La Via Lauretana Toscana

Page 1

IL PERCORSO


Siena ➜ Vescona

N

1


N

Siena ➜ Vescona

1


1

Da Siena a Vescona

200

VESCONA

SITE TRANSITOIRE

300

ARBIA

SIENA

400

TAVERNE D`ARBIA

500

MUCIGLIANI

600

100 0m 0 km

5

10

15

20

25

30

19,7 km 482 m DISCESA 450 m DIFFICOLTÀ: media FONDO: 45% Sterrato 55% Asfalto

servizi, né ristoranti o esercizi commerciali (al momento della prenotazione, chiedere indicazioni alla struttura ricettiva per la cena e la colazione).

Mezzi pubblici

Dove dormire

Siena è raggiungibile tramite la linea ferroviaria e con linee di pullman a lunga percorrenza. Da e per Vescona, servizio pullman locale Tiemme, tel. 199-16.81.82 (da rete mobile) / 800-92.29.84 (da rete fissa), info@tiemmespa.it, www.tiemmespa.it.

SIENA:

LUNGHEZZA:

DISLIVELLO: SALITA

Servizi Guardia medica, via Roma 56, tel. 0577-36.77.73, orari 20-22 (festivi e prefestivi 10-12, 15-17, 20-22). Informazioni e Accoglienza Turistica, Palazzo Berlinghieri, piazza del Campo 7, tel. 0577-29.22.22, siena.iat@terredisiena.it, www.terredisiena.it. TAVERNE D’ARBIA: Farmacia di Taverne, piazza Montaperti 8/9, tel. 0577-36.67.73, www.farmaciaditaverne.it. Farmacia Franceschini, via Aretina 13, tel. 0577-36.48.24. Presenti nel centro ristoranti, negozi e supermercati. MUCIGLIANI: In paese non sono presenti servizi, né ristoranti o esercizi commerciali. VESCONA: In paese non sono presenti SIENA:

34

Casa delle balie-Ostello Santa Maria della Scala, piazza Duomo 2, tel. 057728.63.00, ostellosms@operalaboratori.com, www.santamariadellascala.com, 25 posti, €, apertura annuale. B&B Paradiso Numero 4, via del Paradiso 4, tel. 334-31.80.611 / 0577-27.13.48, info@ paradiso4.com, www.paradiso4.com, 7 posti, €€-€€€ colazione inclusa, apertura annuale. TAVERNE D’ARBIA: Casa Costaberci, strada di Costaberci 1, tel. 349-82.05.596, info@ casacostaberci.it, www.casacostaberci.it, 6+2 posti in unico appartamento,€€€ per l’intero appartamento. MONTAPERTI: Montaperti Hotel, strada di Poggio al Vento 1, loc. Casanova Pansarine (1,5 km da Taverne d’Arbia), tel. 057736.741, info@montapertihotel.com, www.montapertihotel.com, €€ colazione e utilizzo piscina inclusi, apertura annuale. Agriturismo Montaperti, SP 111 6, loc. Podere Giardino (3,3 km da Taverne d’Arbia), tel. 340-71.76.254, info@montaperti.it, www.montaperti.it, €€, apertura annuale.


Siena ➜ Vescona

Castello di Leonina Relais, strada di Leonina 5, tel. 0577-71.60.88 / 320-39.03.052, castello@paradisehotels.it, www.castelloleonina.com, 20 camere, €€€ colazione inclusa, possibilità di cena. MUCIGLIANI: Agriturismo Costa Mucigliani, strada di Mucigliani 22, tel. 338-42.36.290, 8 posti, €€ senza colazione, uso cucina, animali di piccola taglia ammessi, apertura annuale. Casa Vacanze B&B Santa Caterina, loc. Santa Caterina, Menchiari, tel. 333LEONINA:

64.08.389, info.casasantacaterina@gmail. com, www.casavacanzescaterina.com, 35 posti, €€-€€€ per l’intero appartamento, possibilità di colazione, uso cucina, spese di riscaldamento e aria condizionata a parte, animali ammessi, apertura annuale. VESCONA: Parrocchia di San Florenzo, strada di Vescona s.n.c., tel. 345-58.20.687 / 0577-70.76.11, teotreemme@libero.it, 5 posti in salone polivalente, offerta libera, uso cucina.

