Tania Ferrucci
Nei miei okki Storia di una donna nata bambino Diario vincitore del Premio Pieve Saverio Tutino 2020
Lost in transition di Marino Niola
Prima persona: singolare, duale, plurale. Genere: maschile, femminile, trans. La storia di Tania Ferrucci appartiene a lei ma riflette come in una iridescente filigrana dell’essere quella delle tante vite ostaggio di un doppio lapsus: della natura e dell’anagrafe. Che tengono i loro corpi sospesi tra un genere e l’altro, tra l’unità e la molteplicità. Anche se la loro anima sa benissimo che l’identità scritta in superficie sul corpo e sui documenti non corrisponde alla profondità del sé che decidono di fare affiorare. A costo di sacrifici, lacrime e sangue. Come Tania, nato/a da una madre senza cuore. E che guadagna letteralmente la verità della sua natura femminile attraverso una trafila di esperienze laceranti, di dolori lancinanti, di violenze patite, di umiliazioni subite. A Napoli, dove l’autrice è nata, le persone come Tania hanno un nome tradizionale, “femminielli” che non allude solo alla loro identità sessuale ma a una sorta di riconoscimento sociale che in quel femminilemaschile adombra uno stato di eccezione dell’essere e al tempo stesso lo riconosce socialmente. Gli trova un posto e una ragion d’essere. Anche se come mostra questo libro non è certo quell’idillio di cui si è spesso favoleggiato. Dalle pagine di Nei miei okki, vivide come le lacrime delle Marie Addolorate che regnano sui vicoli di Napoli, 5
emergono le tappe di una crudele iniziazione alla conquista di sé stessa. Che sta fra il diario intimo e il racconto di formazione. Perché nell’odissea di un bambino poco amato e molto abusato, che sente di essere una bambina e arriva a diventare la donna che la abita da sempre, si riflette la vicenda di tutte quelle creature che si sentono altrettante “metamorfosi al femminile, come il bruco e la farfalla, come il brutto anatroccolo trasformato in una bella fanciulla”. In questo senso la narrazione di Tania aiuta a leggere gli episodi sempre più numerosi di insofferenza anagrafica delle ragazze e dei ragazzi in transito. Che sentono la loro vera identità doppiamente tradita. Dai documenti e dai comportamenti, dalla lentezza delle istituzioni e dalla crudeltà delle persone. Ed è anche grazie alla resistenza sofferta e coraggiosa di questi io migranti, che adesso la nostra società sta facendo, spesso a sua insaputa, un salto di civiltà. Al termine di una catena di peripezie Tania si sottopone all’intervento che corona il suo sogno di avere un corpo femminile. Ma adesso, per fortuna, un pronunciamento della Cassazione risalente al 2015, stabilisce che per cambiare genere sui documenti non è più necessario sottoporsi all’intervento chirurgico. Di fatto la storica decisione autorizza ciascuno a scegliere il genere che rispecchia il vero sé. Insomma, la legge ha fatto la sua parte. Ora tocca a noi cittadini fare la nostra per aiutare questi nostri concittadini che intraprendono un faticoso viaggio alla cerca di sé stessi a non sentirsi soli. Lost in transition.
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Nei miei okki
Nota dell’editore ll diario che qui pubblichiamo è stato sottoposto al vaglio di una commissione redazionale composta dalla curatrice del libro e dai responsabili della Fondazione Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, che hanno definito i criteri di pubblicazione e hanno approvato il risultato editoriale. La normale operazione editoriale di revisione di un testo necessita di cure particolari nel caso di diari, memorie ed epistolari; per questo motivo, i criteri adottati variano in relazione al tipo di testo autobiografico pubblicato. L’autrice di questa memoria ha digitato diverse parole e interi brani con tutte le lettere maiuscole; in particolare il testo era completamente maiuscolo dal capitolo cinque in avanti, ma per renderne più agevole la lettura lo abbiamo riportato al minuscolo in fase di impaginazione.
