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IN F O . T E N D _ M A R Z O / A P R I L E 2 0 1 2 a n n o a n n o X X I V n umero 02

Numero speciale: P. Mario Bartolini passionista per passione.


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La pagina di Padre Francesco Carissimi, ancora non comprendo se quei grandi occhi che mi fissavano scrutandomi mi condannavano o mi compativano... Non afferravo in quel volto bronzeo, provato dalla fatica e dalla lotta, se le aveva date o le aveva prese. Non capivo, lo guardavo come si guarda un cavallo di razza, che ti invita a salire ma che incute timore… Poi sento una pacca sulla spalla che mi fa piegare le ginocchia, mi sveglia dall’incanto e vedo un dito puntato sotto il mio naso e un urlo di animale ferito: voi siete complici… Stentavo a capire ma poi cambiando voce: - Se il Signore non interviene facendo naufragare il disegno dei potenti (che diventano “assassini” di quella gente che definiscono di “seconda categoria”, e “distruttori” del medio ambiente, in nome di uno “sviluppo” inteso come “benessere” per pochi e “miseria” per la stragrande maggioranza .. - se il Signore non ascolta il grido dei poveri, che in questa società non incontrano “né ascolto, né giustizia” ... tutti i poteri dello Stato sono concatenati e concordi per fare “perdere il povero nei tribunali” e fare “trionfare la ingiustizia, l’abuso, l’illegalità” del poderoso; l’esercito e la polizia sono invitati a combattere contro i contadini che difendono il loro diritto alla terra: umili contadini, ritenuti e

trattati come “nemici dello Stato”, che devono essere eliminati; - se coloro che si dichiarano “cristiani” non recuperano il carattere profetico della denuncia, orientata a creare relazioni internazionali più giuste, nel rispetto delle persone, cultura e della natura; - se la pressione di persone, gruppi, organizzazioni sopra i governi, perché

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cambino di politica in relazione a America Latina ed in particolare con Perù, non si fa più forte che mai; - se dalla fase di persecuzione politica si passa alla fase della eliminazione dei dirigenti di organizzazione di base IL FUTURO IMMEDIATO DELLA NOSTRA GENTE SARÀ UN FUTURO DI SCHIAVITÙ, DI MISERIA E DI MORTE. Stavo in silenzio ad ascoltarlo. Vi sto parlando di P. Mario Bartolini… lo avevo visto altre volte di sfuggita, avevo apprezzato il suo coraggio profetico quando, per fedeltà alla sua missione, lasciò l’Indonesia, ma non credevo di trovarmi davanti ad un eroe che tante volte è sfuggito a diversi attentati e solo per miracolo è ancora vivo. Lo guardo, è davanti a me, è un mio confratello di cui mi sento fiero, onora la mia famiglia passionista. Lo hanno fatto passare per sobillatore, nemico del progresso, come uomo pericoloso e reazionario. Hanno fatto di tutto per fermarlo. Lo guardo e tutta la sua persona parla, nel volto sereno ma determinato, nello

sguardo attento e inquisitore, nei gesti rapidi e essenziali, nel vestito povero e lavato ma forse non stirato… Lo guardo il giovedì santo quando per due ore veglia davanti all’altare della deposizione... e ascoltando le sue parole ho pensato che era giusto farlo conoscere a voi carissimi giovani. L’ho invitato alla Tendopoli, ma mi ha detto che non sarà in Italia in quel periodo, l’ho invitato all’incontro dei responsabili, ha accettato. Allora ho pensato di fare un numero speciale di Tendopoli, proprio su di lui. È un segno da ammirare. Nel giornale quindi troverai una lunga intervista che gentilmente ci ha concesso, e a seguire una abbondante documentazione sul suo lavoro, sulla sua lotta per resistere all’ingiustizia

del potere, sul processo, e sulla assoluzione. Certo di farvi cosa gradita vi pongo tra le braccia di Gesù risorto e vi invito a vivere nella festa questo tempo Pasquale. P. Francesco Cordeschi

