Installations #96

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#96 INSTALLATIONS Cover: Guttuso sedia rossa Courtesy of Galleria Mazzoleni

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MANIFESTO The Moodboarders is a glance into the design world, capable of capturing, in all of its many facets, what is extraordinary in the everyday. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick up on budding trends, emerging talents, and overlooked aesthetics. It is an adventure towards discovering the most original creativity. It is a savoury mix of contemporary news acquired through persistent involvement in even in the farthest corners of the design world, as well as an occasional dive into fashion, seeing as the two go hand in hand.

The Moodboarders Magazine è un occhio spalancato sul mondo del progetto, in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. È un viaggio avventuroso alla scoperta delle creatività più originali. È una miscela sapida di notizie contemporanee, recuperate grazie alla frequentazione assidua del mondo del design, conosciuto nelle sue più segrete pieghe e, saltuariamente, in quello della moda, poiché le due discipline si tengono per mano.

www.themoodboarders.com

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CONTRIBUTORS CRISTINA MOROZZI

DOMITILLA DARDI

MELODIE LEUNG

Journalist, critic and art-director on the border between art, fashion

As a historian and curator, I observe design by reading and visiting exhibitions.

Observing, wondering and creating in between of architecture, art and design.

Giornalista, critica e art director sul confine tra design, arte e moda.

Storica e curatrice, osservo e studio il design attraverso libri e mostre.

Tra architettura, arte e design: osservo, mi stupisco, creo.

FRANCESCA TAGLIABUE

LI JUN

Moving above the lines as much as needed, I would love to live in tree house designed by Mies van der Rohe

I’d be surrounded by the rich colors of this world, and continue to push the boundaries of design and art.

Sopra le righe quel poco che basta, vorrei abitare in una casa sull’albero progettata da Mies van der Rohe.

Vorrei essere circodata dal colore pieno di Memphis e continuare spingere i confini di arte e design.

GENNARO ESPOSITO It was 1991, and the only thing I knew for sure was that I would never do what other restaurants were doing. Era il 1991 e l’unica certezza che avevo era che non avrei fatto le stesse cose degli altri ristoranti.

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PETE BREWIS After over a decade of editing design magazines, I’ve taken to the road for a year, traversing the world in search of wonder Dopo un decennio trascorso scrivendo per riviste di design, mi sono messo in viaggio per un anno alla ricerca delle meraviglie del mondo.


EDITORIAL STAFF

CRISTINA MOROZZI Editor- in-Chief

BENEDETTA ALOISI Editorial Staff

ERIKA MARTINO

Founder and Managing Editor

MELISSA MARCHESE Translator

LUCA MAZZA

Founder and Art Director

ALESSANDRO CARBONI Web Content Editor

NOEMI PATRIARCA Graphic Designer

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CONT ENTS SOMMARIO

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THE PSYCHEDELIC BOOKSTORE China’s Chengdu-based bookstore seems to be inspired by Escher’s dizzying sketches. Shanghai’s X-Living design and architectural firm created integrated sprawling shelves... Pare ispirata ai disegni di Escher la grande libreria a Chengdu in Cina, progettata dallo studio di architettura e design X+Living di Shanghai. Gli scaffali, ricolmi di libri, costruiti...

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LA NUOVA STANZA Andrea Branzi’s personal exhibition “La Nuova Stanza” saw a new corpus of poetic creations inaugurating the collaboration between Antonia Jannone “Disegni di Architettura” and Pianca… “La nuova stanza” è la personale di Andrea Branzi cha ha inaugurato la collaborazione tra Antonia Jannone “Disegni di Architettura” e Pianca&Partners alla fine di febbraio, proponendo un corpus di...

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THEATRUM MUNDI Barnaba Fornasetti is the custodian of his father’s patrimony, which he updates and celebrates with new collections, fruit of edited designs from the past, or ad hoc sketches that keep in stride with the ... Barnaba Fornasetti, custode filologico dell’eredità paterna, la attualizza e la celebra con periodiche nuove creazioni, sia editando disegni dell’archivio, sia creando nuove opere nello...

