15 idee di Disegno Brutto per uno smart working efficace e stimolante

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Alessandro Bonaccorsi


Indice

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Spazio alle scintille 16

Tre consigli per le riunioni online 24

Il flusso di lavoro 35

Comunicare a distanza 45

Ispirazione e visione 54

Un luogo nuovo 62

Seminare visioni



A causa della pandemia di COVID 19 che ha travolto il mondo, moltissimi lavoratori sono diventati dei “remotati”, sono improvvisamente rimasti orfani del luogo di lavoro, dove si era costruita e agiva la personalità professionale di ognuno. La sensazione è di mancanza. L’adattamento è stato repentino e forzato. Qualcuno in casa non aveva nemmeno una scrivania, sono scomparsi tutti quei simboli che attribuiscono un ruolo nei meccanismi aziendali e che creano uno spazio dove esprimersi. I “remotati” adesso lavorano per lo più da casa, difficilmente in co-working oppure come ospiti in altri uffici. Spesso la loro unica scrivania è diventata il computer: tutto è lì dentro. Se tutto ciò che ti basta è un computer, e magari portatile, significa che puoi lavorare seduto 4


sulla poltrona oppure su una sdraio in giardino o in balcone, ma significa anche che lo spazio di manovra si è ridotto. Chiusi in questa nuova cella monacale (dalla quale ci colleghiamo però con tutto il mondo) non ci rendiamo conto quanto la mancanza di uno spazio fisico e organizzato per il lavoro influisca sulla nostra mente e sui processi che dobbiamo affrontare quotidianamente. Sviluppare idee, ricordare concetti importanti, pensare e ripensare le attività è diventata un’operazione tutta mentale che dobbiamo riversare dentro al computer, che è un altro spazio chiuso, piccolo come un comodino con i suoi cassettini scomodi. 5


Dobbiamo continuamente organizzarci per tirar fuori informazioni dai microchip. Insomma, la nostra testa non si ferma mai e il lavoro raddoppia. Questo piccolo libro nasce proprio per aiutare chi è stanco di dover chiudere tutto dentro un computer (o trasferire tutto su una nuvola, ovvero il cloud, che non cambia molto), perché quando tutto è chiuso dentro, anche le idee non fanno più scintille. La creatività sembra addomesticarsi con le mille riunioni (in videocall) e le accresciute adempienze informatiche, sembra evaporare nelle tante email da scrivere.

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Inoltre, la realtà è che quando lavoriamo in smartworking siamo soli. E per quanto ci siano aziende bravissime a sostenere i propri dipendenti remoti, dobbiamo sbrigare un sacco di faccende in più, senza interagire con nessuno. Nello smart working noi siamo il nostro ambiente di lavoro e il computer, soprattutto se portatile, diventa una nostra appendice. Perciò ho pensato che un foglio bianco e un pennarello potrebbero bastare per creare uno spazio nuovo, ulteriore, dove la mente possa espandersi, le idee rigenerarsi e le visioni tornare potenti. Ho pensato che il disegno, con la sua capacità di trasformare l’immaginazione, potesse essere il compagno giusto di ogni smart worker che si rispetti. Così, ho raccolto 15 idee di disegno che puoi usare per rendere il tuo smart working più efficace e stimolante. E fare quello che in ufficio ti saresti vergognato a fare: sporcarti le dita di colore! Per poter affrontare questo libretto, devi guadagnarti un ritaglio di tempo e uno spicchio di 7


spazio. Per il tempo bastano a volte pochi secondi (la gratificazione del disegnare troverà il modo di espandersi e conquistare altri minuti). Per lo spazio basta un angolo di tavolo, oppure un taccuino appoggiato sulla coscia, basta lo spazio per sedersi e per poter muovere il gomito. Come strumento, basterà impugnare una delle tante penne che non usi. Il disegno è economico e di poche pretese!

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Con lo smart working aumentano esponenzialmente le riunioni in videochiamata (brevemente, call). Dobbiamo riuscire a essere concentrati e capaci di generare idee e risposte nonostante il medium non ci favorisca. Stiamo ascoltando e guardando una persona che parla in una parte dello schermo, di cui cogliamo soltanto alcuni movimenti, perdendoci il linguaggio del suo corpo; inoltre la percepiamo distante perchĂŠ non siamo nello stesso spazio.

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Il nostro sforzo aumenta perché non dobbiamo soltanto ascoltare e rispondere, ma superare tutte queste difficoltà fisiche che ci confondono e ci distraggono. Dopo un mese di videoriunioni ho cercato di trovare delle soluzioni intelligenti ed efficaci per rendere queste occasioni proficue e creative, mettendo in pratica la mia esperienza di sketchnoting e l’abitudine a usare la mia memoria a breve termine.

Prendere appunti in una call: 3 colori, 3 forme, 3 concetti chiave Durante le videoriunioni abbiamo il vantaggio di poter interrompere ogni volta che vogliamo la comunicazione visiva con chi parla: in poche parole, non ci sentiamo costretti a guardarlo sempre. Bene, questo libera il nostro sguardo dallo schermo, così che possiamo rivolgerlo a un quaderno che avremo vicino al computer e che useremo per prendere appunti. La prima regola è di non scrivere tutto ciò che viene detto ma soltanto i concetti chiave. L’obiet18


tivo è di creare una pagina che possa essere generativa per nuove idee e possa farci vedere il tema della riunione sotto punti di vista diversi. Per prendere appunti mentre stai ascoltando, il mio consiglio è quello di iniziare usando un sistema fatto di 3 elementi: prima disegna 3 macchie (usa l’evidenziatore così ti sarà facile scriverci sopra), ciascuna di un colore diverso; man mano che ascolti, individua 3 concetti chiave da posizionare nelle tre macchie; poi, per ciascuno di questi, aggiungi non più di 3 sotto-concetti. Stai prendendo appunti per te stesso, quindi puoi inventare un significato per ogni elemento grafico: linee, frecce, colori, simboli, segni matematici, usa pure tutto quello che vuoi.