Iniziamo il nostro cammino da piazza del Campo di Siena e ci avviamo lungo l’Arbia per raggiungere il paesaggio lunare delle Crete Senesi. Dobbiamo ricordare di munirci di una buona scorta d’acqua, perché, dopo le prime due ore di cammino, non incontreremo più fonti. Il percorso fino a Vescona si snoda fra calanchi e campi coltivati, dove non incontreremo molta ombra e il terreno è prevalentemente argilloso, potenzialmente molto fangoso in caso di pioggia. Raggiungiamo il piccolo borgo di Mucigliani, abbarbicato su uno spettacolare balcone di fronte a Siena, e quindi la frazione di Vescona, dove occorrerà organizzarsi preventivamente per la cena e la colazione, vista l’assenza di esercizi commerciali.

Da piazza del Campo a SIENA, il luogo più conosciuto e simbolico della città, ci portiamo all’ingresso del Palazzo Pubblico e, dandogli le spalle, ci incamminiamo verso destra, uscendo da nord-est, per via Rinaldini. Svoltiamo a destra in via Banchi di Sotto, lungo la quale avremo a destra Palazzo Piccolomini e a sinistra il palazzo del Rettorato dell’Università di Siena. Proseguiamo, lasciando sulla nostra destra le Logge del Papa, un loggiato rinascimentale voluto da papa Pio II nel 1462 che spicca sugli edifici in laterizi che ci circondano per il candore dei suoi travertini. Proseguiamo diritti su via di Pantaneto, passando accanto all’omonima Fonte e alla chiesa di San Giorgio. Prendiamo la prima strada sulla sinistra dopo la chiesa di San Giorgio: via dei Pispini [1.1]. La seguiamo in lieve discesa, costeggiando la chiesa di San Gaetano Thiene, oratorio della Nobile Contrada del Nicchio. Alla biforcazione con via Santa Chiara, ci teniamo a destra della fontana monumentale e proseguiamo fino a transitare sotto alla Porta dei Pispini, una delle più antiche porte urbiche di Siena. Ci immettiamo brevemente su via Aretina, proseguendo dritto e, dopo un centinaio di metri, prendiamo strada di Sant’Eugenia [1.2], che sale sulla sinistra, separata da via Aretina da un filare di alberi. Alla biforcazione in corrispondenza della chiesa di Sant’Eugenia, proseguiamo dritto sulla destra, in discesa, imboccando un passaggio ciclopedonale che ci riporta su via Aretina. La seguiamo in discesa per circa 35

1


1

Siena ➜ Vescona

MUCIGLIANI.

Il piccolo borgo fra le Crete Senesi.

600 m, fino ad arrivare alla rotonda dei Due Ponti, dove troviamo un bar, un negozio di generi alimentari e tutto il necessario per un ultimo ristoro prima di lasciare la città. È qui che incrociamo per la prima volta il tracciato dell’EROICA (approfondimento in tappa 2). Alla rotonda, prendiamo la prima strada sulla destra, badando bene a non seguire in salita la strada del Linaiolo, ma mantenendoci paralleli alla strada statale 73 Senese-Aretina [1.3]. Dopo un centinaio di metri, ci immettiamo in un percorso ciclo-pedonale che si diparte verso destra per scostarsi presto dalla strada e inoltrarsi fra gli alberi, seguendo il corso della ferrovia. La ciclabile si ricongiunge alla SS 73 all’altezza di un passaggio pedonale che consente di immettersi in strada del Ruffolo. Attraversiamo facendo attenzione al traffico veicolare e prendiamo la strada asfaltata verso destra in direzione Ruffolo [1.4], che seguiamo per circa 2,5 km superando il centro abitato di Ruffolo e passando sotto al raccordo autostradale Siena-Bettolle. Proseguiamo senza deviazioni fino a entrare a TAVERNE D’ARBIA, dove in epoca romana sorgeva probabilmente una mansio. Raggiunto l’incrocio con via Conte d’Arras, svoltiamo a destra e, utilizzando l’attraversamento pedonale, raggiungiamo un piazzale alberato. Lo attraversiamo per raggiungere via Aldobrandino degli Aldobrandeschi, che attraversiamo per poi seguirla verso sinistra, raggiungendo una grande rotatoria. Prendiamo la seconda uscita seguendo i cartelli che indicano la direzione per Arbia, Asciano e Arezzo. Oltrepassato il distributore di benzina, svoltiamo a destra su via San Isidoro: dopo la curva, intercettiamo l’inizio del percorso ciclopedonale sull’argine che seguiremo per evitare l’asfalto. Proseguiamo dritto fino alla seconda rotonda, dove prendiamo la prima strada a destra [1.5], la Via Lauretana, che ci conduce fino ad Arbia. 36