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ROUNDED LUMINOSITY Japanese artist Jacob Hashimoto creates site-specific installations with thousands of suspended circles, made of a synthetic materials that resemble parchment, often decorated... L’artista giapponese Jacob Hashimoto crea installazioni site-specific negli atri e negli spazi all’aperto, sospendendo migliaia di leggeri cerchi luminosi di materiale sintetico, simile alla...

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CARLO AYMONINO- FEDELTÀ AL TRADIMENTO Livia and Sylvia Aymonino called on curator Manuel Orazi and the artistic direction of La Triennale’s Lorenza Baroncelli and scenographer Federica Parolini to narrate the works and... E’ una grande mostra, originata da un’idea di Livia e Silvia Aymonino, curata da Manuel Orazi, con la direzione artistica di Triennale Milano: Lorenza Baroncelli e il progetto di allestimento...

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COSMIC NATURE The New York Botanical Garden opened the “Kusama: Cosmic Nature” exhibition April 10, 2021, dedicated to the eponymous world renowned Japanese artist. Her installations flow through the... Il 10 Aprile 2021 ha aperto al New York Botanical Garden la mostra “Kusama: Cosmic nature” dedicata all’artista giapponese di fama internazionale Yayoi Kusama. Le sue installazioni si ergono...

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VICO MAGISTRETTI The Triennale di Milano’s “Vico Magistretti” exhibition pays homage to the Magistretti archives in a seemingly spontaneous way, a lively, crowded assembly, instead of a typical celebratory... Vico Magistretti”, alla Triennale di Milano, è una mostra omaggio, curata da Gabriele Neri, in collaborazione con l’archivio Magistretti, affollata, viva e vivace, che non ha la compostezza...

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Installations are a

balanced organization of

varied artistic disciplines, acting much like a choir that surprises with their harmonies;

human tendencies of those they reveal the

that created objects, and those that use them

Le installazioni sono rappresentazioni del fare artistico nelle varie discipline, organizzate in armonia, come le voci di un coro, per cantare una melodia in grado di sorprendere; rivelando le attitudini umane e progettuali dei loro creatori

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EDITORIAL by Cristina Morozzi

INSTALLATIONS Addressing installations and the creative choreography of art in these particular times requires a conversation concerning the value of the things we live with, highlighting how they reveal the human tendencies of those that created them, and those that use them. Two exhibitions at the Triennale di Milano narrate exactly this; one dedicated to Vico Magistretti, curated by Gabriele Neri, running from May 11 to September 12, and another, “Fedeltà al tradimento”, to Carlo Aymonimo, ideated by Livia and Silvia Aymonimo and curated by Manuel Orazi, running May 14 to August 12. Lorenza Baroncelli has handled the Triennale’s artistic direction, and Luisa Paolini the scenography. Installations are a balanced organization of varied artistic disciplines, acting much like a choir that surprises with their harmonies. These disciplines carry on a conversation with the spaces they are in, changing perspectives.

Affrontare il tema delle installazioni e delle coreografie di creazioni artistiche, architettoniche e di design, in questo particolare momento storico, come testimoniano le due mostre, attualmente alla Triennale di Milano, dedicate rispettivamente a Vico Magistretti (11 maggio-12 settembre 2021), a cura di Gabriele Neri, e a Carlo Aymonino, “Fedeltà al tradimento” da una idea di Livia e Silvia Aymonino, a cura di Manuel Orazi . (14 maggio-12 agosto2021), con la direzione artistica di Triennale Milano (Lorenza Baroncelli) e il progetto di allestimento della scenografa Luisa Parolini, significa parlare del valore delle cose che accompagnano il nostro vivere, mettendole in scena per sottolineare il loro essere rivelatrici delle attitudini umane e progettuali dei loro creatori. Le installazioni sono rappresentazioni del fare artistico nelle varie discipline, organizzate in armonia, come le voci di un coro, per cantare una melodia in grado di sorprendere. Sono creazioni che dialogano con lo spazio, modificandone la percezione.

