La Via di Francesco

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DA LA VERNA AD ASSISI Il percorso del Nord


1

Stratino Alto ➜ pieve santo stefano la verna 2.1

Pieve S. Stefano 14

p.gio Scopetone

ere

1.7

S. Cassiano

p.gio di Garavone

F. Te v

Marcena pod.e Fonte Androne Castiglione

p.gio Calbeltino

p.gio Castellaccio

p.te Assai

Armena p.gio Ferraglia

12

Mignano 1.6

10

m. di Sovaggio Gregnano

p.gio Castellaccio

p.gio delle Colonne

S. Apollinare

p.gio Castelvecchio

1.5

Montalone

8

Basciano

Villa Compito La Pietra

m. della Modina 1.4

p.gio della Rocca

6

p.so delle Pratelle 4

m. Castelsavino

La Rocca

m. Faggiolo

Chiusi della Verna

1.3

p.gio della Russa

1.2

m. Calvano

2 1.1

m. Penna Giampereta

La Verna


Da La Verna a Pieve Santo Stefano

1

400 200

PIEVE SANTO STEFANO

CENTRO EQUITAZIONE ASNAVARA

600

MONTE DELLA MODINA

800

PASSO DELLE PRATELLE

1.000

LA VERNA

1.200

MONTE CALVANO

1.400

0m 0 km

5

10

14,9 km 431 m DISCESA 1.131 m DIFFICOLTÀ: media FONDO: asfalto, strada bianca, sentiero TEMPO: 5 ore LUNGHEZZA:

DISLIVELLO: SALITA

Segnaletica Segnali Cai bianco-rosso; segnale verticale bianco-rosso con Tau nero su fondo giallo; segnali in vernice giallo-blu; Tau giallo.

Ospitalità Dormitorio del pellegrino, all’interno della Foresteria del Santuario, via del Santuario della Verna 45, tel. 057553.41, santuarioverna@gmail.com, www. laverna.it, 13 posti in camerata, bagno in comune, € MP, SP a donativo, lenzuola non fornite. Aperto tutto l’anno. Il Santuario offre diverse forme di alloggio e la possibilità dei pasti. LA VERNA:

15

20

25

30

Albergo Ristorante Bellavista, viale San Francesco 17, nel centro storico di Chiusi della Verna, tel. 0575-59.90.29 / 392-90.52.576, gilbertogabelli@gmail.com, www.bellavistalbergo.com, 32 posti, €€ BB, pet friendly. PIEVE SANTO STEFANO: Parrocchia di Santo Stefano Protomartire, piazza Santo Stefano, tel. 0575-79.81.23 / 333-74.67.750, juanca67@hotmail.it, accoglienza molto spartana in camera senza letti, bagno spartano, a donativo. Il parroco è da solo, se non risponde inviate mail. Aperto tutto l’anno. B&B Il Castellare, località Castellare, a 500 m dal percorso, tel. 0575-79.93.93 / 339-34.63.117, info@ilcastellare.eu, www. ilcastellare.eu, 15 posti, €€ BB, pet friendly. Hotel Santo Stefano, via Tiberina 95, tel. 0575-79.71.29, info@ hotelsantostefanoarezzo.it, www. hotelsantostefanoarezzo.it, 20 posti, €€ SP (€ in camerata), pet friendly.

Non est in toto sanctior orbe mons, recita un’iscrizione posta all’interno del santuario. La Verna non è solo il punto di partenza, ma uno dei luoghi più sacri e coinvolgenti di tutto il cammino. Il consiglio è di arrivare qui il giorno prima della partenza, per prepararsi spiritualmente. La tappa è di media difficoltà. L’ascesa è progressiva, ma ci sono alcuni strappi con ripide salite, che serviranno per abituare le gambe al cammino verso Assisi.