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Intervista a Padre Mario Bartolini Oggi è il 5 aprile 2012, e per conto della Tendopoli sto intervistando Padre Mario Bartolini, Missionario Passionista in Perù, a Yurimaguas, che si trova in Italia per un breve periodo di riposo, ospite durante la Settimana Santa nel Convento dei Padri Passionisti di Morrovalle (MC). I. Le abbiamo preparato alcune domande, ma si senta libero di rilasciare questa intervista anche sulla base di altri argomenti che desidera esporre. Padre Mario, lei conosce la Tendopoli, questo movimento giovanile al quale vogliamo proporre la sua esperienza? PM. Desidero dare il mio saluto a tutti! Non è una cosa nuova,da tempo, nonostante mi trovi nelle foreste del Perù, mensilmente mi arriva l’Eco di San Gabriele attraverso il Vicariato Apostolico di Yurimaguas, e attraverso l’Eco di San Gabriele riesco ad essere aggiornato su questa esperienza giovanile. È un’attività meravigliosa che risponde in parte ai segni dei tempi. È una nuova forma di avvicinare Cristo alla nostra società, soprattutto ai giovani. I. Ci racconti come è nata la sua vocazione missionaria. PM. Il Signore si serve degli intermediari, i più semplici, che non hanno nessun titolo e per piantare il seme delle vocazioni. Io ho conosciuto i Padri Passionisti attraverso di un Fratello questuante, che veniva alla nostra casa, perché mio padre fin da allora ha sempre avuto un grande spirito di amore verso i sacerdoti che si conserva nella famiglia.

quella certa curiosità di bambino si è trasformata nella necessità di seguire il cammino che ho intrapreso I. Perciò Passionista, ma sempre con l’idea di poter andare in missione? PM. Sì, non c’era altra scelta. Tanto è vero che io ho lasciato la famiglia il 25 settembre 1950. Ricordo ancora quando mio padre, portando sopra le spalle la valigia con qualche cosa dentro, mi accompagnava per arrivare a S. Angelo in Pontano. Lì, all’inizio delle scuole, il Maestro, a quel tempo il Direttore era Padre Marcellino, Padre Costantino, Padre Pio, e quel primo giorno della nostra riunione, eravamo molti, e ci affidò un piccolo compito da fare. “Perché sei venuto qui al Collegio tenuto dai Padri Passionisti?” E io, senza sapere e immaginare quello che significava, a dodici anni potete immaginare, scrissi “sono venuto qui per essere missionario passionista, per portare e fare conoscere Cristo alle persone”. Il giorno dopo, il Padre Maestro mi chiama, siamo ancora riuniti nell’aula, “Bartolini, vieni qui avanti!” Vado avanti a lui e mi disse “Leggi quello che hai scritto”, e lessi a tutti i miei compagni quello che avevo scritto. Ripeto, quello che scrissi, lo scrissi come bambino, e poi il Signore, nel corso dei tempi e nel corso degli anni, lo ha fatto diventare realtà. I. Perciò lei è diventato Passionista, e appena ordinato sacerdote è partito per la Missione. Quale è stata la sua prima Missione? PM. Indonesia, e poi in Perù, dove sono adesso. I. Da quanti anni è in Perù?

I. Lei dove è nato? PM. Trentaquattro anni. PM. Io sono nativo di Varcinate di Roccafluvione, in provincia di Ascoli Piceno. Allora veniva nella nostra casa il questuante, e papà e mamma lo ricevevano e ci parlavano…..eravamo quattro fratelli e lui ci racontava che i Padri Passionisti erano anche missionari. E per questo, col tempo,

I. Quali sono state le difficoltà che ha incontrato in questa sua esperienza di missionario? PM. Beh, le difficoltà. Io parto dal principio: se il Signore ti chiama per una missione, pure ti prepara; il

