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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
Doriga
Cornellana
La Rodriga
Pico la Cutaniella San Marcelo Pico la Curuenza
Alto de la Merced
2.6
Eiros
Cabruñana
Pico Tablas
Pico Soharrionda
2.5
San Juan de Villapañada Rozadas
Alto de Picaraso
Prahua
Grado
Llantrales 2.4
Río Cubia
Río Na lón
A-
63
Sandiche Agüera
Prioto
Murias
Río Nora
Peñaflor
2.3
El Caleyo Villar
Anzo
Bolgues
Valduno
2.2
Premoño Alto Ania
Lazana
Alcedo
Priañes San Pedro de Nora
Ania Río
Tahoces
An da ll Valsera ón 2.1 Pico Prieto
Otero
Venta del Escamplero 1.6
Tamargo
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Da Venta del Escamplero a Cornellana
CORNELLANA
SANTUARIO DEL FRESNO
SAN JUAN DE VILLAPAÑADA
DORIGA
200
GRADO
PREMOÑO
400
VENTA DEL ESCAMPLERO
600
0m 0 km
LUNGHEZZA:
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24,5 km 518 m DISCESA 714 m
DISLIVELLO: SALITA
Dormire GRADO: Albergue Villa de Grado, calle
Maestra Benicia 1 (antico mercato del bestiame, nel centro del paese, tel. 985.752.766, turismo@ayto-grado.es. Gestito dall’associazione Fics. Aperto da marzo a ottobre (14-22), 16 posti. Donativo. Colazione comunitaria. Cucina, ricovero per biciclette. Hotel ristorante Auto-Bar (una stella), avenida Flórez Estrada 29 (anche ristorante), tel. 985.751.127 / 985.752.678, hotel@auto-bar.com, 20 €. Alla periferia del paese, di fronte alla pompa di benzina e alla fermata del bus. SAN JUAN DE VILLAPAÑADA: Albergue municipal di San Juan de Villapañada, accanto alla chiesa, a 800 m dal percorso, tel. 670.596.854 (Domingo Ugarte, gestore). Ayuntamiento di Grado, tel. 985.750.068, turismo@ayto-grado.es. Aperto tutto l’anno (13-22). 22 posti, più qualcuno al suolo, 5 €. Cucina, ricovero per biciclette. La frazione è isolata: bisogna portarsi il cibo ma non le bibite: c’è un distributore di bevande e merendine, ed è possibile acquistare birra e vino. ALTO DE LA CABRUÑANA: Albergue municipal de Cabruñana. A 1,7 km dal Cammino. Aperto tutto l’anno (13-22), 18 posti, 5 €. Per
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chiavi, sello e donativo rivolgersi al bar-ristorante Ana, accanto all’albergue (tel. 985.750.037). Cucina poco attrezzata. Quando l’albergue di San Juan de Villapañada è pieno, i pellegrini vengono indirizzati a Cabruñana (deviazione passando dal santuario del Fresno oppure dalla N-634). A poca distanza dall’albergue ferma l’autobus da e per Grado (biglietti al bar-ristorante Ana). DORIGA: Acogida Cà Pacita, presso il bar, tel. 684.613.861. Aperto tutto l’anno, 12 posti, 12 €. CORNELLANA: Albergue de peregrinos de Cornellana, municipale, plaza del Campillo, nel chiostro del monastero di San Salvador, tel. 635.485.932. Gestito dall’associazione Salas en el Camino, tel. 690.733.017, www. salascamino.org. Aperto tutto l’anno, 36 posti, 5 €. Chiavi presso il bar La Taberna, tel. 985.835.022. Cucina, ricovero per biciclette. Hotel Cornellana (due stelle), avenida Fernández Pelló 77, tel. 697.161.315. AT Casa el Medico, avenida Fernández Pelló 97, tel. 985.834.145, www.casaelmedico.es, casaelmedico@gmail.com. Pensión Casa Grana, avenida Fernández Pelló 59 (primo piano), tel. 985.834.011.
Mangiare VALDUNO: Bar-tienda Casa Dylsia, tel.
