvenente e aggressiva nella vertiginosa minigonna, ha provocato le ovazioni più clamorose. Applausi anche per lui, per le riflessive ballate e i romantici bozzetti. Difficile trovare, nella folta platea degli amatori della musica leggera, qualcuno, a livello non rigorosamente popolare, che ammetta a cuor leggero di occuparsene o, comunque, di seguirla con trepidante attenzione. Ma Gaber e Mina offrono alle preoccupazioni socialcanore degli intellettuali, un valido alibi per abbandonarsi in piena serenità all’orgia del canto popolare. Ed eccoli allora, felici e senza complessi a godersi in beatitudine i distinti artisti pronti a scattare nell’applauso che è una vera e propria ovazione, a lanciare l’ululato di riconoscimento compiaciuto mentre, in sala, cominciano a echeggiare le note di un motivo familiare, a compiacersi per la minigonna (che è di rigore definire “vertiginosa”) della cantautrice, a urlare, con l’entusiasmo del tifoso della Fiorentina, represso dalle delusioni sportive, “Brava! Sei grande! Divina!”. Giorgio Gaber, meno avvenente della cantante, più pacato, meno vocalmente aggressivo nei confronti del pubblico, ma sottilmente polemico, intelligente e bravo, riceve, anche lui, la sua larga fetta di consensi, anche se gli hot pants gli sono vietati. E c’è chi chiarisce, ai vicini di poltrona meno riflessivi e
tutti reazione epidermica, che Gaber è bravo anche perché canta quasi sempre canzoni sue, riflessioni sue, bozzetti e scene di vita quotidiana annotate, con vena realistica e romantica nello stesso tempo, durante le sue escursioni nella composita società della megalopoli in cui si è maturato come artista. La polemica e la satira di Gaber viene accolta con ululati di entusiasmo dal loggione, è accettata con beata rassegnazione anche dalla platea, ansiosa soprattutto, però, di inebriarsi delle canzoncine della “tigre”. E forse fa male. Il duo Gaber-Mina comunque, mette insieme un piacevole spettacolo che contenta tutti: sia i fans della canzonetta, che vibrano di misteriosi fremiti quando la tigre di Cremona, l’occhio socchiuso, il capino reclinato all’indietro in uno svolazzio di capelli, racconta le sue più famose canzoni d’amore (da Il cielo in una stanza a Insieme), sia i più sofisticati ed esigenti ascoltatori, che, alla fine, applaudito Gaber, si lasciano travolgere senza neppure fare troppa resistenza e chiedono un bis che Mina rifiuta. Laura Griffo - La Nazione 31 marzo 1971 Laura Griffo Nata a Firenze nel 1923, aveva cominciato l’attività nel dopoguerra all’Avanti, poi era passata al Nuovo Corriere, alla cui chiusura (1956) entrò nei ranghi de La Nazione, e nella squadra del quotidiano fiorentino ha trascorso quasi per intero la sua carriera. Ha anche collaborato con la Repubblica.
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NOTIZIE UTILI E INFORMAZIONI
Biglietteria Aperta da lunedì a sabato con orario 10:00-13:00 e 16:00-19:00, chiusa la domenica e nei giorni festivi. Prima degli spettacoli in programma nei giorni feriali la biglietteria è aperta dalle 20:00 alle 21:00 mentre la domenica e sempre quando lo spettacolo ha inizio alle 16:45, è aperta dalle ore 15:00 alle 17:00. In caso di spettacoli con orario d’inizio diverso, la biglietteria apre un’ora prima dell’inizio. Via Ghibellina 97 50122 Firenze Telefono: 055-212320 e-mail: info@teatroverdionline.it
Prevendite Circuito Box Office Toscana e Circuito Ticketone; l’elenco completo è consultabile su www.boxofficetoscana.it. Vendita on-line su www.teatroverdifirenze.it (commissione indicata durante la procedura d’acquisto) non si applicano, salvo eccezioni, le riduzioni Vendita telefonica 055-210804 in orario continuato 10.30 – 18.00, pagamento con carta di credito (commissione sul servizio).
Prezzi abbonamenti
THE FULL MONTY, GHOST ¤ 55/40/31/25,50/20
Acquistabili esclusivamente presso la biglietteria del teatro. I prezzi comprensivi di prevendita vanno da ¤ 179.00 a ¤ 424,50 per il COMPLETO a 12 spettacoli e da ¤ 118,50 a ¤ 305,75 per quello a 7 spettacoli. La cifra varia in base al settore ed alla scelta degli spettacoli che lo compongono.
BALLIAMO SUL MONDO ¤ 50/38/29,50/25,30/19,50
Prezzi biglietti I prezzi per i singoli spettacoli sono indicati comprensivi dei diritti di prevendita 31 DICEMBRE 2019 CON TUTTO IL CUORE Ore 18,00 - ¤ 56/46/40/33/23 Ore 21,30 - ¤ 84/68/57,50/46/34,50/26,50 UN’ORA SOLA VI VORREI ¤ 80,50/74,75/63,25/57,50/ 51,75/46,00/34,50 FELICITA’ TOUR ¤ 74,75/59,80/51,75/40,25/ 32,20/25,30 CHRISTIAN RACCONTA CHRISTIAN DE SICA ¤ 69/59,80/51,75/40,25/ 32,20/25,30 WE WILL ROCK YOU ¤ 57,50/46/40,25
PINOCCHIO RELOADED ¤ 51,75/43,70/31,00
SOLO ARTURO BRACHETTI ¤ 50/36,80/31/25,50/20 VIRGINIA RAFFAELE ¤ 46/40,25/34,50/28,75/ 25,30/20,70 MOMIX ALICE ¤ 46/36/27 KODO LEGACY ¤ 40/35/32 GREASE, MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW, SGT PEPPER, OPEN, MUSICANTI ¤ 37/31/25
CENERENTOLA, SCHIACCIANOCI, IL LAGO DEI CIGNI, ALICE IN WONDERLAND ¤ 34/27/20 U&DOWN PAOLO RUFFINI ¤ 34/25/17 IL RIGORE CHE NON C’ERA ¤ 32,20/25,30/18,40 A CHRISTMAS CAROL, CON TUTTO IL CUORE (2/6 gennaio 2020), LA VEDOVA ALLEGRA, ROMEO E GULIETTA NATI SOTTO CONTRARIA STELLA, SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA, A CHE SERVONO GLI UOMINI, ¤ 31/25/19 CAVEMAN ¤ 28/22 TI RACCONTO DON GIOVANNI ¤ 18,40/13,80
NOI MILLE VOLTI E UNA BUGIA ¤ 36,80/28,75/20,70
PERLASCA IL CORAGGIO DI DIRE NO ¤ 20/12
DESTINATI ALL’ESTINZIONE ¤ 34,50/28,50/23,00
CURON GRAUN ¤ 12,00
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Parti Parti con con noi noi eee raggiungi raggiungi Parti Parti con con noi noi e raggiungi raggiungi Parti Parti con con noi noi e e raggiungi raggiungi iiprincipali iiprincipali principali luoghi luoghi degli degli principali luoghi luoghi degli degli i ieventi principali principali luoghi luoghi degli degli eventi in in tutta tutta Italia! Italia! eventi eventiinintutta tuttaItalia! Italia! eventi eventiinintutta tuttaItalia! Italia! Non Non avrete avrete più più ililil problema problema di: di: Non Non avrete avrete più più il problema problema di: di: Non Non avrete avrete più più il il problema problema di: di: ••parcheggio ••parcheggio parcheggio parcheggio ••parcheggio parcheggio •••orario orario dei dei treni treni •orario orario dei dei treni treni orario orariodei dei treni treni •••guidare •••guidare guidare in in caso caso di stanchezza stanchezza guidareinincaso caso didi di stanchezza stanchezza • • guidare guidare in in caso caso di di stanchezza stanchezza ••bere ••bere bere qualche qualche drink drink bere qualche qualche drink drink • •bere berequalche qualchedrink drink L’unico L’unico pensiero pensiero sarà sarà godersi godersi lo spettacolo spettacolo L’unico L’unico pensiero pensiero sarà sarà godersi godersi lolo lo spettacolo spettacolo L’unico L’unicopensiero pensierosarà saràgodersi godersilolospettacolo spettacolo Via Via Massa Massa Avenza Avenza 222 --54100 --54100 54100 Massa Massa (MS) (MS) Via Via Massa Massa Avenza Avenza 2 54100 Massa Massa (MS) (MS) Via Via Massa Massa Avenza Avenza 22- -54100 54100Massa Massa(MS) (MS) Tel. Tel. 0585 0585 44758 44758 info@eventinbus.com info@eventinbus.com Tel. Tel.0585 058544758 44758- -info@eventinbus.com info@eventinbus.com Tel. Tel.0585 058544758 44758- -info@eventinbus.com info@eventinbus.com
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Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
Orari
Riduzioni
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 20:45; le repliche domenicali iniziano alle ore 16:45. Sono previste due repliche alle ore 16,45 e 20,45 per: MOMIX sabato 23 novembre; IL LAGO DEI CIGNI sabato 1 febbraio; ROMEO&GIULIETTA NATI SOTTO CONTRARIA STELLA sabato 15 febbraio. CON TUTTO IL CUORE martedì 31 dicembre prevede due spettacoli: ore 18,00 e 21,30.
Per l’acquisto di biglietti e abbonamenti della Stagione Teatrale hanno diritto alla riduzione: abbonati alla Stagione Concertistica dell’O.R.T., soci Coop Unicoop Firenze, correntisti Banca Cambiano, under 21, over 65, studenti, gruppi superiori a 15 spettatori. Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Lo sconto applicato sul costo del biglietto intero è di ¤ 2,50 (eccetto venerdì, sabato, domenica e il 31 dicembre), mentre per l’Abbonamento Completo a 12 spettacoli è di ¤15 e di ¤ 7,50 per l’Abbonamento a scelta a 7 spettacoli. Le riduzioni sono strettamente personali, il titolo di riduzione non è cedibile ad altri.
La sera della prima Hanno diritto ad uno sconto sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione Teatrale pari a ¤ 5,00 sul prezzo del biglietto intero ad esclusione degli spettacoli a data unica: soci Coop-Unicoop Firenze, correntisti Banca Cambiano, titolari di Carta Aura Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Ogni tessera dà diritto allo sconto per l’acquisto di un solo biglietto. E’ indispensabile presentare la tessera al momento dell’acquisto del biglietto e al momento dell’ingresso in Teatro.
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Disabili
Parcheggi
La presenza di persone con disabilità è gradita e auspicata. Dall’ingresso principale del Teatro Verdi (Via Ghibellina, 99) si accede direttamente al foyer e al fondo platea dove si trovano i 4 posti riservati per i disabili non deambulanti. Il personale di sala è a disposizione per ogni eventuale necessità ed offre assistenza per l’ingresso e il raggiungimento dei posti. L’acquisto dei biglietti per le persone disabili si effettua ESCLUSIVAMENTE presso la biglietteria del Teatro Verdi o telefonicamente allo 055.21.23.20, fatta eccezione per i concerti di musica leggera per i quali è possibile ESCLUSIVAMENTE la prenotazione telefonando all’organizzatore (nella maggior parte dei casi P.R.G. srl - 055.66.75.66). Per motivi di sicurezza è predisposta per le persone disabili una zona riservata nelle vicinanze di una delle uscite sul fondo della platea (4 posti disponibili per disabili non deambulanti e 5 posti per disabili deambulanti). In questi posti riservati la persona con disabilità oltre il 70%, da attestare su richiesta al momento dell’acquisto del biglietto o al momento dell’ingresso in teatro, ha diritto ad un biglietto con riduzione speciale il cui prezzo è pari a quello del biglietto del settore più economico previsto per lo spettacolo richiesto. L’accompagnatore del disabile ha diritto ad un biglietto omaggio con posto a sedere assegnato.
Il teatro si trova all’interno della ZTL (zona traffico limitato). Pertanto non è possibile entrare con l’auto privata dalle 7.30 alle 20.00 di tutti i giorni feriali, il sabato dalle 7.30 alle 16.00. Fuori dalla ZTL nelle vicinanze del Teatro Verdi ci sono tre grandi parcheggi pubblici: Piazza Ghiberti, sotterraneo ingresso da Via Paolieri aperto H 24 accesso anche con Telepass. Piazza Beccaria, sotterraneo - ingresso Viale Amendola aperto H24 accesso anche con Telepass Le Murate, superficie ingresso Viale Giovine Italia aperto H 24 non custodito Il teatro è convenzionato con i parcheggi sotterranei di piazza Ghiberti e piazza Beccaria. Presentando al guardaroba il tagliando ritirato all’ingresso del parcheggio è possibile usufruire del prezzo scontato di 6,00 euro per quattro ore di permanenza nel parcheggio stesso. Attenzione: è necessario ritirare il biglietto alla colonnina d’ingresso del parcheggio e non utilizzare il Telepass per poter usufruire dello sconto.
L’AMBIENTE NON È USA E GETTA. DAL 1° GIUGNO non vendiamo più i prodotti in plastica usa e getta come piatti, bicchieri e posate. Una buona notizia per l’ambiente.
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COME RAGGIUNGERE IL TEATRO
Treno La stazione principale di Firenze è Santa Maria Novella. Tuttavia molti treni locali e a lunga percorrenza fermano anche alla stazione di Campo di Marte.
Autobus Urbani Ataf Intorno al teatro sono dislocate le fermate di numerose linee Ataf l’azienda di trasporto pubblico cittadino. Le linee consigliate sono: -provenendo dalla stazione di Santa Maria Novella 6 direzione Novelli, fermata Colonna 01 14 direzione Via della Ripa,
fermata Colonna 01 23 direzione Sorgane, fermate Colonna 01 C2 direzione Piazza Beccaria, fermata Ghibellina Pepi C1 direzione Parterre, fermata Verdi -provenendo dalla stazione di Campo di Marte 19 direzione La Pira, fermata Colonna 14 direzione SMN fermata Salvemini 13 direzione Il David, fermata Giovine Italia Orari e itinerari sono in continua variazione. Consigliamo di consultare percorsi e orari sul sito di Ataf o scaricare l’app Ataf 2.0 (disponibile su Google Play e Apple store) con gli orari localizzati e aggiornati in tempo reale.
Il biglietto si può fare anche via SMS al numero 4880105 (scrivendo ATAF nel testo del messaggio)
Taxi Al termine dello spettacolo è attivo un servizio di chiamata taxi. La chiamata è gratuita, l’importo della corsa è a pagamento. Per persone dirette nella stessa zona è possibile usufruire del servizio Taxi Multiplo, con un costo fisso a utente. Gli steward addetti alla chiamata taxi si trovano a fine spettacolo davanti all’ingresso del teatro. Il servizio di Taxi Multiplo è prenotabile anche durante lo spettacolo rivolgendosi al personale di sala.
XXXIX STAGIONE CONCERTISTICA 2019/2020 Daniele Rustioni Direttore principale
Giorgio Battistelli Direttore artistico
Lorenza Borrani Paolo Bortolameolli Enrico Bronzi Evgeny Bushkov Tito Ceccherini Donato De Sena Francesca Dego Anna Fusek Richard Galliano Daniele Giorgi Ilya Gringolts Alexander Lonquich
Dmitry Masleev Alexander Mayer Orchestra Giovanile Italiana Marco Ortolani Valentina Peleggi Francesco Piemontesi Simone Rubino Dmitry Sitkovetsky Giovanni Sollima Dalia Stasevska Julian Steckel
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Seguici on line
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FACEBOOK (www.facebook.com/ teatroverdifi renze?ref=hl)
SITO INTERNET www.teatroverdifirenze.it Il sito, oltre alla possibilità di acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli del cartellone del Teatro Verdi (quelli riportati su questo programma, ma anche tutti i concerti della Stagione dell’Orchestra della Toscana e i concerti di musica leggera e affini), consente anche di reperire informazioni dettagliate sulle campagne di abbonamento; offre inoltre la possibilità di iscriversi alla mailing list tramite la quale si può essere informati su eventi particolari e su promozioni esclusive: sconti particolari sull’acquisto di biglietti, prelazioni sull’acquisto di eventi straordinari, “pacchetti” composti da biglietto d’ingresso e cena (pre- o post- spettacolo) presso esclusivi ristoranti posti nelle vicinanze del Teatro, a prezzi particolarmente vantaggiosi. Sul sito e sulla pagina Facebook sono inoltre reperibili tutti gli aggiornamenti e le novità dell’ultim’ora.
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CANALE YOU TUBE (www.youtube.com/user/ TeatroVerdiFirenze?feature= watch).
Luoghi di spettacolo Teatro Verdi Via Ghibellina 99/97, Firenze Teatro Puccini Via delle Cascine 41, Firenze Caveman 10/12 Perlasca il coraggio di dire no 22/01 Teatro Tuscany Hall Via Fabrizio De André (uscita Fi Sud), Firenze Il rigore che non c’era 23/11 Teatro Niccolini Via Ricasoli 2, Firenze Ti racconto Don Giovanni 28 e 29/04
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DUE ACCOGLIENTI FOYER / SERVIZIO GUARDAROBA /BAR / SERVIZIO DI CHIAMATA TAXI CON STEWARD Palcoscenico
apertura al boccascena 18 m larghezza 25 m lunghezza 16 m montacarichi e golfo mistico
Graticcia
altezza 18 m larghezza 18 m lunghezza 15 m ascensore di servizio
Ospitalità pubblico
1.497 posti a sedere numerati 796 in platea 120 in galleria 581 nei sei ordini di palchi
Ospitalità artisti
ingresso con portineria quindici camerini con servizi saletta interviste
Per il cinema
cabina di proiezione analogica e digitale schermo 18 x 10 m
TAXI FIRENZE 4242:
non perdere nemmeno un minuto dei tuoi spettacoli
www.4242.it
+39 055 4242
+39 334 6622550
TAXI FIRENZE 4242: SEMPRE PIÙ SOCIAL!