Signore ti dà la forza perché tu possa rispondere. Questo non significa che le cose siano facili. Il Signore non risparmia: non fa per te quello che tu puoi fare da te stesso. Ti dà la forza per farlo. E sono molte, anzi, grazie a Lui ho potuto superare queste difficoltà. I. Abbiamo letto i comunicati stampa in merito alla triste vicenda che lei ha vissuto, e ne siamo consapevoli. E’ per questo che il suo racconto è una testimonianza importante per noi. Per chi sta portando avanti un cammino vocazionale, e per capire “cosa farò da grande”, cercando di fare sempre la volontà del buon Dio. Questa sua testimonianza è un arricchimento, sia spirituale che a livello umano, perché lei ci sta portando la preghiera, la sofferenza, le speranze, le attese di tanta gente, che noi fisicamente non conosciamo, e che neanche i mass media ci vogliono far conoscere, perché che ci fanno vedere quello che vogliono. PM. Claro. I. Come vede il sistema di potere che vige attualmente in Perù il vostro annuncio missionario? PM. Lo vede come un pericolo. È un pericolo. Come da voi, anche lì vige il sistema neo liberale capitalista

“perchè sei venuto qui?”... “sono venuto qui per essere missionario passionista,...

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che impone un modello di sviluppo che significa morte. Un modello di sviluppo che significa morte soprattutto per quelli che sono nelle nazioni chiamate del “Terzo Mondo”. Per questo che il sistema ha diviso l’unico mondo che Dio ha creato in “Secondo e Terzo Mondo”. Con la finalità che questi mondi, creati da questo sistema, stiano a servire il primo mondo. E allora? Il sistema che sta là è lo stesso sistema. Le nazioni del terzo Mondo devono stare al servizio di questo Primo Mondo privilegiato, nel quale questo sistema impone, inoltre, non solo un modello di sviluppo che schiavizza la persona umana, distrugge l’ambiente, ma promuove un livello di vita che è insostenibile. Un livello di vita insostenibile, fondato su un consumismo irrazionale e sulla la cultura dell’effimero e del superfluo. Per mantenere questo livello di vita, questa cultura del consumo e del superfluo il Primo Mondo ha bisogno di risorse. E dove le va a trovare? Ha distrutto l’Africa, e ora questo stesso sistema vuole distruggere l’America Latina, con la complicità dei governi di turno. Questi governi di turno, invece di tenere a cuore i loro popoli, la dignità, la cultura indigena, tiene presente, si mettono al servizio degli

alle città più grosse, la capitale Lima… C’è il ceto borghese, il ceto medio e gli indigeni che sono considerati… PM. Ma questo, questo è tutto opera … Mira: oggi viviamo in un mondo globalizzato. Oggi è il potere economico che comanda…. molti presidenti delle nazioni dell’America Latina non sono liberi. Non sono liberi. Sono i gruppi di potere economico che determinano la linea economica e la forma di sviluppo da imporre. Non solo, non solo utilizzando la legge, la incostituzionalità della legge, ma utilizzando pure la forza militare. Utilizzare la forza militare per obbligare i contadini ad abbandonare le loro terre, perché queste terre devono essere consegnate in mano alle multinazionali o ai gruppi di potere economici interni.Perché le multinazionali, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, il gruppo dei Governi del Primo Mondo, dicono che la gente nostra è capace di pensare. Non è vero, non è capace di pensare! Una forma di progresso imposta genera solo povertà, emarginazione sociale e non permette di scegliere. Povertà ed emarginazione sociale!

Questi governi di turno, invece di tenere a cuore i loro popoli, la dignità, la cultura indigena, tiene presente, si mettono al servizio degli interessi delle Multinazionali e dei gruppi di potere economico. interessi delle Multinazionali e dei gruppi di potere economico. Questo è quello che sta accadendo. Quello che i nostri fratelli indigeni stanno soffrendo. Quello che le comunità afro americane stanno soffrendo. Quello che i nostri contadini stanno soffrendo è dovuto dal sistema di qui che si vuole imporre là!