647.055.353, chiusi il lunedì. PEÑAFLOR: Bar-ristorante Casa Aurina,
Venta del Escamplero ➜ Cornellana
loc. Candamo, accanto al ponte; bella vista sul fiume, tel. 985.751.015. GRADO: Bar La Parra, calle Manuel Pedregal. Begli interni in legno e ottimi panini. Café Plaza, travesía Casa Mario 2. Panini e un caffè particolarmente buono. Supermercato El Árbol, calle Alonso de Grado 27. Confitería Tejeiro, calle El Bolado 10, tel. 985.750.110. CABRUÑANA: Bar-ristorante Ana, Alto de la Cabruñana, accanto all’albergue, vende i biglietti del bus per Grado, tel. 985.750.037. DORIGA: Bar Cà Pacita, di fronte alla chiesa di Santa Eulalia, tel. 684.613.861. CASAS DEL PUENTE: La Casona de Escandina, agriturismo, loc. Casas del Puente 1, tel. 667.481.754, info@casaescandina.es. CORNELLANA: Ristorante Casa Ricardo, avenida Fernández Pelló 82, tel. 985.834.440, mazapilon@gmail.com. Bar La Taberna, avenida Fernández Pelló 69, anche per le chiavi dell’albergue, tel. 985.835.022. Bar Casino, avenida Fernández Pelló 52. Confitería Monasterio, avenida Fernández Pelló 66, tel. 985.835.151. Supermercato Casa Camilo, avenida José María Cabanero 2.
Informazioni utili GRADO: Ayuntamiento, calle Alonso de Grado
3, tel. 985.750.068, www.ayto-grado.es. Oficina de Turismo, Parque de San Antonio. Chiusa il lunedì e il martedì, turismo@ayto-grado.es.
Biblioteca municipal, cerro de la Muralla (dentro la Casa de la Cultura), tel. 985.754.813, biblioteca@ayto-grado.es. Chiusa il sabato e la domenica. Internet gratuito. Centro de Salud (ambulatorio), plaza de Los Moscones, tel. 985.752.830. Farmacia Miranda, calle Manuel Pedregal 17, tel. 985.750.052. Farmacia Fuertes, calle Julio César Estrada 3, tel. 985.750.079. CORNELLANA: Informazioni turistiche presso il Telecentro Rural de Cornellana, calle de la Cruz (nelle vecchie scuole), tel. 985.830.922, www.telecentrosconcejodesalas.wordpress. com. Chiuso il sabato e la domenica. Internet gratuito. Consultorio medico, calle Río Nonaya 7, tel. 985.834.623. Farmacia Yague, avenida Fernández Pelló 70, tel. 985.834.003.
Spostarsi Stazione ferroviaria Feve (linea Oviedo-San Esteban), tel. 985.750.098. Estación de Autobuses, avenida de la Constitución. Info Alsa (linea OviedoGrandas de Salime), tel. 902.422.242, www.alsa.es / www.consorcioasturias.com. Parcheggio taxi in calle Manuel Pedregal. Radiotaxi, anche servizio di trasporto di zaini, tel. 985.750.295, taxigrado@gmail.com. CORNELLANA: Pullman Alsa, linea Oviedo-Grandas de Salime, fermata e biglietti presso il bar Casa Grana, avenida Fernández Pelló 59. Taxi, tel. 985.834.318. GRADO:
Il percorso del secondo giorno è quanto mai vario. Iniziamo dolcemente, morbidi saliscendi ci portano nel cuore della valle del río Nalón, quindi affrontiamo una bella camminata fra i campi di mais nella piana fra Premoño e Grado; all’uscita di Grado le gambe sono messe alla prova nella dura salita all’Alto del Fresno, ma il panorama che si gode dal vicino santuario della Virgen del Fresno ripaga lo sforzo. Varcato l’Alto, scendiamo nella valle del río Narcea e proseguiamo, in discesa o in piano, fino a Cornellana, dove il fascino dell’albergue nel chiostro del monastero ci farà dimenticare la stanchezza.