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THE PSYCHEDELIC

BOOKSTORE China’s Chengdu-based bookstore seems to be inspired by Escher’s dizzying sketches. Shanghai’s X-Living design and architectural firm created integrated sprawling shelves that extend upward into a maze of arches, all hosting a vast array of books. The psychedelic effect is accentuated by a mirrored ceiling that multiplies the surprising architectural details. The original shapes and forms are the result of precise design and execution, inviting book-lovers to return to the tactile passion of printed books. The unique structural approach attracts clients and curious visitors alike, and in these times motivated by dematerialization, the bookstore in Chengdu gives a tangible reflection of special effects created through architecture.

Pare ispirata ai disegni di Escher la grande libreria a Chengdu in Cina, progettata dallo studio di architettura e design X+Living di Shanghai. Gli scaffali, ricolmi di libri, costruiti per essere espositori dell’ampia offerta di volumi, parte integrante dell’architettura, si dispiegano in altezza con un susseguirsi labirintico di arcate. L’effetto psichedelico è accentuato da un soffitto di specchio che riflette e moltiplica la complessa struttura. La sorprendente architettura, risultato di un originale virtuosismo progettuale e esecutivo, potrebbe essere considerata, per gli amanti della lettura, un invito a restituirle la sua materialità, privilegiando i libri cartacei. Il suo originale impianto monumentale si rivela un’attrazione in grado di richiamare clienti e curiosi. In tempi di smaterializzazione, la libreria di Chengdu assume il valore di un invito a riflettere sull’importanza della tangibilità e sugli effetti speciali in architettura.

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China’s Chengdu-based bookstore seems to be inspired by

Escher’s dizzying sketches, with integrated shelves that extend upward into a

maze of arches, all hosting an array of books

Pare ispirata ai disegni di Escher la grande libreria a Chengdu in Cina, i cui scaffali si dispiegano in altezza con un susseguirsi labirintico di arcate, tutte ospitanti una serie di libri

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The psychedelic effect is accentuated by a mirrored ceiling that multiplies the surprising

architectural

details, offering a tangible invite to book-lovers and curious visitors alike

L’effetto psichedelico è accentuato da un soffitto di specchio che riflette e moltiplica i sorprendenti dettagli architettonici, offrendo un invito tangibile sia agli amanti della lettura che ai visitatori curiosi

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Ph. Andrea Martiradonna

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LA NUOVA STANZA Andrea Branzi’s personal exhibition “La Nuova Stanza” saw a new corpus of poetic creations inaugurating the collaboration between Antonia Jannone “Disegni di Architectura” and Pianca & Partners at the end of February. Pianca’s new space on Milan’s Via Porta Tenaglia is quite large, and up until the beginning of April, hosted an array of objects, sculptures, sketches, and mini-installations displayed on shelves and in the ample storefront windows. Branzi notes that “La Nuova Stanza” is a “joyful, vital room where design doesn’t result from the latest technology, instead turning to a unique energy nurtured by intuition and surprises that create serene happiness. The puppets, music, ceramics, maquette, lamps, and plexiglass all shine as if new, just like when one inaugurates a new space. This sort of youthful rebirth guides the different rooms, where design is joined by toys, culture with surprises, art galleries with showrooms.” The tiny installations were almost living squares where characters dressed in children’s clothing sewn by Andrea’s wife Nicoletta compose a lighthearted “score” that rivals Mozart.

