Eclecticism - #56

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#56 - ECLECTICISM

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MANIFESTO The Moodboarders is a glance into the design world, capable of capturing, in all of its many facets, what is extraordinary in the everyday. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick up on budding trends, emerging talents, and overlooked aesthetics. It is an adventure towards discovering the most original creativity. It is a savoury mix of contemporary news acquired through persistent involvement in even in the farthest corners of the design world, as well as an occasional dive into fashion, seeing as the two go hand in hand.

The Moodboarders Magazine è un occhio spalancato sul mondo del progetto, in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. È un viaggio avventuroso alla scoperta delle creatività più originali. È una miscela sapida di notizie contemporanee, recuperate grazie alla frequentazione assidua del mondo del design, conosciuto nelle sue più segrete pieghe e, saltuariamente, in quello della moda, poiché le due discipline si tengono per mano.

www.themoodboarders.com

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#56 - ECLECTICISM

CONTRIBUTORS CRISTINA MOROZZI

DOMITILLA DARDI

MELODIE LEUNG

Journalist, critic and art-director on the border between art, fashion

As a historian and curator, I observe design by reading and visiting exhibitions.

Observing, wondering and creating in between of architecture, art and design.

Giornalista, critica e art director sul confine tra design, arte e moda.

Storica e curatrice, osservo e studio il design attraverso libri e mostre.

Tra architettura, arte e design: osservo, mi stupisco, creo.

FRANCESCA TAGLIABUE

LI JUN

Moving above the lines as much as needed, I would love to live in tree house designed by Mies van der Rohe

I’d be surrounded by the rich colors of this world, and continue to push the boundaries of design and art.

Sopra le righe quel poco che basta, vorrei abitare in una casa sull’albero progettata da Mies van der Rohe.

Vorrei essere circodata dal colore pieno di Memphis e continuare spingere i confini di arte e design.

GENNARO ESPOSITO It was 1991, and the only thing I knew for sure was that I would never do what other restaurants were doing. Era il 1991 e l’unica certezza che avevo era che non avrei fatto le stesse cose degli altri ristoranti.

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PETE BREWIS After over a decade of editing design magazines, I’ve taken to the road for a year, traversing the world in search of wonder Dopo un decennio trascorso scrivendo per riviste di design, mi sono messo in viaggio per un anno alla ricerca delle meraviglie del mondo.


EDITORIAL STAFF

CRISTINA MOROZZI

ERIKA MARTINO

LUCA MAZZA

ARIANNA BURECA

GIULIA PACI

MASSIMO LUTTAZI

Editorial Staff

Editorial Staff

NOEMI PATRIARCA

MELISSA MARCHESE

Editor- in-Chief

Graphic Designer

Founder and Managing Editor

Founder and Art Director

Editorial Staff

Translator

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#56 - ECLECTICISM

CONT ENTS SOMMARIO

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CRASH Milan’s Palazzo Reale recently hosted an Alcantara exhibition (March 28-April 30, 2017) featuring six artists journeying through the Apartamento del Principe... Nell’ambito della recente mostra (28 marzo-30 aprile 2017) a Palazzo Reale di Alcantara (Milano) con sei artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe ...

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DOTTOR JECKILL AND MISTER HYDE Ferruccio Laviani is a shining example of eclectic design. He is modern, with eyecatching style. His curiosity, willingness contradiction, and his aptitude... Ferruccio Laviani è un fulgido esempio di eclettismo progettuale. E’ moderno, sebbene strizzi l’occhio allo stile. Sono contemporanee la sua curiosità ...

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THE BAD BOYS ARE BACK I met Roberto Cambi thanks to Susanna Brandolino, a woman dedicated to celebrating Italian ceramic artists who recently curated a ceramic ... Ho conosciuto Roberto Cambi grazie a Susanna Brandolino, che si è dedicata alla ricognizione dei maestri ceramisti italiani e cha ha curato, assieme...

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HYPER DECORATION During the 2017 Salone del Mobile, Milan’s Camp gallery inaugurated Adam Nathaniel Furman’s exhibition, “4 Characters in the 1st Act”... In occasione del Salone del Mobile 2017 la galleria milanese Camp ha inaugurato la mostra di Adam Nathaniel Furman , “4 Characters in the 1st Act”...