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Ecco che è arrivato il momento di raccontare la storia della mia vita il film indelebilmente impresso in questi miei occhi ancora vivi FEBBRAIO 2010!!! Tutto a inizio nel lontano 1965 A NAPOLI!!! 5 anni dopo che sono venuta al mondo se mondo si può chiamare ciò che ho passato io! Ricordo che avevo 5anni e nelle vicinanze dell’asilo proprio fuori la scuola c’era 1signore che faceva fare dei giri su 1maestosa barca che spingeva su e giù prendendosi 30lire a giro, che bella era, sembrava la barca di Noè maestosa lunga un 7 metri e larga 4metri! Ricordo che gli dicevo signore più in alto fino al cielo blù fino al sole e più su dai dai, e lui ricordo con 1 sorriso mi rispondeva basta dove vuoi arrivare nello spazio? E io sì sì sì voglio volare voglio andare via da qui! Ma dopo 5minuti finiva quel sogno solo mio e che nessuno sapeva quello di scappare già a 5 anni il più lontano possibile ma era solo 1intuizione infantile istintiva che provavo dentro senza ancora sapere cosa quale crudele destino mi aspettava??? Sono nata nel 1960 dico nata perché nella mente e non nel sesso poiché gemello di 1 sorella gemella nata con me morta e che da lei trasferitemi tutti i suoi ormoni in me? Nate da 1 donna che in gergo dovrebbe chiamarsi madre 9
se madre si può chiamare tale persona? Una prostituta viziata di quegli anni, che dopo essersi fatta 1 scopata con 1 uomo spagnolo x sfizio facendo nascere me e la mia gemella? Dico sfizio perché col tempo ho saputo e visto che gli piaceva fare figli x poi abbandonarli o venderli! Man mano che crescevo devo dire sentivo dentro di me che avrei voluto conoscere la mia gemella ma poi mi chiedo se sarebbe stata felice o chissà quale destino atroce aspettava pure lei da una madre così!! Anche se devo dire in tutta sincerità che mi avrebbe fatto piacere potere avere 1 sorella come pure 1 fratello mi manca questo affetto; anche se un fratello adorabile poi lo conosciuto col tempo essendoci incontrati per puro caso senza sapere di essere fratelli ma poi è morto nel 97? Ma questo SIGNORI VE LO DICO PIÙ AVANTI!!!!!! Codesta donna che non aveva minimamente il senso materno? Tranne che con 1 solo figlio ma anche questo, lo saprete più avanti, e non solo questo? Vi farò rabbrividire il cuore! Cari Signori lettori!! Così io senza chiedere di venire al mondo mi sono ritrovata a vivere 1incubo di vita x vari motivi durato 50anni! A quasi 6anni mi accorgo che questa signora la sera si preparava x uscire la sera e fare la sua professione di femme fatal, lasciandomi fuori al balcone, ricordo che quando lo faceva Dio come piangevo mentre se ne andava senza voltarsi come se niente fosse! E le persone le signore del vicinato mi dicevano dov’è tua madre? Perché ti ha chiuso fuori al balcone, ed io rispondevo piangendo non lo sooo?? Avvolte invece mi chiudeva in 1stanzino chiuso dall’esterno in 1casa di 1antico palazzo napoletano, che ancora ricordo il nome della via? Via monachelle, in codesto appartamento vi era stata assassinata 1 suora sentendo di notte le sue grida, be cari lettori 10
provate a pensare me quando ero sola in casa tutta la notte aspettando che arrivasse lei sentendo porte che si aprivano e si chiudevano e le strilla di 1 voce straziante o le luci che si accendevano e si spegnevano?? Lei la signora esercitava la sua professione in casa, si portava a casa 1 uomo sempre diverso mentre si faceva scopare io ero lì in 1 angolo a guardare e naturalmente senza ancora capire?? E quando si ritirava ubriaca se la prendeva con me dicendo bastardo bastardo dandomi calci come fossi 1cane rognoso e io gridavo no mamma no no perché perché cosa ho fatto! Dio se piangevo e che dolore sentivo senza capire il perché venivo trattata così? perché quella figura di donna che doveva essere mia madre e più di ogni altra persona mi doveva amare? E invece mi odiava mi respingeva e mi deludeva come fossi 1 impiccio qualcosa da eliminare!! In quell’epoca c’era 1 altra figura di donna sempre nel 65 mia nonna madre di lei; bravissima donna e premurosa nei miei confronti; però pure lei non poteva occuparsi di me perché lavorava e poi da come vedevo con i miei okki non andavano d’accordo la figlia che era prepotente voleva vivere la sua vita ormai da indipendente a casa sua! E fu così che 1 giorno la gente del quartiere x aiutarmi fecero venire gli ASS. SOCIALI e andai in 1 collegio le lacrime mi venivano giù come pioggia dicendo mamma dove mi portano non mi lasciare! 1 volta arrivati lì dopo aver fatto 500-600 scalini sembrava mi portassero all’inferno, lei se ne andò senza voltarsi neanche 1 abbraccio o dirmi vengo a trovarti appena posso! Usci fuori dal portone 1 grossa e grassa suora che adesso nemmeno le polveri ci sono più si chiamava suor Gisella altro che signora Rottermaier? Signori miei sembrava l’orca assassina! Il collegio si chiamava POVERE FIGLIE DI S. 11
ANTONIO il nome della via era MIRADOIS! Ecco che a