“La nuova stanza” è la personale di Andrea Branzi cha ha inaugurato la collaborazione tra Antonia Jannone “Disegni di Architettura” e Pianca&Partners alla fine di febbraio, proponendo un corpus di nuove poetiche creazioni di Branzi. L’ampio nuovo spazio di Pianca, in Via Porta Tenaglia a Milano, dalla fine di Febbraio sino ai primi di Aprile 2021, si è popolato di oggetti, di piccole sculture, di disegni, di mini installazioni disposte, su mensole e nelle ampie vetrine. “La nuova stanza - scrive Andrea Branzi - è una camera felice, molto vitale, dove il design non nasce dalle nuove tecnologie, ma da un’energia diversa, ricca di intuizioni e sorprese; una camera portatrice di serene felicità. I burattini, la musica, le ceramiche, la maquette, la lampade, i plexiglas, risplendono come se fossero rinati, come quando inauguriamo una nuova casa. Questo rinascimento infantile è la premessa per Stanze diverse, dentro le quali tutto si mescola, il design con i giocattoli, la cultura con le sorprese, le Gallerie d’arte con gli showroom.” Le mini installazioni, quasi quadretti viventi, con i personaggi abbigliati con vestitini infantili (cuciti da Nicoletta, la moglie di Andrea, dalle mani d’oro) disposti nell’ampio spazio, componevano una partitura mozartiana, nella loro felice levità.

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Ph. Andrea Martiradonna

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Ph. Andrea Martiradonna

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Andrea Branzi’s

personal exhibition La Nuova Stanza saw a new corpus of poetic creations inaugurating the collaboration between Antonia Jannone Disegni di Architectura and Pianca & Partners

“La nuova stanza” è la personale di Andrea Branzi cha ha inaugurato la collaborazione tra Antonia Jannone “Disegni di Architettura” e Pianca&Partners, proponendo un corpus di nuove poetiche creazioni


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Ph. Andrea Martiradonna

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The tiny installations were almost living squares where characters dressed in children’s clothing sewn by Andrea’s wife Nicoletta compose a lighthearted score that rivals Mozart

Le mini installazioni, quasi quadretti viventi, con i personaggi abbigliati con vestitini infantili (cuciti da Nicoletta, la moglie di Andrea) compongono una partitura che rivaleggia con Mozart

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Ph. Andrea Martiradonna

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Ph. Andrea Martiradonna

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Ph. Cosimo Filippini

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Theatrum

Mundi

Barnaba Fornasetti is the custodian of his father’s patrimony, which he updates and celebrates with new collections, fruit of edited designs from the past, or ad hoc sketches that keep in stride with the brand’s artistic soul. He also exhibits these icons in temporary expositions, like that of the “Theatrum Mundi” in Parma’s Palazzo della Pilotta, a monumental complex representing the power exercised by the Farnese ducal. The exhibition is open until July 25, 2021. Barnaba has a passion for music, and DJs as a hobby; he created a song list on Spotify to accompany visitors, strengthening the bond between sound and art. The pieces have been placed so precisely within the rooms that finding them is almost like a treasure hunt through ideal pairings, a refined camouflage of Fornasetti’s icons amongst elaborate furnishing. The experiment reveals how choreographed contamination between styles and periods only heightens the aesthetics of craftsmanship.

Barnaba Fornasetti, custode filologico dell’eredità paterna, la attualizza e la celebra con periodiche nuove creazioni, sia editando disegni dell’archivio, sia creando nuove opere nello spirito del marchio, sia, allestendo le icone in contesti speciali, per mostre temporanee, come “Theatrum Mundi” al palazzo della Pilotta di Parma, un complesso monumentale, simbolo del potere ducale dei Farnese, vistabile sino al 25 luglio 2021. Barnaba, appassionato di musica e colto dj per hobby, ha selezionato anche alcuni brani musicali per accompagnare i visitatori, raccolti in una playlist sul suo canale Spotify, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra le arti. Le opere sono state inserite nelle sale, creando ideali corrispondenze, talmente raffinate e mimetiche, da rendere la visita, quasi una caccia al tesoro, per individuare tra gli elaborati arredi delle sale le icone del marchio Fornasetti. L’esperimento rivela il valore coreografico delle contaminazioni, sia di stili, sia di epoche e quanto possano contribuire a esaltare le qualità estetiche dei manufatti.