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DA MARTEDÌ 19 A DOMENICA 24 NOVEMBRE
MOMIX
ALICE una creazione di MOSES PENDLETON
Teatro Verdi
DA GIOVEDÌ 23 A DOMENICA 26 GENNAIO
SABATO 28 E DOMENICA 29 MARZO
PINOCCHIO RELOADED musical di un burattino senza fili
MUSICANTI il musical con le canzoni di Pino Daniele
musiche EDOARDO BENNATO regia MAURIZIO COLOMBI
direzione artistica FABIO MASSIMO COLASANTI
DA GIOVEDÌ 13 A SABATO 15 FEBBRAIO
DA VENERDÌ 3 A DOMENICA 5 APRILE
ALE E FRANZ
NANCY BRILLI
ROMEO&GIULIETTA NATI SOTTO CONTRARIA STELLA
A CHE SERVONO GLI UOMINI?
DA MERCOLEDÌ 4 A DOMENICA 8 DICEMBRE
PAOLO CONTICINI LUCA WARD
THE FULL MONTY regia MASSIMO ROMEO PIPARO DA VENERDÌ 13 A DOMENICA 15 DICEMBRE
ROBERTO CIUFOLI
regia LEO MUSCATO
musiche di GIORGIO GABER regia LINA WERTMÜLLER
A CHRISTMAS CAROL regia FABRIZIO ANGELINI
SABATO 21 E DOMENICA 22 DICEMBRE
BALLIAMO SUL MONDO direzione creativa LUCIANO LIGABUE regia CHIARA NOSCHESE
DA MARTEDÌ 31 DICEMBRE A LUNEDÌ 6 GENNAIO
VINCENZO SALEMME
CON TUTTO IL CUORE regia VINCENZO SALEMME
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SABATO 22 E DOMENICA 23 FEBBRAIO
DA GIOVEDÌ 7 A DOMENICA 10 MAGGIO
VIRGINIA RAFFAELE
GHOST il musical
SAMUSA’ regia FEDERICO TIEZZI
DA VENERDÌ 13 A DOMENICA 15 MARZO
ANTONIO CATANIA GIANLUCA RAMAZZOTTI PAOLA QUATTRINI
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA regia originale PIETRO GARINEI
regia FEDERICO BELLONE
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MOMIX presenta
MOMIX ALICE DA MARTEDÌ 19 A DOMENICA 24 NOVEMBRE
una creazione di
MOSES PENDLETON
ALICE, l’opera più recente di Moses Pendleton, direttore artistico dei MOMIX, ha debuttato in Prima Mondiale al Teatro Olimpico di Roma il 20 febbraio 2019. Come con ogni produzione MOMIX, non si sa mai cosa possa venirne fuori. Il pubblico viene coinvolto in un viaggio magico, misterioso, divertente, eccentrico. Come Alice cade nella tana del coniglio e sperimenta infinite trasformazioni, così farà anche il pubblico. Alice nel Paese delle Meraviglie è nata come una favola raccontata alla bambina di dieci anni Alice e alle sue due sorelle nel corso di un’escursione fluviale da un timido professore di matematica dell’era vittoriana che si faceva chiamare Lewis Carroll. Più tardi, Carroll ha trascritto la storia e l’ha fatta illustrare da John Tenniel. Più di 150 anni dopo, molti dei bambini (e degli adulti) del mondo conoscono Alice e le sue avventure come se le avessero sognate loro stessi. La “vera Alice” ispirò Lewis Carroll
a scrivere la sua fantastica storia di avventure sotterranee per lei quando aveva solo dieci anni. Quella piccola storia, interpretata da Alice stessa come una bambina curiosa in un universo assurdo, è un mondo pieno di fantasia e divertimento. Non c’è da stupirsi quindi che sia stata l’ispirazione per l’ultima creazione di Moses Pendleton. Perché anche lui è il creatore di mondi simili a sogni, popolati spesso da creature strane e stravaganti. Il corpo di Alice cresce, si restringe e cresce di nuovo; quelli dei ballerini mutano per mezzo di oggetti, corde e corpi di altri ballerini. Alice vede Il Bianconiglio, il Cappellaio matto, lo Stregatto, la Regina di Cuori e il Bruco che le consiglia di mordere il fungo su cui è seduto, con effetti mutaforma. Il mondo di Alice nel paese delle meraviglie continua a lanciare incantesimi. “Non intendo raccontare l’intera
storia di Alice”, dice Moses Pendleton, “ma usarla come punto di partenza per dare libero sfogo all’invenzione. Sono curioso di vedere cosa succederà, e sto diventando sempre più curioso quanto più conosco Lewis Carroll, che, come me, era un appassionato fotografo. La storia di Alice è piena di immagini e di logica assurda prima dell’avvento del surrealismo, esisteva già Alice. È quindi comprensibile il perché penso che Alice sia una scelta naturale per MOMIX e un’opportunità per noi di scoprire fin dove arriva la nostra fantasia. Con questo spettacolo voglio raggiungere sentieri ancora inesplorati nella fusione di danza, luci, musica, costumi e proiezioni”.
“Vedo Alice come un invito a inventare-prosegue Pendleton-a fantasticare, a sovvertire la nostra percezione del mondo, ad aprirsi all’impossibile. Il palcoscenico è il mio narghilè, il mio fungo, la mia tana del coniglio. “
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MOMIX MOMIX sono ospiti del Teatro Verdi ormai abituali; innumerevoli le loro apparizioni durante due decenni. Conosciuta nel mondo intero per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, MOMIX è una compagnia di ballerini-illusionisti fondata da Moses Pendleton nel 1980, regista e coreografo, nato e cresciuto in una fattoria nel Vermont. La sua fama è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton - al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre - per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso degli anni la formazione e le dimensioni del gruppo hanno subito diversi mutamenti, ma è rimasto intatto l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’arte della danza divertendo il pubblico. Dopo numerosi anni dell’acclamatissimo spettacolo iniziale MOMIX CLASSICS, che li ha imposti all’attenzione del pubblico internazionale, nel 1992 MOMIX presenta PASSION, ideato sulla colonna sonora del film di Martin Scorsese L’ultima tentazione di Cristo, di Peter Gabriel, che diventa in breve tempo un altro successo mondiale. Lo stesso anno la celebre squadra di Baseball San Francisco Giants affida a MOMIX la realizzazione di una coreografia per un’inaugurazione. Darà nascita al nuovo spettacolo chiamato, appunto, BASEBALL (1994). Nel febbraio 1996 debutta a Milano lo spettacolo SUPERMOMIX. Nel febbraio 2001 la compagnia presenta la prima mondiale dello spettacolo OPUS CACTUS al Joyce Theatre di New York, osannato dalla critica mondiale.
Record assoluto di pubblico nei paesi dove è stato rappresentato in questi ultimi anni. La creazione successiva di Moses Pendleton, presentata in occasione del 25mo anniversario (2005) di MOMIX, è SUN FLOWER MOON, una serata di sovvertimenti e di seduzioni visuali concentrate, in cui affascinanti oggetti cosmici guizzano e fluttuano in un metafisico mare lunare. Nel febbraio 2009 debutta a Bologna, BOTHANICA, riscuotendo un successo talmente folgorante da superare addirittura tutti gli spettacoli precedenti. La compagnia ha spesso realizzato progetti speciali e televisivi. In Italia è apparsa in produzioni RAI trasmesse in mondovisione. Ha inoltre partecipato al programma Omaggio a Picasso a Parigi ed è stata scelta per rappresentare gli USA al Centro Culturale Europeo di Delfi. Nell’ estate del 2010, arriva MOMIX reMIX, che propone una selezione dei momenti più fulgidi e significativi dei 30 anni di esistenza della compagnia. Moses Pendleton, per l’occasione, ha creato due nuove coreografie in prima mondiale. Anche qui il successo globale di pubblico e critica è stato unanime. Del febbraio 2013 è ALCHEMY, che sorprendentemente scardina e capovolge l’impronta MOMIX in uno spettacolo sofisticato, ieratico, profondo , carico di mistero ed a tratti inquietante mostrando ancora un’altra faccia del caleidoscopico Moses Pendleton. In occasione dei 35 anni della compagnia nel 2015, MOMIX ha portato in scena una raccolta dei loro momenti più fulgidi e memorabili con W MOMIX FOREVER, che include anche 4 nuove coreografie create apposta per festeggiare questo fantastico traguardo. Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theatre di New York, la compagnia si esibisce regolarmente in tutto il mondo, effettuando tournée in: Canada, Spagna, Italia, Grecia, Francia, Inghilterra, Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia, Australia e tutto l’Oriente.
- Via dei Platani S.Donnino Campi B.zio (FI) Tel. 055 89422 info@prinzsrl.it www.prinzsrl.it
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PEEPEARROW ENTERTAINMENT presenta
THE FULL MONTY DA MERCOLEDÌ 4 A DOMENICA 8 DICEMBRE
PAOLO CONTICINI LUCA WARD
regia e adattamento italiano di MASSIMO ROMEO PIPARO
con GIANNI FANTONI JONIS BASCIR NICOLA VAPORIDIS LAURA DI MAURO ELISABETTA TULLI VALENTINA GULLACE TANCREDI DI MARCO/ CHRISTIAN ROBERTO PAILA PAVESE
libretto Terence Mcnally musica e liriche David Yazbeck tratto dal film della Fox Searchlight Pictures e scritto da Simon Beaufoy prodotto da Uberto Pasolini e diretto da Peter Cattaneo adattamento liriche Francesca Nicotra Massimo Romeo Piparo scene Teresa Caruso costumi Cecilia Betona coreografie Roberto Croce direzione Musicale Emanuele Friello
A vent’anni dalla prima edizione a Broadway del Musical The Full Monty, versione teatrale dall’omonimo film britannico del 1997, torna in Italia una riedizione totalmente rinnovata a firma di Massimo Romeo Piparo. Protagonisti d’eccellenza i campioni di incasso di Mamma Mia!, Paolo Conticini e Luca Ward che, con Gianni Fantoni, Jonis Bascir, Nicolas Vaporidis e un grande cast, daranno “corpo” e anima ai disoccupati più intraprendenti della Storia del Musical. Ovviamente, per le spettatrici più “golose”, sul finale è garantito il “full monty” (servizio completo…) Il team creativo e i protagonisti di Mamma Mia!, vi faranno saltare sulle poltrone con una colonna sonora travolgente, tante risate e una bellissima storia di riscatto sociale. PAOLO CONTICINI
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Dal cinema alla televisione, dal teatro alla pubblicità, passando per la conduzione televisiva. Paolo Conticini è un artista completo, molto amato dal grande pubblico. Le interpretazioni cinematografiche di Paolo Conticini sono numerose e molti titoli hanno riscosso un grande successo di pubblico come Viaggi di nozze (1995 regia di Carlo Verdone) e Una donna per amico (2000 regia di Alberto Manni.). Dal 1995 partecipa ai film diretti dal regista fiorentino Neri Parenti Vacanze di Natale ’95, Paparazzi, Natale sul Nilo, Natale in India, Natale a Rio, Natale a Beverly Hills ed anche ai film diretti da Carlo Vanzina in Vacanze di Natale 2000, Un’estate ai Caraibi, Sapore di te. Christian De Sica lo ha diretto in Simpatici e antipatici (1997) Uomini, uomini, uomini (1996), The clan (2005). Recentemente ha avuto un ruolo in Attese e cambiamenti, (2016 regia di Sergio Colabona) e Tiro libero (2017 regia di Alessandro Valori). Le esperienze televisive di Paolo Conticini sono un elenco di successi a partire dalla amatissima serie Provaci ancora Prof! per ben sette stagioni dal 2005 accanto a Veronica Pivetti e con due edizioni di Un medico in famiglia Grazie alla sua preparazione completa, Paolo Conticini ha anche interpretato diversi musical tutti applauditi anche al Teatro Verdi, come Un americano a Parigi (2000-01), Parlami di te (2006- 07); Vacanze romane (2015) e Mamma Mia! (2016/2017 e 2018/19) con la regia di Massimo Romeo Piparo. LUCA WARD
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Romano di nascita, figlio degli attori Aleardo e Maresa Ward, inizia a lavorare prestissimo in televisione nel suo primo ruolo di attore in Demetrio Pianelli, lo sceneggiato Rai con Paolo Stoppa. Adolescente comincia a lavorare in teatro e dopo un provino con Pino Locchi (la magica voce di Sean Connery), comincia la sua carriera nel mondo del doppiaggio. Ha modo di lavorare con i più grandi attori e doppiatori italiani, facendo tra l’altro la conoscenza dei fratelli Taviani con i quali lavorerà nel film di grande successo Good Morning Babilonia. Ha dato la voce a grandi attori e star internazionali: da Quattro matrimoni e un funerale in cui doppia Hugh Grant a La casa degli spiriti in cui dà la voce ad Antonio Banderas. Altro nome del doppiaggio con cui Luca ha modo di lavorare è Pino Colizzi, con il quale costruisce una forte intesa che dura tuttora. Insieme a Colizzi doppia Pierce Brosnan nei tre 007 e dà la voce per la prima volta a Samuel L. Jackson nel cult movie Pulp Fiction, mentre in The matrix dà la voce a Keanu Reeves. Tra i film che hanno consacrato al successo Luca come doppiatore va sicuramente ricordato Il gladiatore, nel quale dà la voce al protagonista Russell Crowe. Nel 2019 presta la voce al personaggio di Mufasa nel film Il Re Leone. Negli anni continua ad alternare il lavoro di doppiatore a quello di attore per la tv, il cinema ed il teatro. Nel 2012 è protagonista a teatro del- la commedia musicale My Fair Lady. Nel 2014 è in scena a teatro col celebre musical Tutti insieme appassionatamente. Nelle stagioni 2016/17 e 2018/19 interpreta il musical Mamma Mia! diretto da Massimo Romeo Piparo.
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COMPAGNIA DELL’ALBA TEATRO STABILE D’ABRUZZO NEW STED presentano
A CHRISTMAS CAROL IL MUSICAL DA VENERDÌ 13 A DOMENICA 15 DICEMBRE
ROBERTO CIUFOLI
ispirato al racconto Canto di Natale di Charles Dickens regia e coreografie FABRIZIO ANGELINI
versione italiana Gianfranco Vergoni direzione musicale Gabriele de Guglielmo aiuto regia Alessia de Guglielmo scene Gabriele Moreschi costumi Marcella Zappatore disegno luci Francesco Bernabeo disegno fonico Marco D’Eramo direzione musicale associata Monja Marrone costumista associata Francesca Maria D’Antonio
CANTO DI NATALE Il Canto di Natale (A Christmas Carol, in Prose. Being a GhostStory of Christmas), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848). Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens alla società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra la conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di
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Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l’analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà). Il Canto di Natale di Dickens è suddiviso in cinque parti, con il protagonista che viene portato ad un profondo cambiamento da tre spiriti. Del racconto Dickensiano sono state fatti dal 1901 decine di adattamenti cinematografici, tra i più recenti e famosi il film fantastico A Christmas Carol diretto nel 2009 da Robert Zemeckis.
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A CHRISTMAS CAROL il musical È la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge, mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale. Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.
NOTA DI REGIA di Fabrizio Angelini Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.
