Ticino Welcome N° 52

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MAGAZINE DI PERSONE, EVENTI, AZIENDE, FATTI E NOTIZIE

Svizzera CHF 8,00 / Italia € 6,80

N° 052 DICEMBRE 2016 / FEBBRAIO 2017

AMBRA ALBEK

EDIZIONE PUBLIGOOD

SPONTANEAMENTE MUSICALE

TAVOLA ROTONDA

AZIENDE

MEDICINA

FINANZA

SICUREZZA INFORMATICA Cyber Sycurity: A che punto siamo?

SVILUPPO ECONOMICO Fitta rete di rapporti internazionali

CARDIOCENTRO TICINO Chirurgia mini-invasiva, fiore all’occhiello del Ticino

RAIFFEISEN Vicino al territorio



TICINO WELCOME - TITOLETTO

TICINO WELCOME - GIU / AGO 2014

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TICINO WELCOME - GIU / AGO 2014


TICINO WELCOME / EDITORIALE

EDITORE Publigood SA Riva Paradiso 2 CH-6900 Lugano-Paradiso T. +41 (0)91 985 11 88 www.publigood.ch info@ticinowelcome.ch www.ticinowelcome.ch

Il Postino

E IL POLIZIOTTO DI MARIO MANTEGAZZA

RESPONSABILE EDITORIALE Eduardo Grottanelli de’Santi COORDINAMENTO EDITORIALE, PUBBLICITÀ E PUBBLICHE RELAZIONI Paola Chiericati LAYOUT E GRAFICA Andrea Todaro IMPAGINAZIONE Kyrhian Balmelli FOTOGRAFIE Si ringraziano le aziende produttrici, amministrazioni, enti e istituzioni del Ticino. Foto di copertina: Michael Bonito

STAMPA FONTANA PRINT SA Via Maraini 23 CH - 6963 Pregassona SERVIZIO ABBONAMENTI T. +41 (0)91 985 11 88 www.ticinowelcome.ch PUBBLICITÀ SVIZZERA TEDESCA E FRANCESE ZÜRICHSEE WERBE AG Claudio Moffa claudio.moffa@zs-werbeag.ch Seestrasse 66, Postfach CH-8712 Stäfa COLLABORATORI Benjamin Albertalli, Andrea Bellomo, Edoardo Beretta, Lorenza Bernasconi, Fausto Tenzi, Joel Camathias, Rudy Chiappini, Paola Chiericati, Franco Citterio, Federico Parli, Silvano Coletti, Ariella del Rocino, Michele Fazioli, Roberto Giannetti, Keri Gonzato, René Chopard, Marta Lenzi-Repetto, Roberto Lipari, Manuela Lozza, Elisa Mantegazza, Giacomo Newlin, Valentino Odorico, Patrizia Peter Pedevilla, Ronnie Kessel, Paolo Repetto e Alberto Stival. DISTRIBUZIONE IN TICINO: Abbonamenti, Linee aeree Ethiad by Darwin Airline, Ticino Turismo, alberghi 4 e 5 stelle, studi medici e dentistici, studi d’avvocatura, studi d’ingegneria e d’architettura, banche e fiduciarie, aziende AITI (Associazione Industrie Ticinesi), aziende Ccia-Ti (Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato del cantone Ticino), Club Rotary Lugano, Club Lions Lugano, edicole del Ticino. IN ITALIA: Nelle fiere turistiche BIT (Milano), Full Contact (Rapallo), Workshop invernale (Torino/Milano), TTG (Rimini), Travel Trend (Milano), BTC (Firenze), Aeroporto di Malpensa, Hotel ed esercizi pubblici - Provincia di Como e Lombardia.

L

o so che quanto sto per dire contrasta con la logica moderna, ma sono devoto all’idea del poliziotto e del postino di quartiere. In un’epoca dove la sicurezza è giocoforza uno dei temi più importanti questi due personaggi mi mancano da morire. Ricordo con nostalgia, quando da ragazzo abitavo a Loreto, il postino che ha lavorato nel nostro quartiere per un sacco di anni e il paio di poliziotti comunali che, a turno, camminavano per il quartiere spaventando chi, come me, aveva il motorino “truccato”. Non ricordo i loro veri nomi, ma i loro volti e i nomignoli che gli avevamo dato si. Il postino lo chiamavamo “il Delizia” perché era sempre allegro e sorridente, i due poliziotti erano “il Rosso” e “lo Smilzo”. Eh si, proprio così! Noi conoscevamo loro e loro conoscevano bene noi. Ed è proprio questo che ha fatto si che

niente mai accadesse e che niente mai sfuggisse di mano nel quartiere. Questi personaggi avevano un ruolo vitale perchè avrebbero notato immediatamente qualsiasi cosa o qualsiasi persona non facesse parte dell’abitudine e della quotidianità. In un quartiere dove tutto si ripete giorno dopo giorno con gli stessi protagonisti e gli stessi ritmi e tempi, è molto facile notare le differenze e l’intruso. Certo la globalizzazione è sinonimo di progresso, ma sull’aspetto della sicurezza è importante fare una riflessione diversa. Forse non sarà più economico né per la Posta, né per la Polizia, ma per la tutela della sicurezza nostra e dei nostri figli, sarebbe cosa buona e giusta. Io non conosco i vari postini che vengono oggi a casa mia; non conosco nemmeno i molteplici poliziotti che ogni tanto transitano in auto. Certo fanno bene il loro lavoro, ma sono totalmente estranei alla nostra realtà.

Mario Mantegazza

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SOMMARIO / N° 52

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AMBRA ALBEK Spontaneamente musicale

ROBERTO BADARACCO La scelta di investire nella cultura

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MAURIZIO DONZELLI La linea del tutto

TAVOLA ROTONDA Cyber Security: A che punto siamo?

EDITORIALE 03 Il postino e il poliziotto di Mario Mantegazza PRIMO PIANO 06 12 15 20 CULTURA 24 28 30 32 34 36 40 44 46 GASTRONOMIA 48 54 56 58

Ambra Albek: Spontaneamente musicale Roberto Badaracco: La scelta di investire nella cultura Michel Gagnon: Objectives reached Melania Crocco: Gioielli, specchio della vita

di Patrizia Peter Pedevilla di Mark Buckley

Pinacoteca Comunale Casa Rusca: Javier Marin, grande scultore “barocco” M.A.X Museo: Segno e forma nella pubblicità Una capitale sempre più vivace TAG Art Gallery: Lo spazio espositivo che guarda ai giovani Imago Art Gallery: Quando la galleria va sul territorio Cortesi Gallery: Maurizio Donzelli: La linea del tutto De Primi Fine Art: Il giardino della mente Artisti emergenti: Judith Holstein, i miei quadri parlano con gli occhi Teatro Foce: La “casa” teatrale del Ticino Editoria Gastronomica: Tanti libri da mangiare Alice Ristorante: Meraviglia a tavola Divine Creazioni: la pasta senza uguali St. Moritz Gourmet Festival: A St. Moritz si parla la lingua degli yankees

di Rudy Chiappini di Paolo Repetto

di Paolo Repetto

di Marta Lenzi-Repetto di Giacomo Newlin

TAVOLA ROTONDA 60 Cyber Security: A che punto siamo? SICUREZZA 66 ISC International Study Center: Misuriamo il livello di sicurezza nelle aziende TURISMO 68 72 75 76 78 84

Ticino Turismo: Positivi segni di ripresa Collina d’Oro: È tutto ora quello che luccica La Collina d’Oro, un angolo discreto e magnifico della regione del luganese Hotel City a Locarno: Comfort e tecnologia per l’accoglienza a Locarno Thailandia: Il Paese del sorriso Costa Rica, una nazione tutta da scoprire

SPECIALE ST. MORITZ 86 Fis Alpine World Ski Championship: Take your time, we’re ready!

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EVENTI 90 94 98 104

Associazione Elisa: Un Gala davvero indimenticabile Metamorphosis: Benvenuti a Palazzo Brülhart&Partners: Un Business Networking Event al vertice del Ticino KSpace: Un’avveniristica struttura hospitality

LUSSO 106 110 114 116

The Art of Gems: L’investimento più prezioso Carl F. Bucherer: Un nuovo Calibro di assoluta avanguardia Gübelin: Una boutique nel salotto di Lugano Rocca 1974: Il fascino unico dell’autentica bellezza

di Maurizio Casarola di Alessandro Stella di Paola Chiericati

di Federico Parli

AUTO 118 Bentley Bentayga: Il Suv diesel più veloce al mondo di Joël Camathias 120 Mercedes-Benz Classe E Station Wagon: La sicurezza prima di tutto 122 Range Rover Evoque 2016: Ancora avanti verso la perfetta efficienza su tutti i terreni


SOMMARIO / N° 52

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ELIA FRAPOLLI Positivi segni di ripresa

FASHION

THE ART OF GEMS L’investimento più prezioso

FINANZA 160 162 164 170 174 176

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HORASIS Anche la Svizzera guarda a Oriente

124 Inverno 2017: Eleganza maschile e novità femminile 126 My Style Bags: Oggetti di qualità e personalizzati 128 Poggioli Pelletteria: Una storia lunga più di 110 anni

ARCHITETTURA 130 134 136 140 142 144 146 148 152 154 158

AZIENDE

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CARDIOCENTRO TICINO Il Ticino all’avanguardia nella cardiochirurgia mini-invasiva

di Valentino Odorico

Mino Caggiula Architects: È il contesto che ispira la forma Biscozzo Immobiliare: Un paradiso tra bosco e lago Archtailor: Personal Architecture MG Immobiliare: Residenze di classe per i ticinesi Wetag Consulting: Un Ticino sempre più attrattivo Fontana Sotheby’s International Realty: Il Ticino è la nostra forza Dimensione Immobiliare: La diversificazione è la chiave del successo Promeng: Avanti con tenacia, caparbietà e orgoglio Newtrends: Innovazione e competenza per affrontare le sfide del mercato Comafim: I risultati premiano la professionalità SIV: Il mestiere del valutatore immobiliare

di Manuela Lozza

di Franco Citterio Associazione Bancaria Ticinese: Il difficile accesso al mercato transfrontaliero Politica Monetaria: Perché è stato un buon investimento mantenere il Franco svizzero di Edoardo Beretta Banche e Sicurezza informatica: Come ti proteggo l’e-banking Banca Raiffeisen: Sempre più vicini al nostro territorio UBS: In attesa di miglioramenti per la fine di quest’anno LGT Bank: Differenziare i valori patrimoniali

Horasis: Anche la Svizzera guarda a Oriente Sviluppo Economico: Una fitta rete di rapporti internazionali Artisa Group: Costruiamo guardando al futuro La Posta: Sempre più vicini alle esigenze dei clienti PKF Certifica: La revisione, un valore aggiunto per le imprese Diritto dell’Oblio: La storia non si cancella STRP: Una comunicazione da sogno Ideas Incubator: Multiproprietà dell’oggetto BFK Consulting: Se sei una persona felice lavori meglio Gehri Rivestimenti: La nuova vita della ceramica Easy Work: Ogni persona al posto giusto VoipTel International: L’obbligo che si trasforma in opportunità Future Thinking: Nasce una nuova filosofia, la cultura del riuso HeShootsHescoores: Investire dell’hockey

di Silvano Coletti di Silvano Coletti

di Andrea Sirotti Gaudenzi di Manuela Lozza di Roberto Lipari

MEDICINA 212 Cardiocentro Ticino: Il Ticino all’avanguardia nella cardiochirurgia mini-invasiva BENESSERE 216 Estée Lauder: Un nuovo trattamento extra-lusso YOUNG&BEAUTIFUL 218 La Belle Clinic: Nasce la nuova cosmetica d’avanguardia 219 Profumo di Lugano: L’amore per una città LAGO DI COMO 220 Artsana: Lycia passa a Sodalis

di Valentino Odorico di Manuela Lozza

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SEZIONE / TITOLETTO

“Eravamo molto unite, penso sia difficile trovare un legame così stretto. Abbiamo anche fatto dei viaggi magnifici, in Uzbekistan, in Islanda, nel Laos, in Cambogia, siamo state anche in Siria e in Libano.”

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017


PRIMO PIANO / AMBRA ALBEK

Spontaneamente musicale VIOLINISTA, VIOLISTA, RICERCATRICE E INSEGNANTE, AMBRA ALBEK È INDUBBIAMENTE UN’ARTISTA CONOSCIUTA E APPREZZATA A LIVELLO INTERNAZIONALE. SOLARE, RISERVATA, MOLTI DI VOI LA RICORDERANNO AL FIANCO DELLA GEMELLA FIONA, RECENTEMENTE SCOMPARSA. UN DOLORE ANCORA VIVO NELLA GIOVANE MUSICISTA TICINESE, ABITUATA FIN DA BAMBINA A SUONARE ACCANTO ALLA SORELLA CON CUI FORMAVA UN DUO AFFIATATO QUASI… INDIVISIBILE. DI PATRIZIA PETER PEDEVILLA

S

e non l’avessi conosciuta, mi sarebbe mancata. Quando le ho telefonato per chiederle un’intervista ho dovuto convincerla, anche perché il momento non era dei più adatti… eppure lei con grande spontaneità mi ha sussurrato: iniziamo a berci un caffè con una fetta di torta e poi vediamo…

Possiamo darci del tu se vuoi, mi sembra che abbiamo all’incirca la stessa età… «Io ne ho più di trenta e meno di quaranta, forse un po’ più vicino ai quaranta (ride divertita). Mi rendo conto di quanto sia doloroso ripensare a tua sorella, ma siete così simili, immagino avevate un legame molto intenso… «Eravamo molto unite, penso sia difficile trovare un legame così stretto. Abbiamo anche fatto dei viaggi magnifici, in Uzbekistan, in Islanda, nel Laos, in Cambogia, siamo state anche in Siria e in Libano. Eravamo mia sorella Fiona, mia sorella Gemma - più piccola di tre anni - ed io. In ogni viaggio ci succedeva qualcosa di divertente, in Siria ad esempio pensavano fossimo parenti di una potente famiglia, gli Al-Beek, quindi ci trattavano come regine (le si illuminano gli occhi). Poi siamo state assunte dalla Cunard (Queen Mary e Queen Elizabeth) e abbiamo avuto la fortuna di fare concerti sulle crociere e di aver visto tanti paesi interessanti».

Parli italiano senza nessun accento, che origini ha il cognome Albek? «Danese, però mio papà è ticinese, capelli scuri e occhi marroni. Io sono nata a Lugano e ho sempre vissuto qui a Montagnola». Mi immaginavo una storia più esotica (ridiamo)… «No, purtroppo no (ride). I capelli biondi e gli occhi azzurri li ho ereditati da mia mamma, per metà è svizzero-tedesca, di Interlaken». Mi hai detto che nessuno in famiglia suonava uno strumento eppure sia tu sia tua sorella avete iniziato prestissimo con la musica… «I miei genitori adorano l’Opera, ricordo ancora la prima volta che mi ci hanno portato (aria sognante) siamo andati a vedere Così fan tutte. Avevo quattro anni ed ero vicino a Fiona, dovevamo restare in completo silenzio ed io avevo paura anche di respirare. Quando è iniziata… mi sono innamorata della musica. Pochi mesi dopo Fiona ha iniziato a suonare la chitarra, poi è passata al piano, io il violino e non l’ho più lasciato». TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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PRIMO PIANO / AMBRA ALBEK

“Quando suono mi sento libera, felice, come se fossi in un altro mondo. Dopo la morte di Fiona mi sono chiesta più volte cosa fare, in fondo ero abituata a suonare con lei, eravamo una coppia in perfetta sintonia, suonavamo assieme da una vita e ci bastava uno sguardo per capirci.”

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

Pensi sia un dono, un talento innato? So che senza violino non potresti vivere… «(Riflessiva). Più che ad un dono mi piace pensare sia pura passione. Quando suoni ci sono giorni difficili, momenti di crisi, vorresti smettere, ma non ce la fai. Quando suono mi sento libera, felice, come se fossi in un altro mondo. Dopo la morte di Fiona mi sono chiesta più volte cosa fare, in fondo ero abituata a suonare con lei, eravamo una coppia in perfetta sintonia, suonavamo assieme da una vita e ci bastava uno sguardo per capirci; eppure, malgrado il dolore immenso, non ho mai smesso di suonare, ho continuato a fare musica. Dopo la scomparsa di Fiona ho ripreso lentamente a suonare con altri grandi musicisti, faccio musica da camera con la mia viola, è importante esibirsi con altri artisti perché ogni brano va interpretato, vissuto, devi riuscire ad

entrare in sintonia con gli altri e questo richiede grande concentrazione. Non ti nascondo che ora sto vivendo un momento molto difficile, sono in pausa concerti e devo seriamente ripensare a cosa farò, devo ricostruire tutto… (Silenzio). E’ difficile per gli altri capirlo, ma l’unione con mia sorella era molto particolare. Siamo state assieme da sempre, da prima della nascita al primo giorno di scuola, ai vari diplomi. Ora devo imparare a gestire anche questo aspetto della mia vita». Si vive anche di ricordi… «Sì, però quante persone vivono solo del ricordo e non vivono del presente? Io vorrei cercare di reagire anche in onore di Fiona che, nonostante le sofferenze, era sempre grata alla vita. Non ho ancora fatto un concerto con il violino, perché mi ricorda troppo Fiona; ma lo riprenderò non appena ne avrò la forza».


PRIMO PIANO / AMBRA ALBEK

Avete studiato al Conservatorio di Lugano, a Zurigo, poi avete fatto il vostro Master per musica da camera a Imola, insomma una vita da vagabonde, come avete fatto con la famiglia, gli amici… «La famiglia ci è sempre stata accanto. Mentre gli amici… li vedo come una brezza, ne ho molti, sparsi in tutto il modo, ma pochi intimi». Ma come fai a rigenerarti tra concerti, viaggi, prove e allenamenti… «Mi basta stare nel mio giardino, tra i mei fiori e le mie arnie, ne ho dodici… (Stupita). E’ incominciato tutto per caso, ho dato delle lezioni gratuite ad una mia allieva e suo papà voleva darmi in cambio qualcosa, mi ha chiesto se volessi un arnia… ed io ho risposto di sì e ne sono felicissima, anche perché passo ore tra le api e produco anche un ottimo miele. (Soddisfatta)». E trovi anche il tempo per la ricerca, so che stai studiando l’impatto del suono sulle persone… «È uno studio che sto facendo con un gruppo di amici musicisti e compositori, coi quali faccio improvvisazione: un mondo totalmente nuovo per me abituata alla musica classica. (Riflessiva)». Mi hai detto che adori stare in silenzio e non ti piace ascoltare la musica di sottofondo, perché la musica va vissuta, apprezzata. Non voglio immaginare quante ore ti alleni al giorno… «Un musicista è come un atleta: deve allenarsi sempre. Attualmente suono quattro ore al giorno. Con Fiona le cose erano un po’ diverse… lavoravamo assieme tutto il giorno, stavamo delle ore a cercare la perfetta intonazione. Lei era molto precisa, delle due era lei ad avere l’orecchio assoluto, le bastava sentire una nota per riconoscerla».

“Non è evidente vivere di concerti, bisogna allenarsi moltissimo e continuare a spostarsi. Poi, come in tutti i lavori, bisogna metterci tanto amore, abilità, fortuna e non smetterò mai di dirlo: passione.” Musicista, ricercatrice, prima hai accennato anche a delle lezioni, ti piace insegnare? «Devo dire che in questi ultimi anni ho soprattutto suonato. Per quello che riguarda l’insegnamento provo un rapporto amoreodio. Mi piace insegnare, ma quello che mi irrita è che c’è spesso poca dedizione e passione. I genitori chiedono ai figli di fare mille cose e i bambini non hanno più il tempo di dedicarsi ad uno strumento. Chi vuole suonare deve farlo con grande amore, non può e non deve essere un obbligo». E chi volesse vivere di musica perché come te non può vivere senza? «Non è evidente vivere di concerti, bisogna allenarsi moltissimo e continuare a spostarsi. Poi, come in tutti i lavori, bisogna metterci tanto amore, abilità, fortuna e non smetterò mai di dirlo: passione. Sacrifici da fare ce ne sono molti, ma tutti vengono ricompensati». Quando sei sul palco cosa succede? «Sono sempre emozionatissima e sento ancora le farfalle allo stomaco. Poi inizia il concerto… faccio un grande respiro e tutto diventa una fiaba». TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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PRIMO PIANO / AMBRA ALBEK

fermato, non so esattamente cosa voglio, so che non smetterò di suonare, ma dentro di me c’è una spaccatura, una crepa che a poco a poco dovrò risaldare. Purtroppo sembra essere un processo molto lento. (Silenzio)».

“L’educazione musicale è molto severa, guai se fai un errore. Un ballerino può sbagliare, un attore può sbagliare, ma nella musica classica no, perché lo sentono tutti.”

Ma ai tuoi livelli si sbaglia? I grandi musicisti sbagliano? «Sì, capita, capita, ma bisogna andare avanti. L’educazione musicale è molto severa, guai se fai un errore. Un ballerino può sbagliare, un attore può sbagliare, ma nella musica classica no, perché lo sentono tutti. Invece non dovrebbe essere così, dovrebbe essere una gioia, un piacere e soprattutto gli insegnanti non dovrebbero mettere tanta pressione sugli allievi». Hai avuto insegnanti severi? «Sì, anche Fiona era molto severa, poi però è cambiata (sorride), abbiamo lavorato tanto su questo aspetto e negli ultimi anni quando ci capitava di sbagliare… ridevamo. Devo anche dire che ultimamente sbagliavamo poco, eravamo serene, e se non hai paura dell’errore, molto spesso, l’errore non lo fai…». Non hai mai pensato ad avere una famiglia tua, dei bambini… «No, non fraintendermi, ma non mi vedo con una famiglia. Mia sorella, la più piccola, ha una figlia che io adoro, ma dopo cinque minuti che la tengo in braccio non so più come gestirla. Riconosco che essere genitori è molto impegnativo e complesso. La verità ora è che tutto si è

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

Ti voglio fare un’ultima domanda perché Ambra è un nome che ti si addice particolarmente, come mai i tuoi genitori lo hanno scelto? «Mia mamma non sapeva di avere gemelle e in famiglia non ci sono altri casi di gemelli. Nell’ecografia iniziale avevano visto una figlia e avevano scelto di chiamarla Fiona Ambra, Ambra come secondo nome. Al momento del parto arriva Fiona, tutti i medici e personale si occupano di lei, poi ad un certo punto c’è un’infermiera che guarda e grida: “Dottore ce n’è un’altra, ce n’è un’altra”, panico totale. Allora i miei genitori, invece di cercare un altro nome, lo hanno spezzato: Fiona e Ambra. Poi la vita ha voluto che a metà percorso una delle due se ne andasse… e tu inizi a farti delle domande che prima non ti facevi, rivedi le cose sotto un altro aspetto. (Prendiamo un secondo caffè). Prima non avevo paura di morire, ma ora, dopo aver visto mia sorella così sofferente dovrò fare un lavoro su me stessa. La cosa più importante resta però il tempo che siamo state assieme, fino alla fine. L’ultimo giorno di vita le ho portato i cani in ospedale, era felicissima, la mia famiglia ed io le siamo state vicine fino all’ultimo sospiro. Non ha molto senso la vita senza questo, tu puoi impegnarti, in tutti gli ambiti, avere potere, diventare famoso, ma poi la cosa più importante resta il tuo amore, l’amore che dai e che ricevi, anche perché non porti niente con te, ma l’amore resta, per sempre».


Fotografia: © Nenad Saljic

In un clima di incertezza la solidità rassicura. In questo tempo di incertezza geopolitica, economica e dei mercati, bisogna avere le idee chiare, dotarsi di modelli aziendali sostenibili, guardare all’essenziale e, soprattutto, contare su una base solida su cui appoggiarsi. Con un approccio serio e concreto, PKB costruisce rapporti personali con i clienti senza mai perdere di vista i valori che la contraddistinguono per tradizione.

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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PRIMO PIANO / ROBERTO BADARACCO

La scelta di investire nella cultura CAPODICASTERO CULTURA SPORT ED EVENTI LUGANO, ROBERTO BADARACCO SI PRESENTA CON PROGETTI AMBIZIOSI PER RENDERE LUGANO UN CENTRO ATTRATTIVO DEL TURISMO INTERNAZIONALE.

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ossiamo partire da un breve profilo del suo percorso professionale e politico? «Prima di iniziare un percorso politico ho preferito consolidare la mia attività professionale, la conduzione di uno Studio legale e notarile in proprio. Ritengo che l’indipendenza economica sia un fattore indispensabile per potersi occupare di politica con tranquillità e senza grandi preoccupazioni. In più si portano importanti conoscenze personali a beneficio della collettività e una libertà di pensiero e d’azione che servono moltissimo. Il mio percorso in breve: ginnasio a Lugano, liceo letterario con maturità federale al Collegio Papio di Ascona e studi in diritto nella capitale federale, Berna. Rientrato in Ticino, dopo i consueti periodi di pratica, ho conseguito i brevetti di avvocato e di notaio. Dai 20 ai 36 anni ho svolto molto servizio militare (oltre tre anni!), fino a conseguire il grado di colonnello di Stato maggiore generale. È stata un’esperienza di vita decisiva che ha forgiato il mio carattere, piuttosto riservato e timido da piccolo, e che mi ha aiutato ad organizzarmi meglio nella vita, a dirigere gli altri e a prendere decisioni senza esitare. Ho iniziato la mia attività da zero, senza uno studio familiare alle spalle o uno consolidato da cui partire. È stato un azzardo. All’inizio dividevo gli spazi e il segretariato con alcuni colleghi per contenere le spese. Venticinque anni fa que-

sto era ancora possibile. Ora forse non più. La concorrenza è aumentata e pure i costi di gestione di uno studio. Nel mio piccolo sono fiero di quanto costruito. La politica mi ha sempre interessato e l’ho seguita fin da piccolo nei dibattiti e sui giornali. Era una passione latente che non aveva mai avuto l’occasione di concretizzarsi. Poi, come spesso succede nella vita, a 37 anni sono stato contattato dal PLR per mettermi a disposizione. La prima volta (elezioni cantonali del 2003) non sono stato eletto ma ho iniziato a conoscere la politica dall’interno. L’anno dopo mi sono presentato sulla lista del Consiglio Comunale a Lugano, entrandovi con un discreto risultato. La mia permanenza nel legislativo di Lugano è stata di dodici anni, prima quale membro della Commissione della pianificazione, poi di quella della Gestione per ben otto anni. In quel periodo ho funto da Vice Capogruppo PLR per quattro anni e successivamente otto anni


PRIMO PIANO / ROBERTO BADARACCO

vastissimo territorio e oltre sessantamila abitanti. Possiede una massa critica tale da poter fare politica vera, proporre progetti concreti, grandi e piccoli. Si tratta di un mini Cantone con tutte le tipologie territoriali possibili (città urbanizzata, collina, campagna e montagna, boschi e prati) e una popolazione stratificata (attività nell’industria e nel terziario, ma anche nell’artigianato e nell’agricoltura). Il lavoro in Municipio mi piace molto e il rapporto con i colleghi è ottimo. Ognuno, al di là della proprie convinzioni e sensibilità personali e politiche, dà il massimo per risolvere i problemi dei cittadini e rendere Lugano una città moderna e piacevole da vivere, con una buona qualità di vita».

“La politica mi ha sempre interessato e l’ho seguita fin da piccolo nei dibattiti e sui giornali. Era una passione latente che non aveva mai avuto l’occasione di concretizzarsi.” come Capogruppo. Questi anni mi sono serviti per conoscere meglio l’amministrazione comunale. Dopo due tentativi falliti sulla lista del Municipio, con politici di lungo corso in gara, nel 2016 gli elettori mi hanno dato la fiducia per un posto nell’esecutivo comunale più grande del Cantone. Ho anche avuto una parentesi di politica cantonale, eletto per due volte quale deputato in Gran Consiglio. Un’esperienza unica ed arricchente che mi ha dato una visione più globale dei problemi politici di questo Cantone. Dopo l’entrata in Municipio ho rinunciato a questa carica per concentrarmi sulla nuova sfida».

È Municipale della Città di Lugano da otto mesi. Quali sono le sue impressioni? «Poter rappresentare la Città nel suo esecutivo, oltre che un grande onore è ogni giorno un’esperienza impareggiabile! La differenza fra legislativo ed esecutivo è abissale. Cambia completamente il ruolo, maggiormente operativo e soprattutto propositivo. Gli impegni legati alla carica sono tantissimi. Ero abituato a lavorare a ritmi intensi, ma ora ho dovuto inserire una marcia in più. In questi mesi ho conosciuto una realtà sociale incredibile: ricca, viva e variegata. La Città di Lugano è splendida, con un

Da aprile è divenuto il responsabile della Cultura, con il LAC, dello Sport e degli Eventi. Che esperienze ha fatto in questi mesi? «Il Dicastero che ho assunto è nuovo e, dopo la recente riforma dell’amministrazione, comprende ben tre Divisioni. Si tratta di settori molto affascinanti e stimolanti, e ne sono entusiasta! La Cultura rappresenta il più grande valore immateriale che una città può esprimere. L’apertura del LAC ha poi dato uno stimolo eccezionale in questo ambito. Ora possediamo una vera e propria Casa della cultura dove tutti i cittadini possono identificarsi e godere di arti come la musica, il teatro, la danza, e le mostre. Il nuovo Centro culturale è diventato il vero cuore pulsante della Città. Lo sport è un’altra grande realtà di Lugano, forse spesso sottovalutata. Con oltre 150 associazioni attive in tutti gli sport possibili e praticabili, credo possieda il panorama più ampio e completo del Cantone. Attorno a queste realtà meravigliose ruota un volontariato poco visibile. Sono migliaia le persone coinvolte, attive come atleti, giovani, allenatori, maestri e famiglie. Lugano sostiene finanziariamente queste società e soprattutto i numerosi movimenti giovanili ad esse collegati poiché costituiscono TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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PRIMO PIANO / ROBERTO BADARACCO

“La Cultura rappresenta il più grande valore immateriale che una città può esprimere. L’apertura del LAC ha poi dato uno stimolo eccezionale in questo ambito. Ora possediamo una vera e propria Casa della cultura dove tutti i cittadini possono identificarsi e godere di arti come la musica, il teatro, la danza, e le mostre.” vere e proprie scuole di vita per questi ragazzi e giovani. Passioni che li tengono lontani da derive e vizi. Esse sono, con le associazioni culturali e del tempo libero, la vera spina dorsale del nostro tessuto sociale cittadino. Non da ultimo vi è la Divisione eventi e congressi che comprende tutte le attività proposte a Lugano da parte dell’ente pubblico e dai privati in ambito di manifestazioni e nel campo turistico e congressuale. Le attività del tempo libero in città sono moltissime, di alta qualità e durante tutto l’arco dell’anno». Più in generale, quali sono i principali punti del suo impegno politico? «Fare politica con serietà e responsabilità pensando ai veri bisogni di tutti gli strati della popolazione. Impegnarsi costantemente a favore dei cittadini per migliorare le condizioni quadro a livello sociale, professionale ed economico. Adoperarsi

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per il bene pubblico non di pochi, ma di tutti. Agire con pragmatismo e soprattutto avere il coraggio di decidere, anche velocemente. Attuare una politica veramente liberale dove si predilige la libertà e la responsabilità del singolo, lasciandogli i dovuti spazi di manovra per esprimersi sia nella vita che nel lavoro, senza ostacoli burocratici inutili e pastoie varie». Quali sono i progetti che vorrebbe vedere realizzati nell’arco di tempo del suo mandato? «Due grandi sogni che per troppi anni sono stati messi nel cassetto e che per materia si trovano direttamente sotto il mio Dicastero, ovvero il nuovo Centro congressuale del Campo Marzio (CMN) e il Polo sportivo e degli eventi a Cornaredo (PSE). Due progetti strategici per la città di domani. Per il rilancio del nostro turismo e per divenire città di richiamo a livello inter-

nazionale il polo congressuale riveste una grande importanza. Il nuovo Polo sportivo e degli eventi verrà sicuramente realizzato, ma il punto è quando. Io spero, e spingo per realizzarlo in cinque anni. So però che tutto dipenderà da altre variabili del Nuovo quartiere (NQC), come la pianificazione, la viabilità, i posteggi ed eventuali opposizioni. Quando sorgerà, costituirà un centro polisportivo d’eccellenza». Quando non si occupa di lavoro o di politica, come ama trascorrere il suo tempo libero? «Domanda di riserva? A parte gli scherzi, il tempo libero è un concetto a geometria variabile. Negli anni scorsi, a parte qualche sporadica vacanza, quasi non esisteva. Superata la soglia del mezzo secolo è stato naturale fare una retrospettiva della mia vita e mi sono accorto che gli anni passano molto velocemente. Al giro di boa ti viene spontaneo guardare più in là e dirti che il lavoro e l’attività politica sono si essenziali ma non sono tutto. È sicuramente più importante trascorrere del tempo con la tua famiglia, i tuoi cari e i tuoi affetti. Visto che mi occupo giornalmente del settore culturale, sportivo e degli eventi, trascorro molto tempo libero in questi ambiti che mi danno molto, mi elevano spiritualmente, mi fanno crescere umanamente ed ovviamente mi divertono pure. Vado quindi a molti concerti, spettacoli teatrali, visito mostre e mi interesso di tutto quanto ruota intorno all’arte e alla cultura. Non disdegno poi gli appuntamenti sportivi, dal calcio all’hockey, dal basket alla pallanuoto, sport in cui Lugano eccelle. Personalmente quando mi capita una giornata libera, e non è sempre facile trovarla, mi piace fare passeggiate all’aria aperta con la mia compagna e leggere bei libri, senza privarsi di una buona cena fatta in casa o con gli amici. Per tenermi in forma nuoto regolarmente e vado quando posso in palestra o in bicicletta».


PRIMO PIANO / MICHEL GAGNON

PRIMO PIANO / MICHEL GAGNON

Objectives reached DI MARK BUCKLEY THE GENERAL DIRECTOR OF LAC GIVES A POSITIVE ACCOUNT OF THE FIRST YEAR OF LAC MANAGEMENT AND OUTLINES THE DIRECTION IN WHICH HE INTENDS TO MOVE IN THE COMING MONTHS.

What can you tell us about the financial management of this complex cultural institution? «The total budget of LAC and the various artistic partners such as LuganoInScena, LuganoMusica, and the MASI Lugano public funds and private and operational A little less than 50% from public funds, mainly the City of Lugano. A little more than 50% from other funds, sponsorship, garding sponsorship, we have two main partners namely Credit Suisse and UBS,

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ooking back over these initial months, what has been the outcome in terms of the programme and public participation? «We are now collecting all the data to edit sion: it is quite impressive what LAC has achieved in just one year. In September I will present it to the municipality and subsequently share the report publicly. numbers to recognise the success we’ve achieved. In fact, my impression is based on solid input; most concerts saw full houses, dance shows enjoyed great public enthusiasm, and the museum and theatre offerings are doing very well. Besides this, it is not merely a question of numbers. Our “educational” programme LAC edu, which targets schools, young people and families, counted thousands of wonderful experiences, successful in many ways. The qualitative level of the artistic programme was truly at an international various disciplines. Therefore, I feel that direction and that some early intuitions we had were the right ones. It was the was a test year: how the public would react to some proposals, how international artists would feel about LAC, and so on».

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who, besides being LAC main private partners, centre their efforts in two main areas: Credit Suisse on the museum, UBS on the educational programme LAC edu. For sponsorship and other external funding, we have a foundation named “Fondazione Lugano per il Polo Culturale” which collects funds from the various sponsors and donors and supports artistic initiatives and activities at LAC».

You have, in the past, voiced concerns about the “political climate”

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before the doors were opened. As for the politicians, the majority were in support of the project, with the

“We need to give credit to the majority of the politicians of Lugano. They did strongly support the project, but as with any big public project with important investments at stake, it created some tension and insecurity”

strong leadership of Giovanna Masoni. We need to give credit to the majority of the politicians of Lugano. They did strongly support the project, but as with any big public project with important investments at stake, it created some tension and insecurity. Now

in creates for seamless management. Have there been significant improvements in this situation over the course of the year? «It changed radically after the opening, when we started focusing on the arts and people were invited to discover the LAC through its exhibitions, concerts, shows and activities. This impacted positively on the public who, after many years of debate about the building, started to consider the LAC not in terms of a big investment or a big building, but a centre for the arts. This was a major change, impossible to achieve

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Sport invernali in Svizzera. Si iscriva ora a una prova su strada della Cayenne. Per farvi scoprire quando è bello attraversare l’inverno con tutta la famiglia in modo veloce, sicuro e rilassato, vi invitiamo a una prova su strada con la vera sportiva tra i SUV. Grazie alle più moderne tecnologie, la Cayenne riesce a coniugare comportamento sportivo e comfort eccezionale come nessun’altra vettura. E lo fa sia sulla strada che fuori. Iscrivetevi a una prova su strada prima che l’inverno finisca. A proposito, la Cayenne è in vendita già a partire da CHF 85’400.– o CHF 899.– al mese.* E in aggiunta il Porsche Swiss Package, la garanzia di 2+2 anni e il premio di armonizzazione della valuta.

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PRIMO PIANO / MICHEL GAGNON

“It was a huge success on many levels. During the planning of the 3-week event, we wanted to do something which provided a taste and impression of what LAC would be in the future.” the support is even stronger, Mayor Borradori, the head of our city division Roberto Borradori and the vast majority are very proud of this project and are ambassadors of this new reality». What achievements reached over these 12 months are you particularly proud of? «First of all, the multitude of people who fell in love with the LAC, and this is true for many sectors of the public. From the “connoisseur”, who appreciates the quality of the structure and artistic offer, to the newcomer, who comes and discovers, who is now a theatregoer, who is more appreciative of contemporary arts through our guided tours. I would equally attribute great importance to the inauguration, which is actually where all this originated. It

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was a huge success on many levels. During the planning of the 3-week event, we wanted to do something which provided a taste and impression of what LAC would be in the future. The high level mix at an international level, the involvement of artists from Ticino, and a transversal offer of activities for ALL sections the of public, engaged everyone who participated, in a massive response to our invitation, and I still remember many smiles and happy faces. The moment we opened the doors, people understood that this was their LAC». What elements are not as yet functioning as wished and still require attention? «We opened the doors last September time, from the process of selling a ticket through our new ticketing system to various events being held at the same time. Paradoxically, the immediate success like the one we encountered such a high volume of requests to ma-


PRIMO PIANO / MICHEL GAGNON

nage for a relatively small and young team, while still in the phase of setting the processes and protocols of this new reality. We immediately reached the volume of activity we were expecting to have two years from now, so we were too small a team to support such a level of activity. However, we were able to make up for the lack of staff with the great enthusiasm and effort that everybody put in. I did, and I will, continue to pay great attention, in my role of leading such an important public project, to foreseeing which direction we should go and which icebergs we have to avoid as well as being very active in the mission of LAC as a centre for the arts, as well as a social project which has to be engaging and provide positive experiences, fun, emotions, quality and discovery». From a human standpoint, how has your experience been, so far, at the helm of LAC? «First of all, I want to say that I felt very welcomed and many people contributed to make me feel at home from day one, here in Lugano. This helped me a lot because opening the LAC was a big challenge and I had to focus 100% on it. Also, the extra challenge has been leading this project in a language I did not know at the beginning, in a very diverse culture, without my close network. But on the other hand,

“I felt very welcomed and many people contributed to make me feel at home from day one, here in Lugano. This helped me a lot because opening the LAC was a big challenge and I had to focus 100% on it.” season with the spotlight on contemporary dance, an area that fascinates me and a bet we want to win for the future, with a transversal programme which will kick off on September 20th with the big video installation “slow dancing” by David Michalek, a triptych that is a celebration of dance in every form, which will be screened in the Piazza on the façade of the museum every night from 8:30 pm till midnight until October 9th. This will be accompanied by many initiatives, masterclasses and electronic music with DJs in the hall, as well as other surprises. On September 21st the Royal Philharmonic Orchestra, directed by Charles Dutoit, will play “The Rite of Spring” by Stravinsky, originally compo-

ning of November an international premiere: the Compagnia Finzi Pasca will unveil their new show created during this summer’s artistic residence here at LAC, “Per te. The programme is a range of proposals which really fascinates me and I hope will continue to fascinate the enthusiastic public too. I would invite readers to explore our website www. information».

sed for the ballet. This will bring us to another great dance moment on October 1st with the great Hofesh Shechter Company. From the beginning of September, a monographic on Signac will be on in the Museum and at the begin-

being from outside helped me greatly. My points of reference are different and the fact of having seen so many other cultural realities helped me to make, I believe, the right choices and foster the right values for this project». Lastly, what surprises are in store for us in the coming months? «We will work on building on year one sticking to our core values: a programme of international level, a venue open to everybody and the transversality of the offer that is unique to such a structure. Having said that, year two will be full of surprises too. We will open the second TICINO WELCOME / SET TICINO WELCOME / DIC 2016--NOV FEB 2016 2017

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PRIMO PIANO / MELANIA CROCCO

UN INCONTRO CON MELANIA CROCCO NON RAPPRESENTA SOLTANTO UN’OCCASIONE PER AMMIRARE SPLENDIDI LAVORI DI OREFICERIA MA PER SCOPRIRE CHE I SUOI GIOIELLI SONO L’ESPRESSIONE DI UN ANIMO SENSIBILE E DELICATO.

Gioielli, specchio della vita Il suo atelier non ostenta sfavillanti vetrine affacciate su strada. Lo si scopre invece in fondo ad un cortile della vecchia Milano, vicino alla Darsena, con i ballatoi e i panni stesi e tante piante che fanno subito pensare ad una fitta boscaglia. I locali adibiti a show-room e laboratorio sono semplicemente magnifici e inaspettati. Ambienti con i soffitti a cassettoni e pareti di mattoni a vista, arredi ultramoderni per lo più in metallo brunito alternati ad alcuni pezzi d’antiquariato raccolti per il mondo nel corso dei suoi viaggi e che molto raccontano della vita e della personalità di Melania.

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uesto spazio ispira un senso di tranquillità e armonia… «È uno spazio costruito a misura del mio modo di concepire la vita e il lavoro. Mi divido tra qui e la casa in campagna in cui vivo, con i miei animali, il silenzio, i colori delle stagioni. Senza tutto questo non riuscirei probabilmente a trovare quell’equilibrio interiore che cerco poi di esprimere attraverso la creazione dei miei gioielli».

Come è nata questa passione per i gioielli? «In casa ho sempre respirato un’aria dove oggetti preziosi (gioielli, orologi) trasmettevano fascino e bellezza. È stato quindi quasi naturale studiare prima design a Ginevra (molto utile ma troppo formale per i miei gusti), poi pittura, storia dell’arte, gemmologia e oreficeria a Parigi e a Milano. Quindi ho cominciato a lavorare presso una casa produttrice di gioielli, sempre a Milano, dove ho maturato le prime esperienze e appreso le tecniche di base per la lavorazione dell’oro e delle pietre preziose. Infine, nel 2000, il grande passo del mettersi in proprio e avviare la mia attività disegnando in proprio e realizzando i miei gioielli». TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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PRIMO PIANO / MELANIA CROCCO

Still-life: © Studio Sous Sol / Margherita Crocco Ritratti: Fabrizio Cicconi

“Talvolta è proprio una pietra, con le sue imperfezioni che la rendono unica, ad ispirarmi un gioiello, e allora sono io che con l’oro o con altri metalli, ne seguo il profilo, la assecondo, ricerco la maniera migliore per esaltarne l’intrinseca bellezza.” La sua crescita professionale non ha tuttavia mai abbandonato una dimensione artigianale, nel senso di realizzare manualmente le proprie creazioni… «È proprio questo il mio vanto e, se vogliamo, il mio marchio di fabbrica. Sono stata sollecitata più volte a firmare collezioni per importanti aziende produttrici di gioielli e anch’io progetto alcune linee più ‘facili’ come Bug Bagues in vendita presso diversi negozi di gioielleria in Italia e all’estero. Ma il cuore della mia attività è rappresentato da pezzi unici che progetto e disegno personalmente e di cui poi curo la realizzazione presso una rete di fidati artigiani con i quali lavoro da anni e con i quali si è creato un rapporto di assoluta fiducia. Chi sceglie di indossare i miei gioielli lo fa perché ci si riconosce, perché sa di avere qualcosa di unico che ben interpreta il suo carattere e la sua personalità. Anche per questo chi viene a visitare questo show room diventa molto spesso una persona amica, con la quale si stabilisce un feeling che va ben al di là dell’acquisto di un oggetto prezioso. Tutte le mie collezioni al completo, che realizzo ogni anno, sono esposte nel negozio di mia mamma a Lugano (Gioielleria Rondina) che rappresenta nel modo più esauriente il mio mondo e il mio lavoro creativo».

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Qual è la fonte d’ispirazione dei suoi gioielli? «In modo molto semplice ma anche veritiero direi la vita che mi circonda. Ci sono gli animali, minuscoli insetti come il ragno e la sua ragnatela, la formica e il filo d’erba, lo scorpione e i suoi sassi, la libellula e il ginkgo, la coccinella e il quadrifoglio, l’ape e il suo alveare, la farfalla con la rosa. Ma anche le piante, con le foglie e le loro meravigliose trame, oppure le pietre con le loro infinita gamma di forme, colori, sfumature. Talvolta è proprio una pietra, con le sue imperfezioni che la rendono unica, ad ispirarmi un gioiello, e allora sono io che con l’oro o con altri metalli, ne seguo il profilo, la assecondo, ricerco la maniera migliore per esaltarne l’intrinseca bellezza». Ma poi ci sono anche i viaggi, l’Oriente in particolar modo… «Senza dubbio. Sono viaggi realizzati o sognati, viaggi immaginati, emozioni, forme e colori che si sono nel tempo sedimentati nella mia mente. I miei viaggi diventano così una fonte inesauribile di accrescimento e di ispirazione: perline di preghiera tibetane con pietre tagliate e montate su misura o infilate su luminosi e colorati fili di seta, monete, giade, netzuke e pezzi antichi con pietre preziose e semipreziose dai tagli morbidi o moderni, diamanti grezzi o fancy con l’oro 18kt nelle sue declinazioni del rosa, del grigio e del nero. Oppure gioielli che riprendono in oro la trama dei batik indonesiani. O ancora, simboli mistici


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che raccontano di una spiritualità che travalica le diversi religione per iscriversi nel profondo di ogni persona». I gioielli di Melania Crocco sono affascinanti, originali e unici perché hanno ciascuno una storia da raccontare. Sono oggetti preziosi per le pietre e i metalli con cui sono realizzati, ma sono ancora più preziosi soprattutto perché nascono dalla mente, dal cuore e dalle mani di un artista che attraverso di essi esprime le sue esperienze, i sentimenti e le emozioni. In una parola, tutta la sua anima.

“Tutte le mie collezioni al completo, che realizzo ogni anno, sono esposte nel negozio di mia mamma a Lugano (Gioielleria Rondina) che rappresenta nel modo più esauriente il mio mondo e il mio lavoro creativo.”

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CULTURA / PINACOTECA COMUNALE CASA RUSCA

DAL 18 SETTEMBRE 2016 ALL’801GENNAIO 2017 LA PINACOTECA COMUNALE CASA RUSCA PRESENTA, PER LA PRIMA VOLTA IN SVIZZERA, UN’AMPIA MOSTRA DEDICATA A JAVIER MARÍN. L’INIZIATIVA DI RESPIRO INTERNAZIONALE S’INSERISCE NELLA SERIE DI RASSEGNE INCENTRATE SU ARTISTI DI FAMA MONDIALE CHE IL MUSEO PROMUOVE DA ANNI.

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CULTURA / PINACOTECA COMUNALE CASA RUSCA

Javier Marín, grande scultore “barocco”

DI RUDY CHIAPPINI

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onsiderato il più importante scultore messicano vivente, nel 2015 l’esposizione nella capitale del suo paese ha accolto più di 600.000 visitatori. Javier Marín, che vive e lavora a Città del Messico, ha sviluppato sull’arco di trent’anni una solida carriera, con oltre 90 esposizioni personali e più di 200 partecipazioni a mostre collettive in diversi paesi del Sud America, Stati Uniti, Asia e Europa. Le sue opere si trovano in numerose collezioni private e pubbliche, tra Ie quali il Museum of Modern Art a Città del Messico, il Museum of Fine Arts a Boston e il Santa Barbara Museum of Art. Ha esposto in spazi pubblici di grande prestigio, quali il Museo d’Arte Contemporanea di Roma, i Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles e il Museo del Palacio de Bellas Artes a Città del Messico. Ha inoltre partecipato a eventi di riferimento per l’arte emergente come la Biennale di Venezia. L’artista è inoltre artefice di opere commissionate da istituzioni (nel 2010 ha realizzato Retablo, la monumentale pala d’altare che si erge nella cattedrale di Zacatecas, patrimonio mondiale dell’UNESCO in Messico), come avveniva nella tradizione del Barocco coloniale. Non a caso, barocca è stata definita anche l’arte di Javier Marín. Quel movimento nato nella Roma del Seicento, diffusosi in Europa e, grazie alle conquiste spagnole, declinato successivamente in forme autoctone in alcuni paesi dell’America Latina. La mostra di Casa Rusca permetterà al pubblico di avvicinarsi all’opera di Marín, artista prettamente figurativo, mediante una significativa panoramica del suo lavoro.

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L’esposizione a carattere antologico si concentrerà, attraverso la selezione di una cinquantina di opere di medie e grandi dimensioni, sullo sviluppo del percorso artistico dello scultore dalla metà degli anni Novanta ad oggi. Il fulcro della poetica di Marín è rappresentato dal corpo umano. L’artista dialoga costantemente con la figura, maschile e femminile, nuda, imponente, disarticolata, scomposta, contorta, lacerata e trafitta, smembrata e riassemblata – eventualmente tenuta insieme da un filo di ferro – altamente drammatica. Nel suo porsi in maniera innovativa nel panorama artistico contemporaneo, non mancano tuttavia richiami all’arte antica, ma anche all’opera di Michelangelo, Cellini e Rodin, rielaborati con immagini e soggetti propri della cultura della sua terra d’origine. I lavori di Marín sono il risultato di un processo marcato da un’accentuata sperimentazione votata alla scoperta di soluzioni inedite, così da riempire di nuovi contenuti la sua ricerca diretta a indagare il presente attraverso il passato. Appare evidente l’intenzione dell’artista di emanciparsi dalla mera riproduzione dell’anatomia a favore della creazione di un linguaggio personale, semplice e ac-

cessibile, in grado di mettere in relazione tradizione e innovazione. Il percorso espositivo si snoda attraverso grandi teste, torsi, figure intere di varie dimensioni e rilievi che esemplificano l’universo espressivo di Marín: le celebri Cabeza de mujer; i gruppi di Mujercitas y Hombrecitos (2000); la serie dei Barbudo I-VII (2005) in cui l’ingrandimento a dismisura di un dettaglio (il primo piano sulla barba) rispetto al complesso del viso invita ad una sorta di lettura cinematografica dell’opera; la Mujer suspendida (2015) in cui la posizione rialzata da terra pare voler liberare la donna dal peso del corpo umano e le forme imponenti del ciclo dei Bucles (2015), solo per citarne alcuni.

01 Cabeza de hombre barbudo 1997 Resina poliestere 140 x 90 x 66 cm 02 Barbudo I-VII 2005 Resina poliestere con fibre naturali (carne essiccata) ca. 140 x 75 x 80 cm (ciascun pezzo)

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CULTURA / PINACOTECA COMUNALE CASA RUSCA

Meditative o agitate, le sue figure sviluppano la tematica della corporeità come testimonianza, come fardello della condizione umana. Il movimento, che sembra sempre in procinto di animare le sue sculture, genera nell’osservatore uno stato di continua allerta e imprevedibilità. Lo spettatore è stimolato ad affrancarsi dalla contemplazione passiva, a riflettere, a porsi delle domande, a partecipare attivamente e a rapportarsi con l’opera e lo spazio circostante. L’unicità di Marín passa non solo dalla forte incisività narrativa, dalla maestria nell’uso delle diverse tecniche, ma anche dalla vasta e variegata gamma materica impiegata (bronzo, terracotta, resina) che, negli ultimi anni, è sfociata in una combinazione di materiali naturali, artificiali e sintetici. Per le sculture l’artista privilegia la resina poliestere (materiale che di norma è impiegato per usi industriali) che rende più

Storie di Gusto: tutta un’altra storia In centro a Lugano, dove sorgeva l’Osteria Indipendenza, apre il Café con degustazione Storie di Gusto: uno spazio dedicato alle eccellenze della tradizione enogastronomica italiana dove gustare

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viva e brillante mescolandola con semi di amaranto, terra, tabacco, carne secca, petali di fiori, creando colorazioni e sfumature originali. L’utilizzo di elementi organici rispecchia la sua volontà di conferire una dimensione temporale alle sue creazioni. Il ciclo evolutivo di vita-morte, di sviluppo e deperimento viene rimarcato ancor di più dai segni generati dai vari passaggi di lavorazione e dalle numerose fenditure e sfregi che lesionano la materia e che l’artista lascia in evidenza sull’opera. Le sculture visibili nelle sale di Casa Rusca, permetteranno di vedere in azione le dinamiche di interazione fra opera d’arte, spettatore e ambiente circostante. La mostra è accompagnata da un catalogo corredato da immagini a colori di tutte le opere esposte, unitamente a contributi critici del curatore Rudy Chiappini, oltre ai testi di Roxana Velásquez e Adriana Martínez.

prodotti di qualità e un ottimo calice di vino. Storie di Gusto è un progetto che, nato dall’unione di quattro professionisti accomunati dalla passione per la tradizione enogastronomica mediterranea, intende accompagnare il cliente alla riscoperta di gusti e sapori delle eccellenze e delle produzioni tipiche italiane. Storie di Gusto, attraverso una vera e propria Food Experience, accompagna il cliente alla scoperta di prodotti di indubbia qualità; una selezione frutto di un’attenta, sapiente e appassionata ricerca “del meglio del meglio” avvenuta per oltre due anni in diverse regioni d’Italia. I protagonisti sono loro, e sono sempre attori principali: sono i grandi salumi della tradizione, sono i vini di qualità, sono i prodotti da forno realizzati in maniera artigianale con farine macinate a pietra, sono i prodotti caseari realizzati con l’arte dall’affinatura. Sono, insomma, grandi prodotti di (spesso e volentieri) piccoli ma inegua-

Ritratto di Javier Marín

gliabili produttori. La filosofia del locale è molto semplice: tutto deve essere reale e naturale, nulla costruito. Vale per la cucina di qualità, vale per l’ambiente: uno spazio camaleontico capace di abbattere un›esigenza primaria a pranzo e creare intimità la sera. Un Social Space dove scoprire non solo il gusto, ma anche l’arte e la letteratura enogastronomica. E tutto all’insegna della semplicità: ambienti e linee morbide realizzate in materiali naturali quali legno, marmo e ferro; i colori della terra, ocra, verde oliva e bianco; uno stile pulito, a tratti tradizionale ma con punte di innovazione e tecnologia. Uno spazio dove tutto è calibrato e nulla fuori posto. Storie di Gusto Piazza Indipendenza 11 - 6900 Lugano Tel: 091 225 13 10 www.storiedigusto.ch info@storiedigusto.ch


Via Frasca 5 6900 Lugano, Switzerland +41 91 92 14 000

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www.cortesigallery.com info@cortesigallery.com

Louise Nevelson, Senza titolo, 1974, cartoncino laminato, pittura e legno su tavola, 91.6×60.6×2.6 cm.

Cortesi Gallery

LOUISE NEVELSON Assemblages e Collages 1960–1980 A cura di Bruno Corà Cortesi Gallery, Lugano 16 febbraio – 7 aprile 2017

Con il supporto di

In collaborazione con Fondazione Marconi, Milano TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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CULTURA / M.A.X. MUSEO

Segno e forma nella pubblicità

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LA MOSTRA CELEBRA, A QUARANT’ANNI DALLA SUA SCOMPARSA, FEDERICO SENECA (1891–1976), UNO DEI PROTAGONISTI DELLA GRAFICA PUBBLICITARIA DEL NOVECENTO, ATTRAVERSO MANIFESTI, LOCANDINE, INSEGNE, LOGOTIPI, CARTOLINE, CALENDARI, SCATOLE IN LATTA E CARTONE E SPLENDIDI BOZZETTI SCULTOREI IN GESSO MAI ESPOSTI. TRA I SUOI LAVORI PIÙ CONOSCIUTI, LA PUBBLICITÀ DEI “BACI” PERUGINA E L’ESECUZIONE DEL CONCETTO GRAFICO DEI “CARTIGLI”, I BIGLIETTINI CHE ANCOR OGGI ACCOMPAGNANO I FAMOSI CIOCCOLATINI.

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a domenica 9 ottobre 2016 a domenica 22 gennaio 2017, il m.a.x. museo di Chiasso ospita una mostra dedicata all’opera creativa di Federico Seneca, un creativo vero che ha saputo concepire immagini e invenzioni potenti. Le donne in costume da bagno, gli innamorati che si tengono per mano reggendo una scatola di cioccolatini, i cuochi panciuti, i cigni che sbirciano nelle lavatrici, il gatto selvatico con la coda che prende fuoco, la suora che si china in un gesto protettivo, le portatrici di cacao sono solo alcuni dei personaggi e degli animali che animano le pubblicità di Federico Seneca e che traducono un mondo dinamico, colorato e in fermento. Al m.a.x. museo viene presentato un patrimonio visivo di grande piacevolezza con réclames che hanno caratterizzato l’immaginario visivo di un’epoca, come pure manifesti, locandine, grafiche pubblicitarie, insegne, logotipi, schizzi, bozzetti su carta quadrettata, cartoline,

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calendari, scatole in latta e cartone e splendidi bozzetti scultorei in gesso mai esposti, che fungevano da base per lo studio figurativo dei manifesti di Seneca. L’esposizione – curata da Marta Mazza, direttore del Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso (Polo Museale del Veneto – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina di Chiasso – s’inserisce nel filone promosso dal m.a.x. museo della “grafica d’impresa” dei maestri del XX secolo, e racconta per la prima volta l’intero percorso creativo di Federico Seneca, dal liberty all’art déco a una visione futurista, per giungere, dal dopoguerra in poi, alla modernità con la sintesi grafica minimalista delle forme accompagnata da suggestioni tipografiche, un gioco di chiaroscuro e colori vivaci. L’esposizione e il suo catalogo (Silvana Editoriale, 2016, bilingue italiano/inglese), che colmano un vuoto bibliografico, sono frutto di un’intensa collaborazione


CULTURA / M.A.X. MUSEO

con gli archivi d’impresa di note case produttrici, quali l’Archivio Storico Buitoni-Perugina, l’Archivio Storico Cinzano e l’Archivio Storico Eni. La mostra, pensata come “progetto integrato”, prevede tre tappe successive a quella svizzera: la prima, dal 12 marzo al 4 giugno 2017, alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia; la seconda, dal 14 luglio al 24 settembre 2017, alla Galleria Carifano - Palazzo Corbelli di Fano (Fondazione Gruppo Credito Valtellinese); la terza, dal 3 febbraio al 3 giugno 2018, al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso. Un omaggio in quattro luoghi identitari del percorso di vita, di ricerca e di conservazione dell’intera opera di Federico Seneca.

01 Federico Seneca Manifesto pubblicitario “Baci Perugina” 1922 Carta/cromolitografia Cm 100.0x140.0 Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso 02 Marcello Dudovich Prova di stampa “Rinascente, novità di stagione” Inizio ‘900 Litografia Collezione privata

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CHI È FEDERICO SENECA Nato a Fano nel 1891, Federico Seneca studia al Regio Istituto di Belle Arti delle Marche, a Urbino, una delle più significative scuole di illustrazione in Italia. Nel 1912 inizia la professione di docente di disegno e di grafico pubblicitario disegnando i manifesti per la stazione balneare di Fano, di chiara ascendenza liberty. Allo scoppio della prima guerra mondiale viene arruolato nel corpo degli alpini, dove si distingue per i suoi atti di coraggio; in seguito è pilota di aereo nell’aeronautica militare e presterà servizio fino al termine della guerra compiendo audaci azioni aviatorie. Durante il periodo bellico incontra e conosce Gabriele D’Annunzio, oltre a Francesco Baracca, Francesco De Pinedo, Gerardo Dottori e Luigi Fontana (fondatore di Fontana Arte), con cui stabilisce una profonda amicizia. Terminata la guerra, Federico Seneca inizia l’importante e duratura collaborazione con la neocostituita impresa Perugina, di cui diventa responsabile dell’ufficio pubblicità per dodici anni, cui si unisce nel 1925 l’incarico di direttore dell’ufficio pubblicità per la Buitoni. Entrambe le industrie appartengono alla famiglia Buitoni di Perugia. In questi anni Seneca allarga le sue collaborazioni lavorando per le più importanti e innovative aziende del secondo dopoguerra: Rayon, Modiano, Cinzano, Talmone, Stipel, Sala panettoni, Salchi

pitture, Chlorodont, Lancover e successivamente Lane BBB, Nailon, Agip, Agipgas, Pibigas, Energol e Ramazzotti, di cui è consulente pubblicitario dal 1950 al 1957–1958. Nel 1936 partecipa con i maggiori artisti-cartellonisti dell’epoca (Metlicovitz, Cambellotti, Cappiello, Dudovich, Nivola, Sepo, Sironi e molti altri) alla “I Mostra nazionale del cartellone e della grafica pubblicitaria” che si tiene al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nel 1969 si trasferisce con la famiglia a Casnate con Bernate, in provincia di Como, fino all’anno della sua scomparsa (1976).

M.A.X. MUSEO Via Dante Alighieri 6, Chiasso Tel: +41 91 695 08 88 info@maxmuseo.ch www.centroculturalechiasso.ch 9 ottobre 2016 – 22 gennaio 2017 Lunedì: chiuso Martedì - Domenica: 10.00–12.00/14.00–18.00

IL CALENDARIO DELLE MOSTRE 09.10.2016—22.01.2017 Federico Seneca (1891–1976). Segno e forma nella pubblicità

27.05.2017—24.09.2017 La Rinascente. 100 anni di creatività d’impresa attraverso la grafica

05.02.2017—07.05.2017 J. J. Winckelmann (1717-1768). I “Monumenti antichi inediti”. Storia di un’opera illustrata TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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CULTURA / LONDRA

Una capitale sempre più vivace DI PAOLO REPETTO

DAL 3 AL 9 OTTOBRE 2016, GRAZIE ALLE TRE FIERE FRIEZE CONTEMPORARY, FRIEZE MASTER, IN RÉGENT’S PARK, E IL CENTRALISSIMO PAD, PADIGLIONE DI ARTE E DESIGN IN BERKELEY SQUARE - INSIEME A VARIE ESPOSIZIONI NELLE NUMEROSISSIME GALLERIE PRIVATE, LONDRA È STATA AL CENTRO DEL MERCATO DELL’ARTE MONDIALE.

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e più importanti gallerie e i maggiori antiquari europei ed americani, hanno esposto una vastissima scelta di autori internazionali, dai più classici ai più giovani, dai più famosi ai più promettenti. Nell’elegantissimo Pad, memorabile il fitto dialogo tra arte e design, mobili e dipinti, dove raffinate ed eccentriche poltrone e vasi, maschere africane e oceaniche, creavano un ricco contrappunto con oli e acquerelli di Picasso, Mirò, Braque, De Stael, Fontana, Burri, Melotti, Chagall, e tanti altri. Moltissime opere, tra classici e contemporanei, ma in queste edizioni una

notevole presenza-riscoperta: quella di Conrad Marca-Relli, geniale artista statunitense ma di origine italiana, presente con alcuni dei suoi inconfondibili collages, due dei quali esposti anche nella bellissima mostra sull’Espressionismo astratto americano alla Royal Academy in Piccadilly, fino al 2 gennaio 2017. Opere che reggono benissimo il diretto confronto con autori ben più celebri e quotati come Rothko, de Kooning, Guston, Still, Kline e Pollock. Nel 1948, Conrad Marca-Relli (Boston 1913 - Parma 2000) arrivò a Roma - in uno dei suoi primi e più felici soggiorni, nella sua Italia, nel Bel Paese, nella patria della grande arte, quel caro luogo che i suoi genitori avevano dovuto abbandonare molti anni prima, emigrando da Benevento a Boston - arrivò nella città eterna, dove incontrò Alberto Burri e Afro Basaldella. Con loro, da subito, strinse una intensa comunione, in un libero travaso di idee comunicanti, che oggi ci appaiono come il calmo e lirico e vasto vortice di una pittura che si fa materia, di una materia che si trasforma in puro bianco, in catrame, iuta, lino, carta, metallo, magica toppa; in una superficie bidimensionale che rifonda dal suo interno le proprie ragioni di apparire ed il senso di un nuovo essere. Tra il veloce, lirico, aereo cromatismo di Afro, e le grezze, bellissime campiture di Burri, Marca-Relli trovò quegli spunti e quelle conferme che il suo fare arte ave-


CULTURA / LONDRA

va già delineato. In un percorso simile e parallelo, dove tutte le tensioni ed i fiumi di un possibile primato cronologico - che a rigore, per pochi anni e pochi mesi, si potrebbe anche verificare - si sciolgono nel vasto mare di una felice comunità d’intenti. Ritornato a New York, nei primi anni cinquanta, Marca-Relli strinse un’intensa amicizia con William de Kooning e Jackson Pollock, collaborando ai grandi ideali di una nuova arte americana, insieme a Philip Guston, Mark Rothko, Robert Motherwell e molti altri. Nel 1951, insieme a Leo Castelli, fu lui ad organizzare la prima mostra collettiva del cosiddetto espressionismo astratto americano, “Ninth Street Show”. E, due anni dopo, nel 1953, ad esporre i suoi primi inediti collages alla Stable Gallery, nella loro seconda rassegna collettiva, individuando così la celebre Scuola di New York. Poco dopo, con l’assegnazione

della Logan Medal dell’Art Institute di Chicago (1954) - l’anno precedente vinta da de Kooning - e più tardi, con l’ampia retrospettiva dedicatagli al Whitney Museum di New York nel 1967, il suo nome si impose tra i più importanti della nuova arte americana. Ma, diversamente da de Kooning e Pollock, così aperti alla profonda gestualità dell’inconscio ed ai liberi furori dell’improvvisazione, MarcaRelli, componendo le sue vaste tele, ha sempre preferito una meditazione, una calma, un ordine, ogni volta filtrato dalle luci della coscienza. Secondo una parziale schematizzazione: alla velocità ed al furore americano, Marca-Relli ha sempre preferito una riflessione europea, una calma mediterranea, una lentezza meridionale, ben presto concretizzatasi nel suo profondo amore per le sue origini: per la grande pittura del Rinascimento italiano. Nell’invenzione di un’inedita realtà del collage - ricco, denso, monumentale -

dove gli eleganti precedenti di Picasso e Matisse, ampliandosi ben oltre la carta, e utilizzando altri materiali come la stoffa, la iuta, la plastica ed il metallo, ha saputo trasfigurare le sacre memorie ed i nobili ritmi di Paolo Uccello e Piero della Francesca, in un’altra mirabile “sintesi prospettica di forma e colore” (Roberto Longhi).