6 anni stavo x entrare in collegio 1 posto dimenticato da Dio! Non ricordo tutta la struttura, rammento solo 1 grande camerone ove c’era la sala da pranzo, il cortile esterno grandissimo spazio giochi attorniato da inferriate! Eravamo tanti i bambini lì chi aveva i genitori che venivano la domenica a far visita, e chi non li vedeva x molto tempo io ero tra quelli! La suora che vi dicevo l’orco era adibita nell’aula dove si studiava x fare lezione e credetemi eravamo in balia della sua ferocia? Si xché ricordo e sento ancora il dolore quando suor gisella x qualche marachella che noi piccoli potevamo fare? Ci costringeva a mettere le mani sotto la cattedra mentre lei si sedeva sopra! Avevamo tanta di quella paura che solo a vederla tremavamo dalla paura così tanto da farci la pipì addosso! Passò 1 anno prima che la signora mi venisse a trovare? Avevo 7anni! Scusate signori lettori ma metto 1 attimo a fuoco… ricordo a malapena che quando venne a trovarmi, ecco adesso si ricordo era accompagnata da 1 uomo si chiamava Piero sì Piero! Quando la vidi sentii pensavo di essere felice, e invece mi stava x succedere ciò che non credevo mi potesse succedere immaginare??? Così mi portò a casa, neanche la riconoscevo più quella casa estranea come estranei erano chi ci abitava! Come sempre in quella settimana appena che stetti a casa 1 di quelle mattine lei scese dopo che io avevo fatto colazione con il pane 1 brioche 1 biscotto mai? Ecco che quello lì Piero mi si avvicinò dicendomi giochiamo e io Puro e Ingenuo come 1 cerbiatto Fragile come 1 Fiore ma carino e già con movenze e tratti effeminati ma io ancora non capivo la mia metamorfosi che si stava formando dentro di me? Ma lui aveva intuito? Così il predatore che x me non era niente e io chiamavo zio, incominciò a toccarmi a dire dai non ti muovere che 12
dopo ti porto alle giostre e ti compro tanti giocattoli ma non dirlo alla mamma se no si arrabbia se vede che ti compro le cose, e io si con la vocina 1 po’ impaurita? Ma all’improvviso all’improvviso come 1 iena mi prese con forza ebbi 1 gran paura gridavo strillavo ma lui mi mise la mano davanti alla bocca e 1 altra sul ventre tirandomi all’indietro e con furia mi abbassò il pantaloncino quasi a strapparmelo, fu così che a quasi 8anni ebbi il mio 1 shok di ciò che mi stava capitando che non conoscevo l’essere 1 bambino fuori e 1 bambina dentro??!! Poi mi sa che io stremato x l’accaduto piangendo mi accasciai sul lettino e mi addormentai mentre sentivo lui che mi ripeteva è 1 segreto lo sappiamo solo io e te vedrai la prossima volta ti piacerà! Al risveglio si vede che lo schifoso scese mentre io dormivo, e li vidi rientrare insieme con dei giocattoli era l’ora di pranzo e ci mettemmo a tavola; i giocattoli nemmeno li guardai risposi alla signora tra virgolette x modo di dire mi madre ho fame! Mentre eravamo a tavola lui mi fissava avendo paura che lo dicessi? Ma a chi se pure lei manco se ne era accorta di ciò che mi era successo mi sentivo solo che dentro di me c’era qualcosa che m’impediva di gridare, e poi mi faceva male il sederino? L’unica cosa che desideravo era ritornare in collegio dai miei amichetti, mi venivano in mente quando facevamo le marachelle rubando la nutella a qualche bimbo che i genitori avevano fatto visita, dato che non tutti avevano questa fortuna, e poi ricordavo quando la sera giocavamo nel camerone dove dormivamo che era immenso non finiva mai ero ed eravamo così piccoli mettendoci a giocare con le cuscinate! Mentre la suora non la stessa ci faceva fare le preghiere dandoci la buona notte è chiaro che c’erano anche suore brave mica come l’elefante! Era così bella quella età per me prima che mi succedesse quel brutto dettaglio che poi ha cambiato col tempo la mia 13
vita con il tempo mi sentivo 1 rondine senza ali ma con il desiderio di scappare, e la mattina poi quando la suora ci svegliava diceva su su bambini sveglia dicendo la frase mitica VIVA GESU e noi tutti i bambini rispondevamo PASTA E FASUL in italiano pasta e fagioli hahahahaha che risate ci facevamo che la mattina quando mi sveglio ancora mi viene da dirlo!! Ritornando al mio ritorno a casa non stetti molto e dopo quello episodio 2 giorni giusti quel Piero non lo vidi più! A 1 certo punto passò qualche mese e lei non mi chiudeva più né fuori al balcone né nello stanzino si vede che gli ASS. SOCIALI l’avevano avvisata? Mi sa che batteva sul marciapiede e non portava più i clienti a casa, si vede che si era fatta qualche posto sulla strada come poi è successo a me nella vita? Ma questo lo leggerete più avanti! Nel frattempo passò qualche mese e io pensavo che non sarei più andata in collegio? 1 sera lei si presentò con 1altro uomo, si chiamava Salvatore ricordo che era vestito da militare, era 1 aeronautico! 1 di quei giorni che ero ancora a casa mi accorsi che a lei gli stava crescendo la pancia era incinta di Salvatore. E sì vi starete chiedendo voi cari lettori 1 altro figlio? E non vi ho detto che prima di me lei era stata sposata con 1uomo di nome Antonio, e da questa unione nacque nel 56 Luigi mio fratello che poi morì nel 97 x la troppa vita anch’esso vissuta senza affetto solo senza amore con 1 padre divorziato con lei pressoché nel 58 59 quando lei aveva già iniziato a fare la squillo! Ritornando a Salvatore era bravo con me devo dire, ma con lei mazzate tutti i giorni perché lei era possessiva morbosa e maliziosa nell’attaccamento nei riguardi di lui! Ma ecco che io di nuovo ero 1 impiccio. Nel frattempo in quel periodo mia nonna morì mi dispiacque tanto, ed io fui di nuovo riportata in 1 altro collegio che era dei frati 14