Siena ➜ Vescona

Oltrepassato il paese, proseguiamo dritto, seguendo le indicazioni per Asciano. Continuiamo lungo la strada provinciale Lauretana per circa 800 m. All’altezza delle indicazioni per Medane [1.6] imbocchiamo a destra una stradella asfaltata che presto diventa bianca e sale fra campi bordati da filari di cipressi e calanchi. Lasciamo la via per Medane prendendo la prima strada sterrata che incontriamo alla nostra sinistra [1.7]: la seguiamo in lieve salita e ci dirigiamo verso un nucleo di case abbandonate, che superiamo per riscendere verso la provinciale. La discesa può rivelarsi molto insidiosa in caso di maltempo, per via del fondo argilloso. Prendiamo la provinciale verso destra per poi lasciarla dopo circa 450 m, svoltando a sinistra [1.8] e costeggiando a bordo campo la recinzione di una proprietà. Raggiungiamo, alla fine del campo, una strada bianca e la imbocchiamo verso sinistra, piegando poi subito a destra in salita fra i calanchi. In cima alla salita, alla biforcazione, ci teniamo a destra, seguendo la strada bianca che si snoda sul crinale. Ai lati del nostro percorso si distendono i calanchi e, voltandoci verso sinistra, potremo godere di un magnifico paesaggio su Siena. Dopo circa 2,4 km, raggiunta una biforcazione, ci teniamo sulla sinistra [1.9]; andando invece a destra si raggiunge il Castello di Leonina, oggi resort di lusso. Oltre ai calanchi, si possono qui ammirare le “biancane” o “mammelloni”, piccole colline tondeggianti di argilla che sotto il sole estivo prendono un colore bianco abbagliante. Percorsi 200 m, arriviamo al SITE TRANSITOIRE. Procediamo per circa 1,8 km, ignorando ogni possibile deviazione fino alla biforcazione successiva, manteniamo la destra, in lieve discesa, e raggiungiamo il borgo di MUCIGLIANI. Al bivio ai piedi del paese, ci teniamo sulla destra, per poi salire verso sinistra subito prima di una casa di mattoni: raggiungiamo così la chiesina romanica di Sant’Andrea, che domina il paese. Su una delle case di fronte alla chiesetta si può vedere una terracotta policroma raffigurante la Madonna di Loreto col Bambino, a conferma che siamo sulla strada giusta. Riscendiamo poi lungo la strada principale verso sud-est, fino a incrociare nuovamente la strada provinciale Lauretana [1.10]. La seguiamo verso sinistra per circa 1 km, fino ad arrivare in località VESCONA. Lasciamo la provinciale imboccando una strada sterrata che si diparte alla nostra sinistra, in corrispondenza di due pilastri di cemento [1.11], fino a raggiungere le prime abitazioni. Arrivati sull’asfalto, lo seguiamo in discesa finché il fondo diventa ghiaiato, quindi proseguiamo per circa 270 m fino alla chiesa di San Florenzo.

Da vedere Siena Il centro storico della città di Siena è stato riconosciuto dall’Unesco nel 1995 come PATRIMONIO DELL’UMANITÀ perché considerato esempio archetipico della città medievale. Siena annovera moltissimi mo37

