Bastano cinque ciliegie Vittoria Facchini
Bambini, guardate! Le prime ciliegie dell’albero piantato da papà .
Cinque per te e cinque per te, eccole qua.
Mamma, ma solo queste? Grazie mamma, cosĂŹ tante? Sai che ci faccio con cinque ciliegie? Davvero poco... Sai che ci faccio con cinque ciliegie? Un sacco di cose e piĂš di un gioco!
Io me le mangio tutte insieme in un boccone. E che ci vuole?
Io, invece, le voglio ammirare...
Io ci faccio medicine per curare i malatini.
Io ci faccio… regalini!
Io ci faccio il giullà, faccio il giullà, faccio il giullà-re-re-re...
Io le offro alle mie amiche. Ăˆ tutto pronto. Le aspetto per il tè.
Io... basta! Non gioco piĂš. Son troppo poche, continua tu.
Facciamo che le mie cinque le do a te, cosĂŹ sei contento e resti qui a giocare con me...
Allora erano ciliegie stregate e le mangiavo. E poi mi addormentavo. E dormivo, dormivo, dormivo per piÚ di cent’anni. E venivano a svegliarti con un bacio? Questo no, mai e poi mai! Un bel giorno mi svegliavo, ma senza bacio.
Indovina in che mano ho la ciliegia: qui o qua? Sbagliato! Ho vinto io, trallallĂ !
Io prendo la mira e poi... fuoco! Per darti fastidio e farti arrabbiare.
Io faccio una danza per quest’alberello che stenta a germogliare.