Il trekking del lupo. 7 giorni tra le Alpi Marittime e il Mercantour

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IL PERCORSO

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Da San Giacomo di Entracque al rifugio Soria Ellena

LUNGHEZZA: 6,6 km

DISLIVELLO: SALITA 630 m DISCESA 15 m

TEMPO: 2 ore e 30 minuti

DIFFICOLTÀ: facile

FONDO: 100% STERRATO

Collegamenti

ENTRACQUE: Autolinee Nuova Benese, linea 77 Cuneo-Valdieri-Entracque, da Cuneo più corse al giorno (ridotte nei festivi), tel. 0171-69.29.29, www.benese.it.

SAN GIACOMO DI ENTRACQUE: Navetta del Parco, collegamento con Entracque, lago della Rovina e Terme di Valdieri, trasporto a chiamata (da prenotare almeno il giorno prima) attivo da metà giugno a metà settembre, 7-13 e 14-18.30; il servizio viene svolto con mezzi da 8 o da 21 posti, per un minimo di 2 persone e un tragitto massimo di 30 km, costo 5 € a tratta, tel. 0171-74.298, www.parcoalpimarittime.it. Solo in caso di effettiva necessità si può telefonare al di fuori dell’orario prestabilito al tel. 335-737.00.26.

Servizio taxi, tel. 335-65.31.024.

Servizi

ENTRACQUE: Centro faunistico Uomini e Lupi: Centro visita e ufficio Iat, piazza Giustizia e Libertà 3, tel. 0171-97.86.16, centrovisita@centrouominielupi.it, Area faunistica, loc. Casermette, strada

provinciale per San Giacomo 3, tel. 0171-97.68.50 (solo chiamate WhatsApp), areafaunistica@ centrouominielupi.it, www. centrouominielupi.it. Il biglietto ha validità per entrambe le sedi del centro per l’intero anno solare: intero 10 €, ridotto under 13 e over 70 8 €, gratuito under 6 e possessori dell’Abbonamento Musei. Aperto luglio-settembre tutti i giorni 9-13 e 15-19 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura), per gli altri mesi consultare il sito, prenotazione obbligatoria.

SAN GIACOMO DI ENTRACQUE: Bar-ristorante Baita Gelas, tel. 0171-97.87.04, baitamontegelas@yahoo.it, www.bmgelas. com, cena solo su prenotazione. Non ci sono fontane fino alla meta, è necessario fare rifornimento alla partenza, presso il rifugio San Giacomo.

Segnaletica

Il percorso della tappa è ben segnalato in tutti i bivi da cartelli gialli “rifugio Ellena-Soria” e da segni biancorossi, inoltre il tracciato è quasi interamente su strada sterrata ben evidente.

Dove dormire

ENTRACQUE: Aktiv Hotel Alpi Marittime, strada provinciale per Santa Lucia 14, tel. 335-59.31.749, info@hotelalpimarittime.

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2.600 2.400 2.200 1.800 2.000 1.200 m 1.400 1.600 0 km 16 0 km 2 4 6 8 10 12 14 RIFUGIO SORIA ELLENA PASSO DI PEIRASTRETTA PIAZZALE DEI CANNONI SAN GIACOMO DI ENTRACQUE

it, www.hotelalpimarittime.it, 60 posti in 18 camere da 2-3-4 persone, sistemazione in hotel solo pernottamento 25 €, mezza pensione 35 €, pensione completa 45 €, sistemazione in autogestione per gruppi (minimo 45 persone) 15 €. Aperto tutto l’anno.

Albergo Miramonti, viale John Fitzgerald Kennedy 2, tel. 0171-97.82.22 / 333-34.41.904, miramontientracque@ libero.it, 22 posti in 18 camere da 2-3 persone, 35-50 € (cena a 15 € in ristorante convenzionato nei pressi), parcheggio privato. Aperto tutto l’anno.

SAN GIACOMO DI ENTRACQUE: Rifugio San Giacomo, tel. 0171-97.87.04,

baitamontegelas@yahoo.it, www.bmgelas. com, 24 posti in 6 camere con bagno privato da 2-3-4 persone, mezza pensione 52 €, 3-12 anni 42 €, supplemento camera singola 10 €. Aperto aprile-ottobre solo su prenotazione.

PIANO DEL PRAIET: Rifugio Soria Ellena, tel. 351-67.43.073, rifugiosoria1840@gmail. com, www.rifugiosoriaellena.com, 70 posti in 7 camere da 4-5-6 persone e 1 camerata da 24 persone, solo pernottamento 28 €, mezza pensione 57 €, pranzo al sacco 10 €, sconti per soci Cai e under 12, doccia calda a pagamento. Aperto metà giugno-metà settembre, negli altri periodi solo su prenotazione.