1


1

Siena ➜ Vescona

numenti e luoghi di interesse, che meriterebbero una visita di alcuni giorni: il poco spazio a disposizione ci permette di citarne solo alcuni, che speriamo offrano uno spunto interessante per il lettore. Secondo la leggenda, il fondatore di Siena fu Senio, figlio di Remo e gemello di Ascanio, con il quale scappò da Roma per sfuggire allo zio Romolo, che voleva ucciderli per liberarsi da ogni possibile concorrente per il potere. I due gemelli lasciarono Roma con due cavalli, uno bianco e uno nero, colori che ancora oggi troviamo nello stendardo di Siena, la Balzana, e rubarono la statua della lupa capitolina che aveva nutrito Romolo e Remo da bambini, motivo per cui la lupa è uno dei simboli della città. Più plausibilmente, Siena ha origini etrusche e poi fu insediamento romano, ma la fase storica maggiormente testimoniata e meglio visibile passeggiando per la città è l’epoca medievale. Grazie alla posizione privilegiata lungo la VIA FRANCIGENA, al potere acquisito con lo statuto di Comune autonomo a partire dal XII secolo e alla ricchezza accumulata da mercanti e banchieri, Siena visse fra il Duecento e il Quattrocento il suo periodo di massimo splendore. Risale a quest’epoca anche la costruzione di una rete di 25 km di gallerie sotterranee dette BOTTINI, che, convogliando l’acqua dalle campagne circostanti, garantiva l’approvvigionamento idrico del centro urbano, nonostante in città non scorresse un fiume. Fu un’epoca segnata anche dai continui scontri con la vicina Firenze che si protrassero fino al definitivo prevalere fiorentino nel 1555. Il nostro cammino muove i primi passi da PIAZZA DEL CAMPO, centro nevralgico del potere politico in età comunale. La piazza a forma di conchiglia, oggi famosa in tutto il mondo per il Palio che vi si svolge due volte l’anno, fu realizzata nel 1169 in un campo precedentemente utilizzato per il mercato di bestiame. In piazza del Campo possiamo ammirare alcune strutture architettoniche di grande rilievo, come la FONTE GAIA, il PALAZZO PUBBLICO (1297-1310), dal cui cortile interno si accede sia alla TORRE DEL MANGIA (1325-1348) che al MUSEO CIVICO. L’interno del museo ospita i capolavori di alcuni fra i più grandi artisti senesi del XIV e XV secolo. Di particolare rilievo, gli affreschi degli Effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, che adornano la Sala della Pace o dei Nove. In piazza del Campo si corre due volte l’anno il PALIO: una gara a cavallo che coinvolge i diciassette quartieri, detti contrade, in cui la città è ufficialmente suddivisa fin dal 1729, sebbene la loro origine sia più antica. Il Palio di Provenzano (2 luglio) e il Palio dell’Assunta (16 agosto) vengono disputati a turno fra dieci contrade estratte a sorte e sono i due momenti più importanti dell’anno per ogni senese. Poco lontano da piazza del Campo troviamo il DUOMO, la cui costruzione cominciò a cavallo fra il XII e il XIII secolo e continuò per più di 150 anni. Nel 1339, nel suo momento di maggior splendore e rivalità con Firenze, Siena decise di ampliare il Duomo, progettando di trasformare l’attuale cattedrale nel transetto di una nuova e gigantesca chiesa. Il cantiere subì una battuta d’arresto a causa dell’epidemia di 38


Siena ➜ Vescona

SIENA.

Lo splendido duomo della città, dedicato a Santa Maria Assunta.

peste del 1348 e dal fatto che il terreno rischiava di non reggere l’eccessivo peso delle nuove strutture. Nel 1357 si decise di interrompere definitivamente i lavori, senza demolire le parti già edificate, che sono ancora oggi visibili. Da non perdere una visita al pavimento decorato da intarsi marmorei, che viene interamente scoperto solo per due mesi all’anno, da fine agosto a fine ottobre. Sono molte le opere visibili all’interno della cattedrale, fra queste spiccano indubbiamente gli affreschi realizzati dal Pinturicchio sulle pareti della Libreria Piccolomini, il fonte battesimale decorato con sculture di Donatello e l’Altare Piccolomini impreziosito da quattro sculture realizzate da Michelangelo. L’antico hospitale di SANTA MARIA DELLA SCALA sorge inconfondibile di fronte al Duomo di Siena. Il primo documento in cui viene menzionata la struttura risale alla fine dell’XI secolo, ma risulta plausibile che la fondazione sia avvenuta già un paio di secoli prima. La leggenda vuole che sia stato fondato dal Beato Sorore, un umile ciabattino che aiutava i pellegrini di passaggio verso Roma riparando le loro calzature, e che il toponimo “della Scala” derivi da un sogno fatto dalla madre del Beato, in cui il figlio, tramite una scala, aiutava alcuni bambini bisognosi a raggiungere il Paradiso. In realtà, la scala a cui il nome dell’hospitale fa riferimento potrebbe essere la gradinata del Duomo, davanti al quale sorge la struttura. La costruzione fu fortemente voluta dai canonici del Duomo, che, dopo un primo periodo di amministrazione, lo cedettero ai frati, i quali se ne occuparono fino al Quattrocento, periodo in cui l’ospedale passò sotto la gestione diretta del Comune. L’enorme struttura forniva assistenza sanitaria ai bisognosi, si prendeva cura degli orfani e, sorgendo proprio lungo la Via Francigena, dava ospitalità ai pellegrini. Sostenuto sia dal governo cittadino che da donazioni e lasciti testamentari da parte dei fedeli, l’hospitale ebbe 39

