Hélène Delforge
Quentin Gréban
innamorati Traduzione di Gioia Sartori
Quella mattina... Il signore con la barba era rimasto a letto con sua moglie. Otto minuti di tenerezza rubati a una giornata qualunque. Era in ritardo. Poco importava. La signora in rosa aveva le palpebre pesanti. Non aveva dormito, aveva avuto ben di meglio da fare. Poco importava. La giovane donna con il cagnolino contava. Ventotto giorni più dieci. No, undici! Undici giorni! Aveva il ventre gonfio di gioia. Era impaziente di dargli la notizia. Non vedeva l’ora che fosse sera. Aveva perso la sua fermata. Poco importava. Quella mattina... L’amore nell’aria era così tanto da diventare contagioso. E nient’altro aveva più importanza.
Com’è possibile cantare che non esistono amori felici, se ci sei tu?
Per piacerti, ho messo... un velo di cipria. Due linee di khôl (una nell’occhio!). Sette forcine. Sessantanove perle. Quarantotto centimetri di pizzo. Un nastrino (nascosto). Tre spruzzi di profumo al muschio. Trecentoventisette grammi di vestito. Un’ora e tredici di prove. E tu sei rimasto conquistato... dal mio sorriso?
Non c’è nessun prima, nessun dopo, c’è solo “adesso”, solo tu, solo io, solo le nostre labbra, le nostre mani, la nostra pelle, le nostre pance che si toccano. Sono qui, sono viva e amo. Sono libera!
Abbiamo rimesso insieme i pezzi. Abbiamo ricomposto l’immagine, ricongiunto le nostre dita. La cicatrice rimane. La foto è segnata, come noi. La foto è fragile, come noi. Ma la foto è preziosa, unica. Come noi. La tocchiamo con delicatezza, con cautela. Sappiamo che è fragile. Come noi. È tornata al suo posto nell’album della mia vita. Come te.
Se facessimo finta... che io ti abbia giĂ scritto poesie, portato cioccolatini, invitata a un concerto, aspettata, desiderata. Se facessimo finta... che io ti abbia giĂ fatto la corte come da manuale. Se facessimo finta di aver superato queste tappe obbligate. Potremmo prendere una scorciatoia dalla mia bocca al tuo collo, dal tuo collo al primo bacio. Innamorarci.
Quella sera. Ho conservato ogni immagine della notte delle prime volte.
Suona la sirena, levate gli ormeggi. Il bacio è spezzato, la nave si allontana. È partito. Ehi, ma perché dovrebbe essere finita tra loro? Lei lo aspetterà! Lui infilerà la sua foto nel portafogli, vicino al cuore! Si ritroveranno per caso, cinquant’anni dopo. Ripartiranno insieme, vecchi ma mai adulti... Che bella storia d’amore. Una bella storia d’amore? Cinquant’anni a riguardarsi il film di pochi mesi incantati? E nel frattempo, perdersi la vita? Perché non dovrebbe finire? Si lasciano. Hanno il cuore che sanguina. Un massacro. Passano mesi bui, giorni grigi, in mezzo a persone insulse, perché non sono l’altro. Poi i due guariscono. Incrociano nuovi sguardi. Tornano a vibrare. Una vita di storie d’amore.