TICINO WELCOME N° 75

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SAGLWELCOMETICINOEDIZIONE 6,80€Italia/8,00CHFSvizzera NUOVEFINANZA TECNOLOGIE Lugano città del futuro PRIMO MONIKAPIANOSCHMUTZ KIRGÖZ Tante opportunità per crescere insieme SAPORIS.GASTRONOMIAPELLEGRINOTICINO 2022 Le stelle della cucina spagnola OSILAC BE CONNECTED Condividere la musica MAGAZINE DI PERSONE, EVENTI, AZIENDE, FATTI E NOTIZIE N° 075 SETTEMBRE / NOVEMBRE 2022 GIANINIGABY ENERGIA VITALE

JEWELSHARRYWINSTON.COMTHATTELLTIME AUTOMATICCLASSICAVENUEWINSTONHARRYSA.WINSTONHARRY2019©

DISTRIBUZIONE IN TICINO: Abbonamenti, Ticino Turismo, alberghi 4 e 5 stelle, studi medici e dentistici, studi d’avvocatura, studi d’ingegneria e d’architettura, banche e fiduciarie, aziende AITI (Associazione Industrie Ticinesi), aziende Cc-Ti (Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino), Club Rotary Ticino, Club Lions Ticino, edicole del Ticino. IN ITALIA: Nelle fiere turistiche, Aeroporto di Malpensa, Hotel ed esercizi pubbliciProvincia di Como e Lombardia.

3 TICINO WELCOME / EDITORIALE DI MARIO MANTEGAZZA Vecchio UN CORNO P rendo spunto da uno splendi do editoriale pronunciato su Antena 3 in Spagna da Pablo Moto, conduttore del cele berrimo programma El Hormiguero. «Come deve essere un vecchio oggi? Deve essere amabile, dolce e sensibile, ma non troppo perché altrimenti è un rimbambito. Nemmeno può fare le cose che gli sono sempre piaciute in pas sato, perché vorrebbe dire che non accetta la sua vecchiaia. Può parte cipare alle conver sazioni, ma è co stretto ad evitare di citare aneddo ti. E se ha un’i dea o un proget to, allora è solo un vecchio che si crede un ventenne e diventa ridicolo. La tragedia della vecchia ia è che il vecchio è vecchio per gli altri, ma non per lui. Nel suo pro fondo, indipendente dalle rughe e dagli acciacchi, non si sente diverso o che sia diventato un altro. Continua a vivere le stesse passioni e guarda alla bellezza con gli occhi di sempre e la desidera molto più di prima. Si può innamorare e godere del sesso; è vero che ha perso la forza, ma però conosce meglio come dare piacere e per affrontare questo, la Pfizer gli da una buona mano.

TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 EDITORE Ticino Welcome Sagl Palazzo Mantegazza, Riva Paradiso 2 CH-6900 Lugano-Paradiso T. +41 (0)91 985 11 info@ticinowelcome.ch88www.ticinowelcome.ch RESPONSABILE EDITORIALE Mario Mantegazza COORDINAMENTO EDITORIALE, PUBBLICITÀ E PUBBLICHE RELAZIONI Paola Chiericati REALIZZAZIONE EDITORIALE Mindonthemove srls LAYOUT E GRAFICA Kyrhian Balmelli e Lorenzo Terzaghi FOTOGRAFIE Si ringraziano le aziende produttrici, amministrazioni, enti e istituzioni del Ticino. Foto di copertina: Max Veronesi STAMPA FONTANA PRINT SA CH-6963 Pregassona SERVIZIO ABBONAMENTI (4 NUMERI) CHF 32.- (spese postali escluse) T. +41 (0)91 985 11 www.ticinowelcome.ch88 PUBBLICITÀ SVIZZERA TEDESCA E FRANCESE ZÜRICHSEEFACHMEDIENWERBE AG CH-8712 claudio.moffa@fachmedien.chStäfaT.+41(0)449285631 COLLABORATORI Benjamin Albertalli, Dalmazio Ambrosioni, Moreno Bernasconi, Paola Bernasconi, Rocco Bianchi, Andrea Conconi, Elisa Bortoluzzi Dubach, Paola Cerana, Franco Citterio, Ariella Del Rocino, Fabio Dotti, Roberto Giannetti, Keri Gonzato, Andrea Grandi, Eduardo Grottanelli De’ Santi, Marta Lenzi, Arianna Livio, Manuela Lozza, Giorgia Mantegazza, Giacomo Newlin, Valentino Odorico,

Secondo la classifica per età, un vec chio è una persona che ha compiuto 60 anni. Secondo voi io sono vecchio? Sting, Bruce Springsteen e Madonna? Sharon Stone? Richard Gere? Antonio Banderas? Perché tutti noi abbiamo più di 60 anni. Lo dico perché forse è ora di ridefinire la vecchiaia. Così come è vero che la gioventù si è estesa, ci sono ultra quarantenni che continuano a vivere con i genitori e gio cano alla Play Station sentendosi giova ni, la vecchiaia si è protratta, quindi ci coverrebbe iniziare a cancellare dalle nostre menti detrminati pregiudizi e certi modi di discutere e pensare. Ogni tappa della vita ha il suo perché e con il passare degli anni si perdono alcune cose e se ne guada gnano di nuove, senza però mai dover men tire a sé stessi. Non è vero che la vec chiaia ti dia se rentà e sapienza, perche le virtù non vengono of ferte nei comple anni, ma si deve sudare per conqui starsele. Se sei stato un cretino tutta la vita, non è che con l’età che diventirai sag gio. Ma se hai fatto il tuo dovere, la vec chiaia è una fonte di sicurezza, perché impari a gestire il male in maniera dif ferente così che non ti rechi danno; e, allora, la maggior parte delle cose che ti angosciavano cessano di preoccuparti e tutto questo assomiglia molto alla felici tà, che è un sentimento molto difficile da raggiungere quando si è giovani». Non si capisce perché la nostra cultura riduca tutto il bello della vita al breve las so di tempo in cui siamo giovani. È un’i dea che non conviene perche tutti vivono più tempo da adulti che da giovani. Mario Mantegazza Patrizia Pedevilla, Sarah Peregalli, Romano Pezzani, Amanda Prada, Valeria Rastrelli, Gerardo Segat, Gianni Simonato, Fabiana Testori.

Alessandra Damiani: I percorso del cuore Di Andrea Grandi Julie Arlin: Il primo romanzo della conduttrice RSI Di Manuela Lozza

Credit Suisse: Un approccio sistematico al servizio dei clienti BancaStato: La nostra idea di Private Banking Banca del Sempione: Intelligenza artificiale al servizio delle gestioni patrimoniali Ceresio Investors: Aziende alimentari sempre più sostenibili

21Shares: Criptovalute in tempi di incertezza Ticino Turismo: La bellezza del Ticino tra passato e presente Mendrisiotto Turismo: L’Alpe di Caviano sarà la quarta struttura si albergo diffuso Bellinzona e Valli: Un territorio tutto da scoprire

Gaby Gianini: Energia vitale Di Patrizia Pedevilla

Norman Gobbi: Mantenere alta la tensione nella lotta contro la mafia

Bibi Graetz: 2020, un’annata eccezionale Garda DOC: Alla scoperta dei vini del Lago di Garda Di Paola Chiericati Ladies Businnes Lunch: Incontrarsi una sera in primavera

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LEADER ALLOGASTRONOMIAPOLOSPECCHIOLACCULTURAURBANOFINANZATURISMOENOLOGIAEVENTILUSSO

Mediazione culturale: Un LAC davvero per tutti Mariangela Agliati Ruggia: L’arte come specchio della vita Lucrezia Roda: La potenza della fragilità Jazz Ascona 2022: Una grande festa della musica Palazzo Mantegazza: Cuore pulsante del luganese Speciale nuove tecnologie: Lugano città del futuro

Harry Winston: Segnatempo preziosi ed esclusivi

4 SOMMARIO / N° 75 MORENO BERNASCONI L’odio che minaccia l’Occidente OSI BE CONNECTED Condividere musica

OSI Be Connected: Condividere musica

MASI: Paul Klee, ma non solo Stagione 2022/2023: La luce dell’ombra

SPST 2022: Le stelle della cucina spagnola in Ticino

100060312182024283234404446485254565862646668707278808284868890929698102104108112114116118120122

Massimo Galli & Lorella Bertoglio: Il libro di un infettivologo appassionato di storia

Vreni Schneider: La forza interiore grazie alla mamma scomparsa Di Romano Pezzani

Locanda Orico: 20 anni di cucina con la stella Di Giacomo Newlin Ticinowine: Appassionati viticoltori ticinesi

Vecchio un corno Di Mario Mantegazza

NORMAN GOBBI Lotta contro la mafia GABY GIANINI Energia vitale

Luca Albertoni: Un’autenticità un pò fuori dagli schemi Di Gerardo Segat

UBS: L’incertezza domina sui mercati

ABT: Come investire in tempi di inflazione

Mauro Pini: La passione dell’allenatore Di Fabio Dotti

Michael R. Kremer: A more experimental approach to ecconomics

Monika Schmutz Kirgöz: Tante opportunità per crescere insieme Di Eduardo Grottanelli De’Santi

GRANDANGOLOPRIMOEDITORIALEPIANOCORNER

LuganoMusica: Grandi orchestre ed eccellenze svizzere

Funicolare San Salvatore: Battuto il record delle presenze nel 2021

Alma Impact: Professione manager nel settore alberghiero La cultura gastronomica tra tradizione e innovazione Di Marta Lenzi

Giulio Tremonti: Putin non teme la NATO, ma l’Happy Hour Di Fabiana Testori

L’odio esterno e interno che minaccia l’Occidente Di Moreno Bernasconi

Fontana Sotheby’s: La forza di un network straordinario

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Armando Grandi: Il mio impegno a favore dei bambini

Comandante Col Christoph Graf: Una guardia coraggiosa e fedele CCIS: Il nostro impegno a favore dell’export italiano in Svizzera

1291 Insurance Brokers SA: Prima il cuore e la passione, poi la testa Terza età: Invecchiare nel miglior modo possibile Di Paola Bernasconi

Chiodoni Luigi SA: Prodotti affidabili per un futuro digitale

ARS MEDICA Un soccorso rapido per tutti i traumi

The Longevity Suite: Salute, bellezza ed energia mentale Tennis Club Lido: 90 anni di storia Golf Ascona: Autentica oasi naturale

Tommaso Gianella: Progetti educativi al primo posto

Mercedes-AMG SL: Sport-Leicht, sulle ali della storia

Ferrari 296 GTS: Alte presazioni a tetto aperto McLaren Artura: Una supercar eccezionale

Baratella Giardini: Spazi verdi urbani al tempo della siccità Associazione Via Nassa: A Lugano il lusso è sempre più di moda Polyexid: Aiutiamo a non buttare via i soldi

Over57.com: Ultracinquantenni alla riscossa Gianni Simonato: Quando il CEO è donna

Elisa Bortoluzzi Dubach: Le fondazioni erogative al sevizio dell’infanzia

New Wave Project SA: Tutti i vantaggi di una corretta sanificazione

Wetag Consulting: Non solo colleghi di lavoro

Jacobs Foundation: La diffusione dell’istruzione garantisce lo sviluppo Di Elisa Bortoluzzi Dubach

SOMMARIO / N° 75

TG Real Estate: Vendere immobili con passione

Parli AG: Quando la domanda supera l’offerta BIT: Dal Ticino a Montecarlo, una storia di successo BIT / Itten+Brechbühl SA: Una progettazione affidabile, sostenibile e digitale BIT / Capifid: La competenza umana al primo posto BIT / Schindler: Sostenibilità, l’unica strada per il futuro

Bernard Sabrier: Giving comes with a duty Carlo Crocco: Realizziamo opere in India e non solo Protezione dell’Infanzia Svizzera: Diamo voce ai bambini

LWP Ledermann Wieting & Partners SA nuova partnership strategica con il Gruppo e-work Zeiss / Belotti Group: Una collaborazione di lunga durata SUPSI: Sostenibilità al primo posto Di Arianna Livio Fondazione Agire / Inkvivo: Un idrogel contro il dolore V-Zug: Design e perfezione in cucina Franco Dell’Oro SA: Arredamenti e forniture di design e qualità Grünenfelder: Un’azienda sempre più green

Ars Medica: Un soccorso rapido per tutti i traumi

206202190160150130126124128132134136138140142144146148152154158164166170172174176178182186188192194196198204208210212214216220222DOSSIERARCHITETTURAAUTOFONDAZIONIAZIENDEMEDICINABENESSERESPORT 5

Mercedes-AMG EQE 43 4MATIC: Viaggi e dinamismo in prima classe

WMM Real Estate: In un mondo digitale, la relazione umana resta vincente MG Immobiliare: Grandi spazi a cieli aperti

WMM REAL ESTATE La relazione umana resta vincente BELLINZONA E VALLI Un territorio tutto da scoprire 21SHARES Criptovalute in tempi di incertezza

7TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / GABY GIANINI ENERGIA VITALE

Ci spostiamo negli spazi dedicati all’accoglienza e alle degustazioni, restaurati con cura e nel rispetto della tradizione ticinese. Dalle finestre si possono ammirare i vigneti, gli ulivi e il lago... «L’azienda agricola e vitivinicola conta 150 ettari. Abbiamo sette ettari di vi gna qui a Morcote su porfido rosso, una roccia di origine vulcanica, pecu liarità di questo luogo magico e un uni cum in Ticino. Se guardi bene ci tro viamo su di una penisola, siamo cir condati dal lago e i venti termici ci re galano un clima mite, che caratterizza questo terroir, che si riflette nell’anima dei nostri vini. Abbiamo anche diversi vigneti nel Mendrisiotto, su terreno prevalentemente calcareo, ognuno con le sue particolarità. Per noi è fonda mentale rispettare e valorizzare i diver si terroir nei nostri vini. Devi sapere che all’inizio esisteva solo un vino: il Castello di Morcote etichetta nera, ti sto parlando di trent’anni fa, poi da questi vigneti abbiamo creato il Castel lo di Morcote Bianco, il Castello di Morcote Riserva, il nostro Rosé e il Fuoco, mentre le altre quattro etichet te: Il Moro, Biancamaria, Rubino e lo Chardonnay in purezza provengono dal Mendrisiotto». Quindi otto etichette più un nuovo Rosé pluripremiato che sposa i due terroir (Morcote e Mendrisiotto) e ricorda l’importanza della presenza femminile nella tua azienda… (Sorride) «La nostra è una ricerca conti nua, quotidiana, abbiamo anche iniziato ad usare le anfore in terracotta, un ma teriale molto interessante con una poro sità diversa da quella del legno, capace di esaltare nei vini bianchi alcune carat teristiche come il frutto e la mineralità, presenti ad esempio nel nostro Char donnay vinificato interamente in anfora e imbottigliato senza filtrazione».

So che le tue ricerche non sono mai casuali… «Ogni mia scelta ha un legame profon do con la terra e con la mia famiglia. I miei avi erano originari della costa to scana, chiamata anche costa degli etruschi, dove l’utilizzo dell’anfora è piuttosto diffuso. Questo metodo di vinificazione e affinamento dei vini è molto antico, nato in Giorgia più di 7000 anni fa è stato poi adottato an che dai Greci e dai Romani. Inoltre, sulla nostra terra, all’interno del Ca stello di Morcote, si trovano i resti di una torre di vedetta d’epoca romana, tutto questo mi ha portato a vedere l’anfora come una continuazione stori ca che per noi aveva un significato im portante».

IL SUO È UN LEGAME PROFONDO E SINCERO CON LA TERRA, EREDITATO DAL NONNO MASSIMO, UNA FIGURA CENTRALE NELLA VITA DELL’IMPRENDITRICE VITIVINICOLA. R aggiungo Gaby alla Tenuta

Parli spesso delle tue radici, dei tuoi legami con la storia, la famiglia, la terra e tuo nonno… «Mio nonno, lo penso ogni giorno, aveva una grande passione per il vino, amava e rispettava la terra, è stato lui a trasmettermi l’immenso amore per questo luogo».

giornate

U n sogno, il tuo sogno… (Sorride felice) «Il mio sogno era quello di pro durre del vino su questa terra e sono ancora in una fase di in credulità perché tutto quello che vedi è stato costruito con pazienza e deter minazione in tanti anni, la cantina l’abbiamo ultimata solo un anno fa e ora l’azienda è finalmente diventata come la immaginavo sin da bambina».

DI PATRIZIA PEDEVILLA GABY GIANINI È UNO DEI VITICOLTORI PIÙ CONOSCIUTI E APPREZZATI A LIVELLO SVIZZERO E OGNI ANNO LA SUA CANTINA DEL CASTELLO DI MORCOTE, IN GESTIONE BIOLOGICA CERTIFICATA, PRODUCE SESSANTAMILA BOTTIGLIE NEL MASSIMO RISPETTO DELLA NATURA. UN PERCORSO PROFESSIONALE IMPEGNATIVO CHE HA PORTATO GABY A REALIZZARE UN SOGNO D’INFANZIA. del Castello Morcote, dove passa le sue lavorative. Il paesaggio è idilliaco, tutto curato nel minimo dettaglio: l’orto, i fiori, le viti e poi la cantina dei vini, ricavata dall’antica fattoria in pietra. Ma quello che mi emoziona maggiormente sono gli odori, intensi e unici. Abbasso lo sguardo e tra le rose selvatiche e il rosmarino vedo una coccinella...

di

Quindi questa passione per la terra ha saltato una generazione, anche se tu inizialmente hai fatto altre scelte… «Si è vero, quando ero bambina ho abitato a Milano fino a 15 anni, ma ero sempre emozionatissima di passa re i fine settimana a Vico Morcote nel la natura e già da piccolissima pensavo che mi sarei occupata di questa terra, che ho sempre amato nel profondo. Raccontaci di tuo nonno, cosa faceva e come è arrivato a creare questa immensa tenuta…

«Era un ingegnere, l’ultimo di nove fi gli. Suo bisnonno era emigrato in Ti cino dalla Toscana e suo papà era mu ratore e contadino, un po’ come tutti sulle rive del Ceresio nell’800. In que ste grandi famiglie, come spesso capi tava, ognuno aveva un compito e visto che lui era il più piccolo, ed era molto sveglio, i suoi genitori gli proposero di andare a studiare in Germania. Stia mo parlando dell’inizio del ‘900, quin di per mio nonno Massimo si trattava di una grande opportunità. Al termine della prima guerra mondiale, dopo es sersi formato a Friborgo e Stoccarda in ingegneria meccanica, ha avuto l’i dea di importare dalla Germania dei macchinari che fabbricavano pezzi di precisione per l’industria e ha fondato la propria azienda a Milano. Malgrado l’attività imprenditoriale, che lo occu pava molto, il suo amore per la terra, legato alle origini contadine, era sem pre presente e il suo desiderio era

8 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 quello di avere un’azienda agricola. Quando è tornato a Vico Morcote e ha incontrato mia nonna Maria, più gio vane di lui e, da quanto mi hanno det to, molto bella, il nonno ha deciso che avrebbe creato la sua tenuta esatta mente dove siamo ora. Ha capito la bellezza straordinaria di questa peni sola e ha avuto un progetto visionario. Con grande tenacia e convinzione ha acquistato oltre 500 parcelle di terre no, scambiando anche dei terreni al lago. Così facendo è nata l’Azienda Agricola Arbostora, dal nome della montagna, che riuniva allora 172 etta ri di terreno. Non contento (lo dice con un sorriso) ha iniziato a interes sarsi alle rovine del Castello di Morco te, che appartenevano alla famiglia Paleari, discendenti dell’ultimo castel lano, il quale aveva ricevuto il castello dopo la caduta dei Duchi di Milano. Con la sua tenacia e pazienza mio nonno è riuscito a convincere i fratelli Paleari, che non avevano eredi diretti, a cedergli le rovine del castello e le terre adiacenti. Il caso ha voluto che il venditore altro non era che Giuseppe Paleari, direttore in quel momento dell’istituto agrario di Mezzana, padre del Merlot del Ticino. Paleari aveva importato le prime barbatelle di Mer lot dalla Francia e le aveva piantate proprio intorno alle rovine del castel lo. Da quel momento mio nonno ha iniziato a coltivare la vigna, ho ancora i disegni del progetto dei vigneti degli anni ‘30 e della suddivisione in parcel le dei terreni per sperimentare diversi vitigni, davvero affascinante. Mio nonno Massimo è stato per me una grande fonte di ispirazione».

9TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Voi siete un’azienda bio dal 2014, certificati dal 2017, eravate un passo avanti a tutti, e ora avete iniziato con la biodinamica, benché non sia facile con un clima come quello in Ticino. Mi spieghi cosa fate esattamente? «Certamente, anche perché questo è un tema che mi sta molto a cuore. In origine la vite, che è una pianta rampi cante, veniva lasciata crescere verso il cielo poi, per una questione di como dità sono stati creati gli impianti in tensivi, è stata sfruttata, piegata, ta gliata e legata, le barbatelle subiscono la pratica dell’innesto (si applicano le diverse varietà di Vitis Vinifera su un piede di Vite americana, resistente alla Fillossera). Così le piante sono diven tate sempre più deboli, ammalate e di conseguenza trattate pesantemente con prodotti chimici di sintesi contro le numerose malattie, si diserba chi micamente sotto i filari, e tutto ciò rende il suolo senza più vita, si crea un circolo vizioso negativo sia per la terra sia per le piante, che dalla terra pren dono il loro nutrimento. Lo scopo della gestione biologica e biodinamica è di riportare fertilità e biodiversità nel suolo, non sforzare e sfruttare le viti, in modo che possano trovare un loro equilibrio. Per questo sono banditi innanzitutto pesticidi, diserbanti e prodotti chimici, ma ven gono utilizzati solo preparati a base naturali a base vegetale, animale o mi nerale. Il metodo biodinamico, nato negli anni ‘20 dall’antroposofo Rudolf Steiner, è un ulteriore strumento che affianchiamo al bio per fortificare ul teriormente il suolo e le piante di vite, sempre con lo scopo di creare equili brio e meno malattie. È una visione olistica dell’agricoltura dove la terra, le piante, gli animali e l’uomo stesso che ne prende cura, sono interconnes si tra loro. La natura, ed in particolare il mondo vegetale, è sempre stato lega to ai ritmi cosmici che ne influenzano il ciclo vitale. Per questo la biodinami ca osserva i cicli della luna come quelli di tutti gli altri pianeti del nostro siste ma solare e delle costellazioni che li circondano. In concreto questo cosa significa? Che bisogna cercare di se guire il calendario lunare e biodinami co durante tutte le fasi in vigna e in produzione, distribuire sul suolo e sul le piante di vite i preparati biodinami ci, come ad esempio il corno letame e il corno silicio. Il corno letame, così ti faccio un esempio pratico, contiene il letame di una mucca che ha già parto rito, viene sotterrato prima dell’autun no e in primavera il suo contenuto, ricco di milioni di batteri, viene dina mizzato in una pentola di rame con acqua di sorgente e poi spruzzato a mano sul suolo, nella zona delle radici. Possono apparire stregonerie, ma ti assicuro che la qualità del terreno, delle foglie e dell’uva, cambiano. Que ste scelte comportano molto lavoro supplementare e sono un sacrificio, bi

PRIMO PIANO / GABY GIANINI

Penso che ognuno di noi abbia un de stino nella vita, un compito, io, ben ché ne avessi sentito il richiamo subi to, l’ho realizzato più tardi, quando è arrivato il momento giusto... Sono di ventata mamma giovanissima, a 24 anni, e sono andata a vivere a Losan na, ho studiato lettere e storia dell’ar te. Da lontano vedevo mio cugino oc cuparsi della tenuta, poi però lui è morto giovane e mio padre, con mio zio, hanno deciso di affittare la terra. Ad un certo punto, nel 1996, sono tor nata in Ticino e ho avuto una sorta di illuminazione. Era la Vigilia di Natale e mio papà aveva iniziato un discorso che presagiva la vendita o perlomeno la cessione della terra, in quel momen to mi sono riallineata a quello che era il mio destino. È stato a questo punto che ho deciso che volevo occuparmene io, malgrado allora non avessi le cono scenze né esperienze nel settore, e ave vo due bambini piccoli. Inizialmente mio padre e la mia famiglia erano molto sorpresi e poco convinti della mia scelta, ma io ero assolutamente determinata e sono andata per la mia strada, da sola. Ci ho messo vent’anni, ma alla fine ce l’ho fatta (un attimo di silenzio, una grande emozione). Non ti nascondo che ho incontrato an che grandi difficoltà, ci sono stati pe riodi durissimi, ma sapevo che dovevo restare lì, non mollare. Per prima cosa mi sono occupata dell’Alpe Vicania, creando un ristorante immerso nella natura poi, quando ho potuto tornare tra i vigneti (che erano stati dati da mio padre in affitto) ho iniziato ad occupar mene con tutto l’amore possibile, insie me all’enologo con il quale collaboravo allora, e nel 2009 abbiamo fatto la no stra prima vendemmia. La cantina è stata l’ultimo tassello di questo grande progetto, che ha richiesto un investi mento importante e tanta attesa, ma come puoi vedere anche questo sogno è diventato realtà. Guarda qui (mi mo stra gli oggetti sparsi nella sala), ci sono ancora le vecchie casse in legno per la raccolta dell’uva di mio nonno, i bidoni usati per trasportare il latte delle muc che, quanti ricordi…».

“Il metodo biodinamico, nato negli anni ‘20 dall’antroposofo Rudolf Steiner, è un ulteriore strumento che affianchiamo al bio per fortificare ulteriormente il suolo e le piante di vite, sempre con lo scopo di creare equilibrio e meno malattie. È una visione olistica dell’agricoltura dove la terra, le piante, gli animali e l’uomo stesso che ne prende cura, sono interconnessi tra loro”.

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«Lo abbraccerei fortissimo e gli direi: “Grazie per aver visto qualcosa che hai saputo vedere solo tu e grazie per aver mi trasmesso questa passione” e “che quando pensavo di non farcela, in ogni momento difficile, pensavo a te nonno”.

ma gemella. Ora lui, che proviene dal mondo dell’aviazione, è il capitano della nostra squadra. Gli dico sempre, ridendo, che sono molto grata che ab bia scelto di scendere dal cielo sulla terra per me».

Per ora siamo così appassionati che continueremo a lavorare a tempo pie no, anche se naturalmente coinvolgia mo i figli poiché si tratta di un’attività totalizzante, e ognuno a modo suo ci aiuta e ci sostiene, in futuro vedremo.

Lui è un po’ il mio angelo custode». sogna crederci, ma si viene ampia mente ripagati nel vedere una stupen da biodiversità in vigna, e sentire quanto vibranti diventano i vini. Pen sa che quest’anno sono stata scelta per la nuova campagna Swisstainable di My Switzerland (Svizzera Turismo) come personalità “changemaker”, ed il video è davvero emozionante, rac conta in immagini le parole che ti sto raccontando».

PRIMO PIANO / GABY GIANINI

E il Relais Castello di Morcote? «È stata un po’ una conseguenza di quanto costruito. Quando le prime persone venivano in cantina per as saggiare i vini, desideravano potersi fermare più a lungo per godere della bellezza del posto, così mi chiedeva no dove potessero dormire. Ho pen sato che sarebbe stato bello offrire loro un luogo che rispecchiasse la fi losofia della tenuta e la magia del ca stello. Il bellissimo edificio, parte di un antico convento del 1600, che ospita il Relais appartiene a una fa miglia di amici, sono loro ad averlo riattato con estremo gusto, con mate riali ecosostenibili, e noi lo gestiamo. Ci sono dodici camere, tutte diverse tra loro, e mi sento di dire una più bella dell’altra». Accanto a te hai comunque anche tre figli e un marito… (Sorride felice) «Sì e senza di loro non potrei sentirmi così completa. Mauri zio, mio marito, ha avuto un ruolo im portantissimo in questo progetto, mi ha dato la forza di fare lo sprint finale perché lui stesso è un grande appas sionato di vini. Quando l’ho incontra to nel 2017 per lavoro abbiamo subito iniziato a parlare come se ci conosces simo da sempre e dopo sole tre setti mane abbiamo deciso di vivere assie me, penso che succeda unicamente quando incontri finalmente la tua ani

Che emozione proveresti ad avere accanto a te, per un istante, tuo nonno Massimo!...

Anche Maurizio ha dei figli, c’è qualcuno che già pensa di lavorare con voi… (Ride) «Effettivamente siamo una grande famiglia, cinque ragazzi e noi.

Hai parlato di team, abbiamo già detto che hai molte donne che lavorano con te, anche l’enologa… «Sono felicissima del mio team che comprende due donne eccezionali: Er minia e Benedetta, ma tutta la squa dra è molto affiatata e anche i ragazzi in cantina e in vigna fanno un gran dissimo lavoro. Benedetta Molteni è la nostra enologa, ha alle spalle esperien ze internazionali e ha lavorato per una cantina molto rinomata prima di arri vare da noi, poi il destino, possiamo dire così, l’ha portata qui. Sono feli cissima di averla con noi, anche per ché non ha ancora trent’anni ed è pie na di energia e sa come fare bene il vi no. Con lei siamo riusciti a creare un legame, una sintonia ottima perché abbiamo la stessa idea di come devono essere i vini: freschi, fruttati ed ele ganti. E soprattutto espressione vi brante del terroir da cui provengono».

Sembra che tu stia parlando di un’epoca lontana, dove il tempo si è fermato, dove la natura riprende la giusta misura nella nostra vita.

Il nostro team di collaboratori è molto giovane, flessibile, anche perché per avere un approccio sostenibile ci vuole una mente aperta e disponibilità, so prattutto per la biodinamica... perché capita di doversi svegliare nel mezzo della notte per dare i preparati biodi namici, per poter rispettare tutta una serie di parametri».

OPPORTUNITÀ PER CRESCERE INSIEME

rei poi aggiungere una notazione di carattere personale. Per me che amo tanto vivere a contatto con la natura, Roma vuole anche dire potere corre re nei suoi meravigliosi parchi come Villa Ada, Villa Glori, Villa Borghese o il Lungotevere. Appena mi è possi bile indosso le mie scarpette da corsa e mi isolo completamente, rilassan domi tra alberi secolari, sentieri na scosti, animali inaspettati (una volta ho incontrato anche un serpente), C he cosa rappresenta nella carriera di un diplomatico una destinazione come Roma? «Senza dubbio il coronamento di una carriera. Dopo tanti anni trascorsi in giro per il mondo, soprattutto in Me dio Oriente, Roma costituisce oltre che una rappresentanza diplomatica prestigiosa, una città che condensa in sé, ai massimi livelli, la storia, l’ar te, la bellezza, la gioia di vivere. Vor

TANTE

ORIGINARIA DI BASILEA E CHIASSO, A METÀ DEGLI ANNI ’90 HA INTRAPRESO LA CARRIERA DIPLOMATICA. A LUGLIO 2021 HA INIZIATO IL SUO LAVORO A ROMA IN VESTE DI AMBASCIATRICE DI SVIZZERA IN ITALIA, MALTA E SAN MARINO. DI EDUARDO GROTTANELLI DE’ SANTI

12 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MONIKA SCHMUTZ KIRGÖZ

L’intesa firmata a fine 2020 a Roma ha costituito un passaggio decisivo; manca ora soltanto la ratifica da parte dei due Parlamenti: quello svizzero ha terminato il proprio iter negli scorsi mesi, quello italiano confidiamo se guirà prossimamente. L’obiettivo resta comunque quello di far entrare in vi gore l’accordo il più presto possibile.

Nel campo della cultura le relazioni sono state sempre eccellenti con scambio di idee e iniziative comuni da parte delle istituzioni culturali dei due Paesi. A quali progetti state attualmente lavorando? «Sono davvero tanti nel corso dell’an no gli eventi dove protagonisti svizzeri e italiani del mondo economico, scientifi co, accademico, culturale e politico hanno l’opportunità di dialogare e scambiare opinioni sulle prospettive co muni per il futuro. Un esempio signifi cativo di questa fitta rete di relazioni è stato offerto dalla House of Switzerland a Milano, la piattaforma temporanea di networking e comunicazione ideata per promuovere la visibilità della Svizzera all’estero e rafforzare le relazioni con i partner europei, inaugurata alla presen za del Presidente della Confederazione Ignazio Cassis a fine aprile di quest’an no. Il progetto si è sviluppato da aprile a giugno all’interno di un importante luogo creativo della città di Milano, la “Sono davvero tanti nel corso dell’anno gli eventi dove protagonisti svizzeri e italiani del mondo economico, scientifico, accademico, culturale e politico hanno l’opportunità di dialogare e scambiare opinioni sulle prospettive comuni per il futuro”.

Da un punto di vista politico, dopo un’assenza dall’Italia durata 17 anni, ho ritrovato un Paese che sta vivendo un periodo di grande dinamismo, con l’attuale Presidente del Consiglio che gode di uno straordinario prestigio internazionale. Per i miei studi e la mia esperienza diplomatica ho lavora to a lungo in Paesi che vivono situa zioni politiche molto difficili e com plesse. Tornare a Roma significa an che vivere in un Paese occidentale dove i valori sono condivisi e le regole rispettate.

«Lo stato delle relazioni tra Svizzera e Italia può essere definito ottimo. Nel corso degli ultimi due anni sono stati firmati ben una decina di ac cordi bilaterali su varie e importanti tematiche (dagli ostacoli tecnici al commercio fino alla fiscalità) e, mi piace ricordarlo, sono 56.000 i citta dini e le cittadine di nazionalità svizzera che vivono in Italia; inoltre, la Svizzera acquista in Italia una quantità di beni pari a quelle che compra in Cina, India e Brasile messe insieme. Entrambi i Paesi condividono poi una frontiera lunga 800 chilometri che unisce più di quanto divida.

Possiamo prevedere a breve tempo la ratifica di ulteriori accordi che risolvano definitivamente le questioni ancora aperte?

13TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MONIKA SCHMUTZ KIRGÖZ

E poi sono continuamente toccata dalla gentilezza, dall’acco glienza e dalla disponibilità degli ita liani, a tutti i livelli e nelle più sem plici situazioni della vita quotidiana». Italia e Svizzera vantano una lunghissima tradizione di relazioni politiche, contrassegnata anche da momenti di confronto e divergenza su talune questioni. Qual è lo stato attuale dei rapporti?

Un dossier importante, se si considera che sono 75.000 le persone residenti in Italia che quotidianamente si reca no a lavorare nel solo Cantone Ticino.

Per quanto concerne altre questioni aperte, come la presenza della Svizze ra nella lista nera delle persone fisiche, stiamo lavorando con i nostri partner italiani al fine di sciogliere il nodo e trovare un terreno d’intesa».

«Da anni i due Paesi stanno lavorando a un accordo sulla tassazione delle la voratrici e dei lavoratori frontalieri.

profumi mediterranei. E poi è possi bile girare la città in bicicletta. In somma, una città molto più green, slow, al di là dei luoghi comuni sul caos, il rumore e il traffico.

Da ultimo, quale ruolo può svolgere il Ticino, terra svizzera di cultura italiana nell’evoluzione dei rapporti tra i due Paesi?

Casa degli Artisti, che ha ospitato un variegato programma con oltre 30 eventi tematici ed esposizioni tempora nee, offrendo al pubblico tavole roton de, appuntamenti di networking, incon tri ufficiali, workshop, proiezioni di film e molto altro ancora intorno ai temi dell’innovazione, della sostenibilità, dell’arte e della cultura. Il progetto ha visto l’intervento di numerosi partner, a fianco dell’Ambasciata e del Consolato generale: primi fra tutti Switzerland Global Enterprise (S-GE), Svizzera Turismo e la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, ma anche Canto ni, città, istituti di ricerca, associazioni e imprese. Da parte italiana sono stati coinvolti moltissimi partner locali, co me MIND (Milano Innovation Di strict) e MEET (Digital Culture Cen ter), mettendo un particolare accento su collaborazioni sostenibili e a lungo ter mine a Milano e in zona frontaliera». La ricerca scientifica è un ambito in cui le collaborazioni sono all’ordine del giorno, si pensi ai rapporti storicamente esistenti tra Milano e Zurigo. Come i due Paesi possono affrontare insieme le sfide inerenti alle trasformazioni tecnologiche in atto? «I due Paesi condividono una stretta collaborazione nei settori della ricerca e dell’innovazione. La cooperazione è multiforme e le sinergie sono favorite da diversi accordi e regolari contatti tra Università svizzere e italiane che costi tuiscono un elemento centrale di questi scambi. L’Università della Svizzera ita liana (USI) e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) hanno un ruolo particolare, in quanto unici atenei italofoni al di fuori della Penisola per formazione, ri cerca ed innovazione. La cooperazione accademica tra la Svizzera e l’Italia va però ben oltre le istituzioni di lingua italiana: ad esempio, nell’anno accade mico 2020/2021, oltre 6.200 studenti italiani hanno frequentato le università di tutte le regioni linguistiche svizzere. Questo fa degli studenti italiani il terzo gruppo di studenti internazionali in Svizzera. I contatti bilaterali tra la Svizzera e l’Italia nel campo della scienza e della ricerca sono stati raffor zati dai rapporti che storicamente lega no il Politecnico di Zurigo con le prin cipali Università italiane e la collabora zione ribadita anche di recente con l’as sociazione dell’Innovation Park Ticino a quello esistente di Zurigo, allo scopo di creare sinergie e rafforzare l’asse economico nord-sud».

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Quale può essere il ruolo di Paesi tradizionalmente neutrali e pacifisti come la Svizzera di fronte ai conflitti militari e alle crisi politiche oggi presenti nel mondo? «Nel conflitto che oppone Russia a Ucraina, la Svizzera ha condannato l’aggressione a uno Stato sovrano e ha aderito alle sanzioni stabilite dall’UE nei confronti della Federazione Russa. Nel contempo prosegue, a diversi livelli, un’attività diplomatica che si inserisce nel solco del ruolo storicamente assunto dalla Svizzera nella soluzione delle con troversie internazionali, finalizzata al raggiungimento di un cessate il fuoco e successivamente ad accordi di pace. Nel mese di luglio si è inoltre tenuta a Lu gano la Ukraine Recovery Conference (URC2022). Al termine, la Svizzera e l’Ucraina hanno presentato la “Dichia razione di Lugano”, elaborata con il so stegno dei partner internazionali, che costituisce il quadro per il processo po litico della ricostruzione dell’Ucraina e contiene i “principi di Lugano” quali valori guida comuni per il futuro».

Consumo di energia combinato (durante la guida): 11,2 l/100 km, emissioni di C O 2 combinato (durante la guida): 254 g/km*, Classe di efficienza F. I valori energetici espressi rispettano gli standard WLTP. Obiettivo di emissioni di C O 2 118 g/km, media di emissioni di C O 2 169 g/km. Everyday Exceptional The new Grecale Trofeo. LA GRECALE PIÙ VELOCE DI SEMPRE CON MOTORE DA 530 CV E UNA VELOCITÀ MASSIMA DI 285 KM/H. LORIS KESSEL AUTO SA Via Grancia 4, 6916 Grancia, T +41 91 994 55 71 www.kessel.chshowroom@kessel.ch

Dall’incontro tra i Presidenti statuni tense e russo a Ginevra fino alla Con ferenza di Lugano sull’Ucraina, pas sando dai negoziati ufficiali sulla Siria a dialoghi confidenziali tra parti al conflitto in diverse regioni del Medio Oriente, o ancora dalle iniziative di so stegno alla società civile di molteplici Paesi in tutto il mondo, “La diploma zia svizzera funge spesso da crocevia per i maggiori avvenimenti di politica internazionale. Facciamo molto e non amiamo vantarcene, a immagine e so miglianza di un tratto caratteristico della società elvetica”. Così si è espres sa l’Ambasciatrice Monika Schmutz Kirgöz a Lugano lo scorso mese di maggio, ospite di una serata organizza ta dalla Fondazione Film Festival Di ritti Umani, nel quadro di una discus sione con il giornalista Emiliano Bos. “La nostra lunga tradizione di neutralità e di difesa dei diritti umani ci sarà di grande aiuto durante gli anni in qualità LA RICCA «CASSETTA DEGLI ATTREZZI» DELLA DIPLOMAZIA SVIZZERA di membro non permanente del Consi glio di Sicurezza delle Nazioni Unite” continua l’Ambasciatrice “in quanto la Svizzera è percepita come un interlocu tore onesto e credibile, aperto al dialogo con tutti gli attori dello scacchiere inter nazionale”. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il cui compito è di assicurare il mantenimento della pace e della sicu rezza a livello mondiale, potrà inoltre beneficiare delle competenze svizzere in ambito di gestione e ottimizzazione dei processi operativi. “La Svizzera da sola non può cambiare le sorti del mondo, ma di certo possiamo mettere le nostre competenze a disposizione di questo im portante organo multilaterale e contri buire a migliorarne il funzionamento”.

«Sono profondamente convinta che il Ticino, per la sua invidiabile posi zione geografica e per l’insieme dei legami storico-culturali, abbia già oggi una funzione di cerniera im prescindibile che può essere soltanto accresciuta in ulteriori campi. Basti pensare ai trasporti e alla logistica: le infrastrutture stradali e ferrovia rie svizzere sono indispensabili per il transito delle merci in provenienza e a destinazione dell’Italia. A loro volta, le infrastrutture portuarie ita liane hanno il potenziale per affer marsi come sbocchi strategici per la Svizzera. Non a caso, numerose im prese svizzere operano in Italia nel settore dei trasporti e della logistica. Con la costruzione della nuova fer rovia transalpina (Alptransit), la Svizzera ha sviluppato un collega mento ferroviario nord-sud rapido, ecologico ed efficiente, il cui fulcro è costituito dalle tre gallerie di base del Lötschberg, del San Gottardo e del Monte Ceneri. Un altro ambito che vorrei sottolineare è quello dei servizi finanziari dove, pa radossalmente, la crisi del sistema ban cario che ha colpito il Ticino negli scorsi anni, ha probabilmente rappre sentato la spinta per un decisivo balzo in avanti, anche in un’ottica di sosteni bilità. Infatti, la piazza finanziaria tici nese punta a sviluppare il suo ruolo co me importante fonte di valore aggiunto per i privati e le aziende. Lugano si sta dimostrando terreno fertile anche per il fintech, cioè tutte le innovazioni tec nologiche legate alla digitalizzazione dei servizi finanziari. Non è un caso che un gran numero di società attive a livello internazionale in questo settore si siano stabilite nel Canton Ticino, dove la tecnofinanza sta trovando sbocchi interessanti. A ciò si aggiunge la presenza di molte imprese innovati ve operanti nei settori delle scienze biomediche o dell’intelligenza artificia le. Tutto questo rende il futuro del Ti cino estremamente stimolante e ne fa un punto di forza assoluto nel quadro delle relazioni tra Italia e Svizzera».

16 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MONIKA SCHMUTZ KIRGÖZ

Tecnologia intuitiva, fatta su misura per voi. Sviluppiamo i nostri elettrodomestici da incasso in modo che possiate dar libero sfogo alla vostra creatività. Questa è qualità che anticipa i tempi. Miele. Immer Besser.

18 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / NORMAN GOBBI MANTENERE L’ATTENZIONEALTANELLA LOTTA CONTRO LE MAFIE

L ei ha in più occasioni denunciato i pericoli derivanti dalla presenza in Svizzera e in Ticino di organizzazioni criminali internazionali. Si può parlare di una vera e propria emergenza? «La criminalità organizzata opera a li vello internazionale. E questo è un fat to noto. Proprio per questo negli ultimi anni siamo in prima fila per cercare di combattere le infiltrazioni, che avven gono anche nel nostro Paese. Il nostro impegno – a livello operativo e a livello politico – si sviluppa su alcuni assi im portanti. Da un lato vi è la sensibilizza zione di fronte a questo fenomeno, che tocca il Ticino per la sua vicinanza ge ografica con l’Italia, ma che ha ramifi cazioni direi anche più importanti in altri Cantoni svizzeri. Il contrasto alla criminalità organizzata rimane di com

IL CONSIGLIERE DI STATO NORMAN GOBBI FA IL PUNTO RIGUARDO ALL’IMPEGNO DELLA CONFEDERAZIONE E ALLA COLLABORAZIONE DEL TICINO NEL COMBATTERE CON TUTTI GLI STRUMENTI DISPONIBILI LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA.

Collaborazione che ci viene riconosciu ta a livello svizzero e a livello interna zionale. Il lavoro di supporto della Poli zia cantonale si concretizza anche at traverso l’attività di monitoraggio e raccolta di informazioni. In tale conte sto la creazione di un nuovo reparto della Polizia giudiziaria (RG4) permet te di ancor meglio supportare questa attività. La Polizia migliorerà la raccol ta, l’elaborazione, l’analisi e la divulga zione delle informazioni».

In particolare, quali evidenze sono emerse riguardo alla presenza di organizzazioni criminali riconducibili alle famiglie mafiose italiane?

delleAll’internazionalizzazioneorganizzazionicorrisponde un altrettanto efficace collaborazione tra i diversi Paesi coinvolti a livello di attività giudiziaria e di polizia? «Dal mio osservatorio penso di poter rispondere affermativamente a questa domanda. Soprattutto in ambito di Po lizia la collaborazione è sempre in co stante miglioramento. D’altronde non potrebbe essere altrimenti se si vuole efficacemente contrastare le organizza zioni criminali di stampo mafioso, che, come detto, hanno allargato la loro at tività su più territori nazionali». Quali settori dell’economia e della società svizzera risultano essere particolarmente sensibili rispetto all’infiltrazione di organizzazioni criminali?

Nella lotta alla criminalità un aspetto di grande importanza riguarda la sicurezza informatica. Che cosa ci può dire in proposito e quali misure andrebbero adottate? «Siamo perfettamente coscienti che la lotta alla criminalità passa anche dallo sviluppo di sistemi informatici sempre meglio in grado di difendersi dagli at tacchi di singoli o di organizzazioni in grado di penetrare all’interno di una rete informatica che sostiene l’attività di un’azienda. Occorre quindi avere da un lato un alto livello di sicurezza informatica (Cybersecurity). A questo proposito a livello cantonale, sulla scorta di quanto si sta sviluppando a livello nazionale, abbiamo creato uno speciale gruppo di lavoro – chiamato “Cyber sicuro” – con lo scopo di sen sibilizzare le aziende (private o pubbli che come possono essere i Comuni o gli enti attivi nel settore sanitario, per esempio) di fronte ai reali pericoli. Dall’altro lato invece per combattere il Cybercrime risulta centrale investire risorse umane e tecniche che possano permettere agli inquirenti di assicurare il perseguimento penale del Cybercri me e più in generale della criminalità organizzata. Così facendo si generereb be anche un effetto deterrente».

«L’evidenza più importante, se mi con sente il gioco di parole, è legata alla… poca evidenza delle organizzazioni ma fiose sul nostro territorio. La loro pre senza non è contraddistinta da atti cri minali violenti, ma da una sotterranea, silenziosa entrata nel nostro tessuto so ciale e soprattutto economico. È per questo motivo che, paradossalmente, risulta più difficile detectare e contra stare queste infiltrazioni. Ed è proprio per questo motivo che occorre coinvol gere più canali informativi, sviluppando sinergie con tutte le unità amministrati ve interessate negli ambiti più delicati. Penso qui in particolare a quello dell’e same delle domande di permessi (di la voro, di residenza), ma pure al settore economico con controlli sia di ordine amministrativo sia di ordine fiscale».

“L’evidenza più importante, se mi consente il gioco di parole, è legata alla… poca evidenza delle organizzazioni mafiose sul nostro territorio. La loro presenza non è contraddistinta da atti criminali violenti, ma da una sotterranea, silenziosa entrata nel nostro tessuto sociale e soprattutto economico”.

«Il 19 maggio scorso la Società svizze ra degli impresari costruttori (SSIC, sezione Ticino) nell’ambito della sua assemblea annuale ha organizzato al Centro manifestazioni di Mendrisio un interessante dibattito proprio sugli aspetti legati all’attività delle organiz zazioni criminali internazionali. Al di battito hanno preso parte, oltre al sot toscritto, anche il nuovo procuratore generale della Confederazione, Stefan Blättler, in carica dal 1. gennaio 2022, la direttrice della Polizia federale, Ni coletta Della Valle, e il capo della Po lizia giudiziaria ticinese, Thomas Fer rari. La serata è stata voluta per forni re una serie di utili informazioni ai nostri impresari su come si muove la criminalità internazionale in alcuni ambiti economici. Quello della costru zione è uno dei settori in cui può infil trarsi un’organizzazione mafiosa, gra zie alla sua imponente disponibilità finanziaria. Ma non è l’unico settore. Tra quelli “classici” vi è la ristorazio ne. Non si può però rimanere fermi a questi due settori: ovunque – soprat tutto dove vi è necessità di capitali – la criminalità può investire».

19TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / NORMAN GOBBI

petenza dell’autorità federale (Fedpol, la Polizia federale, e Ministero pubbli co della Confederazione), alla quale ga rantiamo una fattiva collaborazione.

PUTIN NON TEME LA NATO, MA L’HAPPY HOUR IN QUESTA INTERVISTA GIULIO TREMONTI OFFRE UNA INTERPRETAZIONE DELLE RAGIONI DI UNA RUSSIA ANTI OCCIDENTE E DELINEA I POSSIBILI SVILUPPI FUTURI. DI FABIANA TESTORI

20 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / GIULIO TREMONTI

D oveva durare tre, quattro giorni, una settimana al massimo. Questo era il tempo stimato dal Presi dente Putin per riaffermare il dominio su Kiev, il Donbass, il Sud, su tutto l’accesso al mare, forse sull’Ucraina in tera (45 milioni di abitanti, 600 mila km2 di superfice). Si dice che nell’idea elaborata nella sua mente, gli ucraini, a capo chino, avrebbero accolto l’esercito di Mosca con le mani cinte di fiori, rin

21TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / GIULIO TREMONTI graziandolo per la liberazione. Non è andata esattamente così. E poi liberati da chi? A oggi, ancora, non si è capito. Dai nazisti? Dalla Na to? Dagli stessi ucraini? Dall’influenza dell’Occidente? Le versioni della pro paganda russa e quelle dei discorsi del Presidente, intimidatorie e minaccio se, mutano, si trasformano, si contrad dicono, ma restano sempre dure, bul lizzanti, incomprensibili, vecchie. Sì, vecchie, perché sembrano appartenere ad un mondo che non esiste più, che non esiste più da almeno trent’anni. C’era una volta la guerra fredda. È finita nel 1989. Qualcuno l’ha persa. È un fat to. È storia. È tempo di accettarlo e, nel caso, di cercarne le cause all’interno del proprio paese, non fuori, non in Ucrai na, non nell’ “Occidente collettivo”, perché il revanscismo, si sa, non ha mai portato niente di buono a nessuno. Alcuni analisti credono che la Russia senza un nemico, senza una minaccia ai propri confini non sia in grado di concepirsi come Stato. E il “nemico”, nella logica russa, è possibile combat terlo solo sul campo di battaglia, con l’unico tramite della violenza. A questa concezione si associa una reto rica imperialista inossidabile, tramanda ta in secoli di storia, zarista prima, sovie tica poi. Si tratta di un motore potentis simo e ben oliato della macchina della propaganda. Altri commentatori inter pretano quanto sta accadendo con inte ressanti riflessioni di stampo letterario, con rimandi a Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij. Infatti, nella celebre opera, il protagonista Raskolnikov, giustifica la premeditazione e poi l’uccisione della vecchia usuraia con ragioni etiche e di ingiustizia sociale, le quali, egli crede, gli permetteranno di sopportare le conse guenze delle sue azioni. L’idea quindi del raggiungimento di un bene più gran de attraverso il sangue, cioè il diritto sulla vita altrui. Al delitto però seguirà il castigo, la crisi di coscienza di Raskol nikov e la pena da scontare in Siberia. Molti invece, per tentare di capire il pre sente, invitano a rileggere gli scritti poli fonici di stampo giornalistico del Pre mio Nobel per la letteratura 2015 Svjat lana Aleksievic, Ragazzi di zinco (relati vo alla guerra in Afghanistan fra il 1979 e il 1989), Tempo di seconda mano (sul dramma collettivo del crollo dell’Unio ne Sovietica), per citarne alcuni. Gli opinionisti più pragmatici pensano semplicemente che l’operazione militare speciale in Ucraina sia in relazione di retta con l’indice di gradimento di Vla dimir Putin. Quando il rating del Presi dente si incrina, Mosca sistematicamen te scatena un conflitto, così è stato per la Cecenia, per la Georgia nel 2008, per l’Ucraina nel 2014 e per l’oggi. Difficile trovare una risposta unica, una ragione agli scenari raccapriccianti che ci giungono quotidianamente dal cuore d’Europa, così come è difficile pronosticare il futuro prossimo e degli anni a venire, in primis, per l’Ucraina, ma anche per il resto dell’Europa e per la sterminata Russia. Quello che invece sembra certo è il fatto che l’assetto geo politico mondiale conosciuto fino al 24 febbraio 2022 sia mutato e che nuove dinamiche, non forzatamente positive, si stiano assestando.

Per tentare di comprendere meglio le implicazioni del conflitto e le sue ri percussioni, ho raggiunto il Professor Giulio Tremonti, avvocato, politico, già Ministro delle finanze del primo governo Berlusconi, Ministro dell’eco nomia e delle finanze dei governi Ber lusconi II, III e IV e autore di diversi libri di stampo politico ed economico, legati soprattutto al fenomeno della globalizzazione, fra questi, La paura e la speranza (2008), Mundus Furiosus (2016) e Le tre profezie (2020). P rofessor Tremonti, che idea si è fatto di questa guerra? «Negli ultimi anni, nella Fe derazione russa, si è sviluppata un’ico nografia, una struttura della Russia antiglobalista e anti Occidente. La Russia come primo stato anti-globale. Tutto ciò è evidente negli scritti del Presidente Putin, nel suo “Mein Kampf”, pubblicato, fra l’altro, anche sul Financial Times. L’idea è reperibi le, inoltre, nei testi dell’ideologo Alexsandr Dugin» [filosofo e politolo go russo, spesso definito dalla stampa come il “Rasputin del Cremlino” e l’“ideologo di Putin”. Il pensiero eura siatista di Dugin mira all'unificazione di tutti i popoli di lingua russa in un unico paese attraverso lo smembra mento territoriale coatto delle ex-re pubbliche sovietiche al fine di creare una Russia radicalmente nuova, ultra nazionalista e in netta contrapposizio ne all’Occidente n.d.r.]. «Per spiegare tutto ciò, in un mio intervento alla te levisione italiana, avevo sintetizzato con la frase Putin non teme la Nato, ma Internet e l’happy hour. La guerra in corso è da considerare in questa lo gica, attraverso quest’assetto generale. Si tratta di un’idea distopica, poiché è come se al Cremlino avessero letto 1984 di Orwell, cioè il confronto fra Oceania, Estasia, Eurasia. Oggi, nella comunicazione, nei pensieri e nell’a zione di Mosca non emerge una con cezione di Europa estesa dall’Atlantico agli Urali, bensì, al contrario, un mo vimento per i “Sacri Urali” verso l’At lantico» [i Monti Urali rappresentano il confine naturale fra il lato europeo della Russia e quello asiatico. Nella catena montuosa degli Urali si men ziona spesso il Monte sacro di Mana raga (1’660m), detto anche “montagna stregata”, ai piedi della quale gli anti chi popoli indigeni della Repubblica di Komi organizzavano rituali n.d.r.].

«La Russia ha incrociato un elevatissi mo grado di resistenza dall’Europa, dall’Occidente e quindi penso sia mol “La ricerca di un fatto esterno, di un nemico esterno, è una tipica tecnica di uso del potere”.

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22 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 to probabile che prenda la via dell’A sia. Non credo però si tratterà della Cina, anche perché quest’ultima sem bra piuttosto riluttante ad imbarcarsi in avventure con la Russia, data la sua grande dipendenza dall’Occidente. È quindi possibile che la Russia scelga una strada diversa, un po’ come aveva fatto la vecchia Iugoslavia di Tito con il terzo mondo, cercando altrove posi zioni diverse da quelle occidentali».

Come immagina il futuro economico della Russia negli anni a venire? Sarà comparabile alla Corea del Nord, all’Iran? «No, assolutamente. La Russia è il pa ese più grande del mondo, ha 11 fusi orari e un prodotto interno lordo pic colo come quello italiano. Quest’ulti mo però è strategico, dato che la Rus sia racchiude in sé elementi geopolitici ed energetici chiave. Io credo che il mondo che si svilupperà dopo il con flitto, una volta conclusa la pace, sarà un mondo in cui la Russia non si tro verà così male».

Come giudica la reazione unita dell’asse transatlantico all’invasione russa dell’Ucraina, quindi i pacchetti di sanzioni e l’invio di armi? «L’Occidente, l’Europa, hanno reagito e, secondo me, hanno fatto assoluta mente bene. Penso che quanto stiamo vivendo possa essere l’occasione per aggiornare davvero sulla difesa euro pea. Fino ad ora c’è stata più Nato che UE, quasi una fusione dell’Unione nella Nato. Io credo però che debbano essere due realtà distinte che collabo rano. Se si desidera l’Europa non la si può concepire senza una politica este ra e una difesa comune. Infatti, è esat tamente questa la via che stava percor rendo la Commissione Europea. Era il 2003, quando il Governo italiano pro pose gli eurobond per finanziare infra strutture e industria militare. Mi ri cordo che l’opposizione generale fu quella del no al debito pubblico e fra le reazioni più energiche ho ben presente quella di Gordon Brown, il Cancellie re inglese, il quale disse “Nice, ma questo è Nation-building”. Sono convinto sia giunto finalmente il momento per l’Europa di avere un suo “Nation-building”. In fondo l’UE ha pochi decenni, è giovane ed è giusto farlo ora. Senza dimenticare che ri monta già al Manifesto di Ventotene [documento per la promozione dell’u nità europea, redatto da Altiero Spi nelli ed Ernesto Rossi nel 1941, du rante il periodo di confino presso l’I sola di Ventotene, nel Mar Tirreno. È considerato uno dei testi fondanti dell’Unione Europea n.d.r.] la racco mandazione secondo cui l’Europa avrebbe dovuto dotarsi di un esercito comune. Inoltre, in futuro, è forte mente probabile che l’asse della Nato, o comunque dell’Occidente, si sposti verso l’Asia, mentre possibili problemi per l’Europa potrebbero nascere nel Medio Oriente e, potenzialmente, an che nei Balcani».

PRIMO PIANO / GIULIO TREMONTI

Diversi commentatori russi propongono sovente la tesi secondo cui nel momento in cui l’indice di gradimento del Presidente Putin cala nel paese, la macchina del potere scatena una guerra. Così è stato per la Cecenia, per la Georgia, oggi per l’Ucraina. Quale è la sua opinione in merito? «La ricerca di un fatto esterno, di un nemico esterno, è una tipica tecnica di uso del potere. Quando si comincia a percepire, in un qualche modo, che il potere si sta logorando, si sta incrinan do, si tende a cercare un nemico fuori e, su quest’ultimo, si tenta di mobiliz zare il paese, il sistema, l’opinione pub blica. Francamente, penso che quanto sta accadendo, sia semplicemente l’ap plicazione della dottrina di ritorno del la Russia e quindi non una reazione all’impopolarità, ma proprio un’espres sione della volontà di potenza che tor na sui luoghi della storia».

Lo stile adottato dalla Russia nel suo attacco all’Ucraina non sembra distanziarsi molto da quello impiegato dall’Unione Sovietica durante l’invasione dell’Afghanistan del 1979. Lei cosa pensa del fatto che forse Putin, nella sua concezione del mondo, non abbia mai veramente accettato la dissoluzione dell’URSS? «In effetti, nei fatti che hanno portato la dissoluzione dell’Unione Sovietica esiste un accumulo di storia, di espe rienze e di risentimenti che emergono ora. Nei primi anni ‘90, da San Pietro burgo, proprio dove si trovava il giova ne Putin e coloro che l’hanno in segui to favorito, si stava disegnando l’ingres so della Russia in un mondo “capitali sta”. Purtroppo, si trattava di un mon do concepito su meccanismi oligarchici piuttosto che basato sulle leggi, a cui si aggiungevano la corruzione e la deva stazione. A quell’epoca si diceva che la Russia fosse diventata “una Nigeria con la neve”. Indubbiamente, nella fase storica in cui crollò l’URSS, la Russia venne umiliata nella moralità e nella corruzione e il sentimento formatosi allora è ancora ben presente».

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INTERVIEW WITH MICHAEL

24 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MICHAEL R. KREMER A MORE EXPERIMENTAL APPROACH TO ECONOMICS

Having started out as a macroecono mist studying economic growth, Kremer spent a fair share of time writ ing models and studying theory. On a trip back to Kenya, a country he had lived and worked in before, fateful conversations led to the radical shift to take a more experimental approach in his work. While some people ques tioned the move, others saw its poten tial from the start. Two of those early supporters went on to be awarded, alongside Kremer, the prize for reduc ing poverty around the world. Suffice it to say, it was a move in the right di Afterrection.graduating from college, Krem er taught secondary school in western R.

KREMER, THE SVERIGES RIKSBANK PRIZE IN ECONOMIC SCIENCES IN MEMORY OF ALFRED NOBEL, 2019. COURTESY OF UBS NOBEL UBS.COM/NOBELPRESPECTIVES.

ichael Kremer is not an economist who speaks in theory. He answers questions di rectly and always with real world ex amples. But it wasn’t always this way.

M

«If you’re analyzing data, you can put in whatever statistical controls you want and there’s more scope for the research er to get the result that they want», says Kremer, «There’s much less scope to do that in a randomized evaluation or with the experimental method».

«The concept of an advanced market commitment is very simple», says Kremer. «It’s that donors commit in advance that if a product is developed that meets certain standards, then they all commit to help finance the purchase of this».

Committing to Innovation Collectively The more that Kremer worked on randomized controlled trials, the more he saw how iterative the process could be, a feature more commonly linked to technology companies. While their pace at which some of these private firms operate is “incredible” accord ing to Kremer, the issue is the direc tion of technological innovation.

Kremer presented their findings to the World Bank offices and the Kenyan government and, after some time, the project was scaled up. Today, the Kenya government is reaching mil lions of children every year. «What we’re doing in development economics might seem extremely different, but in each case, we’re engaging practical problems» he says. «The insights from the practical problems lead to the de velopment and advancement of the theory, which advances the ability to engage with practical problems».

«In this case, the donors committed

Kremer and Glennester began with the more distant target of malaria and a closer target of vaccines for strains of pneumococcus, a lesser known dis ease but one that kills more than a million people annually. The Center for Global Development then got in volved focusing on how to transform the theoretical idea into an actual pro posal and a commission was set up bringing in people from various fields.

25TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MICHAEL R. KREMER

«So, if 90 percent of children are in fected, as they were in this particular region, just go ahead and make the medicine available to everyone». The NGO initially started working in seven schools but planned to introduce the program to 75 schools over time, phasing in 25 schools annually. By doing this, the results could easily be com pared between those in the program and those not yet included. Absence fell by a quarter, disease transmission fell and the percentage of girls continuing and com pleting their education rose.

Kenya. He returned to the US for graduate school and visited Kenya some years later to reconnect with old friends, one of which was working for a small NGO at that time. Focusing on different education programs, the goal was to better understand school performance and to learn which ap proaches may be most impactful.

«These types of collaboration bring economists into very close contact with the people or institutions they’re learning about and I think that brings a much richer perspective». It was this type of collaboration and experimen tation that led the group to isolate an unexpected single factor with huge impacts on education that also led to major policy influence.

How Health and Economic Growth are Interlinked More than a billion people worldwide are at risk of worms, including certain areas of Kenya. It’s a common disease and one that is treated inexpensively, yet the diagnosis is logistically difficult and expensive. For this reason, the World Health Organization has rec ommended that schools routinely pro vide deworming medicine in high risk areas. «It costs four to 10 times as much to do the testing as it does to provide the medicine» says Kremer.

«The benefits of this school-based worming approach turns out to be 100 times the cost», says Kremer. «I hate to be an economist about this but it’s such a bargain that had the Kenyan government borrowed to finance this program, they would have made enough in tax revenue that they could have paid this off with interest and come out ahead from a purely finan cial point of view, even setting aside all of the benefits to the kids and fu ture adults as they earn more».

«I think we as a society need to think about the institutions that we create, to try to ensure that there’s the same level of attention, or at least some at tention, being paid to problems that don’t have as immediate opportunity for private profit», he says. An example of this are diseases that affect poor countries. Pharmaceutical firms successfully develop disease treatments for afflictions that are common in developed countries all the time. They are very profitable in doing so, while also generating huge health benefits. The incentives to re search and develop treatments for dis eases that primarily affect poor people in developing countries however aren’t as strong. Witnessing this inspired Kremer and Rachel Glennester, his partner and a fellow economist, to write the book Strong Medicine. In the book, they present an approach in spired by the energy of the private sec tor to tackle health problems affecting poor people around the world, an idea that is now referred to as advanced market commitments.

«One thing about randomized evalua tions is that they tend to involve very close collaboration between research ers and practitioners who bring very different backgrounds», says Kremer.

Today, Kremer is seen as one of the pioneers of randomized controlled tri als, and this approach has not only transformed economics but a range of other fields, including agriculture and healthcare. These types of collabora tion bring economists into very close contact with the people or institutions they’re learning about and I think that brings a much richer perspective.

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As a development economist, Kremer says climate change affects almost every area he works in and that creating the appropriate institutions for technological change will be key going forward. «I think there’s a misperception that we can’t have economic growth and address climate change» he says. «But we can have economic growth. That’s some thing that people in every country want and people in poor countries need». The effects of climate change are al ready happening all over the world.

He gives the example of wood or char coal cookstoves being used by people in some of the poorest countries. Not only are these environmentally harm ful by emitting harmful types of emis sions that cause much higher rates of global warming, they are harmful to human health as well.

Reflecting back on his own mentor, Larry Weaver, Kremer shares one of their most meaningful interactions. At the time, Kremer was taking phys ics classes taught by Weaver. Weaver had published a paper in which col leagues had found an error in. While Kremer assumed Weaver would be

When Kremer was awarded the prize, alongside Esther Duflo and Abhijit Banerjee, they saw it as an opportuni ty for the field as a whole. It put their work, and development economics, under the spotlight.

Something that excites Kremer most about the design of advanced market commitments is the scope for iteration and improvement, not only for health needs but a whole range of needs.

Giving Back to Economics

Kremer has always encouraged his own students to focus on the research they believe in instead of a continua tion of what others are already focus ing on. «Certainly, when I started do ing this research, it was not what economists typically did. But in the long run it worked out. I think there’s sometimes a very glib message that people give, ‘Take more risks, and fo cus on the big questions.’ I encourage people to do the work they think is important, that they enjoy doing. The rest will usually take care of itself».

«Private sector firms are using A/B tests which are basically the same idea as the experimental approach that we use in development economics. Try different approaches, measure, then go back. Design things that people ac tually want to use and that might lead to a broader range of firms to invest in developing these technologies».

$1.5 billion to top up the payments that developing countries’ govern ments and organizations like UNICEF would have made to buy the vaccine in the first place», he says. This kind of financial commitment helps create the incentive for the de velopment of the vaccine and ensures those working on the vaccine that it will reach the people who need it most. «So that’s an example of the benefits» explains Kremer. «It’s to say let’s try to make sure that market in centives are working to serve the full range of human needs».

There is a strong case for advanced market commitments for infectious diseases today perhaps more than ev er. Ensuring a commitment to help pay for the development of vaccines for emerging diseases is vital when the spread and its speed is unknown. «With coronavirus now and Ebola ear lier, people are realizing outbreaks in one part of the world can be very im portant for the rest of the world» says Kremer. «Figuring out how to deal with these is of public health impor tance for all of us and the advanced market commitment could indeed be applied to these. When it comes to communicable diseases, we all should be working together».

Climate Change & Economics: Rethinking the Rules of Innovation

While developed countries have some level of protection, those in developing countries are far more at risk. Kremer thinks that by coupling the right in centives to existing technology availa ble today and lessons from Silicon Valley, that should be changeable now.

Having an influx of policymakers, both in government and business, who are attracted to this approach - one that favors data rather than spending resources first - has been one of the most encouraging results of the award for «EveryKremer.time I go to a conference, I see multiple papers where I think this is a great idea but more importantly, they have evidence that it’s a great idea, and this is something that could po tentially affect millions of people and improve lives» he says.

«Part of what we need is new technolo gies» he says. «This can be a useful tool to make sure we’re developing practical solutions that will actually be used, because with an advanced mar ket commitment firms don’t get paid unless they develop products that work to address the social need».

“With coronavirus now and Ebola earlier, people are realizing outbreaks in one part of the world can be very important for the rest of the world. […] Figuring out how to deal with these is of public health importance for all of us and the advanced market commitment could indeed be applied to these. When it comes to communicable diseases, we all should be working together”.

PRIMO PIANO / MICHAEL R. KREMER

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PRIMO PIANO / MICHAEL R. KREMER

AT A GLANCE

upset by this, perhaps even embar rassed, he was delighted and told Kremer he was grateful because it helped advance the journey. He realized in that moment that hav ing the right attitude about science and life should be focusing on the ul timate objective, to redo things if you get them wrong, and that science is a collective enterprise.

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«I think that’s something that Abhijit, Esther and I all feel very strongly about» he says. «This is an award not just for what we’ve been able to ac complish, it’s an award for the whole field and the whole movement of re searchers, of practitioners, of survey enumerators, of the farmers, and teachers and students we’ve been talk ing to, and together that’s produced some remarkable insights about better ways to improve education, agricul ture, health that are making lives bet ter for millions of people».

Born 1964, New York, USA Field Development Economics Awarded The Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel, 2019 (shared) Prize-winning work Experimental approach to alleviating global poverty Favorite countries to visit Kenya and India Most influenced by His parents A lesson in altruism Kremer and his co-laureates donated their entire winnings to the Weiss Fund for Research in Development Economics

LA RELAZIONE ATTENTA E PARTECIPE ALLA SOCIETÀ IN CUI VIVE LIBERA ALESSANDRA VILLASCO DAMIANI DAL COMPLESSO DELLA PAGINA BIANCA CHE TORMENTA MOLTI SCRITTORI, MA CON UN RAPPORTO SEMPRE MISURATO E RISPETTOSO, COME NELLO STILE DEL PIEMONTE ITALIANO DA CUI PROVIENE. LA SUA NARRATIVA INCORAGGIA IL LETTORE A SUPERARE LE APPARENZE

E LE BARRIERE DELLA QUOTIDIANITÀ. LO INCAMMINA PER I SENTIERI DEL CUORE, PER CONDURLO AD UN UNIVERSO ANIMATO DA RICORDI E DETTAGLI DI VITA, CHE FINALMENTE AFFRANCANO I SENTIMENTI DALLE EVOLUZIONI DI UN DESTINO CHE INEVITABILMENTE TUTTO PORTA AL SILENZIO. ABBIAMO CHIESTO AD ALESSANDRA VILLASCO DAMIANI DI COMMENTARCI “TULIPANI A COLAZIONE”, IL SUO VOLUME ATTUALMENTE IN LIBRERIA, IN ATTESA DEL NUOVO LIBRO IN USCITA L’ANNO PROSSIMO. DI ANDREA GRANDI collana di libri Geronimo Stilton. Sono state proprio queste attività editoriali ad incuriosirmi, e liberare quella crea tività che infine mi ha portato a scrive re. Sono una sognatrice. Amo viaggia re, anche con la fantasia. La scrittura materializza le mie emozioni. Mi sco pro istintivamente attenta ad osservare le piccole cose, i fatti della vita, ai dia

“N essuna indirizzatofessionaliesperienzedellepromihaalla letteratura”, esordisce l’autrice. “Per me scrivere è la proiezione di una esi genza interiore. Sono sempre stata ap passionata di psicologia, mi è sempre piaciuto osservare le persone, le loro relazioni, i personaggi, che nei miei ro manzi preferisco descrivere con i dialo ghi. Sono nata a Casale Monferrato, comune piemontese che ha la metà de gli abitanti di Lugano. È nelle vicinan ze di Valenza, capitale italiana della gioielleria, dove ho esordito professio nalmente. Poi il destino mi ha portato altrove. Per circa dieci anni ho lavorato alle edizioni Piemme, ora del gruppo Mondadori, e che tutti ricordiamo per successi come Il diavolo veste Prada, Il Cacciatore di Aquiloni, oppure per la CUORE

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I PERCORSI DEL

loghi della gente: sono tutti indizi che stimolano la mia creatività, mi ispira no. Scrivo le mie impressioni quando e dove mi capita. Appena torno a casa le annoto subito nel mio diario, per non dimenticarle, e poi le riprendo nei miei libri, riempiendone le pagine con una cascata di sensazioni, ancor prima che si trasformino in prosa.

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osa è per lei il processo creativo? «Significa entrare in una realtà metafisica, in un mondo parallelo che convivo con le emozioni dei miei personaggi. Come una attrice, mi commuovo, vivo in prima persona i loro sentimenti. Scri vere ora per me ora è una esigenza, non più un ricordo del mio passato nella editoria. Cogliere l’attimo e libe rarlo nell’infinito di una pagina bianca è un esercizio continuo, gratificante, da condividere con i lettori». Come ha vissuto gli eventi dell’ultimo biennio? «Con molta difficoltà. Mi è mancato il rapporto con gli altri. Come tutti, ho dovuto interrompere il dialogo con il mondo che mi circonda ed in cui mi identifico. Confinata in casa, verso la mia famiglia ed i miei figli ho dovuto impersonare la apparenza di una nor malità che invece la epidemia stava negando al mondo intero. È stata una difficile prova fisica e mentale, ma che fortunatamente non solo ho superato, ma ha anche ispirato la mia opera pri ma “Tulipani a colazione”, dove rias sumo quel desiderio di leggerezza, la voglia di rivivere affetti, emozioni, di riprendere la memoria della nostra vi ta che ha angosciato la società mon diale durante il lockdown». Cosa ha ispirato questo suo primo romanzo? «La idea è nata in un lungo viaggio in Asia. Ogni volta che salgo in aereo cer co un particolare, un dettaglio della vi ta della persona sconosciuta che mi ha preceduto. Così ho aperto la tasca del sedile che avevo davanti a me. Ho tro vato qualcosa. Per un istante ho pensa to fosse un diario. Invece era solo la co pertina di un libro, con la immagine di un arcobaleno. Una traccia nel cielo, un invito visivo a fantasticare. Ho subi to deciso che avrei dovuto occuparmi io di questo diario, come se il destino mi avesse convocato per dargli vita. Questo poi ha ispirato la trama. Ho in trecciato le esperienze di due donne dal vissuto inizialmente contrapposto, che poi scopriremo parallelo, e nel finale addirittura convergente. Le due prota goniste rappresentano la moltiplicazio ne ed attrazione di un medesimo per corso umano. Identico e parimenti spe culare, che accomuna il difficile esor dio nella vita adulta vissuto da entram be, ma cui l’una reagisce con il lavoro e l’altra liberandosi dalle attenzioni ma terne, affinché ciascuna possa infine appropriarsi del suo destino».

Con quali sensazioni giudica il futuro che ci attende? «Spero che le attuali incertezze pos sano venire presto superate. Nel tempo libero sono molto attiva nel volontariato. Credo che l’impegno di ciascuno, condividere gli sguardi di chi abbiamo vicino, tendere la mano a chi si trova in difficoltà, trasforma anche la più complicata delle realtà in un mondo migliore. Tutti possia mo collaborare fare meglio, a dare qualcosa in più: questa è la base da cui guardare il futuro. Sto terminan do un nuovo libro. Sarà ambientato a Lugano, le vicende si svolgono nel nostro territorio. È un romanzo d’a more, venato da una nota di mistero che accompagna il lettore per tutta la trama. Lugano é un posto ideale per ambientare le mie opere. Il lago, mi ispira, mi attrae, emoziona. Per me tutto il territorio ticinese, e natu ralmente anche la città in cui dove vivo, abbonda di luoghi suggestivi. Sono affascinata dalle culture, dal vissuto di tutti coloro che qui arriva no e convivono. Ecco perché spero che Lugano continui ad incrementa re il suo potenziale artistico e cultu rale, già apprezzato ben oltre i confi ni del nostro cantone».