1


1

Siena ➜ Vescona

VESCONA.

La luce radente sulle colline.

un enorme peso sia politico che economico, soprattutto fra il Trecento e il Quattrocento. Santa Maria della Scala era autosufficiente dal punto di vista dell’approvvigionamento, infatti traeva sostentamento dai raccolti delle sue proprietà agricole, che venivano accatastati nelle grance, grandi magazzini fortificati presenti su tutto il territorio senese, e ospitava al suo interno tutte le figure professionali necessarie alla sua gestione. È proprio ai ricoverati più soli, gravi e contagiosi di Santa Maria della Scala che santa Caterina da Siena dedicò la sua opera di accudimento e conforto. Nata a Siena nel 1347 in una famiglia numerosa e di umile estrazione, Caterina dimostrò una forte vocazione già a dodici anni, quando rifiutò la pianificazione di un matrimonio e insisté per prendere i voti, dedicando il resto della sua breve vita a prendersi cura dei malati e a fare opera di intermediazione e consiglio sia per il popolo che per figure molto potenti, come addirittura il papa. L’ospedale è rimasto operativo fino al 1995, poi la struttura è stata convertita in un enorme polo museale, con un’importante sezione archeologica che ha convogliato numerose collezioni private di antichità e i materiali provenienti dagli scavi effettuati sul territorio nel corso del Novecento. Il complesso è anche sede di svariate collezioni permanenti e ospita mostre temporanee. Il museo mantiene intatte le strutture dell’antico hospitale, un dedalo di cappelle, oratori, sale disposte su diversi livelli e strade esterne che poi sono state trasformate in corridoi. Il più conosciuto di questi ambienti è probabilmente il Pellegrinaio che, come suggerisce il nome, è la sala in cui anticamente trovavano riparo i pellegrini; interamente affrescata dagli artisti più famosi della Siena del Quattrocento, sulle sue pareti troviamo rappresentata un’importante testimonianza degli usi, dei costumi e delle pratiche ospedaliere dell’epoca. 40


Siena ➜ Vescona

All’interno di Santa Maria della Scala è presente un ostello che offre ospitalità ai viandanti, ricavato negli spazi che una volta venivano dedicati alla cura dell’infanzia abbandonata.

Taverne d’Arbia Sorta probabilmente già in epoca romana, Taverne

d’Arbia è attualmente la frazione più popolosa di Siena. Durante la battaglia di Montaperti, nel settembre 1260, le truppe senesi erano accampate proprio nelle vicinanze di Taverne, sul Poggio delle Ropole. Si trattò probabilmente della battaglia più sanguinosa del Medioevo, che vide schierati più di 50.000 uomini e che vide i guelfi fiorentini schierati contro i ghibellini senesi. Ebbero la meglio questi ultimi, garantendo l’autonomia a Siena per qualche secolo. Dante Alighieri cita la battaglia di Montaperti più volte nella Divina Commedia: nel X canto dell’Inferno, per esempio, il Poeta racconta l’incontro con Farinata degli Uberti, ghibellino fiorentino che fu cacciato dalla città e combatté coi senesi, mentre nel XXXII, fra i traditori della patria, troviamo Bocca degli Abati, fiorentino reo di aver tradito i suoi. Nell’XI canto del Purgatorio, condannato a una pena più lieve per la sua superbia, Dante collocò anche Provenzano Salvani, comandante dell’esercito di Siena. Taverne d’Arbia è sempre stata punto di passaggio obbligato per attraversare il fiume da cui prende il nome. La Via Lauretana attraversa l’Arbia sul ponte a tre arcate progettato nel 1787 dal matematico fiorentino Pietro Ferroni, per sostituire un ponte ancora più antico, la cui esistenza era testimoniata fin dalla metà del Trecento.