camilliani precisamente ISTITUTO S. CAMILLO, non finiva mai in 1 paese che si chiamava S. GIORGIO A CREMANO nel frattempo erano passati 2 anni e al S. CAMILLO iniziavo a fare la quarta elementare mi piaceva studiare conoscere la storia e scoprire i posti del mondo sull’atlante geografico! È sì in me c’era già la voglia di andarmene via! E così 1 altra volta lei mi cacciava dalla sua vita, ma in fin dei conti non mi a mai voluta e tra tutti i figli che aveva avuto io ero l’unica che odiava in 1 modo viscerale! A parte che 1 bambina nata prima di me nel 59 seppi da mia nonna che se l’era venduta a 1 ricca famiglia di contadini purtroppo non ho mai saputo dov’è? Mi auguro che sia viva e felice si dovrebbe chiamare Rosaria! Come vi dicevo lei mi odiava ma ormai l’odio era reciproco!! In questo istituto si faceva molto Sport ricordo che dopo 1 anno passato lì, lei non la vidi fino ai 10 anni nel frattempo era nato l’altro figlio e stava convivendo con Salvatore si era costruita 1 altra famiglia e il nuovo arrivato aveva 1 padre e 1 madre ma io non ne facevo parte!! Dicevo in questo nuovo istituto si faceva Sport e io fra tutti i ragazzi lì dai 10anni in poi, si facevano gare di corsa, cosa che a me piaceva molto; ricordo che correvo forte ero veloce come 1 gattopardo si facevano i 100 metri in salita e in discesa, e io non contenta saltavo gli ostacoli in 1 maniera così esagerata che nemmeno io mi rendevo conto! Avvolte quando di notte mentre tutti dormivano uscivo di nascosto e mi mettevo a correre scavalcavo gli alberi mi arrampicavo sui muri in me c’era proprio e solo la voglia di fuggire di volare il più possibile dalla schiavitù impostatami da chi mi odiava! Questo posto come vi dicevo era veramente bello rispetto a quello delle suore e poi molto grande potevo finalmente di notte guardare la luna, il sole ancora non 15
l’avevo notato a quella età. Ma la luna ne ero affascinata quella luce bianca sembrava 1 grande pallone sospeso nell’universo! Quando di notte scappavo mi penetrava negli occhi la volevo raggiungere mi faceva sentire libera in quel bosco, immenso e le stelle sembravano tanti coriandoli! Fu così che in 1 notte in 1na delle mie scappate solitarie mi trovai avanti il direttore dell’istituto che si chiamava Padre Fulvio B. con la sua tunica lunga nera con in petto disegnata 1 croce di stoffa rossa il simbolo dei padri camilliani era 1 bell’uomo sembrava 1 attore, stava seduto su 1 grosso macigno di pietra che faceva d’abbellimento! Ora che capisco tante cose? Intuii che mi stava aspettando? Mi disse uè tu non dovresti stare a letto come tutti gli altri, li x li mi spaventai perché erano rigidi e severi non cattivi: stava con le mani in tasca e aveva il viso arrossato, cacciò 1 pacchetto di sigarette dicendomi se avevo mai fumato, gli risposi ma padre ancora non ho nemmeno 10anni; e lui dai sarà il nostro segreto e così fù x la prima volta fumai 1 sigaretta, feci appena 2 3 tiri non ricordo di aver tossito ma non la fumai tutta. Lui se ne fumò 2, una dopo l’altra e mi abbracciò fortemente; oggi capisco perché lo fece sapeva tutto di me x la relazione forse data dagli Ass. sociali ma in lui si leggeva la voglia era attratto da me 1 prete pedofilo! Quella notte finì lì e senza che nessuno sapesse niente delle mie notti solitarie e di lui che avevo visto fumare. Io me ne ritornai in camera pensando ora che culo mi ritenni fortunata pensando al suo comportamento! Nel frattempo ero quasi ai 10 anni 1 giorno mi vidi arrivare lei con il figlio nato in braccio e quel Salvatore il padre del bambino tutti e 3 come 1 famiglia! Mentre io sembravo fossi 1 gatto randagio che venivano a trovare da fare qualche carezza a malapena giusto perché c’era il prete avanti. Devo dire che il pargoletto 16
mi piacque lo presi pure in braccio (se x questo ho avuto sempre il cuore grande e puro; anche se col tempo anche il fratellastro mi a delusa, ma questo ve lo racconto più avanti). Come vi dicevo non potevano fare gl’indifferenti avanti al prete, mi portarono dei giocattoli allora nel 69 70 c’erano i trenini elettrici le piste o il pallone o c’erano i cavallucci con le ruote sotto; be vi lascio immaginare che dentro di me volevo le bambole i trucchi e le scarpe con il tacco?! Da come mi parlava lei e lui ne sento ancora la voce dicendomi sei contento ai visto che bel posto quanti bambini ci sono è pieno di aria c’è tanto spazio x giocare qui imparerai tante cose; noi paghiamo x farti stare qui lei ripeteva io e lo zio! Adesso ce ne andiamo dobbiamo andare a lavoro; ma ecco che a 1 certo punto mi venne 1 attimo di lucidità