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K11 Businessman and art collector Adrian Cheng’s “K11” warehouse, located in Shanghai, falls into the eclectic category. His innovative... Appartiene alla categoria dell’eclettico il grande magazzino K11 di Shanghai di proprietà di Adrian Cheng imprenditore e collezionista...

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#56 - ECLECTICISM

Going against customary theoretical classifications that trap creativity within the parameters of practicality, durability, simplicity or decoration, the past few seasons of design have demonstrated

newfound variety. Although censors wag their fingers at

eclecticism, it proves to be the dominating trend both in fashion and design

Nelle ultime stagioni il design pare aver ritrovato la varietà, a dispetto delle consuete classificazioni teoriche che vorrebbero ingabbiare la creatività entro i parametri dell’utile, del duraturo, dell’essenziale e del decoroso. L’eclettismo, su cui puntano il dito i censori, si rivela lo stile dominante del presente, sia nel design, sia nella moda.

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EDITORIAL by Cristina Morozzi

ECLECTICISM Words often fall short in describing the variety of contemporary artistic creations, as they are difficult to categorize according to classical stylistic categories. In Paolo Frello and Roberto Marcatti’s book, “Parola di Designer”, published by Abitare Segesta in 1994, the authors collected various artists’ definitions of design; Florentine architect and professor of Architectural composition in Florence, stated, “Design? Everything and more”. In four words, he defined the discipline’s vast nature. Going against customary theoretical classifications that trap creativity within the parameters of practicality, durability, simplicity or decoration, the past few seasons of design have demonstrated newfound variety. At Milan’s Salone del Mobile 2017, we saw everything and anything that contradicted it: decorative furniture paired with shapes that respect functionality, both classic and modern. Although custodial censors protecting the purity of artistic discipline wag their fingers at eclecticism, it proves to be the dominating trend both in fashion and design.

Le parole spesso si rivelano inadeguate a descrivere la varietà delle creazioni artistiche contemporanee difficilmente classificabili utilizzando le classiche categorie stilistiche. Nel libro di Paolo Frello e Roberto Marcatti “Parola di Designer”, pubblicato da Abitare Segesta nell’aprile del 1994, nel quale gli autori hanno raccolto definizioni sul design di vari progettisti, Remo Buti, architetto fiorentino, docente di composizione alla Facoltà di Architettura di Firenze, scrisse “Design? Di tutto di più”, definendo in 4 parole l’ampio spettro della disciplina. Nelle ultime stagioni il design pare aver ritrovato la varietà, a dispetto delle consuete classificazioni teoriche che vorrebbero ingabbiare la creatività entro i parametri dell’utile, del duraturo, dell’essenziale e del decoroso. Al Salone del Mobile 2017 abbiamo visto tutto e il suo contrario: mobili decorati in compagnia di pezzi canonici, dotati di forme rispettose delle funzioni, classico e futuribile. L’eclettismo, su cui puntano il dito i censori, numi tutelari della purezza disciplinare, si rivela lo stile dominante del presente, sia nel design, sia nella moda.

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Crash, by Nanda Vigo. Overture of the exhibition. Crash, di Nanda Vigo. Overture dell’esposizione.

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CRASH Milan’s Palazzo Reale recently hosted an Alcantara exhibition (March 28-April 30, 2017) featuring six artists journeying through the Apartamento del Principe curated by Davide Quadrio and Massimo Torrigiani. Nanda Vigo’s “Crash” installation, the true overture of the exhibition, has, as per its title, proven to be explosive. A spaceship has crashed into the room, stuck between the walls, leaving a trail of stone and debris. The collapse caused by the ship’s fall created an opening to a storybook world immersed in the vibrant colours of a garden, laden with tropical palms and foliage bathed in a stream of light. The pierced curtains covering the windows and the garden’s vegetation highlighted the Alcantara’s ductile nature. Nanda Vigo’s 81 years did not inhibit the original, expressive vitality used in the “Crash” installation, suspended between a heaven on earth and a galactic space that left no detail unattended to.