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Teatro Verdi
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LIVE ON STAGE presenta
BALLIAMO SUL MONDO IL MUSICAL
SABATO 21 E DOMENICA 22 DICEMBRE direzione creativa
LUCIANO LIGABUE
testo originale e regia CHIARA NOSCHESE
produzione e arrangiamenti musicali Luciano Luisi
con BOB MESSINI BEATRICE BALDACCINI MARIO ACAMPA MARIANNA DALLE NOGARE BRIAN BOCCUNI ILARIA DE ROSA MICHELE DE PAOLA MARIACARMEN IAFIGLIOLA LUIGI FIORENTI BRUNELLA PLATANIA YURI PASCALE LANGER MIRIAM SOMMA MATTEO SALA
Uno spettacolo musicale tutto italiano, una storia inedita e originale, un gruppo di grandi voci, una storia che fa battere il cuore: questo è BALLIAMO SUL MONDO con la firma di Chiara Noschese alla regia e al testo originale. I 13 protagonisti, lungo due atti e 20 canzoni del Liga, si raccontano e cantano nell’arco di un decennio da un Capodanno all’altro, da quello alla soglia della maturità a quello dell’età adulta 10 anni dopo. È la notte di Capodanno del 1990, un gruppo di compagni di liceo si riunisce al Bar Mario, ritrovo abituale di un piccolo paese di provincia del nord Italia. Matteo, il più riflessivo e nostalgico del gruppo, ha organizzato questa serata per festeggiare insieme l’ultimo Capodanno prima della maturità, Mario, il proprietario del Bar, con bonaria reticenza, accetta di prestargli il locale. Mario è molto legato a Mat-
teo, è apparentemente un burbero ma vuole molto bene ai ragazzi. Matteo scrive canzoni per il gruppo Orazero, di cui fanno parte Niccolò, front man, bello, intelligente e un po’ spaccone ma molto ambizioso, Antonio, batterista un po’ bullo e molto ignorante, Carmen, bassista, ragazza tosta e decisionista. Gli Orazero hanno anche un manager, Michele, sognatore, determinato e sempre con la battuta pronta. Alla festa partecipano anche Nicoletta, tenera e timida, con una cotta per Matteo e dieci chili in più, Stella, fidanzata di Niccolò, la loro storia è intensa e tormentata; Stella è la classica bella ragazza, di famiglia benestante. Infine c’è Valentina, sorella minore di Matteo, capitata alla festa come “zavorra”, la mamma ha chiesto a Matteo di badare a lei per la notte di Capodanno. Non ultimo, c’è Fausto, l’intellettuale del gruppo, che gioca con le citazioni, ma che, quella
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sera, appare stanco e preoccupato. Al cenone ci ha pensato Bruna, proprietaria della pasticceria di fronte al Bar Mario, ha un figlio sedicenne, Gianni, un ragazzo con problemi di ritardo mentale che è benvoluto da tutti e parla sempre a sproposito. Tra Bruna e Mario ci sono dei trascorsi sentimentali, Bruna è innamorata di lui e aspetta da sempre che Mario faccia il primo passo. La serata trascorre tra canzoni, musica, risate, liti, accuse e rinfacci ma, soprattutto con la proposta di Matteo: rivedersi al Bar Mario, dieci anni dopo, per festeggiare insieme il Capodanno del duemila. LUCIANO LIGABUE Cantante, autore, regista, scrittore, padre di due figli, rappresenta la più autorevole e credibile incarnazione del rock in Italia nell’ultimo quarto di secolo. Nella seconda metà degli anni ’80, dopo l’esaltante militanza sui palchi dei piccoli festival ‘di base’, Ligabue vive il suo primo momento di gloria con la pubblicazione, nel 1988, del primo 45 giri in vinile: 1000 copie contenenti i due brani “Anime in plexiglass” e “Bar Mario” pubblicate dall’ARCI di Modena come premio per aver vinto il Terremoto Rock. Nel 1998 i racconti del libro diventano la traccia di base per la sceneggiatura del film Radiofreccia, scritto e diretto da Luciano Ligabue e prodotto da Domenico Procacci. Nel 2012 debutta alla Royal Albert Hall di Londra e pubblica la seconda raccolta di racconti “Il Rumore dei Baci a Vuoto“. Il 2012 sarà ricordato anche per un altro grande evento solidale: il concerto ‘Italia Loves Emilia’, un raduno che si svolge al Campovolo di Reggio Emilia, a pochi chilometri dall’epicentro del sisma del 20 maggio di quell’anno. Al concerto partecipano tutti i più importanti artisti della scena musicale italiana: con Ligabue sono coinvolti Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Tiziano Ferro, Giorgia, Jovanotti, Litfiba, Fiorella Mannoia, Negramaro, Nomadi, Renato Zero, Zucchero. L’evento benefico vede la partecipazione di oltre 150mila spettatori. A gennaio 2019, dopo un anno di silenzio, Ligabue torna con un nuovo singolo in radio, “Luci d’America”. CHIARA NOSCHESE “La scrittura e la regia di BALLIAMO SUL MONDO,
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sono stati uno dei ‘viaggi’ più belli della mia vita: mentre scrivevo mi batteva forte il cuore per le sorti dei 13 protagonisti. La musica di Luciano traghetta, con decisione, nell’emozione… l’emozione di una storia semplice, una storia di tutti e per tutti.”
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DIANA OR.I.S presenta
CON TUTTO IL CUORE
DA MARTEDÌ 31 DICEMBRE A LUNEDÌ 6 GENNAIO
VINCENZO SALEMME
scritto e diretto da VINCENZO SALEMME scene Gilda Cerullo e Renato Lori costumi Francesca Romana Scudiero luci Umile Vainieri con DOMENICO ARIA VINCENZO BORRINO ANTONELLA CIOLI SERGIO D’AURIA TERESA DEL VECCHIO ANTONIO GUERRIERO GIOVANNI RIBO’ MIREA FLAVIA STELLATO
Quest’anno per la notte di San Silvestro sono programmate due repliche, la prima pomeridiana alle ore 18 e, la seconda, alle ore 21,30 al termine della quale seguirà il consueto brindisi di mezzanotte. Una vera novità nella tradizione del teatro fiorentino! Ed è con l’ultima commedia di Salemme che quest’anno attenderemo l’arrivo del nuovo anno. “Il mio nuovo spettacolo sarà ancora una commedia. Nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente “Una festa esagerata”, vorrei che il pubblico si divertisse molto. E perché anche stavolta al centro della vicenda c’è un piccolo uomo, il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Antonio Carannante morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte,
affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo. Il povero Ottavio però, pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce le angherie di una ex moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in casa con lui. Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana, lui che rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza della Signora Carmela (mamma di Carannante) e sarà costretto col passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico. Un uomo capace di rendere il proprio cuore chiuso come la pietra. Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell’animo umano. E che è sempre l’occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura più profonda.”
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VINCENZO SALEMME Durante gli studi universitari presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Napoli, viene scritturato dalla Compagnia Teatrale di Tato Russo e debutta come attore nella commedia Ballata e morte di un Capitano del popolo. Nel 1977 si trasferisce a Roma ed entra a far parte, grazie all’amico Sergio Solli, della Compagnia di Eduardo De Filippo, a quei tempi impegnato nelle riprese televisive di alcune sue commedie. Partecipa prima come comparsa in Quei figuri di tanti anni fa e poi viene scelto da Eduardo come attore in molti lavori. Da allora la collaborazione con la Compagnia di Eduardo è proseguita fino alla sua morte, avvenuta nel 1984, ed è andata avanti con il figlio di questi Luca De Filippo, fino al 1992. L’intensa attività teatrale svolta in quegli anni ha consentito a Salemme di potersi proporre ogni anno impersonando un ruolo diverso e di acquisire una grande esperienza di palcoscenico e di rapporti di compagnia, bagaglio indispensabile per il proseguimento della sua attività. Nel 1986 Salemme prende parte con la Compagnia di Carlo Cecchi alle rappresentazioni della commedia La Tempesta di William Shakespeare, interpretando il ruolo di Stefano e Ivanov in occasione del Festival di Spoleto. Durante questi anni si dedica contemporaneamente alla scrittura di suoi testi teatrali. L’occasione per verificarne la validità sulla scena si presenta nel settembre 1991 al Teatro dell’Orologio a Roma dove debutta come autore/attore/regista con lo spettacolo Sogni, bisogni, incubi e risvegli. Con la messa in scena di questo spettacolo nasce l’Associazione Culturale E.T. Emporio Teatro, di cui Salemme è fondatore insieme ad un gruppo di attori (Nando Paone, Antonella Cioli, Daniela Marazita, Gigi Savoia) tutti legati dallo stesso gusto per il gioco teatrale e dall’esigenza di trovare nuovi spazi di espressione. Durante le ventidue stagioni teatrali del Verdi, Salemme ha portato in scena le commedie che ha scritto, diretto ed interpretato con la sua Compagnia e che ci piace elencare di seguito: …E fuori nevica! (2000 -01), Sogni e bisogni (2001 -02); Cose da pazzi (2004 -05), La gente vuole ridere... ancora (2005 -06), Bello di papà (2008 -09), L’astice al veleno (2010 -11), Il diavolo custode (2012-13), Sogni e bisogni (2015-16).
In ambito televisivo Vincenzo Salemme ha avuto una trasmissione tutta sua in quattro puntate tutta sua Famiglia Salemme show con la partecipazione di Hoara Borselli e come attori fissi i componenti della sua Compagnia, ha avuto tanti ospiti illustri, prima fra tutte Sofia Loren. Seguirà un’altra trasmissione andata in onda dal Teatro delle Vittorie di Roma dal titolo Da Nord a Sud e…ho detto tutto con Anna Falchi. Da molti anni è ospite fisso alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa. Per l’editoria sono state pubblicate da Sellerio le sue tre commedie più popolari: E Fuori nevica, L’Amico del cuore e Premiata pasticceria Bellavista nonché un romanzo edito dalla Mondadori dal titolo Sogni e bisogni (incubi e risvegli) ispirato alla sua commedia teatrale. Salemme ha anche scritto due canzoni dal titolo E Femmene e Uocchie, musicate dal Maestro Antonio Boccia.
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SHOW BEES presenta
PINOCCHIO RELOADED MUSICAL DI UN BURATTINO SENZA FILI
DA GIOVEDÌ 23 A DOMENICA 26 GENNAIO musiche di
EDOARDO BENNATO regia MAURIZIO COLOMBI
Quando ti alzi e ti senti distrutto, fatti forza e va’ incontro al tuo giorno Non tornare sui tuoi soliti passi basterebbe un istante. “Un giorno credi” Edoardo Bennato
PINOCCHIO RELOADED è un’opera basata su un concept album, una rivisitazione surreale e pinteriana del racconto di Collodi, che attraverso la narrazione dei protagonisti, vuole dimostrarci l’esistenza di scelte diverse al fine di vivere una realtà slegata dai fili che la società, per prima, ci impone. Burattini o burattinai? Siamo davvero liberi o pensiamo solo di esserlo? Riusciremmo a vivere senza i fili che inevitabilmente regolano i nostri rapporti interpersonali, oppure abbiamo bisogno dei fili per sentirci a nostro agio nella società? Un grande inno alla libertà, alla ribellione dalle convenzioni, una favola d’amore e di musica, quella senza tempo di Edoardo Bennato, che si arricchisce di nuove sfumature contemporanee, dal Rock alla House fino al Rap. Colonna sonora di questo coinvolgente musical è lo storico concept-album della canzone italiana, Burattino senza fili con nuovi arrangiamenti, un sound completamente fuori dalla tradizione del musical, che va oltre l’album e lo reinventa secondo i canoni della contemporaneità. Il viaggio di Pinocchio verso
l’autonomia è un grande rave party con tanto di DJ in scena, che dà vita a coreografie postmoderne, capaci di esprimere la sofferenza, la rabbia, l’amore di ciascun personaggio in veri e propri quadri di grande forza e suggestione. Colonna portante del musical è l’amore: quello tra Pinocchio burattino e Lucignolo, ragazza indomita e trasgressiva. Sarà l’amore a tagliare tutti i fili, che farà volare i personaggi di questo spettacolo tra acrobazie aeree, salti nel vuoto e folli voli che sono una metafora dei sentimenti di ognuno di noi. Un musical rivoluzionario carico di ribellione evasione adolescenziale con la forza dirompente del primo amore.
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PINOCCHIO RELOADED nasce dagli stessi creatori di Peter Pan Il Musical, campione d’incassi con più di un milione di biglietti venduti in 12 stagioni, vincitore del Biglietto d’Oro Agis nelle stagioni 16/17 e 17/18. Con l’occasione ci piace ricordare che Peter Pan il musical per quattro edizioni è stato interpretato dall’indimenticabile Manuel Frattini, prematuramente scomparso il 12 ottobre di quest’anno.
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MAURIZIO COLOMBI La regia intuitiva e avveniristica di PINOCCHIO RELOADED porta il nome di Maurizio Colombi, già autore di grandi successi come We will rock you, Rapunzel - Il Musical e La regina di ghiaccio e ideatore con Peter Pan il musical della prima opera musicale tratta da un concept-album. Attore, cantante lirico, autore musicale e regista, interprete in decine di commedie di prosa e musicali, alterna l’attività di attore a quella di regista ed aiuto regista.. “Abbiamo creato uno spettacolo originale capace di appassionare adulti, ragazzi e bambini, partendo da un concept teatrale particolare: una fusione tra il fascino del teatro di prosa, la complessità artistica dell’opera musicale e il mondo variegato della discoteca. Un musical ricco di ritmo e caos significato, riflessione e filosofia. PINOCCHIO RELOADED è uno spettacolo trasversale, dove ognuno può trovare una chiave di lettura personale con una particolare attenzione alla Generazione Z. Uno Steampunk, una storia reale che evoca immagini fuori dalla realtà, ambientata in un mondo fantasy. Le marionette e i fili sono metafora delle esperienze personali che rivelano gli aspetti più intimi dell’animo umano. Esiste solo una condizione in cui abbandoniamo i nostri fili: il momento in cui ci innamoriamo e siamo disposti a rinunciare a noi stessi. Così nascono nuovi fili, lunghi e invisibili, che ci fanno volare con il cuore.”
Masoni
Panforte di Siena IGP Ricciarelli di Siena IGP Cantuccini toscani IGP Panpepato, Cavallucci, Biscotti, Copate, Torrone, Uova pasquali, Cioccolato, Caffe’, Cesti regalo.
Masoni Pietro s.r.l.
Località Belvedere, ingresso 7 Colle Val d’Elsa, Siena Tel. 0577 930989 - fax 0577 931833 www.masonipietro.it info@masonipietro.it
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ENFITEATRO presenta
ROMEO& GIULIETTA NATI SOTTO CONTRARIA STELLA DA GIOVEDÌ 13 A SABATO 15 FEBBRAIO
ALE E FRANZ
da WILLIAM SHAKESPEARE drammaturgia e regia LEO MUSCATO e con EUGENIO ALLEGRI MARCO GOBETTI MARCO ZANNONI e con la partecipazione di PAOLO GRAZIOSI
musicista ROBERTO ZANISI
I veri protagonisti del nostro spettacolo, non sono i personaggi dell’opera, ma sette vecchi comici girovaghi che si presentano al pubblico per interpretare La dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo. Sanno bene che è una storia che già tutti conoscono, ma loro vogliono raccontarla osservando il più autentico spirito elisabettiano. Sono tutti uomini e ognuno di loro interpreta più personaggi, anche quelli femminili. Il fatto è che le buone intenzioni non si sposano con le loro effettive capacità (o modalità) di stare in scena. Rivali e complici allo stesso tempo, da un lato si rubano le battute, dall’altro si aiutano come meglio possono. Convinti di essere dei bravi attori, non si rendono conto che, quando sono in palcoscenico, non riescono neanche a dissimulare i loro rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze, rappacificazioni. A volte, le intenzioni dei personaggi si confondono con le loro, provocando una serie di azioni e reazioni a catena che,
in una dimensione meta-teatrale assolutamente involontaria, finiscono per massacrare la storia dell’esimio poeta! Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente comica, quindi doppiamente tragica. Ma loro non lo sanno! Forse qualcuno lo immagina, ma preferisce non approfondire. Succede un miracolo però: nonostante tutto, la storia di Romeo e Giulietta vince su ogni cosa. In un modo o nell’altro, questi Comici, riescono a raccontare la storia dei due giovani amanti, e arrivano a farlo anche se loro “giovani” non lo sono più da tanto tempo. E in un modo o nell’altro riescono pure a far commuovere. Forse perché dalla loro goffaggine traspare una verità che insinua un forte dubbio: quello che, in questa storia, più di chiunque altro, sono proprio loro quelli… Nati sotto contraria stella.
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ALE E FRANZ Alessandro Besentini e Francesco Villa Ci conosciamo nel ‘94, grazie a uno spettacolo teatrale, M di Woody Allen. Lo stesso anno ci iscriviamo al C.T.A., dove conosciamo Paola Galassi che ci avvia a questo mestiere, spedendoci al Caffè Teatro di Verghera dove diretti da Natalino Balasso, frequentiamo il laboratorio da cui nasce il nostro primo spettacolo: Ale Franz dalla A alla Z. Inizia la gavetta vera in giro per i locali d’Italia, finché non arriva il momento del provino nel locale con la L maiuscola, Zelig. Qui l’incontro con Giancarlo Bozzo, di quelli simili a un’adozione. La prima apparizione televisiva nel 1997 con Facciamo Cabaret. Che dire da qui è tutto un gran casino… Nel 1997 facciamo un provino con la Dandini e i Guzzanti: entriamo nel grande carrozzone di Pippo Chennedy Show. L’anno seguente si avvera un altro sogno, Mai dire gol con Bisio, Hendel, Luttazzi e i tre Gialappi. Inizia l’avventura Zelig su Italia 1 con la Ventura e Boldi. Nello stesso anno Gregorio Paolini inizia un progetto su Rai 2 Convenscion. Così nel ‘99 sverniamo a Napoli. Poi inizia Zelig, quello vero. Dal 2000 al 2007 passiamo dalla seconda serata di Italia1 alla prima di Canale 5, sotto gli occhi di un pubblico sempre più folto e soprattutto sotto quelli di Gino e Michele. Quante emozioni… Nel 2002 e 2003 con Bisio viene il desiderio di far vedere alla gente lo spirito della trasmissione, quella che in Tv è bella ma dal vivo ancora di più: Zelig in tour gira l’Italia arrivando a riempire la curva dello stadio Olimpico a Roma. Nel 2005 scriviamo il nostro primo film La terza stella con la regia di Alberto Ferrari. E la voglia di cinema aumenta. Nel 2006 scriviamo con Venier, Fontana, Spinelli Mi fido di te con la regia di Venier. Nel 2005 e 2008 in Madagascar 1 e 2 diamo le voci ad Alex il leone (Ale) e Marty la zebra (Franz). Che bello sarebbe riuscire a realizzare un progetto televisivo tutto nostro. Giancarlo Bozzo ci mostra un format tedesco, tutto basato sull’improvvisazione.
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Beh… è stata una bella sfida e dal 2007 al 2009 sono andate in onda ben tre edizioni di Buona la Prima! (Italia 1). Nel settembre 2009 arriviamo finalmente a calcare il palco del Teatro Strehler di Milano in occasione della registrazione per la tv di Ale e Franz Show, un “two men show” andato in onda in due parti su Canale 5 in prima serata, all’interno del ciclo di serate speciali dedicate ad alcuni dei più popolari volti comici di Zelig. Nel 2009 torniamo a teatro con due settimane di tutto esaurito al Teatro Smeraldo di Milano con Aria Precaria, diretto dal nostro amico Leo Muscato e scritto con Martino Clericetti, Antonio De Santis, Rocco Tanica e Fabrizio Testini che abbiamo replicato con molta soddisfazione nostra e speriamo del pubblico… nelle maggiori piazze italiane. E c’è ancora tanta tanta gavetta da fare…
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ITC2000 presenta
SAMUSÀ
SABATO 22 E DOMENICA 23 FEBBRAIO
VIRGINIA RAFFAELE
regia FEDERICO TIEZZI
scritto da Virginia Raffaele Giovanni Todescan Francesco Freyrie Daniele Prato con Federico Tiezzi
Dopo il grande successo dello spettacolo Performance del 2015 e anni particolarmente intensi che l’hanno vista protagonista in tv di uno show e una serie televisiva tutti suoi, oltre alla conduzione del Festival di Sanremo e il doppiaggio di Morticia nel cartone animato La Famiglia Addams, Virginia Raffaele torna al suo primo amore, il teatro, e lo fa con uno spettacolo completamente nuovo dal titolo SAMUSÀ. Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle. La regia si avvale della grande firma di Federico Tiezzi.