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la verna ➜ pieve santo stefano

L’attesa è finita, si compie il primo passo uscendo dal SANTUARIO DE LA VERNA, ricordando di ricaricare d’acqua la borraccia. Si oltrepassa la statua che raffigura san Francesco mentre chiede a un bambino di liberare le tortore che andava a vendere (FF 1853). Proseguite prima sul basolato e poi su strada asfaltata, in discesa fino a una curva [1.1 - km 0,5]. Qui termina l’asfalto e si procede su una strada sterrata nel bosco, seguendo i segnali per Croce della Calla / Sentiero Frassati. Continuate nel fitto bosco. Giunti a una biforcazione, salite a sinistra su fondo ciottoloso, per Sentiero Frassati / Anello Basso / sentiero 056. Tralasciate la deviazione sulla sinistra e proseguite per la Croce della Calla (m 1.140); al bivio prendete a destra, seguendo i segnali per Poggio Tre Vescovi. Si sale in ripida pendenza fino a una biforcazione (km 1,4) dove si prosegue a destra all’ombra della pineta. Ancora in salita sul sentiero, ricercando sempre i segnali in vernice. Il sentiero sale nel bosco di conifere e curva a sinistra. In corrispondenza dei segnali in vernice Gea 50 e di un Tau posti sulla corteccia di un albero, mantenete la destra in salita per raggiungere il segnale “Monte Calvano” (m 1.254) [1.2 - km 1,9]. Procedete e superate un varco (se chiuso, richiuderlo sempre dopo il passaggio), si accede a un prato per il pascolo. In vetta, grazie all’assenza di alberi si gode di un panorama a 360° sull’Appennino. Attraversate il prato per tutta la sua lunghezza, per raggiungerne la sommità, indicata da un palo di legno con segnali in vernice. Proseguite in leggera discesa, ricercando un gruppo di arbusti sulla destra dove sono posti dei segnali (km 2,5). Seguendo la segnaletica in direzione Pieve Santo Stefano / Cerbaiolo / Poggio Tre Vescovi, procedete verso l’ampio sentiero sulla sinistra. Inizia la discesa lungo l’ampia carrareccia, in alcuni tratti ripida. Dopo circa 500 m, giunti a un bivio, scendete a sinistra per oltrepassare un cancello di colore verde e attraversare un bosco di lussureggiante bellezza. Si superano due varchi, dopo il secondo scendete fino a una biforcazione, dove voltate a sinistra per Poggio Tre Vescovi. Al passo delle Pratelle (m 1.075) [1.3 - km 4,5], giunti a un crocicchio di strade, si continua dritto, seguendo per Pieve Santo Stefano. Si resta sempre sul percorso principale. Si incontrano due deviazioni: alla prima proseguite, mentre alla seconda mantenete la destra, trovando sulla sinistra una recinzione metallica. Raggiunto un bivio (km 5,5), seguite le direzioni Assisi / Pieve Santo Stefano / Cerbaiolo e lasciate la carrareccia per salire a destra sul sentiero 075. “Troverai più nei boschi che nei libri”, questa citazione di Bernardo da Chiaravalle qui sembra trovare conferma. Il sentiero s’immette su un’ampia carrareccia che porta in cima al monte della Modina (m 1.181) [1.4 - km 6,5]. Dalla vetta seguite i segnali e il sentiero 075 in direzione di Pieve Santo Stefano. Per circa 2 km attraversate il fitto bosco, prestando attenzione ai segnali in vernice sugli alberi. Il sentiero si amplia. Al termine della ripida discesa [1.5 - km 8,2], alcuni tronchi offrono l’occasione per sedersi e fare una pausa. 44


la verna ➜ pieve santo stefano

SANTUARIO DE LA VERNA.

La silenziosa fortezza dello spirito francescano.

Da qui proseguite, tralasciando le deviazioni dal percorso principale. Giunti alla biforcazione prendete a destra (sempre sul percorso principale). Continuate in falsopiano, fino a giungere a un nuovo bivio e seguite il segnale per Pieve Santo Stefano, restando sul sentiero 075. Superata una catena (km 9,5), il paesaggio si apre e il sentiero diventa strada sterrata. In discesa, superato un ripetitore di colore verde [1.6 - km 9,7], continuate sempre sulla strada principale, tralasciando le deviazioni. In prossimità di un gruppetto di case e del Centro di equitazione naturale Asnavara (km 12,1) procedete dritto per Pieve Santo Stefano. Camminate in discesa su asfalto e superate due bivi (il primo al km 12,7), al secondo, dopo circa 1 km, voltate a destra, sempre seguendo le indicazioni per Pieve Santo Stefano. Giunti al punto di ristoro con ampio prato [1.7 - km 13,9] attraversate il cavalcavia sull’autostrada per imboccare via della Casina, che si deve percorrere fino in fondo. Giunti all’incrocio con la SP Tiberina girate a destra. Proseguite dritto per poi voltare a sinistra su via Arezzo. Raggiunta piazza delle Logge del Grano girate a destra verso il Piccolo museo del diario di PIEVE SANTO STEFANO e la piazza Plinio Pellegrini (km 14,9).

