Fiabe

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Per Alex, la mia sirenetta q.g.



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à dove il mare è più profondo, dove l’acqua è blu e trasparente come il cristallo più brillante, si erge il castello del Re dei Mari. Il Re dei Mari era vedovo da molti anni e viveva con le sue sei figlie. Le piccole principesse del mare erano affascinanti, ma la più giovane era in assoluto la più bella di tutte. Aveva la pelle fine e cristallina, quasi fosse un petalo di rosa bianca... ma, proprio come per le sue sorelle, al posto dei piedi il suo corpo finiva in una coda di pesce.

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er emergere in superficie, dovevano aspettare di compiere quindici anni. Al loro ritorno, avevano mille cose da raccontare: le città e i loro rumori, i vascelli, le foreste, gli uomini. Una di loro era salita su un iceberg, coi capelli che ondeggiavano al vento.



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enne infine il giorno in cui anche la più giovane delle sorelle compì quindici anni! La luna era appena sorta quando la testa della ragazza spuntò in superficie. Lì si trovava una grande nave a due alberi. Si sentiva danzare e cantare, centinaia di luci brillavano. Mai la ragazza aveva assistito a una simile magia. La sirenetta nuotò fino alla finestra della nave dove scorse un giovane principe dagli occhi neri. Era il suo compleanno, ecco il motivo di quella grande festa. Com’era bello quel giovane principe! Si era fatto tardi ormai, ma la sirenetta non poteva distogliere lo sguardo dal vascello, né tantomeno dal ragazzo.

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e luci della festa si spensero. Dalle profondità dell’acqua si udì il tumulto della tempesta. La nave prendeva velocità, il mare diventava burrascoso; apparvero grosse nuvole e dei lampi squarciarono il cielo. Era un tempo spaventoso! Le onde si scagliarono sulla nave rompendola in due. La sirenetta capì che la situazione era pericolosa. Vide il principe sprofondare in fondo al mare. No! Non doveva morire! La ragazza si immerse in acqua e riportò il principe in superficie... Senza di lei sarebbe morto.

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l sorgere del sole, la tempesta si era placata. La sirenetta nuotò fino a una baia e lasciò il principe sulla sabbia bianca. Poi si tuffò e tornò a casa, al palazzo di suo padre. Da quel momento, lei che sempre era stata silenziosa e riflessiva, lo divenne ancor più. “Perché non posso vivere sulla terra? Darei qualunque cosa per passare anche un giorno soltanto da umana.” “Impossibile”, risposero le sorelle, “a meno che un uomo non si leghi a te con tutto il suo amore e ti sposi. Ma non potrà mai accadere a causa della tua coda di pesce”. La sirenetta sospirò e osservò affranta la sua coda. Non riusciva a dimenticare il bel principe. “Domani andrò dalla strega del mare”, decise. “Mi ha sempre fatto così paura, ma forse lei potrà aiutarmi!”

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a sirenetta nuotò verso i vortici dietro i quali abitava la strega. Bisognava poi attraversare una strana foresta fatta di tentacoli grossi e viscidi. La giovane sirena si fermò spaventata, il suo cuore batteva d’angoscia. Fu sul punto di tornare indietro, ma poi pensò al principe e riprese coraggio. Avvolse i lunghi capelli ondulati ben stretti attorno alla testa, così da non lasciare presa ai tentacoli, poi incrociò le mani sul petto e si lanciò verso la terribile foresta.

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all’altro lato della foresta spuntava una casa costruita su mucchi di ossa. Era la dimora della strega. “So bene ciò che vuoi”, disse questa, “e il tuo è un desiderio folle! Vorresti sbarazzarti della coda di pesce affinché il principe si innamori di te! Ti preparerò una pozione. Quando la berrai, la tua coda si dividerà in due graziose gambe, ma soffrirai. Mai più potrai tornare sirena, mai più potrai tornare da tuo padre e dalle tue sorelle. E se il principe non ti sposa, il tuo cuore si spezzerà e non sarai altro che schiuma del mare. In cambio di questa pozione mi darai la tua bella voce. Sporgi la lingua, cosicché possa tagliarla!”.

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uando la sirenetta tornò in sé dopo aver bevuto la pozione, vide il giovane principe vicino a lei. La fissava così intensamente coi suoi occhi neri che dovette abbassare lo sguardo. Poté così constatare che, al posto della sua coda di pesce, aveva ora le gambe più incantevoli che una ragazza potesse desiderare e, poiché era completamente nuda, si avvolse nei suoi lunghi capelli. Il principe le chiese chi fosse. Lei alzò i suoi grandi occhi blu colmi di tristezza poiché non poteva rispondere.

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Allora il principe la prese per mano e la condusse a palazzo. A ogni passo, proprio come l’aveva avvertita la strega, le sembrava di camminare su aghi appuntiti e coltelli affilati.


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e fecero indossare gli abiti di seta più preziosi. Era la più bella del castello, ma non poteva parlare. Quando scese la sera, una serva cantò con una voce magnifica davanti al principe che applaudì e sorrise. La sirenetta era triste: sapeva che la sua voce sarebbe stata ancor più meravigliosa. Così si alzò sulle punte dei piedi e danzò con tanta grazia da non avere eguali. Tutti erano stupefatti, specialmente il principe. Eppure, ogni volta che il piede della sirenetta toccava il suolo, era come se avesse camminato su coltelli affilati.

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