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CULTURA / TAG

Lo spazio espositivo che guarda ai giovani APERTO NEL CENTRO DI LUGANO THE ART GALLERY, IN VIA FRASCA, CHE SI PROPONE COME UN NUOVO SPAZIO DEDICATO ALL’ARTE INTERNAZIONALE CON OPERE DAL XX SECOLO AD OGGI ED UNA SEZIONE DEDICATA ALLA FOTOGRAFIA E A PROGETTI SPECIFICI PER I GIOVANI ARTISTI. CE NE PARLA L’IDEATORE E SOSTENITORE DEL PROGETTO, GIORGIO GIOVANNI PANDINI.

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on quali prospettive si presenta questa nuova galleria? «Il panorama artistico luganese presenta un numero rilevante di gallerie, alcune delle quali propongono mostre molto interessanti, ma io credo che TAG si ponga in una posizione diversa, con lo specifico obiettivo di creare uno luogo dinamico, aperto allo scambio e al confronto, spalancando le sue porte a tutti coloro che vorranno “incontrare” l’arte: esperti, collezionisti, appassionati, turisti o semplici curiosi. La galleria vuole essere uno spazio caldo e informale, luogo d’incontro e di ricerca, dove muoversi liberamente tra testi, pubblicazioni, compendi cartacei e digitali che agevoleranno la comprensione delle opere esposte. E poi questo spazio non ospiterà soltanto mostre d’arte ma iniziative di vario genere, installazioni, performances, presentazioni, degustazio-


CULTURA / TAG

temporanei, percorsi troppo facili, noti e consolidati, quanto piuttosto ricercare esperienze, sperimentazioni, opere particolari che comunque rispondessero tutte al criterio, oltre che della qualità, della capacità intrinseca di suscitare in me un’emozione o di essere legate ad episodi importanti della mia vita di collezionista. Non sempre la qualità di un’opera viaggia parallelamente al mercato, tant’è che lo dimostrano i numerosi mediocri autori proposti come investimenti certi e poi smentiti inesorabilmente dal tempo. Così è stato certamente per la mostra Arte Internazionale del XX secolo, una collettiva dedicata a grandi artisti internazionali che con le loro opere hanno segnato il Novecento, dai primi anni, fino ai giorni nostri». 01

ni ecc, all’insegna della qualità e con un occhio di assoluto riguardo nei confronti del proprio radicamento nel territorio». Come è nata l’idea di aprire questo spazio? «Credo si sia trattato del naturale punto di approdo di una passione, quella del collezionismo d’arte, che ha accompagnato tutta la mia vita. Sono nato e cresciuto in una famiglia di collezionisti, fin da piccolo sono stato circondato da opere d’arte di tutte le epoche e pian piano ho approfondito le mie conoscenze e sono diventato a mia volta un collezionista. Ma sono altresì convinto che il piacere di ammirare un’opera d’arte non possa essere costretto all’interno di una casa-museo, ma debba essere condiviso. Questo vuol dire anche proporre qualcosa che sia figlio di scelte precise e mirate ma dipenda assolutamente né dal mercato né dai trend che vanno a condizionare le mode».

La vostra galleria guarda con particolare attenzione al mondo dei giovani artisti… «È questo un nostro vanto assoluto e qualcosa che ci distingue senz’altro nel panorama delle gallerie luganesi. A luglio è partito il progetto “the stARTup gallery lab” in virtù del quale è stata riservata un’area della galleria a giovani artisti o ai migliori studenti del CSIA

(Centro Scolastico per le Industrie Artistiche) che dopo essersi aggiudicati “TheTagPrize” avranno a loro disposizione per circa un mese, l’intero spazio dove poter esporre, creare, condividere. Per la prima volta, i lavori più meritevoli di “Creazione Cultura Arte” e i “Progetti di cultura artistica” hanno trovato un contesto che li valorizza, mettendo in evidenza il potenziale creativo dei loro autori. Mi piace dunque ricordare che nel primo ciclo sono stati esposti lavori di Noa Balestrieri, Annamaria Benzoni, Julia Kobzar, Francesca Mangoid. Giulia Marcotullio e Nadège Regusci. Alla seconda esposizione hanno partecipato invece Ilaria Alessi, Chiara Mantegazza, Michela Ribeiro Pereira, Vasili Skoromnik, Laura Titren. TAG vuole, in questo modo, sostenere i giovani artisti nel loro percorso perché l’autentico contemporaneo si deve a loro, alla loro voglia di scoprire e sperimentare ancora fresca e piena di vita».

01 Opera di Noa Balestrieri 02 Opera di Chiara Mantegazza

Questa sua ultima considerazione introduce direttamente ai contenuti della sua collezione e, di conseguenza alle opere esposte… «Infatti, non ho mai volute praticare, nei confronti di artisti moderni e con02 TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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CULTURA / IMAGO ART GALLERY

Quando la galleria va sul territorio

SEMPRE PIÙ INTENSA L’ATTIVITÀ “ESTERNA” DELLA GALLERIA DELLA FAMIGLIA PESCALI CHE NEI PROSSIMI MESI, OLTRE CHE A LUGANO, SARÀ PRESENTE A PIETRASANTA, A BOLOGNA E ALL’AEROPORTO DI MALPENSA.

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articolarmente intenso il programma di mostre ed eventi promosso da IMAGO Art Gallery per la stagione invernale. Si comincia con la grande mostra “Tra Sogno e Realtà”, curata in collaborazione con The Dalì Universe a Pietrasanta e destinata a richiamare pubblico ed appassionati da tutta Italia. Non è molto frequente, infatti, poter ammirare, in Italia, le sculture in bronzo di Salvador Dalì. A Pietrasanta si potrà apprezzare, per ben tre mesi, fino al 5 febbraio con ingresso completamente gratuito, una selezione delle sculture più incredibili, famose e mistiche con cui Dalì ha rielaborato i temi della sua pittura come il gigantesco Space Elephant, altro oltre 7 metri, il mastodontico rinoceronte cosmico (Rhinoceros Cosmique) di 4 metri, Woman Aflame (3.40 m), Space Venus (3,50 m), Surrealistic Piano (4.88 m) oltre ad una rassegna di opere di media e piccola grandezza come il celebre orologio molle Dance of Time I e la Femme Giraffe. Figure, simboli e fobie che si rincorrono in tutta la sua sterminata produzione artistica che ha applicato, nel corso della sua vita, a tutti gli ambiti della arti figurative. In esposizione anche una esclusiva parte della collezione di cristalli realizzati per la casa di cristallo Daum e numerose grafiche. Le opere esaltano due aspetti particolari e importanti della creatività di Dalí, che permettono un’interpretazione più profonda del lavoro artistico del Maestro catalano: la scultura tridimensionale e i lavori grafici che illustrano temi letterari importanti. Dalí dà forma alla terza dimensione attraverso le sue sculture in bronzo, ognuna delle quali rappresenta una delle sue iconiche immagini surrealiste. L’importante collezione di incisioni e litografie, il risultato della passione di Dalí per le grandi opere di letteratura,

mostra al pubblico il lato meno conosciuto di Dalí come illustratore e dimostra come l’artista fosse un uomo estremamente acculturato. La sua interpretazione surrealista dei percorsi letterari spazia da testi classici, come l’interpretazione della Carmen di Bizet, a libri più moderni di

scrittori contemporanei. La mitologia, la religione e la storia stimolarono Dalí a creare un ampio numero di immagini, personaggi e allegorie, attraverso le quali raccontava le storie che noi conosciamo. La genialità di Dalí è esposta in modo che il visitatore abbia un’esperienza edu-


CULTURA / IMAGO ART GALLERY

cativa e lasci la mostra avendo imparato qualcosa circa i metodi, il modo di lavorare e il simbolismo di Dalí. Nello stesso periodo (fino all’11 febbraio) sarà invece in mostra a Lugano, dopo la chiusura dell’esposizione alla Versiliana dove ha registrato ben 7.000 presenze

uomini che tentano una dolorosa rinascita attraverso una lotta con una materiamuro che li imprigiona, che impedisce loro di vivere, di crescere, di esprimersi. Sono opere in bronzo in cui è chiara la matrice classica e il tributo alla plastica rinascimentale ma che si distinguono per essere, al tempo stesso, straordinariamente attuali e contemporanee nella frammentazione del soggetto in più parti e nell’interazione con la parete che diventa parte integrante dell’opera. Dall’altro lato, in risposta alla battaglia esistenziale degli Extra Moenia ecco i Custodi, pre-

circa, una selezione delle opere di Matteo Pugliese. L’esposizione, dal titolo “Spiriti ostinati”, ripercorre la stagione creativa più recente dell’artista milanese, attraverso opere appartenenti alle serie Extra Moenia, Custodi e Scarabei. Da un lato, dunque, quello degli Extra Moenia, gli

senze imponenti e tondeggianti ispirate alle più diverse culture realizzate in bronzo e spesso con inserti in terracotta. Sono figure ieratiche dalla solida e rassicurante corporeità e in cui le armi e le corazze diventano la metafora di una raggiunta sicurezza interiore. Pugliese interviene in

questa serie stravolgendo le proporzioni e i canoni classici per definire un nuovo stile: corpi possenti e centrati, piedi enormi, visi decisi e sguardi consapevoli. La terza serie, più recente, è quella degli Scarabei, sculture in alluminio e ceramica, tributo dell’artista alla sua giovinezza. La mostra sarà anche l’occasione per ammirare alcune sculture inedite di Pugliese realizzate in marmo e in vetro soffiato. La presenza di Matteo Pugliese si completa con un’inedita presenza, presso la “Soglia Magica” dell’Aeroporto di Malpensa (fino ad aprile) di una selezione di opere che testimoniano la versatilità dell’artista e la volontà di dare voce alle molteplici ispirazioni. Esito non ultimo di un percorso di esternalizzazione della galleria, è stata la partecipazione a dicembre al Motor Show di Bologna, tornato nel 2016 dopo anni di assenza, con uno stand dove sono state presentate opere di Enrico Ghinato dedicate al mondo delle auto. Altre opere di Ghinato erano esposte anche nello spazio riservato alle ipercar, accanto ad uno strepitoso modello della mitica vettura Evantra. Infine, già si annuncia per il 28 febbraio l’apertura a Lugano di una grande mostra di opere del maestro Rinaldo Bigi, in occasione della quale verrà ufficializzato l’avvio dei lavori per la realizzazione dell’Archivio Generale del grande artista toscano.

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CULTURA / CORTESI GALLERY 01

MAURIZIO DONZELLI La linea del tutto PER QUESTA SUA PRIMA MOSTRA PERSONALE PRESSO LA GALLERIA CORTESI DI LUGANO, MAURIZIO DONZELLI (BRESCIA, 1958) PRESENTA UNA SERIE DI OPERE APPARTENENTI AGLI ULTIMI DUE ANNI DELLA SUA PRODUZIONE - DAL DISEGNO IN ACRILICO ALL’ACQUARELLO, FINO AI “MIRROR” -, IN UN ARTICOLATO DISPLAY ESPOSITIVO PENSATO APPOSITAMENTE PER GLI SPAZI DELLA GALLERIA SVIZZERA.

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uesta mostra di Donzelli (a cura di Luca Cerizza, dal 26 ottobre al 21 dicembre 2016), non è una semplice presentazione delle opere nella loro individualità e reciproca indipendenza; ancora meno un catalogo di possibilità formali. È piuttosto un percorso esperienziale, dove le opere dialogano tra loro e il contesto spaziale per creare un ritmo interno all’esposizione a favore dello spettatore. Infatti, nel rapporto spettatore-opera si concretizza uno dei nodi principali del lavoro di Donzelli, soprattutto nei suoi “Mirror”, opere costruite da una lente prismatica che altera l’immagine sottostante creata dall’artista, così che questa si manifesti in modi diversi a seconda della posizione di chi la osserva. Quello che, da una certa

posizione, si presenta come uno specchio, rivela in verità la sua sorprendente natura d’immagine mentre lo spettatore si sposta, quasi che l’oggetto possedesse una sua indipendente vita interna. D’altronde già i titoli di alcune serie delle sue opere (“Eccetera Drawings”, “Disegni del quasi”) pongono l’enfasi sulla continuità, la fluidità e l’apertura come caratteri della sua ricerca. Se è proprio il disegno il linguaggio elettivo di Donzelli, lo è per la sua capacità di essere un processo di scoperta a partire dal momento iniziale, in cui la mano si posa sul foglio e il segno comincia a rivelarsi e a costruire un immagine/ritmo. Da quel momento iniziale — che sembra seguire i modi e le forme di un processo biologico — l’artista si fa tramite di un flusso emotivo, accompagna e asseconda un percorso e


CULTURA / CORTESI GALLERY 02

una cadenza interna in bilico tra memoria e scoperta, tra continuità e imprevisto, controllo e perdita di controllo, che lo conduce alla formazione dell’opera. Questa è da intendersi come articolazione di segni, sì astratti ma di matrice organica, come fossero frammenti di un processo creativo, di una “germinazione” mai veramente conclusa. Paradossalmente si potrebbe dire che i disegni per Donzelli sono il veicolo per un segno infinito, di una potenziale linea del tutto che potrebbe continuare molto più a lungo, come un ornamento che abita l’ambiente. Questa è de-limitata, articolata in scansioni ritmiche e percettive grazie all’impianto del display, l’apparato di presentazione che accompagna l’opera.

01 / 03 Installation view Maurizio Donzelli La linea del tutto A cura di Luca Cerizza, Cortesi Gallery, Lugano Foto di M.D, courtesy Cortesi Gallery Londra/Lugano 02 Maurizio Donzelli Eccetera Drawings 2015 Acrilico e collages su cartone in cornice di legno 31 x 25 x 4 cm Foto di M.D, courtesy Cortesi Gallery Londra/Lugano

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Da sinistra: Emanuela Fadalti, Stefano Cortesi, Maurizio Donzelli, Massimo Minini, Luca Cerizza, Eduardo Secci. (foto: Matteo Calò)

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SEZIONE / TITOLETTO 04

04 Installation view Maurizio Donzelli La linea del tutto A cura di Luca Cerizza, Cortesi Gallery, Lugano Foto di M.D, courtesy Cortesi Gallery Londra/Lugano 05 Maurizio Donzelli MIRROR 2016 Tecnica mista, box in legno 135 x 97 x 7,5 cm Foto di M.D, courtesy Cortesi Gallery Londra/Lugano

Se in numerose altre occasioni il lavoro di Donzelli si era confrontato con luoghi di grande rilievo storico e di grande impatto scenografico (Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, Roma, 2015; Palazzo Barbò, Torre Pallavicina (Bergamo) 2013; Palazzo Fortuny, Venezia 2012), in questo caso l’artista ha lavorato all’interno del profilo modernista della galleria Cortesi. Mentre in queste precedenti circostanze l’artista ha elaborato un dialogo con le stratificazioni storiche di questi spazi e delle loro collezioni, qui è partito da una situazione certamente più neutra e funzionale, costruendo un percorso ricco di varianti grazie a diverse forme di display. Diversamente dal solito la mostra è fru-

ibile solo dall’interno della galleria, ed è articolata in quattro spazi/fasi principali: un’entrata/introduzione, dove sono presentate un paio di opere isolate, un grande muro organizzato come una quadreria che contiene disegni e “Mirror”, una nuova stanza ricavata da una significativa alterazione dello spazio della galleria, e una stanza più piccola dove viene presentato un tavolo di piccoli acquarelli come un unico lavoro che può essere alterato e modificato nel tempo. Ogni opera o serie di opere di “La linea del tutto” è accompagnata da diversi apparati e modelli espositivi, come a suggerire una varietà di modi e tempi con cui incontrare e fruire l’arte di Donzelli.

CORTESI GALLERY, LUGANO Via Frasca, 5 - 6900 Lugano, Svizzera Orari galleria: Lu - Ve: 10:00-18:00 CORTESI GALLERY, LONDON 41 & 43 Maddox Street – London, W1S 2PD, Regno Unito Orari galleria: Lu - Ve: 10:00-18:00 Sa: 12:00- 18:00 www.cortesigallery.com info@cortesigallery.com

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Maurizio Donzelli MIRROR 2016 Tecnica mista, box in legno 101 x 97 x 7,5 cm Foto di M.D, courtesy Cortesi Gallery Londra/Lugano

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SEZIONE / TITOLETTO

ARTE PURA The Metropolitan Museum of Art, NEW YORK The Museum of Modern Art, NEW YORK The Corning Museum of Glass, NEW YORK Victoria and Albert Museum, LONDON Die Neue Sammlung, Staatliches Museum für angewandte Kunst, MÜNCHEN Kunstegewerbe Museum, KÖLN Kunstmuseum Düsseldorf, DÜSSELDORF Stedelijk Museum, AMSTERDAM Suomen Lasimuseo, HELSINKI SHMOG - Shanghai Museum of Glass, SHANGHAI Foundation Cartier pour l’Art Contemporain, PARIS Musée des Art Dècoratifs, PARIS Museo Vetraio, MURANO - Ve Fondazione Giorgio Cini, Le Stanze del Vetro VENEZIA La Triennale di Milano, MILANO

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CULTURA / DE PRIMI FINE ART

Il giardino della mente DI PAOLO REPETTO

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l pensiero che guida le idee e la mano di Gianfranco Baruchello (Livorno 1924) - un artista ed un intellettuale estremamente colto e profondo e complesso - disegna una spirale rapida e lentissima, umile e universale, semplice e vertiginosa. Esistono artisti che, per tutta la loro vita, si concentrano su pochi temi, poche tecniche, alcuni motivo. Al contrario, la spirale mentale di Baruchello ha spaziato e spazia su tutti i possibili punti e temi che la sua inquieta coscienza ha sentito il bisogno di percorrere ed indagare. Amico e discepolo

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LA GALLERIA LUGANESE OSPITA FINO AL 10 GENNAIO 2017 UNA MOSTRA DEL TOSCANO GIANFRANCO BARUCHELLO, ARTISTA E PITTORE ITALIANO DI FAMA INTERNAZIONALE, GRANDE SPERIMENTATORE DI TECNICHE E LINGUAGGI.

di Marcel Duchamp - il più importante artista-intellettuale del Novecento - Baruchello ha capito presto che l’arte è e può essere moltissime cose. Oltre una tecnica, un artigianato, oltre un sapiente manufatto, l’arte è intuizione, visione, rivelazione, coscienza, gesto, gioco. Tra le infinite forme del mondo - questo bellissimo caos-armonia dove Dio o nessuno ha dato forma a tutto ciò che contiene la mente dell’artista ha l’intelligenza ed il gusto di poter scegliere, di poter indicare. Così, dopo Duchamp, l’arte non è più necessariamente legata ad una estetica, una ideologia, un’etica, una manualità: essa è soprattutto un’operazione mentale, concettuale, che gioca con le infinite forme dell’universo. Perché limitarsi al dipinto o alla scultura tradizionale? Perché circoscrivere i gesti delle mani su di un foglio, una tela, un’unica materia? A partire dagli anni Sessanta Baruchello ha usato il frammento, meglio molti frammenti: di oggetti, cose, presenze - dalla carta ai legni, dai ferri alla plastica - combinandoli insieme in varie forme e dimensioni: incollandoli su tele bianche, racchiudendoli in teche di plexiglas, armonizzandoli in piccoli teatrini del sogno e della memoria, assemblandoli in totem, o componendo oggetti fatti con ritagli di giornali incollati su tavola, che a New York tanto piacquero ad Ileana Sonnabend. Ma, appena toccato questo punto, l’irrequieta spirale mentale di Baruchello ha sentito il bisogno di altre sperimentazioni, altre forme, altre mete. Estremamente distante da una ripetuta formula di successo - laddove oggi il mercato dell’arte premia soprattutto la ripetitività, la serialità, l’essere facilmente


CULTURA / DE PRIMI FINE ART

riconoscibile - Baruchello ha ampliato il suo pensiero andando ben oltre l’oggetto tradizionale. Dapprima utilizzando la telecamera e facendo alcuni video, presto realizzando quel capolavoro di nuova arte dada - basata sul gioco e la provocazione - nel film “Verifica incerta” del 1964, in collaborazione con Alberto Grifi, dove incollando soprattutto a caso molte scene di diversi films americani, in una ironica e tragica visione, ha testimoniato di questo nuovo mondo, fondato sull’estrema velocità dell’immagine: il nostro mondo dominato dalla telecrazia, che a favore di una estrema facilità e superficialità, ha distrutto i tempi della liturgia, e la cerimonia dell’attenzione. Un’unità che si scompone in frammenti, frammenti che desiderano ritrovare l’unità. Poiché, come scrive il nostro amato Ceronetti: «L’unità non è un luogo; il frammento è un luogo, è tutti i luoghi, e l’unica unità possibile». Poiché la periferia è il centro ed il centro è la dispersione. Poiché questo è quello, e il senso dell’immensità, dell’infinito, possiamo percepirlo solo nel limite, e nel più piccolo dei dettagli. Da quando, a soli quattro anni, i suoi genitori si separarono - dando vita a due mondi contrari e totalmente diversi - Baruchello, di fronte all’enigma ed il dolore del contrasto e della separazione, ha sempre sentito la necessità di ricostruire l’armonia originaria. Anche come poeta, come scrittore, egli ha sempre saputo che il cuore dell’invenzione è nel sogno della metamorfosi. Metamorfosi come gioco, trasformazione, infinito desiderio di vita, partecipazione, fuga, indagine e trasfigurazione della realtà una realtà talvolta intollerabile. Da una parte il suo grande amore per i sogni: queste presenze così misteriose, mentali, libere, irrazionali; sogni spesso trascritti in segni, immagini, parole: come fili che trattengono i più variegati aquiloni, come nuvole dalle infinite forme sul cielo della vita. Dall’altra l’immensa presenza del mondo: gli interrogativi della coscienza, l’enigma del male, la presenza dell’Altro, degli altri. Così la sua concezione artistica si è presto aperta ad una realtà sociale,

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comunitaria, politica. Nel 1973 fondando la comunità Agricola Cornelia tra le colline nei dintorni di Roma, Baruchello ha voluto andare oltre un’arte individuale, solipsistica: abbracciando i più profondi ideali della Land Art, e concependo una comunità di persone dove il dialogo e lo scambio interpersonale sono fondamentali, dove l’etica e l’estetica possono ritrovarsi, intrecciando il loro senso e le loro ragioni più profonde. Soprattutto un luogo, uno spazio sociale, dove l’arte non implode più in un semplice e limitato oggetto - la storia dell’arte è molto diversa dalla storia della pittura - ma si apre ad un illimitato dialogo e confronto con l’Altro, tra l’oggetto, la natura e la materia. «La terra come radice di un luogo, l’essere, e poi la materia». La terra con i suoi frutti. Il duro, buon lavoro dell’uomo nell’orto. Il cibo del corpo - l’agricoltura, gli animali - ed il cibo dello spirito. «Per sette anni ho portato avanti l’Agricola immaginando che l’arte non dovesse nobilitare la realtà ma coglierne le asperità, le durezze. La terra non giustifica nulla». «La verità è che nella terra non c’è solo la poesia ma anche i veleni; non c’è solo la bellezza ma anche la durezza ed il sacrifi-

01 Gianfranco Baruchello Senza titolo 1977 Tecnica mista su alluminio 51 x 51 cm 02 Gianfranco Baruchello All’interno della palpebra 1990 Smalto su cartone 35 x 50 cm

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CULTURA / DE PRIMI FINE ART

cio. Un giorno scavai una buca di quattro metri e profonda altrettanto. Dissi ai miei amici. Scendiamo dentro. Come se fosse un luogo normale». «A volte penso che la sola utopia possibile sia scoprire il tragico nel reale. Per quanto il mare sia bello non puoi bere la sua acqua». Una natura anche maligna; una natura che ci muove alla solidarietà e alla comunione.

to sviluppare la sua vasta concezione artistica in questa ampia visione umanitaria e sociale, aiutando molti giovani artisti e collaborando a molte idee. Considerando questa irrequieta, mobile spirale - una vastissima visione artistica insieme sperimentale, poliedrica, sociale, politica, che spazia dall’”opera aperta” di Marcel Duchamp e di John Cage alla

Non vorrei proporre confronti fuori luogo ma, come Tolstoj, giunto sulle vette di una altissima intellettualità, anche Baruchello ha sentito il bisogno di un ritorno alla terra: «Solo col lavoro agricolo si può avere una vita razionale, morale. L’agricoltura indica cos’è più e cos’è meno necessario. Essa guida razionalmente la vita. Bisogna toccare la terra» (Lev Tolstoj, Diari, 17 aprile 1906). E, del resto, anche l’ampio progetto pedagogico di Jasnaja Poljana, anticipa la realtà e l’utopia di molte comunità. Più tardi, anche con la sua casa/Fondazione, Baruchello ha volu-

video arte, dall’universo concettuale alle ultime prospettive della Land Art - di Gianfranco Baruchello non possiamo considerare questi suoi oli su tela, e i suoi smalti su alluminio o su cartone, le sue tecniche miste, i suoi collage, come opere isolate, autoreferenziali, ma come le tessere di un mosaico artistico molto vasto. Su superfici sempre bianche, vediamo scorrere e dialogare segni, tracce, disegni, geroglifici, “punti cosmogonici”, in una visione che ancora una volta rivela il frammento come unità e l’unità come frammento: la centralità come disper-

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03 Gianfranco Baruchello Le entrava nell’habitat socio culturale 1972 Alluminio e plexiglass 50 x 50 cm

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CULTURA / DE PRIMI FINE ART

sione e la periferia come centro. Nulla si sa, tutto si immagina. In un suo libro ancora inedito, “I consigli del tricheco”, Baruchello riprende una frase di questo curioso personaggio di Lewis Carroll: «È venuto il tempo di parlare di molte cose, di navi e scarpe, di ceralacca, di cavoli e di re». Così una mente razionale, colta, enciclopedica, si fonde con il fiabesco: la fiaba come racconto, possibilità, visione di un universo poetico libero, aperto, magico, irresponsabile. Poiché il senso che sfugge deve intrecciarsi al non senso: qui dove tra la realtà ed il sogno, il possibile e l’impossibile si innesta una terza via. Come il suo amatissimo Klee, posseduto da una profonda ansia metafisica, Baruchello sa che la razionalità è solo uno strumento relativo e limitato; ed il mondo è molto di più della sua apparente superficie: «In passato si rappresentavano cose visibili sulla terra, cose che volentieri si vedevano o si sarebbe desiderato vedere. Oggi la relatività delle cose visibili è resa manifesta, e con ciò si dà espressione al convincimento che, rispetto all’universo, il visibile costituisca solo un esempio isolato e che esistano, latenti, ben più numerose verità» (Klee). Al concetto statico di forma, anche Baruchello ha sempre preferito quello

di formazione: la forma come movimento, mutazione, metamorfosi. «La forma è fine, morte. La formazione è Vita». Poiché «la natura della totalità cosmica è un dinamismo senza inizio e senza fine». In questo prodigioso allargamento della percezione del mondo, in questa felice dilatazione delle potenzialità ricettive, in questo estremo ampliamento del senso del fare arte, lo spazio non è più una logica successione di piani, ma insieme è sopra e sotto, davanti e dietro, destra e sinistra; ed il tempo non è più una progressione regolare ed uniforme, ma insieme è prima e dopo, passato e futuro, questo e quello, «perché è la costellazione, e non la successione a dare l’idea». «Perché ogni cosa è talmente legata con tutto che voler escludere una qualsiasi cosa vuol dire escludere tutto» (Adorno). Baruchello uomo del pensare e uomo del fare. Baruchello poliedrico artista del disegno, dell’assemblaggio, del video, del concetto, della performance, della Land Art. Baruchello che pensa e sorride. Dice un antico proverbio cinese: «Se vuoi essere felice un’ora, bevi una bottiglia di vino. Se vuoi essere felice un anno, sposa una bella donna. Se vuoi essere felice per tutta la vita, coltiva un bel giardino».

Mostra successiva Gianluca Bonetti Intimate Wilderness Dal 10.02.2017 al 10.03.2017 Inaugurazione giovedì 09.02 ore 18.00

Esposizione di un Rubens nella Chiesa di San Carlo Borromeo

Nel Presbiterio della Chiesa di San Carlo Borromeo in Via Nassa 26 a Lugano, presentazione ed esposizione del dipinto di Peter Paul Rubens, Madonna con Bambino, Olio su tela, 109 x 79,5 cm, del 1617-1618, ex collezione di Henry Ford II, di collezione privata ticinese. Il dipinto esposto riprende e dà un seguito al discorso legato all’espressione artistica strumento di comunicazione, come voluto dal Concilio di Trento, al quale l’operato di san Carlo Borromeo è così strettamente legato. È la prima volta che Rubens dipinge una Madonna con Bambino in piedi di carattere marcatamente scultoreo, la quale si ricollega al Rinascimento italiano come fonte d’ispirazione,

in particolare ai veneziani e soprattutto a Giovanni Bellini. La Madonna presenta il Bambino in piedi su una perigliosa balaustra in pietra mentre accenna ai primi passi calpestando il proprio sudario ed appoggiando la manina su quella della Madre, che lo sostiene ma non trattiene, con consapevole terrena tristezza e grande orgoglio. La scelta e l›accostamento dei colori nel manto della Madonna, rosso con maniche blu e pizzi bianchi è tipica della maturità di Rubens. Allora come oggi, attirando e suscitando meraviglia nello spettatore, il dipinto promuoveva un monito morale, che ben rispecchia le intrecciate vicende dei due figli Luini e del vescovo Carlo Borromeo.

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m a r c h i o u f f i c i a l e D E P R I M I F I N E A R T v e r s i o n e c o n P A Y- O F F

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A G E N T S A N D D E A L E R S I N O B J E T S D ' A R T, O L D M A S T E R S MODERN AND CONTEMPORARY FINE ART

Piazza Cioccaro, 2 6900 Lugano Tel +41 91 923 48 33 info@deprimi.ch e

colori istituzionali

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CULTURA / ARTISTI EMERGENTI

I miei quadri parlano con gli occhi TEDESCA DEL CANTON TICINO JUDITH HOLSTEIN, DI FORMAZIONE ARCHITETTO, È UNA GIOVANE ARTISTA DECISA AD AFFERMARSI NEL PANORAMA ARTISTICO SVIZZERO E INTERNAZIONALE. E LO FA PROPONENDO I SUOI GRANDI QUADRI, DOVE I VOLTI DI UOMINI, E SOPRATTUTTO DONNE, TI GUARDANO CON UNO SGUARDO INTENSO CHE VA DIRITTO AL CUORE.

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ome è nata la sua passione per la pittura? «Direi che il dipingere è stato fin da bambina un bisogno che assorbiva ogni momento della giornata: bastava avere davanti un foglio, delle matite e dei colori ed io ero felice e tutta assorta nei miei lavori. La mia formazione è iniziata presso il liceo artistico Giuseppe Terragni di Como dove ho conseguito il diploma artistico nel 1998. Interessata sin dalla giovane età all’arredamento d’interni, ho deciso di proseguire per una via parallela studiando all’Accademia di Architettura a Mendrisio e ottenendo la qualifica di architetto nel 2004. Dopo un periodo di apprendistato presso un paio di studi d’architettura tra Milano e il Canton Ticino, dal 2006-2008 sono diventata comproprietaria di uno studio d’architettura nel Canton Ticino e dal 2008 ho aperto il mio studio d’architettura con sede odierna a Bissone. Dal 2010 ad oggi ho realizzato nel Canton Ticino più di una quindicina di case prefabbricate in legno unifamiliari e bifamiliari, in collaborazione con la società Schwörer Haus KG produttore leader di costruzioni in legno».

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Perché nei suoi lavori ricorre così spesso il volto umano, e in particolare spiccano gli occhi? «Gli occhi sono veramente lo specchio dell’anima. L’importanza dello sguardo e dell’espressività è inscritta nella storia dell’uomo fin dai suoi albori, come testimoniano le più antiche opere d’arte e letterarie, a partire dall’Antica Grecia fino ad arrivare alle forme più recenti di Romanticismo ed Espressionismo. Lo sguardo dell’Altro non è solamente un elemento centrale per sintonizzarsi affettivamente col mondo interiore di un’altra persona, bensì anche un elemento costitutivo per la nostra stessa esistenza e per l’immagine che sviluppiamo di noi stessi. Si può dunque comprendere come la dimensione espressiva degli occhi e dello sguardo umano non sia solo centrale per la capacità di entrare in contatto col vissuto dell’Altro, quindi di empatizzare, ma anche per la capacità di guardare dentro al proprio mondo, alla propria essenza». Nei suoi lavori molto spesso sono raffigurati volti di persone di colore. Quali le ragioni di questa scelta? «Negli anni passati ho viaggiato molto in Africa e sono rimasta affascinata dalla bellezza di queste figure che poi ho cercato di riprodurre sulla tela, utilizzando colori bruni e scuri e giocando con il contrasto nei confronti di vesti particolarmente variopinte e colorate. Sono immagini di persone che esprimono severa dignità, gravità etica e morale, persone di colore che esprimono la loro rassegnazione per l’irrisolvibile degrado: neri magri, affamati, in preghiera, in attesa di acqua potabile, che tuttavia dimostrano un te-


CULTURA / ARTISTI EMERGENTI

nace attaccamento alla propria terra, alle tradizioni avite tentando così un’improba emancipazione civile e sociale». La sua tecnica ritrattistica è stata paragonata alla fotografia… «In effetti, mi ispiro talvolta ad un’immagine fotografica che magari ho vista riprodotta su un giornale o una rivista. Si tratta, in altre parole, di una figurazione derivata sia da una, a tratti purificata, New imagine painting sia dalla dura definizione die Neue Wilden di cui mantiene accentuata frontalità ed imponenza dei soggetti. Ma tutto questo viene poi reinterpretato in base alla mia sensibilità artistica e al mio carattere allegro e giocose. Proprio per questo, soprattutto nei miei ultimi lavori ho introdotto elementi ironici e caricaturali che conferiscono un tocco divertente e originale ai miei ritratti». Perché la scelta di dipingere soprattutto quadri di grande formato? «Anche questo aspetto fa parte del mio carattere. Sono molto perfezionista e mi piace curare meticolosamente ogni dettaglio dei miei lavori. Le grandi dimensioni di una tela mi danno la possibilità di entrare nel particolare, riproducendo la realtà in ogni suo minimo aspetto. Forse

proprio per questa ragione i volti e gli occhi che ti guardano dalle pareti di una casa sembrano andare al di là della superficie fisica dei corpi per arrivare direttamente all’anima delle persone». Quali sono state le sue principali mostre? «Nel tempo, ho esposto a Cernobbio, Milano, Berlino, presso Parigi e poi ancora alcune sculture (un’altra delle mie passioni che vorrei coltivare sempre più assiduamente) a Roveredo nei Grigioni. Adesso spero di tenere presto una mia mostra personale in Ticino».

JUDITH HOLSTEIN Via Campione 24 6816 Bissone - CH Tel. 079 624 26 70 info@judithholstein.com artejudithholstein.com www.judithholstein.com TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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CULTURA / TEATRO FOCE

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La“casa” teatrale del Ticino IL TEATRO FOCE APRE COME DI CONSUETUDINE LA STAGIONE AD AUTUNNO CON DUE VIVACI FESTIVAL: IL FIM FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE MARIONETTE E IL FIT FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO E DELLA SCENA CONTEMPORANEA. IN SEGUITO S’INAUGURA ANCHE LA RASSEGNA HOME CHE FINO A GIUGNO 2017 DARÀ SPAZIO ALLE PIÙ RECENTI NOVITÀ DELLA PRODUZIONE TEATRALE DELLA SVIZZERA ITALIANA.

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01 Un vuoto spazio Foto: Tosi Photography 02 Antigone - Frammenti di un mito Foto: Alexandre Harbaugh 03 Il ritorno della miliardaria

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el 2011 la Divisione Eventi e Congressi della Città di Lugano ha deciso di gettare un faro sulla produzione teatrale della Svizzera italiana e lo ha fatto inaugurando la rassegna HOME. Giunta alla sua sesta edizione, l’obiettivo della rassegna è quello degli inizi: mostrare al pubblico in maniera unitaria la ricchezza creativa della compagnie teatrali presenti sul territorio ticinese. Il punto forte di HOME è quello di offrire sempre una pluralità di temi, con modalità e stili molto diversi tra loro. HOME è una rassegna per sua natura caleidoscopica, fatta di linguaggi teatrali disparati e in cui i generi spesso si fondono: dal teatro fisico a quello di parola, dalla commedia alle

marionette per adulti, da lavori ispirati al site-specific ad altri ispirati alla danza o al canto. Anche per la stagione a venire, HOME intende continuare ad essere una spirale dell’espressione di quegli artisti della scena “presenti oggi qui”, nel nostro “villaggio”, dentro il più ampio villaggio globalizzato. La nuova stagione si intensifica e si avvale della collaborazione con LuganoInScena, dando vita a degli incroci fecondi tra i due cartelloni. HOME, la “casa” delle compagnie ticinesi, si allarga: non sarà più esclusivamente al Teatro Foce ma troverà spazio anche al LAC. A sua volta la stagione di LuganoInScena si innesterà nel Teatro Foce, scegliendo diverse produzioni HOME e proponendo ospiti di rilievo.


STAGIONE HOME 2016-17 / PROGRAMMA GENNAIO-GIUGNO

GIO 12.01, VEN 13.01 E SAB 14.01 | TEATRO FOCE IL PROCESSO PER L’OMBRA DELL’ASINO V XX ZWEETZ Di Friedrich Dürrenmatt LuganoInScena DOM 15.01 | TEATRO IL CORTILE TRANSIBERIANA Di Manuela Camponovo Compagnia Femme Théâtrale Rassegna SOLOinscena DOM 29.01 | SALA TEATRO LAC LA SARTA Gardi Hutter LuganoInScena

CULTURA / TEATRO FOCE

VEN 10.03, SAB 11.03 E DOM 12.03 | TEATROSTUDIO LAC TWILIGHT – COREOGRAFIA PER LA LUCE CHE MUORE Trickster-p LuganoInScena VEN 24.03, SAB 25.03 E DOM 26.03 | TEATRO IL CORTILE I RACCONTI DI STEFANO BENNI e.s.teatro Rassegna SOLOinscena VEN 31.03, SAB 01.04 E DOM 02.04 | TEATRO FOCE FRANKESTEIN Markus Zohner Arts Company VEN 07.04 E SAB 08.04 | TEATRO FOCE LA MAR Agorà Teatro

VEN 03.02, SAB 04.02 E DOM 05.02 | TEATRO IL CORTILE DIECI e.s.teatro

VEN 21.04, SAB 22.04 E DOM 23.04 | TEATRO FOCE AMORE RICUCITO Officina Teatro

VEN 10.02, SAB 11.02 E DOM 12.02 | TEATRO FOCE ADIOS Collettivo Ingwer e ATRé Teatro LuganoInScena

VEN 28.04, SAB 29.04 E DOM 30.04 | TEATRO FOCE CATTIVERIE Teatro d’Emergenza

VEN 17.02 E SAB 18.02 | TEATRO FOCE LA VOCE UMANA Di Jean Cocteau Hamelin Teatro LuganoInScena SAB 18.02 E DOM 19.02 | SALA TEATRO LAC LA VERITÀ Compagnia Finzi Pasca LuganoInScena VEN 03.03, SAB 04.03 E DOM 05.03 | TEATRO FOCE FREMDE – Radici in tasca Grande Giro VEN 10.03, SAB 11.03 E DOM 12.03 | TEATRO FOCE DIALOGHI SULLE ALTURE Concreta

VEN 12.05, SAB 13.05 E DOM 14.05 | TEATRO IL CORTILE TI-RACCONTO STORIE e.s.teatro DAL 18.05 AL 21.05 | SPAZIO ESTERNO LAC SU L´UMANO SENTIRE / CAPITOLO 2 Officina Orsi In collaborazione con LuganoInScena VEN 19.05, SAB 20.05 E DOM 21.05 | TEATRO FOCE TITOLO ANNUNCIATO A BREVE Femme Théâtrale VEN 26.05, SAB 27.05 E DOM 28.05 | TEATRO FOCE CAMERA DI SANGUE Di Angela Carter Cambusa Teatro DAL 01.06 AL 04.06 | TEATRO E STUDIO FOCE FESTIVAL ORME Teatro danzAbile (e FTIA)

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GASTRONOMIA / EDITORIA GASTRONOMICA

Tanti libri da mangiare IL PROFUMO DEL LIBRO: LE STORIE VIAGGIANO, HANNO SEMPRE VIAGGIATO, IN MOLTI MODI. IL MODO CHE HA UN LIBRO DI FERMARNE UNA, DI DARGLI FORMA, DI DARGLI SPAZIO, DI RAPPRESENTARE LA FORZA DI UN LAVORO COLLETTIVO E DI UNA SCELTA, HA E CONTINUERÀ AD AVERE UN’ATTRAZIONE IRRESISTIBILE.

DI MARTA LENZI-REPETTO 01

01 Immensi e colorati spazi della 68ma Buchmesse di Francoforte, Ubersicht über die Halle, Frankfurterbuchmesse, Alexander Heimann 02 Stand degli editori svizzeri, Schweizer Buchhändlerund Verlegenverband SBVV: grande affluenza di pubblico a questo spazio dedicato alla cultura elvetica, inaugurato ufficilamente dal Console Generale di Svizzera a Francoforte Markus Meli con i sapori gastronomici ticinesi

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Paesi da tutto il mondo, 7000 espositori. Questi sono i numeri della 68ma Buchmesse di Francoforte, la più autorevole fiera editoriale internazionale, che si svolge ogni anno ad ottobre: non solo libri, ma un’infinità di spettacoli culturali. Già nel 1500 la Buchmesse era conosciuta come la più importante fiera libraria del

Rinascimento europeo, nata su una solida base di imprese artigianali di stampatori che erano anche librai, e già allora avevano agenti che si si spostavano ad Augusta, a Lipsia e in altri centri di produzione libraria. Coinvolgeva tipografi, correttori di bozze, rilegatori, rivestitori di libri in pelle e altri materiali di pregio. L’umanista Henri Estienne parlava dell’emporium dei libri di Francoforte come di un grande momento di scambio


GASTRONOMIA / EDITORIA GASTRONOMICA

commerciale, ma anche intellettuale. La storia cominciò nella seconda metà del 1400 quando Johannes Gutenberg, a Magonza, inventò la stampa a lettere mobili che avrebbe rivoluzionato il mondo del libro e le prime copie della sua Bibbia furono messe in vendita proprio a Francoforte. Fu la più importante in Europa fino alla fine del Seicento, quando fu scalzata da quella di Lipsia, diventata il centro dell’industria dei libri e dell’editoria.

Per chi scrive o si occupa di libri e cultura una visita a questo salone internazionale oggi è un’esperienza indimenticabile. È principalmente per addetti ai lavori, ovvero è aperta solo a editori, agenti, scrittori, illustratori e giornalisti, ma nel week end anche il grande pubblico può immergersi in questo ricco mondo d’inchiostro! Si comprano e si vendono diritti, si fanno affari con paesi lontani, si fa cultura scambiando titoli, autori e idee. 02

La storia moderna della Buchmesse ricominciò nel settembre del 1949 quando qualche centinaio di editori, librai e stampatori tedeschi si trovarono nella chiesa di St. Paul, già sede nel 1849 del Parlamento di Francoforte, primo organo elettivo nella storia della Germania. Il successo fu cosi inaspettato che si decise di trasferire la manifestazione culturale in un luogo più adatto, pronto ad accogliere migliaia di appassionati.

Ed è importante anche per il turismo. C’è chi dice che ormai, da quando esiste Internet, la fiera non serva più a niente, ma non è vero. È innegabile che l’editoria sia in crisi, anche la Germania, noto Paese di lettori forti, denuncia un calo delle vendite, eppure l’edizione appena conclusasi ha avuto 277.000 visitatori, con un aumento del 1.3% rispetto all’anno precedente, di cui 142.000 professionali e 10.000 giornalisti e 2000 blogger. Oltre a proporre come sempre una scelta sterminata di libri, l’edizione 2016 si è occupata molto da vicino di arte, 3D e dell’impatto delle tecnologie digitali sull’editoria e dell’attualità economica e politica. Il convegno di apertura ha voluto sottolineare proprio come il settore culturale possa giovare delle nuove tecnologie. Come spiega l’americano Jeff Jarvis, uno dei più importanti giornalisti ed esperti di media della nostra epoca, teorico dell’apertura totale di Internet, nel suo ebook Gutenberg il geek, tradotto ora anche in italiano, bisogna vedere le situazioni da diverse prospettive: il primo imprenditore tecnologico della storia fu proprio Gutenberg, che dovette affrontare sfide simili a quelle che, oggi, si TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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GASTRONOMIA / EDITORIA GASTRONOMICA

presentano a chi vuole fondare la propria start up nella Silicon Valley o in qualsiasi altra parte del mondo. La fiera continua quindi ad essere ricca di contenuti, indipendentemente dal loro formato. Tra le principali attrazioni della cinque giorni ci sono state anche esperienze di realtà virtuale, con diverse esposizioni che hanno fatto tuffare i visitatori in un mondo che fino ad ora esisteva solo sulla carta, interagendo, ad esempio, con i personaggi di libri riprodotti in realtà virtuale, indossando occhialini 3D. L’attenzione dei media sui contenuti creativi 03

è sempre talmente alta che quest’anno c’è stata una “fiera nella fiera”, chiamata Arts+, dove artisti e architetti hanno discusso sulle sfide e le opportunità che offre la tecnologia. Il cuore della fiera di Francoforte, però, restano pur sempre i libri. La concorrenza del digitale e delle forme alternative di editoria sul web non ha cambiato le aspettative della Buchmesse: in programma 3.000 manifestazioni – presentazioni di libri, conferenze, letture – con un migliaio di autori presenti. C’era anche un padiglione sui libri da viaggio, la Travel Gallery e un altro sulla gastronomia, la Gourmet Gallery, un’area interamente dedicata alle pubblicazioni enogastronomiche che coinvolge editori, autori, associazioni mediante dibattiti ed esibizioni culinarie, e con grandi chef ai fornelli. In linea con la tendenza del momento, che vede tutto ciò che è gastronomia ed enologia ai primi posti del gradimento, anche questo salone ha organizzato un vero e proprio spazio enoga-

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stronomico. Vent’anni fa gli stand dei libri di cucina erano quasi introvabili, oggi rappresentano un pilastro importante del settore editoriale internazionale, con una quota di mercato raddoppiata rispetto a cinque anni fa. Nata 2 anni fa da un accordo siglato tra Juergen Boos, direttore della Fiera del libro di Francoforte e Edouard Cointreau junior, vice presidente del World Cookbook Fair, la Gourmet Gallery si prefigge l’obiettivo di diventare un hub riconosciuto a livello internazionale per l’editoria culinaria con un business center, un ricco programma di eventi e conferenze, presentazioni di libri e progetti futuri, mostre, e anche una cucina a vista. In questa edizione ha occupato uno spazio di grandissime dimensioni dove sono stati presentati oltre mille nuovi libri, pubblicati da oltre 80 editori. Ma non solo veri e propri ricettari: e infatti c’era anche la Svizzera italiana con il libro Menu per Orchestra ospitato come ‘Best TV Chef Book in Switzerland’ e ‘Best Innovative Book’, riconoscimenti che il premio internazionale ‘Gourmand World Cookbook Awards 2016’ ha assegnato alla pubblicazione curata dalla CORSI (Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), edito da Armando Dadò e sostenuto dal Cantone Ticino, dall’Associazione Amici dell’Orchestra della Svizzera italiana e da Migros Ticino, a cui l’Orchestra della Svizzera italiana ha abbinato in un CD brani del proprio repertorio, coniugando l’armonia e il piacere che entrambe le arti trasmettono. I Gourmand World Cookbook Awards, ideati da Edouard Cointreau, sono il riconoscimento più importante nel settore dell’editoria enogastronomica da oltre vent’anni. La competizione avviene nei settori legati alla televisione, alla storia, alla musica, e al cinema. I cookbooks selezionati sono strettamente legati al turismo e alla cultura del territorio da cui provengono. Insieme alla CORSI e agli autori, ambasciatore del gusto e dell’identità della Svizzera italiana è stato Dario Ranza, executive chef dell’hotel Villa Principe Le-


SEZIONE / TITOLETTO

opoldo di Lugano che ha presentato una ricetta dal ricco menu del libro premiato. Di fronte a un numeroso pubblico internazionale, abbiamo avuto l’occasione di far conoscere la cultura gastronomica, e non solo, del nostro territorio, come prodotto di un aggregato di storia e di tradizioni, registrando un grande interesse. La nostra ricca convivialità si può esprimere con grande creatività, in modi differenti, ma con lo scopo di ritrovarsi insieme per gustare il piacere del cibo, piacere che è stato offerto anche allo stand degli editori svizzeri, SBVV - Schweizer Buchhändler- und Verleger-Verband, dove il Console Generale di Svizzera a Francoforte Markus Meli ha voluto fortemente la presenza di Dario Ranza e del libro vincitore per il cocktail d’inaugurazione, sottolineando la filosofia dell’ospitalità come accrescimento culturale e di civiltà. È vero che la rete è anche una sorta d’immenso libro in cui troviamo tutto, tuttavia non sostituirà mai la stampa tradizionale. Diciamo che è un aiuto di rapida consultazione, che fornisce ricette valide e meno valide. Noi continuiamo a preferire il profumo della cultura cartacea, ancora di più se enogastronomica. Ma quali sono le caratteristiche di questo odore amato da tutti gli appassionati di libri? La risposta arriva da Andy Brunning, un chimico inglese che nel suo blog ha spiegato l’origine scientifica di questa fragranza: cellulosa e lignina contenuti nella carta rilasciano una reazione le cui componenti sembrano essere vaniglia, benzaldeide, che aggiunge un profumo di mandorla, odori dolci prodotti dall’etilbenzene e il contributo floreale apportato dall’etilesanolo! Leggere un libro stampato bene è quindi un’altra cosa. Come mangiare in fretta un panino o sedersi a tavola e concedersi la piacevolezza e il rito di un pasto. Calcolare oggi quanti libri enogastronomici vengono stampati al mondo è quasi impossibile, ma grazie a fiere come quella di Francoforte e a premi come i Gourmand Cookbooks Awards, si conoscono i più importanti provenienti da oltre 200 nazioni.

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Il mercato europeo occupa ogni segmento, pubblicando sia volumi di qualità sia a buon mercato. I libri più ricercati puntano molto sulla qualità delle foto e vantano testi eccellenti, ma compatti. Alcuni volumi sono quasi opere poetiche e sono esposti nelle gallerie d’arte. I libri di cucina americani sono destinati principalmente al mercato di massa a buon mercato, mentre in America Latina si punta sulla cucina tradizionale, ma in modo innovativo. Oltre alle ottime conoscenze della tradizione culinaria, la loro produzione libraria denota una grande sensibilità per la qualità. L’Africa si distingue per eccellenti libri di cucina di rilevanza locale. In questo continente, il filo conduttore tematico è rappresentato dalla regionalità. Ogni Paese vuole ritrovare le proprie radici e guarda al futuro cercando di lasciarsi alle spalle l’epoca del colonialismo. I libri di cucina asiatici sono pieni zeppi di testo e hanno pochissimo spazio bianco. Come in Europa, anche qui vengono pubblicati libri di qualità per il mercato di massa. L’Australia sta vivendo grandi cambiamenti ed è alla ricerca di nuove ispirazioni, guardando sempre più verso l’Asia. È un momento interessante, come quando per anni gli autori australiani hanno fatto scuola nel mondo intero in fatto di design dei libri di cucina e sono stati molto copiati. Numerosi i famosi chef che hanno ricevuto negli anni il prestigioso riconoscimento e i cui libri di cucina sono divenuti ormai dei best sellers: da Alain Ducasse con Le Grand Livre a Ferran Adrià con El Bulli 1983-2002, dal pasticcere Pierre

03 Involtino di scampi e verdure alla mediterranea, ricetta di Dario Ranza contenuta nel libro Menu per orchestra e presentata durante lo showcooking alla Gourmet Gallery a Francoforte, CORSI 04 Showcooking di Dario Ranza alla Gourmet Gallery con Marta Lenzi Repetto: un'occasione per introdurre un pubblico cosmopolita alle particolarità culturali e gastronomiche della Svizzera italiana grazie al premio ricevuto dal libro Menu per orchestra.

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GASTRONOMIA / EDITORIA GASTRONOMICA

Hermé, autore di PH10, al dizionario Larousse Gastronomique. Per arrivare a libri anche politicamente importanti come The Gaza Kitchen: a Palestinian Culinary Journey, Just World Books. Questo libro scritto a quattro mani da Laila ElHaddad, residente nella Striscia, e dalla giornalista Maggie Schmitt è diventato un piccolo gioiello dall’editoria gastronomica, incensato dalla stampa e da esperti come Claudia Roden e Michael Pollan. Attraverso 120 ricette rende l’idea della cucina in un luogo di guerra: piatti che si devono reinventare ogni giorno, eppure squisiti. L’evoluzione del mercato odierno nel segmento enogastronomico va comunque chiaramente nella direzione del libro stampato. Solo il 3 percento dei titoli pubblicati in tutto il mondo si può scaricare come e-book. È interessante constatare che oltre la metà di tutti i libri pubblicati viene finanziata dagli stessi autori, che vogliono rimanere indipendenti e dare forma alle loro idee senza dover accettare compromessi e imposizioni. Per quanto riguarda la distribuzione e il marketing, il discorso è diverso, perché in questo ambito internet è fondamentale. L’autore, gli editori e i distributori utilizzano il web per raggiungere un gruppo molto etero-

The place to be, lo slogan dell'edizione 2016, Frankfurter Buchmesse, Messegelaende 2016

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geneo di persone in tutto il mondo. Ne è passato di tempo da quando nei giorni delle prime edizioni della fiera ogni editore annunciava le proprie novità con semplici cartelli e volantini ante litteram, che venivano distribuiti ovunque. Qualcuno stampava una sorta di catalogo essenziale, prima che venisse stilato quello generale della fiera, strumento preziosissimo per gli studiosi che vogliono sapere quanto si stampava e soprattutto cosa si leggeva. Si viene così a sapere che nei primi cento anni della stampa a caratteri mobili furono stampati circa 25mila titoli, con anche contenuti colorati e saporiti!


GASTRONOMIA / EDITORIA SEZIONE GASTRONOMICA / TITOLETTO

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GASTRONOMIA / ALICE RISTORANTE

DI GIACOMO NEWLIN DALLA TRATTORIA DI PESCE DI FAMIGLIA A SALERNO, L’ALLORA GIOVANE VIVIANA NE HA FATTA DI STRADA E GRAZIE ALLA SUA BRAVURA NE FARÀ ANCORA.

Meraviglia in tavola

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iviana Varese, 42 anni, cuoca eccellente, dopo alcune importanti esperienze, tra le quali cito quella con Gualtiero Marchesi all’Albereta e quella a Girona presso El Celler De Can Roca, a 25 anni apre nel lodigiano il “Girasole” il suo primo locale. Nel 2007 incontra Sandra Ciciriello al mercato del pesce di Milano dove lavora ed è stato un colpo di fulmine, poiché Sandra, del pesce, anzi dei pesci, conosce tutto, quindi insieme aprono Alice Ristorante in via Adige a Milano. Il successo non poteva tardare poiché i presupposti c’erano tutti: passione, professione, impegno e creatività: da una parte in cucina con Viviana, executive chef e dall’altra in sala con Sandra, che nel frattempo ha preso il diploma di sommelière e quindi si occupa del vino e delle bevande in generale, oltre che della ricerca delle migliori materie prime, nonché dell’amministrazione. Nel 2010 Viviana viene eletta miglior chef d’Italia e nel 2011 arriva la stella Michelin, che Alice Ristorante, trasferitosi nel 2014 nella nuova sede al secondo piano all’interno di Eataly Smeraldo in piazza XXV Aprile, mantiene a tutt’oggi saldamente. Tra l’altro al primo piano di Eataly le due amiche gestiscono anche una gastrono-

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mia di alto livello in cui si può scegliere tra decine e decine di proposte, tra piatti completi, sughi, antipasti, insalate, fritture ecc. Alice Ristorante è un locale dall’arredamento moderno, accogliente, luminoso, con tavoli in legno pregiato, stoviglie di una designer spagnola, ognuna è un pezzo unico nella forma e prodotta manualmente; poi sedie comode a forma di calice, che per chi se ne intende sono state concepite da Eero Saarinen, uno dei maggiori “designer” della metà del secolo scorso. La cucina a vista è grande e brulicante di decine di giovani cuochi diretti dall’instancabile Viviana che con fare bonario ma deciso esamina i piatti che escono in sala. In sala troviamo Sandra e le sue collaboratrici che viziano al tavolo il cliente in modo discreto e puntuale. C’è da dire che i cuochi sono 32 e in tutto, in questa oasi del buon mangiare che si chiama Alice Ristorante, lavorano 54 persone. È vero che al ristorante si va per mangiare e allora iniziamo col dire che la scelta delle materie prime è svolta con un’attenzione minuziosa ed esigente che rasenta la pignoleria, un’attitudine vincente, che insieme a creatività e cotture perfette danno sul piatto un risultato che si ricorda con piacere e direi con affetto per chi ti ha fatto stare


GASTRONOMIA / ALICE RISTORANTE

così bene a tavola. La carta delle vivande inizia con due tipi di menu, uno porta il nome di Sandrina ed ovviamente è dedicato al pesce, mentre l’altro menu porta il nome Viviana, orientato sulle carni. Naturalmente in carta poi vi è una scelta intrigante di singole pietanze, intrigante poiché dalla descrizione avresti voglia di assaggiarle tutte. Non sarebbe necessario precisarlo, ma dietro alla descrizione di ogni piatto c’è il piatto stesso, con tutta la sua bellezza e disposizione cromatica e con tutta la sua forza gustativa. Troppo lunga sarebbe la descrizione dei dieci meravigliosi piatti assaggiati, quindi come esempio ne cito cinque: Ceviche di peproduzioni, non solo di grossi nomi, ma anche di nomi meno conosciuti ma di altissima qualità. Per terminare segnalo due bei libri scritti a quattro mani da Viviana Varese e Sandra Ciciriello: “Alice …e i nati per soffriggere” edizioni Gribaudo e “Alice e le meraviglie del pesce” edizioni Giunti.

ALICE RISTORANTE Piazza XXV Aprile 10 20121 Milano Tel. +39 02 494 973 40 alice@aliceristorante.it www.aliceristorante.it scato del giorno con lime, menta, rum, salsa di pomodoro crudo, peperoncino e lamponi con chips di yuca; Triglia al naturale su zuppetta intensa alla livornese, salse di origano, limone e pomodoro con panure croccante; Tagliolino cacio e pepe cotto in essenza di pecorino con 7 pepi e spuma di pecorino; Pluma di manzo fassone marinata agli aceti orientali, concassè di pomodori, aiolì leggera, fondo bruno e polvere di origano; La dolce vita ovvero una tartelletta con curd al limone, salsa allo yuzu, macedonia di mango e papaia, spuma di passion fruit e sorbetto

al mango. Sarebbe facile sperticarmi in elogi che risulterebbero ridondanti, dico solamente che non solo tutto era buono, ma che si scoprono abbinamenti innovativi di ingredienti che potrebbero sembrare peregrini o comunque azzardati, ma che invece sono tutti filologicamente appropriati perché riescono a dare quel “quid” che fa la differenza, che, senza tema di esagerazione, rende il piatto un’opera d’arte. L’accompagnamento con i vini di un’esperienza gastronomica esaltante, necessariamente è all’altezza con 400 etichette scelte tra le migliori TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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GASTRONOMIA / DIVINE CREAZIONI

La pasta senza uguali

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PRENDI UN PRODOTTO D’ECCELLENZA COME LA PASTA FRESCA, UNO CHEF STELLATO DI GRANDE TALENTO E UN’AZIENDA EMILIANA CHE HA UNITO TRADIZIONE E INNOVAZIONE CON INTELLIGENZA. GLI INGREDIENTI PARLANO DA SOLI E IL SUCCESSO È ASSICURATO. DI FRONTE AD OLTRE 80 OPERATORI DI SETTORE, RISTORATORI, ALBERGATORI E AZIENDE SPECIALIZZATE NEL BANQUETING E CATERING, SI È SVOLTO LO SCORSO 24 OTTOBRE PRESSO LO SPAZIO EMOZIONI DI TAMBORINI VINI IL MASTER SHOW DIVINE CREAZIONI, “LA PASTA SENZA UGUALI”.

A

ndrea Bertarini, una stella Michelin, miglior chef dell’anno in Ticino secondo Gault Millaut e ambasciatore della cucina del Ristorante Al Concabella di Vacallo, è stato il protagonista di questa esclusiva giornata dedicata ai professionisti del settore, durante la quale sono emersi molti spunti interessanti su un prodotto tanto amato anche alle nostre latitudini. «Questo evento – spiega l’organizzatrice Arianna Livio – è stato realizzato con lo scopo di promuovere la buona cucina e la ristorazione di qualità e ha visto protagonista la pasta fresca Divine Creazioni, fiore all’occhiello di Surgital, azienda leader in Italia e in Europa nella produzione di pasta fresca surgelata per la ristorazione, ad oggi riconosciuta come punto di riferimento per tutto il settore horeca nel panorama internazionale». Un evento che è una prima assoluta per la Svizzera, dopo il grande successo dei Master Show proposti in Italia, tutti con due stelle Michelin, i quali, davanti ad una platea di quasi 200 colleghi, hanno interpretato la pasta fresca, in

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una giornata di formazione ma anche di spettacolo e di divertimento. Lo chef Andrea Bertarini ha selezionato sei “divini” prodotti per poi creare sei ricette inedite, giocando con abbinamenti di stagione e stupendo con accostamenti fuori dal comune. Provocare stupore, mettere nel piatto qualcosa che non ti aspetti, è alla base della filosofia di cucina dello chef Bertarini, uno chef che per la pasta ha una vera passione. Basti pensare ad uno suoi cavalli di battaglia, i tortelli ripieni al parmigiano liquido, culatello e aceto balsamico, con il quale riesce ad esprimere perfettamente la grande versatilità di questo ingrediente. «Prima di accettare di partecipare a questo evento, spiega Bertarini, ho voluto capire, scoprire e indagare sull’azienda Surgital, che ancora non conoscevo. Ho degustato i prodotti, ho visitato l’azienda e posto mille domande. Sono un curioso di natura, voglio capire. Confrontarmi sul tema pasta con un personaggio come Romana Tamburini, Presidente e responsabile di produzione dell’azienda, e scoprire che la pasta fresca la fa direttamente come la faccio io, senza

trucchi, mi ha convinto». Prodotti di qualità per una ristorazione di qualità, testati e approvati ancora oggi personalmente da Romana Tamburini, la fondatrice di Surgital, che ha saputo trasformare un piccolo laboratorio artigianale di pasta fresca di 45 mq in un’azienda che è arrivata ad oltre 200 collaboratori e che produce giornalmente più di 135 tonnellate di pasta fresca. Un’evoluzione incredibile, nata da due intuizioni tanto intelligenti quanto ovvie: aver individuato il target nella ristorazione locale, ovvero la richiesta crescente di pasta, e aver riconosciuto, nell’utilizzo della surgelazione, il sistema più adatto alla conservazione della pasta fresca. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’azienda Comarsa SA, rivenditore svizzero dei prodotti Surgital.

01 Da sinistra: Arianna Livio, Romana Tamburini, Andrea Bertarini


SEZIONE / TITOLETTO

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GASTRONOMIA / ST. MORITZ GOURMET FESTIVAL

A St. Moritz si parla la lingua degli yankees L’ENGADINA, CON IL SUO CLIMA “CHAMPAGNE”, ASCIUTTO E FRIZZANTE, È META TURISTICA PRIVILEGIATA SIA D’ESTATE CHE D’INVERNO ANCHE IN OCCASIONE DEL GOURMET FESTIVAL. 01

I

buongustai di tutto il mondo possono attendersi anche quest’anno sensazioni di piacere in tutti i sensi come ha sottolineato Reto Mathis, presidente dell’organizzazione di Gourmet Festival: «Durante la settimana

in cui si tiene l’evento, siamo lieti di accogliere circa 4.500 ospiti in tutta l’Alta Engadina. Il 2017 St. Moritz Gourmet Festival si svolgerà dal 30 gennaio al 3 febbraio 2017 con una “USA Special Edition”, con maestri cuochi provenienti dagli Stati Uniti, che sapranno conquistare ancora una volta gli ospiti del Festival con la loro spettacolare arte culinaria». A St. Moritz si ritroveranno infatti alcuni dei più innovativi chef di tutta la scena gastronomica mondiale. Gli chef ospiti e gli chef di cucina degli hotel partner saranno fieri di viziare gli ospiti del Festival per una settimana sullo sfondo del paesaggio da sogno che dona l’Engadina, alla quota di ben 1.800 metri slm. Le creazioni raffinate con ingredienti e prodotti anche insoliti, preparate con tecniche di cottura tradizionali e contemporanee, daranno un fantastico assaggio degli eventi piacevoli che si distribuiranno durante tutto il corso della manifestazione. Nessuna cucina risulta essere cosi internazionale come quella proveniente dagli Stati Uniti dove si può veramente dire che tutte le tradizioni culinarie siano rappresentate ai massimi livelli, con chef che hanno avuto modo di maturare le loro esperienze nelle location più prestigiose. Altre notizie relative alla prossima edizione del Festival si possono trovare sul sito: WWW.STMORITZGOURMETFESTIVAL.CH

01 Reto Mathis

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St. Moritz Gourmet Festival 2017 SEZIONE / TITOLETTO

30. Januar Januar bis bis3. 3.Februar Februar 30. TheOriginal Originalsince since1994 1994 The

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SEZIONE / TITOLETTO

TAVOLA ROTONDA / SICUREZZA INFORMATICA

CYBER SECURITY: A CHE PUNTO SIAMO?

