Rivista dell'Automobile Club Svizzero by think software GmbH

AUTO

N° 6/2016

A qualche mese dalla nomina, parla il presidente Hurter

ACS: CON SERENITÀ VERSO IL FUTURO

«Sono sensibile ai problemi delle aree di frontiera»

Rivista dell'Automobile Club Svizzero

Alla guida

Peugeot 3008

DUBBI? RISPONDE L’ESPERTO

UNA VETTURA DAVVERO RIVOLUZIONARIA

Nuova rubrica

Da monovolume a Sport Utility

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SOMMARIO

AUTO

N° 6/2016

L'INTERVISTA 04 Parla il presidente Thomas Hurter

SICUREZZA STRADALE 07 Alcol al volante: la prudenza è d’obbligo, sempre!

Rivista dell'Automobile Club Svizzero

Numero 6 dicembre 2016

EDITORIALE

Prossimo numero febbraio/marzo 2017 In copertina Buone feste!

A qualche mese dalla nomina, parla il presidente Hurter

ACS: CON SERENITÀ VERSO IL FUTURO

«Sono sensibile ai problemi delle aree di frontiera»

Alla guida

Peugeot 3008

DUBBI? RISPONDE L’ESPERTO

UNA VETTURA DAVVERO RIVOLUZIONARIA

Nuova rubrica

Da monovolume a Sport Utility

SPORT 11 Stefano Comini è ancora campione: che talento smisurato THE CLUB 08 Sì al FOSTRA. Per la complementarietà dei trasporti 11 Patente due fasi 12 Campionati ticinesi ACS-TI 2016 13 In viaggio con l’ACS per una magnifica visita al Salone dell’auto di Ginevra 24 Programma scolastico Merlo Bianco Agevolazioni per i Soci TEST AUTO 14 Peugeot 3008, un’auto rivoluzionaria per davvero L’ESPERTO RISPONDE 18 Come utilizzare le frecce in rotonda THE SHOP 20 Per i tuoi viaggi e la tua sicurezza APPUNTI 21 Swissport.ch: un riconoscimento ai campioni di oggi e di domani VEICOLI D'EPOCA 22 Vespa: un autentico culto di massa VIAGGI 26 Natale in Oman

Rivista ufficiale dell’Automobile Club Svizzero, sezione Ticino in collaborazione con

2016: nei trasporti è stato l’anno delle svolte epocali Il 2016 è stato un anno che, senza indugio, definirei epocale per quanto concerne la politica dei trasporti in Svizzera. Per due motivi essenziali, che riguardano entrambi un simbolo della nostra coesione nazionale: il Gottardo. Lo scorso 28 febbraio, il popolo ha approvato la realizzazione della seconda galleria autostradale, dando seguito alle legittime rivendicazioni di un Cantone, il Ticino, la cui economia sarebbe stata pesantemente pregiudicata da tre anni d’isolamento. Questo voto, ha però anche riconfermato l’importanza strategica dell’asse Nord-Sud e la volontà di potenziare in maniera decisiva l’aspetto legato alla sicurezza. ® Il 2016 ha pure accolto la tanto attesa inaugurazione di Alptransit che, con i suoi 57 chilometri, è il tunnel ferroviario più lungo del pianeta: una sfida ingegneristica unica nel suo genere, che ha dimostrato quelle incredibili capacità operative che fanno della Svizzera un polo d’avanguardia a livello mondiale. ® Per l’ACS, che ha sempre suffragato con forza l’armonizzazione dei trasporti pubblico e privato, si tratta di una doppia vittoria, punto di partenza per uno sviluppo consistente della mobilità nel nostro paese. La politica, in questi ambiti, ha saputo dare risposte pragmatiche e lungimiranti. ® Ora, non ci resta che attendere gli effetti dell’evoluzione tecnologica, in grado di rendere la mobilità privata sempre più pulita ed eliminare definitivamente i contrasti tra coloro che ad essa sono favorevoli o contrari. Abbiamo bisogno di un dialogo costruttivo, anche perché, in gioco, non vi sarà soltanto la creazione di una viabilità rivoluzionata e sostenibile, ma la sfida già lanciata dei nostri programmi energetici per il futuro. ® A voi, l’augurio di passare un Natale sereno e uno splendido nuovo anno ricco di sfide ed intraprendenza. Giacomo Garzoli Presidente ACS, sezione Ticino

partnership for mobility

Impressum Direzione ACS Sezione Ticino via Trevani 5 - CP 564 - 6601 Locarno Tel. 091 751 46 71 - Fax 091 751 80 68 www.acs.ch - locarno@acsti.ch Organico Presidente: Giacomo Garzoli, Maggia Vice presidente: Fernando Quadri, Vaglio Membri di comitato: Simone Gianini, Bellinzona Elvezio Codoni, Chiasso Gilberto Zwahlen, Mezzovico Michele Bertini, Lugano Direttore: Gian Marco Balemi, Contra Redazione e coordinamento Elias Bertini / elias.bertini@acsti.ch

Stampa Tipografia Stazione SA via Orelli 29, CP 563 6600 Locarno Tel. 091 756 01 20 - Fax 091 752 10 26 www.editore.ch - info@editore.ch Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Gruosso Tipografia Stazione SA, Locarno Fotografie Archivio ACS, Elias Bertini Auto Appare 6 volte l’anno e l’abbonamento è compreso nella tassa di socio ACS

INSERZIONI PUBBLICITARIE Bellinzonese e valli Gabriele Jezzi - CP 84 - 6514 Sementina Tel. e Fax 091 857 56 12 - Mobile 079 354 00 35 info@ilvantaggio.ch Locarnese e valli publivita Sagl - Marco Sasselli - CP 863 - 6601 Locarno Tel. 091 791 00 11 - Fax 091 791 84 42 Mobile 079 651 06 53 PUBLITICINO Sagl via Bramantino 3 - 6600 Locarno Tel. e Fax 091 751 11 11 info@publiticino.ch www.publiticino.ch