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Ph. Cosimo Filippini 37


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Ph. Cosimo Filippini

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Barnaba Fornasetti is the

custodian of his father’s patrimony, which he celebrates with new collections, fruit of edited designs from the past, or ad hoc sketches that keep in stride with the brand’s artistic soul

Barnaba Fornasetti è il custode filologico dell’eredità paterna, che celebra con nuove creazioni, sia editando disegni dell’archivio, che creando nuove opere nello spirito del marchio

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Ph. Edoardo Fornaciari 42


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Ph. Cosimo Filippini

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The pieces have been placed so precisely within the rooms that finding them is almost

like a treasure hunt through a refined

camouflage of Fornasetti’s icons amongst elaborate furnishing

Le opere sono state inserite nelle sale, creando ideali corrispondenze, talmente raffinate e mimetiche, da rendere la visita, quasi una caccia al tesoro, per individuare tra gli elaborati arredi delle sale le icone del marchio Fornasetti

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rounded

luminosity Japanese artist Jacob Hashimoto creates site-specific installations with thousands of suspended circles, made of a synthetic materials that resemble parchment, often decorated with graphic elements painted with organic dyes. He began making largescale installations in the 90’s in an effort to imitate clouds in the sky by joining artificial elements and natural panoramas. He currently lives in New York, and has personal exhibitions taking place around the world. The thousands of circles, suspended from sticks often painted sky blue, take on varied forms and profiles that mimic those of heaping clouds. The circular forms are also joined by squares or rectangles, and the decorations vary from colorful grass-like wisps to undulating, polychrome designs or bullseye concentric circles in neon shades. The artificial irregular geometric shapes multiply into fluttering “skies” that appear to natural wonders.

L’artista giapponese Jacob Hashimoto crea installazioni site-specific negli atri e negli spazi all’aperto, sospendendo migliaia di leggeri cerchi luminosi di materiale sintetico, simile alla pergamena, talvolta decorati con grafie astratte, dipinte con pigmenti organici di origine naturale. Ha iniziato a creare opere su larga scala negli anni 90, cercando di stabilire un legame, simile all’effetto delle nuvole nei cieli, tra i suoi elementi artificiali e il panorama naturale. Attualmente vive a New York e ha al suo attivo numerose personali in giro per il mondo. Le migliaia di cerchi sono sospese mediante sottili bacchette, spesso azzurre, in modo da formare, ogni volta, sagome diverse, che rivelano sorprendenti analogie con i cumuli dei cirri. Talvolta le forme circolari sono intervallate da quadrati e rettangoli. Le decorazioni variano da semplici tratti colorati, simili a steli d’erba, a figurazioni più complesse, come motivi policromi ondulati, oppure come cerchi concentrici in colori accesi, al pari dei tirassegni. Dalla moltiplicazione irregolare di forme geometriche artificiali nascono leggere e danzanti figurazioni complesse, che paiono opera della natura.

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Japanese artist Jacob Hashimoto creates site-specific installations with thousands of suspended circles made of a synthetic

materials, often decorated with graphic elements painted with organic dyes

L’artista giapponese Jacob Hashimoto crea installazioni site-specific con migliaia di leggeri cerchi sospesi realizzati con materiali sintetici, talvolta decorati con grafie astratte, dipinte con pigmenti organici

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circular forms are also joined by squares or rectangles, and the The

decorations vary from colorful grass-like wisps to undulating, polychrome designs or bullseye concentric circles in neon shades

Le forme circolari sono intervallate da quadrati e rettangoli e le decorazioni variano da tratti colorati, simili a steli d’erba, a motivi policromi ondulati o cerchi concentrici in colori accesi

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CARLO AYMONINO

fedeltà al tradimento 14 MAGGIO-22 AGOSTO 2021

Livia and Sylvia Aymonino called on curator Manuel Orazi and the artistic direction of La Triennale’s Lorenza Baroncelli and scenographer Federica Parolini to narrate the works and life of Aymonino (1926-2010). They opened the archive of sketches, images, and projects to illustrate not only his work as a designer, but the man himself. Parolini chose a bright white background to create a sort of pop-up album instead of a traditional architectural exhibition. The imaginative, joyful presentation highlights how Aymonino’s attitude towards design not as artistic practice, but rather a daily exercise, gave life to his architecture and urban projects. The walls and floor are casually covered in color or black and white sketches, breathing exuberant creativity and almost childish spontaneity into an architectural exposition with a mark of serenity instead of banal discipline.