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Lei, che si identifica con la società, come giudica la nostra epoca, dove digitalizzazione fa rima con individualismo? «Il significato della nostra esistenza non lo troviamo da soli, ma nel rapporto con gli altri. “L’amore è il nostro vero destino”, citazione del teologo statuni tense Thomas Merton, ispira e riassu me la mia vita ancor prima dei miei ro manzi. Dunque anche la tecnologia, anzi le applicazioni informatiche, mi appaiono come una conseguenza in dotta ma non la essenza del rapporto che noi dobbiamo mantenere con le persone o nei rapporti sociali che ci identificano. Anche nell’odierna realtà digitale, ipertecnologica, quando ci troviamo a riflettere su noi stessi, come in passato scopriamo che da soli non siamo nulla. La vera gioia è comparte cipare alla società in cui viviamo. Forse non tutti la pensano così. Ma è proprio questo che mi motiva a scrivere: ricor dare ai lettori la autenticità ed il valore del rapporto con gli altri, suggerire quanto sia preziosa la rete fisica delle emozioni e dei sentimenti che ci avvol gono. Anche i personaggi dei miei libri esprimono questa mia relazione con la società, ma in una dimensione accre sciuta dalla fantasia».

Direzione Generale e Agenzia di Città Via Giacomo Luvini 2a 6900 Lugano Sede Operativa e Succursale Via Maggio 1 6900 Lugano Altre Succursali e Agenzie in Ticino Bellinzona, Biasca, Chiasso, Locarno, Manno Affrontare il futuro serenamente Avete capitale che desiderate versare in una volta sola? Il Piano di Accumulo in Fondi PLUS di BPS (SUISSE) vi permette di far fruttare risparmi, previdenza libera o riscatti di capitale previdenziale, lasciando ai nostri gestori il compito di investirli gradualmente nei mercati finanziari. Call Center 00800 800 767 76 Bancawww.bps-suisse.chcontact@bps-suisse.chPopolarediSondrio (SUISSE) La vostra Banca, i vostri valori Scansionate il codice QR per saperne di più. Piano di Accumulo in Fondi Plus

gabbia di perfezione nella quale sof fre ma di cui non osa lamentarsi. A darle l ’occasione giusta per rompere gli schemi è una diagnosi spietata, una forma aggressiva di cancro che, forse, non la farà arrivare ai suoi 30 anni. È la storia di come, a duri col pi e mantenendo il segreto, lei trova il coraggio di trasformare la sua vita e diventare più spensierata, leggera e autentica. C ’è ovviamente anche l ’a more, perché a quell ’età è impossibi le non perdere la testa». Come affronta un momento così doloroso? «Prova fin da subito a farlo a modo suo: innanzitutto cercando di non ren dere la cosa pubblica perché non vuole essere compatita e perché odia i pette J ulie, partiamo da lei. Come è arrivata alla radio e alla tv? «Mentre finivo l’università, nel 2005, la RSI ha indetto un concorso per volti nuovi. È stata un’amica a convincermi a partecipar vi, secondo lei ero fatta per quella atti vità e in effetti ho cominciato subito a lavorare in TV. Ben presto mi sono iscritta a un master in scrittura per ci nema e televisione, a Milano. Non ho mai rinunciato – e ancora non rinun cio – a mettermi in gioco: in 17 anni ho affrontato esperienze anche molto diverse, come il mondo della comuni cazione nel turismo, con belle espe rienze all’estero. Dal 2016 però ho de ciso di concentrarmi sulla radio e sulla presentazione di eventi privati». Ora esce il suo primo libro. Come è nato? «Complice il lockdown, ho avuto tem po per capire quale altra svolta potevo prendere: quando ciò che faccio di venta acquisito, ho bisogno di metter mi in gioco. Ho fatto ordine in testa e ho cominciato a suonare la chitarra, un sogno che avevo da ragazzina. Su bito dopo è emerso un altro desiderio più profondo e mi sono detta: “Adesso non hai più scuse, è il momento per il libro a cui pensi da 9 anni!”».

Un romanzo con tratti autobiografici... «Esatto, infatti non è un’autobiogra fia. Si racconta la storia di Emma, una giovane donna dalla vita invi diabile, che ha tanti amici, che lavo ra in televisione e che per paura di deludere gli altri si è costruita una

IL PRIMO ROMANZO DELLA CONDUTTRICE RSI

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"PERFETTA DA MORIRE" È UNA STORIA CON RISVOLTI AUTOBIOGRAFICI. MA NON È UN'AUTOBIOGRAFIA. PARLA DI AMICIZIA, D'AMORE, DI AMICIZIA, DI CORAGGIO, DI MALATTIA, MA – SOPRATTUTTO – DI TRASFORMAZIONE. DI MANUELA LOZZA

Alcuni uomini che hanno letto il ro manzo mi hanno confidato che, pur essendoci una protagonista femminile, si sono ritrovati perché i temi sono universali, inoltre hanno trovato spun ti interessanti per capire un po’ meglio i bisogni di una donna, anche se re stiamo tutte uniche. Ho voluto inserire anche la musicadella mia generazione e di quel 2013 che mi ha sconvolto la vita. La musica aiuta a ricordare e ad emozionare, non ne potevo fare a meno, su spotify c’è la playlist chiamata “ Il mondo di Em ma”. Un altro tema è la fotografia, quella di Christian Tagliavini per esempio, amico e grande fotografo che, tra l’altro ha anche realizzato la bellissima copertina del mio libro».

È una storia al femminile, eppure anche i maschi hanno una bella parte... «Io stimo molto gli uomini, non im maginerei un mondo senza di loro e non potevo scrivere di Emma senza il mondo maschile che tanto le ha dato e tolto. In generale il confronto è ciò che fa crescere e se si parla di uomini e donne, credo che gli uomi ni abbiano tanto da insegnarci, sia che si parli di compagni, padri, ami ci, amanti o figure di riferimento di altro tipo. Nel caso della sofferenza femminile, che forse non possono comprendere a pieno come noi non possiamo capire la loro, stimo tutti quegli uomini che sanno mettersi in ascolto e restare anche quando le co se non vanno come vorrebbero: que sto mi emoziona tantissimo!

33TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / JULIE ARLIN golezzi. Poco dopo lo shock iniziale della diagnosi capisce anche che que sta può essere la grande occasione per liberarsi, la scusa ufficiale per lasciare da parte la paura di non essere capita o amata e vivere pienamente ogni istante che le è dato, perché potrebbe essere l’ultimo. Non smette di lavorare e, anzi, si concede molto di più di pri ma: feste, allegria, aperitivi, avventure e nuove emozioni. Tutto bello finché il corpo tiene ma quando le cure si fan no più pesanti, il conflitto e la pressio ne aumentano.». Julie, molti suoi follower – ma anche molti suoi colleghi – si sorprenderanno leggendo questa intervista. Lei ha affrontato la malattia, la chemioterapia, la perdita dei capelli, la spossatezza indicibile...senza dirlo praticamente ad anima viva… «È stata una scelta istintiva e su cui non ho mai negoziato: correndo il ri schio che quelli fossero i miei ultimi mesi di vita, ho voluto che fosse per me un momento il più possibile diver tente - e non temo di usare questa pa rola. Volevo vivere tutto al massimo. Al contempo, intimamente, discutevo con me stessa, affrontavo i cliché che mi portavo dietro, rivedevo il rapporto con gli altri, ho ridefinito il modo di amare e anche il concetto di femmini lità. Continuavo ad apparire in tv e a lavorare agli eventi ma stavo cambian do, oltre alla fatica fisica ero meno compiacente, anche solo per il fatto che le energie erano poche ed andava no dosate. Ho dovuto ridisegnare i miei confini e per questo sono stata anche fraintesa e criticata ma era una conseguenza inevitabile della mia scel ta di privacy. A volte mi sono imbattu ta in persone non propriamente gentili e compassionevoli ma era un’altra le zione da imparare: giudicare è sbaglia to perché sappiamo poco o nulla delle battaglie che stanno affrontando colo ro che abbiamo davanti e perciò dob biamo rispettarli». Ma Perfetta da morire non è un libro sul tumore… «Per nulla! È un romanzo che parla di un’esperienza di vita, all’interno della quale la scoperta di avere un cancro è una delle mille cose. Il tumore è un’occasione di trasformazione, l’in put per fare della propria vita ciò che è giusto per sé. È un libro sulla bellezza della vita, sul coraggio, sull’amore, sui rapporti di coppia e sull’amicizia che salva (ci sono scene spassosissime co me la parrucca che prende una sua identità e i fraintendimenti che ne conseguono. C ’è anche una linea di mistero che viene svelata solo alla fine...n.d.r.). Nello scrivere, mi sono impegnata per creare un mondo, fatto da personaggi sfaccettati in cui tutti hanno un’evoluzione. E scrivendo ho subìto un’ulteriore evoluzione anch’io, mi ha fatto benissimo riguardarmi da fuori, con la distanza del tempo, que sto lavoro che è durato quasi un anno mi ha permesso di diventare ancora più fedele a me stessa senza paura, amandomi nella mia non perfezione. Sradicare un’ideale di noi stessi è diffi cile e il tumore in questo è stato il mo tore ma è solo il mio esempio di perdi ta delle certezze, nella vita ce ne sono molti altri, ognuno ha il suo».

Julie – che ora sta benissimo –mi saluta con un pensiero che, d'improvviso, mi scioglie il nodo alla gola che mi ha accompagnato per tutta l'intervista: «Accogliere con gentilezza ciò che ci succede, proteggersi senza diventare cattive. E ogni tanto dire “Che brava che sono”, che riesco a mantenere il mio patto. Per la prima volta ero vera mente amabile a me stessa. Anche per ricordarmelo, per rinnovare questo voto di fedeltà alla mia natura, ho scritto questo libro».

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34 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MASSIMO GALLI & LORELLA BERTOGLIO IL LIBRO DI SCIENTIFICAGIORNALISTADIAPPASSIONATOINFETTIVOLOGOUNSTORIAEDIUNALUGANESE

L a prima domanda è la più scontata: che bisogno c’era di questo libro? Quando la casa editrice Vallecchi ha fatto la prima proposta a Lorella, ri sponde Massimo Galli, eravamo anco ra alle prese con la campagna vaccina le che stentava a decollare. Per questo ho subito posto dei paletti: non doveva essere un instant book sulla Covid, come tanti già usciti e nessuno spazio alle polemiche con politici e colleghi più o meno titolati a parlare della pan GALLIPEDIA È UN LIBRO SCRITTO A QUATTRO MANI. NON UN INSTANT BOOK SULLA COVID E NEPPURE L’AGIOGRAFIA DI UN PERSONAGGIO TRA I PIÙ POPOLARI DURANTE LA PANDEMIA. 250 DOMANDE PER RACCONTARE LA STORIA DI UN MEDICO E DI UNO SCIENZIATO CHE HA DEDICATO TUTTA LA VITA ALLO STUDIO DELLE MALATTIE INFETTIVE.

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«Non potrei, anche se stare in famiglia mi piace molto. Continuo a lavorare, occupandomi dei malati che me lo chie dono, a guardare con attenzione alla politica sanitaria del mio Paese e so prattutto a fare ricerca – sulla Covid, su HIV, su HCV– affiancando quelli che per anni sono stati miei collaboratori, un gruppo a cui tengo molto. Da qua rant’anni studio la storia delle epidemie e su questo ho molto da scrivere. Ho di versi progetti in corso. Per cominciare, un libro sulla storia dell’influenza, che uscirà entro l’anno. Poi andrò avanti a lavorare sul libro dei morti di Milano, un insieme di registri che riportano preziose informazioni sulle cause di morte in città e che può fornire dati preziosi sulle epidemie occorse lungo tre secoli e mezzo, ad esempio sulla grande peste del 1630, quella descritta nei Promessi Sposi. E ancora ho un ro manzo di fantascienza nel cassetto… Ma per tornare a Gallipedia, vista l’e sperienza molto positiva, con Lorella stiamo scrivendo la seconda parte. Per rispettare i tempi di pubblicazione ave vamo dovuto tralasciare molti temi».

Dire la verità comporta il rischio di risultare scomodo e impopolare… «Durante la pandemia mi sono tro vato mio malgrado sollecitato ad in tervenire nei media più volte nel cor so di una sola giornata e i contesti in cui si svolgeva la discussione erano talvolta più simili a gazzarre da bar che non ad un civile confronto tra autentici esperti. Ma come ho già sottolineato ho parlato sempre e solo sulla base dei dati. La pandemia ha avuto enormi conseguenze di ordine politico ed economico, e la comples sità degli interessi in gioco ha altera to la serenità di giudizio di molti». Nel libro si parla ovviamente di Covid, ma soprattutto di malattie infettive…

Ora che è in pensione non mi dica che anche lei si accinge a fare il nonno…

36 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / MASSIMO GALLI & LORELLA BERTOGLIO demia. Sì invece alla divulgazione di argomenti medici e scientifici, in par ticolare sulle malattie infettive contro le quali ho combattuto, rivolto a un pubblico più vasto di quello che nor malmente si riesce a coinvolgere su questi temi. Per fare questo era neces sario lavorare a quattro mani con una persona di mia assoluta fiducia e che avesse sia le competenze necessarie, sia la volontà e la pazienza di adattarsi ai miei tempi e ai miei impegni. Avevo già declinato le proposte di vari edito ri, e se questa non mi fosse arrivata di rettamente da Lorella, avrebbe proba bilmente fatto la fine delle altre. Ci co nosciamo da moltissimi anni, e ho pensato che fosse la persona giusta per questa impresa. Per quanto riguarda la mia vita privata è stata lei a convin cermi che potevo anche lasciarmi an dare a qualche racconto personale. «Questo libro - interviene Lorella Ber toglio – è nato da un progetto editoriale su cui avevo ottenuto un largo margine di autonomia. Convincere il Professore a lasciarsi un po’ ‘scoprire’ in quella parte del suo privato è stata l’impresa più complicata. Lui è un uomo molto riservato e non riteneva ci potesse esse re un interesse a raccontare i fatti pro pri. Ma io sono parecchio ostinata e volevo raccontare l’uomo dietro l’infet tivologo. Alle fine sono giunta alla con clusione che l’uomo e lo studioso sono la stessa persona, che non prescinde mai dalla necessità di approfondire tut ti gli argomenti di cui parla. D’altra parte lui stesso si definisce – scherzosa mente, ma non troppo – uno storico prestato alla medicina, e più lo conosci, più ti rendi conto che l’infettivologo di successo è solo la punta dell’iceberg di un uomo che ha interessi culturali e scientifici vastissimi. Perché questo titolo Gallipedia. Voglio dire… «È stata una specie di folgorazione e ho molto insistito con l’editore che nessun altro titolo avrebbe raccontato meglio il personaggio, che, soprattutto in televi sione, anche per i temi che è costretto a trattare, può apparire serioso e poco incline all’ironia. Il Professore ci ha messo un po’ ad accettarlo, ma alla fine l’ho convinto. E sono soddisfatta del risultato, perché molte delle persone che hanno letto il libro sono rimaste sorprese nello scoprilo molto più autoi ronico di quanto appaia. “Voglio dire”…è invece un intercalare che lui usa spesso per riempire le pause. Come ‘sottotitolo’ mi è sembrato perfetto ».

Leggendo questo libro ho avuto modo di ritrovare, talvolta in modo palese, tra le righe, un ricorrente elogio della conoscenza, spesso contrapposta alla superficialità e alla mancanza di un metodo scientifico nell’analizzare i problemi… «Questa era esattamente la mia in tenzione - risponde Galli - ed anche la regola a cui cerco sempre di atte nermi: formulare ipotesi sulla base di evidenze scientifiche e di informa zioni provenienti da fonti certe, leg gere i dati senza pregiudizi ideologici – senza badare a quanto mi farebbe più comodo – riconoscere gli sbagli e non tirarsi indietro. Tutto questo porta ad assumere posizioni scomo de e ad essere sottoposti ad attacchi anche personali: ma non credo pro prio che cambierò rotta».

«Quando mi definiscono virologo tengo a precisare che il mio mestiere è fare l’infettivologo. Non per sminuire il la voro dei virologi, che è però diverso dal mio. La virologia è quel settore della microbiologia che studia i virus preva lentemente in laboratorio. L’infettivolo go è un medico, un clinico di una branca internistica – ne avete uno mol to bravo anche a Lugano, l’amico Enos Bernasconi – che si occupa di malati e malattie, di farmaci e di come sommi nistrarli. Ma l’infettivologo deve per forza occuparsi anche molto di epide miologia e prevenzione, e quindi di quanto non solo i virus, ma anche bat teri e parassiti vari, combinano anche fuori dagli ospedali, tra la gente».

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Lorella Bertoglio, nata a Lugano, cit tà alla quale è molto legata, si è per fezionata in lingue straniere e comu nicazione a Londra. Da molti anni vi ve a Milano, dove svolge l’attività di giornalista specializzata in divulga zione scientifica, cui ha dedicato la sua attività professionale principal mente sul piccolo schermo. È da tem po negli organi direttivi di UNAMSI, l’Unione Italiana dei giornalisti Medi co Scientifici, ed è stata recentemen te rieletta come proboviro. Negli anni ha intervistato i grandi specialisti del la medicina, italiani e stranieri. Galli pedia è il suo primo libro.

«Per me c’è ancora molto da dire e da scrivere, conclude Bertoglio. Il riscontro che Gallipedia ha avuto da parte dei lettori e dei media è un incentivo a proseguire con la di vulgazione sui grandi temi di salute globale. Per fare un esempio, non abbiamo avuto tempo di parlare del vaiolo delle scimmie che a poche settimane dalla pubblicazione del libro si è conquistato le prime pagi ne dei giornali. Se guardiamo ai dati dell’agenzia nazionale per la protezione della salute degli Stati Uniti, oltre il 75% delle malattie infettive emergenti negli esseri umani sono zoonotiche e le loro origini hanno profondi legami con il nostro ambiente in rapida evolu zione. Poi, forse, potrebbe arrivare anche un programma televisivo di cui abbiamo già delineato un possi bile progetto».

PRIMO PIANO / MASSIMO GALLI & LORELLA BERTOGLIO CHI SONO GLI AUTORI DEL LIBRO

Davvero?

Massimo Galli, si laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Universi tà Statale di Milano, che lo chiama co me Professore Ordinario di Malattie In fettive nel 2000. Dal 1978 è all’Ospe dale Luigi Sacco, di cui ha diretto il re parto universitario di Malattie Infettive dal 2008 al 2021. Autore di oltre 600 pubblicazioni scientifiche, è stato Pre sidente della Società Italiana di Malat tie Infettive e Tropicali dal 2017 al 2019. Noto a livello internazionale nel suo settore scientifico ben prima della pan demia, ha raggiunto nel corso della stessa presso il grande pubblico una vasta notorietà.

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«I miei basterannosoldianchedopolapensione?»

Sono cresciuta in una famiglia sem plice con quattro figli, mio padre ci ha fatto anche da madre perché l›ho persa quando avevo solo 16 anni, e ci ha sempre insegnato a dare e non solo a ricevere. Io ho ricevuto tantis simo dalla mia carriera e cerco di trasmettere le mie esperienze positi ve agli altri, in primis ai miei figli Florian e Flavio».

LA FORZA INTERIORE GRAZIE ALLA MAMMA SCOMPARSA «MI PIACE QUANDO TUTTI MI RICONOSCONO COME VRENI, QUELLA DI OGGI». LA RAGAZZINA DI ELM, CHE DEBUTTAVA IN COPPA DEL MONDO A 19 ANNI E CHE A 20 VINCEVA IL SUO PRIMO GIGANTE DELLA CARRIERA A SANTA CATERINA VALFURVA, OGGI È UNA DONNA E UNA MAMMA REALIZZATA, MA NON AMA TROPPO LE LUCI DELLA RIBALTA «PER ME CONTANO I PICCOLI GESTI CHE METTONO IN RISALTO IL LATO UMANO DELLE PERSONE». DI ROMANO PEZZANI

«Per me ha un valore enorme, anche se il premio è legato al mio passato.

40 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / VRENI SCHNEIDER

Il Ticino si è sempre distinto nella velocità e oggi va fiero della sua campionessa olimpica e duplice campionessa mondiale Lara Gut-Behrami… «Mi piace, ha classe ed è spregiudi cata. Non vedo in lei il timore di af frontare anche le piste più ripide, li bera il suo talento e ha già conqui V reni Schneider, fra le più grandi interpreti mondiali dello sci, ha incantato soprattutto fra i paletti stretti. Perché proprio lo slalom? «È come una danza. Ritmo, flusso, an golazione, sensibilità, occhio. È l’armo nia di questi elementi che mantiene alta la velocità e ti fa vincere. Quando sei dentro nel Circo bianco non ti accorgi di tutto quanto muovi attorno a te. Re alizzi solo a fine carriera, quando entri nella stanza dei trofei e sei orgogliosa di averli portati a casa tu». E in quella stanza c’è anche quello di sportiva svizzera del secolo, un riconoscimento che rende immortale “Vreneli”, come la chiamava sua mamma Sibilla. Cosa si prova a essere la regina delle regine?

In Ticino ho sempre incontrato gente gioviale, come del resto in tutto il mondo, perché le persone sono più importanti delle medaglie, ti restano nel cuore per tutta la vita. Ho ricordi splendidi, come per esempio la mam ma di Deborah Compagnoni che mi ha curata a letto tutta la settimana per una forte influenza e il weekend ho conquistato la mia prima vittoria in Coppa del Mondo».

Il tuo segreto rimane l’energia positiva di Elm, il paesino di 626 abitanti dove sei nata e cresciuta. Come ti senti a casa? «È la mia patria, non ho mai potuto farne a meno. È un rapporto magico fra me e la montagna, naturalmente con la mia famiglia, che mi ha sem pre dato tanta forza. Nella mia car riera, sono stata sollecitata parecchio anche sul piano psicologico, la re sponsabilità del successo è notevole, e quando riuscivo a tornare nella mia valle per rigenerarmi, il giorno dopo ero di nuovo performante. An che mia madre Sibilla, scomparsa di cancro a soli 51 anni, mi è sempre stata vicina con il suo spirito. Al cancelletto di ogni gara ho “parlato” con lei, ha gareggiato al mio fianco e mi ha aiutata a sviluppare quella for za interiore per far fronte alla sua di partita. Quando sono diventata io mamma, il dolore è stato ancora più forte perché ho realizzato la vera im portanza di avere una madre. Sono molto grata a mio padre Kaspar che è riuscito nel doppio ruolo di genito re con quattro figli da allevare». Florian e Flavio sono fortunati ad avere una mamma come te. Hanno un futuro nello sci?

Cosa ti è rimasto impresso del nostro Cantone? «Durante il periodo estivo, la Federa zione Svizzera organizzava a Tenero gli allenamenti di condizione fisica. Lavoravamo anche a Cadenazzo e quando potevo, scendevo a Lugano.

41TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 PRIMO PIANO / VRENI SCHNEIDER stato dei risultati molto prestigiosi. Mi era piaciuta particolarmente in un’altra occasione con un gesto splendido nei confronti di Jasmine Flury, quando ha confortato la sua giovane compagna di squadra che era uscita con il numero 1 nel super G dei Mondiali 2019 di Are. La tici nese, giunta nona, non ha pensato alla medaglia mancata, ma ha fatto prevalere l›aspetto umano dello sport. Nessuna lacrima, nessuna scusa, tanto cuore: brava Lara!». Vreni Schneider ricorda con piacere un’altra fuoriclasse ticinese, Michela Figini, con la quale ha condiviso diverse stagioni in nazionale… «Grande coraggio. Raramente ho vi sto una ragazza affrontare i salti co me Michi, era unica. Noi colleghe eravamo tutte estasiate dal suo mo do di sciare oltre i cento all›ora, sembrava volare. E i tempi erano sbalorditivi, come i suoi successi alle Olimpiadi e ai Mondiali. Michi ha segnato sicuramente una svolta epo cale di come si affrontava “a tutta” una discesa libera femminile, senza dimenticare che ai nostri tempi i gatti delle nevi non spianavano le pi ste come biliardi. Mi piacerebbe ga reggiare oggi, sarebbe piacere puro. Adesso si può ispezionare il percorso scendendo a fianco dei paletti, ai miei tempi si poteva solo farlo risa lendo a scaletta. Un momento fon damentale, bisogna cogliere ogni in sidia e registrarla in testa. Quando scatti dal cancelletto, non hai più spazio per le esitazioni, uno slalom è una millimetrica discesa in apnea. Noi eravamo più sollecitate anche in gigante e in discesa, le traiettorie erano impegnative».

“È come una danza. Ritmo, flusso, angolazione, sensibilità, occhio. È l'armonia di questi elementi che mantiene alta la velocità e ti fa vincere”.

Corsi di sci e di snowboard, allena menti da competizione, lezioni priva te, eventi aziendali e per club, orga nizzazione di gare. Vreni Schneider, nella località glaronese di Elm, dove è nata e cresciuta, è sempre più richie sta nonostante il suo ritiro avvenuto 27 anni fa, quando il 19 marzo 1995 concluse l’ultima gara di Coppa del Mondo, vincendo lo slalom speciale di Bormio, e sette giorni dopo si ag giudicò l’ennesimo titolo di campio nessa svizzera. «Un’ernia discale mi ha accompagnato durante tutta la mia attività. La schiena, le spalle e le ginocchia mi fanno male, talvolta fac cio fatica ad abbassarmi. È il prezzo PREFERISCE

La sua capacità di gestire la pressione, oltre a una classe immensa, le hanno permesso di diventare la prima atleta al mondo a vincere tre medaglie d’oro alle Olimpiadi nello sci alpino: a Calgary nel 1988 in gigante e speciale, a Lille hammer nel 1994 in speciale. «È senza dubbio quello che mi sta più a cuore quello conquistato ai Giochi norvegesi, perché volevo chiudere in bellezza la mia carriera. Ero quinta dopo la prima manche e ho dato l’anima per quel tito lo. Sofferto ma splendido».

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LO JODEL A SIMPLY THE BEST DELLA SUA GEMELLA ASTRALE TINA TURNER

Ph: © Blicksport

Hai mai avuto un manager? «Ho cominciato con l’aiuto della mia famiglia, poi mi sono affidata alla competenza di Franz Julen, fratello del campione olimpico Max. Un anno, in agosto, mi aveva proposto di volare a Los Angeles per un evento con il grande sprinter Carl Lewis, ma io ri futai perché volevo concentrarmi sul mio programma estivo di allenamen to. Franz mi lasciava la possibilità di decidere serenamente, del resto sono sempre stata libera nel mio ruolo di sportiva». E il mental coach? «Ho trovato un buon equilibrio scriven do nel mio diario le cose positive e quelle negative che mi capitavano ogni giorno. Mentalmente ero forte e prepa rata, era un metodo semplice per libera re la mente. E poi il dialogo interiore con mia madre ha fatto la differenza».

«Seguono l’apprendistato e lo sport di venta impegnativo. La cosa più impor tante per me è la loro salute, poi i suc cessi sulle nevi sono relativi. Florian, 18 anni, ha voluto seguire le mie disci pline tecniche, si impegna molto, cura i dettagli e si pone obiettivi importan ti. Ha un carattere positivo e lavora sull’aspetto fisico. Andrà sicuramente avanti con lo sci». E Flavio? «A 16 anni frequenta il primo anno di apprendista meccanico di macchinari agricoli ed è entusiasta del suo primo lavoro. È molto impegnato e proba bilmente non continuerà con le sue discipline di velocità in quanto non riesce ad allenarsi in modo costante. Sembra avere trovato la sua strada e io lo sosterrò nelle sue scelte anche se non comportano più lo sci». I tuoi fratelli maggiori Jakob, Barbara e Heiri hanno contribuito allo sviluppo del tuo senso della famiglia, considerato il forte legame che vi ha unito con vostro padre Kaspar… «Il destino ci ha uniti al punto tale che quando ero via dovevo subito chiamare a casa per dire che ero at terrata sana e salva. Capivo la pre occupazione di mio papà e mi face va piacere rassicurarlo, anche per ché è stato eccezionale con tutti noi e meritava questo genere di atten zioni. Io mi sentivo al top nello sci perché eravamo una squadra affia tata a Elm».

che pago ancora oggi alla mia carrie ra, ma è stato tutto fantastico e rivi vrei il mio sogno di sportiva. Questa vita resta la mia vita». I risultati sono sensazionali, tanto che le sono valsi l’onorificenza di sportiva del secolo. Campionessa olimpica per tre volte, tre titoli mondiali, tre Coppe del mondo, undici di specialità (5 di gigante e 6 di slalom), 101 podi (di cui 55 vittorie), cinque volte sportiva sviz zera dell’anno, sciatrice mondiale nel 1994 ed eletta a due riprese sciatrice d’oro dall’Associazione internazionale dei giornalisti di sci. Verena Schneider, per tutti Vreni, è nata il 26 novembre 1964, lo stesso giorno della cantante Tina Turner. «Un’autentica star. Ascolto volentieri la sua musica, anche se mi rilassa quella tradizionale svizzera come lo Jodel».

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Allenare nello sci significa viaggiare molto, non le pesa mai non avere una “dimora fissa”? «Sì è vero, ci si sposta molto, ma que sto è il bello. Viaggiare per me signifi ca poter scoprire nuove culture. È una cosa che mi riempie la vita. Sono uno dei pochi allenatori svizzeri ad aver al lenato in giro per il mondo. È un ar ricchimento che va al di là del risulta to sportivo. Poi ho avuto bisogno di un paio di anni di ‘detox’: ho fatto tre anni ad Airolo, come direttore degli DA AIROLO ALLA SPAGNA, PASSANDO PER LA NUOVA ZELANDA: L’ALLENATORE DI SCI TICINESE MAURO PINI CHE HA PORTATO ALL’ORO OLIMPICO PETRA VLHOVA HA GIRATO IL MONDO PER FARE DELLA SUA PASSIONE UN LAVORO. DI FABIO DOTTI

ché era il posto più lontano e perché avevo un contatto sui cui appoggiar mi. Dopo qualche fax mi hanno rispo sto da Mount Hutt, lì cercavano un allenatore per i giovani… e voilà, ho preso la palla al balzo e sono partito. Ho fatto tre anni, non completi: d’in verno ero qui, d’estate andavo giù».

«Durante l’estate del 2000 allenavo un atleta neozelandese e condividevo gli allenamenti con dei giapponesi. Tra questi c’era un allenatore spagnolo, Jor di Pujol, che mi disse che in Spagna cercavano un allenatore per la squadra nazionale junior. Accettai subito e a fi ne settembre presi direttamente l’aereo per Madrid. Fu un’occasione unica, perché sono diventato allenatore pro fessionista 365 giorni all’anno». Che differenze ha trovato rispetto alla prima esperienza? «In Spagna erano molto meno organiz zati, c’erano varie problematiche. Do vetti gestire dalla A alla Z la squadra, questo mi ha permesso di farmi le ossa in un Paese che non conoscevo. Per due anni ho vagabondato per l’Europa con 7-8 ragazzi. Non insegnavo tanto la tec nica, ma più la cultura dello sci. Far co noscere la neve e l’inverno, è stata un’e sperienza bellissima. Ancora oggi, a Sa as-Fee, ho incontrato uno di quei giova ni; ora fa l’allenatore in Svizzera e abbia mo ricordato quelle esperienze».

44 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 CORNER / MAURO PINI LA PASSIONE DELL’ALLENATORE

N asce ad Airolo, ma deve emigrare in Nuova Zelanda per fare della sua passione un lavoro. Sembra un paradosso… Com’è nata questa idea? «Sono andato in Nuova Zelanda per ché “solo” il nostro inverno non mi bastava più. Sentivo il bisogno di fare dello sci il mio lavoro unico. Non vole vo più dividermi tra due lavori stagio nali. Così ho iniziato a conoscere un mondo sciistico diverso rispetto alla Svizzera e al Ticino. L’ho scelta per Poi arriva la Spagna, dove lavora otto anni. Come è arrivata questa opportunità?

Che realtà ha trovato lì? «Ci sono belle stazioni, specie sull’I sola del Sud, sulla catena montuosa che si chiama Alpi, come le nostre. C’è molto turismo australiano, asiati co e americano, è cresciuto molto con il passare del tempo. Alla fine degli anni Novanta c’erano tre sta zioni moderne e altre più piccole chiamate “club field” dove le piste non venivano nemmeno battute. Ora è un posto dove si va spesso ad alle narsi, dalle squadre nazionali ai set tori giovanili».

… e nel futuro di Mauro Pini cosa c’è?

45TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 CORNER / MAURO PINI

Un tempo passava l’estate all’alpe ad aiutare i contadini, riesce ancora a godersi la natura? «Sì, passavo l’estate all’alpe dai conta dini per guadagnare qualche franco. In questo modo potevo poi fare “sci” durante l’inverno. È uno stile di vita che adoro, stare nella natura, con gli animali. Sono dieci anni che d’estate ospito delle mucche della razza Erin ger tramite Silvan Zurbriggen e la sua famiglia. Tutto è nato quando lo alle navo. Quest’anno ne ho cinque in Val le Bedretto e per me è sempre una co sa bellissima. È un hobby a cui tengo moltissimo».

La sua prima pupilla è stata probabilmente Contreras, poi ci sono state Gut, Maze e ora Vlhova. Se dovesse “creare” un’atleta rubando una sola cosa a ognuna di queste, cosa prenderebbe da ciascuna di loro? «Prenderei il mentale di Vlhova, Maze e Gut. Poi il fisico di Maze e Vlhova e so prattutto la voglia di emergere di Con treras. Sarebbe un bel mix esplosivo». A proposito di Gut, il suo primo incontro è stato… con il nonno! «Proprio così. Dopo le scuole obbli gatorie, dato che amavo sciare, dove vo decidere se fare l’apprendista o il ginnasio. Lo zio di Lara era il mio allenatore al club, quindi gli chiesi se avessero un posto d’apprendista nella loro falegnameria. Così conobbi il nonno, parlava poco italiano, ma era un vero Signore. Era sempre vestito con i classici pantaloni e giacca da falegname, quelli a righe. Rispettava tantissimo il suo lavoro». Un tempo Karl Freshener le aveva detto che per diventare allenatori sarebbero serviti 20 anni… lo conferma? «L’allenatore è un mestiere che impari sul campo, con l’esperienza. Confermo che servono 20 anni, perché ancora og gi è importante per me imparare quoti dianamente. Lui è stato un po’ il no stro faro, anche oggi a 80 anni ha gli occhi che brillano quando c’è da condi videre qualcosa su questo mondo».

«Non mi pongo ancora questa doman da, spero ci siano ancora tanti stimoli e tanta voglia da parte mia per vivere una vita del genere. Per me non è un lavoro, è una passione e finché c’è la fiammella…vado avanti».

Se non avesse fatto l’allenatore di sci, cosa avrebbe voluto fare? «Mamma dice sempre che da piccolo volevo fare il camionista, lavoro che ho anche praticato per un paio di anni in giro per l’Europa. È forse la voglia di vedere e di scoprire il mondo che mi ha avvicinato a questa professione. Penso comunque che se non avessi fat to l’allenatore, avrei fatto qualcosa inerente alla montagna».

Impianti, sono stati un po’ una neces sità in questo senso, ma si è rivelata un’esperienza molto interessante per ché mi ha permesso di migliorare nel management. Ora ho di nuovo la fiammella accesa per un’esperienza sportiva e per scoprire un nuovo Paese come la Slovacchia».

Capitolo Vlhova: è arrivato l’oro olimpico, punto d’arrivo o punto intermedio per la sua carriera? «Sicuramente intermedio. Diciamo che è finito un ciclo, con il raggiun gimento di questa medaglia tanto so gnata. Ora c’è una Petra 2.0, pensia mo alle Olimpiadi del 2026. Nei prossimi quattro anni potrà divertir si di più, credo che possa vivere quelle emozioni che non ha sempre potuto esprimere».

L’anno scorso la generale di Coppa del Mondo è finita a Mikaela Shiffrin, ci riproverete quest’anno?

«Prima delle Olimpiadi avevamo detto che la generale non ci interessava, ave vamo programmato tutto per l’oro olimpico. La Coppa del mondo l’ab biamo sfruttata per arrivare in forma all’appuntamento. Avevamo anche detto che dopo i Giochi avremmo guardato la classifica… Petra era an cora vicina a Mikaela e quindi ci ab biamo provato. Sapevamo che sarebbe stato molto difficile, anche perché nel finale c’erano diverse gare veloci e noi non ci eravamo focalizzati molto su questo aspetto. Quest’anno ci sono i Mondiali, inoltre lei non è campiones sa del mondo in slalom… quindi vor rebbe confermare l’oro olimpico. Poi c’è il capitolo riguardante il gigante: nel ranking mondiale è quarta, non è messa male. Ci dedicheremo più tem po quest’anno. Petra sa che ha nelle sue corde la coppetta in gigante, ci proveremo». Un allenatore come lei pensa di poter restare a lungo con uno sciatore/sciatrice o dopo un po’ è giusto cambiare? «Generalmente si ragiona su un ciclo olimpico, quindi 4-5 anni. La diffe renza la fa la motivazione dell’allena tore verso l’atleta e lo staff».

46 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 GRANDANDOLO / MORENO BERNASCONI L’ODIO ESTERNO E INTERNO CHE MINACCIA L’OCCIDENTE

CHE PERCEZIONE HA DEL MONDO LA GENERAZIONE DEI “MILLENIALS” OCCIDENTALI, DEI NOSTRI FIGLI DEL TERZO MILLENNIO? UNA CONSAPEVOLEZZA DELLA SOCIETÀ E DELLA CONVIVENZA UMANA ASSAI DIVERSA DA QUELLA CHE AVEVANO LE GENERAZIONI CHE SI SONO SUCCEDUTE NEI CINQUANT’ANNI CHE HANNO FATTO SEGUITO ALLA FINE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE. D all’11 settembre del 2001

Guerre barbare, conflitti armati e i peggiori soprusi avevano infatti carat terizzato anche la seconda metà del Novecento. Ma lontano da noi. Senza disturbare il grande e incosciente rave party che andava in scena in Occiden te, illustrato sarcasticamente da Fede rico Fellini in “E la nave va”. Guerre e brutalità ci apparivano definitivamen te confinate in retrogradi Paesi incivi li, dittatoriali o totalitari. Contro i quali semmai sembrava lecito o dove roso che l’Occidente (per mano dello sceriffo americano) intervenisse mili tarmente per difendersi dalla minaccia dell’imperialismo sovietico e dai suoi scherani, come in America latina o in Vietnam (dove l’Occidente non ha esi tato ad utilizzare armi e metodi di una brutalità inaudita).

della

delle Nazioni Unite e agli oracoli ireni ci di politologi come Francis Fukuya ma - non è tanto o soltanto che il de mone della guerra, bandito o rimosso dall’immaginario collettivo del pacifi smo, sia riapparso con il suo corredo di brutalità (dagli sgozzamenti dell’ISIS ai massacri di civili inermi a Bucha).

La vera e drammatica novità odierna è che, dall’11 settembre 2001 ad oggi è l’Occidente - anche a causa dei suoi errori - ad essere bersaglio diretto e teatro della guerra, di attacchi terro ristici e bellici. Lo choc dell’Undici settembre, che vide gli Stati Uniti at taccati per la prima volta al cuore pulsante e simbolo della propria ege monia mondiale - Wall Street - è un terremoto di portata planetaria, em blema di un avvenuto capovolgimen to di paradigma. Capovolgimento di cui è conferma la guerra della Russia post-sovietica per riacquistare la sua antica potenza imperiale e contrasta re il disegno della NATO, asseconda to dall’UE, volto a farne una mode sta potenza regionale. Oggi l’egemonia occidentale è minac ciata da un fronte vasto ed evoluto co me mai, probabilmente, nell’epoca moderna. E le minacce affondano le proprie radici in un risentimento e una volontà di rivalsa da parte di anti chi imperi orientali e/o Paesi del co siddetto Terzo mondo, odi andati in crescendo durante secoli di occupa zione e di colonizzazione. La volontà diffusa in aree extra-occidentali di creare una nuova entità finanziaria che sfugga ai diktat del dollaro è il pendant economico-finanziario del capovolgimento di paradigma in atto su scala Nell’autocrateplanetaria.XiJinping (che dispone di poteri senza precedenti dai tempi di Mao in un Paese di un miliardo e 400 milioni di abitanti dotato di una gi gantesca “force de frappe” militare e tecnologico-industriale) questa volon tà di rivalsa è dichiarata. E non a caso la Cina, forte della sua presenza eco nomica capillare in Asia e in Africa e anche in Occidente e risolutamente decisa ad inglobare Taiwan, si propo ne come guida di una nuova area eco nomica internazionale (la “Nuova via della seta” promossa da Pechino ha i tratti di una colonizzazione economi ca in senso inverso, per certi versi ana loga a quella plurisecolare dell’Occi dente in molti Paesi del Terzo mondo).

La volontà di rivalsa e in alcuni casi all’attuale guerra Russia contro l’U craina, i giovani occi dentali di oggi hanno visto o vissuto infatti sulla loro pelle, ininterrotta mente, la violenza del terrorismo o della guerra, in un modo inimmagina bile per le generazioni dei loro padri. La novità dolorosamente evidente - e clamorosa, se si pensa ai sogni di pace universale promessi dall’istituzione

GRANDANDOLO / MORENO BERNASCONI

un odio vero e proprio verso l’Occi dente sono profondi e diffusi in nume rose aree: si pensi solo all’Iran e ai Pa esi islamici (alcuni dei quali in posses so di arsenali nucleari in piena espan sione, come il Pakistan) che hanno da to e continuano a dare rifugio e coper tura a quel terrorismo jihadista che ha infierito in modo barbaro a Nuova York e in numerose città europee, con siderate capitali del “Regno del male” oppure terreno di conquista.

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A questa “Internazionale anti-occi dentale” (disomogenea ma ormai mol to temibile) si è unita con rabbia la Russia - europea e asiatica nel contem po - dopo aver giustificato la brutale invasione dell’Ucraina come reazione alla volontà della NATO e degli Stati Uniti di isolarla e di ridimensionarla. La domanda se non sarebbe stato pos sibile, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, prevenire questo strappo brutale nel bel mezzo del con tinente, assegnando per tempo alla Russia uno statuto di cerniera euroa siatica all’interno di una nuova zona di sicurezza e cooperazione, resta aperta. Sta di fatto che la guerra in corso e le sanzioni unanimi contro Mosca in di fesa del diritto internazionale e territo riale ucraino hanno allargato il fronte anti-occidentale. E si sa che i risenti menti sono un torbido bagno foriero di veleni che attizzano i conflitti. L’ormai piccolo Occidente (a fronte di una va sta e popolosa area orientale e dell’In dopacifico agguerrita, militarmente e tecnologicamente innovativa ed evolu ta) è purtroppo alle prese con un altro riflesso di odio foriero di conflitti. Quello al proprio interno, che divide e indebolisce profondamente la società occidentale. Al limite di una vera e propria guerra civile sociale e cultura le. Basta guardare la violenta spaccatu ra che lacera gli Stati Uniti. Una frattu ra politica probabilmente senza prece denti dopo la guerra di secessione. Che è anche lacerazione culturale, alimen tata da movimenti fanatici di segno op posto. Da un lato quelli che, travestiti da paladini di diritti civili, hanno in odio (facendo di ogni erba un fascio) valori essenziali della civiltà occidenta le nonché intere epoche culturali deci sive per lo sviluppo della scienza e della libertà di pensiero e non esitano ad usare violenze e intimidazioni sistema tiche al fine di cancellarne la traccia per il solo fatto che sono stati promossi e costruiti da uomini di razza bianca. E movimenti, altrettanto fanatici e liber ticidi, che incitano alla sommossa in difesa della superiorità della razza bianca. Può un Occidente globalmente minoritario, confrontato con un vasto risentimento internazionale e profon damente lacerato al proprio interno reggere l’urto di questa nuova, violenta fase di ridefinizione degli equilibri geo politici su scala planetaria?

GRADO

CONTA CHI È

“Alla leadership ticinese regalo il coraggio di essere autentici”.

Tutte e tre sono molto legate fra lo ro. L’autenticità e il fine ultimo sono innati, l’eccellenza è l’obiettivo da raggiungere». Una cosa concreta che può fare in merito da subito? ME IN DI DARE VALORE, NON LA CATEGORIA A CUI APPARTIENE” DI GERARDO SEGAT

L’ eccellenza, nelle sue L’autenticità,conoscenzecompetenze,eabilità.rispetto ai suoi valori, opinioni, identità e anche desideri, emozioni, fragilità. Il proposito altruistico, il fine ultimo di ciò che fa, che esula da sé stesso e i suoi cari, proiettato su comunità e territorio. A quale di queste tre spinte evolutive del leader desidera rispondere maggiormente in futuro rispetto a quanto già fa oggi? «La base è l’autenticità, sono così co me sono con tutti, ricerco costante mente l’eccellenza, talvolta sin trop po sfociando nel perfezionismo, e il fine ultimo altruistico è ben presente nella mia natura e nella mia attività.

48 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LEADER ALLO SPECCHIO / LUCA ALBERTONI UN’AUTENTICITÀ UN PO’ FUORI DAGLI SCHEMI

“ PER

Secondo lei, cosa significa, invece, per noi? «Una dimostrazione che è possibile par tire e poi tornare in Ticino, nonostante la fuga dei cervelli di cui tanto si parla».

«Un EMBA, formarsi non basta, ci vuole molto di più: valori, empatia, intelligenza emotiva ad esempio e non le impari a scuola ma le puoi sviluppare soprattutto con l’esperienza, l’esempio altrui e il con fronto. L’efficacia di un’eventuale forma zione specifica in merito dipende dalla

La vera autenticità, la totale e sincera apertura e espressione di sé stessi, fa paura e, quindi, si tende ad adottare comportamenti difensivi di varia natura. Li vede in Ticino e in lei? «Credo che non sia possibile un’au tenticità totale senza limiti, condi zionamenti, adattamenti e questo vale anche per me. Il contesto in fluenza la cosa giusta da dire o fare in un dato momento senza bisogno di snaturarsi, difendersi o essere falsi. Saper calibrare l’autenticità è difficile, è una sorta di talento. In Ticino, purtroppo, vedo parecchi comportamenti difensivi: solitamen te la novità non viene ben accolta, se rifiuti una proposta professionale spesso viene preso personalmente, ad esempio. Ciò ha poi un riflesso a cascata perché impone a tutti di do versi adattare». In uno scenario di vera autenticità diffusa cosa sarebbe diverso in Ticino e in lei? «Personalmente si potrebbe sviluppare ulteriormente il lato creativo dando più spazio a nuove idee. Il territorio, invece, ne guadagnerebbe in termini di ricchezza, non solo materiale ma anche in termini di creatività, crescita e apertura». In cosa è geniale, sovraumano? (risata) «Mi ritengo creativo, curioso ma geniale non mi corrisponde». In cosa, invece, è umano, deficitario? «In tutto sono umano, oserei dire troppo umano e questa sensibilità e desiderio di vivere di emozioni mi reca talvolta qualche sofferenza di troppo». Le porgo questo specchio. C’è lei e la sua immagine riflessa. Se io la guardassi come sta facendo lei, con i suoi occhi, cosa vedrei di diverso che da qui fuori non vedo? «Ci sono sfaccettature della personali tà che non appaiono nel ruolo che ri copri. Il grado di mia sensibilità non collima sempre con l’aspettativa di ef ficienza e decisione della mia posizio ne. Credo che vedrebbe un livello di attenzione ai comportamenti umani insospettato e insospettabile». Guardandosi allo specchio, cosa non vede o non vuole vedere di sé? «Niente, non mi nascondo nulla». Cosa di lei la fa gioire? «La capacità di stupirmi e gioire ogni giorno anche per le piccole cose». Cosa di lei, invece, la infastidisce? «Diversi difetti…il fatto di essere a volte eccessivamente tollerante e non porre subito dei limiti». Cosa la ingolosisce?

Poche donne al comando, pochi giovani al comando, pochi indipendenti al comando, pochi stranieri al comando, pochi nuovi al comando: che comando é? «Non credo ci sia un ammanco allar mante in ognuna di queste categorie e il tessuto è in evoluzione attraverso processi di crescita, innovazione, in ternazionalizzazione e passaggio gene razionale. Per me conta chi è in grado di dare valore, non la categoria a cui appartiene». Fare il leader, essere il leader, sentirsi il leader, formare il leader, in ordine di importanza secondo lei… «Il leader deve soprattutto trasmettere dei valori e essere credibile e di esem pio. Formarsi, esserlo, sentirsi e in ul timo farlo, in ordine di importanza. Il farlo mi sembra sia il risultato finale mentre formarsi e esserlo li vedo sullo stesso piano».

Un “EMBA” sta a “formare il leader” come “x” sta a “essere il leader”: è un’uguaglianza possibile?

«Racconterei entrambi ma se dovessi scegliere, nonostante il rischio, condi viderei la paura perché potrebbe essere utile a chi mi ascolta e perché nel se greto c’è una componente più intima».

Di lei si dice che… «Essendo un personaggio pubblico pro babilmente si dicono tante cose, belle e meno belle. Penso che nessuno possa mettere in dubbio la mia onestà».

49TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LEADER ALLO SPECCHIO / LUCA ALBERTONI

«Imparare tutti i giorni, mantenere la mentalità aperta, tenere vivo il bambi no interiore, curioso, che assorbe e mette in pratica. È fondamentale, quotidianamente in tutti gli ambiti non solo quello lavorativo».

«Il cioccolato e la musica, i concerti». Cosa, invece, la appaga e la realizza? «Il potermi alzare la mattina in buona salute perché mi permette poi di fare altre cose che mi appagano come ascoltare la musica e ovviamente dedi carmi con energia al mio lavoro. Mi piace anche rendere felici le persone che ho intorno».

Cosa significa per lei essere rientrato in Ticino dopo una prolungata permanenza all’estero?

Il segreto o la paura più grande della sua vita: quale sceglierebbe di raccontare alla platea dei suoi associati e perché non l’altra?

«Aver dovuto apprendere di nuovo, ri abituandomi con difficoltà a vivere in un Ticino molto diverso da come l’a vevo lasciato. Un nuovo inizio».

Immagini una vita da brivido, degna di essere vissuta, come fosse un sole. Cos’è il cielo di questo sole? «Domanda impegnativa. Forse non so no abbastanza fantasioso e il valore della natura è talmente grande per me: fatico ad identificare qualcosa di diverso dal

Chiuda per favore gli occhi e torni a quel momento in cui ha fatto i salti di gioia e lo visualizzi: quei salti, potessero ascoltarla, cosa si sentirebbero dire da lei? «Non bisogna avere vergogna di ester nare le proprie emozioni».

Riprenda per favore lo specchio. In conclusione, cosa sussurra nell’orecchio della sua immagine riflessa? «Puoi essere fiero di quello che sei». E in quello di chi la sta leggendo in questo istante? «Spero di non essere stato noioso».

La bacchetta magica non funziona, ormai si è impegnato al regalo: quali azioni intraprende?

«Persevero nel mio lavoro di convin cimento in tal senso che faccio da tanto tempo». Si scelga il titolo dell’intervista… «Un’autenticità un po’ fuori dagli schemi». Che valore ha avuto per lei questa chiacchierata? «Mi sono divertito tantissimo. Le do mande sono particolari, possono an dare in direzioni diverse e mi sono piaciute molto».

Viviamo la transizione del capitalismo da “egoista per fini egoistici” a “altruista per fini altruistici”. Siamo, quindi, egoisti per fini altruistici e altruisti per fini egoistici, pensi agli investimenti sostenibili ad esempio. La leadership evolve di conseguenza. Cosa accelererebbe questa transizione? «Detto che il punto di partenza cosí come posto risale a tempo addietro, io ho l’impressione che queste trasforma zioni e i ritmi siano dettati dagli eventi esterni più che dalla volontà umana. Non rimane che vedere che accade». La provoco: in Ticino (e non solo) successo uguale soldi (soprattutto) e possibile cambiamento uguale ostilità (o quasi). Che conseguenze hanno sul territorio a livello culturale, formativo, sociale, politico ed economico? «In generale è un deciso freno allo svi luppo del territorio a tutti i livelli citati che, essendo interconnessi, sono nei va ri aspetti sia causa che conseguenza l’u no con l’altro. Imprese e individui, così, lasciano o non vengono in Ticino. Un elemento che inoltre soffre è l’apprendi stato, a volte considerato come forma zione meno prestigiosa, a torto. Ne ag giungerei un’altra di massima che frena sensibilmente: il ricco è colui che ruba».

Sempre con gli occhi chiusi torni a quel momento in cui ha atteso trepidante un esito e lo visualizzi: cosa sprizza da tutti i suoi pori mentre attende? «La speranza e la consapevolezza di aver sempre dato il massimo».

Tenga gli occhi chiusi e torni a quel momento in cui era sull’orlo di un precipizio e lo visualizzi: quell’orlo, potesse parlare, cosa le direbbe?

«Essendoci stato poco tempo fa a cau sa del Coronavirus non fatico a rivive re il ricordo: quanto sono importanti e preziosi la vita e gli affetti!».

Professionalmente vuole più tempo per le relazioni importanti o più tempo per il pensiero strategico? «Per il pensiero strategico perché è la di rezione, cosa voglio e quindi cosa faccio. Le relazioni vengono di conseguenza».

propria capacità di apprendimento che è, a mio avviso, la vera “x” dell’equazione».

LEADER ALLO SPECCHIO / LUCA ALBERTONI

50 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Le dono una bacchetta magica prepagata per uno specifico desiderio: quale nuova qualità regala alla leadership ticinese di tutti gli ambiti, non solo quello politico, che oggi non vede? I suoi predecessori hanno già detto lo spirito di team, la fierezza del successo altrui, la fiducia nella capacità collettiva, l’apertura mentale, il coraggio e la visione. «Mi identifico in tutto quanto già detto. Alla leadership ticinese regalo il co raggio di essere autentici».

cielo che conosciamo e che ci permette una vita da brivido qualunque essa sia».

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ORCHESTRE ECCELLENZE SVIZZERE

ED

e rigore, passione e precisione è ri chiesta ai maestri del violino come ai direttori d’orchestra. Una storia che Tjeknavorian condivide con Renaud Capuçon , direttore e violi nista sul podio per il secondo appun tamento sinfonico della stagione, giovedì 27 ottobre, con l’Orchestre de Chambre de Lausanne (02) di cui è direttore artistico dal 2021. Il suono unico di questa orchestra è stato plasmato dai direttori artistici che hanno voluto soffermarsi a lungo L a prima bacchetta è quella del ventisettenne Emma nuel Tjeknavorian (01), conosciuto in tutto il mon do come straordinario violinista con il suo Stradivari del 1698, oltre che co me direttore d’orchestra. Domenica 25 settembre Tjeknavorian, alla testa dei Wiener Symphoniker, inaugura la stagione di LuganoMusica e la serie di appuntamenti con le giovani pro messe della direzione: con interpreti quali Lahav Shani (2 dicembre), Sant tu-Matias Rouvali (3 aprile) e Klaus M ä kelä (12 maggio), la stagione di Lugano è una vera e propria vetrina per scoprire le personalità uniche che a soli trent’anni stanno conquistando il podio delle orchestre e delle migliori sale da concerto al mondo. Per il con certo inaugurale Tjeknavorian sceglie la musica di Johannes Brahms: «uno dei compositori che sono nella mia te sta, nel mio cuore e nelle mie orecchie ogni giorno. Con Brahms, sia l’intel letto che il cuore sono profondamente soddisfatti» ha detto in occasione dell’uscita del suo ultimo disco. La capacità di coniugare sensibilità

52 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / LUGANOMUSICA GRANDI

nella citt à svizzera, anch’essa sulle rive del lago, spesso per oltre dieci anni – come nel caso di Victor De sarzens, Armin Jordan e Christian Zacharias. Anche la permanenza di Capuçon a Losanna promette di es sere duratura: negli anni si è legato a doppio filo alla citt à , dal 2014 in segna alla Haute École de Musique e nel 2017 ha fondato i Lausanne Soloists, ensemble che raccoglie i migliori ex-studenti della scuola. Non sono da meno gli appuntamenti da camera, che cominciano martedì 11 ottobre con i formidabili King’s Singers (03): dall’Inghilterra vengono a Lugano i sei sovrani del canto a cap pella, un ensemble che ha visto succe dersi 28 membri in 50 anni di attività senza mai veder calare la propria po

LUGANOMUSICA È PRONTA AD ACCOGLIERE GLI ARTISTI DELLA PROSSIMA STAGIONE: I GRANDI NOMI DELLA MUSICA E LE BACCHETTE PIÙ RICHIESTE IN TUTTO IL MONDO, OSPITI DEL LAC SULLE RIVE DEL LAGO PER UN’ALTRA STREPITOSA COLLEZIONE DI CONCERTI. 02 Ph: © Federal Studio Ph: © Resia 01

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polarità. Il segreto sta nella loro perso nalissima chiave per entrare in contat to con il pubblico: con la loro “witti ness” tipicamente inglese i King’s Sin gers sapranno far scoprire musica an tica e nuova, far emozionare e sicura mente divertire. Largo anche alle eccellenze svizzere, che la stagione musicale del LAC non manca di valorizzare con nuovi proget ti a ogni stagione. Il LuganoMusica Ensemble, che riunisce i migliori mu sicisti della regione, torna a proporre i suoi concerti rivelatori, capaci di accompagnarci nella storia della mu sica da camera sottolineandone gli aspetti più affascinanti. Nel concerto di mercoledì 2 novembre sembrerà di sentir cantare ogni strumento dell’ensemble come se avesse voce uma na, nella musica di quei compositori ro mantici come Schubert e Mendelssohn capaci di scrivere musica tra le più espressive senza aver bisogno di ricorre re alla voce di un soprano. Il concerto successivo, venerdì 4 novembre, è an cora dedicato al romanticismo, con la Serenata n. 1 di Johannes Brahms. In arrivo anche il Lugano Percussion Ensemble, che domenica 13 novembre esplora tutta la raffinatez za di timbri e suoni, tutti i paesaggi so nori eterei e magici che è possibile otte nere con le percussioni, di solito legate e un immaginario ritmico e frenetico. Tra le massime eccellenze che il Ticino può vantare ci sono I Barocchisti e il loro direttore Diego Fasolis, autorità indiscusse del repertorio barocco. Giovedì 17 novembre affrontano l’Arte della Fuga, monumentale opera di Johann Sebastian Bach che è tra i brani che più si avvicinano alla defini zione di “musica pura”: una struttura architettonica complessa come quella di una cattedrale gotica, l’eleganza dell’in treccio tra le voci che fa pensare a prin cipi geometrici e matematici, la chiara e semplice bellezza che ogni volta colpisce gli ascoltatori di questo capolavoro. C’è molta attesa per il ritorno a Luga no di Daniel Harding (04), alla guida dell’Orchestra del Concertgebouw per la Nona Sinfonia di Mahler. Har ding non è solo tra i direttori più ri chiesti al mondo, con un’esperienza pluridecennale alla testa di alcune tra le migliori orchestre d’Europa, ma è anche un abile pilota di linea per Air France. Dopo i primi impegnatissimi anni di carriera da direttore ha sentito la necessità di fermarsi e lo ha fatto dedicandosi alla passione che, a causa dei tanti impegni, fino a quel momen to non aveva potuto coltivare: il volo. «La cosa meravigliosa che ho imparato dal volo è quanto sia fantastico correre rischi nel fare musica, perché è l ì che troviamo la vera bellezza, e soprattut to non può accadere nulla di terribile!» ha detto. Una determinazione che promette scintille, per il concerto di domenica 13 novembre. Hargreaves

04 03Ph: © Frances Marshall Ph: © Julian

on quale spirito è stato ideato e ha preso forma questo nuovo progetto?

«L’intento è quello di disseminare l’i dentità dell’Orchestra della Svizzera italiana laddove certi confini sembrano ancora esistere. Parole come avvicina mento, esperienza, community, lin guaggio comune sono oggi sempre più diffuse: e dunque, partendo proprio da questi punti di forza, abbiamo scelto di dar vita a questo nuovo format che ha già iniziato a portare l’OSI ad incontra re il pubblico fuori dai soliti schemi, in luoghi e con modalità inedite che pos sano incuriosire e anche abbattere quelle barriere che a volte si creano nei confronti della musica classica».

Quali sono gli altri appuntamenti previsti?

54 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / OSI BE CONNECTED NEL PROGRAMMA DELLA STAGIONE 2022/23 DELL’OSI SI INSERISCE ANCHE IL NUOVO PROGETTO BE CONNECTED CHE PORTERÀ L’ORCHESTRA FUORI DAI TRADIZIONALI LUOGHI D’INCONTRO CON IL PUBBLICO. CE NE PARLA BARBARA WIDMER, RESPONSABILE DI PRODUZIONE E AUDIENCE DEVELOPMENT, DAL 2022 NUOVO MEMBRO DI DIREZIONE OSI. CONDIVIDERE MUSICA

C

Il primo appuntamento si è già tenuto nel corso del mese di luglio… «È stato un grande successo. Con l’e vento OSI on the top, tenutosi il 3 luglio in occasione dei 50 anni di attività del Monte Tamaro, si è avuta un’esibizione itinerante del quintetto d’ottoni OSI BRASS (Sébastien Galley, Serena Ba sandella trombe, Zora Slokar, Vittorio Ferrari corni e Rino Ghiretti tuba) in collaborazione con lo scultore Riccardo Cordero. I brani suonati si ispiravano all’esposizione biennale dello scultore in mostra all’Alpe Foppa fino al termi ne di questa stagione e sono stati ese guiti seguendo in parte il percorso arti stico. Si è trattato di un concerto molto seguito e partecipato dove, in uno sce nario di incomparabile bellezza, siamo davvero riusciti a realizzare un perfetto connubio tra musica, arte e natura».

«Con il titolo Back to school il 10 otto bre presso il Centro professionale di Trevano (CPT) e a seguire il 28 no vembre presso la Scuola cantonale di commercio di Bellinzona (SCC), si aprirà invece il progetto che vuole proprio sentire la voce del nostro futu ro pubblico, i ragazzi: cosa vogliono Il quintetto d’ottoni OSI BRASS ai festeggiamenti per i 50 anni del Monte Tamaro, primo evento di be connected

MARTEDÌ 14 MARZO 2023 ORE 20.30 Vanilla Club OSI @Vanilla Markus Poschner direttore, musiche di P. I. Čajkovskij

dall’OSI? Grazie ad una serie di wor kshop nei mesi passati in queste due scuole superiori, abbiamo trovato in sieme le modalità secondo cui dovran no avvenire questi progetti. Per molti giovani si tratterà probabilmente della prima occasione per avvicinarsi dav vero, anche fisicamente, ad un’orche stra sinfonica, manifestando libera mente senza vincoli o schemi le loro curiosità e aspettative».

«L’idea è stata quella di aprire le porte della Sala Teatro del LAC alle persone che durante il giorno sono solitamente impegnate in attività lavorative, ma an che a chi semplicemente ha piacere di capire i segreti che si nascondono dietro alla realizzazione artistica di un concerto – Behind the scenes. Due eventi sul mezzogiorno (Lunch with OSI ) il 19 ot tobre e il 19 aprile 2023 daranno la pos sibilità anche a queste persone di trasfor mare la pausa pranzo in una pausa mu sicale al LAC, dialogando con i musicisti e con il direttore Markus Poschner». Dopo aver incontrato la scuola e chi lavora, l’orchestra va anche in discoteca…

MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE ORE 12:30 LAC Lugano Lunch with OSI Markus Poschner direttore, musiche di D. Šostakovič

«Si tratta certamente dell’incontro più inusuale ma anche più curioso e stimo lante tra quelli compresi nel ciclo be connected: un appuntamento che non vuole in nessun modo snaturare l’iden tità dell’OSI ma che anzi vuole arric chire il bagaglio di esperienze a contat to con mondi e situazioni diverse da quelle consuete e più tradizionali. Il 14 marzo, infatti, con l’evento OSI@Vanilla, si terrà un concerto alla discoteca Va nilla di Riazzino, durante il quale verrà proposta la Terza sinfonia di Cajkovskij, fuori dalla “sacralità” del LAC dove la stessa Sinfonia verrà ese guita due sere più tardi. L’esecuzione di Cajkovskij negli appuntamenti be connected costituisce anche un idea le congiungimento col progetto Tracce , avviato la scorsa stagione per una ri lettura delle opere sinfoniche del grande compositore russo sotto la di rezione di Markus Poschner. Quale è stata la risposta dell’OSI di fronte a queste innovative proposte?

I professori d’orchestra e il Direttore principale Markus Poschner (che condi vide pienamente la direzione proposta) si sono lasciati coinvolgere totalmente in questo progetto, arricchendolo anzi di ulteriori elementi e suggerimenti. A con ferma del fatto che chi è abituato a fare musica ha un bisogno assoluto del con tatto con un pubblico sempre più vasto e diversificato, in tutti i luoghi, le forme e le modalità possibili, e che il definitivo su peramento della pandemia passa proprio attraverso la riscoperta di una dimensio ne condivisa e autenticamente partecipa ta del concetto di fare musica insieme». ˇ

BE CONNECTED

«Al di là delle più positive previsioni.

Anche le persone che lavorano sono state coinvolte in questo progetto di avvicinamento dell’OSI alla cittadinanza…

LUNEDÌ 28 NOVEMBRE Scuola cantonale di commercio Bellinzona Back to school

DOMENICA 3 LUGLIO 2022 ORE 11:00 Monte Tamaro/Alpe Foppa OSI on the top OSI Brass Concerto per i 50 anni del Monte Tamaro

Progetto EVENTI ideato dagli studenti in collaborazione con OSI e SUPSI

55TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / OSI BE CONNECTED

Progetto EVENTI ideato dagli studenti in collaborazione con OSI e SUPSI

LUNEDÌ 10 OTTOBRE Centro professionale Trevano Back to school

MERCOLEDÌ 19 APRILE ORE 12:30 LAC Lugano Lunch with OSI Markus Poschner direttore, musiche di P. I. Čajkovskij

L a nuova stagione espositiva si inaugura il 4 settembre con una delle figure più importanti del moderni smo del XX secolo, Paul Klee (Mün chenbuchsee, 1879 – Muralto, 1940).

DEL MASI LUGANO, CON APPUNTAMENTI UNICI DEDICATI AI GIOVANI TALENTI SVIZZERI E AI GRANDI MAESTRI DEL NOVECENTO.

La mostra è visibile fino all’8 gennaio 2023 ed è accompagnata da un catalogo disponibile in italiano, inglese e tedesco con un’intervista ai collezionisti realizza ta da Tobia Bezzola, direttore del MASI Lugano e testi di Juan Manuel Bonet, Francisco Jarauta e Achim Moeller. Dal 18 settembre al 18 dicembre 2022 la Col lezione Giancarlo e Danna Olgiati pre senta invece Chi è che ride , prima perso nale in un’istituzione svizzera dell’artista italiano Pietro Roccasalva (vedi box).

56 LAC / MASI PAUL KLEE, MA NON SOLO

Per l’occasione viene esposta per la prima volta nel suo insieme in un con testo museale la straordinaria raccolta di disegni e incisioni dalla collezione Sylvie e Jorge Helft. Pazientemente as semblato nel tempo a partire dagli an ni ’70 del Novecento, questo coerente nucleo di lavori comprende circa set tanta opere tra disegni a matita, penna e pastello, acquerelli, acqueforti e lito grafie, che coprono un ampio arco temporale della produzione dell’arti sta, dal 1914 fino alla sua morte. Dalla raccolta emerge la forza e l’importan za del disegno, e in particolare della linea, nell’opera di Klee. Abile e versa tile disegnatore fin dai suoi esordi, Klee trova infatti nella linea uno stru mento che gli permette di raggiungere quella spontaneità, autenticità e ridu zione delle forme che tanto apprezzava nelle opere d’arte preistorica e nei di segni infantili. Non stupisce quindi che quasi la metà della vasta produzio ne dell’artista – che comprende circa 9000 opere – sia costituita da disegni. Anche nei suoi scritti e nelle sue rifles sioni teoriche sui principi creativi e di composizione la linea occupa una po sizione chiave e rappresenta il fulcro del suo insegnamento durante il de cennio trascorso alla Staatliche Bauhaus di Weimar e Dessau. Nelle sue opere Klee impiega la linea in tutte le forme possibili: come riga drit ta, a zig-zag, verticale, orizzontale, per disegnare circonferenze, frecce, nume ri, lettere, segni e simboli, creando opere grafiche dalla connotazione spes so ironica e umoristica, che a tratti sfiora il sarcasmo, ma che a volte si co lora di una sfumatura più drammatica. Stati d’animo, atmosfere e situazioni, personaggi reali e immaginari; il mon do del circo, piante e animali, il teatro e naturalmente la musica, fino alle premonizioni di morte e malattia: nel le opere in mostra la linea, mezzo es senziale e prolifico, è capace di toccare tutto il regno mistico e fiabesco dell’invenzione di Klee.

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È UN AUTUNNO “CALDO” ALL’INSEGNA DELLA GRANDE ARTE QUELLO

C’è invece tempo fino al 13 novembre prossimo per visitare la personale di Marcel Broodthaers (Saint Gilles, 1924 – Colonia, 1976), una delle per sonalità artistiche più complesse e po liedriche del Novecento. In una mo stra senza precedenti, ospitata nella sede espositiva del LAC, sono presen tati i principali motivi delle celebri se rie di placche create da Broodthaers tra il 1968 e il 1972 ispirandosi ai ma teriali, all’estetica e ai metodi di pro duzione dei cartelli stradali. L’esposi

57TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / MASI zione, elaborata dal museo WIELS di Bruxelles e in stretta collaborazione con gli eredi di Marcel Broodthaers, include 72 placche, con diverse versio ni e variazioni meno conosciute. Giovani talenti svizzeri in mostra Oltre a presentare l’opera di grandi ma estri del Novecento, le proposte autun nali del MASI gettano uno sguardo at tento sulla creatività svizzera. Dal 10 settembre saranno in mostra le opere Dominique Koch (Lucerna, 1983), arti sta risultata vincitrice del Bally Artist Award, il premio conferito ogni anno dalla Fondazione Bally per l’Arte e la Cultura in collaborazione con il MASI. L’artista è stata scelta all’interno di una rosa di sette artisti e artiste svizzere per “la profondità della sua ricerca attraver so la quale crea opere multisensoriali con cui indaga il potenziale che ha l’arte di aprire nuovi spazi immaginativi e nuove prospettive sul nostro mondo tutt’altro che banali.”- così le motivazio ni della giuria del Premio, composta da personalità quali il Presidente della Fondazione Bally e CEO Nicolas Girot to, dal direttore creativo di Bally Rhuigi Villaseñor, dal direttore del MASI Lu gano Tobia Bezzola, da Diana Seganti ni, curatrice della fondazione Segantini Unlimited e da Elena Filipovic, direttri ce della Kunsthalle di Basilea. Dal 23 ottobre Palazzo Reali presenta invece le opere dell’artista Lucas Herzig (1988, vive e lavora a Zurigo), vincitore del Premio Manor. Istituito nel 1982, il Premio Manor è uno dei riconoscimenti più prestigiosi e ambiti e uno degli stru menti di promozione più efficaci all’in terno della scena artistica contempora nea svizzera. Presente in dodici città o regioni svizzere, il premio si rivolge ad artisti attivi nei diversi campi delle arti visive che abbiano meno di quarant’an ni. I temi delle identità ibride, dell’ap partenenza, della categorizzazione e de gli stigmi sono al centro della ricerca di Herzig. Le sue sculture, installazioni spaziali e disegni spesso sembrano pro venire da universi immaginari e si con frontano con discipline come l’archeolo gia, l’architettura, la geologia, ma anche con visioni utopiche e distopiche. Herzig combina spesso oggetti e rilievi, per lo più realizzati in cartapesta e altri mate riali grezzi, per creare composizioni che dialogano nello e con lo spazio, prestan do particolare attenzione al contesto espositivo. Le figure e le forme che crea non permettono una conclusione chiara sulla loro origine e non rivelano un si gnificato trasparente, come se provenis sero da tempi e culture diverse. Le sue opere trasmettono quindi una sensazio ne che è allo stesso tempo familiare e sconosciuta, e rimangono ambigue come i materiali di cui sono composte. I suoi lavori suggeriscono nuovi miti e rituali per una realtà in cui le domande sulle categorie e le definizioni non trovano spesso risposte chiare e definitive. vo nella pittura stessa. Il percorso della mostra a Lugano si apre con l’immagine dipinta di un gallo che indossa la divisa della guardia svizzera pontificia, Untit led (2011) e con un’insegna al neon di pinta di nero che riproduce la scritta “chi è che ride chi”, tratta da una vec chia edizione italiana de “Il Bafometto” di Pierre Klossowski. Questa espressio ne, onomatopea del canto del gallo, è un malinteso del testo originale che accom pagna l’artista come un “ritornello” da più di 20 anni. Roccasalva intende infat ti la frase enigmatica, carica di interro gativi e presagi, come il canto di un gallo che annuncia l’alba ed esorta a fare, malgrado tutto. Il lavoro fa da introdu zione all’intero progetto e racchiude il senso dell’intera ricerca dell’artista: una riflessione sulla crisi del Soggetto, e dun que dell’identità, dell’immagine e della forma. Questa crisi, che si avverte in modo più eclatante nelle epoche di tran sizione, è la stessa crisi esistenziale che da sempre riguarda l’uomo. In questo senso, tutte le opere di Roccasalva sono il tentativo di trattare quel caos, rispetto al quale le immagini sono un filtro – un ostacolo e una protezione.