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I. Ma questo discorso degli stati sociali che ci sono in Perù, sono quelli legati

I. Ma siete solo voi missionari che denunciate queste situazioni? PM. Chi lo deve denunciare? Chi è la voce di quelli che non hanno voce? Quale sviluppo portano le imprese? Le imprese portano la concentrazione della ricchezza in mano di alcuni, generando più povertà dove operano le imprese, perché l’impresa non ha alcuna funzione sociale. Non vanno a risolvere problemi, vanno

ad approfittarsi della gente e vanno a sfruttare. Una volta che hanno sfruttato lasciano il paese nella miseria, perché tutto quello che fanno è di portarsi via tutto, le materie prime, e non lasciano niente. Quello che lasciano, sì, è distruzione, distruzione, povertà, emarginazione. E il governo non dice mai niente perché è complice.I nostri governi, soprattutto quelli dell’America Latina, non sono liberi, sono ricattati. Io ho bisogno di avere, sì, pero tu mi devi fare questo….. tu mi devi dare questo ….. Ricattati! Per questo motivo il Primo Mondo è la causa delle nostre

sofferenze. Il Primo Mondo è la causa della distruzione degli altri mondi, e ciò che mi meraviglia è che la gente del primo Mondo possa vivere tanto tranquillamente, e possa dichiararsi cristiana! Mi meraviglio, mi meraviglio! I. Sulla base di questa sua esperienza, cosa pensa la Chiesa? Lei pensa che la Chiesa è informata in modo completo? Quale Chiesa, poi? PM. Mira, mira …. Si deve … Non tutti hanno la stessa, non tutti devono percorrere lo stesso cammino … I. Su questo sono d’accordo …. PM. Pero, se siamo cristiani, per lo meno dovremmo seguire un poco le tracce di Cristo, no? Per lo meno dovremmo seguirLo anche se non tutti stiamo chiamati per fare lo stesso lavoro; pero’ tutti dobbiamo per lo

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meno aiutarci, orientarci per far sì che le ingiustizie del Primo Mondo non siano cause di sofferenze dei nostri fratelli.

I. Quante volte hanno cercato di ucciderla?

I. Sì, ma la Chiesa “ufficiale” del posto, cosa dice, cosa fa?

I. E lì lei è sicuro, è convinto che il governo fosse lui il mandante?

PM. La Chiesa amazzonica, sta con noi, sta con il popolo. Cioè sta con la gente e partecipa. E partecipa, chi più chi meno, pero’ non è una Chiesa “desiligata” della problematica che vive il popolo, che vive la propria gente.

PM. Non tanto il governo, quanto i gruppi di potere economici.

I. E non ha voce nei confronti del governo, non può fare niente?

PM. La persona rappresenta pure l’istituzione, no? È che hanno paura di una Chiesa, della Chiesa che cammina con i poveri. Non hanno paura di una Chiesa che cammina con i ricchi. Hanno paura della Chiesa che cammina con i poveri perché questa Chiesa non giustifica l’oppressione. Non utilizza il nome di Dio per giustificare il sistema. Presenta il vero Dio della Rivelazione, che è un Dio Liberatore. Non è il Dio complice del Faraone, è il Dio che va contro il Faraone ….

PM. Attraverso la Conferenza Episcopale io so che in questo problema della protesta amazzonica, i Vescovi amazzonici hanno tenuto una posizione molto chiara, che poi è stata raccolta dalla Conferenza Episcopale …. I. Ma allora, perché lei è stato processato? PM. Sono stato processato per il semplice fatto che la mia presenza, la mia presenza eh, con gli indigeni, nella protesta, è stata vista dal governo come qualche cosa di molto pericoloso. I. È anche per questo che hanno attentato alla sua vita più di una volta? PM. È evidente, è evidente …

PM. Ah, molte volte ….

I. Ma quello che impressiona è come abbiano potuto aver paura, questi gruppi di potere, di una persona sola, sapendo che dietro di lei c’è comunque una Chiesa?

I. È esatto. Perché lei ha avuto modo di dire già una volta, anche l’altro ieri che ci siamo parlati, io e lei con Padre Francesco Cordeschi, diceva che il sistema non vuole più martiri ma persone complici. PM. Sì, claro, è vero, è così! È che hanno paura, è che la nostra gente, schiava, dominata, “pensi”, “sia

cosciente della propria dignità, dei propri diritti”. Hanno paura che questa gente, che il documento di Aparicita chiama come “Fuerza emergentes”, cioè “Nuova Forza”, che il sistema, vuole o non vuole, deve tener presente, perché sono queste forze che vanno a cambiare le cose. Non sono i ricchi, sono i poveri. Quindi “coscientizzare”, organizzare … I. E devono essere repressi …. PM. …. E accompagnare ….

