Supergatto e il pavone scomparso

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PASCAL PARISOT

MARC BOUTAVANT

Traduzione di GIOIA SARTORI


P

eter Pavone, Poldo Panda e Clic lo Scimmiotto vivono in uno zoo. Ogni sera gironzolano insieme per i sentieri del parco. Clic infatti ha rubato al guardiano le chiavi dei recinti, così all’ora della passeggiata può uscire dalla gabbia e andare a liberare il suo amico Poldo. Clic ha anche una macchina fotografica istantanea che ha trovato un giorno su una panchina. Da allora è diventato il fotografo ufficiale di Peter Pavone, che adora mettersi in posa, perché si trova bello, bellissimo, irresistibile.



Stasera, come ogni sera, Poldo e Clic, appena usciti dai loro recinti, vanno a cercare Peter, che vive in semilibertà nel parco dello zoo.

Clic lo vede. “Guarda, Poldo, c’è Peter, laggiù, in riva al lago! Ehi, Peter, siamo arrivati!” “Amici miei, eccovi qui! Ero intento ad ammirare il mio riflesso sulla superficie del lago. Stasera sono uno schianto. E voi? Cioè, voi come state?” “Benissimo! Non è vero, Poldo?” “Sì, alla grande.” “E, Peter, ho portato la macchina fotografica.” “Oh, Clic, che splendida idea! Qui davanti al lago, con questo magnifico tramonto, è l’occasione ideale per scattare delle foto che mi rendano giustizia. Non come quelle che mi fanno i turisti dalla mattina alla sera: orribili. Ah! Quanto sono stancanti gli ammiratori, non ne avete idea. Forza, cominciamo, mi metto in posa! Ecco, sono pronto!”


“Attenzione, Peter, uno, due, tre… Un bel sorriso!”


“Vediamo un po’ com’è venuta. Ma… ma… Peter? Peter? Non ci posso credere! Poldo, guarda qui: Peter è scomparso! Non appare nemmeno nella foto. Com’è possibile?” “Forse qualcuno l’ha rubato.” “Molto strano. Poldo, guarda laggiù. C’è una scritta nel fango.” “Dove?”

“Sulla riva. Oh! ‘CAPITAN LUCCIO MI HA RAPITO.’ Peter ci ha lasciato un messaggio. E più avanti ha scritto qualcos’altro. ‘C’ERA ANCHE TONI CIGNO.’ Ora è tutto chiaro: Peter è stato portato via da Capitan Luccio e dal suo complice, Toni Cigno. Abbiamo una sola possibilità: chiamare Supergatto.”


“E chi è Supergatto?” “Ma come? Non conosci Supergatto? È il supereroe degli animali, è la nostra ultima spiaggia, cioè l’ultima risorsa, insomma, è Supergatto!”


In quattro e quattr’otto Clic si intrufola nella casetta del guardiano, prende il telefono e compone il numero di Supergatto. Dall’altra parte della linea, nel nascondiglio di Supergatto, risponde la sua assistente Super Milli, una topina verde. “Ufficio di Supergatto, chi parla?” “Sì, buongiorno, sono Clic lo Scimmiotto. Avremmo bisogno di Supergatto al più presto, è un’emergenza.” “Qual è il problema?”


“Be’, ecco, il nostro amico Peter Pavone è stato rapito da Capitan Luccio e Toni Cigno. Vogliono diecimila carpe come riscatto. Se non gliele porteremo, hanno minacciato di spiumare Peter dalla testa alla coda. E un pavone spiumato è brutto, bruttissimo, la cosa più brutta del mondo.” “Ah, ci dispiace. Supergatto non si scomoda più per i pavoni.” “Oh! La supplico. Peter è un caro amico. Siamo cresciuti insieme all’orfanotrofio. Certo, è un po’ presuntuoso, arrogante, con la puzza sotto il becco, e chi più ne ha più ne metta, ma anche i pavoni hanno un cuore, non è vero? Anche loro hanno un’anima! Dietro quella ruota, non si nasconde forse qualcosa di più profondo?” “D’accordo, d’accordo! Supergatto dice che arriva. La sua richiesta è stata registrata. Arrivederci.”


Supergatto mangia un supercroccantino e spicca il volo, accompagnato da Super Milli, che non gli fa soltanto da assistente, ma anche da interprete, perché Supergatto parla solo in Miaolingua.

E Super Milli ha imparato a parlare in Miaolingua alla scuola dei supereroi.



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