Paul01 Klee La strega con il pettine CollezioneLitografia1922 privata Ph: © Nicolas Borel Prix02 LucasManorHerzig Fantasia campestre Performance during the residence La Fornace Ph:2020© Mattia Angelini Pietro03 Roccasalva La Sposa Occidentale Olio2021su Collezionetelaprivata, Genova Ph: © Roberto Marossi Courtesy l’artista e MASSIMODECARLO

ROCCASALVAPIETRO La Collezione Giancarlo e Danna Olgia ti presenta dal 18 settembre al 18 dicem bre 2022 Chi è che ride , prima personale dell’artista italiano Pietro Roccasalva in un’istituzione svizzera. La mostra rico struisce alcuni nuclei fondamentali della produzione dell’artista in un percorso di circa 50 opere dalla fine degli anni No vanta ad oggi, tra nuove produzioni, la vori inediti provenienti dallo studio dell’artista e altri da prestigiose collezio ni pubbliche e private. Spaziando dal quotidiano alla storia dell’arte, dal cine ma, la letteratura e la filosofia alla cultu ra digitale e mediatica, Roccasalva ha elaborato un vasto repertorio iconografi co fatto di personaggi, oggetti e architet ture e un vocabolario personale in cui tecniche e generi pittorici tradizionali incontrano le pratiche digitali. Nella sua ricerca la pratica pittorica incrocia mezzi come la scultura, la fotografia, il video e la performance, all’insegna di una con taminazione linguistica che ha però sempre il suo punto di partenza e di arri

I produzionimportanti artistiche

La stagione, intitolata La luce dell’ombra , si apre nel segno forte della produzione che quest’anno prevede 16 titoli e 5 artisti in residen za. Il 2 settembre debutta in prima as soluta La traviata , capolavoro verdia no diretto musicalmente da Markus Poschner e con la regia di Carmelo Rifici. Dopo il successo de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (2018), il centro culturale della città affronta nuovamente la sfida di pro durre un’opera lirica (repliche il 4, 6 e 8 settembre) e lo fa grazie a una co produzione LAC Lugano Arte e Cul tura, Orchestra della Svizzera Italiana, in collaborazione con LuganoMusica. Il legame che corre tra produzione e residenza traccia un’ulteriore tappa del lavoro con la compagnia residente di cui fa anche parte Nuda di Daniele Finzi Pasca in Sala Teatro (dal 17 al 23 settembre), proseguendo poi con due produzioni presentate nell’ambito della 31a edizione del FIT Festival In ternazionale del Teatro e della scena contemporanea, diretto da Paola Tri poli, che si svolgerà dal 28 settembre all’11 ottobre: il Teatrostudio del LAC ospita infatti (30 settembre e 1 otto bre) Amor fugge restando, progetto di cui è ideatrice e protagonista Anahì Traversi, volto noto e caro al pubblico ticinese, in scena a fianco di Simon Waldvogel; un lavoro in cui Traversi si avvale della consulenza drammaturgi ca di Francesca Garolla, che si ritrova in stagione anche in veste di regista e autrice di Se ci fosse luce (al LAC, 22 e 23 aprile), spettacolo che indaga il te ma del libero arbitrio. Non ancora trentenne, Catherine Bertoni de Laet firma (10 e 11 ottobre) Bodgaproste – c he dio perdoni le tue morti , prima prova registica e drammaturgica in cui diri ge giovani attori diplomati alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, suoi ex compagni di corso. Il Teatrostudio ospita, il 6 ottobre, Le milieu , lavoro che la coreografa Valentine Paley ha pensato per un pubblico a partire dai 6 anni, frutto della coproduzione di FIT Festival, LAC e kicks!, festival dedicato al giovane pubblico svoltosi a Berna nel maggio scorso.

01 Nuda Daniele Finzi Pasca Ph: © Viviana Cangialosi 02 Au Bord con Monica Piseddu regia Valentino Villa 03 Eutopia Ph:Trickster-p©Giulia Lenzi 01 02 03

L’8 ottobre (replica il giorno 9) debut ta in prima assoluta Processo Galileo, scritto da Angela Dematté e Fabrizio Sinisi e diretto da Carmelo Rifici e Andrea De Rosa, di cui sono protago nisti Luca Lazzareschi e Milvia Mari gliano: due drammaturghi e due regi sti uniti da una sfida artistica e produt tiva inedita nel panorama teatrale. Alla sua terza regia pasoliniana, Fabio Condemi – di cui alcuni ricorderanno Analisi Logica per Lingua Madre –Capsule per il futuro – si misura, il 23 e il 24 novembre, con Calderón di Pier Paolo Pasolini. Dal 19 al 27 novembre in Teatrostudio sarà di scena Nel mezzo dell’Inferno, progetto teatra le di Fabrizio Pallara, lavoro in cui lo spettatore, grazie all’uso della realtà virtuale, compie un viaggio nell’aldilà. 70 SPETTACOLI, 16 PRODUZIONI, 128 ALZATE DI SIPARIO: SONO QUESTI I NUMERI DELLA STAGIONE ARTISTICA 2022/23 DEL LAC CHE ARTICOLA LA SUA OFFERTA TRA OPERA LIRICA, PROSA, DANZA, MUSICA E MUSICAL, FESTIVAL, RESIDENZE E COLLABORAZIONI.

58 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / STAGIONE 2022/23 LA LUCE DELL’OMBRA

59TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / STAGIONE 2022/23

Vincitore del Grand Prix de littérature dramatique, Au bord della dramma turga francese Claudine Galea sarà a Lugano (Teatro Foce, 2 e 3 dicembre) in una regia di Valentino Villa che diri ge Monica Piseddu, interprete raffina ta, già tra le protagoniste de Le relazioni pericolose di Carmelo Rifici. Scritto da Lina Prosa, prima autrice italiana messa in scena dalla Comédie Franç aise, Ulisse Artico (7 e 8 febbraio) racconta in chiave contemporanea le gesta di Ulisse e sancisce la profonda amicizia tra Carmelo Rifici, che lo di rige, e Giovanni Crippa, che ne è l’in Menzioneterprete. speciale come Regista Un der 30 della Biennale Teatro di Vene zia, Giovanni Ortoleva si misura con La dodicesima notte (o quello che volete) di William Shakespeare, qui tradotto dal drammaturgo Federico Bellini (debutto assoluto 28 febbraio e 1 marzo). Dopo il successo della scorsa stagione, torna Eutopia , la creazione più recente di Trickster-p, lavoro che esplora un di verso paradigma del ‘fare insieme’ attra verso un approccio ludico e multisenso riale (dal 22 al 26 marzo). Il ricco bouquet delle produzioni LAC si completa con Lazarus, versione ita liana dell’opera rock scritta da David Bowie e dal drammaturgo inglese En da Walsh in cui Manuel Agnelli è di retto da Valter Malosti (dal 18 al 20 maggio). Artista residente, giovane re

gina dell’arpa elettrica e tra le musici ste emergenti del panorama svizzero, Kety Fusco, è protagonista il 3 dicem bre al Teatrostudio di Experimental Performance w/ two harps, Light and Visuals, progetto live creato in col laborazione con i visual artist Gabriele Ottimo e Sharon Ritossa. Il 4 marzo Lorena Dozio – che ha concluso una residenza triennale al LAC – presenta Come un salto immobile – Audiodanza , lavoro che pone al cen tro il rapporto tra corpo e testo, già presentato in anteprima alla prima edizione di Lugano Dance Project .

Testo del pluripremiato drammaturgo Duncan Macmillan e dello scienziato del clima Chris Rapley, dal 13 al 15 ottobre debutta al LAC 2071, mostraspettacolo itinerante che indaga il te ma del riscaldamento globale, ideata e diretta da Angela Ruozzi. Aperto da Processo Galileo, spettacolo creato da Carmelo Rifici che si con fronta con il pensiero del grande scienziato fiorentino, la stagione dedi ca un importante nucleo tematico al rapporto tra scienza e arti sceniche, reso attuale dal complesso momento storico. Il focus La luce dell’ombra contempla (18 gennaio) Corpomemory di AiEP, lavoro coreografico che inda ga la permeabilità del corpo attraverso i media come gli smartphone, cui se guirà Feeling Science Un esperimento teatrale ideato da Angela Dematté e Simona Gonella di cui sono protago niste nove scienziate, lavoro che tratta il complesso rapporto tra scienza e po litica (1° febbraio). Nel mese di no vembre sarà possibile seguire Scienza , la conversazione svoltasi due anni fa tra Fabiola Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra, e lo scrittore Pao lo Giordano, appuntamento che aprì la rassegna Arti liberali realizzata in collaborazione con RSI Radiotelevi sione Anchesvizzera.lamusica ha una sua scienza: due appuntamenti del cartellone di LuganoMusica arricchiscono la linea tematica della stagione: l’11 febbraio il Quartetto Diotima è il protagonista di Romanticismo e nuova musica , concerto che omaggia il compositore ungherese György Ligeti nel centenario della sua nascita. Per la rassegna EAR Electro Acustic Room, progetto di Spazio 21 del Conservatorio della Svizzera italia na, il 10 marzo va in scena Cenere , lavo ro diretto e composto da Nadir Vassena su testi di Fabio Pusterla, di cui è prota gonista Anahì Traversi. I protagonisti della scena teatrale Se le produzioni artistiche previste per stagione 2022/23 meritano giustamen te ampio spazio, non meno rilevanti sono i grandi nomi della scena teatra le, volti amati e conosciuti, molti dei quali per la prima volta al LAC. Elio Germano è il protagonista di Paradiso XXXIII (15 e 16 ottobre); Gioele Dix è autore, regista e interprete di La corsa dietro il vento. Dino Buzzati o l’incanto del mondo (13 e 14 dicembre). Filippo Dini (21 e 22 dicembre) dirige e interpreta Il crogiuolo, uno dei testi meno affrontati Arthur Miller. A gen naio (24 e 25) Gabriele Lavia torna a Lugano come protagonista de Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello. Dal 2 al 5 febbraio Stefano Accorsi sarà invece protagonista al LAC di AZUL – Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor, lavoro in 04 05

60 Gli ensemble della danza Il LAC rivolge da sempre particolare attenzione alla danza, attenzione confermata dalla prima edizione di Lugano Dance Project , festival dedicato alla danza contemporanea. La pro grammazione dedicata ai grandi en semble si apre il 22 ottobre con Hollow Bones della Dresden Frankfurt Com pany diretta da Jacopo Godani. Hervé Koubi torna al LAC con la compagnia che porta il suo nome per presentare Ce que le jour doit à la nuit (19 novem bre). L’avvicinarsi delle feste di fine anno regala l’occasione di vedere (9 e 10 dicembre) Il lago dei cigni di Angelin Preljocaj, coreografo di fama mondia le. Il 21 gennaio l’ensemble del Ballet de Lorraine sarà protagonista di For Four Walls/ Sounddance/ Static Shot E, ancora, sono in cartellone il celebre bailaor sivigliano Israel Galván, che torna a Lugano l’11 febbraio con La Edad de Oro, mentre la Batsheva Dance Company, sarà sul palco del LAC il 2 aprile con un nuovo lavoro di cui sono protagonisti diciotto danza tori. La programmazione dedicata alla danza contemporanea è introdotta il 28 settembre da Chasing a Ghost , lavo ro di Alexandra Bachzetsis, e prose gue con Out of Me, Inside You di Fran cesca Sproccati, artista residente (dal 25 al 30 ottobre) e Corpomemory di AiEP. Marco D’Agostin firma (14 feb braio) Gli anni , lavoro pensato con Marta Ciappina, che è anche coach di Gentle Unicorn (27 aprile). Dal 12 marzo sarà in scena Aurora di Ales sandro Sciarroni, cui seguirà Doppelgänger – Chi incontra il suo doppio, muore di Abbondanza/Bertoni (3 maggio). La cilena Manuela Infan te, lo svizzero Milo Rau, l’ungherese Kriszta Székely sono i protagonisti di un focus che la stagione dedica alla re gia internazionale. Manuela Infante torna al FIT Festival dove presenta Como convertirse en piedra (8 ottobre), lavoro in cui immagina un teatro non antropocentrico e non umanista. Atte sissimo, Milo Rau torna al LAC (il 13 e il 14 gennaio) con Hate Radio, con cui farà rivivere la storia di RTLM/ Radio–Télévision Libre des Mille Col lines, stazione radio ruandese che gio cò un ruolo chiave nel genocidio della minoranza Tutsi che nel 1994 causò la morte di un milione di persone. Regi sta associata allo Stabile di Torino, Kristza Székely dirige Paolo Pierobon in Riccardo III. Il cartellone della sta gione artistica si completa con la sezio ne Linguaggi del contemporaneo che propone alcuni appuntamenti sia sul palco della Sala Teatro sia al Teatro Foce in collaborazione con il Centro Artistico MAT di Mirko D’Urso e per la Rassegna Home. Infine, la stagione del LAC è arricchita e completata dal la programmazione di concerti, musi cal, recital e intrattenimento. Tra gli artisti annunciati Jack Savoretti, An gelo Branduardi, Massimo Ranieri, Drusilla, il tradizionale appuntamento con il Gospel (23 dicembre), Noa e Francesco Bossaglia con l’Ensem ble900 del Conservatorio della Svizzera Italiana. cui è diretto da Daniele Finzi Pasca. Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi tornano al LAC (14 e 15 febbraio) protagoniste di Maria Stuarda di Frie drich Schiller, in cui sono dirette da Davide Livermore; Lella Costa ed Elia Schilton sono i protagonisti di Le nostre anime di notte (18 e 19 mar zo), lavoro tratto dal romanzo omoni mo di Kent Haruf. Paolo Pierobon è invece il protagonista di Riccardo III di William Shakespeare (5 e 6 aprile). Il 25 e 26 aprile va in scena Boston Marriage, opera teatrale di David Mamet, con Maria Paiato e Mariangela Granelli. LAC / STAGIONE 2022/23 04 Azul con Stefano Accorsi regia Daniele Finzi Pasca Ph: © Jarno Lotti 05 Paradiso XXXIII con Elio Germano Ph: © Zani-Casadio 06 Lago dei cigni Ballet Preljocaj Ph: © JC Carbonne Drusilla07 Foer Ph: © Serena Gallorini 06 07

THIS IS FOR ALL SENSES. LA NUOVA EQE ELETTRICA. Con un’autonomia elettrica sorprendente che può arrivare fino a 654 km, la lussuosa EQE taglia nuovi traguardi. Giubiasco | Riazzino EQE 350+, 292 CV (215 kW), 20,4 kWh/100 km, categoria di efficienza energetica: A.

Quali sono, in sintesi, le attività sulle quali concentrate il vostro intervento? «Nel corso degli anni siamo andati continuamento ampliando gli obietti vi e i pubblici di riferimento, arrivan do a proporre, grazie alle arti, un’e sperienza formativa e partecipativa, a tutti i livelli. Le nostre proposte ab bracciano una gamma di attività che comprendono concerti interattivi, workshop, percorsi guidati, atelier creativi, conferenze, spettacoli didat tici ed esperienziali, letture, installa zioni e molte altre forme di interazio ne con il pubblico che hanno tutte l’obiettivo di consentire ad un nume ro sempre maggiore di persone, di tutte le età, un accesso facilitato alla cultura e alle arti».

62 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / MEDIAZIONE CULTURALE UN LAC DAVVERO PER TUTTI

FIN DALLA SUA ISTITUZIONE IL LAC HA DATO GRANDE IMPORTANZA ALLE ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE CULTURALE ALLO SCOPO DI RENDERE ACCESSIBILI I CONTENUTI DELLE PROPOSTE ARTISTICHE, IN PARTICOLARE PER I PIÙ GIOVANI, I RAGAZZI, E ADDIRITTURA BAMBINI CON POCHI ANNI DI VITA. NE PARLIAMO CON ISABELLA LENZO MASSEI, RESPONSABILE MEDIAZIONE LAC EDU. Ph: ©LAC 2022

Perché la mediazione culturale riveste un’importanza così rilevante nella vita di un museo, di un auditorium o di un centro culturale? «La risposta è sicuramente comples sa. Semplificando molto mi piace dire che un’istituzione come il LAC, che per la sua realizzazione ha coinvolto importanti risorse economiche ed energie, non solo materiali, da parte della Città e del Cantone è consape vole dell’opportunità di “restituire” al territorio e ai suoi abitanti un’of ferta ampia e articolata di attività culturali, didattiche ed educative strettamente connesse alla sua pro grammazione artistica e in grado di coinvolgere fasce diverse di popola zione, (famiglie, giovani, anziani, ecc.) portatrici di esigenze ed interes si diversi, con un focus sulle nuove generazione e in particolare bambini e ragazzi in età scolare».

P artiamo da una necessaria premessa. Che cosa si intende per mediazione culturale… «Dal 2015 LAC Lugano Arte e Cultu ra ha consolidato il settore della me diazione culturale, rendendolo uno dei pilastri del centro culturale, in particolare attraverso il progetto LAC edu, grazie al sostegno del partner UBS. Le nostre attività fanno riferi mento alla trasversalità delle discipline artistiche, all’innovazione, alla qualità degli interventi proposti e ad una ac cessibilità che vogliamo essere vera mente per tutti. Con questo approccio ha fatto sì che LAC edu abbia conqui stato la fiducia del pubblico, coinvol gendo in sei anni, oltre 150.000 parte cipanti, in oltre 200 attività annue».

63TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LAC / MEDIAZIONE CULTURALE

IN IMPEGNONOSTRO PER TERRITORIOIL L’opinione di Luca Pedrotti, Direttore Regionale UBS Ticino «UBS è un Istituto globale con un forte radicamento in Svizzera, per questo motivo è un vero onore potere contri buire alla ricchezza culturale del nostro Paese. In qualità di partner principale del programma di mediazione culturale LAC edu, il nostro obiettivo è quello di avvicinare la popolazione alla cultura, coinvolgendo in particolare le nuove generazioni nelle diverse forme d’arte presenti al LAC. I brillanti risultati rag giunti in questi anni di collaborazione dal programma LAC edu ci riempiono di orgoglio ed entriamo in questa nuo va stagione pieni di entusiasmo».

LAC edu si propone anche come centro di irradiazione di attività sul tutto il territorio… «È proprio questo uno dei principali obiettivi. Tutti gli spazi del LAC sono sempre più coinvolti nelle nostre atti vità e nei diversi laboratori. Ma vor remmo che i nostri progetti uscissero dalle mura del LAC per raggiungere altri luoghi della città di Lugano e poi il territorio ticinese, proponendo ogni sorta di attività nelle scuole, ma anche in altri luoghi di aggregazione, o addi rittura all’aperto, trasformando per esempio un parco in un’aula scolastica dove svolgere attività con i ragazzi». Possiamo concludere annunciando alcuni appuntamenti di LAC edu inseriti nel cartellone della prossima stagione artistica? «Parlerei senz’altro della ormai storica collaborazione con il Teatro Pan per la rassegna Senza confini pensata per i più piccoli e per le scuole: Pulcetta dal naso rosso, Il bambino e la formica , Nonnetti , La battaglia di Emma , Storia di un no, Le avventure di Pesce Gaetano. Una novità di questa stagione è rap presentata dalla produzione 2071, mo stra-spettacolo itinerante dedicata ad una riflessione sul rapporto tra umani e Natura».

L’interdisciplinarità rappresenta un ulteriore caratterizzanteelementodeivostri progetti… «Assolutamente sì. Ne è un esempio, tra i tanti, il progetto Tech@rt , un labo ratorio espressivo destinato a ragazzi e scuole (8-15 anni) dove è possibile sco prire che non esistono limiti tra la con nessione e la trasformazione delle arti.

Uno dei punti di forza della vostra azione è costituita anche dalla qualità dei rapporti che nel tempo avete stabilito con artisti, istituzioni e associazioni specializzate presenti sul territorio… «Senza dubbio. Dietro alla nostra ricca e articolata offerta didattica ed educa tiva c’è un meticoloso lavoro di pro gettazione e una rete di contatti, rela zioni con operatori che, a vari livelli, hanno maturato grande esperienza la vorando all’interno del Cantone ma anche in Svizzera e all’estero. Collabo razioni che coinvolgono artisti attivi sulla scena regionale, Orchestra della Svizzera italiana, Conservatorio della Svizzera italiana, Locarno Film Festi val oppure compagnie teatrali specia lizzate in proposte per i più piccoli».

Traendo ispirazione dalle opere esposte al Museo d’arte della Svizzera italiana, bambini e ragazzi hanno la possibilità di sperimentare i legami che collegano suono, colore e forme. Stare insieme e costruire passo dopo passo un’opera d’arte che non solo esisterà in quanto tale, ma si trasformerà in un vero e proprio strumento musicale».

Un’attenzione del tutto particolare è indirizzata alla prima infanzia… «Gli studi ci dicono che sin da pochis simi anni di vita i bambini hanno una naturale propensione alla creatività. Il nostro compito diventa allora proprio quello di fornire loro occasioni per spe rimentare il coinvolgimento di tutti i sensi, incoraggiando la curiosità e il de siderio di scoperta con attività che met tano al centro il bambino e la propria libertà di esprimersi. Ne sono un esem pio proposte come Primi passi nell’ascolto, un’esperienza di lettura e esplorazione sonora pensata apposta per la prima in fanzia; oppure Primi passi nell’arte , do ve, guidati da una mediatrice, bambini e adulti sperimentano diverse forme e tecniche artistiche condividendo un momento insieme».

L’ARTE COME DELLASPECCHIOVITA MARIANGELA AGLIATI

Quali sono state le difficoltà incontrate, proprio in quanto donna, per conquistare la fiducia dei suoi colleghi uomini?

«Non ho riscontrato particolari diffi coltà in quanto donna a confrontar mi e a conquistare la fiducia dei miei colleghi uomini. Mi sono sempre sentita alla pari». A suo giudizio quali interventi andrebbero promossi per promuovere a livello pubblico le artiste oggi ancora praticamente ‘invisibili’?

I n che misura anche per le donne impegnate nella carriera artistica, vige ancora il retaggio secondo il quale alla donna spetterebbero i lavori rivolti alla cura della famiglia e della casa?

donne. La percentuale sale tra i con servatori e i collaboratori scientifici: la presenza di figure femminili, qualifi cate e ben riconosciute, è maggiorita ria in questo ambito».

DIRETTRICE DELLA PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZÜST, DI RANCATE (MENDRISIO), RACCONTA LA SUA ESPERIENZA NEL MONDO DELL’ARTE E PRESENTA LA PROSSIMA MOSTRA IN PROGRAMMAZIONE NEI MESI ESTIVI (4 GIUGNO - 25 SETTEMBRE) DEDICATA AL PITTORE, SCULTORE, ILLUSTRATORE E SCRITTORE RENATO BALLERINI 01 Renato01 Ballerini Quai Albertolli a Lugano Olio1937su cartone 29 x 43 Collezionecm Frederik Poort Renato02 Ballerini Foce del Cassarate – Lugano Olio1937su tavola 30 x 44 Collezionecm Emilio Vegezzi

«Il tema è ampio e non riguarda solo le artiste. Considerando la realtà ticine se, bisogna rilevare che oggi è assai difficile poter esporre le proprie opere. Il ruolo preponderante dovrebbe esse re quello associativo. Poche sono le gallerie private presenti sul nostro ter ritorio. Un importante ruolo lo svolgo no invece i musei pubblici che si occu pano di arte contemporanea. Il mio auspicio è che si promuovano mag giormente le nuove leve. Credo co munque sia importante far gruppo, aggregarsi a società: penso ad esempio a VISARTE oppure, per la grafica, all’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico di Novazzano». Nel suo caso, quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta ad intraprendere la strada della ricerca artistica?

64 CULTURA / MARIANGELA AGLIATI RUGGIA

«È questo un concetto parzialmente superato, almeno alle nostre latitudini. Già nel mio caso, nella famiglia in cui sono cresciuta, le figlie e i figli aveva no le stesse incombenze, e le scelte sia di studio che lavorative non sono state condizionate dal sesso di appartenen za. Oggi questo distinguo netto tra donna solo casalinga e uomo che lavo ra mi sembra ancora più anacronisti co. Le nuove generazioni, fortunata mente, non si riconoscono in queste distinzioni: nelle scuole d’arte molte le ragazze che intraprendono percorsi con profitto, riconosciute e sostenute dalle famiglie e dai compagni, almeno quanto i colleghi maschi. Nel campo in cui opero devo dire che la situazio ne appare confortante. Su cinque mu sei d’arte presenti nel Mendrisiotto, ben tre sono diretti attualmente da RUGGIA,

«Non avevo una predisposizione arti stica particolare. È stato invece quasi naturale per me intraprendere studi letterari, vivendo sin da bambina a contatto con i libri, le carte, i quadri». Quale ritiene che sia oggi la funzione dell’arte e, in particolare, quale può essere l’apporto delle donne artiste?

65TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

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Perché la mostra dedicata a Renato Ballerini rappresenta un punto d’arrivo importante nell’analisi critica sul lavoro di questo artista? «Ballerini è stato uno dei protagonisti della vita culturale ticinese nei primi anni del Novecento. Il suo nome oggi è noto solo agli addetti ai lavori, so prattutto per una serie di ragioni de terminate dallo stesso pittore (che ne gli ultimi anni della sua vita è andato sempre più isolandosi) e dai cambia menti del gusto nel campo delle arti. L’idea di un’esposizione nasce dall’in contro con Frederik Poort, pronipote e depositario del fondo del pittore; la rassegna però non vuole essere unica mente una mostra dedicata ai lavori conservati in famiglia, ma desidera re stituire l’immagine più completa di Ballerini, andando alla ricerca di altre testimonianze presenti sul territorio. Rappresenta dunque l’occasione di ri percorrere le tappe salienti del suo percorso attraverso una selezione di dipinti provenienti anche da musei e collezioni private. La mostra spazierà dai lavori giovanili di gusto liberty ai primi ritratti, autoritratti e paesaggi eseguiti in Ticino, sino alla stagione più felice dell’artista, quella del Reali smo magico, con opere che documen tano l’interesse di Ballerini per quello che accadeva nella vicina Milano».

Ritiene utile la possibilità di istituire una specie di associazione o comunità solidale che riesca a finanziare le esigenze di quelle artiste che non fanno parte di quella piccola riuscita ad aver successo sulla scena artista contemporanea? «Non ritengo necessario distinguersi in un sodalizio prettamente o esclusi vamente femminile. L’inclusione è prerogativa di ambo i sessi e unire le forze per un obiettivo comune non può che essere di beneficio a tutti».

Per quanto mi riguarda credo che a livello sociale l’arte possa giocare un ruolo importante nello stimolare ri flessioni sui grandi temi con i quali siamo confrontati, dalle crisi umanita rie a quelle climatiche, per fare degli esempi. Ma questa è solo una delle sue “funzioni”. Le artiste possono sicura mente portare la propria esperienza peculiare aiutando a porre l’attenzione su temi come il riconoscimento dei di ritti umani fondamentali alle donne che purtroppo in buona parte del mondo è ancora solo un miraggio».

«L’arte è, come ogni forma di espres sione, specchio del tempo e del luogo in cui nasce. Riduttivo cercare di indi viduare, soprattutto oggi, un’unica funzione: ogni artista comunica attra verso le proprie creazioni un messag gio, che sta al suo pubblico recepire.

Il vetro è anch’esso, come il metallo, coinvolto in un processo ciclico di pro duzione dove muta forma, consistenza e caratteristiche. Inoltre, racchiude in sé storia, tradizione, arte, design e ar tigianato in un perfetto dialogo tra manualità e sensibilità artistica. Il me stiere del vetraio, infatti, è molto anti co e si tramanda da generazione in ge

Il suo percorso artistico inizia nel 2014 all’interno delle Trafilerie San Paolo di Erba, per poi spostarsi nel 2015 all’interno del Laminatoio del Caleotto di Lecco e, nel 2016, in di versi plant del Gruppo Agrati, specia lizzati in viti, bulloni e sistemi di fis saggio speciali. Nel 2019 la ricerca C onosciuta al pubblico so prattutto per la sua attività di fotografa di ambienti in dustriali, industrie metallur giche e materiali siderurgici, Lucrezia Roda prosegue in questa nuova mostra la sua ricerca visiva nella produzione industriale e artigianale attraverso le immagini e i vasi iconici della storica azienda Venini, una delle più note ve trerie a livello mondiale, che l’anno prosegue all’intero delle acciaierie dei gruppi Duferco e Feralpi di Brescia.

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FRAGILITÀ

scorso ha celebrato i cento anni dalla sua fondazione e che sta sviluppando un importante progetto istituzionale che includerà alcune opere di Lucrezia.

Il tema della metamorfosi è al centro del la sperimentazione di Lucrezia Roda, profondamente attratta dalla capacità dell’uomo di saper “domare” l’essenza primordiale dell’acqua e del fuoco, uti lizzandoli all’interno dei processi indu striali e artigianali per dare una nuova forma e destinazione d’uso ai materiali.

66 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 CULTURA / LUCREZIA RODA

LA POTENZA DELLA

I suoi scatti nascono dalla ricerca di un equilibrio tra realtà complementari: or dine e caos, luce e tenebre, realtà e fin zione, microscopico e macroscopico.

LA SEDE LUGANESE DI CORTESI GALLERY PRESENTA, A PARTIRE DAL 21 SETTEMBRE E FINO AL 25 NOVEMBRE, LA MOSTRA PERSONALE DELL’ARTISTA LUCREZIA RODA, CURATA DA VERA CANEVAZZI, INTITOLATA “GLASS POWER. LA POTENZA DELLA FRAGILITÀ”, CHE IN QUINDICI SCATTI FOTOGRAFICI ILLUSTRA IL PROCESSO DI PRODUZIONE DEL VETRO, I DETTAGLI DEGLI OGGETTI E GLI AMBIENTI DELLA FORNACE VENINI DI MURANO.

67TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 CULTURA / LUCREZIA RODA nerazione; un sapere che soprattutto nel passato veniva custodito con cura. Il vetro, lavorato dalla potenza del fuo co e dalla sapienza dell’uomo, parte da una consistenza sabbiosa per raggiun gere una forma maestosa apparente mente solida, ma nella realtà estrema mente fragile e delicata. Nella mostra “Glass Power”, si alter nano foto ambientali della fornace, momenti della lavorazione del vetro, i prodotti finiti e alcuni ingrandimenti di superfici vitree, come “Darks in Blue”, “Sweet as you can bee” e “Nothing to See, Nothing to Hide”. Nel presentare queste immagini Lucrezia Roda ha un intento soprat tutto suggestivo. Alla fotografa, infat ti, non interessa che l’immagine sia aderente al reale, ma vuole generare un’atmosfera, un insieme di sensazioni visive che trasportino lo spettatore in una dimensione quasi sublime. La for nace diviene una sorta di camera delle meraviglie, dove accadono eventi mi steriosi e fantastici, una fucina del de miurgo dove si creano oggetti e si tra sforma la L’inaugurazionemateria.della mostra cade in concomitanza di “The Italian Glass Week”, evento che riunisce i due più importanti festival italiani dedicati al la promozione e valorizzazione del ve tro a livello internazionale – Vision Milan Glass Week (10-18 settembre 2022) e The Venice Glass Week (1725 settembre 2022), in occasione del “Year of Glass”. Il 2022, infatti, è sta to ufficialmente designato dalle Na zioni Unite come l’anno del vetro. 0 1 POWER GLASS, front Stampa2022 Giclée su carta Baritata, montata sotto Plexiglas® 3mm © Lucrezia Roda e Cortesi Gallery 02 HOURGLASS, OUR TIME Stampa2022 Giclée su carta Baritata, montata sotto Plexiglas® 4mm © Lucrezia Roda e Cortesi Gallery 03 SiO4 MOUNTAIN Stampa2022 Giclée su carta Baritata, montata su Dibond © Lucrezia Roda e Cortesi Gallery 04 RED WATER LILIES Stampa2022 Giclée su carta Baritata, montata sotto Plexiglas® 4mm © Lucrezia Roda e Cortesi Gallery 05 GEACOLOR Stampa2022 Giclée su carta Baritata, montata sotto Plexiglas® 3mm © Lucrezia Roda e Cortesi Gallery0403 05

68 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 CULTURA / JAZZASCONA 2022 UNA GRANDE FESTA DELLA MUSICA

D opo lo stop (parziale) degli anni inJazzAsconapandemici,ètornatopiùformachemaieforte del gemellaggio della città con New Orleans. La 38esima edizione, conce pita a quattro mani dal Ticino (Matt Zschokke) e dalla città sul Delta (il musicista Adonis Rose) ha proposto più di 350 appuntamenti, soprattutto musica, ma anche workshop, incontri e Dopogastronomia.dieci,intensi giorni di musica ed eventi, la rassegna ha chiuso il sipa rio con un’ultima serata che ha attira to il pubblico delle grandi occasioni, con migliaia di persone accorse ad ammirare l’icona del jazz Dee Dee Bridgewater e la regina del funk Ida Nielsen, applauditissime vedette dell’ultimo giorno di concerti. Questa edizione “Sister Cities” sarà ricordata in primo luogo per il gemel laggio ufficiale fra Ascona e New Or L’EDIZIONE 2022, CHE SI È TENUTA DAL 23 GIUGNO AL 2 LUGLIO, HA PORTATO DIVERSE NOVITÀ, FRA CUI LA TOTALE GRATUITÀ DEGLI SPETTACOLI, INSIEME A TANTE PIACEVOLI CONSUETUDINI, COME LA QUALITÀ E IL GRANDE NUMERO DEI CONCERTI. ANCORA UNA VOLTA, EY HA SPONSORIZZATO UN PRESTIGIOSO CONCERTO CHE HA RISCOSSO UN GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO E UN VIVO DA DEGLI OSPITI.

PARTE

APPREZZAMENTO

69TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 CULTURA / JAZZASCONA 2022 leans e per la visita di quattro giorni della sindaca LaToya Cantrell. Non succedeva dalla fine degli anni ’80 che il primo cittadino di New Orleans ve nisse ospite ad Ascona ed è un fatto molto importante perché da questi contatti, che rafforzano i legami stori ci e la vocazione di un festival salda mente ancorato a New Orleans, è leci to aspettarsi nei prossimi anni sviluppi importanti se non decisivi. JazzAscona è infatti una vetrina di straordinaria rilevanza sulla musica e la cultura di New Orleans in Europa. L’edizione 2022 ha conosciuto un vivo successo di pubblico. Dati ufficiali es sendo JazzAscona un festival gratuito non ve ne sono, ma l’affluenza è stata sostenuta, con migliaia di spettatori nelle serate di bel tempo e in partico lare nei due sabati sera. La nuova formula, con l’entrata gratui ta e la musica diffusa in tutto il borgo, è piaciuta al pubblico. Lo si è capito dalle attestazioni di simpatia giunte agli or ganizzatori, dai molti commenti positivi lasciati sui social, dall’atmosfera rilassa ta che ha contraddistinto tutte le serate. Musicalmente parlando, alcuni con certi e gruppi hanno marcato questa edizione. Si potrebbero citare ad esempio lo splendido omaggio di Scott Kinsey a Joe Zawinul, i due concerti della New Orleans Jazz Orchestra, l’e sibizione dei The Dead South o le performance di Erica Falls, ma è l’in sieme della proposta - con un forte coinvolgimento di musicisti locali, la creazione di band ad hoc formate da performer svizzeri e ospiti, la parteci pazione di numerosi artisti giovani e un interessante mix di generi musicali - ad aver convinto. Ascona ha saputo così riaffermarsi come stimolante luo go di incontro e scambio per i musici sti, specchio di quello che sono oggi la musica e la cultura di New Orleans.

Erico Bertoli, Partner e responsabile della sede di Lugano ha sottolineato il successo della serata promossa da EY i cui ospiti, dopo un ricco aperitivo presso il New Orleans Lounge hanno potuto assaporare una gustosa cena presso il ristorante Easy di Ascona per poi continuare la serata al New Orle ans Lounge con entusiasmanti mo menti musicali proposti da importanti artisti jazz di fama internazionale: Nojo7, una costola dell’acclamata New Orleans Jazz Orchestra, e Bo Dollis Jr. & The Wild Magnolias, per la prima volta a JazzAscona, che hanno avuto l’onore di condividere il palco con gran di leggende musicali di New Orleans.

E, ancora, Ari Teitel, fenomeno della chitarra e prima volta a JazzAscona. Erico Bertoli ha sottolineato come «l’entrata gratuita e il maggior coinvol gimento musicale del borgo è stato molto apprezzato da tutti i partecipan ti. L’idea è di tornare a una dimensio ne più festosa, più coinvolgente, con un festival capace di coniugare qualità musicale, apertura stilistica e fedeltà alla sua storia è risultata sicuramente vincente».

L a Hall del Palazzo è infatti il luogo in cui il cliente può usufruire comodamente di vari servizi mirati allo stile di vita, alla bellezza, al benessere e al buon gusto, in un contesto unico ed esclusivo, serviti da un ampio par cheggio sotterraneo. Lo stile di vita è rappresentato al me glio dalla presenza del prestigioso mar chio Assos, leader nella produzione di abbigliamento tecnico e accessori da ciclismo per uomo e donna. Lo spazio di Assos è un importante Show Room che si sviluppa su 3 piani, tutti rivolti al lago, uno dei quali caratterizza il piano terreno del Palazzo Mantegazza. In un altro settore dello Life Style si situa la tabaccheria Roberto’s che of fre un’ampia selezione di tabacchi e sigari da ogni angolo del mondo, rari da trovare in tutta Europa, oltre che oggetti preziosi e idee regalo.

70 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 POLO URBANO / PALAZZO MANTEGAZZA CUORE PULSANTE DEL LUGANESE

AFFACCIATO SUL LAGO IN UNA POSIZIONE DI STRAORDINARIA BELLEZZA, PALAZZO MANTEGAZZA CONIUGA IN MODO MIRABILE LE DIVERSE FUNZIONI CUI È DESTINATO E LA SUA HALL COMMERCIALE SI PONE COME UNO DEI PRINCIPALI POLI ATTRATTIVI DELLA REGIONE.

Al primo piano della Hall del Palazzo Mantegazza si trova la sede di Ticino Welcome, rivista trimestrale di promo zione territoriale del Cantone Ticino, indirizzata, nella sua versione cartacea e online, agli opinion leader e ad un target medio-alto di persone interessa te a tutti i servizi e prodotti che la re gione Ticino offre sotto il profilo eco nomico, finanziario, culturale, turisti co, eno-gastronomico e commerciale. Per il modo del benessere e della bel lezza la Hall presenta al terzo piano 3 entità di grandissimo valore: La moderna piscina Mantapool, dotata

Il ristorante propone una gastronomia di alta qualità all’insegna del Med-Fu sions, ossia la commistione dei sapori internazionali con quelli tipici dei pro dotti del Mediterraneo. Il locale offre un ambiente elegante che porta l’ospi te a sentirsi a casa propria e, anche dalla sua terrazza, offre una vista am pia sul golfo del lago di Lugano.

Per il mondo del Buon gusto, spicca al piano terreno, il Ristorante Meta, premiato da una Stella Michelin, dall’elevato punteggio della guida Gault Millau e annoverato fra le Grandes Tables Suisses.

Tutto questo fa della Hall del Palaz zo Mantegazza un’autentica oasi di bellezza e benessere, il vostro angolo di Paradiso.

Per la prima volta in Svizzera aprirà nell’ottobre 2022, The Longevity Sui te, un network di centri Antiage di lusso che promuove la cultura e la scienza della longevità, grazie ad un metodo basato sulla riduzione dell’in fiammazione (e quindi del processo di invecchiamento) attraverso il Freddo, il Detox e la Consapevolezza. Sempre nel campo della qualità di vita, al primo piano della hall emerge la pro fessionalità di Filippo Mistretta nata dalla sua grande esperienza di lavoro con stilisti mondiali durante i suoi anni presso la rinomata azienda Schwarzkopf Professional. Educatore ed insegnante presso accademie euro pee, Mistretta è specializzato in accon ciature per matrimoni, eventi e foto shooting e ha deciso di aprire la sua at tività nel Palazzo, in quanto luogo uni co ed esclusivo dove è in grado di espri mere al meglio la propria creatività e professionalità, offrendo un servizio cu rato di alto livello a ciascun cliente.

Per i pasti più rapidi e per i business lunch, il Bistrot “Il Patio”, situato al primo piano sotterraneo della Hall, offre un menu variegato e proposte di pacchetti che garantiscono la con sumazione di pranzi veloci e comple ti di 2 portate, acqua e caffè, già a partire da 30 franchi.

71TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 POLO URBANO / PALAZZO MANTEGAZZA

di attrezzature di qualità superiore, è ge stita da Ivana Gabrilo - nuotatrice ago nistica di livello internazionale e, più re centemente, vincitrice dei campionati mondiali ed europei di nuoto Masterche garantisce l’alta qualità e la profes sionalità dei corsi di nuoto per bambini e adulti tenuti che gestisce personalmente o con l’ausilio di monitori certificati. Mantapool offre inoltre corsi esclusi vi, tra cui: le lezioni in sospensione sulla superficie dell’acqua Manta Float uniche in Ticino (MantaFit per coloro che vogliono allenarsi ad alta intensità e MantaBalance per chi cerca il proprio equilibrio), Hi drobike, AcquaJump&MantaTribal ed infine Acquafit. Per l’aspetto più estetico del benesse re, sentirsi bella e in armonia con il proprio corpo non è mai stato così fa cile grazie ad Estetica Ninfea, leader nell’estetica avanzata in Ticino. La grande competenza e professionalità di Manuela Walker garantiscono un servizio estetico di alta qualità grazie all’ottenimenti di titoli prestigiosi, tra cui il titolo di Master con il quale è in grado di insegnare la professione di PerDermopigmentista.labuonasalutee il benessere del proprio fisico, L’Horizon Health Club è un’attività riservata a un numero li mitato di soci per poter garantire agli istruttori laureati in Scienze motorie una maggiore attenzione e efficienza nei confronti dei clienti, in ambienti igienicamente impeccabili e sanificati. Lo spazio offre inoltre un’impareggia bile vista sul Golfo di Lugano.

72 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

LUGANO CITTÀ DEL FUTURO L ugano è impegnata in numerosi progetti tesi a fa vorire l’innovazione e l’interazione delle forze vi ve già attive in ambito pubblico, accademico ed economico, con una dinamica di rete e un ap proccio aperto e co-creativo. L’obbiettivo è quello di creare un punto di riferimento nel promuovere l’innovazione, te stando e implementando nuove tecnologie in modo sistema tico e in condizioni reali, nella prospettiva di un migliora mento della qualità di vita e della competitività della città. In quest’ottica, Lugano Living Lab è dedicata allo sviluppo urbano e regionale tramite la realizzazione di progetti propri e di iniziative concrete in un contesto di laboratorio urbano di vita reale. Privilegia quindi quei temi legati al vivere, all’a bitare e al lavorare in città come la mobilità, l’educazione, lo sviluppo economico, il risparmio energetico e il turismo. Le tematiche vengono trattate con il coinvolgimento della citta dinanza, delle attività economiche, del mondo accademico, di istituti di ricerca e di aziende tecnologiche. Il settore finanziario ha da sempre un legame molto stretto con la tecnologia che si è andato a rafforzare soprattutto in questo ultimo periodo. In particolare, da quando bitcoin e criptovalute sono divenute una concreta realtà, si è scoperto e imparato a conoscere il potenziale della tecnologia blockchain in molti differenti settori. Inoltre, dopo il lancio a fine 2020 dell’app MyLugano, del payment token cittadino LVGA Points e la recente creazione di 3Achain, la blockchain istituzionale promossa dalla città, gli NFT sono stati protagonisti di una rassegna tra arte e tec nologia interamente dedicata alla comprensione di questo fe nomeno emergente e di grande attualità. Gli NFT (NonFungible Tokens) sono un sistema crittografico che consente di fornire delle prove di autenticità e proprietà. Applicati nel campo dell’arte digitale permettono di certificare unicità e ra rità di un’opera che, in quanto digitale, è facilmente replicabi le o riproducibile, ma che viene per così dire resa rara dalla sua registrazione nella Blockchain. NFT non è quindi l’opera e nemmeno un fenomeno artistico, ma la corrispondente cer tificazione registrata su blockchain. Si tratta di un cambia mento di paradigma epocale che apre nuovi e interessanti sce nari per il mercato dell’arte e che tra i suoi meriti ha avuto quello di liberare un enorme potenziale creativo, fornendo una dimensione a linguaggi, espressioni e grammatiche arti stiche finora marginalizzate dal sistema dell’arte tradizionale, grazie a una forte spinta dal basso. Sempre più persone spen dono una mole significativa del proprio tempo interagendo con oggetti digitali e questo porterà sicuramente a un cambio di paradigma nella nostra percezione del valore e dell’impor tanza degli oggetti digitali. Un certificato di autenticità digita le forse sarà più importante di uno cartaceo che attesta la me desima cosa. E in questo forse sta la contraddittorietà degli NFT: essi ci mettono di fronte a questo attaccamento ance strale alla materialità e al suo possibile superamento.

Blockchain Technologies Association REPETTOPAOLO(P.R.) Curatore di De Primi Fine Art MICHELE MANGANELLIFICARA(M.F.M.) Direttore Esecutivo Swiss Blockchain Consortium CATANIAYURI(Y.C.) Fotografo e Art Director HANNO PARTECIPATO ALL’INCHIESTA:

G.P.: «Le diverse iniziati ve in corso a Lugano e in Ticino hanno lo scopo di stimolare e attirare in Ti cino competenze in questo settore chiave per l’evoluzione dell’informa tica dei prossimi anni. Non è sicura mente facile diventare un punto di riferimento a livello internazionale, soprattutto considerate le dimensioni del nostro cantone in un settore che a livello globale sta attirano milioni di investimenti. Investire nell’inno vazione è sempre stato importante per il Ticino, a maggior ragione ri mane quindi importante continuare ad investire nella blockchain, un set tore che nei prossimi anni diventerà fondamentale per la crescita econo mica del territorio. Per mantenere il Ticino competitivo in questa nuova era di digitalizzazione è fondamentale adattare i sistemi for mativi per poter formare le competen ze necessarie e attirare aziende in gra do di portare in Ticino esperti con elevate competenze in questo settore emergente». (L.A.)

73TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE

M.F.M.: «Le iniziative pro mosse nell’ambito della tecnologia blockchain e delle criptovalute rivesto no un ruolo fondamentale nell’innova zione di una piazza tipicamente finan ziaria come quella Luganese. In un momento di passaggio evolutivo come quello attuale è fondamentale rimanere al passo con le principali innovazioni in termini finanziari che passano attraver so la blockchain ed i suoi derivati quali Cryptovalute, Token, NFT Non Fun gible Tokens e Smart Contract. Ricor diamoci sempre che come internet ed il web 2.0, ormai 25 anni or sono, ha ri voluzionato tutto l’ecosistema informa tivo mondiale, oggi la Blockchain, gra C he ruolo rivestono le iniziative promosse nell’ambito della tecnologia blockchain e delle criptovalute al fine di creare a Lugano un punto di riferimento a livello svizzero e internazionale?

AMBROSINILUCA

CEO e Co-founder di PepperTicino

PORETTIGIACOMO(G.P.) Presidente

In particolare, quali ulteriori passi è necessario compiere sulla strada dell’innovazione al fine di costruirei un sistema in grado di supportare imprese e cittadini?G.P.:«Formazione e di vulgazione sono fonda mentali. Un sistema for mativo adeguato deve po ter creare le competenze necessarie e creare una generazione di giovani ta lenti che possano permettere alle sin gole aziende di intraprendere i passi necessari per adattarsi e per sfruttare queste nuove tecnologie. Una conti nua divulgazione è invece fondamen tale per permettere a tutti di capire e sfruttare le possibilità offerte da que ste nuove tecnologie. In questo conte sto considero ottimo l’esercizio di Lu gano con il suo LugaPoint, una divisa digitale locale che permette al cittadi no comune, anche senza rendersene conto, di fare un esercizio concreto in questo mondo». M.F.M.: «I passi da com piere per costruire un si stema in grado di suppor tare imprese e cittadini passano attraverso la realizzazione di concreti progetti sul territorio finaliz zati all’adozione delle DLT tecnologie di registro distribuito che permettano la decentralizzazione si servizi pensati in una ottica di bene comune, come il progetto di economia circolare digitale basato sull’App MyLuga che sostenen do il commercio locale e le buone pra tiche cittadine ha visto anche il nostro Consorzio Svizzero della blockchain tra i promotori dell’iniziativa. Oggi l’e cosistema MyLuga è un unicum ed una assoluta eccellenza a livello mon diale sia per i numerosi aspetti della vita quotidiana dei cittadini che tocca, sia per la perfetta compliance finan ziaria e legale ai più alti standard im posti dagli enti preposti alla vigilanza sui prodotti finanziari ed al controllo AML come la FINMA del token che è la prima ed unica stablecoin autoriz zata 1:1 con il franco svizzero».

74 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE

P.R.: «Noi della Repetto Gallery di Lugano, occu pandoci di arte e cultura visiva in generale, non ab biamo specifiche competenze su que sto argomento. Tuttavia siamo convin ti che per la città di Lugano e tutto il Canton Ticino, lo sposare queste nuo ve tecnologie e dunque proiettarsi in un futuro ricco di possibilità, sia sicu ramente un fatto molto positivo».

L.A.: «Le iniziative create a Lugano sono fondamen tali per attirare talento ed iniziative che possano cre are tra di loro sinergie. Settori come metaverso, blockchain, NFT stanno venendo costruiti in questo momento ed è fondamentale avere degli spazi dove realtà attive nel settore si possano incontrare per velocizzare questo pro cesso di evoluzione. Sebbene siano ini ziative prettamente digitali, creare col laborazioni incontrandosi in uno spa zio fisico è ancora più efficace, special mente se lo si può fare in un territorio con il supporto delle istituzioni».

Y.C.: «Credo che la piazza di Lugano sia un possibile esempio virtuoso nella vo lontà di abbracciare nuove opportunità di sviluppo che offre que sto settore. Al tempo stesso ho paura

L.A.: «È di soperimportanzafondamentalemantenereilmondodelmetaveredegliNFTlastessa chiarezza legislativa che ha contraddi stinto la svizzera durante l’esplosione delle ICO e dei token. Questo permet terebbe alla Svizzera di essere de-facto la giurisdizione dove tutti i progetti rilevanti si vogliono basare. Sarebbe ideale riuscire a creare un tessuto di zie alla sua decentralizzazione ed al Web 3.0, inizia a configurarsi come il nuovo sistema operativo mondiale che permettendo la possibilità di rivoluzio nare il sistema finanziario, toglierà po tere alle sconfinate aziende OTT Over The Top del web 2.0 come Amazon, Facebook, Google, ecc per restituirlo alla reale anima democratica e condivi sa della tecnologia. Lugano sta giocan do d’anticipo in questa grande rivolu zione avocando a sé fattivamente un primato europeo come città di riferi mento che promuove questa innovazio ne e come punto nodale di sviluppo per il futuro della Svizzera intera».

che come in tutte le cose che si svilup pano troppo velocemente ci sia il ri schio concreto di speculazioni che mi nano le vere opportunità di questo ti po di tecnologie e pensiero sul lungo termine e che quindi ci sia bisogno di maggiore pianificazione e basi di dia logo che vadano oltre l’aspetto finan ziario ma che includano maggiormen te l’aspetto scientifico e sociale. Dove ci sia un vero interscambio tra istitu zioni, pubblico e privato.

Quali sono a suo giudizio i possibili campi applicativi dello strumento NFT e quali cambiamenti potrà apportare alle modalità della nostra vita quotidiana?G.P.:

In particolare, che previsioni si sente di fare riguardo all’evoluzione futura del mondo virtuale con l’espansione della dimensione digitale e la nascita di nozioni come universo, multiverso e metaverso?

Questo in termini di garanzie al merca to del collezionismo come sta già suc cedendo offre nuovi ambiti e opportu nità di investimento su scala globale».

accesso al capitale per le startup del settore, cosa che in questo momento è molto poco sviluppato in Ticino. Infine è importante mettere a disposi zione del cittadino delle applicazioni che gli permettano di sfruttare queste nuove tecnologie in modo semplice ed intuiti vo, tematica assolutamente non scontata e ad oggi da molti sottovalutata. Noi di Pepper, startup attiva nel mondo blockchain qui a Lugano, ci occupiamo esattamente di questo: permettere a tut ti di sfruttare blockchain e NFT».

P.R.: «A titolo personale ritengo che in questa fase più che all’innovazione, già molto avanzata, si debba pensare alla sicurezza. In questo senso sposo pienamente l’opinione di un fa moso personaggio dell’economia che stimo molto: Mario Draghi. Il quale ha dichiarato che tutte le criptovalute rap presentano un asset molto speculativo e oggi molto di moda. Ma chi c’è vera mente alla loro base? Dietro il franco svizzero c’è uno stato ed una economia molto forte e solida. Dietro il dollaro c’è la Federal Reserve. Dietro l’euro c’è la Banca centrale europea. Ma dietro ai bitcoin ecc. chi c’è realmente?».

75TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE

P.R.: «Nel nostro campo, quello dell’arte ed il suo business, non c’è dubbio che gli NFT rappresenti no una realtà importante: disegnando un nuovo segmento di mercato anco ra tutto da approfondire. Anche que sto, come le criptovalute, almeno per ora, molto speculativo. Personalmen te sugli NFT ho visto le due mostre che sono state realizzate in Italia: quella alla Permanente di Milano, circa un anno fa; e, recentemente quella a Palazzo Strozzi a Firenze. Il loro risultato estetico appare su dei monitor di varie dimensioni, schermi medi o grandi, dove si vedono scorre re immagini/video colorati. Tranne alcune eccezioni, penso ad un giova ne, grande artista come Refik Anadol (classe 1985, di origine turca ma resi dente in California), almeno per ora il risultato finale, estetico, non mi pa re entusiasmante». Y.C.: «In qualità di visual artist, fotografo e art di rector dedicato al settore dell’immagine nell’ambito della moda, lusso e design. Credo che il valore intrinseco di associare un con tenuto digitale (fotografico o video), un’opera d’arte o un oggetto ad un si stema di certificazione univoca e non modificabile (NFT) grazie alla block chain sia il passo definitivo alla vera va lorizzazione del diritto d’autore e del diritto di seguito. Inoltre è quel tipo di certificazione che permetterà in modo immediato di verificare la validità e ori ginalità del prodotto ad esso associato.

«NFT è un termine generico che descrive di verse forme di oggetti di gitali e relative regole che ne determinano il comportamento (smart contract). È uno strumento in forte crescita e non si limita al campo dell’arte e di opere artistiche. Il mondo dell’arte ha portato il concetto di NFT a essere conosciuto a tutti ma i veri be nefici saranno gradualmente estesi a molti altri settori della vita di tutti i giorni. Un NFT può rappresentare un terreno, un edificio, un’automobile, e qualsiasi altro oggetto e al suo interno ne codifica le regole di compra vendita, di affitto e altri aspetti legati al ciclo di vita dell’oggetto stesso. Nei prossimi anni molti aspetti legati all’ammini strazione delle “cose” saranno gestiti tramite NFT senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Ci sono per esempio progetti in fase di sviluppo legati alla digitalizzazione dei biglietti, in grado di regolare e gestire il mercato secon dario ed eliminare le frodi». M.F.M.: «I possibili campi applicativi dello strumen to NFT, oltre a quelli già estremamente noti ed as sodati in ambito artistico, a livello so ciale sono legati all’utilizzo di un titolo di proprietà facilmente trasferibile tra gli aventi diritto e che permette, in ba se al suo grado di rarità/esclusività, di potere accedere a servizi sempre più innovativi ed evoluti. Molto presto gli NFT che conserveremo nel nostro wallet ci permetteranno di accedere a tantissimi servizi senza la necessità di digitare inutili e complesse password e di evitare quindi sul nascere, i tentati vi di phishing che spesso minano alla base l’efficienza delle vecchie soluzioni digitali basate sul web 2.0. Il web 3.0 e gli NFT ad esso collegati, diventeran no la porta di ingresso di una fruizio ne di servizi digitali più facile ed a portata di qualsiasi utente digitale, an che il più anziano ed il meno esperto».

L.A.: «Il caso d’uso che ve do più evidente in questa prima fase di dell’ecosistemasviluppoèavere de gli NFT associati a quasi tutti i nostri oggetti fisici, che permetteranno di ac cedere ad esperienze nel mondo digita le riservate ai suoi possessori. Se com pro delle scarpe di un determinato brand avrò accesso a contenuti online, spazi digitali, eventi e potrò indossare le stesse scarpe anche nei metaversi. Questo abbasserà ulteriormente le bar riere tra identità digitale e fisica».

P.R.: «Anche nel campo dell’arte, e le sue molte plici declinazioni creati ve, le nuove tecnologie sono sempre state fondamentali. Glo riose tecniche come il mosaico, l’af fresco e l’incisione, sono nate, hanno conosciuto un enorme sviluppo, e poi, gradualmente, si sono estinte.

L.A.: «Gli NFT hanno il potenziale di comporre la nostra identità nel mondo digitale. Quali oggetti possediamo e scegliamo di mostrare può dire molto di quello che vogliamo esprimere e di come ci vogliamo iden tificare. Io ora indosso un orologio, una maglia, delle scarpe, per trasmet tere agli altri chi sono. È sempre stato difficile la stessa necessità umana in uno spazio digitale, ora grazie agli NFT lo è. In questa fase iniziale, scel go di usare uno specifico NFT come immagine del profilo su Twitter o In stagram perché voglio segnalare di es sere parte di una community e di esse re allineato con i suoi valori. Penso che questo concetto diventerà la base del web, nel quale “indosseremo” de gli oggetti e questi comporranno parte della nostra identità digitale».

M.F.M.: «Riguardo all’e voluzione futura del mon do virtuale e del metaver so mi sento di esprimere, con ragionevole certezza, che esso è qui per rimanere e che negli anni a ve nire rappresenterà una fetta sempre più importante dell’ambiente in cui svolgeremo le nostre attività personali e professionali, e quindi è opportuno, per garantire la competitività del no stro Cantone, iniziare fin da ora ad occuparsene fattivamente con applica zioni pratiche e concrete».

FINANZA / SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE

G.P.: «Spesso tecnologie blockchain e cripto valute si confondono fra di loro e questo crea ancora trop pa confusione. La cripto valuta è una divisa digitale che può essere scambia ta fra 2 controparti in modo veloce e sicuro, mentre la blockchain è la tec nologia che ne permette il funziona mento, e che può essere applicata a di verse forme di oggetti digitali, e quin di non solo al concetto di divisa digi tale. Una tecnologia che oltre a gestir ne il trasferimento di proprietà per mette di legare a questi oggetti delle regole di comportamento programma te con un enorme potenziale per mi gliorare la digitalizzazione di processi oggi complicati, lenti e costosi. Come dicevo sopra le previsioni sono quelle di una crescente digitalizzazio ne di molti processi, una evoluzione che vediamo oramai da oltre 30 anni e che grazie alla blockchain permette rà di crescere ulteriormente. Il meta verso, termine che oggi troppo spesso viene interpretato in modo diverso e confuso, non è altro che un mondo dove digitalizzazione e automazione saranno spinti ad un livello molto più estremo rispetto agli standard che co nosciamo oggi. Un mondo che non include solo la blockchain ma che si estende ai mondi dell’intelligenza ar tificiale, dell’internet delle cose, della finanza e dei pagamenti digitali, delle identità digitale, firme elettroniche, grafica, realtà virtuale e realtà au mentata. Tecnologie che abbiamo im parato a conoscere e utilizzare negli ultimi 10 anni ma che grazie alla blockchain potranno dialogare fra di loro in maniera più snella e senza in termediari andando a creare degli ambienti che prendono il nome di or ganizzazioni autonome e decentraliz zate. Non sarà un processo immedia to, e richiederà del tempo. Per una adozione e diffusione globale riman gono ancora diversi aspetti che neces sitano di molti investimenti di ricerca e sviluppo soprattutto pensando a

Senza l’invenzione dei tubetti di co lori di stagno, che sostituirono i vec chi sacchetti di vescica di maiale, nel 1841 ad opera del pittore americano John Goffe Rand, non avremmo si curamente conosciuto le enormi in novazioni tecniche e coloristiche de gli Impressionisti e dei post Impres sionisti: da Sisley a Cézanne, da Mo net a van Gogh, da Pissarro a Gau guin. Il più grande artista italiano del Novecento: Lucio Fontana, a partire dal 1949 ha creato i suoi bel lissimi Ambienti spaziali grazie alle nuove luci al neon, in quegli anni un mezzo tecnico assolutamente inedito e rivoluzionario. In questo senso le nuove tecnologie digitali stanno aiu tando e aiuteranno tantissimo le nuo ve menti creative». Y.C.: «Credo che siccome è intrinseco nella natura dell’uomo e nell’evoluzio ne dell’umanità, fin dalle sue origini, la necessità come forma di sopravvivenza e affermazione quello di esplorare nuovi mondi e quella di cercare di superare anche i confini dello spazio tempo. L’evoluzione tec nologica sta già portando e porterà sempre di più a evolvere questa forma di vita parallela attraverso un’immer sione totalizzante in ambienti misti o completamente virtualizzati. Credo che entro 30 anni non capiremo più la differenza tra ambienti fisici o digitali. Vivremo in un nuovo mondo comple tamente fluido dove i confini e limiti del mondo fisico verranno superati in quello virtuale. Sarà importante come il concetto di civica ed etica si evolve ranno per non cadere nel caos e al tempo stesso non limitare le opportu nità intrinseche di questo tipo di evo luzione. Che sicuramente porterà una moltitudine di opportunità e lavoro laddove nel mondo fisico oggi non c’è più necessità o spazio».

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problemi legati alla scalabilità, sicu rezza e usabilità, ma la strada è trac ciata e nel prossimo futuro la blockchain farà sempre più parte del la nostra vita quotidiana, come inter net ne è entrata a far parte da alcune decine di anni».

LUCREZIA ROD A GLASS POWER la potenza della fragilità Cortesi Gallery, Via Nassa 62, 6900 Lugano curated by Vera Canevazzi SEPTEMBER-NOVEMBER 2022 RED WATER LILIES, 2022, giclée print on baryta paper mounting on plexiglas, 120x180 cm, ed. of 5

COME INVESTIRE IN TEMPI D’INFLAZIONE? GLI ULTIMI MESI CI HANNO RICORDATO QUANTO VELOCEMENTE L'INFLAZIONE POSSA ESSERE DI ATTUALITÀ. FINO A POCO TEMPO FA GLI INVESTITORI HANNO AFFRONTATO RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI STORICAMENTE BASSI, VALUTAZIONI ELEVATE DEL MERCATO AZIONARIO E UN CONTESTO DINAMICO IN GRAN PARTE SENSIBILE AI CAMBIAMENTI DEI TASSI D'INTERESSE DELLE BANCHE CENTRALI. ORA, LA MENTALITÀ DEGLI INVESTITORI DEVE ADATTARSI A UNA NUOVA REALTÀ. DI FRANCO CITTERIO, DIRETTORE ABT

hanno valutato un'inflazione persi stente a lungo termine per tutto que sto tempo, lasciando gli investitori vulnerabili. I gestori patrimoniali e gli asset managers dovranno considerare gli impatti di vari scenari d'inflazione e di crescita economica sui rischi e sui rendimenti, quando gestiscono i por tafogli dei loro clienti. Questo richiede un approccio d'investimento solido, che quantifichi la sensibilità di varie asset classes e stili d'investimento. Un portafoglio bilanciato Nell'attuale contesto inflazionistico, gli investitori dovrebbero preferire le obbligazioni di breve durata, dato che le obbligazioni a lungo termine af fronteranno un periodo difficile in futuro con l'aumento dei tassi d'inte resse globali. Inoltre, quando gli spread di credito sono stretti, l'in vestment grade, l'high yield e i mer cati emergenti non offrono interes santi rendimenti attesi, corretti per il N onostante la sua reputa zione di "Paese dimenti cato dall'inflazione", la Svizzera non fa eccezio ne alla recente dinamica dell'inflazio ne globale. Nel febbraio 2022, l'infla zione CPI nel corso degli ultimi 12 mesi ha raggiunto il livello del 2,2%, uno dei livelli più alti registrati in Svizzera dalla metà degli anni '90, do po il breve episodio inflazionistico del 2008. La Banca Nazionale Svizzera ha persino riconosciuto un livello d'infla zione atteso più elevato; nella riunione del marzo 2022, ha aumentato le sue previsioni d'inflazione per il 2022 dell'1,1%, rispetto al dicembre 2021, per poi raggiungere il 2,1%.

Come analizzato in un recente studio dello Swiss Finance Institute (SFI), anche in Svizzera l’inflazione, invece di essere transitoria e risolversi da so la, potrebbe rimanere a livelli più alti di quelli che abbiamo sperimentato negli ultimi tre decenni. I mercati non

78 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / ASSOCIAZIONE BANCARIA TICINESE

www.abti.chT.CH-6943VillaBANCARIAASSOCIAZIONETICINESENegroniVezia+41(0)919662109

dove nascondersi. Le materie prime e alcune strategie azionarie sono le mi gliori alternative da una prospettiva storica. Lo studio SFI raccomanda agli investitori di adottare una pro spettiva a lungo termine, quando ciò sia possibile. Le azioni battono di mol to l'inflazione nel lungo periodo e, pertanto, gli investitori azionari non dovrebbero preoccuparsi. Nota bene: ogni investitore deve ovviamente tene re conto della propria posizione finan ziaria e di una propensione al rischio adeguata. Una consulenza in banca aiuterà ad analizzare la situazione e a prendere le giuste decisioni.

79TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / ASSOCIAZIONE BANCARIA TICINESE rischio. Dall'inizio del 2022, i mercati obbligazionari hanno subìto una cor rezione sensibile attraverso l'intero spettro di titoli e valute. Il tradizionale portafoglio bilanciato 60/40 è composto per il 60% da azio ni e per il 40% da obbligazioni. L'ef fetto di copertura delle obbligazioni in tali portafogli multi-asset si basa sul presupposto che la correlazione tra azioni e obbligazioni sarà negati va. In un contesto d'inflazione elevata e crescente, tuttavia, i rendimenti delle obbligazioni aumenteranno (i prezzi delle obbligazioni scenderan no), e i prezzi delle azioni probabil mente diminuiranno, a causa dei tassi di sconto più alti applicati ai dividen di futuri. Anche i titoli azionari ne ri sentiranno, poiché la probabilità di una recessione aumenterà a causa della politica monetaria più restritti va. La correlazione tra azioni e obbli gazioni è stata positiva fino agli anni '90, caratterizzati da un'inflazione al ta e crescente, ed è diventata negativa solo circa 20 anni fa, in un'era d'in flazione più bassa e più stabile.

Azioni e materie prime nel focus In base ai dati empirici e storici, le azioni hanno rendimenti corretti per il rischio più alti quando c'è una cre scita in aumento, rendimenti reali crescenti e bassa volatilità. Le obbli gazioni hanno solidi rendimenti cor retti per il rischio quando c'è bassa inflazione, rendimenti reali decre scenti e bassa volatilità. Le materie prime offrono buone prospettive quando c'è alta inflazione e crescita in aumento, ma bassa volatilità. Pure gli investimenti immobiliari si sono comportati bene finora in conte sti inflazionistici. Tuttavia, i prezzi delle case sono elevati e le metriche di valutazione standard hanno perso ogni base reale dopo la pandemia di COVID. Gli immobili di prima quali tà, situati in posizioni centrali, che tradizionalmente costituiscono un'ot tima copertura dal punto di vista del portafoglio, sono difficilmente accessi bili a causa dei prezzi elevati. In conclusione, gli investitori che at tualmente cercano rifugio dall'infla zione purtroppo hanno pochi posti

80 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / UBS L’INCERTEZZA DOMINA SUI MERCATI

I mercati hanno iniziato il 2022 in modo non certo positivo. Poi si è aggiunta la guerra Russia-Ucraina, un aumento delle tensioni internazionali e una crescente instabilità politica in alcuni Paesi europei. Qual è il quadro che si può delineare dopo aver superato la metà dell’anno e in previsione dei prossimi mesi? «Dopo un 2021 caratterizzato da una forte crescita macroeconomica, un rallentamento della crescita a livello globale era attesa nella seconda metà del 2022. La guerra in Ucraina ha ac centuato i problemi relativi al disequi librio fra domanda offerta a livello di materie prime, portando ad un ulte riore aumento dei prezzi sia energetici che delle materie prime agricole, con un relativo aumento dell’inflazione. I timori di recessione sono aumentati nel secondo trimestre, perché gli indi abbassato dal 20 al 10% le probabilità di uno scenario di stagflazione. Al tem po stesso, abbiamo alzato dal 30 al 40% le probabilità di uno scenario di contra zione della crescita economica globale. Un rischio che potrebbe portare alla recessione è una riduzione della do manda in autunno per compensare le maggiori spese dei mesi passati. Ma leggere i dati economici oggi è più complesso, perché alcune correlazioni del passato non sembrano funzionare più, almeno nel breve termine. La ca pacità dell’economia di continuare a crescere dipende in modo importante dall’andamento dei consumi e dell’in flazione: l’autunno sarà il periodo cri tico per valutarne la tenuta».

catori della crescita continuano a de teriorarsi. In effetti, non è facile fare una previsione poiché la lettura dei dati economici dopo la pandemia non corrisponde all’esperienza passata. Per esempio, gli Stati Uniti hanno riporta to due trimestri consecutivi di crescita marginalmente negativa, quindi una recessione tecnica, ma il mercato del lavoro è quanto mai vivace, poiché il tasso di disoccupazione è allineato al livello minimo degli ultimi 50 anni. Nonostante ciò, i redditi reali (al netto quindi dell’inflazione) scendono a causa del forte aumento dei prezzi. Questo calo del potere d’acquisto delle famiglie non si sta traducendo in una diminuzione dei consumi che, anzi, stanno ancora aumentando. Questo perché le famiglie riducono progressi vamente il tasso di risparmio per com pensare l’aumento del costo della vita. Alla luce di questi sviluppi, abbiamo

Di fronte ad una rapida crescita dell’inflazione in varie aree del mondo come giudicate la strategia adottata dalle Banche Centrali in materia di tassi e quali ulteriori decisioni si possono attendere per il futuro?

La Federal Reserve è stata tra le prime banche centrali ad aumentare i tassi di riferimento a marzo 2022, effettuando aumenti gradualmente piu’ aggressivi, che si protrarranno con molta proba

«La sfida per le banche centrali è riu scire a calibrare i rialzi dei tassi per far scendere l’inflazione senza spingere l’economia verso una recessione. In fatti, ogni rialzo dei tassi rende più oneroso prendere denaro a prestito e incide quindi su settori che sono mol to importanti per l’economia come, per esempio, quello immobiliare con il suo indotto, ma anche l’industria.

DI FRONTE AI PROBLEMI CHE INCOMBONO SULL’ECONOMIA E LA FINANZA INTERNAZIONALE, PRUDENZA E ATTESA SEMBRANO ESSERE LE PAROLE D’ORDINE. IL PARERE DI ELENA GUGLIELMIN, SENIOR CREDIT ANALYST CIO, WM SWITZERLAND, E MATTEO RAMENGHI, CHIEF INVESTMENT OFFICER, UBS MANAGEMENTWEALTHITALIA

La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha effettuato un rialzo dei tassi guida di 50 punti base il 16 giugno 2022, se gnando il primo intervento restrittivo da 15 anni a questa parte, e che ha sot tolineato la determinazione della BNS nella lotta all’inflazione. Ci aspettiamo che i tassi di riferimento raggiungeran no lo 0,50% a fine anno, lo 0,75% a partire da marzo 2023 mantenendosi però sotto l’1% nel corso del 2023. Alla riunione del 21 luglio scorso la BCE ha alzato i tassi di riferimento di 50 pb. Si tratta solo del primo di una serie di aumenti atti a portare i tassi guida all’1% a fine anno, secondo le nostre previsioni. Altrettanto impor tante è l’accordo raggiunto all’unani mità da parte di tutti i membri del Consiglio Direttivo sul Transmission Protection Instrument (TPI), il nuovo strumento anti-frammentazione che dovrà garantire la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’Eurozona. Si tratta di uno stru mento importante per i paesi periferi ci, maggiormente vulnerabili agli au menti dei costi di finanziamento. La politica della BCE, la tempistica e l’entità degli aumenti dipenderanno dagli sviluppi macroeconomici in Eu ropa, soprattutto in relazione agli ap provvigionamenti energetici». La crisi delle fonti energetiche e il continuo innalzamento dei prezzi degli idrocarburi fossili resta un problema prioritario. Quali dinamiche prevedete in merito all’andamento dei costi dell’energia? «La domanda energetica dovrebbe ri manere robusta: i viaggi internazionali sono in aumento come pure la doman da dalla Cina, il più grande importato re di materie prime al modo, dovrebbe portare ad un recupero dell’attività economica nel 2H. Eppure, la capacità produttiva inutilizzata dell’OPEC+ a livelli molto bassi, rende piu’ difficolto so supplire ad eventuali interruzioni energetiche. Prevediamo che i rischi dal lato dell’offerta nel settore energe tico (e dell’agricoltura) permarranno sino a fine anno. Più avanti, l’offerta di materie prime dovrebbe rimanere limi tata a causa di anni di sottoinvesti mento e di persistenti rischi climatici e geopolitici. Inoltre, la transizione ver de e l’attenzione della Cina alle infra strutture come leva per stimolare l’e conomia, dovrebbe sostenere la do manda di metalli per anni a venire. In quanto tale, l’ampio ciclo delle materie prime dovrebbe rimanere resiliente, con potenziale di rapido aumento dei prezzi nei prossimi trimestri».

In ambito valutario favoriamo il franco svizzero, che svolge appieno il ruolo di bene rifugio. Il franco sta beneficiando dell’aumento dei tassi di riferimento della BNS oltre che dei fondamentali macroeconomici molto solidi del Paese, con un tasso di inflazione molto infe riore a quello dell’Eurozona. La valuta meno preferita resta l’EUR, in quanto nonostante l’aumento dei tassi di riferi mento della Banca Centrale Europea, questi ultimi sono ad un livello troppo basso per essere compensare i rischi re lativi alla guerra in Ucraina».

«Le previsioni di crescita macroecono mica per il 2022 vedono una crescita globalmente positiva, sebbene in calo rispetto alle previsioni di inizio anno. L’inflazione si è rivelata piu’ elevata e persistente rispetto alle attese, ed è stata ulteriormente esacerbata dal conflitto fra Russia e Ucraina, che è fonte di ulteriore inflazione tramite l’aumento dei prezzi delle materie pri me, sia energetiche che alimentari. A fine 2022 il Pil reale nell’Eurozona è visto al 2.7%, rispetto al 3.4% della Gran Bretagna, al 2,4% della Svizze ra, all’1.8% degli Stati Uniti e al 3% della Cina».

In base alle vostre valutazioni quali strategie d’investimento risultano più opportune da adottare in una fase come quella che stanno vivendo attualmente i mercati? «Data la continua incertezza sulla di rezione dell’economia e sulla politica della Fed, ribadiamo che a nostro av viso non è il momento di effettuare previsioni sulla direzione dei mercati ed è meglio mantenere un orienta mento tattico. Costruendo subito, o anche gradualmente nei prossimi me si, portafogli diversificati, gli investito ri possono ridurre la volatilità a breve termine e posizionarsi per una perfor mance nel lungo periodo. Raccoman diamo di costruire un portafoglio ro busto e flessibile, in grado di ottenere buone performance in diversi scenari. Continuiamo a preferire i comparti azionari legati al valore, tra cui le azioni globali dell’energia e i titoli del Regno Unito. Riteniamo che gli inve stitori possano anche gestire la volati lità del portafoglio puntando su un’e sposizione azionaria difensiva tramite i titoli della sanità globali o azioni di qualità che generano redditi. Anche i rendimenti sui mercati obbliga zionari sono aumentati molto quest’an no. I rendimenti dei titoli di Stato hanno quasi raggiunto i livelli massimi dal 2018. Ciò indica che le prospettive a lungo termine per le obbligazioni sono migliorate rispetto a quelle che hanno prevalso dalla crisi finanziaria.

In estrema sintesi possiamo analizzare le previsioni economiche a breve-medio termine per le principali aree geopolitiche del mondo?

81TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / UBS

bilità ad ogni riunione sino a raggiun gere 3,33% a fine anno. Nonostante i piu’ recenti dati sull’inflazione rifletta no una timida discesa, la Fed attende rà ulteriori conferme sul calo dei prez zi prima di concludere il ciclo di rialzi dei tassi d’interesse.

E qui entrano in gioco gli specialisti d’investimento? «Esatto. Una volta chiarito quale parte di patrimonio è disponibile per effet tuare investimenti, con quale profilo d’investimento e con quale orizzonte temporale, il cliente potrà definire quale sia la soluzione d’investimento più appropriata. In quest’ultima fase, il consulente viene affiancato dagli specialisti negli investimenti, così da illustrare nel dettaglio tutte le alterna tive offerte dal nostro istituto».

S ignor Pesenti, con Wealth Planning at Core come cambia il vostro approccio alla consulenza della clientela private banking? «Con Wealth Planning at Core ponia mo la vita finanziaria del singolo cliente al centro della nostra consulen za. La consulenza agli investimenti ri mane una delle nostre attività princi pali e per consigliare il cliente al me glio dobbiamo capire il suo contesto finanziario, le sue esigenze e i suoi obiettivi, accompagnandolo durante le fasi salienti della vita, sia professiona le, sia privata».