L'INTERVISTA

Parla Thomas Hurter, il nuovo presidente centrale dell’ACS

«Ai problemi delle regioni di frontiera v Dall’assemblea dei delegati, che si è tenuta lo scorso 16 settembre a Langenthal, il 53enne sciaffusano Thomas Hurter è il nuovo presidente centrale dell’ACS. Pilota di linea e militare, raccoglie la non facile eredità del suo predecessore, Mathias Amman, con il compito di rinstaurare un clima di collaborazione e coesione nazionale. L’abbiamo incontrato per una breve intervista. Chi è Thomas Hurter e quali sono le qualità che possiede per traghettare l’ACS verso lidi più sereni? ® Il mio ruolo è guidare il Club e rappresentar-

lo verso l’esterno, facendomi interprete degli interessi degli automobilisti in materia di politica dei trasporti. Inoltre, sono direttamente responsabile affinché i soci si sentano a proprio agio all’interno della struttura associativa. M’impegno con tutte le energie a mia disposizione affinché questi obiettivi siano perseguiti e raggiunti. Il presidente è il garante della strategia politica ed è quindi responsabile sia nei confronti degli affiliati sia al cospetto dell’autorità pubblica. Quale identità intende dare all’ACS? ® Vorrei che le esigenze dei soci in materia

di trasporti fossero rappresentate con maggior vigore. Come consigliere nazionale e membro della Commissione dei Trasporti ho l’opportunità unica di poter essere in prima linea sul fronte istituzionale per quanto concerne il traffico e le sue infrastrutture. ® Ci sono però anche altre sfide che riguardano l’ACS al suo interno: vorrei istillare nei nostri soci un maggior coinvolgimento verso il Club. Affinché ciò avvenga, è necessario ampliare l’offerta e le occasioni d’incontro. Infine, sono dell’avviso che si debba entrare più incisivamente nel mondo dello sport dei motori, con una presenza capillare e costante.

L'INTERVISTA

a va concessa un’attenzione particolare»

L'INTERVISTA

Quali sono, anche in relazione alle sue cariche politiche, le battaglie che l’Automobile Club dovrà prioritariamente affrontare a Palazzo federale? ® Oltre a far sentire la nostra voce nel contesto dei temi ad ampio respiro, quali il FOSTRA, il finanziamento della rete dei trasporti, la politica sul clima 2020 e la strategia energetica 2050, dovremo porgere grande attenzione allo sviluppo degli spostamenti nel loro complesso: non si tratterà di porre in contrapposizione mobilità pubblica e privata, ma di integrarle, garantendo, al contempo, la massima trasparenza nei costi perché le nostre risorse sono limitate. L’esigenza di mobilità continuerà ad aumentare e l’auto non smetterà di ricoprire un ruolo di fondamentale importanza. Il mercato odierno è molto complesso, anche in un settore come quello in cui opera l’ACS. Saranno necessari dei cambiamenti rispetto al passato per sopravvivere e rimanere competitivi sulla piazza. Quali sono gli input che lei intende dare alla direzione aziendale affinché vi sia una nuova, decisiva, spinta verso il miglioramento? ® Dobbiamo concentrarci sulla risoluzione delle principali preoccupazioni

che affliggono gli utenti della strada e rimanere un punto di riferimento esclusivo come partner influente in materia di trasporti. Naturalmente, parteciperemo al dibattito sulla mobilità del futuro, alla tenace ricerca di espedienti che possano catalizzarne l’evoluzione. ® Questo, vale anche per i prodotti che offriamo ai soci: la nostra forza sono le nuove idee. Il Club, pur prosperando nella sua attività corrente, esce da un periodo politicamente piuttosto difficile, purtroppo segnato da qualche divisione interna che dovrà essere immediatamente sanata. Come intende farlo? ® Da quando sono stato nominato, ho investito la maggior parte del mio tempo nell’evasione dei problemi, soprattutto di natura giuridica, che affliggevano il Club. Oltre a questo, sto riorganizzando la sezione centrale. Il lavoro non manca, ma percepisco da parte di tutte le sezioni una grande volontà di proseguire insieme verso il futuro. Questo mi dà forza e motivazione. Soltanto se riusciremo a lasciarci il passato alle spalle potremo accogliere l’avvenire con successo.

nazionale. Come intende difenderne gli interessi presso il Comitato direttivo e quali soluzioni proporrà per operare su un mercato che offre parametri diversi da ogni altro? ® Da sciaffusano, conosco le problematiche e le sfide relative ad una regione di frontiera, anche in materia di traffico. Ho pure imparato che ogni regione possiede delle caratteristiche molto ben definite. Il fatto che il Ticino, in parecchie questioni, abbia una posizione peculiare, significa che dev’essere rappresentato nel Comitato direttivo. Dopo l’assemblea dei delegati, infatti, mi sono rapidamente attivato per fare in modo che vi fosse anche un membro della svizzera italiana in questo consesso. Gli attuali membri del CD hanno confermato questa volontà anche durante l’ultima Conferenza dei presidenti. di Elias Bertini

Quella della Svizzera italiana è la quarta sezione in ordine numerico su scala

Scheda Nome: Thomas Cognome: Hurter Cantone di residenza: Sciaffusa Età: 53 anni Famiglia: sposato con Cornelia Stamm Hurter e padre di due figlie di 17 e 20 anni Professione: pilota di linea e militare Carriera politica: è iniziata nel 2003 in qualità di municipale. Dal 2005 al 2016 è stato gran consigliere a Sciaffusa e, dal 2007, membro del Consiglio nazionale. Attualmente è attivo nelle Commissioni dei trasporti e della difesa Hobby: pratica diversi sport ma, soprattutto, lo sci. Ama trascorre il suo tempo libero in famiglia Lingue: tedesco (lingua madre), francese, inglese e italiano (principalmente parlato)