La prima tappa del Trekking del Lupo non presenta particolari difficoltà tecniche ed è la più breve, adatta per essere percorsa nel pomeriggio così da dedicare il mattino alla visita di una delle due strutture del Centro faunistico Uomini e Lupi. Suggeriamo di cominciare con l’area faunistica di località Casermette, così da avere un completo excursus sull’arrivo del lupo sulle Alpi, e visitare il secondo centro al termine del trekking. Il percorso risale il vallone della Barra passando da un ambiente boscoso a uno di alta montagna dominato da rocce e radi pascoli e lungo il cammino l’avvistamento di marmotte, camosci e stambecchi è quasi garantito: occhi aperti!

Da San Giacomo di Entracque (m 1.213) ci incamminiamo lungo la strada asfaltata (strada Vallone della Barra) che passa esattamente tra il bianco edificio del bar-ristorante Baita Gelas e quello rosso del rifugio San Giacomo, ben indicata dal cartello giallo “rifugio Soria Ellena”. La strada, che diviene subito sterrata, sale in modo graduale cominciando ad attraversare una bella faggeta, mantenendosi parallela al corso del torrente Gesso della Barra e compiendo un paio di ampi tornanti che ci fanno prendere quota. Proprio alla prima di queste curve superiamo un contatore automatico di passaggi [1.1] disposto dall’Ente Parco per monitorare l’afflusso degli escursionisti. Sempre alla medesima curva, verso sinistra, è possibile ammirare lo scorrere impetuoso del torrente che in certi punti forma vere e proprie rapide.

La salita nel vallone della Barra, sempre lungo la strada sterrata, è costante e man mano che prendiamo quota i faggi che inizialmente sono alti, fitti e anche di notevoli dimensioni, si fanno più piccoli e radi, fino a scomparire del tutto. La vallata si presenta ora ampia ed erbosa, con il torrente Gesso della Barra che scorre parecchio più in basso. Durante la salita si raccomanda di mantenere gli occhi aperti poiché

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l’avvistamento di camosci e marmotte al pascolo nelle spianate erbose è assai frequente, soprattutto nei pressi dell’edificio dell’alpeggio GIAS ISTERPIS (m 1.368).

Una volta giunti al PIAZZALE DEI CANNONI (m 1.433) [1.2], segnato da cartelli in legno e dal pannello “La memoria delle Alpi”, che ricorda l’esodo degli ebrei in fuga da Saint-Martin-Vésubie nel settembre 1943, l’ambiente è ormai completamente prativo e costellato da una bassa vegetazione (50 minuti da San Giacomo). Sembra che il nome derivi dalla presenza di alcuni mortai piazzati poco a sud della strada, di cui non è rimasto nulla, anche se i resti degli edifici che si intravedono sul lato opposto del vallone probabilmente dovevano essere locali logistici a essi collegati. Un tempo le vetture potevano giungere solo fino a questo punto e si narra di una macchina smontata, trasportata dalla Francia a spalle, e qui rimontata pezzo per pezzo.

Da qui la sterrata si restringe gradualmente e il fondo diviene più sassoso e irregolare, affronta un paio di tornanti che ci fanno prendere quota per poi allungarsi in un rettilineo. Alla curva seguente [1.3], volendo, possiamo deviare verso sinistra seguendo una traccia che permette di avvicinarsi al piccolo rio che discende dal vallone della Cagna, così da rinfrescarci un poco. Subito dopo oltrepassiamo una lapide e affrontiamo alcuni tornanti decisi che fanno salire al PASSO DI

PEIRASTRETTA [1.4] (m 1.650), dove il torrente Gesso della Barra si fa più vicino e spesso crea fresche e tentatrici pozze.

Il paesaggio che ci circonda ora è più severo, costellato da grandi rocce e sfasciumi, un panorama che ci accompagnerà lungo buona parte del trekking. La salita si fa più graduale e il rifugio appare già in alto alla vista, tuttavia per poterlo raggiungere dobbiamo ancora percorrere alcuni tornanti sassosi, passando davanti al bivio per il colle di

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PIANO DEL PRAIET. Un ponticello consente di attraversare il torrente.