Concretamente cosa si deve aspettare il cliente? «Wealth Planning è il punto di par tenza. I nostri specialisti di pianifica zione finanziaria affiancano il cliente e il suo consulente personale con l’o biettivo di definire in maniera chiara la struttura del patrimonio familiare, definendo per esempio quale debba essere la riserva di liquidità per far fronte a spese impreviste, quali fondi sono riservati a progetti specifici e quale patrimonio può invece essere destinato ad una strategia d’investi mento a medio-lungo termine. A sup porto di questa analisi abbiamo a di sposizione anche un nuovo strumen to, My Life Plan, che permette di in teragire con i clienti lungo un percor so che ne facilita la discussione».

A questo punto il lavoro degli specialisti Wealth Planning può essere considerato concluso? sinistra: , Banking Ticino di (Svizzera) SA e Massimiliano , responsabile Wealth Planning Ticino di Credit Suisse (Svizzera) SA

«La pianificazione finanziaria è il nostro strumento di lavoro principale. Grazie alle informazioni fornite dal cliente rea lizziamo una fotografia della situazione finanziaria attuale del cliente, conside rando attivi, passivi, entrate e uscite. Spesso manca questa visione d’insieme, quindi già a questo punto dell’analisi possono sorgere spunti molto interes santi. Il secondo passo è proiettare que sta fotografia su più anni, così da poter inserire nell’analisi potenziali eventi fu turi, ad esempio l’acquisto di un immo bile, la vendita dell’azienda, il pensiona mento. Con questo approccio riusciamo a definire con il cliente una struttura chiara del patrimonio in considerazione delle sue esigenze e dei suoi obiettivi».

Sébastien Pesenti

responsabile Private

Regione

Tagliabue

Credit Suisse

Signor Tagliabue, i vostri esperti di pianificazione finanziaria che strumenti utilizzano per queste analisi?

82 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / CREDIT SUISSE UN SISTEMATICOAPPROCCIO A BENEFICIO DEI CLIENTI

SÉBASTIEN PESENTI, RESPONSABILE PRIVATE BANKING REGIONE TICINO E MASSIMILIANO TAGLIABUE, RESPONSABILE WEALTH PLANNING TICINO PRESENTANO IL SERVIZIO WEALTH PLANNING AT CORE DI CREDIT SUISSE (SVIZZERA) SA. Da

CreditWealthPlanning@CoreSuisse(Svizzera) SA (credit-suisse.com)

«L’analisi descritta in realtà è solo il pri mo passo dell’accompagnamento che vo gliamo offrire al cliente. Se rimaniamo nell’ambito del piano finanziario, sugge riamo di effettuare degli aggiornamenti regolari: cambiamenti importanti in am bito familiare o finanziario, oppure l’av vicinamento all’età del pensionamento hanno un impatto sulla situazione del cliente ed è quindi utile rivalutare il tut to. Anche in assenza di queste occasioni un aggiornamento è sicuramente utile per vedere se quanto stabilito nella pia nificazione finanziaria evolve nella dire zione consigliata. Infine valutiamo con il cliente le misure più appropriate affinché il piano prestabilito possa essere imple mentato nel tempo senza intoppi». Cosa significa concretamente?

Per quanto riguarda la parte finanziaria, vi è quindi da una par te la possibilità di dare istruzioni che permettano di seguire il piano previsto oppure di apportare delle modifiche in base alla nuova situazione. Quando si pensa al caso di incapacità infatti si im magina spesso una situazione di lunga durata o definitiva, ma in realtà può an che essere di breve durata».

Signor Pesenti come sono i feedback dei clienti riguardo Wealth Planning at Core? «Già da diverso tempo coinvolgiamo in maniera regolare i nostri clienti per sviluppare e migliorare i nostri servizi: il loro feedback è per noi fondamenta le. Wealth Planning at Core risponde a una esigenza molto chiara da parte dei clienti di essere accompagnati nel cor so della loro vita finanziaria. Per noi e per i nostri clienti Wealth Planning at Core è un punto di partenza che ci consente di continuare a raccogliere il parere dei nostri clienti per migliorarci ulteriormente, al fine di poter offrire un servizio d’eccellenza».

LeDisclaimer:informazioni fornite nel presente documento costituiscono materiale di marketing. Non si tratta di una consulenza d’investimento o di altro tipo basata su una considerazione della situazione personale del destinatario né del risultato di una ricerca obiettiva o indipendente.

Accennava agli specialisti di pianificazione successoria… «Esatto. Il nostro gruppo di esperti We alth Planning è composto da pianifica tori finanziari, consulenti in ambito fi scale nonché di pianificazione successo ria. La pianificazione successoria è spes so il passo successivo nel dialogo con il cliente: definito il piano d’azione per il patrimonio e identificate le misure in ca so d’emergenza, il desiderio è poi quello di valutare come trasmettere al meglio il patrimonio ai propri cari. In passato la tematica veniva considerata di difficile approccio; ci siamo accorti con il tempo come i clienti desiderino discutere di queste tematiche per trovare le soluzioni più adeguate. E se pensiamo ai passi elencati in precedenza, il dialogo in que sto senso tra clienti e specialisti avviene in maniera molto naturale, soprattutto grazie al fatto che da parte nostra abbia mo già una chiara idea della struttura del patrimonio e della famiglia».

Le informazioni fornite nel presente documento non sono giuridicamente vincolanti e non costituiscono né un’offerta né un invito a effettuare alcun tipo di operazione finanziaria.

Queste informazioni sono state redatte da Credit Suisse Group AG e/o dalle sue affiliate (di seguito “CS”) con la massima cura e secondo scienza e coscienza. Le informazioni e le opinioni contenute nel presente documento sono quelle di CS al momento della redazione e possono cambiare in qualsiasi momento senza preavviso. Esse sono state ricavate da fonti ritenute attendibili. CS non fornisce alcuna garanzia circa il contenuto e la completezza delle informazioni e, dove legalmente consentito, declina qualsiasi responsabilità per eventuali perdite connesse all’uso delle stesse. Salvo indicazioni contrarie, tutti i dati non sono certificati. Le informazioni fornite nel presente documento sono a uso esclusivo del destinatario. Né le presenti informazioni né eventuali copie delle stesse possono essere inviate, consegnate o distribuite negli Stati Uniti o a US Person (ai sensi della Regulation S dello US Securities Act del 1933, e successive modifiche). Il presente documento non può essere riprodotto, né totalmente né parzialmente, senza l’autorizzazione scritta di CS. Copyright © 2022 Credit Suisse Group AG e/o sue affiliate. Tutti i diritti riservati.

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In questo contesto quando vengono coinvolti gli eredi? «Ogni situazione e ogni famiglia è un caso a sé. La pianificazione successo ria è un processo continuo. Compren dere gli interessi, i punti di vista e le motivazioni della generazione succes siva può permettere ai clienti di perfe zionare la loro strategia di pianifica zione patrimoniale. Tenendo conto di ciò che pensano i loro successori e dei loro obiettivi di lungo termine, le ge nerazioni future avranno maggiori in centivi a preservare e accrescere il pa trimonio familiare a loro trasmesso».

«Gli imprevisti fanno parte della vita pri vata e della vita finanziaria e possono ra pidamente avere un impatto importante, andando a modificare quanto pianifica to. Oggi esistono gli strumenti che per mettono di minimizzare questo impatto. Il mandato precauzionale è uno di questi strumenti e i nostri specialisti di pianifi cazione successoria valutano con i clienti se e come allestire questo documento. Il mandato precauzionale, che potremmo anche chiamare il piano d’emergenza, permette al cliente di dare chiare indica zioni sulla cura della persona e degli in teressi patrimoniali in caso di incapacità di discernimento.

84 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / BANCASTATO LA NOSTRA IDEA DI PRIVATE BANKING

IL PRIVATE BANKING È UN SETTORE DI ATTIVITÀ BANCARIA CHE ANCHE IN TICINO HA ATTRAVERSATO PROFONDE MUTAZIONI MA CHE HA SAPUTO RINNOVARSI E AFFRONTARE CON ENERGIA E DETERMINAZIONE MOLTE IMPORTANTI SFIDE. CE NE PARLA NICOLA GUSCETTI, MEMBRO DELLA DIREZIONE GENERALE DI BANCASTATO E RESPONSABILE DELL’AREA PRIVATE BANKING E GESTORI PATRIMONIALI ESTERNI, IL QUALE A UN ANNO DI DISTANZA CIRCA DALL’ENTRATA IN CARICA TRACCIA UN PRIMO BILANCIO DELLA SUA ATTIVITÀ ALL’ISTITUTO CANTONALE E RIVOLGE ANCHE LO SGUARDO AL FUTURO.

«Ritengo che in questi contesti di gran de incertezza emergano ancora più chia ramente i punti di forza del modello di affari di BancaStato, improntato alla so lidità, alla ricerca di prudenza ed equili brio. Lo scoppio del conflitto ucraino ha determinato un contesto difficile, atipi co e intenso per tutte le banche, durante

Nell’ultimo decennio le sfide per il Private Banking non sono certo mancate. Quale è lo stato di salute del settore in Svizzera? «Come dice lei, le sfide sono state reali e importanti. Basti pensare alle molte plici esigenze normative internazionali e nazionali, alla strategia del denaro di chiarato, alle evoluzioni congiunturali e ai cambiamenti significativi di abitu dini della clientela: digitalizzazione e disintermediazione in primis. Detto questo, io credo che anche il Private Banking svizzero, così come il settore

In tutto questo resta aperto il nodo dell’accesso negato al mercato italiano… «La questione è particolarmente com plessa e non vedo sostanziali cambia menti neppure sul lungo periodo. Ad ogni modo la piazza ticinese ha dimo strato e sta dimostrando di avere tutte le qualità per farsi apprezzare dai clienti italiani, sempre e comunque ri spettando le regole stabilite nell’ambi to delle relazioni cross-border». Finora il 2022 ha riservato importanti cambiamenti dal punto di vista macroeconomico e geopolitico. Come avete affrontato questa particolare situazione?

D irettore Guscetti, lei dirige l’Area Private Banking e patrimonialiGestoriesterni da circa un anno. Quale bilancio traccia? «Per me è un onore far parte della Di rezione generale di BancaStato ed esse re alla guida dell’Area Private Banking e Gestori patrimoniali esterni. Ho tro vato una banca dinamica e flessibile, in cui vigono molte competenze e grande professionalità a tutti i livelli. Il bilan cio che traccio è dunque ottimo». bancario in generale, abbia reagito be ne e che, anche alla luce della grande concorrenza dei mercati esteri, si sia ben sviluppato per confermarsi un im portante polo attrattivo a livello mon diale. Negli ultimi anni vi sono state evoluzioni che testimoniano la fiducia riposta nella piazza elvetica. Anche la nuova Legge sugli istituti finanziari ha contribuito a ulteriormente innalzare la qualità del settore. Insomma, reputo che la piazza sia in buona salute. Ma occorre comunque continuare a mi gliorare e rendere sempre più moderno il servizio, investire per mantenere la professionalità e riuscire a cogliere ul teriori opportunità di crescita».

il quale abbiamo comunque natural mente mantenuto inalterato il nostro approccio, storicamente apprezzato dal la nostra clientela».

Nel Gruppo BancaStato figura Axion SWISS Bank, istituto di Private Banking e gestione patrimoniale. Come si conciliano e differenziano le attività tra la sua Area e Axion? «La Casa Madre e Axion rappresentano due entità distinte, con modelli di affari e orientamenti strategici diversi ma che si rivelano complementari se sviluppati con una logica di Gruppo. La messa in opera di ulteriori ambiti sinergici sarà un elemento importante per lo sviluppo del Gruppo BancaStato».

85TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / BANCASTATO

Quale ruolo e quale peso hanno i servizi di Private Banking all’interno di BancaStato? «L’Area da me diretta genera circa un sesto dei ricavi della Banca. L’Istituto mira a diversificare ulteriormente le fonti di entrata, che attualmente deri vano per la maggior parte dalle attività creditizie, e dunque si rivela fonda mentale la ricerca di maggiori ricavi che esulino dalla gestione di bilancio. Ebbene, sono dell’avviso che il Private Banking di BancaStato abbia tutte le carte in regola per fornire questo im portante contributo alla visione strate gica dell’Istituto».

Quali sono i criteri per essere un cliente “Private Banking” all’interno dell’Istituto? Chi è il cliente? «Per accedere ai servizi di Private Banking di BancaStato ci riferiamo a un valore patrimoniale, non tassati vo, di mezzo milione di franchi. La provenienza di chi richiede i nostri servizi rispecchia i nostri mercati di riferimento, ovvero la Svizzera, l’Ita lia e la Germania; quest’ultimo Paese è soprattutto servito nel Locarnese. Ad ogni modo la nostra clientela è composta prevalentemente da resi denti in Ticino e beneficia delle pos sibili sinergie che vigono tra i vari settori dell’Istituto. Un esempio pra tico: un imprenditore la cui azienda è assistita dai colleghi dell’Area Retail e Aziendale ma che sviluppa specifi che relazioni a titolo privato con il Private Banking. Per il cliente la per meabilità in tal senso genera indubbi vantaggi in termini di capillarità e ricchezza dell’offerta». La vicinanza dei centri decisionali è un vantaggio competitivo? «Direi di sì. Negli ultimi quindici anni nel nostro Cantone diverse realtà ban carie hanno trasferito i centri decisio nali oltre San Gottardo. BancaStato invece può offrire processi decisionali molto snelli, celeri ed efficienti: e que sto è un fattore particolarmente ap prezzato dalla clientela».

La sua carica di membro della Direzione generale le richiede di dedicare a BancaStato molto tempo e molte energie. Come sono le sue giornate quando non è in ufficio? «Sono di regola molto mattiniero e pertanto arrivo in ufficio presto. Quando rientro a casa dedico tutta l’attenzione alla mia famiglia. E nei fi ne settimana la mia passione per le passeggiate e per la corsa mi porta spesso anche a diretto contatto con il nostro territorio». Ha dei luoghi prediletti? «Sono nato, cresciuto e abito tutt’ora nel Luganese ma sono originario della Leventina, che raggiungo, con la fa miglia, quando possibile. Ma è altresì vero che con l’entrata in carica in Ban caStato ho potuto “riscoprire” anche il resto del territorio. Mi spiego me glio: a seguito delle mie esperienze professionali passate sono stato per un lungo periodo all’estero e in qualche maniera ora sto “recuperando il terre no”, in tutti i sensi del termine. Il no stro Cantone racchiude luoghi e realtà incantevoli alla cui scoperta cerco di dedicare parte del mio tempo libero». Ha un motto, un aforisma o un proverbio che le sta particolarmente a cuore? «Sì. Ho sempre molto amato il motto: “Mai perdere il gusto per il ben fatto”».

Quali obiettivi ha fissato nel medio e lungo termine per la sua Area? «Intendiamo crescere sia dal punto di vista dei volumi sia da quello dei ser vizi offerti. All’interno dell’Istituto vi sono competenze che intendiamo va lorizzare ancora meglio anche con l’inserimento di collaboratori con ba gagli professionali diversi provenienti da altri istituti, così da poter offrire alla clientela servizi complementari a quelli tradizionali della gestione patri moniale: penso ad esempio agli ambiti legati ai passaggi generazionali o alla previdenza. Inoltre sono dell’avviso che collaborazioni mirate con realtà, basate sia in Ticino sia Oltralpe, con specifiche competenze possano sup portare in modo importante lo svilup po delle attività di Private Banking di BancaStato. Stiamo insomma lavoran do intensamente al fine di guadagnare una maggiore profondità di respiro che, ritengo, sarà una chiave di volta per garantire una sempre crescente qualità dell’offerta». Come immagina BancaStato tra venti anni? «Negli ultimi venti anni il settore è radicalmente cambiato e dunque è le cito immaginare che nel 2040 la ma niera di “fare banca”, e di occuparsi di Private Banking, sarà nuovamente mutata. Credo che la clientela – ovve ro gli attuali giovani – avrà una chia ra tendenza alla disintermediazione con la propria banca e con il proprio consulente. Così come fatto durante gli oltre cento anni di vita, BancaSta to dovrà adeguarsi anche a questo cambiamento di mentalità e abitudi ni: fermo restando che la vicinanza, magari espressa con altri canali, re sterà inalterata».

INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME STRUMENTO AL SERVIZIO DELLE GESTIONI PATRIMONIALI

Perché IA in finanza?

ciale è che ne facciamo costantemente utilizzo pur non sapendolo: Ogni volta che inseriamo una direzione su Goo gle Maps, mentre guardiamo delle previsioni metereologiche oppure quando navighiamo su un qualsiasi Social Media, siamo circondati da si stemi che fanno uso di IA. La finanza non è da meno e sono ormai diversi anni che applicazioni “intelligenti” vengono impiegate per prevenire fro di, controllare movimenti sospetti op pure condurre analisi di mercato. Tut te attività nelle quali la “macchina”,

Nel mondo degli investimenti, un esempio dell’applicazione dell’IA è l’u tilizzo, sempre più frequente, del Deep Learning per monitorare l’andamento C ontinuiamo a sentir parla re di Intelligenza Artifi ciale (IA), ma spesso il concetto rimane poco chiaro. Leggiamo articoli autorevoli sul tema che una volta finiti ci lascia no con più perplessità che certezze. Iniziamo dicendo che l’IA è uno stru mento al servizio dell’uomo e che senza la costante presenza di quest’ultimo risulterebbe una tecno logia fine a sé stessa.

Una nuova fase di politica monetaria, rischio geopolitico, alternanza tra nuovi e vecchi fattori di rischio e un nuovo contesto macroeconomico ren dono l’attuale scenario di mercato più denso e imprevedibile. Questo ha con tribuito a cambiare profondamente il processo d’investimento delle istitu zioni finanziarie all’interno del quale la tecnologia diventa un fattore chiave per interpretare l’incertezza e cogliere le nuove opportunità sul mercato.

ovvero il computer spinto dall’IA, analizza enormi quantità di dati attua li e passati per arrivare a delle decisio ni informate. Quest’ultimo punto è importante per capire che qualsiasi tecnologia intelligente cerchi di “pre vedere” il futuro sulla base di dati esi stenti. In altre parole, l’IA oltre a ne cessitare modelli ben “allenati” e ben costruiti ha bisogno di tanti dati estre mamente affidabili e una costante su pervisione umana.

Le istituzioni finanziarie hanno per tanto bisogno di un aiuto finalizzato alla veloce e oggettiva assimilazione della mole di informazioni oggi a di sposizione, oltre che di sistemi che si adeguino a una realtà mutevole che consentano di dare il giusto peso a da ti il cui effetto sui mercati cambia al modificarsi dello scenario.

86 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / BANCA DEL SEMPIONE

RIFLESSIONI RIGUARDO A COME L’IA PUÒ ESSERE UN POTENTE STRUMENTO DA UTILIZZARE IN FINANZA E PIÙ NELLO SPECIFICO, NELLA GESTIONE PATRIMONIALE. Pietro Scibona Federico Invernizzi D i cosa stiamo veramente parlando? L’aspetto dell’IntelligenzacuriosoArtifi

87TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / BANCA DEL SEMPIONE delle correlazioni tra le asset class, op pure per gestire i rischi legati alla tran sizione da una fase di mercato a un’al tra. Imparando dai dati, questi modelli consentono una maggiore elasticità nell’adattarsi a situazioni nuove. Grazie all’IA, è diventato possibile seguire l'evoluzione dei mercati fi nanziari, e trovare nuove risposte a domande come: a quali scenari e fat tori di rischio è maggiormente espo sto un portafoglio? Quanto assomi glia l’attuale regime di mercato ai precedenti già osservati? Che alterna tive ci sono per ribilanciare un porta foglio in un contesto di risalita dei tassi Spintid’interesse?dallavolontà di offrire sempre il servizio migliore ai propri clienti, Banca del Sempione e Sempione SIM (controllata che opera su suolo italico) hanno deciso di creare una partner ship con una fintech leader nel merca to dell’IA, MDOTM. Negli ultimi mesi, il team di gestione del Gruppo capitanato da Pietro Scibo na (responsabile dell’Area Finanza di Banca del Sempione e Amministratore Delegato di Sempione SIM), assieme al team di esperti di MDOTM guidati da Federico Invernizzi (Chief Operating Officer), hanno lavorato fianco a fianco per creare la prima linea di gestione centralizzata bilanciata che utilizza al 100% input forniti da ALICE®, la tec nologia IA proprietaria di MDOTM. Questa nuova linea di gestione sfrutta l’IA per monitorare costantemente l’e GRUPPO BANCA DEL SEMPIONE: UN CASO PRATICO

Ma come funziona la neo-creata linea di gestione centralizzata che utilizza l’IA denominata “Bilanciata Intelli genza Artificiale”? Si tratta di una li nea flessibile con un portafoglio che può avere una quantità di azioni che va dal 20% al 50%. Detta linea si ri volge a un investitore che mostri, do po opportuna profilatura, un rischio medio/alto e il cui orizzonte tempora le è almeno di 3 / 4 anni. L’obiettivo, grazie anche a una bassa rotazione di portafoglio e l’utilizzo di prodotti semplici e liquidi (ETF e investimen ti diretti in singole azioni o obbliga zioni) è quello di arrivare ad un mar cato miglioramento dell’efficienza ri spetto a un analogo portafoglio gesti to Perdiscrezionalmente.ilgruppoBancadel Sempione si tratta di un primo prodotto, che si affianca a fondi e linee di gestione che continuano a essere gestite di screzionalmente, o attraverso l’uti lizzo di metodi quantitativi. L’espe rienza nella gestione e nella promo zione di questa linea potrà consenti re al Gruppo di allargare l’utilizzo dell’IA anche ad altri prodotti.

voluzione dei mercati e adattarsi conti nuamente alla crescente complessità dei mercati finanziari.

La nuova linea nasce all’interno di un progetto più ampio, che tra le altre co se ha visto Banca del Sempione rinno vare totalmente i mandati di gestione centralizzati, introducendo il concetto di Multi-linea. Questo metodo per mette al cliente di comporre il proprio mandato scegliendo tra le varie linee offerte (tra le quali quella IA) nel ri spetto del proprio profilo di rischio.

88 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / CERESIO INVESTORS

forno, farine, food equipment (mac chine ed attrezzature per la produzio ne di cibi e bevande), packaging (pro duttori di imballaggi in bio plastica, plastica, alluminio e cartone), prodotti lattiero-caseario, olii, pasta fresca e secca, prodotti derivanti dalla lavora zione della carne, surgelati, vino (coo perative, produttori integrati, trader, produttori di spumante e produttori di prosecco). È stata sviluppata un’analisi delle performance di sostenibilità delle aziende valutando, attraverso un mo dello econometrico, le relazioni di causa-effetto con alcune scelte di posi zionamento strategico. L’analisi dei modelli di business è stata ulterior mente implementata con un focus de dicato alle aziende familiari e alla struttura di governance.

AZIENDE

SEMPRE PIÙ

L’OTTAVA EDIZIONE DEL FOOD INDUSTRY MONITOR 2022, OSSERVATORIO SUL SETTORE FOOD REALIZZATO DALL’UNIVERSITÀ DI SCIENZE GASTRONOMICHE DI POLLENZO E DA CERESIO INVESTORS È STATO DEDICATO ALL’ANALISI DEL RAPPORTO TRA INNOVAZIONE E CRESCITA SOSTENIBILE DELLE AZIENDE ALIMENTARI, CON UN FOCUS SULLE AZIENDE FAMILIARI E LE SPECIFICITÀ DEI LORO MODELLI DI BUSINESS. Alessandro Santini Gabriele Corte

Le proiezioni indicano che la redditi vità commerciale avrà una sostanziale tenuta anche per il 2022, nonostante le forti tensioni sui prezzi delle materie prime e l’impatto del “carovita” sui consumi delle famiglie. La struttura finanziaria delle aziende del settore re sta solida, nonostante una lieve cresci ta del tasso d’indebitamento. I com parti delle farine e del caffè saranno interessati nel 2022 da una crescita a due cifre, questo anche per effetto dell’aumento dei costi delle materie prime. Faranno bene anche i comparti dell’olio, dei surgelai e del latte. Il vino crescerà del 4,8%, appena al di sotto della media settoriale. I comparti più dinamici per le esportazioni nel 2022 saranno: distillati, birra, latte e soft drink, ma anche vino e pasta fanno bene nell’export. Le performance di lungo periodo evidenziano che i com parti che hanno ottenuto una crescita dei ricavi superiore alla media del set tore (2%) sono: surgelati, latte, caffè,

L’ osservatorio analizza l’evoluzione delle per formance di 852 azien de con un fatturato ag gregato di circa 65 miliardi di euro. Il campione rappresenta circa il 75% di tutte le società di capitale operanti nel settore. L’analisi prende in esame 15 comparti, per ciascuno dei quali è sta to selezionato un campione di aziende di medie e grandi dimensioni, con se de strategica e operativa in Italia. L’a nalisi quantitativa è stata condotta sui singoli comparti e sul totale del settore food nel periodo 2009-2021. Le per formance delle aziende sono state ana lizzate facendo riferimento a quattro profili: crescita, redditività, produtti vità e struttura finanziaria. Sono state, inoltre, sviluppate delle previsioni di crescita e delle esportazioni, relative al biennio 2022-2023. I comparti analiz zati sono: acque minerali, birra, caffè, conserve, distillati, dolci e prodotti da ALIMENTARI SOSTENIBILI

farine, pasta, dolci, vino, conserve e salumi. Il comparto dei distillati regi stra le performance medie (20152020) di redditività commerciale (ROS) maggiori con un valore del 13,8%. Si registrano buone perfor mance di crescita pluriennale anche per il comparto dell’acqua (11%), food equipment (10,8%), birra (8,4%), dol ci (7,1%), pasta (6,2%) e caffe (6,0%). Si rilevano criticità in merito alla mar ginalità commerciale per i comparti dei salumi (1,7%), dell’olio (1,7%), fa rine (2,9%) e latte (3,9%), che regi strano valori al di sotto della media del settore (6,2%). I comparti delle conserve (4,2%), surgelati (4,8%) e vi no (5,8%) registrano valori di ROS soddisfacenti e intorno alla media del settore. Il confronto di lungo periodo (2015-2020) tra crescita e indebita mento evidenzia la presenza di com parti virtuosi quali vino pasta, dolci e caffè. Altri comparti quali conserve, salumi, latte farine e surgelati hanno ottime performance di crescita, ma hanno un indebitamento più elevato.

89TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / CERESIO INVESTORS

L’analisi delle performance di sosteni bilità evidenzia che il 98% delle azien de utilizza del tutto o in parte materie prime a ridotto impatto ambientale. Circa l’88% delle aziende usa in via esclusiva o prevalente packaging soste nibili. Circa il 57% ha ottenuto una o più certificazioni inerenti alla sosteni bilità ambientale e il 30% circa pub blica un bilancio di sostenibilità, me diamente da almeno tre anni. «Mate rie prime a ridotto impatto ambientale significa che sono state prodotte se condo criteri quali il km zero o l’agri coltura biologica, con fonti di energia rinnovabile e/o packaging da materie prime riciclate. La tendenza è molto diffusa, anche se utilizzata in modo non esclusivo», ha precisato Carmine Garzia, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, docente di Manage ment presso l’ Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. «Se dun que il 98% delle aziende utilizza del tutto o in parte materie prime sosteni bili, solo un 22% le utilizza in modo prevalente. Rispetto ai dati dello scor so anno, le imprese stanno comunque incrementando in modo significativo gli investimenti in sostenibilità». Le società familiari hanno un ruolo preponderante nel settore del food. Il 78% del campione di aziende analiz zato è controllato da una o più fami glie. L’86% ha un Consiglio d’Ammi nistrazione interamente composto da membri della famiglia, l’11% è caratte rizzato da una composizione del CdA mista, che comprende membri esterni e interni alla famiglia; il 3% ha un CdA composto interamente da mem bri esterni. Solo l’8% delle imprese analizzate ha un CEO esterno alla fa miglia: «un elemento su cui riflettere – ha sottolineato Alessandro Santini, Head of Corporate & Investment Banking per Ceresio Investors – se si considera che circa il 65% delle azien de è attualmente gestito dalla prima generazione di imprenditori, il 30% dalla seconda e poco più del 4,5% rie sce a giungere alla terza e quarta ge nerazione. In molti casi insomma non si considerano i benefici di un modello gestionale aperto, che preveda l’affian camento di manager esterni a membri familiari, e questo è spesso una delle cause di forte freno allo sviluppo. In taluni casi può minare la continuità familiare dell’azienda». In generale, comunque, le aziende familiari che ri escono a mantenere una guida solida e stabile hanno performance di redditi vità e produttività superiori a quelle con un CEO non familiare. «I dati dimostrano che la scelta vin cente è un management team con membri della famiglia affiancati da manager professionisti, cosa che con sentirebbe alle aziende di ottenere mi gliori performance di redditività (ROS) e soprattutto di costruire un profilo di sostenibilità più solido», ha concluso Gabriele Corte, direttore ge nerale di Banca del Ceresio.

L’Indice di Crescita Sostenibile (ICS) misura la sostenibilità economica della crescita ed è calcolato considerando la crescita dei ricavi, la marginalità com merciale e la struttura finanziaria. Più elevato è l’indice, maggiore sarà la re silienza economica del comparto o della singola azienda. I comparti che hanno registrato le performance mi gliori, nel periodo 2015-2020, per i tre profili sopra citati sono: il caffè, i di stillati, dolci e food equipment.

90 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 FINANZA / 21SHARES

Diversificare con le criptovalute fornisce migliori rendimenti aggiustati al rischio Il team di ricerca dell’emittente globale 21Shares si è chiesto quali effetti avreb be la diversificazione di un portafoglio di investimento standard, ossia compo sto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni, attraverso l’aggiunta di

STIAMO ATTRAVERSANDO UNA CRISI LEGATA ALLE MATERIE PRIME. LO SPETTRO DI UNA PENURIA DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS PER QUESTO INVERNO PREOCCUPA PRIVATI E AZIENDE. L’AUMENTO STORICO DEI PREZZI DELLA BENZINA SI RIPERCUOTE NON SOLO SULLA MOBILITÀ DI CITTADINI E CITTADINE, BENSÌ HA EFFETTI SULL’INTERA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO, ANDANDO COSÌ AD IMPATTARE SUI CONSUMI DI TUTTI. LA CRISI, SCATENATA DALLA TRAGICA GUERRA TRA RUSSIA E UCRAINA, STA TOCCANDO IN PARTICOLARE RISORSE FISICHE, FORSE SEMPRE DATE TROPPO PER SCONTATE, E NON HA RISPARMIATO NEMMENO IL MERCATO DEI CAPITALI. MA COM’È LA SITUAZIONE A LIVELLO DI CRIPTOVALUTE? UNA NUOVA ANALISI NE HA STUDIATO POTENZIALITÀ ED OPPORTUNITÀ PER UN MONDO CHE, MAI COME ORA, HA BISOGNO DI NUOVE PROSPETTIVE. IL CONTRIBUTO DI MASSIMO SIANO, HEAD OF SOUTHERN EUROPE DI 21SHARES.

Q uella tra Russia e Ucraina è una guerra le cui conse guenze si stanno allar gando a livello mondiale. Lo scotto più alto lo pa gano i civili, vittime innocenti di un gioco di potere inspiegabile. Ma la guerra tra queste due nazioni è forse anche la prima che si svolge nell’era delle criptovalute, chiamate ora in causa a prendere atto del proprio ruo lo – tutt’altro che marginale – al gran de tavolo del sistema finanziario inter nazionale. Se finanza decentralizzata (DeFi) e cripotvalute hanno subìto lo scenario macroeconomico e geopoliti co che si è venuto a creare, registran do perdite in tutti i vari segmenti, ad un esame più attento si nota come l’andamento della principale delle va lute digitali, ovvero il Bitcoin (BTC), abbia registrato una performance sì negativa, ma quasi neutrale (-0,6%), simile a quella della liquidità. Negli scorsi giorni, inoltre, le criptovalute hanno fatto registrare timidi segnali di ripresa. Quali implicazioni hanno dunque questi dati per gli investitori?

: LA RICETTA PER UN

INCRIPTOVALUTETEMPIDIINCERTEZZA INVESTIMENTO DI SUCCESSO

91TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 circa il 5% di bitcoin. Il risultato è stato un significativo aumento delle perfor mance dello stesso, accompagnato an che a un mantenimento del profilo di rischio sotto i livelli di guardia. Questo ultimo punto in particolare è frutto dei benefici della diversificazione tra classi di attività e il fatto che i parametri che determinano il valore di una criptova luta sono poco correlati ai parametri che determinano il valore delle azioni e/o delle obbligazioni. Questi risultati non permettono tut tavia ancora di trarre conclusioni ge neralizzate: ogni portafoglio è infatti contraddistinto da caratteristiche proprie, in quanto gli investitori stes si non sono uguali tra loro, ma si contraddistinguono da profili di ri schio diversi. Gli esperti di 21Shares hanno pertanto ampliato le loro ana lisi adeguandole a categorie di rischio differenti, le stesse utilizzate anche dalle banche: “conservativo”, “mode rato”, “growth” e “aggressivo”. I ri sultati dimostrano che, sebbene in misure diverse determinate dalla propensione al rischio, ognuno di questi profili trarrebbe beneficio da un’esposizione verso le criptovalute. Le analisi dimostrano che l’allocazio ne in criptovalute non è una soluzio ne studiata solo per quei profili che hanno una tolleranza al rischio piut tosto alta – o in altre parole: solo per coloro che possono permettersi di in vestire maggiormente rispetto ad al tri – bensì porta vantaggi anche per investitori più conservativi e offre dunque potenziali benefici anche per chi non dispone o non se la sente di diversificare in maniera aggressiva il proprio portafoglio. Il consiglio: non solo Bitcoin… 21Shares si fa da sempre portatrice della diversificazione con le criptovalu te – i cui effetti positivi sono già stati ampiamente esaminati – ma anche tra le criptovalute. Stando agli ultimi dati, altre valute digitali, con profili di valo re e rischio leggermente diversi dal Bitcoin, offrirebbero infatti ulteriori vantaggi in termini di diversificazione.

Strategia Azioni Obbligazioni Allocazione BTC Punto ottimale (max. Sharpe) Allocazione BTC Punto ottimale (max. Sortino) Punto trackingcon(massimoallocazioneottimaleBTCSharpe5%dierror) Conservativa 30% 70% 6% 11% 4% Moderata 40% 60% 7% 14% 5% Crescita 60% 40% 11% 20% 5% Aggressiva 80% 20% 16% 20% 5%

Inoltre, nell’ultimo anno l’affermazio ne delle applicazioni e delle infrastrut ture cripto-native denominate Web 3, che spaziano dai servizi finanziari, all’arte, ai giochi e alla musica, ha cre ato una branca composta da vari sotto settori. È dunque vero che ci sono nu merose criptovalute a cui è associato un forte rischio “sistemico”, ovvero connesso a fattori di stampo normati vo o tecnologico, che non può essere diversificato; ma, tutti gli asset a più elevata capitalizzazione, come ADA, BNB, DOT, ETH, SOL e XRP, mo strano tutti rendimenti analogamente non correlati con il Bitcoin. Anche in questo caso, gli esperti di 21Shares hanno condotto delle valutazioni su un portafoglio standard formato per il 60% da azioni e per il 40% da obbliga zioni, osservando i rendimenti se si fosse effettuata una diversificazione solo con Bitcoin o con le maggiori criptovalute attualmente sul mercato. Anche in questo caso, i risultati mo strano dei chiari benefici. …e ribilanciare il portafoglio È cosa nota che i mercati possono at traversare fasi molto diverse tra loro, alcune espansive, alcune conservative e altre recessive. Modificare periodica mente le percentuali dei vari asset con tenuti in un portafoglio è fonda menta le per continuare a inseguire gli obiet tivi che l’investitore si è prefissato e per non far schizzare drasticamente i livelli di rischio. I portafogli compren denti criptovalute non fanno eccezio ne. Tuttavia, la domanda fondamenta le in questo caso non è se apportare un ribilanciamento periodico bensì ogni quanto apportarlo, sapendo che, se da un lato tempi troppo dilatati au mentano il rischio complessivo, tempi troppo stretti possono avere conse guenze negative sulla performance. Attraverso l’osservazione degli hit ra tio, ovvero del parametro che indica quante volte una strategia di investi mento riesce ad ottenere una perfor mance migliore dello standard di rife rimento, il team di 21Shares ha con cluso che l’arco temporale che massi mizza l’indice di Sharpe è di 3 mesi. Insomma: in tempi così incerti, dove le previsioni sul futuro si fanno sem pre più difficili, sul fronte investimenti le criptovalute come parte di un porta foglio diversificato possono giocare un ruolo importante nel generare rendi menti sicuri sul lungo termine. Tabella riassuntiva riportante i risultati dell’allocazione di Bitcoin a seconda dei profili di rischio

UNA SECONDA SELEZIONE DI ARTISTI CHE HANNO PARTECIPATO AL CONCORSO “SALUTI DAL TICINO”. Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo C inquanta manifesti che ri traggono la bellezza del Sud delle Alpi in un dialo go tra passato e presente. Così si presenta la mostra “Saluti dal Ticino”, realizzata per celebrare i cin quant’anni dalla nascita – era il 1972 - dell’allora Ente Ticinese per il Turi smo, oggi Agenzia turistica ticinese SA. A 25 opere realizzate in vari pe riodi del ‘900, sono stati affiancati 25 manifesti firmati da artisti contempo ranei. Questi ultimi, selezionati da una giuria a inizio 2022, hanno potu to scegliere liberamente la tecnica da utilizzare: dalla grafica all’illustrazione fino alla pittura. Il risultato? Un viag gio nelle quattro regioni del Ticino, tra ieri e oggi, alla scoperta di un territo rio che ha saputo mutare e trasformar si, restando allo stesso tempo radicato alla sua identità più profonda. La mo stra, inaugurata in Piazza del Sole a Bellinzona in presenza di Angelo Trot ta, direttore di Ticino Turismo, viene ospitata nel corso del 2022 da diverse città ticinesi (Ascona, Mendrisio, Luga no, Chiasso, Locarno). A fine settembre verranno premiati i tre manifesti con temporanei più votati dal pubblico.

DELBELLEZZATICINO TRA PASSATO E PRESENTE

PROSEGUONO LE INIZIATIVE PREVISTE NEL CORSO DI TUTTO IL 2022 PER CELEBRARE I 50 ANNI DELL’AGENZIA TURISTICA TICINESE (ATT). TICINO WELCOME PRESENTA

Giovanni “gebel” Occhiuzzi Diplomato al Liceo Artistico di Ome gna, nel 2009 si è trasferito a Lugano per frequentare il Bachelor in Visual Communication della SUPSI. Dal 2012 lavora come illustratore e grafico freelance specializzandosi in motion design. Ama girovagare in mountainbike e nel suo manifesto ha rappresentato uno scorcio di Lugano al tramonto mentre serpeggia con la bici fra i visitatori del Parco Ciani.

92 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 TURISMO / TICINO TURISMO LA

Carlotta Di Stefano Cresce in Ticino e attualmente vive e lavora nel Canton Vaud. Frequenta la Nuova Accademia di Belle Arti a Mi lano e prosegue gli studi all’Accade mia di Belle Arti a Venezia. Ama spe rimentare tecniche grafiche e pittori che tradizionali e da inizio 2021 sco pre il potere di alcuni programmi per la creazione digitale. Il suo manifesto è un omaggio ad un luogo magico, ri mastole impresso dall’infanzia.

MadBall.ch È un’agenzia attiva nell’ambito della comunicazione visiva da 15 anni. Il manifesto, che ricalca lo stile di un tempo facendo però ricorso alle tecno logie di realizzazione più moderne, rappresenta la chiesa di Sant’Abbon dio a Gentilino (Collina d’Oro), con il suo campanile e il suggestivo viale di cipressi, famosa in tutto il mondo. Gian Andrea Maurizio Cresciuto nel Mendrisiotto, ha esegui to studi superiori in Svizzera ed in Ita lia. Per oltre vent’anni ha lavorato per piccole e grandi agenzie pubblicitarie. I grandi pixel colorati che compongo no il suo manifesto lasciano apparire poco alla volta il profilo del Monte San Salvatore.

93TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 TURISMO / TICINO TURISMO

SVIZZERA ITALIANA SUISSE SOUTHERNITALIENISCHEITALIENNESCHWEIZSWITZERLAND

TURISMO / TICINO TURISMO

Francesco Nozzi Nato a Firenze, vive e lavora a Luga no. Dal 2011 collabora con gli Archi tetti Durisch e Nolli di Massagno, con i quali ha potuto sviluppare nu merosi e prestigiosi progetti. Il forte contatto con il luogo diviene fonte d’ispirazione per la realizzazione del manifesto, sintesi di forme e contra sti che caratterizzano il paesaggio della Valle di Blenio.

94 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Federica Tobler Nata e cresciuta nel Mendrisiotto si diploma al CSIA ed in seguito si laurea in Comunicazione Visiva alla SUPSI. Nel 2020 fonda con Robin Eberwein lo Studio 11x1, dove lavo ra come graphic designer. Il suo manifesto vuole essere una tradu zione simbolica e un’astrazione visi va delle peculiarità ticinesi della Valle di Blenio. Massimo Morandi Nasce a Firenze nel 1975 dove studia Industrial Design e Comunicazione Visiva all’ISIA. Dopo varie esperienze professionali tra Firenze e Milano, si trasferisce in Ticino dove vive a Bel linzona Il manifesto proposto è un as semblaggio di elementi peculiari di una città che è fortezza, mercato e carnevale: castelli, merli e portici si in trecciano con la festosità di giochi di luce e colore.

Mirta Lepori Illustratrice e artista, consegue il Ba chelor in Comunicazione visiva e il Master in Fine Arts presso l’università di Scienze Applicate per l’Arte e il De sign di Lucerna, città nella quale at tualmente vive e lavora. Il suo manife sto omaggia l’elegante e selvaggia na tura della Vallemaggia, tematizzando il rapporto tra cultura e natura del ter ritorio ticinese.

Fondazione OTAF Il laboratorio di informatica dell’O TAF ha promosso al suo interno un progetto volto a rivisitare i luoghi del Cantone attraverso alcune tecniche di rielaborazione grafica impreziosite dal tocco originale degli artisti coin volti: Martino Pezzullo, Domenico Lippa e Sergio Cornejo. Il manifesto propone una rivisitazione in chiave moderna del celebre ponte romano di Lavertezzo.

TURISMO / TICINO TURISMO

LAVERTEZZOVALLEVERZASCA

95TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Stefan Robert Ferretti Nato a Berna, ha studiato Arti decorati ve al CSIA, in seguito l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, e nel 1981 mi sono diplomato in Fotografia presso l’istituto EFET a Parigi. Dopo un’espe rienza in Brasile, è tornato a Lugano do ve ha lavorato presso la Divisioni Eventi e Congressi. Per il soggetto del suo ma nifesto ha scelto Lugano perché la città con il suo golfo e le montagne che la cir condano lo hanno sempre incantato.

96 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 TURISMO / OTR MENDRISIOTTO E BASSO CERESIO

lazzi più elevati della metropoli), pas sando per la Pianura Padana, il Monvi so al confine con la Francia e l’intero gruppo del Monte Rosa. “Ul Cavian” è un luogo particolarmente caro ai Mo mò e ancor più ai patrizi di Castel San Pietro che sono i proprietari dei terreni e della struttura esistente, in sassi into nacati, che alcuni anni fa è stata tra sformata parzialmente grazie al genero so e volontario contributo dei patrizi, che hanno dedicato molte ore di lavoro alla sistemazione di questo vecchio edi ficio, che un tempo era una stalla e fie nile. Terminata la prima ristrutturazio ne nel 2013, il rifugio, che attualmente è chiuso, è stato gestito dai patrizi per alcuni anni e l’immobile, che era stato originariamente costruito per svolgere attività agricole, è ora pronto a essere ulteriormente interamente trasformato.

L’ Alpe Caviano si trova alla quota di 970 metri sul versante sud del mas siccio del Monte Gene roso e, dopo l’ospizio del Passo del Gran San Bernardo, è il rifugio alpino situato più a sud della Svizzera ed è raggiungibile a piedi, da due parti op poste, percorrendo una comoda mulat tiera che sale da Castel San Pietro o dall’Alpe di Mendrisio raggiungibile in auto salendo da Salorino, oppure dalla Bellavista, stazione intermedia della Ferrovia del M.te Generoso, prose guendo a piedi in entrambe i casi per la panoramica dorsale che fa da spartiac que fra la valle di Muggio da una parte e sul mendrisiotto e la pianura padana dall’altra. Da questo luogo è possibile ammirare un panorama che spazia tra Milano (ben visibili il Duomo e i pa

L’ALPE DI CAVIANO SARÀ LA QUARTA STRUTTURA DELL’ALBERGO DIFFUSO SUL MONTE GENEROSO PRESENTATO UFFICIALMENTE L’AVVIO DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL’ALPE DI CAVIANO CHE SI PREVEDE TERMININO NELL’AUTUNNO DEL 2023, PERMETTENDO ALLA STRUTTURA DI ESSERE OPERATIVA ENTRO FINE ANNO E INTEGRARSI DEFINITIVAMENTE NELL’OFFERTA DELL’ALBERGO DIFFUSO DEL MONTE GENEROSO. Monte Generoso Monte Sighignola Sasso Gordona Ostello di Scudellate Scudellate, 923 m.s.m B&B Scudellate,Foresteria923m.s.m Osteria Manciana con alloggio Scudellate, 923 m.s.m Alpe Caviano 940 m.s.m Mendrisio

I lavori pianificati concernono in par ticolare la ristrutturazione anche la parte principale della struttura atti gua al rifugio, che era già stato ri strutturato alcuni anni orsono. Il progetto di ristrutturazione dell’Alpe di Caviano si inserisce in un più am pio progetto di messa in rete e di con divisione di attività di comunicazione e di gestione che da alcuni anni sta facendo parlare di sé, in quanto rite nuto molto innovativo, ambizioso e unico nel suo genere: l’Albergo Dif fuso del Monte Generoso. Un proget to nato a sua volta, nell’ambito del Master Plan realizzato nel 2017 dall’Organizzazione Turistica Regio nale in collaborazione con i comuni di Castel San Pietro, Breggia e Men drisio, per analizzare l’esperienza tu ristica sul Monte Generoso, che ha permesso di focalizzare, tra l’altro, la necessità di pensare e creare un mo dello di gestione e promozione siner gica delle strutture ricettive presenti sul territorio del Monte Generoso, dal Sighignola al Bisbino. Il supporto della OTR, rappresentata dalla sua Direttrice Nadia Fontana Lupi e dell’Ufficio per lo sviluppo eco nomico sono stati costanti per tutto il periodo e hanno contribuito a consoli dare il piano finanziario sia per quan to attiene la realizzazione delle strut ture, che per il progetto di messa in rete. La messa a fuoco del progetto è stata molto impegnativa, ma i risultati dello studio eseguito dalla società spe cializzata CONIM SA, co-finanziato dal Cantone, hanno confermato la fat tibilità del progetto. Di seguito i pro motori dei quattro progetti coinvolti nell’ambito dello sviluppo del progetto Albergo Diffuso hanno dovuto lavora re parallelamente su due temi: il nuo vo modello di collaborazione e i pro getti architettonici e i piani finanziari delle singole strutture. I quattro pro motori dell’Albergo Diffuso del Monte Generoso (Ostello di Scudellate, Oste ria con alloggio La Manciana, la Fore steria e l’Alpe di Caviano) hanno po tuto sviluppare il loro progetto grazie al sostegno finanziario del Cantone e di molti enti, tra i quali Berghilfe, il Fondo patriziale e il comune di Castel San Pietro. A dicembre 2020 è stata costituita la società anonima, senza scopo di lucro denominata “Albergo Diffuso del Monte Generoso SA”, che si occuperà della gestione e nel cui consiglio d’amministrazione siedono i rappresentanti delle quattro strutture. La strada percorsa dal Patriziato di Castel San Pietro per arrivare a otte nere tutti i permessi e quindi prose guire con il progetto sia di ristruttu razione che di partecipazione alla so cietà di gestione Albergo Diffuso SA è stata lunga, in particolare perché si è reso necessario rispettare le diretti ve a carico degli Enti pubblici. Con l’avvio del cantiere per la ristruttura zione dell’Alpe di Caviano si è così conclusa la prima fase di progetto che porterà alla messa in rete delle prime quattro strutture ricettive, diverse tra loro per tipologia e ubicazione, ma accumunate dal comune senso di ospitalità e di opportunità per il futu ro del turismo sulla montagna del Monte Generoso. L’obiettivo del pro getto e della Società di Gestione dell’Albergo Diffuso del Monte Ge neroso è quello di allargare in futuro il numero delle strutture.

97TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 TURISMO / OTR MENDRISIOTTO E BASSO CERESIO

Grazie a una modifica nell’ambito della pianificazione del comparto sul quale si trova l’Alpe di Caviano e a fronte della rinuncia all’edificazione di casette di vacanza in zona Pianez zo (progetto approvato), il Patriziato di Castel San Pietro ha potuto consi derare la possibilità di sviluppare ul teriormente l’offerta della struttura dell’Alpe di Caviano che, come previ sto dal PUC, da zona agricola di montagna è diventata zona turistica.

98 TURISMO / OTR BELLINZONESE E ALTO TICINO UN

TUTTOTERRITORIODASCOPRIRE, TRA CULTURA E NATURA

«Mi piace ricordare che con i suoi 1.600 km di sentieri ufficiali, il Bellinzonese e le Valli comprendono il 40% circa del complessivo patrimonio escursionistico del Ticino. Sentieri che percorrono in lungo e in largo la Valle Leventina, la Valle di Blenio, la Riviera e il Bellinzo nese stesso costituendo un vero paradi so per chi vuole percorrerli a piedi op pure in bicicletta. A ciò si aggiungano 11 percorsi di grande interesse naturali stico studiati e attrezzati apposta per gli appassionati della mountain bike».

Non a caso il 30 novembre 2000, i tre castelli con le mura di cinta e la Mura ta, sono entrati a far parte del Patri monio mondiale dell’UNESCO. Ca stelgrande, Montebello e Sasso Cor baro, furono realizzati per controllare il passaggio dalla valle del fiume Tici no, l’accesso ai passi alpini e i traffici commerciali da e per il S. Gottardo. Dopo ricostruzioni, restauri e migliorie recenti, si presentano oggi nel massimo del loro splendore e costituiscono la prin cipale attrazione turistica della città».

«Ci sono due parole che riassumono in modo compiuto i principali asset stra tegici per la promozione del territorio di competenza dell’OTR Bellinzonese e Alto Ticino: cultura e natura. Cultu ra vuol dire in primo luogo, ma non solo, Fortezza di Bellinzona, esempio straordinario di una struttura difensi va tardo-medievale posta in un punto strategico del passaggio alpino. Il complesso dei castelli, delle mura e del sistema di fortificazione di Bellinzona può essere annoverato fra le più mira bili testimonianze dell’architettura fortificata medievale dell’arco alpino.

Con quale strategia intendete promuovere queste risorse escursionistiche?

«Al fine di valorizzare al meglio questo straordinario patrimonio di cui Bellin zona e le Valli beneficiano, abbiamo de ciso di individuare, realizzare e pro muovere una serie di itinerari tematici che si innesteranno tutti lungo un asse che da nord a sud attraversa tutto il no stro territorio e che corrisponde allo storico percorso della Via Francisca del Lucomagno, antica via romana-longo barda che da Costanza, nel centro Eu ropa, porta a Pavia passando dalla Sviz zera. La Via può essere percorsa tutto l’anno, a piedi o in bicicletta, grazie al fatto che il passo del Lucomagno in Svizzera, con i suoi 1915 mt di altezza, è il più basso dell’area alpina e difficil mente presenta condizioni avverse ai camminatori. Stiamo collaborando con l’omonima associazione per sviluppare, segnalare, promuovere e soprattutto va lorizzare i contenuti storici, culturali e architettonici di questa importante

E per quanto riguarda la natura?

via». JURI CLERICETTI, DIRETTORE GENERALE OTR BAT, DELINEA LE LINEE STRATEGICHE, I PROGRAMMI E LE PRINCIPALI INIZIATIVE MESSE IN CAMPO PER LA PROMOZIONE TURISTICA DI UN TERRITORIO TRA I PIÙ RICCHI DI ATTRATTIVE DEL TICINO. Ph: © Svizzera Turismo – Christian Meixner

P ossiamo delineare quali sono le caratteristiche e i punti di dell’offertaforzaturistica del vostro territorio?

Uno dei grandi temi all’ordine del giorno è quello della transizione verso un’economia sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Con quali iniziative il vostro territorio si prepara a rispondere ad una crescente richiesta di turismo “green” e a basso impatto ambientale? «La sostenibilità è un tema che sta a cuore a tutta la regione di Bellinzona e Valli. L’OTR BAT opera nel rispetto di tutte le procedure volte al risparmio energetico, alla raccolta e allo smalti mento dei rifiuti, e tutte le sue iniziative sono all’insegna del rispetto ambientale, economico e sociale. Un campo in cui siamo particolarmente attivi riguarda la promozione di una mobilità sostenibile scegliendo mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. Per esempio i con vogli del Treno Gottardo, in servizio sulla linea ferroviaria panoramica del Gottardo sono prenotabili attraverso la rete informatica dedicata. Per la scelta dell’alloggio, sul territorio sono presenti strutture ricettive con un riguardo spe ciale verso l’ambiente, dall’hotel tradi zionale fino alle capanne alpine e infine, rispetto alle varie attività outdoor, sul territorio è presente un’ampia scelta di proposte sostenibili adatte a tutti gli in teressi. Non da ultimo, alla sostenibilità si lega un importante progetto di digita lizzazione per offrire un servizio di qua lità che permetta di essere vicini ai turi sti orientati sempre di più sul web per scegliere le mete delle loro vacanze».

Quali sono i principali eventi e le manifestazioni previste per l’autunno nel Bellinzonese e Alto Ticino?

«È impossibile fare un elenco per la ricchezza di iniziative che fioriscono a Bellinzona e nelle Valli, tra eventi cul turali, sagre e rassegne gastronomi che, feste popolari che richiamano de cine di migliaia di visitatori, e poi ma nifestazioni sportive, visite guidate, escursioni alla scoperta di aspetti di versi del nostro territorio.

Accoglienza e ospitalità sono due questioni di grande rilevanza nella promozione di un territorio. Quali iniziative avete messo in cantiere?

«Nel corso della pandemia gli operatori turistici attivi sul territorio hanno do vuto scontare le conseguenze delle chiusure e delle restrizioni, ma appena la situazione lo ha consentito si sono avvantaggiati di un consistente flusso turistico domestico, in precedenza in buona parte indirizzato verso altre de stinazioni, soprattutto internazionali. Ne sono conseguiti periodi di marcata affluenza con una clientela che i nostri operatori si sono impegnati in ogni mo do a fidelizzare, promuovendo offerte, pacchetti e iniziative speciali tese a ren dere continuativo nel tempo il deside rio di soggiornare nel Bellinzonese e nelle Valli. Il buon andamento delle prenotazioni e delle presenze registrato nel corso di questa estate conferma la bontà delle scelte compiute e la tenacia dei nostri imprenditori».

Per una panoramica completa è consi gliabile consultare il nostro sito allawww.bellinzonaevalli.chsezioneeventi».

«Per ovviare alla relativa carenza di strutture alberghiere nel nostro territo rio siamo impegnati a promuovere con varie iniziative la domanda verso ap partamenti, rustici, chalet e case secon darie, una tendenza in costante crescita che però, in rapporto all’enorme poten ziale di questo tipo di alloggio, soprat tutto rustici e case rurali che opportu namente riadattate rappresentano un valore ambientale inestimabile, è anco ra contenuta. In tal senso continuiamo a rinnovare l’invito a tutti i proprietari di case secondarie a mettere a disposi zione del turista le loro strutture du rante i periodi nei quali queste non so no da loro stessi occupate. Un analogo discorso può essere fatto nei confronti dei camperisti che durante la pandemia hanno riscoperto in numero rilevante il nostro territorio e che ora vogliamo po sitivamente continuare ad accogliere, regolando e attrezzando nel miglior modo possibile la loro sosta».

99TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Avete già individuato alcuni di questi sentieri tematici? «Certamente. Mi piace citarne due che sono già in avanzata fase di realizzazio ne. Il primo è il Sentiero tematico Sala mandra Vagabonda che si snoda lungo un percorso circolare di montagna, in gran parte su rete ufficiale, ed è adatto a famiglie con bambini e a persone cu riose. Lungo i circa 5 km è possibile scoprire l’antico nucleo di Selvapiana, il caratteristico nucleo di Scarp, i rude ri del Castello di Serravalle, i torchi, i grotti, le cappelle, i particolari vigneti nelle Ganne di Ludiano, e molto altro ancora. Il secondo riguarda invece il ripristino del Mulino di Corzoneso (e dell’area circostante), che è stato inau gurato nel 2022. Il mulino, in funzione fino ai primi anni del Novecento, servi va perlopiù per macinare segale e fru mento, è ora di nuovo perfettamente funzionante e può essere messo in fun zione a scopo didattico o in occasione della tradizionale sagra». In che modo e con quali iniziative gli imprenditori turistici presenti sul territorio hanno affrontato, dopo due anni di pandemia, un’estate finalmente libera da restrizioni?

Ph: © Bellinzona e Valli Turismo – Milo Zanecchia

Conseguentemente sono aumentati an che i proventi con le entrate ordinarie che hanno superato l’importo di 2.7 mi lioni di franchi (di cui 2.2 milioni di franchi dovuti al trasporto passeggeri) generando un utile lordo di circa 606 mi la franchi. Dopo deduzioni di ammorta menti, imposte e costi finanziari l’utile netto è di oltre 246’000 mila franchi.

L’ASSEMBLEA GENERALE HA APPROVATO IL 133° RAPPORTO D’ESERCIZIO, RILEVANDO COME IL 2021 SIA STATO UN ANNO MOLTO POSITIVO CHE CONFERMA IL GRADIMENTO DI QUESTA DESTINAZIONE TICINESE. Francesco Markesch, Direttore dal 01.01.2022

100 TURISMO / FUNICOLARE SAN SALVATORE BATTUTO IL RECORD DELLE PRESENZE250.000NEL 2021 I brillanti risultati conseguiti nell’anno 2021 dalla Società han no permesso di distribuire agli azionisti un dividendo del 15% del capitale sociale. Il Presidente della Società Funicolare San Salvatore Eu genio Brianti con soddisfazione ha evi denziato l’ottima frequenza di passaggi raggiunta in funicolare con il raggiun gimento di oltre 250’000 presenze, ci fra che non si vedeva dagli anni 50. L’elemento principale che ha favorito questo incremento è la presenza di molti cittadini della Confederazione svizzera che per paura di viaggiare all’estero hanno optato per una vacan za a sud delle Alpi, guardando con grande interesse al Ticino.

Anche il 2022 è ripartito sotto buoni au spici. Si nota una diminuzione degli av ventori confederati, compensata in parte dal ritorno del turismo internazionale. Da segnalare il 19milionesimo cliente accolto a fine agosto (un numero straor dinario, raggiunto dopo 132 anni di at tività). Da non perdere il concerto al tramonto che si terrà in vetta sabato 24 settembre 2022 con il Czardas Trio. La stagione estiva si chiuderà domenica 30 ottobre 2022 al Ristorante Vetta con la gettonata “raclette a volontà”. Dopo la pausa tecnica di novembre, che permet terà la realizzazione di svariati interventi di manutenzione e miglioria sull’im pianto e alle imprese accessorie, la funi colare e il ristorante del Pan di Zucche ro Svizzero riapriranno sabato 3 dicem bre 2022 per affrontare la quarta stagio ne invernale con diverse iniziative culi narie per tutti i gusti.

Da segnalare anche i buoni riscontri ottenuti dal Ristorante Vetta. Clienti individuali e gruppi hanno potuto ap profittare dell’offerta gastronomica, serviti dai gerenti Luca e Brigitte Mo gliazzi con passione e sempre con un sorriso rivolto ai commensali. Per quanto concerne il Consiglio di Amministrazione, il presidente Eugenio Brianti ed il consigliere Emilio Vegezzi hanno accettato il rinnovo del mandato per ulteriori tre anni. Nuova nomina in seno al Consiglio di Amministrazione di Felice Pellegrini che dopo una vita passata quale direttore continuerà ad apportare il suo prezioso contributo.

Di successo la qualità delle proposte promozionali, quali le aperture serali, il suggestivo concerto all’alba e il pro lungamento dell’offerta che anche d’inverno ha fatto registrare cifre inte ressanti con numerosi ticinesi che ri scoprono la loro regione.

BNP Paribas (Suisse) SA, Riva Antonio Caccia 1A, 6900 Lugano - marketing.switzerland@bnpparibas.com Come punto di riferimento della sua famiglia, vuole proteggere la sua eredità per le generazioni future. Con le nostre soluzioni globali di investimento e supportiamopatrimoniale,pianificazionelanell’allineareisuoivalorialsuopatrimonio.

L

RINOMATA A INTERNAZIONALE.LIVELLO

roprio allo Splendide, nel 1982, Rossi ha iniziato la sua carriera nell’hospitality raggiungendo risultati notevoli: l’ultimo successo è senza dubbio il premio come miglior albergatore dell’anno ricevuto quest’anno.

Rossi si è posizionato al primo posto nella classifica della SonntagsZeitung stilata da Karl Wild, che premia non solo le strutture ma anche quei professionisti del settore che si sono particolarmente distinti per visioni innovative e creative. Giuseppe Rossi ha partecipato alla prima edizione del corso “Certified Board Member”, una proposta formativa nata dalla collaborazione tra il Centro competenze tributarie della SUPSI e ALMA Impact AG con l’obiettivo di fornire competenze e strumenti decisionali per coloro che fanno parte o si accingono a far parte di un Consiglio d’Amministrazione. Dopo il successo delle prime due edizioni, è già in programma la terza edizione del corso Certified Board Member, che si terrà da marzo a giugno 2023. Per maggiori sorlandino@alma-impact.chinformazioni:

ei ha iniziato la sua carriera allo Splendide nel 1982, in una Lugano sicuramente molto diversa da oggi. Come è cambiata la clientela negli anni? «All’epoca, Lugano era una destinazione finanziaria, gli alberghi lavoravano di più durante la settimana che nel weekend, con soggiorni brevi e una clientela abi tuale. Oggi le cose sono molto cambiate, la realtà è diversa e il settore ha saputo reagire, tornando alla sua iniziale e inna ta vocazione turistica. Di conseguenza anche la clientela è diversa: non più, o meglio non solo, professionisti, ma una tipologia di turisti più diversificata, mer cati diversi e un aumento della perma nenza media. Più ospiti significa più op portunità di crescita per Lugano, con sempre più turisti che tornano perché se ne innamorano». Dopo le difficoltà legate alla pandemia il settore turistico si è ripreso, ma deve consolidare questa crescita: quali misure e iniziative potrebbero aiutare il Ticino a posizionarsi ancora meglio? GENERAL MANAGER DELL’HOTEL SPENDIDE ROYALE, UN’ECCELLENZA SVIZZERA

PROFESSIONE: NEL ALBERGHIEROSETTORE

MANAGER

102 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 TURISMO / ALMA IMPACT AG

GIUSEPPE ROSSI DA 14 ANNI È IL

P

Quali suggerimenti darebbe a un giovane desideroso di intraprendere un percorso professionale nel settore dell’hospitality? «Come prima cosa, è assolutamente necessario dedicare del tempo, tutto il tempo necessario, per fare pratica nei vari reparti di un albergo. Soltanto provare sulla pelle farà capire a un giovane che si affaccia a questa profes sione se è in possesso di quel quid ne cessario ad apprezzare il lavoro in questo settore. Sarà una prova del no ve per capire se, in un lavoro che è to talizzante, si hanno energie, motiva zione e quel qualcosa di prezioso che riesce a trasformare il lavoro in pura magia. Perché, se lo si ama, questo è il lavoro più gratificante del mondo, e io l’ho capito da subito, dal momento in cui fare parte di un hotel mi ha fatto sentire importante e in grado di resti tuire questo sentimento di apparte nenza all’ospite».

103TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

«In primis, essere consapevoli che Lu gano sia davvero una destinazione turi stica. E poi, non mi stancherò mai di dirlo, è necessario trovare sinergie tra i diversi attori che compongono l’offerta. Bisogna lavorare insieme come desti nazione, creare in maniera sinergica degli eventi di richiamo internazionale che consentano a Lugano di ampliare la stagionalità. È solo in questo modo, collaborando con lo stesso obiettivo, che l’intera destinazione si proietta ver so un turismo diversificato e a 360 gra di, spalmato su tutto l’anno». Dirigere un’eccellenza come l’Hotel Splendide Royal implica mantenere standard di qualità elevati nel tempo: non solo nella gestione della clientela ma anche nell’amministrare la struttura e i suoi collaboratori. Quali sfide ha dovuto affrontare in questi due anni segnati dalla pandemia?

TURISMO / ALMA IMPACT AG

«Al netto dell’indiscutibile situazione negativa legata alla pandemia, mi piace cercare il sole dopo la tempesta, una opportunità di cambiamento, e il pe riodo che abbiamo trascorso ci ha an che permesso di imparare qualcosa e di crescere sotto diversi aspetti. Per lo Splendide, dopo la pandemia, c’è stata una presa di coscienza di alcuni aspetti professionali e umani che hanno a che fare con la riscoperta della qualità del tempo. Si parla molto della carenza di personale nel settore, e di certo una sfi da è proprio quella di mantenere moti vati i collaboratori, ogni singolo giorno. Le nuove prospettive ci hanno portato a lavorare su un nuovo Piano di Welfa re aziendale, dove il singolo collabora tore viene coinvolto in una realtà più ampia di cui si sente parte e alla quale vogliamo che sia orgoglioso di apparte nere. L’eredità di una realtà come lo Splendide, che conta 135 anni di sto ria, e un team che dal primo giorno ha creduto in un progetto più grande, è uno dei temi che ancora oggi motivano il nostro personale: continuità, condivi sione, riconoscenza, appartenenza». Quali riflessioni l’hanno spinta a partecipare al corso Certified Board Member (CBM) e come ha integrato nella sua attività professionale le competenze acquisite durante la formazione? «Nella mia indole c’è il costante desi derio di stare sempre al passo coi tem pi e cogliere, ogni volta che è possibi le, l’opportunità di crescere, imparare, migliorarsi. Nella decisione di seguire il corso, ha influito anche la necessità e la voglia di trasformarlo in un’occa sione di scambio reciproco e confron to con professionisti di altri settori che vivono situazioni simili alla mia, ma dove ognuno arricchisce gli altri con qualcosa di personale e unico. Il corso mi ha aiutato ad aumentare la consapevolezza del ruolo, non solo pratico ma anche teorico, di membro di un CdA. È stata per me l’occasione di ampliare a 360 gradi la visione stra tegica della posizione e delle sue fun zioni. Personalmente, ho chiuso que sto cerchio formativo, dopo tanta esperienza operativa, con l’approfon dimento concettuale del ruolo. Questo mi ha permesso di mettere in pratica un piano strategico a medio e lungo termine, riuscendo a pianificare il fu turo dell’Hotel Splendide Royal non solo strategicamente, ma anche econo micamente e finanziariamente».

CULTURACONOSCENZADELLAELAGASTRONOMICA

T radizione viene dal latino tradere, che significa consegnare. La tradizio ne non deve vivere nel passato, ma nel presente. Dipende da noi mantenerla viva, anche adattando la a esigenze che nel tempo sono cam biate. Perché l’innovazione può avve nire solo su quanto tramandato. Il concetto di innovazione spesso si con fonde con l’invenzione, ma le due idee sono piuttosto diverse.

Gualtiero Marchesi diceva che l’in venzione è sempre individuale. Nasce da un pensiero, da un’intuizione inne stata su qualcosa di preesistente: se un tortello si apre, significa che la tradi zione ce lo ha consegnato chiuso. Può anche capitare che l’invenzione si dif fonda, perché serve ad aggiustare, mi gliorare, perfezionare la tradizione. Perché piace. Ed ecco che successiva mente alcuni, poi tanti, facciano pro pria quell’idea, ritenendola utile. A quel punto l’invenzione ha creato in novazione, ha modificato un modo collettivo di fare le cose, di preparare il cibo. Un’invenzione individuale è stata condivisa e si è trasformata in un’innovazione collettiva, che a sua volta diventa una nuova tradizione. Deve essere successo così, ad esempio, per il pesto alla genovese che inizial mente non aveva i pinoli, troppo cari da inserire in un condimento semplice di erbe che sono sempre state alla base della cucina genovese. Aggiunte che ormai dalla seconda metà dell’Otto cento fanno parte della tradizione. Ri visitare la tradizione dovrebbe impli care sempre un miglioramento, come in questo caso. Nella rivisitazione non può assolutamente mancare il ricordo, sensoriale e di memoria, ma anche ol fattivo, del piatto originale. La nuova proposta deve ricordare i sapori che si provavano in passato.

TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

TRADIZIONE E INNOVAZIONE OPPURE TRADIZIONE O INNOVAZIONE? SIAMO PROPRIO SICURI CHE LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE SIANO DUE CONCETTI DIVERSI? NON SONO DUE REALTÀ IN OPPOSIZIONE, ANZI NON POSSONO ESISTERE L’UNA SENZA L’ALTRA. DI MARTA LENZI

Le innovazioni possono essere tec nologiche, ma anche sociali e cultu rali, promotrici di nuovi approcci e modi di vivere una quotidianità più consapevole, in tutti i settori. Ogni società legge sé stessa attraverso vari segnali legati alla sua evoluzione sto rico-ambientale. E anche il mondo della gastronomia fa parte della so cietà, ne è un’espressione. Innovare significa anche aderire alle

104 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 GASTRONOMIA / LA LEZIONE DELLA STORIA IL CAMMINO

ticinogourmettour.ch MANGIA, BEVI E SCOPRI

Per la prima volta si trova, ad esempio, una ricetta delle polpette, divenute poi un piatto apprezzato e conosciuto a li vello internazionale. A fine Medio Evo si utilizzavano tanta carne e tante spe zie come simbolo di ricchezza, senza dare troppa importanza al risultato. L’epoca promuoveva una alimentazione commisurata al rango, ma per la prima volta Martino nobilita ingredienti sem plici e li propone su tavole importanti. Dopo una ricca esperienza nella sua terra, ha lavorato presso le più rinoma te corti italiane del periodo e per tanti personaggi famosi: alla Corte degli Sforza, per il diplomatico veneziano Ludovico Trevisan, noto per le sue raf finate esigenze gastronomiche e cono sciuto con il nome di Cardinal Lucullo, alla corte pontificia per due papi, Paolo II e Sisto IV, per rientrare alla fine del la carriera nelle sue terre natie e lavora re per GianGiacomo Trivulzio.

Prima ancora della scoperta dell’Ame rica, una grande trasformazione a me tà del 1400 stava già avvenendo grazie a un cuoco bleniese. Oggi la cucina tende a valorizzare ingredienti sempli ci, stagionali e locali. Come 600 anni fa già proponeva Martino de’ Rossi, il cuoco originario di Grumo che ha ri voluzionato i gusti della sua epoca ed è stato riconosciuto a livello mondiale il primo cuoco moderno della storia. Proprio per l’attualità dei suoi piatti, con ricette come frittata di erbe, ra violi, gallina ripiena, polpette di car ne, persico fritto, il suo ricettario Li bro de arte coquinaria ha segnato l’i nizio di un nuovo cucinare, avvicinan dosi maggiormente ai nostri gusti.

106 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 GASTRONOMIA / LA LEZIONE DELLA STORIA circostanze, ai mutamenti dell’ambien te, alle scoperte scientifiche, significa non perdere di vista il mercato, osser vare e proporre risposte concrete sem pre più coerenti con i bisogni di tutti. Quando un’innovazione è appena in trodotta, il cambiamento socio-cultu rale si realizza in modo superficiale, non viene immediatamente riconosciu to e subisce la critica di molti; col pas sare del tempo la trasformazione diven ta sempre più profonda e radicata. Un esempio su tutti sono i prodotti arri vati in Europa dopo la scoperta dell’A merica. Un cambiamento che ha intro dotto nuovi alimenti e nuovi gusti, molti dei quali inizialmente incontrarono mol ta resistenza: dal mais ai fagioli, dalla pa tata, accettata solo durante le tremende carestie del XVIII secolo, al pomodoro, impiegato come condimento della pasta solo dalla fine del ‘700, unitamente a numerosi altri ortaggi e frutta, alla base della nostra odierna alimentazione quo tidiana. Ma cosa sarebbe oggi la Svizze ra senza la patata e la polenta? E l’Italia senza il pomodoro, considerato inizial mente una pianta da decorazione?

Tante verdure, cavoli, rape, finocchi e ogni sorta di erbette sono alla base di molte sue ricette. E ancora molte uo va, mandorle, pasta, condimenti sem plici come l’olio: nelle cipolle fritte per la torta alla genovese, nelle frittelle di riso, di mele, di erbe, nelle zucche e nei funghi fritti o nella frittata di uo va. Oggi queste scelte possono sem brare banali, ma all’epoca erano una vera e propria rivoluzione. I cuochi del suo tempo condivano principalmente con lardo, burro, agresto (salsa di mo sto d’uva acerba con aggiunta di spe zie e miele), o solo con miele e spezie. Martino propone anche i ravioli non più fritti nello strutto, ma cotti in bro do di cappone ripieni di cacio, polpa di cappone e spezie o in versione di magro con cacio, menta e bieta.

Durante l’estate si è potuto scoprire questo ed altro e l’importanza del suo ruolo nello sviluppo della storia della cucina, in una mostra organizzata da Blenio Bellissima al museo dei Landfog ti di Lottigna che ha celebrato il Princi pe dei cuochi, a dimostrazione ancora una volta di quanto il nostro territorio sia ricco da sempre di cultura gastrono mica e racchiuda il meglio della tradi zione e innovazione. Martino quindi in novatore per l’uso di tante erbe aromati che, e non solo, entrate poi nell’uso quo tidiano della cucina moderna e conside rate oggi sinonimo di tradizione. La cucina è luogo di condivisione e di trasformazione: il cibo favorisce il con tatto tra culture, ma non ne esce in denne. Esistono alimenti che accompa gnano l’uomo da sempre, come il gra no, l’olio e il vino, mentre altri sono di menticati, come il garum romano; al cuni sono messi da parte temporanea mente, come il miele, sostituito dallo zucchero, ma oggi di nuovo considera to perché più salutare; altri vengono trasformati secondo gli usi delle popo lazioni locali, come il mais, che è stato usato in farina per farne pappe, zuppe, pane e dolci, alla maniera europea. Il cibo è elemento di identità sociale e culturale, strumento di integrazione, ca ratterizzato da scelte e preferenze mutate nei secoli. Gusto è sapore, una sensazio ne individuale, ma è anche sapere, con dizionato dalle situazioni culturali, eco nomiche e sociali. Alla base delle tradi zioni ci sono sempre contaminazioni ga stronomiche risultanti dall’incontro di culture differenti, dallo scambio conti nuo tra i popoli e la loro identità. In atte sa di nuove invenzioni e innovazioni.

Per la prima volta, il suo ricettario era impostato in capitoli, con una terminolo gia più appropriata, con dosi e tempi di cottura indicati con maggiore precisione.

