"Per chi vuole non c'è destino"

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Prologo

Immaginatevi una bara senza coperchio. E di passarci dentro tre mesi, vivi ma immobili. A me è successo quando avevo diciotto anni. Tecnicamente si chiama Clinitron ed è un letto che si trova solo in alcuni ospedali. A destra e a sinistra ci sono due sponde che, da sdraiato, ti impediscono di scorgere che cosa c’è di lato. Di fatto vedi solo quello che c’è nel campo visivo sopra di te: il soffitto, il tubo del neon, l’infermiera più o meno carina, la faccia di qualcuno che viene a trovarti. Stai dormicchiando ed ecco che dal nulla compare un termometro da infilare sotto il braccio o un volto amico: “Ciao Pietro, sorpresa!”. Tirato tra una sponda e l’altra, c’è il lenzuolo. Sotto il lenzuolo, niente. Il Clinitron è un letto comodissimo, ma senza materasso. Il corpo è appoggiato al lenzuolo, sollevato da un getto continuo e intenso di aria fluidificata che arriva dal basso. Insomma, un gioco di prestigio piuttosto divertente, se non fosse che, quando ti trovi sepolto dentro a un Clinitron, vuol dire che hai un grosso problema. Questi letti, infatti, hanno l’obiettivo di creare un ambiente ideale per i pazienti con pelle gravemente compro5


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