E’ una grande mostra, originata da un’idea di Livia e Silvia Aymonino, curata da Manuel Orazi, con la direzione artistica di Triennale Milano: Lorenza Baroncelli e il progetto di allestimento della scenografa Federica Parolini, che illustra il percorso progettuale di Aymonino (1926-2010) per far emergere attraverso materiali di archivio, progetti, dipinti, testi e fotografie, non solo il progettista, ma anche l’uomo. L’allestimento della scenografa Federica Parolini, che ha scelto il bianco luminoso come sfondo, ha trasformato una classica mostra di architettura in una sorta di grande album pop-up, fantasioso e giocoso, che ben evidenzia la disposizione di Aymonino a considerare l’esercizio quotidiano del disegno, non come pratica artistica, ma un pensare per figure che ha dato forma ai suoi progetti urbani e architettonici. Pareti e pavimenti ricoperti, quasi in modo casuale, di disegni colorati e in bianco e nero, restituiscono un’esuberanza creativa, che ha la spontaneità e l’incisività dei disegni infantili, offrendo di una mostra di architettura una percezione serena e non, come di consueto, solo disciplinare.

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Livia and Sylvia Aymonino called

on curator Manuel Orazi, La Triennale’s Lorenza Baroncelli and scenographer Federica Parolini to narrate the works and life

of Carlo Aymonino

Livia e Sylvia Aymonino hanno chiamato il curatore Manuel Orazi, Lorenza Baroncelli della Triennale e la scenografa Federica Parolini per raccontare le opere e la vita di Carlo Aymonino

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The imaginative, joyful presentation highlights how Aymonino’s attitude towards design not as artistic practice, but rather a daily exercise, gave life to his architecture and urban projects

La presentazione, fantasiosa e giocosa, ben evidenzia la disposizione di Aymonino a considerare l’esercizio quotidiano del disegno, non come pratica artistica, ma un pensare per figure che ha dato forma ai suoi progetti urbani e architettonici

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cosmic nature The New York Botanical Garden opened the “Kusama: Cosmic Nature” exhibition April 10, 2021, dedicated to the eponymous world renowned Japanese artist. Her installations flow through the gardens, Conservatory, and Library Building. This botanical garden is the perfect backdrop for the artist, who has adored flora and plant life since her childhood in Masumoto, Japan where her family owned greenhouses and nurseries. She has many pieces outdoors, some on a monumental scale, characteristically organic shapes painted in polkadots or botanics. The pieces include the large-scale “Dancing Pumpkin” from 2020, the 4-meter biomorphic “I Want to Fly to the Universe” installed in the visitor center, and the Infinity Mirrored Room-Illusion inside the Heart from 2002. The library has a book of her sketches from 1945, and at the age of 16, Kusama had already developed strong attention to detail. She has created a vast collection of floral designs, drawings, biomorphic collages, sculptures, and paintings. The exhibition, open until October 31, 2021, takes visitors through a varying narrative, from monumental polkadot pumpkin sculptures to abstract paintings.

Il 10 Aprile 2021 ha aperto al New York Botanical Garden la mostra “Kusama: Cosmic nature” dedicata all’artista giapponese di fama internazionale Yayoi Kusama. Le sue installazioni si ergono, sia nel giardino che all’interno, nel Conservatory e nella Library Building. Il giardino botanico si rivela uno spazio ideale per l’artista, affascinata, sin dall’infanzia trascorsa a Masumoto in Giappone, nelle serre e nel vivaio di semi della sua famiglia. Sono numerose le opere all’aperto, tra le quali alcune monumentali. Ci sono le caratteristiche forme organiche a pois e i dipinti di piante e fiori. Tra le creazioni esclusive “Dancing Pumpkin” del 2020, una scultura monumentale; “I Want to Fly to the Universe”, una forma biomorfa alta quasi 4 metri, installata nel Visitor Center e Infinity Mirrored RoomIllusion inside the Heart (2002). Per approfondire la sua opera, nel Library building è consultabile un album dei suoi schizzi del 1945, che rivela l’attenzione ai dettagli dell’artista, allora sedicenne. Numerosi i disegni botanici, i lavori su carta, i collage biomorfi, le sculture e dipinti su tela raffiguranti la flora. La mostra, che sarà visitabile sino al 31 ottobre 2021, illustra il percorso artistico dell’artista, dalle monumentali sculture a forma di zucca a pois, ai dipinti astratti.