La particolarità di S.Pellegrino Sapori Ticino è da sempre quella di unire i due settori fondamentali del turismo del XXI secolo, ovvero l’industria al berghiera e quella della ristorazione: i personaggi, i sapori e i saperi dei Paesi ospiti sono sempre i protagonisti unita mente alle eccellenze del nostro territo rio, cercando di attraversare il presente e guardare al futuro dell’enogastrono mia attraverso una cucina d’eccellenza che sarà accompagnata da vini locali e internazionali molto ricercati. La qualità e la creatività dell’alta cuci na spagnola la rendono una delle mi gliori del mondo, riconosciuta dalle più prestigiose classifiche internazio nali. «La grande rivoluzione è avvenu ta nell’ultimo trentennio fino a creare

GUSTO E CREATIVITÀ SPAGNOLI A S.PELLEGRINO SAPORI TICINO 2022, DOVE LA CUCINA DIVENTA ARTE E MANGIARE SI TRASFORMA IN UN PIACERE PER I CINQUE SENSI. 01 02 03 04 Dany Stauffacher

T orna S.Pellegrino Sapori Ticino con i suoi viaggi nel mondo alla scoperta dell’alta cucina interna zionale. La 16ma edizione si tinge d giallo e rosso con España ahora e al cuni tra i più noti Chef spagnoli stella ti. Dal 26 settembre al 13 novembre, 10 tra 2** e 3***Michelin porteranno il loro “sapere” culinario e saranno te stimonial del loro territorio con 12 Of ficial Nights che si svolgeranno, come sempre, in alcune delle più belle e si gnificative location del Ticino, dove verranno ospitati dai colleghi ticinesi che ogni anno mettono a disposizione professionalità e savoir-faire nella pre parazione di cene uniche e irripetibili.

108 GASTRONOMIA / S.PELLEGRINO SAPORI TICINO 2022 UNA SPAGNOLACOSTELLAZIONEILLUMINERÀ LE NOTTI AUTUNNALI DEL CANTON TICINO

Una edizione quindi che permetterà di conoscere molti chef tra i più inno vativi e famosi al mondo.

oltrepassato le frontiere, permettendo all’alta gastronomia spagnola di affer marsi a livello mondiale e di essere d’esempio. Il risultato è una cucina unica, sorprendentemente pioniera e in continua evoluzione. Grande fermento anche nel mondo della gastronomia della Regione di Madrid. In città sorgono continua mente nuovi spazi gastronomici, nego zi specializzati, scuole di cucina, per corsi gastronomici e, naturalmente, locali, che costituiscono un panorama vivace e di grande attrattiva.

• Ricard Camarena (2 stelle Michelin - 1 stella verde Michelin - Ricard Camarena Ristorante, Valencia) ospite di Dario Ranza al Ristorante Ciani, Lugano con una cucina molto tecnica basata su un ri spetto totale dei prodotti di stagione che prende direttamente dal suo orto e dalla ricca Valencia dove coesistono ecosistemi diversi e un clima che ga rantisce una ‘dispensa’ enorme;

• Joan Roca (3 stelle Michelin- 1 stella verde Michelin - El Celler De Can Roca, Girona) ospite di Domenico Ruberto allo Hotel Splendide Royal, arriverà con la sua tradizione mediterranea incentrata sul prodotto, reinterpre tata con uno stile moderno e creati vo e in totale libertà, che ha portato il ristorante ben due volte ai vertici mondiali (2013 e 2015 miglior risto rante del mondo secondo The World’s 50 Best Restaurant). Una proposta basata su eccellente qualità delle materie prime unite a tanta ri cerca e innovazione tecnica;

06 05

109TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 GASTRONOMIA / S.PELLEGRINO SAPORI TICINO 2022 una vera e propria “nuova cucina” creativa, innovativa e distintiva. Un cambiamento senza precedenti, prima di tutto culturale e mentale, poi anche tecnico. Un gruppo di chef iberici è riuscito a trasmettere al mondo la sua passione per la libertà creativa e la for za della Spagna è l’aver saputo fare dell’alta cucina un elemento identita rio nazionale» – sostiene Dany Stauf facher, CEO & Founder di SPST. Alla fine degli anni ‘90 la creatività di una nuova generazione di chef spagnoli ha

• Paco Pérez (2 stelle Michelin - Restaurant Miramar, Llançà – Girona) ospite di Giuseppe Buono al Swiss Diamond Hotel di Vico Morcote, conosciuto per il suo approccio innovativo alla cucina mediterranea e per la passio ne per gli ingredienti unici e regio nali che ha trasformato il ristorante tradizionale di famiglia in un risto rante di cucina d’avanguardia;

• Sergio e Javier Torres (2 stelle Michelin - 1 Stella Verde Michelin - Cocina Hermanos Torres, Barcellona) ospiti di Riccardo Sca marcio a Villa Orselina, Orselina, esponenti dell’avant-garde gastrono mica spagnola, molto attenti alla so stenibilità e al recupero di sapori an cestrali;

C’è l’imbarazzo della scelta in Spagna e ci sarà anche a S.Pellegrino Sapori Ticino 2022, tra ristoranti “storici” e “di ricerca”. Anche se la ricerca è sem pre presente in entrambi i casi, con i primi ormai pilastri dell’innovazione e i secondi che continuano a stupire.

• Paolo Casagrande (3 stelle Michelin - Lasarte Restaurant, Barcellona) con una doppia serata, ospite di Marco Campanella all’E den Roc, Ascona e di Mattias Roock al Castello del Sole, Ascona che pre senterà una cucina rispettosa dell’ambiente, del mare e della terra, caratterizzata da una continua ricer ca del sapore attraverso tecnica e avanguardia;

• Paco Roncero (2 stelle Michelin - La Terrazza del Casino’ di Madrid) ospite di Da vide Asietti al Blu Restaurant & Lounge di Locarno, uno dei princi pali interpreti della cucina spagnola d’avanguardia, con grande rispetto per quella tradizionale. Una cucina tecnica e creativa che permette un’e sperienza sensoriale unica

A Madrid, taverne e ristoranti secolari convivono con moderni gastrobar ed enoteche, ristoranti stellati (la Comu nità di Madrid ne ha 33 assegnate a 25 ristoranti su tutto il territorio) e le più moderne cucine d’avanguardia e fu sion. L’attuale cucina spagnola gourmet è attenta anche all’ impegno ambientale, come dimostrano le tante Stelle Verdi Michelin, con prodotti stagionali e locali alla base dei menu e con la sostenibilità come caratteristica distintiva dei loro progetti culinari.

Ecco, quindi:

«Per noi - afferma Stauffacher - avere partner anche come la Comunidad de Madrid ci inorgoglisce molto e ci per mette di proseguire nello scambio cul turale e turistico che è alla base del no stro Festival. Come sono fondamentali le partnership con Ticino Turismo, le Organizzazioni Turistiche Regionali di Locarno Ascona e Lugano Region. Questa edizione in particolare è stata possibile grazie anche alla preziosa col laborazione di Don Rafael Anson, fi gura emblematica in Spagna per la cultura enogastronomica». Come ogni anno il Festival inizierà ufficialmente con il Grand Opening presso l’Hotel Splendide Royal di Lu gano lunedì 26 settembre dedicato agli Chef di Swiss Deluxe Hotels per poi continuare con le serate ufficiali e si chiuderà domenica 13 novembre sem pre con il Final Party all’Hotel Splen dide Royal di Lugano dove il sigillo alla manifestazione verrà messo da al cuni degli chef ticinesi delle Grandes Tables Suisses. Non mancheranno le serate promo zionali oltre Gottardo dedicate al Ti cino, nelle strutture di alcuni mem bri del gruppo Swiss Deluxe Hotels, l’associazione che riunisce 39 fra i migliori e più esclusivi Hotel 5 stelle della Svizzera, dove affiatati gruppi di top Chef ticinesi porteranno il lo ro estro culinario abbinato alle eccel lenze enologiche del nostro territo rio, e due appuntamenti molto amati

• Mario Sandoval (2 stelle Michelin - 1 stella verde Michelin - Coque Restaurant, Madrid) sarà ospite per due sere di Claudio Bollini al Seven Lugano con il ricco background familiare e una proposta fatta innanzitutto di materie prime straordinarie per una cucina madri lena che trae ispirazione dai prodotti tradizionali, ma trattati in modo cre ativo, avanguardistico e artistico;

• Alvaro Salazar (2 stelle Michelin - Voro Restaurant, Maiorca) ospite di Luca Bellanca al Ristorante Meta, Lugano. Creativi tà, memoria e ambiente sono le ca ratteristiche di questo giovane chef di origini andaluse che sviluppa una cucina libera, traendo ispirazione dall’ambiente, dove il Mediterraneo è presente in ogni passo con Maior ca come ricca dispensa a cui aggiun ge gli aromi e anche le tecniche del la cucina classica andalusa.

La chiave di successo, sin dalla prima edizione di S.Pellegrino Sapori Tici no, è stata quella di unire turismo ed enogastronomia da tutto il mondo con ben 350 stelle ospitate ad oggi.

110 dotti e valori unici, preparerà piatti mescolando molti prodotti del mare e della montagna.

Jesus Sanchez (3 stelle Michelin - 1 stella verde Michelin - Cenador de Amos, Cantabria) ospite di Alessandro Bo leso a Villa Castagnola, Lugano. Membro onorario della Confrater nita dell’acciuga cantabrica, fedele ai prodotti locali, difende i sapori cantabrici attraverso le emozioni e la creatività. Con forti influenze dalla cucina francese, basca e navarrese, nella sua cucina convivono essenzia lità e complessità con grande rispet to della stagionalità dei prodotti bio logici che coltiva nell’orto, lavoran do anche con produttori locali.

• Nacho Manzano (2 stelle Michelin - Casa Marcial, Arriondas) sarà ospite di Cristian Moreschi a Villa Principe Leopoldo. Impegnato nella conservazione e nel rinnovamento delle ricette tradizio nali asturiane, sostenitore convinto della sua terra, che grazie a fantasti che condizioni climatologiche e geo grafiche fornisce una serie di pro

GASTRONOMIA / S.PELLEGRINO SAPORI TICINO 2022 0807 09 1011 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

dal pubblico di SPST: la Ladies night, quest’anno con una grande amica di SPST Anna Matscher pres so il Ristorante Moncucchetto e il Dejeuner au Chateau presso la Tenu ta Castello di Morcote il 4 di settem bre, come primo assaggio di una edi zione che si prospetta indimenticabi le. Una edizione che celebrerà anche Maestro Martino con una serata a Villa Castagnola, il primo cuoco mo derno della storia originario della valle di Blenio, a dimostrazione che il territorio che da 16 anni celebre grandi chef grazie a S.Pellegrino Sa pori Ticino già dal XV secolo era la culla della cultura gastronomica.

Tutti i dettagli www.sanpellegrinosaporiticino.chsu

01 Paco Perez 02Calamar Paolo Casagrande Chocolate vegetal 03 Hermanos Torres Crema de cebolla 04 Paco Roncero 05Quisquillas Ricard Camarena Quisquilla, judía bobby, salvia e higo 06 Joan Roca Mar y Montaña 07 Mario Sandoval Lacquered suckling pig Mercado08 de San Miguel, Comunidad De Madrid Ph: © Hugo Fernández 09 Nacho Manzano Ventresca con piel de sardina 10 Jesus Sanchez Tortilla de amos 11 Alvaro Salazar Braised piece of veal, beetroots & aromatic herbs GASTRONOMIA / S.PELLEGRINO SAPORI TICINO 2022 JOAN ROCA JESÚS RICARDSÁNCHEZCAMARENAPAOLO NACHOCASAGRANDEMANZANO ALVARO SALAZAR PACO RONCERO SERGIO E JAVIER TORRES PACO PÉREZ MARIO SANDOVAL España ahora 111TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

DAL 1998 LORENZO ALBRICI HA APERTO IL SUO RISTORANTE, LA LOCANDA ORICO, A BELLINZONA AL CIVICO 13 DELL’OMONIMA VIA. DI GIACOMO NEWLIN LOCANDA ORICO Via Orico 13 CH-6500 Bellinzona T. +41 (0)91 825 15 www.locandaorico.ch18 01

M antenere la stella Mi chelin ormai da vent’anni è la garanzia di continuità nell’ec cellenza, ciò che sottintende materie prime top di gamma, ricercate tra picco li produttori, possibilmente locali ma non solo: inoltre sottintende grande pas sione e amore per il proprio lavoro. Die tro a tutto ciò c’è lo chef Lorenzo Albri ci che ormai non ha bisogno di grandi presentazioni poiché è largamente cono sciuto ed apprezzato ovviamente per la sua cucina anche al di fuori del Ticino, nonché per le sue frequentazioni televi sive. Certo che la provata professionalità di Lorenzo, oltre alla lunga esperienza quarantennale ai fornelli, è dovuta alla fortuna di aver potuto lavorare a fianco di cuochi che rappresentano l’apogeo della gastronomia come, solo per citarne uno, Frédy Girardet. Le due sale del locale sono arredate con un’eleganza discreta senza ostentazione e i coperti che offre sono 30 per una bri gata di cucina di cinque persone com preso lo chef, mentre il servizio in sala è garantito da tre collaboratori di cui due sono anche sommelier. Lorenzo, che ora di anni ne ha 55, ripercorre i quasi 25 anni a Bellinzona dicendo che: «In tutto questo tempo la cucina è cambia ta, c’è stata un’evoluzione e me ne sono accorto leggendo i menù di un tempo e quelli di oggi. Ad esempio ho notato che oggi rispetto a ieri c’è un utilizzo più importante dei prodotti del territorio e personalmente tengo molto al legame col territorio in cui opero, e questo lega me si rispecchia nella mia cucina con una continua ricerca e innovazione». Ef fettivamente anche l’approccio dei clien ti al ristorante si è modificato, c’è una maggior consapevolezza dell’importan za di consumare prodotti regionali e stagionali, inoltre l’approccio alimentare è molto cambiato per diverse ragioni, vedi i vegetariani ed i vegani, poi l’au

112 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 GASTRONOMIA / LOCANDA ORICO QUARANT’ANNI DI CUCINA DI CUI VENTI CON LA STELLA

In conclusione un occhio alla carta dei vini denota sensibilità verso il territorio, con etichette di piccoli, medi e grandi (per il Ticino) produttori, con un’atten zione anche ai giusti ricarichi. Ovvia mente non mancano vini pregiati del re sto della Svizzera e di altre nazioni vini cole tra cui ovviamente Francia e Italia, con una scelta che spazia su circa 500 etichette. Nella scelta all’abbinamento più appropriato si è poi indirizzati dalla professionalità dei due sommelier. Astice01 Blu

Ph:Terrina04Tataki03Scampo02SalmoneFoieGras©LoretaDaulte

113TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 GASTRONOMIA / LOCANDA ORICO

pazione a diversi programmi televisivi:

mento delle intolleranze e delle allergie, ragioni di cui un buon ristorante deve, almeno in parte, tenere conto. Noi come sempre ringraziamo per non avere problemi alimentari e nella carta della Locanda Orico troviamo sempre numerose e prelibate proposte: Nido di tagliatelle ai 30 tuorli, ragù di coda di manzo nostrana, gallinacci trifolati, frullato di basilico; Trancio di lucio perca pescato alle Isole di Brissago scottato, porretti e patatine novelle del nostro ortolano, intingolo alla santo reggia; Fagottini di pollo della Gruyère “pattes noir” affogati nel loro fondo di cottura, schiuma al curry in diano; Cocktail “Bellini” rivisitato in un semifreddo, grissini alla polenta corvina dei Terreni alla Maggia. Oltre alla carta e al menù degustazione – un vero trionfo della buona cucina - il ristorante propone ogni mezzogiorno un business lunch con prodotti freschi di mercato, che comprende un antipasto, un piatto principale e un dessert oppure il formaggio e se si vuole rimanere anco ra più leggeri si può semplicemente sce gliere un solo piatto del giorno. Abbia mo chiesto a Lorenzo sulla sua parteci

/ Studio Daulte 02 03 04

«Il mio impegno con le ricette per le tra smissioni televisive è stata un’esperienza interessante che mi ha dato molto, ma che ha richiesto molto del mio tempo libero, anche perché non tolgo del tem po al ristorante per fare televisione».

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114 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ENOLOGIA / TICINOWINE APPASSIONATI VITICOLTORI TICINESI

ANDREA CONCONI, DIRETTORE DI TICINOWINE SOTTOLINEA LA RICCHEZZA DI SITUAZIONI CHE CARATTERIZZANO LA VITICULTURA TICINESE E RACCONTA LE STORIE DI ALCUNI STORICI PRODUTTORI CHE HANNO DATO GRANDE IMPULSO ALLA PRODUZIONE ENOLOGICA DELLA REGIONE. Ph: © Davide Stallone / Vino Ticino

ome in ogni regione viti cola che si rispetti, anche nel piccolo Ticino viticolo, abbiamo una diversità di clima (precipitazioni e suolo): scen dendo dal Monte Ceneri verso sud in fatti, inizia la placca africana. Subito troviamo i primi vigneti del Luganese che ci accompagneranno sporadica mente fino all’inizio del Mendrisiotto o al confine con l’Italia. I vigneti, qui, vanno scoperti poiché si incastrano tra boschi di robinia e castagno lottando con l’avvanzata della città che portato all’abbandono di superfici agricole co me al Pian Scairolo e nel piano del Ve deggio. Tra le poche aziende agricole e viticole che hanno resistito all’avanza ta del cemento, proprio alle porte di Lugano, troviamo La Tenuta Bally & von Teufenstein, che nella parte colli

nare coltiva 6.5 ettari di Merlot e Chardonnay. Un’azienda storica che produce vini da cent’anni. È tuttavia nei vigneti eroici del Malcantone che si è scritta e riscritta la storia della vi ticoltura, non solo del distretto, ma anche del Ticino. Siamo nel 1908, da un paio di anni il Merlot è stato scelto quale vitigno per il rilancio della viti coltura dando nuovo impulso e moti vazione agli agricoltori nel prediligere il vitigno proposto. Giovanni Rossi, medico di Castelrotto, politico e filan tropo umanista, pubblica un saggio “La ricostruzione dei vigneti nel Can ton Ticino”. In contemporanea crea il più grande vigneto sperimentale di Merlot nella sua Tenuta Vallombrosa, proprio a Castelrotto. Negli anni la te nuta è passata di mano, prima all’a zienda Fratelli Luchini di Pregassona e in seguito alla Tamborini Vini di Lamone. Si parlava anche di rinascita, sì perché, come avvenuto in altre parti dell’Europa, alla fine degli anni set tanta, con l’abbandono dei terreni agricoli, ecco che alcuni di questi Ronchi sono stati ripresi da giovani agronomi svizzeri tedeschi che, scesi in Ticino per lavori di diploma, pedo logia come Christian Zundel o per uno studio sulle erbe medicinali nei terreni abbandonati come Adrian Kaufmann, si innamorano dei luoghi e decidono di iniziare a coltivare la vi te ricostruendo i terrazzamenti. Co minciano a vinificare scambiandosi le proprie esperienze apprese sul campo e danndo vita ad un movimento di gruppo che, in quegli anni, farà parla re la stampa di oltre Gottardo. Anche negli anni a seguire la loro esperienza è stata di stimolo per altri giovani viti coltori che ripresi i ronchi abbandona ti decidono di vinificare in proprio le uve coltivate. Il Luganese vitivinicolo si scopre anche sui monti di Cadema rio in una delle cantine storiche: quel la fondata da Sergio Monti, già presi dente nazionale della Federazione dei viticoltori. Oggi, l’azienda è condotta da Ivo Monti coadiuvato dalla figlia Sabrina sfruttando ogni angolo e nic chia della cantina con microvinifica zione. Qui, tutto deve essere gestito nei minimi termini poiché lo spazio è una vera rarità. Altre realtà si trovano sulle colline che circondano la cintura luganese, la Fattoria Moncucchetto con alcuni dei loro vigneti situati pro prio nel cuore di Lugano, Collina d’A gra, che fa da denominazione, Coma no, sulle pendici del Monte San Salva tore e sulla collina dell’Arbostora, Qui, nella Tenuta Castello di Morcote, una proprietà di 172 ettari di pascoli, boschi, olivi e vigneti, all’inizio del se colo scorso l’Ingegnere Giorgio Palea ri sperimentò il vitigno Merlot. La te nuta continuò la sua attività viticola fino agli anni ’70: quasi un sacrilegio che, un’esposizione così idilliaca fosse in pieno abbandono. Una quindicina di anni dopo i propietari Gianini e la ditta Tamborini, ridanno vita a questi ronchi storici. Oggi, l’azienda è diretta da Gaby Gianini che alcuni anni fa la convertì acoltivazione biologica. I vini sono certificati Bio e sono presenti sulle migliori tavole e guide enogastro nomiche. Il Luganese ha ancora diver se realtà che bisogna andare a scopri re: come la Tenuta San Giorgio a Cas sina d’Agno, l’azienda Theilervini a Bosco Luganese, la Monzeglio Vini, ripresa pochi anni fa dal figlio Matteo e quella di Sacha Pelossi a Pazzallo so lo per citarne alcune, scusandomi con chi non è stato citato.

Ph: © Davide Stallone / Vino Ticino

115TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ENOLOGIA / TICINOWINE

N el corso di due de cenni di etzenologica,produzioneBibiGraèdiventatoun protagonista assoluto della vinifi cazione toscana. Ciò è dovuto principalmente alla superba quali tà del suo Sangiovese Testa matta in purezza. Graetz at tinge da vecchie vigne, che danno ai suoi migliori rossi profondità e anima. I suoi vini rossi sono profumati e seducenti, con sentori di more, ciliegie, fiori secchi, ed al tempo stesso risulta no corposi grazie ad un’in credibile combinazione di frutta e struttura. Una freschezza incredibile costituisce la nota domi nante e la vera bellezza del Testamatta 2020. Tre ele menti hanno concorso al raggiungimento di questo straordinario risultato: il clima, che ha regalato un’annata potente; i nuovi l’esposizione ha creato l’effetto magi co. Un vino dalla tensione perfetta e vivace. Dopo la prima selezione in vi gneto, una seconda selezione è avve nuta in cantina prima della diraspatu ra. In questa fase gli acini sono stati pressati e posti in barriques aperte, con estrema attenzione nel mante nere ogni appezzamento separato dagli altri. Dopo la prima fermen tazione il vino è stato travasato in vecchie barriques, dove è avvenu ta la fermentazione malolattica. L’invecchiamento si è svolto sepa ratamente per quasi 20 mesi pri ma di decidere la miscela finale. Testamatta e Colore, come tutti i vini Bibi Graetz sono disponibili da Arvi Sa.

ECCEZIONALEUN’ANNATA

116 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ENOLOGIA / BIBI GRAETZ 2020:

BIBI GRAETZ E ARVI HANNO PRESENTATO IN ANTEPRIMA MONDIALE NELLA SALA DEGUSTAZIONI DI ARVI A MELANO L’ANNATA 2020 DI TESTAMATTA E COLORE, CHE SARÀ DISPONIBILE SU “LA PLACE DE BORDEAUX” A PARTIRE DALL’INIZIO DI SETTEMBRE.

vigneti di Olmo, che hanno portato grande freschezza ai vini; la nuova azienda vinicola di Fiesole nella quale è stato possibile lavorare in una realtà più evoluta e comoda. Le uve di Testa matta sono state selezionate dai miglio ri 6 vigneti della cantina: Vincigliata, Olmo, Londa, Lamole, Montefili e Siena. Ogni vigna viene vendemmiata fino a 8 volte, avendo cura di raccogliere tutte le uve al punto di matu razione perfetto. Le uve rac colte a mano, selezionate nei vigneti prima e poi per la se conda volta in cantina, vengono diraspate e poi d’altavese.megnericavatoGraetz,sognomentesofficepremute.Lefermentazionisonocondottesulievitinaturalieindigeni.Colore2020èlamassimaespressionedeldiBibiedèdaviantichissidiSangioL’abbinamentotrelevignesecolariquotae

CattaneoSabineFoto:|moderazioneconBereMi piace scegliere Svizzera. Naturalmente.

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SI È SVOLTA LA PRIMA EDIZIONE DELL’EVENTO GARDA WINE STORIES, ORGANIZZATO DAL CONSORZIO DI TUTELA DEL GARDA DOC, PER PRESENTARE AGLI APPASSIONATI DI ENOLOGIA LA QUALITÀ E RICCHEZZA DEI VINI DEL GARDA, DAI VARIETALI ALLE BOLLICINE. DI PAOLA CHIERICATI 01 02

118 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ENOLOGIA / CONSORZIO DI TUTELA DEL GARDA DOC ALLA SCOPERTA DEI VINI DEL LAGO DI GARDA

nella suggestiva cornice della Dogana Veneta di La zise, con la partecipazione di una ventina di aziende rappresentative delle differenti aree più predisposte sotto il profilo enologi co, che ci siamo immersi nella scoper ta delle diverse tipologie di vino che nascono nel microclima del Garda, particolarmente adatto alla produzio ne «L’ideavitivinicola.dibaseche coltiviamo da tempo – evidenzia Paolo Fiorini (01), presi dente del Consorzio – è quella di creare un forte aggancio mentale che colleghi i vini del Garda DOC, le bollicine ma soprattutto i vini varietali, al compren sorio del Garda. Il nostro lago, primo in Italia per estensione, è da sempre meta turistica tra le più ambite sia a li vello nazionale sia soprattutto a estero, un vero luogo dell’anima in grado di re stare per sempre impresso nella memo ria di chi lo vive. Da adesso in poi vor remmo che questa speciale “esperien za” rimanesse impressa nella mente e nei cuori delle persone soprattutto gra zie ai vini che qui si producono».

Riconosciuta nel 1996, la DOC Garda si estende su un’area di produzione col linare che circonda il Lago di Garda, con una superficie vitata di oltre 31.000 ettari, estesa tra le province di Verona, Mantova e Brescia. Quella del Garda è una “denominazione di denominazio ni”: sono infatti dieci le zone DOC che ne fanno parte e solo i vigneti che stori camente sono all’interno di aree a de nominazione di origine controllata pos sono avvalersi anche della DOC Garda. Ogni anno in media vengono prodotti circa 21 milioni di bottiglie. In questo spazio protetto dalle catene alpine e stretto dalle colline moreniche,

Questi sono solo alcuni esempi di can tine che meritano si essere visitate qualora vi troviate sul Garda: infatti questa regione è nella classifica delle 10 destinazioni enologiche mondiali più apprezzate. 05

Cantina Ricchi (05) si trova invece nel cuore dei colli morenici mantovani, punto d’incontro fra le culture veneta e lombarda, a poca distanza dal lago di Garda. Claudio e Gian Carlo hanno vo luto garantire continuità all’azienda di famiglia iniziata nel 1930, sapendosi confrontare con un mercato in continuo cambiamento. In cantina la ricerca e la tecnologia sono all’avanguardia, ma sempre con rispetto della tradizione e della qualità della materia prima. L’at tenzione alle politiche ambientali, il to tale inerbimento tra filari, l’utilizzo di fertilizzanti organici, il progressivo al leggerimento delle bottiglie per i vini fermi, permettono di realizzare un vino più rispettoso del consumatore. Con 40 ettari di vigneto, grazie all’utilizzo del cippato da potatura, Cantina Ricchi sopperisce al fabbisogno di energia sen za l’utilizzo di combustibili fossili grazie ad un innovativo impianto fotovoltaico.

La seconda azienda agricola visitata è la Pratello (04), che si estende su circa 120 ettari, di cui 80 sono vigneto e il restante ad uliveti, orti e frutteti. I vigneti della Pratello abbracciano sia i territori della Valtènesi che della Lugana e il cuore dell’azienda si trova proprio su queste colline in provincia di Brescia. Creata nel 1867, è fondata sui valori come la passione per la terra, la dedizione al lavo ro e il rispetto della natura: infatti dopo un percorso biologico ha deciso di creare un protocollo di lavorazione che tenga in considerazione non solo l’utilizzo di pro dotti naturali in campagna e in cantina, ma che rispetti la biodiversità degli eco sistemi dei vigneti. L’azienda è attiva an che nel mondo dei Distillati di alta quali tà, come le Grappe, gli Amari e i Bran dy. Pratello nasce anche con una piccola foresteria che nel tempo si è trasformata in una stupenda location che permette di accogliere i clienti, facendogli vivere una vera e proprio wine experience.

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119 che si sono generate nei millenni grazie a ripetute glaciazioni, la rifrazione della luce generata dalla superfice dell’acqua produce un fenomeno unico nel suo ge nere. La vegetazione è tipicamente me diterranea, con piante di ulivo, capperi, limoni, cedri e agavi che a loro volta ar ricchiscono il terroir enologicamente riconosciuto per tre caratteristiche: morbidezza, fruttuosità e fragranza. Nel corso del Garda Wine Stories so no state visitate tre cantine vitivinico le. Partiamo da Rocca Sveva (02), del la Cantina di Soave, nata nel lontano 1898, oggi espressione di tutte le prin cipali denominazioni del territorio ve ronese, grazie alla sua grande famiglia di oltre 2000 soci che coltivano 6400 ettari di vigneto. Le uve delle varie de nominazioni vengono conferite dai vi ticoltori nelle Cantine di riferimento che fanno capo all’azienda, nelle quali poi vengono prodotti i vini. «Questa filiera completa “dal grappolo alla bot tiglia” a partire dalle uve di proprietà - commenta il Direttore Generale Wolfgang Raifer (03) - è la nostra più grande garanzia di qualità». Maximi lian I, da sempre lo spumante best sel ler di Cantina di Soave, è tra i dieci brand di spumanti più venduti nella grande distribuzione italiana. L’altro brand di Cantina di Soave è Cantina di Montecchia.

hanno voglia di raccontarsi e di cono scersi, di pranzare insieme per con frontarsi. Le relazioni professionali so no fondamentali per il business, ad ogni livello. E iniziare o consolidare una relazione a tavola è sempre ele mento di curiosità e interesse.

La “Serata Dimensione Floreale” ha consentito alle gentili ospiti e ai loro accompagnatori di immergersi in una dimensione floreale e vivere per una sera il magico spirito della primavera. Dopo il rito delle fotografie durante il cocktail di benvenuto, è seguita una cena gourmet di tre portate a cura dello chef Domenico Ruberto. Negli eleganti locali dell’Hotel Splendide Royal era allestita una mostra di gio ielli del creatore Alberto Prandoni “Boite d’Or ”. Dopo la cena, l’After Party è stato allietato da una serata di L adies Business Lunch è un’associazione di donne imprenditrici, professioni ste e artigiane. Donne che

L’HOTEL SPLENDIDE ROYAL LUGANO HA OSPITATO IL 25 MARZO UNA SERATA DI GALA A TEMA FLOREALE PER FESTEGGIARE I 10 ANNI DI ATTIVITÀ DEL CLUB LADIES BUSINESS LUNCH. ATTENTA ORGANIZZATRICE DELL’EVENTO È STATA MALOU HALLBERG-MERZ, PRESIDENTE DI CULTURGO.

120 EVENTI / LADIES BUSINNESS LUNCH

UNAINCONTRARSISERA DI PRIMAVERA

balli con Ciaomamas live duo & DJ. Il successo dell’evento è stato sottoli neato da Malou Hallberg-Merz che ha dichiarato “Ancora una volta abbiamo organizzato un momento di socialità e convivialità in cui gli ospiti hanno po tuto incontrarsi in un clima piacevole e al tempo stesso utile da punto di vi sta professionale. CulturGo è una co munità online interculturale, un esclusivo circolo di appartenenza gra tuito, una rete di cittadini globali cul turalmente competenti. La nostra cer chia sociale riservata a inviti è presen te con membri in tutto il mondo e i suoi interessi spaziano nei campi dell’arte, della cultura, delle aziende, dei viaggi e del lifestyle».

121TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 EVENTI / LADIES BUSINNESS LUNCH

LA MAISON HARRY WINSTON RINNOVA LE SUE ICONICHE COLLEZIONI EMERALD ED OCEAN, PROPOSTE A LUGANO DALLA BOUTIQUE TOURBILLON DI VIA NASSA 3, CONFERMANDO L’ELEGANZA E LA RAFFINATEZZA CHE DA SEMPRE CONTRADDISTINGUONO LE CREAZIONI DELLA MAISON FONDATA DA MR. WINSTON. 01 / Harry02Winston – Emerald 03 / Harry04Winston – Ocean 02 01

Conosciuto per tutta la vita come il “Re dei diamanti”, si stima che Mr. Harry Winston possedesse più di un terzo dei diamanti e delle pietre prezio se più famosi al mondo. Spesso acqui state come pezzi grezzi, Mr. Winston ha trasformato queste pietre in incredi bili gemme, molte delle quali hanno la forma di un taglio smeraldo, dai Jonker ai Vargas al Lesotho. Oggi, la forma amata di Mr. Winston è anche il logo iconico della Maison, ripreso in tutti i Salon di Harry Winston del mondo, at traverso le vetrine personalizzate a for ma di diamante taglio smeraldo.

Più architettonica la cassa da 33 mm, che evidenzia la dinamica del qua drante con dettagli smussati. La cassa da 33 mm è disponibile anche con i diamanti. Il 18mm e il 33mm sono en trambi realizzati in oro bianco o rosa 18 carati; il 18mm è disponibile anche in oro giallo, il primo per la maison. Disponibile con finitura satinata spazzolata sunray o madreperla, ogni quadrante della Emerald Collection è coronato dal logo Harry Winston in oro 18 carati o da una pietra preziosa a forma di smeraldo. Lo smeraldo è celebrato ancora una volta sul qua drante in madreperla con un motivo ottagonale centrale in pietre preziose a taglio brillante. Con colori audaci, tra cui il classico “Blu Winston”, i quadranti satinati mostrano un fasci no sofisticato. Gli ultimi modelli ag giunti alla collezione Emerald svelano un nuovo aspetto, con colori vivaci e

SEGNATEMPO PREZIOSI ED ESCLUSIVI

I modelli da 18 mm mettono in risalto una lunetta incastonata di diamanti.

L a collezione Emerald, l’ul tima entrata a far parte della gamma di segnatem po della Maison, è carat terizzato da un quadrante a forma ot tagonale a otto facce. La collezione offre una varietà di stili, dalle diverse dimensioni della cassa, per comporre i colori e le opzioni di cinturino, al fine di esaudire ogni preferenze stili stiche di chi lo indossa.

Presentato nel 2016, il modello da 18 mm si è subito affermato come un must-have. Con il suo design elegante e riconoscibile, nel 2019 è stata lancia ta una variante più grande di 33 mm.

122 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LUSSO / HARRY WINSTON

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cabochon in madreperla - ornamenti che conferiscono a questi pezzi uno spirito gioioso con l’uso dei colori. Cinturini esclusivi sono proposti per i modelli da 18 mm. Il doppio giro in satin abbinato ai colori del quadrante offre un aspetto più moderno, mentre un bracciale in maglia milanese in oro 18 carati, lo rende più elegante anche per la sera. Gli orologi da 33 mm sono adornati al polso con cintu rini classici in alligatore. Dotata di quarzo svizzero di alta gam ma e movimenti automatici, la Eme rald Collection offre funzioni utili per tutti i giorni. Mentre il quadrante pic colo dei modelli da 18 mm rimane mi nimalista con le ore e i minuti, la data completa i modelli da 33 mm mentre una lancetta dei secondi gira costante mente attorno al quadrante. Lanciata nel 1998, la collezione Ocean propone orologi unici e audaci. Rom pendo con le convenzioni, questi oro logi sono infatti espressione esclusiva di forza e intensità. La cassa rotonda della collezione determina la natura resistente dei modelli che rappresenta no e distinguono la famiglia Ocean. Sebbene le casse rotonde siano un mo dello ricorrente nel modo dell’orologe ria, quelle della collezione Ocean sono immediatamente riconducibili, grazie ai tre archi che circondano la corona di carica, ispirati all’ingresso del Flagship Salon di New York Fifth Avenue della Maison. Realizzata in oro bianco o rosa 18 cara ti, la collezione ospita anche modelli con casse in Zalium, l’innovativa lega svi luppata da Harry Winston e comune mente utilizzata nella serie “Project Z”. Le casse da 36 mm della collezione sono inevitabilmente incastonate con le famose pietre preziose della Maison. Più imponenti, le casse da 42, 44 e 45 mm, sono disponibili con una solida cassa satinata o lucida che può essere incastonata con diamanti taglio baguet te o brillante a seconda dei modelli. Designati come la collezione sportiva della Maison, gli orologi Ocean sono caratterizzati da uno spirito di presta zioni e tecnicità e nessun meccanismo potrebbe adattarsi meglio a questo ca rattere dei movimenti di fabbricazione svizzera. Realizzati con le ultime tec nologie, per garantire una precisione senza pari, i calibri utilizzati per gli orologi Ocean presentano funzioni in dispensabili per tenere traccia del tem po con precisione. Protagonisti della collezione, HW3302 e HW3305 sono i calibri automatici che riflettono al me glio il DNA della collezione Ocean. Con un contatore delle ore e dei minu ti a mezzogiorno, due contatori retro gradi sulla parte sinistra e destra della metà inferiore del quadrante e infine un datario a ore 6, gli affascinanti mo delli Ocean Biretrograde sono diventa ti riferimenti iconici. Proponendo an che romantiche fasi lunari, tourbillon vertiginosi e funzioni di calendario perpetuo, gli orologi Ocean sono com pagni fedeli e utili per accompagnare nelle avventure quotidiane. Omaggio al nome della loro collezio ne, la maggior parte dei segnatempo da 36 mm vanta sui quadranti un ma teriale prezioso proveniente dagli oce ani e dalle acque: la madreperla. Lu minoso e iridescente, questo materiale naturale occupa un posto significativo tra gli orologi di Harry Winston che ne esplorano le caratteristiche in modi diversi e in un’ampia gamma di colori. In un modo diverso, gli orologi da 42, 44 e 45 mm fanno un tuffo nell’o ceano, attraverso la libertà e la forza emanate da questo materiale. L’unici tà di questi orologi risiede nelle strut ture uniche che compongono i qua dranti: spesso traforati, quando il de sign deriva dalla serie “Project Z”, questi modelli giocano anche con l’architettura, i materiali e le trame. Dedicati a coloro che osano e spingo no sempre oltre i limiti, in particola re con la loro impermeabilità fino a 10 bar, gli orologi Ocean portano un fascino unico e inimitabile al polso. L’universo dell’estetica contempora nea in cui questi orologi navigano traspone la collezione Ocean in un vero stato d’animo.

123TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 LUSSO / HARRY WINSTON

BERLINETTA FERRARI SPIDER A NELLAMASSIMENONPERDINELLASIACV.296DELCENTRALE-POSTERIOREMOTOREDOTATAV6IBRIDOPRESENTATOSULLAGTB,CHEEROGAFINOA830LA296GTS,DISPONIBILELUGANOPRESSOKESSELAUTO,AFFIANCAALLA296GTBRIDEFINIZIONEDELL’IDEADIVERTIMENTOALVOLANTEGARANTIREEMOZIONIPURESOLOALLARICERCADELLEPRESTAZIONI,MAANCHEGUIDADITUTTIIGIORNI. O FERRARIFFICIALDEALER LORIS KESSEL AU TO

da le radici nella storia settantacin quennale di Ferrari. La prima Ferrari dotata di V6 (allora in configurazione a 65° e cilindrata totale pari a 1500 cm3) risale al 1957 ed era la monoposto Di no 156 F2. Il sistema elettrico plug-in (PHEV) della 296 GTS le garantisce un’elevatissima fruibilità, l’azzeramen to della risposta al pedale e 25 km di autonomia full-electric. La compattezza della vettura e l’intro duzione di innovativi sistemi di con trollo dinamico, nonché di un’aerodi namica affinata in tutte le sue parti, le consentono di far percepire immedia tamente al pilota l’agilità e la risposta ai comandi. Il design sportivo e sinuo so e le dimensioni compatte sottolinea no visivamente la grande modernità della 296 GTS, mentre il tetto retratti le rigido RHT garantisce grande comfort di bordo. A tetto aperto dise gna linee sportive e filanti, mentre a tetto chiuso la silhouette resta molto

ALTE PRESTAZIONI A TETTO APERTO ARRIVA LA 296

L a vettura utilizza la nuova motorizzazione V6 turbo a 120° da 663 cv accoppiata a un motore elettrico in grado di erogare ulteriori 122 kW (167 cv) presentata in anteprima sulla 296 GTB. Si tratta del primo 6 cilindri del la storia per una vettura spider stradale che porta il logo del Cavallino Ram pante: i suoi 830 cv complessivi regala no performance ineguagliabili sfog giando un sound innovativo, esaltante e unico nel suo genere, ulteriormente impreziosito dalla possibilità di goder ne anche a tetto aperto. Sin dal nome della vettura, che combina cilindrata totale (2,992 l) e numero dei cilindri, seguiti dalla sigla GTS (Gran Turismo Spider) propria della migliore tradizio ne sportiva Ferrari, si è voluto sottoli neare l’importanza epocale che assume per la Casa di Maranello il nuovo V6, vero cuore pulsante della 296 GTS e capostipite di una nuova era che affon GTS,

124 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AUTO / FERRARI 296 GTS

125TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AUTO / FERRARI 296 GTS

fedele a quella della 296 GTB. La so luzione, dal peso contenuto, impiega 14 secondi ad abbassarsi o alzarsi, an che in movimento fino a 45 km/h. A capote aperta, abitacolo e posteriore sono separati da un lunotto posteriore in vetro regolabile elettricamente in al tezza che garantisce comfort ottimale a tetto aperto anche alle alte velocità.

Per la prima volta su una vettura spi der stradale Ferrari l’architettura della 296 GTS è caratterizzata da un moto re turbo a 6 cilindri disposti secondo un angolo di 120°, accoppiato a un motore elettrico plug-in. Il V6 Ferrari, presentato per la prima volta nel 2021 sulla 296 GTB, prevede l’alloggiamen to dei turbocompressori all’interno della ‘V’: ciò, oltre ad apportare signi ficativi benefici in termini di compat tezza, abbassamento del baricentro e riduzione di massa, favorisce il rag giungimento di elevatissimi livelli di potenza. Il V6 Ferrari stabilisce infatti il record assoluto per una vettura di serie in termini di potenza specifica: ben 221 cv/l. L’integrazione con il mo tore elettrico al posteriore eleva a 830 cv la potenza massima della 296 GTS, dato ai vertici della categoria delle ber linette spider sportive a trazione poste riore. Il sistema ibrido della vettura ne migliora non solo la fruibilità nella guida di tutti i giorni (consentendole di circolare per 25 km in modalità fullelectric), ma anche l’esperienza di gui da che garantisce, grazie alla risposta immediata e costante agli input del pe dale acceleratore a qualsiasi regime. Il gruppo motopropulsore è composto da un motore endotermico V6 turbo che fornisce coppia e potenza alle ruo te posteriori grazie al cambio DCT a 8 rapporti con Ediff, nonché dalla mac china elettrica MGU-K posizionata tra motore e cambio e in asse con il moto re termico. La frizione, posta tra mo tore termico ed elettrico, si occupa del disaccoppiamento dei due elementi in condizioni di marcia elettrica. Com pletano il powertrain della vettura la batteria ad alto voltaggio e l’inverter che fornisce potenza ai motori elettrici.

L’aerodinamica della 296 GTS le permette di esprimere più carico verticale rispetto alle applicazioni precedenti in configurazione LD (Low Drag), cui si aggiungono ulte riori 100 kg grazie allo spoiler attivo in HD (High Downforce). Lo sfrut tamento del paraurti per la genera zione di downforce ha estremizzato il design e aumentato la capacità di raffreddamento del fondo vettura, evitando l’adozione di meccanismi di aerodinamica attiva all’anteriore. L’elemento più caratterizzante del frontale è il cosiddetto tea-tray: la disposizione laterale delle masse ra dianti lascia libero un volume cen trale nel paraurti anteriore in cui si integra tale elemento.

Gli interni della 296 GTS rimarcano il concetto di pulizia formale tramite una semplificazione delle forme che integra i contenuti tecnologici all’interno di ri vestimenti sobri. Anche i display dell’a bitacolo amplificano l’effetto minimali sta della cabina, i cui protagonisti indi scussi sono gli arredi. Le finiture, in pregiata selleria italiana, sono impre ziosite da materiali tecnici nobili per i componenti funzionali. Sulla 296 GTS i flap aerodinamici sono integrati nella struttura delle finizioni posteriori per aumentarne il comfort durante la gui da en plein air.

ALCUNI DATI TECNICI DELLA FERRARI 296 GTS Motore Tipo V6 - 120° - turbo - carter secco Coppia massima 740 Mn a 6250 giri/min. Cilindrata totale 2992 cm3 Lunghezza 4565 mm Larghezza 1958 mm Altezza 1191 mm Passo 2600 mm Peso a secco 1540 kg Velocità massima > 330 km/h Cambio F1 a doppia frizione e 8 rapporti Controlli elettronici eSSC: eTC, eDiff, SCM, FDE2.0, EPS, ABS Evo, sensore 6w-CDS

AUTO / MCLAREN ARTURA

C he cosa rappresenta la McLaren casanell’evoluzioneArturadellainglese?

«L’Artura è il primo modello ibrido plug-in presentato dalla McLaren. Re alizzata nell'intento di abbinare presta zioni e guidabilità di altissimo livello con la sostenibilità ambientale, grazie alla monoscocca in fibra di carbonio (che sulla bilancia fa segnare solo 82 kg) riesce a contenere il peso comples sivo attorno ai 1500 kg. Lo stile è quel lo tipico delle McLaren, con linee prive di orpelli, fari allungati e tetto ad arco (che prosegue con due pinne oltre il lu notto quasi verticale); dietro, i due ter minali di scarico rotondi sbucano nella griglia superiore, i fanali sono due sot tilissime strisce di led mentre più in basso fa bella mostra di sé un enorme estrattore aerodinamico. Le porte si

UNA SUPERCAR ECCEZIONALE L’ING. IGOR PASTA, TITOLARE DI P MOTORS SA, PRESENTA MCLAREN ARTURA, UNA VETTURA CHE GIÀ NEL SUO NOME, UNA SINTESI DI ARTE E FUTURO, DICHIARA LE SUE INTENZIONI DI ESSERE UNA SUPERCAR BIPOSTO ALL’AVANGUARDIA PER DESIGN E PRESTAZIONI. 126 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Grandi novità riguardano la parte motoristica dell’Artura… «La meccanica è tutta nuova: il 3.0 V6 con angolo di ben 120° fra le due ban cate, così da tenere più basso il baricen tro e ospitare all'interno della "V" i due turbo, eroga 585 cavalli e lavora insieme al motore elettrico da 95 cavalli.

Alimentazione ibrida Potenzia max/regime 430KW (585 CV) 7.500 Trazione posteriore Cambio

72

3,0

Numero posti 2 Capacità serbatoio litri Peso cc sequenziale a marce Km/h Km secondi

1.498 kg Lunghezza 458 cm Larghezza 198 cm Altezza 119 cm Motore 6 cilindri a V Cilindrata 2.993

I freni sono carboceramici, le ruote di 19" anteriormente e di 20" dietro».

In che modo una tecnologia all’avanguardia concorre ad accrescere il piacere della guida? «La vera gioia, nell’abitacolo, è ritrova re la relazione perfetta tra sedile, vo lante e pedaliera. I due classici manet tini McLaren sono stati spostati dal tunnel al cupolino della strumentazio ne e, come sempre, servono uno per settare motore e cambio, l’altro per cambiare la personalità dello chassis. Con le solite posizioni che si spiegano da sole: Confort, Sport e Track. Il ca rattere McLaren lo si ritrova piena mente per quanto riguarda la dinami ca, che nasce da scelte diverse dal soli to. I classici quadrilateri sono solo da vanti, perché dietro c’è invece il multi link, che regala grande stabilità in fre nata. Gli ammortizzatori dell’Artura, molto efficaci sono a smorzamento elettronico. Il passo è stato accorciato di 30 millimetri rispetto alla 570S e la vettura cambia direzione con estrema leggerezza. Per la prima volta, poi, c'è il classico differenziale autobloccante a controllo elettronico. D’altra parte, al la McLaren non avevano in testa sem plicemente di realizzare un’auto ibrida, ma di dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che una Supercar non ha paura dell’elettrificazione».

Accelerazione 0-100

Quest'ultimo è alimentato da una batte ria da 7,4 kWh, ricaricabile via cavo nel le condizioni più favorevoli in due ore e mezza e che consente poi di coprire 30 km in modalità elettrica. La trazione è posteriore, con funzione di torque vec toring (cioè controllo istantaneo della potenza fornita alla singola ruota) per ottimizzare il comportamento in curva.

127TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AUTO / MCLAREN ARTURA aprono verso l'alto, e incorporano l'in cavo che guida il flusso dell'aria verso le grandi "bocche" laterali a triangolo». Come si presenta l’interno della vettura? «Definirei non "estremo" l'abitacolo del la McLaren Artura, con cruscotto digi tale configurabile ancorato al piantone e display centrale sporgente di 8" rivolto verso il guidatore, che gestisce sia il si stema multimediale sia il "clima", e sedi li avvolgenti ma anche comodi nei viag gi. Nel stretto tunnel centrale trovano posto il tasto per avviare il sistema ibri do e i tre pulsanti della trasmissione (ro botizzata a doppia frizione); per l'uso del cambio in modalità manuale non man cano le palette in fibra di carbonio al vo lante, mentre i comandi "a farfalla" per variare le modalità di guida (motore da un lato e assetto dall'altro) sporgono sui due lati superiori del cruscotto».

Velocità max 330

8

ALCUNI DATI TECNICI DELLA MCLAREN ARTURA

VIAGGI E DINAMISMO IN PRIMA CLASSE LA FILANTE BERLINA-COUPÉ ELETTRICA ALTO DI GAMMA SI AFFIDA ALLE “CURE” DELLA DIVISIONE SPORTIVA PER GARANTIRE QUALITÀ DI MARCIA SUPERIORI: TRA LE CURVE COME NEI TRASFERIMENTI NEL COMFORT PIÙ RICERCATO.

magneti permanenti Carburante Energia elettrica Potenza max. 476 cv (350 kW) Coppia max. 858 Nm a - giri/min. Velocità max. 210 km/h Accelerazione 0-100 km/h 4,2 secondi Capacità batteria 90,6 kWh Peso totale 2.525 kg Trazione Integrale

129TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AUTO / MERCEDES-AMG EQE 43 4MATIC

Motore elettrici sincroni a

ALCUNI DATI TECNICI DELLA MERCEDES-AMG EQE 43 4MATIC

L’autonomia di base è ben solida, 463–534 km secondo la normativa WLTP, mentre la ricarica rapida fino a 170 kW assicura il ripristino dal 10 all’80% dell’accumulatore in appena 32 minuti. L’accoglienza interna lascia ben poco da invidiare rispetto all’ammiraglia “S”. Oltre ai notevoli spazi a disposi zione per l’intero equipaggio, in virtù dell’abitacolo maggiormente sviluppato in lunghezza rispetto a veicoli con mec canica convenzionale, la EQE porta in dote un design d’interni capace di su scitare autentica suggestione, senza perdere di vista l’accessibilità diretta e intuitiva alle principali funzionalità. Domina su tutto la plancia levigata, che propone di serie i due schermi digi tali ad ampia superficie “appoggiati” su una superficie inclinata in rivestimento pregiato, con ampia scelta di persona lizzazione per materiali e tonalità d’am biente. A richiesta, poi, la soluzione Hyperscreen trasforma l’intera area frontale in una successione di display ad alta risoluzione integralmente rico perti da un unico vetro, aggiungendo un terzo schermo multimediale confi gurabile dedicato al passeggero.

Due motori

E sclusività di contenuto e raf finata sportività che distin guono ogni modello AMG hanno di recente trovato na turale evoluzione anche nel campo del le soluzioni a propulsione elettrica. La gamma EQ, in effetti sempre più am pia e articolata, si è appena arricchita dell’ultima, eccellente berlina sportiva EQE, appena giunta sul mercato: la vettura condivide molti dei contenuti con l’ammiraglia EQS ed è già disponi bile nella variante AMG 43 4Matic. Eccellente convergenza tra prestazioni, ricercatezza e buona autonomia, questa versione porta in dote diversi accorgi menti tecnici specificamente messi a punto dalla divisione sportiva di Affal terbach. Concentrati su diverse aree tecniche del veicolo, come sospensioni, freni, sistema di raffreddamento dei componenti elettrici e gestione della trasmissione, ma anche nella sonorità di marcia, a seconda della condizione di guida. Gli stessi motori elettrici pre vedono qui la gestione specifica di ero gazione e controllo: sono due indipen denti, uno per ciascun assale, permet tendo tra l’altro la ripartizione attiva ed istantanea della spinta tra le quattro ruote in modo molto più diretto rispet to alle trasmissioni 4x4 meccaniche. In questo modo, la dinamica di marcia viene influenzata in tempo reale in mo do ancor più incisivo, restituendo un piacere di guida ancor più diretto, istintivo e coinvolgente. La 43 4Matic vanta in effetti prestazio ni di altissimo profilo, che traggono so stanza in special modo dalla notevolis sima coppia disponibile in modo pres soché istantaneo: basta un “velo” di gas per imprimere immediatamente al la vettura una solida variazione dell’an datura, il che rende possibile una mar cia molto dinamica in modo naturale e senza impegno. Con il contributo di qualità di telaio d’eccezione. Il passo lungo permette infatti una stabilità di alto profilo, mentre la sterzata integrale controfase, a bassa andatura, lascia ri trovare tutta l’agilità di manovra nello stretto e nelle curve a raggio ridotto. Il meglio dei due mondi. A naturale com pletamento di questo quadro d’eccel lenza, le sospensioni pneumatiche re golabili aggiungono un isolamento di qualità speciale: si viaggia sul velluto. Al comfort esclusivo, sulla distanza, contribuisce poi la navigazione con “Electric Intelligence”, che programma il percorso più comodo e veloce inclu dendo le pause di ricarica ottimizzate, reagendo in modo dinamico alle code o ad una variazione dello stile di guida.

SPORT-LEICHT, SULLE ALI DELLA STORIA L’ICONICA CONVERTIBILE RINNOVA LEGGEREZZA E SPORTIVITÀ CHE L’HANNO RESA LEGGENDA: OGGI COME ALLORA, NASCE DALLE CURE DEL REPARTO CORSE PER OFFRIRE IL MEGLIO PER DINAMISMO E QUALITÀ DI VITA A BORDO.

Due anni dopo, nel 1954, è tempo di evoluzione per la SL, che questa volta approda alla versione stradale dando origine ad un modello letteralmente iconico, senza dubbio appartenendo al la manciata di modelli capaci di scrive re la storia dell’automobile per caratte re, caratteristiche e stile: la sigla di pro getto interna W198 identifica l’immor tale SL Coupé “Ali di Gabbiano” (nota anche come Gullwing in inglese), in virtù della caratteristica apertura verso l’alto delle portiere. Successo pressoché immediato che permette di affiancarne in produzione anche la versione di car rozzeria convertibile (roadster), a parti re dal 1957. Ma già dal 1955 era appar so anche il modello “cadetto” 190 SL, roadster disponibile sia con la classica capote in tela che con tetto rigido asportabile, dalle linee di pari ispirazio ne ma con meccanica meno spinta. Dinamismo d’eccezione e peso ridotto del concetto iniziale SL sono dunque i valori di base balzati così dalla storia all’importanza in primo piano con l’at tuale modello, sviluppato integralmente

L’ ultima generazione della prestigiosa convertibile SL ha chiuso un cer chio, restituendo alla storia di questo modello unico una sorta di invidiabile “quadratura” a di stanza di quasi settant’anni dalla na scita: è tornata ad essere interamente pensata e sviluppata direttamente dal reparto corse della marca di Stoccar da, proprio come lo è stato alla sua na scita nel dopoguerra. La SL è infatti divenuta realtà inizialmente come mo dello unicamente dedicato alle compe tizioni: era il 1952 e la 300 SL dell’e sordio rappresentava il mezzo prescelto da Mercedes-Benz per estendere la propria visibilità ed il prestigio di mar ca attraverso i successi nel Motorsport. La vettura, progetto interno W194, era dunque pensata essenzialmente per la competizione, sia pur con un occhio di riguardo verso il possibile impiego an che su strada; la sua stessa sigla SL lo indicava chiaramente, acronimo di Sport Leicht (sportività e leggerezza). Il progetto dà ragione alla Casa. La prima SL trova subito grandi successi sui circuiti più prestigiosi, tra i quali spiccano la doppietta alla 24 Ore di Le Mans e le prime quattro posizioni nel la categoria delle sportive al Gran Pre mio del Giubileo del Nürburgring.

da AMG. Spiccano così telaio specifico in alluminio composito da appena 270 kg di peso, elevata rigidità strutturale, cura aerodinamica per le alte velocitàanche attraverso appendici mobili in carbonio -, raffinate sospensioni inclu sive tra l’altro del controllo attivo idrau lico del rollio, asse posteriore sterzante.

ALCUNI DATI TECNICI DELLA MERCEDES-AMG SL 55 4MATIC+/63 4MATIC+ Motore Otto cilindri a V, biturbo Cilindrata cm3 3.982 Benzina Potenza max. 476 cv (350 kW) / 585 cv (430 kW) Coppia max. 700 Nm a 2.250-4.500 giri /min. 800 Nm a 2.500-5.000 giri/min. Velocità max. 295 km/h /315 km/h Accelerazione 0-100 km/h 3,9 secondi/3,6 secondi Capacità serbatoio 70 litri Peso totale 1.950 kg/1.970 kg Trazione Integrale

Così come la trazione integrale 4Ma tic+ a ripartizione totalmente variabile, per la prima volta impiegata sulla SL. Vettura che, oggi come allora, riprende l’ispirazione tecnica più raffinata com binandola a stile ed attenzione certosi na al comfort. Se il design incanta at traverso forme contemporanee e “pu re”, ispirate alla prima SL, non manca un accento di eleganza marcato che fa ritornare alla memoria la stessa grazia naturale dell’evoluzione 230 SL del ‘63, che prese il posto di 300 e 190 SL: l’in dimenticata Pagoda, con tetto rigido asportabile e linea purissima in versio ne aperta. Come allora, l’SL AMG at tuale torna ad affidarsi ad una sofisti cata capote in tessuti multistrato, per fettamente isolata ma capace di “scom parire” in appena 15 secondi anche in movimento, mentre la climatizzazione moderna include il trattamento specifi co dei flussi nella zona di collo e testa per assicurare la massima piacevolezza di guida a cielo aperto pressoché in ogni condizione climatica.

Carburante

131TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AUTO / MERCEDES-AMG SL

Non pensiamo che la Sardegna possa essere vista come un nuovo inizio, piut tosto come una ricarica per poter sem pre garantire la massima lucidità e pro fessionalità ai nostri clienti. I nostri viaggi con i dipendenti ci hanno fatto scoprire anche altri luoghi come Marra kech, Londra, Monaco e siamo stati an che da Cannavacciuolo a Villa Crespi».

«P er noi è un grande pia cere poter offrire ai no stri dipendenti ogni tanto un momento di evasione ed è incredibile osservare come questi viaggi, soprattutto pensati per di vertirsi assieme, creino una complicità importante tra colleghi di lavoro. Cre diamo nella forza del team building e per questa ragione organizziamo volen tieri eventi capaci di riunirci. Gli ultimi due anni sono stati molto intensi per Wetag Consulting, siamo stati conti nuamente sollecitati e fortunatamente il mercato del lusso, in Ticino, non ha co nosciuto crisi. La pandemia ha portato nuovi clienti, persone che hanno risco perto la bellezza di poter avere una casa immersa nel verde, al lago, dove gli spa zi all’aperto diventano vere e proprie oa si di relax, pensate per leggere, riposare, ma anche lavorare. Quindi questo fine settimana italiano è stato anche un pre mio per l’importante lavoro svolto».

Da sinistra Philipp Peter e Ueli Schnorf

132 ARCHITETTURA / WETAG CONSULTING NON SOLO COLLEGHI DI LAVORO

UNA TRASFERTA IN SARDEGNA PER RAFFORZARE IL LEGAME TRA COLLEGHI DI LAVORO. UN FINE SETTIMANA AL MARE, NEL BORGO DI SAN PANTALEO, UN’ESCURSIONE IN BARCA E LA VISITA DI ALCUNE DELLE LOCATION PIÙ BELLE ED ESCLUSIVE DELLA COSTA SMERALDA. POI L’INCONTRO CON UN IMMOBILIARISTA DELL’ISOLA, SPECIALIZZATO NEL LUSSO, PER CONOSCERE UNA REALTÀ UNICA NEL SUO GENERE. IL DIARIO DI VIAGGIO DI UELI SCHNORF E PHILIPP PETER, COMPROPRIETARI DI WETAG CONSULTING.

Possiamo parlare di un nuovo inizio per Wetag? «Non dimenticheremo facilmente que sta trasferta perché è stata magica. Si è creato un clima d’amicizia che ha per messo a tutti di avere il proprio spazio.

«Quando si lavora nel lusso bisogna conoscere anche altre realtà, il buon venditore è colui che nella sua vita, nel

Cosa vi ha portato nel borgo di San Pantaleo questa volta?

ma in un viaggio arricchito di aneddo ti. Per questa ragione abbiamo organiz zato una gita in barca, ammirato il tra monto al Phi Beach, pranzato con i piedi nella sabbia al Jey Beach e ballato al Ritual. Momenti indubbiamente di grande divertimento, ma allo stesso tempo un modo per conoscere l’isola. Se qualcuno arriva e ci chiede dove posso acquistare la mia casa di vacanza in Italia, non ci si può limitare a dire la Sardegna, bisogna indicare un luogo con le sue offerte culinarie e mondane».

Questo significa che gestite anche vendite in Sardegna? «Wetag Consulting ha connessioni nel mondo interno, abbiamo clienti che arrivano e ci chiedono di trovar loro una proprietà a Miami e noi lo faccia mo. Quindi, per rispondere alla sua domanda, sì vendiamo ville anche in Sardegna. Un lavoro in continua evo luzione. Il nostro prossimo viaggio sa rà in Portogallo, a Cascais, per un in contro tra le agenzie di lusso più im portanti al mondo. Saremo infatti ospiti di “Leading Real Estate Com panies of the World”, e Ueli Schnorf farà una presentazione. In ottobre sa remo poi tra gli organizzatori dell’an nuale meeting di “European Real Estate Network EREN” che si terrà a Verona, città dell’amore».

133TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / WETAG CONSULTING suo tempo libero, non smette mai di osservare, imparare e viaggiare. Co nosciamo la Sardegna, conosciamo le agenzie immobiliari locali e quindi possiamo dire di aver giocato in casa.

A San Pantaleo si trova una famiglia vicina a noi, i Giagoni, che ci hanno accolto calorosamente, abbiamo sog giornato nella loro locanda, cenato nel ristorante della piazzetta, conosciuto in tutto il mondo. Anche la colazione ci veniva servita nel borgo, tra gli ole andri e gli odori dell’estate. Inoltre, proprio a San Pantaleo, abbiamo or ganizzato un aperitivo con un immo biliarista amico, personaggio leggen dario, che solo un paio di mesi fa ha venduto una villa privata di oltre 100 milioni di euro. Ci ha raccontato come stanno lavorando, la tipologia dei clienti attuali e ci ha parlato di pro prietà immense, posizionate in luoghi incredibili, da favola. Come proprieta ri di Wetag abbiamo la fortuna, ogni tanto, di essere invitati a visitare pro prietà importanti, che possiamo pro porre ai nostri clienti». Quindi è stata una trasferta di piacere, ma sempre legata alla vostra professione… «Possiamo dire così. I nostri dipenden ti conoscono bene il settore, dai risto ranti alle location, e – questo va detto – se un venditore ha anche una forma zione umanistica, culturale, il cliente lo sente. I dialoghi diventano più piacevo li e la visita di una proprietà si trasfor

GIANLUCA

134 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / FONTANA SOTHEBY’S INTERNATIONAL REALTY LA FORZA DI UN NETWORK STRAORDINARIO

Q uanto è grande la rete di InternationalSotheby’sRealty?

, SALES DIRECTOR DI FONTANA SOTHEBY’S INTERNATIONAL REALTY, SPIEGANO QUANTO SIA IMPORTANTE FAR PARTE DI UNA RETE CONSOLIDATA IN UN MERCATO SEMPRE PIÙ COMPETITIVO.

«Il network di Sotheby’s International Realty conta più di 1.000 uffici distribuiti in 77 Paesi, con 25.000 agenti di vendi ta ed un fatturato record complessivo di $204 miliardi nel 2021. La rete è riconosciuta a livello mondiale e far ne parte significa essere in grado di intermediare le proprietà più belle e uniche della zona e del mondo. Per quanto concerne la Svizzera, il net work può contare su una rete di 15 agenzie presenti in tutta la Confede razione, garantendo una conoscenza ed una copertura capillare del terri torio e delle sue aree linguistiche: da Zurigo a Lugano, da Nyon a St. Mo ritz. Questo ci permette di offrire un servizio completo alla nostra cliente RIGHETTI, MANAGING DIRECTOR, E DEBORAH FONTANA F ontana Sotheby’s Interna tional Realty conosce l’im portanza di avere un buon network a livello mondiale a cui attingere. In quasi 100 anni di at tività l’agenzia ha imparato a conosce re ogni aspetto della nostra realtà ter ritoriale, coltivando i valori che la con traddistinguono come tradizione, competenza e lealtà. In un mercato sempre più competitivo le relazioni in terpersonali, unite alla forza del brand Sotheby’s International Realty, rap presentano un potente elemento di differenziazione.

135TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / FONTANA SOTHEBY’S INTERNATIONAL REALTY

ViaINTERNATIONALSOTHEBY’SREALTYGiacomoLuvini4|Via Soave 1 CH-6900 T.info@fsir.chwww.fsir.chLugano+41919119720

Potrete scegliere se godervi le viste sul Monte Bianco dalle proprietà di Gine vra, oppure visionare le ville nelle te nute vinicole del Canton Vaud. Sco prirete anche le migliori proprietà di Losanna, Zurigo, Berna, Friburgo e Neuchâtel. Infine, gli amanti delle Al pi, potranno trovare gli chalet più pre stigiosi del Vallese e dell’Engadina.

FONTANA

“La Sélection”, prossima alla sua se conda edizione dopo l’enorme succes so dell’anno scorso, propone proprietà eccezionali anche oltre i confini elveti ci. Questo catalogo nasce con lo scopo di collegare tutte le agenzie del nostro territorio, per comunicare ai nostri clienti che, affidandosi alla nostra re te, riceveranno la stessa qualità di ser vizio e il medesimo livello di attenzio ne. Questo ci distingue dalla concor renza e ci permette di offrire un servi zio unico e personalizzato, perfetta mente in linea con i valori che ci defi niscono e ci accomunano».

la, riuscendo a soddisfare ogni loro esigenza abitativa: dalla proprietà in città alla casa vacanze in montagna o sul lago, con un ampio assortimento di residenze primarie e secondarie. A tutto ciò va aggiunta una vasta di sponibilità di terreni, locali commer ciali e altre proprietà». Che importanza ha far parte di una rete nel mercato immobiliare attuale?

«In qualità di mediatori immobiliari, siamo orgogliosi di aver sviluppato ne gli anni una vasta rete di contatti per offrirvi un servizio ineguagliabile. Af fidandovi a noi avrete la garanzia che se cercate una casa in Svizzera, o in qualsiasi altra parte del mondo, le vo stre esigenze verranno soddisfatte ad ogni livello. Non importa se state cer cando di acquistare, vendere o affitta re un immobile: noi saremo al vostro fianco! A tal proposito, l’anno scorso abbiamo lanciato il nostro nuovo cata logo nazionale “La Sélection”, che ri unisce più di 100 proprietà prestigiose in un viaggio attraverso la Svizzera, per rispondere ad ogni vostro bisogno.

Qual è il valore aggiunto di Sotheby’s International Realty? «Sicuramente, l’avere accesso ad un’ampia base di clientela. Il far parte e la costante crescita di un network ampio e solido come quello di Sothe by’s International Realty giocano un ruolo importante nell’acquisizione di nuovi clienti. Negli ultimi anni infatti, la rete ha continuato ad espandersi a livello internazionale nei mercati chia ve. Quest’anno, nella regione EMEIA, che conta già più di 200 uffici, il mar chio si è espanso in Oman e Marocco e ha aperto tre nuove agenzie nella re gione delle Alpi svizzere: Crans Mon tana, Verbier, Zermatt. In termini di fatturato, il volume delle vendite all’in terno della rete è aumentato di quasi l’80% rispetto all’anno precedente e il prezzo medio di vendita è aumentato del 21% rispetto al 2021. In termini di esposizione mediatica, nella prima me tà del 2022, Sotheby’s International Realty è stato il marchio più citato dal la stampa mondiale con il 30% di Sha re of Voice, quasi il doppio rispetto al nostro concorrente principale». Un nome, una garanzia: ovunque vi troviate nel mondo, il nome di Sothe by’s è associato ad elevati standard di qualità e di servizio. Far parte di que sta rete permette di servire i clienti a 360 gradi, non solo nell’ambito immo biliare ma mettendoli in collegamento con servizi esterni come valutazioni e vendita di pezzi da collezione, gioielli, opere d’arte, vini e altro. Una rete consolidata: avere accesso a una solida rete professionale è impor tante in qualsiasi attività, ma nel setto re immobiliare fa una differenza misu rabile. Il collegamento diretto con i no stri colleghi ci aiuta a capire meglio i nuovi trend del nostro territorio e di quelli per i quali i nostri clienti potreb bero aver interesse. Le innumerevoli opportunità di apprendimento e la pos sibilità di creare legami personali con professionisti del settore sono un ele mento di arricchimento della nostra vi ta, oltre alla nostra carriera.

el corso degli ultimi anni, la tecnologia ha gradual mente incrementato la sua importanza anche nel mondo real estate, con lo sviluppo di servizi digitali che vanno verso realtà quali Blockchain e intelligenza artificia le. La compravendita di oggetti in crip tovalute è ormai una realtà, mentre gli imprenditori immobiliari si avventurano sempre di più nel metaverso e già da tempo vendono appartamenti, ville e spazi commerciali digitali, nei mondi virtuali oggi più affermati. Tuttavia, an che le più recenti ricerche sul settore immobiliare (tra cui una panoramica per il 2022 pubblicata su forbes.com lo scorso mese di febbraio) sottolineano come la natura estremamente materiale e l’alto numero di variabili coinvolte in ogni transazione rappresentino un osta colo per la digitalizzazione totale delle attività di compravendita immobiliare. Mentre osservano l’evoluzione del set tore, i consulenti di WMM Real Esta te restano vicini e fedeli agli aspetti più relazionali del mondo immobilia re, consci del fatto che ad oggi la rela zione personale e umana non può es sere totalmente replicata in formato digitale. Questo approccio influenza quindi anche i servizi offerti al cliente. IN UN CONTESTO SEMPRE

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PIÙ DOMINATO DAI CANALI DIGITALI E DA ATTIVITÀ PROMOZIONALI AUTOMATIZZATE, WMM REAL ESTATE MANTIENE UN SOLIDO LEGAME CON I VALORI FONDANTI DELL’AZIENDA: ATTENZIONE AL CLIENTE, CONSULENZA MULTIDISCIPLINARE E VALORIZZAZIONE DI OGNI OGGETTO IMMOBILIARE. 01 Mara Ragusa Wullschleger Responsabile 01Appartamento03nellaSpazi02intermediazionesettoreimmobiliarecommercialiprestigiosaviaNassainvenditaaLugano 02

136 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / WMM REAL ESTATE IN UN MONDO DIGITALE LA RELAZIONE UMANA RESTA VINCENTE

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Questo approccio, stando ai risultati ot tenuti, continua ad essere vincente, al punto che nel corso del 2022 i consu lenti dell’azienda hanno vissuto un gra duale aumento delle vendite di immobi li. Ad oggi, la domanda ha superato e non di poco l’offerta di oggetti: da un lato, infatti, la situazione globale ha fre nato l’attività edile, mentre dall’altro l’home office e i bassi tassi d’interesse hanno fatto aumentare la domanda di proprietà. Davanti alla forte richiesta, per ogni azienda presente nel settore diventa quindi cruciale l’attività di ac quisizione di nuovi oggetti.

Attenzione al commercio digitale, ma anche all’oggetto di pregio Sul fronte degli affitti di spazi com merciali, oltre a uffici di ogni tipologia e metratura, dalle zone più periferiche al cuore delle città ticinesi, WMM Re al Estate gestisce numerosi spazi com merciali nel centro di Lugano e di altri centri abitati. In un momento storico in cui anche le aziende attive nella vendita al dettaglio investono sui ca nali digitali, per alcune di esse mante nere punti vendita in località presti giose e in punti di forte passaggio di potenziali acquirenti resta un fattore importante per il commercio e per il valore del brand.

Presenza fisica e attenzione al cliente come fattori di successo I potenziali acquirenti di immobili sono sempre più orientati sul web, quanto meno per le fasi iniziali ed esplorative, dove essere reperibile e visibile online è un fattore di successo per ogni realtà immobiliare.

137TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Per questo WMM Real Estate ha investito particolarmente nel digitale nel corso degli ultimi anni, in crementando la sua presenza in rete e ristrutturando il suo portale immobilia re: si tratta tuttavia soltanto del primo passaggio verso una compravendita soddisfacente per tutte le parti coinvol te. I consulenti di WMM Real Estate, infatti, proseguono nella tradizione del contatto personale stabilito con pro prietari immobiliari e potenziali acqui renti, così come nell’organizzazione di visite in presenza ad ogni oggetto.

VALORI STORICI, ORIENTATI

AI PROPRIETARI IMMOBILIARI Passione e legame con il territorio: sono questi i valori che rappresentano la base quotidiana delle attività di consulenza, rivolte a clienti che al Gruppo affidano non soltanto asset, ma anche la loro storia e valori aziendali e personali. Sugli stessi valori possono fare affidamento, da cinquant’anni, i proprietari immobiliari che scelgono WMM per la promozione dei loro oggetti. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il portale all’indirizzo wmm-realestate.com.

Quali sono gli oggetti oggi maggiormente richiesti, soprattutto nel segmento del lusso? «Dare la definizione “di pregio”, di “prestigio” o “di lusso” potrebbe essere una decisione abbastanza soggettiva.

Tuttavia le caratteristiche che un clien te ricerca per acquistare un immobile di lusso, sia esso villa o appartamento, sono innanzitutto la location, come ad esempio il centro città o zone di pregio limitrofe ad esso, la qualità delle finitu re, la conformazione degli spazi interni e le dotazioni degli impianti che rispon dano a criteri di rispetto ecologico e di economicità d’uso. Le due tipologie di ual è la sua valutazione riguardo alla situazione attuale del immobiliaremercatoticinese? «MG Immobiliare anche per il 2022 ha ricevuto e soddisfatto tante richieste da parte di clienti inte ressati ad acquistare una proprietà abi tativa. La domanda si orienta verso la ricerca di immobili di medie e grandi dimensioni. Abbiamo notato con gioia e soddisfazione come dopo anni di sof ferenze psicologiche causate dall’im possibilità degli spostamenti e di gode re delle sane abitudini della vita tradi zionale, anche i grandi centri hanno riscontrato una forte domanda all’ac quisto. Oltre ai grandi appartamenti con ampi spazi da vivere come giardini o terrazzi, anche diverse ville e case so no state da noi vendute con facilità e siamo sempre alla ricerca di oggetti si mili, sia che dispongano o meno di una splendida vista lago e che si affaccino sul golfo di Lugano. C’è un continuo desiderio da parte di tutti i clienti di migliorare la loro situazione abitativa, in molti casi spostandosi magari anche all’interno della stessa città o quartiere. La crescita della domanda e la dimi

immobili di lusso che i clienti hanno selezionato all’interno del nostro ampio portafoglio immobiliare, sono ap punto le ville ed i grandi ap partamenti, ubicati al cen tro e in zone di pregio come ristrutturazione,struzioneMontagnola,Castagnola,Comano,all’internodiresidenzedinuovacoorecenteforni ti da servizi esclusivi (custode, piscina, palestra etc.). Vista l’esigenza di vivere la quotidianità con facilità. Con alcuni di loro abbiamo coniato un simpatico slogan “grandi spazi e cieli aperti”. Le famiglie che hanno optato per l’acqui sto di una villa, hanno scelto una casa che possa soddisfare i bisogni di ogni singolo componente familiare, dando spesso priorità alla location, ai servizi, come scuole e mezzi pubblici e alle di mensioni interne che possano soddisfa re al meglio il vivere quotidiano del sin golo. Il nostro ruolo, oltre a saper ven dere un immobile, è quello di saperlo ricercare con grande dedizione, “siamo semplicemente una eccellenza nel fare e soddisfare i desideri dei Clienti, cercan do soluzioni abitative con tanti ambien ti accoglienti, moderni ed eleganti».