Luoghi di Francesco Santuario de La Verna “Nessuno può sperare di conoscere san Francesco senza conoscere e amare i luoghi in cui visse.” Paul Sabatier. Immersi nei boschi dell’Appennino toscano, il santuario e il convento sono posti su uno sperone di roccia, ricco di anfratti. La Verna rappresenta il modello di eremo francescano che privilegia grotte naturali, caverne, spelonche, simili a quelle nelle quali si erano svolte gli eventi della vita di Cristo. Ritroverete questi elementi naturali in molti 45

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la verna ➜ pieve santo stefano

SANTUARIO DE LA VERNA. La croce sul belvedere segna l’inizio del cammino.

eremi e conventi sulla Via di Francesco, l’invito è di soffermarsi e meditare sul senso del luogo. Quelli che turisticamente sono definiti “letto” o “cuscino” di san Francesco narrano di una scelta estrema sia spirituale che corporale, la quale si concretizza nella povertà evangelica e nella ricerca di ospitalità nel grembo della terra. Gli eremi delle origini sono il luogo e il simbolo della primitiva precarietà francescana, e per il pellegrino rappresentano una tangibile testimonianza del modello di vita ricercato da Francesco. Il convento è costituito da un complesso di edifici cresciuto, nel corso dei secoli, sugli originali romitori nella natura. Gli adattamenti della struttura non hanno intaccato l’aspetto selvaggio del luogo, che dà un’idea di dove e come pregasse san Francesco in alcuni periodi della sua vita. Sulla piazza del Quadrante, così chiamata per via della meridiana posta sulla basilica, è collocata una croce in legno, meravigliosa nella sua essenzialità; da qui si gode di una visione d’insieme sui monti. La piazzetta dà accesso ai principali luoghi del santuario: la basilica, il corridoio delle Stimmate, la cappella di Santa Maria degli Angeli, la cappella della Maddalena, il Sasso Spicco, il chiostro, la foresteria e l’ospizio per i pellegrini. Molte le opere d’arte custodite al loro interno, fra le quali una vera e propria antologia dei capolavori dei della Robbia e alcune reliquie di san Francesco (al pellegrino non sfuggirà il bastone del Santo). Dal 1431 i frati del convento, ogni giorno dell’anno, compiono la processione dell’Ora IX dalla basilica alla cappella delle Stimmate. Si racconta che una volta i frati non poterono effettuare la processione, a causa della neve, e il giorno seguente trovarono sul percorso le orme degli animali del bosco, che li avevano sostituiti. La processione (parte 46


la verna ➜ pieve santo stefano

alle ore 15 e ritorna alle ore 15.30) e le celebrazioni liturgiche si svolgono ogni giorno. Il consiglio, per credenti e per chi si senta in ricerca, è di partecipare (FF 1222-1228; 1915-1924).

Da vedere Chiusi della Verna Il nome deriva probabilmente dal termine la-

tino Clau-Clusu (chiuso), in quanto chiude il passaggio tra la valle del Tevere e la Romagna. In epoca romana Chiusi era tappa della Via Maior, che collegava Arezzo con la Romagna, e in epoca medievale della Via Romea. Di Chiusi era il conte Orlando Cattani, il quale donò il monte della Verna a Francesco d’Assisi dopo il loro incontro nel castello di San Leo (FF 1897; 1899). Chiusi della Verna è famosa anche per la disputa, con il paese di Caprese Michelangelo, per aver dato i natali a Michelangelo Buonarroti.