Alcol al volante: la prudenza è d’obbligo, sempre! Parrà forse scontato che, in prossimità delle feste, si torni a parlare di alcolemia al volante. Tuttavia, prudenza e sicurezza sono concetti che devono rimanere imprescindibili. Tra i mandati dell’Automobile Club Svizzero, v’è anche quello di responsabilizzare i conducenti sui rischi di un comportamento scorretto. Dal primo ottobre 2016, chi sgarra ha vita ancor più dura: infatti, è cambiato il metodo di misurare l’alcol nel sangue, con l’introduzione dell’accertamento etilometrico probatorio. I dati rilevati (la soglia massima è di 0,25 milligrammi per litro, che corrisponde allo 0,5 per mille) potranno essere ammessi come mezzo di prova in tribunale. In cifre® La statistica ci aiuta a comprendere e a tradurre alcuni principi teorici. In collaborazione con il programma di prevenzione del Dipartimento delle istituzioni “Strade sicure”, che ci ha fornito le tabelle principali relative agli incidenti stradali per cui è stato allestito un rapporto della polizia, possiamo proporre una breve analisi. ® Nel 2015, in Ticino, sono stati compiuti 1’918 controlli dell’alcolemia. Di questi, il 13,3% (ossia 256 persone) è risultato positivo. Ben 225, un dato assai preoccupante, hanno oltrepassato la soglia dello 0.8 per mille. ® Negli ultimi 7 anni le percentuali sono rimaste piuttosto stabili, in discesa dopo il 19,3% del 2006 (433 infrazioni), il 21,1% del 2007 (401 infrazioni) e il 15,2% del 2008 (427 infrazioni). Il 2010 è stato invece l’anno meno negativo, con lo 10,9% su ben 3’196 rilievi. ® In effetti, la diminuzione più consistente è avvenuta dal 2005, in concomitanza con la decisione di ridurre dallo 0.8 allo 0.5 per mille il tasso di alcolemia massimo legalmente consentito (a livello nazionale, ciò si è tradotto in un -40% degli incidenti provocati in questo ambito). ® Molto interessante è pure lo studio dello schema che riguarda la percentuale dei casi d’incidente in cui l’alcol è stato considerato una concausa. Nel 2015, sulla globalità dei sinistri, l’incidenza è stata del 7,7% (l’andamento è stabile dal 2011). Tra di essi il 25% è risultato mortale. Nel 2014, l’influsso è stato di un incidente su 8. Una quota che, durante le ore notturne, è salita a 1 su 5 e a 1 su 2 nei weekend. ® Meno significativa, a nostro parere, la tabella che concerne la tipologia di utenti coinvolti: la stragrande maggioranza è rappresentata dagli automobilisti (89.3%), ma è difficile offrire paragoni perché, in linea di conto, rientrano il numero di veicoli in circolazione e i chilometri totali percorsi. ® Infine, ricordiamo che per alcune categorie professionali (autisti, eccetera) vige lo 0.0. Nez Rouge ® Se avete bevuto, non mettetevi al volante. Una soluzione alternativa esiste e, com’è noto, si chiama Nez Rouge Ticino (da 20 anni opera in collaborazione con il Dipartimento delle Istituzioni). Funziona! Quando chiedere aiuto ® Se siete stanchi, pensate di avere bevuto un po’ troppo o, comunque, non vi sentite sicuri. I volontari vi porteranno a casa con un veicolo guidato da un loro autista, sul quale vi sarà anche un accompagnatore, mentre la vostra auto verrà condotta da un altro membro dell’organizzazione. Perché rischiare di mettere in pericolo se stessi e gli altri? ® Scegliendo di contattare l’associazione dimostrate senso di responsabilità: nessun farà domande inopportune. Nez Rouge rispetta la vostra privacy ed è gratuita. Se possedete uno smartphone ® Potete scaricare la relativa applicazione e, tramite il servizio di geo localizzazione, vi basterà premere un tasto per comunicare la vostra posizione con un margine d’errore di pochi metri. Rimane sempre la tradizionale telefonata. Il numero è: 0800.802.208

SICUREZZA STRADALE

Anche quest’anno il servizio sarà attivo durante le festività. Ecco il calendario aggiornato.

THE CLUB ACS

Votazione popolare del 12 febbraio 2017

SÌ AL FOSTRA Per la complementarietà dei trasporti La Svizzera ha bisogno di infrastrutture di trasporto performanti per collegare le sue diverse regioni. Il fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) crea le condizioni necessarie al potenziamento della nostra rete di trasporti. Ci sono 6 buoni motivi per votare Sì al fondo FOSTRA e garantire la complementarietà dei trasporti in Svizzera

1. Sì al potenziamento della rete svizzera dei trasporti Il fondo FOSTRA finanzia il potenziamento della rete svizzera dei trasporti. I cittadini e le aziende del nostro Paese hanno bisogno di un’eccellente infrastruttura stradale. La ferrovia già beneficia di un fondo di durata indeterminata per il finanziamento delle sue infrastrutture. Con il fondo FOSTRA, la strada e la ferrovia saranno finalmente sullo stesso piano. Saranno inoltre garantiti gli investimenti necessari per l’esercizio e la manutenzione della rete stradale. Così facendo la Svizzera potrà disporre di una rete di trasporti performante, fondata sulla complementarietà ferrovia-strada. Il servizio nelle diverse regioni nel nostro Paese potrà essere migliorato e verranno co-finanziati dalla Confederazione importanti progetti di trasporto nelle città e negli agglomerati. Il potenziamento della rete stradale tramite il fondo FOSTRA permette inoltre di rispondere all’aumento del traffico.

2. Sì all’eliminazione dei colli di bottiglia I limiti di capacità delle autostrade nazionali sono stati ormai raggiunti. Infatti, il numero di ore di coda non cessa di aumentare e le necessità di investimento sono enormi. Il nuovo fondo stradale FOSTRA fornisce una risposta chiara a questo problema. Garantisce infatti che in futuro saranno stanziati finanziamenti sufficienti ad assicurare l’esercizio e la manutenzione della rete autostradale nazionale. I tratti maggiormente sollecitati saranno allargati, a beneficio della collettività, e le perdite di tempo e i danni ambientali verranno diminuiti.

3. Sì per sgravare il traffico nelle città e negli agglomerati Il fondo FOSTRA contribuisce a sgravare le città e gli agglomerati dal traffico stradale. Proprio a tal proposito, i sostegni finanziari del fondo per le infrastrutture attualmente in vigore e che avrebbero dovuto essere sufficienti fino al 2028, sono già esauriti. Di conseguenza, senza il fondo FOSTRA, le sovvenzioni federali ai progetti degli agglomerati si prosciugherebbero ed importanti opere non potrebbero più essere realizzate. Grazie al fondo FOSTRA, la Confederazione, i Cantoni e i Comuni potranno continuare a finanziare congiuntamente le strade di circonvallazione, le vie dei bus, dei tram, dei metro, delle infrastrutture per i pedoni e i ciclisti, come anche le misure per migliorare la sicurezza stradale o ridurre i rumori e i danni ambientali. Infine, bisogna sottolineare che questi sostegni finanziari saranno a disposizione per gli agglomerati di tutte le dimensioni, piccoli, medi e grandi, in tutta la Svizzera.

Complementari, quindi efﬁcaci

THE CLUB ACS

4. Sì al potenziamento nelle regioni periferiche e di montagna Le regioni periferiche e di montagna beneficiano anch’esse del FOSTRA. Con l’entrata in vigore della nuova risoluzione federale sulla rete delle strade nazionali, circa 400 chilometri di strade cantonali esistenti saranno inglobate dalla Confederazione nella rete delle strade nazionali. Questa misura alleggerirà finanziariamente la maggior parte dei Cantoni. Potranno essere costruite delle circonvallazioni attorno ai Comuni e alle piccole Città attualmente attraversate dai grandi assi di transito. ® Inoltre, sarà chiaramente data la giusta importanza ai collegamenti stradali nelle regioni periferiche. Continueranno ad essere versati ai Cantoni i contributi federali per la protezione delle strade cantonali contro i pericoli naturali, come anche per la protezione dell’ambiente e del paesaggio, a beneficio di tutti gli abitanti e delle imprese delle regioni periferiche.