GRANDI SPAZI E CIELI APERTI GIOVANNI MASTRODDI FA IL PUNTO SULLO STATO DELLE COMPRAVENDITE DI PROPRIETÀ ABITATIVE E SULLE STRATEGIE DI MG IMMOBILIARE PER CONTINUARE AD ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO DI ASSOLUTO RILIEVO ALL’INTERNO DEL MERCATO IMMOBILIARE TICINESE. 01

nuzione di nuove costruzioni hanno comportato un importante incre mento dei movimenti di compra vendite immobiliare. Il no stro Cantone ha regi strato una forte do manda, in ogni caso va sempre ricordato che il “focus princi pale” rimane l’im portanza della buo na qualità e dei ser vizi ecologici e sosteni bili di cui un immobile deve essere fornito ed i clien ti sono attenti valutatori».

Perché oggi c’è una nuova corsa all’acquisto di oggetti già edificati? «Da operatori e osservatori attenti ab biamo rilevato una interessante inver sione di tendenza rispetto a 5/6 anni fa. Essendo diminuita l’attività di nuove costruzioni, la domanda dei clienti si è rivolta agli immobili esi stenti ma di ottima qualità. Siamo fe lici che molti nostri clienti hanno ma nifestato interesse verso tale patrimo

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138 ARCHITETTURA / MG IMMOBILIARE

avuto tassi negativi, che non erano certo una sana consuetudine. Grazie al franco svizzero, l’inflazio ne in Svizzera è significativamente più bassa di quella della vicina Eu ropa e siamo sicuramente più sereni di molti altri Paesi. Restiamo forte mente fiduciosi per i prossimi mesi, pronti a soddisfare tanti nuovi Clienti».

Quanto influisce il fenomeno della relocation sull’andamento del mercato immobiliare domestico? «Un altro importante elemento accerta to, è che abbiamo avuto molti nuovi clienti che hanno scelto la Svizzera per la loro nuova vita: tra i tanti fattori che inducono a venire a Lugano, va ricorda ta la facilità di sviluppare nuovi lavori o incrementare quello principale, utiliz zando i validi e efficaci servizi che solo la Svizzera ed il Ticino possono offrire. Questo aspetto dovrebbe far meglio ri flettere la nostra classe politica che spes so dimentica questa importante catego ria di contribuenti che sostiene il Canto ne, e dovranno stimolare sempre nuovi arrivi magari a dispetto della concorren za aggressiva degli altri cantoni». Che ruolo gioca l’attuale crescita dei tassi di interesse sulle vendite di immobili? «In merito ai tassi ipotecari, questi negli ultimi mesi sono aumentati e di conseguenza è cresciuto il nervo sismo da parte dei proprietari di im mobili. Assistiamo con piacere i clienti anche in questa delicata scel ta analizzando coscientemente cosa il mercato delle ipoteche offre loro, evitando decisioni affrettate o trop po rischiose. È bene ricordare che solo negli ultimi 5-7 anni abbiamo

139TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / MG IMMOBILIARE nio, concludendo importanti vendite. Questo effetto lo abbiamo riscontrato anche nelle seconde residenze, con un grande flusso di acquirenti provenienti sia dalla Svizzera interna che da tutta l’Europa. La bellezza delle nostre cit tà, del lago e soprattutto la nostra neutralità e sicurezza politica hanno aiutano e aiuteranno in tale scelta».

02 03 MG FIDUCIARIA IMMOBILIARE SAGL Via Pessina 9 CH-6900 Lugano T. +41 (0)91 921 42 58 T. +41 (0)79 354 01 www.mgimmobiliare.chinfo@mgimmobiliare.ch21 Rif.01 1916 - Origlio: Grande Villa Signorile con parco e piscina Rif.02 1907 - Lugano Ruvigliana: Esclusivo 4,5 loc. con giardino e favolosa vista lago Rif.03 1837 - Muzzano Alta: Moderna Villa di 6 locali Rif.04 1888 - Lugano Centro: Vicinanza Via Nassa, 3,5 loc. con splendida vista lago 04

«La società è stata fondata nel 2017, ci piace essere soprattutto dinamici per il tipo di approccio con cui abbiamo scelto di intraprendere il nostro per corso in questo settore, dove la concor renza è indubbiamente molto forte e qualificata, e per il metodo con cui proponiamo e comunichiamo gli og getti posti in vendita, mettendone in risalto nel miglior modo possibile tutti gli aspetti positivi e le qualità. In altre parole, la nostra consulenza si esplica anche in un intervento di home staging indicando tutte le migliorie da effet tuare sull’ immobile in vendita, in li nea con quello che il mercato richiede.

iete un’agenzia giovane, con quali elementi distintivi vi presentate sul mercato immobiliare ticinese?

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140 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / TG REAL ESTATE VENDERE IMMOBILI CON PASSIONE

Puoi spiegarti meglio? «La nostra famiglia opera da quasi 20 anni nel mercato immobiliare e insie me ai miei fratelli Marco e Andrea so no sempre stato abituato a trasferire anche in azienda passioni come l’arte, il viaggio, il design, legate fondamen talmente al concetto del bello inteso come oggettiva e naturale condizione di ciò che crea piacere, soddisfazione e benessere. Questo patrimonio, condi CHE FA PARTE DELLA TOGNOLA GROUP HOLDING, E CHE SI OCCUPA DELLA COMPRAVENDITA DI IMMOBILI E TERRENI IN TICINO E NEI GRIGIONI, CON LA VOLONTÀ DI ESPANDERSI NEL RESTO DELLA SVIZZERA E A MILANO.

LUCA TOGNOLA PRESENTA UNA SOCIETÀ,

Infatti, è fondamentale proporre in vendita appartamenti resi al massimo attraenti, per facilitarne la vendita in tempi brevi e ottenere il miglior prezzo di mercato. Alcuni studi hanno dimo strato che un individuo decide di ac quistare casa entro i primi 92 secondi della sua prima visita. I ragionamenti che seguiranno serviranno a confer mare la sua scelta. La mente ancora non lo sa, ma il suo cuore ha già deci so. E ha deciso sulla base di ciò che ha visto, non di ciò che immagina».

Qual è il posizionamento di TG Real Estate rispetto al mercato? «Il nostro interessamento è indirizzato prevalentemente verso oggetti immo biliari di medio-alto standing, da ap partamenti residenziali a ville presti giose, a palazzine di pregio, ma ci oc cupiamo anche di immobili a reddito e terreni a destinazione abitativa, com merciale e industriale. Siamo convinti che sia fondamentale accompagnare il cliente in ogni fase della ricerca e dell’acquisto, proponendo soluzioni immobiliari che, oltre ad interpretare le esigenze dell’acquirente, rispecchi no valori di qualità, funzionalità e ora anche sostenibilità ambientale. Le no stre proposte immobiliari sono sele zionate in funzione di offrire un au tentico valore aggiunto all’acquirente, determinato dalla posizione, dalla do tazione di servizi, dalla sostenibilità ambientale e dal risparmio energetico, senza naturalmente trascurare la qua lità dei materiali utilizzati e quella in trinseca del progetto architettonico. In questa prospettiva proponiamo oggetti ubicati nelle località più richieste di Lugano e del Ticino, ma disponiamo anche di residenze importanti a Mila no e a breve daremo vita a ulteriori promozioni immobiliari in luoghi di assoluto valore e pregio». Come valuti l’attuale andamento del mercato immobiliare? «Direi che nonostante le conseguenze della pandemia, la crisi economica e le incognite legate alla situazione politica internazionale, l’interesse dei poten ziali acquirenti nei confronti della Svizzera rimane sempre molto elevato e ciò è da attribuire alla solidità del si stema Paese, alla qualità della vita e, nel caso specifico del Ticino, dalle fa vorevoli condizioni climatiche e dalle sue attrattive ambientali. Da monito rare con attenzione nei prossimi mesi sarà in ogni caso l’andamento dell’in flazione e il conseguente rialzo dei tas si ipotecari da parte delle banche. Un decennio di tassi ai minimi storici ha abituato i clienti a ritenere quello at tuale un livello ormai acquisito e dun que a manifestare un crescente disagio nei confronti di un probabile rialzo».

Prosegue l’interesse, manifestatosi durante la pandemia, verso abitazioni dotate di spazi verdi e all’aperto, come giardini, terrazzi, ville o attici?

«Certamente tutto ciò che può garan tire una maggiore libertà della fami glia e una vita all’aria aperta continua ad essere particolarmente richiesto. Ma, in generale, è tutto il territorio ti cinese che si è avvalso di questo biso gno di una vita più vicino alla natura e in contesti ambientali più gradevoli e “a misura d’uomo”. Prova ne è anche il trasferimento in Ticino di un certo numero di nuovi residenti provenienti da regioni della Svizzera interna».

141TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 viso con i miei collaboratori, ho cerca to di trasferirlo anche in questa nuova agenzia immobiliare nella convinzione che ogni oggetto di compravendita ab bia comunque bisogna di una sua “messa in scena” che ne esalti le sue migliori qualità e caratteristiche e lo renda in qualche misura un oggetto di desiderio. Non a caso, dunque, nella nostra struttura, accanto a ruoli com merciali e amministrativi, operano fi gure prettamente creative, quali un fo tografo professionale e un filmmaker, che ci danno un contributo importante nella visualizzazione e nella presenta zione delle nostre proposte immobilia ri. Al tal fine organizziamo, anche gra zie ad un apposito supporto redaziona le campagne di comunicazione e di marketing mirate e condotte anche at traverso media non convenzionali».

TG

REAL ESTATE SAGL Via Serafino Balestra 7 CH-6900 Lugano T. +41 (0)91 225 41 www.tgrealestate.chinfo@tgrealestate.ch99

142 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / PARLI AG QUANDO LA DOMANDA SUPERA L’OFFERTA

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La cosa interessante per noi è esserci aperti, grazie alla fiducia riposta nella nostra agenzia da parte di un promoto re, alla realizzazione e alla vendita di appartamenti di prima residenza e non solo case di vacanza».

mercato immobiliare di St. Moritz e dell’Engadina?

Nei mesi scorsi si è registrata una spiccata attenzione nei confronti di abitazione dotate di spazi verdi, terrazzi, giardini, attici, oltre naturalmente a ville e residenze unifamiliari. Questa tendenza si va consolidando e si mantiene tuttora?

«Questa tendenza si registra ormai da più di 1 anno e a oggi è ancora molto sentita. Lo spazio verde, nel verde del le nostre montagne, è un valore ag giunto richiesto da tanti. La richiesta di appartamenti al piano terra ha deci samente subito una crescita esponen ziale dopo la prima ondata pandemi ca. Cresciuta molto anche la richiesta dell’abitazione familiare indipendente, poco importa il prezzo. Abbiamo avu to un caso davvero interessante a La Punt Chamues-ch (premiato proprio nel 2021 come Il villaggio Svizzero dell’anno). Per alcuni anni abbiamo avuto in vendita una meravigliosa casa L’ARCH. FEDERICO PARLI FA IL PUNTO SUL MERCATO IMMOBILIARE IN ENGADINA E PRESENTA I SERVIZI DELLA PARLI AG, SOCIETÀ DI RIFERIMENTO PER LA CLIENTELA SVIZZERA E INTERNAZIONALE.

opo la pandemia, con quali sicaratteristicheprincipalipresentaoggiil

«Il post pandemia ha generato un gran de boom immobiliare e un conseguente forte aumento dei prezzi al metro qua dro, saliti di oltre il 25% rispetto al pe riodo pre pandemia. A oggi il mercato si presenta colmo di richieste, purtrop po non si può dire lo stesso delle offer te. Ci troviamo infatti un una situazio ne molto particolare dove la lista di clienti desiderosi di acquistare una pro prietà in Engadina è sempre più lunga, la lista di persone desiderose di vendere invece è sempre più corta. È ben com prensibile che per un’agenzia che si oc cupa esclusivamente d’immobiliare, a lungo termine questo andamento non può che generare forti problematiche.

Quali sono gli oggetti immobiliari che riscuotono il maggiore interesse da parte di una clientela domestica e internazionale? «In un momento storico come questo, non si conoscono limiti nelle richieste. Ogni giorno riceviamo richieste di ogni tipo, dal monolocale visto come investimento alla villa a Suvretta. Og gi tutto ha mercato! Il fatto di esserci aperti anche alla promozione di unità abitative residenziali ci permette di os servare come la volontà di trasferirsi in Engadina non sia più così tanto ta bù, anzi, notiamo che la richiesta è molto elevata, sia dal Ticino sia dalla Svizzera interna».

Allargando lo sguardo all’intero mercato immobiliare che impatto si potrà avere in seguito al rialzo dei tassi e in conseguenza delle tensioni economiche e politiche internazionali? «Per quel che ci riguarda credo che l’Engadina sia una valle che ha dimo strato la sua stabilità nel tempo, di cri si ne abbiamo subite e le abbiamo su perate. La fortuna di questa valle è che, grazie agli sforzi dei comuni, alle iniziative, agli eventi e ai suoi abitanti, locali e non, l’Engadina è un punto di riferimento e un luogo sicuro dove in vestire i propri soldi, indipendente mente dal lieve aumento dei tassi d’in teresse, sempre e comunque molto contenuti rispetto altri paesi. Grazie anche alle tecnologie l’incremento del le richieste sia d’acquisto sia di loca zione è cresciuto enormemente e que sto spinge molti proprietari a valutare sempre di più la locazione, cosa che non sempre è stata così». Nello specifico, russi e ucraini hanno rappresentato in passato una clientela importante per St.Moritz e l’Engadina: ed oggi? «Se guardo alla nostra società, in oltre 20 anni di attività, la percentuale di russi e ucraini che hanno comprato, rispetto ad altre nazioni, risulta di cir ca il 10% del nostro intero database. Sì in passato, soprattutto negli anni 2000 e a seguire, russi e ucraini han no portato un grande benessere in En gadina, hanno comprato, sono stati anche spesso ospiti dei grandi alberghi o delle residenze dei grandi alberghi.

Pensiamo solo al fatto che la maggio ranza dei proprietari delle incredibili ville a Suvretta viene da una nazione confinante con la nostra e non da de stinazioni lontane. Per quel che ci ri guarda siamo sempre aperti a ricevere tutti, poter soddisfare richieste e desi deri dei nostri clienti è ciò che porta avanti il nostro lavoro oggi alla secon da generazione».

Quali sono le più interessanti tipologie di oggetti immobiliari proposti dalla vostra agenzia? «Se questa domanda ci fosse stata fatta pre pandemia la risposta sarebbe stata particolarmente lunga in quanto ci sa rebbero state molte più proprietà da proporre di quanto ne abbiamo ora. La nostra fortuna, non occupandoci solo di immobiliare in sé, è di poter proporre ai nostri clienti praticamente tutte le tipologie di oggetti, soprattutto quegli oggetti che necessitano di una ristrutturazione (parziale o totale).

143TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / PARLI AG

È infatti un nostro valore aggiunto po ter offrire al cliente, oltre alle presta zioni necessarie a finalizzare un atto di compravendita, un servizio di pro gettazione e realizzazione per trasfor mare una casa nella propria casa. Il nostro obiettivo è sempre quello di se guire i desideri e le necessità del clien te e di proporre idee innovative, pur sempre legate alla tradizione e ai ma teriali del luogo, il legno e la pietra, materiali di un’eleganza senza tempo».

PARLI AG Via Mezdi 3 CH-7500 St. T.info@parli.swisswww.parli.swissMoritz+41(0)818300440

singola con giardino nel cuore del pae se, alcune visite e un’offerta molto di stante dalla richiesta dei venditori, poi la pandemia ha frenato un attimo il tutto. Ci siamo quindi riattivati nel 2021 inviando la proprietà a una doz zina di nostri clienti selezionati che avessero la disponibilità finanziaria necessaria. Da questa selezione abbia mo avuto praticamente il 100% dei ri scontri ma non solo, nel giro di 4 gior ni, l’attuale proprietario, è salito in Engadina dal Canton Svitto per visita re la casa. Durante la visita la sua in tenzione è stata molto chiara: “Signor Parli, firmiamo ora un compromesso tra noi al prezzo richiesto e domani chiami subito il notaio, non voglio far mi scappare questa casa, è perfetta per la nostra famiglia, mi dica quanto ac conto devo versare per garantirmi l’ac quisto”. Così è stato, ancora oggi la tendenza è questa».

144 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DAL TICINO A MONTECARLO, UNA STORIA DI SUCCESSO S iete arrivati all’ottava edizione. Quali sono le ragioni del successo di questa manifestazione?

«L’appuntamento sarà l’occasione per consentire ad imprese di costruzione, promotori, architetti, artigiani, desi gners, ed esperti dei vari settori di presentare nuove realizzazioni idee, servizi e progetti. Mi piace inoltre ri cordare che la manifestazione non è esclusivamente rivolta agli operatori

«Fin dall’inizio ci siamo proposti non soltanto di offrire una vetrina qualifi cata per le aziende che, ai diversi livelli operano nel settore della costruzione edilizia e della promozione immobilia re, ma anche di costituire una vera e propria piattaforma di conoscenza e di scambio di informazioni, in grado di affrontare non solo a livello teorico e culturale, ma anche e soprattutto di esperienze maturate dai diversi attori e protagonisti, tutte le diverse problema tiche di interesse comune, così da offri re un’opportunità unica, in Ticino e non solo, per costruire relazioni, esplo rare nuove opportunità di business, far crescere insieme l’intero settore».

LA BORSA IMMOBILIARE TICINO TORNA QUEST’ANNO IL 26 E 27 SETTEMBRE AL PALAZZO DEI CONGRESSI DI LUGANO, CON UN’EDIZIONE RICCA DI NOVITÀ CHE SARANNO POI RIPROPOSTE IN OTTOBRE ANCHE NEL PRINCIPATO DI MONACO. CE LA PRESENTA PAOLO CASPANI, DIRETTORE DELLA BIT. Da01 sinistra Emanuele Gianola, Sheila De Lucia, Paolo Caspani e Stefano Devecchi Bellini 01 Ph: © Red Studio

Con quali obiettivi si presenta dunque l’edizione 2022?

Per concludere, possiamo riassumere quali saranno le principali tematiche affrontate nel corso degli incontri organizzati da BIT? «Le trasformazioni oggi in atto nel set tore immobiliare pongono al centro la diffusione degli smart building, carat terizzati da un uso diffuso della tecno logia per la gestione degli edifici, che si accompagnerà opportunamente alla completa digitalizzazione del lavoro. A ciò si aggiunga la centralità ormai ac quisita delle ristrutturazioni e riquali ficazioni, i cui interventi riguarderan no in futuro ampiamente il settore im mobiliare in particolare per quanto at tiene all’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato».

«L’ottava edizione potrà beneficiare nuovamente del patrocinio del Canton Ticino con la presenza del Consigliere di Stato Christian Vitta alla cerimonia inaugurale, e di Stefano Rizzi, diretto re della Divisione dell’economia alla conferenza stampa di presentazione del 23 settembre. Sono inoltre confermati i patrocini delle città di Lugano, Bellin zona, Locarno, Mendrisio e Chiasso».

Dopo il Principato, avete uno sguardo sempre più rivolto all’estero… «Siamo fermamente convinti che te matiche come quelle connesse al life style (tecnologia, design, lusso, fashion, alimentazione, salute) riscuo teranno in futuro un interesse sempre maggiore soprattutto se interpretate in chiave di innovazione e sostenibilità ambientale. A condizione tuttavia che siano proposti in contesti particolar mente qualificati e abitualmente fre quentati da una clientela benestante e cosmopolita, con elevate disponibilità di spesa ma anche attenta, a tutti i li velli, alla qualità della vita. In quest’ottica è nata quest’anno la part nership con Dagorà Lifestyle Innova tion Hub, di Carlo Terreni e Serse Bonvini che permetterà alla nostra manifestazione ulteriori sbocchi all’e stero, su cui stiamo già lavorando in modo proficuo».

esi che presentavano, ovviamente situa zioni socio-economiche e culturali ab bastanza analoghe alle nostre. È questo il caso dell’evento di Montecarlo: nata nel 2021 come manifestazione bienna le, la versione monegasca della BITMonaco et Suisse Investment Forumproprio su richiesta degli stessi impren ditori del Principato, verrà riproposta nel mese di ottobre 2022».

La crescita dell’impegno per assicurare il successo della manifestazione ha comportato anche un consolidamento del vostro team di lavoro?

145TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / BIT (BORSA IMMOBILIARE TICINO) del settore ma aperta anche ai visitato ri, che lo scorso anno a Lugano erano stati oltre 1400 in due serate». Il format originario nel tempo si è andato arricchendosievolvendo,dinuove partnership. Di che cosa si tratta? «Il successo riscosso fin dalle prime edi zioni ci ha indotto a cercare di esporta re anche all’estero il format da noi idea to, creando nuove partnership che ci hanno in breve tempo permesse di su perare i confini del Ticino per arrivare ad organizzare eventi anche in altri Pa

Le autorità rivolgono un’attenzione sempre maggiore alla Borsa Immobiliare Ticino…

«Infatti, sono aumentati anche i compiti e le necessità dell’organizzazione dell’e vento che da quest’anno accoglie nel suo gruppo, accanto a Sheila De Lucia, Emanuela Gianola e me, anche Stefano Devecchi Bellini cui sono affidate le re lazioni esterne sempre più importanti in un processo di crescita del forum».

STUDIO DI ARCHITETTURA E IMPRESA GENERALE TRA LE PIÙ IN ITTENBRECHBÜHLSVIZZERA,PROVVEDE ALLA PIANIFICAZIONE, AL MONITORAGGIO E ALLA GESTIONE DELL’INTERO PROCESSO DI COSTRUZIONE, DALLA FASE PROGETTUALE ALL’ENTRATA IN FUNZIONE. I SUOI 100 ANNI DI VITA E I 10 DI PRESENZA IN TICINO RAPPRESENTANO L’OCCASIONE PER UN COLLOQUIO CON L’ARCH. MILO PICCOLI, DIRETTORE DELLA SUCCURSALE DI LUGANO.

Qual è la vostra dell’architettura?visione «Sono lontani i tempi in cui l’architet to era il singolo autore del progetto, oggi l’architettura è un grande pro cesso collettivo, un lavoro in collabo razione con un obiettivo comune. Le nostre risorse non sono inesauribili e questo ci costringe alla razionalità e all’efficienza, ma non basta. Se pen siamo al futuro, dobbiamo introdurre nella nostra visione anche un elemen to utopico. Dobbiamo ideare e dare forma a qualcosa di nuovo, di miglio re. Progettisti e specialisti di tutte le sedi collaborano strettamente, offren do così alla clientela il know-how di tutta l’azienda».

I vostri progetti spaziano davvero a 360°… «L’attività di IttenBrechbühl con templa la realizzazione di progetti eterogenei come ospedali, laboratori e centri di ricerca, stazioni ferrovia rie, complessi immobiliari ad uso uf fici o impianti sportivi. In collabora zione anche con architetti di fama mondiale siamo specializzati nel set tore della sanità e della cura, nel campo dell’istruzione e della ricerca, nei servizi e nell’industria. Nello specifico, tenendo conto dell’evolu zione continua dei requisiti delle in frastrutture ospedaliere abbiamo da tempo sviluppato concetto di core hospital: servizi concentrati nell’in frastruttura, con tutte le funzioni base e specialistiche e, parallelamen te, un insieme complementare di sin gole funzioni associate alla salute».

Q uest’anno il vostro studio compie cento anni di vita. Quali sono i principi cui vi siete ispirati nel corso di questa lunga storia? «Nel 1922 Otto Rudolf Salvisberg e Otto Brechbühl fondarono a Berna uno studio associato, gettando così le basi della futura IttenBrechbühl. Al 2012 risale l’inaugurazione della suc cursale di Lugano, diventando l’unico studio di architettura svizzero ad esse re presente in tutte le regioni linguisti che. Nel corso di un secolo di vita l’o biettivo è sempre stato quello di ri spondere alle esigenze dei clienti pro gettando lo spazio in funzione degli utilizzi per cui è previsto e ottimizzan do i processi ed i costi di gestione nel la logica di un’edilizia sostenibile. Non meno importante trasmettere, attra verso gli edifici progettati, emozioni e sensibilità, creando un’identità spazia le per le persone che vi vivono e lavo rano all‘interno».

146 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / BIT / ITTEN+BRECHBÜHL SA UNA PROGETTAZIONE AFFIDABILE, SOSTENIBILE, DIGITALE

IMPORTANTI

Possiamo approfondire in che modo si sviluppa il progetto all’interno del processo creativo? «Il modello di costruzione digitale, con tutte le informazioni che contiene, diventa la «single source of truth».

Tutte le persone coinvolte nella piani ficazione hanno così la possibilità di accedere contemporaneamente allo stato corrente della pianificazione. Questa sincronia richiede agli archi tetti una buona dose di conoscenza dell’intero processo di pianificazione e realizzazione, e al tempo stesso una profonda comprensione della pianifi cazione integrata e interdisciplinare. Il piano di sviluppo del progetto discipli na la collaborazione tra i diversi parte cipanti al progetto per quanto riguar da la realizzazione, l›utilizzo e l›applicazione dei modelli di costru zione digitali. Il piano definisce gli obiettivi, le strutture organizzative e le responsabilità, fornisce il quadro ge nerale dei servizi BIM e definisce i processi e i requisiti di scambio dei singoli partecipanti». A tutto ciò non è estranea anche la diffusione dei processi di automazione… «Esattamente. L’automazione rappre senta un’ulteriore opportunità per la digitalizzazione. Ora che i processi di pianificazione e di costruzione diven tano sempre più rapidi, i processi au tomatizzati permettono di elaborare i progetti in modo più efficiente e più preciso. I lavori ripetitivi e suscettibili di errori vengono automatizzati grazie all’applicazione intelligente di script, in modo che gli architetti possano continuare a concentrarsi sui concetti e sui contenuti. Già nelle prime fasi del progetto, all’interno di IB sfruttia mo le possibilità date da Parametric e Generative Design Tools per ottimiz zare e razionalizzare i progetti e per realizzare edifici ad alte prestazioni. Oggi digitalizzazione e automazione consentono di ripensare l’architettura e, con l’aiuto della pianificazione inte grata e delle comunicazioni trasparen ti, di soddisfare completamente le aspettative dei nostri clienti e dei part ner addetti alla pianificazione».

Immagino che la sostenibilità rappresenti una scelta irrinunciabile del vostro modo di operare… «Da anni siamo ormai orientati sulla sostenibilità, un aspetto che oggi non possiamo più permetterci di non consi derare. Da noi la sostenibilità non è considerata un ostacolo che limita la creatività degli architetti, bensì un’oc casione per affrontare sfide entusia smanti e per cimentarci in progetti in novativi. Ponendo la funzionalità sem pre al primo posto, è necessario in ogni caso avere consapevolezza dei materiali che utilizziamo. Inoltre, sin dal suo concepimento, un edificio deve essere pensato per come dovrà essere smonta to, con una parte dei materiali riutiliz zabili e la restante riportata alla sua es senza. È una linea di pensiero che si sta sviluppando in tutto il mondo».

«La trasformazione digitale della so cietà, degli spazi abitativi e lavorativi, del modo di pensare e di agire dal punto di vista economico, è un pro cesso inarrestabile che influenza ov viamente anche l’architettura e la pia nificazione. Di conseguenza, la nostra community VDC si occupa costante mente del tema della digitalizzazione che oggi offre nuove possibilità di rap presentazione ed elaborazione delle informazioni. Alcuni temi come il Bu ilding Information Modeling (BIM), la Virtual Design and Construction (VDC) e la Smart Architecture, costi tuiscono dunque una sfida per il ruolo degli architetti. Questo approccio in terdisciplinare viene già applicato da anni in IB, e ora diventa ancora più efficiente e trasparente grazie alla mo dalità di lavoro basata sui modelli».

SA Via San Salvatore 3 Casella postale 613 CH-6902 Lugano-Paradiso T. +41 91 756 56 11

147TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 ARCHITETTURA / BIT / ITTEN+BRECHBÜHL SA

ITTEN+BRECHBÜHL

Che cosa rappresenta oggi la digitalizzazione nelle strategie di sviluppo di IttenBrechbühl?

lei ha maturato significative esperienze nei diversi campi del processo edilizio… «Ho lavorato dapprima in Italia come di rettore tecnico per imprese di costruzio ni, poi in Svizzera all’interno del Gruppo Tarchini. Nel 2018, dopo aver consegui to tutte le necessarie certificazioni per la professione di valutatore immobiliare, sono entrato in Capifid. Di recente, ho completato un Master in Real Estate Management presso Supsi a Lugano e sono candidato RICS. Queste esperienze mi hanno consentito di approfondire tut ti gli aspetti tecnici di una costruzione e al tempo stesso di acquisire le necessarie competenze economiche e le specifiche metodologie di analisi che sono alla base della valutazione immobiliare». PRIMO POSTO EMANUELE GIANOLA

Quali sono i principali ambiti in cui si esplica la vostra attività?

«Capifid Valutazioni Immobiliari è spe cializzata in valutazioni immobiliariper clientela privata, istituti bancari e assicurativi - riguardanti divisioni eredi tarie e societarie relative alla sostanza immobiliare, nonché per eseguire peri zie per danni immobiliari e assicurativi.

Ma la sua attività si estende sempre più fino a coprire tutti gli aspetti della con sulenza al fine di dare supporto in ma niera trasparente e comprensibile a tutti gli interlocutori del progetto immobilia re. A tal fine allestisce rapporti tecnici, studi di fattibilità e gestisce e monitoriz za lo sviluppo di progetti immobiliari in qualità di project e facility manager. Questo coinvolgimento come protagoni sta fin dalle prime fasi di un progetto, insieme ad architetti, finanziatori e pro motori rappresenta una garanzia per af frontare con cognizione e lungimiranza qualsivoglia investimento immobiliare».

Da non trascurare inoltre aspetti psi cologici e personali legati alla storia di chi vuole effettuare la compravendita.

In che modo e in che misura la digitalizzazione ha trasformato il vostro lavoro e più in generale l’approccio al mondo delle valutazioni immobiliari? «Sicuramente l’utilizzo di numerosi to ols e banche dati appositamente elabo rate per il nostro settore ha contribuito a facilitare il lavoro del valutatore im mobiliare. Ma resto fermamente con vinto che queste soluzioni siano soltan to degli strumenti nelle mani dell’uomo e che la vera differenza sia determinata dalle sue specifiche competenze e sen sibilità. È questo l’insostituibile patri monio che caratterizza il lavoro di tutti i nostri partner e collaboratori. La loro elevata professionalità è testimoniata in ogni caso, dalla certificazione persona le ISO 17024/SEC 04.1 nell’ambito della valutazione immobiliare, e sono tutti orientati alla determinazione del valore di mercato in base agli Standard di Valutazione Svizzeri (SVS), rispet

Come è andato evolvendo nel corso degli anni il settore delle valutazioni immobiliari e perché riveste attualmente una così rilevante importanza? «Una valutazione degli immobili com pleta e professionale viene redatta considerando molteplici fattori. Un professionista, infatti, per redigere una valutazione immobiliare prende in considerazione diversi parametri, che vanno dal posizionamento alla ti pologia di immobile (anche in ragione di una eventuale necessità di interven ti di ristrutturazione), dai materiali utilizzati e loro qualità alla dotazione dei vari servizi e all’analisi di infiniti dettagli costruttivi. Da qualche anno poi sono andate acquisendo una rile vanza sempre maggiore tutti gli ele menti legati al risparmio energetico e alla sostenibilità complessiva dell’edi ficio. In ogni caso, la considerazione di tutti questi aspetti “tecnici” costi tuisce soltanto una parte della valuta zione perché poi è necessario disporre di specifiche competenze in campo economico e finanziario, a partire da una approfondita conoscenza del mer cato in cui si è chiamati ad operare.

, DIRETTORE DI CAPIFID VALUTAZIONI IMMOBILIARI, PRESENTA UNA SOCIETÀ CHE OFFRE CONSULENZA A 360° RIGUARDO A TUTTE LE PROBLEMATICHE INERENTI A VALUTAZIONI TECNICHE ED ECONOMICHE RELATIVE AL PATRIMONIO IMMOBILIARE.

P rima di assumere la direzione (novembre 2020) di ValutazioniCapifidImmobiliari,

148 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

E l’elenco degli aspetti da considerare potrebbe continuare a lungo. Insom ma, si tratta di un intervento a 360° che non può lasciare spazio all’im provvisazione ma richiede un’espe rienza maturata nel corso di anni e anni di esperienza sul campo».

ARCHITETTURA / BIT / CAPIFID VALUTAZIONI IMMOBILIARI LA COMPETENZA UMANA AL

CAPIFID www.capifidvalutazioni.comIMMOBILIARIVALUTAZIONISAGL

tando gli standard internazionali se condo i criteri delle associazioni di ca tegoria (SIV/SEC) e secondo le singole esigenze dei clienti». Capifid Valutazioni Immobiliari si avvale dunque delle competenze dei più qualificati professionisti presenti sul mercato ticinese… «Assolutamente sì. Il Polo di consulen ze costituito da Capifid-Bullani SA rappresenta infatti una realtà deposi taria della consolidata e variegata esperienza dei suoi soci fondatori, ognuno dei quali apporta le proprie competenze specialistiche, di un vali do gruppo di collaboratori e di una nutrita rete di professionisti per arric chire la molteplicità di servizi e la mo dalità di supporto ai clienti ed alle aziende alle quali il gruppo si rivolge. Ancor meglio di prima come singole realtà, Capifid – Bullani SA è dunque il partner strategico affidabile, effi ciente e altamente competente per supportare appieno i propri clienti e accompagnarli in un percorso di ulte riore organizzazione e sviluppo». Quale è la vostra strategia per consolidare il posizionamento sul mercato ticinese e quali progetti di espansione avete per i prossimi mesi? «Abbiamo iniziato con una presenza importante soprattutto nell’area di Chiasso, poi ci siamo espansi in tutto il Ticino e in Engadina, in particolare a St.Moritz che costituisce una regio ne di sicuro interesse per il dinamismo e la qualità del mercato immobiliare locale. Inoltre, siamo molto attivi nell’ambito della Borsa Immobiliare Ticino e attraverso le partnerships che negli ultimi anni abbiamo costruito puntiamo a costruire relazioni in cen tri importanti come Milano, Zugo o, appunto, Montecarlo».

ai16587531557_215x138, TW (2022_08).pdf 1 25.07.2022 14:45:56

ARCHITETTURA / BIT / CAPIFID VALUTAZIONI IMMOBILIARI

150 ARCHITETTURA / BIT / SCHINDLER SOSTENIBILITÀ, UNICA STRADA PER IL FUTURO SCHINDLER, LEADER MONDIALE NEL SETTORE DI ASCENSORI E SCALE MOBILI, HA ANNUNCIATO IL SUO IMPEGNO PER UNA STRATEGIA A IMPATTO ZERO. degli interventi e ottimizzando gli spostamenti del personale tecnico. In merito alla gestione dei rifiuti, Schindler si è posta il chiaro obiettivo di ridurre a zero quanto viene smaltito nelle discariche. La maggior parte dei materiali utilizzati per gli impianti ascensori e per le scale mobili possono essere riciclati al termine della loro vi ta utile e gli imballi delle linee di pro dotto di ultima generazione sono inte ramente Tuttavia,riciclabili.sostenibilità significa anche attenzione alle persone, alla loro for mazione, al loro sviluppo e a temi quali l’inclusività e la diversità. Un ambiente di lavoro inclusivo permette a profili diversi in termini di genere, età, etnia di operare insieme consentendo uno scambio aperto e, in ultimo, un arric chimento per l’intera organizzazione.

Per Schindler tutte queste tematiche co stituiscono certamente delle pietre mi liari per la propria strategia e crescita fu tura e dimostrano un impegno concreto e per la tutela del futuro del pianeta. dagli ascensori per l’illuminazione de gli edifici stessi. In qualità di protago nista nella creazione delle città del fu turo, Schindler si sta muovendo con impegno per soddisfare queste nuove esigenze e per precorrere i tempi. Il Gruppo si è inoltre impegnato per il raggiungimento di un target di zero emissioni entro il 2040, con azioni mirate finalizzate a ridurre il proprio impatto ambientale lungo l’intera ca tena del valore e per tutta la durata del ciclo di vita dei propri prodotti.

ASCENSORI SCHINDLER SA Filiale Ticino Via Campagna 30 CH-6934 Bioggio T. +41 (0)91 611 95 www.schindler.chticino.ch@schindler.com95

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In un contesto infatti in cui le città sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2, sta aumen tando sempre più la domanda di edifi ci cosiddetti “climate neutral” e di so luzioni green di ultima generazione, quali il riutilizzo dell’energia generata

Parliamo ad esempio, per citarne al cune, del progressivo inserimento di veicoli elettrici all’interno del parco auto, di un’attenzione sempre mag giore allo smaltimento dei rifiuti e del monitoraggio del livello di sostenibili tà di tutti i propri fornitori.

In questa sono attivi circa settanta collaboratori tra personale d’ufficio e tecnici sul campo. Il segreto e la forza di un marchio stori co come Schindler stanno soprattutto nella sua capacità di rinnovarsi e di guardare al futuro, inglobando nelle proprie attività tematiche di grande at tualità quali la digitalizzazione, la con nettività, ma anche la sostenibilità che, mai come oggi, sta assumendo una rile vanza fondamentale per le aziende e per i propri clienti, sempre più sensibili e attenti a questi temi.

Anche la connettività gioca un ruolo fondamentale nel limitare l’impatto ambientale: sempre più unità del par co impianti Schindler sono oggi con nesse e monitorabili da remoto, con sentendo una gestione più efficiente scensori Schindler SA opera da quasi 150 anni sul territorio svizzero nel settore della vendita, mo dernizzazione, riparazione e manuten zione di scale, tappeti mobili e ascen sori con una presenza capillare su tut to il territorio nazionale. La sede operativa ticinese, recente mente rinnovata, si trova a Bioggio.

PERSAPERNEDIPIÙ ScansioniilcodiceQRconlafotocameradelsuo cellulareoppurecivisitisu www.wetag.ch Lanostrareteinternazionale thefinestrealestate since1973 SWISSMEDITERRANEAN Contatti +41916010440 info@wetag.ch Montagnola, rif LUG1153 Lago Maggiore, rif LOC1088 Brissago, rif LOC1161 Figino, rif 88274 Brê sopra Lugano, rif. LUG1121

Quindi l’incertezza sul futuro, la chiu sura prolungata di scuole e servizi edu cativi, lo stress familiare, l’isolamento sociale e le quarantene hanno “liberato un sentire condiviso” e al tempo stesso hanno portato al manifestarsi di mag giori richieste d’aiuto. Mentre le scuole, i servizi sociali e le famiglie mostrava no grande disagio nel fronteggiare la situazione, con serie difficoltà nel con I l settore delle fondazioni svizzere sembra essersi completamente ripreso dalla pandemia. È così? E quante fondazioni in Svizzera si occupano di bambini?

E com’è la situazione in Ticino? Quante fondazioni si occupano di bambini? Elisa Bortoluzzi Dubach, consulente di Relazioni Pubbliche, Sponsorizzazioni e Fondazioni, è docente presso varie università e istituti superiori in Svizzera e in Italia e co-autrice fra gli altri di La relazione generosa - Guida alla collaborazione con filantropi e mecenati

Gli ultimi anni con lo scoppio della pandemia sono stati molto difficili per tutti, qual è stato l’impatto sui bambini? «I bambini sono stati fra i più colpiti emotivamente dalla pandemia da Covid-19, soffrendo in molti casi di ag gressività, disturbi alimentari e del sonno, dipendenza digitale, ansia, de pressione, ritiro sociale, fino ad atti contro la propria persona (tentati suici di, autolesionismo). Questi disagi erano evidentemente già presenti nel tessuto più giovane della nostra società e il Covid-19 li ha portati in superficie, amplificandoli e facendoli esplodere.

«Il Rapporto svizzero sulle fondazioni 2022 lorozionanofondazioni.ancoraficaravanotale,maneilrispettoscitaalto3652021nonostantestiftungsreport-2022/)ch/publikationen/der-schweizer-(https://www.swissfoundations.ricordache,lapandemiaCovid-19,nelinSvizzerasonostateistituitenuovefondazioni,ilnumeropiùdegliultimicinqueanni.Lacrenettaèaddiritturaraddoppiataall’annoprecedente,anchesenumerodifondazioniliquidaterielevato,paria219unità.Intoallafinedel2021inSvizzeraope13.524fondazioni,ilchesignicheilPaese,alivellomondiale,èintestainterminididensitàdiElefondazionichemenesplicitamentel’infanzianeiscopistatutarisonoben2300».

152 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / ELISA BORTOLUZZI DUBACH

(www.elisabortoluzzi.com)

DALLA PARTE DEI BAMBINI LE FONDAZIONI EROGATIVE AL SERVIZIO DELL’INFANZIA Courtesy Living is life UN’INTERVISTA APPROFONDIMENTODI CON L’ESPERTA DI FILANTROPIA ELISA BORTOLUZZI DUBACH* *Dr.

«Il Ticino è un Cantone con forte im pronta sociale. Anche se lo spettro del le tematiche di cui si occupano le fon dazioni è ampio, i settori dell’assistenza sociale, della sanità e dell’istruzione so no nettamente in testa (cfr. www. stiftungstastik.ch). Nel vasto settore del sociale, le fondazioni che menzionano i bambini nello scopo statutario sono 150, di cui 120 sono fondazioni eroga tive. È un numero molto elevato se lo mettiamo a confronto per esempio con il Liechtenstein, dove le fondazioni che menzionano i bambini negli scopi sta tutari sono 200 (fonte: Fundraiso)».

L’impressione è che molte di queste realtà siano fondazioni operative alla ricerca di risorse economiche per i propri progetti. Può confermare questo dato? «È vero esattamente il contrario: delle 2300 fondazioni che ho menzionato, 1600 sono fondazioni di erogazione (fon te: Fundraiso). Naturalmente, ci sono moltissime organizzazioni che si occupa no di bambini che non sono fondazioni ma hanno un’altra forma giuridica».

Per questo, la nostra fondazione si è im pegnata a sostenere progetti che stimoli no la curiosità e il piacere di leggere per tutta la popolazione, con speciale atten zione a bambini, adolescenti e giovani adulti, soprattutto quelli con minori op portunità. E la nuova frontiera è sbarca re addirittura negli asili nido”». Ci sono difficoltà a raccogliere fondi per le fondazioni operative e le organizzazioni che si occupano di bambini? «Considerato l’elevato numero di fon dazioni e istituzioni che se ne occupa no, direi che la difficoltà principale per un donatore privato è quella di orien tarsi e identificare la realtà giusta per lui. Susanne Wicki van Gils, fundrai ser di lunga esperienza nel settore Child &Family, sostiene che per essere efficaci nel fundraising a favore dell’in fanzia occorre partire dal posiziona mento dell’istituzione non profit, che deve evidenziare chiaramente ciò che la distingue da altre organizzazioni at tive nello stesso ambito. Un altro aspetto è sicuramente che il donatore deve essere in grado di riconoscere l’urgenza della donazione e la differen za che può fare il suo contributo. E da ultimo è importante che la relazione con i benefattori, soprattutto quella con i major donor, sia individualizzata e attiva. Questo consente di creare quei legami di fiducia che permettono di minimizzare la dipendenza dai “do natori una tantum”, ottimizzando la pianificazione delle entrate e con essa l’efficienza dell’organizzazione non profit. In conclusione, poiché i bambi ni sono il futuro del mondo, le fonda zioni erogative possono concretamente aiutarli a fondarlo. Insieme a loro».

«Dario Bolis, Direttore della comunica zione, ufficio stampa e relazioni esterne della Fondazione Cariplo, ricorda in un suo scritto recente (privato) che “non c’è solo una povertà economica, ma negli ultimi anni, con la pandemia, è emersa una povertà digitale: ci sono bambini e ragazzini che non hanno la possibilità di accedere alle opportunità offerte dalla rete, e questo si è visto con la didattica a distanza: mancano strumenti, connes sioni e un’educazione e una cultura ade guate. Aiutare i bambini a superare la povertà digitale significa metterli nelle condizioni dei coetanei, così da non ri manere indietro e poter sperare in un futuro come tutti gli altri. Altrimenti, ormai lo sappiamo, si rimane esclusi. Inoltre, Fondazione Cariplo si è posta l’obbiettivo di sensibilizzare alla lettura, in quanto pratica essenziale per l’inclu sione sociale, economica, culturale dei cittadini e quindi anche dei bambini.

Quali sono le aree di intervento delle fondazioni nel campo della protezione dell’infanzia in Svizzera e come reagiscono alla situazione che si è venuta a creare? «Le fondazioni erogative sono soprattut to attive nelle seguenti aree: prevenzione (violenza, dipendenze), sostegno alla ge nitorialità/alle famiglie, protezione dalla violenza e sostegno finanziario di inter venti psicologici a favore dei bambini traumatizzati (fonte: Fundraiso). È ov vio che a seguito della pandemia e della crisi in Ucraina, negli ultimi anni le sfi de per queste fondazioni sono sensibil mente cresciute. Tuttavia ci sono stati anche cambiamenti positivi: la digitaliz zazione ha cambiato i ritmi e le possibi lità di connessione del mondo filantro pico, facilitando non solo la relazione con i beneficiari, ma anche tra fondazio ne e fondazione, con la conseguente na scita di progetti comuni e un incremen to della diffusione di buone pratiche».

tinuare a svolgere in modo adeguato il loro fondamentale compito educativo e di cura dei ragazzi». Ma la società civile in particolare in Svizzera come affronta queste sfide?

In Lombardia, Fondazione Cariplo, “l’ammiraglia” delle fondazioni bancarie italiane, sembra avere intercettato i problemi dei bambini facendone oggetto di una riflessione particolarmente profonda. Ci può dire qualche cosa in proposito?

Pensa che il settore dell’infanzia sia adeguatamente sostenuto in ragione degli sforzi e del numero delle fondazioni attive? «Negli ultimi mesi ne ho parlato con di versi esperti, fra cui Asa Sjöberg Langner, Director Partnerships & Phi lanthropy e membro della Direzione di Unicef Svizzera e Liechtenstein, che si è così espressa: “L’istruzione, la protezio ne e la partecipazione dei bambini sono tematiche relativamente ben coperte dalle fondazioni; una minore attenzione viene invece riservata, a mio parere, alle problematiche connesse con l’accesso al digitale, ai loro diritti, alla conciliazione famiglia/lavoro (politiche sociali favore voli), alla salute (anche mentale)”. Inol tre, le fondazioni erogative sostengono spesso progetti concreti, ma nel campo dei diritti dei minori c’è molto da fare in termini di strutture organizzative e otti mizzazione degli interventi sociali».

153TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / ELISA BORTOLUZZI DUBACH

«Un’interessante analisi è quella che propone lo studio I diritti dei bambini dal punto di vista dei bambini e dei gio vani (2021), realizzato dall’Unicef Svizzera e Liechtenstein e dall’Univer sità di Scienze Applicate della Svizzera Orientale. Lo studio fa rilevare fra l’al tro che in Svizzera è necessario recupe rare qualche ritardo nel campo della partecipazione dei bambini, soprattut to a livello comunale. Gli autori pro pongono di inserire esplicitamente i di ritti di partecipazione dei bambini nelle normative, ma anche di rafforzare le attività di informazione e sensibilizza zione. In buona sostanza, si tratta se condo Unicef di compiere maggiori sforzi per garantire che tutti i bambini e i giovani possano partecipare ai pro cessi di pianificazione, decisione e rea lizzazione che li riguardano. In questo modo si promuove la loro autonomia, la loro autostima e li si rende attori di riferimento nella nostra società. Chia ramente ci vorrà tempo perchè tutto questo diventi realtà».

ELISA BORTOLUZZI DUBACH DOSSIER FONDAZIONI / JACOBS FOUNDATION

154 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

«La Jacobs Foundation è stata istituita più di 30 anni, fa dall‘imprenditore Klaus J. Jacobs e dalla sua famiglia.

«Siamo convinti che i bambini meriti no il miglior esordio possibile. Dob biamo capire meglio come imparano e aiutarli a sviluppare le competenze ne cessarie per il loro futuro, in scuole migliori e con tecnologie migliori. I bambini si meritano anche che le deci sioni in materia di politica educativa che li riguardano si basino su dati mi gliori. Per questo motivo, nell‘ambito della nostra Strategia 2030, stiamo rafforzando il nostro impegno e inve stendo 500 milioni di franchi svizzeri nell‘apprendimento e nell‘educazione per i prossimi dieci anni, con l‘obietti vo di comprendere e sostenere meglio i processi di apprendimento individuale di bambini e giovani, e quindi di pro

Tutti i bambini, indipendentemente dal loro background, dal luogo in cui vivono o dal reddito dei loro genitori, dovrebbero essere in grado di realizza re il loro pieno potenziale».

Quali sono oggi gli obiettivi della fondazione che lei dirige?

La fondazione investe nel futuro dei giovani, affinché diventino membri socialmente responsabili e produttivi della società. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie le migliori opportunità di apprendimento e di sviluppo per i bambini e i giovani, nonché condizioni eque di istruzione.

za, ho trascorso più di dieci anni a co struire e gestire l‘area di finanziamen to della ricerca scientifica della fonda zione. Prima di allora, ho lavorato nel management dello stesso settore, per una grande fondazione in Germania. La mia formazione è di musicologo ed è nell‘ambito dei miei studi che si è sviluppato il mio interesse per la filan tropia, il che può sembrare un po‘ sor prendente. Mi piace paragonare le at tività filantropiche a un ottimo coro, dove le singole voci formano un insie me eccellente, che un solista non po trebbe eguagliare». A SIMON SOMMER, CO-CEO DI JACOBS FOUNDATION, UNA DELLE FONDAZIONI TRE LE PIÙ IMPORTANTI AL MONDO IMPEGNATE NEL CAMPO DELLA PROMOZIONE DIDELL’ISTRUZIONE.

C hi è Simon Sommer? «Da tre anni, sono coCEO della Foundation.JacobsInpreceden

SOLO LA DELL’ISTRUZIONEDIFFUSIONE GARANTISCE LO SVILUPPO DELLA SOCIETÀ INTERVISTA

Quando è stata istituita la Jacobs Foundation e perché?

Per questo motivo, il lavoro della Jacobs Foundation si è basato fin dall‘inizio su due capisaldi essenziali: in primo luogo, una stretta collaborazione con la scienza, perché la ricerca è necessaria per capire quali fattori influenzino lo sviluppo dei bambini e dei giovani. In secondo luo go, la promozione dell‘istruzione, per ché l‘apprendimento, dentro e fuori la scuola, è uno dei prerequisiti essenzia li per garantire ai più giovani un buon inizio di vita». Quali sono i principi che Jacobs Foundation segue nella comunicazione dei suoi progetti a favore dei bambini?

«Klaus J. Jacobs era dell‘opinione che possiamo costruire meglio le nostre vite attraverso l‘istruzione e che le questioni di rilevanza globale possono essere affrontate con successo e in modo sostenibile solo se il maggior numero di persone possibile ha acces so all‘istruzione.

In base a questo criterio, suddividia mo le nostre attività in tre portafogli strettamente interconnessi: nel porta foglio Learning Minds, sosteniamo i principali ricercatori che esplorano i processi di apprendimento e sviluppa no soluzioni basate su prove scientifi che per lo sviluppo dei bambini e dei giovani. Il portafoglio Learning Scho ols supporta le scuole nell‘acquisizione di nuove conoscenze e nella condivi sione delle migliori pratiche. Con il portafoglio Learning Societies, pro muoviamo partenariati innovativi per cambiare gli standard di attività socia le e fornire qualità educativa».

La Jacobs Foundation è anche membro di SwissFoundations: pensa che la Svizzera si sia già sufficientemente distinta come "faro della filantropia"?

155TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 muovere il cambiamento educativo.

In qualità di Policy Entrepreneur pro muoviamo l‘accesso alla conoscenza e ai dati, per rafforzare l‘intero sistema educativo; e in qualità di Catalytic In vestor utilizziamo nuovi strumenti di finanziamento per garantire che i no stri investimenti abbiano il massimo impatto possibile e attirino ulteriori investimenti». Potrebbe farci qualche esempio di progetti di successo che la vostra Fondazione ha sostenuto nel corso degli anni?

«Puntiamo chiaramente sulla traspa renza e sul dialogo. Vogliamo include re le prospettive, le esperienze, le competenze e le risorse di tutti, per affinare le nostre riflessioni comuni e aumentare la disponibilità generale a guidare il cambiamento nei sistemi educativi. Per farlo, possiamo attinge re a quattro competenze fondamentali che come fondazione abbiamo svilup pato nel corso degli anni: in qualità di cosiddetto Evidence Generator, pro muoviamo l‘eccellenza nella ricerca in modo che le scoperte sull‘apprendi mento e sullo sviluppo umano, trovi no spazio nella politica e nella pratica.

Perchè il vostro fondatore ha scelto questo specifico scopo statutario?

In qualità di Partnership Innovator sosteniamo le alleanze tra i diversi soggetti interessati (governi, imprese, scuole e organizzazioni sociali), affin ché lavorino insieme per far progredi re le politiche e le pratiche educative.

Ogni anno, dal 1991, la Conferenza della Jacobs Foundation si svolge al Castello di Marbach, sul Lago di Co stanza, e riunisce scienziati di spicco e giovani ricercatori provenienti da tut to il mondo. Con questa conferenza riconosciuta a livello internazionale sui temi attuali dello sviluppo die bambini e dei giovani, favoriamo lo scambio scientifico ai massimi livelli e l‘interdisciplinarità nella praticche operative. I giovani ricercatori, in par ticolare, hanno l‘opportunità di discu tere con scienziati affermati, di riceve re un feedback diretto sui progetti in programma e di conoscersi meglio in un contesto informale».

«In Svizzera, in particolare, abbiamo promosso una politica globale per la prima infanzia, con il nostro proget to Ready! Tutti coloro che sono di rettamente e indirettamente coinvol ti con i bambini - famiglie, assistenti esterni, responsabili dell‘economia e dell‘amministrazione e politici – fan no parte di questo progetto. La psi cologia ci insegna che nei primi quattro anni di vita, si gettano le ba si in termini di competenze cogniti ve, sociali ed emotive. Con Ready! siamo riusciti a inserire il tema della prima infanzia nell‘agenda politica svizzera. Nel giugno 2019, il Parla mento ha incaricato il Consiglio fe derale di preparare un rapporto su una strategia nazionale per la prima infanzia entro la fine del 2021.

È vero che, soprattutto nella situazione sociale attuale, le fondazioni che si impegnano per i bambini particolarmentesonosollecitate? «Senza dubbio. Ci sono molte questio ni legate all‘infanzia che sono partico larmente impegnative per le fondazio ni. Il tema dell‘educazione ha certa mente un ruolo centrale. Di fronte ai radicali cambiamenti sociali, gli am bienti di apprendimento e i sistemi educativi spesso non sono in grado di promuovere il potenziale di apprendi mento individuale dei bambini. Qui la trasformazione digitale e l‘equità edu cativa giocano un ruolo centrale. In futuro ci si chiederà come la digitaliz zazione influisca sullo sviluppo dei bambini e se contribuisca a un ulterio re allargamento del divario educativo. Affinché la trasformazione digitale e le opportunità che ne derivano abbiano davvero un impatto positivo su tutti i bambini, i sistemi educativi devono avere le competenze adeguate e conti nuare a svilupparsi».

DOSSIER FONDAZIONI / JACOBS FOUNDATION

Per lui è sempre stata una questione di grande importanza che i risultati della ricerca scientifica venissero presi in considerazione nella pratica quotidiana.

celebra la cucina mediorientale Si terrà dal 20 al 28 gennaio 2023 il St. Moritz Gourmet Festival che propone per la sua 29a edizione un percorso at traverso la “Cucina mediorientale”.

tecnologia educativa a livello globale. In primo luogo, stiamo stanziando 30 mi lioni di franchi svizzeri attraverso il no stro Learning EdTech Impact Funds (LEIF) per promuovere l‘uso della ri cerca nel campo delle tecnologie educa tive tra gli investitori e le società in por tafoglio. In secondo luogo, abbiamo for nito un finanziamento di 10 milioni di franchi svizzeri alla struttura di ricerca CERES, con sede presso l‘Università della California Irvine (UCI), per far incontrare il mondo accademico e quel lo imprenditoriale, colmando un divario che ha impedito l‘ulteriore sviluppo di promettenti modelli EdTech. In terzo luogo, abbiamo dato vita a EdFirst (Education Foundations Investing in Research and Systems Transformation), un‘alleanza nascente di importanti fon dazioni che finanziano aziende e ricer che EdTech e che mirano ad aumentare l‘attenzione del settore sull‘efficacia ba sata sulle prove scientifiche».

Da un lato, i piatti rappresentano la sto ria e la tradizione. Dall’altro, sono una fusione molto eccitante di ingredienti e metodi di preparazione tradizionali dell’Oriente e del Nord Africa che in corporano cucina classica e nuova tecni che del mondo occidentale. Inoltre, il background familiare multiculturale di questi chef di nuova generazione e le lo ro sensazionali carriere professionali in ternazionali svolgono un ruolo impor tante. La “cucina mediorientale” è for temente vegetale e soddisfa il crescente desiderio di alimentazione vegana o ve getariana. Tradizionalmente, tuttavia, anche il pesce e la carne non sono tra scurati. I dieci chef stellati hanno radi cato con successo le proprie origini in paesi come Bahrain, Israele, Siria, Tur chia o Libano oppure gestiscono ottimi ristoranti raffinati in metropoli come Berlino, Londra e Parigi. Il St. Moritz Gourmet Festival 2023 presenterà il consueto programma diversificato di eventi, tra elementi della filosofia di vita orientale e della cultura ospitante. La prevendita dei biglietti per gli eventi ini zierà all’inizio di novembre 2022.

Dieci grandi chef testimoni di una delle gastronomie più rinomate al mondo de lizieranno gli ospiti del festival in più di 40 diversi eventi, dando prova delle loro eccezionali capacità culinarie. Un pro gramma in linea con la filosofia di offri re agli appassionati buongustai nuove scoperte culinarie nell’Alta Engadina, dove possono essere vissute con lo sfon do del magnifico scenario invernale di St. Moritz. I dieci chef ospiti sono pro tagonisti affermati e di grande talento.

«Sì e no: da un lato, il settore delle fon dazioni in Svizzera è davvero ampio, molto diversificato e dinamico, con quasi 15.000 unità. D‘altra parte, le condizioni quadro per le iniziative delle fondazioni variano notevolmente da Cantone a Cantone, il che non sempre facilita il nostro lavoro. E anche noi fondazioni svizzere dobbiamo fare di più, anche finanziariamente, per essere all‘altezza della nostra responsabilità sociale. La Jacobs Foundation ha quin di raddoppiato i finanziamenti negli ul timi due anni di pandemia». Per concludere, cosa farà la Jacobs Foundation tra cinque anni? Cosa le piacerebbe aver raggiunto? «Ci vediamo sollecitati a contribuire al cambiamento sistemico dell‘istruzione. A tal fine, abbiamo lanciato programmi e iniziative su larga scala a livello siste mico. Ad esempio, abbiamo lanciato CLEF (Child Learning and Education Facility), un partenariato pionieristico per il cambiamento dell‘istruzione in Costa d‘Avorio. Stiamo collaborando con il governo della Costa d‘Avorio, 16 produttori leader di cacao e cioccolato e un‘altra fondazione. Il partenariato mira a migliorare l‘accesso a un‘istruzione di qualità per 5 milioni di bambini entro il 2027 e ad affrontare una delle principali cause del lavoro minorile nelle aree di coltivazione del cacao. Siamo anche im pegnati nel campo della tecnologia edu cativa, EdTech. L‘EdTech è un mercato in crescita che ha un grande potenziale per cambiare l‘insegnamento e l‘appren dimento in modo sostenibile. Allo stesso tempo, sorgono importanti domande sul ruolo dell‘EdTech nell‘aumento glo bale delle differenze e delle disugua glianze sociali. Nell‘ambito della nostra Strategia 2030, stiamo investendo 40 milioni di franchi svizzeri in tre impor tanti iniziative che si rafforzano a vicen da, per far progredire l‘impatto della

Con la loro cucina stanno assicurando un’impressionante rinascita gastronomi ca della cosiddetta regione MENA (acronimo che sta per “Medio Oriente e Nord Africa”), ovvero cucina araba, israeliana, libanese, siriana, marocchi na, iraniana e turca. Nelle loro creazioni documentano, ampliano e affinano le influenze di diverse culture culinarie.

DOSSIER FONDAZIONI / JACOBS FOUNDATION 156 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Il St. Moritz Gourmet Festival

2023

PROGETTI EDUCATIVI AL PRIMO POSTO

INTERVISTA A TOMMASO GIANELLA, MEMBRO DEL CONSIGLIO DI FONDAZIONE DELLA FONDAZIONE SAN BENEDETTO. 01 tori di proporre ai propri figli un cam mino educativo in cui genitori e inse gnanti accompagnino i bambini alla scoperta del mondo. L’esperienza di fede cristiana e la passione per l’edu cazione dei propri figli di questo grup po di genitori ha fatto sì che nel 1990 nascesse per cinque allievi la scuola elementare a cui si sono gradualmente aggiunti gli altri ordini scolastici, la scuola media e quella dell’infanzia. Oggi la realtà delle Scuole della San Benedetto conta oltre 300 allievi e cir ca 1’600 ex-allievi. Educare i propri figli è da sempre una grande sfida per i genitori. La scuola gioca un ruolo fondamentale essendo un partner affidabile non solo dal punto di vista dell’istruzione da forni re, ma anche e soprattutto sotto l’a spetto educativo. Non significa che la famiglia deleghi alla scuola i suoi com piti ma significa che scuola e famiglia avanzano a braccetto per il bene dei bambini e dei ragazzi. “Ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino”. Questo noto proverbio africano mette in rilievo quanto sia importante che la famiglia, pur rimanendo il nucleo educativo

Qual è lo scopo statutario della fondazione? La Fondazione San Benedetto favori sce esperienze di educazione cristiana nel Canton Ticino; le sostiene spiri tualmente e materialmente, assicuran do in particolare l’esistenza e lo svilup po della scuola materna “La carovana”, della scuola elementare “Il Piccolo Principe” e della scuola media “Parsi fal” e permette loro di mantenere la lo ro libertà. Le scuole gestite dalla Fon dazione San Benedetto sono parificate e sono aperte a tutti senza distinzione di classe, di ideologia e di religione».

primario, sia tuttavia inserita in una comunità educante, una rete di fami glie e di docenti che lavorano con lo stesso obiettivo. Aggiungerei anche che la scuola è un’avventura da vivere insieme aiutando i ragazzi a mettere a frutto i loro talenti, educandoli alla re sponsabilità e all’impegno. Il percorso che i ragazzi fanno nelle Scuole San Benedetto pone delle basi solide nella loro vita, per sempre, dando loro un’importante impronta di certezze e di apertura positiva alla realtà. Questo non è poco nel mondo di oggi».

158 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / TOMMASO GIANELLA

«Ho 46 anni, sono sposato e con mia moglie abbiamo 5 figli di età compresa tra la 4° liceo e il 2° anno di scuola dell’infanzia. Siamo entrambi pro fessionalmente attivi e, con una numero sa famiglia da crescere, ci vogliono solidi partner educativi, come le scuole della fondazione San Benedetto, che lavorino con noi nel delicato ma allo stesso tempo entusiasmante compito di crescere dei figli. Quando nel 2008 ci siamo trasferiti da Ginevra a Lugano, conoscevo questa realtà e mi sono mi sono messo a disposi zione entrando nell’associazione genitori e amici e dal 2018 sono membro del Consiglio di fondazione e mi occupo de gli aspetti legati alle risorse umane». Come nasce la Fondazione San Benedetto? «All’origine della Fondazione San Be nedetto sta l’iniziativa di alcuni geni

V

Di quali progetti si occupa al momento la fondazione? «Dal 2018 al 2021 abbiamo progettato e costruito la nuova scuola media Par sifal che ad oggi è la prima scuola me dia in Ticino con il label Minergie plus, fatto significativo trattandosi di un edificio scolastico, quindi con un importante ruolo educativo per noi e per le nuove generazioni. Oggi siamo impegnati in due progetti che ci stanno particolarmente a cuore: la sistemazione della scuola elementare Il Piccolo Principe, che ha un costo di ogliamo iniziare con una sua presentazione?breve

Da01 sinistra: Tommaso Gianella, membro Cdf Fausto Leidi, membro Cdf Eugenio-Bonetti, Direttore SM Parsifal Luca Botturi, Presidente Cdf

Qual è secondo lei il valore aggiunto di una realtà come la vostra? «Se mi sta chiedendo perché questo progetto funziona da 30 anni generan do un valore sociale significativo, la risposta risiede nella grande disponi bilità a lavorare insieme - sia gli inse gnanti tra di loro che con i genitoriin una stima e fiducia reciproche, avendo una direzione chiara e valoriz zando tutti gli attori coinvolti (ragazzi, insegnanti, genitori, professionisti esterni). Questo è un punto fonda mentale: la valorizzazione delle perso ne e la disponibilità a costruire sem pre. È provato infatti che i ragazzi im parano meglio in un ambiente acco gliente, valorizzante e responsabiliz zante. Inoltre negli anni siamo venuti incontro anche a genitori che hanno esigenze particolari dovute a situazio ni contingenti (sovraccarico di lavoro, malattia, vedovanza)».

Quali sono invece i presupposti perché la relazione fra beneficiari e fondazioni diventi ancora più efficiente? «Dare fiducia a un progetto non è per nulla cosa scontata, soprattutto all’ini zio, quando non ci si conosce: è possi bile se la visione di ciò che si vuole re alizzare è chiara e il metodo di lavoro è strutturato, dinamico e condiviso.

Noi cerchiamo la collaborazione di partner filantropici che comprendano il valore sociale della nostra realtà e ci sostengano con fedeltà negli anni. In questo modo possiamo avere una pro gettualità solida anche su iniziative minori e concentrandoci su ciò che sappiamo fare: accompagnare nella crescita futuri adulti responsabili e fe lici di contribuire al bene comune all’interno della società».

159TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / TOMMASO GIANELLA

circa 190.000 franchi, e il nostro fondo borse di studio che viene in aiuto a quei ragazzi la cui famiglia non riesce a farsi carico dell’intera retta annuale. Su 320 ragazzi abbiamo circa 40 famiglie che ci chiedono un sostegno, vuoi perché han no più figli iscritti, oppure perché sono temporaneamente in difficoltà. Come Fondazione vogliamo esserci anche per loro e proporre un aiuto. Se questi sono i progetti “grandi”, le nostre scuole ospitano poi tanti micro-progetti: da quelli artistici (teatro e musical, ad esempio) a quelli sul territorio (la scuo la nel bosco), ai progetti individuali de gli allievi e delle allieve che accogliamo con storie o bisogni particolari». Come ha vissuto personalmente gli ultimi due anni e a quali progettualità ha dato vita con la vostra fondazione a tutela dei bambini e delle loro famiglie? «Siamo entrati nel periodo pandemico in maniera molto dinamica e pronti con tutti gli strumenti per gestire la scuola a distanza. All’inizio con bloc chi di mezze giornate e poi via via si sono strutturati e intensificati. I ragaz zi non hanno perso nemmeno una giornata di scuola. Come è stato possi bile? Di sicuro il fatto che Luca Bottu ri il presidente del consiglio di fonda zione lavori nel campo delle tecnologie digitali nella formazione in particolare sui temi di progettazione formativa e formazione a distanza, è stato di gran de aiuto. Luca ha lavorato insieme ad un team di docenti allo spostamento della didattica dalla scuola alla casa di ogni allievo in tempi record. Le fami glie sono state molto contente di poter contare su un partner, la scuola, affi dabile. Abbiamo poi seguito le indica zioni cantonali e del DECS, mettendo sempre al primo posto la possibilità di fare scuola e di educare. La pandemia si è rivelata insomma un’occasione per approfondire la corresponsabilità e il dialogo scuola-famiglia, che ci stanno da sempre a cuore».

In Burkina Faso la Fondazione Renato Grandi ha costruito una scuola. Perchè? «Alcuni giovani di Mendrisio, miei co noscentii, che si erano recati a Ouaga dougou, capitale del Burkina Faso per fare del volontariato, si sono imbattuti in un ragazzo di nome Sansan, sdraiato sulle scale d’ingresso di un albergo, che li ha incuriositi per l’evidente stato di sofferenza fisica che mostrava. Interro «Ho creato la FRG (Fondazione Renato Grandi) in memoria di mio figlio Renato nel 2009, dotandola inizialmente di un patrimonio limitato ma sufficiente a pro muovere i primi progetti. Ho invitato a far parte del Consiglio di amministra zione il professor Giovanni Pedrazzini, Primario di cardiologia all’Ospedale ci vico, il signor Giuseppe Biella presidente della ACRA di Milano, il signor Fabio Rezzonico, amministratore della clinica Sant’Anna di Lugano, l’avvocato Davide Mottis, il signor Cappa e il signor Alber to Allevi, titolare della fiduciaria Atlan tinvest, alla quale ho affidato la gestione patrimoniale della Fondazione. La ge stione amministrativa e contabile non ché le varie operatività sono state affida te alla signora Silvia Scalisi quale segre taria Comeesecutiva.fondatore sono stato Presidente del Consiglio di amministrazione per qualche anno, poi, raggiunta una certa età, ho chiesto a mia figlia Viviana di so stituirmi in tale incarico, restando come Vice presidente del CdA. Scopo della Fondazione è quello di ero gare e gestire servizi assistenziali e sociosanitari a favore dei bambini bisognosi e realizzare e gestire strutture residenziali accessorie alla fruizione di tali servizi. Inoltre, ci proproniamo di costruire e gestire pozzi e acquedotti ovunque sia prioritario il bisogno di acqua potabile.

Sono nato nel 1927 e ho vissuto per un lungo periodo in Argentina. Dopo es sermi laureato in ingegneria nel 1952 al Politecnico di Milano, mi sono spo sato con Anna Maria Gonzaga e ab biamo avuto 4 figli, una femmina e tre maschi. Il mio ultimo figlio Renato è morto a 27 anni a causa di un inciden te stradale. Ora sono bisnonno di 8 splendidi bambini. Ho una grande passione per la vela che pratico rego larmente durante l’estate, mentre in inverno leggo molto e soddisfo la mia passione per la musica classica fre quentando il LAC di Lugano». Quando ha deciso di diventare filantropo e perchè? «Dopo i primi anni di residenza a Lu gano ho avuto ripetuti rapporti con Terre des Hommes e, colpito dai loro progetti umanitari, ho deciso di parte cipare concretamente alle loro attività, finanziando diversi programmi». Quando nasce nasce la Fondazione Renato Grandi e quali sono le sue finalità?

IL MIO IMPEGNO A

INTERVISTA A ARMANDO GRANDI, FONDATORE E VICE-PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE RENATO GRANDI, IMPEGNATA IN NUMEROSI PROGETTI A SALUTEDELL’ISTRUZIONESOSTEGNOEDELLADEIBAMBINIAFRICANI.

nota la carenza di adeguate cure igie niche oltre che di risorse alimentari».

«La prima opera importante che la Fondazione ha finanziato in collabo razione con la Comunità Europea, la Caritas di Germania e la Provincia di Milano è stato un acquedotto in Tanzania che ha portato l’acqua a 18 villaggi per 250 mila persone. Du rante la mia permanenza in quel Pa ese ho conosciuto un missionario Italiano che mi ha illustrato la dram matica situazione dei tantissimi bambini rimasti orfani a causa del flagello del IDS. Allora la Fondazio ne ha deciso di costruire un orfano trofio, abbiamo comperato 5 ettari di terreno e costruito 10 casette per ospitare in ciascuna 10 bambini, ognuna con il suo piccolo orto e giardinetto. È stato creato anche un piccolo parco giochi. Il rimanente terreno, libero dalle costruzioni, vie ne ora coltivato a grano e la farina prodotta viene dedicata esclusiva mente al consumo del orfanotrofio».

Perchè ha scelto di dedicarsi ai bambini? «La mia esperienza in Terre des Hom mes mi ha indotto a continuare ad aiutare i bambini più bisognosi, in particolare in Paesi dell’Africa dove è C hi è Armando Grandi? vuole raccontarci le tappe fondamentali della sua vita?

DEIFAVOREBAMBINI

160 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / ARMANDO GRANDI

Quali sono state le prime opere che ha scelto di finanziare?

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162 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

DOSSIER FONDAZIONI / ARMANDO GRANDI gandolo sul suo stato di salute, hanno ricevuto la risposta che soffriva di una malattia del sangue chiamata drepano citosi; era orfano, scappato dal orfano trofio per maltrattamento e dimesso dall’ospedale, dove si era rifugiato, per chè incapaci di curarlo. Quei giovani, impietositi, lo hanno allo ra portato al ospedale francese deposi tando una somma in garanzia e promet tendo che, tornati in Europa avrebbero provveduto alle spese necessarie per cu rarlo. I miei giovani amici al rientro in Svizzera mi hanno raccontato questa storia. Sono rimasto molto colpito. Ho consultato un medico francese mio co noscente che mi ha detto che se volevo salvarlo da una morte sicura dovevo portarlo in Francia. Ho seguito il suo consiglio. Arrivato in Francia, il ragazzo è stato ricoverato in ospedale. Per non lasciarlo solo ho cominciato a visitarlo frequentemente e lentamente mi sono accorto che iniziavo a provare dell’affet to per lui. Gli ho raccontato della mia Fondazione e un giorno mi ha proposto di costruire ad Ouagadougou un buon orfanotrofio dove gli orfani venissero trattati con il dovuto affetto. La sua pro posta mi ha commosso. Mi sono infor mato della fattibilità di un progetto si mile presso il Ministero della salute del Burkina Faso. La risposta fu secca: non avrebbero dato il permesso per un tale progetto. Allora abbiamo deciso di co struire una scuola nel suo villaggio nata le che avrebbe dato istruzione a giovani dai 12 ai 18 anni. Col passare degli anni Sansan, è diventato per me come un fi glio, infatti mi chiama papà e sono an che “nonno” di una bella bambina afri cana di nome Chloe». Vuole ricordare qualche altro progetto? «Sono venuto a conoscenza che di un villaggio in Congo, a 650 kilometri da Kinshasa, dove il 10/12% dei bambini crescendo sviluppavano piedi deformi, malformazione causata dal acido ciani drico contenuto nella manioca, loro ali mento abituale, perché non lavata per mancanza di acqua. Ho subito fatto ve rificare la possibilità di sfruttare la por tata costante di un fiume, quale fonte di energia. Abbiamo costruito un ac quedotto che ha raggiunto il villaggio distante 15 chilometri, portando così acqua preziosa per tutti gli abitanti. Le donne hanno via via compreso l’impor tanza di lavare accuratamente la ma nioca prima di trasformarla in farina, e in questo modo i nuovi nati non hanno più manifestato questa deformazione. Un altro progetto che mi piace ricorda re è del 2015. In quell’anno il professor Pedrazzini, che è spesso a Bissau, capi tale della Guinea Bissau, in quanto as siste volontariamente bambini cardio patici della capitale, mi fece notare un grave deficit della sanità locale. Nell’o spedale statale mancava del tutto un reparto pediatrico, oltre al fatto che c’era un solo pediatra a disposizione. La mancanza di assistenza sanitaria per questi piccoli pazienti mi ha pro fondamente toccato e portato alla deci sione di costruire un centro sanitario pediatrico. Dopo 18 mesi di progetta zione abbiamo spedito una quarantina di container con tutto il materiale ne cessario, acquistato in Italia. Durante il periodo di costruzione abbiamo inviato tre giovani medici a Cuba per specia lizzarsi in pediatria così che fossero pronti al momento dell’inaugurazione, avvenuta in febbraio 2020».