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Fenestrelle [1.5] (da cui scenderemo alla fine del nostro trekking). Un ponticello ci consente di attraversare il rio che solca l’ampio PIANO DEL PRAIET (m 1.800), ma dato che spesso la zona è cintata e fangosa, perché utilizzata come ricovero notturno per le mucche, preferiamo proseguire lungo la sterrata utilizzando il guado che si trova subito dopo. La strada porterebbe poi alla meta compiendo un lungo giro, meglio seguire l’evidente sentiero che si stacca sulla sinistra pochi passi dopo il guado [1.6] e che salendo con stretti zig-zag si raccorda più in alto con la sterrata stessa [1.7]. Pochi metri a sinistra e raggiungiamo il RIFUGIO SORIA ELLENA (m 1.840).

Da scoprire

Rifugio Soria Ellena La struttura, i cui esterni sono stati recentemente restaurati ricoprendoli di lamiera e colorando di rosso la parte in muratura, fu inaugurata il 10 settembre 1961 su volontà del Cai, sezione di Cuneo, cui appartiene tuttora. Inizialmente era dedicato al solo Edoardo “Dado” Soria (1906-1950), alpinista cuneese e partigiano che portò a termine, con gli amici Gianni Ellena (1907-1976) e Dante Livio Bianchi (1909-1953), numerose imprese alpinistiche tra cui diverse prime vie di arrampicata sulle Alpi Marittime come quelle sul Corno Stella del 1929 e del 1932.

Alla sua scomparsa, gli amici della sottosezione universitaria del Cai si attivarono subito per dedicare un rifugio alla sua memoria. I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1956 e alla struttura venne data una forma a cubo o, meglio a “dado”, come il soprannome dell’alpinista cui doveva essere dedicata. Quando nel 1979 il rifugio viene restaurato, ai responsabili è venuto spontaneo affiancare al nome originale anche quello dell’amico di cordata scomparso da poco, ed ecco il nome attuale di Soria Ellena.

Storie di lupi: Navarre

È il 9 gennaio 2012 e al Centro tutela e ricerca fauna selvatica Monte Adone di Sasso Marconi (Bologna) arriva una richiesta di soccorso per un lupo ferito. È immerso nelle fredde acque del fiume, sotto shock, denutrito e con gli arti posteriori paralizzati dal freddo. Con grande fatica viene sedato e recuperato ma ci si rende conto che è in arresto cardiocircolatorio. Senza esitare vengono iniziate le manovre di massaggio cardiaco e di respirazione “bocca a bocca” e, incredibilmente, il lupo reagisce e può essere trasportato per le cure necessarie. Oltre a varie patologie, di cui la più grave è la paralisi delle zampe posteriori dovuta a un’infezione, vengono trovati nel suo corpo ben 35 pallini di piombo... Con il tempo il lupo, chiamato Navarre, recupera peso ed energie, tornando anche a camminare, e gli operatori del centro pensano ormai di poterlo liberare a breve. Purtroppo, nel maggio 2012 Navarre ha un improvviso peggioramento e, nonostante le tempestive cure, non riesce a sopravvivere (ulteriori informazioni sul sito centrotutelafauna.org alla voce Lupi, dove si trova anche il video dedicato).

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Via del Sale Il tracciato che porta al rifugio era noto un tempo anche con questo nome poiché era uno dei molti percorsi di fede e commerci che collegavano Cuneo a Nizza. Questo in particolare attraversava il colle di Finestra e, oltre a essere utilizzato dai mercanti, era anche battuto dai pellegrini diretti al santuario della Madone de Fenestre, in Francia, per poi proseguire verso Santiago de Compostela.

Mucche e camosci Al piano del Praiet trascorrono l’estate mandrie di mucche che di giorno pascolano liberamente ma di notte vengono radunate nei pressi del GIAS DEL PRAIET , un piccolo edificio che si trova poco sotto al rifugio. Per richiamarle viene dato loro del sale, una golosità che attira anche altri animali, in particolare i camosci che si lasciano così ammirare in tutta la loro agilità, soprattutto nel tardo pomeriggio.

Escursione al lago della Maura Per raggiungere questo tipico lago detritico di alta quota, posto a 2.370 m, dal rifugio Soria Ellena si prosegue lungo il piano del Praiet seguendo la cartellonistica gialla “Lago della Maura M18”. Il percorso è quasi tutto su mulattiera ben evidente che si innalza con numerosi tornanti; una volta in vista del lago si procede invece su sentiero seguendo ometti di pietra (4 km, dislivello in salita 600 m, 1 ora e 45 minuti, difficoltà media).

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RIFUGIO SORIA ELLENA. La meta della prima tappa del trekking.

Centro faunistico Uomini e Lupi

A Entracque si trova il primo centro faunistico delle Alpi italiane interamente dedicato al lupo, l’unico in area alpina dotato dell’autorizzazione del ministero dell’Ambiente per l’ospitalità temporanea o permanente dei lupi.