“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”. “Prendete posto altro giro altra corsa”
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VIRGINIA RAFFAELE Attrice, imitatrice, conduttrice televisiva e radiofonica, Virginia Raffaele si diploma nel 1999 all’Accademia Teatrale Europea del Teatro Integrato Internazionale, studia danza classica e moderna all’Accademia Nazionale di Danza e arti circensi. Imitatrice di straordinario talento tra i suoi personaggi di maggior successo troviamo Ornella Vanoni, Sabrina Ferilli, Carla Fracci, Donatella Versace, Belén Rodríguez e la criminologa Roberta Bruzzone. Nel 2001 Virginia Raffaele dà vita al trio comico Due interi e un ridotto. Segue un intenso percorso teatrale che la porta a recitare in Le nuvole di Aristofane con la regia di Vincenzo Zingaro, L’amore di Don Perlimplino con Belisa nel giardino di Federico García Lorca con la regia di Pino Ferrara, Plautus di Plauto con Carlo Croccolo, Doppia coppia di e con Max Tortora e Iressa di Lorenzo Gioielli. La sua attività teatrale continua con Lillo & Greg in The Blues Brothers – Il plagio, La baita degli spettri, Far West Story e Intrappolati nella commedia. Parallelamente si avvicina al mondo televisivo con Bla Bla Bla, Lillo e Greg - The movie!, Quelli che il calcio, nel ruolo di inviata. Nel 2009 entra nel cast di Mai dire Grande Fratello dove imita con successo i protagonisti del Grande Fratello e volti noti dello spettacolo. Sempre nel 2009 entra nel cast di Victor Victoria su La7 e nel 2010 affianca Luca Barbarossa nella conduzione del programma radiofonico Radio2 Social Club. Nel cinema è nel cast di diversi film diretti da Giovanni Veronesi e insieme a Lillo e Greg. Da settembre 2010 è in onda tutte le domeniche con Quelli che il calcio dove viene chiamata a portare in scena diverse parodie divenute veri e propri cult. Conduce, insieme con Francesco Pannofino, il Concerto del Primo Maggio su Rai 3. Nel 2013 è la volta della prima edizione degli MTV Awards con Ubaldo Pantani. Inoltre, viene scelta da Antonio Ricci per condurre alcune puntate di Striscia la notizia, in coppia con Michelle Hunziker. Nel febbraio 2015 è ospite del Festival di Sanremo, condotto da Carlo Conti. Nello stesso anno, e in quello successivo, è ospite fissa con le sue parodie del serale di Amici di Maria de Filippi. Contemporaneamente continua la sua attività teatrale con il one woman show Performance (2015-2016) in cui porta in scena le sue imitazioni riscuotendo un successo incredibile in tutti i teatri italiani.
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Torna a Sanremo nel 2016 con Carlo Conti come co-conduttrice insieme a Gabriel Garko e Madalina Ghenea. Nel 2017 viene trasmesso su Rai 2 il primo show televisivo condotto e ideato da lei stessa, Facciamo che io ero, mentre nel 2018, sul canale Nove, va in onda con Come quando fuori piove, innovativa serie televisiva con quattro protagoniste scritte e interpretate dalla stessa Virginia. Nel 2019, dopo essere tornata come ospite nell’edizione del 2017, viene scelta dal direttore artistico Claudio Baglioni come co-conduttrice del Festival di Sanremo: i due sono sul palco della kermesse insieme a Claudio Bisio. FEDERICO TIEZZI Attore, drammaturgo e regista teatrale italiano, inizia a rivelare la sua attitudine al teatro giovanissimo esercitandosi sulla regia, già all›età di quattordici anni, con Il Bugiardo di Carlo Goldoni. Fonda nel 1970 la compagnia Il Carrozzone, poi divenuta Magazzini Criminali, ed in seguito l’attuale Compagnia LombardiTiezzi. Nelle scorse stagioni nel cartellone del Teatro Verdi con L’Apparenza inganna, messa in scena nel 2017 alla Sala della musica del Relais Santa Croce e nel 2018/19 La Signorina Else, allestito nel salone degli scheletri de La Specola di Firenze.
Le Chiantigiane Soc. Coop. Agricola - Via Michelangelo, 15 - 50028 Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) Tel. 055-8070031/2 - Telefax. 055-8070038 - E-mail : info@chiantigiane.it - www.chiantigiane.it
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GINEVRA MEDIA PRODUCTION SRL presenta
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA DA VENERDÌ 13 A DOMENICA 15 MARZO
ANTONIO CATANIA GIANLUCA RAMAZZOTTI PAOLA QUATTRINI
regia originale di PIETRO GARINEI nuova messa in scena LUIGI RUSSO due atti di RAY COONEY versione italiana di IAIA FIASTRI un progetto artistico di GIANLUCA RAMAZZOTTI con NINI SALERNO MARCO CAVALLARO ALESSANDRO D’AMBROSI con la partecipazione di PAOLA BARALE
Com’è difficile tradire la moglie quando si è personaggi in vista, quando il tradimento si deve consumare in un albergo affollato e frequentatissimo e quando ci si mettono le coincidenze e gli intrecci: questa in sintesi la trama di SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA. La commedia è ambientata in un albergo di lusso, dove il gioco delle porte ha facile presa, e dove l’incalzare della trama, densa d’equivoci e colpi di scena sempre più fitti, rende la vicenda ricca di divertimento e situazioni paradossali che stimolano la risata del pubblico. Cooney ha scritto questa farsa usando tutti i trucchi, i colpi di scena, le gags, gli effetti speciali, gli equivoci, i battibecchi, i rossori, gli spaventi, gli armadi, i letti e le vestaglie del teatro nato per far
ridere pur specchiandosi nei vizi e nelle ipocrisie della società che ci circonda. Com’è oramai tradizione non raccontiamo la trama che si svolge - prendendo a prestito Feydeau - in un albergo del libero scambio. Basta la premessa: il sottosegretario De Mitri (Antonio Catania) convince, nonostante la presenza della moglie Natalia (Paola Quattrini), il suo segretario Girini (Gianluca Ramazzotti) ad organizzargli un incontro galante con Susanna (Paola Barale), segretaria della FAO. E poiché proprio all’inizio il portaborse commette un errore di identità ne consegue una girandola di situazioni tutte legate dal filo doppio della risata.
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Riprendere uno spettacolo come il cavallo di battaglia della Ditta Dorelli-Quattrini-Guida, dopo più di 30 anni dalla prima rappresentazione del 1986, è come avere in mano una cambiale sicurissima, sia per il pubblico che per i teatri che lo ospitano. La solida struttura comica che caratterizza la commedia, che lo stesso Cooney aveva rappresentato allo Shaftesbury Theatre, che ha poi fatto il giro del mondo e che lo stesso Garinei ha poi portato in scena con enorme successo, è per il nostro mercato un grande ritorno. Dopo l’ultima edizione del 2000 con Jannuzzo, Quattrini, Testi, sempre per la regia di Garinei, per festeggiare i cento anni dalla nascita di un grande uomo di teatro come Pietro Garinei, Ginevra Media Produzioni con la direzione artistica di Gianluca Ramazzotti ha deciso di montare una nuova produzione dello spettacolo. L’allestimento sarà ispirato a quello originale firmato dalla ditta G&G con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la hall dell’albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda ormai nota del Ministro del Governo De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extra coniugali con un membro femminile del governo dell’opposizione. La versione rinfrescata e attualizzata da Iaia Fiastri con un cast eccellente, vede protagonisti Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e la partecipazione di Paola Quattrini che per la terza volta interpreterà il ruolo della moglie dell’onorevole Natalia. Lo spettacolo inoltre vedrà la presenza di Paola Barale nel ruolo di Susanna Rolandi, già interpretato nelle versioni precedenti da Gloria Guida e Anna Falchi. Il cast comprende anche Nini Salerno e Marco Cavallaro.
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Piazzale Michelangelo 1 +39 055 2342832 booking@ristorantelaloggia.it www.ristorantelaloggia.it
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INGENIUS presenta
MUSICANTI il musical con le canzoni di PINO DANIELE
SABATO 28 E DOMENICA 29 MARZO
direzione artistica FABIO MASSIMO COLASANTI regia BRUNO OLIVIERO con MARIA LETIZIA GORGA NOEMI SMORRA SIMONA CAPOZZI PIETRO PIGNATELLI ALESSANDRO D’AURIA FRANCESCO VIGLIETTI CIRO CAPANO ENZO CASERTANO LEANDRO AMATO
ALFREDO GOLINO Batterista FABIO MASSIMO COLASANTI Chitarrista ELISABETTA SERIO Pianista/Tastierista ROBERTO D’AQUINO Bassista SIMONE SALZA Sassofonista testo Alessandra Della Guardia e Urbano Lione coreografie Cristina Menconi scene e costumi Carlo De Marino suono Fabrizio Facioni light designer Marco Palmieri
MUSICANTI porta sul palcoscenico uno spettacolo con grandi interpreti, coreografie, una nuova storia e l’immenso patrimonio musicale di Pino Daniele. Una tessitura che mette in relazione canzoni, drammaturgia e tradizione partenopea per dare vita a una esperienza teatrale e musicale nuova ed unica. Ogni sera sul palco 10 attori/cantanti, 10 ballerini e la Band Resident d’eccezione che si esibirà live suonando le storiche canzoni di Pino Daniele, colonna portante della storia, proponendo gli arrangiamenti originali secondo la rigorosa direzione artistica di Fabio Massimo Colasanti, musicista di prestigio italiano e internazionale e stretto collaboratore di Pino per più di vent’anni.
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Pino Daniele ha saputo restituire le molteplici identità di una città difficile, densa di culture e ricca di contraddizioni. In MUSICANTI le vicende dei personaggi s’intrecciano con le canzoni che hanno emozionato migliaia di persone. Un rispettoso omaggio e la celebrazione di un artista immenso, affinché la sua musica e la sua straordinaria forza poetica continuino ad essere conosciute e apprezzate. Il giovane Antonio torna nella sua Napoli per un lascito testamentario. Dopo aver appreso che il misterioso benefattore è suo padre è scioccato. Di lui non ha mai saputo niente se non che avesse abbandonato sua madre. Sconvolto, vuole liberarsi quanto prima dell’immobile ma presto scopre che si tratta di uno storico locale, il “Ue Man”, dentro al quale vivono di musica diverse persone. Il ragazzo, costretto a restare per gestire la situazione, se non avesse bisogno di soldi fuggirebbe e grazie a Dummì, un artista di strada, accetterà di indagare e di aprirsi alla vita. Conoscerà Anna, la cameriera e cantante del locale e il suo amico Teresina, rincontrerà Rita, si difenderà dai tranelli di un delinquente, ‘O Scic. Resterà ammaliato dai racconti di Donna Concetta e Tatà e aprirà il suo cuore incontrando il nonno di Anna. La presenza di Antonio in questo luogo tanto odiato, troverà un perché, ma che ne sarà di un locale che ha fatto la storia? Antonio, permetterà che si compia l’ennesimo scempio in città, tanto nisciuno se ne importa? In MUSICANTI la storia svela le molteplici identità di una città difficile, densa di culture e ricca di contraddizioni in cui potersi specchiare attraverso i temi dell’amore, del coraggio, dell’amicizia, dell’integrazione, la lotta per i propri ideali e la libertà di poter essere se stessi.
FABIO MASSIMO COLASANTI Inizia a studiare la chitarra classica all’età di dieci anni e dopo la consueta gavetta tra varie band rock romane, comincia ad interessarsi alla musica da film, collaborando con i principali compositori di musiche del cinema italiano come Nicola Piovani, Pino Donaggio e Franco Piersanti. Produttore e musicista, vanta collaborazioni internazionali con alcuni fra i migliori musicisti jazz/ rock e blues. Tra le tante collaborazioni spiccano quelle con Giorgia, Grignani ed i Simple Minds. Incontra Pino Daniele nel 1996, condividendo venti anni di studi di registrazione, realizzando tutti i successivi 18 album e partecipando anche come musicista a varie tournée del grande e compianto artista napoletano. “Il progetto MUSICANTI nasce dal mio bisogno di colmare un vuoto artistico e personale che la prematura scomparsa di Pino ha lasciato. Dalla scelta dei brani è scaturito il mio primo dilemma (Pino ne ha composti innumerevoli), altrettanto impegnativo per me è stato raccontare l’artista e la sua musica senza di lui, senza averlo accanto, come succedeva”
L’AMBIENTE NON È USA E GETTA.
Da oggi i sacchetti dei nostri reparti forneria e gastronomia sono totalmente biodegradabili. Un’altra buona notizia per l’ambiente.
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Teatro Verdi
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PRIMOATTO PRODUZIONI presenta
A CHE SERVONO GLI UOMINI DA VENERDÌ 3 A DOMENICA 5 APRILE
NANCY BRILLI
commedia di IAIA FIASTRI musiche di GIORGIO GABER con la partecipazione di FIORETTA MARI regia LINA WERTMÜLLER
A CHE SERVONO GLI UOMINI? La commedia musicale è stata scritta da Iaia Fiastri, commediografa di successo scomparsa lo scorso anno e storica collaboratrice della premiata ditta “Garinei e Giovannini” con la quale firma, tra gli altri, Aggiungi un posto a tavola, Alleluja brava gente e Taxi a due piazze. Nel 1988, anno della prima messa in scena della commedia, la protagonista venne interpretata da Ombretta Colli, e suo marito Giorgio Gaber preparò per lo spettacolo una colonna sonora ricca di ritmi, originalità, brani belli e semplici che arrivano subito all’orecchio e rimangono nella testa degli spettatori. La protagonista di questo nuovo allestimento sarà Nancy Brilli, attrice di gran talento, che interpreterà Teodolinda, Teo per gli amici, una donna in carriera stufa del genere maschile, che si definisce soddisfatta della sua vita da single ma rimpiange di non aver mai avuto un figlio.
Un giorno scoprirà che il suo vicino di casa (un giovane imbranato con le donne) lavora presso un istituto di ricerche genetiche dove si pratica l’inseminazione artificiale. Con il pretesto di una visita all’istituto, Teo ruberà la provetta numero 119, riuscendo a diventare madre senza avere i fastidi di un rapporto con l’altro sesso, che finora si è rivelato solo fonte di delusioni. Durante la gravidanza, spinta dalla curiosità, cercherà però in tutti i modi di conoscere il nome del donatore, e con uno stratagemma riuscirà a scoprirlo. Ed ecco il colpo di scena! L’uomo è Osvaldo, quarantenne che vive ancora con la madre, dai modi rozzi e con una grande considerazione di sé stesso. La scoperta innescherà una serie di situazioni comiche e offrirà numerosi spunti di riflessione sul ruolo attuale della donna, sempre più emancipata ma in costante conflitto con i dogmi della società civile.
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NANCY BRILLI Diceva il grande Pietro Garinei che se Jaja Fiastri fosse nata in America sarebbe stata una Lillian Hellman, o una Nora Ephron. In realtà qui da noi ha dovuto lottare per veder riconosciuto il suo reale valore, per vedere il suo nome al posto giusto. Da grande commediografa è stata capace di utilizzare la leggerezza come qualità fondamentale, come risposta alla crisi di cui tutti siamo testimoni, un modo talentuoso per trovare la forza di modificare la realtà. Un autore immenso come Calvino sosteneva nelle sue Lezioni americane che “La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione, la vivacità e l’intelligenza sfuggono alla condanna della pesantezza”. Nulla può trovarmi più d’accordo. Fortunatamente non ho il complesso della ponderosità, piuttosto ho il mito dell’intelligente ironia, e ne vado continuamente in cerca per i miei spettacoli. Avevo 23 anni quando Jaja terminò questo testo, unico per il quale Giorgio Gaber abbia scritto le musiche, e mi ha continuato a chiedere, nel tempo, di portarlo in scena. Lo faccio ora. Questa non è solo una commedia, è un atto d’amore.
LINA WERTMÜLLER A dispetto del titolo, questa non è una commedia femminista. Adattata dalla pièce scritta negli anni ‘80 da Iaia Fiastri, A CHE SERVONO GLI UOMINI è più attuale che mai, toccando un tema caro a molte donne sole: il desiderio di avere un figlio. Con leggerezza, ironia, equivoci e tante risate, la commedia racconta l’avventura di una donna determinata, che ritiene di poter vivere felicemente sola e che decide, prima che sia troppo tardi, di mettere al mondo un figlio, sfruttando le possibilità della fecondazione artificiale. Ma è proprio la gravidanza a mettere Teo - la protagonista interpretata dalla brava e spiritosa Nancy Brilli - di fronte alla sua solitudine e a mettere in discussione la sua visione del mondo. Nata nella tradizione a me molto cara del teatro di Garinei & Giovannini, A CHE SERVONO GLI UOMINI sarà per me come un ritorno a casa, agli anni in cui muovevo i miei primi passi nel mondo dello spettacolo, sotto le ali leggere e musicali dello storico duo. Ed è anche un affettuoso omaggio a chi dopo di me è stata al loro fianco, e al grande musicista Giorgio Gaber, autore delle canzoni.