5. Sì per un migliore servizio all’economia e alle PMI Il fondo FOSTRA contribuisce a far sì che l’economia in generale, e in particolare le PMI, continueranno a disporre di infrastrutture di trasporti, potenziando la loro competitività. Ad oggi, vengono registrate circa 20’000 ore annuali di code sulle nostre autostrade che pesano in modo massiccio sull’andamento dell’economia. Per riassumere, i commercianti e i dipendenti perdono tempo prezioso fermi in colonna. Le code costano caro: secondo le stime delle Confederazione sono all’incirca 1,6 miliardi di franchi all’anno. La prosperità della Svizzera dipende dal buon andamento delle sue aziende ed è un vantaggio per tutta la collettività se il traffico è più fluido e scorre meglio.

6. Sì a un finanziamento dei trasporti sostenibile ed equilibrato Il fondo FOSTRA garantisce un finanziamento solido ed equilibrato per una parte essenziale delle nostre infrastrutture di trasporto. I progetti a lungo termine, come ad esempio i potenziamenti delle strade nazionali, hanno bisogno di finanziamenti sicuri. Nel medesimo senso, il popolo svizzero ha già approvato un fondo per il finanziamento e l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria. La creazione del fondo FOSTRA offre la possibilità di rafforzare ancor più lo sviluppo della rete svizzera dei trasporti. Il nuovo fondo stradale è equilibrato: sia la collettività pubblica sia gli automobilisti contribuiranno al suo finanziamento. Riceverà i proventi dall’imposta sugli autoveicoli, dalle tasse sul carburante e dalla vignetta autostradale. Inoltre, i contributi stradali federali continueranno ad essere garantiti ai Cantoni. ® Infine, il fondo FOSTRA impedisce il prelievo di imposte eccessive: la sovrattassa sui carburanti potrà infatti essere prelevata solo se tale aumento è indispensabile per la realizzazione di progetti inderogabili.

FOSTRA

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SÌ

il 12 febbraio

FOSTRA

THE CLUB ACS

ISCRIZIONE ALLE GIORNATE

APDC CP 1517 - CH-6710 Biasca Tel. 091 873 00 05 - info@corsi2fasi.ch

Safe Driving SA 6703 Osogna Tel. 091 863 18 78

Automobile Club Svizzero Sezione Ticino

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GLI SCONTI

Soci Junior (fino a 25 anni d’età): 90 FRANCHI ad ogni corso. Soci Classic, Travel e Premium: 40 FRANCHI ad ogni corso (la promozione è valida anche per i figli degli associati).

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SPORT 11

Stefano Comini è ancora campione: che talento smisurato Stefano Comini, a bordo della sua Volkswagen Golf GTI TCR, ha messo a segno un altro colpo da maestro, riaffermando la sua indiscussa egemonia nella TCR International Series. Per il secondo anno consecutivo si è laureato campione del mondo, dimostrando (come se ce ne fosse ancora bisogno) di essere un pilota dal talento smisurato. A noi, fa particolarmente piacere darne notizia, anche perché Stefano rappresenta uno tra gli ultimi baluardi di un automobilismo d’altri tempi, che diverte e coinvolge. Distante dallo ste-

reotipo “tutto calcoli e freddezza” del fuoriclasse moderno, ha sempre saputo correre con l’anima, il cuore e un pizzico di sregolatezza, dando prova che ancora si può andare più forte degli altri anche così. ® Il trofeo è giunto al fotofinish, sul traguardo novembrino di Macau (Cina), strappato d’un soffio, dopo un’annata da brivido, a colui che era stato leader fino a quel momento, James Nash. Un’insolita, quanto rocambolesca “Gara 1”, ha regalato a Stefano l’inaspettata vittoria di manche. Pochissimi giri di pista, perturbati da numerosissime bandiere gialle e rosse, hanno sottolineano la com-

plessità di questo circuito cittadino. Il ticinese è stato autore di un’ottima partenza che lo ha subito proiettato in testa. Grande lavoro di squadra con il compagno Vernay, che ha fatto di tutto per difendere la prima posizione dagli attacchi avversari. ® Un contatto successivo all’uscita della safety-car, ha poi danneggiato la vettura di Nash, ribaltando completamente le sorti della stagione e riaprendo i giochi. “Gara 2” si è rivelata altrettanto sofferta, ma l’obiettivo di concludere davanti al diretto rivale è stato raggiunto. Chiudendo in quarta posizione, l’alfiere della Leporad Racing si è confermato campione.

THE CLUB ACS

Campionati ticinesi ACS-TI 2016 COPPA ACS TICINO

1. Claudio Pellegrinelli 2. Daniele Luedi 3. Massimo Paltenghi CAMPIONATO TICINESE

DI VELOCITÀ

1. Diego Bernhard 2. Mario Bertocchi 3. Mattia Stacchi

CAMPIONATO TICINESE

RALLY-PILOTI

1. Federico Della Casa 2. Ivan Ballinari 3. Andrea Pollarolo

La sezione Ticino dell'Automobile Club Svizzero è lieta di presentare i vincitori dei Campionati ticinesi 2016 nelle rispettive categorie.

La premiazione avverrà giovedì 19 gennaio 2017, dalle ore 19:00, presso il Centro Porsche Locarno a Gordola.

TROFEO STORICO RALLY

1. Piero Galfetti 2. Marco Manetti

CAMPIONATO TICINESE

1. Giusva Pagani 2. Paolo Pianca 3. Stefano Mangili

RALLY-NAVIGATORI

THE CLUB ACS 13

In viaggio con l’ACS per una magnifica visita al Salone dell’auto di Ginevra Volete scoprire il futuro dell’universo automobilistico ed essere testimoni delle più straordinarie innovazioni in campo tecnologico? Partecipate anche voi alla favolosa trasferta che l’ACS, sezione Ticino, organizza all’87esimo Salone internazionale dell’auto di Ginevra (previsto dal 9 al 19 marzo 2017).

L’evento si svolgerà o sull’arco di due giornate second il seguente programma: Sabato 11 marzo eriggio, - partenza in torpedone, nel pom ona linz da Locarno, Lugano e Bel Vallese - sosta per una squisita cena in di Crissier Ibis tel l’Ho so - pernottamento pres Domenica 12 marzo vra - il mattino, partenza verso Gine a del Salone visit alla a icat ded ra - giornata libe di ritrovo - lo stand ACS fungerà da luogo reschi rinf i zios deli e i zion per informa no Tici in tro rien gio, erig - nel pom

e, Prezzi (pernottamento, colazion : usi) bus e biglietto d’entrata incl Per i soci ACS per persona - In camera singola: 180.- franchi persona per chi fran .135 - In camera doppia: Per i non soci ACS per persona - In camera singola: 200.- franchi per persona - In camera doppia: 150.- franchi o, e non oltre, Le iscrizioni devono pervenire entr rizzo: indi te uen il 31 gennaio 2017 al seg 0 Locarno 660 5, ani Trev ACS sezione Ticino, via h sti.c @ac rno loca oppure via e-mail a Vi aspettiamo numerosi!