Pieve Santo Stefano Si trova al centro della valle del fiume Te-

vere. La città è stata rasa al suolo, a eccezione delle chiese e del palazzo del Comune, durante la Seconda guerra mondiale, perché avamposto della Linea Gotica. Da vedere il santuario della Madonna dei Lumi (XVI secolo): al suo interno sono rappresentati san Giacomo e san Cristoforo, da sempre protettori dei pellegrini. Pieve è celebre per essere La città del diario. La cittadina ospita, infatti, l’Archivio Diaristico Nazionale e il PICCOLO MUSEO DEL DIARIO. Il museo racconta, attraverso un intenso percorso multimediale e interattivo, gli scritti di gente comune in cui si riflettono, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: taccuini delle trincee di guerra, lettere d’amore dei secoli passati, addirittura lenzuola usate per raccontare storie di famiglia. La raccolta dei diari è sempre aperta, potreste anche inviare il vostro diario del cammino e decidere se consegnarlo alla storia oppure farlo partecipare al Premio Pieve Saverio Tutino; se sarà giudicato il più interessante dell’anno, verrà pubblicato da Terre di mezzo Editore. Tutte le info su archiviodiari.org e www.piccolomuseodeldiario.it.

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1


2

pieve santo stefano ➜ pian della capanna

p.gio il Fondaccio

p.gio del Tesoro

p.gio delle Posle p.gio delle Coste

16

p.gio del Castello

p.gio delle Coste

Pian della Capanna

2.9

Stianta

p.gio Vicuccio

p.gio dei Piani

14

2.8

Viamaggio

p.gio delle Rugginaie

12

2.7

m. Verde 2.6.2

p.so di Viamaggio p.gio Sambuco

10

C. Pozzuolo

2.6

c.le di Lombrico p.so la Traforata

p.gio Tondo p.te del Papa

2.6.1

p.gio Mandrioli

p.gio Gallione

2.5

Brancialino

8

c. S. Benedetto cim.ro Castelnuovo

Eremo di Cerbaiolo 6 2.4

Collungo

2.3

p.gio delle Calbane 4

Pieve Santo Stefano

m. Petroso

Pian della Capanna 2

Sansepolcro

Formoli 2.2

2.1

F. Tevere

Pieve S. Stefano p.gio Stantino

m. Murlo


Vannocchia

2

pieve santo stefano ➜ pian della capanna

Misciano Pocaia Malello Santarsa

Gragnano Cignano Corsidonio

p.gio della Ciocca

2.2a

S. Pietro in Villa

p.te dell'Arco

Aboca p.gio della Buiana La Madonnuccia

p.gio del Papa

p.gio di Peroglia

p.gio del Castellino

Villalba

Lago di Montedoglio

p.gio delle Caviere

Baldignano Brancialino Bisolla Alta

Castelnuovo Sigliano Sigliano alto

Collungo

F. Te ve

re

m. Fungaia

m. Petroso

Formoli

m. Murlo

p.gio Rosso


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Da Pieve Santo Stefano a Pian della Capanna

1.400

COLLEPEGLI

PIAN DELLA CAPANNA

400

MONTE VERDE

600

PASSO DI VIAMAGGIO

800

POGGIO DELLE CALBANE

1.000

PIEVE SANTO STEFANO

1.200

200 0m 0 km

5

10

16,7 km 1.100 m DISCESA 504 m DIFFICOLTÀ: impegnativa FONDO: asfalto, strada bianca, sentiero TEMPO: 6 ore LUNGHEZZA:

DISLIVELLO: SALITA

Segnaletica Segnali Cai bianco-rosso; segnale verticale bianco-rosso con Tau nero su fondo giallo; segnali in vernice giallo-blu; Tau giallo.