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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
Dall’albergue ci dirigiamo a sinistra lungo la AS-234 e, circa 400 m dopo, prendiamo una stradina sulla sinistra. Procediamo per un tratto fra giardini e frutteti, quindi sbuchiamo nuovamente sulla AS-234 che seguiamo, raggiungendo presto la bianca ermita di Fátima di Valsera [2.1] che sorge in mezzo a un prato. All’altezza dell’ermita lasciamo la strada e prendiamo a sinistra per una stradina di cemento che scende fra le case e prosegue dolcemente fra i pascoli. Dopo circa 1 km giriamo a sinistra e imbocchiamo un largo sterrato all’ombra di grandi alberi che serpeggiando ci conduce al letto del río Andallón. Passiamo sotto una parete di roccia rossa, sulla cui sommità spiccano gli eucalipti, costeggiamo il cancello di una villa, quindi ricominciamo a salire e sbuchiamo su una stradina asfaltata: pochi metri dopo prendiamo a destra e arriviamo all’imbocco della AS234, all’altezza di un’area di sosta con tavoli di legno e panche. Dall’area di sosta proseguiamo, sempre sull’asfalto, fino alla cappella di Santa Ana di Premoño, del XVII secolo, il cui grande portico può offrire riparo in caso di pioggia [2.2]. Poco prima della cappella incontriamo una massiccia casa grigia: è La Portalada, antico hospital ora trasformato in abitazione privata. Continuiamo diritto, arrivando alla località di Premoño. 0 KM - VENTA DEL ESCAMPLERO
Circa 300 m dopo l’uscita del paese imbocchiamo un sentiero di terra e ciottoli sulla destra che presto si addentra nel bosco, scendendo con pendenza accentuata; al termine della discesa attraversiamo un incrocio e continuiamo diritto per un sentiero a saliscendi. Teniamo la destra e attraversiamo il piccolo corso d’acqua; prendendo a sinistra lungo l’asfaltata possiamo invece raggiungere Valduno, dove troviamo il bar-tienda Casa Dylsia. Seguiamo la stradina fino a ritrovare l’asfaltata, che costeggia per un tratto il fiume. Arrivati a Paladín, oltrepassiamo il lavatoio La Sierra, fra i più antichi e meglio conservati della zona, pieghiamo a sinistra e varchiamo il río Soto su di un ponticello, quindi, dopo aver svoltato ancora a sinistra, costeggiamo il torrente lungo una gradevole stradina che serpeggia all’ombra degli alberi. All’altezza di Puerna la strada ricomincia a salire e raggiunge un bivio, lì imbocchiamo il sentiero sassoso sulla destra e scendiamo verso l’ampio letto del río Nalón, che poi costeggiamo. Qui occorre fare attenzione, soprattutto se piove: il fondo del sentiero può essere sabbioso e ingombro dei detriti portati dalle piene. In caso di piena il Cammino viene deviato. Il sentiero risale lentamente, inoltrandosi nella boscaglia: attraverso la fitta vegetazione che cresce lungo le rive, possiamo vedere i detriti pendere dagli alberi. Raggiungiamo la pasarela de las Xanas, un piccolo ponte nel bosco, oltrepassato il quale diamo le spalle al fiume per dirigerci verso la strada che vediamo di fronte a noi, poco più in alto. Ancora una breve salita e finalmente ci immettiamo sulla AS234 che arriva da Santullano: andiamo a sinistra e, dopo circa 1 km di 4,2 KM - PREMOÑO
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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
GRADO.
La città vista dalla valle del Nalón.