L’

elevata crescita delle problematiche legate alla sicurezza delle reti informatiche aziendali, unita alle evidenti difficoltà nel fronteggiare tali minacce, portano ad un costante sviluppo in tutti i settori inerenti all’IT ed alla Cyber Security: Cyber Intelligence, Cyber Security Operations, Identity Management, IT Security Engineering, Vulnerability Assessment, Penetration testing. Le preoccupazioni suscitate dalle crescenti minacce informatiche stanno infatti portando le organizzazioni pubbliche e private ad implementare unità altamente specializzate nella guerra cibernetica. Le reti informatiche continuano ad essere messe sotto attacco da parte di utenti malintenzionati ed exploit ben sviluppati e le organizzazioni necessitano sempre più di proteggere le infrastrutture connesse alla rete. La rapida evoluzione delle tecnologie ha avuto un profondo impatto sulla nostra società e sulle nostre vite. La presenza di reti wireless a cui si può accedere praticamente ovunque ha incoraggiato la diffusione capillare di dispositivi in grado di connettersi alla rete: dai tablet ai cellulari fino ai più recenti wearable devices, oggetti tradizionali come l’orologio o gli occhiali che possono connettersi al web. Ma collegarsi alla rete, oltre a permettere l’accesso a una mole enorme di informazioni e possibilità rende anche i nostri dispositivi potenzialmente vulnerabili, con tutto quello che contengono, dai dati personali, ai profili sui social network, fino agli accessi ai servizi di online banking. Questo accade sia per i singoli che per le grandi realtà aziendali, come le banche, le società energetiche o gli ospedali, che usano la rete per scambiare informazioni, organizzare la fornitura dei servizi, coordinare le attività. In altre parole l’accesso a internet ci apre al mondo, ma rende le

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persone, le aziende e le istituzioni potenzialmente esposte a rischi di truffa, furto di informazioni o sabotaggio. Il pericolo non va sottovalutato. La vulnerabilità dei sistemi informatici consente di accedere in pochi secondi a segreti industriali, brevetti e innovazioni che hanno richiesto anni di ricerca. Il crimine informatico può decretare il fallimento di aziende e quindi danni economici enormi. Per le imprese, che puntano sull’innovazione come elemento di sviluppo, il danno potenziale può essere enorme. Non sono a rischio solo le persone e le aziende, anche la sicurezza nazionale può potenzialmente essere messa in pericolo. Si pensi alle conseguenze che potrebbero derivare dall’alterazione dei sistemi che regolano il trasporto, le reti energetiche o i sistemi di comando e controllo militari. Una simulazione recente ha stimato che, in caso di attacco alla rete elettrica, un black-out energetico che duri qualche settimana, determinerebbe un collasso totale producendo danni inimmaginabili. Non si tratta di un futuro remoto o di uno scenario da saga fantascientifica. Il cyber crimine è già oggi una realtà e cresce nel mondo a ritmo sostenuto. A essere prese di mira dai criminali informatici sono sempre più spesso le infrastrutture critiche, come ad esempio le reti di distribuzione dell’energia e quelle di telecomunicazione. In sintesi, tutti noi siamo esposti al rischio di intrusioni, che possono avere effetti devastanti sulla vita personale, sulla vita economica dell’intero paese. Si tratta quindi di pericoli reali che non possono più essere sottovalutati. Sviluppare nuove capacità e nuovi strumenti per migliorare la sicurezza cyber rappresenta quindi una sfida di grande importanza per la crescita, il benessere e la sicurezza dei cittadini, che non può più essere rimandata.


TAVOLA ROTONDA / SICUREZZA INFORMATICA

HANNO PARTECIPATO ALL’INCONTRO:

CARLO

ROBERTO

MASSIMO

GUIDO

DEL BO

LIPARI

VANOTTI

TRAVAINI

Executive Security Advisor

Managing Director

Avvocato Studio legale

Professore in Criminologia

di STE SpA Roma

di BFK HR Consulting SA

Baer & Karrer

presso Università Vita-Salute San Raffaele Milano

LORENZA BERNASCONI MOSER Direzione Gruppo Sicurezza SA

ANGELO CONSOLI

EDUARDO

Responsabile Laboratorio Sicurezza della SUPSI

Moderatore e Resp.editoriale di Ticino Welcome

Il tema della Cyber Security è diventato un protagonista chiave sulla scena politico-economica. Ma perché è così importante e a cosa serve?

GROTTANELLI DE’SANTI

L’incontro si è tenuto giovedì 20 ottobre 2016 presso il Teatro per Eventi Metamorphosis - Palazzo Mantegazza - Lugano-Paradiso

LORENZA BERNASCONI MOSER: «Come è noto la Cyber Security costituisce la più recente evoluzione della sicurezza intesa in senso tradizionale e definisce il processo che consente la protezione delle informazioni attraverso attività di prevenzione, rilevazione e risposta ad attacchi provenienti dal ‘Cyberspazio’. Dunque, non solo protezione delle informazioni aziendali, ma anche tutto ciò che, attraverso l’utilizzo delle tecnologie ICT, può essere esposto a rischi; ad esempio, la reputaTICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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TAVOLA ROTONDA / SICUREZZA INFORMATICA

zione aziendale legata alla comunicazione tramite i canali dei social network rappresenta un contesto molto sensibile. La Cyber Security è un processo e non una soluzione tecnologica. I frame work di Cyber Security, ovvero i modelli che guidano le aziende nella gestione del rischio informativo, sono un insieme di attività, ruoli e responsabilità, approcci e metodologie, e tecnologie, che supportano ogni organizzazione a definire, implementare e migliorare costantemente la strategia di protezione adeguata. Bisogna tener conto del fatto che si lavora in un mondo, quello virtuale, che per sua natura non ha confini, è quindi particolarmente difficile localizzare e sventare la provenienza degli attacchi. In ogni caso, in un numero assai rilevante di casi sono le e-mail le chiavi di accesso degli attacchi. Alla base di tutto ci sono quindi l’educazione e la consapevolezza della necessità di fare prevenzione». CARLO DEL BO: «Bisogna partire da un fatto inequivocabile: dal momento in cui una persona scrive qualcosa su un social o parla al telefono, la notizia non è più privata ma diventa di dominio pubblico. Sul pianeta siamo già 7 miliardi, nel 2019 saranno 25 miliardi i devices e 5 miliardi le macchine che trasmetteranno dati senza interruzione e senza intervento umano. Dunque, è facile comprendere quanti siano gli attacchi che possiamo subire ogni giorno. Paradossalmente, per non correre rischi bisognerebbe rinunciare completamente a comunicare, ma questo è chiaramente impossibile. Occorre allora concentrarsi soprattutto sull’elemento umano perché è proprio nei suoi comportamenti che si annidano le falle che possono aprire la strada ad attacchi informatici». MASSIMO VANOTTI: «Parlando di violazione della sicurezza informatica ci riferiamo molto spesso alle aziende o alle organizzazioni. Ma il problema si pone anche per i singoli in-

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dividui. Quella che con un termine ormai entrato nell’uso comune è indicata come privacy è il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata, cioè uno strumento posto a salvaguardia e a tutela della sfera privata del singolo individuo, da intendere come la facoltà di impedire che le informazioni riguardanti tale sfera personale siano divulgate in assenza dell’autorizzazione dell’interessato, o anche il diritto alla non intromissione nella sfera privata da parte di terzi. Tale diritto assicura all’individuo il controllo su tutte le informazioni e i dati riguardanti la sua vita privata, fornendogli nel contempo gli strumenti per la tutela di queste informazioni. Pensiamo solo alle conseguenze che la violazione di tale diritto può avere nei confronti delle persone, in particolare dei giovani che tendono a sottovalutare il problema, con tutte le conseguenze anche drammatiche che ne possono derivare, come la cronaca ci insegna tutti i giorni». GUIDO TRAVAINI: «Bisogna considerare che i crimini informatici sono sostanzialmente dei crimini vecchi con dei vestiti nuovi. Il furto, ad esempio, è lo stesso da secoli ma i ladri oggi utilizzano anche le tecnologia. Questo vuol dire che da se da un lato abbiamo un criminale dall’altro possiamo trovare un qualcuno che può rendere più facile il compiere il crimine magari perché la vittima a non si tutela e non si protegge.Questo è molto evidente per i crimini informatici anche a causa della poca conoscenza del fenomeno da parte di molte persone. Si pensi, ad esempio, al rischio di divulgare con i telefonini informazioni o immagini. È impressionante la mole di fotografie anche intime che le persone sovente anche i minorenni si trasferiscono sui social e chat. Lo scambio può apparire intimo e innocuo. Ma se qualcuno dovesse avere illegalmente accesso a tali immagini e iniziasse a conservarle? Non è difficile immaginare un uso criminale di tale archivio. Spesso immaginiamo l’attacco in-

formatico come proveniente dall’esterno, ma, a rifletterci bene, le maggiori minacce arrivano proprie dai nostri comportamenti che creano opportunità criminali per gli altri. Questo vale non solo per le persone ma anche per le aziende». ROBERTO LIPARI: «La digitalizzazione dei processi e delle attività sempre più pervasiva, anche per il ricorso a canali e approcci innovativi offerti dalla tecnologia (mobile, cloud, ecc.) e la creazione di patrimoni informativi sempre più ampi da cui estrarre valore (big data e data analytics) stanno contribuendo alla rilevanza delle tematiche di Cyber Security. L’attualità riporta l’aumento delle minacce di sicurezza in termini sia numerici, sia di differenziazione delle tipologie di ‘attaccanti’ e delle modalità di attacco. Se fino alla metà del precedente decennio gli attacchi informatici erano principalmente imputabili ad individui ostili operanti in autonomia (o limitatamente organizzati) e, nella maggior parte dei casi, con competenze limitate, nell’ultimo decennio è stato rilevato un numero sempre più elevato di attacchi provenienti da vere e proprie organizzazioni strutturate, di natura criminale o di natura governativa ostile, in grado di fare leva su grandi risorse economiche e tecnologiche. Sono convinto che ormai le aziende non devono chiedersi se saranno o meno obiettivo di un attacco informatico, ma quando e attraverso quali modalità. La domanda più corretta che ogni azienda dovrebbe porsi è come rispondere a questo tipo di eventi. Pertanto assume grande rilievo la capacità di comprendere e valutare tutti i possibili impatti legati ad un attacco, in modo da adottare efficaci soluzioni di contrasto e di ripristino della normale operatività».


SEZIONE / TITOLETTO

Il quadro che avete delineato risulta essere sicuramente molto preoccupante. Volendo pensare in positivo quali sono le misure che possono essere prese per contrastare i fenomeni delineati?

esterno. In molti casi il personale, e non solo quello addetto alla sicurezza ma ogni risorsa umana occupata, diventa un “operatore inconsapevole” che con i suoi comportamenti rischia di apportare gravi danni all’azienda».

LORENZA BERNASCONI MOSER: «Se si considera che ogni giorno sono perpetrati nel mondo circa 117.000 tentativi di violazione della sicurezza informatica abbiamo l’immediata percezione dell’ampiezza del fenomeno. L’anello più debole della catena della sicurezza informatica, troppo spesso trascurato da chi si concentra sugli aspetti tecnologici, è l’elemento umano, che ormai sta assumendo il ruolo di vettore inconsapevole degli attacchi oltre che di bersaglio. Molti attacchi informatici utilizzano infatti tecniche di social engineering. Varie sono tipologie di un attacco: l’aggressore può carpire le informazioni con il minimo contatto con il bersaglio, oppure stabilire un legame con la vittima e nutrirsi delle informazioni per un lungo periodo. Per contrastare meglio il problema, dobbiamo comprendere la natura degli attacchi d’ingegneria sociale. Ciò significa definire un profilo dei possibili attori, conoscere i loro metodi di attacco e le loro risorse e applicare i relativi controlli per ridurre il rischio di successo di un attacco adottando un approccio basato appunto su persone, processi e tecnologie. Il problema che dunque si pone alla base di ogni possibile difesa contro gli attacchi informatici è la formazione dell’elemento umano».

CARLO DEL BO: «Nel corso della mia attività professionale ho avuto modo di occuparmi di problemi di sicurezza per conto di aziende operanti in ambiti diversi. Ebbene, devo dire che mentre alcuni settori hanno maturato una buona consapevolezza relativa alla sicurezza informatica, altri sono ancora all’anno zero e i propri sistemi presentano ampie falle che li espongono continuamente al rischi d ogni genere di violazioni e attacchi. Un aspetto che non è preso abbastanza in considerazione riguarda per esempio la vulnerabilità dei consulenti esterni e di altre figure professionali che interagiscono con l’azienda e che magari custodiscono sul proprio computer dati sensibili di grande importanza. Così, un’azienda che magari appare superprotetta in Europa subisce un attacco dal Giappone portato attraverso un’intrusione nel computer di un suo consulente che si trova in giro per il mondo.

ROBERTO LIPARI: «Purtroppo molte aziende sono convinte del fatto che sia sufficiente avere un antivirus per essere totalmente protetti da attacchi informatici. Così pensando, non ci si rende conto dei rischi che si corrono attraverso l’uso di cellulari, personal computer e altre apparecchiature informatiche che mettono continuamente in contatto l’azienda con il mondo

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MASSIMO VANOTTI: «Per uno studio di avvocatura come il nostro il problema della tutela dei dati acquisiti dai nostri clienti riveste un’importanza cruciale. Le società detengono una quantità enorme di informazioni riservate e sensibili e gli studi legali sono in prima linea, poiché particolarmente esposti alle minacce e ai “furti” in materia di sicurezza informatica. Sempre più spesso gli hacker prendono di mira società del nostro settore, al fine di attingere alla miniera d’oro di dati e informazioni in possesso. Gli hacker non colpiscono esclusivamente i colossi globali - le istituzioni finanziarie di tutto il mondo, le multinazionali dell’energia o le aziende farmaceutiche. La realtà è che più si è TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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TAVOLA ROTONDA / SICUREZZA INFORMATICA

piccoli, più si è vulnerabili (agli occhi dei cyber criminali), in quanto meno preparati e con minori difese». GUIDO TRAVAINI: «Se è vero che il mondo del crimine guarda con sempre maggiore interesse alla rete per compiere azioni delittuose non è che manchino le possibilità di intraprendere valide azioni di contrasto. Si pensi al commercio illegale di farmaci. Secondo le ricerche più recenti ha raggiunto un fatturato globale di 75 miliardi di dollari. In Europa questo mercato illegale è cresciuto moltissimo nell’ultimo decennio e si stima valga 10.5 miliardi di euro di fatturato. Tutto questo ha conseguenze non solo economiche ma anche sanitarie. Il rischio è di curarsi con finti farmaci che non hanno alcuna capacità di cura. Per difenderci dai criminali e per diffondere conoscenza e buone pratiche tra i cittadini si è appena concluso dopo tre anni di lavoro interdisciplinare che ha coinvolto criminologi, sociologi, giuristi, informatici il progetto europeo FakeCare guidato da Ecrime dell’Università di Trento. Un progetto di ricerca che ha vinto premi in Europa ed è considerato di fondamentale importanza nella lotta alla contraffazione farmaceutica on line.».

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ANGELO CONSOLI: «La sicurezza dei nostri dati in rete e la lotta alla cyber criminalità sono due facce opposte dello stesso problema: garantire l’uso di Internet e delle tecnologie digitali senza abusi o soprusi, né da parte dei criminali informatici né da parte delle autorità di controllo. La SUPSI si sta muovendo da anni su queste tematiche con corsi e master che prevedono vari livelli di apprendimento. L’anno scorso abbiamo vinto un progetto europeo dedicato proprio al social engineering e al ruolo dell’elemento umano come soggetto attivo e passivo della sicurezza. Il 97% degli attacchi informatici ha infatti almeno un fattore legato all’uomo e ai suoi comportamenti. Come sta cambiano a livello europeo la legislazione in materia di sicurezza informatica? MASSIMO VANOTTI: «L’aspetto più interessante non riguarda tanto la repressione dei reati, che com’è stato detto all’inizio sono più o meno sempre gli stessi ma perpetrati con mezzi diversi, quanto piuttosto quello procedurale di assistenza e cooperazione internazionale. Un’altra tematica riguarda poi gli obblighi di comunicazione che spettano all’azienda che sia stata oggetto di un attacco».


GASTRONOMIA / NEWS BREVI

Riservato a chi vuol mangiar bene (e riparmiare)

Il pass gastronomico “buonaforchetta” giunge quest’anno alla sua 5a edizione. Dedicato agli amanti della buona tavola alla ricerca di nuove esperienze culinarie, il pass “buonaforchetta” permette di vivere un’esperienza gastronomica di elevato livello qualitativo in oltre 30 ristoranti del Ticino e Moesano, ad un prezzo molto contenuto : fino al 50% di riduzione sul conto di un pranzo o una cena, in ognuno dei ristoranti convenzionati ! La nuova edizione annovera ben 33 mete gastronomiche, tra le quali numerose quotate dalle guide Michelin e Gault Millau, e riserva ai gourmet del nostro territorio diverse “new entry”. Il pass gastronomico “buonaforchetta” si conferma peraltro un’eccellente idea regalo, dal valore finale di gran lunga superiore al prezzo d’acquisto.

Impiantistica e gestione razionale dell’energia

Ecco i nuovi ristoranti convenzionati dell’edizione 2017 (15 novembre 2016 – 31 dicembre 2017): –– Lachiesa - Locarno Monti –– Ristorante Centrale - Losone –– Rodolfo - Vira Gambarogno –– San Bernardo - Contra-Tenero –– Locanda Orelli - Bedretto –– Bora da Besa - Gentilino –– Grotto Valletta - Massagno –– Locanda del Conventino - Pregassona –– Grotto Antico - Bioggio –– Eguaglianza - Capolago –– Porto Pojana, Ristorante Terminus Riva San Vitale www.buonaforchetta.ch info@buonaforchetta.ch

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SICUREZZA / ISC INTERNATIONAL STUDY CENTER SA

Misuriamo il livello di sicurezza delle imprese STEFANO IZZI, UNO DEI MASSIMI ESPERTI INTERNAZIONALI DI SICUREZZA, PRESENTA L’ATTIVITÀ DELLA ISC INTERNATIONAL STUDY CENTER SA, CHE RACCOGLIE L’ESPERIENZA MATURATA DA ANNI NEL SETTORE SVOLGENDO ATTIVITÀ DI PREVENZIONE ATTRAVERSO MIRATI STUDI, ANALISI E SUPPORTO OPERATIVO CON UNA METODOLOGIA INNOVATIVA NEL SETTORE DELL’INTELLIGENCE & SECURITY.

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uali sono gli obiettivi della vostra società? «ISC si pone come partner di aziende che operano nel settore della sicurezza e multinazionali esposte a rischi di diversa natura effettuando studi ed analisi su tematiche semplici e complesse, utilizzando i principi applicativi del Ciclo di Intelligence. ISC, quindi, intende supportare efficacemente la tutela del patrimonio individuale ed aziendale, con una costante diffusione della cultura della sicurezza. Questo ci consente di svolgere adeguate analisi dei rischi, attraverso l’applicazione dei principi della dottrina di riferimento nel campo dell’Intelligence e la valutazione delle reali necessità di sicurezza, intesa sia come safety (sicurezza passiva) che come security (sicurezza attiva). Le tematiche sono contestualizzate nell’ambito delle vulnerabilità e criticità dettate anche dalla situazione geopolitica internazionale, con uno sguardo ai fenomeni illegali ed eversivi emergenti o potenzialmente pericolosi, legati alle principali problematiche sia di rischio individuale che di contesto».

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Negli anni avete messo a punto una metodologia di analisi particolarmente innovativa. Di che cosa si tratta? «Il Sistema integrato WSP (Web Security Platform) da noi sviluppato per la Gray Technology, azienda del nostro Gruppo, è il risultato di un progetto di ricerca condiviso con centri studi internazionali in collaborazione con le più importanti società di sicurezza privata. Questo nuovo ed innovativo metodo di gestione del Sistema di Sicurezza permette di operare in totale sintonia con le esigenze del cliente costituendo, di fatto, una partnership operativa finalizzata anche alla sperimentazione ed implementazione di nuove metodologie di gestione condivise. I criteri di progettazione e l’implementazione della Piattaforma WSP sono tali da assicurare la qualità dei servizi offerti». Qual è la metodologia operativa del Sistema integrato WSP? «Si tratta di una metodologia incentrata sulla qualità ed il monitoraggio del Sistema di Sicurezza adottato. Prevede adeguata formazione e professionalità degli operatori coinvolti nel progetto aziendale


SICUREZZA / ISC INTERNATIONAL STUDY CENTER SA

di sicurezza, allo scopo di soddisfare le richieste sia del committente che degli utenti nel rispetto dei vincoli (sicurezza e privacy) comunque garantiti. I punti di forza coinvolgeranno la selezione, la formazione, l’interazione e la consapevolezza del personale impiegato, che sarà così in grado, nei differenti settori e unità organizzative e/o operative, di interfacciarsi con la Piattaforma WSP ed effettuare una periodica reportistica sugli eventi e contribuire quindi a diffondere una maggiore partecipazione anche attraverso una più attenta informazione e comunicazione». Quali sono i vantaggi che il sistema integrato offre? «La Piattaforma WSP, metodo di gestione integrato della sicurezza personalizzato per ogni cliente, quindi unico e innovativo, raccoglie in sé tutti gli standard di sicurezza internazionali e permette di svolgere analisi dei dati e commisurare la progettazione dei servizi con una più ampia disponibilità di dati che, supportati poi da una specifica formazione del personale sul campo, restituisce: 1. la capacità di integrare e gestire servizi diversi, rendendoli complementari e aumentandone efficacia ed efficienza; 2. un’operatività in totale sinergia tra committente e fornitore, coordinando strettamente le reciproche richieste o necessità. Il Sistema WSP consente, dunque, di integrare ogni elemento del Sistema di Si-

curezza concernenti persone, strumenti, procedure, strutture e controlli rendendo ciò che è operativamente desiderabile, tecnologicamente fattibile ed economicamente praticabile». Perché è importante l’analisi delle problematiche legate alla sicurezza contestualizzate nello scenario internazionale? «Ogni analisi deve essere effettuata partendo da uno scenario più esteso. I nostri studi hanno più volte evidenziato come spesso la vulnerabilità di un Sistema di Sicurezza scaturisca dallo scarso coordinamento del Sistema di Prevenzione. Anche in Europa, sotto il profilo della sicurezza interna, la mancanza di condivisione delle informazioni ha dimostrato come possa far aumentare i rischi di infiltrazioni criminali e terroristiche. La qualità ed il tipo di strategie adottate dai singoli Stati può essere efficace ma oggi ogni Sistema di Sicurezza va misurato e testato in un più ampio contesto internazionale dove la gestione dei flussi di persone ed informazioni debbono essere gestiti anche in un’ottica di scenario più estesa e all’altezza delle sfide odierne. Un esempio chiaro ci viene anche dalla protezione delle infrastrutture, collegata direttamente anche alla sicurezza informatica e delle reti, dove l’Europa continua a muoversi in ordine sparso seguendo politiche, legislazioni e capacità operative messe in campo dai singoli stati

(non solo membri dell’Unione Europea) diverse e non collegate. Una frammentazione dovuta anche alla crisi economica che ancora non consente di “dotare” in modo uniforme i singoli Paesi di risorse per il settore della sicurezza ed in particolar modo per “l’analisi preventiva” svolta dalle unità di intelligence che - sottolineo - è fondamentale per raccogliere dati, analizzare, comprendere e dosare attività e risorse necessarie».

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TURISMO / TICINO TURISMO

ELIA FRAPOLLI, DIRETTORE DI TICINO TURISMO, SOTTOLINEA COME IL 2016 SIA STATO UN ANNO SOSTANZIALMENTE POSITIVO PER IL TURISMO TICINESE E LANCIA INIZIATIVE DI MARKETING DA CUI CI SI ATTENDONO IMPORTANTI RISULTATI PER IL PROSSIMO ANNO.

Positivi segni di ripresa

01 Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo

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on quale bilancio si chiude l’anno per il turismo ticinese? «Il dato più interessante è sicuramente costituito dal fatto che, a differenza di quanto si era registrato nel corso degli ultimi anni, sono cresciuti i pernottamenti in Ticino, sia nelle strutture alberghiere che in quelle paralberghiere. A determinare questo positivo risultato hanno concorso varie cause, prima fra tutte la situazione politica internazionale e il peggioramento delle condizioni di sicurezza in vari paesi del mondo. Questa diffusa insicurezza ha finito per favorire la Svizzera che vanta un sistema politico e istituzionale molto solido e sembra essere indenne dai rischi di terrorismo. Ciò ha comportato una crescita degli arrivi di turisti svizzeri, germanici e francesi che hanno in buona parte compensato le defezioni dei cinesi e degli arabi. Tutto questo fa ben sperare per il 2017, ma non deve in alcun modo indurci a venir meno rispetto a quel processo di rinnovamento che rappresenta il vero motore dello sviluppo futuro del turismo ticinese. A questo proposito voglio sottolineare che il merito dei buoni risultati raggiunti quest’anno va in gran parte attribuito a coloro che ogni giorno, al costo spesso di enormi sacrifici, hanno incontrato e accolto i nostri ospiti: gli albergatori e gli operatori turistici. Sono loro, con il loro impegno e i loro sforzi, ad aver conferito nuovo slancio al settore».

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Che cosa significa rinnovare le strutture turistiche, a cominciare da quelle alberghiere? «Le belle camere, il panorama, la tranquillità, il buon clima, non bastano più. Servono zone wellness, wi-fi, efficienti piattaforme per le prenotazioni on line, proposte sempre più glamour. Nel mercato internazionale delle vacanze, la concorrenza si gioca anche su alberghi moderni, confortevoli e al passo con i gusti di una clientela sempre più esigente. Chi non trasforma il proprio hotel, chi non si mette in sintonia con i nuovi trend, resta tagliato fuori. Per produrre valore aggiunto, una struttura alberghiera deve prevedere regolari lavori di rinnovo dell’infrastruttura. Ultimamente alcune strutture sono state trasformate radicalmente e i risultati si sono visti, in termini di prenotazioni e di pernottamenti. Bisogna insistere con coraggio su questa strada. E lo stesso discorso vale per tanti altri servizi turistici, nella ristorazione come nel divertimento, o in iniziative che possono attrarre turisti e invogliarli, dopo una prima visita, a ritornare». Quali effetti ci si attende dall’apertura di AlpTransiti? «La nuova galleria di base del Gottardo ha reso il viaggio di arrivo in Ticino più veloce e comodo, in particolare per gli ospiti provenienti da Oltralpe. Ma da sola non può certo risolvere i problemi del


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turismo ticinese. Diciamo invece che può agire da acceleratore dei processi di rinnovamento e riqualificazione di strutture e servizi tuttora in atto. Un esempio sicuramente positivo è costituito dal fatto che le stazioni di Bellinzona e Lugano sono state completamente rinnovate e presto anche quella di Locarno avrà un nuovo volto, così da costituire un’adeguata porta di ingresso per chi arriva con il treno». AlpTransit ha rappresentato anche un’importante occasione per la messa a punto di nuove strategie di marketing… «AlpTransit è una grande opportunità che deve essere colta. In questo senso l’Agenzia turistica ticinese (ATT) ha elaborato una campagna marketing straordinaria iniziata nel 2015 e che si concluderà il prossimo anno. Il 17 dicembre del 2013 il Parlamento cantonale aveva aderito a larga maggioranza alla proposta del Consiglio di Stato di stanziare un credito di 2 milioni di franchi per una campagna marketing straordinaria promossa da Ticino Turismo in occasione dell’apertura della galleria di base. Come progettare il viaggio in Ticino attraverso la trasversale alpina per offrire un’esperienza turistica al di sopra delle aspettative? Per rispondere a questa domanda e conoscere le aspettative dei potenziali clienti, nel 2015 l’ATT ha organizzato due workshop aperti al pubblico alle stazioni FFS di Zurigo e Locarno (Open Design Events). In questo modo, un’operazione che di solito rappresenta un costo, ossia l’indagine di mercato, è stata trasformata in un’a-

zione di marketing. Molte e significative le informazioni emerse dall’inchiesta. I circa 600 interpellati hanno ad esempio espresso il desiderio di poter beneficiare di una comunicazione su misura che fornisca loro un ventaglio di offerte mirate rispetto alle proprie esigenze. Molti turisti che vengono in Ticino in giornata, decidono solo una volta arrivati sul posto cosa fare e capita che, più spesso di quel che si pensi, si fermino inaspettatamente a dormire una notte per godersi la città anche la sera, per assistere a un concerto o partecipare a una manifestazione. Gli Open Design Events hanno permesso di definire i target di utenza del nuovo collegamento (“Personas”) e, successivamente, di individuare un orientamento per lo sviluppo di prodotti e attività di marketing. Lo slogan scelto per la campagna - “Entdecke di andere Seite” - fa leva, più che sulla rapidità del nuovo collegamento ferroviario, sulla curiosità del turista. Dall’altra parte del tunnel c’è un lato ancora in parte sconosciuto da scoprire. Un Ticino diverso, all’avanguardia, con un’offerta turistica che si è molto ampliata rispetto ai tradizionali “clichés”». Quale è stata la seconda fase di questa strategia? «Quest’anno si è lavorato soprattutto intorno alla creazione dell’immagine Ticino. Oltre a numerose altre iniziative mediatiche e alla partecipazione ai festeggiamenti di inaugurazione del 4-5 giugno 2016 a Pollegio e Rynächt, la nuova trasversale alpina è stata anche al centro della partecipazione del Ticino alla “Züri

Fäscht”, la più importante festa popolare svizzera in programma dal 1° al 3 luglio 2016. La “Greater Zurich Area”, con i suoi 1,6 milioni di abitanti, costituisce infatti uno dei bacini più rilevanti per il turismo ticinese. A chiudere un anno caratterizzato dai grandi eventi è stato un treno molto speciale partito da Zurigo e arrivato in Ticino. A bordo dell’esclusivo “Gottardino” cinquanta famiglie hanno vissuto un’esperienza di viaggio unica, facendo anche sosta nel tunnel a Sedrun». E per il 2017? «A partire dall'11 dicembre 2016, quando i treni passeggeri hanno iniziato a circolare con il nuovo orario, la campagna marketing di immagine si è trasformata in una campagna di vendita. La vera sfida è di fare in modo che i turisti decidano di pernottare in Ticino. Tra le numerose iniziative previste basterà citare la campagna rivolta ai titolari della famosa carta “Cumulus” grazie alla quale i soci del grande colosso della distribuzione Migros potranno beneficiare di soggiorni ed esperienze turistiche a prezzi scontati. Tra i mesi di marzo e ottobre del 2017, ai soci Raiffeisen (1,8 milioni in Svizzera), verrà invece proposta l’offerta esclusiva “Tutto il Ticino a metà prezzo”. Sulla base dell’esperienza passata si prevedono cifre importanti: 120mila pernottamenti, 100mila escursioni e la vendita di 60mila biglietti FFS. Infine, partire dal mese di aprile del 2017, prendendo spunto dai suggerimenti emersi nel corso degli Open Design Event, Ticino Turismo darà vita al progetto denominato “On-Board Concierge Service” Il viaggio verso la destinazione diventerà un momento privilegiato durante il quale i turisti potranno lasciarsi ispirare e “coccolare”». E poi c’è il biglietto per circolare gratis su tutti i mezzi di trasporto pubblico… «Il progetto Ticino Ticket tiene conto di questo momento storico puntando sulla mobilità sostenibile, della quale in futuro potranno beneficiare tutti i turisti. Infatti, da gennaio 2017 con il Ticino Ticket i visitatori potranno muoversi liberamente TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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TURISMO / TICINO TURISMO

in tutto il Ticino con i mezzi pubblici durante il loro soggiorno, beneficiando al contempo di sconti per diversi impianti e attrattori turistici. L’offerta è destinata agli ospiti che pernottano in alberghi, ostelli della gioventù e campeggi: al momento del suo arrivo il turista riceverà una carta giornaliera (dal valore di più di 50 franchi) con validità fino al giorno della partenza. I costi totali del progetto ammontano a 5.65 milioni e comprendono il costo dei titoli di trasporto e i costi per lo sviluppo, la gestione, la comunicazione e il monitoraggio». Un ruolo importante è in ogni caso quello affidato alla comunicazione on line… «Con oltre due milioni di visite all’anno, il portale www.ticino.ch è il sito turistico più visitato del Cantone. Per renderlo ancora più attrattivo, è stato completamente riorganizzato ed ammodernato. Infatti alcuni paradigmi sono stati cambiati radicalmente e i contenuti del nuovo sito si adattano alle esigenze dell’utente, variando a dipendenza della provenienza geografica. Nasce dunque l’esigenza di offrire contenuti diversi per i vari segmenti di ospiti. Un ulteriore cambiamento degno di nota riguarda lo sviluppo tecnologico. Ormai il 40 % delle visite avviene tramite dispositivi mobili

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come smartphone o tablet. È per questo motivo che nell’elaborazione della nuova strategia di comunicazione digitale si è proceduto secondo il principio “mobile first”. Seguendo le analisi ed i trend più aggiornati, si è optato per un approccio narrativo e visuale capace di suscitare emozioni. Complementari al sito sono la nuova App hikeTicino che permette di esplorare gli itinerari e scoprire più di 125 percorsi a piedi, per tutti i gusti, senza naturalmente dimenticare tutta la comunicazione sui social media». Per concludere, quali sono le aree su cui occorre lavorare e le sfide che attendono il turismo ticinese per essere sempre più competitivo? «L›Agenzia Turistica Ticinese ha identificato quattro ambiti strategici fondamentali per uno sviluppo turistico di mediolungo termine. Solo se questi quattro pilastri sono solidi il lavoro delle organizzazioni turistiche e il marketing possono essere davvero efficaci. La mobilità è una prerogativa dello sviluppo turistico. In Ticino, i visitatori devono sia poterci raggiungere, sia potersi muovere comodamente dai centri fino alle zone periferiche per scoprire le risorse nascoste che punteggiano il territorio. In secondo luogo, l’infrastruttura turistica può essere definita come l’hardware del turismo,

mentre il software è rappresentato dalla cultura turistica. È, insomma, l’essenza di ogni destinazione, e comprende i prodotti sviluppati per rispondere alle esigenze del turista siano essi di base (vitto e alloggio) che relativi alle attività per il tempo libero. E, ancora, gli attrattori sul territorio, in ambito culturale, sportivo, ricreativo, paesaggistico e scientifico, sono parte integrante dell’industria turistica e ne costituiscono il cuore pulsante. Le preferenze dei visitatori si spostano sempre più verso prodotti differenziati, “su misura” piuttosto che di massa. Infine, accogliere è fare marketing. L’accoglienza è il tipo di auto-promozione che costa meno e rende di più. Cultura turistica vuol anche dire capacità d’innovare e volontà di investire. La cultura dell’accoglienza deve irradiare tutti gli anelli della catena dell’esperienza turistica: l’hostess che accoglie il visitatore all’aeroporto, il taxista, l’addetto alla reception, il cameriere, fino alla persona che fa da guida. Senza dimenticare il ruolo centrale giocato dalla popolazione residente. Oltre ad essere una risorsa per la comunità locale, il territorio svolge un ruolo decisivo in ambito turistico. Le risorse paesaggistiche e topografiche costituiscono la materia prima del sistema turismo e del prodotto turistico».


SEZIONE / TITOLETTO

Ticino. Terra di tradizioni e di eventi. events.ticino.ch I nostri suggerimenti per un inverno speciale.

Dicembre 2016 24.11.2016 – 08.01.2017 Locarno on Ice Pista di ghiaccio, animazione, musica in Piazza Grande Ice rink, entertainment, and music on the Piazza Grande Locarno 01.12.2016 – 06.01.2017 Mercatini di Natale Christmas markets Ticino 02.12.2016 – 06.01.2017 Esposizione di alberi di Natale sul lungolago Christmas tree exhibition on the lake promenade Ascona 01.12.2016 – 06.01.2017 Natale in Piazza Entertainment in the main square Lugano 11.12.2016 – 06.01.2017 Il Presepe Esposizione all’aperto Nativity scene exhibition Vira Gambarogno

15.12.2016 Mercato di Natale a Castelgrande Christmas market at Castelgrande castle, Bellinzona 31.12.2016 Festeggiamenti di Capodanno New Year’s eve celebrations Ticino

Gennaio 2017 01.01.2017 Spettacolo pirotecnico Fireworks Ascona, Lungolago Fino al 29.01.2017 L’anima del segno. Hartung – Cavalli – Strazza Esposizione d’arte Art exhibition Villa dei Cedri, Bellinzona Fino al 28.05.2017 LuganoInScena Theatre season LAC Lugano 13 – 14.01.2017 Music on ice Spettacolo di pattinaggio Ice show Bellinzona

21.01.2017 Swisscom Nordic Day Giornata di prova sci di fondo Cross-country skiing tester day Campra

19.02.2017 Grand Prix Migros Gara di sci per bambini Children ski race Airolo-Pesciüm

21 – 29.01.2017 Settimana Gottardo Giornate di sci Skiing days Airolo e Carì

11.02 – 28.05.2017 Meret Oppenheim e gli amici artisti Esposizione d’arte Art exhibition Museo d’arte, LAC Lugano

29.01.2017 Sagra del Beato Manfredo Antica tradizione di distribuzione del pane Traditional festival with bread distribution and blessing Riva San Vitale

23 – 28.02.2017 Carnevale Nebiopoli Nebiopoli carnival Chiasso

Febbraio 2017 Febbraio 2017 Carnevali in Ticino Carnivals in Ticino Ticino 11 – 12.02.2017 14° raduno Telemark Gara di sci in vestiti d’epoca Telemark skiing festival with nostalgic ski race Nara

23 – 28.02.2017 Carnevale Rabadan Rabadan Carnival Bellinzona, centro storico 24 – 25.02.2017 La Stranociada Locarno’s carnival Locarno 28.02.2017 Carnevale con risotto Ascona’s carnival Ascona

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TURISMO / COLLINA D’ORO

È tutto oro quello che luccica DI MAURIZIO CASAROLA

COLLINA D’ORO: QUEL DOLCE RILIEVO A OCCIDENTE DI LUGANO DA DOVE SI RIESCONO A SCORGERE LE ACQUE DEL CERESIO SIA DALLA PARTE DI PONTE TRESA, CHE DA QUELLA DELLA CITTÀ PIÙ IMPORTANTE DEL LAGO.

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l comune di Collina d’Oro nacque dodici anni fa nel 2004 con la decisione di fondere in un unico municipio i tre paesi di Agra, Gentilino e Montagnola, ai quali si aggiunse in seguito Carabietta. A differenza di altri luoghi nei dintorni di Lugano, come il Monte San Salvatore e il Monte Brè, la Collina d’Oro è un poco meno conosciuta e trafficata dal turismo, nonostante riservi sorprese naturali, storiche e artistiche di grande pregio. Questo è un motivo in più per andare a conoscere approfonditamente questo luogo così bello. Dal laghetto di Muzzano a Gentilino La partenza ideale dell’itinerario proposto, può avvenire sicuramente dall’ameno Laghetto di Muzzano situato nella piana dell’aeroporto di Agno, a breve distanza dal centro abitato di Viglio che a sua volta dista ben poco dalle sponde del Ceresio. Chi fosse provvisto di una bicicletta, potrebbe tranquillamente prevedere di compiere il periplo del piccolo lago, dove inaspettatamente guardando dai suoi bordi potrete scorgere diverse qualità di pesci nuotare sui fondali. Anche se in anni passati il laghetto ha sofferto problemi di stagnazione per via della poca profondità delle acque; alborelle, carpe, lucci e tinche, popolano in buon numero questo bacino. Dopo avere dedicato il tempo necessario alla visita del piccolo

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paradiso naturale, sarà giunto il momento di intraprendere l’inizio del percorso che porta a Gentilino; primo paese che incontrerete del comune di Collina d’Oro. Sarà vieppiù interessante cominciare il cammino dalla piccola stazione ferroviaria della linea Ponte Tresa-Lugano, che costeggia per un tratto di circa due chilometri il Laghetto di Muzzano. Dai 350 metri di altitudine sopra il livello del mare del laghetto, bisognerà salire agli oltre 400 di Gentilino e susseguentemente armarsi di volontà, per arrivare ancora un po’ piu su, quasi al culmine della collina nella località di Montagnola. L’impegno profuso per risalire lungo la collina sarà comunque ricambiato dagli stupendi panorami che mano a mano si dipaneranno sotto i vostri occhi e dalle tante bellezze

artistiche che troverete lungo il cammino. Potrete scegliere di arrivare a Gentilino tramite la normale strada carrozzabile che passa da Sorengo, oppure salire dalle varie piste ciclabili che dal Laghetto di Muzzano vanno alla Collina d’Oro. Il centro storico di Gentilino è una bomboniera, dove vi risulterà entusiasmante aggirarvi fra le antiche viuzze che svelano antiche magioni padronali con corti e giardini di rara bellezza. Una su tutte: la Casa già Gamboni. Prendetevi la calma necessaria prima di procedere oltre, aggirandovi senza una meta precisa nel calmo nucleo antico dell’abitato. Ciò servirà a rasserenarvi e ritemprarvi l’animo, dandovi lo sprone necessario per farvi avvicinare al complesso religioso di Sant’Abbondio presso il villaggio di Barca.


TURISMO / COLLINA D’ORO

quello di Sant’Antonio da Padova con il pregevole gonfalone in seta della Confraternita del Rosario. Per accedere all’oratorio bisogna invece percorrere interamente la navata nord della chiesa e passare oltre, mediante l’apertura di due archi nella parete. L’altare dell’oratorio della Confraternita ha un antico Crocifisso in legno e le parti superiori delle pareti sono state superbamente decorate a metà ‘800 dal pittore Abbondio Berra, della scuola dei Torricelli di Lugano. Sempre all’interno della chiesa, vi è anche una sala espositiva dove sono in mostra oggetti d’arte sacra quali sculture in terracotta, reliquiari e messali. Una volta usciti all’esterno, non perdetevi le due particolari meridiane sulle pareti sud-ovest e sud-est e l’eccellente panorama sulla conca di Lugano. che si mostrerà a voi. Per vederlo dovrete mirare lo sguardo oltre il parapetto delle cappelle della Via Crucis. Altro pezzo forte è il grande campanile accanto alla casa parrocchiale. Venne costruito staccato dalla chiesa nel 1570 dal “magister” Petrus quondam Joannis del Breno di Certenago; da allora svetta glorioso verso il cielo sfidando il tempo e la storia. Ritornate sui vostri passi ripercorrendo il viale di cipressi e portatevi al di la della strada per visitare il cimitero, ricordandovi che ogni camposanto racchiude sempre opere artistiche di altissimo livello, oltre ovviamente ai resti di personaggi famosi. Sant’Abbondio Si vedono da lontano, la Chiesa di Sant’Abbondio con il suo alto campanile, la casa parrocchiale, le cappelle della Via Crucis, l’ossario e l’oratorio della Confraternita, i quali, uniti al prospiciente cimitero, formano un complesso religioso come pochi ce ne sono in tutto il Cantone Ticino. Un elegante viale d’ingresso, ai cui lati si fronteggiano due file di poderosi cipressi, porta fino al sagrato della Chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio; probabilmente la prima in Ticino dedicata al Santo vescovo di Como. Conviene entrare direttamente all’interno del luogo di culto, che presenta tre navate con altrettanti altari dei quali il maggiore è dedicato a Sant’Abbondio, per poi dedicare dell’altro tempo alla visita dell’esterno del complesso. L’altare in testa alla navata meridionale è TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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TURISMO / COLLINA D’ORO

Sulle orme di Herman Hesse La visita alla tomba di Herman Hesse nel cimitero di Sant’Abbondio, può essere un ottimo inizio per compiere una piacevole e istruttiva passeggiata, ripercorrendo le abituali camminate che faceva il premio Nobel per la letteratura, il quale scelse di stabilirsi a Montagnola dal 1919 fino alla fine della sua vita avvenuta nel 1962. Va precisato che all’interno del cimitero, oltre a quella dell’autore di Siddartha, si possono visitare tante altre tombe artistiche di grandi personaggi che hanno contribuito a fare della Svizzera una nazione simbolo della cultura. Accanto al muro di cinta del camposanto corre via ai Canvetti che andrà percorsa fino ad addentrarsi nel bosco per arrivare al Grotto Cavicc, dove Herman Hesse soleva transitare e trovare ristoro durante le sue passeggiate contemplative nella natura. Lo scrittore amava il Ticino per il paesaggio che offriva e anche le genti ticinesi per la loro schiettezza e semplicità, Nello stesso tempo vivendo a Montagnola, riusciva a intessere rapporti con amici artisti e intellettuali di lingua tedesca, che profondamente stimavano la sua infinita cultura. Una volta oltrepassato il Grotto Cavicc, potrete proseguire ancora per

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un pezzo nel bosco fino a sfociare nel vicolo di Liguna che introduce al paese di Montagnola. Nei pressi dell’ultimo tratto di strada avrete modo di godere di un bel panorama sulla parte del Ceresio che volge a Ponte Tresa. Entrate in paese e nel cuore dell’antico centro visitate il Museo di Herman Hesse in una dependance proprio accanto all’elegante Casa Camuzzi, luogo in cui il letterato trovò alloggio per ben dodici anni. Nel 1932 Hesse, grazie anche all’intervento del mecenate Hans Bodmer, si trasferì in quella che diventò la sua ultima magione: “Casa Rossa”. Seppur al di la di una recinzione e nonostante abbia cambiato di colore, la “Casa Rossa” si può ancora vedere. Per ammirarla, sarà sufficiente prendere la via Herman Hesse che dal centro Scolastico vicino alla piazza principale scende lungo la costa della collina. Dalla casa che venne abitata negli ultimi trenta anni di vita del premio Nobel, finisce la strada asfaltata e parte un altro sentiero immerso nel verde del bosco. Si chiama Sentiero Val Maiou e scende digradando dolcemente a valle fino a Cadepiano e poi a Barbengo. Chi avesse ancora energie, può intentare quest’altro cammino che porta ad altri luoghi molto interessanti.

Quella coppia del Nettare di Bacco Arrivando a Barbengo si lascia il comune di Collina d’Oro e si rientra in quello di Lugano. Il borgo gode di una posizione stupenda che da una parte guarda il Monte San Salvatore e dall’altra volge verso la sponda italiana del Ceresio. Passando nella parte antica del villaggio è inevitabile sentire quell’aria che ti riporta indietro nel tempo, facendoti immaginare scenari di vita agreste oramai scomparsi dalla nostra quotidianità. Proprio nel bel mezzo di questo bucolico paesaggio sorge la Cantina Kopp von der Krone Visini. Qui si producono vini fra i migliori di tutto il Cantone Ticino, usando soprattutto uve a bacca rossa di qualità Merlot, oltre al cabernet Sauvignon, Cabernat Franc, Arinarnoa e Petit Verdot. Non viene tralasciata però la coltivazione di uve a bacca bianca quali lo Chardonnay, Viognier, Sauvignon blanc e Kerner. Nata nel 2006 dall’unione di intenti e di sentimenti di Anna Barbara von der Krone e Paolo Visini, l’azienda festeggerà in bellezza i suoi primi dieci anni di attività con la produzione di uno spumante metodo classico 1.0 Dosaggio Zero. Prodotto di spicco della cantina, dove oltre alla laboriosa coppia si danno da fare anche alcuni dei loro figli, è il mi-


TURISMO / COLLINA D’ORO

tico Balin; plurivincitore da diverse annate di premi di livello internazionale. Il Balin è un IGT della Svizzera Italiana che viene prodotto con uve di Merlot e Arinarnoa e affinamento in barriques nuove e di secondo passaggio. Il risultato è un sollucchero per il palato, ma questo non è il solo vino degno di nota della produzione di Cantina Kopp von der Krone Visini. Fra i bianchi vale la pena di menzionare Matto e Meridio: entrambi Indicazione geografica tipica della Svizzera italiana. Il primo è prodotto con uve Sauvignon blanc, Viogner e Kerner, mentre Meridio viene fatto con Merlot e Chardonnay. Passando ai rossi; come non menzionare oltre a Balin, il Merlot Scalin, prodotto in maniera tradizionale dal gusto morbido, fruttato e tannini dolci. Per finire, la complessità di Irto; un assemblaggio di Arinarnoa, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Cabernet Franc e Merlot. In questo caso i sentori di spezie la fanno da padroni in questo stupendo connubio di uve differenti, frutto della maestria della coppia del Nettare di Bacco che da dieci anni a questa parte creano eccellenze sulla collina di Barbengo.

LA COLLINA D’ORO UN ANGOLO DISCRETO E MAGNIFICO DELLA REGIONE DEL LUGANESE

DI ALESSANDRO STELLA Per poter dire di aver veramente visitato e conosciuto Lugano e la sua regione, bisogna includere nel proprio itinerario almeno una giornata alla scoperta della Collina d’Oro. La sua bellezza paesaggistica colpisce da subito, la quiete dei borghi, dei sentieri tra i boschi e tra i vigneti incanta, i tipici grotti regalano esperienze enogastronomiche sopraffine e i piccoli tesori che si trovano nelle chiese e nei palazzi storici permettono di imprimere nei ricordi i momenti trascorsi in questo angolo di soleggiata Svizzera.

Un luogo questo, poco battuto dal turismo di massa ma che rappresenta un autentico patrimonio per gli appassionati di natura e cultura. Oggi come ieri personaggi e personalità internazionali vi sono legati e progetti come quello della Casa Museo e del sentiero dedicati a Hermann Hesse, dei quali sono stato promotore fin dai primi passi negli anni Novanta e che oggi vengono gestiti con straordinaria cura da persone di notevole passione, costituiscono un’importante missione per l’intero Ente Turistico. Il valore di questo territorio è riconosciuto anche dalle aziende private che negli anni hanno investito nell’ampliamento di una già florida offerta e nel completo rispetto delle innate caratteristiche del piccolo comune. Una soddisfazione per tutti dunque aver visto la nascita di una struttura elegante e confortevole come il Resort Collina d’Oro che si allinea con la filosofia dell’eccellenza che da anni contraddistingue la nostra destinazione. Il percorso descritto nell’articolo porta alla cittadina di Barbengo, una piccola scoperta anche per i ticinesi che non sempre la conoscono per la sua avvenenza, per i suoi vicoli storici, le sue volte e le sue case. Una fra tutti, l’incantevole Casa Guidini dell’omonimo scrittore che visse a Barbengo e che si occupò di redigerne la storia. Continuando la passeggiata si arriva alla Parrocchia di origine medievale consacrata a Sant’Ambrogio che guarda verso la vetta del San Salvatore. Zona panoramica, un po’ discosta dalla cittadina e adagiata su di un pianoro. Il campanile che si ergeverso il cielo, in stile romanico, risale al 1900. Non entrare in questo edificio significherebbe perdere lo spettacolo degli stucchi del XVII secolo dedicati alla Madonna e quelli della fine del 1700 che ornano l’arco trionfale, la volta del coro e la parete frontale. Nella semplicità si nasconde il divino, ecco la ricchezza di Lugano: non solo la vivace e affascinante città, ma tante piccole perle disseminate in un territorio che dal lago alla montagna conquista e seduce.

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TURISMO / HOTEL CITY LOCARNO

Comfort e tecnologia per l’accoglienza a Locarno

REALIZZATO GRAZIE ALL’IMPORTANTE RISTRUTTURAZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE “CENTRO PESTALOZZI”, DURATA 2 ANNI, IL NUOVO HOTEL DI CATEGORIA 3 STELLE SUPERIOR DISPONE DI 40 CAMERE SOBRIE ED ELEGANTI CON SOLUZIONI TECNICHE DI ULTIMA GENERAZIONE.

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ituato in via G. Cattori 4, a due passi da Piazza Grande e dall’attraente lungolago di Locarno, dalla sua apertura lo scorso luglio, ha già accolto numerosi ospiti che hanno particolarmente apprezzato lo stile moderno con un tocco di design, come pure la cordiale accoglienza della famiglia Brunner e del suo competente team. L’hotel, completamente ristrutturato, si inserisce perfettamente nel tessuto urbano. Al pianterreno nella zona accoglienza, predominano la moderna réception dalle armoniose linee bianche-blu e i comodi divanetti. Al primo piano, si trova l’invitante sala colazione e un’intima hall vivacizzata da colorate e originali poltroncine relax. A disposizione dei locarnesi e degli ospiti, una luminosa sala

per riunioni e conferenze per fino a 40 persone, dotata della più moderna tecnologia di presentazione. Particolare attenzione è stata data all’impiego di materiali rispettosi dell’ambiente, a isolazioni di nuova generazione, a sistemi di riscaldamento e climatizzazione a basso impatto energetico ed eco compatibili. Nei 4 piani sono disposte 40 camere, con caratteristiche quali: grandlit, matrimoniali, doppie superior con angolo divano e due camere appositamente attrezzate per persone disabili. Il confort e la tecnologia fanno di ogni camera un luogo speciale per chi apprezza la cura dei dettagli e le soluzioni come l’illuminazione Led, le prese universali, la TV Led, la cassaforte con presa elettrica interna per custodire e ricaricare i propri laptop e cellulari. I mobili studiati su misura offrono un


TURISMO / HOTEL CITY LOCARNO

equilibrio perfetto fra estetica, funzionalità e gradevoli accorgimenti come la macchina da caffè Nespresso con caffè e tè a scelta e acqua minerale offerta dal minibar. Le pareti nelle tonalità sabbia creano un armonioso pendant con le delicate nuance di colori bianco-écru dell’arredo e del color melanzana dei tessuti. Un insieme esteticamente intonato che allieta il soggiorno di tutti coloro che amano il bello e apprezzano un design moderno in un ambiente invitante e confortevole. Dalla posizione centrale dell’hotel, le sponde del lago e i punti d’interesse della città di Locarno, come pure la stazione, sono raggiungibili in pochi minuti a piedi. Per chi predilige invece l’automobile, l’Hotel Garni City Locarno dispone anche di un posteggio sotterraneo, tramite il quale si raggiunge direttamente la réception e i piani delle camere. La famiglia Fernando Brunner gestisce il nuovissimo Hotel Garni City Locarno (3* superior), come pure da oltre 10annil’Hotel Geranio au Lac (3*) a LocarnoMuralto e, dalla sua apertura nel 2014, il design Hotel City Lugano (4*).

Mobili Pfister festeggia la riapertura della filiale di Contone

Dopo intensi lavori di ristrutturazione durati un anno e mezzo e investimenti pari a circa CHF 20 milioni, la filiale Pfister di Contone è stata riaperta. Mobili Pfister nel 2017 celebrerà il suo 50° anniversario. «Il rinnovo totale della filiale di Contone è stato – oltre alla costruzione il completamento del magazzino a grande altezza nella sede principale di Suhr – uno dei nostri progetti più importanti degli ultimi anni. Con la ristrutturazione e gli investimenti effettuati, abbiamo dato un segnale forte sul fatto che crediamo nella regione e che essa è di grande importanza per noi. Il rinnovo della filiale rafforza la nostra presenza in Ticino e, allo stesso tempo, Pfister come principale rivenditore specializzato di mobili della

Svizzera», afferma Matthias Baumann, CEO di Mobili Pfister SA. I lavori di ristrutturazione hanno principalmente riguardato il risanamento dell’edificio di vendita, risalente al 1967 e al 1988, nonché la costruzione di un edificio con area logistica e amministrazione. I lavori hanno incluso inoltre il rinnovamento degli impianti tecnici come aerazione, riscaldamento, climatizzazione e impianto d’estinzione a pioggia nonché l’integrazione di una scala mobile. Nel corso delle opere di ristrutturazione la facciata è stata completamente riprogettata, sono stati eseguiti diversi lavori paesaggistici e la superficie di vendita di circa 7500 metri quadrati è stata riorganizzata. L’intero edificio ora è certificato Minergie.

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TURISMO / THAILANDIA

Il paese del sorriso DI PAOLA CHIERICATI

FRA I PAESI DEL SUD-EST ASIATICO, LA THAILANDIA È QUELLO CHE CONSERVA PIÙ EVIDENTI TRACCE DEL PASSATO STORICO E ARTISTICO E OFFRE AL TURISTA ANTICHE ROVINE, TEMPLI E CITTÀ ABBANDONATE. CHI È ATTRATTO DALLE GRANDI CITTÀ, TROVERÀ IN BANGKOK UN DELIZIOSO ESEMPIO DI METROPOLI CAOTICA MA PIENA DI ENERGIA E DI TESORI CULTURALI. VIAGGIARE PER LA THAILANDIA NON È DIFFICILE, I TRASPORTI SONO EFFICIENTI E LA CUCINA NAZIONALE È SQUISITA. SI È ORMAI DIFFUSA DAPPERTUTTO LA FAMA DELL'INCREDIBILE OSPITALITÀ DEI THAILANDESI, POPOLO SPESSO DESCRITTO COME GODERECCIO E SPENSIERATO, CHE PERÒ NEI SECOLI HA LOTTATO PER MANTENERE INTATTO LO SPIRITO DI LIBERTÀ E DI INDIPENDENZA.

Bangkok, “La Città degli angeli” Chiamata Krung Thep in Thailandese (Città degli Angeli) e definita anche la Venezia d’Asia per la sua bellezza e i suoi canali navigabili, Bangkok è sicuramente una delle città più affascinanti e intriganti dell’Asia. Non è dunque un caso che nel 2010 abbia vinto il World’s Best Award 2010, premio per la migliore città del mondo! Il maestoso fiume Chao Phraya, attualmente attraversato da magnifici ponti, divide la grande “Città degli Angeli” in due parti. Quella a ovest è la tranquilla Thonburi, mentre l’altra, a est, è divenuta la Bangkok vivace, caotica, in continua evoluzione e rappresenta la vera anima moderna della capitale thailandese. Bangkok è il centro amministrativo e culturale della Thailandia e potrete imbattervi in attività commerciali molto diverse tra loro: locali notturni, shopping center ultramoderni, gallerie d’arte, musei, mercati e molto altro ancora. Sullo sfondo, la tradizione millenaria Thai si scorge nei suoi templi Buddhisti, nell’architettura del centro storico, nei mercati di prodotti tipici.

Chi avrà modo di conoscere Bangkok e la sua gente godrà quindi di una splendida sintesi di tutte le sfumature che dipingono la splendida Thailandia. Bangkok è insomma una città da scoprire che esprime al meglio l’attuale spirito Thailandese, fondendo il vecchio e il nuovo, le antiche tradizioni e i ritmi di una città ultra-moderna.

01 Wat Pho, un particolare del Buddha Sdraiato, Bangkok

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I quartieri turistici di Bangkok La “Città degli Angeli”, con i suoi 15.000.000 di abitanti è suddivisa in molti quartieri e sobborghi. Qui ricordiamo quelli di maggiore interesse turistico. La vecchia Bangkok è la zona racchiusa in un’ansa del fiume Chao Phraya, qui si trovano gli edifici più antichi, come il Gran Palazzo o Palazzo Reale e altri importanti templi. Siam Square è invece il principale snodo commerciale, la principale area per lo shopping di tutta la città. Qui si concentrano numerosi grandi magazzini, mercati e negozi di ogni genere, nei quali è possibile trovare qualsiasi prodotto, dal tipico artigianato thailandese, ai capi di abbigliamento griffati, dagli orologi di lusso ai più recenti articoli di elettronica. Silom Road è il quartiere degli affari di Bangkok e vi si trovano le maggiori banche, gli uffici di numerose holding internazionali e alcuni dei migliori alberghi. La Sukhumvit Road è una zona di recente espansione, nella quale si concentrano molti centri commerciali, negozi, locali notturni e ristoranti nati per offrire servizi agli stranieri che vivono a Bangkok e ai turisti che la visitano durante le vacanze. Il noto quartiere di Chinatown è un distaccamento della Cina all’interno di Bangkok. L’intero quartiere, che da solo conta circa 3.000.000 di abitanti, in pre-

valenza cinesi e indiani, è un frenetico mercato dalle prime luci dell’alba a notte inoltrata. La città dello shopping Qualunque cosa desideriate, a Bangkok la troverete! Lo shopping rispecchia il modo di essere della città, infatti è possibile fare acquisti ovunque: in uno dei suoi sontuosi centri commerciali, oppure comperare articoli a basso costo in una delle migliaia di bancarelle che si trovano lungo le strade del centro, o ancora nei molteplici mercati all’aperto. Un imponente centro commerciale, riferimento dello shopping in Asia, è l’Asiatique, un vero e proprio luna park dello shopping, con centinaia di negozi di varie dimensioni, decine di ristoranti, giostre e l’Asiatique Sky, la ruota panoramica più alta di Bangkok da cui vedere la città tutta illuminata. All’Asiatique organizzano anche concerti estemporanei, vi è un teatro di marionette tradizionali, un cinema e tanti chioschi di frutta e gelati. I mezzi di trasporto Più di 50 compagnie aeree di tutto il mondo hanno voli diretti per Bangkok. Thai Airways è la compagnia di bandiera thailandese: offre servizi eccellenti e ha un network di 70 destinazioni che includono le maggiori città turistiche e impor03

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tanti centri d'affari in Thailandia, in Asia e negli altri continenti. Una volta in aeroporto, un taxi o lo skytrain vi porteranno in centro città. Le prime rotaie dello skytrain sono state inaugurate alla fine del 1999 e cinque anni dopo è nata la metropolitana. Entrambi i mezzi di trasporto si completano perfettamente a vicenda e permettono a turisti e uomini d'affari di muoversi con rapidità. Per brevi distanze, si consigliano i taxi e i tuk tuk (motocarrozzette). Centri Benessere, Spa e Massaggi Thailandesi Una cosa che dovete assolutamente provare durante le vostre vacanze a Bangkok è il trattamento benessere thailandese. Scegliete uno tra i maggiori centri massaggio della città e con pochi euro potrete immergervi in due ore di autentico relax. Non c’è niente di meglio di un massaggio tradizionale thailandese dopo un’intensa giornata di shopping, visite ai musei e di spostamenti frenetici in città! Luoghi d’arte e cultura Il Palazzo Reale si trova all’interno del Wat Phra Kaeo. Vi si accede attraverso degli enormi cancelli, un tempo varcati dagli elefanti che trasportavano il Re nel suo Palazzo. L’edificio fu disegnato da un architetto britannico nello stile classico del rinascimento italiano e costruito nel 1782. Dotato di un tetto in stile thailandese, è utilizzato prevalentemente per le più importanti cerimonie ufficiali e religiose. L’attuale residenza reale è invece il Chitlada Palace, nella parte settentrionale della città, e non è accessibile al pubblico. Wat Pho, il Tempio del Buddha disteso, è il più antico e maestoso di Bangkok e ospita al suo interno la più grande statua di un Buddha. Conosciuto come luogo di culto, il Wat Pho risale al XVI secolo ed è il centro nazionale preposto all’insegnamento e alla tutela dell’antica medicina tradizionale Thailandese, tra cui si annoverano le tecniche di massaggio terapeutico.

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Se ci si ferma a Bangkok per alcuni giorni, merita una visita anche il famoso Buddha d’Oro all’interno di Wat Traimit a sud di Chinatown. È il Buddha d’Oro più grande del mondo e risale al XIII secolo, è alto 4 metri e pesa circa 5,5 tonnellate. Secondo la leggenda la statua cadde durante le operazioni di restauro e fu scoperto che sotto la sua crosta di stucco era interamente d’oro massiccio. Visita alla Jim Thompson House Nei pressi della stazione della BTS National Stadium di Bangkok vi è uno dei più bei musei della città: la casa di Jim Thompson, un americano originario del Delaware, nato nel 1906. Al termine della seconda guerra mondiale, arruolatosi volontario e inserito nei servizi segreti della CIA, dopo aver svolto servizio in Italia, Francia e in Asia, Jim Thompson si ritrovò quasi per caso a Bangkok nell’agosto 1945. Lavorò prima in ambasciata e dopo il suo congedo, grazie al suo potere d’acquisito e alle sue conoscenze, diede avvio a un commercio di seta e filati pregiati per poi aprire una propria fabbrica. Sparì in circostanze misteriose durante un viaggio in Malesia. Nessuno ritrovò mai il suo corpo e ancora oggi la sua fine rimane, dopo anni di ricerche e indagini infruttuose, un mistero. Amante e grande collezionista di architettura e arte siamese

02 Quartiere dello shopping, Bangkok 03 Skytrain, Bangkok 04 Jim Thompson House, Bangkok

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e birmana, tra il 1950 e il 1960 costruì e riempì la sua dimora di molte opere d’arte, alcune appartenute anche ad imperatori, facendone quel che oggi è la casa-museo che porta il suo nome.