Una struttura complessa e articolata in due centri ben distinti, inaugurata il 13 giugno 2010 dopo anni di lavori e investimenti significativi da parte del Parco Alpi Marittime. Uno sforzo dal duplice scopo: da una parte far conoscere il lupo così com’è, far emergere la reale natura di questo affascinante animale, né buono né cattivo, al di là di leggende e pregiudizi, dall’altra dare uno slancio turistico alla valle attirando un pubblico più vasto e creando preziosi posti di lavoro per i giovani del luogo. Il risultato ottenuto si distacca dall’impostazione dei musei più classici, con una presentazione innovativa che propone allestimenti scenografici di grande impatto.

Le due strutture in cui è articolato il centro sono entrambe allestite con ambientazioni non solo visive ma anche sensoriali, che guidano alla scoperta del lupo attraverso due approcci diversi ma complementari.

La prima, che si trova all’interno di un palazzo storico nella piazza centrale di Entracque, è organizzata come un centro visita vero e proprio, con una struttura più “museale”. Una volta entrati si è accompagnati quasi per mano attraverso i miti e le favole che da sempre han visto questo animale protagonista, o vittima. A guidarci è la voce narrante di Prezzemolo, nonno-cantastorie che ci guida sala dopo sala partendo dalla tenda delle Favole raccontate al fuoco, per passare all’officina delle Biciclette, nella quale il protagonista parte per un viaggio attorno al mondo sulle tracce del lupo e delle storie che ha generato. Nella galleria dei Ritratti, comodamente seduti su ottocentesche poltrone, saranno i dipinti di contrabbandieri, lupari e guardiacaccia ad animarsi per narrare le loro vicende legate a questo predatore con effetti speciali degni del miglior Harry Potter! Infine, dall’interno della grotta, nascosti come il lupo protagonista, sentiremo la voce di pastori, veterinari, guardaparco ed escursionisti perorare la propria causa pro, o contro, il lupo. Prima di uscire si passa ancora per la Lupoteca, un salone dove sono esposti manifesti e libri sul tema e dove vengono organizzate attività per le scolaresche.

Il secondo centro si trova invece fuori Entracque, in località Casermette, lungo la stessa strada che porta alla frazione San Giacomo. È un’area faunistica che ospita esemplari di lupi in ampi recinti che abbracciano parte del bosco, mentre gli edifici espositivi sono a basso impatto, mimetizzati nel terreno. Qui viene illustrato l’arrivo di questo animale sulle nostre Alpi, estinto dall’inizio del XX secolo, seguendo la storia vera del lupo Ligabue, monitorato nel 2004 con un radiocollare dall’Appennino parmense fino alle Alpi Marittime, il tutto narrato dalla

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voce di una appassionata fotografa naturalista. Anche qui in diversi ambienti ricostruiti come il laboratorio, la biblioteca, la cucina, un bosco e un rifugio montano, si approfondiscono le caratteristiche, il comportamento sociale, le tecniche di caccia e tutto quanto riguarda l’etologia di questo splendido animale, accompagnati in un percorso non solo visivo ma anche sensoriale con filmati, immagini, elementi in movimento. Il tragitto termina a un’altana di osservazione che domina una parte degli otto ettari in cui sono ospitati alcuni lupi, esemplari raccolti feriti oppure nati in cattività e che non è più possibile reimmettere in libertà.

Come in natura, l’avvistamento di questi esemplari non va dato per scontato: animali cauti ed elusivi, sembra quasi che siano loro a studiare noi. Per la visita di ogni struttura va considerata almeno un’ora e va prenotata telefonicamente in anticipo per evitare assembramenti. Un’anima sola in due sezioni ben distinte e separate: un solo biglietto per entrambi i centri (con una lunga validità che permette di visitarli anche a distanza di mesi l’uno dell’altro), collegati tra loro grazie a una rilassante passeggiata denominata “Sulle tracce del lupo”. Si tratta di un percorso lungo 2 chilometri e privo di difficoltà, che porta dal centro di Entracque alla località Casermette (e viceversa) sfruttando piste ciclabili e strade secondarie che passano tra abitazioni, prati, boschetti e sull’antico ponte di Burga, che dall’epoca degli antichi romani permette di attraversare il torrente Gesso di Entracque. Il tracciato è ben indicato da cartelli gialli con le orme del lupo e durante il facile cammino si viene accompagnati da cinque pannelli che riportano caratteristiche e curiosità sul protagonista della nostra storia.

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