I. Però non devono “pensare” …. PM. Ecco, non devono pensare. Questo è il sistema, e allora è chiaro. Chi fa questo lavoro di “coscientizzazione”, di organizzare e attuare ….. I. Questo quasi in tutta l’America Latina …. PM. Più o meno……. I. Esatto, non possiamo uniformare tutto. Ma voi, tra missionari, riuscite a tenervi in contatto, e sapere cosa può succedere in un’altra missione, o non riuscite ad avere informazioni ufficiali? PM. Generalmente, a livello amazzonico, sappiamo, cioè un po’ le difficoltà che si possono incontrare, le prospettive, le minacce …. I–

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Anche le minacce che subite ….

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PM. Anche le minacce che potrebbero essere …. I. E la vostra Chiesa locale, la Conferenza Episcopale rischia di essere “voce che grida in un deserto”, senza ottenere nulla? PM. Claro, essa sì. Soprattutto quando … e perché, non tutta la Chiesa peruviana sta con gli esclusi, perché una parte sta con il potere. I. Ha trovato appoggio dall’Italia in questo suo calvario, in questa sua esperienza di questi anni? PM. Ricordo una cosa … semplicemente voglio mettere a punto una cosa. Qui la persona vale fino ad un certo punto. Quello che io considero molto valido, positivo, è quello che io pensavo: era brace, ero come morto. Io sono stato solo un’occasione che il Signore ha utilizzato perché la nostra gente

prenda coscienza che è responsabile pure del fratello e della sorella che vive all’altra parte del mondo. E dall’Italia io ringrazio il Signore perché tutti quelli che sono venuti a conoscenza della mia situazione l’hanno fatta propria. E questo è grande, è meraviglioso, no? Perché se fosse mancata questa partecipazione, questo farsi parte della causa, no della persona, della causa, le cose avrebbero preso una piega differente.

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I. Perciò, diciamo, che avete avvertito una certa, non indifferenza ma, se posso dire, senza voler giudicare nessuno, un atteggiamento un po’ farisaico …. PM. No farisaico, al contrario. Il Signore mi ha utilizzato come un’occasione per far risvegliare quelli che erano come morti, come dice l’apostolo San Paolo, “è tempo di svegliarsi”. È tempo di pensare non solo a sé stessi, ma agli altri fratelli che stanno soffrendo. Che stanno soffrendo a causa di questo sistema nel quale voi vivete bene. Però questo vivere bene, e vivere nel superfluo, ha un costo. Ha il costo della sofferenza della nostra gente. Allora, ripeto, ringrazio il Signore per il modo come hanno partecipato al problema. I. Soprattutto i suoi Confratelli? PM. Di tutti, tutti in generale. Tutti coloro che sono venuti a conoscere,

hanno saputo, penso che ci sia stata una partecipazione anche a livello internazionale. Perché il problema, ripeto, non è il problema mio … perché è un problema di grande portata sociale, no? Ci sono persone che soffrono, persone alle quali si nega il diritto di essere persone, e questo è impossibile! Oggi, nel secolo XXI, questo non si può tollerare. E nessuna persona del mondo, se è un essere umano, può tollerare questo! Non può tollerarlo!E allora, ripeto, da

parte dell’Italia, ringrazio il Signore che i mezzi di comunicazione sociali, parrocchie, soprattutto nella zona delle diocesi di Fermo, di Ascoli Piceno, e di altre parti pure di Italia, e altre parti del mondo, hanno fatto causa comune con la problematica di questa gente. I. In modo concreto, come aiutare con donazioni, con materiale, vestiti …. Come è che si può fare, quale è la strada migliore? PM. Mira, noi vogliamo diritti, non cose!! (Battendo le mani sul tavolo …) I. Diritti, giusto! Questa è la cosa più importante! PM. Noi vogliamo diritti, noi vogliamo che la nostra gente sia riconosciuta come persona dal sistema. Non vogliamo cose. Noi vogliamo che la nostra gente sia

riconosciuta capace di programmare il proprio futuro, senza necessità delle multinazionali europee, nord americane, asiatiche, né di gruppi economici Interni … Ogni popolo, le nostre comunità, sono capaci di programmare la propria forma di sviluppo. Uno sviluppo sostenibile, uno sviluppo umano e uno sviluppo che rispetta l’accordo con la natura … I. E anche la loro cultura ….