e gli dissi, a quella età che già percepivo (ma il mio papà dov’è non viene mai? E lei come niente fosse rispose ma tesoro non ti ricordi è morto tu eri piccolo). Ed io ricordo che scappai correndo con le lacrime agli occhi mentre il prete mi rincorreva. Loro invece non li vidi più!! Sempre nel 70 quindi quasi 10anni e mezzo e sempre in 1 di quelle notti segrete che scappavo x correre nel bosco dell’istituto rincontrai di nuovo il prete che mi confortava con il suo affetto; ma da parte sua c’era 1 secondo fine purtroppo? in quel periodo della mia tenera età 1 po’ di affetto x me era gioia, era che qualcuno mi volesse bene senza farmi del male e che mi proteggesse dal mondo e da 1 vita di sofferenza solitudine dolore e violenza? Ma invece fu così che in 1 di quelle notti anche con lui mi stava succedendo quello che il destino mi stava riservando il grande dolore della mia vita; quello di avere attrazione x la figura maschile, mentre dentro di me mi chiedevo come mai mi succede questo, io sono 1 maschietto e invece penso da donna penso le cose femminili? Poi guardavo gli 17
altri ragazzi e non vedevo in loro i miei stessi movimenti atteggiamenti e quando parlavano delle ragazze certo a quella età erano discorsi banali infantili ma da maschietti, mentre i miei discorsi pensieri che mi facevo mi ponevo dentro erano al femminile? E così come vi dicevo cari lettori il prete mi stava aspettando, con la scusa di voler correre con me? Mi prese la mano e l’avvicinò a sé e aprendo il pantalone cacciò il pene fuori in quel preciso istante non so perché io non retrassi la mano ma sentivo il mio cuoricino andare a mille 1 po’ x l’emozione 1 po’ x paura ma devo dire che lui fu gentile nel gesto anche se adesso fosse qui gli avrei dato volentieri 1 calcio nelle palle. Avvolte penso le persone gay che hanno vissuto nel periodo di Auschwitz in che terrore vivevano il loro essere omosessuali e che atroci torture hanno subito da Hitler in quello sterminio di tanta povera gente e bambini per il gusto di uccidere e togliere la vita a 1 altro uomo! Ma come si può aver tollerato tale scempio come Dio a permesso ciò... come tante volte della mia vita ho detto perché perché Dio dove sei? Ancora oggi su alcune ingiustizie me lo chiedo e dico Dio dove sei perché permetti tante violenze su quei bambini in quei paesi sottosviluppati dove vendono i loro organi, e sono alla merce di tutti o perché abbandonati o perché orfani di genitori. Ma nel mio caso signori lettori anch’io dopo averne passate così tante ci sono avvolte che e come stessi sognando un lungo sogno e mi dico davvero sono ancora qui in vita ma come ho fatto a scamparne tante? Quale il senso? “Ma il senso e adesso qui lo trovato x il motivo che ho incominciato a scrivere nei miei occhi in questo unico tempo di vita che ho e dico grazie a Dio e alla vita per il dono che porto dentro di me” E dopo l’episodio che mi successe con il prete capii dentro di me che dovevo andarmene scappare via, ma 18
dove? Da chi? E come? E poi con i miei 10 anni pensavo dentro di me come farò cosa mi succederà? Ma poi il mio istinto il mio essere ribelle e libero dentro come se dietro alle spalle avrei avuto le ali mi architettai come fuggire senza pensare rischio e pericolo che potevo subire ho incontrare?. E così miei cari lettori in 1 di quelle mie notti saltai 1 muro di 3 4 metri in 1 vicolo stretto e scappai di corsa correndo così tanto come fossi 1 lepre inseguita in quel paese di nome S GIORGIO A CREMANO senza sapere dove andare in quale direzione? Dio mio quanto vagai quella notte vie strade pinete per paura che i preti o la polizia mi potessero trovare fino ad arrivare a CASERTA senza sapere che era CASERTA? Le mie gambe si piegavano dalla stanchezza i piedini mi bruciavano come fuoco ardente e incominciavo ad avere fame? E così al nascere del nuovo giorno stremato camminando mi si avvicinò 1 signore aveva capito che ero 1 bimbo scappato da qualcosa o qualcuno perché mi si vedeva che ero trasandato e affamato? Lui era 1 uomo adulto su i 40 45 all’incirca disse ciao io sono THOMAS dove vai? Gli risposi non lo so sono scappato dal collegio e non ci voglio tornare più. Aveva i capelli biondi lunghi e la barba ed era olandese 1 girovago; mi disse dai vieni con me che ti do da mangiare qualcosa e ti dai 1 pulitina io vivo su 1 roulotte, gli dissi cos’è? rispose 1 casa sulle ruote vedrai ti piacerà! In quel momento signori lettori a 10 anni era come se fosse 1 figura paterna che non avevo mai avuto e pensai di fidarmi e poi avevo 1 fame. Mi fece lavare e mangiare, poi mi disse se vuoi puoi restare qui con me però ti devi guadagnare da vivere perché io non posso badare a te, ma mentre mi parlava crollai dalla stanchezza e mi addormentai. La prima notte chissà come fu la passai tranquilla senza paura. Ma il THOMAS 19