asfalto, raggiungiamo la rupe ai cui piedi sorge Peñaflor: siamo a Candamo, dove il bar-ristorante Casa Aurina, appollaiato fra la scarpata e il fiume (62 m/slm), offre una sosta rallegrata dalla splendida vista. Nel giardino, una fonte di acqua potabile è a disposizione dei viandanti. Dal bar giriamo a sinistra e imbocchiamo il ponte medievale sul río Nalón [2.3], risalente al XII secolo, ripetutamente distrutto dalle piene e più volte ricostruito. Al termine del ponte sbuchiamo sulla N-634 e ci dirigiamo a destra. Dobbiamo proseguire per un breve tratto sul ciglio della strada, quindi occorre fare attenzione perché non c’è alcuna protezione dalle macchine e dai camion. Di fronte all’uscita del ponte una lapide ricorda la battaglia di Peñaflor del 1809, quando le truppe spagnole fermarono gli invasori francesi durante la guerra d’indipendenza. Proseguendo con cautela sulla N-634, all’altezza della chiesa di San Juan de Peñaflor, di origine romanica ma rifatta nel XVIII secolo, un tempo unita all’antico hospital ora scomparso, attraversiamo la N-634 per imboccare una stradina che ci conduce alla stazione ferroviaria Feve (che collega Oviedo a Grado e poi a San Esteban). Attraversiamo l’abitato di Peñaflor ammirando il susseguirsi di hórreo, alcuni ristrutturati, altri in rovina. Alla fine del paese giriamo a destra e passiamo sotto la ferrovia, quindi lo sterrato serpeggia fra campi, orti e frutteti, attraversando l’aperta e fertile valle del Nalón, mentre Grado rimane bene in vista di fronte a noi. Arriviamo infine davanti alla stazione Feve di Grado, attraversiamo i binari e, girando a sinistra e subito a destra, entriamo in città per calle Jove y Valdés, nel barrio di San Pelayo. Superiamo il ponte sul 10 KM - PEÑAFLOR
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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
río Cubia e imbocchiamo calle Valentín Andrés. All’altezza del Parque de San Antonio ci manteniamo sulla sinistra seguendo per Cerro de la Muralla, fino alla piazza dell’ayuntamiento, costruzione di un blu singolare che risale al 1848 [2.4]. Per andare invece al nuovo albergue, all’altezza del Parque de San Antonio ci dirigiamo verso destra in calle Eulogio Díaz Miranda e giriamo alla prima a destra lungo la strada che costeggia il parco, fino all’albergue. In centro troviamo negozi, bar e ristoranti, in particolare lungo calle Manuel Pedregal, la via principale. Attraversiamo il paese lungo calle Cimadevilla, arrivando all’incrocio con l’avenida Flórez Estrada, che coincide col tratto urbano della N-634, e la imbocchiamo verso sinistra. Sul lato opposto della strada vediamo la neoclassica fuente de Arriba, asciutta e un po’ trascurata. Accanto alla fonte, un tabellone descrive il Cammino fra Grado e Salas. Lungo l’avenida Flórez Estrada incontriamo un supermercato dove potrà fare la spesa chi intende pernottare nell’albergue di San Juan de Villapanada, isolato e privo di servizi. Proseguiamo per l’avenida Flórez Estrada e attraversiamo il barrio La Cruz, che prende il nome dal cruceiro lungo la strada. Arrivati al bivio per Acevedo, sulla sinistra, lo imbocchiamo, salendo per una stradina piuttosto ripida. Al bivio successivo prendiamo a destra e ci allontaniamo così dall’abitato per un’aspra salita, racchiusa fra un duplice filare di alberi, che segue il crinale della collina. Al termine della strada alberata oltrepassiamo la nuova autostrada A-63 per un cavalcavia e riprendiamo a salire fra i campi. Arrivati a El Cascagal, passiamo accanto alle poche cascine della località e proseguiamo per una stradina in salita, fra campi, frutteti e hórreo. La strada si spiana solo nel tratto finale, quindi inizia a scendere per poi sbucare sulla N-634. Siamo arrivati a un bivio [2.5]: andando dritto proseguiamo il Cammino; se vogliamo invece raggiungere l’albergue di San Juan de Villapañada dobbiamo girare a destra e prendere la stradina che sale serpeggiando. Dopo circa 800 m arriviamo alla piccola frazione di San Juan de Villapañada (232 m/slm). L’albergue, ricavato dalle vecchie scuole rurali, si trova all’altra estremità, dietro la chiesa di San Juan. 12,8 KM - GRADO
16,4 KM - SAN JUAN DE VILLAPAÑADA Se al bivio siamo invece andati diritti,
riprendiamo subito a salire per una strada asfaltata in forte pendenza. A circa metà della salita, nei pressi della cascina La Pelona, la strada si addolcisce e quasi si spiana, ma il sollievo dura poco: dopo la cascina successiva la pendenza riprende, ancor più dura, fino all’Alto del Fresno (350 m/slm) [2.6] disseminato di tralicci dell’alta tensione. Ci troviamo nuovamente davanti a un bivio. Il Cammino prosegue a sinistra, in direzione di Santa Eulalia de las Do17,9 KM - ALTO DEL FRESNO
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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
CORNELLANA.