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Ayutthaya – L’antica Capitale della Thailandia Da Bangkok si può facilmente raggiungere la cittadina di Ayutthaya, la vecchia capitale del Siam, città storica ricca di templi e antiche vestigia. Ayutthaya è considerata patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è ora conosciuta con il nome di Parco storico di Ayutthaya, a 76 km a nord di Bangkok.

di primissima classe. Le camere sono caratterizzate da interni moderni e splendida vista sul fiume. Presso la spa potrete concedervi uno dei tanti trattamenti estetici e benessere, mentre se preferite crogiolarvi al sole non perdetevi il centro The Beach, attrezzato con piscina a sfioro da 20 metri e vasche idromassaggio. Il Millennium Hilton Bangkok fornisce anche 17 sale riunioni. Tutti i punti ristoro sono caratterizzati da cucina a vista e sono affacciati sul fiume. L’albergo sorge vicino al Mercato di Khlong San e con

Si consiglia una visita a War Phra Sri Sanphet, il tempio più bello della città; a Wat Yai Chaya Mongkol, con un’architettura a forma di stupa e centinaia di statue del Buddha vestite in abiti gialli; a Wat Maha Che, la scultura della testa di Buddha tra i rami degli alberi, una delle immagini più famose della località; a Viharn Phra Mongkol Bophit, una copia del Grand Palace di Bangkok; a Wat Lokayasutharam, un'enorme scultura di un Buddha disteso; a Wat Ratchaburana, il monumento alla lotta per il trono del Regno di Siam, eretto nel luogo dove morirono i contendenti; a Wat Phra Se Sanphet, imponente stupa contenente le ceneri di vari re del Siam. Alberghi dove i sogni diventano realtà Ovunque ci si trovi in Thailandia, il Paese non ha rivali per quanto riguarda gli hotel di prestigio. Per chi sogna un servizio di lusso e una massima attenzione verso il cliente, la Thailandia è davvero il posto ideale. Ecco alcuni hotel selezionati: Millennium Hilton Bangkok Localizzato sulle rive del fiume Chao Phraya, il Millennium Hilton Bangkok offre un servizio navetta gratuito in barca dal suo molo privato alla stazione BTS Skytrain di Saphan Taksin. Si tratta di una struttura contemporanea, a 5 stelle, che vanta 4 punti ristoro, una palestra attiva 24 ore su 24 e un centro benessere

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un breve tragitto in barca si può raggiungere il centro commerciale Asiatique. Ramada Plaza Maenam Riverside Situato lungo le sponde del fiume Chao Phraya, il Ramada Plaza Bangkok Menam Riverside offre camere con viste sul fiume e sullo skyline e servizi a 5 stelle, tra cui una grande piscina all'aperto con idromassaggio e 9 punti ristoro. Il Ramada Plaza Bangkok Menam Riverside sorge a breve distanza dalla zona dello shopping e del divertimento di Silom, a 40 minuti d'auto dall'aeroporto e a 5 minuti a piedi dal centro commerciale Asiatique. Il centro benessere dell'hotel


propone svariati trattamenti di bellezza e strutture quali sauna e bagno turco. Non manca inoltre un centro fitness, ideale per allenarvi durante il vostro soggiorno. Cucina Thai La cucina thailandese è famosa e riconosciuta soprattutto per la sua caratteristica principale, e cioè quella di essere molto piccante. Le spezie, le erbe e le verdure la fanno da padrone incontrastate mentre le carni più diffuse sono quelle di maiale e il pollo. La maggior parte dei piatti sono

PadTai, una sorta di “linguine” condite con gamberetti o pollo, noccioline tritate e un gran mix di verdure miste, alle quali si aggiunge limone a piacimento; Tom Yum Kung, una zuppa piccante di erbe e frutti di mare o pollo, dal sapore forte e salato; Som Tum o Papaya Salad, nella versione piccante aspettatevi di vedervi pulsare le vene di collo e testa. E’ composto da papaya, gamberetti e noccioline. E se desiderate qualche lezione di cucina thai, potete rivolgervi ad Amita Thai Cooking Class, la sua scuola si trova a Bangkok. Chiang Mai Significa città nuova, si trova a 700 Km a Nord di Bangkok sul fiume Ping e a 300 mt sul livello del mare, altitudine che la rende più fresca e piacevole di altre città durante tutto l'anno. È raggiungibile con la linea aerea low cost Nok Air. Nel tour di Chiang Mai si consiglia una visita guidata dei Templi di maggiore interesse, tra cui l'imperdibile Wat Phratat Doi Suthep con il suo maestoso Stupa centrale, lo splendido panorama sulla città e le indimenticabili danze tradizionali. Il tempio si trova sulla montagna Doi Suthep, a 1053 mt di altezza. Edificato su una collina nel 1383, è meta di continui pellegrinaggi da parte dei thailandesi e se desiderate raggiungerlo a piedi per visitarlo ci sono ben 309 scalini.

serviti caldi e i gusti percepiti sono soprattutto agrodolci. Il riso, alla pari del nostro pane, è sempre presente sul tavolo di un banchetto thailandese e le pietanze vengono servite contemporaneamente alle altre. La cucina thai è impiattata esteticamente in maniera elaborata, con composizioni e ornamenti che si possono definire artistici. Altri cibi che vengono diffusamente consumati in thailandia sono la frutta (in particolar modo banane, ananas, cocco e mango) e il pesce. Le bevande tipiche sono il latte di cocco e il the freddo thai. Alcuni piatti tipici della cucina thailandese che vale la pena assaggiare sono:

Per ulteriori informazioni: ENTE NAZIONALE DEL TURISMO THAILANDESE Zähringerstrasse 16 3012 Berna Tel.: +41 (0)31 300 30 88 Fax: +41 (0)31 300 30 77 www.tourismthailand.ch/italiano www.facebook.com/TATSwitzerland twitter.com/TATSwitzerland Foto: Tourism Authority of Thailand (TAT)

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Davvero emozionante è il trekking con gli elefanti, si suggerisce un tour di mezza giornata ai campi di Patara Elephant Farm, nel parco nazionale di Khao Sok. Dal 1989 questi mammiferi sono infatti a disposizione dei turisti e vengono mantenuti e curati dai loro mahout per le gite a dorso di elefante. Un ottimo hotel per il vostro pernottamento è il The Imperial Mae Ping Chiang Mai, ubicato nel centro di Chiang Mai.

05 Il Tempio Wat Kasattrathirat Worawihan, Ayutthaya 06 Terrazza dell'Hotel Millennium, Bangkok 07 Chiang Mai Wat Phrathat Doi Suthep

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TURISMO / TOP TOURS

Costa Rica, un Paese tutto da scoprire

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estinazione Costa Rica, perché? «Un Paese straordinario in fase di sviluppo avanzato, con ottimo livello di educazione e sanità, con una forte stabilità politica e con un governo che crede nello sviluppo economico e aiuta la crescita con tassazioni minime e possibilità di lavoro e business, con economia in continua crescita è il paese ideale dove trasformare i propri sogni in realtà».

Le occasione per un assoluto relax non mancano certo… «La Costa Rica ha tra le più belle e pulite spiagge del mondo, con le sue baie, variopinte con la sabbia che varia di colorazione dalla nera alla bianca, a quella fatta solo di polvere di coralli e conchiglie, invitano a distendersi per prendere il sole, una vera mecca per chi ama stare all’aperto. Molte spiagge sono l’ideale per chi ama il surf, le immersioni, e scoprirà un affascinante mondo subacqueo».

Un Paese all’avanguardia per quanto riguarda l’ecoturismo… «La pace e la natura vi regnano sovrani, tra vulcani imponenti, foreste pluviali, giungle e spiagge tropicali di sabbia bianca e nera bagnate, a est dal Mar dei Caraibi e a ovest dall’Oceano Pacifico. La Costa Rica detiene il 5% della biodiversità terrestre (le specie animali e vegetali sono più di 500 mila) e il 26% del territorio è tutelato dal Sistema Nazionale delle Aree Protette. Con una ventina di parchi nazionali e 160 riserve biologiche, è una destinazione per amanti dell’ecoturismo e per chiunque sogni paesaggi incontaminati».

E se si desiderano vacanze più avventurose? «Se amate l’avventura, il Costa Rica fa per voi. Èpossibile scegliere tra escursioni in mountain bike, trekking di più giorni nella giungla o rafting lungo alcuni dei corsi d’acqua più impetuosi dell’America Centrale. La cosa importante, in ogni caso, è non sottovalutare i propri limiti e sapere a che cosa si va incontro. Un’attività molto amata dai viaggiatori è il canopy tour lungo passarelle tra i rami degli alberi (canopy significa volta arborea), che si rivelano un ottimo punto di osservazione della vita animale della foresta pluviale».

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PAULINA HERRERA, TITOLARE DI TOP TOURS, PRESENTA UNA REALTÀ ANCORA SCONOSCIUTA MA CHE RACCHIUDE STRAORDINARIE OPPORTUNITÀ ALL’INSEGNA DEL RELAX, DELLA NATURA, DELLO SPORT E DELL’AVVENTURA. PER SOGGIORNI PRIVATI E INCENTIVES AZIENDALI.

Molte aziende scelgono la Costa Rica per organizzare viaggi incentive e attività di team building… «Il team building è riconosciuto come uno dei metodi più importanti per le aziende per la formazione del personale, migliorare il servizio e rimanere competitivi sul mercato. I leader possono capire che per eccellere occorre sviluppare e favorire le potenzialità dei propri dipendenti. La Costa Rica, con i suoi straordinari scenari naturalistici e ambientali offre una combinazione unica di occasioni di apprendimento mentale, fisico ed emotivo. I partecipanti riescono ad ottenere risultati non solo per il lavoro ma anche per ogni area della vita, la casa, le relazioni, la produttività e obiettivi personali». La facilità dei collegamenti è una condizione importante per favorire il turismo verso la Costa Rica… «Già oggi numerose compagnie europee atterrano all’aeroporto internazionale della capatale San José. Un ulteriore vantaggio si avrà il prossimo anno quando è prevista l’attivazione di un volo diretto senza scala da Zurigo, con la compagnia Edelweiss».


SEZIONE / TITOLETTO

COSTA RIC COSTA RICA Costa Rica vuol dire sole, mare, caldo...ma soprattutto vuol dire natura. Ed è proprio a questa splendida realtà che noi di Costa Rica Top Tours guardiamo e dedichiamo la maggior parte della nostra programmazione. Attraverso una serie di tours escursionistici appositamente studiati e perfettamente organizzati, vi condurremo alla scoperta dei suoi tanti Parchi Nazionali, Riserve scope Biologiche e Refugi Forestali.

Un microcosmo di superba bellezza che renderà indelebile il ricordo della vostra vacanza. E poi ancora: escursioni ai tanti vulcani come l´Arenal, considerato tra i più belli del mondo; emozionanti discese i rafting; passeggiate a cavallo; crociere nelle isole; immersioni subacquee alle barriere corlline; pesca d´altura; tours storico-culturali del paese. Il modo migliore per capire, apprezzare e godere le mille sfumature di questa meravigliosa esplosione di colori e di vita che è la Costa Rica

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SPECIALE ST. MORITZ / FIS ALPINE WORLD SKI CHAMPIONSHIPS

Take your time, we’re ready! DI FEDERICO PARLI

A 14 ANNI DI DISTANZA ST.MORITZ E TUTTA L’ENGADINA SONO PRONTI A OSPITARE NUOVAMENTE I CAMPIONATI DEL MONDO DI SCI FIS. UN EVENTO MONDIALE DESTINATO AD ACCOGLIERE DECINE DI MIGLIAIA DI APPASSIONATI E NON SOLO. ST.MORITZ, SEPPURE UN PO’ ACCIACCATA DALLE DIFFICOLTÀ DEGLI ULTIMI ANNI, È PRONTA A DIMOSTRARE DI ESSERE SEMPRE “TOP OF THE WORLD”!

L’evento di grande portata che l’Engadina ospiterà dal 6 al 19 Febbraio 2017, comporta enormi sforzi. Sforzi che gli attori di questa macchina organizzativa si augurano vengano ripagati, sia dagli atleti partecipanti, sia dai fan scalmanati e da tutti coloro che vorranno godere di queste due settimane di sane competizioni immerse nella spettacolarità della Valle del Sole. Ormai da mesi gli organizzatori sono alle prese con tutte le esigenze e le richieste degli stakeholders, così come da mesi stanno dando il massimo a livello mediatico in modo da raggiungere più persone possibili. Entriamo più nel dettaglio e lasciamo che sia Daniel Schaltegger, Chief Media FIS, a raccontarci qualche numero e cosa si aspetta da questo evento mondiale.

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01 Daniel Schaltegger

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er la quinta volta St.Moritz ospiterà i Campionati mondiali FIS di sci alpino. Si tratta di un record, visto che è l’unica località al mondo ad avere questo onore. Daniel Schaltegger, a ruota libera, concedici una panoramica generale di questi CM… «Esatto, per la quinta volta, dopo il 1934, 1948, 1974 e 2003 sarà St. Moritz a fare da cornice ai Campionati mondiali FIS di sci alpino. D’altro canto St. Moritz annovera una tradizione pluriennale nel turismo invernale, che è certamente coprotagonista di un evento di tale portata. Organizzando i CM di sci, St. Moritz fornisce la prova della sua competenza nel settore degli sport invernali e si presenta come destinazione di sport invernali unica nel suo genere nell’arco alpino. I Campionati mondiali FIS di sci alpino St. Moritz 2017 celebrano l’incontro degli amici dello sport su sci, provenienti da tutto il mondo: prestazioni sportive di alto livello e appassionanti momenti di cultura svolti in un’atmosfera unica, sono all’origine di una grande festa, di un evento che unisce e coinvolge le persone.

Lo storico Kulm Park, teatro delle Olimpiadi invernali del 1928 e 1948, accoglie nuovamente le cerimonie dedicate ai CM FIS di sci alpino St. Moritz 2017. Per ospitare il grande evento, il padiglione Kulm, classificato come monumento storico, è stato ristrutturato e, puntualmente per i Campionati mondiali di sci, risplenderà di una nuova luce. Qui avrà luogo la grande festa d’inaugurazione, come pure le cerimonie di premiazione. Stesso discorso per l’assegnazione dei pettorali, che si terrà nel Kulm Park insieme ai numerosi concerti che allieteranno i Campionati. Altri eventi di rilievo si svolgeranno nella zona pedonale di St. Moritz, dove è programmato anche uno Street Festival». Ancora un altro record mondiale: il pendio della discesa libera maschile. Cosa devono aspettarsi gli atleti? «Tutte le competizioni dei Campionati mondiali si terranno sulle accattivanti e impegnative piste del monte locale di St. Moritz, il «Corviglia». La più spettacolare e ostica delle piste, cuore della discesa maschile, è certamente la «caduta libera». Con il 45 percento di dislivello, il pendio di partenza della discesa maschile sulla


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pista Corviglia, lunga circa 3 chilometri, è praticamente verticale e non per nulla è ritenuto il più ripido al mondo. In pochi secondi i discesisti raggiungono una velocità impressionante, fino a 140 km/h, come l’accelerazione di un’auto da corsa. Arrivare alla partenza è di per sé un assaggio di ciò che aspetta gli sciatori: l’avventurosa salita sui 187 gradini della scala d’acciaio che porta gli atleti fino a 2840 metri di altezza». A 2 mesi dall’inizio dei campionati del mondo di sci, secondo le vostre riservazioni, quante persone deve aspettarsi St.Moritz? «Ci aspettiamo un totale di 140.000 persone. Direi di poter essere soddisfatto del lavoro che stiamo ininterrottamente svolgendo, vista l’affluenza prevista».

olimpici e (con i campionati 2017) cinque campionati del mondo - un palmares unico sulla scena internazionale. Un’accresciuta responsabilità con questo palmares! Lo sport é un mezzo magico per unire le aspettative dei diversi spettatori. Stiamo facendo il possibile affinché tutti gli ospiti potranno prendersi il tempo per godere di questo grande evento sportivo, in un luogo esclusivo e unico come da sempre è St. Moritz».

St.Moritz è pronta, dopo 14 anni, a ospitare un evento come questo? Non solo sulle piste ma anche a livello di infrastrutture e servizi turistici? «Al 100%! Alberghi, mezzi pubblici, la nuova stazione ferroviaria così come le 88 piste delle montagne Engadinesi, pronte a ospitare sciatori e non solo. La cultura e la scelta gastronomica della valle, la competenza turistica e l’organizzazione puntuale dell’evento, sono tutti aspetti che contribuiranno a rendere indimenticabile il soggiorno degli ospiti attesi per il mese di febbraio».

Avete diversi pacchetti, dal biglietto singolo al servizio VIP completo. Come gestite questa differenza di spettatori e a che tipologie appartengono questi avventori? «Come sempre, è da trovare il mix ideale. St. Moritz ha una tradizione forte per lo sport e gli eventi sportivi. Due giochi TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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Quanta energia e quante ore di lavoro occorrono per poter coordinare e riuscire a organizzare un evento di queste portata? «Ci vuole tantissimo tempo, impossibile quantificarlo! Credo che l’ingrediente segreto per la perfetta riuscita di questi mondiali sia decisamente il cuore di tutte le 38 persone del comitato organizzativo e dei 1’300 volontari, che stanno dando anima e corpo per regalare al mondo qualcosa di unico. Non dimentichiamo poi tutto il settore turistico e gli abitanti di St.Moritz e dell’intera Engadina! Nel gruppo arde la fiamma del successo che genera l’energia necessaria per portare questo progetto al suo traguardo… una fiamma sempre più ardente!». Secondo te, questi campionati del mondo, quanta spinta possono dare all’immagine di St.Moritz che in questi anni sta vivendo un periodo “difficile”? «Una domanda decisiva! 1’600 giornalisti e più di 20 stazioni televisive internazionali faranno da tramite per divulgare in tutto il mondo le immagine di questa meravigliosa festa sportiva…che dire, un sostegno davvero impagabile! La cosa fondamentale però, sarà il continuo lavoro successivo alle due settimane dei campionati FIS. La valle non deve assolutamente lasciarsi scappare quest’enorme opportunità! Sviluppo e motivazione non devono venire a mancare, é necessario che tutte le forze siano preservate, così come è indispensabile il know-how di tut-

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te le persone che hanno contribuito alla preparazione di questo evento, per poter sfruttare al meglio l’immenso potenziale scaturito da questa manifestazione. I CM FIS, offrono l’occasione per una nuova grande spinta turistica ed economica, per questo siamo più che convinti che porterà beneficio a tutta la valle. In ogni caso è necessario un continuo sforzo da parte di tutti, organizzatori, albergatori, immobiliaristi e media, per raggiungere questo scopo. St.Moritz non può e non deve permettersi di perdere questo treno! Cifre da record del mondo, aspettative oltre ogni immaginazione, voglia di fare e professionalità, questa è la magia che si potrà respirare durante le due settimane dei campionati del mondo FIS».

La medaglia di bronzo ai mondiali di St.Moritz 2003 Giorgio Rocca, ora a capo di una scuola di sci che ogni anno s’impegna a trasmettere valori sportivi ma anche sociali, è felice di condividere con noi la sua opinione sportiva e professionale riguardo quest’evento tanto atteso. Giorgio Rocca, dal tuo punto di vista, quale sarà il vero asso nella manica di tutta l’organizzazione FIS 2017? «Ormai St Moritz ha una grandissima esperienza nella preparazione di grandi eventi sportivi. Ritengo quindi che la località abbia un’organizzazione al Top, come avevo già notato nel lontano 2003 quando vinsi la medaglia di bronzo. Il 02

Non solo grandi atleti si sfideranno sulle piste del Corviglia alla conquista di una o più medaglie, ma anche grandi atleti del più recente passato prenderanno parte a questo evento.

feeling, prima d’atleta partecipante, ora da spettatore entusiasta, è magico, non conosce limiti e può essere espresso unicamente vivendolo». Nella tua carriera hai avuto l’opportunità di gareggiare in tutto il mondo, cosa rende così speciale e avvicente il tracciato preparato qui a St.Moritz? «Ogni Campionato del Mondo è speciale e St Moritz 2003 per me è stato come correre in casa. Avevo la mia gente e i miei tifosi vicini. Le piste saranno certamente preparate in maniera ottimale, così da permettere agli atleti di esprimersi al meglio, dal primo all’ultimo concorrente. Inoltre, le ultime modifiche sul tracciato della Discesa libera e Super Gigante rendono il tutto ancora più avvincente. Non vedo l’ora di vedere sfrecciare gli atleti su questa neve!».


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Nella tua scuola, che accoglie ogni anno nuove giovani promesse, hai già individuato qualcuno che merita un posto in prima fila e che potrebbe essere la stella di questi o dei prossimi campionati del mondo? «Negli ultimi Campionati del Mondo abbiamo portato una ragazza serba e per noi è stata una bella soddisfazione. Da noi crescono piccoli atleti. Con il mio Team di allenatori stiamo cercando di far appassionare, divertire e far vivere questa esperienza sportiva in modo sano, ma anche competitivo. I momenti passati sulla neve sono fatti di vittorie, ma anche di sconfitte, necessarie anch’esse per formare il carattere di ragazzi e ragazze. I giovani possono, attraverso lo sci, trovare anche nuovi stimoli per vincere le paure, così come fare esperienze utili per la vita…esattamente come è stato per me».

«Mi auguro che gli appassionati che sicuramente verranno ai Campionati del Mondo possano trovare una St Moritz sempre al Top, capace di essere accogliente, rinnovata e soprattutto ospitale nei confronti di una fascia di appassionati di montagna che indubbiamente si sono allontanati negli ultimi anni di crisi. La località offre molteplici servizi, in una vallata splendida e alla portata di tutti. Questi prossimi Campionati del Mondo saranno sicuramente un nuovo trampolino di lancio per noi operatori».

Tra i diversi sponsor che danno man forte alla tua scuola c’è Maserati. Mi puoi dire il connubio che lega un personaggio dello sci come te a Maserati Svizzera? «Per me poter avere un brand come Maserati è sicuramente stimolante e in linea con la mia idea di performance, ma anche di eleganza. Velocità, sicurezza, eleganza e comodità sono gli elementi che legano il mio essere sportivo al concetto di auto Maserati ed è meraviglioso poter avere un supporto da parte loro, è uno stimolo in più a migliorare ogni performance. Sono anche molto felice di potermi confrontare, ogni qualvolta lo desideri, con una persona di grande competenza nel settore, come ritengo essere il mio caro amico Ronnie Kessel. Sport e passione sono legati da un grande cuore, indipendentemente che sia sulla neve o sull’asfalto».

Un clima decisamente positivo si sta dunque sviluppando intorno a questo evento. Quali effetti quindi sta avendo e avrà sul mercato turistico e immobiliare engadinese? Con grande piacere possiamo parlare di un netto incremento delle riservazioni, sia alberghiere che private. St.Moritz non ospiterà unicamente i fans più accaniti durante le settimane dei CM, ma anche famiglie e persone desiderose di passare, nuovamente, tempo di qualità nella Valle del Sole. Le riservazioni per appartamenti in affitto sono letteralmente andate a ruba e non si parla di riservazioni “low budget”. Già dal mese di novembre appartamenti di lusso con richieste, per le due settimane dei mondiali, ben oltre i CHF 35.000 scarseggiano. È questo un primo segnale di ripresa del mercato immobiliare e di conseguenza del turismo di questa valle? Certo che lo è! In primis chi abita l’Engadina ha voglia di veder fiorire nuovamente il celebre “clima champagne” famoso in tutto il mondo e per questo, grazie a eventi come la FIS, Polo on Ice, White Turf, Cricket on Ice, Gourmet Festival e tanto altro, St.Moritz sarà in grado di vivere una nuova fioritura. Proprio come l’acqua trova la sua via, in un modo o nell’altro, St.Moritz si sta reinventando.

Sono previste decine di migliaia di persone per Febbraio, che genere di turismo prevedi ma soprattutto quale potrà essere, dal tuo punto di vista, il valore aggiunto che un evento di questo calibro porterà all’Engadina in un periodo non facile come quello che sta attraversando?

02 Giorgio Rocca

Quale sarà il tuo ruolo all’interno di questo grande organigramma sportivo? «Durante i Campionati del Mondo sarò commentatore per la RSI delle gare maschili. Un grande onore per me, per cui mi auguro di poter trasmettere la passione e l’entusiasmo che provo!». Molto è ancora da cambiare, non facciamoci illusioni, di strada da fare ce n’è ancora molta, ma meglio un passo alla volta piuttosto che restare fermi in attesa di un cambiamento che non arriverà mai da solo. St.Moritz vuole essere parte della soluzione e non del problema, perciò si sta impegnando con tutte le sue forze per poter nuovamente offrire, come solo lei sa fare, esclusività, prestigio e divertimento. Non a caso, il filo conduttore dei Campionati mondiali FIS di sci alpino St. Moritz 2017 sarà «Take Your Time». Ecco perché la vera sfida sarà concedersi il lusso più sfrenato dei giorni nostri: tempo e quiete per rilassarsi e ritrovare sé stessi. Attimi per gustare un buon piatto, respirare aria pura e genuina, rimanere sbalorditi dal suggestivo panorama, in cui la natura mostra tutta la sua forza. L’edizione dei Campionati mondiali FIS di sci alpino 2017 a St.Moritz dà la possibilità d’inebriarsi di questo ambiente ricco di magia. Non a caso, questo leggendario e soleggiato altipiano, situato a sud delle Alpi, viene definito come l’angolo più bello del mondo.

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Un Gala davvero INDIMENTICABILE

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EVENTI / ASSOCIAZIONE ELISA

SIAMO SOLITI PENSARE CHE TUTTE LE FAVOLE INIZIANO CON IL “C’ERA UNA VOLTA”, MA NON SEMPRE È COSÌ. CI SONO INFATTI RACCONTI CHE SUPERANO I CONFINI DELLA FANTASIA TRASFORMANDO LA FAVOLA IN REALTÀ.

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na cascata di sfavillanti lucine natalizie ricopre Palazzo Mantegazza e lo avvolge interamente in un caldo abbraccio, preparandolo ad accogliere come ogni anno il Gran Gala più magico di sempre e rendendo la location un qualcosa di unico ed incantato, tanto da ricordare gli imponenti bianchi castelli che si trovano solo nelle migliori fiabe. Un lungo e soffice red carpet, incorniciato da due calde fiamme, apre le porte agli ospiti della serata, che tra lunghi vestiti ricoperti di paillettes luccicanti,

del Palazzo pronto ormai ad accogliere i suoi ospiti con fiumi di bollicine. Le mille candele racchiuse in scrigni di vetro danno un tocco di calore all’ambiente volutamente colorato con toni invernali sulle tonalità del ghiaccio e blu, avvolgendo gli invitati in un caldo benvenuto dove il tintinnio dei bicchieri si confonde armoniosamente con il fragore delle risate. Il momento più atteso della serata ha inizio quando vengono spalancate le porte della sala dove fiocchi di neve sulle pareti, centritavola con punte di ghiaccio

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tocchi d’oro e argento qua e là, catturano con i molti sorrisi i primi scatti. Segue ininterrottamente il primo scambio di chiacchere che scalda e prepara i partecipanti della serata alla camminata sulla sinuosa rampa che porta dritti nel cuore

e candide tovaglie bianche stupiscono passo dopo passo i presenti, regalando la sensazione di essere in un castello di ghiaccio. Giusto il tempo di accomodarsi quando il servizio, seguendo una perfetta coreografia, inizia a servire i bellissimi

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01 Ana Mantegazza, Elena Mantegazza e Ariella Del Rocino 02 Maurizio Romano e Luca Fraccaroli 03 Massimo e Katya Rossi, Alessio Pizziol e Compagna 04 Federica Moro e Matteo Carratore 05 Silvia e Mattia Malacalza 06 Angelo e Francesca Riva, Marco e Michela Berri 07 Zareh e Frencesca Bezikian

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08 Monica e Claudio Lo Riso 09 Daniele Caron e Petra Peter 10 Alessandra e Enrico De Marco 11

Silvia Damiani e Thomas Arana

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EVENTI / ASSOCIAZIONE ELISA

piatti. Il tutto preparato con precisione ed armonia, deliziando gli ospiti con gusti ed accostamenti particolari. La serata corre e si alterna con ottimo cibo, una coinvolgente band, video con forti impatti emozionali, per culminare con il momento piĂš atteso: una scatenata discoteca incalzata da fantastici cocktail personalizzati. Come nelle migliori fiabe al rintocco, anche se non della mezzanotte, tutto va a spegnersi piano piano, lasciando grandi ricordi, sorrisi e la consapevolezza, che come ogni anno, si ha dato il massimo per stupire gli invitati ma soprattutto per aiutare i bambini bisognosi di aiuti perchĂŠ in questo ambito non si fa mai abbastanza. Parole saggiamente pronunciate dalla Dottoressa Nobile quando, durante il discorso di apertura, ringrazia gli aiuti concreti ricevuti di anno in anno grazie a questo magico Gala. ASSOCIAZIONE ELISA elisa@publigood.ch

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SUL LUNGO LAGO DI LUGANO-PARADISO SPICCA UNA COSTRUZIONE INTERAMENTE IN VETRO CHE GIÀ AL PRIMO COLPO D’OCCHIO SI DISTINGUE DALLE ALTRE E CHE NASCONDE DENTRO DI SÉ UN MONDO.

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BENVENUTI A PALAZZO


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a grande Hall del Palazzo Mantegazza è aperta a tutti e accoglie i visitatori fra le sue modernissime pareti dentro a cui offre tutto quanto si possa desiderare per sentirsi a proprio agio. Vi puoi accedere facilmente dalle due porte al piano terreno o dall’autosilo che consente l’accesso diretto ai vari piani. Salendo negli ascensori panoramici o camminato lungo le passerelle sospese nel vuoto, troviamo al -1 il luminoso e moderno ristorante Metamorphosis, caratterizzato da materiali che assicurano la massima igiene e da vetrate alte ben 12 metri. Il ristorante offre una cucina dai sapori tipici del mediterraneo con contaminazioni internazionali, che stupiranno i commensali con sapori ed emozioni incredibili grazie all’ accostamento di sapori diversi, studiati per soddisfare tutti i palati e tutti i portafogli. Al piano terreno, oltre alla presenza del prestigioso marchio “Assos”, leader mondiale nell’ambito ciclistico, l’elegantissima edicola e tabaccheria “Roberto’s” propone un’ampia scelta di tabacchi e sigari provenienti da ogni angolo del mondo, oltre che a giornali, riviste e idee regalo adatte ad ogni portafoglio. Salendo ancora di un piano si trova il salone “Mistretta”, noto in tutto il cantone per

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01 Ristorente Metamotphosis 02 Parcheggio interrato 03 Tabccheria Roberto’s 04 Mangayo, Assos

le sue pettinature all’avanguardia, per l’attenzione al cliente e per la cura del capello. Il secondo piano, è dedicato alla cura e alla bellezza della persona, che attraverso la palestra “Horizon” trova il suo massimo apice. Personal trainers di grande esperienza accompagneranno infatti il cliente in un percorso completo verso il totale benessere ed equilibrio. Un’onirica piscina coperta e una serie d’incredibili attrezzature completeranno al meglio le innumerevoli proposte. Allo stesso livello, la “Wellness Beauty Farm Alivio”, ti coccola, vizia e cura fra massaggi, macchinari e prodotti d’avanguardia. Non sei ancora venuto a trovarci? Guarda che stai perdendo un’occasione unica di conoscere da vicino una realtà moderna e cosmopolita senza uguali nella regione, ricca di bellezza, sapori e calore. Non ci sei davvero ancora venuto? Non è un problema, ti aspettiamo perché al Palazzo sarai sempre il benvenuto. 07

metamorphosis ristorante @metamorphosis_lugano Palazzo Mantegazza Riva Paradiso 2 6900 Lugano-Paradiso T +41 (0)91 994 68 68 marketing@metaworld.ch

metamorphosis www.metaworld.ch @Meta_Ristorante 06

05 Mistretta Coiffure 06 Alivio - Spa & Beauty Center 07 Horizon Fitness Club Lugano

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EVENTI / BRÜLHART&PARTNERS SA

Un Business Networking Event al vertice in Ticino L’APPUNTAMENTO FA ORMAI STABILMENTE PARTE DELLA VITA SOCIALE E COMMERCIALE TICINESE, CON OLTRE 170 PARTECIPANTI PROVENIENTI DAL MONDO DEGLI AFFARI E ECONOMICO-FINANZIARIO, OLTRE CHE DELLE ISTITUZIONI CANTONALI E DEL SETTORE IMMOBILIARE.

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evento, organizzato perfettamente in ogni dettaglio, ha pienamente confermato il suo carattere professionale, in un clima tuttavia molto accogliente e familiare. La Brülhart & Partners SA ha intrattenuto i suoi ospiti nella splendida struttura dell’Hotel Eden Roc di Ascona con un menu elaborato dallo Chef Cyrille Kamerzin. I vini sono stati abbinati con cura su consiglio del famoso sommelier Paolo Basso. Prima della cena gli ospiti hanno avuto occasione di ammirare alcuni modelli della Porsche con un emozionante prova su strada, mentre il Golf Gerre Losone ha messo a disposizione i propri istruttori

per un battesimo sul green. Anche Eliticino Tarmac ha contribuito al successo dell’evento offrendo alcuni transfer in elicottero. Pascal Brülhart, organizzatore della serata, ha saputo creare anche quest’anno un evento business networking, confermando il valore assoluto della sua piattaforma commerciale, con tanto di importanti sponsors come Golf Losone. Davidoff, Bucherer, Porsche, Axim, Colombo Group. In sala, presente la televisione Teleticino, che ha potuto scegliere tra gli ospiti per le interviste. I clienti hanno gradito molto l’evento e festeggiato fino a serata inoltrata. Appuntamento per l’anno prossimo a Lugano, con un evento che già promette grandi sorprese.

I PARERI DI ALCUNI OSPITI

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RENATO BONINA

ENNIO LOSA

VALENTINA ROSSINI

IGOR CERUTTI

Managing Director Europe di Karl F. Bucherer

Club Manager e Direttore Golf Gerre Losone

AXIM SA

Regional Manager Build & Field Operations Ticino di UPC Svizzera

RENATA GALFETTI

GIANLUCA LARDI

PAOLO BASSO

MASSIMO MASSA

Segretaria CATEF, Camera Ticinese dell’Economia Fondiaria

Amministratore Delegato e CEO di CSC

Best sommelier of the World 2013, Best sommelier of Europe 2010

Resp. Vendita Lugano

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LUCA RIFUGGIO Direttore, Centro Porsche Lugano


EVENTI / BRÜLHART&PARTNERS SA

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uest’anno il tradizionale appuntamento proposto da Brülhart & Partners ha presentato numerose novità organizzative e di contenuto. Quali sono gli aspetti che più vi hanno piacevolmente impressionato e coinvolto? RENATO BONINA: «La 5° edizione dell’evento Brülhart “Business Networking Premium Client Event” ci ha sorpreso innanzitutto con una serata organizzata per la prima volta nel Locarnese scegliendo una spettacolare location sulle rive del Verbano. Il mix di attività presentato è sempre molto coinvolgente ma la fedeltà dei partecipanti che si ritrovano di anno in anno è un dato di fatto altamente positivo».

MASSIMO MASSA E LUCA RIFUGGIO: «È stato senz’altro un evento ricco di emozioni e la cornice in cui si è svolto ha avuto su di me e su tutti i partecipanti un forte impatto. Dal Golf Gerre di Losone alla magnifica cena di Gala dell’hotel Eden Roc di Ascona. Due luoghi ed infrastrutture di grande pregio ed eleganza».

PAOLO BASSO: «Ovviamente la location che ha mostrato il bel tocco mediterraneo del nostro Ticino. Ascona e l’Eden Roc hanno un fascino tutto particolare che invita alla distensione, dunque alle relazioni positive».

RENATA GALFETTI: «Al di là di un’organizzazione semplicemente perfetta, nonostante un programma molto variato e destinato ad un elevato numero di par-

RENATO BONINA: «L’evento rappresenta una piattaforma ideale per far conoscere la nostra marca di orologi Carl F. Bucherer al Sud delle Alpi».

tecipanti, sono rimasta impressionata da come i promotori siano riusciti a riunire persone attive in ambiti diversi del settore immobiliare, che in un ambiente ricreativo hanno avuto modo di intrattenersi piacevolmente e di stringere nuovi contatti, anche con professionisti attivi in tutt’altri settori, per un costruttivo e interessante scambio di opinioni ed esperienze, il tutto in un ambiente spontaneo e rilassato e in un contesto bellissimo».

ENNIO LOSA: «L’iniziativa Brülhart & Partners costituisce senza dubbio un evento di nicchia ma grazie al carattere originale e glamour, fa parlare di sè e da una buona visibilità anche ai partner/ sponsor dell’evento».

Perché avete scelto di partecipare a questo evento?

ENNIO LOSA: «Indubbiamente il fatto che per la prima volta si è svolto nel Locarnese e nella nostra magnifica location. Questa edizione è stata per noi l’opportunità di far conoscere la nostra struttura e le diverse possibilità di praticare il golf». VALENTINA ROSSINI: «Personalmente, è stata la prima volta che ho avuto occasione, quale rappresentate del Gruppo Axim di partecipare a questo esclusivo evento. Ciò che ho maggiormente apprezzato, è stata la possibilità di ampliare il mio network di conoscenze e di discutere di lavoro in un clima disteso e di totale relax. Le diverse attività di piacere proposte, come ad esempio il tragitto in elicottero o la guida di una Porsche, hanno sicuramente contribuito ad abbattere le barriere formali, permettendo di discutere e trattare temi importanti in un’atmosfera piacevole. IGOR CERUTTI: «L’attenzione ai dettagli! Gli ospiti sono stati coccolati e seguiti durante l’intero evento da un’organizzazione sempre presente e mai invadente. Il tutto in un’atmosfera conviviale ed elegante».

GIANLUCA LARDI: «È senza dubbio una caratteristica della Brülhart & Partners quella di saper congiungere gli aspetti professionali con quelli dello svago e dei piaceri enogastronomici. Anche quest’anno abbiamo vissuto un evento magnifico».

VALENTINA ROSSINI: «Sicuramente Brülhart & Partners rappresenta un nome, e un evento di questa importanza è un’ottima piattaforma per ampliare le proprie conoscenze e ricontrare professionisti interessanti». IGOR CERUTTI: «Per la nostra società i contatti diretti con i diversi operatori del settore economico sono molto importanti. Abbiamo una responsabilità nei confronti dei nostri clienti: siamo presenti in TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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EVENTI / BRÜLHART&PARTNERS SA

tutto il Cantone con la nostra tecnologia e vogliamo sempre di più accorciare le distanze mostrando il nostro vero volto». MASSIMO MASSA E LUCA RIFUGGIO: «I Centri Porsche Ticino hanno scelto di partecipare a questo evento perché il target degli ospiti invitati corrisponde a quello della clientela Porsche. L’evento è molto esclusivo e corrisponde alle nostre aspettative. Speriamo di poter dare il nostro contributo per lo stesso evento anche in futuro». RENATA GALFETTI: «Simili eventi costituiscono un’interessante opportunità per incontrare persone del settore immobiliare in un ambiente diverso, ciò che può ulteriormente facilitare un fruttuoso scambio di idee e una migliore conoscenza o addirittura delle amicizie fra i partecipanti. Anche il programma, che si svolge sull’arco di diverse ore, e che vede composizioni di persone sempre diverse per le diverse situazioni proposte, favorisce nuovi contatti e conoscenze. GIANLUCA LARDI: «Vivendo un’attività professionale in un’agenda con pochi spazi, la possibilità di incontrare gli attori del mercato in una cornice più informale è più che benvenuta». PAOLO BASSO: «Per le relazioni cordiali che abbiamo da anni con Pascal, nate dalla sua profonda passione per l’enogastronomia. E siamo molto contenti che dia ampio spazio a questo tema durante il suo evento annuale». Quale ritenete che sia la sua rilevanza sul piano della promozione e della comunicazione nel contesto ticinese? RENATO BONINA: «È importante mostrare agli utenti ticinesi un’alternativa ai brand più modaioli e trendy sul nostro territorio e cioè un orologio svizzero di alta qualità, creato nel 1888 a Lucerna, il cuore del nostro paese, con una storia meno conosciuta ma altrettanto affascinante».

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ENNIO LOSA: «Siamo da diversi anni sponsor di questo evento e abbiamo voluto rimanere fedeli, proprio per il contenuto offerto e le emozioni che i diversi ospiti hanno potuto provare e condividere». IGOR CERUTTI: «Per noi è importante apparire come un’azienda vicina al cliente e alle sue necessità che nel campo delle telecomunicazioni sono in continua evoluzione. Eventi come questo ci danno l’opportunità di ricevere un feed-back diretto». MASSIMO MASSA E LUCA RIFUGGIO: «Non c è dubbio che la visibilità in un ambiente così esclusivo sia per noi un veicolo pubblicitario importante». RENATA GALFETTI: «Sicuramente è di primissimo piano, visto che viene a raggruppare professionisti dell’immobiliare che si incontrano in un ambito trasversale. Di solito i professionisti si conoscono e ritrovano soprattutto nell’ambito associativo. In questo caso invece molti degli invitati provengono da rami diversi e fanno capo ad associazioni professionali diverse (fiduciari, amministratori, valutatori, periti, banchieri, notai ecc.), di modo che questa è stata un’opportunità abbastanza unica per fare nuovi contatti e approfondire le conoscenza con persone già note». GIANLUCA LARDI: «A livello cantonale l’evento è sicuramente fra i più apprezzati del settore immobiliare e delle costruzioni».

PAOLO BASSO: «È un evento che si presta positivamente al networking in un’area dove la discrezione spesso agisce da freno ai nuovi contatti». L’evento è stato anche l’occasione per presentare i vostri splendidi oggetti del desiderio: che emozioni hanno suscitato nel pubblico? RENATO BONINA: «Il pubblico ha molto apprezzato la nostra nuova presentazione degli orologi, non più chiusi in una vetrina, ma posizionati al centro tavola sotto una campana di vetro di modo che i presenti potessero indossarli ed ammirarli. Il concetto “touch and feel” si è rivelato vincente!». Perchè ritenete particolarmente utili eventi come questo al fine di avvicinare nuovi appassionati al mondo del golf? ENNIO LOSA: «Abbiamo la percezione che in questo genere di eventi, il target è orientato a comuni interessi. La pratica del golf permette di creare un network fatto di emozioni, ma anche di possibilità di relazioni commerciali. Avvicinare questo potenziale cliente, far scoprire il golf come gioco, sport e filosofia, è il nostro scopo. Con l’evento “scopri il golf” siamo riusciti a incuriosire un buon numero di persone.


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EVENTI / BRÜLHART&PARTNERS SA

Oltre alla partecipazione ad eventi importanti, quali sono oggi le strategie che adottate per differenziarvi dalla concorrenza degli altri colossi nel settore della TV digitale? IGOR CERUTTI: «Dal punto di vista tecnico, la nostra piattaforma permette a chiunque di potersi collegare anche a più prese, per l’utilizzo in contemporanea di TV e Radio Digitale, Telefonia ed Internet, avendo a disposizione una vera larghezza di banda senza limiti. L’esperienza ci ha portato ad integrare nuovi servizi a vantaggio di una maggiore libertà ed autonomia: si può accedere alla propria offerta TV quando e dove si vuole, senza dover necessariamente utilizzare un apparecchio televisivo. Inoltre, telefonare dall’estero con il proprio numero come fossimo a casa, non è mai stato così facile!». Come hanno vissuto i vostri ospiti l’esperienza di un test drive a bordo di una vettura Porsche gentilmente messa a disposizione dai Centri Porsche Ticino? MASSIMO MASSA E LUCA RIFUGGIO: «I nostri ospiti hanno gradito con entusiasmo la prova dei nostri modelli Porsche. L’interesse è stato omogeneo sia per i modelli 911 che per i modelli Cayenne e Macan. Nello specifico, l’apprezzamento maggiore l’ha avuto il comportamento dinamico del veicolo in curva».

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Quali sono gli scopi e gli obiettivi della Camera Ticinese dell’economia fondiaria?

utilità anche dalla nostra consulenza personalizzata in problematiche soprattutto giuridiche. Così ad esempio illustriamo le 01

RENATA GALFETTI: «Semplificando quanto previsto dal nostro Statuto, la CATEF è attiva per favorire l’accesso alla proprietà immobiliare e tutelare il patrimonio fondiario, impegnandosi affinché in particolare leggi, ordinanze e regolamenti cantonali o federali tengano adeguatamente conto degli interessi dei proprietari immobiliari. Per citare solo alcuni temi di grande attualità che ci hanno occupato e ci occupano tuttora, ricordo: il raddoppio dei valori di stima immobiliari, l’iniziativa e la normativa federale sulle residenze secondarie, le modifiche della Legge federale sulla pianificazione del territorio, varie proposte di modifica del diritto locativo a livello cantonale e federale, l’introduzione della tassa di collegamento per i proprietari di oltre 50 posteggi non abitativi e la modifica del regolamento cantonale sui posteggi, l’introduzione a livello cantonale della possibilità di una tassa comunale sulle seconde residenze... Ogni proprietario ha un interesse evidente a che il quadro legale che si applica alla proprietà immobiliare non sia eccessivamente penalizzante. Parallelamente, da oltre 50 anni agiamo affinché i nostri associati siano informati sui contenuti delle normative, perché solo con la conoscenza si possono prevenire errori, rispettivamente si possono migliorare le azioni. I nostri soci, siano essi proprietari o amministratori, traggono poi molta


EVENTI / BRÜLHART&PARTNERS SA

01 Da sinistra: Andrea Marending, Giovanni Mastroddi, Fabio Soldati, Ura, Renata Galfetti 02 Da sinistra: Savino Angioletti, Helene Pedrazzini Basso, Paolo Basso, Guido Brivio

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procedure in caso di mancato pagamento della pigione, come procedere in caso di difetti e usura, in caso di disdetta del contratto, o come vadano distribuite le spese condominiali nella proprietà per piani, ecc. Siamo inoltre presenti diretta-

Perché la vostra associazione ritiene importante partecipare a momenti di incontro anche informali e non istituzionali dove gli associati possono dialogare e confrontarsi?

lio Bucci, un produttore di assolta eccellenza rivolto all’estrema qualità. Mi sembra che gli ospiti siano stati sedotti dal suo Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Villa Bucci che ha portato in tavola tutta la sua mediterranea eleganza e classe».

GIANLUCA LARDI: «Incontri istituzionali seguono spesso un’agenda strutturata, che lascia poco spazio a idee nuove. Eventi informali di questo tipo creano invece un dialogo spontaneo e amichevole. Questo dà a tutti la possibilità di discutere temi e problemi a 360 gradi, senza filtri artificiali». La serata è stata anche l’occasione per degustare vini e liquori prestigiosi. Che cosa avete presentato e cosa hanno apprezzato maggiormente gli ospiti?

mente o tramite i nostri rappresentanti in tutti gli uffici di conciliazione in materia di locazione e in commissioni e gremii vari a livello cantonale e federale, ed elaboriamo e vendiamo (a prezzo preferenziale per i soci) la modulistica principale per la gestione di stabili locativi come ad esempio il contratto di locazione in lingua italiana, tedesca e inglese, il contratto per i posteggi e gli esercizi pubblici, il modulo per il conguaglio delle spese accessorie, il verbale sullo stato dell’appartamento, il contratto di portineria ecc.».

PAOLO BASSO: «Sicuramente l’alta qualità in un contesto di convivialità. Visto che la scorsa edizione ho presentato Il Rosso di Chiara, il vino che produco a Mendrisio, questa volta, prendendo spunto da due piatti del menu, ho presentato un vino marchigiano prodotto da Ampe-

Sopra Da sinistra: Gabriele Gilardi, Valentina Rossini, Signora e Signor Gobbi, Aldo De Carli, Gabriele Pinoja, Paride Broggini Sotto Da sinistra: David Gianinazzi, Beat Ochsner, Pascal Brülhart, Gian-Luca Lardi

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Un’avveniristica struttura hospitality

NATA PER LA SQUADRA CORSE DI CASA KESSEL, PER OFFRIRE IN PISTA A PILOTI, SPONSOR E FANS UNA LOCATION PRIVATA IN CUI POTERSI RITROVARE, K SPACE, È UNA STRUTTURA HOSPITALITY NOLEGGIABILE DALLE FORME ACCATTIVANTI E DALLE LINEE E COLORI MODERNI, CHE SI DISTINGUE PER ELEGANZA, VERSATILITÀ ED ELEVATO CONTENUTO TECNICO.

«L’

idea – racconta Ronnie Kessel – era quella di realizzare una struttura hospitality diversa ed unica che rispondesse all’esigenza di accogliere piloti, giornalisti, sponsor e ospiti durante le trasferte di gara, ma che al tempo stesso potesse essere utilizzata per scopi commerciali da parte di aziende, associazioni ed istituzioni che abbiano la necessità di allestire una location mobile, in uno spazio esterno capace di accogliere 80 persone sedute o 120 in piedi. Questa piattaforma espositiva è stata utilizzata per esempio in piazza del-

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la Riforma a Lugano per primi da Omega e Boutique Tourbillon, entrambi marchi del gruppo Swatch, che l’hanno affittata per mostrare le novità della fiera dell’orologeria di Basilea. A concepire questa sorta di “astronave” sono stati proprio i tecnici del gruppo Kessel che avevano bisogno di una struttura estremamente funzionale, ma che fosse facilmente trasportabile e potesse essere montata in sola mezza giornata, in tutte le sue diverse configurazioni. Basti pensare che è sufficiente un solo bilico per avere a disposizione tutta la struttura, sia per quanto riguarda l’involucro esterno


EVENTI / K SPACE

che per quanto attiene a tutte gli arredi per l’accoglienza ed il catering ecc. K Space dispone di un ufficio interno per ospitare in modo riservato 8 persone, di un banco bar e di un ampio spazio di accoglienza oltre a quello per i servizi tecnici, come per esempio la cucina, che può mettere a tavola fino a 300 persone in turni di 80 per volta. K Space è infatti una struttura totalmente autonoma anche per quanto riguarda elettricità, riscaldamento, aria condizionata, acqua e richiede soltanto la messa a disposizione dello spazio su cui viene allestita. È dotato di illuminazione a led in tutte le

tonalità di colore, di 9 schermi televisivi, più un impianto audio di grande potenza e tutte le necessarie attrezzature tecnologiche e la connessione internet». Questa avveniristica struttura hospitality, “quasi una navicella spaziale atterrata alle nostre latitudine”, è stata in gran parte ideata, disegnata e poi realizzata da ingegneri e carpentieri del gruppo Kessel che hanno curato personalmente ogni fase di lavorazione. K Space può essere affittata per ogni genere di manifestazione sportiva, anche da parte di gruppi esterni al mondo delle corse e del settore automotive: è infatti idonea per eventi, presentazioni, incontri che richiedano uno spazio moderno, di design, molto accogliente, perfettamente attrezzato e autosufficiente per ogni possibile esigenza. Perché questo nome K Space? La risposta ce la dà ancora una volta Ronnie Kessel: «Appena abbiamo visto la forma che questa struttura aveva assunto una volta progettata, subito abbiamo tutti pensato ad “un’astronave”, quasi un simbolo dell’attrazione gravitazionale fra corpi celesti. Ed è proprio quello che vorremmo esercitare anche noi attraendo nella nostra struttura aziende ed imprenditori che sappiano apprezzare il valore dell’innovazione e delle creatività non disgiunte da un’intrinseca bellezza». TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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L’investimento più prezioso

CHRISTIAN JIBEILY, UNO DEI MASSIMI ESPERTI NEL COMMERCIO MONDIALE DI DIAMANTI E PIETRE PREZIOSE, RACCONTA COSA C’È DA SAPERE SUL MERCATO DELLE GEMME, CHE ORA PROPONE IN VENDITA ANCHE NEL NUOVO NEGOZIO DI LUGANO, APERTO NELLA CENTRALE VIA NASSA.

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erché l’acquisto di una pietra preziosa può rappresentare un buon investimento? «Bisogna partire da una necessaria premessa. Sono convinto che nel giro di pochi mesi l’intera economia mondiale sia a rischio di un fallimento globale: tassi di interesse, indebitamento di interi Paesi, situazione della Cina, conflitti e crisi mondiali, mercato dell’oro, e ora anche l'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti, oltre ad altri fattori che qui sarebbe lungo citare, sono tutti elementi che potrebbero a breve deflagrare, dando inizio ad una reazione a catena, una sorta di effetto domino dalle dimensioni difficilmente calcolabili ma dagli esiti sicuramente drammatici, con una condizione di panico sui mercati finanziari di tutto il mondo. In una prospettiva di questo genere, molto più realistica di quanto si possa immaginare, risulta assolutamente necessario chiedersi quali beni rifugio possono essere oggi in grado

di resistere senza particolari difficolta ad una crisi economica e finanziaria mondiale, proteggendo in modo adeguato i propri averi». Appunto, perché investire in diamanti e pietre preziose? «La risposta è molto semplice. La nostra economia è basata totalmente su asset cartacei e virtuali, persino l’oro ritenuto il bene rifugio per eccellenza non ha più del 5% di controvalore in oro fisico. Dunque diamanti e pietre di colore provenienti da determinati Paesi costituiscono una proposta reale, concreta, tangibile. Una cosa è certa: un investimento in pietre preziose non produce forse risultati immediati, ma ripaga sicuramente a lungo termine. Inoltre è più sicuro della maggior parte degli investimenti, dal momento che i fattori che causano un aumento del valore sono numerosi, al contrario quelli che potrebbero causarne una diminuzione sono quasi inesistenti.


LUSSO / THE ART OF GEMS 01

Le pietre preziose sono una ricchezza sempre disponibile. Acquistati e conservati in banca, in una cassetta di sicurezza o indossati non sono un investimento astratto, né documenti di beni non tangibili. E, per alcune persone, questo è molto importante. Una cosa è certa: nel caso di una eventuale esplosione del prezzo di mercato, se ho l´esemplare a portata di mano, posso immediatamente rivenderlo, in prima persona, senza mediatori, qualora lo ritenga necessario». Ma quali sono le pietre preziose che vale la pena acquistare? «Probabilmente non esiste la pietra preziosa “ideale” per un investimento. In ogni modo esistono delle regole utili, che è bene conoscere per orientarsi, prima di procedere ad un acquisto allo scopo di investire. Occorre tenere sempre presente che il valore di una pietra è dato in primo luogo dalla sua rarità. Così, per esempio, va sottolineato non solo che il diamante è reperibile in quasi tutti i continenti, ma che è una pietra preziosa molto famosa e richiesta e, proprio per questo motivo, c´è la possibilità che la domanda diminuisca data la grande offerta che esiste sul mercato. Al contrario ci sono pietre preziose colorate le cui miniere di provenienza sono esaurite e dunque solo esemplari “storici” possono essere reperiti sul mercato e hanno evidentemente un grande valore che può soltanto accrescersi nel tempo».

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dimensioni, deve valere decine di migliaia di euro o di dollari. E poi deve essere certificato dall’unico ente riconosciuto al mondo come autorità assoluta in materia, e cioè il GIA americano, e non da altre istituzioni, quanto non addirittura da autocertificazioni prodotte da chi promuove la vendita». Dunque quali sono le pietre su cui consiglierebbe di investire… «La scelta è molto orientata dal gusto soggettivo, perché non va dimenticato che una pietra preziosa è anche qualcosa che si può collezionare o da indossare come gioiello. Personalmente, la mia predilezione va alle pietre colorate, zaffiri del Kashmir, rubini “sangue di piccione” birmani, o smeraldi colombiani. Quando sono veramente rare le pietre di colore sono quelle più difficilmente reperibili sul mercato, in quanto provenienti solo da determinate aree geografiche se non da una specifica miniera».

01 Anello con diamante centrale da 7,94 carati 02 Vetrina The Art of Gems 03 Negozio The Art of Gems, via Nassa Lugano

Di recente i media si sono occupati di diamanti offerti in investimento da parte di varie società e istituti bancari. Qual è il suo parere in proposito? «È molto facile incontrare un promoter finanziario che propone diamanti come investimento sicuro. Non tutti sanno però che il prezzo pagato è spesso molto più alto del valore di mercato. Non si dice neppure che per l’investitore rivendere il diamante è praticamente impossibile e l’unica strada è affidarsi a chi glielo ha venduto, pagando però una salata commissione. Per essere un buon investimento, un diamante deve avere certe 03 TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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LUSSO / THE ART OF GEMS

Perché ha scelto di aprire The Art of Gems proprio a Lugano? «Sono presente in Ticino da molti anni dove già opero con la mia società Kinesis SA che si occupa del commercio di pietre preziose e rare ed è il maggiore importatore di gemme della Svizzera italiana. Ho ritenuto fosse arrivato il momento di aprire questo “ufficio su Strada” perché volevo offrire alla città qualcosa che fosse diverso dalla gioielleria tradizionale, proponendo pietre di straordinaria bellezza e qualità, per un pubblico attento e competente, in grado di apprezzarne il reale valore, ad un prezzo sicuramente interessante, grazie alla mia rete di rapporti qualificati che negli anni ho costruito in tutto il mondo con produttori e commercianti di diamanti e pietre preziose. Se un cliente ci richiede una determinata pietra, siamo in grado di reperirla sui mercati di tutto il mondo solitamente in poche ore o al massimo in qualche giorno. Anche la pietra più rara ed esclusiva può essere reperita, ma forse ci vorrà un tempo maggiore, proprio perché lavoriamo esclusivamente con gemme di cui possiamo garantire nel modo più assoluto l’origine, la provenienza, la qualità e il valore». Vetrina The Art of Gems

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Lei è un grande conoscitore di pietre preziose. Come ha acquisito negli anni questa straordinaria esperienza? «Direi che ho sempre vissuto tra le pietre, che prima di essere la fonte delle mie attività commerciali, rappresentano per me un’autentica passione. Ho girato per anni e anni in tutto il mondo, visitato svariate miniere, conosciuto i più importanti operatori del settore, lungo tutta la filiera che va dall’estrazione di una pietra al suo arrivo presso un gioielliere. È un mondo spesso difficile e complesso dove bisogna imparare a conoscere le pietre lasciando che esse ti parlino. Una pietra deve trasmettere un’emozione, anzi arrivo a dire che molte volte devo “sentire” una pietra, quasi fosse lei a scegliere me e non viceversa. E poi non dimentichiamo mai che una pietra può essere un’ottima forma di investimento, ma comunque è sempre, e tale resterà nel tempo, uno oggetto di straordinaria bellezza».

THE ART OF GEMS Via Nassa 52 Lugano +41 (0) 91 921 13 19 www.artofgems.ch


SEZIONE / TITOLETTO

LA SICUREZZA IN OGNI FORMA.

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Sentirsi sicuri

www.grupposicurezza.ch TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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LUSSO / CARL F. BUCHERER

Un nuovo Calibro di assoluta avanguardia 01

IL NOME CARL F. BUCHERER È SINONIMO DI QUALITÀ, INNOVAZIONE E PASSIONE FIN DAL 1888. SPINTA DALLO SPIRITO PIONIERISTICO DEL SUO FONDATORE E DAL CARATTERE COSMOPOLITA DELLA SUA CITTÀ DI ORIGINE, LUCERNA, L’AZIENDA SVIZZERA A CONDUZIONE FAMILIARE È CRESCIUTA SINO AD AFFERMARSI QUALE MARCHIO OROLOGIERO DI FAMA MONDIALE, COME CI RACCONTA FRANZ REICHHOLF, DIRETTORE DELLA SEDE DI LUGANO.

01 Franz Reichholf direttore sede Lugano

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randi novità in casa Bucherer per quanto riguarda la produzione di orologi… «Direi proprio di sì. Il successo riscosso dai prodotti del marchio orologiero è dimostrato dal quadruplicarsi della produzione negli ultimi cinque anni. Nel nuovo sito produttivo, simbolo dei legami della società con la regione che la ospita, è stata creata una moderna infrastruttura volta a ottimizzare i processi di produzione e a favorire una maggiore verticalizzazione. Un ottimo presupposto per consentire alla società di sviluppare internamente i propri calibri di manifattura e di assemblare modelli di orologi esclusivi, in grado di soddisfare gli elevati standard di qualità del marchio. Sotto la direzione di Jörg G. Bucherer, l’azienda appartiene tutt’oggi alla terza generazione della famiglia».

Ricerca e innovazione sono indissolubilmente legate alla storia di questo marchio… «Esattamente. Tra i numerosi traguardi raggiunti, è impossibile non ricordare i movimenti del marchio alimentati da un rotore esterno: un’innovazione prodotta per la prima volta proprio da Carl F. Bucherer. Oggi l’azienda continua a concentrarsi sull’innovazione e ad ampliare con successo la sua gamma di calibri di Manifattura. Dopo anni di ricerca, nel 2016 ha lanciato il nuovo calibro CFB A2000, completamente progettato e prodotto nel laboratorio del marchio. Questo calibro automatico getta le basi per una serie completa di movimenti e sospinge il marchio verso il futuro Il movimento è alimentato da un meccanismo a carica automatica bilaterale con rotore periferico. Carl F. Bucherer è stato il primo marchio orologiero a introdurre questa innovazione producendo il calibro CFB A1000, oggi adattato e riutilizzato in nuove serie di movimenti. Con il suo design lineare, rientra perfettamente nella tradizione sia esteticamente


LUSSO / CARL F. BUCHERER

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LUSSO / CARL F. BUCHERER

che tecnicamente. Le Côtes de Genève che adornano i ponti del bilanciere e i ponti del movimento sono un omaggio alla tradizione orologiera svizzera». Il costante rinnovamento dell’azienda passa dunque anche attraverso l’apertura di un nuovo laboratorio di produzione… «Carl F. Bucherer ha concentrato la realizzazione dei propri calibri e segnatempo nel sito produttivo di Lengnau, dove ha istituito un nuovo centro di eccellenza. Questa inaugurazione ha l’obiettivo di perpetuare le tradizioni del marchio e di assicurare, in modo sostenibile, l’alta qualità dei suoi orologi. Un ottimo presupposto per consentire alla società di sviluppare internamente i propri calibri di manifattura e di assemblare modelli esclusivi, in grado di soddisfare gli elevati standard di qualità del marchio».

didascalia immagine

Anche per quanto riguarda la gamma dei modelli disponibili ci sono interessanti novità da segnalare? «Il calibro CFB A2050, debutta nella serie Manero. Il nuovo Manero Peripheral combina l’eleganza dell’orologeria classica alla ricercatezza della moderna ingegneria. Oltre alle lancette dei minuti e delle ore centrali, presenta anche i piccoli secondi a ore 6 e la data a ore 3. I pregiati modelli

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firmati Carl F. Bucherer custodiscono calibri di manifattura come il movimento cronografo GMT CFB 1901 del Patravi Travel Tec o, ancora, il movimento CFB T1001 del Manero Tourbillon. Il rivoluzionario movimento CFB A1000 alimenta invece il Manero Power Reserve con più di 55 ore di autonomia. Con questo modello, Carl F. Bucherer è stato il primo a introdurre il concetto del rotore periferico nella produzione di serie. Accanto agli orologi più classici della linea Manero e a quelli più sportivi della gamma Patravi, meritano comunque di essere ricordate le serie Alimini, con un quadrante dalle dimensioni più ridotte, e le collezioni Pathos e Alacria, rivolte ad un pubblico femminile, dove sono presenti alcuni modelli tempestati di pietre preziose, che costituiscono autentici gioielli per la loro lavorazione artigianale».

Quest’anno avete creato anche un modello di Patravi frutto di una collaborazione con la Nazionale di calcio svizzera… «Carl F. Bucherer è orgoglioso di aver assunto il ruolo di partner e cronometrista ufficiale della Squadra Nazionale di calcio svizzera per quattro anni a partire dal 1° luglio 2016. Proprio come nel calcio, anche nell’orologeria tutto ruota intorno al tempo e all’interazione tra gli elementi. Tutti i componenti del movimento devono infatti incastrarsi perfettamente per creare un insieme funzionale ed efficace. Per i membri della Nazionale, Carl F. Bucherer ha creato appositamente un’edizione speciale sviluppata appositamente. Il Patravi ScubaTec SFV è una versione del rinomato orologio sportivo che mette in risalto il rosso della Nazionale svizzera e si distingue grazie al design nero con accenti rossi a contrasto». Grandi novità anche per quanto riguarda il rinnovamento della vostra sede di Lugano? «Il nostro punto vendita è sempre stato un riferimento assoluto per la presentazione di numerosi marchi di grande prestigio, tra cui Rolex, per il quale già avevamo allestito un apposito corner. Ora abbiamo aperto, in un locale adiacente, un apposito spazio dove è stata ampliata la gamma dei modelli offerti, insieme a tutti i servizi di consulenza e assistenza previsti da questa famosa casa orologiera».

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SEZIONE / TITOLETTO

Enjoy your wellness experience

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LUSSO / GÜBELIN

Una boutique nel salotto di Lugano LO STORICO MARCHIO GÜBELIN HA INAUGURATO UNA NUOVA SEDE A LUGANO, IN VIA NASSA 27. CE LA PRESENTA JEAN PIERRE CRIBLEZ, DIRETTORE DELLA BOUTIQUE DI LUGANO. PER CELEBRARE L’IMPORTANTE OCCASIONE GÜBELIN HA DEDICATO UN ANELLO AL TICINO, I PROVENTI DELLA CUI VENDITA ANDRANNO ALL’INIZIATIVA PROMUSEO.

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al mondo interiore delle gemme colorate, la boutique offre anche rinomate marche di orologi come Patek Philippe, JaegerLeCoultre, Parmigiani Fleurier, Zenith, Hermès, Montblanc e TAG Heuer. I prodotti Patek Philippe trovano, per la prima volta nel Ticino, uno spazio esclusivo in un’area dedicata. Con il trasferimento in questa sede, Gübelin ha inserito nel proprio assortimento luganese anche i marchi Ulysse Nardin e Bulgari».

na grande festa per marcare questa importante aperture… «Abbiamo voluto fare le cose in grande per dare degno rilievo ad un negozio che non solo celebra un marchio di assoluto prestigio nel mondo dell’orologeria ma onora uno degli angoli più belli del centro di Lugano. La nuova boutique Gübelin si trova infatti al piano terreno di uno splendido palazzo del 1906 affacciato su Piazza Carlo Battaglini in Via Nassa, una delle vie dello shopping più conosciute del Ticino. Gli ampi locali offrono una cornice elegante per i preziosi gioielli, le rare pietre preziose e i raffinati orologi».