aveva già organizzato nella sua mente cosa fare di me? Lasciandomi dormire. Ma l’indomani quando mi svegliai mi disse; bisogna fare i soldi se vuoi mangiare io ti posso dare da dormire. quindi mi spiegò che mi portava in 1 angolo di quel paese CASERTA e lì dovevo chiedere i soldi ai passanti, e chiaro che vi sto parlando del 70-71 e c’era ovviamente la lira e ciò che potevo rimediare erano le 50 o 100 lire e la cosa in quella età la presi con scherzo! Credendo che quello li mi potesse aiutare in 1 certo qual modo o addirittura voler bene?. E così mi trovai 10 anni a cercare l’elemosina ai passanti da non credere in 1 angolo di strada con la manina ben stesa con gentilezza dicendo x favore signori ho fame. Se poi si avvicinava la polizia mi disse Thomas tu dovrai dire non comprendo PAS DOCUMENT! nell’arco della mezza giornata riuscivo a tirar su 4-5 o 10 mila lire avvolte 15, come fosse 20-30 euro di adesso ma quel porco si prendeva tutto lui x quel poco che mi dava da mangiare certi giorni giusto qualche tozzo di pane e il posticino x dormire sulla roulotte! Passò pressoché 1-2 settimane e sempre di più mi accorgevo che beveva, ritornandomi in mente quando lei la signora si ritirava la sera dal marciapiede ubriaca e mi picchiava?! Così stavo incominciando a preoccuparmi e ad aver paura! In 1 angolo della roulotte ricordo che c’era 1 specchio e 1 giorno che ero sola mi soffermai a guardarmi, cercavo di capire lo sguardo dei miei occhi li vedevo bui impauriti, e poi il mio corpicino esile sinuoso proprio quando sboccia 1 fiore lentamente, dicendomi ma perché sono così ma come mai mi vedo maschietto e mi sento femminuccia la cosa mi spaventava ma mi dava anche 1 certa ingenua femminilità mentale come se rifiutassi ciò che ero ma mi rallegrava l’idea di sentirmi bambina dentro! 20
Ma ecco che 1 notte Dio mio quell’uomo mentre stavo x appisolarmi mi si scaraventò addosso come 1 furia sfogando la sua rabbia su di me con 1 violenza tale da sbattermi contro la roulotte come fossi 1 bambolotto niente riusciva a fermarlo ne le mie lacrime ne le mie grida AAAAAAAAAAAAAA ma il dolore era troppo dicevo perché signor THOMAS perché cosa ho fatto e mentre lo dicevo lui a 1 certo punto si accasciò sul letto strapieno di alcool e si addormentò! Era quasi l’alba e in quel preciso momento indolenzito com’ero deciso di scappare ero illividito e insanguinato aprii dopo 1 po’ la porta della roulotte e pian piano incominciai a fuggire, e mentre scappavo mi venne l’idea di fermarmi a chiedere i soldi alla gente avevo fame e poi pensai adesso i soldi che farò sono miei. Ma dopo 1 pò mentre avevo già qualche soldino nel taschino saranno stati 500-600 lire si avvicinò la polizia dicendomi chi sei da dove vieni e mi fecero salire in macchina mi guardavano ma cosa e successo chi ti a ridotto così? Capii che quei signori vestiti con la divisa mi volevano aiutare e scoppiai a piangere dicendo non ho nessuno non so dove andare! Mi portarono in questura e dopo avermi dato 1 panino con la mortadella 1 di loro disse adesso viene qui 1 nostra amica è 1 suora è brava lei sta con tanti bambini ti troverai bene; mentre io piangendo ripetevo no no no non ci voglio andare le suore sono cattive e pure i preti sono cattivi tutti sono cattivi tutto il mondo e cattivo voglio andare via, ma 1 dei poliziotti mi si avvicinò dicendo ma chi ti a fatto tanto male mi prese in braccio stringendomi forte poi mi diede 1 pezzetto di cioccolata. Finalmente x la prima volta mi sentivo protetta da qualcuno mentre nel frattempo arrivò la suora; era bella si chiamava S. OTTAVIA 1 po’ paffutella. Mi disse ciao come ti chiami, ma io non risposi gli dissi vattene tu sei come SUOR GISELLA che ci metteva le mani 21
sotto la cattedra e si sedeva sopra? Allora lei capì che ero stata già in collegio, e mi chiese, ma di dove sei? E io di NAPOLI come se CASERTA fosse in capo al mondo? E lei c’è li ai i genitori? E io no! E lei ma in quale collegio sei stato? E io si chiamava povere figlie di S. ANTONIO la combinazione casuale che mi capitò conoscendo S. OTTAVIA e che pure lei era dello stesso ordine? Mi disse non ti preoccupare dove sono io con altri ragazzi c’è il mare ti piacerà!! E così andai con S. OTTAVIA e i poliziotti mi salutarono contenti! Anch’io ero contenta mi sembrava 1 angelo come me d’altronde, e finalmente potei scappare dalle grinfie di quel bastardo ubriacone. Meno male mi sentivo tranquilla con lei ricordo ridendo ora la sua auto era 1na 600 Fiat familiare, 1 sballo di colore blu come il cielo mi piaceva 1 casino sicuramente lettori di quel tempo ve la ricorderete? Arrivati all’istituto che si trovava a CASTELLAMMARE DI STABIA 1 posto bello era situato a picco sul mare, questo posto era adibito x i bambini che i genitori mandavano in estate a fare la colonia. Era veramente 1 bel posto e la fortuna volle che quel periodo era estate, be signori immaginate quando entrai senza offendere nessuno ma il posto era a pagamento e quindi tutti i bambini mi guardarono come fossi chi sa chi, 1 po’ x la vergogna 1 po’ perché ero trasandato e pieno di lividi e anche dolorante, la OTTAVIA disse a tutti che avevo fame e che avevo bisogno di riposare? Ci venne incontro la madre e diede il permesso sia a me che alla suora di poter dormire con lei la 1 notte giustamente in 1 lettino fresco profumato tutto mio. Ragazzi non credevo ai miei occhi mi sembrava di stare chi sa dove e S. OTTAVIA era così affabile premurosa che io il giorno dopo mi ero legata alla sua tunica con 1 fune senza che lei se ne accorgesse mentre eravamo a tavola facendo colazione era la fune che te22
