SIBYLLE DELACROIX
Elisa ha spesso la testa fra le nuvole.
Le succede perché è alta...
molto alta.
Da lassù ha un’ottima visuale. Il suo sguardo arriva lontano, segue la danza delle persone più o meno piccole.
Ma non riesce a sentirle bene. Perché in mezzo, tra lei e gli altri, ci sono i cinguettii degli uccellini, i motori degli aerei e la sua immaginazione.
A volte Elisa arriva fino alla luna.
Tutto in lei è grande: le mani, i piedi, le gambe, il cuore. Quando cade, cade da molto in alto.
Orecchie da elefante, collo da giraffa, gambe da gru… Si chiede a quale specie potrebbe appartenere.
A Elisa piace il suo nome. Vorrebbe tanto che gli altri la chiamassero così, invece la chiamano sempre “la gigante”.
Non vedono che, dentro di sé, Elisa è ancora piccola.
Vorrebbe che la notassero per qualcosa che non sia sempre e solo la sua altezza.
Vorrebbe trovare un posto diverso, che non sia sempre dietro, in fondo.
Il suo posto.