Cane Puzzone va a sciare

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Colas Gutman

va a s c i a r e

Illustrazioni di

Marc Boutavant Traduzione di

Francesca Novajra


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È inverno. Nel loro bidone Cane Puz-

zone e Spiaccigatto tremano di freddo. Le scatolette di sardine si sono gelate e persino i surgelati si sono congelati.

“Guarda Spiaccigatto, zucchera!”

“È neve, Cane Puzzone, e se continua

così, imbiancherà il bidone”, dice Spiaccigatto.

“È quello che volevo dire, zucchero a

velo!”

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Povero Cane Puzzone, lui non sa mai

niente. Per scaldarsi, i due amici intonano un vecchio motivetto: La notte adesso scende

con le sue zampe fredde su di noi ma che freddo fa

ma che freddo fa. “Spiaccigatto, vorrei tanto sfrecciare giù

dalle montagne”, sospira Cane Puzzone.

“Pensa a portare fuori le immondizie,

piuttosto”, gli dice ridendo il barboncino con la frangia.

“Noi faremo la nostra prima settima-

na bianca”, si vanta il basset hound con il cappotto.

“La mia mamma mi ha regalato un 8


corso di sci da ululo”, aggiunge il barboncino con la frangia. “Dobbiamo andare, bye bye avanzi di discarica!”

Poveri Cane Puzzone e Spiaccigatto,

loro al massimo possono salire in cima al bidone. Quando all’improvviso, ritro9


vano la speranza. Cane Puzzone si trova un annuncio della Gazzetta del Cane sotto il naso:

“Spiaccigatto, la ruota del bidone

gira! Diventerò un cane da traino!” esulta Cane Puzzone.

“Veramente più che da traino, sei un

cane da trainare, amico mio.”

“Non fare il guastafeste, Spiaccigatto.

Sport infernali, arriviamo!” “Invernali, banana!” 10


Eskimo C’è gran ressa alle partenze della stazione. Il

barboncino con la frangia e il basset hound

con la tuta da sci comprano patatine, giornalini e crocchette al cioccolato. Ma non sono gli unici che partono per le vacanze

sulla neve, un bambino con un eskimo giallo batte gli scarponi per l’impazienza.

“Di’ papà, quando vincerò il mio

Cammello d’Oro?”

“Quando le galline avranno i denti

d’oro”, gli risponde il padre ridendo. 11


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Risentito, il piccolo Eskimo si carica

gli sci in spalla e parte come un missile

tra la folla, facendo lo slalom tra i passanti per allontanarsi dal padre.

Cane Puzzone lo trova in cima a una

scala mobile, pronto a lanciarsi.

“È una pista nera?” gli chiede Cane

Puzzone.

“Sciò brutto cagnaccio!” urla Eskimo.

“Io parlo solo agli husky!”

“Anch’io vado sulla neve!” esclama

Cane Puzzone.

“Allora troviamoci in fondo alla scala

mobile, amico a quattro zampe!”

Sotto gli occhi sgomenti dei viag-

giatori, il piccolo Eskimo si lancia sul-

la rampa della scala mobile e si libra nell’aria.

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“Vola! Vincerà il Piccione d’Oro!”

pensa Cane Puzzone.

Con un’agilità olimpica, il piccolo

Eskimo fa un salto in avanti e atterra in piedi.

“È mio padre che assegna le stelle, e ne

darà una anche a me!” si vanta Eskimo.

“Tuo padre ti darà due begli schiaffi

se continui a fare il buffone!” gli dice il genitore dal fondo della scala mobile.

“Ben detto!” conferma una signora

acida. “I giovani d’oggi credono che sia tutto permesso.”

“E lei puzza di cane”, risponde Eskimo. “Oh!”

Ma Eskimo ha ragione, perché Cane

Puzzone sta annusando la borsetta della signora alla ricerca di un biscottino. 14


“I cani d’oggi pensano che sia tutto

permesso”, rincara la donna.

“Mi piaci Cane Puzzone, hai fiuto”,

dice Eskimo. “Mio padre ti darà una stella.”

“Non sono mica un distributore auto-

matico”, protesta l’uomo. 15


Il fatto è che il padre di Eskimo in-

dossa impermeabile e occhiali scuri per

restare in incognito. È un ispettore della

Guida Trestellin e va sempre in giro con un sacchetto di stelle da assegnare.

“La gente ruba le stelle di notte. È per

questo che non ce ne sono più di giorno”, pensa Cane Puzzone.

Mentre suo padre è immerso nella

lettura del giornale, Eskimo punta i dolciumi di un negozio della stazione.

“Eskimo qui, seduto!” ordina il padre.

“Non sono mica il tuo cane!” protesta

Eskimo.

“Ma io sono tuo padre, intesi?!”

Cane Puzzone oblitera la zampa per-

ché il treno sta per partire. Il padre di Eskimo, dispiaciuto di essere stato un 16


po’ duro con il figlio, gli offre un dolcetto per farsi perdonare.

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