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Teatro Verdi
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SHOW BEES in collaborazione con COLIN INGRAM E HELLO ENTERTAINMENT presentano
GHOST il musical
DA GIOVEDÌ 7 A DOMENICA 10 MAGGIO
regia FEDERICO BELLONE con MIRKO RANÙ GIULIA SOL GLORIA ENCHILL THOMAS SANTU GIOSUÈ TORTORELLI LUCA GAUDIANO SALVATORE MAIO CRISTINA BENEDETTI MITSIO SILVIA PALADINO FLORIO libretto e testi Bruce Joel Rubin musica e testi Dave Stewart e Glen Ballard regia associata e coreografia Chiara Vecchi scenografia Federico Bellone effetti speciali Paolo Carta
Tratto dall’omonimo film del 1990 Ghost - Fantasma film diretto da Jerry Zucker, interpretato da Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg, GHOST il musical può essere definito il musical sensoriale e fantasy per eccellenza. E’ un racconto senza tempo, un’appassionante storia d’amore che ha commosso più di una generazione, capace di rendere percettibili i sentimenti e i comportamenti umani: amore, inganno, ironia, amicizia e avidità.
Ranù) banchiere di New York e Molly (Giulia Sol), giovane artista, vengono sconvolte dall’omicidio di lui. Ma Sam si ritrova fantasma e per manifestarsi a Molly si serve della truffaldina medium Oda Mae (Gloria Enchill). I due cercano di convincere Molly dell’esistenza di una vita ultraterrena e insieme riusciranno a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam. A tenere legate le vite dei protagonisti è la lotta tra il bene e il male, dove l’amore vincerà su tutto.
Il musical è la trasposizione fedele del cult movie vincitore di due premi Oscar, a Whoopy Goldberg come miglior attrice non protagonista e come miglior sceneggiatura originale a Bruce Joel Rubin, che lo ha poi adattato al teatro.
La regia e la scenografia sono affidate a Federico Bellone firma prestigiosa che ha contribuito al trionfo di grandi musical sia a livello nazionale che internazionale. Tra i successi che portano il suo nome Mary Poppins, Fame, West Side Story, The Bodyguard-Guardia del corpo, Dirty Dancing, Newsies, A qualcuno piace caldo.
L’impianto narrativo, seppur cinematografico, sposa appieno le regole dettate dal teatro e dal musical. Le vite di Sam (Mirko
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La grande spettacolarità degli effetti speciali, tra le caratteristiche principali sia del film che del musical vede la collaborazione di Paolo Carta, brillante illusionista, che ha già firmato musical di grande successo come Mary Poppins. La colonna sonora, pop-rock e ballabile al tempo stesso, è arrangiata da due big della musica internazionale: Dave Stewart ex componente degli Eurythmics e Glen Ballard tra gli autori della musicista canadese Alanis Morissette. Fiore all’occhiello l’indimenticabile brano Unchained Melody dei The Righteous Brothers, sottofondo musicale di una delle scene più emozionanti e copiate del panorama cinematografico e teatrale internazionale degli ultimi trent’anni. Sui palchi italiani il volto del coraggioso Sam è di Mirko Ranù. A interpretare Molly con la sua freschezza e dolcezza, la giovane e promettente Giulia Sol e nei panni della carismatica Oda Mae, Gloria Enchill cantante dall’anima soul. Nei panni dell’avido e spietato Carl, l’attore Thomas Santu.
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FEDERICO BELLONE nota di regia Penso che quasi tutti nel mondo del teatro abbiano desiderato almeno una volta portare in scena il film Ghost. La ragione è l’incredibile inventiva della storia e la sua natura spontaneamente un po’ teatrale… avere sul palcoscenico un primo attore che, per esigenze di copione, non possa essere visto dagli altri, ritengo comporti “un certo non so che” di pirandelliano. Inoltre, nonostante si tratti di un musical ad alto tasso di spettacolarità - grazie anche agli innumerevoli effetti speciali, che nel nostro allestimento si avvalgono della collaborazione di Paolo Carta - lo spettacolo in fondo racconta un momento di vita di quattro personaggi coadiuvati da altri attori e un ensemble. Il punto quindi, ancora una volta, è che il soggetto sia estremamente
adatto al palcoscenico, e che una storia così intima e violenta sia certamente capace di trasmettere una grande emozione allo spettatore… La chiave di lettura infatti è suggerita, come spesso accade, dal problema che accomuna i personaggi principali: “non si può tornare indietro… le nostre scelte, azioni della vita, creano delle conseguenze spesso irreversibili. E da qui scaturisce il tutto! L’obiettivo? Far sì che con questo romantico thriller lo spettatore possa stringere la mano della persona che è venuta con lui o lei a teatro, o correre da colui o colei a cui tiene nel profondo, per non perdere l’occasione di dire ancora una volta, o per la prima volta, “ti amo”, e per davvero… … perché i treni della vita spesso passano una sola volta, e altrettanto spesso non si può tornare indietro.
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Teatro Verdi
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Spedizioni cittadine, nazionali e internazionali
Speedy Point: Via A. Giacomini, 9 - 50132 - Firenze Sede legale: Via delle Tre Ville, 103/105 - 50013 - Campi Bisenzio www.speedyworld.it - 055 410 410 - 055 4636 - INFO@SPEEDYWORLD.IT
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
LUNEDÌ 11 NOVEMBRE
LUNEDÌ 9 MARZO
PAOLO RUFFINI
UP&DOWN
PINTUS TEATRO PUCCINI MERCOLEDÌ 22 GENNAIO
ALESSANDRO ALBERTIN VENERDÌ 15 NOVEMBRE
ROMA CITY BALLET COMPANY / VIRNA TOPPI
CENERENTOLA SABATO 16 E DOMENICA 17 NOVEMBRE
ARTURO BRACHETTI
SOLO - THE LEGEND OF QUICK-CHANGE
PERLASCA IL CORAGGIO DI DIRE NO
DESTINATI ALL’ESTINZIONE GIOVEDÌ 12 MARZO
MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI
FELICITÀ TOUR
MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW
SABATO 1 FEBBRAIO
GIOVEDÌ 19 MARZO
GIOVEDÌ 30 GENNAIO
ALESSANDRO SIANI
BALLETTO DEL SUD TEATRO TUSCANY HALL SABATO 23 NOVEBRE
IL LAGO DEI CIGNI
FEDERICO BUFFA
DOMENICA 2 FEBBRAIO
IL RIGORE CHE NON C’ÈRA
COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE
LA VEDOVA ALLEGRA
TODOMODO MUSIC ALL
SGT PEPPER IL CONCERTO CHE NON AVETE MAI VISTO DOMENICA 22 MARZO
EZRALOW DANCE
OPEN TEATRO PUCCINI MARTEDÌ 10 DICEMBRE
MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO
FONDAZIONE ORT
MAURIZIO COLOMBI
CURON/GRAUN
CAVEMAN l’uomo delle caverne
DA VENERDÌ 7 A DOMENICA 9 FEBBRAIO
BARLEY ARTS GIOVEDÌ 19 DICEMBRE
WE WILL ROCK YOU
CHRISTIAN DE SICA
CHRISTIAN RACCONTA CHRISTIAN DE SICA VENERDÌ 27 DICEMBRE
MARTEDÌ 24 MARZO
GIUSEPPE GIACOBAZZI
NOI MILLE VOLTE E UNA BUGIA DA VENERDÌ 17 A DOMENICA 19 APRILE
ENRICO BRIGNANO MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO
CIRCUS-THEATRE ELYSIUM
ALICE IN WONDERLAND
BALLET FROM RUSSIA
SCHIACCIANOCI
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SABATO 29 FEBBRAIO E DOMENICA 1 MARZO
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GREASE SABATO 7 MARZO
KODO
LEGACY
UN’ORA SOLA VI VORREI
TEATRO NICCOLINI MARTEDÌ 28 E MERCOLEDÌ 29 APRILE
FONDAZIONE ORT
TI RACCONTO DON GIOVANNI
BEV I R ESPONSA BI L M EN T E
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Teatro Verdi
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NON C’E’ PROBLEMA e FENIX ENTERTAINMENT presentano
UP & DOWN LUNEDÌ 11 NOVEMBRE
PAOLO RUFFINI con gli attori della compagnia MAYOR VON FRINZIUS
regia LAMBERTO GIANNINI pianoforte CLAUDIA CAMPOLONGO consulenza artistica CLAUDIA MAZZERANGHI
Questo spettacolo parla anche di te, solo che tu ancora non lo sai… Un happening comico, disobbediente e commovente, che ha come filo conduttore le relazioni, tra cui quella con le emozioni, con il tempo, con la diversità. Paolo Ruffini, attore cinematografico e teatrale, conduttore televisivo, regista e scrittore, è in scena con gli attori disabili della Compagnia Mayor Von Frinzius. La Compagnia teatrale livornese è diretta da Lamberto Giannini dal 1997 ed è composta da 97 attori, metà di essi
sono persone con disabilità, cinque di loro con Sindrome di Down, uno affetto da autismo e uno in carrozzina. Lo scheletro dello spettacolo è costruito sull’intenzione del protagonista di realizzare uno straordinario One Man Show, con imponenti scenografie ed effetti speciali. Parte però una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni in cui gli attori fanno irruzione dimostrando di essere molto più abili di lui. Attraverso il filtro dell’ironia si indaga il significato di abilità e disabilità, non riferito alla condizione genetica, quanto piuttosto alla felicità. Riflettendo cu come esistano tante persone che non sono abili all’ascolto, alla bellezza, ma che, a prescindere dal numero dei cromosomi, siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e normalmente diversi. UP&DOWN è uno spettacolo ferocemente comico, che non risparmia niente e nessuno, e che racconta anche un certo tipo di resilienza: la capacità di trasformare il limite in opportunità. Una rappresentazione dai connotati surreali e dagli sviluppi inaspettati con una forte
connotazione d’improvvisazione, che interrompe le liturgie teatrali e offre al pubblico una vera e propria esperienza in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano, e attori e spettatori si trovano per condividere un gesto rivoluzionario: un grande abbraccio. Il tour 2018 ha visto andare in scena 50 repliche in 42 teatri, con un totale di 38 sold out e oltre 45mila biglietti venduti. Il tour 2019 torna a grande richiesta con oltre 70 repliche previste. Nella scorsa stagione UP&DOWN è stato in scena al Teatro Verdi e l’intera ripresa dello spettacolo è andato in onda in prima serata su Italia1 il 25 dicembre 2018, registrando oltre un milione di telespettatori.
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Teatro Verdi
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ROMA CITY BALLET COMPANY
CENERENTOLA balletto in due atti
VENERDÌ 15 NOVEMBRE
VIRNA TOPPI
musica SERGEI PROKOVIEV coreografie LUCIANO CANNITO
CENERENTOLA è la fiaba delle fiabe, nonché un balletto che tutte le danzatrici, prima o poi, hanno il desiderio di portare in scena. E’ VIRNA TOPPI ad interpretare questa versione del balletto, prima ballerina della Scala di Milano ed ospite nei più grandi teatri del mondo, con un percorso artistico contrassegnato da una passione inesauribile per la danza. Accanto a lei i primi ballerini, i solisti ed il corpo di ballo della Roma City Ballet Company, una delle più recenti formazioni italiane diretta dal coreografo Luciano Cannito. Ad oggi la Roma City Ballet Company è considerata una delle compagini di eccellenza e di maggior livello tecnico del panorama nazionale, composta esclusivamente da artisti selezionati con audizioni internazionali. Il balletto sulla partitura del
compositore russo Sergei Prokofiev, è stato creato per il Teatro dell’Opera di Roma e successivamente riallestito con successo al Teatro San Carlo di Napoli ed al Teatro Massimo di Palermo. Per questa nuova edizione, i costumi sono stati creati da Giusi Giustino e le scene da Michele Della Cioppa, entrambi artisti i cui lavori sono rappresentati nei maggiori teatri del mondo. “I grandi titoli del balletto classico affascinano e stimolano l’immaginazione, riportandoci a mondi fatti di magia, sogno, fantasia. CENERENTOLA, attraverso le immagini e la grande danza aggiunge al fantastico del racconto il fantastico del desiderato da tutti: realizzare i propri sogni nei momenti più bui della vita. E soprattutto realizzarli quando meno ci si aspetti. Sto parlando del massimo del desiderabile, di favole come quella di CENERENTOLA, la madre di tutte le favole. La favola raccontata in CENERENTOLA è quella vissuta da una ragazzina povera ed angustiata
da due antipaticissime sorellastre e da un’insopportabile matrigna, che sogna il suo principe azzurro e che per la sua bontà, dedizione e umiltà, alla fine questo principe riesce ad incontrarlo davvero. Fino a sposarlo, aiutata naturalmente da tutti gli eventi positivi e da tutte le fatine buone del mondo, che ripagano sempre chi soffre e fa del bene. Il pizzico di follia, comicità e divertimento dei molti personaggi, oltre alla grande tecnica dei solisti e le grandi scene di massa del salone da ballo del secondo atto, rendono questa versione di Cenerentola una delle più amate dal grande pubblico.” Luciano Cannito
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Teatro Verdi
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AB ARTEBRACHETTI Produzioni e Spettacoli
SOLO
The Legend of quick-change
SABATO 16 E DOMENICA 17 NOVEMBRE
ARTURO BRACHETTI
di ARTURO BRACHETTI
Dopo il trionfale debutto in Francia, Italia e Svizzera con oltre 300.000 biglietti venduti in 300 repliche, di cui moltissimi sold out, ritorna a grande richiesta sui palcoscenici europei Arturo Brachetti nel suo coinvolgente one man show SOLO, THE LEGEND OF QUICK-CHANGE. Un vero e proprio assolo del grande artista, dopo il trionfo dei suoi precedenti one man show L’uomo dai mille voli e Ciak!, applauditi da 2.000.000 di spettatori in tutto il mondo. Un ritorno alle origini per Brachetti che, in questo spettacolo, apre le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie; una casa senza luogo e senza tempo, in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per salire. Dentro ciascuno di noi esiste una casa come questa, dove ognuna delle stanze racconta un
aspetto diverso del nostro essere e gli oggetti della vita quotidiana prendono vita, conducendoci in mondi straordinari dove il solo limite è la fantasia. È una casa segreta, senza presente, passato e futuro, in cui conserviamo i sogni e i desideri…Brachetti schiude la porta di ogni camera, per scoprire la storia che ne è contenuta e che prende vita sul palcoscenico. Reale e surreale, verità e finzione, magia e realtà: tutto è possibile insieme ad Arturo Brachetti, che mette in scena un varietà surrealista e funambolico, in cui immergersi lasciando a casa la razionalità. Nello spettacolo protagonista è il trasformismo con oltre 60 personaggi, molti ideati appositamente per questo show. Ma in SOLO Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping,
permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori nello show. Dai personaggi dei telefilm celebri a Magritte e alle grandi icone della musica pop, passando per le favole e la lotta con i raggi laser in stile Matrix, Brachetti tiene il ritmo sul palco con un vero spettacolo pensato per tutti, a partire dalle famiglie. Famoso e acclamato in tutto il mondo, ARTURO BRACHETTI è il grande Maestro internazionale del quick-change, quel trasformismo che lui stesso ha riportato in auge, reinventandolo in chiave contemporanea. Trai i numerosi riconoscimenti ricevuti nella sua carriera figurano il premio Molière (FR) e il Laurence Olivier Award (UK). Nel 2014 viene insignito del titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Teatro Verdi
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IMARTS presenta
IL RIGORE CHE NON C’ERA SABATO 23 NOVEMBRE
FEDERICO BUFFA
con MARCO CARONNA JVONNE GIÒ ALESSANDRO NIDI regia di Marco Caronna
IL RIGORE CHE NON C’ERA, l’ultimo lavoro del giornalista e telecronista sportivo Federico Buffa, è una riflessione sul destino. A un certo punto di una qualsiasi partita, un qualunque arbitro decide di fischiare un rigore, giusto o sbagliato, vero o falso. In quel momento, quello in cui la sorte ci mette davanti a un bivio, con una porta rossa o una porta nera da aprire per proseguire il cammino, cambia la vita di tutti. Ed è così che comincia il suo viaggio, interrogandosi sul destino che avrebbe potuto essere diverso, tra esistenze e sliding doors. Il “Rigore” si snoda con una caratteristica nuova per lo storyteller: non si tratta solo di storie a sfondo sportivo. Racconta,
con leggerezza, di persone che hanno scelto, prima che l’arbitro fischiasse: di Garrincha e il Loco Housemann che svendono la loro vita scintillante a una bottiglia, di Mandela che decide di resistere 27 anni in carcere, di Billie Holiday che canta Strange fruits negli stati del sud, di Lebron James o di Colin Kaepernick che cantano della stessa cosa sui rispettivi campi da gioco. Buffa arriva in un luogo imprecisato nel tempo e nello spazio, una sorta di Purgatorio nel quale incontra un pianista – Alessandro Nidi, e un sedicente speaker - Marco Caronna, di una fantomatica radio notturna. I due masticano musica, lo speaker provoca, lancia domande, svicola continuamente per non rivelare a Buffa che è finito in un posto da cui non si può più uscire. I due personaggi sembrano fatti apposta per mischiare le carte, per portare la riflessione verso la casualità della vita: cosa sarebbe successo se Picasso avesse finito il blu, se Von Braun fosse rimasto in Germania e sulla luna forse non ci sarebbe ancora andato nessuno, se
Ringo Starr non avesse incontrato gli altri tre Beatles, se JFK non avesse usato la decappottabile quel pomeriggio a Dallas… Insieme a loro sul palco, Jvonne Giò, che canta e sembra guidare le danze, un passo avanti agli altri. È lei a far balenare l’idea che il destino forse non ci lascia una scelta, che le porte da aprire non sono sempre due. FEDERICO BUFFA, oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, ha condotto alcune trasmissioni antologiche a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato - secondo Aldo Grasso - di “essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni” in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.
