Maua

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Bande Nere

Sant’Ambrogio

Primaticcio

Sant’Agostino

Inganni Bisceglie Milano Porta Genova

VIA FILIPPO BRUNELLESCHI 9

34 35 33

V I A M A N Z A N O 9, 1 3

VIA FRANCESCO GONIN 9

38 37

39

32

V I A PA O LO S E G N E R I 2

Milano San Cristoforo

36

31

VIA EMILIO GOLA 16 V I A L E O N E TO L S TO I 1

30

29

V E R S O S U D - OV E ST

VIALE CASSALA 42

Romolo Milano Romolo

S TA Z I O N E D I S A N C R I S TO F O R O

VIA PIETRO GIORDANI 7

Famagosta Corsico

Giambellino

RO S K & LO ST E, TAC K L E, N A I S, S E AC R E AT I V E, E S P I, A M I N A, P I G E R, W I Z A RT, J O K E R ST R E E T A RT, M R B LO B, LU O G O C O M U N E, E M A J O N S

*OFFROAD VIA GOLA

40

V I A L A U R A C O N T I 7, C O R S I C O

100

Abbiategrasso


L’assedio della gentrificazione D A R I O PA L A D I N I

Con la sua indimenticabile Ballata di Cerutti Gino Giorgio Gaber ha fatto conoscere il Giambellino anche fuori Milano. È uno dei pochi quartieri della città che ha avuto questo onore. Gaber racconta le gesta del Cerutti, ladro poco scaltro e pasticcione, conosciuto da tutti in quello che allora era un quartiere operaio, in cui si parlava ancora il milanese. Ora quel mondo non c’è più, ovviamente, ma si sta cercando di non perderne il ricordo con il bel progetto Memoria Giambellino, con cui vengono raccolti in video i racconti degli anziani. Ne emerge uno spaccato della storia di questa zona di Milano, in cui non è mai stato facile vivere. Le prime case popolari sono state costruite dal 1930 al 1944, a ridosso della stazione ferroviaria di piazza Tirana. È sempre stato un quartiere d’approdo per i migranti: dal dopoguerra per chi 102

arrivava dal Sud Italia, negli ultimi trent’anni per chi è giunto da Paesi di mezzo mondo. Il Giambellino, si badi bene, non è però un quartiere sperduto in una nebbiosa periferia. È sempre stato ben collegato al centro della città, grazie alla ferrovia e al tram, che permettono di arrivare in poco tempo fino in piazza del Duomo. “Ora è un quartiere assediato”, spiega Dario Anzani, presidente della Comunità del Giambellino, storica onlus nata negli anni Settanta da un sacerdote, don Renato Rebuzzini, e da un gruppo di giovani per occuparsi dei tanti ragazzi “a rischio” della zona. “È accerchiato a nord dalla Milano della moda, che si è insediata in via Savona e via Tortona, dove una volta c’erano le grandi fabbriche, mentre da sud si stanno espandendo i grattacieli dei centri direzionali di alcune multinazionali.”

Un accerchiamento che potrebbe nei prossimi anni cambiare il volto della zona. Nulla di male, in sé, ma il timore è che sia a scapito delle famiglie più povere, relegate in case sempre più fatiscenti. Comune di Milano e Aler (l’ente regionale che gestisce le case popolari) hanno progettato una riqualificazione di una piccola parte dei caseggiati, prevedendone anche la demolizione. Si tratta proprio dei palazzi che si affacciano su piazza Tirana e via Segneri, dove ci sarà una delle fermate della nuova linea 4 della metropolitana. “Negli anni Settanta e Ottanta era una zona molto vivace, con tante associazioni che cercavano di arginare il disagio sociale”,

aggiunge Dario Anzani. “Oggi le realtà del terzo settore ancora presenti sono veramente poche e i problemi sono aumentati.” Grazie a un gruppo di associazioni, è stato salvato il mercato comunale coperto, nel quale oltre ai negozi ora ci sono anche spazi per attività culturali e incontri. “Ho l’impressione che il quartiere si stia disgregando”, sottolinea Anzani. “Nella zona si sono create scuole di serie A e di serie B. Una volta invece non era così: la scuola pubblica era il luogo in cui il figlio dell’imprenditore era compagno di banco del figlio dell’operaio. Se le istituzioni perdono il loro ruolo e non riescono più a creare un senso di comunità, i problemi si moltiplicano e diventano ingestibili.”

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29 P O S I Z I O N E

viale Cassala 42

Rosk & Loste

A U TO R E / I

spray

TECNICA

2017

ANNO DI REALIZZAZIONE

Greta Re

F OTO

R E A LT À A U M E N TATA

Sea you later

T I TO LO

FLPRX

A U TO R E

“Uno sguardo dietro lo sguardo: i volti dei bambini che giocano calano come maschere, svelando il mondo che gli formicola in testa.”