TEST AUTO

Peugeot 3008: un’auto rivoluzionaria per davvero

Spesso, all’interno di questa rubrica, vi abbiamo presentato i nuovi modelli dei marchi più blasonati con un pizzico di amaro in bocca. Ostentati come rivoluzionari, nei concetti e nella sostanza, alcuni si sono rivelati semplici tentativi, anche un po’ contestabili, per mascherare l’assenza d’idee sotto tonnellate di tecnologia “social” e qualche faro dal taglio stravagante. Noi, che in questo campo siamo degli irriducibili avanguardisti e che crediamo i conducenti (così come l’ecologia) si meritino sempre di meglio, vorremmo s’ingranasse una marcia in più per navigare speditamente verso il futuro. Siamo dunque stati felici di parlare della Peugeot 3008, perché in essa un cambiamento, uno vero, c’è stato. Basta guardare alcune fotografie della nuova nata e paragonarle a quelle della sua progenitrice datata 2009. Le due non c’entrano assolutamente nulla. Gli ingegneri francesi hanno compiuto un passo importante, sconvolgendo alcuni parametri di fondo: le hanno tolto quell’aria da monovolume che, in termini generali, tanto ci aveva inorridito negli anni, e le hanno donato un taglio decisamente orientato all’universo Sport Utility. Il resto, semplicemente, è una delizia.

Design ® Muso alto e prominente, fiancate muscolose, ruote di dimensioni generose e superficie vetrata a restringersi sul lunotto (forse eccessivamente?) hanno dettato il passo di questo restyling davvero radicale. La 3008 si scopre grintosa, in ogni suo singolo dettaglio, con proporzioni, forme e linee indirizzate a una sportività funzionale. L’intento era di allontanarsi da un’impacciata e noiosa “famigliare” per avvicinarsi a un settore più glamour e declinato all’avventura; anche se la trazione resta solo anteriore, una versione 4x4 arriverà nel 2019. Sarà un’ibrida plug-in, con un motore a benzina abbinato a uno elettrico.

sagomato quasi fosse da competizione. Tutto quanto è caratterizzato da un’accurata selezione dei materiali e la qualità percepita è di ottimo livello. Il tunnel centrale è alto e la consolle, nella quale sono incastonati i tasti “a pianoforte” per accedere ai menu principali dell’impianto multimediale, davvero singolare. Questa struttura, denominata Peugeot i-Cockpit, è orientata verso il guidatore, ma il passeggero non è stato trascurato.

Interni ® Se il colpo d’occhio esterno è significativamente diverso, un’altrettanto, sontuosa, trasformazione è stata applicata all’abitacolo. V’è, naturalmente, un forte richiamo alla tecnologia, esibito in particolare attraverso il cruscotto digitale. Globalmente, le forme si presentano sotto sfumature piuttosto avveniristiche, quasi da concept car, con profili molto articolati e taglienti (un tocco di simil-alluminio ne esalta la composizione) e un volante davvero piccolo,

Spazi ® Le superfici fruibili si articolano molto bene e sono ampie, malgrado le dimensioni del corpo vettura risultino piuttosto compatte, proprie del segmento C: 445 centimetri di lunghezza, 184 di larghezza e 162 di altezza. Si tratta, dunque, di una nuova rivale per Nissan Qashqai, Volkswagen Tiguan e simili. Il bagagliaio, seppur non da record, ha la ragguardevole capacità di 520 litri con cinque passeggeri a bordo e di 1’482 abbattendo i sedili posteriori. La soglia di carico è relativa-

TEST AUTO 15

Ci piace - Comfort di guida - Design - Cruscotto configurabile

mente bassa per un SUV - 70 centimetri da terra - e c’è un dispositivo per l’apertura del portellone senza mani. Informatica ed elettronica ® Spicca, come accennato in precedenza, il Peugeot i-Cockpit con cruscotto digitale ad alta risoluzione da 12,3”, configurabile in cinque modalità differenti. La sua posizione sopraelevata rispetto al volante lo rende visibile a colpo d’occhio, quasi fosse un head-up display. V’è poi l’ampio schermo tattile da 8” che consente l’accesso a un sistema multimediale incredibilmente ricco di contenuti (anche stranezze come il controllo del livello per la profumazione a bordo). Per quanto riguarda, invece, i sistemi di assistenza alla guida, la 3008 non è seconda a nessuno. A dipendenza dell’allestimento (Access, Active, Business Line, Allure, GT Line e GT) può avere, di serie o a richiesta, dispositivi come il cruise control con radar di distanza in grado di rallentare la vettura se il veicolo davanti è troppo vicino, la frenata automatica di emergenza, la telecamera che riconosce i cartelli con i limiti di velocità e ne mostra l’immagine sul cruscotto, il sensore per l’angolo cieco dei retrovisori e l’apparato che mantiene l’auto in corsia. Per l’off-road, invece, c’è il Grip Control e il limitatore di velocità dedicato alle discese molto ripide. Meccanica ® La 3008 sfrutta il pianale modulare e i gruppi propulsivi della nuo-

va 308. Questo significa che la trazione, al momento, è solo anteriore, anche se i dispositivi elettronici aiutano la guida su fondi sterrati e/o a scarsa aderenza. La gamma dei motori a benzina prevede un 3 cilindri, 1.2 litri turbo, da 131 cavalli e 230 Nm o un 1.6 litri, quattro cilindri turbo, da 165 cavalli e 240 Nm. Le versioni diesel BlueHDi, invece, sono tre: c’è un 1.6 litri da 120 cavalli e 300 Nm, un 2.0 litri da 150 cavalli e 370 Nm e un 2.0 litri da 181 cavalli e 400 Nm. Ad alcuni è abbinato esclusivamente il cambio automatico EAT6 a sei marce. LA PROVA Abbiamo strapazzato un’Active BlueHDi 120 S&S sulle asperità della strada cantonale che serpeggia lungo la Valle Verzasca; senza grandi aspettative, per la verità, perché il propulsore che la spinge, un millesei da 120 CV, ci pareva sottodimensionato rispetto ad una vettura di tale massa (1’350 chili). Ne siamo invece rimasti positivamente sorpresi: ovviamente, non parliamo di accelerazioni brucianti, ma di una risposta tangibile fin dai bassi regimi, grazie ad una curva di coppia favorevole. I tecnici della “Casa del leone” hanno compiuto miracoli, donando alla 3008 una guidabilità assoluta, un’ottima tenuta di strada, agilità sorprendente e grande reattività in curva (soprattutto nei tornanti). Non fa sentire il peso di un SUV. I comandi, inoltre, sono tutti al loro posto, in un contesto ergonomico molto

GARAGE BIANCHETTI CONCESSIONARIO PEUGEOT

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Non ci piace - Scarsa visibilità posteriore (dovuta al tipo di vettura)