Ospitalità Rifugio escursionistico Cà La Fonte, frazione Passo di Viamaggio, via Alpe 11, a 200 m dal percorso, tel. 339-30.28.614 (Alfredo) / 333-87.35.143 (Daniele, inglese), calafonteimperatore@ gmail.com, www.calafonte.it, 35 posti, € SP, uso cucina in autogestione, su richiesta i proprietari fanno trovare la spesa pronta, pet friendly, disponibilità per gruppi, spazio per campeggio in autogestione. Aperto PASSO DI VIAMAGGIO:

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20

25

30

tutto l’anno. Necessario avvisare. B&B ristorante La Baita dell’Imperatore, via Masini 6, località Valdazze, tel. 057579.01.32 / 0575-79.51.44, a 5 km dal percorso, servizio navetta gratuito da e per il passo di Viamaggio, 16 posti in 6 camere, €€ MP, spartano. Aperto tutto l’anno. PIAN DELLA CAPANNA: Rifugio Pian della Capanna, via dell’Alpe 16, tel. 33359.56.500 / 334-23.14.012, www. fattoriadigermagnano.it, prenotazioni@ fattoriadigermagnano.it, 20 posti in camere e camerate, € SP (€€ MP), lenzuola non fornite. Possibilità di campeggio nel giardino del rifugio (5 €). Possibilità di pasti al rifugio. Aperto tutto l’anno. Rifugio La Spinella, località La Spinella, stessi contatti del precedente, struttura per gruppi, sul percorso 2,5 km dopo Pian della Capanna, 50 posti, € SP, in autogestione con uso cucina, lenzuola non fornite. Aperto tutto l’anno.

Ogni cammino ha la sua sfida impossibile, la tappa che si dispera di superare. Da Pieve Santo Stefano a Pian della Capanna i ripidi dislivelli rendono faticoso il cammino. Per ogni fatica c’è sempre un premio: dormire all’interno della riserva vi avvicina alla natura amata da san Francesco. Il cammino non è una gara. Partite presto e procedete con lentezza. Se preferite, esiste la possibilità di spezzare la tappa al passo di Viamaggio.

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pieve santo stefano ➜ pian della capanna

PIEVE SANTO STEFANO.

Sul sentiero GEA verso il valico di Croce della Calla.

Attenzione: tra il 2020 e il 2021 sono in programma alcuni lavori pubblici nei pressi del passo di Viamaggio che potrebbero impedire temporaneamente l’accesso al percorso. In loco sono segnalate le varianti. Per aggiornamenti in tempo reale consultate il gruppo Facebook della Via di Francesco. Si parte dal Piccolo museo del diario, sotto l’arco in piazza Plinio Pellegrini. Prendete a destra per piazza delle Logge del Grano e subito a destra per via delle Antiche Prigioni, per poi attraversare il ponte sul Tevere. Al termine del ponte [2.1 - km 0,1] fare attenzione: la segnaletica indica a sinistra per un sentiero segnalato in mezzo al bosco, ma piuttosto faticoso. Il percorso qui descritto (senza segnaletica) prevede di attraversare la SP Nuova Sestinese e poi proseguire verso destra, in direzione della chiesa della Madonna dei Lumi, posta sul margine della rotatoria. Superata la chiesa sulla sinistra, procedete su via Canonico Coupers. Continuate lungo la strada asfaltata fino al segnale turistico marrone che indica il Cerbaiolo [2.2 - km 1,1], qui girate a sinistra. Si cammina in progressiva salita su una strada solitaria. Giunti a un bivio voltate a sinistra [2.3 - km 4,1]. Superato sulla sinistra un vecchio ostello in abbandono, si prosegue fino a una biforcazione (km 4,8), segnalata dalla presenza di una croce, qui salite verso sinistra, ora in vista dell’EREMO DI CERBAIOLO. Si raggiunge un nuovo bivio (km 5,3), attenzione: se si vuole visitare l’eremo, si prende a destra in ripida salita, per circa 1 km e per riprendere il cammino si torna sui propri passi o si segue un ripido e impegnativo sentiero (segnaletica Cai) che si ricollega alla Via; per proseguire il cammino, prendete il sentiero centrale, anch’esso in salita, per Viamaggio / Sansepolcro / Assisi. Dopo circa 100 m, al bivio tralasciate la deviazione a sinistra e restate sul sentiero ciottoloso. Si raggiunge un bivio [2.4 - km 5,8], al poggio delle Calbane (m 800), 51