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Entrando in questi locali si provano davvero magiche sensazioni… «L’atmosfera lussuosa della boutique Gübelin trasmette una sensazione di modernità, stile senza tempo e maestosità. I colori chiari, i preziosi materiali naturali e l’arredamento realizzato su misura invogliano a conoscere le proposte di Gübelin e sono una costante fonte di ispirazione». Quali sono le principali marche rappresentate in questa vostra boutique? «Direi che qui è possibile ammirare tutto il meglio dell’orologeria e della gioielleria svizzera ed europea. Accanto alle originali creazioni realizzate in proprio, ispirate

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Nel concept di questo spazio si coglie la mano di un grande architetto… «L’incarico di allestire le boutique è stato affidato all’architetto statunitense Audrey O’Hagan. Con la sua visione di boutique ha voluto approcciarsi ai nostri clienti in modo ancora più consapevole, offrendo loro un’esperienza d’acquisto indimenticabile, avvolti in un’atmosfera rilassante. Questo modello di allestimento verrà ora adottato in tutte le boutique Gübelin, ma per decretare il successo di un negozio non bastano i pur bellissimi ambienti: è indispensabile la collaborazione di un team di altissima qualità, che contribuisca con passione e competenza. Per questo i nostri collaboratori non si concentrano soltanto sulle proprietà esteriori o sul valore delle creazioni, ma sono lieti di condividere con i clienti l’intero percorso che ha portato alla loro realizzazione, svelando il senso più profondo del lusso».


LUSSO / GÜBELIN

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Che cosa rappresenta questa nuova apertura per la città di Lugano e quali obiettivi vi ponete nei confronti di una clientela locale e internazionale? «Lugano costituisce una piazza importante e lo conferma proprio la volontà espressa dalla famiglia Gübelin di intensificare in questa città la propria presenza, pur avendo avuto una sede a Lugano sin dal 1967. La clientela a cui abbiamo simbolicamente aperto le nostre porte, è varia e diversificata. Abbiamo famiglie locali che da generazioni si rivolgono a noi per i loro acquisti di oggetti preziosi, ma anche turisti che arrivano da tutte le parti del mondo e che vogliono ricordare con un acquisto importante il loro soggiorno a Lugano».

Gübelin ha anche voluto per l’occasione porgere un gentile omaggio alla città… «I nostri maestri artigiani hanno creato per l’inaugurazione un anello incrociato con una gemma blu e una rossa, che richiamano i colori del Cantone. L’anello in oro bianco è stato realizzato a mano nell’atelier aziendale ed è impreziosito da uno zaffiro, un rubino e numerosi brillanti. Il ricavato dell’anello andrà all’associazione ProMuseo, un’iniziativa privata di amanti dell’arte che da quasi 20 anni sostiene il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) a Lugano. Gübelin ribadisce in tal modo il suo impegno in ambito culturale. Un impegno che l’associazione condivide con Gübelin, perché la condivisione delle conoscenze su gioielli, gemme e orologi è una delle priorità della storica azienda, che si rispecchia anche nella sua filosofia “Deeply Inspired”».

01 Da sinistra Wilvy Sy Gübelin, Hanspeter Pieth, Raphael Gübelin e Jean-Pierre Criblez 02 Anello in oro bianco zaffiro, rubino e brillanti 03 Nuova boutique Gübelin in via Nassa 27 a Lugano 04 Rita Colombo di ProMuseo e Raphael Gübelin, presidente Gübelin

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LUSSO / ROCCA 1974

Il fascino unico dell’autentica bellezza 01

L’ARTE DELLA BELLEZZA ESPRIME INNUMEREVOLI SFUMATURE, ESPRESSIONI DELLA MAESTRIA E DEL SAVOIR-FAIRE DELL’UOMO ARTEFICE DI PEZZI UNICI E CUSTODE DI UNA LUNGA TRADIZIONE CULTURALE. A RACCONTARE QUESTA UNICITÀ E LA CONTINUA RICERCA DELL’ECCELLENZA, SONO I CAPOLAVORI DI VENINI CHE ROCCA 1794 È ORGOGLIOSA DI PRESENTARE ALL’INTERNO DELLE SUE BOUTIQUE.

ROCCA 1794 www.rocca1794.com www.venini.com

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n Made in Italy dal fascino incommensurabile nel mondo, che trova valore nella sua storia e in abilità artigiane rimaste intatte nel corso delle sua evoluzione. Icona di stile, gusto e creatività, Venini dal 1921 si distingue per le collaborazioni prestigiose con artisti, architetti e designer di talento, provenienti da ogni parte del mondo, firma di pezzi esclusivi creati dall’abilità di artigiani vetrai italiani nelle fornaci di Murano e ammirati ovunque. 45.000 i disegni esposti nel museo Venini, 6000 le foto d’epoca, 4000 le opere d’arte; un patrimonio artistico unico che ha raggiunto l’attenzione internazionale con creazioni esclusive

pubblicate in riviste e in libri di risonanza mondiale, esposte in mostre itineranti e nei più importanti musei d’arte tra cui la Fondazione Cartier di Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Metropolitan Museum, il Moma di New York e la Triennale di Milano. «Venini ha una storia straordinaria - afferma Giorgio Damiani amministratore delegato di Rocca 1794, - fatta di artigianalità, creatività, valore e portatrice di quei saperi di cui solo il Made in Italy è custode e maestro nel mondo. È stata fondata a Murano, il centro cittadino che sorge sulle isole della Laguna Veneta, noto per la sua plurisecolare attività artigianale e lì da oltre 95 anni continua la sua produzione.


SEZIONE / TITOLETTO

Ci accomuna una visione orientata al senso del bello, in cui esaltare le qualità artistiche e portare avanti i principi che hanno consentito a storie, con un’eredità così grande, di raccontarsi e consolidarsi attraverso le più belle espressioni dell’eccellenza italiana. Valori sempre più apprezzati nel mondo, portatori di un sapere antico che è importante continuare a trasmettere e tramandare». Venini è la più grande fornace artigianale di Murano con, 13 forni accesi 24 ore al giorno per 11 mesi all’anno, 18 apparecchi per molatura, 500 tonnellate di sabbia silicea lavorata all’anno. Fondata a Venezia da Paolo Venini e Giacomo Capellin nel 1921, l’azienda è presto diventata un punto di riferimento nel panorama del vetro d’artista grazie anche alle collaborazioni con artisti e progettisti di livello internazionale che hanno sperimentato ed esplorato tutte le possibilità del vetro. L’identità stilistica che ancora oggi contraddistingue l’azienda è definita dalla reinterpretazione degli schemi tradizionali, dall’apertura verso le avanguardie artistiche e dalla padronanza delle tecniche di lavorazione grazie all’apporto dei migliori maestri vetrai dell’isola di Murano. Durante la sua storia Venini ha collabo-

rato con i migliori architetti e designer mondiali come Tomaso Buzzi, il pluripremiato Tobia Scarpa e suo padre Carlo Scarpa, la ceramista svedese Tyra Lundgren, i fratelli Fernando e Humberto Campana il pittore e stilista americano Ken Scott, Fulvio Bianconi, il designer e scultore finlandese Tapio Wirkkala e, ancora, Alessandro Mendini, il giapponese Tadao Ando, Gio Ponti, Gae Aulenti ed Ettore Sottsass. Venini è presente in Italia con un negozio monomarca nel quadrilatero di Milano, uno a Venezia, uno a Murano, in tutti i negozi Rocca 1794 in Italia e in Svizzera e nel mondo con diversi corner.

Sopra Fornace VENINI Foto: ORCH. Orsenigo - Chemollo 01 Fornace VENINI INCISI Paolo Venini 1956 02 Fornace VENINI FAZZOLETTI Sotto Fornace VENINI Lavorazione ANDO TIME Tadao Ando 2015

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AUTO / BENTLEY BENTAYGA

Il Suv diesel più veloce al mondo RONNIE KESSEL PRESENTA LA VERSIONE CON MOTORE DIESEL V8 DA 435 CAVALLI IN GRADO DI SCATTARE DA 0 A 100 IN 4”8. È LA PRIMA VETTURA DIESEL DEL MARCHIO BENTLEY.

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i tratta davvero di una grande novità per la case di Crewe… «Assolutamente sì. Il nuovo motore è un diesel V8 da 4 litri di cilindrata, sovralimentato con un sistema a tre turbo e 4 valvole per cilindro. È l’essenza della versione a gasolio del Suv di lusso Bentley Bentayga che offre prestazioni di altissimo livello. La casa inglese ha infatti voluto che la Bentayga a gasolio offrisse lo stesso piacere di guida delle vetture a benzina, tradizionalmente tutte molto brillanti. Altra dote da sottolineare, è la grande autonomia della vettura: oltre

1.000 km sulla base del consumo medio. Quanto alle emissioni di CO2 sono le più contenute di tutta la gamma Bentley: 210 g/km. Al profilo d’eccellenza della vettura, sia per quanto concerne le prestazioni sia per i consumi e le emissioni, contribuisce anche la trasmissione basata sul cambio automatico ZF a 8 rapporti. Con questo nuovo arrivo si può ben dire che Bentley ha davvero completato la propria gamma, con modelli e motorizzazioni in grado di rispondere a tutte le esigenze di una clientela ampia e differenziata per aspettative e stili di guida».


AUTO / BENTLEY BENTAYGA

Quali dunque le caratteristiche di questo motore? «Il motore può contare su due turbine a geometria variabile a funzionamento sequenziale, integrate da un terzo turbo a comando elettrico. Quest’ultimo è volto a eliminare ogni pur minimo effetto di turbo-lag. Grazie a questa particolare soluzione la Bentayga diesel offre le stesse caratteristiche e piacere di guida delle Bentley a benzina, esaltate ulteriormente dall’elevata coppia motrice di 900 Nm, disponibile da 1.000 a 3.250 giri. La potenza massima di 435 CV è invece erogata da 3.750 a 5.000 giri». Esternamente, che cosa caratterizza la Bentayga diesel? «La vettura vuole essere riconoscibile anche dall’esterno. A questo scopo i designer della casa inglese hanno lavorato sul frontale, realizzando una calandra in cui spicca la griglia color nero contornata dalla vistosa cornice cromata. Di rilievo anche le ruote con cerchi in lega Mulliner da 21”. In linea con gli standard Bentley è anche

l’allestimento interno che, oltre ad ogni dotazione di serie presente sulle top class, prevede anche una vasta gamma di accessori estremamente versatili per la vettura. Bentayga offre inoltre la possibilità che la vettura sia omologata per 7 posti, venendo così perfettamente incontro alle esigenze di una famiglia anche numerosa» Naturalmente la trazione è integrale… «Bentley Bentayga è dotata di trazione integrale permanente, con ripartizione della coppia per il 40% alle ruote anteriori e 60% a quelle posteriori. La distribuzione della coppia motrice è affidata a un differenziale Torsen centrale. I freni sono a disco sulle quattro ruote, con dischi anteriori ventilati di 40 cm di diametro, mentre quelli posteriori sono da 38 cm. I cerchi di serie sono da 20”, ma sono disponibili come optional anche da 21” e 22”. La Bentayga diesel è lunga 514 cm, con una larghezza di 200 cm (222 comprendendo gli specchietti laterali) e un diametro minimo di sterzata di 12,4 metri. Il peso complessivo della vettura è di 3.250 kg».

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SEZIONE / TITOLETTO

La sicurezza, prima di tutto

DI JOËL CAMATHIAS ALLA GUIDA DELLA MERCEDES-BENZ CLASSE E STATION WAGON CI SI SENTE CHE È UNA MERAVIGLIA

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AUTO / MERCEDES-BENZ CLASSE E STATION WAGON

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arò noioso ma continuo a ripeterlo: ogni volta che Mercedes presenta un nuovo modello, lo si percepisce in modo netto e definito, quindi bisogna riconoscere che il colosso tedesco si conferma essere sempre tra i brand di autovetture più prestigiosi. È con piacere quindi che vi presento la nuova Classe E Station Wagon e devo subito dirvi che mi ha molto ben impressionato. Vi svelo, e forse non l’ho mai fatto prima, di considerare alcuni precisi tratti di strada dei “banchi di prova” e il feedback avuto da questo nuovissimo modello mi ha meravigliato: era da parecchio tempo che una vettura station wagon con queste caratteristiche non si comportava così bene. Cercherò di essere più preciso in seguito, ma prima fatemi ringraziare l’amico e Direttore di Mercedes-Benz Automobili SA (succursale di Lugano-

Pazzallo) Andrea Gianotti, per la sempre privilegiata opportunità. Per iniziare considerate che il motore testato sul modello era un “modesto” benzina 2 litri da 4 cilindri, ma credetemi che ha un’elasticità e una coppia incredibili, per non parlare dello spunto, davvero brillante. Il tutto supportato da un telaio bilanciato con una distribuzione dei pesi ottimale. L’interno è di una comodità estrema e la “console” del veicolo, di ultimissimo design, permette al guidatore di stare sempre attento alla strada. Oltre al bellissimo design interno con la possibilità di abbinare svariate scelte di colori e materiale, quello che più mi ha colpito sono le linee esterne della nuovissima Mercedes-Benz Classe E, con quel mix di lusso ed esclusività che si integra con quella parte aggressiva e sportiva che caratterizza la vettura.

Molteplici inoltre sono i sistemi di sicurezza che assicurano una maggior tranquillità al guidatore e ai suoi passeggeri, per esempio con riferimento alla pubblicità che caratterizza il lancio di questo nuovo modello: il protagonista dello “sketch” è infatti un cane bassotto con le orecchie alzate e succede che in caso di impatto, un sistema audio avvisi il conducente e i passeggeri a tutela del loro udito. Questa è solo una delle tante innovazioni proposte da Mercedes-Benz. Per chiudere, sintetizzo quanto vi ho scritto riprendo uno slogan ufficiale di Mercedes-Benz Classe E: “Espressione di limpida sensualità”.

QUALCHE DATO TECNICO DELLA MERCEDES-BENZ CLASSE E 250 STATION WAGON: Motore Cilindrata cc. Alimentazione Potenza max. Coppia max.

4 cilindri 1991 benzina 211 cv (155 kW) a 5500 giri 350 Nm a 1200 / 4000 giri

Velocità max. Accelerazione Capacità serbatoio Peso totale Trazione

243 km/h 0-100 km/h: 7,2 sec. 50 litri 1720 kg posteriore TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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AUTO / RANGE ROVER EVOQUE 2016

Ancora avanti verso la perfetta efficienza su tutti i terreni

IL RESTYLING RANGE ROVER EVOQUE 2016 PROPONE UNA CONFERMA DI TUTTI I TRATTI CHE HANNO RESO QUESTO SUV BRITANNICO UNO DEI PIÙ AMATI A LIVELLO INTERNAZIONALE. LA PRESENTA GABRIEL GARDEL, TITOLARE DELL’OMONIMO GARAGE DI PAMBIO-NORANCO.

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uali sono le principali novità stilistiche di questa vettura? «Piccoli tocchi nel frontale affinano l’estetica lussuosamente aggressiva tipica del modello: si tratta delle prese d’aria nella sezione inferiore della calandra, con i fari integrati disponibili anche full LED, del nuovo disegno della mascherina e di una più estesa palette di vernici con cui personalizzare gli esterni, che permetterà di definire anche il colore del tetto a contrasto. Gli interni presentano finiture rinnovate e nelle versioni più ricche è possibile aggiungere una suggestiva illuminazione a LED». L’Evoque risulta essere una vettura performante in tutte le condizioni… «La “piccola” Range è una SUV dall’anima sportiva che abbina notevoli qualità

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stradali a una buona mobilità nei percorsi accidentati: ha la trazione integrale a controllo elettronico e il sistema Terrain Response per adattarsi ai diversi tipi di fondo. Elegante e lussuosamente rifinita, nei 437 centimetri di lunghezza della c’è un concentrato di stile, sia per quanto riguarda la carrozzeria, sia per gli interni. Inoltre, i contenuti tecnici sono di primo piano e le prestazioni notevoli anche con il “meno potente” dei motori disponibili, ossia il 2.2 TD4 da 150 CV; in alternativa, questo stesso turbodiesel è proposto anche nella variante da 190 CV, mentre il 2.0 turbo a benzina ne ha addirittura 241. Del motore si apprezza la prontezza ai bassi regimi, e anche il cambio manuale (quello automatico sequenziale, sempre a sei marce, è optional) è all’altezza della situazione».


AUTO / RANGE ROVER EVOQUE 2016

La vettura sembra essere particolarmente adatta ad un utilizzo fuori città, su tutti i terreni… Come le altre Range Rover, l’Evoque presenta la trazione 4x4, che si inserisce automaticamente quando viene rilevato lo slittamento di una delle ruote davanti (quindi nei percorsi “normali” si comporta come una trazione anteriore), né al Terrain Response: è un sistema che attraverso una tastiera accanto alla leva del cambio permette di “tarare” la vettura in base al tipo di terreno e modifica al bisogno la risposta di acceleratore, Esp, controllo di trazione, Abs, differenziale e elettronico e – se presenti – cambio

automatico e sospensioni attive. A incrementare la sicurezza nelle ripide discese su fondi scivolosi c’è, invece, l’HDC (Hill Descent Control): frenando automaticamente la vettura mantiene una velocità costante di 4 km/h, che il guidatore può leggermente aumentare agendo sui tasti del cruise control». Anche i terreni innevati non spaventano l’Evoque… «Al contrario. Sono proprio le condizioni climatiche estreme che esaltano le prestazione di questa vettura confermate la prove di slalom su ghiaccio lungo percorsi innevati per mettere in luce l’handling

della vettura con brevi rettilinei dove accelerare e curvoni torsi per sovra-sottosterzare. L’Evoque dimostra straordinarie doti di agilità e tenuta di strada. Ha una posizione di guida raccolta, pulita. Quando si prova a mettere le ruote su un terreno diverso dall’asfalto, per esempio un prato infangato e con fondi abbondantemente innevati, la Evoque non teme confronto. Raramente mi sono divertito a mettere alla prova le capacità di una vettura in off road con la serenità e la consapevolezza di non correre il rischio di trovarci in difficoltà. Senza dover nemmeno fare nessun tipo di selezione o configurazione, perché pensa a tutto da sola, in automatico. Davvero impressionante per una vettura che a guardarla sembrerebbe più a suo agio nei luoghi alla moda, piuttosto che in mezzo al fango o sulla neve».

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FASHION / INVERNO 2017

Eleganza maschile e novità femminile LA MODA PER QUESTO INVERNO, LEGATA AL MONDO MASCHILE, È CARATTERIZZATA DA UN’ATTENZIONE PARTICOLARE PER LA SARTORIALITÀ MENTRE, PER IL MONDO FEMMINILE, PORTA NEL GUARDAROBA UNA SERIE DI NOVITÀ CALDE E AVVOLGENTI. DI VALENTINO ODORICO

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uomo unisce il senso pratico di velluti, tessuti colorati e tagli semplici, con una proiezione di eleganza che passa attraverso l’uso di materiali pregiati. Un sapore sartoriale che proietta un naturale classicismo in chiave contemporanea. Un uomo che osa in fatto di nuance, con abbinamenti non scontati e spesso forti, dove il grigio e il nero si accendono come per magia. Un uomo romantico ma seducente, che rivive una moda anni ’70, che indossa maglioni ricchi di ricami, inserti preziosi e gioca anche con trame tutt’altro che banali. Il piumino è il grande protagonista della stagione, rivive in chiave attuale e con colori che si fanno notare. Giacche e capispalla importanti ma creati con forme che sdrammatizzano l’austerità tipica dell’inverno. Una sofisticatezza naturale che passa anche attraverso l’uso degli accessori. L’acciaio è il materiale principale per gli orologi; le cinture spezzano o riequilibrano il look; le cartelle da lavoro sono in pellame pregiato; gli occhiali da sole sono un must anche in inverno; infine cappelli, borse e scarpe sono i dettagli che fanno la differenza. La donna invece è fantasiosa e si copre di colori vivi: optical come texture, lane grosse, tartan, tessuti avvolgenti, maglie

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SEZIONE / TITOLETTO 01

di cashmere, tutte tendenze di questa stagione. Il cappotto è l’indumento chiave del look e che può essere sostituito anche da un maxi cardigan. Il cammello e il beige sono colori che non possono mancare, come pure il rosso e il nude color. Indispensabili per essere di tendenza i capi in velluto! Per le serate di gala di grande moda il cravattino, già un must nel 1966 quando Saint Laurent lo mise abbinato allo smoking da donna. Sul fronte degli accessori le clutch sono proposte in diverse forme: rimandi alle sagome di animali, mezzi di trasporto, fino alle sembianze di piatti, cibi e bevande. Per le signore che solitamente puntano sulla tradizione perfette invece le clutch a busta: ottime per uno stile casual-chic anche di giorno. La borsa a mano riafferma l’eleganza della donna lady-like, dove indossarla trasmette quell’innato sex appeal femminile. Un inverno di stile per proposte tutt’altro che scontate.

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01 Sfilata Fendi 02 Foto: Marian Bader Modello: Giuseppe Improta Abiti: Blu Boutique - Lugano 03 Photo: Stefano Guindani Abiti: Brunello Barbieri - Rancate 04 Sfilata Daks London 03 TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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FASHION / MY STYLE BAGS

LORENZA BELLORA, EREDE DI UNA TRADIZIONE ULTRACENTENARIA NEL SETTORE DELLA BIANCHERIA PER LA CASA HA DATO VITA CON IL FRATELLO GIUSEPPE A MY STYLE, SINONIMO DI PRODOTTI CHE INTERPRETANO IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE ARTIGIANA ITALIANA. E HA CREATO ANCHE UN LINEA DI BORSE E BORSONI DA VIAGGIO DI GRANDE SUCCESSO.

Oggetti di qualità e personalzzati

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ome nasce il nuovo capitolo imprenditoriale avviato insieme a suo fratello? «Le vicende della nostra azienda di famiglia sono note. Il gruppo indiano Himatsingka Seide Ltd, che già dal 2007 deteneva il 70% della Giuseppe Bellora SpA, ha acquisito dalla GB Invest Srl il restante 30%, andando così a controllare completamente l’azienda, attiva nel settore del tessile e biancheria per la casa. Così io e mio fratello Giuseppe abbiamo deciso di dare vita ad una nuova iniziativa imprenditoriale e abbiamo creato My Style che produce e vende sempre biancheria per la casa, proponendo tessuti pregiati e lavorazioni artigianali di grande qualità».

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Accanto alla biancheria proponete tuttavia anche varie collezioni di borse e borsoni da viaggio… «Infatti. Attraverso My Style Bags abbiamo cercato di trasferire in questi prodotti alta qualità, specializzazione tecnica e ricercato design. Borse, borsoni, zaini, trolley, trousse, beauty case si caratterizzano per la grande cura delle finiture e per la loro praticità: adatti ad ogni occasione, sono in grado di soddisfare qualsiasi necessità, senza dover rinunciare a stile ed eleganza».


FASHION / MY STYLE BAGS

Come sono realizzati questi oggetti? «Tutte le fasi della lavorazione si svolgono artigianalmente in Italia, secondo le regole di un’ arte manifatturiera che unisce tradizione e modernità e che coniuga antichi valori del saper fare a tecniche odierne. La grande cura dei particolari, la naturalezza e resistenza dei materiali contraddistinguono le creazioni; lini, cotoni, tessuti impermeabili, lane e camosci, l’abbinamento raffinato del cuoio e della pelle, rendono gli accessori eleganti e pratici, ideali per la vita di tutti i giorni e per le occasioni speciali».

Un ulteriore punto di forza è rappresentato dalla possibilità di personalizzare tutti questi oggetti… «La personalizzazione con il ricamo è l’elemento che contraddistingue MyStyle Bags. Le borse, i borsoni e gli accessori in canvas, camoscio, lino, lana o tessuto impermeabile possono essere personalizzati con iniziali o nomi, diventando oggetti unici. È possibile scegliere il nome o le lettere da ricamare, il loro carattere e dimensione, il colore del filato, e personalizzare in modo sempre nuovo ed originale. Esprimere la propria creatività e il proprio stile è la filosofia che accompagna ogni personalizzazione: con gli articoli My Style Bags la personalità è assoluta protagonista. Inoltre, le borse, i borsoni e gli accessori possono essere personalizzati con il ricamo di iniziali, nomi e di loghi aziendali: perfetti per la promozione e la regalistica aziendale, rappresentano articoli esclusivi e sofisticati, che valorizzano l’immagine di ogni impresa».

Dove si possono trovare tutti i prodotti My Style? «La nostra rete di punti vendita comprende 3 negozi a Milano e 2 a Roma; e poi a Capri, Firenze, Forte dei Marmi e Sorrento. Siamo presenti anche in Spagna, Francia e in Svizzera, a Ginevra e anche a Lugano. Inoltre è possibile acquistare gli articoli utilizzando il nostro sito www.mystylebags.it».

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FASHION / POGGIOLI PELLETTERIA

Una storia lunga più di 110 anni DA SEMPRE PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’ACCESSORIO DI MODA E VIAGGIO PER TUTTO IL TICINO, POGGIOLI PELLETTERIA È PRESENTE NEL CENTRO DI LUGANO DA OLTRE UN SECOLO. IL RACCONTO DI FLAVIA POGGIOLI JACOBS E MARA PULT POGGIOLI E DI GIOVANNI PULT, CHE RAPPRESENTA LA QUARTA GENERAZIONE DELLA FAMIGLIA.

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uali furono gli esordi di questa storica attività? «L’iniziatore è stato Giuseppe Poggioli, nato nel 1883, che aveva iniziato la sua attività nell’azienda paterna, perfezionandosi poi – durante lunghi soggiorni in Germania e nella Svizzera interna – nel trattamento delle pelli. Fu così che nel 1905 aprì un laboratorio di selleria ed articoli da viaggio in corso Pestalozzi (casa Lucchini), distinguendosi per la fabbricazione di bauli in legno e mappe come pure nella confezione di articoli per l’esercito svizzero (sacchi militari, cinturoni, ecc.). L’anno seguente venne inaugurato un negozio di articoli da viaggio e generi affini nella casa Vedani (l’attuale pasticceria Vanini) di piazza Riforma. Più tardi i coniugi Poggioli decisero nel 1918 di trasferirsi in via Luvini 5, laddove il negozio

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si trova tuttora: anzi, lo stabile ex Mambretti – all’angolo tra via Francesco Soave e via Luvini – divenne di loro proprietà nel 1928, e fu subito ristrutturato per dare degna sede ad negozio che fu eletto in breve come la pelletteria per eccellenza di Lugano. In occasione dei nostri primi 100 anni abbiamo tenuto un’interessante mostra presso la Villa Saroli, dove abbiamo esposto numerosi pezzi storici e scorci della vecchia Lugano che sono stati vivamente apprezzati dai visitatori». Un ruolo decisivo nello sviluppo dell’attività lo ha avuto il figlio del fondatore, Demetrio Poggioli… «Direi che nostro padre, assieme alla moglie Sandra, ha avuto una funzione importantissima non solo nella crescita del nostro negozio di articoli di pelletteria e affini, ma nello sviluppo generale della

città di Lugano. È stato consigliere comunale tra il 1964 e il 1988, protagonista della scena politica cittadina per decenni ed anche un instancabile promotore di eventi e attività a favore di Lugano. Negli anni Sessanta e Settanta ha inoltre presieduto la Società commercianti ed è stato vicepresidente dell’Ente turistico di Lugano. Amava tantissimo la sua città e si è battuto in ogni modo possibile per farla crescere e renderla più bella e dinamica». La gamma degli oggetti proposti abbraccia ogni tipologia di borse, valigie e accessori moda… «Sono decine e decine i marchi che rappresentiamo, italiani, francesi, americani come Tumi, Rimowa, Longchamp, Furla, Brics e di altri paesi al mondo, spesso in esclusiva per Lugano e il Ticino, classici, creativi, innovativi… Insomma, si può


FASHION / POGGIOLI PELLETTERIA

costante, sono invece più soggetti a flussi di consistenza variabile, a seconda delle situazioni internazionali. In questo periodo, per esempio, sono quasi scomparsi i cinesi, tenuti lontano da ragioni di sicurezza». Come giudica lo stato del commercio nel centro di Lugano? «Dobbiamo purtroppo registrare il fatto che i negozi storici, come il nostro, tendono a scomparire, per lo più sostituiti da marchi internazionali. Sicuramente si potrebbe fare di più per il commercio, introducendo per esempio una maggiore flessibilità per quanto riguarda gli orari di apertura dei negozi. E poi, ben vengano tutte le iniziative culturali, sportive, ludiche ecc che possono contribuire ad animare, in ogni stagione dell’anno, il centro storico di Lugano. Inoltre, andrebbe incentivato il settore dei congressi, che porta sempre una clientela molto interessante».

Anche un negozio come il vostro avverte la concorrenza proveniente dal commercio on line? «I tempi sono profondamente cambiati e le modalità di acquisto da parte dei consumatori, si sono radicalmente trasformate. Per fortuna rimane tuttavia una quota di acquirenti che ama venire in negozio, ammirare le novità, toccare i materiali, farsi consigliare da un esperto… La qualità del servizio resta in ogni caso un punto di forza che viene sempre apprezzata e da questo punto di vista la nostra lunga storia rappresenta la migliore garanzia della nostra capacità di coprire di ogni attenzione i nostri affezionati clienti».

ben dire che chi entra nel nostro negozio riesce quasi sempre a trovare il prodotto che meglio risponde alle proprie esigenze. E poi, le nostre collezioni sono costantemente aggiornate, grazie ad un capillare lavoro che svolgiamo durante tutto il corso dell’anno, visitando tutte le più importanti fiere del settore e gli showroom dei principali marchi». Come si caratterizza la vostra clientela? «I nostri clienti sono sia locali che turisti stranieri. La clientela domestica è molto affezionata ai nostri prodotti e non è infrequente il caso di famiglie dove le generazione si succedono ma continuano a frequentare il nostro negozio per acquistare borse e valigeria. I clienti stranieri, a parte quelli provenienti dalla Svizzera interna che rappresentano una TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / MINO CAGGIULA ARCHITECTS

È il contesto che ispira la forma “LA SINERGIA TRA LA MANO DELL’UOMO E LA NATURA DI UN LUOGO COSTITUISCE LA QUINTESSENZA DELLA CREATIVITÀ”: COSÌ SINTETIZZA IL SUO PENSIERO L’ARCHITETTO MINO CAGGIULA, LA CUI FORTE PERSONALITÀ SI ESPRIME ATTRAVERSO PROGETTI CHE SALTANO SUBITO ALL’OCCHIO PER LA FORZA E L’ORIGINALITÀ DEL SEGNO ARCHITETTONICO. 01

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a sua è senza dubbio una brillante carriera professionale che l’ha portata nel giro di pochi anni ad essere alla guida di uno studio d’architettura che si sta man mano affermando nel Canton Ticino. Quali sono state le tappe principali di questo percorso? «Ho iniziato la mia attività lavorativa in cantiere, conseguendo poi il diploma federale di Muratore edile nel 1997 presso la SPAI di Biasca, e il diploma in Architettura presso la SUPSI di Lugano, nel 2001. A completamento dell’istruzione tecnica ho conseguito il Master of Art in Architecture presso l’Accademia di Mendrisio, con un progetto per la riqualificazione urbana dell’intera laguna di Venezia con l’architetto Elia Zenghelis con il quale intrattengo collaborazioni con il mio studio tutt’oggi. L’esperienza acquisita negli anni si è arricchita anche grazie alla collaborazione con altri teorici e architetti del calibro di Kenneth

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Frampton e Steven Holl. Ho partecipato a concepimento e realizzazione di diversi concorsi internazionali collaborando con Steven Holl NYC. Con quest’ultimo sono stati realizzati diversi progetti tra i quali spiccano i primi posti per l’Herning Center of Arts in Danimarca, inaugurato nel 2009, il museo per la Città del Surf e dell’Oceano a Biarritz in Francia, concluso nel 2011, oltre che la costruzione del piano di quartiere del Linked Hybrid Complex a Beijing consegnato in Cina nel 2009».

Quali sono i campi di intervento dello studio Mino Caggiula Architects? «Lo studio prende vita da un particolare percorso professionale sviluppatosi durante gli ultimi due decenni, e da sempre si applica fra progettazione, design, costruzione, studi e ricerche teoriche, annoverando numerosi progetti a diverse scale, passando dall’oggetto di design al progetto urbano. Con sede a Lugano, in Svizzera, è composto da un gruppo affiatato di architetti di diverse provenienze e formazione che condividono, oltre ad una


ARCHITETTURA / MINO CAGGIULA ARCHITECTS

grande passione per l’architettura, criteri di semplicità, eleganza, attenzione alla sostenibilità dei propri progetti così come al contesto e al territorio».

luogo vuole dirci, acquisendo conoscenze, valori e tradizioni. Solo dopo aver assimilato questa lezione le buone idee possono nascere dando vita alle forme».

Come nasce ogni vostro progetto? «Il concept, l’idea guida del progetto, nasce sempre attraverso l’attenta osservazione del contesto. Cresce poi con l’utilizzo di innumerevoli maquettes. Non credo nell’isolato spunto creativo nato dall’estro del momento, quanto piuttosto sono

Il vostro modus operandi viene spesso sintetizzato attraverso l’acronimo LECHE, che è anche il nome di un vostro progetto. Che cosa significa? «LECHE, nell’acronimo che lo costituisce, racchiude al suo interno tutti i più importanti temi fondativi che guidano l’azione del nostro studio d’architettura: Living, Studiare attentamente le sinergie del vivere quotidianamente l’architettura; Ecology, Sostenibilità del progetto architettonico; Care, prendersi cura dell’esigenze dell’essere umano; History, fare tesoro dello storico architettonico e culturale, quando possibile valorizzazione delle preesistenze; Entertainment, raggiungere un equilibrio tra approcci giocosi e l'intervenire in modo pratico nel contesto attraverso l’architettura». Quello della sostenibilità ambientale è un tema cui dedicate una particolare attenzione… «Ci sono tre valori che cerchiamo di perseguire in ogni nostro lavoro: la forma, la funzione e l’inserimento sostenibile delle nostre architetture all’interno del

01 Paguro Residence Facciate accostate in unicum volumetrico 02 Leche Park Residence La struttura esterna, segue le proporzioni del quadro di Mondrian, Composition with Gray and Light Brown, 1918

WWW.MINOCAGGIULA.CH

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convinto che anche la fase d’ispirazione spirituale nasca e si alimenti attraverso la pratica del costruire attraverso il territorio. La forma concreta matura quindi con il progetto esecutivo, disegnato nei minimi dettagli. Infine, attraverso la gestione del cantiere rispettando tempi e costi di realizzazione. Non mi stancherò mai di ripetere a me stesso e a tutti miei collaboratori che osservando il contesto, a lungo e più volte, e ascoltando la voce della committenza oltre di chi su quel territorio vive e lavora, è possibile cogliere ciò che quel TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / MINO CAGGIULA ARCHITECTS

03 Prêt-à-Hàbiter 1 Dettaglio scala interna.

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04 Prêt-à-Hàbiter 1 Materiali vivi caratterizzano le facciate; interni in continuità con l’ambiente e il paesaggio circostante 05 Prêt-à-Hàbiter 2 Vista notturna dall’interno sul golfo di Lugano 06 Prêt-à-Hàbiter 2 L’accostamento tra corten e vetro nero attribuisce un carattere unico all’edificio

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territorio, intesa in senso economico da un lato e ambientale dall’altro. Si fa un gran parlare oggi di un modo di costruire ecologico, ma siamo ben sicuri che tutto quello che ci viene venduto come tale sia veramente ecologico e sostenibile? Questo problema lo poniamo a noi stessi e ai nostri committenti tutti i giorni, tenendo conto dell’intera filiera che crea un prodotto o un materiale, in relazione all’aspetto dell’energia “grigia”. Bisogna tenere conto di tutta l’energia spesa per tutti i processi produttivi e costruttivi, dalla materia prima alla lavorazione necessaria per la sua produzione e la messa in opera, fino al suo smaltimento o riciclo». Nella presentazione dei vostri progetti e del lavoro dello studio date una grande importanza alla comunicazione… «Siamo fortemente convinti che l’architettura, così come dovrebbe essere per qualunque altra disciplina, debba essere fruibile e comprensibile da tutti, a partire dalla sua concezione e poi in ogni fase della genesi progettuale e costruttiva,

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ARCHITETTURA / MINO CAGGIULA ARCHITECTS

mando le morbide direttrici del pendio in linee costruttive. La forma è dettata dallo sviluppo verso l’alto delle curve di livello del lotto e si configura come una composizione di livelli orizzontali, formati da solette e pareti vetrate. Queste, aprendosi su profonde terrazze, si affacciano sul bosco ad ovest, sul Parco del Guidino ad est e sul Lago di Lugano a sud. A scala urbana, un percorso pedonale al piano terra collega tre differenti entità territoriali e paesaggistiche, il parco, il lago e il bosco. I flussi dei percorsi pedonali, che sono i collegamenti al parco, al bosco e alla città, convogliano all’interno del nuovo edificio. Incastonato nel declivio, un cannocchiale inquadra il paesaggio e accoglie una SPA per il benessere degli inquilini, definendo un percorso di sculture che partendo dal parco del Guidino collegano due entità paesaggistiche fino ad oggi scisse: parco e bosco».

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onde mettere l’interlocutore nelle migliori condizioni per comprendere tutto il lavoro teorico e pratico che c’è dietro l’elaborazione di un progetto. Negli ultimi mesi abbiamo realizzato, proprio per illustrare i contenuti del nostro lavoro, un workshop espositivo itinerante che, partendo dalla Darsena di Parco Ciani a Lugano, ha fatto tappa in Costa Smeralda, in Sardegna, per approdare a Brera, in Milano riscuotendo un grande interesse non soltanto presso un pubblico di addetti ai lavori». Uno dei vostri ultimi progetti riguarda la progettazione del complesso Nizza Paradise Residence a Paradiso… «Il Nizza Paradise Residence è stato il vincitore del primo premio di un concorso di idee che ha avuto come oggetto la progettazione di un Residence di lusso a Paradiso. Anche in questo caso, il progetto fonda il suo concept sull’attento studio dell’andamento del terreno. Questa analisi ha reso possibile la traduzione in architettura del linguaggio naturale, trasforTICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / BISCOZZO IMMOBILIARE

Un Paradiso tra bosco e lago FABIO BISCOZZO È IL TITOLARE DELL’OMONIMA SOCIETÀ IMMOBILIARE LUGANESE SPECIALIZZATA NELLA PROMOZIONE DI IMMOBILI SELEZIONATI IN BASE ALLE CARATTERISTICHE PECULIARI ED AI DETTAGLI PRESTIGIOSI TIPICI DEL LUSSO, CONIUGATI AD UN’ALTA QUALITÀ DI VITA. ATTUALMENTE È IMPEGNATO TRA L’ALTRO NELLA VENDITA DI APPARTAMENTI PRESSO IL NIZZA PARADISE RESIDENCE CHE RAPPRESENTA UN CONNUBIO PERFETTO DI ARTE, LUSSO E ARCHITETTURA D’AVANGUARDIA.

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a vostra società occupa un posto di rilievo nel panorama ticinese. Attraverso quali passaggi è arrivato a questo ruolo di prestigio? «Posso dire di aver una buona conoscenza del mercato immobiliare, avendo iniziato la mia attività nel 2003 a Roma presso l’agenzia Casa Incontro. Successivamente ho fatto parte del Gruppo Gabetti, per il quale ho svolto l’attività di responsabile di agenzia. Nel 2007 mi sono trasferito a Lugano dove ho iniziato la mia attività immobiliare fondando nel 2013 la Biscozzo Immobiliare che dirigo insieme a mia moglie Marlen. Specializzati in compravendita di oggetti residenziali e commerciali dal 2014, curiamo il portafoglio immobiliare di diversi fondi sia privati che istituzionali. Tra gli incarichi più importanti vantiamo una collaborazione in esclusiva sui progetti immobiliari sviluppati in Ticino dalla NOCASA. E tra questi c’è appunto la vendita del Nizza Paradise Residence». Quali sono le principali caratteristiche di questo complesso che si presenta come uno dei più lussuosi tra quelli attualmente in vendita a Lugano? «Grazie alla lungimiranza del promotore Norbert Candinas della Baumanagement AG e al progetto dello studio di architettura Mino Caggiula Architects SA è nato il Nizza Paradise Residence, una residenza davvero unica. A soli 5 km dall’aeroporto di Lugano e a 2 km dal TASIS (The American School in Switzerland), è collocata a Paradiso in un contesto na-

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turale che vanta i panorami del Parco del Guidino e della funicolare del Monte San Salvatore, perfettamente integrato con Lugano sia dal punto di vista dei servizi che del paesaggio. La vegetazione e i percorsi nel verde circondano infatti il Nizza Paradise Residence, ricreando una cornice idilliaca unica nel suo genere. Una nota importante è quella dell’esposizione. Paradiso è una zona che di solito è poco soleggiata. Il Nizza Paradise Residence è geograficamente rivolto a

nord, ma tutti gli appartamenti guardano sia ad est che ad ovest, il che rende possibile l’esposizione al sole tutto il giorno. All’interno del contesto della residenza prenderanno vita delle opere d’arte realizzate da artisti scelti in base al risultato della loro ispirazione nata direttamente sul posto. E, ancora, negli spazi esterni, circondati dalla natura, prenderanno forma zone relax e lounge dotate di ogni comfort, come ad esempio piscina, e solarium.


ARCHITETTURA / BISCOZZO IMMOBILIARE

WWW.NOCASA.CH

minocaggiula.ch

WWW.MINOCAGGIULA.CH

WWW.BISCOZZO.CH

versatili in termini di ampliamento. Gli spazi interni variano dai 90mq ai 320mq. Per soddisfare tutte le esigenze in termini di personalizzazioni stilistiche all’interno degli spazi abitativi, chi deciderà di acquistare uno o più appartamenti potrà usufruire di un interior designer dedicato, che affiancherà il cliente nel percorso di creazione del proprio gioiello architettonico. Lo studio d’architettura Motta e Sironi di Milano, provvederà infatti a realizzare disegni dettagliati dei layout interni, creare render “su misura” per ogni singolo appartamento, il tutto per coadiuvare il cliente nelle sue scelte, compresa quella finale dell’arredamento. Tutte le unità abitative saranno dotate di cucina e bagni di altissima qualità, scelti tra le griffes più importanti e rappresentative del mondo dell’interior design». A chi si rivolge la vendita di questi appartamenti? «Sicuramente ci rivolgiamo ad una clientela di alto livello, sia ticinese e svizzera che proveniente dall’estero, che vuole abitare in un contesto particolare dal punto di vista ambientale e della qualità architettonica dell’edificio. Non poteva che essere il lusso, quindi, a caratterizzare ogni aspetto di questo complesso residenziale, che si rivolge a persone in grado di apprezzare e valorizzare un gioiello architettonico così esclusivo. Si potrebbe arrivare a dire che attraverso le forme creiamo uno stile architettonico che diventa arte».

Quando saranno in consegna i primi appartamenti? «Dalla primavera 2017 i primi appartamenti potranno essere consegnati agli acquirenti e nel giro di pochi mesi verranno concluse anche tutte le parti esterne (sistemazioni verdi, opere d’arte, ecc.). C’è inoltre da dire che per chi intenda visitare, ed eventualmente acquistare, presso il Nizza Paradise Residence sono già ora disponibili in visione alcuni appartamenti completamente arredati, in modo da potersi perfettamente rendere conto della bellezza dell’edificio, della spaziosità e luminosità degli ambienti, della qualità dei materiali utilizzati per i rivestimenti e le finiture, dell’ampia scelta di arredi che possono essere selezionati o modificati in funzione delle proprie esigenze di personalizzazione, grazie anche all’assistenza di un architetto d’interni appositamente dedicato a seguire e consigliare ogni cliente».

01 Nizza Paradise Residence La forma dell’edificio segue le curve di livello del terreno, integrandosi perfettamente nel contesto 02 Nizza Paradise Residence Foto di interno di un appartamento, zona giorno

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Una Spa di lusso con piscina interna panoramica, sauna, hamam, zona massaggi e fitness servirà gli ospiti all’interno della residenza. Dunque un building capace di coniugare in modo mirabile architettura, alto standing, natura e arte». Gli appartamenti offrono soluzioni innovative per quanto riguarda gli spazi a disposizione e i materiali utilizzati… «Il progetto prevede appartamenti le cui dimensioni sono state studiate per essere TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / ARCHTAILOR

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Personal Architecture NASCE IN TICINO UNA FIGURA PROFESSIONALE INNOVATIVA CHE RIDEFINISCE IL MESTIERE DI ARCHITETTO. CON GRANDE SENSIBILITÀ UN GIOVANE E INTRAPRENDENTE IMPRENDITORE PLASMA IL SUO RUOLO LAVORATIVO DEFINENDOLO ARCHITETTO-SARTO E BATTEZZA LA SUA SOCIETÀ ARCHTAILOR. 03

Gabriele Cascone si laurea nel 2009 all’Accademia di Architettura di Mendrisio con l’eccellente arch. Mario Botta. Sceglie poi di lavorare in proprio solcando fin da subito un percorso individuale: ravvivare l’anima dei luoghi in cui interviene. Il rapporto diretto, continuo, realmente appassionato con il cliente e la frequentazione assidua delle sue amate botteghe artigiane, hanno alimentato ulteriormente in lui il desiderio di andare oltre la ricerca di stile, per creare un’ar-

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chitettura che sia un abito per l’anima del cliente. Ed ecco che nasce Archtailor, personal architecture. Architetto, qual è stata la scintilla che ha dato origine a questa innovativa prestazione professionale? «Sono sempre più consapevole dell’importanza del mio mestiere di architetto nella vita quotidiana delle persone. Che ne siano consapevoli o meno, l’aspetto e la configurazione del luogo che vivono determinano in diversi modi la loro vita. Più uno spazio è ben strutturato e creato ad hoc sulle caratteristiche e sui desideri di chi lo abita, più sarà luogo di benefici. Ciascuno ha la necessità di avvertire la sua casa come luogo veramente proprio. Non


ARCHITETTURA / ARCHTAILOR

sempre però si hanno le competenze e il tempo necessario per rispondere a questo importante desiderio. Non sempre si è a conoscenza di ciò che è in noi e che ha bisogno di essere rispecchiato nel proprio ambiente di vita». “So we can create tailored solution”. Come questo concept si realizza nei suoi progetti e nel rapporto con il cliente? «Il primo primo step è creare una relazione con il cliente, conoscerlo ponendogli una serie di domande ben pianificate e strutturate attraverso un lavoro di indagine. Talvolta questo può essere per lui un curioso momento di scoperta di alcuni aspetti di sé. Nel frattempo si iniziano a scorgere atmosfere d’ambiente ancora immaginarie che poi diventano mood-board e proposte di soluzioni. Attraverso vari incontri e la messa in opera si compone una nuova storia che la casa racconterà. Archtailor predispone gli spazi affinché siano efficienti anche da un punto di vista relazionale per le persone che li abitano e dentro i quali esse si muovono, si incontrano, collaborano. Ogni membro necessita di spazi che offrano la possibilità di potersi esprimere, di poter crescere… desidera spazi intimi ed altri condivisi ricavati chiudendo o aprendo confini e definendo le giuste rotte che direzionano le persone».

Il progetto che ne esce è di grande interesse proprio perché né il cliente né l’architetto potevano prevederlo. Il risultato è sempre qualcosa di inaspettato che sfugge a previsioni o prototipi conosciuti essendomi fatto sorprendere e contaminare dal cliente in modo approfondito. Ogni persona è fonte ricca d’ispirazione. Il progetto Archtailor si realizza anche nel definire e progettare ogni singolo elemento che abita la casa. Se il cliente lo richiede, viene pensato anche l’oggetto più quotidiano. Ad ogni elemento, infatti, è dato il suo valore. Il progetto definitivo è costituito da molti pezzi unici, dedicati esclusivamente al suo fruitore».

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La sua ricerca appassionata, di quali elementi e competenze ha arricchito Archtailor? «Oltre all’aspetto dell’attenzione per la persona, Archtailor ha il sapore della manualità dell’artigiano abbinato ad un taglio eco-luxury, ovvero il lusso dell’alta qualità, del buon gusto ricercati in ogni dettaglio e l’attenzione etica nella scelta di materiali e lavorazioni eco sostenibili. Un’altra caratteristica di Archtailor è l’attenzione per la bellezza estetica del risultato finale, valore profondo che l’uomo merita perché gli corrisponde. Si parla molto di bellezza, ma credo meriti una conoscenza e un’educazione ad essa».

04 01 Appartamento Privato 02 Luise Interior 03 Arch. Gabriele Cascone (ph. Marian Bader) 04 Private Interior 05 Agnese Caffi

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ARCHITETTURA / ARCHTAILOR

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La filosofia Archtailor richiede attenzione per poterla cogliere, come la comunicate? «Attraverso video-pillole Archtailor racconta storie che trasmettono la profondità delle nostre scelte. In questo sono supportato da più figure professionali, collabora con me anche mia moglie, Agnese Caffi, regista del programma video-editoriale di Archtailor. Lei è al mio fianco e in sintonia. Come donna capisce e sente immediatamente ciò che le racconto, dai nostri dialoghi nascono nuove riflessioni e lei traduce tutto in immagini. Attraverso i social è possibile visualizzare i nostri video». Archtailor ama arricchirsi costantemente attraverso reti di contatti che crea nella sua continua ricerca di relazioni… «Archtailor è in contatto con architetti, real estate ed è aperta a join venture. Abbiamo in cantiere un progetto con una stilista che crea collezioni eco-luxury e vorrà dedicarne una al tema della casa». Chi è il cliente di Archtailor, a quali realtà è destinato? «Archtailor si rivolge a chi desidera valorizzare la propria personalità, a chi vuole vivere al meglio la sua unicità. A chiunque ami il bello, in quanto valore e lo desideri per sé. In questi anni ho realizzato molte ristrutturazioni di case private, a Milano,

in Svizzera e in Grecia. Un grande progetto sociale in India. Locali pubblici di tendenza. Infatti la filosofia di Archtailor è fortemente applicabile ad appartamenti privati, ma allo stesso tempo anche a qualsiasi tipologia di progetto, ogni luogo viene abitato e merita di essere pensato al servizio della persona che ne usufruisce. Partner strategico e amica di Archtailor è Jasmin Manz che si è appassionata al progetto al punto di sentilo come proprio. Passo a lei la parola». Jasmine Manz, ci mostri un altro valore di Archtailor… «Alla serata di gala organizzata dalla fondazione Elisa, alla quale Archtailor ha recentemente partecipato come uno degli sponsor, ho presentato l’architetto come figura realmente vicino al cliente. Serve i suoi bisogni, non un target. I suoi clienti possono confidare in un progetto che si prende cura di loro, fidarsi di una figura finalmente vicina e che sa cogliere la loro bellezza per tradurla in spazio. A prova di ciò è curioso constatare come il regalo che usualmente l’architetto fa al suo cliente sia sempre cosi piacevolmente azzeccato».

ARCHTAILOR SAGL Via Antonio Ciseri 3 6900 Lugano www.archtailor.ch 07

06 Jasmine Manz 07 Sego Hotel

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SEZIONE / TITOLETTO

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ARCHITETTURA / MG IMMOBILIARE

residenza Ginkgo, Cureglia

GIOVANNI MASTRODDI FA IL PUNTO SULLE TRASFORMAZIONI IN ATTO NEL MERCATO IMMOBILIARE E PRESENTA ALCUNE INTERESSANTI OPPORTUNITÀ DI ACQUISTO DI APPARTAMENTI DI PREGIO AD UN PREZZO SICURAMENTE COMPETITIVO.

Residenze di classe per i ticinesi

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ual è, dal suo osservatorio privilegiato, lo stato attuale del mercato immobiliare ticinese? «I tempi sono cambiati e stanno emergendo delle tendenze di cui i promotori immobiliari devono necessariamente tener conto. Fino a 3-4 anni fa c’era una disponibilità da parte dei potenziali acquirenti che nel tempo è andata progressivamente diminuendo e il livello dei prezzi risulta essere troppo elevato, soprattutto se si tiene conto del fatto che sul mercato vengono proposti anche oggetti senza particolari caratteristiche di pregio. Inoltre, alcune categorie di acquirenti stranieri si sono ridimensionate, quando non sono del tutto sparite. E

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anche gli italiani sono molto più attenti nella scelta delle proprietà da acquistare, orientandosi verso abitazioni per vacanze, essendo venute meno parte delle ragioni per trasferire in Ticino la propria residenza». Tutto questo che conseguenze ha sulle strategie dei fiduciari immobiliari? «Bisogna tornare a guardare più attentamente al mercato interno con proposte immobiliari che meglio rispecchino le esigenze delle famiglie con ragazzi, dei residenti, delle coppie mature e degli anziani, dei single e naturalmente dei giovani che si accingono a creare nuovi nuclei familiari ma che spesso non dispongono


ARCHITETTURA / MG IMMOBILIARE

bancari. In ogni caso, questo adeguamento dei prezzi non deve andare in alcun modo a discapito della qualità degli immobili e delle loro finiture. Inoltre, sono da prevedere complessi residenziali dotati di parcheggi per auto, moto e bici, parcheggi per portatori di handicap ed ospiti, spazi verdi e attrezzature collettive, creando in tal modo dei luoghi socialmente aperti per i residenti». Ciò significa anche un diverso modo di presentare e proporre gli oggetti immobiliari… «Esattamente. Ogni appartamento deve essere in grado di suscitare, fin dalla prima visita un’emozione nei potenziali acquirenti. Inoltre le proposte immobiliare devono tener conto, oltre che delle caratteristiche architettoniche e degli standard qualitativi, soprattutto della fondamentale esigenza che corrispondano alle concrete esigenze abitative degli acquirenti, creando ambienti accoglienti, confortevoli, dotati di tutte le più avanzate soluzioni tecnologiche». residenza Parco Casarino, Sorengo

ancora di consistenti capitali da investire in una casa. A questo proposito, è da sottolineare l›interesse di molti istituti di credito a rivedere il tasso calcolatorio delle ipoteche, che oggi varia dal 5% al 7% mentre potrebbe essere indicato al 3,5 %, al fine di consentire un maggiore accesso alla proprietà da parte di famiglie svizzere, in particolare quelle giovani di ceto medio».

In queste prospettive anche voi avete totalmente rinnovato i modi di presentare le vostre proposte immobiliari… «Abbiamo realizzato un sito completamente nuovo che si contraddistingue per essere consultabile in modo facile, semplice, innovativo e emozionale. Inoltre

abbiamo creato, per la Residenza Parco Casarico, un’apposita applicazione che consente di effettuare una vera e propria visita virtuale dell’appartamento, ma soprattutto simulando tutte le possibili scelte di materiali e dettagli architettonici». In sintesi quali caratteristiche devono avere gli appartamenti da proporre in vendita? «Il progetto e la realizzazione devono rispondere ad un modo di abitare sostenibile, e dunque devono rispettare tre fattori primari: ecologico, sociale, economico».

20

anni

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Dunque è arrivato il momento di operare una correzione anche dei prezzi? «La nostra sensibilità a monitorare i cambiamenti e le tendenze in atto ci induce a proporre nuove Residenze a Sorengo, Cureglia e Savosa a prezzi competitivi e adeguati al mercato locale: prezzi cioè a partire da CHF 7.500 al mq, con un prezzo medio CHF 8.500 al mq, prevedendo anche la possibilità di facilitazioni creditizie concordata con primari istituto residenza Belvedere, Savosa TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / WETAG CONSULTING

Un Ticino sempre più attrattivo

REF. 88395 Proprietà storica "Castelletto al Lago"

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UELI SCHNORF, PROPRIETARIO DI WETAG CONSULTING, SOTTOLINEA I VANTAGGI ATTESI DAL SETTORE IMMOBILIARE A SEGUITO DELL’APERTURA DI ALPTRANSIT E ANALIZZA LE PROSPETTIVE DI UN MERCATO CHE SI MANTIENE ANCORA DINAMICO MA CON QUALCHE SEGNO DI RALLENTAMENTO.

REF. 88334 - Attico da sogno in straordinaria posizione centrale

01 I titolari: Philipp Peter (sinistra) Ueli Schnorf (destra)

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Q

uale effetto sul mercato immobiliare si aspetta dall’apertura della galleria di base del San Gottardo? «È storicamente dimostrato che ogni volta che si è realizzata un’importante opera di comunicazione, si sono avute sempre conseguenze sullo sviluppo dell’economia e sulle dinamiche inerenti la distribuzione della popolazione, pensiamo ad esempio all’epoca della costruzione dell’autostrada di collegamento tra Zurigo e Zugo. È quindi realistico pensare che anche questa nuova galleria non mancherà di influenzare lo sviluppo del Ticino, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la Svizzera interna». Quali sono le ragioni che rendono il Ticino particolarmente appetibile da parte di cittadini provenienti dalla Svizzera interna e dalla Germania? «Se teniamo conto del notevole accorciamento dei tempi di percorrenza ora

necessari per raggiungere con il treno il Ticino dalla Svizzera interna, peraltro senza incorrere nelle lunghe code dovute al traffico automobilistico sotto il Gottardo, è facile prevedere un consistente flusso di persone che potranno scegliere di risiedere in Ticino, usufruendo di quelli che sono i tradizionali vantaggi offerti da questa regione, che rappresenta un connubio ideale tra stabilità politica e economico-finanziaria svizzera e lo stile italiano della “dolce vita”. Il gradevole clima mediterraneo, la natura verde e rigogliosa, i laghi di Lugano e Maggiore insieme alle montagne circostanti, hanno reso quest’area, da decenni, la meta principale per turisti e acquirenti provenienti dal Nord Europa. Inoltre, se si considerano anche la stabilità politica, legale e finanziaria, il basso livello di criminalità, l’eccellente sistema sanitario, le strutture e i servizi scolastici e pubblici di alto livello, il Ticino risulta essere il posto ideale in cui vivere».


ARCHITETTURA / WETAG CONSULTING

E per quanto riguarda gli italiani, quali risposte vi attendete da questo segmento di mercato? «Credo che anche gli italiani potranno avvantaggiarsi dal completamento dei collegamenti in corso di costruzione, soprattutto per quanto riguarda il termine dei lavori per la costruzione della Galleria di base del Ceneri che renderà tutto il Ticino percorribile nell’arco di poche decine di minuti. Accenni di uno spostamento di interesse verso aree in precedenza sottostimate cominciano già a manifestarsi, come per esempio nel caso di Bellinzona». Il mercato delle seconde case negli ultimi tempi si è raffreddato. Pensa che questa tendenza possa avere ripercussioni significative sul livello dei prezzi? «Si. Nei segmenti degli oggetti immobiliari di lusso, che è quello in cui siamo maggiormente presenti, si vede infatti un rallentamento delle vendite e un abbassamento notevole dei prezzi, parliamo del 10% circa. Questo vale per tutti i mercati di lusso svizzeri, ed è più forte sul Lago di Ginevra, sul Lago di Zurigo e in Ticino (Lugano e Ascona). Una tendenza specifica tra gli acquirenti nel mercato di lusso è rappresentata dalla grande attenzione al valore reale dell’immobile. Gli acquirenti di oggi, soprattutto se sono clienti che vengono dall’estero, sono sopravvissuti alla crisi degli ultimi anni. Gli acquirenti si informano sui valori reali per non essere costretti a pagare più del necessario e correre il rischio di non riuscire a rivendere un immobile in futuro. Se una pro-

prietà ha un prezzo esageratamente elevato, non avrà nessuna possibilità di essere venduta a questa tipologia di clienti». Quali sono gli oggetti di lusso per cui il mercato resta ancora sostenuto? «Gli acquirenti locali, ovvero clienti che vivono e lavorano in Ticino, risultano attivi nel mercato degli immobili di lusso e, di solito, acquistano proprietà di un valore compreso tra 1 e 3 milioni di CHF. Per quanto riguarda il settore che comprende immobili di valore superiore a 3 milioni di CHF, gli acquirenti, molto spesso, sono clienti internazionali o provengono dalla regione delle Svizzera tedesca. Infine, il mercato extralusso in Ticino comprende attici e tenute di un valore superiore a 10 milioni di CHF. Questi attici e tenute, normalmente, sono situati in posizioni ottimali e con vista sul lago. Queste tenute, sovente posizionate in grandi appezzamenti che offrono una completa privacy, dispongono di ampie zone giorno, finiture di lusso, caratteristiche high-tech, architettura storica o speciale e servizi extra come piscina, area benessere, home cinema, cantina vinicola, ampio garage, residenza per il personale e dependance per gli ospiti».

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Quali sono le condizioni fondamentali per riuscire a realizzare, in un tempo ragionevole, una buona vendita? «L’intervento di intermediari specializzati e altamente qualificati, visto che gli acquirente provengono da tutto il mondo. Abbiamo avuto infatti delle trattative con clienti di 73 nazioni differenti negli ultimi 15 anni».

WETAG CONSULTING Dal 1973 si occupa della vendita delle abitazioni più esclusive del Ticino, Sud della Svizzera. Si sente fortunata a rappresentare cosi tanti proprietari delle case più incantevoli del Ticino ed è orgogliosa della sua azienda che, da anni, si occupa della vendita della maggior parte di queste abitazioni a clienti provenienti da tutti i paesi del mondo. Ha assistito personalmente molti dei suoi clienti durante le fasi iniziali della sistemazione, aiutandoli ad adattarsi al nuovo stile di vita in Ticino.

Il suo team viene scelto in base alle qualifiche ottenute ed alla dedizione al lavoro. Con uffici a Lugano, Locarno ed Ascona, un team in grado di parlare 6 lingue diverse e la sua appartenenza alle principali organizzazioni internazionali del settore degli immobili di lusso, si impegna totalmente e con successo a presentare sul mercato le proprietà dei suoi clienti o ad aiutare chi desidera acquistare la propria casa dei sogni. TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / FONTANA SOTHEBY’S INTERNATIONAL REALTY

Il Ticino è la nostra forza DI MANUELA LOZZA

DA 90 ANNI SULLA PIAZZA E PRONTI A FRONTEGGIARE UN MERCATO IN CONTINUA EVOLUZIONE E NORME CHE LIMITANO L’ACQUISTO IN SVIZZERA, IL DIRETTORE GIANLUCA RIGHETTI E DEBORAH FONTANA, DIRETTRICE VENDITE, CI SPIEGANO PERCHÉ NON HANNO MAI SMESSO DI PUNTARE SULLA CLIENTELA LOCALE E DI FASCIA MEDIA, MUOVENDOSI FRA COMPRAVENDITE E LOCAZIONI, SENZA PERDERE LA CERTEZZA DI UN 2017 IN RECUPERO.

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

«I

l novantesimo anniversario è stato l›occasione per riflettere, anche grazie al delicato momento economico, sulle strategie che ci hanno permesso di essere ancora qui oggi e di godere della stima e della fiducia di tante persone: non abbiamo mai smesso di essere un punto di riferimento per ogni target di clientela. La partnership con il marchio Sotheby’s ha portato maggiore visibilità sul mercato internazionale e verso la clientela estera. Il nostro mercato di riferimento resta però quello locale al quale non abbiamo mai rinunciato».

In generale, quale è l’andamento del mercato immobiliare? «É un mercato in rallentamento rispetto ad alcuni anni fa, in quanto determinati target di clientela sono quasi completamente scomparsi mentre le proprietà in vendita sono aumentate. In queste condizioni, il mercato dipende maggiormente dagli acquirenti anziché dai venditori ragione per la quale il prezzo scende soprattutto in fase di trattativa. La nostra previsione è che i prezzi si assesteranno su un livello più basso di quello attuale. A medio termine invece, molto dipende da come evolverà la situazione economica e politica in Svizzera. In generale il nostro paese è sempre molto attrattivo grazie alla solidità del franco svizzero, alla


ARCHITETTURA / FONTANA SOTHEBY’S INTERNATIONAL REALTY

stabilità politica ed economica, così come all’efficienza dei servizi e alla sicurezza». Cosa dovrebbe fare la Svizzera per essere ancora più attrattiva? «Dovrebbe ripensare, o ancora meglio abolire, alcune leggi e norme che sono fortemente limitative, per esempio quelle sulle residenze secondarie, che con la legge Weber ha ulteriormente inasprito la LAFE ». E la fascia media può garantire la stabilità del mercato? «La fascia media locale in generale ha perso potenziale d’acquisto, il che vuol dire che può permettersi meno di quello che poteva acquistare 10 anni fa. Pensiamo a tutte le posizioni manageriali che sono state tagliate dalle banche, ai bonus aboliti nelle grosse società, ebbene, questo ex cliente medio-alto, ora deve riposizionarsi diversamente. D’altro canto i bassi tassi d’interesse spingono parte degli inquilini a considerare l’acquisto di una proprietà».