Mucigliani Il piccolo borgo si trova alla sommità di una delle col-

line più alte dei dintorni, in una posizione privilegiata che garantisce un panorama spettacolare a 360 gradi sui colli circostanti, da Siena al Chianti. È composto da alcune case, che hanno preso il posto di un castello andato completamente distrutto, e dalla piccola chiesa di Sant’Andrea.

Vescona Le prime notizie certe di questo insediamento risalgono al

998. Risale invece al 1306 un documento che dimostra a Vescona la presenza di un hospitale per i pellegrini che percorrevano la Via Lauretana. Alla fine del XIV secolo, Siena fece costruire a Vescona una imponente roccaforte per sfruttarne la posizione privilegiata. La torre in pietra rimasta è di epoca otto-novecentesca e attualmente è parte integrante di una fattoria, fatta costruire successivamente dalla famiglia Chigi-Saracini. A valle della fattoria si trova la chiesa di San Florenzo. È difficile determinare l’epoca di costruzione dell’edificio attuale, che ha fatto le spese della precarietà della collina marnosa su cui poggia, è stato danneggiato in numerose occasioni da frane e smottamenti e ha subito radicali modifiche nel corso dei secoli. Il 16 maggio, per la festa della parrocchia, la comunità si riunisce per un pasto conviviale e la celebrazione eucaristica. 41

1



Site Transitoire Quando, nel 1983, l’artista francese Jean-Paul Philippe percorse per la prima volta la Via Lauretana antica da Siena ad Asciano, attraversando le Crete, rimase colpito dalla natura unica del luogo e si ripromise di tornare. Lo fece nel 1990, trasferendosi a Fonteluco, in un’antica grancia a Serre di Rapolano e realizzando, tre anni dopo, il Site Transitoire, un’opera libera, concepita come omaggio all’unicità di questo territorio. La scultura monumentale occupa uno spazio di circa 23 metri ed è installata su una collina nel Comune di Asciano, lungo la Via Lauretana Toscana, all’altezza della località Leonina, perfettamente orientata sull’asse est-ovest. È realizzata in basaltina etrusca, una pietra vulcanica il cui colore grigio si sposa perfettamente con le sfumature della creta nel periodo dell’aratura ed è composta da tre elementi principali in dialogo tra loro e la natura: una sedia per accogliere il passante, un banco e una finestra orientata per ricevere l’ultimo raggio di sole del tramonto del solstizio d’estate, che cala nell’appiombo della finestra e va a colpire un piccolo specchio triangolare posto in basso nella sedia. Nella parte alta della finestra troviamo un’iscrizione in francese tratta dal Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare: “Ricoperto di fango / è lo spiazzo dei giochi, e gli ingegnosi / labirinti sono ora indistinguibili / tra il verde rigoglioso”. Sui lati della finestra sono incisi due labirinti, in dialogo con quello in pietra installato sul terreno nella parte centrale dell’opera. Questi tre elementi – sedia, banco e finestra – compongono il mobilio di una casa dalla soglia invisibile, che ha per tetto la volta celeste. I tre elementi ricordano anche la figura umana seduta, sdraiata e in piedi, tant’è che nella sedia appaiono accennate le ossa del bacino, nel banco la figura umana sdraiata ha forse delle bende che ancora la fasciano, e nel vuoto della finestra si iscrive una figura umana in assenza. L’artista ha deciso di lasciare il Site Transitoire aperto, in modo che i viandanti possano penetrare liberamente lo spazio dell’opera: lo stesso nome è un suggerimento al viaggio, sebbene immobile, e all’incontro. Per approfondire la storia dell’opera e dell’artista, vincitore di svariati premi di livello internazionale, è possibile visitare su prenotazione la Bottega di Jean-Paul Philippe, gestita dall’Associazione Site Transitoire, a cui rivolgersi anche per richiedere l’autorizzazione per eventuali riproduzioni video e fotografiche, essendo l’opera tutelata dal diritto d’autore (Association Site Transitoire, via Amos Cassioli 78, Asciano, association.sitetransitoire@gmail.com, www.jeanpaulphilippe.eu).

FRA LEONINA E MUCIGLIANI.

Dettaglio del Site Transitoire.

43


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.