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PM. E la loro cultura certo!! Quello che … sì vogliamo, … è che ci appoggino, non che ci “dominino”. Giusto! Appoggino, sì! Volete lavorare con noi? OK lavorate, però collaborazione no es dominio. Non venite qui a imporci i vostri criteri. Le vostre cose tenetevele: riconoscete i nostri diritti, i diritti della nostra gente, dei nostri indigeni, dei nostri afro americani. I loro diritti, esclusi fino a ora … devono essere riconosciuti come persone! I. Ma questa dovrebbe essere un’azione ufficiale che ogni governo dovrebbe prendere ….

PM. Per lo meno sotto l’aspetto legale, non ci dovrebbero essere inconvenienti …. I. Ma lei sa di essere sorvegliato ancora? PM. Sì. I. Sempre? PM. Mmh …(Annuisce con la testa …) I. Perciò sanno anche che lei è venuto adesso in Italia? PM. È evidente ….

multinazionali europee che stiano a casa loro. Obbligatele voi, voi! Per questo motivo ho detto: se voi, come cristiani qui, non deponete quel conformismo al sistema, i problemi seguiranno là! I problemi seguiranno. La globalizzazione è un fatto, non si può andare indietro. Pero ora è stato globalizzato l’interesse, il lucro. E per il lucro si uccide, si distrugge. I cristiani che …. I cristiani hanno accettato questo come buono. Non hanno denunciato, i cristiani di qua, non hanno assunto una posizione contro il sistema, no! Hanno applaudito il sistema: “sì, stiamo bene”, senza sapere che questo sistema è violenza, è distruzione, è morte là! È violazione sistematica, legalizzata, dei diritti umani.

PM. Questo è quello che stiamo facendo, anche se io ora sto qua, là stanno lottando.

I. E poi, quando rientrerà là, verrà comunque seguito. E il rischio di altri attentati può esserci ancora, allora?

I. Ma nella sua Missione, quanti siete voi Passionisti?

PM. Non si escludono.

I. È che non lo fanno sapere, o non vogliono farlo sapere.

I. Perciò, la libertà, (intendo in quel Paese), che ci vogliono far credere

PM. E allora? Allora, perché i cristiani non si uniscono? Globalizziamo

PM. Mira, la Missione è grande. Non

... come dice l’apostolo San Paolo, “è tempo di svegliarsi”. È tempo di pensare non solo a sé stessi, ma agli altri fratelli che stanno soffrendo. è che tutti stanno…..ci sono differenti forme, no? Però il centro di Missione di Baranquita ha iniziato questo .... L’hanno definito una lotta di Davide contro Golia, però il Signore si serve di quello che non vale ….

attraverso la televisione ….

I. Sono parole sante queste, e vere! Ma adesso lei non ha paura di non potere più rientrare in Perù? Il visto glielo concedono, dopo il processo che ha subito?

PM. Di chi?

PM. Che…..quale? Quale libertà? I. Quella che ci raccontano, questa libertà ….

I. In Sud America, e tutto, è solamente una …. PM. No. Cioè, cioè … Le

la solidarietà …. Globalizziamo il rispetto verso tutte le persone umane, … il rispetto verso tutte le culture, non imponiamo il “colonialismo culturale!” I. È finita la tratta degli schiavi, ma il colonialismo continua ancora …. PM. Là esiste, c’è la schiavitù! I. Ancora! E lei vede qualche segno di speranza per il mondo e per la Chiesa?