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pieve santo stefano ➜ pian della capanna

seguite a destra in salita per passo di Viamaggio / GEA 2. Procedete sul fondo a ciottoli bianchi, tralasciando le deviazioni. Giunti a una biforcazione (km 6,3) prendete a destra; dopo 100 m, a un incrocio, mantenete nuovamente la destra in leggera discesa. Si supera la fonte delle Rupine, dove è possibile ricaricare la borraccia. Dopo circa 300 m, al bivio imboccate il sentiero sulla destra. Si prosegue prestando attenzione ai segnali in vernice. Al successivo bivio voltate a sinistra in salita per Viamaggio / Assisi. Giunti all’ingresso di un pascolo (se chiuso, ricordarsi sempre di richiuderlo), attraversate il prato in tutta la sua lunghezza seguendo la pista a terra. Al termine del prato salite a sinistra su di una carrareccia. Si prosegue con improvvisi scorci sul lago artificiale di Montedoglio. Superato un passaggio nella recinzione, proseguite fino a un fabbricato per l’alpeggio delle vacche [2.5 - km 8,3] e da qui prendete la carrareccia a destra, superando un cancello e un abbeveratoio sulla sinistra. Il paesaggio sembra alpino. Oltrepassate un cancello verde (km 8,9). Giunti in prossimità di un edificio di colore giallo ocra (km 9,3) girate a sinistra in salita. Dopo circa 400 m, al bivio con la strada asfaltata girate a destra in discesa verso un fabbricato dove si trova un bar. Siete all’agognato passo di Viamaggio (m 983) [2.6 - km 9,8], possibile tappa intermedia. Per proseguire verso Pian della Capanna si può scegliere tra un duro sentiero o la variante su asfalto e strada bianca, raccomandata in caso di pioggia (vedi variante dal passo di Viamaggio). Per il percorso impegnativo, si parte dal passo, all’altezza della piccola chiesa di San Giovanni Gualberto, patrono dei Forestali, per poi salire a sinistra verso Pian della Capanna / Sansepolcro fino a raggiungere la recinzione metallica, dove girate a sinistra (mantenendo la recinzione sulla destra). Giunti all’angolo della recinzione (km 10), seguendo i segnali in vernice, girate strettamente a destra in salita su un sentiero lungo la recinzione (da tenere sulla destra). Da questo punto inizia una delle salite più dure di tutto il cammino. Si deve fare attenzione: in caso di pioggia il fondo diventa molto scivoloso; munirsi di bastoni da trekking. Il sentiero nel fitto bosco costeggia la recinzione. Superato un varco con una scaletta in legno (km 10,2) seguite il sentiero impegnativo che sale (mantenere la recinzione metallica sulla destra). Fare attenzione. Sulla vostra destra, la recinzione è interrotta dalla presenza di un passaggio, lo attraversate e proseguite in salita, tenendo ora la recinzione sulla sinistra. La salita costeggia una recinzione in filo spinato, fino a superare un passaggio (km 10,5). L’orizzonte si amplia. Dopo 100 m il sentiero si discosta dal filo spinato per raggiungere una piccola radura panoramica, che invita a posare lo zaino per una pausa. Sulla sinistra si scorge la mulattiera che si percorrerà a breve. Si prosegue in direzione del punto più alto dello sperone roccioso verso la valle e si scende sulla sinistra (fare attenzione ai segnali a terra), per poi proseguire sul sentiero. Dopo alcuni saliscendi e tratti in falsopiano, inizia una salita impegnativa (km 11,2) con forte pendenza, 52


pieve santo stefano ➜ pian della capanna

EREMO DEL CERBAIOLO.