Codice di Avviamento Fantastico. Nell’ambito della recente mostra (28 marzo-30 aprile 2017) a Palazzo Reale di Alcantara (Milano) con sei artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe, curata da Davide Quadrio e Massimo Torrigiani, “Crash”, l’installazione di Nanda Vigo, ouverture dell’esposizione, si è rivelata, come denunzia il titolo, esplosiva. Un’astronave è precipitata nella sala, incastrandosi tra le pareti, lasciando dietro di sé massi e detriti. Lo sfondamento, provocato dalla caduta dell’astronave, ha aperto un varco verso un mondo onirico, immerso nei colori sfavillanti di un giardino, con fogliami e palme tropicali, dove zampilla una fontana di luce. I tendaggi traforati alle finestre e la rigogliosa vegetazione del giardino esaltavano la duttilità del materiale Alcantara. Con Crash Nanda Vigo, nonostante i suoi 81 anni, riconferma la sua originale vitalità espressiva, scegliendo, per raccontare i pregi del materiale, una rappresentazione sospesa tra paradiso terrestre e spazio galattico, realizzata con speciale cura dei dettagli.

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Alcantara, Fantasy Access Code, under construction. Alcantara, Codice di Avviamento Fantastico, lavori in corso.

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Nanda Vigo’s Crash installation, the true overture of the exhibition, has, as per its title, proven to be explosive: a spaceship crashed into the room, leaving a trail of stone and debris. The fall created an opening to a storybook world immersed in the vibrant colours of a garden bathed in streaming light

L’overture dell’installazione di Nanda Vigo, Crash, si è rivelata esplosiva: un’astronave è precipitata nella sala lasciando dietro di sé massi e detriti. Lo sfondamento ha aperto un varco verso un mondo onirico immerso nei colori sfavillanti di un giardino dove zampilla una fontana di luce.

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View of the Crash exhibition by Nanda Vigo, photo by Henrik Blomqvist. Immagine dell’esposizione Crash di Nanda Vigo, foto di Henrik Blomqvist.

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Left, two close-ups of Crash. This page, Nanda Vigo. Photo by Henrik Blomqvist. A sinistra, due particolari di Crash. In questa pagina, Nanda Vigo. Foto di Henrik Blomqvist.

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Ferruccio Laviani, photo by Simone Segalini. Ferruccio Laviani, foto di Simone Segalini.

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DR. JECKYLL and

MR.HYDE

Ferruccio Laviani is a shining example of eclectic design. He is modern, with eye-catching style. His curiosity, willingness to welcome contradiction, and his aptitude of putting a company’s executive capabilities to the test, stimulating them with aesthetic challenges, all go hand in hand. To add to these is his daring desire to the walk the line between rigour and excess, and his irony that leads him to create luxurious interiors and narrative spaces. He doesn’t consider himself a purist, and cultivates his contradictory side, as well as his freedom in using stylistic elements. He takes advantage of companies’ skill sets, pushing them towards “impossible” manufacturing, making odd, modern shapes more familiar with a little touch of déjà vu. His materials span from plastic, wood, marble to mosaics, used in furnishings and illumination; their levity reveals happy imagination that results in seemingly effortless, even playful pieces. His trumeau D/vision1 for Fratelli Boffi won the prize for the Best Product in the xLux sector during Milan’s Salone del Mobile 2017.

Ferruccio Laviani è un fulgido esempio di eclettismo progettuale. E’ moderno, sebbene strizzi l’occhio allo stile. Sono contemporanee la sua curiosità, la sua disponibilità ad accogliere le contraddizioni, la sua attitudine a mettere alla prova le competenze esecutive delle aziende, stimolandole a sfide estetiche e produttive, la sua voglia di osare stando sul confine tra rigore ed eccesso e la sua attitudine ironica, che lo rende originale creatore di interni lussuosi e di allestimenti narrativi. Non si considera un purista e coltiva il suo lato contraddittorio e la sua libertà nell’utilizzo degli stilemi. Sfrutta le competenze delle aziende spingendole a lavorazioni “impossibili” e cerca di rendere più familiari le forme moderne con un tocco di déjàvu. Spazia dalla plastica al legno, dal marmo al mosaico, dall’arredo all’illuminazione, con levità, rivelando una fantasia felice che pare non costargli nessun impegno, quasi il progetto fosse un gioco di cui si diverte a rimescolare le carte. Il suo trumeau D/vision1 per Fratelli Boffi è stato premiato nella categoria miglior prodotto settore xLux al Salone del Mobile Milano Award 2017.