É vero che i giovani sono i più penalizzati? «Assolutamente sì. In particolare i trentenni appena inseriti stabilmente nel mondo del lavoro, desiderosi di “metter su casa”, raramente riescono a far fronte all’acquisto di una proprietà, tanto più se si trova nelle prossimità del centro. Il risultato più immediato è che i giovani scelgono la locazione, servizio offerto dalla nostra società. Un’ulteriore limitazione, ma non solo per i giovani, è data dall’ottenimento del finanziamento ipotecario che oggi viene affrontato dalle banche con estrema prudenza nell’ambito della sostenibilità del cliente». Dunque, come sarà il 2017 per l’Immobiliare Fontana? Che cosa vi augurate? «Nonostante le difficoltà del momento, rimane una grande positività favorita dal basso livello dei tassi ipotecari e dai prezzi di vendita rientrati in parametri che rispecchiano il valore di mercato. Ci auguriamo dunque che i proprietari capiscano che il mercato è cambiato e che i valori

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di vendita applicati negli ultimi anni sono difficilmente realizzabili. Inoltre siamo certi che il Ticino è ben promosso dalla rete internazionale di Sotheby’s, che dagli 800 uffici sparsi in 68 paesi continua a portare potenziali acquirenti». TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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ARCHITETTURA / DIMENSIONE IMMOBILIARE SA 01

EZIO CATUCCI, DIRETTORE GENERALE DI DIMENSIONE IMMOBILIARE RACCONTA COME IN UN MERCATO COMPLESSO E ARTICOLATO QUALE QUELLO IMMOBILIARE TICINESE SIA SEMPRE PIÙ NECESSARIO DIVERSIFICARE L’INVESTIMENTO.

La diversificazione è la chiave del successo

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01 Montagnola Nuova residenza con splendida vista sul lago di Lugano 02 Ezio Catucci Direttore generale di Dimensione immobiliare SA 03 – 04 Pregassona Residenza Conca Dei Castagni 4 appartamenti + 1 villa Inizio lavori febbraio 2017 Già 2 unità vendute!!!

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

unque il mercato impone l’adozione di strategie sempre più attente alla qualità degli investimenti… «Sicuramente la congiuntura attuale del mercato immobiliare ticinese impone che si proceda con molta cautela, tenendo conto che le restrizioni normative messe in atto dal legislatore e quelle economicofinanziarie adottate dalle banche stanno producendo un rallentamento dell’attività immobiliare, almeno rispetto a quella conosciuta nel corso degli ultimi anni. Ciò impone un’attenta selezione delle operazioni immobiliari

da promuovere, in considerazione anche del fatto che i tempi di vendita si sono notevolmente allungati, e suggerisce di addentrarsi anche in settori che in tempi recenti erano stati un po’ trascurati».

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Può fare qualche esempio? «Un ambito di sicuro interesse è rappresentato dalla realizzazione di progetti immobiliari destinati alla locazione, in aree meno centrali ma comunque ben dotate di collegamenti e servizi. Penso al Mendrisiotto in generale, dove si trovano ancora terreni ad un prezzo interessante e dove è possibile costruire immobili da mettere a reddito al cui finanziamento guardano


ARCHITETTURA / DIMENSIONE IMMOBILIARE SA

anche grandi gruppi assicurativi e casse pensioni oltre ad un futuro insediamento di frontalieri (oltre i 20 km) che porteranno la residenza in Ticino per dare continuità al rapporto lavorativo in essere con l’azienda elvetica per cui lavorano». Questa attenzione alle esigenze della clientela locale significa anche che i tradizionali acquirenti stranieri si stanno diradando? «Il mercato degli immobili di lusso si sta trasformando e gli stranieri, soprattutto italiani, comprano sempre meno seconde case ma soltanto abitazioni destinate a coloro che intendono trasferire la loro residenza in Ticino. Proprio per questo abbiamo rafforzato i nostri rapporti con società fiduciarie a Milano, e a breve anche a Lugano, all’interno dei nostri uffici, proprio per supportare questa clientela in ogni fase del suo trasferimento».

del progetto, una consulenza architettonica altamente qualificata, attraverso una struttura che attualmente collabora anche con il team INFABRICA».

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Quali sono le principali difficoltà che attraversa il mercato immobiliare ticinese? «A fronte di tassi che si mantengono bassi, le banche proseguono in una politica restrittiva riguardo alla concessione dei crediti ipotecari. Il successo di una promozione immobiliare resta necessariamente legata alla credibilità e alle capacità di chi coordina l’intero progetto immobiliare ed è per questo che abbiamo deciso di affidarci a persone di fiducia e riunire sotto un medesimo tetto ruoli e competenze diverse e integrate».

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La vostra attività ha conosciuto un profondo processo di riorganizzazione. Quali sono le linee lungo le quali vi siete mossi? «Il riassetto societario si è basato sulla costituzione di una holding cui faranno capo le diverse attività in cui siamo impegnati. Nel nostro gruppo è entrata di recente far parte l’arch. Roberta Sironi e insieme abbiamo costituito la società Synarch specializzata in attività di progettazione per conto delle nostre promozioni immobiliari e/o di cui abbiamo assunto il mandato e non solo. Si è trattato di una scelta importante perché rientra perfettamente nella nostra filosofia la consapevolezza di poter offrire, fin dalle fasi iniziali 04

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ARCHITETTURA / PROMENG SA 02

GIAN PIETRO SIGNORELLI È ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ FONDATA DA FRANCESCO SALINETTI CHE, OLTRE A COSTRUIRE IN PROPRIO SVOLGE LA FUNZIONE DI IMPRESA GENERALE DI COSTRUZIONE PER CONTO TERZI, REALIZZANDO IMPORTANTI EDIFICI RESIDENZIALI IN TUTTO IL TICINO.

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Avanti con tenacia, caparbietà e orgoglio

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ual è la realtà odierna della vostra società? «Promeng SA è la società costituita nel 1993 da Francesco Salinetti con la finalità, all’inizio, di realizzare costruzioni in Engadina. Dal 1998 è attiva con una filiale in Ticino, dove poi ha trasferito la sua sede principale nel 2004. Accanto alla realizzazione di edifici propri, opera come impresa generale nel campo dell’edilizia privata ed industriale. La società, avvalendosi di personale qualificato ed impiegando attrezzi, macchinari e tecni-

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che costruttive all’avanguardia, è in grado di assicurare un’esecuzione perfetta e a regola d’arte dei lavori che le vengono commissionati». Come è organizzata Promeng SA? «Siamo una struttura che conta circa 115 dipendenti fissi, di cui 95 circa nell’impresa di costruzione e una ventina come impresa generale. Dopo tanti anni di presenza sul mercato la società è molto conosciuta e richiesta grazie a un passaparola che costituisce la nostra migliore referenza. Possiamo dire che, grazie all’e-


ARCHITETTURA / PROMENG SA 03

In Ticino avete costruito davvero molto. Possiamo ricordare alcuni dei più importanti complessi residenziali da voi edificati? «L’elenco sarebbe davvero lungo. Potrei ricordare le residenze Roncosassa, Crossover, Camaleonte, Antonietta, Amy, Valentina, Paguro e tante altre…Ciò che amo ricordare è che esse hanno tutte segnato episodi importanti dello sviluppo edilizio di Lugano e che ancora a distanza di anni vengono indicate per la qualità edilizia, le soluzioni tecniche applicate, il sapiente utilizzo dei materiali».

sperienza acquisita nel tempo, mettiamo in ogni costruzione la massima cura per i dettagli non disgiunta da materiali che conferiscono alle abitazioni un tocco di classe e stile».

Quale sono state le ultime costruzioni che avete portato a termine? «La Residenza Villa Branca è una residenza di pregio edificata su uno degli ultimi lembi che si affacciano direttamente sul Lago di Lugano. La vista straordinaria sul lago e su un paesaggio idilliaco e la posizione strategica, conferiscono alla costruzione un fascino unico ed un valore destinato a rivalutarsi nel tempo. L’intera struttura è composta da cinque palazzine suddivise in 40 appartamenti; l’andamento ad arco della costruzione segue la morfologia della riva del lago. I volumi si sviluppano per cinque piani fuori terra. L’edificio è costruito secondo le più moderne tecnologie: impianto di riscaldamento con termopompa reversibile con captazione acqua di falda, impianto di raffrescamento estivo, serramenti con tripli vetri, facciata ventilata con rivestimen-

01 Gian Pietro Signorelli 02 Residenza Villa Branca 03 Residenza Camaleonte 04 Residenza Crossover

Possiamo dire quali sono i valori che guidano la vostra attività? «Direi senz’altro la tenacia e la caparbietà con cui affrontiamo ogni nuova sfida, anche quelle apparentemente impossibili. E poi l’orgoglio di sapere fare bene le cose, senza mai venir meno ai nostri principi, oltre una continua ricerca della qualità. D’altra parte, chi ha conosciuto Francesco Salinetti sa bene quale fosse il suo attaccamento al lavoro e come questi valori siano entrati indissolubilmente a far parte del DNA di questa società». 04

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ARCHITETTURA / PROMENG SA

05 Residenza Roncosassa 06 Residenza Amy 07 Residenza Antonietta

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to di pregio. Il nostro vanto è quello di essere riusciti a portare a termine l’intera costruzione in 2 anni, nel pieno rispetto dei tempi concordati». Più in generale, come giudica l’andamento attuale dell’industria delle costruzioni in Ticino? «Tutto dipende dalla correttezza delle valutazioni che si sono fatte al momento dell’avvio di un’operazione immobiliare. I costi di costruzione sono rimasti pressoché immutati nel corso degli ultimi

anni. Al contrario sono cresciuti in modo rilevante i costi relativi all’acquisizione dei terreni. Dunque occorre essere molto oculati nell’individuare la tipologia di costruzione che si intende portare a termine, la scelta dei materiali e delle attrezzature di cui si intende dotare gli stabili e, non ultimo, il prezzo a cui si intende mettere in vendita gli appartamenti. Chi ha sbagliato i conti o sopravvalutato le capacità di assorbimento del mercato rischia di avere delle difficoltà al momento di chiudere l’intera operazione».

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SEZIONE / TITOLETTO

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ARCHITETTURA / NEW TRENDS

Innovazione e competenza per affrontare le sfide del mercato

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SALVATORE E ANDREA BELLOMO, DIRETTORE E VICEDIRETTORE DEL GRUPPO NEW TRENDS SA, FANNO IL PUNTO SULLO STATO DEL MERCATO IMMOBILIARE TICINESE E SULLE PROSPETTIVE PER I PROSSIMI MESI.

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he cosa c’è da attendersi nel 2017? «Il mercato immobiliare ticinese si mantiene solido e dinamico anche se prevediamo che nel prossimo anno continueranno a manifestarsi alcuni fenomeni che già abbiamo registrato nel 2016 e cioè un certo rallentamento determinato da esternalità come la Voluntary Disclosure, le perduranti incertezze sui mercati finanziari internazionali, il tasso di cambio franco-euro e non da ultimo la severità nelle concessione di mutui da parte degli istituti di credito. Tuttavia, questa fase presenta anche delle buone opportunità per chi compra, ovvero tassi bassi e prezzi calmierati per alcune tipologie di oggetti, con conseguente maggior potere negoziale dell’acquirente. In conclusione, in periodi di transizione come quello attuale è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore, giacché l’esperienza riduce i margini di errore sia che si tratti di compravendite come nello sviluppo di nuovi progetti immobiliari». Questa situazione si riflette su tutti i settori del mercato? «Ci sono alcune fasce di mercato per le quali il fenomeno è più accentuato. Nella fascia più alta si nota una lieve flessione di acquirenti stranieri, anche se il Ticino desta ancora molto interesse per via della qualità di vita elevata, la formazione e la sicurezza. La fascia media è quella che maggiormente risente di un’accresciuta rigidezza nella concessione di mutui. Notiamo invece una maggiore dinamicità nella fascia di mercato dei piccoli investi-


ARCHITETTURA / NEW TRENDS

menti (appartamenti a reddito), dato che molte persone scelgono di investire i loro risparmi nel mattone come alternativa ad altre forme di investimento, più volatili (borsa). Ricordiamo comunque che la percentuale di proprietari di casa in Ticino è ancora bassa (40% circa) e dunque vi sono ancora margini di crescita». Come si muoverà dunque il mercato? «La vera scommessa riguarda l’andamento dei prezzi, perché in questo momento molti possibili acquirenti e operatori del settore sono un po’ alla finestra in attesa di vedere come si muoverà il mercato. Chi attende è ovviamente convinto che i prezzi scenderanno di molto, lasciandosi a volte scappare delle buone opportunità. Questo fenomeno contribuisce da una parte ad un aumento dell’offerta di immobili in vendita presenti sul mercato, dall’altra ad un aumento dei prezzi degli affitti». Come ci si deve comportare in questa situazione di incertezza? «L’immobiliare è un’equazione sempre più complicata e con un numero crescente di variabili, che per essere risolta ha bisogno del concorso di molteplici figure specialistiche. Ecco che risulta dunque avvantaggiato chi è in grado di unire una visione globale dei problemi sia dal punto di vista tecnico che commerciale, tutto sotto lo stesso tetto. Oggi più che mai è importante, per le imprese, essere in grado di percepire i cambiamenti della realtà che le circonda, ed adattarsi di conseguenza molto rapidamente. Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso di affrontare questa situazione con due parole: innovazione ed ottimizzazione. Abbiamo snellito ed automatizzato molti dei processi aziendali, grazie anche all’ausilio delle ultime tecnologie. Abbiamo sviluppato degli strumenti di monitoraggio costante esterno (andamento del mercato) ed interno che ci permettono di valutare tempi, costi e risultati, in modo da riuscire ad avere sempre un quadro aggiornato di ogni progetto e mandato assegnatoci dai nostri clienti,

ottimizzando le decisioni ed evitando sprechi. Per quanto riguarda invece i nuovi progetti immobiliari che stiamo elaborando, stiamo puntando molto sulla sostenibilità energetica e le nuove tecnologie. Immaginiamo la casa del futuro come una sorta di “interfaccia abitativa”, in cui tutti i suoi elementi comunicano e interagiscono massimizzando l’esperienza abitativa (vedi “internet-of-things”)».

costo dei terreni, molto elevato, che incide pesantemente sulla buona riuscita di un’operazione immobiliare. Ma proprio per questo non c’è più spazio per l’improvvisazione, e sempre di più il mercato premierà soltanto le strutture fortemente professionalizzate».

Come è composto il vostro Gruppo? «Trends Holding SA Group è composta da una Fiduciaria Immobiliare (New Trends SA), uno Studio di progettazione (Archi Trend SA), e un’ Impresa Generale (Edil Trend SA). È questa visione globale uno dei nostri punti di forza, che unita alla decennale esperienza commerciale sul mercato del Cantone (in particolare Lugano) fornisce un grande valore aggiunto per i nostri clienti. Il nostro core business è sicuramente la parte commerciale. Possiamo dire di essere sicuramente un’azienda “marketoriented”». Una vostra convinzione riguarda dunque la necessità di muoversi dal mercato al prodotto e non viceversa. Che cosa significa concretamente? Significa, ad esempio, valutare il prezzo di un immobile correttamente, comprendere quali sono i potenziali clienti e le loro esigenze ed infine comunicare in maniera mirata ad essi. Per quanto concerne invece lo sviluppo di progetti immobiliari, significa valutare prima con cura il target di riferimento in base alla location, che tipo di immobile vuole e in quale fascia di prezzo, analizzare l’offerta già esistente e fare previsioni della domanda futura considerando attentamente le variabili macro e microeconomiche. È a partire dalla soluzione di questa equazione complessa che si delinea il prodotto finale, già nella sua fase iniziale ovvero quella del concepimento del progetto architettonico. Costruire e vendere immobili in Ticino risulta essere sempre più difficile, in ragione anche del

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ARCHITETTURA / COMAFIM SA

MARCO FANTONI È IL FONDATORE E DIRETTORE DI COMAFIM DI LUGANO, ATTIVA NELL’INTERMEDIAZIONE DI CASE, VILLE E APPARTAMENTI, STUDI DI FATTIBILITÀ E PERIZIE; AMMINISTRA OLTRE UN MIGLIAIO DI APPARTAMENTI IN LOCAZIONE E UNA VENTINA DI IMMOBILI COSTRUITI IN PROPRIETÀ PER PIANI.

I risultati premiano la professionalità

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01 Progetto Cadenazzo 02 Progetto Stabio

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ome giudica lo stato attuale del mercato immobiliare ticinese? «Devo premettere che la nostra attività copre un segmento particolare del mercato immobiliare che è quello dell’acquisto e della ristrutturazione di immobili che poi rivendiamo secondo la formula della proprietà per piani (PPP), al fine di essere messi a reddito con un investimento ancora abbastanza contenuto. Questo settore tiene per ora abbastanza bene ed è possibile portare a termine operazioni che possono essere anche molto convenienti per chi acquista. Certo, le difficoltà non mancano e riguardano soprattutto il fatto che non sono poi troppo numerosi gli stabili che si prestano a questo tipo di ristrutturazioni. Occorre dunque essere molto accorti nella scelta negli immobili e poi nelle successive fasi di ristrutturazioni, fino alla consegna definitiva degli appartamenti».

Quali sono i vantaggi derivanti dall’acquisire una proprietà per piani? «Acquistare una casa in fase di ristrutturazione o in fase di realizzazione permette di beneficiare di numerose agevolazioni. Il primo innegabile vantaggio è quello del prezzo, sicuramente inferiore rispetto a quello di un edificio in pronta consegna. In secondo luogo, un altro grande vantaggio è il fatto di poter scegliere una porzione precisa della costruzione, il piano preferito o la parte con l’esposizione più favorevole alla luce e al calore. Inoltre è possibile apportare alcune modifiche alla disposizione degli ambienti e fare interventi sulla progettazione dei vari impianti che saranno a norma, ottimizzati dal punto di vista energetico e predisposti alle nuove tecnologie». E le difficoltà maggiori che incontrate nel portare a termine queste operazioni? «Direi che la difficoltà maggiore consiste nell’individuare immobili che per posizione, dimensioni e condizioni generali dell’edificio si prestino ad essere acquistati per avviare un’operazione di ristrutturazione. Teniamo presente che per essere convenienti queste operazioni devono essere condotte a termine in un arco di tempo non superiore ad un anno. I tempi per la realizzazione di


ARCHITETTURA / COMAFIM SA

lazzina con appartamenti di varie metrature, da 2,5 a 4,5 locali a partire da CHF 250.000.-, con un anticipo del 20% soltanto è possibile riservare un appartamento che verrà consegnato al massimo nel giro di 2 anni».

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un’operazione immobiliare con la costruzione di un edificio ex-novo raggiungono invece i 5-6 anni e tendono sempre più ad allungarsi». Dal punto di vista degli acquirenti, che cosa frena il passaggio dall’affitto alla proprietà con l’acquisto della prima casa? «Per una famiglia media la disponibilità di mezzi propri per finanziare l’acquisto di un appartamento è abbastanza limitata e dunque si ricorre al finanziamento di una banca che finanzia fino all’80% del valore dell’immobile. Tutto ciò fa sì che i tempi di erogazione del finanziamento siano spesso troppo lunghi e talvolta le difficoltà interposte fanno sfumare una vendita. In Svizzera poi il risparmio privato è molto basso e quindi la disponibilità di capitali da destinare all’immobiliare è decisamente modesta».

non incoraggia certo le vendite. Dunque, occorre essere molto attenti al piano economico e finanziario che deve guidare ogni operazione, con un monitoraggio continuo di ogni fase del processo. Sono sempre stato e resto fiducioso sulle prospettive future ma certamente il mestiere si è fatto più difficile e complesso e il mercato si fa sempre più selettivo premiando soltanto chi lavora professionalmente». Su quale promozione immobiliare punterete tutte le risorse all’inizio del 2017? «Siamo pronti a partire ed è imminente l’apertura del cantiere a Cadenazzo, dove abbiamo in progetto di costruire una pa-

Non lontano dalla vostra promozione immobiliare a Balerna si fa un gran parlare della destinazione dell’ex villa vescovile… «Questo edificio è probabilmente il candidato più accreditato tra i sei in lizza per aggiudicarsi la futura sede del Museo cantonale di storia naturale, attualmente a Lugano. L’edificio, monumento protetto, fu edificato nel 1706 per volere del Vescovo di Como Francesco Bonesana. Nell’elenco dell’Heimatschutz Svizzera, l’ente per la protezione dei beni nazionali, la villa vescovile di Balerna è definita una delle rare testimonianze di architettura del tardo periodo barocco. Rimasta di proprietà della Curia, fu dismessa dopo la costruzione del nuovo palazzo vescovile. La sua candidatura ha raccolto l’unanimità fra i sindaci di tutta la regione e dunque attendiamo con fiducia l’esito del concorso».

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Che cosa a suo giudizio bisognerebbe fare per ridare dinamismo al settore? «I fattori frenanti sono molti: basti pensare al costo dei terreni decisamente troppo alto, al quadro normativo fortemente restrittivo, ad una pratica di opposizioni che ritarda di mesi se non di anni l’avvio dei cantieri, oltre naturalmente al ruolo delle banche che TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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SEZIONE / TITOLETTO

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SEZIONE / TITOLETTO

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ARCHITETTURA / SIV

DA ALCUNI ANNI SUL SUOLO TICINESE SI È AFFACCIATA UNA NUOVA ASSOCIAZIONE MANTELLO PER I VALUTATORI IMMOBILIARI. PER CAPIRE MEGLIO DI COSA SI TRATTA E DI QUALI SERVIZI OFFRE INCONTRIAMO L’ATTUALE PRESIDENTE, ARCH. THIERRY DELUIGI

P

rima di tutto ci presenti SIV «SIV è l’acronimo tradotto dal tedesco Schweizer Immobilienschätzer-Verband di associazione svizzera dei valutatori immobiliari. La nostra è un’associazione professionale nata nel 1998 e iscritta registro di commercio di St. Gallo dal 2012». Chi rappresenta? «A livello nazionale conta oltre 700 membri e, grazie all’impegno ed alla volontà dei miei predecessori, ad oggi possiamo annoverare, presso la nostra sezione della Svizzera Italiana (SIV-SI), una settantina di soci». In base a quali principi opera? «Promuoviamo le conoscenze professionali specifiche dei membri tramite la formazione e la definizione di standard di qualità nel settore delle valutazioni immobiliari, inoltre curiamo l’etica professionale di categoria. SIV si occupa di promuovere il settore professionale dei valutatori immobiliari presso autorità, proprietari fondiari, investitori, pianificatori e istituti di credito, sensibilizzandoli all’importanza di affidarsi sempre a un professionista competente e di qualità». Chi si rivolge a SIV? «A SIV si rivolgono due categorie ben distinte di persone. La prima categoria è formata dai professionisti che approfittano dell’associazione per rimanere aggiornati, per confrontarsi tra colleghi, frequentano le nostre serate informative e leggono la nostra rivista. L’altra è composta da persone non del settore, ma che attraverso SIV cercano una persona di fiducia a cui fare stimare la propria proprietà».

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

Il mestiere del valutatore immobiliare Qual’è l’attuale profilo professionale di un valutatore immobiliare? «Una volta il valutatore era un tecnico di professione (architetto o ingegnere), ora invece queste competenze non bastano, il settore è cambiato, si è evoluto e sempre più spesso si incontrano professionisti provenienti dal mondo dell’economia e della finanza con specializzazioni nel campo immobiliare». Tutto questo basta per essere un buon valutatore immobiliare? «A livello personale trovo che per essere un buon professionista siano imprescindibili le doti di oggettività, etiche e deontologiche. Le persone si affidano a un valutatore perché cercano risposte, consigli, un supporto per prendere delle decisioni, a volte anche difficili. Ci vuole quindi, oltre a una solida formazione tecnica ed economia una certa sensibilità e discrezione per muoversi nelle diverse situazioni in modo adeguato». Che cos’è una valutazione immobilliare? «La valutazione è scienza da una parte e arte dall’altra. Scienza perché bisogna saper mettere in correlazione risultati matematici derivanti da semplici calcola-

zioni ma anche da principi di matematica finanziaria e arte perché bisogna confrontarsi con indagini di mercato, statistiche e quant’altro legato all’attualità, e saper miscelare il tutto con il bagaglio di esperienza accumulato negli anni. Solo il giusto dosaggio di tutti questi elementi permetterà di ottenere un risultato plausibile e professionale. Noi siamo chiamati a trovare l’attuale valore di mercato applicando la metodologia più appropriata per tipologia di oggetto». Esiste una metodologia precisa, una dottrina, oppure ogni valutatore lavora con un suo metodo? «Partendo dal principio che esistono due categorie di immobili; oggetti di utilizzo (che verranno calcolati con metodi di valore a reddito) e oggetti di possesso (metodi di confronto, edonistici), la nostra metodologia di calcolo fa capo agli Swiss Valuation Standards (SVS) e si basa principalmente sul Multi Element Value; scorporare sistematicamente l’immobile da valutare in elementi di valore, positivi o negativi, che vengono analizzati singolarmente e sommati per ottenere il valore globale dell’immobile. Tutti i membri del SIV usano questa metodologia».


ARCHITETTURA / SIV

Secondo lei perché un valutatore dovrebbe diventare socio del SIV? «SIV è un’associazione moderna, al passo con i tempi, che non ha paura di mettersi in gioco e di realizzare progetti ambiziosi. L’ultimo in ordine di tempo è SENSOR, un programma informatico in grado di fornire dati e valori di riferimento per comparare i prezzi delle proprietà abitative, i redditi, le pigioni di mercato, oltre a valori immobiliari indicativi, ogni socio può consultarlo gratuitamente. Il programma si basa su dati concreti e non su supposizioni, prendendo in considerazione contratti di locazione di recente stipulazione, conteggi immobiliari effettivi, prezzi di transazioni immobiliari riesce a fornire le basi per una valutazione professionale in pochi istanti e in modo semplice. Per ogni analisi viene fornita una descrizione della macro situazione relativa al comune e possono essere ottenuti dei valori di riferimento per gli stabili a reddito andando nel dettaglio delle tipologie di destinazione, delle superfici, come pure delle forchette di valore per le proprietà per piani e le case unifamiliari. Sensor si basa su dati forniti dalle associazioni REIDA (Real Estate Investment Data Association) e SRED (Swiss Real Estate Datapool) ed ha coinvolto quali principali attori la SIV, Fahrländer Partner AG e ImmoCompass AG. Ribadisco che non si tratta di un programma di stima immobiliare ma un grande aiuto nella ricerca di dati di mercato affidabili e soprattutto aggiornati che rappresentano una esclusività della nostra associazione».

Di quali altri vantaggi si gode a essere membri SIV? «SIV ha da sempre riconosciuto l’importanza dell’informazione e proprio sulla base di questo ideale ha creato SIV-Infos, nato nel 2003 come pieghevole di poche pagine, per diventare nel corso degli anni non solo una rivista semestrale in tre lingue, ma un vero e proprio strumento di lavoro. Articoli tecnici su tempi di attualità, interviste a persone di riferimento del settore o su temi specifici. Non mancano nemmeno i riferimenti pratici al mondo del lavoro, con analisi di valutazioni e situazioni particolari, consigli utili per tutelarsi dagli errori e migliorarsi. Inoltre, all’interno della pubblicazione, trovano sempre spazio reportages su eventi organizzati dell’associazione e inviti a future attività, aggiornamenti sulle novità e i corsi di formazione». A inizio intervista mi ha detto che SIV investe molto nella formazione. Cosa offrite di specifico? «SIV ha creato SIREA, una specifica società che si occupa della formazione. In collaborazione con le principali università professionali Svizzere propone dei moduli d’apprendimento che portano dall’ottenimento di un Certificate of Advanced Studies (CAS) in Real Estate Valuation fino ad un Master of Advanced Studies (MAS). In Ticino, dal 2008, in stretta collaborazione con la Scuola Universitaria della Svizzera italiana (SUPSI), abbiamo formato oltre un centinaio di valutatori e nei prossimi anni l’obiettivo è di riuscire a portare anche in Ticino un iter che possa scaturire, un domani, in un Master. All’interno del SIV è possibile ottenere un’ulteriore quali-

fica grazie alla Certificazione ISO 17024 / SEC 04.1 (standard internazionale) per il tramite della SEC SWISS EXPERT CERTIFICATION SA. Un valore aggiunto a garanzia della qualità». È possibile per un valutatore tenersi aggiornato senza per forza iscriversi alla scuola? «A complemento della vasta offerta ai soci, la Sezione della Svizzera italiana propone periodicamente degli incontri con specialisti, delle serate informative o dei corsi di aggiornamento in collaborazione con SIREA. Gli incontri proposti oltre ad arricchire il bagaglio professionale e metodologico permettono di avvicinare i nostri soci a professionisti dei settori specifici. Alcuni esempi delle ultime manifestazioni: • Calcolo delle superficie e dei volumi norma SIA 416 e 116 a confronto • Panoramica sulle statistiche delle costruzioni con USTAT • Serata informativa sul tema delle residenze secondarie con l’avv.dr. Franco Pedrazzini • Serata informativa sulle nuove prescrizioni antincendio con l’ing. Alessandro Furio, • Serata informativa sulle problematiche legate all’utilizzo dell’amianto nella costruzione con l’arch. Michel Roncelli». In conclusione che consiglio si sente di dare ai nostri lettori? «Di avvalersi sempre di un professionista membro di un’associazione di categoria». Mentre un consiglio ai lettori professionisti del campo? «Di iscriversi al SIV naturalmente. È possibile farlo direttamente on-line sul nostro sito (www.siv.ch) e se il comitato centrale svizzero avrà certificato i presupposti per l’accettazione, si verrà ammessi».

WWW.SIV.CH TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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FINANZA / ASSOCIAZIONE BANCARIA TICINESE

Il difficile accesso al mercato transfrontaliero LA SVIZZERA STA LAVORANDO ALACREMENTE PER METTERE IN ATTO I NUMEROSI STANDARD INTERNAZIONALI CHE RIGUARDANO IL SETTORE FINANZIARIO. È ESSENZIALE CHE ESSA VERIFICHI CON ATTENZIONE COME GLI ALTRI STATI LE APPLICANO CONCRETAMENTE. SENZA DI QUESTO IL GIOCO DELLA CONCORRENZA SARÀ FALSATO E LA SVIZZERA PERDERÀ LA PARTITA. DI FRANCO CITTERIO, DIRETTORE ABT

È

soprattutto nell’ambito della fiscalità internazionale che la Svizzera deve vegliare affinché le condizioni siano rispettate. Le convenzioni multilaterali relative allo scambio d’informazioni, automatico, spontaneo o su richiesta, raggiungeranno il loro scopo solo se tutti i firmatari identificheranno e trasmetteranno gli stessi dati, con gli stessi partner e a partire dallo stesso momento. In caso contrario, i contribuenti faranno dell’arbitraggio regolamentare, andando a cercare il concorrente meno zelante.

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

L’accesso ai mercati esteri, in particolare dell’Unione europea, è una delle priorità principali per le banche svizzere. La maggior parte della nostra clientela risiede all’estero. Gli istituti bancari sono quindi innanzitutto delle aziende esportatrici che producono a costi svizzeri ed incassano in moneta estera. Per far questo però devono essere in grado di seguire e consigliare la propria clientela in maniera diretta e costante. Accedere ai mercati esteri tramite delle filiali resta un’opzione ma è costosa e non sarebbe nell’interesse della piazza finanziaria svizzera, che perderebbe impeghi e gettito fiscale. Siccome l’accesso ai mercati esteri è un fattore di successo essenziale, è indispensabile migliorarlo. In questo senso tre sono gli approcci pensabili: la firma di accordi bilaterali, il principio dell’equivalenza con l’UE e la conclusione di un accordo sui servizi finanziari con l’UE. Accordi bilaterali Con l’approccio bilaterale la Svizzera cerca di ottenere direttamente presso alcuni Paesi un alleggerimento delle condizioni d’accesso ai rispettivi mercati, o almeno un rafforzamento della sicurezza giuridica nell’ambito degli affari transfrontalieri. Un esempio di questi accordi è quello


FINANZA / ASSOCIAZIONE BANCARIA TICINESE

siglato dalla Svizzera con la Germania nel 2013. Secondo questo accordo le banche svizzere possono proporre dei servizi transfrontalieri in Germania direttamente dalla Svizzera, quindi senza una presenza fisica in loco. Tuttavia il fatto di dover rispettare il diritto germanico in materia di protezione dei consumatori e di lotta contro il riciclaggio di denaro rende il tutto piuttosto complicato. Il Segretariato di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SIF) sta pure tentando di raggiungere degli accordi con la Francia e con l’Italia ma i risultati tardano ad arrivare, complici alcune decisioni del Consiglio di Stato ticinese che sembrerebbero mettere il bastone nelle ruote dei nostri negoziatori. Ci rendiamo conto che la situazione è in un “impasse” ma non possiamo dimenticare che sarebbe poco logico mettere in atto un sistema di scambio d’informazioni per dei clienti regolarizzati che però non possono essere serviti direttamente dalla Svizzera. Il principio di equivalenza Il secondo approccio è basato sul principio dell’equivalenza con l’UE. Riveste una grande importanza per la Svizzera, in quanto sarebbe più efficace dell’approccio bilaterale. Si tratta per il nostro

Paese di dotarsi di una regolamentazione comparabile a quella dell’UE. Nell’ambito assicurativo, per esempio, l’equivalenza è già stata confermata mentre nell’ambito dei fondi d’investimento esiste già una raccomandazione dell’ESMA che invita la Commissione europea ad estendere il passaporto europeo ai fondi gestiti in Svizzera.

ASSOCIAZIONE BANCARIA TICINESE Villa Negroni CH-6943 Vezia info@abti.ch T +41(0)91 966 21 09 F +41(0)91 966 05 69

Libera circolazione dei servizi Il terzo approccio consiste in un accordo sulla libera circolazione dei servizi finanziari con l’UE. Questo aprirebbe le porte ad un accesso generale ai mercati e garantirebbe la più grande sicurezza giuridica a lungo termine. Questo purtroppo non sarà possibile prima della soluzione di altri dossier politicamente prioritari quali la libera circolazione delle persone e le relazioni istituzionali tra Svizzera e UE. La ripresa dell’”acquis communautaire” che implicherebbe questo accordo è lungi da fare l’unanimità in Svizzera. “Brexit” rappresenta pure una nuova svolta nei rapporti dell’UE con gli Stati terzi europei.

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FINANZA / POLITICA MONETARIA

Perché è stato un buon investimento mantenere il Franco svizzero

DI EDOARDO BERETTA

NONOSTANTE LE “CASSANDRE” ABBIANO PREVISTO TEMPI DIFFICILI PER LA COMPETITIVITÀ SVIZZERA, NON SI DIMENTICHI CHE LA STORIA SI SAREBBE POTUTA EVOLVERE DIVERSAMENTE.

Q

uando il 15 gennaio 2015 la Banca Nazionale Svizzera ha comunicato la decisione di non perseguire più l’obiettivo di tasso di cambio fra la moneta svizzera e quella europea (1 Euro = 1,20 CHF) introdotto il 6 settembre 2011, sono state molte le reazioni: dal profondo rosso del mercato borsistico svizzero con lo SMI Index calato da 9.198,20 (14 gennaio 2015) a 8.400,61 (15 gennaio

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2015) fin ancora più giù a 7.899,59 punti (16 gennaio 2015)1 ad una molteplicità di previsioni nefaste, che hanno ridato linfa vitale alle argomentazioni catastrofiste di troppi economisti. Certamente: come ho avuto già all’epoca modo di scrivere, la BNS sarebbe forse potuta essere più accorta nel comunicare il proprio intento − magari introducendo temporaneamente un obiettivo di cambio più “morbido” (ad esempio: 1 Euro = 1,10 CHF). La


FINANZA / POLITICA MONETARIA

sostanza, cioè che la decisione sia stata solo un piccolo episodio (e non la fine della competitività dell’economia rossocrociata) lungo l’arco della storia del Franco svizzero dalla fondazione della Repubblica elvetica nel 1798, rimane però invariata. Sintetizzando con una formula tautologica (ma altrettanto dimenticata

nel dibattito), “i cambi cambiano”, cioè durante la loro esistenza possono assumere livelli più alti (o bassi) di concorrenzialità: da un punto di vista di medio-lungo termine, quest’ultima dipende però solo dai connotati dell’economia locale quali tipologia di beni prodotti, burocrazia, tessuto industriale etc.

AREA EURO

SVIZZERA

2002

2014

2002

2014

PIL (PPA), dollari internazionali

8.810,79 mld. $

13.304,84 mld. $

265,0 mld. $

487,5 mld. $

PIL pro capite (PPA), dollari internazionali

27.183,0 $

39.328,3 $

36.376,7 $

53.539,8 $

Tasso d’inflazione

2,2%

0,4%

0,6%

0,0%

Tasso di disoccupazione

8,7%

11,5%

2,9

4,5

Variazione del PIL

1,0%

0,9%

0,1%

1,9%

Variazione del PIL pro capite

0,5%

1,0%

-0,6%

0,7%1

Senza “rinvangare” quello, che è stato già ampiamente oggetto di discussione economica, è opportuno fare un passo indietro, cioè tornare al momento dell’introduzione dell’Euro avvenuta il 1 gennaio 1999 sotto forma virtuale ed il 1 gennaio 2002 quale banconote e monete metalliche. La Confederazione svizzera si è trovata all’epoca (meglio: prima ancora, nelle fasi decisionali) di fronte ad un bivio di carattere monetario: Franco svizzero o Euro? Se il quesito non si è forse mai posto in maniera così esplicita, esso trapela ancora oggi da ogni analisi economica. Il rischio, infatti, è quello di cedere alla tentazione di fare confronti fra lo status quo e quanto si sarebbe potuto trarre da un’adesione all’Area Euro. Che il tasso di cambio fra Euro e Franco svizzero abbia visto un progressivo rafforzamento

di quest’ultimo dal 1999 in poi non meraviglia: infatti, esso rispecchia meramente i cosiddetti “fondamentali economici” della Confederazione elevetica, che (soprattutto, in tempi di crisi) è divenuta “porto franco”. L’Unione Europea e, nello specifico, l’Area Euro potrebbero essere sì in una posizione di forza economica rispetto alla piccola Svizzera, ma la conflittualità interna, i suoi Paesi membri sempre più disomogenei e la sostanziale assenza di creatività nel (ri) lanciare il Vecchio Continente ne minano il potenziale exploit. È, inoltre, prevedibile che (fintanto che l’incertezza su Euro e UE permanga) il Franco svizzero sia sottoposto a continue pressioni al rialzo, sebbene la parziale trasformazione della piazza finanziaria elvetica ne possa avere ridotto l’attrattività per gli investitori esteri.

Ma se tale trend si acuisse, l’economia svizzera non sarebbe meno competitiva? Non necessariamente, poiché le difficoltà del settore export sono pur sempre accompagnate da un rafforzamento della capacità d’importazione. L’abilità di pianificazione strategica dei policymaker sta proprio nel puntare con dinamismo sugli ambiti di volta in volta più attrattivi, compensando le eventuali perdite di quelli più penalizzati. Se la Svizzera avesse adottato l’Euro, la situazione non sarebbe (prevedibilmente) potuta essere molto migliore: alla perdita di sovranità monetaria ed all’esposizione ad una ricetta “monogusto” (one-size-fits-all) sotto l’egida della BCE si sarebbero aggiunti un Euro (inspiegabilmente, stavolta) forte rispetto alla moneta statunitense e le instabilità attuali europee. Certamente, le facilitazioni commerciali e finanziarie tipiche della UE non sarebbero state poca cosa, ma sarebbero ben presto state assimilate (quindi, dimenticate) per poi forse vedere prevalere il malcontento odierno tipico di molti Paesi membri. Il dibattito sul “Franco forte” è stato, quindi, giusto, ma non deve essere nemmeno sovrappesato: un’economia è strutturalmente e, solo in via secondaria, congiunturalmente competitiva. Ben più determinante è valutare l’orientamento del sistema-Paese (da adottarsi) in seguito al “nuovo” sistema bancario: quali gli sbocchi futuri? E quali le incognite? TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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FINANZA / BANCHE E SICUREZZA INFORMATICA

Come ti proteggo l’e-banking INVESTIRE IN NUOVE TECNOLOGIE, RESPONSABILIZZARE LA CLIENTELA, “STUDIARE” IL NEMICO, COOPERARE: LA SICUREZZA NEL CYBERSPACE SARÀ UNO DEI TEMI CHIAVE NELL’EVOLUZIONE DEL SISTEMA BANCARIO.

È

sempre più efficace l›attività di difesa delle banche contro le frodi informatiche. Riguardo alle tipologie di attacchi, nel caso della clientela al dettaglio quasi la metà dei furti di identità avviene attraverso tecniche di phishing (truffa informatica effettuata inviando un’e-mail al cliente per carpire dati riservati come il numero di carta di credito e password di accesso al servizio di home banking), mentre nel caso delle imprese principalmente attraverso malware (codice malevolo che può essere diffuso attraverso programmi, documenti o messaggi di posta elettronica, in grado di rendere disponibili informazioni riservate e codici d’accesso al truffatore), a conferma di una specializzazione dei meccanismi di frode a seconda del tipo di clientela.

Coinvolte, anche se in misura più limitata, anche le frodi che vedono il coinvolgimento del dispositivo mobile quando usato per ricevere gli SMS che autorizzano le operazioni di internet banking. Interessante notare che, nell’ambito delle attività di analisi della rete per l’identificazione dei siti web clone, migliaia di siti fraudolenti vengono ogni anno rilevati e bloccati. Il tema della sicurezza informatica si conferma una priorità dedicando una quota sempre maggiore di investimenti nelle misure di sicurezza digitale. Grazie alle azioni di contrasto e prevenzione da parte del settore bancario e a un’attenta attività di sensibilizzazione della clientela, cresce in ogni caso la fiducia da parte dei clienti nell’utilizzo dei servizi on line.

HANNO PARTECIPATO ALL’INCHIESTA:

GUIDO UGLIETTI (G.U.) Vicedirettore e Head of Management Office di PKB PRIVATBANK

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MARCO MOLTENI (M.M.) Membro di Direzione e Responsabile del Servizio sicurezza di BANCASTATO

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MATTIA WOLFF (M.W.) Responsabile sicurezza di BPS (SUISSE)

ANTHONY GLAUSER (A.G.) Responsabile Centro IT Ticino di CREDIT SUISSE

FABIO CATTANEO (F.C.) Responsabile consulenza & supporto IT di RAIFFEISEN SVIZZERA SEDE SVIZZERA ITALIANA


FINANZA / BANCHE E SICUREZZA INFORMATICA

1.

Dal vostro osservatorio privilegiato quali sono nel vostro settore i più frequenti tentativi di violazione della sicurezza informatica?

G.U.: «PKB opera principalmente nel settore del wealth management, ambito nel quale la gestione della relazione con i Clienti è ancora basata sui canali d’interazione tradizionali che i nostri Clienti apprezzano. Se l’esperienza è high touch non manca l’high tech in quanto la tecnologia svolge un ruolo certamente strategico nelle attività di gestione e questo spiega i motivi per i quali PKB si è recentemente dotata di un rinnovato sistema informativo. Guardando al settore banche in genere, includendo anche quelle retail, sicuramente i pagamenti via Internet sono ritenuti i servizi più esposti ad attacchi informatici. Invece, nell’esperienza di PKB il canale e-banking, parlando di pagamenti online, si è dimostrato sicuro al punto che la Banca stessa ha deciso di promuovere attivamente iniziative per favorirne l’adozione tra i suoi Clienti. PKB consiglia l’utilizzo dell’e-banking dal momento che questo servizio offre anche un canale di comunicazione criptato e sicuro, funzionalità molto importante per il Cliente e per la Banca. Dal lancio del servizio non abbiamo registrato incidenti di sicurezza in questo ambito, ma sappiamo, dai report dagli osservatori specializzati e dalle informazioni dei nostri partner tecnologici, che il phishing e i maleware rappresentano le categorie d’incidente di sicurezza più frequenti. M.M.: «Sono prevalentemente i classici. Ad esempio le mail contenenti virus Trojan, con il quale i malintenzionati sfruttano il PC dell’utente per carpire informazioni sensibili. L’invito è sempre lo stesso: non aprite mail “strane” e non cliccatene i link! Nel settore finanziario i malintenzionati utilizzano anche gli strumenti di quella che viene chiamata “ingegneria sociale”: si fingono per chi non sono, adducono scuse varie per chie-

dere dati sensibili dell’utente e le usano per derubarli. Vi è anche chi si finge un parente per addirittura farsi versare somme anche ingenti. Per questo motivo si sensibilizza sempre il cliente sul fatto che gli istituti finanziari non comunicano e non richiedono dati privati tramite mail o telefono. In ogni caso, di fronte a un qualsiasi dubbio, meglio alzare la cornetta e chiamare la propria banca. I criminali informatici tentano a volte anche attacchi diretti all’infrastruttura delle banche, ma la qualità delle contromisure fa sì che questi tentativi possano restare solo “tentativi”». M.W.: «Si registrano ormai una serie considerevole di attacchi e il trend è in continua ascesa: molti di questi sono da considerare generici ma un gran numero sono decisamente mirati verso gli istituti finanziari, estremamente complessi e pericolosi se non adeguatamente contrastati. A tutto questo si aggiungono in maniera preponderante i tentativi che sfruttano il canale “sociale” e tra questi spiccano le truffe via email (il cosiddetto phishing) in cui si passa da tentativi relativamente semplici e talvolta maldestri sino a truffe molto ben architettate e difficili da smascherare. L’altra grossa categoria di attacchi riguarda invece quei messaggi apparentemente innocui e difficilmente bloccabili a priori dai sistemi di protezione che però contengono, ad esempio, un collegamento esterno da cui viene prelevata la componente virale vera e propria che serve per infettare o, come in molti casi nell’ultimo periodo, per cifrare tutti i dati dei sistemi in modo da poi poter richiedere un riscatto. Qui entra in gioco la sensibilità e la preparazione del singolo individuo che deve diffidare di contatti sconosciuti e totalmente inaspettati come avviene in questi casi». A.G.: «In generale si può dire che l’elemento più a rischio in ambito informatico è l’essere umano. Basta un attimo di disattenzione, per esempio cliccando su un link in un messaggio e-mail

che sembra provenire dalla banca, e si possono aprire le porte a eventuali truffatori. I pericoli maggiori arrivano proprio da tentativi di phishing mediante messaggi fraudolenti via e-mail che “dirottano” il cliente su falsi siti da cui accedere all’ebanking. Inoltre, spesso i truffatori contattano il clienti spacciandosi per la banca e chiedendo i codici di accesso. È imperativo sapere che la banca non chiede mai ai propri clienti di comunicare telefonicamente i codici di accesso né spedisce email di questo tipo». F.C.: «Solitamente i malintenzionati cercano di entrare in possesso dei dati di identificazione dei nostri clienti tramite i cosiddetti attacchi phishing. I cyber criminali inviano e-mail contraffatte nelle quali viene richiesto al cliente di inserire in un link appositamente creato, i codici d’accesso del proprio e-banking. Dopo aver acquisito queste informazioni registrano degli ordini di pagamento fraudolenti».

2.

Quali misure avete adottato per combattere la pirateria e il rischio di truffe informatiche?

G.U.: «PKB profonde un costante impegno per fornire servizi bancari ad alto valore aggiunto con un adeguato livello di sicurezza informatica. Ad esempio, l’assenza d’incidenti di sicurezza in ambito e-banking non è frutto del caso, ma è il risultato di almeno due iniziative strategiche: prima iniziativa, l’adozione di un nuovo sistema informativo che ha portato in dote anche una soluzione di ebanking basata sui più moderni standard internazionali in termini di requisiti di sicurezza (es. ISO27001) e una rinnovata architettura tecnologica, seconda iniziativa, lo sviluppo di competenze specialistiche in ambito sicurezza informatica da parte dei collaboratori della Banca favoriti anche dalla collaborazione con società specializzate che forniscono servizi di asTICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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FINANZA / BANCHE E SICUREZZA INFORMATICA

sessment e consulenze in questo ambito. La sicurezza informatica richiede, infatti, una costante azione di formazione di tutti i collaboratori che possono, in questo modo, trasferire attivamente ai Clienti nozioni e comportamenti fondamentali per la prevenzione degli incidenti di sicurezza. Inoltre, anche se tra i fattori più importanti, ricordiamo tutti gli investimenti di adeguamento dei processi di gestione informatica, ICT Governance per gli addetti ai lavori, che hanno consentito d’irrobustire l’approccio della Banca tenendo in considerazione le buone pratiche e gli standard internazionali come ITIL e COBIT. Infine, non mancano gli investimenti in strumenti di monitoraggio e risposta attiva e la Banca sta anche valutando il ricorso a servizi di sorveglianza in tempo reale con la collaborazione di terze parti. Non dimentichiamo che PKB continua anche a revisionare e aggiornare il proprio sistema di controlli interni che costituisce un valido presidio organizzativo al fine di minimizzare i rischi operativi e quelli informatici. M.M.: «La prevenzione passa innanzitutto dall’utilizzo di strumenti all’avanguardia che garantiscono alti standard di qualità: i prodotti online che offriamo sono solidi non solo dal punto di vista della costruzione ma anche da quella della gestione. BancaStato, come altri istituti, si avvale di Avaloq Sourcing Switzerland per i suoi servizi informatici; quest’ultima è un’azienda leader nel settore e offre ampie risorse e investimenti nell’ambito della sicurezza informatica. Ma il nostro Istituto ha stretto anche importanti collaborazioni con esperti indipendenti, che attestano la bontà del prodotto offerto al cliente. Sempre per il tramite di professionisti del settore eseguiamo periodicamente “attacchi” ben congegnati per individuare eventuali punti deboli e neutralizzarne la pericolosità. Sfruttiamo poi l’effetto rete di chi come noi lavora nel finanziario: lo scambio di informazioni è costante e si rivela molto prezioso».

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TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

M.W.: «Oltre alle usuali informative destinate a tutti i collaboratori, si è posta particolare importanza ad istituire un gruppo di specialisti che si occupano di gestire la “incident response” ovvero di tracciare e analizzare in dettaglio gli eventi accaduti alfine di ottenere una costante valutazione di impatti e contromisure da adottare. A questo si aggiunge l’utilizzo di soluzioni tecniche all’avanguardia e, altrettanto importante, il continuo stimolo di tutti i dipendenti a sviluppare una maggiore consapevolezza dei rischi diventando sempre più attenti e sospettosi verso tutto ciò che è sconosciuto. Una mia personale convinzione è quella che “avere un comportamento prudente aiuta sia sul posto di lavoro sia nella vita privata” ed è quindi importante che tutti, anche chi si considera meno competente, si sentano coinvolti e siano formati in quest’ambito». A.G.: «La sicurezza e la protezione del sistema informatico rivestono una priorità assoluta per Credit Suisse. Di conseguenza investiamo molto nella prevenzione e restiamo costantemente aggiornati sull’evoluzione nel settore IT in modo da identificare tempestivamente nuove minacce e nel contempo combatterle in modo opportuno. In quest’ambito rientra anche l’informazione alla clientela su eventuali nuovi rischi che pubblichiamo regolarmente sul nostro sito nella sezione da cui si accede all’e-banking. Inoltre, stiamo sostituendo il sistema di accesso al nostro ebanking con una nuova procedura ancora più sicura». F.C.: «Fino ad oggi Raiffeisen non è stata colpita da pirateria informatica. Per combattere le truffe informatiche da parte dei Cyber criminali, Raiffeisen ha allestito un ampio pacchetto di misure che vengono implementate sia a livello tecnico che organizzativo nonché a livello del personale.

3.

Quali consigli vi sentite di rivolgere ai vostri Clienti per migliorare i servizi di home banking?

G.U.: «Nel wealth management l’e-banking rappresenta un canale di comunicazione sicuro con i Clienti per fornire informazioni strutturate sulla gestione del patrimonio affidato alla Banca. Nonostante questo rappresenti lo scopo principale, i Clienti, attraverso questo servizio, possono anche effettuare pagamenti e verificare tutte le operazioni completate. È importante premettere che i nostri Clienti possono contare su un servizio di e-banking dotato di modalità di autenticazione forte (strong authentication) che si avvale di un token fisico o virtuale ovvero una App da installare sullo smartphone personale. Questo sistema di autenticazione è basato su un codice temporaneo (One Time Password, OTP) che in cooperazione con altri codici d’identificazione consente l’accesso al portale di home banking. Non tutte le banche adottato questo tipo di approccio anche se si registra ormai una certa convergenza in questa direzione. Questo presidio tecnico è molto importante e trasferisce ai Clienti un messaggio di fiducia. PKB, nello spiegare i vantaggi della autenticazione forte, ricorda anche l’importanza della consultazione periodica delle informazioni e dei messaggi accedendo al servizio di e-banking. Personalmente ritengo che, se dovessi scegliere un solo consiglio da dare ai Clienti, anche la mia scelta personale ricadrebbe su questo monitoraggio. Vista l’importanza di questo controllo stiamo ampliando il nostro sistema di notifiche e stiamo valutando anche altri investimenti in ambito mobile. Infatti, senza dimenticare l’importanza fondamentale del contatto personale e della visita del Cliente in Banca, PKB tiene in costante considerazione il ruolo che la tecnologia può giocare nel facilitare le operazioni bancarie che i Clienti ci richiedono.


FINANZA / BANCHE E SICUREZZA INFORMATICA

M.M.: «Per quanto riguarda l’e-banking occorre prima di tutto proteggere in maniera adeguata le informazioni con le quali ci si autentifica. L’ideale sarebbe imparare a memoria numero di utenza e password, così da non scriverle e renderle potenzialmente accessibili a terzi. BancaStato, come anche altre banche, mette anche a disposizione gratuitamente SafePlace, un software che fornisce ancora maggiore sicurezza dalle intrusioni esterne. Consigliamo anche di proteggere il PC con un buon firewall e anti-malware ed effettuare con regolarità gli aggiornamenti dei propri programmi. Sarebbe anche meglio pubblicare il meno possibile su Internet i propri dati personali, ad esempio indirizzo mail o numero di telefono: per i malintenzionati sono informazioni molto appetibili». M.W.: «La fretta è da sempre una cattiva consigliera: per questo motivo suggerisco di fare in modo che quando si esegue il collegamento al proprio e-banking questo avvenga in un regime di tranquillità, senza interruzioni e sollecitazioni esterne: questi fattori diminuiscono sensibilmente la capacità di poter identificare e valutare criticamente qualsiasi anomalia che si presenta. A questo aggiungo che un ulteriore passo da seguire è quello di svolgere le proprie operazioni da postazioni o dispositivi mobili sempre aggiornati e muniti di quei sistemi di protezione usuali che sono ormai realmente indispensabili quando si è collegati ad internet». A.G.: «I vostri 10 consigli sono molto utili e dovrebbero essere adottati da tutti coloro che utilizzano i servizi di e-banking. Aggiungerei di prestare particolare attenzione anche al proprio network di casa, ossia alla sicurezza della connessione wireless che permette di collegare diversi dispositivi alla rete di casa, dai telefoni cellulari, alla televisione e alle consolle di giochi. È fondamentale cam-

biare sia il nome del network, sia la password dell’amministratore che viene fornita insieme al router, inserendone una complessa, non facilmente intuibile. Inoltre, se non già fatto, occorre disabilitare la possibilità di connettersi automaticamente alla propria rete wireless senza password. Consiglio inoltre, sia ai privati, sia alle aziende di consultare regolarmente il sito della Confederazione, ossia la Centrale di annuncio e di analisi per la sicurezza dell’informazione MELANI che riporta regolarmente nuove minacce informatiche e come proteggersi da esse». F.C.: «Offriamo ai clienti Raiffeisen metodi moderni per accedere al nostro ebanking. Il login tramite photoTAN presenta un elevato grado di sicurezza. Altre funzioni permettono al cliente di essere avvertito in caso di transazioni particolari. Oltre a tutto ciò, consigliamo ai nostri clienti di trattare con la massima attenzione le password come pure di tenere costantemente aggiornate le varie componenti del proprio strumento informatico: il browser, i software di sicurezza ed i sistemi operativi. Questo permette di evitare falle nel sistema di sicurezza.

Europea aveva emanato delle raccomandazioni per la sicurezza dei pagamenti via Internet fornendo 14 ambiti di raccomandazione. Queste linee guida sono state successivamente fatte proprie anche dall’ABE (Autorità Bancaria Europea) che ha reso questi requisiti obbligatori per le banche europee attraverso le iniziative di coordinamento e verifica degli organismi di vigilanza bancaria europei. Il dialogo con il regulator, anche attraverso i nostri revisori esterni, è molto importante per garantire sempre un adeguato livello di sicurezza ai Clienti senza precludere la facilità di utilizzo dei servizi. In tal senso è importante che la normativa emerga dopo attenta consultazione di tutti gli stakeholder coinvolti lasciando aperta la strada ad approcci adattativi che consentano l’adozione di presidi di sicurezza variabili al crescere (es. autenticazione forte ripetuta per bonifici d’importo rilevante) o al decrescere (es. acquisto di titoli) della rischiosità delle operazioni richieste.

In generale, ritenete che le norme internazionali che regolano il settore siano adeguate e quali altre misure vorreste che fossero adottate?

4.

M.M.: «Il settore informatico ha vissuto in pochi anni molte rivoluzioni tecnologiche e le norme sono state adattate alle nuove esigenze di sicurezza. Credo che attualmente, almeno in Svizzera, vi sia una legislazione adeguata; legislazione che in futuro dovrà poter seguire i cambiamenti tecnologici e continuare a fornire agli operatori del settore le corrette risorse contro i criminali informatici».

G.U.: «In questo momento l’attenzione della FINMA in ambito sicurezza informatica è alta al punto che è stato già annunciato alle banche che la Circolare 2008/21 verrà aggiornata nel corso del 2017 proprio con un focus su questo ambito. La crescente attenzione del regulator segue anche le linee di tendenza internazionali. Se guardiamo al contesto a noi più vicino, ovvero quello europeo, già nel corso di gennaio 2013 la Banca Centrale

M.W.: «Il quadro normativo di riferimento a livello Svizzero ed Europeo è importante ed in continua evoluzione. Da parte nostra vengono sicuramente fatti tutti i passi necessari per conformarsi con le norme ma questo può non bastare, internet è dappertutto ed è necessario fare qualcosa in più. Ritengo che tutto, ancora una volta, ruoti intorno alle persone, all’utilizzatore finale del servizio: mi piacerebbe quindi che diventi normale affrontare queste temaTICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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FINANZA / BANCHE E SICUREZZA INFORMATICA

tiche, e soprattutto la questione dei rischi, con i nostri ragazzi già nelle scuole in modo da fornire loro i mezzi e la consapevolezza che internet è un mezzo fantastico e valido con cui confrontarsi ma è necessario conoscere sufficientemente bene i rischi legati al suo utilizzo. L’ignoranza, come sempre, rischia di costare molto cara». A.G.: «Molto è stato fatto in passato per meglio regolamentare il settore e incrementare la collaborazione a livello internazionale in caso di frodi informatiche. Occorre tuttavia tenere presente che sia il settore informatico, sia le relative frodi e i tentativi di eludere nuove regolamentazioni si evolvono costantemente. Non è quindi facile tenere il passo e notoriamente l’implementazione di nuove norme, soprattutto a livello internazionale, è un processo politico che richiede tempo».

F.C.: «Gli standard internazionali sono una linea guida molto utile; di conseguenza, Raiffeisen si orienta fortemente su di essi. Bisogna però dire che gli standard e le normative regolamentari, faticano a tenere il passo con la realtà. Per questo motivo Raiffeisen valuta regolarmente i rischi e, dove necessario, intraprende misure che vanno oltre gli standard e le normative regolamentari.

DIECI CONSIGLI PER UN HOME BANKING SICURO 1. Diffidare di qualsiasi messaggio, anche se apparentemente autentico, ricevuto tramite e-mail, sms, social network, etc. che ti invita a scaricare documenti o programmi in allegato. Potrebbero contenere dei malware che si installano sul tuo pc. 2. Diffidare di qualunque richiesta di dati relativi a carte di pagamento, chiavi di accesso all’home banking o altre informazioni personali ricevute su qualsiasi canale digitale (posta elettronica, sms, etc.). 3. Per connettersi al sito della propria banca, scrivere direttamente l’indirizzo nella barra di navigazione. Non cliccare su link presenti su e-mail e sms, che potrebbero invece condurti su siti contraffatti, molto simili all’originale. 4. Controllare regolarmente le movimentazioni del proprio conto corrente per assicurarsi che le transazioni riportate siano quelle realmente effettuate. 5. Verificare l’autenticità della connessione con la propria banca, controllando con attenzione il nome del sito nella barra di navigazione.

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6. Durante la navigazione in internet, installare solo programmi di cui è possibile verificare la provenienza. 7. Installare e mantenere aggiornati software di protezione (antivirus e antispyware), ed effettuare delle scansioni periodiche del proprio hard disk. 8. Aggiornare costantemente sistema operativo e applicativi del computer, installando solo gli aggiornamenti ufficiali disponibili sui siti web delle aziende produttrici. 9. Fare attenzione a eventuali peggioramenti delle prestazioni generali (rallentamenti, apertura di finestre non richieste, ecc.) o a qualsiasi modifica improvvisa delle impostazioni di sistema, che possono indicare infezioni sospette. 10. Se si riscontrano problemi o anomalie nei servizi di home banking rivolgersi subito alla propria banca, che potrà dare informazioni utili.


SEZIONE / TITOLETTO

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FINANZA / BANCA RAIFFEISEN

Sempre più vicini al nostro territorio tore ipotecario, che è e rimane il nostro core business e maggiore generatore di ricavi, non abbiamo conosciuto nessun aumento dei rischi». Quali sono i settori in cui state ottenendo i maggiori rendimenti e quali prospettive di sviluppo intravedete a breve termine?

Marzio Grassi (a sinistra) Romano Massera (a destra)

CAMBIO DELLA GUARDIA ALLA GUIDA DI RAIFFEISEN IN TICINO: DAL 1 GENNAIO 2017 A ROMANO MASSERA SUCCEDE MARZIO GRASSI: LI ABBIAMO INCONTRATI PER FARE IL PUNTO SULLO STATO ATTUALE DELLA BANCA E SULLE PROSPETTIVE FUTURE.

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C

ome valuta l’andamento della vostra banca nel 2016, in relazione anche alla situazioni economica e finanziaria internazionale? R.M.: «L’andamento degli affari può essere considerato buono visto il momento contingente che stiamo attraversando. Da una parte le condizioni economicofinanziarie e di mercato, che in generale non sono state favorevoli e dall’altra la necessità di investire per la sostituzione della piattaforma informatica e per lo sviluppo diversificato dell’attività influenzano i risultati. Infatti pur non raggiungendo i risultati record dello scorso anno faremo segnare molto probabilmente un utile consistente, mantenendo invariata se non migliorata la situazione di rischio che vede le necessità di accantonamento scendere ulteriormente a livelli molto bassi. Ciò sta ad indicare che malgrado la sostenuta attività, in particolare nel set-

R.M.: «Come già accennato il comparto ipotecario permane la fonte di reddito preponderante. Bisogna però segnalare che la strategia di diversificazione che abbiamo definito negli ultimi anni e che perseguiamo e perseguiremo con maggiore intensità, sta cominciando a dare i suoi frutti e contribuisce in maniera superiore al passato alla formazione dei ricavi e degli utili. Nei prossimi anni si auspica che questo contributo diventi proporzionalmente ancora maggiore. Vale la pena volgere uno sguardo al passato per evidenziare l’evoluzione conosciuta da Raiffeisen da 10 anni a questa parte per sottolineare quali sono le sfide che hanno caratterizzato il gruppo e la mia attività quale responsabile della sede della Svizzera italiana di Raiffeisen Svizzera. Sono giunto in Raiffeisen al momento in cui era in atto una profonda trasformazione della stessa: da Cassa Rurale a Banca a tutti gli effetti. L’evoluzione si è accelerata ed oggi Raiffeisen è divenuta il terzo gruppo bancario svizzero leader nel retail banking e attore importante e rispettato, che può offrire tutti i servizi ai soci e clienti sia direttamente sia attraverso i partner di cooperazione e le società affiliate. Per quanto riguarda la Federazione Banche Raiffeisen Ticino e Moesano, in concreto si è proceduto a un’importante razionalizzazione delle strutture e della rete di distribuzione. La forte crescita


FINANZA / BANCA RAIFFEISEN

ha pure imposto il consolidamento della struttura organizzativa, dell’amministrazione e il rafforzamento della consulenza per gestire al meglio l’aumento della clientela e dei volumi. È pure stato fatto uno sforzo notevole nell’ambito della formazione per migliorare ulteriormente la qualità dei collaboratori. Si può affermare che si sta chiudendo un ciclo, per cui la fine della mia attività lavorativa giunge proprio al momento giusto». Quali sono le richieste di servizi che più frequentemente ricevete dalla vostra clientela e qual è la filosofia sulla base della quale operate? R.M.: «Detto che i servizi maggiormente richiesti dalla nostra clientela sono sempre ancora afferenti agli affari di bilancio (sostanzialmente ipoteche e raccolta di danaro per finanziarle) questa domanda è quanto mai opportuna poiché mi permette di parlare del nuovo ciclo che si sta aprendo: terminata la fase di consolidamento si passa ora a quella dello sviluppo diversificato delle attività per sfruttare il potenziale nei settori della clientela aziendale e degli investimenti nei quali vediamo ancora un buon potenziale. Sarà quindi determinante approntare le strutture umane, tecniche, organizzative e di distribuzione per sostenere queste attività. Si investe e si investirà naturalmente anche nella digitalizzazione per andare incontro alle esigenze di una parte sempre maggiore della clientela, segnatamente quella giovane, pur restando fedeli ai nostri valori cooperativi che prevedono anche la vicinanza al cliente e quindi una presenza capillare sul territorio. Gli altri valori sono la sostenibilità (economica e sociale), la credibilità e l’imprenditorialità».