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Teatro Verdi
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SOLDOUT presenta
CAVEMAN L’UOMO DELLE CAVERNE MARTEDÌ 10 DICEMBRE 18A REPLICA
MAURIZIO COLOMBI
regia TEO TEOCOLI musica dal vivo con la band musicale CAVE BAND testo Rob Becker adattamento testo Maurizio Colombi – John Peter Sloan disegno luci Raffaele Perin
Sei al 7° anno di matrimonio? Ti stai per sposare? Vi state lasciando? State per andare a vivere insieme… Ti conviene vedere Caveman!
Diciottesima replica per CAVEMAN l’uomo delle caverne, per la sesta stagione sul consueto palcoscenico del Teatro Puccini, da dove è partita la prima data nel novembre del 2014. Merito dell’esilarante testo sui fatti e misfatti della vita di coppia, su di un argomento che non passa mai di moda: l’eterno incontro/ scontro tra uomo e donna, con le
loro manie ed i differenti modi di pensare e di agire. E certamente merito di Maurizio Colombi, che si scopre un attore comico capace di affrontare con eleganza due ore di spettacolo ad un ritmo incalzante, sorprendendo ogni genere di pubblico. Il monologo più longevo nella storia di Broadway è stato scritto da Rob Becker nel 1995 ed è frutto di tre anni di studi di antropologia, preistoria, psicologia, sociologia e mitologia. Esportato in 30 paesi nel mondo è già stato visto da oltre 10 milioni di spettatori. La versione italiana diretta da Teo Teocoli, istrione per eccellenza alla sua prima regia teatrale, e interpretata da un sorprendente Maurizio Colombi, si afferma come una delle migliori interpretazioni, dalla quale hanno preso ispirazione numerose versioni estere. Questo sguardo preistorico alla battaglia dei sessi è uno studio umoristico che affronta le dinamiche di coppia e le incomprensioni tra uomo e donna con forte impronta ironica. È prima di tutto la capacità di ‘identificarsi’ nelle storie che scatena le risate della gente.
MAURIZIO COLOMBI Attore, cantante lirico, autore e regista, anticipatore in Italia dei family show e conosciuto come regista di numerosi successi fra i quali We Will Rock You, il musical che mette in scena i maggiori successi dei Queen, Rapunzel e La Regina di Ghiaccio, due musical interpretati entrambi da Lorella Cuccarini, in cartellone anche al Teatro Verdi nelle scorse stagioni e Peter Pan Il Musical record d’incassi al Teatro Verdi nelle stagioni 06/07, 07/08, 11/12 e 18/19.
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Teatro Verdi
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ENPI ENTERTAINMENT presenta
CHRISTIAN RACCONTA CHRISTIAN DE SICA GIOVEDÌ 19 DICEMBRE
CHRISTIAN DE SICA
con la partecipazione di PINO STRABIOLI
di Christian De Sica, Raffaello Fusaro, Niccolò Petitto pianoforte RICCARDO BISEO
CHRISTIAN DE SICA è riconosciuto tra i più famosi e popolari personaggi del mondo dello spettacolo italiani, grazie alla sua carriera professionale ed al suo evidente talento multiforme. Il grande showman torna al suo grande amore, il teatro con CHRISTIAN RACCONTA CHRISTIAN DE SICA, dopo lo straordinario successo raccolto nelle prime tappe del 2019. L’attore e regista si racconta al pubblico con parole e canzoni, narrando gli incontri della sua vita e gli aneddoti della sua carriera. Un dialogo spumeggiante con Pino Strabioli, brillante attore e raffinato interprete, con lui sul palco nella
inedita veste di cerimoniere dello show, insieme ad un’incredibile band diretta dal Maestro Marco Tiso. Attraverso monologhi irresistibili e storie commoventi, De Sica ripercorre gli anni accanto al grande papà Vittorio, gli inizi della sua carriera e i racconti di quel cinema natalizio che ha accompagnato e tratteggiato l’ultimo trentennio della storia italiana. Lo spettacolo mostra un De Sica allo specchio, uomo e interprete, nei suoi ruoli più autentici: prima quello di figlio, poi marito, padre e artista eclettico. Il suo talento raro gli consente di passare con leggerezza dal racconto del curioso incontro con un’attempata Wanda Osiris, al ricordo del liceo con Carlo Verdone, alternando con la sua splendida voce interpretazioni di pezzi swing italiani e stranieri con le intramontabili note di Sinatra. Accompagnato al pianoforte dal Maestro Riccardo Biseo, Christian racconta De Sica emozionando, cantando, divertendo ed entusiasmando.
PINO STRABIOLI, autore, conduttore televisivo, si divide fra piccolo schermo e teatro, lavorando fra gli altri con Paolo Poli, Franca Valeri, Gabriella Ferri, Piera Degli Esposti, Paolo Villaggio, Marina Confalone, Roberto Herlitzka, Sandra Milo, Anna Mazzamauro, Mario Monicelli, Pupi Avati, Citto Maselli, Patrick Rossi Gastaldi, Ugo Gregoretti, Italo Dall’Orto, Marco Parodi, Maurizio Panici. Tra i programmi TV di cui è autore e conduttore ricordiamo E lasciatemi divertire, otto puntate condotte con Paolo Poli (Rai 3).
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Teatro Verdi
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BALLET FROM RUSSIA
SCHIACCIANOCI balletto in due atti
VENERDÌ 27 DICEMBRE
coreografia MARIUS PETIPA musica PËTR IL’I AJKOVSKIJ
La Compagnia BALLET FROM RUSSIA fondata nel 1980 dal coreografo e solista del Teatro Bol’šoj Stanislav Konstantinovich Vlasov. È attualmente diretta dall’étoile Ekaterina Shalyapina. Esperta prima ballerina, più volte interprete dei ruoli principali nei più celebri balletti classici e vincitrice di numerosi riconoscimenti internazionali, ha ampliato il repertorio artistico della Compagnia arricchendola con un cast di professionisti di talento. Nella casa del ricco signor Stahlbaum si attende l’arrivo degli ospiti per iniziare i festeggiamenti della vigilia di Natale. Tra gli invitati c’è il signor Drosselmeyer, vecchio amico di famiglia che
arriva portando doni per i bambini e stupendoli con giochi di prestigio e con pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. A Clara regala uno Schiaccianoci con le sembianze di un soldatino, che però viene maldestramente distrutto dal fratello. Drosselmeyer lo aggiusta e Clara torna ad essere felice. Clara, stanca per le danze della serata, si addormenta e inizia a sognare. Tutto inizia a crescere intorno a lei: la sala, l’albero di Natale, i giocattoli e soprattutto una miriade di topi che cercano di rubarle lo Schiaccianoci. Lo Schiaccianoci si anima e si getta nella mischia e alla fine, rimangono soltanto lui e il Re Topo. Clara, per salvare il suo Schiaccianoci, prende la sua ciabatta e la lancia addosso al Re Topo, distraendolo; lo Schiaccianoci, cosi riesce finalmente a colpirlo a morte. Ed ecco che lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe e invita Clara a seguirlo fino al Castello dei Dolci. I due partono, attraversando una foresta innevata attorniati dai fiocchi di neve. Il viaggio fantastico
di Clara e dello Schiaccianoci prosegue fino a raggiungere il Regno dei dolci, dove al Palazzo li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo Schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia col Re Topo. Tutto il Palazzo si esibisce in una serie di danze che compongono il Divertissement più famoso e conosciuto delle musiche di ajkovskij e che rendono famoso il balletto, culminando nel conosciutissimo Valzer dei fiori. Dopo, il Principe e la Fata Confetto si esibiscono in un Pas de deux. Il balletto si conclude con un ultimo Valzer, e il sogno finisce: una volta risvegliata, mentre si fa giorno, Clara ripensa al proprio magico sogno abbracciando il suo Schiaccianoci.
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TEATRO DE GLI INCAMMINATI presenta
PERLASCA IL CORAGGIO DI DIRE NO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO
di e con ALESSANDRO ALBERTINI cura di Michela Ottolini disegno luci Emanuele Lepore
Giorgio Perlasca, un uomo semplice e normale, nella Budapest del 1944 si mette al servizio dell’Ambasciata di Spagna. Affronta la morte ogni giorno, si trova faccia a faccia con Adolf Eichmann, si spaccia per Console spagnolo, solo e unicamente perché sceglie di salvare la vita a molte persone. Alla fine saranno più di 5.200. E non solo ebrei. Vive nell’ombra per più di 40 anni, non sentendo mai l’esigenza di raccontare la sua storia a nessuno. Nel 1988 viene rintracciato da una coppia di ebrei ungheresi che gli devono la vita... Quando i giornalisti gli chiesero le motivazioni delle sue azioni, lui rispose: Lei cosa avrebbe fatto al mio posto?
Il testo è scritto e interpretato da Alessandro Albertin, diplomato nel 1999 alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Nel monologo appassionato dialoga con alcuni personaggi che hanno affiancato Perlasca nella sua straordinaria avventura a Budapest dell’inverno 1944-45.
storia che è necessario conoscere. In quanto italiani. In quanto uomini.”
“Davanti a qualcosa di terribile si può reagire in due modi: commentare la cosa, oppure occuparsi della cosa. La prima soluzione è quella più comoda e ci conduce inesorabilmente al tasto mi piace di Facebook. La seconda soluzione è quella più scomoda, richiede coraggio ed eroismo. E umiltà. A commentare siamo capaci tutti. Per occuparsi di un problema e risolverlo, serve la volontà di farlo. Questa è la grande lezione che ci ha lasciato Giorgio Perlasca. E da qui siamo partiti per raccontare al meglio questa storia meravigliosa. Lo facciamo con uno spettacolo semplice, senza fronzoli. Affidandoci alla straordinarietà degli eventi e ad un’interpretazione che mescola tecnica ed emotività, accompagnandoci per mano alla scoperta di un capitolo della nostra
“Schindler’s List è un capolavoro. Ma non mi ha emozionato e commosso come questo spettacolo” Gabriele Lavia “Sono ancora colpito ed emozionato dal testo e dalla tua interpretazione” Luca Zingaretti
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Teatro Verdi
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BEST LIVE presenta
FELICITÀ TOUR
GIOVEDÌ 30 GENNAIO
ALESSANDRO SIANI
scritto diretto ed interpretato da Alessandro Siani musiche composte e dirette dal vivo Maestro Umberto Scipione
Da anni diviso tra teatro, cinema e televisione, l’attore, comico, cabarettista, sceneggiatore, regista, scrittore e produttore cinematografico italiano, Alessandro Siani ha iniziato la sua carriera all’interno del laboratorio Tunnel Cabaret, storico locale sito a Napoli nei pressi del monastero di Santa Chiara. Si esibisce dal 2003 nei teatri napoletani e sui palcoscenici d’Italia con i suoi spettacoli come Fiesta, Tienimi presente, Più di prima…Benvenuti al teatro ma anche con le apparizioni sul grande schermo con Ti lascio perché ti amo, Natale a New York e Benvenuti al Sud.
Nel 2012 prosegue il suo tour chiamato Sono in zona show, con un riscontro di pubblico notevole nelle maggiori città italiane cosi come al Teatro Verdi. L’adattamento teatrale del suo film d’esordio Il principe abusivo, accolto con grande affetto dal pubblico, ha segnato il debutto da regista. Dirige e interpreta il film Mister Felicità, che vede nel cast oltre a Siani anche Diego Abatantuono, Carla Signoris, Elena Cucci e Cristiana Dell’Anna.
“La scelta di ritornare sulle tavole del palcoscenico è stata spinta soprattutto dalla voglia di potermi confrontare con il pubblico, perché lo spettatore è l’unico vero metronomo nella vita di un’artista. Sentire un applauso, una pausa, guardarsi negli occhi, resta ancora l’unico deterrente contro l’incomunicabilità, oggi più che mai accentuata dalle realtà virtuale. In questo viaggio
artistico non sarò da solo, ma ad accompagnarmi ci sarà il maestro e compositore Umberto Scipione che dal vivo suonerà e segna le tappe cinematografiche della mia carriera: da Benvenuti al Sud passando per il Principe Abusivo e Si Accettano Miracoli per concludersi con Mister Felicità. I monologhi saranno l’occasione per poter raccontare non solo il dietro le quinte di queste pellicole ma anche l’opportunità per poter parlare delle differenze tra nord e sud, tra ricchi e poveri e…sviscerare quelle che si propongono come le nuove tendenze religiose. Ma soprattutto evidenziare i tic e le manie di una società divisa tra ottimisti e pessimisti, tra disperati di professione e sognatori disoccupati. Tutto questo per un unico obiettivo, divertirsi insieme. Anche perché come dico nel film Mister Felicità ‘’quando si è da soli la felicità dura poco, ma se condivisa dura nu’ poco e’ cchiu’’.
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BALLETTO DEL SUD
IL LAGO DEI CIGNI balletto in due atti
SABATO 1 FEBBRAIO
musica PËTR IL’I AJKOVSKIJ coreografia FREDY FRANZUTTI
IL LAGO DEI CIGNI ha sempre riscosso enorme successo popolare e risulta essere il più affascinante tra i capolavori di aikovskij, non solo per i significati reconditi ma anche per la calda atmosfera romantica e per la poesia del tema d’amore. Esercita un fascino durevole perché incarna la romantica aspirazione verso un ideale irraggiungibile. La leggenda della donna-cigno, emblematica e seducente, ci riporta al complesso di miti e leggende riguardanti le metamorfosi di un essere umano in animale. Nascosta dietro il classico atteggiamento del cigno si cela il personaggio di una donna eroina e vittima per eccellenza, Odette, appunto, cigno bianco.
Diversa è Odile, cigno nero, che rappresenta la seduzione, la “belle dame sans merci”, la sinuosa che inganna con l’aspetto. Il cigno bianco è la donna angelicata, l’ideale che lo accompagna tutta la vita. Il cigno nero è la “femme” tout court che lo riscatta dalle insicurezze. Siegfried, diversamente da altri prìncipi del balletto, rappresenta l’uomo terrorizzato dalla paura di crescere. Spaesato, dai sentimenti eterni, si trova di fronte al non facile dilemma dell’universo femminile. Da qui l’intuizione di Fredy Franzutti, uno dei coreografi più apprezzati nel panorama nazionale, di ambientare il suo Lago dei Cigni nella Baviera “fin de siècle” del Re Ludovico II, che proprio negli anni della composizione fu dichiarato pazzo e deposto. Citazione diretta nella bella scenografia dipinta che rappresenta il favoloso castello di Neuschwanstein - dimora privata di Ludwig, che non a caso significa: Il Castello della Nuova Pietra del Cigno. La regina madre diviene una
energica “arricchita”, Rothbart è qui un fantasma oscuro che, come un diavolo delle tentazioni, chiede al giovane principe la sua anima (il tramutarsi in cigno) in cambio di una vita senza responsabilità e per sempre giovane. Il balletto nella versione di Franzutti ha il merito di rendere più esplicite alcune prospettive già presenti nella concezione musicale di aikovskij nelle quali anche l’uomo di oggi, può ritrovare suggerimenti o spunti per una riflessione attuale che risolva la sua eterna crisi d’identità. Dal libro Mi è caduta la danza nel piatto di Vittoria Ottolenghi: «C’è qualcuno che ancora osa - dopo i prodigi conclamati di Mats Ek e di Mattew Bourne reinventare, a suo modo, uno dei capolavori, per così dire, intoccabili: Il lago dei Cigni. E lo fa con ballerini di sorprendente qualità, con esito trionfale. Parliamo di Fredy Franzutti e del Balletto del Sud»
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Teatro Verdi
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COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE presenta
LA VEDOVA ALLEGRA
DOMENICA 2 FEBBRAIO 1°ma Esecuzione: Vienna, 28 dicembre 1905 musica FRANZ LÉHAR librettista VICTOR LEÒN - LEO STEIN
L’immancabile appuntamento con l’operetta ci porta in una dimensione sognante per avvicinarci ad un genere la cui classicità e comicità sono ormai uniche ed indiscusse. Oggi la COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE ci propone una ricca scenografia e lussuosi costumi, un meraviglioso balletto, cantanti lirici e caratteristi affermati sulla scena nazionale ed internazionale. avvalendosi di una ricca scenografia e lussuosi costumi. Tutto ciò per regalare uno spettacolo che porta l’ascoltatore in una dimensione sognante che lo avvicinerà sempre più a questo genere la cui classicità e comicità sono uniche ed indiscusse. La trama della celebre operetta
musicata in maniera magistrale da Franz Lehar, con le sue tematiche legate a denaro, potere, amore e gelosia, continua ad affascinare il pubblico grazie all’armonia e leggerezza fatta di divertenti scambi di promesse, coppie, sospetti, e rivelazioni. LA VEDOVA ALLEGRA è ambientata nei locali dell’ambasciata del Pontevedro a Parigi dove il Barone Zeta riceve un ordine tassativo dal proprio governo: la signora Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, deve a tutti i costi risposarsi con un compatriota. Infatti se dovesse passare a seconde nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100 milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la rovina economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Niugus (cancelliere un po’ pasticcione), tenta di convincere il Conte Danilo Danilowich, segretario all’Ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova. Danilo però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è già stato del “tenero” prima che lei sposasse il banchiere Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non
vuole assolutamente ammettere di essere ancora innamorato di Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per ingelosirlo. Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni di Danilo e sia per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli invitati che intende sposare un francese: il sig. Camillo De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa. Tutto sembra perduto, ma Niegus, più per caso che per merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare ad Anna e Danilo il loro amore reciproco.