nevo legati i pantaloni e quando ci alzammo da tavola cademmo io e lei x terra che sia le suore e sia i bambini ridevano così tanto che tutti mi fecero 1 applauso! Che bello x la 1volta vedevo il mare i ragazzi alcune volte e anche le suore stavano incominciando a ingelosirsi, e così mi dovetti dare 1 regolata ma non x la suora ma x me mi stavo troppo affezionando e non sapeva più che fare. Ma ecco che a 1certo punto si presentò lei la signora, sicuramente la madre superiora l’avevano intercettata con l’aiuto degli ASS. SOCIALI che io credetemi me ne ero addirittura dimenticata? E quando la vidi mi misi a gridare a squarciagola dicendo vattene chi sei cosa vuoi tu non sei niente x me io ho SUORA OTTAVIA lei mi vuole bene veramente non mi picchia tu si sei cattiva! Ma lei davanti alle suore s’intende fece la parte finta di madre, ma i miei occhi la vedevano sapevano che era bugiarda? E disse: suora io faccio i sacrifici x farlo stare in collegio io vado a lavorare e poi ho 1bambino piccolo da crescere, invece di stare in collegio a studiare vuole fare (lo scugnizzo? In napoletano, in italiano delinquente ha ha ha ha ha ma ci pensate Signori lettori tutto ciò che non ero io; che mi sentivo donna dentro)! Ma nel parlare stava succedendo ciò che non volevo S. OTTAVIA incominciò a dirmi che ci dovevamo lasciare e che non potevo più stare con lei, e che siccome la signora mi aveva trovato e x legge dovevo andare con lei, ma mentre lo diceva mi accorsi che gli uscivano le lacrime ed io che tenevo sempre di più stretta la sua tunica, poi mi prese in braccio dicendomi dai piccolo mio su non puoi stare più qui devi andare a casa ADDIO BUONA FORTUNA cucciolo e mentre mi allontanavo in lacrime dicevo non dimenticherò S. OTTAVIAAAA no no no no voglio stare qui no no no non ebbi nemmeno il tempo di salutare i miei amichetti, uscendo fuori c’era pure SALVATORE in macchina aveva 1na 500 23
grigia metallizzata con i parafanghi in acciaio (in italiano paraurti) lui fu gentile ridendo disse certo che sei proprio ribelle scappi di qua scappi di la ma cos’ai in testa? E io proprio con la mia vocina da ribelle dissi voi non siete niente x me. Arrivammo a casa e tutto era cambiato c’era la stanza del pargoletto tutta fatta carina, e il piccolo era pure cresciuto sembrava cicciottello talmente era pieno come 1 porco uguale al padre, mentre il mio lettino pieghevole stava lì in angolo. Non stetti molto, giusto qualche giorno perché poi mi vidi all’improvviso 1 mattina accompagnare in 1altro istituto, e credetemi signori miei non dissi 1 parola anzi questa volta dentro di me me ne volevo andare. Li odiavo così tanto che non mi fece effetto (Questa volta l’istituto era DON BOSCO). Mi consegnarono a 1 prete e se ne andarono. Ormai io avevo quasi 11 anni ero stato promosso al S. CAMILLO in 1 media! In questo posto nuovo i ragazzi avevano all’incirca 15-16 anni e si faceva fino alla 3 media e di ripetenti ce n’erano tanti. In questo posto i preti li chiamavano seminaristi di DON BOSCO mi ambientai subito anche perché avevo fatto subito amicizia con 1 ragazzo di nome Angelo S. e come 1 intuizione sia io che lui capimmo di essere uguali dentro. Questo x dirvi signori lettori che tra noi ci si conosce subito anche se 1 bambino e piccolo di età tipo 5 6 anni percepiamo subito se è “diverso”? Angelo era lì già da 1 anno e stava x fare la 3 media mi disse che sua madre era morta che aveva 1 sorella e che suo padre era 1 alcolista! Diventammo subito amici in poche parole eravamo le femminelle del collegio e tutti i ragazzi qualche volta ci prendevano in giro e qualche volta in 1 certo qual modo ci facevano la corte e tutto questo in me sembrava 1 gioco. Ma solo x 1 po’ perché 1 giorno stando da solo con ANGELO mentre stavamo in chiesa a pulire l’altare 24
della grande chiesa di DON BOSCO, gli dissi il perché di alcune sensazioni che mi sentivo dentro che non riuscivo a capire, il come mai ero 1 bambino e mi sentivo bambina? E ANGELO che aveva 15-16 anni già aveva in 1 certo modo capito di sé di ciò che era uguale a me, solo che lui col tempo rimaneva gay, mentre io col tempo diventavo sempre 1na metamorfosi al femminile come il bruco e la farfalla come il brutto anatroccolo trasformato in 1 bella fanciulla! E così pian piano come fosse 1 fratellino più grande che ne sapeva più di me mi fece capire che la colpa non era mia se mi sentivo diversa femminuccia? Ma la natura mi aveva fatta nascere così, come quando un frutto 1 fiore nasce storto o come 1 bambino può capitare che nasce corto non cresce o con la gobba o con degli organi mancanti oppure 1 femminuccia col tempo si sente 1 uomo o bambini che nascono con qualche malformazione nel corpo. Mentre mi parlava e io l’ascoltavo con