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These pages, interior decoration and designs by Ferruccio Laviani. Above and left: Kartell, Salone 2011; Hennessy Paradis Hortus; Flos installation, Euroluce 2008; Dolce&Gabbana store on Via La Spiga, Milan; interior design for Molteni. In queste pagine, interni e progetti di Ferruccio Laviani. Dall’alto a sinistra: Kartell, salone 2011; Hennessy Paradis Hortus; installazione per Flos, Euroluce 2008; store di Dolce & Gabbana via Spiga; allestimento di interno per Molteni.

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Two pieces from the D/VISION collection by Ferruccio Laviani. Due pezzi della collezione D/VISION di Ferruccio Laviani.

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Ferruccio Laviani is a shining example of eclectic design. His curiosity, willingness to welcome contradiction, and his aptitude of putting a company’s executive capabilities to the test, stimulating them with aesthetic challenges, all go hand in hand

Ferruccio Laviani è un fulgido esempio di eclettismo progettuale. Sono contemporanee la sua curiosità, la sua disponibilità ad accogliere le contraddizioni, la sua attitudine a mettere alla prova le competenze esecutive delle aziende, stimolandole a sfide estetiche e produttive.

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Above, Dolce&Gabbana’s Gold restaurant entryway; below, Piombo store in Milan. In alto, entrata ristorante Gold Dolce & Gabbana; in basso, Piombo, store di Milano.

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Bisazza, Albert Yellow, design by Ferruccio Laviani. Bisazza, Albert Yellow, design di Ferruccio Laviani.

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Ferruccio Laviani’s trumeau D/vision1 for Fratelli Boffi won the prize for the

Best Product in the xLux sector during Milan’s Salone del Mobile 2017

Il trumeau D/vision1 di Ferruccio Laviani per Fratelli Boffi è stato premiato nella categoria miglior prodotto settore xLux al Salone del Mobile Milano Award 2017

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HIGHLIGHTS PRODUCT

TRUMEAU D/VISION .1 The cabinet is literally divided in half by a diagonal imaginary line. The division is seen in both the colours and finishes, while the oval mirror remains intact. Il mobile viene letteralmente diviso in due da un’immaginaria riga diagonale. La bipartizione si riflette anche su colori e finiture, mentre lo specchio ovale resta immutato. - ₏ 11.900,00 +Iva

SHOP AT:

www.fratelliboffi.it

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My Little Pony, a reminder of ancestral demons created by society. By Roberto Cambi. My Little Pony, promemoria dei demoni ancestrali prodotti dalla societĂ . Di Roberto Cambi.

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B

A

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A

R

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BOYS BACK I met Roberto Cambi thanks to Susanna Brandolino, a woman dedicated to celebrating Italian ceramic artists, who recently curated a ceramic exhibition in Villa Necchi Campiglio along with Jean Blanchaert. Cambi revealed his estrus as a chid, and his parents gave him the space to indulge in it; he is a perfect example of eclecticism. He creates surreal, imaginary worlds with his ceramics and painting, and his pieces are worthy of a fairytale, but also dark. He always surprises: enchants with romantic pistils, then, as if to escape the bars of classification, startles with monsters. And then, he returns to the playful and innocent, as if he is experimenting with the ductility of the material in all of its expressivity. The stylistic variations of his creations exhibit a sort of imprudence. He looks to the past in order to throw himself into the future, going about in a zig-zag manner that touches on all possible suggestions without ever seeming incoherent.

Ho conosciuto Roberto Cambi grazie a Susanna Brandolino, che si è dedicata alla ricognizione dei maestri ceramisti italiani e cha ha curato, assieme a Jean Blanchaert, una bella mostra sulla ceramica a Villa Necchi Campiglio. Rivelò il suo estro ancora bambino, tanto che i genitori gli dettero un suo spazio per sbizzarrirsi. Roberto è un perfetto rappresentante dell’eclettismo. Con la ceramica e con la pittura crea mondi fantastici e surreali. Le sue creazioni sono oniriche, ma anche dark. Stupisce sempre: affascina con i suoi romantici pistilli e la volta dopo, quasi volesse fuggire dalla gabbia delle classificazioni, ti sorprende con i suoi mostri e poi lo ritrovi ludico e naif, quasi volesse sperimentare, grazie alla duttilità della materia ceramica, tutti i possibili codici espressivi. Nella varietà stilistica della sua produzione mostra una sorta d’improntitudine. Guarda al passato per proiettarsi nel futuro, procedendo a zig zag tra tutte le possibili suggestioni, senza timore d’apparire incoerente.