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FONDAZIONE ORT
CURON/ GROUN LUNEDÌ 5 FEBBRAIO
regia Filippo Andreatta musiche di ARVO PÄRT coproduzione OHT | Office for a Human Theatre progetto vincitore OPER.A 20.21
Uno spettacolo raro, davvero unico. Una storia senza attori e senza parola, in cui i protagonisti sono la musica meravigliosa, del compositore estone Arvo Pärt eseguita in questo allestimento dall’ORT- Orchestra della Toscana - e un incredibile campanile, che domina la narrazione (non sveliamo di più per non rovinare il tuffo al cuore…). Il tutto crea un crescendo di pathos e di emozione che raramente si provano a teatro. Quello che segue è un estratto di una recensione scritta d’impeto da Franco Cordelli sul Corriere della
Sera all’indomani della Prima romana (25 novembre 2018 – Romaeuropa Festival). Dall’evidente emozione del giornalista si può forse arguire l’impatto che lo spettacolo ha sul pubblico: È raro accada che, seduti a teatro, si pensi: vorrei non finisse mai. Mi è successo all’Auditorium di Roma assistendo a Curon/Graun di Filippo Andreatta. […] Ma debbo mettere in ordine le idee, debbo leggere, troppe cose non le sapevo affatto. Comincio dal regista, Filippo Andreatta […]. La sua idea ricorrente era di rendere concreto l’astratto […] In Curon/ Graun l’ambizione è più radicale, è di realizzare uno spettacolo senza attori […]. Qual è la storia che vi si racconta e che apprendiamo dalle scritte, dalle foto e dal video che vengono proiettati mentre ascoltiamo la musica per la quale eravamo venuti […]? Comincia negli anni Venti. Vi è la necessità di costruire centrali idroelettriche. Infiniti sono i rimandi tra le diverse burocrazie e la Montecatini. Con conseguente rivolta dei piccoli abitati di Curon, Resia e San Valentino in Val Venosta, proprio ai confini con l’Austria: solo nel 1950 si approda alla
costruzione di una diga che unificò il lago di Resia e il lago di Mezzo sommergendo più di 500 ettari di terreno coltivato, con le sue case. Il livello delle acque si innalzò di 24, 20 e 15 metri, a nulla valse l’appello a Pio XII. Le immagini del campanile di Curon che poco a poco scompare dalla vista sono strazianti, sia quelle ricostruite sia quelle reali: parlo di immagini reali perché non tutto il campanile fu ricoperto dall’acqua […]: la punta del campanile vi appare d’estate e d’inverno, quando a causa del ghiaccio vi si può arrivare fin sotto: mentre intorno svettano le montagne innevate. […] Intanto quell’esile suono di campana […] sembrerebbe timidamente affacciarsi a far sentire ancora la sua voce, o meglio la voce della campana che non suona più. […] Ma altro non è che la musica di Arvo Pârt, quelle rarefatte note […], le note di Cantus in memoria Benjamin Britten e Fratres. […] Dice Andreatta: “[…] solo la sua musica poteva inscenare la storia di un campanile castrato della sua campana e rendere umano uno spettacolo il cui protagonista è un campanile, un oggetto senza movimento, che resta sempre lì, radicato nel mondo, fermo e in silenzio”.
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Teatro Verdi
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BARLEY ARTS presenta
WE WILL ROCK YOU
The musical by Queen and Ben Elton DA VENERDÌ 7 A DOMENICA 9 FEBBRAIO
regia MICHAELA BERLINI con LUCA MARCONI Galileo MARTHA ROSSI Scaramouche VALENTINA FERRARI Killer Queen PAOLO BARILLARI Khashoggi CLAUDIO ZANELLI Britt LOREDANA FADDA Oz MASSIMILIANO COLONNA Pop
La prima stagione teatrale di WE WILL ROCK YOU, lo spettacolo con le canzoni dei Queen, si è conclusa nell’aprile 2019 passando anche dal Verdi con grande successo di pubblico e critica. Ha registrato circa 65.000 spettatori paganti nelle 56 repliche che hanno toccato da nord a sud le principali città italiane. Le vicende di Galileo e Scaramouche hanno appassionato a ritmo di Rock platee animate da giovani e meno giovani che hanno condiviso con i protagonisti, tra emozioni e risate. Il racconto di una Speranza, del potere salvifico del Rock and Roll, della condivisione e del diritto di poter esprimere sé stessi. Il team creativo, ispirato da nuova vena artistica è lo stesso della passata stagione. I costumi sono affidati alle abili mani di Nunzia Aceto e il trucco alla creatività di Maurizio Roveroni. Il cast composto da talentuosi cantanti/attori, ha due nuovi protagonisti. Galileo avrà il volto e la voce di Luca Marconi, performer a tutto tondo, cantante, songwriter, musicista e attore, dal 2011 al 2017 nel cast del musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante. Scaramouche sarà Martha Rossi
che nel 2009 in occasione della prima edizione italiana di We Will Rock You, venne scelta e voluta, per questo ruolo da Brian May in persona. Brian May non è stato l’unico a notare le strepitose doti canore di Martha: anche Edoardo Bennato la volle per interpretare il ruolo di Wendy in Peter Pan il Musical, ruolo che ha mantenuto per ben 10 anni, riscuotendo grandissimo successo ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Persefone 2019 come “Miglior Attrice di Musical”. Le musiche e le canzoni sono quelle originali, cantate in lingua inglese e eseguite rigorosamente dal vivo da un’eccezionale band formatasi per l’occasione. L’attenta rivisitazione e implementazione del testo originale hanno conferito allo show motivi di gradimento e interesse da parte di un pubblico estremamente transgenerazionale, valorizzando i contenuti e evidenziando l’attualità di temi quali il bullismo, l’istruzione, il riscaldamento globale, l’omologazione culturale e oppressiva presenza quotidiana della rete nella vita di tutti.
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Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
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CIRCUS-THEATRE ELYSIUM presenta
ALICE IN WONDERLAND
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO
ALICE IN WONDERLAND è uno spettacolo teatrale unico al mondo, basato sulla leggendaria storia di Lewis Carrol. Il cast di Circus-Theatre ELYSIUM, composto da trenta tra atleti e ballerini professionisti, racconterà attraverso la più innovativa delle arti circensi la fiaba di Alice nel mondo delle meraviglie. Uno show sofisticato, capace di raccontare l’onirico intrecciando molte discipline: la ginnastica acrobatica, la recitazione, la danza. Alice, il Cappellaio Matto, il Bian Coniglio, lo Stregatto e la Regina di Cuori, appariranno davanti al pubblico nella loro interpretazione circense, sullo sfondo di impressionanti scene 3D. La storia di Alice si arricchisce nella linea dell’amore - la ragazza si innamora del Principe Azzurro ed
entrambi gli eroi devono superare ostacoli inimmaginabili. CIRCUS-THEATRE ELYSIUM è la nuova arte circense, luminosa ed elegante, dove l’abilità e la prodezza umana si misurano con le più sofisticate soluzioni scenotecniche. Fondato nel 2012, il CIRCUSTHEATRE ELYSIUM è un circo collettivo che accoglie i più esperti acrobati, ballerini e clown. Ha iniziato con pochi numeri inseriti nello spettacolo Fairytale Show. Dopo il sold-out in Francia, lo spettacolo si è trasformato in ALICE IN WONDERLAND. È stato cosi applaudito in Ucraina e in Russia, in Bielorussia e in Francia fino in Cina. Il progetto è nato da Oleg Apelfed, autore del concept, che
ha chiamato a sé un cast di formidabili professionisti dando vita ad un circo moderno mostrandone tutte le sfaccettature della rappresentazione in teatro. Inoltre, questo progetto è stato portato avanti anche da Maria Remneva, direttrice del Circo Nazionale Ucraino, con più di vent’anni di esperienza nelle arti circensi. La Remneva ha vinto molti premi tra cui tre medaglie d’oro per la competizione internazionale degli artisti circensi a Parigi e il premio Elephant di Mosca.
W W W. P R O S C I U T T O T O S C A N O . C O M
INTERVENTO REALIZZATO CON IL COFINANZIAMENTO FEASR DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 DELLA REGIONE TOSCANA - SOTTOMISURA 3.2
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
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COMPAGNIA DELLA RANCIA presenta
GREASE SABATO 29 FEBBRAIO E DOMENICA 1 MARZO
regia SAVERIO MARCONI
di JIM JACOBS e WARREN CASEY canzoni aggiunte B. GIBB, J. FARRAR, L. ST. LUIS, S. SIMON, T. KITT&B. YORKEY traduzione Michele Renzullo Adattamento Saverio Marconi liriche italiane Franco Travaglio e Michele Renzullo
Il musical GREASE in più di 20 anni sui palcoscenici di ogni Regione, è un fenomeno che si conferma ogni sera, con più di 1.800 repliche per oltre 1.870.000 spettatori a teatro. Una festa travolgente che dal 1997 accende le platee italiane, e ha dato il via alla musicalmania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult intergenerazionale che non è mai stato così attuale ed è amatissimo anche dalle nuove generazioni. In oltre 20 anni di successi strabilianti in Italia, GREASE IL MUSICAL si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi è una magia coloratissima e luminosa che si ripete ogni sera, una festa da condividere con amici e famiglie, senza riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a
ballare: un inno all’amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti dell’adolescenza, oltre che a un’epoca - gli anni ‘50 – che oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro. Si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni, ognuna innamorata di GREASE per un motivo differente: la nostalgia del mondo perfetto degli anni Cinquanta, i ricordi legati al film campione di incassi del 1978 con John Travolta e Olivia Newton-John (del quale è stato recentemente annunciato un prequel dal titolo “Summer Loving”) e alle indimenticabili canzoni, l’immedesimazione in una storia d’amore senza tempo, tra ciuffi ribelli modellati con la brillantina, giubbotti di pelle e sbarazzine gonne a ruota.
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
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KOD one Earth Tour 2020 presenta
LEGACY SABATO 7 MARZO
KODO I tamburi giapponesi dell’isola di Sado
KOD one Earth Tour 2020 è un concerto di suoni ancestrali, dove i percussionisti si muovono come danzatori perché, come vuole la cultura giapponese, il corpo e il suono sono due cose intimamente connesse come la terra e il cielo. Il titolo LEGACY indica una via o un percorso. Cosi, mentre i fondamenti di KOD nel corso della performance vengono rivisitati insieme ai veterani e ai giovani, si matura la convinzione che il DNA unico di Kod venga custodito e trasmesso alle generazioni future, affinchè possa emergere una nuova e audace forza creativa. KOD è basato sul repertorio principale che la compagnia ha tenuto per quasi mezzo secolo, dai tempi dell’antecedente gruppo, Sadono Kuni Ondekoza (1971-1979) praticato in Giappone, nell’Isola di Sado, al fine di conservare e rinnovare l’antica tradizione musicale giapponese.
In giapponese la parola Kod ha due significati: il primo è battito del cuore, la sorgente primordiale di ogni ritmo. Il suono del grande taiko si dice infatti somigli al battito del cuore della madre cosi come può essere percepito dal bambino quando ancora si trova nel grembo materno. Il secondo significato è bambino del tamburo: allude alla volontà dei Kod di suonare con semplicità, con l’animo puro come quello di un bambino. Dal suo debutto nel 1981 al Festival di Berlino, KOD si è esibito nei cinque continenti in più di 3900 concerti, con il titolo di One Earth Tour, trascorrendo un terzo dell’anno in tournée all’estero, e il restante tempo girando il Giappone e sostando nella loro sede presso l’isola di Sado, lavorando a nuovi progetti.
“Quando creiamo lo spettacolo in Giappone sull’isola di Sado – spiega il rappresentante dei performer di Kod Yuchiro Funabashi – siamo in un luogo ricco di storia e cultura, circondati da una natura rigogliosa. In tournee condivideremo il suono del “taiko” con chi assisterà alle nostre esibizioni, cercando di ricrearne la stessa energia.”
BAMBINI FUTURO DA SEMPRE
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
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ENRICO PORRECA presenta
DESTINATI ALL’ESTINZIONE LUNEDÌ 9 MARZO
ANGELO PINTUS
Dopo le 4 repliche al Verdi della scorsa stagione torna lo spettacolo DESTINATI ALL’ESTINZIONE, scritto e interpretato da Angelo Pintus. Angelo Pintus ha confermato di appartenere alla ristrettissima cerchia di one man show che si sono esibiti in spazi straordinariamente importati: dal Teatro Antico di Taormina all’Arena di Verona passando per il Mediolanum Forum di Milano. ANGELO PINTUS però resta, e soprattutto vuole restare, un assiduo frequentatore dei palcoscenici dei teatri in Italia ma non solo. Nella stagione teatrale 2017/2018 Angelo Pintus in Italia si è esibito
solo al Teatro Manzoni di Milano per sei settimane per 42 repliche con il suo nuovo monologo: E se fosse stato il cavallo?!. All’estero le esibizioni si sono tenute il 6 ottobre a Tarragona (Spagna) il 7 ottobre a Offenbach (Germania) e il 18 maggio 2018 a Londra presso la Union Chapel. Nelle esibizioni all’estero Angelo Pintus propone le parti migliori del suo repertorio comico e l’inserimento di passaggi dedicati specificatamente alla città ospitante. La data estiva di Pintus@ Ostia Antica (8/09/2018), uno spettacolo speciale con musicisti e ballerini, è stata concepita per la ripresa televisiva effettuata da Italia 1.
C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook, c’è chi parcheggia la macchina nel posto riservati ai disabili “tanto sono 5 solo minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice ciaone e chi fa l’Apericena. Ma soprattutto c’è chi crede che la terra sia piatta e probabilmente si è anche convinto che la colpa sia di Silvio. Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno…quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo DESTINATI ALL’ESTINZIONE.
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
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IMARTS INTERNATIONAL MUSIC AND ARTS presenta
MASSIMO LOPEZ & TULLIO SOLENGHI SHOW GIOVEDÌ 12 MARZO
scritto e interpretato da MASSIMO LOPEZ e TULLIO SOLENGHI
con la Jazz Company diretta da M° Gabriele Comeglio
Massimo Lopez e Tullio Solenghi come due vecchi amici si ritrovano insieme in uno Show di cui sono interpreti ed autori. Uno spettacolo che dopo due stagioni trionfali in cui si sono superate le 200 repliche, si avvia alla terza, con sempre rinnovata passione. Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari camei, l’incontro tra papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio) in
un esilarante siparietto di vita domestica, o quello di Maurizio Costanzo con Giampiero Mughini; e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e quello di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di “Tale e Quale Show” del 2016, dalla quale è scaturito il desiderio di tornare sulle scene insieme. In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile marchio di fabbrica. “Questo nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco dopo 15 anni, giocando appunto con i nostri attrezzi del mestiere, sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie; il tutto condito da una bella colonna sonora, curata dal vivo dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio.
Capita così di imbattersi in un Amleto multietnico, in un Rossini eseguito coi denti o ancora negli echi di politici vecchi e nuovi o nell’affaccio di Paolo Conte in persona. Una nostra scommessa, lanciata nell’estate 2017, che ci ha ripagati: i teatri esauriti ci stanno esaltando, e l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio. Così, ogni sera, oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna, due minuti di commozione pura, anche se i suoi due ex compagni di giochi Tullio e Massimo la sua presenza in scena la avvertono per tutte le due ore di spettacolo.”
AUDIO / LUCI / VIDEO per lo spettacolo noleggio e assistenza organizzazione eE PRODUZIONE eventi
Amandla productions s.r.l. via del Marginone 3 Pieve S.Paolo - Capannori (LU) tel. 0583 464494
info@amandlaproductions.com
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Teatro Verdi
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TODOMODO MUSICA ALL presenta
SGT PEPPER Il concerto che non avete mai visto
GIOVEDÌ 19 MARZO da un’idea di
PIETRO CONTORNO
regia: EMANUELE GAMBA direzione Musicale STEFANO BRONDI
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band è l’ottavo album dei Beatles pubblicato nel 1967 e prodotto da George Martin, dalla leggendaria copertina. SGT PEPPER è il concerto che i Beatles non riuscirono mai a realizzare, e i fan di tutto il mondo non poterono mai applaudire. Con un’orchestra di 20 elementi, la riproposizione degli arrangiamenti originali, la meticolosa riproduzione dei suoni e della strumentazione dell’epoca, rende questo spettacolo un’inedita versione originale del geniale capolavoro del famoso gruppo musicale britannico “Chi di noi ha ascoltato SGT PEPPER in età giovanile, spesso già maniacalmente seguace della band
di Liverpool, non può non ricordare il devastante effetto sprigionato da quel disco. Nel 1974 ero un ragazzino che ascoltava già i Beatles da qualche tempo. Per me i quattro di Liverpool erano stati fino a quel momento She loves you, Help! e A ticket to ride. Quando misi sul piatto quel disco, per comprare il quale avevo raccolto per mesi gli spiccioli da genitori e parenti, non avevo idea di cosa mi stesse per capitare. Avevo già assimilato la “svolta” sonora di Revolver, ma era niente rispetto a quello che mi aspettava. Dopo i rumori d’orchestra iniziali e la tagliente partenza della chitarra di George, la voce rauca di Paul mi lancia dritto dritto verso il tema epico dei corni inglesi del brano. Ricordo tutto di quel momento, come un fermo-immagine emotivo, una sospensione del tempo. L’emozione fu inspiegabile. La pelle d’oca, il senso di stupore, le lacrime sulle guance. Piangevo e non sapevo perchè, mentre tutto mi appariva meravigliosamente
colorato. Ho ripensato spesso in età matura a quel momento. Erroneamente relegandolo ad una esperienza tutta personale, circoscritta al piccolo mondo di un ragazzino di provincia, innamorato di musica inglese, con un improbabile caschetto del tutto fuori moda. Poi un giorno ho letto Summer of love, il libro che George Martin ha dedicato proprio a Sgt Peppers. Quelle sensazioni, quei brividi che ingenuamente avevo sempre creduto essere stati solo miei, avevano esattamente pervaso almeno tre generazioni di fans di tutto il mondo. Ho sorriso e atteso a lungo il momento giusto per dare vita ad un sogno covato per anni. Ascoltare Sgt Peppers dal vivo. E il momento è arrivato”.