le lacrime che scendevano ingenue dai miei occhi persi nel pensiero tremando con la paura di cosa ne sarà di me cosa mi succederà in questo mondo quale ingiustizie dolore e quale altre violenze subirò per essere nata così? E mentre piangevo ANGELO mi stringeva forte a sé. E solo dopo aver capito che era veramente buono come me, io gli confidai che ero stato violentato a quasi 8anni; e tutto ciò che avevo subito fino a che avevo conosciuto lui al DON BOSCO. Anche lui mi racconto di sé della madre morta all’improvviso e del padre che beveva, ma della sua diversità non se ne faceva problema diceva che voleva diventare 1 stilista come VALENTINO o ARMANI. Poi mi promise che non avrebbe permesso lì dentro a nessuno solo con 1 dito di sfiorarmi e che sarebbe stato x me come 1 fratello. A quella età fu importante aver conosciuto ANGELO mi dava 1 certa sicurezza che ci fosse lì 1 persona che era 25
come me? Si perché da sola non so come sarebbe andata a finire? Ricordando il precedente istituto S CAMILLO! E così con lui accanto c’erano giorni che ci divertivamo a prendere in giro i ragazzi che avvolte ci chiamavano al femminile e noi che vezzeggiavamo dicendo a qualcuno un po’ più bruttino? Ve lo dico in napoletano SIGNORI LETTORI GIUSTO X SDRAMMATIZZARE OGNI TANTO SI PERCHÉ LE PERSONE COME ME sono allegre e libere dentro, e così dicevamo: UE GUAGLION MA C’VUO COMM SI BRUTT; E PO IO FACC AMMORE CU’ NAT UAGLION CHILL, E GELUS E SI ME VERE E PARLA CU TE FA SUCCEDERE O BURDELL PERCIÒ VATTEN E LASSEME STA’!... OPPURE IO CHE ERO PIÙ PICCOLA DI ANGELO DICEVA: UE ANGELO MA C’VONN CHISTI CA IO SO PICCERELLA E PO’ NU ME NE MPORTA DEI GUAGLIUN’ VOGLIO STA LIBERA MI VOGLIO DIVERTIRE CIA CIA e insieme io e ANGELO CI METTEVAMO A RIDERE BURLANDOCI DI LORO HA HA HA HA poi giravamo le
spalle come delle ragazzine ingenue che si divertivano e andavamo via!... E così vi lascio immaginare il casino che combinavamo in mezzo a 400cento ragazzacci. IO VOLEVO ESSERE SILVY VARTAN E ANGELO VOLEVA ESSERE CATERINA CASELLI. Sicuramente ve le ricordate SIGNORI LETTORI e così
passava il tempo non vi dico la gioia avvolte che c’era dentro x essere diversi così per come eravamo mi sembra tutto oggi per come vi scrivo ogni paura dolore gioia e emozione avvolte sembra che il tempo non sia passato mai per alcune cose vissute, altre si sciamano via via che il tempo ti prende la vita senza che te ne accorgi Come fosse 1 batter di ciglia. Ormai lì al DON BOSCO era passato 1anno era il 1972 ed ero stata promossa in 2media ANGELO aveva finito la 3media per passare alle superiori che lì non si face26
vano e quindi io e lui ci dovevamo lasciare, non vi dico il dramma del dividerci. A parte il fatto che lei la signora x 1 altro anno intero non si era mai fatta vedere e sentire, e nella MIA INGENUA FANCIULLEZZA CHE ANCORA HO NEL CUORE DICEVO MA COME MAI NON VIENE MAI A TROVARMI?
mentre vedevo tutti gli altri ragazzi che avevano visite e telefonate, al parlatorio ed io non venivo chiamata mai nemmeno 1 maledetta telefonata! Persino il papà alcolista di ANGELO veniva a fargli visita? Ma ecco CARI LETTORI che io ANGELO decidemmo di andare via, anche perché io avevo paura di continuare a stare lì; così 1 notte scappammo. non vi dico io che di scappare ormai ne avevo fatto l’abitudine mi sentivo così libera nel farlo? DIRETE VOI MIEI LETTORI MA QUANTE VOLTE 6 FUGGITO POVERA BAMBINA e non è finita qui il libro e lungo preparatevi al peggio?! E così ANGELO il mio amichetto mi portò a casa sua, in 1 basso di 1 vicolo antico strettissimo che 1 500 FIAT non ci passava sì perché non era 1 famiglia ricca ma x quel poco almeno c’era 1 nucleo di persone, la sorella fu gentile disse qui x adesso sei tranquilla poi vedremo cosa fare. ANGELO era di NAPOLI e dove abitava io conoscevo la zona MERGELLINA CHE BELLA SIGNORI MIEI ATTORNIATA DI SCOGLI SU UN LUNGO MARE DOVE AVANTI C’È L’IMMENSO MARE E IL MAESTOSO VESUVIO CHI SA QUANTI DI VOI IN PASSATO O ADESSO SE NE SARANNO FATTI 1 PASSEGGIATA GUSTANDO LA VEDUTA.
Ma ecco il 3 4 giorno sentii di andare a casa ma non x il desiderio di vedere la signora; ma la curiosità di sapere tante cose o forse il desiderio di 1 famiglia che ancora non avevo? E dentro di me si era svegliata in 1 certo qual modo il valore!... BE CARISSIMI quando arrivai a casa e 27
lei aprì la porta ci rimase di stucco? E come fosse niente disse? Cosa fai qui sei scappato di nuovo, poi ribatteva che vergogna mi ai fatto fare brutte figure anche al DON BOSCO. Così mi fece entrare ma le sue intenzioni erano altre e no di madre lei batteva sempre e lui SALVATORE l’aveva lasciata; e come fosse niente si mise con 1altro si chiamava ANDREA ERA 1 SICILIANO si perché SIGNORI LETTORI a quell’epoca le prostitute usavano avere il MAGNACCIA, PAPPONE e facevano a gara a chi avesse l’uomo più IN. Con questo 1 capitolo SIGNORI finisce la mia tanta sofferta infanzia rubata, ma preparatevi il peggio sta x arrivare???? Non e mica finita qui dobbiamo arrivare ai tempi d’oggi ANNO 2010!
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