Matthieu Sylvander
L'Impavida Aurora cipess n i r p e l l e d a d i f s e la
Illustrazioni di
Perceval Barrier Traduzione di
Eleonora Armaroli
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L’Impavida Aurora salva
una principessa verde e viene a conoscenza di una notizia allettante
Un bel mattino, mentre l’Impavida Aurora cavalca fischiettando sulla grande strada, libera come l’aria e in cerca di avventure, ecco che la sua bianca destriera Veronica inchioda all’improvviso in cima a una collina. “Be’, di’ un po’, sciocca somara!” si arrabbia Aurora, che è quasi caduta come un sacco sulla polvere. Non è certo il modo di parlare alla sua cavalcatura. Offesa, Veronica le risponde con un lungo nitrito di indignazione e si rifiuta di avanzare di un solo passo. 13
L’Impavida Aurora, a sua volta, sospira snervata. Questa destriera la esaspera. Getta un’occhiata intorno per capire quali ragioni hanno spinto Veronica a fermarsi: non serve cercare lontano, il motivo è lì che aleggia nell’aria come puzza di zolfo e da una caverna, di cui si intravede l’entrata più avanti sulla destra, esce un ringhio fortissimo. Perspicace quanto Impavida, Aurora sa interpretare gli indizi: tutto la porta a pensare che la caverna sia la dimora di una creatura malefica. Inoltre, questa creatura è probabilmente impegnata a regolare i conti con qualche sfortunato, infatti poco più in là scorge un fiero destriero senza cavaliere che, tremante come una foglia, se ne sta nascosto in mezzo agli alberi. “Vuoi darti una mossa, vecchia cavalla? Ti ricordo che siamo delle eroine, qui dentro del lavoro ci attende!” Una sgroppata malevola ed ecco che Aurora è a terra: inutile ostinarsi, questa cavalla deve per 14
forza avere un asino tra i suoi antenati, non si muoverà mai. A pensarci bene, sembra più interessata a quel bello stallone piuttosto che al suo lavoro. Aurora non insiste, si rialza e si inoltra da sola nella caverna, a piedi nudi e con in mano il coltello da caccia. Il ringhio si fa ruggito, poi gorgoglio e poi più nulla. Veronica non ha avuto il tempo di intavolare una conversazione col fiero destriero che l’Impavida Aurora è già di ritorno. Emerge all’aria aperta trascinando una principessa con indosso un vestito di seta verde come il colore del suo viso. “Allora, principessa”, dice Aurora pulendo sulla sua tunica il sangue dal coltello, “che ci fate in questa regione infestata dai draghi? Non è certo un luogo per voi, non c’è la minima speranza di incontrare il principe azzurro qui”. Ancora sotto shock, la principessa verde fatica a trovare le parole. Con voce fioca riesce comunque a rispondere ad Aurora. 15
“Vi sbagliate! Quando la Bestia mi ha catturata, ero proprio in viaggio verso il castello dell’annuncio.” “L’annuncio, quale annuncio?” chiede l’Impavida Aurora. Sorpresa, la principessa non cerca nemmeno di dissimulare una piccola smorfia sprezzante. “Come sarebbe, non lo sapete? La Regina del Paese ha deciso di far sposare il suo unico figlio! È da settimane ormai che i palazzi e i castelli di tutto il mondo non parlano d’altro, suvvia!” L’Impavida Aurora non frequenta mai né i palazzi né i castelli ed è sempre troppo occupata per ascoltare i chiacchiericci. Tuttavia, deve proprio riconoscere che si tratta di un’informazione di qualità. Insomma, per quelle a cui interessano i principi. “E lui com’è?” domanda facendo finta di nulla. La principessa le si avvicina per risponderle in confidenza: “Nessuno lo sa. Si vocifera che non lasci la sua stanza dall’età di otto anni!”. 16
“Sarà afflitto da un male misterioso”, ipotizza l’Impavida Aurora, “oppure ha appena compiuto otto anni”. “Può essere”, acconsente la principessa. “Comunque sia, abita in un bel castello e sua madre è bella ricca. Questo è un motivo sufficiente perché io faccia un tentativo. Ora, se non vi dispiace, vi ringrazio di avermi liberata (poiché la mia balia mi ha insegnato le buone maniere), monto sul mio fido destriero (se si decide a uscire dal suo nascondiglio) e ciascuna di noi proseguirà il cammino per conto proprio. Io vado di là.” Aurora non ha mai incontrato un principe e ancor meno un principe afflitto da un male misterioso. Tuttavia, conosce bene l’argomento perché, non contenta di essere impavida, legge anche moltissimi libri. Incuriosita, si chiede se il male che lo affligge sia semplicemente insolito, tremendamente strano, o francamente disgustoso: le tornano in mente storie di metamorfosi ap17
piccicose o ancora di ragazze che sputano rospi e serpenti dalla bocca. In questo caso, ovviamente, prenderà un’altra strada, ma non prima di aver verificato coi propri occhi. Quindi l’Impavida Aurora decide che quella mattina non ha niente di meglio da fare, che i principi sono alla portata di tutti e che non è certo una principessa verde che può dirle in quale direzione cavalcare. Così si rimette in sella, sferra un rancoroso colpo di tallone sulle cosce di Veronica e riprende il cammino.
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