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O per il mondo, o per quella parte di mondo che lei conosce e che vive per la sua esperienza? PM. La Chiesa è chiamata da Cristo. “My Iglesìa, my Iglesìa” …. Pero, domandiamoci se la Chiesa di oggi, sulla Chiesa di oggi, il modo di essere Chiesa di oggi, Cristo può ripetere “My Iglesìa. Mia Chiesa” …. Non lo so: è una domanda che ci dobbiamo fare. Però penso que no! Penso que no! La Chiesa, soprattutto la Chiesa del Primo Mondo, ha preferito la politica che la denuncia profetica. La denuncia profetica fa martiri! La denuncia profetica significa essere accantonata, non ricevere benefici … allora ha preferito la politica …. La politica del saper “convivere” con il sistema di ingiustizia. I. Ma chiudendo gli occhi, o facendo finta di non vedere? PM. Il silenzio. Tu mi dai, però il sistema ha detto: parla di religione, però senza le implicanze sociali della religione. E per questo si parla di religione, senza contenuto sociale. I. Per il quieto vivere, così non si va contro il potere, il sistema …. E il sistema ti lascia vivere …. PM. Ti lascia vivere …. Contenti.

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Per questo ripeto… la Chiesa, perché siamo tutti, in verità deve recuperare il senso critico della realtà. Il carattere universalistico chiede di non pensare solo a sé stesso. Recuperare il sentito critico e la dimensione profetica della denuncia. I. E anche la preghiera, secondo me... PM. Questa …. È impossibile realizzare queste cose, impossibile senza una unione forte con Cristo. I. Questo è vero! PM. È impossibile essere Suo profeta …. Sì, …. ci sono falsi profeti, quelli che parlano senza fare …. I. E lei che messaggio vorrebbe dare a questi ragazzi che si riuniranno alla Tendopoli dei Giovani? PM. La prima che voglio dire ai giovani della tendopoliè: “Costruite un mondo differente da quello che state vivendo! Sarete dei disgraziati, dei complici, se accettate questo mondo, con queste caratteristiche. Il danno lo state facendo a voi stessi. Formate un altro mondo, conforme ai criteri di Cristo e di una umanità …. Esseri umani, esseri umani. Il

sistema ha distrutto l’uomo”. I. E questo è uno dei messaggi più forti e più importanti che poteva trasmettere! PM. “Ribellatevi al sistema”! I. Sì, con la forza della Croce e di Cristo! E spero di essere anche io il 21 e il 22 di aprile dei responsabili della tendopoli a San gabriele, perché mi ha invitato Padre Francesco alla Tendopoli dei Giovani, e di tutto cuore! E grazie, non solo per l’intervista, anche perché ci siamo conosciuti, e mi auguro che possa veramente essere presa a cuore, non solo questa causa, ma la causa degli ultimi …. PM. Degli ultimi, sì, sì! Porque, no è … no è solo lì, eh … Es un po’ un grande problema, un poco di tutta l’America Latina …. I. Grazie di vivere questo Triduo Pasquale insieme, che è una bella ricchezza per noi, anche per me personalmente. Grazie Padre Mario! PM. Grazie! Massimo Zorzin

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GENNAIO / FEBBRAIO 2012 anno XXIV numero 01 _

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Rassegna stampa su P. Mario Bartolini

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Lettera di P. Mario Bartolini al parroco di Roccafluvione Parroquia De San Rafael Barranquita 03-03-2010 Carissimo Don Vincenzo un saluto speciale a lei ed alla comunità cristiana di Roccafluvione ed a ciascuno in particolare vada il mio più profondo ringraziamento per tutto quello che la parrocchia di Roccafluvione ha fatto in favore di questa piccola porzione della vigna del Signore: grazie a tutti. Dal giorno 23 al 28 di Febbraio si è tenuta a Yurimaguas la riunione annuale degli agenti pastorali del Vicariato Apostolico, per trattare le problematiche che vivono le nostre comunità indigene e mestize. Se il Signore non interviene facendo naufragare il disegno dei potenti, che diventano “assassini” di quella gente che definiscono di “seconda categoria”, e “distruttori” del medio ambiente, in nome di uno “sviluppo” inteso come