La chiesa e il monastero del Salvador.
rigas. Girando a destra invece, dopo circa 500 m, si arriva al santuario barocco della Virgen del Fresno, del XVI secolo (395 m/slm). Consiglierei la breve deviazione perché, anche se la chiesa è quasi sempre chiusa (e non ci sono fonti), la vista sulla valle del Narcea, che si gode dal sagrato del santuario, è spettacolare. Proprio a causa della sua posizione strategica, durante la guerra d’indipendenza il santuario è stato occupato dai francesi, che poi hanno incendiato il campanile. Di fronte al portico, che può offrire riparo in caso di pioggia, un cruceiro di pietra indica il passaggio del Cammino di Santiago. Dal santuario troviamo, se occorrono, le indicazioni per l’albergue di Cabruñana (375 m/slm). In tal caso, usciti dal recinto bisogna prendere la strada bianca sulla destra e scendere per circa 1 km fino all’albergue, che sorge a ridosso della N-634. Dall’Alto del Fresno riprendiamo il Cammino girando a sinistra e iniziamo così la discesa per lo sterrato che costeggia la sierra de los Morriondos. Arriviamo a un ponte blu, sulla sinistra, che scavalca ancora l’autostrada: è il nuovo ponte de La Meredal (quello antico lo incontreremo fra poco). Oltrepassata l’autostrada, continuiamo a scendere per una strada bianca al termine della quale inizia un sentiero che, più avanti, si trasforma in strada comunale. Attraversiamo per tutta la sua lunghezza il grazioso paesino di San Marcelo, incontrando la bella fonte del Morriondo sulla sinistra, e proseguiamo fino a una rotonda, dove lasciamo l’asfalto imboccando un sentiero fra i meli che si apre sulla sinistra e si inoltra nel folto del bosco. Proseguiamo nel bosco costeggiando un torrente e superiamo un ponticello denominato pasarela de La Meredal, dopo di che incontriamo un mulino abbandonato: se sbirciamo all’interno riusciamo a scorgerne la grande ruota, sotto la quale ancora passa la gora. 47
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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
Al limitare del bosco sorge la minuscola località di Reaz, con la fonte omonima del 1903. Dopo di questa si apre una strada di ghiaia che scende piuttosto ripida, addentrandosi nel tunnel sotto l’autostrada. All’uscita del tunnel ci troviamo su un sentiero erboso e costeggiamo un torrentello fra i campi, per poi raggiungere un gruppo di case: è il paese di Doriga (130 m/slm), nel Medioevo importante punto di transito dei pellegrini, dominato dalla chiesa di Santa Eulalia, documentata dal 1086, anche se l’attuale edificio è settecentesco. Della costruzione romanica rimane però un’arcata laterale. Di fronte alla chiesa, il bar Cà Pacita offre un bel cortile dove riprendere fiato o fare uno spuntino con la tortilla di patate per cui il locale è famoso (in caso di necessità c’è anche una stanza con alcuni letti). Sulla destra, in direzione opposta al Cammino, possiamo vedere il caratteristico muro di cinta che racchiude il palazzo de Corugedo, del XIV secolo. Alla destra del bar imbocchiamo la stradina d’asfalto e risaliamo la collina, oltrepassiamo un pascolo e sbuchiamo nei pressi della nuova autostrada. Giriamo a sinistra lungo la strada di servizio, per passare sotto al viadotto, e al bivio imbocchiamo un sentiero verso sinistra che scende in forte pendenza nel bosco e può essere sdrucciolevole in caso di pioggia. Il sentiero sbuca sulla AS-15 all’altezza di Casas del Puente, solo poche case lungo la strada che traggono il nome dal ponte oggi scomparso che qui scavalcava il río Narcea, i cui salmoni attirano a Cornellana pescatori da tutta