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È ora di preparare le valigie “Warren Reginald Nesbitt! Ma almeno ci stai ascoltando?” mi dice la mamma con le mani sui fianchi. Papà, anche lui con le mani sui fianchi, è in piedi accanto a lei. Sembrano gemelli, e questo è buffo perché in realtà sono io, che ho sette anni, ad avere una gemella, Ellie. “Sì”, rispondo, domandandomi cosa mi sono perso. Stavo guardando Drago, il mio cucciolo sputafuoco, che scivolava sulla balaustra del salotto con lo skateboard. “Hai cominciato a fare le valigie?” mi chiede la mamma. “Quasi finito”, dico. Evito di confessare che non ho neanche iniziato. −7−
“Perché facciamo le valigie?” mi sussurra Drago. Alzo le spalle, dato che non lo so. “Andiamo in campeggio?” chiede Drago. Drago adora il campeggio per via dei marshmallow arrostiti. “Cosa devo metterci dentro esattamente?” chiedo ai miei genitori. Spalancano le bocche all’unisono. “I tuoi giocattoli, Warren”, dice la mamma lentamente. “Ogni gioco che vuoi portare con te quando traslochiamo nella nuova casa di Eddington. È l’unica cosa che ti abbiamo chiesto di fare.” “Traslochiamo?!” esclama Drago. Non gli piacciono i cambiamenti. “Presto, imballa tutti i marshmallow!” I miei genitori non si accorgono che Drago corre in cucina a prenderli. In effetti, nessuno si accorge di quello che fa Drago, tranne me. E mi piace che sia così. “Quando ci trasferiamo?” chiedo. Spalancano di nuovo le bocche. −8−
“Venerdì prossimo, in tempo per il weekend del Primo maggio”, risponde la mamma, e scuote la testa. Lo fa spesso quando parla con me. “Ne discutiamo da cinque mesi ormai”, aggiunge papà. Cerco di ricordarmi cos’è successo negli ultimi cinque mesi. Un giorno Drago e io abbiamo costruito un fortino con le lenzuola e le sedie nella mia stanza, e papà è entrato. “Se rovini quelle lenzuola o le sedie, non ne comprerò altre per la casa nuova”, ha detto. Un’altra volta io e Drago abbiamo preparato una merenda a base di marshmallow, mirtilli e burro di arachidi con il frullatore, ma abbiamo dimenticato di mettere il coperchio. Quando la mamma ha visto le condizioni della cucina ci ha chiesto: “Devo pulire anche se ce ne andiamo tra due mesi?”. Poi c’è stata quella volta che io e Drago siamo saltati su e giù da un mucchio di scatole nella stanza di Ellie. Lei si è arrabbiata e ha detto alla − 10 −
mamma che le abbiamo rovinato tutti i pacchi perfetti che aveva preparato. La mamma mi ha detto di usare le mie energie per preparare i bagagli invece che per saltare. “Forse mi ricordo qualcosa”, dico, e in quel momento arriva Ellie. − 11 −
Anche se siamo gemelli, Ellie e io non ci somigliamo molto. Lei è uguale a papà: capelli biondi, occhi castani e lentiggini sul naso. Io invece ricordo mia mamma: capelli castani, occhi verdi e lentiggini sulle braccia. Drago non assomiglia a nessuno, perché è un drago. “Non preparerà mai le scatole in tempo”, dice Ellie. “Se Warren non ha tutto pronto per il giorno del trasloco, possiamo rimanere?” “No. Ci trasferiamo, Ellie”, risponde la mamma. “Non vuoi cambiare casa?” le chiedo. “E perché dovrei voler cambiare casa?” domanda Ellie come se io dovessi conoscere la risposta. “Tutti i miei amici sono qui, e pure la squadra di basket e le lezioni di ginnastica. Mamma, perché hai cercato un nuovo lavoro in un’altra città?” “Ne abbiamo già discusso Ellie. Sono stata costretta a farlo quando la società per cui lavoravo ha chiuso”, le spiega la mamma. “Ed è una − 12 −
fortuna aver trovato una posizione da ingegnere così in fretta.” “Tesoro, ti farai nuovi amici quando inizierai la seconda e farai altre attività dopo la scuola”, aggiunge papà. “Mi mancheranno comunque i miei amici di qui.” “A me no”, dico. “I tuoi amici puzzano di zucca marcia.” “Mamma!” grida Ellie, e incrocia le braccia. “Ok ok, non puzzano tutti di zucca marcia”, dico. “Mmh”, mugugna Ellie. “Alcuni puzzano di cetriolini marci.” “Mamma!” “Cerco solo di aiutarti, così non ti mancheranno”, mi giustifico, ma in realtà non sto davvero cercando di aiutarla. “Vi ricordate che una volta andavate d’accordo?” chiede la mamma. “Da qualche parte ho una foto di voi due che giocate nella sabbia in− 13 −
sieme. Forse è nell’album che ho messo negli scatoloni. Dovrei tirarlo fuori…” “Non farlo!” esclama papà. “Nessuno… tira fuori… niente… dalle scatole!” “A me non importa se ci trasferiamo”, dico. Ed è vero, così non dovrò più sentire la nostra vicina, la signorina Reilly, che mi chiama “Warrenuccio”. “Perché non hai amici”, risponde Ellie. “Non è vero!” Evito di dire che potrebbe avere ragione. “Drago è mio amico.” “Drago non è reale.” “Sono molto offeso”, dice Drago tra un marshmallow e l’altro. Ellie scuote la testa; quando fa così sembra proprio la mamma. “Non dovresti offendere Drago. Diventa spaventoso quando si offende.” Drago ce la mette tutta per soffiare e sbuffare meglio che può. “Non mi interessa se è reale o meno. Tu co− 14 −
munque lo puoi portare con noi, mentre io dovrò rifarmi tutti gli amici.” “Anche io dovrò farmi nuovi amici a scuola.” “Davvero? Tu ti farai dei nuovi amici?” “Sì, e ne avrò più di te”, rispondo. Evito di dire che potrei anche non credere a quello che ho appena detto. Finora non ho mai avuto un amico, non ne ho avuto bisogno, perché c’è sempre stato Drago. Ma se ce la fa Ellie a farsi degli amici, quanto sarà mai difficile? “Già! Amici e marshmallow!” aggiunge Drago. “Warren fa amicizia solo con i bambini che hanno dei marshmallow.” “Figurati!” esclama Ellie. “Non riuscirai mai ad avere più amici di me!” “E invece avrò cento nuovi amici!” le dico. Non so proprio perché continuo a parlare. “Figurati!” “Adesso basta!” interviene papà. “Warren, è ora.” “Di conoscere i nuovi amici?” “Di fare le valigie!” − 15 −