“benessere” per pochi e “miseria” per la stragrande maggioranza ....; - se il Signore non ascolta il grido dei poveri, che in questa società non incontrano “ne ascolto, ne giustizia” ...tutti i poteri dello Stato sono concatenati e concordi per fare “perdere il povero nei tribunali” e fare “trionfare la ingiustizia, l’abuso, la illegalità” del poderoso; l’esercito e la polizia sono invitati a combattere contro i contadini che difendono il loro diritto alla terra: umili contadini, ritenuti e trattati come “nemici dello Stato”, che devono essere eliminati; - se coloro che si dichiarano “cristiani” non ricuperano il carattere profetico della denuncia, orientata a creare relazioni internazionali più giuste, nel rispetto delle persone, cultura e della natura; - se la pressione di persone, gruppi,

organizzazioni sopra i governi, perché cambino di politica in relazione a America Latina ed in particolare con Perù, non si fa più forte che mai; - se dalla fase di persecuzione politica si passa alla fase della eliminazione dei dirigenti di organizzazione di base ... IL FUTURO IMMEDIATO DELLA NOSTRA GENTE SARÀ UN FUTURO DI SCHIAVITÙ, DI MISERIA E DI MORTE. Non è concepibile che il benessere di pochi si consolidi sopra lo sfruttamento delle persone e la distruzione del medio ambiente. Carissimo Don Vincenzo, giorni fa mi consegnarono una rivista che circola tra la classe imprenditoriale ... rimasi sconcertato ... c’era una mia fotografia ed ero presentato come “un pericolo” ed “una persona che sta sollevando la gente”.

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segue Lettera di P. Mario Bartolini al parroco di Roccafluvione Questa propaganda risponde non solo alle intenzioni ma all’attuazione del Governo, fedele alleato delle imprese. Membri del Governo mi hanno denunciato per il delitto di “ribellione”, solo per il semplice fatto di avere preso le difese dei contadini. Attualmente mi trovo “bajo el regime de libertad restringida” come un delinquente ed ho sopra le spalle due processi. Il motivo? Lo stesso: la difesa del diritto della nostra gente alla terra. Non vi dovete sorprendere se un

giorno leggerete la notizia: .... è stato ucciso ... La eliminazione diretta ed impune di quelli che il Governo ed i gruppi di potere economico ritengono “oppositori” è una

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pratica comune e quasi legalizzata. I Governi europei che impongono questo tipo di politiche economiche, devono assumere la loro parte di responsabilità in tutta questa vasta problematica. Attualmente, per quello che si riferisce a Barranquita: un gruppo di giovani dirigenti porta avanti la parte informativa, di formazione e di organizzazione. Per la parte legale c’è un gruppo di avvocati la carica è quasi insopportabile, quella economica. Le due ultime mobilizzazioni della

nostra gente nella citta di Taraporto hanno incontrato appoggio alla causa ed un clima molto favorevole; speriamo bene. È tutto per il momento. Che il

Tendopoli info.tend bimestrale d’informazione dell’associazione TENDOPOLI - S. GABRIELE ONLUS Direzione P.Le S. Gabriele, 2 - 62010 Morrovalle (MC) Tel. 0733.222272 (lun e mer dalle 21 alle 23) segreteria@tendopoli.it www.tendopoli.it Direttore Responsabile Padre Francesco Cordeschi

Signore si manifesti ancora una volta “come salvezza del suo popolo”. La preghiera reciproca ci fortifichi nel cammino del Signore. Rinnovo a tutti il mio saluto ed il mio grazie, BUONA PASQUA. Padre Mario Bartolini

Redattori Marco Cola, Matteo Zingaretti, Stefania Bisconti, Liviana Cinciavecchia, Maria Cristina Teti, Catia Di Luigi, Mario Cappelluti, Giacomo Petruccelli Fotografie Fototeca Tend Impaginazione mcomunicare.it Stampa Grafiche Martintype (Te) Spedizione Gruppo Tend Trodica

www.tendopoli.it _ MARZO / APRILE 2012 anno XXIV numero 02


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