SCHEDA TECNICA Modello testato: Active BlueHDi 120 S&S Propulsione: 4 cilindri in linea, diesel Cilindrata: 1’560 cm³ Potenza massima: 120 CV a 3’500 giri/ min (88 kW) Coppia massima: 300 Nm a 1’750 giri/min Da 0 a 100 km/h: 11.6 secondi Consumi (l/100km) (urbano / extraurbano / misto): 4.7 / 3.9 / 4.2 Emissioni sul misto: 108 g/km (Euro 6) Categoria energetica: A Freni: dischi ventilati Cambio: automatico a 6 rapporti EAT6 Peso a vuoto: 1’315 kg Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza): 4’447 x 1’841 x 1’620 mm Prezzo del modello in esposizione: 35’300 franchi

ben concepito. Onestamente, fatichiamo a comprendere le critiche rivolte alle levette paddle-shift del cambio: sono comodamente raggiungibili anche se non ruotano assieme allo splendido volantino di cui l’auto è dotata. Perfetti l’i-Cockpit configurabile e l’informatizzazione di bordo. di Elias Bertini

acsti.ch

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L’ESPERTO RISPONDE

Una nuova rubrica dedicata ai conducenti

Dubbi alla guida? Sriveteci, 4 risponde il nostro esperto 1

Utilizzo degli indicatori di direzione Area con percorso rotatorio obbligato a più corsie

Uscita alla prima possibilità

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Lo scopo primario dell’Automobile Club Svizzero è assistere gli utenti della strada in qualsiasi frangente riguardi la circolazione, affinché l’esperienza di guida rimanga sempre, ed essenzialmente, positiva. Per noi stessi e per gli altri. Questo significa, anche, raggiungere degli importanti obiettivi relativi alla sicurezza e alla prevenzione degli incidenti. La formazione e l’aggiornamento, in questo contesto, sono di fondamentale importanza. ® Il traffico odierno è sempre più intenso e complesso. Inoltre, i criteri che ne regolano il corretto svolgimento, sono radicalmente mutati negli anni. Quante volte, soprattutto se non siamo freschi d’esame, ci siamo chiesti quale sia il comportamento corretto da adottare, quali siano le attuali prescrizioni e quali i segreti per una guida più fluida. ® A complemento dei contenuti abituali che compongono la nostra rivista, abbiamo perciò deciso d’introdurre una rubrica fissa in cui un esperto maestro conducente, Germano “Chico” Molinari, tratterà, uno alla volta, gli argomenti di cui abbiamo parlato. ® La rubrica, naturalmente, sarà aperta alle vostre suggestioni e domande. Le principali e più interessanti saranno trattate nelle edizioni successive. Scriveteci!

L’indirizzo e-mail: elias.bertini@acsti.ch

Obbligo di segnalare l’uscita (indicatore destro) Auspicabile segnalare prima di entrare

Uscita dopo la prima possibilità

Obbligo di segnalare l’uscita (indicatore destro) dopo aver superato la penultima possibilità

Uscita dopo oltre mezzo giro della rotatoria

Facoltativo utilizzare la corsia centrale Obbligo di segnalare il cambio di corsia (indicatore destro) Obbligo di segnalare l’uscita (indicatore destro)

L’ESPERTO RISPONDE 19

Utilizzo degli indicatori di direzione Area con percorso rotatorio obbligato a una corsia

Uscita alla prima possibilità

Obbligo di segnalare l’uscita (indicatore destro) Auspicabile segnalare prima di entrare

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Uscita dopo la prima possibilità Obbligo di segnalare l’uscita (indicatore destro) dopo aver superato la penultima possibilità

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Giro completo

Obbligo di segnalare l’uscita Facoltativo indicare l’intenzione di rimanere nella rotatoria (indicatore sinistro) Ordinanza Norme Circolazione Art. 41 b

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APPUNTI 21

Swissport.ch: un riconoscimento ai campioni di oggi e di domani Si è svolta al Gran Caffè Maghetti, nel centro storico di Lugano, la quarta edizione della “Serata dei campioni” organizzata da Suissesport.ch, un sito internet che da dieci anni segue da vicino il mondo dei motori con pubblicazioni e approfondimenti. L’evento, svoltosi per la prima volta nel 2009 con la premiazione di Loris Kessel, ritorna dopo tre anni di pausa a seguito della prematura scomparsa di Andrea Naldi, uno dei due fondatori del portale web insieme all’amico Franco Barin. ® In un contesto denso di ospiti celebri nell’ambito delle

corse, sono stati omaggiati numerosi piloti ticinesi già affermati, ma anche giovani promesse. Presenza gradita, quella del sindaco di Lugano Marco Borradori, al quale è stata consegnata la targa Suissesport 2016. ® La serata, condotta da Andrea Carlesso e Mauro Simoncini, rispettivamente giornalista e pilota con ben 13 partecipazioni alla 24 ore del Nurburgring, è stata arricchita da foto, reportage, interviste e incontri con i fuoriclasse del volante, tra cui driver di Formula 1, Formula 4, FIA WEC, Blancpain e delle 2 ruote. ® Il premio “Suissesport 2016” è stato assegnato a Giacomo Bianchi, per la categoria “Auto”, e a

Bettina Pfister per la categoria “Moto”. Roberto Rolfo, con ben 22 anni di esperienza ai massimi livelli nel motociclismo, ha invece ricevuto il premio alla carriera “Memorial Andrea Naldi”. Il pilota, ha voluto condividere i suoi ricordi più belli: gli anni in 250 e, in particolare, la stagione 2001 sull’Aprilia privata del Team Safilo – Oxydo, con cui ha ottenuto il quarto posto nella classifica finale ed il titolo di miglior pilota privato della storia. Poi, le stagioni 2002 e 2003 in sella alla Honda Fortuna, laureandosi vicecampione del mondo. Infine, altri due trofei sono stati assegnati a Joel Camthias (alla carriera) e al team Flower Power Racing.

AUTO D’EPOCA

VESPA Un autentico culto di massa In un unico marchio, “Vespa”, è stipata larga parte della storia italiana recente, dal dopoguerra in poi. Non è dunque immaginabile ricostruire in poche righe l’incredibile epopea vissuta da questa due ruote tutto pepe; ogni sua singola variante si è tradotta in un vortice d’emozioni che ha travolto, anno dopo anno, intere generazioni di devoti. Pur con il rischio di apparire scontati, crediamo esista una sola immagine in grado di riassumere la molteplicità di contenuto relativa ad un’opera di tale, squisita, fattura: quella di Gregory Peck e Audrey Hepburn nel capolavoro del 1953 “Vacanze romane”. In essa aleggiano frammenti di sogno, desiderio di cambiamento, emancipazione, ma pure la consacrazione dell’italianità nel mondo (soprattutto da un punto di vista stilistico). Da non dimenticare, vi è poi anche il sostanziale i mpatto che la creatura voluta da Piaggio ebbe sull’intera collettività peninsulare. Citando una pubblicazione edita da Giorgio Nada in occasione dei cinquant’anni, essa rimane un mito insuperato e, ancora oggi, insuperabile. Il suo primato non è solo tecnico o storico ma, principalmente, sociale. Più che un prodotto dell’industria, fu un prodotto del costume. Il 2016 è stato interamente dedicato al settantesimo, con la produzione di un modello speciale. A noi, l’onore di renderle omaggio.