I giovani e le proprie aspettative di vita. Quali programmi particolari avete messo a punto per consentire loro di entrare più agevolmente nel mondo del lavoro o per costruirsi una famiglia (acquisto casa)? R.M.: «I giovani godono presso Raiffeisen di una considerazione particolare. Tuttavia non possiamo negligere tutte le altre fasce di clientela che hanno una particolare affezione per la cooperativa proprio per i valori sopraccitati. Affezione che ci ha permesso di costituire un capitale di simpatia ineguagliabile e non negoziabile. Quindi le nostre azioni abbracciano tutte le fasce di età per accompagnare il cliente durante tutto l’arco della sua vita offrendo ad ognuno una consulenza ottimale per far fronte alle esigenze sempre più difficili delle problematiche finanziarie. Comunque per ritornare allo specifico della domanda posso affermare che prendiamo numerose iniziative, anche di natura non essenzialmente finanziaria per attirare i giovani. Ritengo degna di considerazione la presa di posizione del nostro CEO in merito all’accesso al finanziamento ipotecario difficile per le giovani famiglie che ha evidenziato un problema effettivo che merita di essere perlomeno affrontato. Raiffeisen sta quindi studiando un modello, compatibile con le disposizioni regolamentari, per agevolare l’accesso alla proprietà per i giovani in questo periodo di bassi tassi d’interesse senza tuttavia aumentare i rischi. La bozza di modello, che non sto qui a spiegare in quanto a tempo debito verrà presentata se del caso in maniera precisa, è a mio avviso interessante e meritevole di essere implementata». Possiamo riassumere brevemente il suo bagaglio di esperienze maturate in ambito finanziario?

l’attività di coordinatore per la banca sulla piazza finanziaria di Chiasso ed in seguito di Lugano, attività che mi ha permesso di entrare in contatto e collaborazione con diversi gruppi di interesse esterni alla banca (stampa compresa), come pure all’interno della stessa collaborando con diversi servizi in Ticino ed a ZH. Durante questi anni ho svolto pure attività quali il presidente del Gruppo Banche Chiasso (per due mandati della durata di 2 anni cadauno), sono stato membro della APEC (associazione promovimento economico Chiasso) e sono tuttora nel comitato della SCM (società dei commercianti di Chiasso), come pure nel Kiwanis Club del Mendrisiotto (club di servizio) dove ho svolto la carica di presidente come pure quella di governatore per la div. 23 (che racchiude i 4 clubs ticinesi)». Nel momento in cui si accinge ad assumere la direzione di Banca Raiffeisen in Ticino, quali sono le sue attese, le aspettative, e forse anche le preoccupazioni? M.G.: «Diverse nuove sfide sono ormai prossime o si intravvedono all’orizzonte in tutti gli ambiti della banca. Credo che il mio compito sia quello di sostenere le 21 banche che abbiamo in Ticino e Moesano, attraverso questo processo di cambiamento che non sarà semplice da attuare, ma che dovremo comunque affrontare per dare un futuro ancora più stimolante ai nostri dipendenti, come pure ai nostri clienti, senza perdere le radici che fanno oggi di Raiffeisen la banca che più di altre è vicina ai clienti ed ai propri dipendenti. Una banca che mette l’uomo al centro! Quello che mi aspetto è che tutti siano della partita, che ogni collaboratore si impegni a fondo e metta le sue conoscenze e le sue forze in questo processo di cambiamento».

M.G.: «Ho lavorato per 32 anni per un altro istituto finanziario svizzero dove ho condotto il settore corporate banking per ben 20 anni, dapprima a Chiasso e negli ultimi 3 anni a Lugano. Ho svolto anche TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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FINANZA / BANCA RAIFFEISEN

Banca Raiffeisen ha sempre fatto del proprio radicamento sul territorio uno dei suoi punti di forza. Quali sono le azioni che intende intraprendere per rafforzare questo legame? M.G.: «La nostra presenza sul territorio è capillare ed ancora molto viene investito per mettere a disposizione della clientela sedi moderne e confortevoli. Tra i nuovi concetti anche la banca di consulenza. La prima in Ticino è stata inaugurata il 2 di ottobre di quest’anno a Stabio. Dall’altra continuiamo un percorso di formazioni interne e di certificazioni esterne per garantire una elevata qualità della consulenza da parte dei nostri consulenti, con un particolare accenno al potenziamento della gestione della clientela aziendale. Anche il nuovo sistema informatico, che sarà attivato dal gennaio 2018, permetterà di avere un’accessibilità ai dati molto più performante di quella odierna a beneficio sia dei collaboratori che della clientela». La vostra vicinanza nei confronti del Ticino si esprime anche nel sostegno a varie iniziative. È già possibile anticipare quali saranno i principali progetti in cantiere per il 2017? M.G.: «La nostra struttura marketing è organizzata su tre livelli, nazionale, regionale e locale. Il marketing a livello nazionale è di competenza della nostra sede principale a San Gallo, quello regionale è gestito dalla Federazione Banche Raiffeisen Ticino Moesano, mentre quello locale è di competenza delle singole banche che si trovano sul territorio. Per dare qualche esempio a livello nazionale siamo “Title sponsor” della Raiffeisen Super League e sponsor principale di Swiss Football League, così come di Swiss-Ski, mentre a livello ticinese la Federazione Banche Raiffeisen Ticino e Moesano propone sponsorizzazioni di eventi quali ad esempio il cinema itinerante nelle piazze aperto a tutti, la campagna Arcobaleno 2020, ecc. Le singole

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banche Raiffeisen si occupano invece di sponsorizzazioni mirate ad eventi locali che avvengono nel raggio di attività della singola banca come sostegno a manifestazioni ed associazioni locali. Per quel che riguarda il programma 2017 possiamo confermare a livello nazionale il sostegno allo sci ed al calcio. Inoltre nell’ambito delle consolidate azioni per soci intraprese oramai da qualche anno, è stata lanciata l’azione “Ticino” collegata con l’apertura di Alptransit. A carattere generale posso dire che l’aspettativa è quella che la Federazione e le banche interpretino al meglio le strategie proposte dalla nostra sede di San Gallo e le mettano in pratica nel loro ambito di attività, a beneficio del nostro marchio e della nostra immagine sulla piazza finanziaria ticinese». Più in generale, come giudicate lo stato di salute della piazza finanziaria ticinese e quali iniziative andrebbero intraprese per garantirne il mantenimento o, se possibile, uno sviluppo futuro? R.M.: «Il ridimensionamento, ancora in atto, è importante. I fattori esterni che condizionano le banche sono sempre maggiori e importanti. Tuttavia non sono pessimista. Rimane ancora una base solida e questa è sana, al contrario della situazione precedente. Rammento che tutti, specialisti e non, ritenevano già in passato il Ticino e in particolare Lugano come “over banked” e il settore bancario non aderente alle potenzialità

economiche e sociali del nostro cantone. Era quindi prevedibile che presto o tardi qualcosa sarebbe accaduto. Ora si potrebbe dire ma perché non si è intervenuti prima proponendo delle soluzioni. Ritengo che ciò fosse difficile: si è sempre cercato di dare un buon servizio ai clienti in maggioranza esteri che però miravano anche ad altri vantaggi che ora sono venuti meno. Ma proprio per questo motivo sono fiducioso: ora la clientela viene da noi esclusivamente per motivi di professionalità, competenza e gestione sostenibile. Purtroppo non siamo ancora riusciti ad eliminare i passi falsi, non siamo gli unici, ma siamo quelli maggiormente sotto la lente e ritengo, anche a torto. Quindi si deve aumentare ancora il grado di competenza e professionalità, dando al cliente un valore aggiunto oltre a quelli caratteristici del nostro paese quali stabilità, buon andamento dell’economia, certezza del diritto. Sono dell’opinione che ci riusciremo con umiltà e impegno».


SEZIONE / TITOLETTO

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FINANZA / UBS

LE VALUTAZIONI DI ELENA GUGLIELMIN, SENIOR CREDIT ANALYST DI UBS CIO WM, DI MATTEO RAMENGHI, CHIEF INVESTMENT OFFICER IN UBS ITALIA E DI LUCA PEDROTTI, DIRETTORE DI UBS TICINO RIGUARDO ALLE PROSPETTIVE ECONOMICHE E FINANZIARIE IN SVIZZERA E NEL MONDO.

In attesa di miglioramenti per la fine di quest’anno

L’

economia mondiale procede in linea alle aspettative: il mercato del lavoro statunitense continua a mostrare segni di forza, anche se con dati altalenanti, facendo ben sperare per l’andamento dei consumi. L’economia cinese si è stabilizzata a un tasso di crescita coerente con gli obiettivi del governo e anche gli altri mercati emergenti, dopo anni di difficoltà, hanno mostrato dati economici in miglioramento. Per quanto riguarda l’eurozona, le prime indicazioni suggeriscono che l’impatto della Brexit è per ora limitato, anche se l’incertezza relativa ai prossimi passaggi resta elevata. In questa situazione, è importante tenere a mente che le particolari condizioni di politica monetaria potrebbero generare delle repentine correzioni, soprattutto se la Federal Reserve procederà verso un rialzo dei tassi nei prossimi mesi, mentre il rischio politico, dopo le elezioni presidenziali americane e il referendum italiano, continua ad essere un elemento decisivo. La bassa volatilità che ha contraddistinto i mercati nel corso dei mesi scorsi non deve perciò portare ad abbassare la guardia. Un eventuale aumento della volatilità nell’immediato futuro, se non giustificato

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da ragioni economiche, potrebbe fornire l’occasione per aumentare l’esposizione alle asset class più rischiose. Il miglioramento delle condizioni economiche unitamente alle politiche monetarie espansive hanno portato gli investitori a cercare rendimenti anche nelle tipologie di investimento più rischiose. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, UBS tende a mantenere come unico sovrappeso le obbligazioni corporate IG USD, che offrono ancora rendimenti accettabili con rischi contenuti. Inoltre, conferma come principale sottopeso i titoli di Stato con rating elevato per via dei rendimenti eccessivamente compressi (e spesso negativi) e il rischio di potenziali correzioni in caso di ripresa dell’inflazione. La posizione sovrappeso sul mercato azionario è concentrata sul mercato

americano in considerazione del miglior andamento economico e nell’attesa ripresa degli utili aziendali nel secondo semestre 2016. Sovrappeso anche sui mercati emergenti che mostrano crescenti segnali di stabilizzazione economica. Infine, quanto allo scenario post Brexit, l’impatto per la Svizzera rimane limitato anche perché il vincolo essenziale per Berna è quello con l’UE, mentre con Londra è assai meno diretto. Inoltre, i primi effetti della Brexit, anche per l’Europa non si avvertiranno prima di un anno, dato che la domanda di uscita sarà ufficializzata non prima di gennaio 2017 e Londra intende negoziare con Bruxelles “seguendo l’esempio svizzero”.


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* Su richiesta.

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FINANZA / LGT BANK

Differenziare i valori patrimoniali LGT BANK SVIZZERA È UNA BANCA PRIVATA SVIZZERA E FA PARTE DEL GRUPPO LGT. BENEFICIA DELL’INTERA OFFERTA DI SERVIZI DEL GRUPPO NELL’AMBITO DEL PRIVATE BANKING E DELL’ASSET MANAGEMENT E DA SEMPRE PRESENTA UN ANDAMENTO POSITIVO, COME SPIEGA GIORGIO HASSAN, RESPONSABILE DELLA FILIALE LUGANESE.

C

ome valuta l’andamento della vostra banca nel 2016, in relazione anche alla situazioni economica e finanziaria internazionale? «Il gruppo LGT si posiziona in maniera eccellente sia in Svizzera sia sul piano internazionale. La buona crescita che ci ha accompagnati negli ultimi anni è proseguita anche nel 2016. Nonostante alcuni fattori di incertezza nei mercati finanziari e in generale nel settore finanziario, il nostro successo testimonia la grande fiducia che i nostri clienti ripongono in noi».

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Quali sono i settori in cui state ottenendo i maggiori rendimenti e quali prospettive di sviluppo intravedete a breve termine? «Attualmente, prevediamo delle buone opportunità ad esempio con le private equities, dove gli oggetti di investimento sono accuratamente selezionati e monitorati. Inoltre, nella situazione piuttosto incerta del momento, si rivelano particolarmente interessanti le categorie di investimento come le strategie in hedge fund o i titoli connessi a eventi assicurativi, la cui evoluzione non dipende direttamente dai mercati dei capitali».

Quali sono le richieste di investimento che più frequentemente ricevete dalla vostra clientela e qual è la filosofia in base alla quale operate nei mercati finanziari? «Nel contesto odierno di tassi d’interesse azzerati, per gli investitori è difficile realizzare rendimenti anche minimi. Le incertezze politiche ed economiche si ripercuotono inoltre sui mercati finanziari e intralciano la scelta delle corrette strategie di investimento. Per noi, come banca, in questa situazione è essenziale illustrare ai nostri clienti le soluzioni adeguate al contesto e al singolo investitore. Decisiva per il successo a lungo termine degli investimenti è in ogni caso un’ampia differenziazione dei valori patrimoniali su diverse classi di investimento, divise e regioni. D’altro canto, i nostri clienti danno sempre piú importanza al fatto che i loro investimenti siano in sintonia con i loro valori. Per questo, nella nostra vasta offerta di prodotti proponiamo anche fondi di investimento sostenibili, che non solo generano rendimenti superiori alla media, ma investono al tempo stesso in aziende, prodotti e servizi tesi a conseguire un impatto sociale, etico o ecologico». Come giudica lo stato degli accordi finanziari all’interno della CE e tra questa e il Liechtenstein, e quali sono i suoi auspici per l’evoluzione futura? «Il Liechtenstein fa parte dello Spazio economico europeo e rispetta perciò integralmente anche le regole dell’UE. Al momento stiamo lavorando anche all’applicazione della totalità delle regole della MiFID II. L’appartenenza del Liechtenstein allo SEE rappresenta un fattore importante per la LGT. Grazie al libero accesso al mercato interno europeo godiamo della piena libertà quanto ai servizi in tutti i paesi dell’UE, che rappresentano per noi un segmento di mercato rilevante. Essa ci consente poi di proporre a partire dal Liechtenstein prodotti finanziari autorizzati e riconosciuti in tutta l’area UE. Grazie all’apparte-


FINANZA / LGT BANK

nenza allo SEE da un lato e all’unione monetaria e al contratto doganale con la Svizzera dall’altro, il Liechtenstein è parte di due significativi spazi economici e assumerà anche in futuro un’interessante funzione di ponte». LGT svolge un ruolo importante nel settore della cultura, in relazione anche alla vostra prestigiosa collezione d’arte. Quali iniziative culturali avete in cantiere per il 2017? «Dal 12 novembre 2016 al 19 marzo 2017, parte della collezione privata dei Principi del Liechtenstein, si presenta in un’esposizione itinerante unica, presso il Kunstmuseum di Berna. Come mai,

prima d’ora in Svizzera, l’esposizione «LIECHTENSTEIN. Die Fürstlichen Sammlungen» propone una rassegna rappresentativa degli immensi tesori dei Principi del Liechtenstein con dipinti, sculture e opere di artigianato artistico. Di grande importanza per noi è anche per il promovimento delle nuove leve. Siamo perciò, ad esempio, cofondatori e partners degli LGT Young Soloists, un ensemble d’archi composto da solisti di eccezionale bravura e di età compresa tra i 13 e i 22 anni, capace di entusiasmare il proprio pubblico grazie all’impegno, alla passione e al talento. Anche a Lugano si sono tenuti concerti negli ultimi due anni».

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AZIENDE / HORASIS

Anche la Svizzera guarda a Oriente IL 7 E 8 NOVEMBRE SCORSO, LA CITTÀ DI INTERLAKEN NEL CANTON BERNA HA OSPITATO HORASIS, IL VERTICE ECONOMICO GLOBALE FONDATO NEL 2005 DA FRANK-JURGEN RICHTER, GIÀ DIRETTORE DEL WORLD ECONOMIC FORUM, A CUI PARTECIPANO IMPRENDITORI VISIONARI, LEADER INDUSTRIALI E POLITICI. ABBIAMO INTERVISTATO FRANK RICHTER PER SAPERNE DI PIÙ SULL’ORGANIZZAZIONE E PER AVERE QUALCHE SUA INDICAZIONE SUL FUTURO ATTESO E SULLE AZIONI DA INTRAPRENDERE

DI SILVANO COLETTI 01

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orasis ogni anno organizza diversi forum dedicati a diverse regioni del mondo. Il forum di Interlaken quest’anno è stato completamente dedicato all’imprenditoria cinese interessata a investire e trovare nuove opportunità di sviluppo in Europa e più in particolare in Svizzera. Il “China Business Meeting” promosso da Horasis è durato tre giorni ospitato presso il bellissimo Victoria-Jungfrau Grand Hotel. Circa 300 uomini di affari, politici cinesi e svizzeri hanno potuto dialogare e discutere sul futuro dell’economia globale e su opportunità di collaborazione nei rispettivi Paesi. Nonostante le differenze linguistiche e culturali, la Svizzera è in effetti divenuta negli ultimi tempi meta privilegiata per investitori cinesi. L’abbondanza di mezzi liquidi, la certezza del diritto e la sicurezza intrinseca del Paese, spingono gli imprenditori cinesi a lanciarsi in acquisizioni soprattutto nelle tecnologie ambientali, nel farmaceutico e nelle biotecnologie, nell’immobiliare e nel settore finanziario. La Svizzera peraltro è oggi vista da Pechino come una possibile porta di accesso al mercato europeo. Lo dimostrano i deal oggi in corso. Un esempio eclatante è certamente l’interesse di ChemChina che, al momento della stesura di questo articolo, ha confermato nuovamente l’offerta pubblica di acquisto per il

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gruppo agrochimico basilese Syngenta per circa 42 miliardi di franchi svizzeri. ChemChina è la stessa che nel 2015 aveva acquisito il gruppo italiano Pirelli per 7.7 miliardi di dollari. Con questo spirito e su queste basi, il forum di Interlaken si è tenuto sotto il patrocinio dell’Agenzia per lo Sviluppo Economico del Cantone di Berna e la Federazione Cinese dell’industria. L’incontro di Interlaken si è svolto meno di due anni dopo la firma dell’accordo di libero scambio tra Svizzera e Cina. Seppur migliorabile sotto molti aspetti secondo gli esperti, questo accordo ha facilitato gli scambi commerciali tra i due Paesi con un aumento dell’export della Svizzera verso la Cina del 15% rispetto allo stesso periodo del precedente anno. L’accordo di libero scambio sta oggi facilitando l’accesso reciproco al mercato dei prodotti e dei servizi, permettendo di rimuovere, in tutto o in parte, i dazi doganali. Il campo di applicazione dell’accordo copre molti settori e aspetti, come per esempio le disposizioni che disciplinano gli scambi di merci e gli scambi di servizi, includendo la protezione della proprietà intellettuale, la promozione degli investimenti, la concorrenza, la trasparenza negli appalti pubblici, la cooperazione economica e tecnica. Questo è il primo accordo di libero scambio tra la Cina ed uno dei paesi del continente europeo.


AZIENDE / HORASIS

C

osa è Horasis, quale la visione generale e la sua missione? «Horasis è un’organizzazione internazionale indipendente impegnata a proporre visioni per un futuro economico migliore e sostenibile a vantaggio della comunità di imprenditori, leader e politici che ne fanno parte, quindi di conseguenza per la società intera. Abbiamo pensato di chiamarci Horasis pensando proprio ad una divinità greca che rimanda ai concetti di visione, conoscenza condivisa e strategia nel lungo periodo. Ogni anno Horasis promuove numerosi incontri e forum in diverse località del mondo facilitando l’incontro, la discussione e la condivisione tra i partecipanti. Questi sono chiamati ad indagare le problematiche dei mercati internazionali e allo stesso tempo a proporre nuove possibili strategie che potrebbero dare forma all’economia mondiale creando anche opportunità di crescita commerciale. Horasis sta facendo leva sull’enorme esperienza acquisita nei Paesi emergenti per dare oggi vita ad una solida piattaforma collaborativa tra società dei mercati emergenti e dei mercati sviluppati. I principali incontri che si tengono annualmente sono il Global Meeting Horasis e i forum focalizzati su Cina, India, Sud Est Asiatico, Russia e mondo arabo. Esiste poi un circolo ristretto chiamato Horasis Visonary Circle a cui partecipano imprenditori, tra più ricchi e rispettati al mondo». Quale è l’elemento chiave di Horasis? «Nel 2005 abbiamo pensato di creare Horasis perché la necessaria natura collaborativa degli affari e le incertezze sui mercati richiedevano un sempre maggior dialogo tra imprenditori attivi su mercati internazionali e alla ricerca di nuove ricette per competere in settori sempre più competitivi. I membri della Comunità Horasis hanno la possibilità di costruire o rafforzare relazioni e strategie con leader ed esponenti della comunità internazionale invitati a partecipare alle riunioni. I programmi dei gli incontri sono strut-

turati per fornire la massima possibilità di interazione in una varietà di contesti formali e informali. Gli incontri trovano sempre il motivo iniziale della discussione negli accordi che vengono presi con le città ospitanti e a questo si collegano le aziende e i leader che presentano nuove tesi e opportunità di sviluppo. Horasis serve anche come un think tank e pubblica un’ampia gamma di rapporti che riassumono risultati e osservazioni emerse dai diversi incontri». 02

Come funziona l’Horasis Visionary Circle? «L’Horasis Visionary Circle è stato costituito nel 2013 come unità chiave all’interno della comunità più ampia di Horasis. A questo gruppo partecipano imprenditori tra i più ricchi e più rispettati al mondo. L’Horasis Visionary Circle si riunisce una volta all’anno, ogni volta in un luogo diverso. Gli ultimi quattro incontri si sono tenuti in Montenegro, Cina, Spagna e Svizzera. Durante gli incontri vengono esaminate le più pressanti questioni macro-economiche, sociali, geopolitiche e tecnologiche del nostro tempo. Gli incontri sono chiusi al pubblico e alla stampa. Qui la riservatezza è la parola d’ordine». Di cosa si è discusso all’ultimo China Business Meeting tenutosi ad Interlaken lo scorso novembre? «Quest’anno il China Business Meeting è stato organizzato in collaborazione con il Canton Berna e la Federazione Cinese dell’Industria. Metà dei partecipanti sono venuti direttamente dalla Cina. Tra queste anche aziende molto importanti come la Beijing Automotive, la Ginwa Investment Holding e la Datong Technologies. La Svizzera è stata rappresentata da alcuni rappresentanti politici del Canton Berna e non solo. Le questioni importanti discusse hanno riguardato gli investimenti cinesi in Svizzera, l’accesso delle aziende svizzere in Cina, l’innovazione e le nuove tecnologie. Il China Business Meeting è considerato dai cinesi come un evento irrinunciabile proprio per il valore dei dialoghi che vi avvengono e per

01 Imprenditori cinesi e svizzeri che parlano di commercio bilaterale e investimenti 02 Frank-Jurgen Richter, Presidente, Horasis

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AZIENDE / HORASIS

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la possibilità di avere un luogo neutrale dove negoziare e discutere di affari. E ogni anno tornano per capire le novità, le tendenze e le opportunità che potrebbero presentarsi sul mercato. Il fatto che questo forum si tenga fuori dalla Cina è un tema particolarmente importante per i partecipanti che qui possono dialogare in terreno neutrale».

03 Plenaria di chiusura – Una crescita sotto il “New Normal”

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Quale è secondo la sua opinione il meccanismo che potrebbe rivitalizzare l’economia europea? Quali sono a tal riguardo i riscontri all’interno della comunità di Horasis? «La mia impressione generale è che la Cina, a differenza di altri Paesi, sappia esattamente dove sta andando. Il dialogo tra Cina ed Europa non può che aiutare la crescita del vecchio continente. Negli ultimi decenni la Cina ha investito ingenti capitali in infrastrutture come ad esempio strade più sicure e trasporti ferroviari ad alta velocità ma anche un sistema logistico molto efficiente per il commercio. Certo la crescita della Cina è ancora robusta ma sta rallentando. Molte opportunità commerciali vengono oggi per i cinesi dal mercato interno cinese molto più che dal resto del mondo. È chiaro che la Cina sta cercando di innovare di più, puntando su un modello di sviluppo economico più dinamico e veloce e su stabilità sociale. La Cina e il mondo hanno bisogno di continuare i loro scambi politici per condividere competenze, per imparare gli uni dagli altri e costruire una maggiore cooperazione globale».

Cosa pensa dell’attuale posizionamento socio-economico della Svizzera e della sua capacità competitive internazionale? «La Svizzera è certamente considerata una delle economie più competitive al mondo. Punti di forza sono l’innovazione, l’efficienza del mercato, la capacità di esecuzione, e la disponibilità delle più avanzate tecnologie. Oggi vengono certamente percepiti come debolezze del mercato svizzero sia il rischio di deflazione sia l’attuale valutazione della moneta nazionale rispetto alle altre. Credo anche che un freno alla libera circolazione degli stranieri potrebbe danneggiare la competitività del paese. In questo quadro, la Cina è una grande opportunità per la Svizzera. L’accordo di libero scambio (ALS) tra la Svizzera e la Cina mira a migliorare l’accesso ai reciproci mercati di beni e servizi. È il primo accordo di libero scambio concluso dalla Cina con un paese europeo. Le imprese cinesi potrebbero aiutare il tasso di occupazione in Svizzera individuando nuove sedi regionali e nuovi siti produttivi. Si tratta di una situazione win-win per entrambe le parti. E le imprese cinesi stanno valutando importanti acquisizione in Svizzera cosi come importanti e durature alleanze strategiche con operatori locali».


SEZIONE / TITOLETTO

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AZIENDE / SVILUPPO ECONOMICO

Una fitta rete di rapporti internazionali

LE RELAZIONI ISTITUZIONALI DELLA CITTÀ DI LUGANO CON CITTÀ ESTERE E LE STRATEGIE DI SVILUPPO ECONOMICO: ABBIAMO APPROFONDITO L’ARGOMENTO CON PIETRO PORETTI DELLA DIVISIONE SVILUPPO ECONOMICO DELLA CITTÀ DI LUGANO.

DI SILVANO COLETTI

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01 Firma-accordo-di cooperazione tra la Città di Lugano e la Città di Almaty 02 Municipio di Lugano

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L’

economia svizzera è un’economia di esportazione, fortemente globalizzata e dipendente dal commercio internazionale. Gli scambi di beni e servizi e gli investimenti internazionali sono determinanti per la prosperità del Paese. Non è per caso quindi che la Svizzera si colloca tra le nazioni che hanno concluso il più alto numero di accordi di libero scambio e di promozione e protezione degli investimenti, così come di convenzioni contro la doppia imposizione. Questi accordi mirano a facilitare le relazioni economiche tra stati. L’accordo concluso tra la Cina e la Confederazione Svizzera entrato in vigore il primo luglio 2014 è forse tra i più rappresentativi. Grazie all’accordo con il gigante asiatico, le imprese svizzere beneficiano di un accesso al mercato cinese a condizioni più favorevoli rispetto a quelle che si applicano ai

loro principali concorrenti. Nell’assenza di un accordo simile tra la Cina e l’Unione Europea o gli Stati Uniti, nessuno dei quali al momento si intravede all’orizzonte, tali condizioni preferenziali sono destinate a durare nel tempo. La Svizzera, in seno all’Associazione Europea di Libero Scambio (AELS/EFTA), ha pure intrapreso negoziati di libero scambio con la Federazione Russa, il Kazakistan e la Bielorussia. La conclusione di questi negoziati con una parte importante delle economie dell’ex Unione Sovietica, interrotti nel 2014 a seguito della crisi in Ucraina, darebbe alle imprese svizzere un vantaggio rispetto ai diretti concorrenti in molti settori grazie, anche in questo caso, ad un accesso preferenziale ai mercati e all’accresciuta certezza giuridica. In questo ambito si posiziona la strategia della Città di Lugano che nel corso del 2016 ha intrapreso due missioni all’estero, in Cina e in Kazakistan intrattenendo rapporti privilegiati con città e autorità regionali. Le relazioni tra città, comprese quelle stabilite da Lugano, ovviamente non mirano a sostituire quelle tra Stati – vedasi ad esempio Svizzera con la Cina e il Kazakistan - ben più strutturate e regolamentate in molti ambiti da trattati bilaterali o multilaterali. Nel rispetto delle diverse competenze costituzionali, le città, veri e propri motori dell’economia,


AZIENDE / SVILUPPO ECONOMICO

dell’innovazione e della cultura, giocano però un ruolo importante nella costruzione e nell’espansione dei rapporti tra i popoli, ispirandosi agli ideali di amicizia, pace e benessere. I gemellaggi e le collaborazioni tra città e tra comuni, anche con partner geograficamente distanti, non sono un fenomeno recente. Attualmente tutte le maggiori città svizzere, da Zurigo a Basilea, da Ginevra a Lucerna, possiedono una rete di collaborazioni basate su accordi di varia forma e contenuto con città e regioni estere e promuovono iniziative culturali, accademiche ed economiche atte a rafforzare tali rapporti. In qualche modo si potrebbe parlare di diplomazia che parte dal basso, parallela a quella condotta dalle autorità federali. La Città di Lugano - oggi membro a pieno titolo dell’Unione delle 10 maggiori città svizzere - ha tessuto durante gli anni una rete di contatti privilegiati con diverse città e regioni. Alcune di queste iniziative sono state suggerite dalla vicinanza geografica o dall’ organizzazione di eventi importanti (ad esempio Milano, con Expo 2015) mentre per altre hanno giocato un ruolo decisivo iniziative prese a livello federale, come nel caso della regione di Zhenjiang e più in generale della Cina (accordo di libero scambio e creazione del Parco eco-industriale sino svizzero di Zhenjiang “SSZEIP”), o la presenza qualificata e rilevante di ticinesi all’estero, come nel caso del Kazakistan. Partendo da un contatto e da un’idea, è in seguito la rete in cui la Città si inserisce, fatta di economia, cultura, accademia, turismo e imprenditoria privata, in breve gli attori essenziali per lo sviluppo regionale, che influenza il contenuto e la dinamica della relazione. Laddove converge l’interesse di più elementi, la forza propositiva e di penetrazione si accresce e di conseguenza le ricadute sul territorio. Per questo proprio sul Kazakistan, così come sulla Cina, Lugano ha concentrato i suoi sforzi in tempi recenti. Come vale per tante altre cose, un rapporto diventa e rimane privilegiato se lo si cura dedicandogli tempo e attenzione. Per forza di cose ciò è fattibile solo con un numero

limitato di interlocutori esteri. L’accordo di cooperazione con la città di Almaty in Kazakistan offre un bell’esempio di come può nascere e svilupparsi una relazione privilegiata tra due città, della messa in rete della relazione e del coinvolgimento delle associazioni economiche e commerciali, delle imprese e del turismo. Con il Kazakistan la scintilla è stata, per così dire, la visita a Lugano nel 2014 dell’allora ambasciatore kazako a Berna Mukhtar Tileuberdi. Durante la visita, promossa dall’ex-ambasciatore svizzero in Kazakistan Mauro Reina, emerse l’interesse della Città di Almaty a sviluppare una relazione privilegiata con Lugano. A questa prima visita fece seguito la partecipazione del Sindaco di Lugano Marco Borradori alle celebrazioni per la festa nazionale svizzera organizzata per la prima volta all’ambasciata svizzera in Kazakistan nell’estate del 2015. La Città decise quindi di accogliere l’invito di Almaty a rafforzare il legame tra le due città dopo che la destinazione è stata identificata dall’economia e dal turismo di interesse per i rispettivi settori. Sono quindi fondamentali non solo i legami istituzionali ma anche l’affinità paesaggistica, la compatibilità settoriale e l’interesse degli attori presenti sul nostro territorio. Almaty resta anche dopo il passaggio della capitale ad Astana nel 1997 il centro economico e finanziario di riferimento per l’Asia centrale. Importante tappa sulla nuova “via della seta”, la città ospita la principale piazza finanziaria del paese. La dinamicità dell’industria del turismo, in particolare quello invernale; un aeroporto internazionale, le offerte culturali e di svago e un’ampia rete di istituti accademici sono ulteriori fattori di interesse e di possibile collaborazione. Nonostante il periodo di crisi, che ha portato anche a una svalutazione massiccia del Tenge, la moneta nazionale kazaka, la partecipazione del Kazakistan nell’Unione Economica Eurasiatica a fianco della Federazione Russa, della Bielorussia, dell’Armenia e del Kirghizistan e l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2015, così come la sua stabilità politica,

ne fanno un paese attrattivo in particolare nei settori legati al commercio di materie prime, all’energia e alle fonti rinnovabili, ai trasporti e alle telecomunicazioni, all’ambito farmaceutico e a quello delle tecnologie mediche. Al di là delle considerazioni generali, il fatto che il Kazakistan sia stato identificato come una meta di interesse anche dalle associazioni economiche e commerciali attive in Svizzera e in Ticino - e in particolare dalla Switzerland Global Enterprise (S-GE) e dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), con cui Lugano intrattiene rapporti regolari - è stato come detto decisivo nell’accogliere l’invito di Almaty. La promozione del ruolo internazionale delle città, anche tramite accordi di cooperazione con città e regioni estere, non è fine a se stessa ma mira a offrire opportunità di crescita, anche economica, per il territorio. Nei paesi dell’ex Unione Sovietica così come in Cina la presenza dell’autorità è indispensabile per aprire la strada e instaurare un rapporto basato sul rispetto e la fiducia reciproca. Gli accordi di collaborazione formalizzano questo rapporto. Tornando alla valutazione dell’invito di Almaty, si è tenuto conto del fatto che per il settore del turismo il Kazakistan è un mercato emergente dalle potenzialità promettenti dove promuovere la destinazione Lugano. Non da ultimo, è stata considerata la presenza a Lugano di alcune attività legate al Kazakistan, in particolare nel settore delle commercio di materie prime e dell’energia.

02 TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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AZIENDE / SVILUPPO ECONOMICO 03

03 Città di Almaty in Kasakistan

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Il Memorandum di collaborazione firmato dal Sindaco Marco Borradori e dal suo omonimo kazako Baurzhan Baibek lo scorso mese di maggio ad Almaty, ha come parole chiave promozione e sviluppo. Lo spettro di attività toccate dal Memorandum è molto ampio e di carattere generale. Durante gli incontri che sono seguiti, ad esempio, Almaty ha mostrato interesse nel mettere a frutto la relazione privilegiata con Lugano per conoscere l’approccio elvetico in vari settori tra cui l’educazione, l’economia, le scienze mediche, la prevenzione dei disastri naturali o lo sviluppo dei trasporti pubblici. Per quanto riguarda invece gli aspetti di sviluppo economico, la forza dell’accordo sta nella cornice istituzionale che esso crea grazie al coinvolgimento delle autorità. Il contenuto di questa cornice è determinato dalle imprese, sfruttando come meglio ritengono le occasioni di scambio e incontro che si susseguono sulla base dell’accordo. Un esempio concreto di questa interazione tra “cornice” e “contenuto” lo si è avuto alla fine del mese di settembre di quest’anno, nell’ambito della visita a Lugano della vicesindaca di Almaty, Assel Zhunussova. Durante l’incontro alcune aziende di Lugano e della regione hanno presentato dei progetti di collaborazione nel campo della certificazione energetica, della pianificazione, della gestione dei rifiuti urbani e della produzione di energia idroelettrica. Dopo questo primo passo, si attende ora che i progetti presentati possano concretizzarsi e che altri settori si aggiungano, sfruttando la cornice creata dall’accordo. Il supporto ufficiale della Città di Lugano e il coinvolgimento delle ambasciate e delle istituzioni economiche

e commerciali fornisce un apporto rilevante e complementare alle relazioni d’affari. L’accordo con Almaty, nonostante la sua ancor “giovane età” mostra anche come questi strumenti devono trovare una continuità per permettere un’evoluzione positiva e dinamica finalizzata alla costruzione di scambi culturali, economici, scientifici e turistici duraturi fra le città. Grazie alla collaborazione con i partner economici e turistici gli accordi possono quindi fungere da veicolo per favorire l’internazionalizzazione delle imprese locali e per la diversificazione della clientela, e in modo più generale per promuovere l’immagine di Lugano, sia come meta turistica che come destinazione per gli investimenti. In un periodo di perdurante bassa congiuntura economica internazionale questi accordi offrono opportunità e sono parte di una strategia da perseguire.


SEZIONE / TITOLETTO

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AZIENDE / ARTISA GROUP

Costruiamo guardando al futuro

UN’IMPRESA IMMOBILIARE IN GRADO DI REALIZZARE PROGETTI SU TUTTO IL MERCATO SVIZZERO GRAZIE AD UN TEAM DI LAVORO POLIEDRICO E AD UN ISTINTO IMPRENDITORIALE CHE SPINGE L’AZIENDA AD OCCUPARE UN POSTO DI PRIMO PIANO NEL SETTORE.

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a storia di Artisa Group nasce nel 1968 quando Franco Artioli e Aurelio Genazzi fondarono Ganazzi & Artioli SA, destinata a diventare in breve tempo una delle imprese di riferimento nel campo delle metalcostruzioni. Partiti da una realtà artigianale di modeste dimensioni, l’imprenditorialità e l’impegno hanno permesso alla società di ampliarsi e di accedere nel corso dei suoi quasi 50 anni di storia a sempre nuovi settori nel mondo della costruzione. Dal 2000 inizia un percorso di rinnovamento aziendale, con il

figlio Stefano Artioli a prendere le redini dell’azienda. La prima volontà è quella di dotare la società di una struttura aziendale e manageriale più forte e strutturata, con l’obbiettivo di liberare risorse da investire nel settore immobiliare. Il settore immobiliare parte definitivamente in tutto il suo slancio nel 2010, ed oggi è il presente ed il futuro di Artisa Group. Intuizione e visione non guidano unicamente lo sviluppo dei progetti, ma anche la scelta delle persone che, ogni giorno, li rendono possibili. L’approccio differenziato adottato nelle iniziative intraprese si


AZIENDE / ARTISA GROUP

nello sviluppo di soluzioni abitative per la terza e quarta età e nella realizzazione di quartieri residenziali di qualità che offrano abitazioni e servizi rispondenti alle esigenze della popolazione. Artisa crede in un’edilizia che deve essere sempre più specializzata; un’edilizia intelligente in cui l’importanza del concetto e dei servizi è pari all’architettura e alla costruzione. Negli anni ha acquisito una grossa esperienza nella realizzazione di residenze per la terza e quarta età. La conoscenza delle necessità abitative della terza e quarta età, delle normative cantonali e delle necessità dei principali gestori nazionali consente di realizzare dei centri funzionali e con la miglior qualità

di vita. Mini appartamenti ammobiliati in location strategiche, affittabili anche per periodi molto corti, sono invece le caratteristiche che ha il concetto abitativo Micro living, che va a soddisfare le esigenze di una società in cui gli spostamenti e i cambiamenti di vita sono sempre più frequenti e costanti. Elemento non trascurabile, infine, l’abitare sostenibile è un modo di intendere le edificazioni che impone di realizzare edifici o quartieri che siano sostenibili dal punto di vista economico per gli inquilini, sostenibili dal punto di vista dell’investimento e naturalmente sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale.

ritrova nella diversità dei profili professionali raccolti nel team. Architetti, ingegneri, designer, avvocati ed esperti in finanza lavorano assieme per finalizzare i migliori risultati possibili. Artisa analizza le necessità abitative della società e risponde con azioni concrete realizzando edifici e quartieri con nuovi concetti abitativi. Una particolare attenzione è rivolta alla qualità architettonica degli edifici ed alla sostenibilità economica degli investimenti sul lungo termine. In tal modo, la società è diventata uno dei principali attori nazionali TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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AZIENDE / ARTISA GROUP

ARTISA WORLD WIDE HOLDING AG Artisa Developer AG Si occupa dello sviluppo di progetti immobiliari su tutto il territorio svizzero. Artisa Finanz AG Sviluppa prodotti finanziari legati al settore immobiliare. Artisa Real Estate AG Detiene la proprietà del patrimonio immobiliare. Micro Living Developer AG Sviluppa ed edifica micro appartamenti nei principali centri urbani europei in prossimità di stazioni ferroviarie.

Artisa Residential AG Detiene la proprietà di immobili residenziali. Artisa Real Estate Commercial AG Detiene la proprietà di centri commerciali ed industriali. Artisa Senior Residenz AG Detiene la proprietà di residenze con servizi per la terza e quarta età e di case per anziani.

Artisa Consulting SA Gestione immobiliare, amministrazione e contabilità.

Artisa Immobiliare SA Si occupa della realizzazione di progetti immobiliari in Proprietà per Piani (PPP).

Artisa Architettura SA È il centro di competenza del gruppo Artisa in ambito architettonico.

Artisa Intermediazioni SA Si occupa della vendita e degli affitti degli immobili di Artisa Group.

G&A General Contractor SA Si occupa della realizzazione con contratti di impresa generale o impresa totale di stabili residenziali e commerciali.

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Artisa Solar Sagl Si occupa di investire nella creazione di energie rinnovabili.

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AZIENDE / ARTISA GROUP

ALCUNI DATI DI ARTISA GROUP

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AZIENDE / LA POSTA

Soluzioni intelligenti per semplificare la vita quotidiana dei clienti

PIERLUIGI GIANFREDA, RESPONSABILE REGIONE DI VENDITA SUD DI POSTMAIL, ILLUSTRA UN’OFFERTA DI PRESTAZIONI CHE UNISCE TRADIZIONE E INNOVAZIONE.

C

ome è maturata la sua esperienza nell’ambito delle spedizioni postali? «La mia attività nel mondo della logistica è iniziata in UPS, dove ho avuto la possibilità di fare crescere quest’azienda in Ticino e in Svizzera. Alla fine degli anni ’90, con la cessazione del regime di monopolio e con la quasi contemporanea scomparsa delle dogane in Europa, anche la Posta si è trovata nella necessità di ristrutturare tutta la sua organizzazione per competere sui nuovi mercati che proprio allora si stavano affacciando. All’epoca vennero aperte varie filiali nei diversi paesi ed io mi sono occupato dal Ticino di supportare alcune di queste sedi estere. Più tardi si è passati da una gestione regionale a un’organizzazione per rami d’attività e mi sono dedicato, sempre dal punto di vista della logistica dei pacchi, alle problematiche dei settori

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della moda e del fashion, a cui successivamente si è aggiunta anche la clientela del settore finanziario. Dal 2012 ho lavorato nella consulenza alle aziende internazionali che sceglievano di insediarsi in Ticino, fino ad assumere, da qualche mese, la direzione del settore commerciale di PostMail per la Svizzera italiana». Come si è modificata negli anni la visione della Posta svizzera? «Fino a qualche anno fa le spedizioni gestite dalla Posta riguardavano quasi esclusivamente oggetti tangibili, ossia lettere e pacchi. Oggi siamo in un’avanzata fase di trasformazione dalla realtà fisica a quella digitale. Anche la Posta si evolve e, in qualità di specialista e partner affidabile, getta un ponte tra le due dimensioni. Con E-Post Office offre ad esempio ai clienti la possibilità di decidere quali invii ricevere e in quale formato.


AZIENDE / LA POSTA

I mittenti possono inoltre trasmettere elettronicamente le loro lettere informative, le fatture, i contratti ecc. a un centro di elaborazione, dove la corrispondenza viene trattata in base alle diverse preferenze: gli invii che si desidera ricevere fisicamente vengono depositati, come di consueto, nella cassetta delle lettere. Quelli, invece, che si preferisce ricevere in formato elettronico vengono visualizzati come PDF nella posta in arrivo di E-Post Office, la cassetta delle lettere intelligente in internet». Quali sono i vantaggi per chi sceglie di utilizzare il formato elettronico? «Senz’altro è molto utile la possibilità di rispondere, inoltrare e archiviare per un tempo illimitato la corrispondenza elettronica ricevuta, sfruttando questa possibilità di memorizzazione sicura come archivio personale per i propri dati. Non meno importante è la possibilità di gestire direttamente la propria posta, pagando ad esempio le fatture direttamente sulla piattaforma. Da non trascurare infine sono tutti i vantaggi derivanti dalla sicurezza: diversamente dalle normali e-mail, E-Post Office offre infatti una protezione da accessi non autorizzati. Per consentire ai clienti di gestire la propria corrispondenza anche quando non sono a casa o in ufficio, l’applicazione è disponibile gratuitamente anche come app per iPhone, iPad e smartphone Android». Anche sul fronte dell’e-commerce La Posta offre soluzioni d’avanguardia… «Lo shopping online è ormai una realtà. L’e-commerce è in pieno boom, i clienti desiderano poter effettuare i propri acquisti ogni giorno, a qualsiasi ora e in misura crescente anche in mobilità. Il modo in cui i prodotti vengono offerti e presentati è decisivo per il successo di una transazione. Perciò la facilità d’uso, la semplicità di pagamento e il recapito flessibile della merce sono elementi fondamentali per il successo nel campo dell’e-commerce. La Posta accompagna i suoi clienti verso il successo con soluzioni individuali e una consulenza professio-

nale. Dalla concezione fino all’esercizio dello shop online, passando per la sua implementazione, tutto è offerto da un’unica fonte». Si fa un gran parlare di consegne a km0. Che cosa significa? «Per la Posta ciò significa che siamo noi ad andare dal cliente e non il cliente a venire da noi. Il nostro obiettivo è semplificare la vita quotidiana dei nostri

clienti e offrire loro soluzioni diverse per le differenti esigenze, sempre, ovunque e nel modo in cui lo desiderano. Per fare solo un esempio, in alcune regioni della Svizzera interna è già stato introdotto, e presto lo sarà in via sperimentale anche in Ticino, un sistema di consegna direttamente a domicilio della frutta e della verdura raccolta dal produttore regionale. E analoghe soluzioni sono allo studio per quanto riguarda la consegna dei farmaci».

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AZIENDE / PKF CERTIFICA SA

I MOTIVI PER CUI LA REVISIONE NON È UN COSTO, MA UN ATOUT: CE LI SPIEGANO MANUEL FUOCO E RICO KASPER, MANAGER DI PKF CERTIFICA SA

La revisione, un valore aggiunto per le imprese Rico Kasper e Manuel Fuoco, manager di PKF Certifica SA

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a maggior parte delle imprese presenti sul territorio ticinese possono essere definite piccole medie imprese (PMI). Con l’entrata in vigore nel nuovo diritto sulla revisione, a partire dal primo gennaio 2008, è nata, in Svizzera, la distinzione tra la revisione ordinaria e la revisione limitata. Le nuove disposizioni sono applicabili a tutte le forme giuridiche del diritto privato (SA, Sagl, cooperative, associazioni e fondazioni) e variano a seconda dell’importanza economica dell’impresa. Le PMI possono usufruire di importanti agevolazioni per ciò che concerne gli obblighi in materia di revisione contabile. Imprese molto piccole possono, a certe condizioni, rinunciare completamente ad una revisione statutaria. Nel corso dell’ultimo lustro, si è potuto constatare come sempre più organizzazioni abbiano usufruito della possibilità di rinunciare completamente alla revisione statutaria dei conti annuali (opting out) o tralasciare determinate disposizioni (opting down). Tali possibilità possono unicamente avvenire con l’approvazione di tutti i soci e per quelle società che contano meno di 10 dipendenti. Si è inoltre constatato come, con l’aumento delle soglie di riferimento a partire dal primo gennaio 2013, molte PMI abbiano rinunciato a proseguire lo svolgimento di una revisione ordinaria optando per una revisione limitata. Questo nonostante nel corso degli anni precedenti tali aziende abbiano speso significative risorse nell’implementazione di un Sistema di Controllo Interno (SCI) per rispettare i requisiti richiesti dalla nuova normativa sul diritto della revisione entrato in vigore dal primo gennaio 2008.

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Tale scenario è riconducibile essenzialmente alla costante crisi economica ed alla costante pressione esercitata sugli amministratori a ridurre i costi a scapito della qualità dei dati generati e della qualità del Sistema di Controllo Interno, in termini di procedure e controlli mirati a mitigare il rischio di anomalie significative all’interno dei conti annuali. A nostro avviso, una revisione statutaria limitata dei conti annuali, piuttosto che specifiche verifiche concordate con il cliente, non rappresentano unicamente una voce di costo a conto economico dell’impresa, bensì possono generare molteplici vantaggi in termini di qualità della chiusura contabile. Anche per le

PMI che sono passate ad una revisione limitata a seguito dell’innalzamento delle soglie dal primo gennaio 2013, mantenere una revisione ordinaria con la conseguente verifica del Sistema di Controllo Interno, apporta al cliente molteplici vantaggi in termini di adeguatezza dei processi aziendali significativi per la Società. La conoscenza delle specificità delle procedure contabili e amministrative, maturata nel contesto dello svolgimento dell’attività di revisione, consente al revisore di fornire al proprio cliente osservazioni, commenti e suggerimenti, non solo per rendere più efficienti ed affidabili le procedure stesse, ma anche per migliorare il funzionamento dell’intero sistema


AZIENDE / PKF CERTIFICA SA

aziendale ed i controlli ad esso associati. Possiamo pertanto affermare che l’esecuzione di una revisione contabile, ordinaria o limitata, o specifiche verifiche concordate ad hoc, costituisce un valido e preciso valore aggiunto all’impresa sottoposta a revisione. Nello specifico: - fornisce agli stakeholders un giudizio indipendente e valido sull’adeguatezza dei dati contabili generati, delle procedure operative, come anche del rispetto delle disposizioni legali e statutarie in vigore; - offre l’occasione di facilitare i rapporti tra l’impresa stessa ed altri soggetti economici come ad esempio banche, clienti, fornitori, enti pubblici ecc., attraverso l’utilizzo della relazione di revisione come efficace strumento di comunicazione;

PKF Certifica SA

- rappresenta un’importante occasione di confronto e di aggiornamento professionale per il personale dirigente ed amministrativo dell’impresa, che generalmente meno di altri ha l’opportunità di misurarsi con l’esterno e con il costante cambiamento normativo in essere, sia in ambito contabile sia in ambito fiscale, aumentando in questo modo anche l’efficienza nella procedura di allestimento della chiusura annuale. Spesso all’intervento del revisore si affianca quello di specialisti in altre discipline quali fiscalisti, legali, esperti in Information Technology, esperti in determinate valutazioni, consentendo così di fornire al proprio cliente un supporto professionale difficilmente eguagliabile. PKF Certifica SA, impresa di revisione sotto sorveglianza statale, rappresenta un valido partner per l’esecuzione di revisioni statutarie (limitate e ordinarie)

come anche un competente interlocutore in ambito di consulenza nell’implementazione e mantenimento di un Sistema di Controllo Interno adeguato, aggiornato e sempre efficiente ed effettivo. Attraverso il proprio personale sempre attento ai requisiti di formazione continua e al passo con i numerosi cambiamenti normativi e legislativi, PKF Certifica SA offre alle PMI presenti sul territorio un servizio altamente qualificato e nello stesso tempo attento ai bisogni e specifiche richieste del cliente. PKF Certifica SA, oltre che nella sede centrale di Lugano, è presente con una succursale a Lucerna ed una a Ginevra, e può dunque offrire i propri servizi su buona parte del territorio svizzero.

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AZIENDE / DIRITTO ALL’OBLIO

DOVE VA LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI DIRITTO ALL’OBLIO E QUALE SARÀ LA RESPONSABILITÀ DEI GRANDI MOTORI DI RICERCA DI ANDREA SIROTTI GAUDENZI, AVVOCATO E DOCENTE UNIVERSITARIO – RESPONSABILE SCIENTIFICO DI ADISI

La storia non si cancella Neppure, è bene dirlo, quello che oramai comunemente e diffusamente viene chiamato «diritto all’oblio» avrebbe probabilmente consentito di salvare la sventurata ragazza napoletana che si era resa protagonista, in larga parte suo malgrado, della diffusione incontrollata di video hard che la coinvolgevano, perché, come si sa, non è la semplice rimozione di risultati dai motori di ricerca che permetta di far cessare - una volta per tutte - la circolazione di notizie.

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n passato è accaduto che un celebre uomo di cultura recentemente scomparso abbia cercato di affermare una sorta di «diritto all’oblio» limitato ad alcuni episodi della propria giovinezza, quando l’adesione alla Repubblica di Salò, se oggetto di approfondimento da parte dei media, ne avrebbe offuscato il ruolo di icona dell’estrema sinistra. Ancora, si è registrata la domanda formulata da parte di un ex terrorista che chiedeva la rimozione dal web di alcuni articoli, in cui erano riportati gravi fatti di cronaca di cui era stato protagonista negli «anni di piombo». Non infrequenti, poi, sono i casi in cui avvenenti attrici di filmetti di «serie b», scoperte dal teatro, abbiano invocato il «diritto all’oblio», per cercare di far dimenticare al pubblico le proprie origini e per ricostruire una nuova e diversa identità artistica. Tuttavia, come indicato di recente dal Garante italiano per la protezione dei dati personali, «la storia non si cancella». E, quindi, quell’espressione («diritto all’oblio», per l’appunto) di cui tanti parlano sembra essere qualcosa di diverso dalle aspettative generali.

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Cos’è il «diritto all’oblio»? Non è semplice dare una risposta all’interrogativo. A dire il vero, neppure è così facile dire se esistesse realmente un «diritto all’oblio» sino a qualche tempo fa, dato che solo il recente regolamento europeo sulla protezione dei dati personali 2016/679 (definitivamente applicabile in via diretta in tutti i Paesi membri a partire dal 25 maggio 2018) ha dato espresso riconoscimento al «diritto alla cancellazione», facendo riferimento al «diritto all’oblio» sin nelle proprie premesse. Infatti, all’art. 17, il regolamento prevede che: a) l’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e b) il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare sempre senza ingiustificato ritardo i dati personali. La norma prevede che la cancellazione debba avvenire in presenza di alcune condizioni (ad esempio, se i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati, oppure se l’interessato revoca il consenso su cui si basa il tratta-

mento e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento). La giurisprudenza italiana La Corte di Cassazione, sin dal 2012, ha ritenuto che si dovesse riconoscere al soggetto a cui appartenessero i dati oggetto di trattamento un «diritto all’oblio», inteso come il «controllo a tutela della propria immagine sociale» (Cass. civ., sez. III, 5 aprile 2012, n. 5525), riconducendo questo diritto all’ambito della tutela dei dati personali e al diritto all’identità personale. Il Tribunale di Milano, in un provvedimento del 26 aprile 2013, ha evidenziato che il d. lgs. n. 196/2003 («codice della privacy») avrebbe permesso l’introduzione di un «sistema informato al prioritario rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e della dignità della persona, e, in particolare della riservatezza e del diritto alla protezione dei dati personali nonché all’identità personale o morale del soggetto». Anche il Tribunale di Roma, con decisione del 3 dicembre 2015, ha ritenuto il «diritto all’oblio» una sorta di «espressione del diritto alla riservatezza (privacy) e del legittimo interesse di ciascuno a non rimanere indeterminatamente esposto ad una rappresentazione non più attuale della propria persona derivante dalla reiterata pubblicazione di una notizia (…), con pregiudizio alla propria reputazione e riservatezza». Il bilanciamento tra opposte esigenze è alla base di un importante provvedimentoe della Cassazione italiana, che, analizzando i rapporti tra diritto di cronaca e diritto alla riservatezza, ha affermato che il diritto all’oblio troverebbe limite nel diritto di cronaca solo quando sussista un interesse effettivo ed attuale alla diffu-


AZIENDE / DIRITTO ALL’OBLIO

sione di dati (Cass. civ., sez. I, 26 giugno 2013, n. 16111). Alle stesse conclusioni è giunta più recentemente la Corte di Giustizia dell’Unione europea, nella celebre decisione della primavera del 2014 (Corte Giust., 13 maggio 2014, causa C-131/12), che viene da molti indicata come la base giuridica della disciplina del «diritto all’oblio». La sentenza ha avuto il merito di chiarire che il gestore di un motore di ricerca come Google è obbligato a eliminare dall’elenco di risultati apparsi a seguito di una ricerca effettuata a partire dal nome di una persona - i collegamenti ipertestuali diretti verso pagine web pubblicate da terzi e contenenti informazioni, anche quando la loro pubblicazione su tali pagine sia di per sé lecita. La Corte di Giustizia ha ritenuto indispensabile un bilanciamento, da una parte, tra il diritto alla libertà di informazione e il diritto alla libertà di espressione e, dall’altra, il diritto all’identità personale. Ogni qual volta, tuttavia, la notizia o l’informazione pubblicata in rete non possa essere ritenuta di interesse pubblico (o sia ingiusti-

ficatamente lesiva) dev’essere eliminata, essendo possibile coinvolgere in tale operazione il gestore del motore di ricerca.

convegno

Motori di ricerca e oblio Anche alla luce della decisione della Corte di Giustizia, i destinatari principali dei provvedimenti che riguardano il «diritto all’oblio» sono i motori di ricerca. Infatti, con la recente sentenza del Tribunale di Milano datata 28 settembre 2016, si è escluso che il «diritto all’oblio» possa essere considerato un autonomo diritto della personalità, ma si è anche affermato che è necessario qualificarlo come un aspetto del diritto all’identità personale, di cui rappresenterebbe una declinazione. Non tutte le informazioni presenti in rete, quindi, possono essere trattate allo stesso modo, ma - in presenza di notizie non pertinenti e non aggiornate e in assenza di un reale interesse pubblico – è possibile ottenere la cancellazione dei dati personali, coinvolgendo nella richiesta anche il motore di ricerca, che non potrà qualificarsi «estraneo» in caso di domande legittimamente formulate. Così,

IL DIRITTO ALL’OBLIO E LA (NUOVA) IDENTITA’ DIGITALE DIRITTI E DOVERI NELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE

Venerdì 13 gennaio 2017 ore 14.00 – 18,00 Sala Metamorphosis, Palazzo Mantegazza, Lugano Paradiso

assieme alle società riconducibili alla gestione del motore di ricerca, è stato condannato anche il «Garante della Privacy», ritenuto «colpevole» da parte del Tribunale del capoluogo lombardo di non aver preso in debita considerazione le richieste formulate dal soggetto che aveva chiesto l’eliminazione di informazioni non più aggiornate e, addirittura, potenzialmente lesive della reputazione. La situazione in Svizzera Come si è visto, la sentenza della Corte di Giustizia ha fornito una base giuridica al «nuovo diritto», ma - come noto - gli effetti della sentenza riguardano i Paesi aderenti all’Unione europea. La Svizzera, quindi, almeno secondo un comitato di esperti nominati da Google, sarebbe estranea all’applicazione di quanto disposto dalla Corte. Eppure, non si deve dimenticare che la disciplina in tema di protezione dei dati personali della Confederazione è assai vicina a quella dei Paesi dell’Unione: un motivo in più, quindi, per non operare (ingiustificate) discriminazioni ai danni dei cittadini svizzeri.

Programma convegno: Diritti della persona, riservatezza, privacy, immagine e nuovi media Andrea Sirotti Gaudenzi Avvocato, docente universitario, responsabile scientifico dell’Istituto nazionale per la formazione continua (Roma)

L’identità digitale, il diritto all’oblio e la Pubblica Amministrazione Stefano Sutti Avvocato, docente universitario, titolare dello Studio Sutti (Milano, Londra, Tokio)

Siti web, motori di ricerca e oblio: una lettura europea Enzo Fogliani Avvocato, docente universitario, titolare dello Studio Fogliani (Roma, Lugano)

Con il Patrocinio di: Istituto Nazionale per la Formazione Continua (Roma) Camera Civile di Como Media Partners: Maggioli editore e Ticino Welcome E’ stata presentata domanda di accreditamento dell’evento a favore degli avvocati italiani di qualsiasi ordine.

Associazione di Diritto Informatico della Svizzera Italiana

Informazioni e iscrizioni: info@adisi.ch oppure tel. 091 980 12 30

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AZIENDE / STRP

Una comunicazione da sogno LE EMOZIONI, COME SOGNI, RICORDI E LIBERI PENSIERI, SONO STATI I PROTAGONISTI DEGLI ULTIMI DUE INCONTRI DEL 2016 PER I SOCI STRP, A CONCLUSIONE DEL 35° ANNO DI ATTIVITÀ DELLA SOCIETÀ.

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alvolta è talmente bello perdersi in queste sensazioni che per un momento ci si allontana dalla realtà stressata e competitiva in cui si vive. Da una parte abbiamo sperimentato un mondo magico, irreale e dall’altra abbiamo scoperto una matita che ha impresso nel passato non molto lontano un pensiero comunicativo di grande effetto. Entrambi messaggi forti, chiari e comprensibili a tutti. Mercoledì 23 novembre 2016 ha avuto luogo la prima del 14° spettacolo proposto da Salto Natale, il circo fuori dal comune di Gregory e Rolf Knie: Luna, un viaggio avventuroso e colmo di magia, un connubio perfetto di acrobazie, musica e giochi di luce che sa coinvolgere nella disperata ricerca di un amore creduto perso. Un’originale esplosione di energia, una rappresentazione a tinte forti dello spettacolo circense. Quest’anno, sotto il tendone magico di Salto Natale, c’era anche la STRP grazie al supporto di Cornèrcard e Corriere del Ticino – Publicitas, per realiz-

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zare insieme l’incanto del Natale. Un salto in un mondo magico dove tanti artisti di grande qualità si sono alternati nel palco a dar vita a tutto quello che tutti i giorni non troviamo. La magia di essere bambini, di trovare nei colori, nella musica, nella narrazione una scoperta di un lato di se che credevamo di aver perso crescendo. Ogni anno, Rolf e Gregory Knie, comunicano al pubblico gioia e meraviglia, portando sul palco non solo grandi artisti, ma i sogni che abbiamo tutti nella vita di tutti i giorni. Corpi scolpiti, in tensione continua, sospesi tra nevicate e nebbie favolose. Interminabili gli applausi alla fine della serata, standing ovation per i Knie che, emozionati hanno ringraziato tutti, per la riuscita dello spettacolo, e anche gli sponsor, che rendono sempre possibile la realizzazione dei sogni di tutti noi, per una notte, sotto il tendone magico del circo. Tendone che fu montato per la prima volta nel 1919 a Berna dando vita ad una delle più celebri dinastie circensi del mondo.

Negli stessi anni, a chilometri di distanza, uno dei protagonisti della grafica pubblicitaria del Novecento ideò la pubblicità dei “Baci” Perugina e l’esecuzione del concetto grafico dei “cartigli”, i bigliettini che ancor oggi accompagnano i famosi cioccolatini, e non solo. Una magia di un creativo vero che ha saputo concepire immagini e invenzioni potenti e che abbiamo conosciuto grazie una mostra organizzata al m.a.x. museo di Chiasso, a quarant’anni dalla sua scomparsa, dedicata alla sua opera, attraverso manifesti, locandine, insegne, logotipi, cartoline, calendari, scatole in latta e cartone e splendidi bozzetti scultorei in gesso mai esposti. I suoi manifesti, notissimi, sono entrati a far parte della vita quotidiana di diverse generazioni in tutta Europa, grazie a una immediata efficacia comunicativa, manifesti di una sintesi formale assoluta ed una pregnanza comunicativa che testimoniano, la straordinaria creatività dell’artista. Due grandi modi di comunicare che portano tutta la magia che nella vita quotidiana manca sempre di più.

Federico Seneca manifesto pubblicitario, “Modiano”, 1930, carta/cromolitografia, 125 x 95 cm Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso, in mostra al m.a.x. museo di Chiasso


SEZIONE / TITOLETTO

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AZIENDE / IDEAS INCUBATOR

MULTIPROPRIETÀ DELL’OGGETTO

DI MANUELA LOZZA

ECCO UNA NUOVA FORMA DI INVESTIMENTO PER CHI DESIDERA DIVERSIFICARE E OTTIMIZZARE.

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nata in Canton Ticino una nuova collaborazione, grazie alla quale sarà possibile diversificare i propri investimenti e, cosa fondamentale, aumentare i profitti, minimizzando i rischi. Da una parte c’è Ideas Incubator, un incubatore appunto di proposte per nuovi business, che è in continua ricerca di partner dinamici, all’avanguardia, che abbiano voglia e idee per sviluppare progetti innovativi. Ideas Incubator, grazie alla capacità di offrire investimenti e tecnologia indispensabili allo sviluppo di una nuova idea, applicando in maniera proficua il modello di business sociale, ha le capacità non solo per riconoscere in nuce le idee di successo, ma anche per svilupparle. Ideas Incubator incontra Emilio Pellegrino, CEO di Esabo,

una società che desidera svilupparsi nel settore dei maxischermi pubblicitari, e decide di investire nel progetto. Da qui nasce l’intuizione di estendere ai propri clienti questo business, puntando su una nuova forma di investimento, che non subisca le incertezze dei mercati tradizionali, le fluttuazione delle borse, nè il rischio svalutazione dell’immobiliare: è la multiproprietà dell’oggetto, il maxischermo appunto. L’investitore di riferimento, inizialmente trovato proprio fra i contatti della società, può avere ogni tipo di rapporto con la finanza: ci si rivolge a società ma anche a privati, ad investitori abituali o a chi è meno avvezzo ai mercati, proprio perchè una formula di investimento così concreta, visibile, invoglia anche chi non conosce le dinamiche dell’investimento tradizionale.


AZIENDE / IDEAS INCUBATOR

«Infatti il percorso dalla spesa al ricavo è estremamente semplice e lineare - spiega Maxx Mereghetti, CEO di Ideas Incubator - chiunque può acquistare, non una quota azionaria della società che possiede o produce i maxischermo, ma un pezzo stesso dell’oggetto (o un intero maxischermo se lo desidera). Così, ogni tre mesi, riceve, in proporzione, il guadagno derivato dall’affitto dello spazio pubblicitario, degli spot che sono passati sullo schermo». Il tutto senza alcun intervento da parte dell’investitore, perchè proprio grazie a Esabo, i maxischermo trovano inserzionisti e questo permette di aquistare porzioni di schermi già attivi, già fonte di ricavo. «Siamo partiti il primo novembre - continua Mereghetti - avendo già venduto gran parte delle porzioni disponibili. Grazie alla nostra mediazione e alla vocazione di mettere in contatto persone e aziende, abbiamo molti contatti, molti investitori ci conoscono di persona e questo li ha spinti con fiducia verso una nuova forma di investimento del proprio capitale. Anche grazie alla certezza di poter chiamare e parlare direttamente con me». Ora i maxischermo sono stati posizionati in Canton Ticino ma presto, visto il successo della formula di investimento, si conta di istallarne altri nella zona e

Una superficie espositiva per costruire, arredare e abitare Inaugurato uno showroom permanente di 2000 metri quadrati dedicati al mondo della casa. Il progetto promosso dal Gruppo Tarchini di Manno presenta un mix d’offerta unico, in grado di

di espandersi anche verso nord: «dare la possibilità di acquistare, interamente o in una sua parte, un oggetto di fatto già attivo, già affittato anche su lunghe scadenze, fa giustamente gola a molti, anche fuori dal nostro Cantone. Si tratta di una rendita passiva che deriva da un oggetto, pur non avendo nulla a che fare con i rischi di deprezzamento legati all’immobiliare, una rendita che può di fatto integrare quella finanziaria, assicurando un margine maggiore».