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Dietro la firma Rosk & Loste ci sono due ragazzi di Caltanissetta classe ’87-’88: portano a Milano un afflato della pulsante scena di street art siciliana. Vengono da un’esperienza nella Farm Cultural Park, centro culturale indipendente che promuove arte contemporanea e innovazione dal centro storico di Favara (Agrigento). Il fascino siciliano scorre nel loro sangue, tanto che le loro opere viaggiano sempre più lontano, addirittura in Brasile e Messico. Al centro del loro lavoro c’è la volontà di riqualificare e ridare bellezza ad angoli di mondo decadenti, dimenticati. Nel 2017 i loro spray colorano un muro di viale Cassala: l’occasione è l’Amazing Day, festival internazionale dedicato alla cultura hip hop alla decima edizione, che riunisce grandi nomi per live wall painting, breakdance, contest e showcase musicali.

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30 P O S I Z I O N E

viale Cassala 42

Tackle

A U TO R E / I

spray

TECNICA

2017

ANNO DI REALIZZAZIONE

Silvia Gramatica,

F OTO

Erwin Chumpitaz R E A LT À A U M E N TATA

Fox Lady

T I TO LO

Valentina Meli

A U TO R E

“Come una volpe si aggira: furba, vivace, ingenua, sexy, famelica. Piccola rubacuori selvatica come i suoi capelli rossi. Non c’è scampo.”

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I “muri liberi” della città di Milano sono a volte bistrattati dalle frange più estreme del panorama street art per via della pretesa istituzionalizzazione di un linguaggio che nasce spontaneo e si esprime anche in modo illegale. Bisogna riconoscere, però, che danno esiti monumentali, e riescono realmente, grazie all’impegno di associazioni come Artkademy e all’organizzazione di vere e proprie jam alla luce del sole, come Amazing Day, a trasformare spazi della città precedentemente anonimi, al limite dell’ammuffimento. Oggi l’intera massicciata che da viale Cassala arriva a San Cristoforo è un trionfo di arte urban: bizzarri puppet, amici celebrati, graffiti wild style, così come lettering super contemporanei e veri e propri capolavori di illustrazione realistica emergono dal blu cobalto che fa da sfondo a questo magistrale mash up.

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31 P O S I Z I O N E

via Leone Tolstoi 1

sconosciuto

A U TO R E / I

spray

TECNICA

sconosciuto

ANNO DI REALIZZAZIONE

Alessia Bazzini

F OTO

R E A LT À A U M E N TATA

Yo-ho-ho

T I TO LO

Diletta Sanna

A U TO R E

“È dura stare a galla e tenere i ritmi in una città che va a tremila. Per fortuna c’è sempre chi è pronto a far festa. Yo-ho, beviamoci su!”

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32 P O S I Z I O N E

via Filippo Brunelleschi 9

Nais

A U TO R E / I

spray

TECNICA

2015

ANNO DI REALIZZAZIONE

Tommaso Calleri, Paolo Perrone

F OTO

R E A LT À A U M E N TATA

Modern Chickens Time

T I TO LO

Leonardo Ciacca

A U TO R E

“Dietro dolci colline verdi e cowgirl con

L’opera di Nais prende vita in occasione della jam Back to the Roots del 2015: reunion di quegli street artist che nei primi anni Novanta hanno tolto dal grigio via Brunelleschi, trasformandola in un crocevia pulsante di writing. Tornare indietro di un ventennio, come in un flashback, è servito a ridare vivacità a quella via ormai spenta. Nais ha contribuito a riempirla di colore con il suo stile inconfondibile, fatto di briose fantasie animali e antropomorfe. Le sue cromie energiche e nette proiettano in un mondo fiabesco, in cui è una donna a condurre il gioco.

i gattini, si nasconde una storia di prigionia e alienazione. L’improbabile fuga, l’unico modo per raccontarla.”

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33 P O S I Z I O N E

via Paolo Segneri 2

Seacreative

A U TO R E / I

pennelli

TECNICA

2013

ANNO DI REALIZZAZIONE

Han Cheng Zhao

F OTO

R E A LT À A U M E N TATA

Cler

T I TO LO

Antonella Pasquale

A U TO R E

Seacreative, varesino classe 1977, inizia la sua carriera artistica con la bomboletta, per approdare più avanti ai pennelli. E non lasciarli più. Nel suo panorama figurativo c’è una carrellata di personaggi curiosi, spesso grotteschi, tratteggiati con uno stile pulito e d’impatto. I volti che dipinge hanno spesso espressioni sbigottite, sorprese, interrogative. Il tratto dei suoi acrilici è piuttosto grafico, segno delle sue incursioni nel mondo dell’advertising e del design.

“Due vetrine ‘gemelle’ e incomplete porteranno il protagonista alla ricerca della sua ‘Cler’ in quella parte di città che gli passa accanto.”

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