Che cosa si sente di suggerire ad altri filantropi che vogliano intraprendere un percorso simile al suo? «La filantropia ‘umanitaria’ non è un passatempo o una forma di autocompia cimento ma un impulso ad intervenire dove altrimenti la situazione precaria re sterebbe tale. La povertà, le malattie, la fame, la sete sono problemi gravi in tutto il mondo. Ci sono vari modi di essere fi lantropi: chi aiuta gli artisti, chi finanzia musei, chi eroga borse di studi, la varietà dei progetti da sostenere è infinita. Chi vuol essere un filantropo (parola che personalmente non amo molto) in cam po umanitario, non deve aspettarsi rico noscenza o ammirazione, deve ascoltare la voce del cuore e quella della mente, agire con accortezza e lucidità e sentirsi appagato di quanto ha fatto indipenden temente dal fatto che la sua iniziativa ab bia avuto successo o meno. Il rischio fa parte dell’opera di un filantropo».

Da ultimo, un suo suggerimento a chi si vuole occupare di bambini come filantropo. A che cosa occorre prestare particolare attenzione?

Quali sono i progetti che sta attualmente portando avanti la sua Fondazione? «La quasi totale mancanza di ossige no medicale in Guinea Bissau è un grosso problema. Per supplire a que sta carenza stiamo costruendo un impianto che non solo servirà la struttura da noi costruita, ma potrà anche fornire altri centri ospedalieri. Il grande successo riscosso dadel no stro centro ha favorito la decisione di ingrandirlo sulla base delle indica zioni e delle esigenze espresse dal personale sia tecnico che ammini strativo. In Burkina Faso invece stia mo raddoppiando la capacità della scuola già esistente per l’istruzione dei piccoli dai 6 ai 12 anni». Che cosa ha imparato personalmente dalle sue esperienze filantropiche? Ho imparato ad amare sempre di più i piccoli africani. Dal momento in cui vengono al mondo, questi bambini non chiedono niente e purtroppo non ricevono quasi nulla. Eppure quando gli fai un sorriso, con i loro grandi oc chi ti ringraziano come se avessero ri cevuto il più grande dei doni. È una cosa che non finisce mai di commuo vermi e di motivarmi».

«Innanzitutto, amarli. Un progetto che possa portare beneficio ai bambi ni, deve essere realizzato con la colla borazione di persone fidate, che con dividano totalmente i valori del fonda tore, e che siano attente e amorevoli, capaci ed efficienti».

GIVING COMES WITH A DUTY

BERNARD SABRIER IS PRESIDENT OF CHILDREN ACTION, A CHARITABLE FOUNDATION FOR THROUGHOUT THE WORLD, WHICH HE ESTABLISHED IN 1994.

«I came into contact with philanthro py in my childhood as my mother was always very generous towards social projects and she told me: “In life there are two camps. The receivers and the givers. Believe me it’s better to be in the second one”».

When you have had the chance to be born and raised in a democratic country and when you have been reasonably successful, giving back to society appears as the obvious way to leave a trace. At the end of the day, you are not what you have achieved but what you have given. So it’s hard for me to con nect this to a milestone in my profes sional life. I was fortunate to start Children Action when I was in my

164 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / BERNARD SABRIER

«First of all, I don’t like the word «Philanthropist», I rather prefer the expression “Good citizen” which re flects more my belief in this matter.

DISADVANTAGED CHILDREN

When did you first come into contact with philanthropy for children? What made you decide to get involved in this field?

*

forties, it gave me time to learn, measure the impact and try to im prove our programs along the way. Our vision since day one remained the same. In the respect of a flawless eth ic, do as well as we can, measure our real impact on children and their fam ilies and run www.childrenaction.org like we would run a business».

As a high-profile philanthropist, you have been working with your foundation Children Action. Can you tell us a little more about it? «Apart from my family, Children Ac tion is, most probably, the experi ence which has been the most re warding. Since day one I have been surrounded by such a professional board of trustees and an astonishing Managing Director. They are the ones who have trans formed the initial vision into reality. This journey has been amazing! Since we started in 1994, over 173,000 children and young adults have benefited from our concrete ac tions, experiencing real change in their lives and tangible benefits for their future. We have realized projects worth over 150,000,000. We have distributed 5.5 million meals, operated complex B ernard Sabrier, you are a successful entrepreneur. Would you like to tell us which milestones of your professional and personal life have had the most influence on your choices as a philanthropist?

«Currently, Children Action is run ning 17 projects in 8 countries in the following areas: Prevention and care of teenage suicide in one of the larg est programs in Europe in partner ship with the University Hospitals of Geneva and soon a similar project in Zurich; Wellbeing in hospital for children with cancer in Switzerland; Access to care for underprivileged children who need surgeries in Cam eroon and Vietnam; Psychosocial support for teenage mothers and their babies in Argentina and Peru; Education and nutrition in Myan mar, Sri Lanka and Vietnam.

A research team led by Philippe Tobler and Ernst Fehr has studied the effects of generosity on the personal well-being of donors and concludes: generosity makes people happier. Do you personally share these insights?

Specific actions complement these projects: since March, in collaboration with our trusted partner in Poland, we have been organizing almost weekly deliveries of between 2 and 4 tons of goods (food, hygiene products, etc.) from Poland to Ukraine».

How does the foundation describe its activities? «Making a difference is at the heart of all Children Action’s commit ments. The Foundation intervenes and supports projects that aim to have a long-term positive impact on the lives of beneficiaries. For this purpose, Children Action benefits from diversified and complementary know-how. Each of its projects is evaluated, conducted and monitored by experts who provide their skills and expertise to ensure the quality of the Foundation’s actions. Children Action’s special feature is that it has no administrative costs as I personally cover all of them. Every dollar donated goes exclusively to the programs. Moreover, a participatory environment is developed for each project to increase the resources needed to implement the programs. Thanks to a powerful leverage effect enhanced by key partnerships, the value of projects financed by the Foundation is multiplied by three on average. So then, each CHF 1.received generates CHF 3.-».

What influence has philanthropy had on you as a person and entrepreneur? «As an entrepreneur, becoming “a good citizen” - what you call a philan thropist - appears quickly as a goal and you want to achieve more in your business life in order to give more».

What projects is your foundation currently pursuing?

surgery on about 15,000 children. We have also helped or saved more than 19,500 teenagers from sui cide… So far we have allocated CHF 50 mios to projects for a value of CHF 150 mios».

* Bernard Sabrier is the Chairman of Uniges tion and the CEO of Unigestion Asia Pte Ltd. After starting his career in finance at Paribas in 1972, he took control of Geneva-based Unigestion in 1976. Since then he has successfully grown the business into a leading independent asset manager investing in privateequity, equities, multi-asset and alternatives - with a strong ESG focus. In 2011, Mr Sabrier created a Swiss charitable foundation, the Famsa Foundation, as the asset manager’s controlling shareholder. The Foundation, of which he is President, has supported many significant projects across the charitable, educational, cultural and medical fields. Mr Sabrier has acted as a Director on the Boards of several large European companies and is a Member of the Advisory Board of the Marshall Institute for Philanthropy and Social Entrepreneurship at theLondon School of Economics. He is also the Co-founder of MAMCO – the Museum of Modern and Contemporary Art in Geneva – the largest contemporary art museum in Switzerland.

«The research from Philippe Tobler and Ernst Fehr is probably right. I don’t know If the word “happiness” is correct as: Can you feel happy in front of so much poverty and medical chal lenges… I think it gives you a sense of achievement or fulfilment».

165TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / BERNARD SABRIER

Finally, what will Bernard Sabrier and his foundation be doing in five years‘ time? What would you like to have achieved then? «In 5 years time, the goal is to do better, be smarter and do more be cause the underprivileged in the world require more and more effec tive support».

«La Fondazione MDM (Main Dans la Main) na sce nel 1998 in seguito ad un incontro con Edmond Kaiser a cui avevamo assegnato un Premio MDM https:// mdm.org/). Edmond Kaiser (fondato re di Terre des Hommes) vedendo il logo della nostra impresa Hublot–MDM (montres des montres) ne die de immediatamente la sua interpreta zione: MDM uguale main dans la main. La nostra società, operando nel settore del lusso, aveva deciso di dedi care una parte dei profitti (il 10%) per la creazione di una fondazione che si dedicasse all’aiuto di bambini in generale ed in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Edmond Kaiser ha deciso di utilizzare il premio Hublot (CHF 50.000) per avviare un proget to per la salvezza delle bambine in diane destinate all’infanticidio, so prattutto in quanto femmine».

166 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / CARLO CROCCO

«La Fondazione sostiene diversi pro getti e nello specifico delle case che accolgono neonati, bambini e giovani, maschi e femmine senza nessuna di stinzione, che per diversi motivi non hanno più una famiglia che possa oc cuparsi di loro. I bambini vengono in seriti in vari progetti in base alle spe cifiche problematiche identificate e al la loro età. Tutti gli ospiti sono accolti con attenzione, possono frequentare la scuola o attività formative, ricevono Q uando e come nasce la MainFondazioneDanslaMain?

Lei ha più volte dichiarato che sono stati i suoi viaggi in India ad ispirarla particolarmente, in che senso? «In India ho trovato un mondo com pletamente diverso in cui i bambini erano poverissimi, ma felici di una mi nima cosa o di una piccola attenzione. Ho scoperto un mondo più solidale e con scarsissime aspettative e, tra le al tre cose, ho avuto la grande fortuna di incontrare Madre Teresa di Calcutta (ora Santa). In India ho trovato un ri spetto straordinario tre le persone, un senso incredibile della gerarchia e una profonda comprensione della compo nente familiare».

REALIZZIAMO CROCCO, IMPRENDITORE

Perché ha scelto di dedicarsi ai bambini? «Personalmente avevo fatto un primo viaggio in India dopo aver conosciuto una famiglia ticinese che aveva adotta to sette bambini indiani di cui alcuni con gravi handicap. La mia prima in tenzione era quella di adottare a mia volta dei bambini indiani eventual mente con handicap. Viste comunque in seguito le difficoltà delle adozioni internazionali, ho deciso di sostenere localmente progetti dedicati a bambini orfani o in grosse difficoltà».

OPERE IN INDIA E NON SOLO CARLO

Quali progetti avete in corso in India?

DI SUCCESSO DI FONDAZIONEDIEINTERNAZIONALE,RILIEVOÈFONDATOREPRESIDENTEDELCONSIGLIOFONDAZIONEDELLAMAINDANSLAMAIN.

167TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / CARLO CROCCO

Le sue esperienze indiane sono state tutte positive? «Ho fatto anche delle esperienze ne gative e mi sono reso conto che in questo genere di attività non è suffi ciente il cuore, ma occorre anche ra gionare razionalmente istituendo dei controlli e chiedendo delle rendicon tazioni precise». Parliamo di Ticino e di Ca.Stella Farm-Camino Spinirolo (Meride): che caratteristiche ha questo progetto? «La Fondazione ha acquistato uno sta bile ex industriale (che produceva It tiolo) in cattive condizioni con un ter reno agricolo circostante. La struttura è stata ripristinata con la creazione di Cantiere Sociale, cioè la ristruttura zione è stata eseguita con la partecipa zione attiva degli studenti delle scuole speciali che a turno venivano per alcu ni giorni e partecipavano alle varie at tività, iniziando in questo modo ad av vicinarsi e comprendere il mondo del lavoro. Nel terreno agricolo invece so no stati inseriti degli animali (cavalli, pony, asini, alpaka, conigli ecc.), la cui presenza ha lo scopo di svolgere attivi tà di pet-therapy grazie a personale specialmente preparato a questo sco po. Questa attività permette di avvici nare bambini con problematiche psi cologiche migliorando notevolmente i loro comportamenti. Inoltre, il terreno agricolo è dedicato soprattutto alla coltivazione di ortaggi in forma biolo gica e L’interasostenibile.fattoria, una volta completa ta la ristrutturazione, è ora messa a disposizione di istituzioni, associa zioni, enti in particolare dedicati a bambini in difficoltà, oppure fruibile da scuole e da bambini per periodo di vacanza. A questa attività, nell’ambito di una Azienda Sociale creata dalla Fondazione, è stata af fiancata anche quella di un campeg gio (Camping Monte San Giorgio) in modo da dare nel tempo una sosteni bilità economica che possa creare una vita durevole e di medio termine all’intera struttura. Ca. Stella Farm può ospitare complessivamente 24 bambini in camere da 3 /4 o 6 letti. La cucina, integralmente vegetaria na, per rispetto degli animali che collaborano attivamente al progetto, è per lo più biologica e naturalmente a kilometro zero». Come sostenete i bambini traumatizzati? Che tipo di percorsi psicologici offrite? «I bambini possono praticare attività con gli animali sotto la guida di due persone appositamente formate, di cui una psicoterapeuta. In caso di problemi importanti, i bambini ven gono seguiti anche da una psicologa che si dedicata al caso specifico. Il campeggio è esercitato in forma com merciale al fine di allargare il più possibile la clientela, ma lo scopo principale è, oltre alla dimensione economica, è quello di consentire ai nostri ragazzi di svolgere attività sem plici in contatto con la clientela ester na. Da non trascurare infine la possi bilità di creare ulteriori posti di lavo ro per persone in difficoltà».

«Sono personalmente soddisfatto della realizzazione di questo proget to che ha richiesto parecchi anni di lavoro, qualche sofferenza per supe rare certe difficoltà, ma il fatto di ve dere la casa e l’intera fattoria vissuta da bambini felici ripaga di tutti gli sforzi sostenuti. Anche di recente siamo stati impegnati a superare al cune difficoltà di carattere ammini strativo che talvolta ci scoraggiano, ma non vogliamo lasciarci abbattere in quanto ci vuole grande determi nazione e costanza per raggiungere grandi soddisfazioni».

«Nei prossimi mesi prevediamo di estendere la nostra attività a Milano con il progetto Pianeta Terra; anche qui si tratta di una vecchia cascina che sarà ristrutturata nell’assoluto ri spetto della sua conformazione stori ca e culturale per essere messa a di sposizione di una associazione che si dedicherà soprattutto a giovani in difficolta, con la creazione anche di spazi adibiti a laboratori di varie atti vità artigianali ed agricole».

cure mediche, assistenza sanitaria e, ove necessario, anche un supporto psi cologico adeguato. I bambini e i ra gazzi sono seguiti da una “mamma” che si occupa di loro ogni giorno nella vita quotidiana. Tutte le case dispon gono inoltre di una cuoca e di una donna delle pulizie per garantire un’a deguata alimentazione e l’igiene per sonale. Il personale delle case è segui to da un responsabile che riferisce al direttore e che segue periodici corsi di aggiornamento professionale, e pro muove a sua volta un’adeguata forma zione del team di educatori, counselor, infermieri e altri operatori che si occu pano di tutti gli ospiti. Attualmente i progetti in India atti vati con la collaborazione del nostro partner locale si sono molto svilup pati assistendo complessivamente più di 3.500 bambini. Recentemente ab biamo anche creato una azienda so ciale con l’obiettivo di generare pro fitti che possano a loro volta sostene re dei progetti ma che possano so prattutto creare dei posti di lavoro per quei ragazzi che, non avendo po tuto frequentare regolarmente la scuola, hanno difficoltà a trovare un impiego. L’azienda sociale è costitui ta dalla produzione di gelati e da ne gozi di gelateria e pizze sotto il mar chio Margheritaly».

«Da questa e da altre esperienze, ho imparato che non bisogna mai arren dersi, occorre sempre insistere perché dai problemi e dalle difficoltà escono sempre cose positive se non si rinuncia a combattere. Quali progetti avete per il futuro?

Quale bilancio personale di sente di trarre da queste iniziative?

Che cosa ritiene di avere imparato?

La casa ospita 19 bambini maschi e femmine e il loro numero varia in ba se ai casi segnalati. Gli ospiti della struttura sono bambini abbandonati, orfani o sottratti all’accattonaggio nelle strade. I bambini frequentano la scuola e partecipano giornalmente a tutte le attività organizzate nella casa come giochi di gruppo, yoga e altre attività ricreative. Centro di Adozione Salem

La casa ospita 31 bambine e ragazze minorenni che sono state abusate, scappate di casa, costrette al lavoro minorile o a matrimoni forzati.

168 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / CARLO CROCCO

Casa Gegé

Salem Reception Home for Girls

Dragon Flies Kids Home

Il centro accoglie neonati dai 0 ai 2 anni. Sono bambini che sono stati ab bandonati alla nascita. Attualmente il centro ospita 20 bambini ma il loro numero varia. I neonati e i bambini vengono curati da delle “mamme in fermiere” che si occupano dei loro bi sogni accudendoli, nutrendoli e cam biandoli amorevolmente. Fanno tutto quello che una mamma farebbe per il proprio bambino. MDM Boys Home integrated complex for destitute special children home La casa ospita 37 bambini e ragazzi minorenni. La struttura accoglie bambini e ragazzi HIV positivi, di versamente abili, che necessitano di un’assistenza particolare, e bambiniragazzi che hanno abbandonato la scuola ma che grazie all’assistenza fornita hanno potuto riprendere il lo ro percorso di studi. MDM Children Village La casa, o meglio il villaggio dei bam bini, ospita 40 ragazzi minorenni. I bambini che qui vivono ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno, dagli effetti personali ai pasti caldi e soprattutto hanno accesso all’educazione frequen tando le scuole governative.

La casa ospita bambine e ragazze prematuramente incinte. Attualmen te la casa accoglie 8 ragazzine dai 14 ai 17 anni che sono state rifiutate e stigmatizzate dalle loro famiglie. Il numero delle ospiti varia in base ai casi segnalati.

MDM Babies Home La casa è il punto di riferimento locale che si occupa delle adozioni di bambi ni orfani e abbandonati. Il centro ac coglie neonati e bambini da 0 a 3 anni ma la maggior parte dei bambini ac colti non raggiunge l’anno di vita. I neonati e i bambini vengono curati da delle mamme che si occupano dei loro bisogni accudendoli, nutrendoli e assi stendoli amorevolmente. Casa Rana La casa accoglie 23 bambine e ragaz ze minorenni orfane o che per diversi motivi non possono più vivere più con le loro famiglie. Casa Rana ospita anche bambine che vivono ancora nelle loro famiglie ma che a causa della povertà il nucleo famigliare non riesce ad occuparsi di loro. Le ospiti frequentano regolarmente la scuola sia primaria che secondaria e la casa fornisce un supporto didattico extra, ad esempio dell’informaticanell’apprendimentodibase.

Maya Home La casa ospita 22 bambine e ragazze minorenni orfane o che per diversi mo tivi non possono vivere più con le loro famiglie e che sono sieropositive o ma late di AIDS. La casa segue anche 6 bambine che vivono ancora nelle loro famiglie ma che a causa della loro ma lattia e della povertà, il nucleo fami gliare non riesce ad occuparsi di loro. www.tdhcore.org

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Quali sono stati i principali progetti portati a termine nel corso del tempo e quelli attualmente in corso di realizzazione? «Di grande rilievo è certamente il pro gramma “Il mio corpo mi appartie

Protezione dell’infanzia Svizzera si ri volge agli specialisti, agli educatori, ai politici, a organizzazioni private e sta tali, e a tutta l’opinione pubblica sviz zera. Collegamento in rete e coopera zioni svolgono un ruolo centrale per tutti gli ambiti di attività. Protezione dell’infanzia Svizzera fa parte di diver se reti, associazioni e alleanze in cui è possibile scambiarsi le nuove cono scenze ricavate dall’esperienza pratica di protezione del minore e dalla scien za e portare avanti insieme degli obiet tivi. Il collegamento in rete ci rende più forti e fa in modo che la nostra vo ce venga ascoltata. Il nostro lavoro è finanziato con raccolte di fondi mirate tra privati, aziende, fondazioni e isti tuzioni pubbliche». In che cosa si differenzia la Fondazione dalle molte istituzioni/ fondazioni che in Svizzera si occupano d’infanzia e quali sono i suoi principali caratteri distintivi?

170 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / PROTEZIONE DELL’INFANZIA SVIZZERA DIAMO VOCE AI BAMBINI INTERVISTA AD ANDREA CESARE CANONICA, MEMBRO DELLA DIREZIONE DI TUTTOFONDAZIONEDELL’INFANZIAPROTEZIONESVIZZERA,INDIPENDENTEDIDIRITTOPRIVATOATTIVASUILTERRITORIONAZIONALE.

Q uali sono le finalità di Protezione dell’infanzia Svizzera e in quali ambiti svolge la sua azione? «Fondata nel 1982, Prote zione dell’infanzia Svizzera è una or ganizzazione di utilità pubblica che si adopera affinché tutti i bambini in Svizzera possano crescere in modo si curo e dignitoso, nel rispetto della Convenzione ONU sui diritti del fan ciullo. A tale scopo, rifacendoci a stu di scientifici, proponiamo in modo si stematico progetti di prevenzione, campagne di sensibilizzazione e svol giamo attività di lobbying politico.

«Un elemento che sicuramente ci ca ratterizza è determinato dal fatto che Protezione dell’infanzia Svizzera non lavora direttamente con i bambini ma con chi opera o è a contatto con i bambini: docenti, medici, genitori, psichiatri, operatori sociali ecc. Impie ghiamo le nostre risorse in modo orientato alla qualità e al risultato. Ci impegniamo in maniera risoluta e ri spettosa a favore dei bambini presen tando le nostre posizioni e i nostri contenuti in modo chiaro e adeguato ai gruppi target. La nostra azione si sviluppa attraverso campagne mediati che, progetti concreti di prevenzione, pubblicazioni, formazione, materiale didattico e attività di lobbying politi co. Collaborando con altre organizza zioni come ASPI in Ticino otteniamo risultati migliori e più sostenibili per i bambini, gli adolescenti e le loro fami glie. Il lavoro in rete rafforza la nostra posizione e unendo le forze possiamo contare su una base di conoscenze an cora più ampia integrando in modo mirato progetti e sinergie».

Perché i governi e i potenti del mondo stentano ancora a mettere la protezione dell’infanzia al centro della loro agenda politica ed economica? E quale è, nello specifico, la situazione della Svizzera? «Purtroppo, è così... forse perché i bambini non potendo votare non sono interessanti per chi detiene il potere? O perché chi detiene il potere decisio nale non conosce le varie problemati che legate all’infanzia? Sicuramente anche perché occorrono mezzi finan ziari, persone competenti, istituzioni e organizzazioni professionali che fanno gioco di squadra».

DOSSIER FONDAZIONI / PROTEZIONE DELL’INFANZIA SVIZZERA ne!” comprende tre offerte per scuole, scuole dell’infanzia e asili nido. Costi tuito già nel 2006 e più volte valutato, il progetto «Sono unico/a e prezioso/a!» è rivolto ai bambini della scuola pri maria dai 7 ai 9 anni, ai loro inse gnanti e alle persone di riferimento. Questo percorso sperimentato è com posto da sei fasi, in cui gli alunni della scuola primaria apprendono in chiave ludica ad agire con auto-iniziativa, a gestire le proprie emozioni e a ricono scere quando vengono oltrepassati i limiti. Riguardo alla fascia d’età dai 4 ai 6 anni, il progetto prevede materiali didattici per scuole dell’infanzia e asili nido e a partire dal 2021 è disponibile tramite Protezione dell’infanzia Sviz zera. Un’altra novità è la mostra per adolescenti «Love Limits dai 14–16 anni», offerta da Protezione dell’infan zia Svizzera e prenotabile a partire dall’anno scolastico 2021/2022. Tutte e tre le offerte sono connesse tra loro, ma ciascuna forma un’unità a sé stan te, che può essere attuata singolar mente. Il progetto “Love Limits” per adolescenti non è incentrato principal mente sulla segnalazione dei pericoli, bensì tratta, in modo adatto all’età, gli aspetti piacevoli legati a fisicità, amore e sessualità». Un ambito in cui si rendono quanto mai necessari interventi preventivi e repressivi è quello dello sfruttamento sessuale dei bambini su internet… «La grande quantità di materiale pe docriminale può essere efficacemente arginata con un aumento delle segna lazioni, delle cancellazioni e delle azioni penali. Tuttavia, le questioni vanno anche oltre; la protezione dei bambini e degli adolescenti deve avere effetto anche in caso di «sextortion», quando foto e video intimi sono usati per ricattare qualcuno. O nel caso del «cybergrooming», quando gli adulti entrano in contatto con bambini e adolescenti online, che nel peggiore dei casi porta alla violenza sessuale. In questo contesto, la fondazione Prote zione dell’infanzia Svizzera ha contri buito in modo efficace all’attivazione di clickandstop.ch lo sportello di se gnalazione contro la pedocriminalità su internet, con lo scopo di facilitare la segnalazione e far sì che un maggior numero di rappresentazioni di abusi possa essere rimosso da internet. Lo sportello fornisce informazioni, con sulenze professionali e veicola pro grammi di prevenzione sulla violenza sessuale». Nonostante gli sforzi compiuti, la condizione dei minori in molti Paesi del mondo (ma in una certa misura anche nella prospera Svizzera) resta molto precaria e a rischio. «Per quanto riguarda la situazione svizzera bisogna onestamente dire che potremmo fare senz’altro molto di più. Il nostro Paese ha senza dubbio rag giunto una condizione di benessere diffuso, ma questo positivo risultato nasconde spesso il fatto che all’interno del nucleo famigliare si registrano non

pochi casi di disagio, maltrattamenti minorili e fenomeni di violenza assisti ta che possono condurre ad uno stato di salute che pregiudica un sano svi luppo del minore. I disagi sofferti du rante l’infanzia e l’adolescenza hanno inevitabilmente pesanti conseguenze durante l’età adulta. Esiste dunque an che in Svizzera un rapporto diretto di causa-effetto tra i maltrattamenti su biti durante l’infanzia, gli “errori edu cativi” e il manifestarsi di comporta menti antisociali a scuola, in famiglia e nei diversi contesti di vita».

vi membri della Guardia, sul sostegno alle attività di comunicazione e sul mi glioramento delle condizioni quadro per quanto riguarda l’equipaggiamen to, le infrastrutture e il reinserimento professionale nella vita lavorativa dopo il completamento del servizio».

Anche il sostegno alle famiglie e ai bambini in Vaticano rimane un pilastro importante delle nostre attività (coper tura delle spese scolastiche dei bambini presso la Scuola Svizzera di Roma, con tributi vari agli assegni familiari, assi curazioni e spese abitative accessorie).

CORAGGIOSA E FEDELE

In cosa consiste la tradizione del “Pranzo di San Martino” e perché la scelta di questo nome?

«Il “Pranzo di San Martino” è una tradizione inaugurata solo circa 10 an ni fa. San Martino è uno dei santi pa troni della Guardia Svizzera Pontificia e viene festeggiato a Roma l’11 novem bre. Per sostenere la Guardia, il Con siglio di Fondazione ha deciso di orga nizzare un pranzo in Svizzera ogni no INTERVISTA CON IL COMANDANTE

COL CHRISTOPH GRAF CHE PRESENTA LA FONDAZIONE NATA PER SOSTENERE UNA DELLE ISTITUZIONI PIÙ RADICATE NELLA STORIA E NELL’IMMAGINE DELLA SVIZZERA: LA GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA. Ph: © Jessica Krämer

172 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / COMANDANTE COL CHRISTOPH GRAF UNA GUARDIA

Il miglioramento del reinserimento pro fessionale in Svizzera attraverso i con tributi all’AVS svizzera (volontari) du rante il periodo di servizio di tutti i membri della Guardia e il finanziamen to di un’adeguata assicurazione contro i rischi e i contributi ai piani pensionisti ci della Guardia mirano a rientrare nel mondo professionale dopo il periodo di servizio in Vaticano senza gravi svan taggi. La Fondazione continua inoltre a contribuire al miglioramento delle in frastrutture e delle attrezzature, nonché allo sviluppo professionale e spirituale dei membri della Guardia, un impegno che si basa sul sostegno di molti piccoli e grandi benefattori».

«La nostra fondazione sostiene la Guar dia Svizzera Pontificia da molti anni con contributi finanziari per progetti volti a preservare questa importante tradizione. Si tratta di contributi an nuali ricorrenti o una tantum a favore di varie cause: sostenere le attività di C ome è nata l’idea di istituire la Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia e quali sono le sue principali finalità? «La Fondazione è stata istituita il 26 gennaio 2000 dall’allora Comandante della Guardia Svizzera Pontificia, Col Pius Segmüller e dal primo Presidente della Fondazione, Dott. Flavio Cotti.

reclutamento in Svizzera attraverso la presenza regolare alle fiere di carriera, le visite alle scuole di reclutamento e ai licei e l’organizzazione di settimane in formative per i potenziali candidati.

Quali sono i più importanti progetti che caratterizzano l’attività di questa Fondazione?

L’obiettivo principale era quello di for nire alla Guardia Svizzera Pontificia con i suoi oltre 500 anni di tradizione un sostegno materiale e a livello sociale e di migliorare le condizioni di vita dei giovani della Guardia e delle famiglie a Roma. L’attenzione si è concentrata sul reclutamento e l’addestramento di nuo

La prossima edizione di questo evento si terrà a Lugano il 9 novembre prossimo, quali sono le modalità con cui si svolgerà l’evento? «Quest’anno, i nostri colleghi ticinesi del Consiglio di Fondazione: On. Fi lippo Lombardi e On. Rocco Catta neo hanno organizzato un evento in Ticino. Come già menzionato, io pre senterò una relazione sulla vita della Guardia in Vaticano e il Presidente della Fondazione parlerà delle esigen ze e dei progetti della Fondazione. In tale prospettiva, non vedo l’ora di in contrare nuovamente molti dei nostri amici e sostenitori ticinesi». Quali sono le più importanti problematiche che la Fondazione dovrà affrontare in futuro per sostenere la sopravvivenza a lungo termine della Guardia?

«ll problema più importante per il fu turo è garantire una continuità per le prossime generazioni. A causa del pe riodo di servizio relativamente breve, ogni anno abbiamo un’elevata richie sta di nuove guardie. Il reclutamento di circa 35 nuove guardie all’anno, che si impegnano a servire il Santo Padre per almeno 26 mesi, è impegnativo. Si tratta di trovare le persone giuste e poi, se necessario, ispirarle a prolunga re il loro periodo di servizio ed assu mere una funzione di quadro. Le con dizioni di lavoro in Vaticano rientrano nel quadro delle condizioni italiane e non possono competere con quelle svizzere. Questo rende ancora più im portante il miglioramento delle condi zioni di vita a Roma e il sostegno a di versi settori. Il sostegno alle famiglie e ai bambini è un pilastro importante delle nostre attività (copertura dei co sti delle rette scolastiche dei bambini presso la Scuola Svizzera di Roma, contributi vari agli assegni familiari, assicurazioni e spese abitative accesso rie). Il miglioramento del reinserimen to professionale in Svizzera attraverso i contributi all’AVS svizzera (volonta ri) durante il periodo di servizio di tutti i membri della Guardia e il finan ziamento di un’adeguata assicurazione contro i rischi e dei contributi ai piani pensionistici della Guardia hanno lo scopo di consentire loro di tornare nel mondo del lavoro senza gravi svantag gi dopo il periodo di servizio in Vatica no. Inoltre, vengono sostenuti vari progetti della Guardia, come la forma zione sulla sicurezza o l’aggiunta di at trezzature storiche. Sono convinto che il sostegno e la promozione di queste preoccupazioni e di questi obiettivi avranno un effetto a lungo termine e duraturo. Se riusciremo a mantenere vivo l’interesse di un vasto pubblico, a rendere più attraente il servizio in Va ticano attraverso il nostro sostegno e a rendere comprensibile il reinserimento in Svizzera, sarà possibile continuare a ispirare un numero sufficiente di gio vani svizzeri per questi compiti». Tra gli obbiettivi della Fondazione è indicato il “miglioramento aggiornato dei metodi di lavoro, delle attrezzature e delle infrastrutture, nonché la conservazione e restauro dei valori storici della Guardia Svizzera Pontificia. Che cosa significa concretamente? «Con il suo impegno, la Fondazione ha reso possibile la realizzazione di im portanti progetti della Guardia Svizze ra: ad esempio, per quanto riguarda la formazione in materia di sicurezza svolta in Svizzera e riconosciuta dalla Confederazione, negli ultimi 5 anni 16 Guardie hanno potuto completare la formazione, il che apre loro buone op portunità nel mercato del lavoro civile una volta terminato il servizio a Roma. Per preservare l’equipaggiamento sto rico, negli ultimi anni sono state ac quistate numerose repliche di elmi (morioni), armature e armi. La Fonda zione si è inoltre adoperata per garan tire il restauro e la conservazione di tutti gli affreschi della Cappella Sviz zera della Chiesa di Santa Maria della Pietà sul Campo Santo Teutonico». Che cosa rappresenta un’istituzione come la Guardia Svizzera Pontificia nella storia e nella cultura svizzera?

«Acriter et fideliter - coraggiosa e fede le: così la Guardia Svizzera Pontificia svolge da 500 anni il suo servizio esemplare per il Papa, vigilando co stantemente sulla sicurezza della Per sona del Sommo Pontefice e della sua residenza, e custodendo gli ingressi della Città del Vaticano. Le guardie so no quindi facilmente riconoscibili da tutti i pellegrini e i visitatori del Vatica no e svolgono la loro impegnativa mis sione di protezione in modo affidabile e attento. Sono quindi eccellenti amba sciatori del nostro Paese e godono di grande stima in tutto il mondo».

Ph: © Oliver Sittel

vembre, durante il quale la Fondazio ne e il Comandante della Guardia po tranno fornire informazioni sulle ini ziative della Fondazione e della Guar dia Svizzera Pontificia e mantenere i contatti con i sostenitori e gli amici della Guardia. Gli eventi precedenti si sono svolti a Lucerna, San Gallo, Fri burgo, San Maurizio, Soletta, Zurigo, Svitto e l’anno scorso a Ginevra».

173TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 DOSSIER FONDAZIONI / COMANDANTE COL CHRISTOPH GRAF

«Nei confronti delle imprese italiane svolgiamo una duplice funzione: da un lato forniamo loro supporto duran te la fase di ingresso sul mercato, quindi sosteniamo le azioni di interna zionalizzazione del business (attività in presenza oppure digitali-btob, ma anche iniziative promozionali e di va lorizzazione dei prodotti e dei territo ri) con lo scopo di aiutare le aziende a trovare un partner commerciale sviz zero. Dall’altro forniamo supporto di tipo doganale, amministrativo, nor mativo e fiscale alle imprese che han no già avviato rapporti con interlocu tori e partner elvetici».

174 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA

soci, strumento essenziale per con solidare il proprio radicamento sul territorio svizzero».

Quali opportunità si prospettano per le imprese italiane che intendono approcciare il mercato svizzero in termini di afflusso di merci e di servizi?

Quali sono le principali finalità della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera a Lugano e quale ruolo riveste nel panorama dei rapporti economici tra l’Italia e la Svizzera?

Quali sono più importanti attività che siete chiamati a svolgere e quali i progetti che state attualmente portando avanti?

«I filoni di attività della Camera sono sostanzialmente tre:

2. Sul fronte dell’attrazione degli inve stimenti, la Camera cerca di mette re in relazione la piazza finanziaria svizzera con start-up, scale-up e imprese innovative italiane.

«Le opportunità sono molteplici sia dal punto di vista commerciale che su quello legato agli investimenti. La Camera individua le maggiori oppor tunità di espansione commerciale per le aziende italiane sul mercato svizze ro nei settori dell’agroalimentare arti gianale, dell’elettromeccanica e delle macchine utensili, del turismo nei settori dell’edilizia e dell’impiantisti ca industriale. In questi campi i ser vizi della Camera facilitano enorme

3. Sul fronte della valorizzazione della rete associativa, la Camera crea re lazioni e proficue opportunità per i

IL NOSTRO IMPEGNO A FAVORE DELL’EXPORT ITALIANO IN SVIZZERA FABIO FRANCESCHINI ILLUSTRA IL RUOLO DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA A LUGANO A SOSTEGNO DELLA PRESENZA ECONOMICA E COMMERCIALE ITALIANA IN SVIZZERA, PER IALLEL’INTERSCAMBIOFAVORIREECONTRIBUIREBUONERELAZIONITRADUEPAESI.

«L’ufficio di Lugano della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera si muove nel solco della missione della Camera. Il nostro compito principale consiste nell’assistenza alle imprese dedite all’interscambio tra Italia e Svizzera. La Camera, senza venire meno al suo ruolo istituzionale, forni sce assistenza alle istituzioni e alle aziende, muovendosi con criteri im prenditoriali e cercando di massimiz zare il ritorno commerciale per la pro pria clientela. Da sempre, quindi, il suo ruolo principale è favorire l’export italiano in Svizzera».

1. Sul fronte del supporto all’export, la Camera sviluppa attività di assi stenza taylor made alle singole aziende sia sotto il profilo commer ciale che normativo e realizza pro getti di promozione dei territori e di valorizzazione del Made in Italy.

Che rapporti intrattenete con le aziende italiane e quali sono le richieste di collaborazione che da esse ricevete?

«L’Italia è uno dei principali partner commerciali della Svizzera: si colloca tradizionalmente al secondo posto come paese fornitore e al sesto posto tra i pae si di destinazione dell’export della Con federazione, con un saldo commerciale attivo crescente. In particolare, la Sviz zera, rappresenta il quarto paese al mondo per destinazione dell’export ita liano (con una quota del 5,47% del tota le) e figura al nono posto tra i paesi di origine delle importazioni italiane. La crisi pandemica non ha affatto condizio nato l’export italiano verso la Svizzera, anzi: nel 2020 l’export ha mantenuto sostanzialmente il livello pre-covid asse standosi sui 25,2 miliardi di euro (-2,9%). L’Italia ha rafforzato il suo ranking posizionandosi al secondo po sto tra i fornitori della Svizzera, accre scendo la quota di mercato al 8,12% (ri spetto al 8,05% registrato nel 2019).

Secondo i dati statistici rilasciati dall’I stat ed elaborati dall’ICE, il 2021 ha fatto registrare una performance anco ra migliore dell’export italiano, cresciu to dell’8,1% rispetto all’anno preceden te, raggiungendo la considerevole cifra di 27,3 miliardi di euro. Anche l’im port dalla Svizzera è aumentato, atte standosi a 11,1 miliardi di euro (+14.7 rispetto al 2020). Il saldo commerciale a favore dell’Italia è cresciuto di 500 milioni di euro, raggiungendo i 16,1 miliardi di euro. I traffici commerciali si sono concentrati principalmente sui prodotti dell’industria chimica e far maceutica, su macchine utensili e im pianti, sull’elettronica ma anche sui prodotti dell’agricoltura e forestali, su gli strumenti di precisione, su orologi e bigiotteria, metalli, tessili, abbiglia mento e calzature».

Dal suo osservatorio privilegiato come giudica lo stato dei rapporti economici tra i due Paesi e in quali settori è possibile individuare le più interessanti prospettive di sviluppo?

175TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA mente le operazioni svolte dalle aziende italiane che si affacciano sul la Svizzera. Il varo del PNRR in Ita lia è destinato inoltre a rappresentare un’opportunità per le imprese svizze re che vogliano stabilire delle part nership con le controparti italiane che ne beneficeranno. Infine sempre maggiore attenzione viene posta sulle opportunità di collaborazione tra i due eco-sistemi attivi nel settore dell’innovazione tecnologica».

Qual è al momento la situazione e in che misura, come CCIS, siete coinvolti in questo processo? «Questo non rappresenta un ambito di azione della CCIS. Non occupan docene non abbiamo nemmeno noti zie al riguardo».

Un fenomeno importante riguarda il trasferimento di imprenditori e delle rispettive famiglie dall’Italia alla Svizzera e nello specifico in Ticino.

176 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / LWP/E-WORK LWP LEDERMANN WIETING & PARTNERS SA NUOVA PARTNERSHIP STRATEGICA CON IL GRUPPO E-WORK

MORENA FERRARI GAMBA: «Sarà un proficuo scambio di esperienze. Certo, e-work potrà mettere a dispo sizione il proprio know-how multi nazionale ma sarà uno scambio reci proco di competenze e di conoscenze

MORENA FERRARI GAMBA, PRESIDENTE & SENIOR PARTNER LWP E PAOLO FERRARIO, AD E-WORK, CI PARLANO DI UNA PARTNERSHIP FINALIZZATA A RAFFORZARE IL RUOLO DI ENTRAMBE LE SOCIETÀ. I mportante passo quello recentemente siglato da LWP con il Gruppo e-work, con sede a Milano. Il Gruppo e-work da oltre 20 anni opera sul mercato delle risorse umane, dalla sommini strazione, alla ricerca e selezione, alle attività di formazione, assessment e coaching con consulenti altamente qualificati. Il Gruppo è presente in tutta Italia e in 3 Paesi in Europa, conta oltre 200 dipendenti diretti e un volume di affari annuo di circa 200 milioni di euro.

Q uali sono le principali motivazioni strategiche che hanno portato alla conclusione di un accordo di partnership tra LWP Ledermann, Wieting & Partners e il Gruppo italiano e-work?

arch, Ricerca e selezione, Outplace ment, Tutoring, Assessment, Audit aziendali e tutto ciò che è di suppor to alle aziende per quanto riguarda l’organizzazione delle risorse umane. Inoltre, con la nostra partecipata Portempore ci siamo inseriti molto bene anche nel mondo interinale. So no certa che la spinta commerciale e d’investimento del Gruppo e-work ci permetterà di rafforzare la nostra of ferta di consulenza e conquistare al tri territori e nuovi mercati. Una sfi da che non vediamo l’ora di affronta re. In loro abbiamo trovato dei part ner molto solidi, moderni e con obiettivi molto chiari di sviluppo, da noi fortemente voluti e cercati. Oggi le alleanze strategiche sono essenziali per poter crescere».

MORENA FERRARI GAMBA: «LWP, facente parte del Network svizzero Lederman, è da quasi trent’anni un punto di riferimento sul mercato lo cale e nazionale. Nel corso di questi anni, abbiamo sviluppato diversi ser vizi nell’ambito dell’Executive se PAOLO FERRARIO: «Il Gruppo ework opera nelle risorse umane da ol tre vent’anni. In LWP abbiamo ritro vato caratteristiche per noi fondamen tali come la deontologia e l’attenzione per le aziende ed i candidati. Per noi crescere è sempre stato sinonimo di migliorare, e credo che in questo caso sarà proprio così».

In particolare, quale sarà lo specifico apporto di competenze da parte del Gruppo e-work?

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PAOLO FERRARIO: «Il mondo HR sta cambiando rapidamente e continua mente. Crescere ed affermarsi come Gruppo Internazionale sono uno dei passi da fare per rimanere al passo col proprio mercato di riferimento. È chiaro che una delle nostre prime intenzioni è quella di sviluppare, reci procamente, in tutti i Paesi in cui sia mo presenti, i servizi caratteristici del le diverse realtà aziendali».

AZIENDE / LWP/E-WORK che arricchiranno entrambi, soprat tutto nell’Executive Search che con traddistingue il nostro percorso e la nostra storia. La forza di e-work sta nell’aver sviluppato metodologie e tecnologie avanzate nel recruitment con consulenti altamente qualificati anche nella formazione e nel coa ching di quadri». Quali benefici vi attendete da questa collaborazione e quali opportunità di sviluppo nei servizi intravedete per il futuro?

ONCE ALWAYSRUBIS,RUBIS

GAMBA: «Noi ri maniamo Partner e manteniamo l’au tonomia e la governance, come pure il nome della società, LWP Ledermann Wieting & Partners resterà invariato.

forbici Rubis sono disponibili online

Lei assumerà la carica di Presidente per la parte svizzera. Quali saranno le vostre funzioni, sue e dei suoi attuali soci, più in generale quali competenze saranno concentrate in MORENASvizzera?FERRARI

nelle migliori farmacie.

GAMBA: «Per LWP, è un’opportunità di crescita nei sevizi, nei numeri e anche nell’affer mazione in più mercati».

PAOLO FERRARIO: «Abbiamo scelto di investire in LWP proprio per la squadra che la compone, per i profes sionisti che ci operano. Sono certo che la continuità manageriale e la guida confermata a Morena Ferrari Gamba, Alberto Largader e Franco Pizzi por teranno il nostro Gruppo a risultati eccezionali».

Le e le su e

pinzette

A noi il compito di sviluppare il mer cato locale e nazionale in quello che è la consulenza aziendale per le risorse umane a 360°».

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MORENA FERRARI

P.D.: «Dotato di un portafoglio equili brato, il Gruppo ZEISS è una società orientata a futuri mercati di interesse nell’ambito dell’ottica, della meccani ca di precisione e dell’optoelettronica.

Ci sono 4 settori: Semiconductor Manufacturing Technology: Attrezzatura per la produzione di semiconduttori; Industrial Quality & Researc: Mac chine di misura a coordinate, sistemi ZEISS

VISION SWISS, E SILVANO BELOTTI, FONDATORE E PRESIDENTE DI BELOTTI GROUP, RIGUARDO ALLE NOVITÀ NEL CAMPO DELLE LENTI OTTICHE E IN MERITO AD UNA PROFICUA COLLABORAZIONE CHE DURA ORMAI DA OLTRE TRENT’ANNI. Silvano Belotti, Fondatore e Presidente di Belotti Group Peter Däpp, CEO Carl Zeiss Vision Swiss Nuova sede high-tech di ZEISS, Jena , Germania Ph: © ZEISS

In qualità di leader tecnologico globale, tra i fattori di successo di ZEISS vi è una strategia di investimento mirata.

EISS è produttore e leader mondiale di ottiche di qualità. Quali sono le strategie e i valori che vi hanno consentito di raggiungere questa posizione di assoluto prestigio?

DIALOGO A DUE VOCI TRA PETER DÄPP, CEO CARL

L’innovazione in ZEISS ha una tradi zione. Si potrebbe definire il DNA dell’azienda ed è sempre presente in ZEISS in un contesto sociale più am pio. Soddisfare le esigenze future dei clienti con prodotti, servizi, soluzioni e modelli di business, offrire valore ag giunto e apportare benefici sono alla base di ogni innovazione. I nostri inve stimenti nella ricerca e sviluppo sono sempre elevati e ammontano attual mente al 13 percento del fatturato».

Come è composto il business globale di ZEISS a livello Mondo?

P.D.: «ZEISS è sempre riuscita a offrire nuove prospettive, trasformando le grandi sfide in grandi opportunità e l’impossibile in qualcosa di possibile.

Z

178 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / ZEISS / BELOTTI GROUP UNA COLLABORAZIONE DI LUNGA DURATA

• Consumer Markets: Lenti per oc chiali, obiettivi fotografici e cinema tografici, binocoli, telescopi e can nocchiali da mira.

BELOTTI e ZEISS sono una combi nazione vincente. Siamo orgogliosi di avere una partnership così lunga e in tensa oltreché di successo e orientata al futuro con BELOTTI». Che importanza rivestono la Svizzera e il Ticino nelle vostre strategie commerciali?

S.B.: «Nella maggior parte dei casi le aziende leader si occupano di mercato mondiale, esse sono aziende con una struttura organizzativa importante e so lida che parte, in primis, dalla ricerca, dallo sviluppo passando inevitabilmen te dal prodotto e non ti lasciano solo nemmeno nella commercializzazione, strutturate per fare formazione al team in maniera professionale, per mostrare tutto quello che il prodotto può offrire».

Un punto di forza di ZEISS è costituito dalla rete di distributori presenti nel mondo. A quali criteri di competenza e professionalità devono corrispondere i vostri partner? P.D.: «Per offrire ai clienti il miglior servizio possibile, sono fondamentali un’elevata competenza professionale e una formazione continua. Anche l’i dentificazione con il marchio e i suoi valori rientrano nella collaborazione professionale. Per mantenere alti gli standard qualitativi di ZEISS nei con fronti di chi indossa gli occhiali, ci af fidiamo sempre più a un sistema di di stribuzione selettiva e ad una relazione commerciale molto stretta e basata sulla partnership». Una delle chiavi del modello di business di BELOTTI è quella di basarsi sulla realizzazione di partnership con le più qualificate aziende del settore. Quale importanza riveste e qual è il valore aggiunto di questo concetto?

P.D.: «In effetti quella con BELOTTI è una partnership ultratrentennale molto forte caratterizzata da un’eccel lente collaborazione. Le ragioni alla base di questo rapporto sono moltepli ci, ma mi permetta di sottolinearne due o tre. Da un lato l’elevata compe tenza professionale, che viene mante nuta attraverso la formazione conti nua; dall’altro la visione comune in fatto di qualità di servizi e prodotti. In particolare, sottolineo però i valori condivisi da BELOTTI e ZEISS, che prevedono la centralità del cliente.

P.D.: «Il mercato svizzero in generale è molto esigente in fatto di prodotti e servizi. Allo stesso modo è elevata la fiducia nei marchi forti. I clienti si aspettano lenti di alta qualità e massi mo comfort. Il Ticino è per noi un mercato estremamente importante do ve, come nel resto della Svizzera, vigo

In che misura e in che modo la formula di retail portata avanti da BELOTTI soddisfa l’esigenza del cliente/consumatore di disporre sempre del massimo livello di qualità, garanzia e sicurezza.

Come si è sviluppato nel corso degli anni il vostro rapporto con ZEISS?

S.B.: «Quando si parla di un brand si parla anche di una organizzazione, ave re un filo diretto senza interlocutori permette, innanzitutto, di essere com petitivi a livello economico, condizione “sine qua non” per il consumatore. Creare con il fornitore un progetto co mune sviluppato e condiviso per anni, crea inevitabilmente un rapporto di sti ma e fiducia che permette di ridurre al minimo quei disagi che sono inevitabili nella quotidianità del lavoro».

S.B.: «Nel marzo 1988 il primo grande contratto che io e mia moglie Nadia abbiamo firmato è stato proprio con ZEISS. Abbiamo scelto ZEISS per molte di quelle ragioni sopra citate. ZEISS è stata in questi 34 anni di col laborazione una fedele alleata, un’a zienda che è molto cresciuta e che ci ha sempre sostenuto permettendoci così uno sviluppo importante e decisi vo. Gli incontri che regolarmente or ganizziamo per confrontarci su pro dotto, mercato e avvenire ci hanno sempre condotto ad un rapporto com merciale sano e ci ha portato a svilup pare una linea comune di accordi e ideologie. In questi anni non abbiamo mai voluto ascoltare nessun altro for nitore di lenti oftalmiche e binocoli, perchè ZEISS in decenni di preziosa cooperazione ci ha sempre portato le risposte che cercavamo».

Quali sono i vantaggi per un brand derivanti dalla realizzazione di situazioni di distribuzione ufficiale e selettiva diffusa sul territorio, soprattutto in un momento storico problematico come quello attuale?

S.B.: «In primo luogo quando si parla di qualità, la maggior parte dei clienti lo assimila al concetto di “costoso”; per noi la qualità è invece sinonimo del giusto rapporto tra prodotto e prezzo di vendita, mentre per quanto riguarda la garanzia e la sicurezza so no l’equivalenza di servizio e passione che portano a concretizzare quel so gno al momento dell’acquisto trasfor mandolo così in un momento piacevo le e indimenticabile».

Perché una realtà mondiale d’eccellenza come ZEISS ha scelto da oltre 30 anni di affidarsi in modo indissolubile ad una realtà come BELOTTI per conquistare la leadership del territorio?

A 175 anni dalla sua fondazione, il Gruppo ZEISS ha superato un nuovo record: le vendite nel 2021 sono state superiori a 7,5 miliardi di euro e at tualmente ZEISS impiega oltre 37’000 collaboratori in tutto il mondo».

• Medical Technology: Prodotti e soluzioni per l’oftalmologia, la neurochirurgia, la chirurgia ORL e della colonna vertebrale, l’odon toiatria e l’oncologia;

179TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / ZEISS / BELOTTI GROUP di microscopia e software intelligenti per la ricerca e i test sui materiali;

180 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

Quali sono i progetti futuri di BELOTTI a favore dello sviluppo del S.B.:Ticino?

Possiamo concludere con uno sguardo rivolto al futuro?

P.D.: «Grazie alla sua strategia di inve stimento a lungo termine, a un portafo glio equilibrato, al suo posizionamento internazionale e alla creazione di valore a livello globale, il Gruppo ZEISS guar da positivamente al futuro. In pochi an ni ZEISS porterà a termine la nuova se de high-tech che, per la sua modernità, apertura e per i sistemi qui sviluppati e prodotti, eserciterà una forte attrazione per la città della scienza e dell’alta tec nologia di Jena nonché per l’azienda stessa. Nel luogo in cui è stata fondata,

Che cosa significa qualità per i clienti che si rivolgono ai vostri punti vendita?

ZEISS rappresenterà più che mai lo spi rito di Carl Zeiss: è qui che si oltrepas sano i limiti di ciò che è fisicamente e tecnicamente possibile». no standard qualitativi elevati. È aper to alle novità ma è anche un mercato in cui il lifestyle gioca un ruolo signifi cativo per quanto riguarda lenti per occhiali esteticamente belle». Nella vostra visione del domani quali saranno le prossime sfide nella ricerca e sviluppo di lenti di qualità? P.D.: «In qualità di fondazione im prenditoriale moderna e innovativa con una tradizione di 175 anni, ZEISS mantiene sempre uno sguardo saldo sul futuro e con la nuova #agenda25 – l’agenda strategica per il Gruppo ZEISS – è sulla strada giusta per un’ulteriore crescita. I tre ambiti prin cipali consistono nel: • Modellare i mercati • Creare reti • Avere un impatto. Accanto alle innovazioni, al migliora mento continuo e all’ulteriore svilup po dei prodotti, la digitalizzazione co me pure la sostenibilità – tutto rac chiuso nella nostra Agenda 2025 –rappresentano grandi sfide. Entro il 2025, ZEISS raggiungerà la neutralità carbonica relativamente alle proprie attività nel mondo. Ciò va a integrare l’obiettivo già fissato di convertire la fornitura di energia alle principali sedi internazionali in elettricità verde entro il 2022. A mio parere, conciliare tutto questo è una grande sfida». Quanto è importante la scelta di una lente nella realizzazione di un occhiale perfetto? S.B.: «La scelta di una lente oftalmica è importante quanto l’esecuzione per fetta di un esame della vista, la stessa deve essere principalmente conforte vole, fondamentale è anche la scelta di una montatura che deve, in primis, piacere e di conseguenza gratificare l’acquirente. La scelta di una lente per occhiale è quindi fondamentale, le esi genze dei nostri tempi sono così diver se, ragione per cui anche le lenti sono sempre più specifiche e precise per ogni singolo caso».

AZIENDE / ZEISS / BELOTTI GROUP

S.B.: «Qualità è una parola molto complessa ed articolata, da noi parte da un’accoglienza e da un momento piacevole da dover condividere con il proprio consulente, la soluzione di uno o più problemi con soluzioni mo derne ed adatte al proprio budget di sponibile. Vogliamo fortemente lascia re il cliente sempre al centro di ogni nostra operatività». Avete lanciato la linea di lenti SmartLife. Che cosa significa parlare di “ottiche intelligenti”? P.D.: «Il grande successo della linea di lenti SmartLife si basa, tra l’altro, sul fat to che è orientata alle moderne abitudini di vita e al lifestyle di chi indossa gli oc chiali. La posizione naturale del corpo e i movimenti oculari non devono essere condizionati dalla lente. Questo è l’unico modo per avere un’esperienza visiva con fortevole – in ogni circostanza». Quanto è fondamentale il ruolo di un ottico competente nel consigliare al cliente la lente più adatta alle sue esigenze? S.B.: «Come ogni professionista, in questo caso per la professione di otti co, è estremamente importante, oltre alla indispensabile cultura di base, avere la voglia e il piacere di continua re nella ricerca e nella formazione, per noi asset fondamentale, da parte no stra tale concetto viene preteso forte mente anche ai nostri fornitori per creare quella giusta cultura da trasfor mare poi in tecnica e comfort».

«Strategicamente non gradisco rispondere dettagliatamente a questa domanda. Come imprenditore quello che mi sento di condividere è che ho le idee molto chiare e decise, l’obiettivo è sempre quello di voler portare avanti il mio progetto; sono attorniato da una cerchia di collaboratori preparati e che con me condividono la filosofia azien dale, un team molto attaccato all’a zienda pronto a crescere in modo sa no, deciso e preponderante».

F.C.: «La sostenibilità deve essere un patrimonio comune del modo di pen sare delle persone che saranno poi i fu turi cittadini. Le università sono un elemento chiave nella transizione verso una società più sostenibile, poiché pos sono aiutare a identificare le strade da percorrere per favorire la transizione. Le scuole universitarie professionali come la SUPSI, con la loro ricerca ap plicata e operativa, hanno un ruolo es senziale. Anche tutte le nostre attività di formazione giocano un ruolo chiave nell’aiutare la transizione o, viceversa, nel bloccarla. E non dimentichiamo il ruolo di esempio nella gestione della nostra stessa istituzione: siamo un punto di riferimento per gli altri attori del territorio, pubblici e privati».

Francesca Cellina

C he ruolo hanno le università transizionenellaverso una società più sostenibile?

rimo approfondito servizio di rendicontazione sulle buone pratiche e iniziative a favore della sostenibilità nella gestione dei mandati di SUPSI, il rapporto di sostenibilità presentato il 16 settembre alla stampa è un im portante strumento di continua analisi per guidare la SUPSI nel suo lavoro.

FRANCESCA CELLINA* (F.C.), RICERCATRICE SENIOR E COORDINATRICE DEL GRUPPO SOSTENIBILITÀ SUPSI E CAMILLA BELFIORE** (C.B.), COLLABORATRICE DELLA SEGRETERIA DI DIREZIONE SUPSI E VICEPRESIDENTE DELLA RETE SOSTENIBILITÀ DI SWISSUNIVERSITIES, RACCONTANO LE FASI DI PREPARAZIONE DEL RAPPORTO E GLI OBIETTIVI CHE SI PREFIGGE. DI ARIANNA LIVIO Camilla

182 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / SUPSI SOSTENIBILITÀ AL PRIMO POSTO

C.B.: «Un concetto che mi piace sotto lineare legato alle università e alla so stenibilità è che all’interno delle uni versità si può ricreare una sorta di “la boratorio vivente” in cui abitano perso ne, studenti, docenti, collaboratori e attori esterni, dove poter esercitare comportamenti virtuosi. Tutto ciò mettendo in atto atteggiamenti sosteni bili a livello ambientale, come la mobi lità casa-lavoro con mezzi pubblici o in bicicletta, la gestione attenta dei rifiuti, l’offerta di alimenti più sani e sosteni bili da parte delle mense, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, ma anche Belfiore

P

Quali sono gli obiettivi del rapporto?

F.C.: «Siamo molto contenti di essere riusciti a fare una prima analisi inter na, pur migliorabile in molti modi. È chiaro anche dagli esiti del processo di consultazione interna: dalle colleghe e dai colleghi sono emersi numerosi sug gerimenti. Alcuni abbiamo potuto met terli in atto, altri sono nella lista dei mi glioramenti per le edizioni future. Il valore aggiunto di questi processi sta nel fare una riflessione sulla condizione attuale, mettendo in evidenza i buoni risultati raggiunti - sicuramente da va lorizzare per diffondere consapevolezza dell’efficacia dei provvedimenti attuati - ma anche nel prendere atto di quelli che sono gli ambiti di miglioramento. In questa prospettiva, con il rapporto di sostenibilità abbiamo avviato un processo continuo di analisi e successi va definizione di interventi di migliora mento, che ci guida poi nel nostro lavo ro quotidiano. Dobbiamo cioè capire dove siamo stati capaci di colmare (o quantomeno migliorare) le lacune e do ve invece le criticità permangono».

F.C.: «Alla SUPSI i temi della sosteni bilità sono affrontati da un gruppo di lavoro ampio. Una scelta esplicita della Direzione SUPSI, presa con la consa pevolezza che essere in tanti significa anche magari rallentare i lavori. La Direzione ha preferito puntare sull’i dea di un gruppo di esperti che lavora assieme, in maniera condivisa e colla borativa, imparando dagli altri e sensi bilizzandosi a vicenda. Queste sono manifestazioni concrete di come inten de la SUPSI la sostenibilità. Due anni abbondanti di lavoro, con circa nove mesi per il processo di consultazione interna, per un rapporto che alla fine si basa su tre anni, 2019-2020-2021, e per il quale è stata coinvolta sui conte nuti tutta la comunità SUPSI».

aspetti di sostenibilità sociale, come la parità all’interno dell’istituzione e tutti i principi legati all’inclusione. Si tratta di comportamenti virtuosi che, studiati e sperimentati dagli studenti in seno all’università, di riflesso poi saranno trasferiti alla società esterna». Come nasce la necessità di realizzare un rapporto di sostenibilità, sempre più diffuso tra aziende e istituzioni?

La SUPSI fa parte di quali reti federali dedicate alla promozione della sostenibilità negli atenei svizzeri? C.B.: «Facciamo parte della rete su stainability at swissuniversities, costi tuita nel 2020 e di cui sono vicepresi dente, che è stata anche ospite di SUPSI lo scorso aprile. La riunione dell’Assemblea plenaria si è tenuta alla vigilia dell’evento Sustainable Univer sity Day, la giornata della sostenibilità delle scuole universitarie svizzere, svoltasi il 29 aprile a Mendrisio. Un evento che abbiamo avuto l’onore di accogliere in Ticino, organizzato in

F.C.: «Questi rapporti di sostenibilità sono sempre più diffusi proprio perché è sempre più diffusa la consapevolezza fra le aziende e le istituzioni pubbliche della necessità di rendere conto del pro prio operato verso l’esterno. Cioè verso tutti gli attori che nutrono interessi cor relati a quello che fanno e al modo in cui lo fanno. Per noi, peraltro, è stato difficile fare una scelta di quali aspetti mettere in evidenza perché il nostro target di interlocutori è molto diversifi cato: il settore pubblico, il privato, gli studenti, la comunità scientifica a livel lo locale e internazionale».

C.B.: «Gli obiettivi del rapporto di so stenibilità in generale non devono esse re quelli di fare “greenwashing” e quindi di vendere una sostenibilità di facciata che non esiste. Occorre essere onesti nel presentare quella che è la si tuazione reale. Il nostro rapporto ha l’obiettivo di far conoscere quello che sono le buone pratiche di sostenibilità all’interno della SUPSI, mettere in evi denza i punti critici da migliorare ed essere fruibile da parte di tutti gli sta keholder interni, quindi studenti, do centi, ricercatori, oltre ai partner ester ni. Vuole cioè essere un documento di rendicontazione che sia anche utile co me strumento di sensibilizzazione e ap prendimento sull’istituzione stessa».

C.B.: «Un lavoro enorme, da sempre supportato dalla Direzione SUPSI. Ci siamo principalmente focalizzati sui mandati, cioè formazione di base, for mazione continua, ricerca, prestazioni di servizio e trasferimento della cono scenza sul territorio, e poi sugli aspetti relativi alla gestione della nostra stessa istituzione, cioè la responsabilità so ciale, economica e ambientale della SUPSI applicata all’interno dei propri campus. L’elaborazione del rapporto di sostenibilità è stata anche un mo mento di riflessione interna molto im portante per capire quali fossero i no stri elementi forti e di debolezza, man tenendo ampio il campo di osservazio ne e allineandoci con i modelli di va lutazione di altre università a livello internazionale».

183TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / SUPSI

C.B.: «Sin dagli esordi, il gruppo di la voro sostenibilità SUPSI ha discusso su quali fossero gli ambiti, i temi prin cipali e gli indicatori da tenere in con siderazione per la redazione del nostro rapporto di sostenibilità. Non è banale selezionare i più indicati. Ad esempio io ho da poco concluso presso SUPSI il CAS in Responsabilità sociale delle imprese, grazie al quale ho appreso, fra i diversi temi trattati nel corso, anche a realizzare un rapporto di sostenibilità per le aziende. È di sicuro una temati ca molto in auge in quanto serve a co municare agli attori esterni quali sono i criteri di sostenibilità che l’azienda applica nelle sue diverse attività».

Che tipo di lavoro è stato messo in atto per redigere il rapporto della sostenibilità della SUPSI?

Laureata in Economia aziendale all’Università di Friborgo, presso SUPSI ha concluso il CAS in Responsabilità sociale delle imprese.

Camilla Belfiore** È attiva in SUPSI nel gruppo di lavoro sostenibilità, partecipa ai lavori di sviluppo della piattaforma SUPStain ed è vicepresidente della rete sustainability at swissuniversities. Nel corso del 2022 ha lavorato nel gruppo organizzativo per l’evento Sustainable University Day.

AZIENDE / SUPSI

collaborazione con l’USI e promossa dalle Accademie svizzere delle scienze grazie al programma U Change. Facciamo anche parte del Gruppo di lavoro Educazione allo Sviluppo So stenibile (ESS) delle Alte scuole peda gogiche. Nell’ambito della cooperazio ne allo sviluppo partecipiamo al pro gramma di swissuniversities Deve lopment and Cooperation Network (SUDAC). Da diversi anni inoltre, il Dipartimento formazione e apprendi mento collabora con Globe Svizzera. La possibilità di prendere parte a nuo ve reti non manca». F.C.: «Grazie ai contatti con la rete na zionale U Change, abbiamo anche re centemente attivato i lavori per lo svi luppo di una piattaforma digitale, SUPStain, a supporto di iniziative per la transizione verso una società più so stenibile che motiva, ispira e supporta le idee di progetti sostenibili degli stu denti e di tutti i membri della comuni tà SUPSI. Un’altra rete di cui faccia mo parte dedicata agli studenti e sup portata dalle università è quella della “Settimana della sostenibilità”. Sono entrambe iniziative che partono dal corpo studentesco e che supportiamo, in collaborazione con le altre universi tà svizzere, per favorire lo sviluppo di iniziative autonome di sostenibilità da parte degli studenti. Un’ulteriore ini ziativa a cui abbiamo aderito recente mente è quella con Focus Sustainabili ty, il centro nazionale per la promozio ne dell’impegno studentesco sui temi della sostenibilità».

184 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 bilità, così da facilitare la diffusione di nuovi modi di operare coerenti con i principi della sostenibilità. Ogni corso di laurea può trovare appigli per inte grare la sostenibilità all’interno delle proprie discipline fondanti: la sosteni bilità, per definizione, interdisciplina re! Alla SUPSI c’è sicuramente molto interesse ad andare in questa direzio ne, ci scontriamo però con un contesto didattico fortemente strutturato, in cui le studentesse e gli studenti hanno già un carico di lavoro molto elevato. Di venta quindi difficile trovare spazi per queste attività. Insomma, è uno dei te mi su cui stiamo lavorando». C.B.: «Le esigenze del mondo del la voro rispetto alla sostenibilità stanno cambiando. I limiti planetari sono oggi maggiormente riconosciuti, co me pure l’accezione di sostenibilità a livello economico, sociale e culturale. Ci sono delle necessità che vent’anni fa non c’erano, oppure c’erano ma non si era abbastanza sensibilizzati per poterle cogliere. L’importante è che questo processo di transizione venga avviato e che quindi, oltre alla volontà di integrare nei piani di stu dio le tematiche della sostenibilità, si trovino poi dei modi di sperimentare possibili soluzioni per integrarle dav vero nei corsi di studio. Da queste sperimentazioni poi si impara e ci si migliora, riuscendo a convergere su proposte formative che vadano pro prio a soddisfare bisogni ed esigenze del mondo del lavoro».

Quali sono gli auspici per l’inserimento di tematiche legate alla sostenibilità nella formazione accademica di domani? F.C.: «Le attività che stiamo cercando di sviluppare con gli studenti sono tut te extra-curriculari. L’obiettivo sareb be quello di integrarle nei corsi di stu dio per tutti, in maniera veramente si stemica, tematiche mirate alla sosteni Francesca Cellina* Laureata in Ingegneria ambientale al Politecnico di Milano (2001), è attualmente impegnata in un percorso di dottorato di ricerca in Sociologia presso l’Università di Milano Bicocca. Ricercatrice SUPSI dal 2009, studia come favorire la transizione verso una società più sostenibile e resiliente al cambiamento climatico.

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con il supporto di USI Startup Centre e il sostegno del Dipartimento delle fi nanze e dell’economia (DFE) e di Ban caStato» racconta Elia Guzzi, Co-fon datore e Amministratore Delegato di InkVivo. E subito Stefano Cerutti, che condivide con l’amico fin dall’inizio ogni fase di crescita della loro idea ed ora si occupa di curare la strategia di sviluppo della loro impresa aggiunge: «Questo premio rappresenta il definiti vo riconoscimento che, dopo qualche esitazione iniziale, avevamo davvero intrapreso la strada giusta e che la no stra soluzione poteva uscire dalla fase della sperimentazione e avviare un per corso di validazione, regolamentazione e produzione per accedere poi al mer cato», e poi, da buon amministratore che non perde mai di vista i conti dell’azienda, precisa: «Con questa vit toria InkVivo si è aggiudicato un asse gno del valore di 40.000 franchi, una borsa di studio di 52.000 franchi per l’Executive Master in Business Admi nistration dell’Università della Svizzera «È stata certamente un’e mozione grandissima salire sul palco del Pa lazzo dei Congressi di Lugano per ritirare il premio ed essere riconosciuti vincitori dell’edizione 2021 di Boldbrain Startup Challenge, il pro gramma di accelerazione per idee inno vative organizzato da Fondazione Agire italiana e un pacchetto ore di consulen za legale presso Bär & Karrer del valore di 5.000 franchi, oltre ad altre ore di consulenza gratuita. Un aiuto impor tante in un momento in cui siamo an cora impegnati a definire il supporto proveniente da finanziatori che hanno scelto di investire nella nostra startup».

186 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / FONDAZIONE AGIRE / INKVIVO UN IDROGEL CONTRO IL DOLORE

La loro conoscenza risale ai tempi degli studi universitari: Elia ha conseguito un Master in Ingegneria Biomedica presso l’ETH di Zurigo. Durante i suoi studi di dottorato presso il Macromolecular Engineering Lab (ETH Zurigo) ha con corso allo sviluppo di una piattaforma di biomateriali che è attualmente utiliz zata presso InkVivo per fabbricare siste mi avanzati di somministrazione di far maci. Stefano si è guadagnato invece un Executive MBA presso HEC Losanna e vanta oltre 8 anni di esperienza nel set tore della ricerca e sviluppo come team leader, ma dispone anche di conoscenze nella gestione strategica degli asset. Ma in cosa consiste la loro originale so luzione? «Alla base di tutto - spiega Elia Guzzi - c’è la constatazione della diret ta esperienza vissuta da milioni e mi lioni di persone che, in seguito ad una operazione chirurgica, al risveglio han no provato un intenso dolore in corri spondenza della ferita e dall’infiamma zione del tessuto, alleviato assumendo antidolorifici e antinfiammatori accom pagnati tra gli altri farmaci dagli im mancabili gastroprotettori. Quest’ulti mi servono come è noto a proteggere l’organismo dagli effetti inevitabili che gli antidolorifici hanno sul resto del corpo umano. Ebbene, attraverso degli idrogel contenenti il farmaco necessa rio (per esempio una miscela di un an tidolorifico e antinfiammatorio), abbia mo proposto una soluzione sviluppata mediante un processo avanzato di ma nifattura combinato con stampante 3D, per andare direttamente alla fonte del dolore, evitando che anche altre parti del corpo “subiscano” gli effetti del farmaco assunto. Un idrogel (o idrogelo) è un colloide formato da cate ne polimeriche di molecole disperse in FONDAZIONE AGIRE PROPONE IL PROFILO DI AZIENDE O PROGETTI NATI E CRESCIUTI CON IL CONCORSO DELL’AGENZIA CANTONALE PER L’INNOVAZIONE. È LA VOLTA DI ELIA GUZZI E STEFANO CERUTTI E DELLA LORO STARTUP INKVIVO CHE MIRA A RIDEFINIRE L’ESPERIENZA DEI PAZIENTI CHE SUBISCONO UN’OPERAZIONE CHIRURGICA, ATTRAVERSO UN’INNOVATIVA SOLUZIONE, SVILUPPATA CON STAMPANTE 3D, IN GRADO DI RIDURRE IN MANIERA LOCALE E MIRATA L’INFIAMMAZIONE E IL DOLORE POSTOPERATORIO.

AZIENDE / FONDAZIONE AGIRE / INKVIVO acqua, il cui contenuto del mezzo ac quoso può superare il 99%». Grazie a questa soluzione i farmaci possono essere rilasciati dal sistema im piantabile e riassorbibile direttamente nell’area interessata. Il dosaggio localiz zato e controllato massimizza l’esito te rapeutico con ridotto rischio di effetti collaterali. Nel complesso, il paziente sperimenterà una guarigione più rapida e una migliore qualità della vita. InkVi vo, con lo sviluppo di questa interes sante idea, ha vinto anche la prima edi zione di Scouting for Innovation, un’al tra iniziativa di Fondazione Agire volta a connettere le aziende del territorio con le giovani startup nascenti, aggiu dicandosi un premio di CHF 25.000, messi a disposizione dall’azienda far maceutica Sintetica SA di Mendrisio. Raccontando la loro storia, Stefano Ce rutti non manca di sottolineare, tra la soddisfazione per i risultati ottenuti e una punta di stupito divertimento per il successo riscosso: «Credo si possa dire che la vicenda di InkVivo ha quasi un valore emblematico e riassume perfetta mente il percorso paradigmatico di mol te startup: due giovani provenienti da ambiti formativi diversi cercano di met tere a frutto le esperienze maturate nel corso dei propri studi. Hanno un’idea che ritengono possa essere vincente ma la modificano ben presto confrontando si con esperti che operano nel loro setto re di riferimento. Sono del tutto digiuni di come un’idea possa diventare una so lida realtà imprenditoriale e si avvalgo no della preziosissima azione di accom pagnamento e coaching svolta da una agenzia per lo sviluppo dell’innovazione come Agire che ci ha aiutato nei primi passi, nella tutela dell’idea e nell’elabo razione di un business plan realistico e credibile. Infine, siamo stati incoraggiati a partecipare ad una sfida tra progetti innovativi quale è Boldbrain e siamo ri sultati vincitori. Il resto è storia d’oggi.

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LA CERIMONIA

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«Siamo stati senza dubbio fortunati», ri conosce Elia Guzzi e aggiunge: «adesso ci troviamo in una fase di crescita deci siva per ogni startup che, senza abban donare la dimensione della ricerca e del la sperimentazione, deve consolidare a tutti i livelli (economico, finanziario, or ganizzativo) la sua struttura per avviare poi un percorso difficile, lungo e com plesso finalizzato ad arrivare a proporre sul mercato un prodotto nato da quella che all’inizio era solo un’idea».

Dotata di impianto per l’ascolto della musica è la prima sala delle cerimonie che propone la possibilità non solo di accompagnare il saluto con foto o video ricordo ma di trasmettere la cerimonia in streaming, così da consentire a chi vive lontano di partecipare alle esequie. L’ambiente personalizzabile saprà ospitarvi prima e dopo la cerimonia con la possibilità di usufruire di un esclusivo servizio catering.