FIRENZE
Via Martiri del Lavoro, 24/26 50032 Borgo San Lorenzo (FI) Tel. 055 8495144
MILANO
Via T. Edison, 110 20019 Settimo Milanese (MI) Tel. 02 50043155
www.doripubblicita.com
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Teatro Verdi
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EZRALOW DANCE presenta
OPEN
DOMENICA 22 MARZO diretto e coreografato da
DANIEL EZRALOW
scritto da Daniel Ezralow e Arabella Holzbog.
OPEN è un favoloso patchwork di piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro entertainment. “Un antidoto alla complicazione della vita”, come dichiara lo stesso Ezralow. In OPEN, la danza contemporanea si fonderà con la musica classica in un esaltante connubio per trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità daranno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa, emozione scenica e puro entertainment. Brevi quadri, fulminanti vignette, che terranno il pubblico in uno stato di eccitante attesa
e meravigliata sorpresa e che faranno dello show una inarrestabile ed esaltante serie di climax tecnici ed emotivi. Il vocabolario espressivo di Ezralow sarà come sempre provocatorio e con l’intento di interrogarsi continuamente sul concetto di danza e umanità. Un cast di otto danzatori e danzatrici della sua compagnia americana con talenti e stili differenti (dalla danza classica alla danza moderna, dalla ginnastica alla street dance) hanno lavorato insieme allo staff creativo del coreografo statunitense, per creare uno spettacolo che sarà di certo tra i più grandi successi della prossima stagione teatrale. Daniel Ezralow è un coreografo molto eclettico, i suoi spettacoli riscuotono molto successo attirando un pubblico di età diverse, fattore che forse oggi nella danza viene sottovalutato. La sua è, infatti, una danza apprezzata anche da chi quest’arte non la conosce bene, perché fatta di una serie di elementi, tra cui leggerezza, ironia, ottimismo,
gioiosità, sorpresa, coinvolgimento diretto, capacità di riunire il comico e il tragico in uno stesso momento. La genialità risiede nell’uso del sistema visivo, in una coreografia ingegnosa e straordinaria tempistica. Daniel Ezralow vive a Los Angeles, ma ha un rapporto costante con il nostro paese da più di venticinque anni. Le partecipazioni al Festival di Sanremo e Amici hanno accresciuto la sua popolarità. “In Maremma ho un rudere circondato da ulivi. L’Italia, per me, è un grande laboratorio creativo che mi ha dato la possibilità di sperimentare come da nessun’altra parte e di essere sempre “Open”, aperto.
“Sogno ad occhi aperti” Sono passato a bere un cocktail dopo cena, alla ricerca di qualcosa di diverso che ritengo di aver ampiamente trovato. Già all’ingresso si ha la sensazione di entrare in un posto fatato, lussuoso quanto riservato, magnifico per spazi ed arredi. Passando da una sala con biblioteca si accede ai locali dove è possibile bere, compreso il giardino. Ci siamo sistemati su un divanetto rialzato con vista sul giardino all’italiana e la città: qui il Negroni Mezcal, servito impeccabilmente e bevuto al fresco tra le luci della notte, ha lasciato spazio alle parole ed agli affetti. Poi la memoria di una serata memorabile per fascino e relax. Nic3vis, Tripadvisor
HOTEL IL SALVIATINO Scoprite tutti i nostri servizi: Spa, piscina e il nostro ristorante.
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Teatro Verdi
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BLU PRODUZIONI presenta
NOI MILLE VOLTI E UNA BUGIA MARTEDÌ 24 MARZO
GIUSEPPE GIACOBAZZI
di e con ANDREA SASDELLI collaborazione ai testi CARLO NEGRI da un’idea di Fabrizio Iseppato regia CARLO NEGRI
Andrea Sasdelli alias Giuseppe Giacobazzi, ovvero l’uomo e la sua maschera. Un dialogo interiore ed esilarante di 25 anni di convivenza, a volte forzata, fatto di avventure ed aneddoti, situazioni ed equivoci, gioie e malinconie, sempre spettatori e protagonisti di un’epoca che viaggia a velocità sempre maggiore. Dove in un lampo si è passati dalla bottega sotto casa alle “app” per acquisti, dal ragù sulla stufa ai robot da cucina programmabili con lo smartphone; il tutto vissuto dall’uomo Andrea e raccontato dal comico Giacobazzi. Come in uno specchio, o meglio come in un ritratto (l’omaggio a Dorian Gray è più che voluto), dove questa volta ad invecchiare è
l’uomo e non il ritratto. Sono proprio questi i “NOI” che vediamo riflessi nei nostri mille volti (i rimandi letterari non mancano, dal già citato Wilde a Pirandello, da Orwell a Hornby), convivendo, spesso a fatica con la bugia del compiacerci e del voler piacere a chi ci sta di fronte. È uno spettacolo che con ironia e semplicità cerca di rispondere ad una domanda: Dove finisce la maschera e dove inizia l’uomo? che poi è il problema di tutti, perché tutti noi conviviamo quotidianamente con una maschera. Comico romagnolo doc, fin dal lontano 2006 Giacobazzi è tra i personaggi di punta di Zelig, trasmissione tv che lo vede protagonista in tutte le edizioni. Nel 2011 è tra gli attori del film Baciato dalla fortuna, al fianco di Vincenzo Salemme e Alessandro Gassman; a Natale dello stesso anno debutta nel cinepanettone Vacanze di Natale a Cortina insieme a Christian De Sica. L’esperienza sul grande schermo continua poi con All’ultima spiaggia (2012, regia di G. Ansanelli), Regalo a sorpresa
(2013, regia di Fabrizio Casini) ed un cameo nel film Natale al Sud con Massimo Boldi (2016, regia di Federico Marsicano.) A teatro i suoi spettacoli Apocalypse prima e Un po’ di me – genesi di un comico, dopo, registrano sempre il sold out, e per le successive stagioni teatrali ha proposto Io ci saro’ “ con più di 140 repliche sold out nei Teatri d’Italia. Nel 2016 esce il suo romanzo Un po’ di me, scritto a quattro mani con Carlo Negri, edito da Sperling & Kupfer.
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
VIVOCONCERTI presenta
UN’ORA SOLA VI VORREI
DA VENERDÌ 17 A DOMENICA 19 APRILE
ENRICO BRIGNANO Dopo i sold out di Innamorato Perso, che ha fatto ridere ed emozionare il pubblico italiano dei palazzetti, l’artista torna in scena con questo nuovo e imperdibile show che sfida e rincorre il tempo. Con il suo nuovo one-man show Enrico Brignano tornerà a calcare il palcoscenico del Teatro Verdi; dal prossimo febbraio UN’ORA SOLA VI VORREI farà tappa nelle principali città della penisola da Roma al Teatro Brancaccio, Bologna al Teatro EuropAuditorium, Bari al Teatro Team e Torino al Teatro Alfieri, e ne seguiranno anche altre. «Ruit hora, dicevano i latini. Il tempo fugge, facciamo eco noi oggi. Che poi, che c’avrà da fare il tempo, con tutta questa fretta? E come mai, se il tempo va così veloce, quando stiamo al semaforo non passa mai? L’attesa del piacere è essa stessa piacere, sosteneva Oscar Wilde. In effetti, Oscar ha ragione. Perché quando sei sotto al sole alla fermata dell’autobus, ti fanno male i piedi, non ci sono panchine, è ora di pranzo e non hai neanche un pacchetto di crackers… e tornare
a casa sarebbe essa stessa un piacere… lì l’attesa del piacere… per piacere… si capisce che è un piacere, no? Mi sa che le teorie di Oscar Wilde vanno un po’ riviste… A spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico e a concentrarle il più possibile, in un’ora e mezza di spettacolo. Sì, un’ora e mezza. Ma il titolo dice un’ora sola. E la mezz’ora accademica non ce la mettiamo? E poi c’è il condizionale vi vorrei, che indica un desiderio non una realtà. O magari Brignano riuscirà magicamente, insieme al suo pubblico, a fermare anche il tempo?»
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Teatro Verdi
FONDAZIONE ORT presenta
TI RACCONTO DON GIOVANNI MARTEDÌ 28 E MERDOLEDÌ 29 APRILE
ALESSANDRO RICCIO ENSEMBLE DI ARCHI E FIATI DELL’ORT
spettacolo ideato e scritto da Alessandro Riccio musiche di Wolfgang Amadeus Mozart adattamento per dieci strumenti di Francesco Oliveto
Dopo il successo de I Fiati all’Opera, un altro spettacolo a cavallo tra musica classica e teatro, tra approccio serio e dissacrante, tra emozione e divertimento. Uno dei capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart, il virtuosismo di un attore, un ensemble di dieci musicisti, la vicenda, le musiche, i sentimenti di un’opera simbolo della storia della musica. Non una messa in scena. Ma una vera e propria affabulazione. Alessandro Riccio si trasforma nei personaggi del melodramma mozartiano, vestendosi e truccandosi in scena, mutando voce, corpo, personalità, svelandone allusioni e sottintesi. I musicisti dell’Orchestra della Toscana eseguono alcune fra le più belle arie del “dramma giocoso” di Mozart, in un susseguirsi di momenti divertenti ed emozionanti. Un modo originale di rivivere, approfondire e diffondere un classico della musica di tutti i tempi, per un pubblico sempre più esigente e per avvicinare al mondo dell’opera, curiosi e appassionati.
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IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI
A cena con le compagnie In occasione della prima degli spettacoli in abbonamento il Teatro Verdi offre, come ormai da lunga tradizione, una cena a buffet nel foyer del Teatro riservata a tutti gli addetti ai lavori delle compagnie ospiti: attori, tecnici e maestranze varie. Anche quest’anno, sempre in accordo con le compagnie, allarghiamo l’invito ad alcuni nostri Abbonati (massimo 6 a sera), ai quali viene richiesta una quota di partecipazione di €15,00 a titolo di rimborso spese. Per partecipare alle CENE DELLA PRIMA è necessario prenotarsi scrivendo una mail all’indirizzo info@teatroverdionline.it o telefonando al 055 21.23.20, oppure rivolgendosi al personale della biglietteria del Teatro (orario 10:00-13:00/16:00-19:00 e un’ora prima dell’inizio degli spettacoli), dove sarà possibile effettuare anche il pagamento. Gli abbonati dei turni B-C-D che desiderino partecipare alla cena possono chiedere un cambio di data.
Grande lotteria di fine anno riservata agli abbonati Si riconferma la GRANDE LOTTERIA DI FINE ANNO che vede l’estrazione dei fortunati vincitori tra gli Abbonati alla Stagione Teatrale in corso, durante una serata di spettacolo. La data verrà comunicata nel mese di novembre Tutti gli abbonati partecipano automaticamente senza necessità di iscrizione. In palio verranno offerti biglietti per spettacoli al Teatro Verdi, cene presso ristoranti in prossimità del Teatro ed altri premi tra le proposte dei nostri amici e sostenitori. L’elenco completo dei premi sarà consultabile sul sito www. teatroverdifirenze.it dal 1 dicembre. L’elenco dei vincitori sarà pubblicato dopo l’estrazione sul sito del teatro e a partire dalla stessa data sarà possibile ritirare i premi in biglietteria.
Verdi restaurant card La VERDI RESTAURANT CARD, completamente gratuita per gli Abbonati alla Stagione 2019-20, viene consegnata al momento del ritiro dell’abbonamento presso la biglietteria. Nelle sere di spettacolo la VERDI RESTAURANT CARD dà diritto a consumare nei ristoranti in elenco una cena leggera composta da antipasto, primo piatto, un bicchiere di vino, acqua e caffè. L’abbonato che intenda utilizzare la VERDI RESTAURANT CARD dovrà prenotare entro il giorno precedente lo spettacolo telefonando al ristorante prescelto. Il prezzo è di € 22,00 a persona. Questi i locali che aderiscono all’iniziativa:
RISTORANTE ACQUA AL 2 Via della Vigna Vecchia 40r 50122 - Firenze TEL 055 284170 RISTORANTE ARÀ: È SUD Via della Vigna Vecchia 4r 50122 - Firenze TEL 3312170926 RISTORANTE BOCCANEGRA Via Ghibellina 124/R 50122 - Firenze TEL 055 200 1098 RISTORANTE INFERNO Via Ghibellina 80r 50122 - Firenze TEL 055 244975
Stagione Teatrale 2019/20
Teatro Verdi
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OPINIONE DEGLI ABBONATI Cominciamo dalla fine: è stato l’anno di Veronica Pivetti, incoronata miglior attrice con una percentuale altissima (44,75%): speriamo che sia l’inizio di una fase diversa della carriera di questa simpatica e talentuosa artista che a noi ricorda non poco la mai troppo compianta Mariangela Melato. Suo compagno di podio (21,18%), Enrico Montesano, che strappa la prevedibile palma di miglior attore (uno di quei casi in cui il premio poteva essere assegnato al buio, se non altro come “premio alla carriera”); siccome poi i nostri abbonati sono spesso imprevedibili, scelgono per la seconda posizione un attore di genere molto diverso e per certi versi poco in linea con la tradizione del Verdi: Angelo Pintus (9,24%, secondo anche tra le sorprese positive con un cospicuo 14,17%), per non dire del terzo posto riservato a Lillo, protagonista di School of rock, che nonostante risulti essere la sorpresa positiva della XXI Stagione Teatrale (20,22%), ha totalizzato un numero di spettatori ben al di sotto delle aspettative: i voti degli abbonati sentenziano che hanno avuto torto gli assenti! Visto che siamo in tema di sorprese si segnala il curioso caso di Blue Man Group, lo spettacolo più stravagante in programma, che conferma la sua stravaganza comparendo sia nella lista delle sorprese positive (terzo posto, 7,17%), che negative (secondo posto, 8,76%). Severo invece il giudizio su Belle Ripiene (commedia gastronomica al femminile), a cui gli abbonati assegnano il primo posto tra le sorprese negative (20,70%), pur salvando la brava Tosca D’Aquino, che però è terza miglior attrice col 3,98%, e confinandolo all’ultimo posto nella classifica generale (5,95 punti su 10). Tra le sorprese negative anche Dieci piccoli indiani (5,41%), che invece a noi era parso meritevole di apprezzamento (ma non solo a noi, visto che il votofinale assegnato allo spettacolo è un ottimo 7,21). Scorrendo la classifica, il dato più evidente è il complessivo gradimento della stagione, con una solo insufficienza e ben 9 spettacoli su 11 sopra il 7. I generi premiati vanno dalla commedia (Viktor und Viktoria – 8,12, Il Conte Tacchia – 7,79), il musical e la commedia musicale (Aggiungi un posto a tavola – 8,33, School of rock – 8,09, Flashdance – 7,62). Va da sé che domini la classifica il campione di tenitura e d’incassi: lo show di Conti, Panariello e Pieraccioni, sold-out seriale, fenomeno senza molti paragoni, se si esclude la kermesse dantesca di Benigni. Da Guinness.
CLASSIFICA GENERALE PANARIELLO CONTI PIERACCIONI
8,66
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
8,33
VIKTOR UND VIKTORIA
8.12
SCHOOL OF ROCK
8,09
PINTUS DESTINATI ALL’ESTINZIONE 7,93 IL CONTE TACCHIA
7,79
FLASHDANC
7,62
DIECI PICCOLI INDIANI
7,21
NON MI HAI PIU’ DETTO TI AMO
7,03
BLUE MAN GROUP
6,78
BELLE RIPIENE
5,95
SORPRESA POSITIVA SCHOOL OF ROCK - LILLO
20,22
PINTUS
14.17
BLUE MAN GROUP
7,17
SORPRESA NEGATIVA BELLE RIPIENE – TOSCA D’AQUINO 20,70 BLUE MAN GROUP
8,76
DIECI PICCOLI INDIANI
5,41
MIGLIOR ATTRICE VERONICA PIVETTI
44,75
LORELLA CUCCARINI
9,71
TOSCA D’AQUINO
3,98
MIGLIOR ATTORE ENRICO MONTESANO
43,88
PINTUS
9,24
LILLO
8,76
Per la Classifica Generale il voto riportato è la media dei voti ricevuti in scala da 1 a 10. Per tutte le altre tabelle i voti sono espressi in percentuale sul totale dei votanti.
GESTIONE STAGIONE TEATRALE 2019-20 Antico Teatro Pagliano srl
Claudio Bertini Massimo Gramigni Lorenzo Luzzetti Giovanni Vernassa
Direzione Organizzativa
Maria Laura Viti Elisabetta Thiene Marco Vanchetti Caterina Locorotondo Elena Becattini
Progetto grafico ed impaginazione RovaiWeber design
Foto
Marco Borrelli (pag 11, 17, 19, 21, 23, 25, 60, 81, 89, 109, 125, 128)
Stampa
Tipografia Il Bandino Bagno a Ripoli (FI)
STAGIONE TEATRALE 2019-2020 TEATRO VERDI
La Signorina Else - 9/12 febbraio 2018 Salone degli scheletri Museo La Specola
UNA BUONA SPESA PUÒ CAMBIARE IL MONDO.
Con il nostro carrello della spesa possiamo fare tanto. Se scegliamo prodotti che garantiscono la nostra sicurezza, che tutelano i diritti dei lavoratori, che proteggono il benessere degli animali e del pianeta, cambiamo le scelte di chi produce e di chi vende. Da sempre i prodotti Coop sono così: sicuri, buoni, etici e convenienti. Convenienti per chi li compra, certo, e convenienti per ciò che ci circonda. È per questo che tutti insieme, con un gesto semplice come fare la spesa, possiamo fare qualcosa di grande: possiamo cambiare il mondo.