la Spagna. Dall’altro lato della strada si stende invece una grande piantagione di kiwi. Ci dirigiamo a destra lungo la AS-15 e ne percorriamo un tratto, quindi imbocchiamo lo sterrato sulla sinistra che corre parallelo. Alla rotonda di La Rodriga incrociamo la N-634, che imbocchiamo seguendo la direzione per Salas. Superiamo il nuovo ponte sul río Narcea, facendo attenzione perché il marciapiede è stretto; subito dopo, sulla nostra sinistra si apre uno sterrato con l’indicazione per il monastero di Cornellana: è il paseo del río Nonaya, una gradevole pista ciclabile che però allunga il percorso. Se si è stanchi, si ha fretta o piove, è meglio proseguire sulla N-634 che, dopo circa 500 m, entra a Cornellana (45 m/slm). 20,6 KM - DORIGA
23,4 KM - CORNELLANA Attraversiamo il paese, una fila di case lungo il tratto urbano della N-634, dove però non mancano i servizi. Dopo circa 100 m prendiamo una vietta sulla sinistra, superiamo su di un ponticello il río Nonaya, che qui confluisce nel río Narcea e arriviamo di fronte al monastero San Salvador. Nel piazzale di fronte al monastero, tante frecce colorate affisse su di un palo indicano la distanza dai luoghi più disparati del globo, a imitazione del fotografatissimo segnale che si trova a Manjarín, sul Cammino Francese. Sulla sinistra sorge la chiesa, dalla facciata barocca, che apre solo per le funzioni. Ci dirigiamo a destra ed entriamo nel chiostro, passando sotto l’arco
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Venta del Escamplero ➜ Cornellana
romanico della Puerta de la Osa (“porta dell’orsa”), sovrastato dalla scultura dell’orsa che, secondo la leggenda, avrebbe protetto la bambina del signore di Doriga che si era smarrita nel bosco. Una parte dei locali retrostanti il chiostro, un tempo chiamato Patio del Granero e oggi Patio del Peregrino, ospita l’albergue di Cornellana. Il monastero, dichiarato monumento nazionale, è stato restaurato solo in parte, poi i lavori si sono fermati per mancanza di fondi.
Da vedere Grado
CAPILLA DE LOS DOLORES, cappella barocca del XVIII secolo, situata nel parco del palazzo Miranda-Valdecarzana. Edificata come pantheon famigliare dei Valdecarzana e restaurata nel 1986, ora è utilizzata per mostre e concerti.
Grado è anche un punto di riferimento per le CASAS INDIANAS, le ville edificate dagli emigranti tornati ricchi dalle Indie occidentali, caratterizzate da una esotica commistione di torrette, scalinate, giardini con palme e grandi vetrate: fra i più caratteristici, il palazzo conosciuto come El Capitolio o Palacete Velásquez, in avenida Eulogio Díaz Miranda 2. MERCATO, il mercoledì e la domenica. Sin dal Medioevo, il mercato di Grado è uno dei più famosi delle Asturie.
Cornellana MONASTERO DEL SALVADOR DE CORNELLANA, fondato nel 1024 sulle rovine di una villa romana, è stato ampliato nel XVIII secolo. Nel XII secolo fu affidato ai monaci cluniacensi, che si dedicarono attivamente all’accoglienza dei pellegrini e resero il monastero uno dei più potenti delle Asturie. Nel XVII secolo il complesso passò ai benedettini, quindi, nel XIX secolo, fu occupato dai francesi e da allora iniziò la sua decadenza. È stato dichiarato monumento nazionale e nel 2004 ne sono iniziati i restauri, per ora parziali. Ormai non ospita più monaci e una parte del chiostro è stata adibita ad albergue. La chiesa, aperta solo in occasione delle funzioni, ha facciata e interno barocchi. Delle originarie strutture romaniche rimangono la torre campanaria, la Puerta de la Osa e alcuni archi del chiostro.
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