Maxx Mereghetti, CEO di Ideas Incubator

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soddisfare ogni esigenza abitativa, dalle cucine agli apparecchi sanitari, dagli impianti d’allarme a quelli di sorveglianza, dai serramenti alle porte, dagli arredi ai pavimenti, dalle scale ai rivestimenti, per finire con piccoli oggetti per la casa e diverse soluzioni di arredo. Una realtà che sarà regolarmente rinnovata con le tendenze e novità del settore, dove produttori ed artigiani saranno al servizio dei clienti, presentando un’ampia scelta di materiali e soluzioni per costruire ed arredare. Oltre 30 aziende quali: Alpinofen Ticino, Alpiq in Tec, ArrGi Swiss, Arte Scala, BC Bizzozzero & Campana, Bodema, Clever Home Arredi, Door Swiss, Ettore Mocchetti, FafArredi, Franchi

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AZIENDE / BFK CONSULTING

“Se sei una persona felice, lavori meglio”. DI ROBERTO LIPARI, MANAGING DIRECTOR DI BFK HR CONSULTING SA

CHI L’HA DETTO? RICHARD BRANSON, IL FONDATORE MILIONARIO DELLA MULTINAZIONALE BRITANNICA VIRGIN. MA IN FONDO LO DICONO IN MOLTI E DA DIVERSO TEMPO: LE AZIENDE, SOPRATTUTTO, MA ANCHE I LAVORATORI.

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l rapporto tra produttività a lavoro e felicità è stato indagato e applicato come obiettivo aziendale e come naturale conseguenza del worklife balance, ovvero il giusto equilibrio tra vita e attività lavorativa https://www. helloworld.it/money/la-teoria-dei-quattrofuochi-ottenere-giusto-equilibrio-vita-lavoro. È chiaro che il clima che respira il dipendente in ufficio, così come la serenità con cui lo svolge, incidono sulla sua capacità di produrre migliori risultati. Ma è anche vero che Branson intende applicarlo in un modo sui generis: imponendo ai suoi dipendenti di sconnettersi dai dispositivi digitali e quindi dai social network per due ore a settimana, per incrementare la loro creatività. È possibile? Sorprendentemente sì. Secondo il più grande sondaggio su scala europea mai condotto sulle giovani generazioni di lavoratori, per il 70% di loro si può essere felici – e quindi creativi e prolifici – senza internet. La nuova forza lavoro è infatti sempre più lontana e distratta dai social media, nel senso buono però: per i giovani lavoratori, i social network generalisti, come Facebook, sono ormai come la televisione, un rumore di fondo che quasi disturba e da cui è opportuno prendere le distanze. L’effetto domino di un’attitudine così diffusa è già da tempo un fenomeno popolare:

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pop-star, dj di fama mondiale, scrittori di successo, personaggi del mondo dello sport-biz, hanno già abbandonato i social e sono ormai nella fase detox, pur non mancando di occasioni di visibilità e condivisione. Anzi, il loro auto-oscuramento ne accresce la fama. La condivisione, insomma, stanca. Certo, per i dipendenti e noi comuni mortali, la questione è diversa. Non è per notorietà che se ne fa uso, anche se in qualche misura narcisismo ed egocentrismo ci spingono ad abusare della vetrina offerta dai social media. Branson non è nuovo a piccoli e grandi rivoluzioni nei luoghi di lavoro. Dopo le ferie illimitate e un anno di riposo a stipendio pieno per i neogenitori, anche questa iniziativa del detox digitale stimolerà riflessioni e accrescerà il consenso per il milionario. Ma quel che è più importante è che la disconnessione dai social richiesta da Branson trasformerà una necessità e una pratica diffusa tra i più – se pur non ufficializzata – in una tendenza condivisa e anche molto gradita dai dipendenti. La nuova policy del detox, già introdotta in giugno sia negli uffici Virgin degli Stati Uniti che in quelli del Regno Unito, per un totale di 200 dipendenti, è infatti un regalo. Gli impiegati hanno “l’obbligo” di allontanarsi dalle loro scrivanie ogni mercoledì mattina, dalle 10.00 alle 12.00, di spegnere

i loro smartphone e prendersi qualche ora per passeggiare all’aria aperta, andare in palestra o usufruire di uno dei tanti servizi proposti dall’impero di Branson. L’importante è che alla fine i progetti affidati a ognuno siano portati a termine con successo. Anche se apparentemente di un sorta di pausa prolungata e accordata si tratta, il detox di Branson parte da una considerazione rilevante: un lavoratore, anche quando non si dedica al lavoro e resta connesso tra mail, notifiche e chat, non sta spendendo quel tempo per sé ma lo sta dedicando ancora al lavoro, con il risultato di sentirsene frustrato, come illustra anche un rapporto di Ofcom su media e tlc. https://www.ofcom.org.uk/. Quello che emerge da studi come questo, è che, oltre il luogo di lavoro, la nostra attenzione per mail, notifiche, chat, aggiornamenti di news, rimane costante durante tutto il giorno – per qualcuno perfino la notte – creando dipendenza, alterazioni psicologiche, patologie, e limitando le nostre capacità intellettive. Ecco perché l’idea di Branson – tecnicamente nudging, ovvero teoria comportamentale che prevede una spinta gentile dall’esterno per sollecitare attitudini più virtuose - verrà probabilmente seguita da altri. Sempre che ai lavoratori la proposta piaccia e li renda davvero più felici.


SEZIONE / TITOLETTO

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AZIENDE / GEHRI RIVESTIMENTI SA 01

LA NUOVA VITA della ceramica

ANDREA GEHRI PRESENTA LE LINEE DI TENDENZA NEL MERCATO DEI RIVESTIMENTI IN PIETRA E IN CERAMICA DOVE SEMPRE PIÙ SI IMPONGONO NUOVE TECNOLOGIE, ECCELLENZA DEI MATERIALI, QUALITÀ DEL SERVIZIO OFFERTO.

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uali sono le principali novità in vista nel vostro settore? «Direi senz’altro la definitiva affermazione delle lastre di grande formato, 1.50 x 3 metri, ma anche di più, con uno spessore di pochissimi millimetri e una durevolezza, per quelle in gres porcellanato, addirittura superiore al granito. A titolo dimostrativo abbiamo voluto presentare a Edilespo 2016 a Lugano un tavolo di 6,5 metri di lunghezza realizzato assemblando 2 sole lastre che appaiono come una lama. Queste superfici risultano essere particolarmente adatte per la realizzazione di piani di lavoro in cucina e ante di mobili, oltre naturalmente al rivestimento di intere parti nelle abitazioni e nell’arredamento».

Quali sono i principali vantaggi derivanti dall’introduzione di questi grandi formati nell’edilizia e nell’arredamento? «Si aprono prospettive in precedenza assolutamente inimmaginabili. Il materiale ceramico presenta infatti le caratteristiche di essere praticamente indistruttibile, di non essere sensibile persino ai prodotti più aggressivi, di essere facilmente pulibile e di non assorbire le macchie, senza contare poi tutti i vantaggi estetici che esso offre». Anche per questo è particolarmente apprezzato da architetti e cucinieri… «Infatti. Si pensi soltanto alla gamma di colori e di texture che possono essere appositamente creati e che si abbinano benissimo ad ogni tipo di arredamento. Inoltre, l’attuale tecnologia ci consente di creare un’infinita serie di ceramiche a imitazione naturale, il che accresce ulteriormente la qualità estetica del loro utilizzo».


AZIENDE / GEHRI RIVESTIMENTI SA 04

L’utilizzo di questi materiali e delle altre pietre naturali richiede però specifiche competenze nel loro trattamento… «Innanzitutto è necessario disporre di appositi materiali per il loro taglio. Nel nostro laboratorio è operativa la Waterjet, una macchina per il taglio ad altissima precisione con sistema a getto d’acqua ad alta pressione (oltre 4050 atmosfere) che rappresenta una grande novità nella lavorazione della pietra e apre le porte a lavorazioni particolari, minuziose e di alta precisione altrimenti di difficile realizzazione anche nel settore della ceramica. Si tratta di una macchina altamente performante e tecnologica operante su 5 assi, alla quale è integrato il sistema a getto d’acqua reputato essere il migliore al mondo». Il suo campo di utilizzo risulta dunque essere pressoché illimitato… «Grazie alla sua versatilità, la macchina rende possibile tagliare con facilità praticamente qualsiasi materiale solido, sia esso lapideo, ceramico, in agglomerato, che vetroso, metallico, legnoso ecc. I professionisti del ramo, intesi come gli architetti, i cucinieri e gli artigiani, potranno sbizzarrirsi nella loro creatività, ricordando che tutto quello che si può disegnare, con la Waterjet lo si può anche realizzare, sia in bidimensionale che in 3D». Tutto questo implica un costante rinnovamento del settore in cui operate… «Stiamo facendo rilevanti passi in avanti in quella che da anni è la nostra strate-

gia e cioè, oltre che ricercare sempre la massima soddisfazione del cliente, quella di investire costantemente nel capitale umano che è di massima importanza, ma anche nel rinnovo e nell’ampliamento del parco macchinari a disposizione e nella loro manutenzione. Oggi il mercato richiede anche soluzioni di alto standing, vuoi per quanto riguarda la scelta dei materiali che per quanto attiene la creatività nel realizzare pavimenti o rivestimenti intarsiati che ora grazie alle nuove tecnologie è possibile riprodurre anche partendo solo da una fotografia. Certo, si tratta di lavori complessi, per eseguire i quali abbiamo investito molto anche nella formazione dei nostri collaboratori. Ma i risultati si cominciano a vedere e ne è una conferma l’apprezzamento che ci viene da clienti non solo in Ticino, ma anche dalla Svizzera interna, come Ginevra o Gstaad, dove abbiamo realizzato lavori importanti e di grande prestigio. Ma è solo percorrendo questa strada che si può restare all’avanguardia, contrastando efficacemente la concorrenza interna e quella proveniente dall’estero».

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01 Tappeto in marmo ad intarsi eseguito con Waterjet 02 Andrea Gehri 03 Bagno in marmo Rosa Egeo con madreperla 04 Cucina in Nero Assoluto fiammato e spazzolato 05 Seduta e pavimentazione in granito Calanca

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AZIENDE / EASY WORK

Ogni persona al posto giusto EASY WORK SA È UNA SOCIETÀ GIOVANE CHE SI È AFFERMATA NEL SETTORE DELLA RICERCA, SELEZIONE E COLLOCAMENTO DI PERSONALE FISSO E TEMPORANEO. L’OBIETTIVO È LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE, DEL CANDIDATO E LA CONTINUA VALORIZZAZIONE DEL SERVIZIO OFFERTO, COME RACCONTA IL SUO DIRETTORE COMMERCIALE ALESSANDRO ALFIERI CHE, INSIEME AL SOCIO EDUARDO D’ANGELO, HA DATO VITA ALLA NUOVA SOCIETÀ.

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opo circa cinque anni di presenza sul mercato, possiamo tracciare un bilancio della vostra

attività? «Direi che i risultati sono stati senz’altro superiori alle aspettative, con un andamento positivo che si è andato consolidando mese dopo mese. Siamo una realtà formata da persone per le persone che cercano lavoro e desiderano costruire il loro futuro e vogliamo porci come punto di riferimento nel settore delle risorse umane, garantendo ai nostri clienti e ai nostri collaboratori il massimo per quanto riguarda affiancamento, supporto, conoscenze, innovazione e dedizione». Alessandro Alfieri, direttore commerciale

Come siete organizzati per garantire al meglio i vostri servizi? «Ciò che contraddistingue il nostro team è la diversificazione delle competenze, ognuno di noi grazie al proprio bagaglio professionale conferisce un valore aggiunto al nostro lavoro di squadra. Questa specializzazione ci ha permesso di procedere ad una riorganizzazione interna con una suddivisione in tre reparti ben distinti: amministrazione, commerciale e ricerca e selezione del personale». E per quanto riguarda la ricerca del personale come avviene la vostra selezione? «La conoscenza dettagliata dei differenti settori lavorativi ci permette una selezio-

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ne mirata e veloce, attraverso canali di reclutamento specifici ed una banca dati completa e continuamente aggiornata. Sappiamo rapportarci con realtà aziendali eterogenee diversificando il nostro servizio e cercando la soluzione più efficace e funzionale per quel determinato contesto di lavoro». Molte importante è la valutazione psicologica delle attitudini del candidato… «Easy Work adotta uno strumento di valutazione a supporto del processo di selezione che permette di dare a tutti i nostri clienti un valore aggiunto nella selezione. Il Test è utilizzato per affrontare questioni pratiche relative alla personalità che si presentano sul posto di lavoro. Pone l’accento sulla personalità in ambito professionale. Permette di identificare le tendenze comportamentali ritenute utili al fine del successo lavorativo. La somministrazione di tale strumento viene effettuata esclusivamente da personale qualificato». Quali sono le caratteristiche di questo Test? «Si tratta di uno strumento specifico per il mondo HR, costruito ad hoc per le aziende, che costituisce un tool ideale in contesti di sviluppo, selezione, formazione e consulenza. Risponde alle domande più concrete e pragmatiche che le aziende si pongono nel momento in cui fanno asses-


AZIENDE / EASY WORK

sment. È infatti in grado di cogliere molte sfumature e specificità individuali che non emergerebbero esaminando solo le caratteristiche principali. Sebbene sia basato su costrutti psicologici offre un’interpretazione semplice ed immediata anche per coloro che non si occupano di psicologia». Dunque riuscite a fornire un servizio particolarmente qualificato… «Assolutamente sì. Il nostro servizio spazia dal reperimento di candidati per posti a tempo indeterminato e occupazioni temporanee, individuando per ogni situazione il profilo più idoneo. Il nostro intervento riguarda indistintamente tutti i settori produttivi, il commercio e i servizi».

Più in generale, quali dinamiche mostra attualmente il mercato del lavoro in Ticino? «Diciamo che da un lato vi è una massiccia offerta di lavoratori con qualifiche generiche per i quali non sempre risulta facile trovare in tempi rapidi una collocazione. Per contro, vi sono specifiche mansioni che vengono rapidamente coperte, anzi talvolta mancano addirittura profili che presentino le competenze richieste. Ogni giorno lavoriamo con impegno per offrire ai nostri clienti i talenti che necessitano. I nostri obiettivi possono essere raggiunti non dai singoli individui ma solo con il lavoro di squadra e l’amore e la passione per il lavoro che svolgiamo».

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AZIENDE / VOIPTEL INTERNATIONAL SA

L’obbligo che si trasforma in opportunità IN OCCASIONE DEL PASSAGGIO OBBLIGATORIO DELLA TELEFONIA TRADIZIONALE AL VOIP, RIGUARDANTE TUTTE LE UTENZE IN SVIZZERA, NASCE LA NECESSITÀ DI RIVEDERE LA PROPRIA INFRASTRUTTURA INTERNA ED ADEGUARLA AI NUOVI STANDARD DI COMUNICAZIONE.

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l centralino telefonico ricopre un ruolo fondamentale per le aziende nei rapporti con e verso l’esterno in quanto permette di gestire le richieste indirizzandole ai reparti preposti, ottimizzando le tempistiche e le risorse aziendali. In questo settore la risposta all’avanguardia è il centralino virtuale, una soluzione innovativa in cui gli utenti finali non si devono più preoccupare della configurazione degli interni, del corretto funzionamento della piattaforma e della formazione del personale, bensì il tutto viene delegato in outsourcing e proprio in questo settore si sviluppa il core business di VoipTel International SA. L’offerta top gamma dei nostri servizi è il centralino virtuale Easy-VoipTel, il quale nel dettaglio presenta diversi aspetti vantaggiosi rispetto a quello tradizionale:

Nessun costo di acquisto del centralino, infatti quest’ultimo è ospitato dalla nostra infrastruttura, assumendoci così i costi di monitoraggio e di mantenimento e facendoci garanti dell’erogazione ottimale del servizio. Tariffe convenienti di chiamata, ovvero un listino traffico trasparente e senza costi aggiuntivi. I costi delle telefonate sono a destinazione, ossia non è importante da dove si chiama ma al contrario dove sarà destinata la nostra chiamata. Nessun limite agli utenti, possibilità di aumentare gli interni e di gestirli attraverso app mobile o apparecchi telefonici, installati sia presso la sede principale che presso filiali delocalizzate nel mondo. Collegamento delle sedi estere in maniera gratuita, pertanto un utente sito in Svizzera può contattare un utente in un’altra nazione senza costi aggiuntivi e viceversa; questo perchè ogni interno del centralino parla gratuitamente con tutti gli altri interni. Servizio di alta qualità, con alti e professionali standard di sicurezza e affidabilità assicurati da un’infrastruttura sempre aggiornata e monitorata 24/24 e 7/7. Controllo online ed in tempo reale, da qualsiasi devices connesso a internet, della spesa telefonica e delle chiamate entranti e uscenti attraverso l’area clienti dedicata.

Come se non bastasse, l’Easy-VoipTel è personalizzabile in tutti i sui aspetti attraverso i servizi aggiuntivi, come: Segreteria telefonica, sia manuale che automatica, configurabile con un ulteriore servizio di Voicemail per ricevere i messaggi vocali sul telefono preposto o direttamente via mail come allegato media player. Autorisponditore, pensato per gestire le chiamate in entrata e indirizzarle al reparto corretto. Registrazione chiamate, per avere sempre sotto controllo le proprie telefonate. Rubrica condivisa, avere un elenco dei contatti aziendali condiviso fra tutti gli utenti ed aggiornabile anche da remoto con sistema di autoprovisioning. Click to dial, permette di chiamare in modo facile e veloce dal proprio pc. Conference Room, ossia la possibilità di effettuare conferenze con più persone anche attraverso numeri nazionali e internazionali, usufruendo della protezione di una password per l’utilizzo del servizio. Interconnessione, permette di far comunicare due centralini distinti fra di loro e farli operare come se fossero uno solo, mantenendo sempre lo split dei costi ma godendo dei vantaggi di un unico centralino.

Abbiamo stilato un elenco dei servizi maggiormente richiesti dai nostri clienti, ma visitando il nostro sito www.swissvoiptel.ch o contattandoci allo 091 911 66 03 potrete scoprire ulteriori funzionalità e nel caso in cui avrete nuove richieste non presenti nella nostra offerta, ci attiveremo per studiare e progettare “ad hoc” la soluzione migliore per le vostre necessità. Pertanto, VoipTel International SA si propone come una boutique tailor made nel business delle telecomunicazioni per aziende erogando servizi a 360 gradi.

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AZIENDE / NEWS BREVI

Nasce il campus universitario USI/SUPSI a Lugano-Viganello Il Municipio della Città di Lugano ha rilasciato la licenza edilizia per la costruzione del campus universitario USI/ SUPSI a Lugano-Viganello. I lavori di costruzione prenderanno avvio nell’estate 2017 e la loro conclusione è prevista nel 2020. Il nuovo campus universitario USI/SUPSI sorgerà sui terreni dell’area ex-Campari, nelle immediate vicinanze dell’attuale Campus dell’Università della Svizzera italiana (USI). Il progetto Zenobia, guidato dagli architetti ticinesi Simone Tocchetti e Luca Pessina, rappresenta una soluzione di qualità dal profilo sia urbanistico che funzionale per consentire lo sviluppo dell’USI e della SUPSI in prospettiva di medio e lungo termine. In aggiunta ai contenuti di specifica pertinenza dell’USI e della SUPSI, il progetto prevede anche la realizzazione di diversi spazi comuni, una sala polivalente, un’area per esposizioni, una mensa, un asilo

nido e degli spazi per attività sportive. La nuova sede accoglierà la Facoltà di scienze informatiche con il suo Istituto di scienze computazionali (ICS) e la nuova Facoltà di scienze biomediche dell’USI, l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA) affiliato ad entrambe le istituzioni, e il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI - attualmente a Manno - con i sui 4 corsi di laurea Bachelor in ingegneria informa-

tica, elettronica, meccanica e gestionale, il Master of Science in Engineering e i suoi 4 istituti di ricerca (Istituto di ingegneria meccanica e tecnica dei materiali (MEMTI), Istituto sistemi e elettronica applicata (ISEA), Istituto sistemi informativi e networking (ISIN), Istituto sistemi e tecnologie per la produzione sostenibile (ISTePS)). L’investimento previsto per la realizzazione del nuovo campus USI/SUPSI è di 124 mio CHF.

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AZIENDE / FUTURE THINKING SAGL

Nasce una nuova filosofia: la cultura del riuso IL RIUSO È LA RIVOLUZIONARIA PROPOSTA PORTATA AVANTI DA FEDERICO PARLI INSIEME A 2 SUOI AMICI, ANDREA DELUCHI E GIANLUCA GALPERTI. IL RIUSO PUÒ RAPPRESENTARE INFATTI UNA RISPOSTA CREATIVA ED INNOVATIVA ALLA CRISI, UTILIZZANDO LA VIA DI UNA CULTURA MOLTO DIFFUSA NEL NORD EUROPA CHE CONIUGA L'ARTE ALL'UTILITÀ.

C Lampada by Leonardo Caduff

he cos’è REGALO? «REGALO è un‘app al momento esistente nella sua versione beta disponibile su AppStore, ma che a brevissimo, come REGALO di Natale a tutti voi, vedrà la nuova

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versione iOS, Android e Desktop. REGALO permette ai suoi utenti di regalare ciò che apparentemente non serve più o è considerato senza valore. Si tratta dunque del mezzo digitale per promuovere la cultura del riuso e combattere lo spreco,

figlio della nostra società iperconsumista. REGALO è una realtà ticinese che nasce, cresce e si vuole sviluppare nel territorio, proponendo un‘esperienza innovativa, un connubio tra “reale e virtuale”». Come funziona questa applicazione? «Il meccanismo è molto semplice. Scaricata l‘app, basta iscriversi con nome e cognome (o nickname) e indirizzo email valido per poter navigare nel mondo di REGALO. Per regalare un bene basta farne una foto, aggiungerne un titolo, una breve descrizione e il luogo del regalo e attendere che qualcuno riservi il regalo e si metta in contatto per definire il momento più opportuno per ritirarlo. Per trovare un regalo basta navigare nella lista regali oppure sfruttare la funzione GPS che permette di individuare i regali disponibili più vicini sulla mappa». A breve introdurrete anche la funzione Fi.Go., di che cosa si tratta? «Ci siamo chiesti cosa ci avrebbe potuto differenziare e rendere unici rispetto a tutte le altre iniziative simili a REGALO… la risposta è stata l’innovazione di permettere all’utente di poter chiedere direttamente ciò di cui ha bisogno. Dall’inglese Finding Goods (trovare beni) è nato dunque il nome Fi.Go.. Facciamo un esempio. Una persona ha bisogno di 100 bottiglie di champagne vuote. Il procedimento è facilissimo, basterà immettere i 3 seguenti paramentri: 100 bottiglie di champagne vuote entro 15 giorni nel raggio di 15 km da Lugano e lanciare la campagna Fi.Go. su REGALO. Grazie a un sistema di notifiche, tutti gli utenti dell’app vedranno la richiesta e ognuno inizierà a regalare il numero di bottiglie che possiede. Una volta raggiunto il successo del Fi.Go., alla persona basta mettersi in contatto con tutti coloro che le hanno regalato le bottiglie e accordarsi sul ritiro del bene. Non a caso il nostro motto è: “Vieni a prenderlo, è tutto gratis!”».

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Carte by Fabio Bix

AZIENDE / FUTURE THINKING SAGL

Quale modello di business avete previsto per REGALO? «REGALO, nella sua nuova versione, genererà introiti da 3 fonti (pilastri). Il primo pilastro è quello che comprende i privati. Una volta raggiunta una massa critica di utenza importante, verrà introdotta una fee annuale di CHF 0.99 per coprire i costi gestionali. Le campagne di richiesta beni (Fi.Go.), che rappresentano il secondo pilastro, saranno soggette a fee dilazionate nel tempo. Nello specifico, per ogni campagna da 1 a 15 giorni il costo sarà di CHF 5 mentre per le campagne dal sedicesimo fino al novantesimo giorno l‘utente sarà soggetto a una fee di apertura campagna di CHF 2 e dal sedicesimo giorno a una fee giornaliera di CHF 0.15/0.20. In ogni caso, con l’uscita della nuova versione, per

tutti gli utenti i primi 90 giorni saranno gratuiti così come le prime 3 campagne Fi.Go.. L'ultimo dei 3 pilastri è una flat fee riservata al commerciale (ristoranti, scuole, club, imprese edili ecc) che permetterà loro di risparmiare sui costi di smaltimento e aiutare in maniera diretta, per esempio, regalando cibi vicini alla data di scadenza ad associazioni in soccorso dei più bisognosi.» Come avete deciso di finanziare le vostra iniziativa? «Oltre a un minimo di capitale proprio, il primo passo, grazie al sostegno dell’Ente Regionale per lo Sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio, è stato quello di lanciare una campagna raccolta fondi sulla piattaforma progettiamo.ch (prima piattaforma di Crowdfunding ticinese). La campagna, terminata con successo il 30 Settembre 2016, ci ha permesso di raccogliere i CHF 36'000 necessari per entrare nella fase 2 del progetto. Il ricavato è servito a costituire FutureThinking Sagl con sede a Lugano, coprire i costi di programmazione della nuova versione di REGALO e i vari costi legati al marketing per la promozione dell’app. Questo primo successo ha attirato l’interesse del Centro Promozione Start-up (servizio promosso dalla Fondazione per le Facoltà di Lugano dell’USI) che ci ha permesso di entrare nel loro incubatore offrendoci diversi servizi abbatendo determinate spese potendo così investire più capitale nella promozione dell’app.

Come vi è venuto in mente di dare vita a REGALO? «L’iniziativa nasce ormai quattro anni fa, in seguito alla necessità di voler essere parte della soluzione al problema dello spreco tipico della nostra società e non parte del problema aspettando che sia qualcun altro a pensarci. Ad animarci è dunque il desiderio di introdurre un’innovazione a lungo termine, sociale e quotidiana, che passasse dal locale all’universale. Questo grazie alla tecnologia come mezzo di propaganda. In una società dove è più facile buttare piuttosto che recuperare, il nostro si presenta come un movimento in un momento di svolta. Una cultura del riuso, quindi. Un’educazione diversa. L’applicazione REGALO è il mezzo, ma bisogna partire dal cambiamento. Dal diverso approccio al riuso, a una sensibilità nuova». La creatività come elemento per animare e “colorare” artisticamente il quotidiano diventa dunque una peculiarità della vostra iniziativa… «Il valore dei nostri oggetti è la loro storia. Ognuno ha una storia diversa e sua propria, ognuno ha la possibilità di rivivere in una funzione diversa. Il nostro è un proporre continuamente uno stile di vita, pubblicizzarci attraverso il passaparola, i social network ed eventi. REGALO s’impegna anche a sostenere importanti iniziative locali come la prima associazione no profit, ReArtUp (www.reartup.com), per la promozione di questa meravigliosa cultura sempre più sulla cresta dell’onda. In più, la soddisfazione di vedere REGALO sugli schermi di sempre più telefonini è davvero gratificante e ci spinge a voler contribuire ancora di più a quanto, se pur ancora poco, stiamo facendo. Come amo ripetere a chiunque voglia cimentarsi con il riuso “l’unico limite sei tu.” Quindi cerchiamo di passare tutti insieme dal passato degli oggetti al futuro del loro nuovo utilizzo. Futuro e innovazione, non c’è limite alla creatività».

Federico Parli TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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AZIENDE / HE SHOOTS HE SCOORES

Investire nell’hockey HESHOOTSHESCOORES È UN PROGETTO INTERAMENTE TICINESE NATO DA RAGAZZI CON LA PASSIONE PER L’HOCKEY NEL SANGUE. GRAZIE AL CONTRIBUTO E ALLA FIDUCIA DI CHI HA CREDUTO FIN DA SUBITO NEL PROGETTO, DAL 2015 IL PORTALE È DIVENTATO UNA REALTÀ AZIENDALE A TUTTI GLI EFFETTI DIMOSTRANDOSI UNA STARTUP DI SUCCESSO E SEMPRE IN CRESCITA. E ORA SI RIVOLGE ALLE AZIENDE CHE INTENDONO SOSTENERLO OFFRENDO SPAZI PUBBLICITARI E UNA STRAORDINARIA VISIBILITÀ.

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ome molte realtà redazionali – spiega Jari Pestelacci Sales Manager dell’azienda – HSHS vive grazie ai vari e validi spazi pubblicitari presenti nel portale. Vi è infatti la possibilità di pubblicizzarsi attraverso i nostri articoli, apparire attraverso banner o semplicemente come sponsor di una specifica rubrica. Spesso gli inserzionisti richiedono un misto di prestazioni ed è nostra premura soddisfare al meglio le esigenze dei clienti cercando di realizzare un pacchetto su misura». Grazie ad un numero di visitatori in crescita costante HSHS garantisce un’ottima visibilità ad un prezzo molto attrattivo con un costo per contatto ottimale in ragione dal notevole numero di lettori. «Il nostro intento – prosegue Pestelac-

ci – è quello di far capire alle aziende presenti sul territorio che HeShootsHeScoores è una realtà ben presente e con un forte potenziale. Si tratta infatti di una startup di successo, in forte crescita ma che si è già affermata come il portale sull’hockey numero uno in Ticino. HeShootsHeScoores.com è un progetto editoriale nato con l’obiettivo di regalare agli appassionati una copertura neutrale del mondo dell’hockey svizzero e internazionale nuova e diversa rispetto agli standard dei media cantonali. HSHS pone l’accento su tutto ciò che riguarda le squadre di Ambrì Piotta e Lugano, ma presenta anche la copertura più estesa in lingua italiana per quanto riguarda il mondo della NHL. Il tutto si completa con puntuali aggiornamenti dal resto della Svizzera e da tutti i principali eventi nel corso della stagione».

Il suo successo è stato immediato (ben 24.000 impression al giorno) e il sito, accompagnato da pagine Facebook e Twitter, è diventato rapidamente una fonte d’informazione irrinunciabile da parte degli appassionati, sia a livello locale sia nazionale. HSHS è infatti il primo e l’unico portale in Ticino interamente dedicato al mondo dell’hockey, ed in generale uno dei pochi in tutta la rete in lingua italiana. «Nonostante gli incredibili risultati – conclude Pestelacci – sia sul piano qualitativo sia da quello puramente statistico, il progetto è stato portato avanti fino ad oggi da un gruppo di giovani appassionati nel tempo libero, fattore che non fa altro che valorizzare i traguardi raggiunti e la grande professionalità che traspare dai contenuti. Dalla scorsa stagione il progetto è diventato una realtà aziendale. La professionalità di HSHS è testimoniata dalle numerose citazioni su media locali e internazionali come LaRegione, Giornale del Popolo, Il Caffè della Domenica, Blick, RSI LA2, RSI Rete Tre, Montreal Gazette, Hockey Inside/out, Vancouver Sun, RDS.ca, SNY TV, CJAD Radio, Eliteprospects, Eurolanche, Nucksmisconduct, Planetehockey, Hockeyfans, Bieler Tagblatt e altri ancora. Lo scopo della collaborazione vogliamo offrire alle aziende è quella di proporre degli spazi di visibilità pubblicitaria, nelle modalità che meglio si sposano con le strategie di marketing e vendita delle diverse aziende».

TUTTE LE CIFRE DI UN SUCCESSO Lo scorso anno HeShootsHeScoores.com ha registrato:

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• più di 7.500.000 impression sull’arco della stagione • più di 2.000 articoli • più di 2.000 foto • più di 100 video • più di 12.000 commenti • più di 7.500 followers

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SEZIONE / TITOLETTO

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MEDICINA / CARDIOCENTRO TICINO

Il Ticino all'avanguardia nella cardiochirurgia mini-invasiva L’OSPEDALE DI LUGANO È IN PRIMA LINEA NELL’OFFERTA DI NUOVE TECNICHE CHIRURGICHE CHE CONSENTONO DI OPERARE IL CUORE RIDUCENDO SENSIBILMENTE L’APERTURA DELLO STERNO.

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ome nei migliori centri cardiochirurgici al mondo, anche al Cardiocentro gli interventi al cuore sono sempre meno invasivi, e sempre più spesso il paziente viene operato accedendo al suo cuore attraverso una piccola incisione al torace, dalla quale il chirurgo riesce a sostituire o riparare una valvola cardiaca, o a bypassare una coronaria occlusa, con la stessa precisione ed efficacia della tecnica tradizionale, che comportava (e comporta ancora, nelle realtà meno aggiornate) l’apertura totale e la divaricazione dello sterno.

Si chiama chirurgia mini-invasiva, ma come funziona? Quali vantaggi presenta, quali difficoltà? Quali progressi l’hanno resa possibile? Quali dotazioni tecnologiche presuppone? A quali pazienti viene proposta? Ne parliamo con Stefanos Demertzis – professore all’Università di Berna e primario di cardiochirurgia al Cardiocentro – e con un membro del suo staff, il Dottor Enrico Ferrari, caposervizio al Cardiocentro e già con alle spalle un’esperienza più che decennale nell’équipe cardiochirurgica dell’Ospedale universitario di Losanna.

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osa si intende per cardiochirurgia mini-invasiva? SD: «Il termine identifica quegli interventi chirurgici che vengono effettuati attraverso accessi minori, cioè di minore invasività rispetto all’accesso classico della cardiochirurgia, vale a dire la sternotomia, l’apertura centrale e totale dello sterno. Per “accesso minore” si intende un’incisione di 6, 7 cm, che a seconda dei casi riguarda parte dello sterno oppure aree laterali del torace».

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01 Stefanos Demertzis (sinistra) Enrico Ferrari (destra) 02 L’avveniristica sala operatoria ibrida del Cardiocentro Ticino, dove vengono effettuati gli interventi mini-invasivi a cuore battente. 03 – 06 Vie di accesso al cuore con tecniche mini-invasive.

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Quando si sceglie l’approccio mini-invasivo? È sempre indicato? EF: «La selezione del paziente candidato all’intervento mini invasivo avviene in funzione del tipo di patologia e del tipo di intervento che si deve effettuare. Prevalentemente si trattano con la tecnica mini-invasiva patologie valvolari». SD: «Ci sono ovviamente dei criteri di selezione, e non tutti i casi possono essere trattati con la tecnica mini-invasiva. È tuttavia importante sottolineare che ad essere cambiato, radicalmente cambiato, almeno da noi e devo dire in non molti altri centri al mondo, è l’atteggiamento di partenza. Abbiamo l’esperienza e l’expertise tecnica per poter considerare tutti

i pazienti con patologie valvolari in prima istanza per una chirurgia mini-invasiva. In generale, la maggior parte delle équipe cardiochirurgiche valutano in prima istanza l’intervento tradizionale e selezionano poi i casi che possono essere trattati con la tecnica mini-invasiva. Noi siamo all’altezza di offrire l’opposto: l’atteggiamento di partenza è per l’intervento


MEDICINA / CARDIOCENTRO TICINO

mini-invasivo e solo quando e se l’approfondimento del caso fa emergere qualche elemento che rende l’intervento tradizionale più indicato e meno rischioso si procede in quest’ultima direzione. Credo che sia una differenza fondamentale. E un altro punto mi sembra altrettanto importante: tutti gli operatori cardiochirurghi responsabili al Cardiocentro sono in grado di operare in maniera mini-invasiva». Quali i vantaggi di una chirurgia mini-invasiva? SD: «I vantaggi sono molteplici, a cominciare dal contesto intraoperatorio, dove registriamo meno sanguinamenti, dunque si rendono necessarie meno trasfusioni, e il paziente viene svegliato più rapidamente. Nel post-operatorio, poi, il decorso è migliore e la ripresa di una normale attività quotidiana dopo la dimissione dall’o-

spedale è molto più veloce. Inoltre si riduce nettamente, e a volte si elimina del tutto, l’ospedalizzazione post-acuta, con un comprensibile vantaggio anche per il sistema sanitario, perché meno ospedalizzazione significa anche risparmio di risorse. Tornando al paziente e ai vantaggi per lui, vanno sottolineati anche quelli di natura estetica (piccola incisione significa

piccola cicatrice) e la netta diminuzione delle complicazioni legate all’intervento, compreso il rischio di infezione postoperatoria, che direttamente proporzionale all’ampiezza dell’incisione. Nei pazienti operati con approccio mini-invasivo non abbiamo registrato casi di infezione postoperatoria».

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Da un punto di vista tecnico, come cambia il gesto operatorio? È più complicato? Perché? Implica un training specifico? SD: «Poiché l’accesso è estremamente ridotto, si riduce lo spazio di manovra per le mani e per gli strumenti. Questo comporta un’evoluzione e un adattamento del gesto chirurgico, e implica dunque un training specifico. Il gesto tecnico si apprende mediante simulatori, che si sono estremamente evoluti anch’essi. Tuttavia alla fine è l’esperienza sul campo ad essere fondamentale, l’abitudine del chirurgo e di tutta l’équipe al nuovo contesto operatorio. L’accesso videoassistito alle strutture del cuore attraverso minuscole telecamere ad alta definizione spesso consente una visione migliore, ma altre volte la proiezione su monitor del teatro operatorio è soprattutto un aiuto per chi ci aiuta, che vede cosa sta succedendo e reagisce proattivamente rispetto alle situazioni che si presentano. Questo contribuisce ad accelerare i tempi in un contesto in cui i tempi di esecuzione, e quindi l’efficienza e l’affiatamento dell’équipe, sono di fondamentale importanza».

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Ci sono anche interventi mini-invasivi che non consentono una visione diretta ma solo su monitor? EF: «Sì, sono interventi mini-invasivi a cuore battente per i quali si utilizza la fluoroscopia, che è una tecnica radiologica per ottenere immagini in tempo reale dell’anatomia interna di un paziente. Per questi interventi, che riguardano soprattutto impianti di valvole cardiache attraverso catetere o attraverso l’apice del cuore, è necessario disporre di una piattaforma tecnologica estremamente sofisticata e all’avanguardia, quale quella

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MEDICINA / CARDIOCENTRO TICINO

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della nostra sala ibrida. Voglio dire qui che la sala ibrida del Cardiocentro è un vero gioiello: ho lavorato 12 anni in cardiochirurgia all’Ospedale universitario di Losanna e la sala ibrida per noi era un sogno. Lì ancora non c’è». SD: «In prospettiva questi approcci saranno normali per tutti. Il futuro è certamente questo. Tra dieci anni tutte le sale operatorie saranno sale ibride perché alcuni interventi possono essere fatti solo in contesti di sala ibrida, cioè con il supporto della fluoroscopia, e magari solo alcune fasi dell’intervento saranno di pertinenza chirurgica. D’altra parte, anche gli interventi chirurgici comporteranno di routine un controllo postoperatorio cardiologico (la pervietà di un bypass, per esempio) nella medesima sala da parte

del cardiologo. Inoltre le difficoltà e le criticità di un approccio o dell’altro potranno essere affrontate immediatamente adottando la soluzione più indicata, senza spostare il paziente e abbassando drasticamente i rischi e i tempi tecnici».

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INTERVENTI"VALVOLARI"ISOLATI""""""" 60"

TECNICA"MINI6INVASIVA"

50" 07 L’avveniristica sala operatoria ibrida del Cardiocentro Ticino, dove vengono effettuati gli interventi mini-invasivi a cuore battente. 08 Evoluzione degli interventi alle valvole cardiache eseguiti al Cardiocentro Ticino con tecniche mini-invasive.

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Il cuore si opera ancora tanto? EF: «Il cuore si opera ancora tanto perché si vive più a lungo e proprio grazie alle tecniche mini-invasive si può valutare l’opzione chirurgica anche in età avanzata. Arrivano, e arriveranno sempre più spesso, pazienti più complessi, più malati, più anziani, più delicati. Per questi pazienti le tecniche mini-invasive sono irrinunciabili, perché comportano meno stress per il malato e ci consentono di operare in sicurezza pazienti anche ultraottantenni».


MEDICINA / CARDIOCENTRO TICINO

EMERGENZA CUORE. QUANDO SERVE IL CHIRURGO, SUBITO Non solo tecniche d’avanguardia, il Cardiocentro è un presidio irrinunciabile anche per le emergenze chirurgiche Schema del funzionamento del dispositivo ECMO per il sostegno cardiocircolatorio

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che semplificando possiamo descrivere come delle rotture dell’aorta - e i casi gravi di insufficienza cardiaca o polmonare. Per questi ultimi è indispensabile e urgente un intervento di sostegno al sistema cardiocircolatorio, che consiste nell’allacciamento del paziente a una macchina che si chiama ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation, in italiano Ossigenazione Extracorporea a Membrana), la quale garantisce circolazione extracorporea e permette di supplire la funzione dei polmoni e/o del cuore mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale o, in totale e irreversibile assenza di funzionalità polmonare o cardiaca, in attesa di trapianto. Come per le dissezioni aortiche, nelle quali si stima che la mortalità aumenti del 2% per ogni ora che intercorre tra l’evento e l’intervento, anche per gli interventi di sostegno cardiocircolatorio il trasferimento del paziente verso un centro nella Svizzera interna non è un’alternativa accettabile, per la fondamentale importanza del fattore tempo e anche, mi sia consentito dirlo, per l’eccellente livello di preparazione e affiatamento raggiunto dalla nostra équipe.

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Dr. Giorgio Franciosi La presenza di una cardiochirurgia di emergenza, accessibile in tempi brevi, qualificata e pronta a intervenire tutti i giorni dell’anno e per 24 ore al giorno, è un tassello irrinunciabile di ogni moderno ed efficiente sistema sanitario. Le emergenze di pertinenza chirurgica che riguardano il cuore sono infatti particolarmente critiche, vanno diagnosticate correttamente e velocemente, e vanno affrontate subito. La tempestività del primo soccorso e la correttezza della diagnosi sono aspetti sui quali il Ticino – dati alla mano – è una realtà esemplare, spesso citata a modello per altri Cantoni e per altri Paesi. L’impegno di affrontare i casi chirurgici con altrettanta efficacia è una sfida costante per il nostro servizio, e siamo consapevoli che gli ottimi risultati sin qui raggiunti non possono che essere uno stimolo per fare ancora meglio. Le emergenze che coinvolgono la nostra unità di cardiochirurgia sono fondamentalmente di due tipi: le dissezioni aortiche -

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BENESSERE / ESTÉE LAUDER

Un nuovo trattamento extra-lusso

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stèe Lauder lancia dopo 60 anni di ininterrotto successo un'evoluzione del trattamento Re-Nutriv Ultimate Lift Regenerating Youth. Una collezione arricchita dall’esclusivo Floralixir Dew, un attivo a base di due preziosi fiori provenienti dalle due estremità dal freddo pungente della catena di montagne più alte al mondo nell’Himalaya e dagli aridi altopiani del Brasile, potenziati nella loro efficacia dal potere unico della scienza Re-Nutriv. La nuova Re-Nutriv Ultimate Lift Regenerating Youth rinforza la pelle per contrastare i segni del tempo aiuta a rivelare un aspetto incredibilmente più liftato, luminoso e naturalmente più giovane. L’esclusivo Floralixir Dew, segreto per una bellezza infinita, è il cuore di Ultimate Lift Regenerating Youth Collection.

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RE-NUTRIV ULTIMATE LIFT REGENERATING YOUTH FA TESORO DEI PRINCIPI ATTIVI DI DUE FIORI CHE CRESCONO IN CONDIZIONI AMBIENTALI ESTREME PER STIMOLARE LA RIGENERAZIONE E IL RINGIOVANIMENTO DELLA PELLE.

Ispirata dalla magia della rugiada, che fa risplendere la Natura al mattino, oltre che dalla leggendaria passione di Estée Lauder per i fiori, è nata una forza potente che riattiva le capacità endocutanee di rigenerazione visibile, forza e rinnovamento giovanile. La sua potente efficacia scaturisce da due eccezionali fiori, noti per la loro capacità di fiorire e sopravvivere in condizioni ambientali estreme. Questo sublime elisir è il cuore della ReNutriv Ultimate Lift Regenerating Youth, una geniale fusione di bellezza e scienza che solo Re-Nutriv avrebbe potuto creare. La sua azione rivela un aspetto cutaneo notevolmente più tonico, più sodo, più radioso e apporta un’esplosione vitale di giovinezza che rigenera la pelle all’infinito. La struttura di sostegno cutaneo risulta rafforzata mentre la produzione naturale di collagene ed elastina subisce uno straordinario aumento.


BENESSERE / ESTÉE LAUDER

La pelle assottigliata appare ridensificata mentre la sua capacità di auto-rinnovamento è potenziata. Il risultato? La pelle appare drasticamente più tonica e più compatta mentre rivela una sbalorditiva radiosità e si sente rafforzata non solo contro le aggressioni della vita quotidiana ma anche del passare del tempo. Re-NUTRIV di Estée Lauder è un trattamento con una lunga storia, caratterizzata da formulazioni all’avanguardia, nuove tecnologie, ricerche che hanno sempre anticipato i tempi, e da due parole chiave: “coccole” e performance perché «ognuno merita un po’ di lusso nella vita», diceva Estée Lauder. Nel 1956 la signora Lauder presenta, per la prima volta, l’originaria cream Re-Nutritiv formata da 26 ingredienti purissimi e preziosi. Una novità assoluta: la formulazione è segreta e rivoluzionaria, proprio come il costo, 115 dollari, una cifra altissima per allora dal momento che il prezzo medio di una crema viso era di circa 12 dollari. «Ciò che si paga è il capolavoro finale», rispondeva la signora Lauder a chi chiedeva il perché di un prezzo così elevato. Un capolavoro che ritorna oggi ed è il risultato di innovazione scientifica e tecnologica da una parte e dall’altra è ricerca di estremo piacere.

Nel 2014 sono passati cinque decenni e la tecnologia ha fatto passi da gigante, in particolare quella di Estée Lauder che continua a offrire il massimo della qualità e del lusso, complice il nuovo ingrediente che è il cuore dell’ultima versione di ReNutritiv Ultimate Diamond Dual Infusion: il tartufo Black Diamond. Dopo una ricerca lunga 5 anni Estée Lauder scopre che questo tartufo, proveniente da una zona del sud est della Francia, ha proprietà antiage uniche al mondo; per sfruttarle, però, occorre aspettare il momento giusto della sua maturazione, compreso tra marzo e dicembre, quando può essere definito di “categoria Extra Class”. Inoltre, il processo di estrazione dal tartufo Black Diamond è molto complesso; per ottenere un chilo di estratto, abbiamo bisogno di 10/15 chili di materia prima». L’estratto, miscelato con le tecnologie più avanzate dei laboratori Estée Lauder, ha una duplice proprietà: da una parte lavora, in profondità, sui geni che determinano la longevità della cellula, dall’altra affina e rende più luminosa la pelle contrastando tutti i fenomeni ossidativi, causati dagli agenti esterni, che opacizzano il viso e causano imperfezioni. Il siero non è pensato soltanto per le pelli più mature ma anche come trattamento preventivo per una migliore conservazione della nostra pelle.

Infine, si chiama Dual Infusion perché per ottenere questo effetto i due elisir, con due differenti texture, sono sigillati in contenitori diversi - che ne salvaguardano l’intensità dell’azione – e si attivano al momento dell’applicazione per un look più scolpito dopo sole 4 settimane.

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Young & Beautiful “Vicini al mondo dei giovani” DI VALENTINO ODORICO Questa nuova sezione di Ticino Welcome, è pensata e indirizzata ad un pubblico giovane, dinamico, in movimento ed attento alla realtà in cui vive. Young & Beautiful si rivolge non solo ai giovani nel senso anagrafico del termine, ma anche a quelle persone attente alle tendenze sia in fatto di stile, sia per quanto riguarda i luoghi da frequentare: un pubblico internazionale, che cerca nel quotidiano proposte che crede di poter trovare solo in una grande realtà metropolitana. Racconteremo temi quali la moda, il lifestyle, i locali, le realtà, gli spazi e le location che propongono prodotti, servizi e idee che si rivolgono a persone dinamiche, che amano viaggiare, che si lasciano stupire dalle contaminazioni esterne. Una narrazione fresca, immediata, nella tipica visione giovanile, dal taglio internazionale, dove le tendenze sono le grandi protagoniste; un progetto unico nel suo genere, che vuole diventare il punto di riferimento per conoscere, scoprire e sperimentare nuove realtà presenti nel nostro territorio.

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La Belle Clinic: nasce la nuova cosmetica d’avanguardia.

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a Belle Clinic è una nuova realtà presente sul mercato della cosmetica e offre una nuova concezione di prodotti: cosmetici d’ispirazione medico-estetica. Una filosofia fortemente identificativa, per questo nuovo brand della bellezza, dove la pelle e la sua salute sono le protagoniste della propria ricerca. Risposte chiare e mirate, pronte a risolvere ogni tipo di inestetismo cutaneo rispettando appieno il delicato equilibrio fisiologico della pelle. La Belle Clinic vanta un pool di professionisti dinamici e preparati, sempre at-

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YOUNG & BEAUTIFUL LA BELLE CLINIC

tenti all’evoluzione della cosmesi in tutti i suoi molteplici aspetti. Queste premesse sono racchiuse negli ideali di bellezza del marchio La Belle Clinic. Un brand cosmetico che è una certezza in fatto d’eccellenza per qualità raffinatezza e costante ricerca scientifica. Non solo cosmetici ma anche un ottimo supporto nel mantenimento di interventi post Chirurgia e Medicina Estetica come lifting, filler e botox. L’azienda punta a formule cosmetiche a base di ingredienti ultra selezionati, tecnologici, naturali e fortemente rispettosi dell’ambiente.

Ogni prodotto viene elaborato secondo un’ottica di stampo “dermatologico”: utilizzare materie prime di qualità eccelsa, alto dosaggio di principi naturali ad elevata attività e microbiologicamente testati. L’azienda per scelta non utilizza in alcun modo petrolati, parabeni, coloranti e profumi con allergeni. La Belle Clinic si presenta sul mercato con una linea che è il risultato di un lavoro scrupoloso e altamente selettivo. LA BELLE CLINIC www.labelleclinic.it


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Il Profumo di Lugano: L’amore per una città

l profumo racconta chi siamo, narra della nostra personalità, porta un valore aggiunto alla nostro interfacciarci con il mondo. In una realtà unica e magica come quella del Ticino e della bellissima Lugano, oggi è possibile non sono raccontare noi stessi, ma anche indossare questi luoghi, questi profumi e questi colori. Da un idea dell’imprenditore Salvatore Macri nasce Il Profumo di Lugano: essenze che sono un omaggio alla città, profumi che sono la metafora di un amore per un luogo e un modo unico per festeggiare trent’anni di carriera. Il progetto è nato in una giornata estiva in piazza della Riforma, catturato dalla sua bellezza e della sua gente, dalla poesia che si respirava. Un prodotto artigianale, con materie prime di origine naturale, prodotte da artigiani essenzieri della massima eccellenza. Due essenze per due visioni diverse ma molto sinergiche: il Profumo “Bre” e il profumo “Paradiso”. L’essenza “Bre” è fresca,

legata all’altezza del monte, parla dal luogo più soleggiato della Svizzera, a mille metri di altezza, dal quale si gode di un panorama unico, dai laghi, fino al Monte Rosa e raggiungendo le Alpi Marittime. I suoi sentieri, fruibili in ogni stagione, creano sensazioni di benessere e rendono questo luogo ambito e di prestigioso. Un insieme di elementi che sono raccolti in questa boccetta, che riporta alla mente ogni dettaglio. Il profumo “Paradiso”, Paradis dal dialetto ticinese, è invece dolce e ricorda le sponde del lago, dove si tramandano le storie di persone che vivevano di pesca e che curavano i gelsi per la produzione della seta; da sempre architetti, scrittori e artisti amano e frequentano questo luogo, dai colori e sapori vivaci, capace di ispirare e accendere le emozioni. L’idea è prima di tutto un segno di affetto per la città, un amore che è presente anche nei luganesi che stanno regalando un enorme successo al profumo. Numerose sono oggi le boutique e le spa dove è possibile

YOUNG & BEAUTIFUL PROFUMO DI LUGANO

acquistare e scoprire le due proposte, perfette anche come originale idea regalo, lontano dai soliti profumi e che sono il racconto di una città ricca di bellezza, di stile, di vivacità e che ha molto da offrire. Le idee future sono molte e l’invito è quello di conoscere un profumo che ci rappresenta, che con l’olfatto ci permette di riportare alla mente ogni giorno luoghi amati, vissuti e pieni di ricordi. Ogni profumo spesso è legato ad una persona, queste essenze sono legate anche ad una città. Eleganza e note profumate in un unico abbraccio.

www.profumodilugano.ch mail: sm@smcsuisse.ch TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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LAGO DI COMO / ARTSANA

Lycia passa a Sodalis CONTINUA IL RINNOVAMENTO IN CASA ARTSANA. MA IL POLO PRODUTTIVO NON SI TOCCA. DI MANUELA LOZZA

U Michele Catelli, Presidente Artesana Group

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n anno di trattative per arrivare (era l’aprile 2016) ad ufficializzare il nuovo assetto di Artsana, la catena con sede amministrativa e produttiva tra le provincie di Como e Milano, che ha nel portafoglio, tra gli altri, il rinomato marchio per l’infanzia Chicco e quelli nel settore salute PIC e Control. Una società che nel 2015 ha registrato ricavi consolidati per 1.420 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 126 milioni. Ora, a circa 8 mesi da quell’annuncio, arriva un’altra firma destinata a fare la storia di questa azienda e, di conseguenza, del territorio che la ospita: la cessione del marchio Lycia all’italiana Sodalis Group. Facciamo un passo indietro: la famiglia Catelli, proprietaria dell’azienda fin dalla fondazione (avvenuta nel ‘46, nell’immediato dopoguerra) durante la passata primavera cede il 60% delle quote di Artsana S.P.A., e quindi la maggioranza, alla società d’investimento Investindustrial, guidata dall’imprenditore milanese Andrea Bonomi, impegnato negli ultimi anni nell’acquisizione di marchi di prestigio come Aston Martin, B&B e Sergio Rossi. La famiglia Catelli resta in società grazie all’ulteriore 40%. Michele, uno dei figli del fondatore Pietro, diventa presidente e Claudio De Conto (ex Dg di Pirelli, consigliere di RCS, Prysmian e Generali) viene confermato nel suo ruolo di amministratore delegato, così da garantire la continuità gestionale. Perchè? A chi conviene? Quale è lo scopo dell’operazione? Secondo la stessa

Investindustrial, «l’acquisizione permette ad Artsana di accelerare la strategia di crescita sui mercati internazionali, focalizzandosi su marchi ad alto potenziale al fianco di un partner che si distingue per un approccio industriale e una forte vocazione alla valorizzazione globale dei marchi del made in Italy». E la famiglia Catelli che cosa ci guadagna? Lo lascia intendere lo stesso Bonomi, quando risponde riguardo ai suoi primi intenti in azienda: «Il management di Artsana ha dimostrato grande lungimiranza, non solo nello sviluppo del business, ma anche in ambito sociale: con loro condividiamo i valori che hanno reso Artsana un gruppo di eccellenza sotto tutti gli aspetti nel panorama italiano e internazionale. Siamo pronti a investire importanti risorse umane e finanziarie, in questo percorso comune di crescita, che ci porterà a raggiungere importanti traguardi». Ed esplicita Michele Catelli: «Siamo lieti di aver trovato in Investindustrial la nostra stessa visione e volontà di contribuire all’affermazione dei brand italiani sui mercati internazionali. Artsana è un gruppo multinazionale, con presenza in circa 100 paesi e siamo convinti del suo ulteriore potenziale di crescita. Con il supporto dei nuovi azionisti, i piani di espansione del gruppo saranno accelerati e rimarrà costante la focalizzazione su ricerca e sviluppo, che è da sempre la chiave del successo dei nostri prodotti. Siamo molto fieri del percorso fatto finora e grati alle persone di Artsana che lo hanno reso possibile. Siamo felici di proseguire


SEZIONE / TITOLETTO

i TIGLI in THEORIA si trova nell’edificio storico, costruito nella seconda metà del Quattrocento dal vescovo di Como Branda Castiglioni, in prossimità del lago e del Duomo. In questo contesto, gli ospiti hanno la possibilità di assaporare una varietà di piatti che la cucina creativa di Franco Caffara, basata su originalità e alta qualità, propone seguendo la stagionalità e la grande varietà dei prodotti italiani. Sapori fini e distinti accompagnati da una valida lista di vini accuratamente selezionati. A disposizione della clientela un Tavolo dello Chef, di fronte allo spettacolo incalzante della brigata dei cuochi e TheoriaStube, l’intimità di sale realizzate con materiali pregiati che riconsegnano l’atmosfera rustica, ma insieme ricercata, della cultura Walser. Un suggestivo e socievole Lounge Bar invita a trascorrere momenti in tutto relax e a sorseggiare miscele pregiate. Alle pareti delle sale storiche, espressioni artistiche policrome si integrano e convivono con le tracce del passato, tutto in un’atmosfera fortemente evocativa di ristoro e cultura, di sapori e di arte.

Ristorante • Stube • Lounge Bar • Tea Room Via Bianchi Giovini, 41 • Como • Tel. +39 031 305272 – +39 031 301334 • info@theoriagallery.it • www.intheoria.it TICINO WELCOME / DIC 2016 - FEB 2017

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LAGO DI COMO / ARTSANA

il nostro impegno al fianco di Investindustrial». Un impegno che evidentemente già prevedeva altre importanti modifiche dell’assetto societario, e qui arriviamo ai giorni nostri. Appena firmato, nei primi giorni dell’anno sarà effettivo il passaggio di proprietà del marchio Lycia, brand storico nel settore della cosmesi e dell’igiene. A vendere è la stessa Artsana, mentre l’acquirente è Sodalis Group, la società italiana, leader nei mercati Personal, Beauty and Home Care, già a capo di marchi del settore come Vidal, Denim, Fresh&Clean e Leocrema. Il gruppo integrerà Lycia nel proprio portafoglio, attraverso la controllata Sodalco. Le motivazione, ovviamente, sono di carattere strategico e mirano a coprire a 360° il mercato nel settore. Infatti, spiega Fabio Granata, CEO di Sodalis «questa acquisizione é altamente strategica: Lycia é una marca di grande valore, che ci permetterà di coprire il segmento

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dei deodoranti e di rinforzare la nostra presenza nel mercato della depilazione e delle salviette umidificate». De Conto spiega invece le motivazioni di Artsana: «La scelta del partner è stata presa per consentire la valorizzazione di Lycia all’interno di un gruppo italiano focalizzato e sulla base della volontà di quest’ultimo di intraprendere una stabile relazione industriale, mantenendo la produzione presso il nostro stabilimento». Infatti i prodotti Lycia continueranno a essere realizzati nella fabbrica Artsana di Gessate, in provincia di Milano, una zona logisticamente servitissima, con un indotto già ampiamente rodato e tecnici specializzati di cui si sarebbe rischiata l’emoragia nel caso di spostamento della produzione. In più la scelta eviterà trasferimenti coatti o peggio licenziamenti, di fatto permettendo tra l’altro alle due società di concludere l’accordo senza incappare in spinose questioni sindacali. Ingente sarà anche il risparmio sul piano puramente pratico, non essendoci la necessità di spostare altrove macchine e magazzino.

Target Immobiliare sas è una piccola società altamente orientata alla soddisfazione del cliente, con un selezionato network di Architetti e Costruttori. La titolare è Anna Scibè, con 25 anni di esperienza nel settore e si occupa di transazioni immobiliari con clienti internazionali di vario genere. Due sono I focus della società: compravendita immobiliare ed affitti settimanali per vacanza. Si occupa inoltre di consulenze e analisi d’investimento. TARGET IMMOBILIARE S.a.s. Via Milano 12 - 22010 Argegno (Co) - Tel +39.031.822024 target-immobiliare@libero.it

01 Claudio De Conto, Amministratore delegato Artesana Group

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"Osa per i tuoi profitti"

SEZIONE / TITOLETTO

Da uno dei personaggi di maggiore spicco nel settore del trading on line, ecco un nuovo libro che affronta questa particolare attività in un'ottica diversa dal solito. Maxx Mereghetti può senza dubbio essere definito un “guru” del trading on line. Una vera passione, che però affronta con totale onestà e con un atteggiamento sereno. Dice di sé: “Sono nato nel 1975 e rinato nel 1997, dopo aver compiuto la mia prima operazione di trading in Borsa. Da quel momento, sono nato e rinato più volte, ben più di sette che potrebbero essere le vite dei gatti. E, ad ogni rinascita, avevo una nuova consapevolezza. Ho fatto più di venti lavori diversi, dopo il diploma, prima di capire che non me ne piaceva nessuno. Amo i mercati finanziari e vivo la sfida continua con me stesso, attraverso di essi. Una sfida che non potrai mai sapere di avere vinto, sino alla fine. Ma d’altro canto è così anche nella vita”.

Una filosofia che Maxx Mereghetti ha trasferito nel suo ultimo libro: “Top Traders: storie, spirito e strategie”, un volume sul trading on line (sponsorizzato da Forexoclock) che ha voluto diverso dal solito. «In genere - racconta - le pubblicazioni sul trading on line hanno un taglio tecnico, spesso efficace. Ma, pur essendo riconosciuto da tutti come in questo settore gli aspetti psicologici siano fondamentali, questi vengono di solito relegati nelle ultime pagine. Invece ho voluto proprio metterli in primo piano, attraverso un percorso di storytelling riguardante alcuni dei più significativi personaggi del settore, i “top traders”, appunto. Che ringrazio, così come voglio ringraziare mia moglie Alessandra, che è presente, anche se in poche righe, in questo libro e che invece scrive tutte le righe del libro della mia vita, insieme a me, ogni giorno. Oltre al sottoscritto, nel libro si parla di Arduino Schenato, Fabrizio Ferrero, Andrea Carosi, Alessandro Bonetti, Davide De Carli e Roberto Pandolfi. Ed è proprio partendo dalle loro storie che si arriva al capitolo conclusivo “Osa per i tuoi profitti”». Di cosa parla questo capitolo? «Di una cosa a mio parere importantissima, che può servire anche come esempio per comprendere il ruolo degli aspetti psicologici nel trading. In genere, le persone sono disposte a

tutto, quando si trovano a dover risolvere un grave problema, ma perché le stesse persone non mettono la stessa determinazione per inseguire i proprio sogni? Ecco cosa significa “Osa per i tuoi profitti”». Ci dà un’altra piccola anticipazione sulle tematiche psicologiche trattate? «Un atteggiamento classico, di chi opera sui mercati finanziari, è quello per cui se ottieni un guadagno da una operazione di trading, chiudi la posizione troppo presto, per paura di non ritrovarti in perdita. È una reazione istintiva, un po’ come ritrarre la mano dal fuoco per evitare il dolore. Ma nel trading on line bisogna fare esattamente il contrario, lasciar correre i profitti, in altre parole, saper osare sempre Naturalmente, voglio essere molto chiaro, in questo mestiere, il 95% delle persone perde». A chi si rivolge il libro? «Nel trading on line operano principalmente tre tipologie di persone. Ci sono quelli che ne hanno fatto una scelta di vita, hanno “mollato tutto” per perseguire la propria indipendenza e diventare padroni del proprio tempo. Poi ci sono quelli che non hanno niente da mollare, perché non hanno un lavoro e infine quelli che sono alla ricerca di un reddito integrativo. Credo che questo libro possa essere utile a tutti costoro, proprio perché può aiutare ad aprire la mente verso un mondo che può dare enormi soddisfazioni».

Richiedi una copia gratis del libro "Top Traders: storie, i TIGLI in THEORIA si trova nell’edificio storico, costruito nella seconda metà del Quattrocento dal vescovo di Como Branda Castiglioni, in prossimità del lago e del Duomo. In questo contesto, gli ospiti spirito e strategie" hanno la possibilità di assaporare una varietà di piatti che la cucina creativa di Franco Caffara, basata su originalità e alta qualità, propone seguendo la stagionalità e la grande varietà dei prodotti italiani. Sapori fini e distinti accompagnati con da unadedica valida listaediautografo vini accuratamente selezionati. A disposizione della clientela un Tavolo dello Chef, di fronte allo spettacolo incalzante della brigata dei cuochi e TheoriaStube, l’intimità di sale realizzate con materiali pregiati che personalizzati dell'autore riconsegnano l’atmosfera rustica, ma insieme ricercata, della cultura Walser. Un suggestivo ewww.forexoclock.it socievole Lounge Bar invita a trascorrere momenti in tutto relax e a sorseggiare miscele pregiate. Alle pareti delle sale storiche, espressioni artistiche policrome si integrano e per i lettori di Ticino Welcome convivono con le tracce del passato, tutto in un’atmosfera fortemente evocativa di ristoro e info@forexoclock.com cultura, di sapori e di arte. FB: MaxxMereghetti

Per richiedere• Stube una copia • Lounge Bar • Tea Room Ristorante Twitter: MaxxMereghetti

cartacea gratis del libro Via Bianchi Giovini, 41 • Como • Tel. +39 031 305272 – +39 031 301334 • info@theoriagallery.it • www.intheoria.it

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SEZIONE / TITOLETTO

RESIDENZA SORENGO NUOVO APPARTAMENTO AL PIANO ATTICO DI 4.5 LOCALI

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di Ticino Welcome successiva.

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Salvo disdetta entro il 30 novembre l’abbonamento viene maticamente rinnovato per l’anno successivo. MAGGIORI INFORMAZIONI: Ticino Welcome c/o Publigood SA • Riva Paradiso 2 • CH-6900 Lugano-Paradiso • Tel.: +41 (0)91 985 11 88 • info@ticinowelcome.ch • www.ticinowelcome.ch


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