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New York Botanical Garden The

opened the Kusama: Cosmic Nature exhibition April 10, 2021, dedicated to the eponymous world renowned Japanese artist noted for her monumental, organic

sculptures

Il 10 Aprile 2021 ha aperto al New York Botanical Garden la mostra “Kusama: Cosmic nature” dedicata all’omonima artista giapponese di fama internazionale, nota per le sue istallazioni monumentali e organiche

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VICO MAGISTRETTI The Triennale di Milano’s “Vico Magistretti” exhibition pays homage to the Magistretti archives in a seemingly spontaneous way, a lively, crowded assembly, instead of a typical celebratory exposition, of a lifetime of design and architectural projects. The “fil rouge” is literally the color red, Vico’s favorite to use both in his projects and on his person: he always wore red socks. The color brings vivacious yet precise union to a series images, objects, and memories all representing Magistretti’s charisma, sentiment, and artistic sensitivity, attributes that have influenced new generations of artists, including Jasper Morrison and Konstantin Grcic, both who contributed to the exhibition. The scenography is not one of a museum setting, but more a domestic scattering of objects on long tables and bookshelves, joined by photography. It is odd not to see Magistretti himself amongst the archive, as he told me once when I was interviewing him that he always created his designs according to his needs and desires. .

Vico Magistretti”, alla Triennale di Milano, è una mostra omaggio, curata da Gabriele Neri, in collaborazione con l’archivio Magistretti, affollata, viva e vivace, che non ha la compostezza delle esposizioni celebrative, ma pare piuttosto un assemblaggio spontaneo, dove sono raccolti i lavori di una vita dedicata ai progetti di architettura e di design. Il filo narrativo dell’allestimento è il colore rosso, il preferito di Vico, sia nelle scelte progettuali, sia nei vezzi personali, come quello di indossare sempre calzini rossi. Il rosso tiene assieme e vivacizza un’ampia raccolta di oggetti, immagini e ricordi, in grado di documentare in maniera precisa, ma anche sentimentale, la personalità carismatica e la sensibilità artistica di Magistretti, che ha influenzato progettisti della generazione più giovane, come Jasper Morrison e Konstantin Grcic, che in mostra sono presenti con degli omaggi. E’ una mostra non museale, ma domestica, con gli oggetti disposti, quasi in modo casuale, su dei grandi tavoli e in scaffali lungo le pareti, alternati alle fotografie. Sembra strano non vederlo assieme alle opere esposte, perché, come mi raccontò nel corso di un’intervista, ha sempre disegnato pensando alle sue necessità e ai suoi desideri.

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The scenography of

La Triennale di Milano’s Vico Magistretti exhibition is not one of a museum setting, but more a domestic

scattering of objects on long tables and bookshelves

“Vico Magistretti” de La Triennale di Milano è una mostra non museale, ma domestica, con gli oggetti disposti, quasi in modo casuale, su dei grandi tavoli

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The color red is literally a fil rouge, bringing a vivacious yet precise union to a series images, objects, and memories all representing Magistretti’s charisma

and artistic sensitivity

Il rosso è letteralmente il “fil rouge” che tiene assieme e vivacizza un’ampia raccolta di oggetti, immagini e ricordi, in grado di documentare la personalità carismatica e la sensibilità artistica di Magistretti

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photo: Ezio Gosti

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LAFLEUR BATTERY Ø15 x h 26 cm. Design by Marc Sadler.

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