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Roberto Cambi is a perfect

example of eclecticism. He revealed his estrus as a chid, and his parents gave him the space to indulge in it

Roberto Cambi è un perfetto rappresentante dell’eclettismo nel mondo della ceramica. Rivelò il suo estro ancora bambino, tanto che i genitori gli dettero un suo spazio per sbizzarrirsi.

This page, My Little Pony, by Roberto Cambi. Left, a close-up. In questa pagina, My Little Pony, Roberto Cambi. A sinistra, un particolare.

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Above, Gold Plane. Below, Black Cloud. In alto, Plane color oro. In basso, Black Cloud.

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HIGHLIGHTS PRODUCT

PLANE Bronze/metallic plane by Roberto Cambi Aeroplano di bronzo e metallo, Roberto Cambi - € 900

SHOP AT:

www.robertocambi.com

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This page and left, two versions of Blow by Roberto Cambi. In questa pagina e a dsinistra, due versioni di Blow, di Roberto Cambi.

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HYPER

DECORATION

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A view of the “4 Characters in the 1st Act” exhibition, curated by Nathaniel Furman. Vista della mostra “4 Characters in the 1st Act”, a cura di Nathaniel Furman.

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During the 2017 Salone del Mobile, Milan’s Camp gallery inaugurated Adam Nathaniel Furman’s exhibition, “4 Characters in the 1st Act”, curated by Marco Sammicheli. The exhibition looks at functional storage made of Abet laminate; the commissioned, one of a kind, square pieces are constructed in various heights, decorated in multi-coloured arabesque patterns that deconstruct and then haphazardly recombine architectural motifs. The pieces bring a never-before-seen aesthetic to the furnishing field, courageously experimenting with surface decoration that has taken a page from Maurits Cornelis Escher’s book, tied to almost psychedelic patterns that in their obsessive repetition, are similar to those used by Dolce & Gabbana for their Smeg refrigerators. In the name of fashion and design, decorative analogies have multiplied to serve up a creative, exuberant and eclectic season. Iperdecorazione. In occasione del Salone del Mobile 2017 la galleria milanese Camp ha inaugurato la mostra di Adam Nathaniel Furman, “4 Characters in the 1st Act”, curata da Marco Sammicheli. La mostra è dedicata a mobili contenitori funzionali, in laminato Abet, pezzi unici, realizzati su commissione, di forma squadrata e di varie altezze, completamente decorati da arabeschi policromi, generati dalla scomposizione e arbitraria ricomposizione di elementi architettonici. Dotati di una estetica inedita nel settore arredo, i contenitori rappresentano un coraggioso esperimento sulla decorazione superficiale che, prendendo ispirazione dalle prospettive impossibili di Maurits Cornelis Escher, approda a figurazioni di tipo quasi psichedelico, correlate, nella loro ossessiva replica, ai frigoriferi d’arte di Dolce e Gabbana per Smeg. Nel nome della decorazione moda e design moltiplicano le analogie per offrire una stagione creativa esuberante e eclettica.

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Close-up of the Angiolo side unit. Angiolo side unit, dettaglio.

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Adam Nathaniel Furman’s exhibition, “4 Characters in the 1st Act” looks at functional storage made of Abet laminate. The creations, decorated in multi-coloured arabesque patterns, deconstruct and then haphazardly recombine architectural motifs

Furman’s pieces bring a never-before-seen aesthetic to the furnishing field, courageously experimenting with surface decoration tied to almost psychedelic patterns

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Left, Anselmo table; this page, a close-up. A sinistra, tavolo Anselmo; in questa pagina, dettaglio.

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This page and the next: Annibal wardrobe, and a close-up. In questa pagina e nella seguente: armadio Annibal e dettaglio.