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Via via che la riunione prosegue, aggiungi concetti, frasi, impressioni intorno ai concetti chiave, iscrivendoli dentro a delle forme e unendoli con delle frecce. Ti ritroverai con una piccola rete contenente almeno 12 concetti importanti, piÚ altre annotazioni. Riguardando il tuo foglio a fine riunione potrai aggiungere ciò che ti sei dimenticato e annotare altri commenti e idee che ti vengono. Prendere appunti ti mantiene concentrato su-gli argomenti trattati, mentre scriverli e posizio-narli ti aiuta a memorizzarli (stai dando loro una forma e uno spazio).

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Il disegno è uno degli strumenti più adatti per trasformare l’immaginazione in qualcosa di visibile. Facciamo spesso l’errore di pensare che il disegno ci serva soltanto per fantasticare, confondendo la nostra abitudine a creare liberamente pensieri di fantasia con quella forza immaginativa di cui siamo capaci, che secondo Carl Jung può condurci a rivelare il nostro inconscio, quindi a trovare informazioni estremamente importanti su noi stessi, su ciò che pensiamo e sentiamo profondamente.

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In poche parole, l’immaginazione può rivelare parti di noi che restano sempre sommerse e che, se portate alla luce, hanno il potere di trasformarci. Lo smart working con il suo spazio chiuso e la sua sensazione di isolamento sembra indurci a usare l’immaginazione come via di fuga, il fantasticare citato prima. La possibilità di avere più tempo per se stessi può invece essere una grande opportunità per esercitarci a immaginare, rivelando tutto il potenziale che teniamo nascosto dentro di noi.

Quelli che ti propongo in questa sezione sono esercizi per creare delle immagini che possano guidarti ogni giorno, ispirandoti e motivandoti a perseguire i tuoi obiettivi. 46


Oltre a disegnare, insomma, ti verrà richiesto di sognare forte e lasciare che l’immaginazione sgorghi come vuole sul foglio da disegno.

Ognuno ha una missione Ogni azienda ha la sua mission, ovvero una dichiarazione d’intenti in cui l’impresa definisce il suo fine ultimo e, possibilmente, più alto. Per intendersi, non il profitto economico, ma un valore per la società. Anche ognuno di noi ha una missione e dovremmo cercare di definirla con convinzione, perché una missione chiara può essere il carburante della nostra vita, non soltanto professionale. Cosa possiamo fare per la società con il nostro lavoro? Cosa già facciamo, quali sono i nostri obiettivi? La mission deve essere rappresentata con un solo elemento. Guardando il disegno dovresti vederci, riflesso, il tuo scopo più alto. 47


Pensaci su, appunta parole chiave e obiettivi, poi prendi un altro foglio e prova a rappresentare qualcosa che sintetizzi la tua missione; può essere una metafora, un simbolo, una scena, l’importante è che per te sia molto significativo. È la proiezione di quello scopo più alto che hai immaginato. Lavora con pazienza al disegno, coloralo, agisci con sicurezza, perché, una volta terminato, dovrai metterlo in una cornice e posizionarlo in modo da vederlo ogni mattina prima di lavorare. Ti ricorderà chi sei e perché stai lavorando: ti renderai conto che non lo fai soltanto per pagare l’affitto... 48


A casa da soli davanti allo schermo, senza colleghi né scrivania, con spazi spesso limitati: lo smart working rischia di trasformarsi in una gabbia grigia e soffocante, dove la creatività, l’organizzazione, la capacità di visione perdono mordente. Ma bastano un pennarello, un foglio bianco e qualche ritaglio di tempo per dare vita a uno spazio nuovo, dove la mente possa espandersi, le idee rigenerarsi e l’immaginazione tornare potente. Grazie a questi semplici e divertenti esercizi di disegno adatti proprio a tutti (nel Disegno Brutto contano il processo e il piacere, non il risultato), scoprirai come prendere appunti più efficaci durante le videocall, visualizzare i flussi delle tue attività, comunicare in modi nuovi con i colleghi, rafforzare il senso di appartenenza al gruppo di lavoro, mantenere il contatto con sogni e ispirazioni. Uno strumento che non può mancare nelle librerie elettroniche di manager, impiegati, freelance, per affrontare con fantasia e soddisfazione i cambiamenti dei nostri tempi. Alessandro Bonaccorsi è visual designer, illustratore, graphic recorder e autore. È l’ideatore del progetto Disegno Brutto, nato per divulgare un approccio diverso al disegno, basato sul non-giudizio e sulla ricerca interiore attraverso corsi, incontri e libri. Dal 2017 ha tenuto oltre 125 edizioni del “Corso di Disegno Brutto”, facendo disegnare quasi 2000 persone e facendone interessare al disegno molte di più. Collabora con aziende e professionisti per lo sviluppo di progetti formativi, consulenze su creatività, innovazione e pensiero visivo.


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