Gli inizi ® L’idea prese forma nei primi mesi del 1945, con la guerra che ancora imperversava. Enrico Piaggio, immaginando la riconversione temporanea della sua azienda (fino ad allora principalmente impegnata nell’aeronautica), espresse la volontà di creare un mezzo di trasporto pratico ed economico, utile per rimettersi in marcia dopo la stasi imposta dal conflitto. L’ingegner Vittorio Casini, incaricato del progetto in collaborazione con Renzo Spolti, realizzò nel Biellese un primo prototipo di scooter, siglato MP5, ma subito ribattezzato Paperino. Sgraziato nelle forme, non raccolse alcun favore dalla dirigenza. Piaggio capì che, per sviluppare una macchina rivoluzionaria,

ci voleva un approccio radicalmente diverso. Scelse quindi di spostare l’incarico su Corradino D’Ascanio, un tecnico d’estrazione aeronautica, che aveva la mente sgombera da ogni concetto costruttivo riguardante una motocicletta. Anzi, ne aveva una vera e propria avversione. Egli, plasmò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la condotta prolungata risultasse il meno affaticante possibile. Sfruttò le sue conoscenze per inventare la prima due ruote a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, dunque, di tunnel centrale. D’Ascanio, infatti, detestava l’idea secondo cui, per montare in sella, era necessario scavalcare la

moto. ® Inoltre, adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore di medesima derivazione teorica. Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più pratico da usare, coprì le parti meccaniche con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d’olio che macchiavano i pantaloni e aggiunse la ruota di scorta (più che necessaria sulle strade dell’epoca). Era nata la prima “Vespa”; fu brevettata il 23 aprile del 1946. Dalle difficoltà al successo ® L’intento di Enrico Piaggio non era quello di avviare una casa motociclistica, ma semplicemente di trovare una produzione transitoria, di largo consumo, che con-

AUTO D'EPOCA 23

Da destra: 1953 - Faro Basso, 125 cm3 1956 - Struzzo, 150 cm3 1969 - 150 Super, 150 cm3 1981 - ETR Primavera, 125 cm3

Ringraziamo Oliviero Riva per la documentazione e Pasquale Agresta, con il Vespa Club Locarno, per i veicoli gentilmente messi a disposizione. sentisse all’azienda di reintegrarsi nella società civile. Propose la distribuzione alla Moto Guzzi, cercando di sfruttarne il prestigio e la rete di vendita capillare. L’offerta fu però declinata. Inoltre, il lotto pre serie della “Vespa 98” (costava 55’000 lire), non fu accolto con entusiasmo dalla clientela. Per nulla scoraggiato dalle avversità, Piaggio decise di approvare comunque l’allestimento della linea per l’assemblaggio in serie, chiedendo alla Lancia di sostenerlo commercialmente. Quest’ultima ospitò il nuovo scooter nelle proprie concessionarie. ® Dalla catena di montaggio uscirono 2’500 esemplari, 2’181 dei quali furono venduti nel 1946; un risultato destinato a quintuplicare l’anno seguente,

con 10’535 unità. Da allora, è stato un vortice inarrestabile di successi, anche perché l’unico rivale degno di nota, la Lambretta della Innocenti, nacque a breve distanza ma cessò di essere prodotta in Italia già nel 1971. ® Dopo una fase di mancato progresso negli anni Novanta, che causò anche l’interruzione della presenza della marca negli USA all’inizio del XXI secolo, la Piaggio si lanciò in una categoria con propulsori a 4 tempi e cambio automatico. Origine del nome ® Essa rimane incerta. Secondo l’opinione più diffusa, sarebbe nato da un’esclamazione di Enrico Piaggio che, alla vista del prototipo, esclamò: «Sembra una vespa!»,

per via del suo ronzio e delle forme della carrozzeria. ® Sarebbe invece priva di fondamento un’altra ipotesi, a lungo sopravvissuta, secondo cui il termine equivarrebbe all’acronimo di “Veicoli Economici Società Per Azioni”. Tecnica ® La prima “Vespa” aveva una cilindrata di 98 cm³, tre marce, accensione a volano magnete e potenza massima di 3,2 cavalli a 4’500 giri al minuto, che le consentivano una velocità massima di 60 km/h e il superamento di pendenze del 20%. La posizione del motore consentiva la trasmissione diretta dal cambio alla ruota posteriore senza catena (uno tra gli elementi di quella semplicità progettuale che ne favorì il trionfo plane-

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Museo dell’automobile di Torino. I soci ACS godono di una riduzione di 2 Euro sul prezzo d’ingresso.

AUTO D'EPOCA 25

tario). Il prezzo, di 68’000 lire, equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato. Tuttavia, la possibilità del pagamento rateizzato fu uno stimolo notevole per le vendite e la conseguente motorizzazione di massa. ® Anche le varianti successive erano rigorosamente a due tempi, funzionanti con miscela di benzina e olio (in una prima fase al 6% e al 5%, poi al 2%). Molteplici furono le declinazioni: dalle 50 cm³ (1963) per uso dai 14 anni senza patente e rigorosamente senza passeggero, alle 125 cm³ che potevano ospitare anche un passeggero (soprattutto la “Primavera”) guidabili in Italia dai 16 anni, fino alle 150 e 200 cm³ autorizzate anche al transito autostradale. Un’icona culturale ® Oltre ad essere stata esposta nei musei di tutto il mondo, la “Vespa” è parte integrante di una collezione permanente al Triennale Design Museum di Milano e di una

al MoMA di New York. Appare in svariati film: dal celeberrimo e citato “Vacanze romane” del 1953 a “Il talento di Mr. Ripley” (1999), “American Pie” (1999) e “The Interpreter” (2005). ® È anche uno dei mezzi a due ruote che, per primi, hanno consentito elaborazioni personali; famose le verniciature particolari, le selle personalizzate, l’aggiunta di cromature e tutto ciò che consentiva di avere un modello unico di cui dar sfoggio nei numerosissimi raduni in tutto il mondo. Tuttora esistono moltissimi fan club. Quello di riferimento, il “Vespa club d’Italia”, venne costituito nel 1949. Sport ® Fu un’eroina anche a livello agonistico, disputando varie gare di regolarità ad essa riservate. Quelle di maggiore importanza, in Italia, furono “Il giro dei tre mari” e le “1000 km”, con partenza e arrivo nella stessa città. di Elias Bertini