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Furman’s pieces bring a never-before-seen aesthetic to the furnishing field, courageously

experimenting

with surface decoration tied to almost psychedelic patterns

Dotati di una estetica inedita nel settore arredo, i contenitori di Furman rappresentano un coraggioso esperimento sulla decorazione superficiale che approda a figurazioni di tipo quasi psichedelico

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HIGHLIGHTS PRODUCT

ANGIOLO SIDE UNIT Angiolo side unit, Nathaniel Furman Price on request. Prezzo su richiesta.

SHOP AT:

www.campdesigngallery.com

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K1 1 Cultural entrepreneur and art collector Adrian Cheng’s Museum-retail concept, located in Shanghai, falls into the eclectic category. His innovative formula places art and merchandise alongside each other in a most natural way; a one-of-a-kind piece by Damian Hirst is displayed next to the first floor café. Beyond the usual wares are spaces dedicated to ecological products, to children, and for periodic workshops on sculpture and design. There are numerous design pieces for sale, including a copious selection of products Made in Italy. The basement houses an art gallery, chi K11, art space, in which to enter, visitors must pass through a gilded tunnel. One of the most recent exhibitions was “Bagism”, a collection of historic and contemporary iconic bags displayed on white pedestals and inside plexiglass cases. They create a visual dialogue with the present collection of modern Chinese artists, who work independently, some incubated by the gallery foundation. Adrian Cheng is an illuminated tradesman and talent scouter, and with the presentation of a collection of bamboo seating in the Villa Necchi Campiglio for this past Salone del Mobile, a designer as well.

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Appartiene alla categoria dell’eclettico il grande concept store/museo K11 di Shanghai di proprietà di Adrian Cheng, imprenditore colto e collezionista d’arte. La sua formula innovativa vede l’arte convivere con la merce, in modo del tutto naturale: si può ammirare un inedito Damien Hirst accanto alla caffetteria del piano terra. Oltre alle consuete merceologie, accoglie uno spazio dedicato ai prodotti ecologici, uno riservato ai bambini, con workshop periodici dedicati alla scultura e al disegno. Numerosi sono i prodotti di design in vendita, compresa un’ampia e colta selezione di Made in Italy. Al piano interrato c’è la galleria d’arte, chi K11, cui si accede attraverso un tunnel dorato, dedicata a mostre periodiche, d’arte, di fotografia e di moda: tra le recenti “Bagism”, una rassegna di borse iconiche, storiche e contemporanee. Nel grande spazio, le borse, disposte su piedistalli bianchi, entro teche di plexiglass, dialogavano con opere d’arte di artisti cinesi contemporanei, che lavorano in modo indipendente, qualcuno accolto dalla fondazione della galleria. Adrian Cheng è un illuminato mercante e visionario talent scouter e, dall’Aprile 2017, anche designer di una collezione di sedute in bambù, presentata a Milano durante la settima del Salone a Villa Necchi Campiglio.


Adrian Cheng at the Bagism exhibition overture. Adrian Cheng all’overture della mostra Bagism.

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This page, outside of K11 museum-retail concept; right, inside courtyard and vertical garden. In questa pagina, esterno del grande concept store/museo K11; a destra, cortile interno e giardino verticale.

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A close-up of the Bagism exhibition. Un particolare della mostra Bagism.

Il grande concept store/museo K11 di Shanghai di proprietà di Adrian Cheng accoglie, al piano interrato, la galleria d’arte, chi K11, dedicata a mostre periodiche. Tra le recenti Bagism, una rassegna di borse iconiche, storiche e contemporanee.

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Adrian Cheng’s K11 Museum-retail concept in Shanghai has a basement art gallery, chi K11, dedicated to occasional exhibitions. One of the most recent exhibitions was Bagism, a collection of historic and contemporary iconic bags

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Three views inside the exhibition. Tre vedute di interni della mostra.

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Da Vinci purse. Borsa Da Vinci.

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“Filo di Rame” bag, Alice Anderson Studio, 2013. Borsa Alice Anderson Studio, 2013 “Filo di Rame”.

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From May to September

Summer Gallery Porto Cervo Promenade du Port - Via Aga Khan, 1 07021 Porto Cervo (OT), Sardegna 58

+39 0789 94219, mobile +39 3460660248 portocervo@rossanaorlandi.com


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