Un luogo di raccoglimento unico sulla Via.

lungo una recinzione in filo spinato sulla sinistra. Dopo circa 100 m, finita la salita, superate un passaggio e siete in vetta a monte Verde (m 1.147) [2.7 - km 11,3], sull’ampio pianoro dal quale si domina la Valtiberina toscana. Attenzione: non confondete i segnali bianco-giallo-blu dei percorsi della LINEA GOTICA con il giallo-blu e Tau giallo della Via. Guardando la valle, si scende verso sinistra per raggiungere una recinzione in filo spinato, che si tiene sulla sinistra. Superato un varco (km 11,7), scendete leggermente a destra (discesa ripida, in caso di pioggia il fondo diventa scivoloso). Alla fine della discesa al bivio [2.8 - km 12,2] girate a sinistra su un’ampia carrareccia, proseguendo in direzione di Pian della Capanna (in questo punto la variante si ricollega al sentiero). Proseguite tralasciando le deviazioni. Sull’ampia curva si segue a sinistra. Giunti a Collepegli (m 1.047) [2.9 - km 14,2] proseguite sulla carrareccia. Il piacevole percorso si sviluppa tra il versante roccioso del monte e i prati aperti. Si accede alla RISERVA NATURALE DELL’ALPE DELLA LUNA (km 15,8). In breve, a una biforcazione, si segue a destra sulla carrareccia principale. Si giunge a Pian della Capanna (km 16,7) e al vicino rifugio della Forestale.

Variante dal passo di Viamaggio (6,3 km, non segnalata)

Il sentiero che parte dal passo di Viamaggio ha un fascino unico, ma è arduo e a tratti scivoloso, specie in caso di pioggia. Questa variante allunga di circa 4 km ma è più comoda e sicura. Con le spalle alla chiesa di San Giovanni Gualberto [2.6 - km 0] si scende a sinistra lungo la strada asfaltata, SP Marecchia, poco trafficata. Passato un gruppetto di case (km 1,7) si fa attenzione e si supera una curva segnalata con un grosso traliccio della linea elettrica [2.6.1 - km 2,8] sulla vostra destra. Si prosegue sulla provinciale e prima di giungere a un’ampia curva, 53

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pieve santo stefano ➜ pian della capanna

all’altezza del cartello limite di velocità 30 km/h, si cerca sulla sinistra un grande cancello verde che va attraversato e, se chiuso, va richiuso alle vostre spalle (km 3,3). Da qui inizia la piacevole salita su strada sterrata. La salita lungo l’ampia carrareccia è progressiva. Al bivio (km 3,6) si prosegue a sinistra, sempre sulla strada bianca principale. Si supera una lapide [2.6.2 - km 4,5], a ricordarci che queste montagne sono state teatro dei fatti di guerra legati alla Linea Gotica. Superati due varchi e un fontanile il percorso alternativo si ricongiunge al sentiero [2.8 - km 6,3], dove sono posti i segnali per Pian della Capanna e Sansepolcro.

Luoghi di Francesco Eremo del Cerbaiolo “Chi ha visto La Verna senza vedere Cerba-

iolo, ha visto la mamma senza vedere il figliolo”, così recita un antico adagio. La tradizione locale ricorda che sant’Antonio da Padova qui si ritirava a pregare. L’eremo francescano fu distrutto dagli scontri tra i partigiani locali e le truppe naziste, ma grazie all’amore dell’eremita Chiara, scomparsa da pochi anni, fu ricostruito nelle forme odierne. Trascorso un periodo di chiusura, l’eremo ha riaperto e ospita i pellegrini grazie all’impegno della Diocesi di Arezzo e di don Claudio. Richiede qualche km in più, ma consigliamo vivamente la visita.

Da vedere Riserva Naturale dell’Alpe della Luna L’autunno e la prima-

vera sono i periodi migliori per scoprire questo luogo. Nel silenzio e nella pace dei boschi, daini, cervi e caprioli brucano l’erba dei prati e rapaci come lo sparviero o la maestosa aquila reale volteggiano nel cielo.

Parco Storico della Linea Gotica Per Linea Gotica si intende

l’insieme delle opere difensive che nel 1944 l’esercito tedesco appronta sull’Appennino centrale per bloccare l’avanzata degli Alleati. Sul passo di Viamaggio e sul monte Verde si conservano postazioni di tiro per fucilieri e mitraglieri. Oggi il pellegrino cammina in un ambiente naturale di pace, ma le trincee restano a memoria dell’impegno e del coraggio che tanti uomini e tante donne seppero dimostrare nel corso della lotta di Liberazione (www.parcostoricolineagotica.it).

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