VIAGGI

Natale in Oman Nell’angolo sud-orientale della Penisola Arabica è incastonato un gioiello di raro pregio

Il sultanato dell’Oman si estende al limitare dell’oceano Indiano e dell’omonimo golfo. Il suo fascino è, in prevalenza, da ricondurre alle incredibili spiagge, accarezzate da un mare di cristallo che le avvolge lungo i circa 1’600 chilometri di costa. ® La stabilità politico-sociale che regna nel paese, lo rende una meta perfetta per le vostre vacanze invernali. Scegliete l’Agenzia Viaggio dell’ACS, vi assisteremo con assoluta cordialità e preparazione. Un po’ di storia ® L’Oman è governato da una monarchia assoluta, al cui vertice siede il sultano Qãbu˜s, al potere dal

1970. Il Parlamento, tuttavia, detiene alcuni poteri legislativi e di controllo. Il paese, negli ultimi 40 anni, ha vissuto un progresso socio-economico quasi senza eguali ed è considerato uno tra i più sviluppati nell’area. ® Dal XVII secolo ha avuto un proprio impero coloniale, in competizione con Portogallo e Regno Unito per il controllo del Golfo Persico e dell’oceano Indiano. Nel XIX secolo, periodo di massimo splendore, la sua influenza è arrivata fino all’Iran, al Pakistan e, a sud, a Zanzibar. Il Novecento ha invece segnato un’inversione di rotta, con un repentino declino determinato dalla crisi del mercato di armi e schiavi di cui era stato un fiorentissimo inter-

prete. A causa di questo declino, l’Oman è caduto sotto la pesante influenza della Gran Bretagna, diventandone un protettorato fino al 1971. ® Tradizionalmente, il sultanato è vicino a Inghilterra e Stati Uniti, ma ha sempre conservato la sua sovranità e mantiene oggi una politica estera indipendente. Il clima ® È tropicale arido, ma determinanti sono pure i monsoni di Nord Est (in inverno) e di Sud Ovest (in estate), l’altimetria e la disposizione dei rilievi. Le temperature si mantengono generalmente elevate (o addirittura torride); scarse, in genere, sono le piogge (100-160 mm). Mancano del

VIAGGI 27

tutto i fiumi perenni: solo gli uidian, che drenano i versanti montuosi meglio irrorati, convogliano acqua durante i periodi piovosi. Popolazione ® È formata in prevalenza da Arabi, accanto ai quali convivono, specie nei centri rivieraschi, minoranze di Indiani, Pakistani, Egiziani e Africani. Oltre l’80% vive in aree urbane; le zone di maggiore addensamento sono quelle costiere del Mascat e dello Zufar. Condizioni economiche ® L’estrazione del petrolio ha innescato una serie d’iniziative tendenti a far uscire il paese dall’immobilismo medievale in

cui era rimasto fossilizzato per secoli. L’impegno principale è stato rivolto alla realizzazione d’infrastrutture civili, con una conseguente crescita dell’industria del cemento e delle costruzioni. Il petrolio viene estratto soprattutto dai pozzi di Ghaba, Habur e Zufar, collegati mediante oleodotto al porto di Mina al-Fahal per la commercializzazione. L’Oman possiede anche grandi riserve di gas naturale nelle quali il governo sta investendo in modo massiccio. Le riserve petrolifere, al ritmo attuale di estrazione, dureranno poco più di 15 anni e, per tale motivo, è stata avviata una politica di diversificazione dell’apparato produttivo.

Da vedere - Le asperità dei monti Hajar - Le strade che attraversano i paesaggi surreali e selvaggi del Wadi Bani AWF - Il deserto infuocato del Wahiba Sands, intervallato da oasi solcate dagli splendidi Wadi Shab e Wadi Bani Khalid - Le spiagge bagnate da un mare turchese, dove le tartarughe di Ras al Jin vengono ogni notte a deporre le uova - I suggestivi Forti di Nizwa e Jabrin - La grandiosa moschea del sultano Qãbu˜s - I profumi e i colori d’Arabia

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Protezione completa per la famiglia Un appartamento più grande, un’auto sicura, una previdenza ben congeniata: la famiglia necessita di una protezione completa in ogni fase della vita. Adeguarla alla specifica situazione di vita conviene sempre. Finalmente in tre, si dicono molti novelli genitori. Altri si godono questo bel momento della vita già per la seconda o la terza volta. La Svizzera è in crescita costante. Ogni anno nel nostro Paese vengono al mondo circa 80’000 bambini. Con l’arrivo dei pargoli i genitori cominciano a porsi tante nuove domande. Quanto costa un figlio? Qual è l’auto più pratica? Che previdenza devo scegliere? E quali sono le assicurazioni più importanti in questo momento? La famiglia necessita di una protezione completa in ogni fase della vita. L’importante è adeguarla sempre alla specifica situazione di vita. Il valore della proprietà aumenta Con la nascita del primo bebè sono molte le famiglie che si trasferiscono in un appartamento più grande o addirittura in una nuova abitazione di proprietà. Il trasferimento comporta nuovi acquisti, ad esempio i mobili per la camera dei bambini o un’elegante carrozzina. Magari è il momento giusto per acquistare un tavolo per la sala da pranzo. E a breve potrebbero arrivare la prima bicicletta o un allegro paio di roller. In altre parole: con i figli, aumenta anche il valore della proprietà. Per prevenire inutili lacune assicurative, i genitori devono fare attenzione ad adeguare costantemente l’assicurazione di mobilia domestica alle nuove condizioni. Un’auto più spaziosa I giovani padri notano presto che anche nel settore della mobilità qualcosa è cambiato, al più tardi quando devono acquistare l’ovetto per il trasporto dei bambini. Per chi ha un figlio, arriva spesso il momento di passare a un modello più recente che soddisfi i più moderni standard di sicurezza. Perché l’assicurazione non gravi eccessivamente sul budget, alcuni assicuratori offrono condizioni speciali alle famiglie.

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Una previdenza ben congeniata Tutelarsi e risparmiare contemporaneamente: sono molti i genitori che da subito nutrono il desiderio di mettere da parte una somma di denaro per i loro figli. Le assicurazioni offrono moderni prodotti di assicurazione e risparmio adatti a tutte le tasche. Questi prodotti offrono una protezione completa per i figli e la somma risparmiata permette addirittura di finanziare la loro formazione in un secondo momento. Oltre all’idea del risparmio, è possibile anche assicurare i propri figli subito dopo la nascita contro le conseguenze finanziarie dell’invalidità. Se un bambino si ammala e subentra l’incapacità al guadagno, le conseguenze finanziarie saranno così coperte. Tutte le famiglie necessitano di una protezione su misura. L’importante è iniziare a pensarci per tempo.

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