La nostra Casa Funeraria è il luogo dedicato a chi vuole rivolgere l’ultimo saluto e ricordare i propri cari in un ambiente completamente autonomo, privato e moderno. La nostra sala delle cerimonie può ospitare qualsiasi “rito” - civile o religioso - vogliate ce lebrare, senza imposizioni di orari.

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Con questa linea di forni si conferma la tradizionale vocazione di V-ZUG nei confronti dell’innovazione…

«L’innovazione costituisce da sempre uno dei fattori fondamentali di VZUG. Da oltre un secolo il nostro impegno è infatti quello di offrire elettrodomestici innovativi e di eleva to livello qualitativo. In quanto pro N el 2021 V-ZUG ha festeggiato 20 anni di competenza in materia di vapore. Partiamo dunque dall’ultima novità presentata sul mercato…

«Con le loro funzioni a vapore, gli steamer della Excellence Line pro pongono la preparazione corretta per ogni pietanza e mantengono inalte rate le sostanze nutritive, consenten do di gustare una cucina sana di tut ti i giorni o quella più raffinata. I nostri forni combinati a vapore (Combi Steamer) offrono infatti pos sibilità completamente nuove per creazioni culinarie, combinando le funzioni classiche di un forno, le funzioni a vapore e programmi pro fessionali. Ciò è possibile grazie alla

188 AZIENDE / V-ZUG

DESIGN PERFEZIONEE IN CUCINA DA OLTRE 20 ANNI V-ZUG SVILUPPA E PRODUCE I SUOI APPARECCHI IN SVIZZERA E CON LA EXCELLENCE LINE HA PORTATO PERFEZIONE E DESIGN IN CUCINA. IL NUOVO COMBISTEAMER V6000 45M POWERSTEAM CONSENTE DI ACCORCIARE LA DURATA DI COTTURA DI QUASI LA METÀ, SENZA PERDERE NULLA IN TERMINI DI QUALITÀ E GUSTO. CE NE PARLANO EROS MERCOLLI E LUCA FOCHETTI, ACCOUNT MANAGERS PER TICINO E MOESANO DI V-ZUG.

modalità “aria calda con vapore”.

Il PowerSteam integra persino le funzioni con microonde anch’esse interamente automatiche». Semplicità e velocità di cottura sono indubbiamente alcuni dei suoi punti di forza… «Impostazioni preliminari per oltre 250 alimenti garantiscono risultati ot timali premendo semplicemente un pulsante. In tutta semplicità è possibi le individuare il modo di funziona mento, la durata e la temperatura ide ali per preparare un piatto perfetto. Non occorre alcuna impostazione ma nuale: i sensori rilevano automatica mente quantità e dimensioni dei me nu, così l’apparecchio seleziona auto nomamente il modo di funzionamento idoneo con la temperatura e la durata necessarie. E poi è sempre possibile cimentarsi con un metodo utilizzato da cuochi professionisti, la cottura sous-vide, o Vacuisine, cioè la cottura uniforme a temperature inferiori a 100 °C all’interno di sacchetti sigillati sottovuoto. Il tutto in modo semplice e senza stress: lo steamer si occupa della preparazione, così da poter servi re la pietanza cotta a puntino e al mo mento desiderato».

«Da molto tempo ormai abbiamo scelto di impegnarci a livello locale e interna zionale per un’economia, una società e un ambiente sostenibili. L’efficienza dei nostri elettrodomestici rappresenta una condizione imprescindibile per proce dere lungo la strada del risparmio di energia e di acqua. Anche per questo abbiamo inserito tutta una serie di fun zioni che consentono di verificare di rettamente i consumi e di utilizzare con consapevolezza i programmi per il risparmio. La sostenibilità non è legata semplicemente ai bassi consumi dei no stri prodotti, ma anche a processi pro duttivi già oggi ad impatto zero ed en tro il 2030 interamente autosufficienti. Oppure a progetti come “Clean & Sim ple” che mirano ad introdurre l’econo mia circolare nel nostro settore. Per concludere questa chiacchierata, vo levamo ricordare a tutti che queste in novazioni possono essere visionate e uti lizzate direttamente nel nostro Zugora ma di Bellinzona, nel quale vengono an che effettuate le dimostrazioni gratuite prima dell’acquisto e una serie di corsi dedicati a tutte le tipologie di cucina. Vi aspettiamo a bracci aperte». www.vzug.com/ch/it/ch_Kochveranstaltungen

duttore di elettrodomestici svizzero, ci identifichiamo nei valori nazionali, esportati in tutto il mondo. È questo ciò che intendiamo con il motto “La perfezione svizzera a casa vostra”».

189TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / V-ZUG

Tra le altre caratteristiche gli elettrodomestici Excellence Line sono anche belli a vedersi… «I prodotti di questa linea sono inno vativi, precisi, affidabili. Con i loro materiali di pregio e la purezza del de sign, questi elettrodomestici si inte grano perfettamente in ogni cucina. Per esempio, i nuovi forni tradizionali e a vapore sono apprezzati per il loro sistema di comando interamente tatti le, incluso il nostro “Circle Slider”, il design purista e i frontali in vetro a specchio. Gli elementi che caratteriz zano il nostro design sono alta qualità, eleganza e purezza. Questo approccio include anche la scelta dei materiali: anche in questo caso privilegiamo la qualità e utilizziamo esclusivamente solo materiali nobili». La protezione dell’ambiente costituisce un impegno inderogabile di V-ZUG…

EARREDAMENTIFORNITUREDI DESIGN E QUALITÀ

La Franco Dell’Oro SA, rilevando nel 2006 la Carimati S.r.l., con la consape volezza di preservare e tutelare un mar chio di più di 100 anni e una tradizione prestigiosa nell’arredamento di bar, caffè, pasticcerie, gelaterie, ristoranti, alberghi, hotel, negozi, discoteche, night club, sale cinema, teatri, banche, etc. ha acquisito ancora più knowhow.

«Ho avuto la fortuna, dopo alcune esperienze maturate in altri settori, di entrare giovanissimo a lavorare all’in terno della ditta di Franco Dell’Oro, dal quale posso davvero dire di avere appreso tutto ciò che c’è da imparare riguardo a questo mestiere. Nel corso degli anni ho assunto responsabilità sempre maggiori e al momento della sua scomparsa ne ho rilevato l’attività.

un’esperienza di oltre 100 anni e con sapevole delle proprie capacità e poten zialità nel campo dell’innovazione». Quali sono i punti di forza della Franco Dell’Oro, grazie ai quali detiene una posizione di assoluto rilievo nell’arredamento di locali pubblici? «Franco Dell’oro SA è oggi partner glo bale e general contractor per la sua clientela ed è in grado di gestire tutte le fasi di un progetto di arredamento d’interni completo, garantendo qualità e stile. L’azienda si occupa di tutte le fasi del progetto: individuazione delle soluzioni più idonee studiate per gli spazi da arredare; studio di fattibilità;

La nuova conformazione aziendale si presenta quindi oggi sul mercato dell’arredamento su misura forte di L a vostra azienda ha superato il traguardo degli ottant’anni di vita. Possiamo riassumere brevemente quali sono state le principali tappe di questo lungo percorso?

190 AZIENDE / FRANCO DELL’ORO SA

DANIELE DE VECCHI È IL TITOLARE DELL’AZIENDA FRANCO DELL’ORO SA PRESENTE NEL SETTORE DEGLI ARREDAMENTI SU MISURA PER LOCALI PUBBLICI DA OLTRE 80 ANNI.

Con quali marchi lavorate e quali prodotti proponete? «La nostra rete di aziende partner si estende all’Italia, tradizionale area di produzione per gli arredi del nostro settore ma per alcune attrezzature spe ciali guardiamo anche alla Svizzera, al la Francia, alla Germania o all’Austria. Siamo concessionari della Gaggia, uno dei marchi più noti nella vicina peniso la nella produzione di macchine da caf fè, macinadosatori ed altre attrezzatu re. Inoltre, rappresentiamo altre mar che, come Aristarco e Winterhalter, so cietà leader nella costruzione di articoli per il lavaggio industriale». In particolare, quali sono i tratti principali della vostra collaborazione con l’azienda Pedrali per la fornitura in esclusiva per il mercato svizzero di tavoli e sedie?

«Collaboriamo con Pedrali da molti anni e questo rapporto proficuo nasce da una condivisione di valori e dall’at titudine a porre il cliente e le sue esi genze in primo piano. Pedrali è un’a zienda italiana leader nel settore hospi tality che grazie alla sua produzione realizzata internamente all’interno dei suoi stabilimenti entrambi situati in Italia può vantare una filiera corta e un conseguente rispetto dei tempi di con segna. Considerata la grande attenzio ne che Franco Dell’Oro SA rivolge al cliente, questa affinità ci consente di mantenere alto il livello. Inoltre, Pe drali realizza arredi di qualità che pos sono anche essere customizzati in base ai desideri del cliente. E questo rappre senta un ulteriore punto a favore che ha permesso negli anni di realizzare insieme molti progetti prestigiosi».

«Tra i molti allestimenti realizzati, pos siamo citare tra i più recenti l’area di servizio autostradale Stalvedro ad Ai rolo o il self-service del Museo del Gottardo. C’è poi la lunga serie di lo cation molto rinomate a Lugano come La Dispensa, Passion, Shaker, Koha kinho, Agua e Seven di Lugano, ma anche alberghi storici quali l’Hotel Dante e l’Ibis-Novotel di Paradiso. Senza dimenticare il ristorante Fiore di Pietra sul Monte Generoso. Uscen do dai nostri confini abbiamo curato importanti allestimenti in Germania, in Russia o negli Stati Uniti e al mo mento stiamo curando la realizzazione di tutte le cucine per un ospedale e per una villa presidenziale in Kazakistan».

Un elemento importante della vostra attività è rappresentato dalla collaborazione con aziende italiane ed europee per la realizzazione di arredi su misura.

191TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / FRANCO DELL’ORO SA progettazione e produzione degli arre damenti. Gestiamo un ufficio tecnico specializzato in collaborazione con Ca rimati S.r.l e disponiamo anche di un’officina attrezzata dotata di tutti i pezzi di ricambio così da assicurare un servizio post-vendita di qualità. I nostri operai specializzati praticano ogni ri parazione anche fuori orario e durante i giorni festivi. Franco Dell’Oro SA mette a disposizione la sua professio nalità e la sua passione anche ai privati, realizzando arredamenti su misura per uffici, banche e ville. Una tendenza specifica riguarda infatti la richiesta da parte di alcuni clienti privati di dispor re nelle proprie abitazioni di vere e proprie cucine con attrezzature di tipo professionale. In sintesi, i nostri punti forti sono: l’ascolto delle necessità del cliente, l’esperienza ultradecennale, la volontà di aggiornamento e la costante ricerca di soluzioni innovative su misu ra, attente in particolar modo alla scel ta dei materiali e alla cura dei dettagli».

Venendo al cuore della vostra attività, quali sono alcuni dei progetti realizzati in Ticino?

Più in generale, qual è l’andamento del marcato degli arredi per la ristorazione e l’hotellerie e quali conseguenze è possibile prevedete sulle forniture di materiali in seguito alla situazione politica ed economica internazionale?

«Sicuramente anche nel nostro settore il mondo è profondamente cambiato rispetto agli anni passati, soprattutto per la rapidità con cui oggi si assiste ai cambiamenti di proprietà e di gestione dei locali. Per quanto riguarda invece l’andamento attuale del mercato occor re fare i conti con un rilevante allunga mento dei tempi di consegna degli ar redi e dei componenti elettronici. Un altro aspetto riguarda poi le materie prime, in particolare l’acciaio che costi tuisce uno dei principali componenti dei nostri arredi e dei macchinari for niti, che ha registrato un forte aumento dei prezzi e le cui previsioni per il futu ro non ci lasciano affatto tranquilli».

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L’investimento più importante riguar da la posa sul tetto di 1616 pannelli fotovoltaici che ci consentiranno di produrre circa 655’200 kWh ogni an no. In questo modo siamo ora in gra do di essere autosufficienti per il 30% del nostro fabbisogno energetico».

192 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / GRÜNENFELDER

Il vostro maggior consumo di energia immagino sia assorbito delle superfici refrigerate… «Assolutamente sì. Con la messa a regi me e con l’ottimizzazione della gestio ne delle nuove soluzioni adottate con tiamo di ottenere un consistente rispar mio di energia riguardo alla nostra area refrigerata che copre circa 10.600 metri cubi. In particolare dovremmo riuscire ad immagazzinare energia autoprodot ta portando di giorno la temperatura a -27/28° e rilasciarla poi di notte senza superare i -24°».

Di che cosa si tratta? «Avevamo programmato questi inter venti già da tempo ed ora, in poco più di due mesi siamo riusciti a realizzarli.

DANI GRÜNENFELDER, DIRETTORE GENERALE, PRESENTA LE TRASFORMAZIONI IN ATTO PER RENDERE L’AZIENDA SEMPRE PIÙ ATTENTA ALLA SOSTENIBILITÀ E AL RISPARMIO ENERGETICO. UN’AZIENDA PIÙSEMPREGREEN

N egli ultimi mesi avete sostenuto l’efficientamentoinvestimentiimportantiper energetico della vostra azienda.

Da ultimo, crisi nell’approvvigionamento delle materie prime e situazioni di guerra possono influenzare l’andamento del mercato? «Al momento non ancora, o almeno non in modo rilevante, anche se dob biamo registrare talvolta qualche diffi colta di reperimento sul mercato di singoli prodotti come è stato per esempio per il pomodoro o per l’olio di semi. Dobbiamo però monitorare at tentamente la situazione per farci tro vare pronti di fronte ad ogni evenienza e cerchiamo di rafforzare le nostre re lazioni, oltre che con produttori tici nesi, anche con aziende svizzere e ita liane in grado di garantire prodotti di qualità e a filiera corta».

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«Se si esclude il periodo delle restrizio ni più strette, anche i mesi scorsi ab biamo registrato un buon andamento delle vendite ma ciò era probabilmente dovuto al fatto che noi distribuiamo i nostri prodotti, oltre che nella ristora zione e nell’hôtellerie, in settori che non hanno mai cessato di funzionare come case per anziani, ospedali o punti vendita presso stazioni di servi zio. Inoltre siamo esclusivisti per la Svizzera dei negozi CRAI e questi punti vendita di prossimità sono stati nei mesi scorsi un vero e proprio rife rimento per garantire in sicurezza gli acquisti durante la crisi sanitaria».

In che misura quello dell’energia elettrica rappresenterà sempre più una variabile determinante nella gestione dei costi aziendali? «Negli ultimi mesi il costo della compo nente energia ha avuto una crescita esponenziale. Al momento le ripercus sioni per noi sono ancora relativamente contenute (parliamo comunque del rad doppio del costo dell’energia rispetto al 2021) solo perché procediamo all’acqui sto di energia con un anticipo di mesi o addirittura anni, ma se questa situazio ne dovesse perdurare a lungo delle ri percussioni sulla filiera dei prodotti da noi distribuiti saranno inevitabili» Che impatto ha avuto la pandemia sulla vostra attività e come state gestendo il ritorno alla normalità?

193TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / GRÜNENFELDER

Quali altri seguirannointerventineiprossimi mesi? «Abbiamo l’intenzione di procedere alla completa sostituzione dell’im pianto di refrigerazione, passando dal gas sintetico al gas naturale (CO2). Inoltre stiamo già proceden do alla sostituzione del parco auto con vetture elettriche».

La struttura societaria è volutamente snella e flessibile, esternalizzando i servizi; la conduzione è affidata fin dall’inizio a Mauro Damian con il ruolo di amministratore unico. Le tappe che hanno portato oggi ad offri re un prodotto certificato e sicuro so no frutto delle continue verifiche di non nocività, di efficacia ed efficienza che Mauro Damian ha tenacemente realizzato coinvolgendo laboratori ac creditati UNI 17025, laboratori uni versitari di microbiologia, professioni sti leader del settore, testando e verifi cando costantemente nel tempo i ri sultati nelle installazioni eseguite nei settori sanitario, sport, direzionale, re sidenziale, scolastico, alimentare, alle vamento, manifestazioni live, ecc. Dalla esperienza acquisita sul campo e dalla collaborazione con professionisti leader di settore, in Ticino è stato rea lizzato il protocollo SANIFICAZIO NE ATTIVA CONTINUATA® che nel 2020, in piena pandemia, ha otte nuto la prestigiosa validazione del Di sciplinare tecnico da parte dell’Ente internazionale di certificazione Bure au Veritas. Adottata in molte parti del mondo da parte di professionisti abili tati, la corretta applicazione del proto collo SANIFICAZIONE ATTIVA CONTINUATA® ha permesso di ot N ew Wave Project SA è un’azienda svizzera che importa e sviluppa da 10 anni tecnologie d’avanguardia relative a sistemi di sanificazione dell’aria indoor. Quali sono le tappe che hanno portato alla sua costituzione e come è attualmente organizzata? «Provenendo dal settore delle costru zioni e dello sviluppo immobiliare, ambito che abbiamo praticato per più di 25 anni seguendo le orme tracciate dai nostri genitori 20 anni prima, edi ficando sempre immobili tecnologica mente all’avanguardia e rendendoci conto che il problema ancora da risol vere era la IAQ (Indoor Air Quality)

194 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / NEW WAVE PROJECT SA

Project Sa che si occupa dell’importa zione esclusiva dei dispositivi di sanifi cazione e dello sviluppo della tecnolo gia per la loro applicazione sul merca to. Nel tempo la struttura si è ramifi cata contrattualizzando collaborazioni con altre società capogruppo per la gestione dei rapporti nei territori in ternazionali di esclusiva.

TUTTI I VANTAGGI DI UNA SANIFICAZIONECORRETTA MAURO DAMIAN, CEO DI NEW WAVE PROJECT SA ILLUSTRA L’INTERA FILIERA TICINESE DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR PER RIDURRE IL RISCHIO DI CONTAGIO MICROBIOLOGICO IN AMBIENTE INDOOR.

Nel nostro continuo sforzo di aggior namento e ricerca di innovazione tec nologica, abbiamo scoperto una azien da americana che, da più di 15 anni, si occupava di realizzare dei sistemi di sanificazione basati sulla tecnologia aerospaziale per le stazioni orbitali, un settore molto attento alla IAQ dal punto di vista sanitario. Verificate le caratteristiche ed efficacia dei sistemi di sanificazione abbiamo intuito l’opportunità di rispondere concretamente a domande come: “co sa respiriamo in ambiente indoor? co me possiamo ridurre il rischio di con taminarsi e sviluppare malattie fre quentando ambienti chiusi come ospe dali, scuole, uffici, treni, cinema o semplici abitazioni?” La Svizzera ci ha offerto l’opportunità di costituire una società di rilievo, con un approccio al mercato internazio nalmente riconosciuto. Nel 2013 ab biamo dunque costituito la New Wave

In che modo e in che misura la pandemia di Covid 19 ha concorso a modificare il concetto stesso di sanificazione e le relative applicazioni? «Questo periodo di pandemia ha evi denziato la debolezza del sistema nell’affrontare il problema della IAQ. Tralasciando la “gestione” di questo periodo di emergenza, ci sia mo accorti come il mercato risponda alle domande dei cittadini con pro poste troppo spesso inefficaci e non professionali, addirittura molte volte non a norma o utilizzando prodotti chimici pericolosi».

Quello che a noi interessa è il risultato, diventato ormai un vero im perativo: “respirare aria sana per la tu tela della salute delle persone in am bienti indoor”. Siamo ancora in espan sione cercando distributori a vario tito lo per i nostri territori di competenza, che sappiano affrontare il loro mercato secondo business plan concreti».

Quali sono i progetti di crescita di New Wave Project e, più in generale, quale prevede possa essere l’evoluzione futura del settore? «Oggi New Wave project SA dialoga con rappresentanti delle associazioni nazionali di riferimento, si confronta con le istituzioni, collabora con i labo ratori accreditati per fornire dati certi ed a norma con l’intento di contribuire ad approfondimenti e spunti sul tema.

tenere risultati tali da poter privilegia re il cliente del certificato di qualità IAQ-ASE®, il primo certificato di qualità sanitaria del settore IAQ. Il certificato IAQ-ASE® è stato svilup pato in Ticino e viene rilasciato sola mente ad accertate condizioni, verifi che di laboratorio e precise ispezioni, che determinino il rispetto degli Indici Microbici Ambientali (IMA) per de stinazione d’uso».

Quali sono i vantaggi derivanti dall’ottenimento di una certificazione che testimoni la precisa e validata applicazione del protocollo svizzero di SANIFICAZIONE ATTIVA CONTINUATA®? «Come spiegavo, ad oggi nel mondo la IAQ è relegata ad un semplice comfort termo igrometrico (scelgo la temperatura che desidero ed in alcuni casi il grado di umidità). Il recente passato, con l’esplosione della pande mia, ha rilevato che il semplice comfort termo igrometrico non è suf ficiente. Limitazioni personali, copri fuoco, chiusure di attività, cambio di stile di vita sociale, chiusure forzate in ambienti familiari (talvolta anch’essi pericolosamente inquinati) sono gli effetti della scarsa qualità microbica e dell’inquinamento dell’a ria respirabile indoor.

La scarsa normazione della IAQ, pone la SANIFICAZIONE ATTIVA CON TINUATA® come attuale protocollo esecutivo per ottenere il certificato di qualità IAQ-ASE® che identifica in maniera certa la diminuzione del ri schio microbico indoor entro limiti ri conosciuti di sicurezza. Laddove è stata applicata la SANIFICAZIONE ATTI VA CONTINUATA® si è dimostrata in grado di apportare rilevanti vantaggi nei settori sanitario, alimentare, dire zionale, nel campo dell’istruzione, ne gli aeroporti, e negli eventi live».

NEW WAVE PROJECT SA T. +41

La vostra azienda è importatrice esclusiva di innovativi dispositivi di ReSPR technologies e CASPR Group e ne sviluppa l’immissione sul mercato. Di che cosa si tratta? «L’azienda americana che produce i dispositivi di sanificazione ora si chia ma definitivamente ReSPR technolo gies e possiede anche la filiale per il mercato nord America CASPR group.

La nostra rete commerciale si sviluppa in vari territori internazionali con li velli di impegno personalizzati in fun zione dei diversi settori. In questo mo mento ci stiamo concentrando per agevolare le aziende nell’adeguare le loro offerte ai bandi pubblici o a priva ti al fine di permettere la frequenta zione scolastica prossima in maggior sicurezza per gli studenti, gli operatori ed il corpo docente. Il Ticino è anche la sede dell’accade mia IAQ-ASE® che permette l’abilita zione alle figure professionali che in tendono avvicinarsi con successo alla IAQ dal punto di vista sanitario. Nel Cantone, Mauro Damian ha stampato il primo manuale per la SANIFICA ZIONE ATTIVA CONTINUATA®, che alla base dell’istruzione che l’Ac cademia IAQ-ASE® in UAE, Italia e USA abilita un numero sempre mag giore di professionisti». (0)78

Fin dall’inizio della nostra collabora zione, abbiamo interagito con lo staff tecnico di ReSPR technologies per la soluzione dei problemi riscontrati nei diversi settori di mercato.

873 02 www.nwpinternational.commauro.damian@newwaveproject.ch20

195TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / NEW WAVE PROJECT SA

Dal Ticino abbiamo progettato le solu zioni più adatte alle richieste interna zionali e verificato la compatibilità am ministrativa e di certificazioni locali per dotare i nostri riferimenti sui terri tori di esclusiva dei dispositivi e della migliore soluzione applicativa (EU, Middle East, Africa, Australia, Nuova Zelanda, USA, Panama, Brasile, Gior dania, ecc).

PRIMA IL CUORE E LA PASSIONE

«Posso dire di essere nel ramo assicu rativo fin dal 1985 quando sono en trato, quasi per caso, a far parte di un grande gruppo del settore. La scelta di fondare 1291 Insurance Brokers SA nasce dal mio desiderio di mettermi in proprio avvalendomi delle molte plici esperienze maturate nel corso degli anni, nel rispetto di una filosofia di vita, prima ancora che aziendale, improntata sull’aiuto e sul sostegno reciproco. Questi valori ci guidano in una professione delicata, che richiede tatto, ascolto e comprensione. Perché entriamo nella sfera personale e pro fessionale di uomini e donne che dob biamo imparare a conoscere e a capi re, giorno dopo giorno».

Il vostro è un servizio offerto a 360°. In che modo assistete in ogni fase la vostra clientela? «La forza delle piccole cose. È questo un concetto che i miei collaboratori e io applichiamo nell’attività di tutti i

te il frutto del rapporto che siamo stati capaci di costruire con la nostra clien tela e della qualità dei servizi che riu sciamo a fornire. Mi piace ripetere che il 51% del nostro lavoro è fatto di cuo re e passione per il lavoro, e il 49% di testa, cioè capacità di cogliere le esi genze dei clienti e soddisfarle nel mi gliore modo possibile. Arrivo a dire che la differenza la fanno un rapporto empatico nelle relazioni umane e il cuore che guida ogni nostra azione».

POI LA TESTA UNA STRUTTURA SNELLA E FLESSIBILE, UN RAPPORTO RAPIDO E DIRETTO CON LA CLIENTELA, UNA PROFONDA CONOSCENZA DEL MERCATO ASSICURATIVO TICINESE: IN QUESTO MODO LA SOCIETÀ DI FRANCESCO SOLDATI SI CONFRONTA CON SUCCESSO CON I GRANDI PLAYERS DEL SETTORE. Ph: © VPL

N ella vostra presentazione vi definite “la più grande società di intermediazione assicurativa tra le piccole imprese e la più piccola società di intermediazione assicurativa tra le grandi imprese del settore in Ticino”. Che cosa significa? «Nel panorama dei brokers assicurativi ticinesi operano una settantina circa di società, ma sono non più di una decina quelle che, per volume di premi raccol ti, occupano una posizione preminente sul mercato. Noi possiamo ben dire di fare parte di questa esigua pattuglia, ma a differenza delle altre grandi so cietà con le quali siamo chiamati a confrontarci, non abbiamo strutture organizzative talvolta molto complesse e neppure un elevato numero di dipen denti e/o collaboratori. Ciò vuol dire che i risultati molto positivi che riu sciamo ad ottenere sono principalmen ,

Quali sono state le principali tappe che vi hanno portato ad assumere questo ruolo di rilievo nel panorama dei brokers assicurativi in Ticino?

196 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / 1291 INSURANCE BROKERS SA

197TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / 1291 INSURANCE BROKERS SA giorni. Siamo sempre pronti a rispon dere a ogni ora del giorno a una tele fonata o una mail con professionalità, passione e dinamismo per qualsiasi tipo di esigenza: a fianco del cliente e non dall’altra parte della scrivania. Il nostro modo di lavorare è focalizzato sulle soluzioni che cerchiamo in mo do aperto e trasparente nell’interesse del cliente. In tanti anni di esperienza abbiamo imparato prima di tutto ad ascoltare, a porre le domande giuste, a capire le esigenze. Analizziamo le attività, i beni, gli asset del cliente, ovvero i suoi punti di forza e i suoi elementi di fragilità. Esaminiamo nel dettaglio i contratti e le polizze assi curative in essere. Ci confrontiamo a 360 gradi con il cliente, verificando ciò che funziona, ciò che a nostro pa rere non è allineato alle sue esigenze e aspettative e ciò che non è pertinen te. Passo dopo passo valutiamo l’inte ra situazione assicurativa e proponia mo, in una logica di sistema comples sivo, le nostre offerte, ovviamente il lustrandole in modo dettagliato. Infi ne definiamo i rapporti con le diffe

Nella vostra attività di consulenza un ruolo fondamentale lo riveste senza dubbio la qualità dei collaboratori… «Investiamo molto su collaboratrici e collaboratori, sulla loro formazione e competenza e sullo stile della consu lenza. Sono assolutamente convinto riguardo alla necessità di trasmettere a tutti il concetto di una intelligenza emotiva che deve essere applicata nei rapporti umani prima ancora che nel le relazioni professionali. Perché, in ultima analisi, sono proprio i rapporti umani a fare la differenza. Fin dall’i nizio mi sono battuto affinché 1291 Insurance Brokers fosse, pur nel tota le rispetto della riservatezza e della privacy del cliente, una vera e propria “casa di vetro”, dove la trasparenza nelle azioni e nei comportamenti co stituisce un valore condiviso da tutti, dai vertici aziendali all’apprendista che fin dal suo primo giorno in azien da entra a far parte di quella che è prima di tutto una famiglia basata su valori, rispetto, solidarietà e aiuto re ciproco. Tra di noi come nei confron ti dei nostri clienti». Di recente avete rinnovato il vostro sito internet. Più in generale quali sono le vostre strategie di comunicazione e marketing? «Quando ho costituito 1291 Insurance Brokers ho voluto inserire quella data perché ricorda l’anno in cui i rappre sentanti dei cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo strinsero un’alleanza che avrebbe dato nascita all’odierna Sviz zera: un paese di uomini liberi all’in segna di «Tutti per uno, uno per tutti».

1291 INSURANCE BROKERS SA Via Serafino Balestra 9 Casella T.CH-6901PostaleLugano+41(0)9192292 54 www.1291ib.swiss

E nel logo ho voluto richiamare la for ma di uno scudo che simboleggia la difesa di quei valori costitutivi. Da al lora il mondo è profondamente cam biato e anche il nostro “scudo” si è aperto a significare l’attenzione e l’a deguamento a tutte le trasformazioni, in primo luogo tecnologiche e digitali, che nel tempo hanno modificato il no stro lavoro, senza tuttavia rinunciare ad un modo di essere svizzeri che si gnifica per noi etica, professionalità, affidabilità ed efficacia. E a questo senso di appartenenza svizzera si rife risce anche la pubblicazione di un ca lendario che ogni hanno rende omag gio alle eccellenze ambientali, sociali e culturali che contraddistinguono il nostro Paese».

renti compagnie di assicurazione. Un ambito particolare riguarda poi, spes so su segnalazione di avvocati o fidu ciari, la situazione di cittadini stra nieri che intendono trasferire la loro residenza in Svizzera e che richiedo no una specifica assistenza in campi anche non strettamente assicurativi».

L’ invecchiamento della popolazione è da tempo un tema su cui è neces sario chinarsi. La do manda è come prendersi cura al me glio degli anziani. Le tendenze negli ultimi anni, anche in Ticino, sono chiare: il numero degli abitanti con più di 65 anni dal 1981 a oggi, come riportato dall’Ufficio di Statistica, è quasi raddoppiato, toccando ora quota 81’011 (dato del 2020), di cui 41.952 con più di 75 anni. Per contro, dal 2010 al 2018 i posti letto nelle case per anziani sono aumentati dell’11,1%, passando da 4045 a 4493, attestandosi a 4576 nel 2020. Secondo la Pianifica zione integrata LAnz-LACD 20212030, entro il 2030 potrebbe esserci bisogno di altri 2000 posti, ovvero il 44% in più degli attuali. Ma la casa anziani è davvero l’unica soluzione? In realtà, no. Le persone over 65 di oggi sono diverse da quelle di decenni fa, come lo sono le strutture sociali. Fondamentalmente, godono di una buona salute più a lungo, grazie ai progressi della medicina, oltre che al miglioramento delle condizioni di vita e la diminuzione di persone che eserci tano professioni usuranti. Raffaele De Rosa, direttore del DSS, parla di un approccio «completo e olistico», oltre che «innovativo dal punto di vista del suo arco temporale di riferimento: fino ra la pianificazione settoriale dei servizi regolati dalla LACD aveva un periodo quadro di quattro anni. La presente Pianificazione prolunga quest’arco temporale a dieci anni, equiparandolo a quello delle Case per anziani». Pure le strutture per anziani sono mu tate, con la creazione di appartamenti protetti, come quelli di Tertianum. «Nel nostro modello essi si trovano in una struttura residenziale con diversi servizi, dalla ristorazione a svaghi co me il parrucchiere. Poi c’è natural mente la parte sanitaria, con i servizi sanitari forniti dal nostro reparto me dicalizzato. Il nostro claim in tutta la Svizzera è: “qui voglio vivere”, perché da noi si vive, c’è qualità di vita, par tendo dal cibo al servizio alberghiero, sino all’aspetto sociale con diversi pro grammi di animazione per diversi tipi di persone anziane. Sono persone completamente autonome e vivono in modo indipendente, magari con un aiuto infermieristico», spiega il respon sabile del gruppo per Ticino e Vallese Stefan Brunner. In Ticino i residenti negli appartamenti protetti sono 300 persone, nella parte medicalizzata, con assistenza 24 ore su 24, sono 212. La struttura luganese di Tertianum è specializzata nella degenza, a breve e lungo termine, di malati di Alzehei mer: si stima che in Ticino siamo at torno alle 7-8000 unità e molti vivono a domicilio. «Per renderli autonomi il INVECCHIARE NEL POSSIBILEMODOMIGLIOR BERNASCONI

198 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / TERZA ETÀ

LE FORME DI PRESE A CARICO ESISTENTI SONO DIVERSE, E ANCHE LA PIANIFICAZIONE VA VERSO UN’IDEA DI PRESA A CARICO INTEGRATA, LAVORANDO SUI SETTORI DELLE CASE PER ANZIANI, DEI SERVIZI CHE EROGANO ASSISTENZA E CURA A DOMICILIO, DEI SERVIZI D’APPOGGIO E DEGLI AIUTI DIRETTI FINALIZZATI AL MANTENIMENTO A DOMICILIO. DI PAOLA

Stefan BrunnerRaffaele De Rosa

«La nostra è a tutti gli effetti una casa aperta che, contemporaneamente, acco glie e permette alle persone di essere sé stesse. La nostra filosofia mette al cen tro la persona, con i suoi bisogni, le sue esigenze e i suoi desideri. Questa è la chiave del nostro successo, vogliamo che i nostri ospiti si sentano davvero a casa e in famiglia».

199TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / TERZA ETÀ

ghera ci aiuta a tracciare un loro ri tratto: «Sono spesso donne straniere che sono passate prima dall’Italia, do ve hanno imparato usi, costumi e lin gua, e poi hanno capito che in Ticino trovano condizioni di lavoro migliori.

Quelle di nazionalità svizzere sono so prattutto badanti diurne: sono magari persone che hanno cresciuto i figli e rientrano così nel mondo del lavoro. Inizialmente gli anziani faticano a ac cettare qualcuno in casa. Poi com prendono il bisogno e si affezionano». Una di loro, Halyna, con esperienza ventennale, quando la sollecitiamo sul suo ruolo, si lascia andare a racconti di grande umanità e amore. Gli anziani so no cambiati e evolveranno ancora nel domani: non ha dubbi in merito Stefano Cavalli, del Centro competenze anziani della SUPSI, il quale assieme alla collega Laurie Corna ha ricevuto mandato dal DSS di analizzare questo aspetto, inseri to poi fra i capitoli qualitativi della citata nuova Pianificazione 2021-2030. Essi saranno maggiormente istruiti, e «nell’insieme beneficeranno di una situa zione economica relativamente conforte vole. Avranno anche avuto delle traietto rie professionali meno lineari, più spesso interrotte da periodi di disoccupazione o impieghi precari, rispetto alle coorti pre cedenti. Questo potrà avere delle riper Nicola Russo Stefano Cavalli

Poi c’è la soluzione che permette di ri manere a casa con una collaboratrice domestica, chiamata anche badante. Si stima che in Ticino siano circa 1000-1200. Opera Prima, che dal 1998 lavora nel campo del colloca mento e della coordinazione delle ba danti, ha aiutato a stipulare nel 2021 135 contratti. Il direttore Fulvio Man

«Il concetto di luogo di vita porta i no stri clienti a trasferirsi in serenità nella nostra residenza, in quanto si tratta di un luogo vero e genuino, non di una re altà astratta e costruita. Il nostro com pito è di garantire tutti i servizi di cui hanno bisogno, dal punto di vista alber ghiero e sanitario», spiega il direttore di un’altra struttura che da tempo è impe gnata in Ticino nell’offrire un’alternati va alla casa anziani classica, Alexandre Aleman di Residenza Rivabella Maglia so. Essa comprende 47 camere e 50 po sti letto nella struttura principale e 26 appartamenti, da 1 ½ fino a 4 ½ locali.

Aaron Di Gallo e Alexandre Aleman più a lungo possibile, valutiamo atten tamente la biografia dell’ospite e pia nifichiamo le attività giornaliere in ba se alla propria “storia di vita”. L’obiet tivo è quello di farli rivivere momenti vissuti positivamente del suo passato, per stimolarlo a restare attivo. Inoltre con la musica e aroma terapia si cerca di tranquillizzarli. Lo scopo è quello di farli stare a proprio agio in un am biente familiare», spiega il direttore Nicola Russo, che evidenzia come il giardino sensoriale esterno abbia una notevole importanza nel contribuire al benessere degli ospiti.

E vorranno sempre più rimanere a casa loro, grazie anche allo sviluppo della tecnologia domotica che permetterà di governare gli elettrodomestici o servizi come illuminazione, riscaldamento, tapparelle, da una app. Col telesoccor so, anche i parenti possono monitorare la situazione e intervenire in caso di bi sogno. Anche De Rosa rileva l’impor tanza di questa tipologia di ausili. «Mi preme sottolineare il fatto che gli anzia ni, grazie al loro ruolo sempre più atti vo, rappresentano una risorsa preziosa per la nostra società. La loro esperienza e il loro apporto in termini di conoscen za ed esperienza nell’ambito della poli tica comunale, cantonale e in altri im portanti gruppi, associazioni ed enti of fre un valore aggiunto del quale benefi ciamo tutti. Ci tengo pure a ricordare l’importante apporto degli anziani nell’ambito del sostegno a moltissime famiglie che grazie al contributo di ge nitori e nonni trovano un supporto nell’ambito della conciliabilità famiglialavoro, dando vita ad un vero e proprio incontro fra generazioni», aggiunge. Le case anziani non vengono sempre percepite in modo positivo. Nonostan te i passi avanti negli anni, sottolineati da Laura Tarchini, responsabile co municazione e marketing di Pro Se nectute: «Le case anziani del territorio hanno fatto un grande sforzo negli ul timi anni per offrire un servizio che fosse quanto più adatto alle esigenze delle persone anziane. Pensiamo per esempio al fatto che le camere doppie non esistono quasi più: si sono favorite strutture con più spazi individuali. Si è anche cercato di renderle un luogo quanto più familiare e accogliente possibile, pur dovendo rimanere una struttura medicalizzata, per esempio prestando attenzione all’arredamento. Non sono dunque più percepite come in passato, come un luogo negativo e le persone che vi risiedono risultano generalmente soddisfatte». Ma non tutti vogliono andarci e gli scettici so no aumentati con la pandemia.

Per la prima volta con la pandemia l’oc cupazione è scesa. E poi sarà passata la generazione dei baby boomer».

AZIENDE / TERZA ETÀ

«Non metterei in contrapposizione le offerte che esistono sul territorio», os serva De Rosa. «In un’ottica di sussi diarietà, è importante che vi sia questa complementarietà, anche grazie alle iniziative di natura privata. Sotto que sta denominazione troviamo interes santi esempi di unità abitative inserite in un contesto tale da permettere il più a lungo possibile una vita autono ma al domicilio».

200 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 cussioni sulla situazione economica e sulla salute. Vivranno più a lungo in coppia ma avranno meno figli di quelli attuali. Con meno contatti coi familiari, attribuiranno importanza agli amici in timi. Saranno sempre più attivi, connes si e si serviranno delle nuove tecnologie, continueranno ad attribuire una grande importanza alla spiritualità, individua lizzata e vissuta in privato e mostreranno una maggiore apertura a temi considera ti tabù in passato e accorderanno una grande importanza a valori quali l’auto nomia, l’autodeterminazione e la realiz zazione personale».

Come altre possibilità, Pro Senectute vede per esempio di buon occhio an che quartieri intergenerazionali, con «iniziative di quartiere (tramite delle portinerie di quartiere) con l’obiettivo di sviluppare progetti aggregativi e partecipativi in un’ottica di attivazione sociale, in cui le persone diventano protagoniste di un cambiamento a fa vore della comunità». Aleman per con tro chiede una rete di trasporti pensati esclusivamente per la terza età.

«Entrare in casa per anziani è spesso un evento traumatico per la perdita della propria quotidianità e delle pic cole cose che fanno stare bene. A Ri vabella giornalmente lavoriamo con passione e competenza per garantire il benessere dei nostri ospiti, che hanno trascorso la loro vita in totale libertà, spesso viaggiando e vivendo realtà di verse dalla nostra, abituati a elevati standard qualitativi», sottolinea Ale xandre ComunqueAleman.sia,anche per i parenti non è mai facile decidere di collocare un anziano in una struttura, come ci con ferma Elena Crivelli, che cinque anni fa è stata costretta a maturare questa scelta per la madre. «Ho cercato di te nerla a casa il più a lungo possibile, con una badante. Lei non voleva finire i suoi giorni in una casa per anziani e ho rispettato la sua scelta. Ma poi le esi genze aumentavano, e le risorse, eco nomiche e umane, non bastavano più». Una problematica comune. In molti già si sentono in colpa a scegliere la soluzione di una badante e a non oc cuparsi personalmente dei propri pa renti anziani, spiega Manghera. «I pa renti provano a farcela da soli, poi a volte arrivano sfiniti e ci chiedono aiu ti in fretta. Alla fine, però, in alcuni casi per coprire l’arco delle 24 ore ser vono più presone impiegate e i mezzi non sono più sufficienti. A quel punto si deve ricorrere alla casa anziani. Spesso il senso di colpa scema perché si sa di aver fatto il possibile». «Ma in fondo anche la casa anziani co sta, meglio un appartamento con una badante», sottolinea Halyna. Oppure, incalza Brunner, una soluzione come Tertianum. «Chi viene a vivere da noi spesso non deve neppure trasferirsi nella zona maggiormente medicalizza ta, perché ha accesso ai servizi infer mieristici necessari. Non ha lo shock di dover uscire di casa e vediamo più serenità anche nei figli».

«La nuova Pianificazione è innovativa, oltre che per i suoi contenuti, anche per il suo arco temporale di riferimento, cioè il 2030 per tutti e tre i settori», ag giunge ancora De Rosa. «Pur rimanen do un documento dinamico, permette una lettura dei bisogni quantitativi e qualitativi con questo orizzonte, e con ferma il principio del mantenimento a domicilio il più a lungo possibile».

Per Brunner, comunque, un partenaria to pubblico-privato è ciò che potrà per mettere di abbassare i costi: «Tra l’altro, serviranno davvero tutti quegli investi menti per le case anziani, negli anni?

Per informazioni rivolgersi al numero di telefono 091 612 96 96 oppure all'indirizzo e mail: residenza@rivabella.ch Residenza Rivabella, Via Ressiga 17, 6983 Magliaso www.rivabella.ch @rivabellaresidencech Rivabella Residence Rivabella luogo di vita, di cura, di riabilitazione e di convalescenza. Il personale è qui per voi. Ancora più nuova, ancora più bella!

202 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / CHIODONI LUIGI SA

articolo? Si è affidato all’ ERP Select Line Business Software proposto da Chiodoni Luigi SA. Un software ge stionale modulare che cresce con le esi genze dell’azienda, le cui prestazioni e la gamma di funzionalità si adattano perfettamente alle necessità delle pic cole e medie imprese Con SelectLine ha scelto i costi contenuti di un abito prêt-à.porter con la flessibilità e la per sonalizzazione di un vestito di sartoria fatto su misura! Un altro esempio di come Chiodoni Luigi SA si china sulle realtà specifiche delle differenti aziende definendo assie me ai responsabili quali siano gli obiet tivi del processo di digitalizzazione è l’inserimento del software di archivia zione documentale e digitalizzazione dei processi amministrativi ELO in una PMI che si occupa dell’importa zione e del commercio di erbe, spezie e tè da tutto il mondo. Il team di collabo ratori di Chiodoni - che vanta una for mazione di alto profilo per garantire una consulenza ottimale: dall’esperto T i è mai capitato di essere sommerso dalla carta? Di sperperare il tuo tempo nella ricerca di documenti essenziali invece di poterlo investire nel core business della tua azienda? Di sco prire che un’ordinazione non è stata conclusa e non capire dove si è inca gliata? Malgrado ogni imprenditore si sia trovato spesso in queste situazioni, il passaggio verso la digitalizzazione in contra ancora diverse resistenze fra le PMI della Svizzera Italiana. Il tema della digitalizzazione è uno tra gli am biti importanti per il rilancio del Ticino ed è imprescindibile anche per le PMI e non solo per le grandi aziende. Degli esempi concreti? Un giardiniere che vuole adeguarsi velocemente e senza problemi al nuovo passaporto fitosani tario e tracciare la provenienza delle piante che offre ai suoi clienti ed in contemporanea gestire il suo magazzi no e le ordinazioni automaticamente al momento della vendita e conseguente passaggio in cassa di un determinato frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così” (Grace Hopper) Scetticismo digitale

PRODOTTI AFFIDABILI PER UN FUTURO DIGITALE CHIODONI LUIGI SA SI PROPONE DI MIGLIORARE LA DELLALAVORATIVAQUOTIDIANITÀDELLEPMISVIZZERAITALIANAFORNENDOPRODOTTI E SERVIZI ALL’AVANGUARDIA. “La

Per superare il comprensibile scettici smo, le aziende che hanno già affronta to il salto digitale sottolineano l’impor tanza di instaurare un rapporto di fidu cia con il partner che si occupa dell’im plementazione dei processi digitali, che deve conoscere le specificità della realtà aziendale e gli obiettivi del processo di digitalizzazione, il quale va affrontato come un’opportunità e un investimen to indispensabile da tutte quelle azien de che vogliono razionalizzare e mi gliorare il proprio business entrando con convinzione nel futuro digitale

Per concludere Chiodoni Luigi SA si propone di migliorare la quotidianità lavorativa delle PMI della Svizzera ita liana fornendo soluzioni digitali all’a vanguardia. Malgrado le resistenze, il processo di digitalizzazione sarà inevi tabile nei prossimi anni per tutte quelle aziende che vogliono rimanere compe titive. Anche per le piccole e medie re altà imprenditoriali che formano il tes suto economico della svizzera Italiana.

Inoltre permette il control lo e la gestione sicura dei processi aziendali ciò che è indispensabile per avere uno standard uniforme nella pro duzione delle miscele Il cliente ha ap prezzato particolarmente l’alta integra bilità del software ELO con tutti gli al tri sistemi già in uso in azienda e la fa cilità di personalizzazione e di adatta bilità alle esigenze specifiche. Il terzo esempio scelto fra i progetti di gitali seguiti da Chiodoni Luigi SA, ri guarda un piccolo viticoltore e produt tore di vini. Per adempiere alla legge sul lavoro che dispone che i datori di lavoro tengano a disposizione delle au torità gli elenchi da cui si devono poter evincere, in particolare, la durata gior naliera e settimanale del lavoro effetti vamente svolto e il periodo e la durata delle pause, il cliente si è affidato ad un software di rilevamento presenze e con trollo accessi che permette la timbratu ra geolocalizzata e virtuale tramite smartphone. Grazie alla soluzione di Bodet Software che offre tutte le fun zionalità necessarie per la gestione delle risorse umane anche in ambienti di la voro esigenti, il viticoltore può registra re in maniera automatizzata le ore di presenza dei vari operai nelle diverse vigne avendo così a disposizione gli elenchi per gli eventuali controlli delle autorità e senza dover verificare a mano e di persona. Bodet permette anche la pianificazione avanzata di turnazioni, picchetti e servizio esterno, con distri buzione orari integrata, ciò che lo rende adatto per i servizi di assistenza a domi cilio o per cliniche e ospedali. Comple ta la soluzione un sistema di controllo accessi e registrazione visitatori.

203TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / CHIODONI LUIGI SA in finanza e controlling all’ingegnere informatico - è stato in grado di auto matizzare completamente i flussi di la voro riguardanti la pesatura e il con trollo di qualità delle varie miscele ren dendo così più agile il lavoro, riducen do la possibilità di errore e massimiz zando la produttività senza perdite di tempo e di dati. ELO Digital Office ga rantisce agli erboristi l’archiviazione, la ricerca e la disponibilità immediata delle informazioni e dei documenti aziendali sia all’interno che all’esterno dell’ufficio.

Nonostante le abitudini di vedere grandi estensioni di tappeto verde per fetto non saranno facili da estirpare, prima o poi, però, saranno scelte ob bligate dal costo dell’acqua, dal suo possibile razionamento o più sempli cemente dalla nostra coscienza. Questo non significa però che se ne debba rinunciare in modo completo.

SPAZI AL TEMPO DELLA SICCITÀ

SALVAGUARDARE

RISORSE IDRICHE.

In secondo luogo va considerato che dopo la piantagione, la loro esigenza rimane alta fino a quando l’apparato radicale non si sviluppa in profondità, e per far si che questo accada, il suolo deve avere la giusta consistenza ovvero quella del loro luogo di origine, spesso povero e sabbioso per i primi 20 cm di profondità ma anche drenante nelle parti più profonde. Il classico tappeto verde inglese rima ne uno dei maggiori consumatori di acqua, infatti nel suo luogo di origine, l’acqua non è un bene raro.

IRRIGARE

VERDI URBANI

Per riconoscere le specie eliofile che so no spesso anche a bassa esigenza idri ca, basta osservare alcune particolarità senza essere dei grandi conoscitori, elenchiamo le caratteristiche più comu ni: colore delle foglie chiare, foglie rico perte da peluria spesso fitta, pezzatura delle foglie ridotta e foglie carnose.

Icambiamenti climatici repentini e anomali sono diventati sempre più difficili da gestire e affronta re: cicloni, alluvioni che colpi scono in periodi dell’anno atipici, ma soprattutto caldo e lunghi periodi di siccità come sta caratterizzando il 2022, sono il segnale di una vera e propria crisi climatica globale. Se si pensa che un giardino di media gran dezza coltivato a tappeto verde di 500 mq, durante le giornate estive, può consumare fino a 30'000 litri di acqua a settimana, l’equivalente della quan tità di acqua di una piccola piscina, si fa presto a capire che un tale consumo di questo prezioso bene, non può più essere ragionevolmente sostenibile.

204 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / AB BARATELLA GIARDINI

C ome si può affrontare il problema di una scarsità d’acqua che si registra soprattutto in corrispondenza di settimane di clima caldo e afoso? «Lo si può affrontare soprattutto in fa se di progettazione e, nello specifico, durante la scelta delle piante da inseri re. La soluzione di un impianto di irri gazione va pensato in modo diverso da come lo si pensava fino ad ora, ovvero come dispensore illimitato di acqua per qual si voglia coltura, piuttosto, va pro gettato per sopperire a momenti di emergenza come una nuova piantagio ne o lunghi periodi di caldo o di vento. Alle nostre latitudini, possiamo dire di aver fatto una buona scelta di piante, se ad eccezione dei periodi descritti pre cedentemente, possiamo mantenere il nostro impianto spento. Evidentemente questo non può essere il caso delle piante coltivate in vaso, le quali soffro no maggiormente periodi di caldo e vento e non possono fare affidamento negli strati di suolo più profondi che in natura trasmettono umidità al suolo nelle ore notturne».

Quali soluzioni concrete è dunque possibile iniziare ad adottare?

UTILIZZANDO

«Naturalmente il primo consiglio ri guarda la scelta di piante a bassa ri chiesta idrica. Vale per balconi, terraz zi e giardini: esistono specie molto as setate (soprattutto in vaso) e altre che chiedono poca acqua.

UTILI

IN UN PERIODO IN CUI LA SCARSITÀ D’ACQUA CARATTERIZZA CAMPAGNE E METROPOLI, ALFREDO BARATELLA E FLORIAN WANDELER, TITOLARI DELL’AZIENDA, AVANZANO SUGGERIMENTI SU COME LE PIANTE E TERRAZZI E GIARDINI AL MEGLIO LE

Tra le graminacee esistono delle spe cie molto resistenti al secco e al caldo: Stipa, Festuca, Calamagrostis, Penni setum, ecc. per menzionarne solo al cune. Ricordiamo però che non hanno la facoltà di rigenerarsi rapidamente

205TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / AB BARATELLA GIARDINI come della Poa di cui sono costituiti i nostri tappeti verdi. Questo significa che dovranno venir lasciate alte, ma che potranno anche esprimersi con delle magnifiche fioriture estive. Una possibilità ragionevole potrebbe essere quella di alternare piccoli spazi con erba irrigata a grandi estensioni di graminacee da secco. Questo con cetto di prato regalerà molte sorprese ed effetti colorati naturali, nonché una maggiore vita di insetti come Lucciole, Farfalle, ecc. e mammiferi utili alla biodiversità come il Riccio, il Tasso, ed altri».

Perché anche a proposito del risparmio idrico è consigliabile rivolgersi ad esperti giardinieri al fine di individuare le soluzioni più efficaci?

BARATELLA

E per quanto riguarda le piante in vaso? «In questo caso bisogna ricordare che le irrigazioni non potranno mai venire sospese, ma vasi profondi almeno 60 cm potranno aiutare le piante a svi luppare apparati radicali lunghi e resi stenti a maggiori periodi di siccità.

«Installare un giardino o realizzare un terrazzo verde rappresenta in ogni caso un’operazione delicata il cui buon esito è spesso il risultato del raggiungimento di un equilibrio tra diversi fattori. Punto fondamentale per partire con il piede giusto riguarda la conoscenza dettagliata della situazione preesistente. Oltre a per mettere una verifica delle dimensioni rappresentate su carta, il sopralluogo consente al progettista di apprezzare i valori del luogo: le viste migliori dall’in terno e verso l’esterno della proprietà, l’esposizione, il rapporto con la casa e lo spazio abitato a cui si deve relazionare; ma anche le criticità su cui si andrà a la vorare nel progetto. In questo contesto, l’irrigazione riveste un altro aspetto di estrema importanza, visto che il giardi no nel complesso, che sia un prato, orto, piante, alberi, ecc. andrà rifornito di ac qua in situazioni di emergenza e per una piccola percentuale in modo regolare per mantenerlo in salute e per far svolgere le normali funzioni biologiche essenziali. A tal fine, il professionista sarà in grado di analizzare e consigliare le varie tecniche di irrigazione, quanta acqua utilizzare e quando conviene maggiormente effet tuare tale operazione nel corso della giornata. Esistono infatti tantissime stra tegie differenti di irrigazione del proprio giardino, tutte molto efficaci e con le proprie caratteristiche e tempistiche. Conoscerle e applicarle correttamente è indispensabile per evitare la spesa di im pianti inefficaci o insufficienti, inutile dispersione e spreco d’acqua».

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Ogni pianta dovrà essere accudita nelle prime fasi di sviluppo di almeno un anno. Le riserve idriche non sempre sono delle buone soluzioni, i loro limiti so no il rischio di non saperle gestire in modo ottimale e la loro breve durata ed effetto. Senza contare il rischio che diventino dei veri e propri ricettacoli di fastidiosi insetti come la famigerata Zanzara tigre che ama i piccoli depo siti di acqua non esposti al sole. Impianti di subirrigazione possono far risparmiare ingenti quantità di acqua ma attenzione alle perdite dei tubi non visibili, che nascondono anche grandi fuoriuscite di acqua difficilmente trova bili, il che si tramuta in costi elevati. Ricordiamo una cosa importante, pian ta resistente al secco non significa pianta non bella, piuttosto è vero il contrario». Quali sono le piante più idonee ad affrontare elevate temperature e scarsità d’acqua? «Il primo consiglio è quello di torna re a guardare con attenzione la no stra storia vegetale, restituendo un ruolo preminente al verde mediterra neo: arbusti come Oleandro, Pitto sforo, Ibisco, Corbezzolo, Santolina, Lavanda; fioriture resistenti al caldo quali Gazania, Mandevilla, Plumba go, Petunie ricadenti, Bidens, Lanta ne, Sanvitalia e altre. Per inverdire le pareti anche dove il clima è bollente vengono in aiuto falso Gelsomino, Passiflora, e Solanum nelle versioni a fiori blu oppure bianchi, che sboccia no fino all’autunno inoltrato. E poi naturalmente piante succulente che resistono alla siccità come Delosper ma, Mesembriantemo, Sedum e l’i narrestabile Portulaca. Da non tra scurare anche le aromatiche mediter ranee (Salvia, Rosmarino, Timo, Origano, Maggiorana, Finocchietto e tante altre) che alla bellezza, profu mo, fioriture e sapore uniscono an che l’attitudine a tenere lontano i pa rassiti delle piante».

… e quindi cosa intende fare? «Personalmente ritengo sia giunto il mo mento di agire con determinazione defi nendo una strategia di marketing e di comunicazione mirata e creando nuove sinergie con Enti pubblici e privati con l’obiettivo esplicito di fare ritornare la nostra Via quel centro d’interesse esclu sivo per i ticinesi e per i turisti, nonché quel salotto culturale di Lugano che è stata per tanti anni in passato».

Oltre alla perdita del segreto bancario e alla crescita della tassazione per i cit tadini stranieri residenti, i cosiddetti “globalisti”, hanno pesantemente in fluito sui commerci i 2 anni di incer tezze e chiusure dovute alla Pandemia. Ora la tragica situazione in Ucraina rende il futuro ancora più incerto».

Ci può anticipare qualcosa? «Ho iniziato a definire la nuova vi sion dell’Associazione: ampliare il nostro orizzonte abbracciando il concetto di “Luxury District” a li vello Secondariamenteinternazionale.mi sono concentrato sulla Mission del Comitato che è stata condivisa e accettata dai miei colleghi: confermare e consolidare il ruolo di “polo del lusso” lavorando uniti per attrarre, conquistare e fidelizzare sem pre nuove fasce di clientela.

Ovviamente dovremo sin da subito or ganizzare attività di PR, gestire la ri cerca di Partner istituzionali e privati, implementare e gestire attivamente i Social media e, perché no, esplorare il futuro che è già il nostro quotidiano: pagamenti in criptovalute, Metaver so… Partendo dall’enogastronomia per arrivare alla moda passando per l’arte l’obiettivo, mio e dei miei colleghi di Comitato, è quello di portare attività e interesse non solo lungo la Via, ma so prattutto all’interno dei negozi. Come da lei accennato più volte in questo ambizioso progetto lei non è da solo…

I nostri obiettivi a breve sono quelli di creare una strategia di marketing che possa rispondere ai bisogni degli Asso ciati e di quelli dei loro clienti, di ela borare un rebranding dell’Associazione Via Nassa, attraverso un lavoro grafico della corporate e una revisione del sito internet e di pianificare campagne di comunicazione online e offline.

E dy Pessina dopo oltre vent’anni di presidenza ha lasciato l’incarico a Roberto Mazzantini, titolare dell’o monima agenzia di comunicazione di Lugano e da anni vicino all’Associa zione sia come consulente che come parte attiva nell’organizzazione di alcuni tra gli eventi più importanti ospitati da quello che, da sempre, è considerato il “cuore dello shopping di Lugano”.

«Certamente Lugano nel corso degli ul timi decenni ha subito numerose tra sformazioni indipendenti alla nostra vo lontà di commercianti e cittadini, cam biamenti che a livello economico e so ciale hanno portato a un radicale muta mento della clientela dei negozi del cen tro e, in particolare, della Via Nassa.

206 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / ASSOCIAZIONE VIA NASSA A LUGANO IL LUSSO È SEMPRE PIÙ DI MODA! SI È SVOLTA A LUGLIO LA 50ª ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELL’ASSOCIAZIONE VIA NASSA CHE HA VISTO IL CAMBIO DI PRESIDENZA E L’INSEDIAMENTO DI UN NUOVO COMITATO. ABBIAMO INCONTRATO IL NEO PRESIDENTE ROBERTO MAZZANTINI PER FARCI RACCONTARE LA SUA VISIONE SUL FUTURO DELLA VIA DEL LUSSO A LUGANO.

«Anzi! Ho la fortuna di lavorare in un Comitato che vede la presenza omoge nea di tutte le categorie commerciali presenti nella Via Nassa: Elena Berna sconi, CEO della Gastronomia Berna sconi, Nico Bonardi, Direttore della boutique Thecorner.com, Roberto Schmid, CEO dell’Hotel International Au Lac, Giada Acquistapace, Store Manager Bally Boutique, Jo Fabbri, Sales & Business Developer di Imago Art Gallery e Alberto Prandoni CEO della gioielleria Boite d’Or». Cosa si aspetta? «Sono certo che Comitato e Associati abbiano la capacità, la passione e le competenze per lavorare bene con l’obiettivo di creare un futuro positi vo e vincente per tutti, anche per chi oggi non è associato ma che, certa mente, nel medio periodo vorrà en trare a fare parte di questo rinnovato e importante progetto».

R oberto Mazzantini, lei assume la carica di presidente nel periodo forse più complicato da interpretare degli ultimi anni…

Le grosse ditte si fanno conoscere da sole, ma le piccole realtà hanno biso gno di sostegno. Si stanno creando una nuova brochure e un filmato; è intenso anche il lavoro con le scuole, dai più piccoli in su, che visitano con interesse le aziende. Così facciamo conoscere la storia del cioccolato e ciò che sta dietro una tavoletta, compresa la tecnologia estremamente innovativa».

AZIENDE / STRP

Il cioccolato è un vero e proprio progetto alimentare. Come opera la federazione Chocosuisse? [Alessandra Alberti fa parte del Comitato n.d.r.]

«Difende gli interessi dei fabbricanti e sostiene la comunicazione trasversale.

IL CIOCCOLATO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

Negli ultimi venti anni siamo cresciuti parecchio grazie a un gran lavoro di squadra e alla creazione di nuovi prodot ti, come il cioccolato biologico ecosoli ha fondato la ditta nel 1928, e per la fa miglia Müller, che l’ha ritirata nel 1980. Siamo stati fra i primi a produrre cioccolato biologico ed equosolidale e questa attenzione è costante. Acquistia mo materie prime certificate bio e fairtrade per fornire un contributo maggiore ai produttori e ai coltivatori di fave di cacao e altri ingredienti. Po niamo grande attenzione all’integrazio ne di persone con disabilità in azienda, alla parità fra donne e uomini, alla so stenibilità ambientale: con l’amplia mento della nostra fabbrica abbiamo creato un sistema che utilizza l’acqua del sottosuolo per riscaldare/raffredda re locali e macchinari e ora valutiamo di installare un impianto fotovoltaico».

PER DIRIGERE UNA FABBRICA DI CIOCCOLATO

UN PO’ GOLOSI BISOGNA ESSERLO. LE DEGUSTAZIONI AVVENGONO TUTTI I GIORNI E LE IDEE PER SODDISFARE I DESIDERI DELLA CLIENTELA VENGONO VAGLIATE IN CONTINUAZIONE. ALESSANDRA ALBERTI, INGEGNERA ALIMENTARE, HA INIZIATO A DIRIGERE LA STORICA CHOCOLAT STELLA DI GIUBIASCO A 32 ANNI, DOPO AVER LAVORATO ALL’UFFICIO FEDERALE DELLA SANITÀ PUBBLICA A BERNA, IN UN CENTRO DI RICERCA ALLA NESTLÉ IN GERMANIA E PER IL CANTONE TICINO. DI AMANDA PRADA 207TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

dale fairtrade. Spesso produciamo per altri marchi, anche esteri, perché per lo ro le quantità sarebbero troppo esigue: si tratta di specialità nelle specialità. I clienti chiedono sempre più alternative al cioccolato fondente o a quello bianco e al latte ma vegano: aggiungiamo allora nocciole o mandorle macinate, latte di cocco, latte di avena. Sono senz’altro prodotti più impegnativi da lavorare, ma che hanno conquistato una certa fetta di clienti in Svizzera e nel mondo». Dal punto di vista della comunicazione, come vi muovete per conquistare nuovi pubblici? «Chocolat Stella è una piccola-media realtà che conta 65 persone; per la ven dita e la comunicazione collaboriamo con la nostra casa madre in Svizzera te desca, Chocolat Stella Bernrain. Pre sentiamo le novità soprattutto alle fiere internazionali: puntiamo sulle innova zioni che riguardano ingredienti, ricet te, imballaggi per differenziarci. Inoltre adottiamo sempre più cartoncini certifi cati in modo speciale; il foglio primario che avvolge il cioccolato una volta era di alluminio, ora esiste biodegradabile: una sfida per i nostri tecnici, ma anche un valore aggiunto. Nel 2015 ci è stato assegnato lo Swiss Packaging Award per la linea biologica ed equosolidale, men tre di recente abbiamo rinnovato il no stro sito web e ora vogliamo concentrar ci sui social media per raggiungere il pubblico internazionale». Parliamo di sostenibilità: umana e nelle varie fasi della produzione.

«I valori ecosociali sono sempre stati importanti per la famiglia Vanotti, che I l cioccolato è un brand nazionale: quale l’equilibrio fra tradizione e innovazione? «Il cioccolato veicola i valori della “svizzeritudine”: qualità, serietà, flessi bilità, puntualità. Però occorre innovare.

P ossiamo portatovicendebrevementeriassumereleprincipalichehannoallacostituzione di POLYEXID? «Nel 2011 era stata fondata a Lugano Yodh Research SA (YR), un crogiolo di esperienze di innovazione e ricerca applicata, principalmente nelle aree Industry 4.0 (in particolare robotica, automazione industriale e computer vision); Cloud Computing e soluzioni ICT multipiattaforma; Data Science & AI, e, infine, soluzioni per la sicurezza ed identificazione tramite riconosci mento facciale. L’obiettivo di YR è quello di sviluppare soluzioni innovati ve a breve/medio termine per imprese situate in Svizzera, Italia ed Europa, nei settori in cui è possibile massimiz zare l’impatto positivo sulle persone e sull’umanità. YR gestisce direttamente le attività di ricerca, raggiungendo la parte di fattibilità, la prototipazione se necessaria, oltre alla validazione scien tifica di ogni idea di progetto. Tutto ciò premesso, in base alla specifica esperienza acquisita, nel 2021 YR co stituisce POLYEXID, un network di scienziati polymath di diversa estrazio ne, che si conoscono da lunga data e che utilizzano un approccio basato sul “complex system sthinking”».

RISPOSTA CE

DANNO MATTEO MORINI, ECONOMISTA ED ESPERTO INFORMATICO, MARCO TAUSEL, INGEGNERE ELETTRONICO ED IMPRENDITORE, E NINO TRAMONTE, INGEGNERE BIOMEDICO ED ESPERTO IN MARKETING DIGITALE, CHE METTENDO INSIEME LE LORO ELEVATE COMPETENZE HANNO CREATO POLYEXID, SOCIETÀ SPECIALIZZATA NELLA VALUTAZIONE SCIENTIFICA INDIPENDENTE RIGUARDO ALLA VALIDITÀ DI IDEE INNOVATIVE E ALLA LORO POTENZIALITÀ DI AFFERMAZIONE SUL MERCATO. Matteo Morini Marco Tausel Nino Tramonte

208 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / POLYEXID AIUTIAMO A NON BUTTARE I SOLDI DALLA FINESTRA

ECCO LA LA

UNA BUONA IDEA, MA LO È DAVVERO?

A chi si rivolgono i vostri servizi?

In particolare, che cosa è in grado di assicurare la vostra piattaforma di interscambio dati e perché è tanto importante? «La qualità del lavoro di POLYEXID è garantita, oltre che dal valore assolu to dei nostri esperti presenti a livello internazionale, proprio dall’utilizzo di una piattaforma che prevede gli stan dard più elevati di sicurezza nonché protocolli di accesso estremamente ri gidi. Il nostro software di “data room” è costantemente oggetto di audit per garantirne un continuo aggiornamen to. Lavoriamo, inoltre, in modo conti nuo per migliorare i nostri processi in terni per la gestione dei dati sensibili trattati. Varie sono inoltre le misure prese da POLYEXID per proteggere i dati da modifiche non giustificate e eventuali perdite. I trasferimenti di tutti i dati sono completati soltanto con connessioni TLS e vengono crip tati con AES 256-bit. La piattaforma è certificata ISO 27001:2013 e 27018 e rispetta tutti i requisiti del GDPR. So lo così è possibile tutelare quel capita le reputazionale che rappresenta la no stra principale risorsa».

209TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / POLYEXID

Come può essere definito lo specifico ambito di intervento di POLYEXID? «La missione di POLYEXID è quella di minimizzare il rischio di investi mento nell’innovazione fornendo agli investitori, da parte del nostro team composto da una quindicina di persone, una valutazione scientifica, oggettiva, tempestiva e di elevato li vello qualitativo. POLYEXID sta in fatti per “Polymath Experts for In vestment Decisions” e rappresenta la risposta svizzera per le aziende e gli investitori internazionali che cercano valutazioni scientifiche. Alla base del nostro intervento c’è infatti la pro fonda convinzione che la scienza sia uno strumento indispensabile per supportare i nostri clienti ad identifi care quella sottile linea rossa che se para i veri colpi di genio dai progetti destinati a fallire; eseguiamo quindi valutazioni scientifiche (Scientific proofing) per investitori istituzionali e privati, family office, aziende con un’attitudine a investire in iniziative tecnologicamente avanzate e con un elevato rischio di impresa».

Attraverso quali strumenti fornite la vostra consulenza? «Sulla basa delle richieste del cliente of friamo servizi di ricerca ad hoc utili per definire investimenti e ridurre il rischio nei processi di due-diligence scientifica, evidenziando il reale valore degli inve stimenti. Questo step, eseguito prima dell’analisi economica del progetto, consente un considerevole risparmio di tempo e denaro. Il nostro lavoro si av vale di una piattaforma di interscambio sicura che consente al team un accesso controllato ai documenti sensibili ne cessari per la valutazione. Questo è sen za dubbio un punto qualificante del no stro intervento in quanto soltanto con accessi specifici e controllati è possibile visualizzare informazioni riservate rela tive ai diversi progetti e al tempo stesso garantire al committente la più assoluta trasparenza e riservatezza».

«I nostri principali interlocutori sono High-wealth individuals, Family Offi ces e professionisti “top performing” in private equity, fondi di investimen to, consulenti di management, società e organizzazioni no-profit, che sup portiamo nell’accedere alla conoscen za scientifica utile per permettere loro un vantaggio competitivo aziendale e per ottenere risultati eccellenti. La no stra valutazione aiuta le società di pri vate equity a migliorare la performan ce e a ridurre il rischio. E, ancora pos siamo supportare le maggiori società di consulenza nell’ambito del loro pro cesso di due diligence scientifica in modo qualitativamente elevato, con velocità, affidabilità e flessibilità».

Che cosa significa scienziato polimath e chi è entrato a far parte di questo gruppo di professionisti? «Con il termine polimath si intende un individuo la cui esperienza appro fondita abbraccia un numero molto ampio di argomenti ed è in grado di attingere ad ambiti complessi di co noscenza per risolvere problemi spe cifici. Il team di POLYEXID com prende accademici, scienziati ed esperti di prim’ordine con una com petenza significativa nel colmare il divario esistente tra laboratorio e mercato, tra l’eccellenza nella ricerca e le applicazioni della vita reale, ad destrati ad “attaccare” ciò che non è ovvio. In altri termini, si potrebbe parlare di pionieri che sono andati ol tre la commodity disciplinare accade mica, con un approccio di ricerca davvero ad ampio raggio».

Quali finalità si propone di raggiungere? «Il nostro obiettivo è quello di offrire una piattaforma digitale in grado di mettere in contatto domanda e offerta di lavoro. Da un lato chi ricerca un aiuto temporaneo, dall’altro chi è nelle condizioni di darlo. Una soluzione di business che mira ad attenuare un problema sociale come quello dei pen sionati e di chi ha perso il lavoro in età avanzata ed è costretto all’inattività».

Si può dunque parlare di una valenza anche sociale? «Assolutamente sì. Desideriamo creare benessere grazie ad una riorganizzazio ne positiva della vita quotidiana. La nostra aspirazione è quella di contribu ire a migliorare entro il 2030 la qualità di vita delle persone sopra i 57 anni che soffrono di disagi e patologie legate all’apatia, alla solitudine, all’inattività, alla depressione o che vivono in diffi

210 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / OVER57.COM

C ome nasce l’idea di dare vita a Over57.com? «Siamo partiti dalla con statazione di come i tempi sono cambiati e i pensionati nono stante l’avanzare dell’età mantengono un’aspettativa e una qualità di vita nettamente superiori a quelle delle generazioni precedenti. Accanto a questo fenomeno positivo ci troviamo spesso confrontati con un numero sempre crescente di ultracinquanten ni che perdono il lavoro con scarse possibilità di ritrovarlo. Ecco, Over57.com nasce proprio dall’esi genza di fare incontrare queste due realtà, perché siamo fermamente con vinti che l’esperienza possa ancora ri vestire un ruolo essenziale nella no stra economia. Un patrimonio prezio so che permette a chi se ne avvale di trarne grande beneficio e a chi lo mette a disposizione di sentirsi anco ra utile e adeguatamente valorizzato».

ULTRACINQUANTENNI ALLA RISCOSSA I NUOVI PENSIONATI SFOGGIANO UNO STILE DI VITA ATTIVO E NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI FARSI METTERE IN DISPARTE. LA PIATTAFORMA DIGITALE OVER57. COM NASCE PROPRIO CON LO SCOPO DI METTERE IN CONTATTO CHI HA UN PROBLEMA DA RISOLVERE – PRIVATO O AZIENDA ALLA RICERCA DI UN AIUTO TEMPORANEO – CON CHI HA IL DESIDERIO, LE COMPETENZE E IL TEMPO PER FARLO. CE NE PARLA GIANMARCO GALLI, FOUNDER & CEO DI OVER57.COM.

«Su questo portale possono proporsi tutte le persone a partire dai 57 anni che hanno ancora voglia di mettersi in gioco e di rendersi utili. Chi si mette a disposizione si accorda con il commit tente grazie a una chat di messaggistica interna che permette di specificare tut te le esigenze del caso, ad esempio la necessità di portare del materiale ag giuntivo o altre richieste speciali, con la possibilità di condividere foto e docu menti per illustrare l’incarico, cosicché l’accordo sia dettagliato e tenga conto di eventuali peculiarità e costi extra. Una volta conclusa la trattativa avviene il pagamento che rimane in stand-by fino allo svolgimento del lavoro, che si chiude con la doppia recensione dell’o ver 57 e del committente, garanzia per rendere il portale il più affidabile possi bile. La piattaforma si riserva il diritto di verificare l’identità dei candidati e, per le professioni sensibili, di richiedere i titoli di studio o le abilitazioni». Possiamo fare qualche esempio delle attività vengono richieste o offerte?

La piattaforma identifica oltre 350 sottocategorie, dalle professioni più semplici alle più qualificate. Una op portunità davvero unica per rimettere in campo tutte le abilità e le compe tenze maturate nel corso della prima parte della vita e che, se rimangono inutilizzate, rappresentano uno spreco di risorse non solo per l’individuo ma per l’intera comunità».

tel. 091 943 55 06 • morosolisagl@ticino.com • www.morosolisagl.ch

Come funziona Over 57.com?

AZIENDE / OVER57.COM coltà economiche. In questo modo è possibile anche aiutare le persone in di soccupazione, dando loro l’opportunità di contabilizzare come guadagno inter medio qualche ora lavorativa».

«Da questo punto di vista direi che non ci sono limiti: lo spettro spazia dal giardinaggio alla consulenza aziendale, dal fai da te alla tecnologia, senza dimenticare le attività didatti che e ricreative legate all’infanzia, co me le lezioni di recupero o di musica fino alla figura del “nonno adottivo”.

La macchia di caffè sui fogli sarebbe poi la cornice ideale di una situazione totalmente inadeguata per affrontare un confronto sui progetti aziendali con il proprio personale. Vi torna co me idea? Nei social una presenza trop po “fai da” te appare proprio così. Come riconoscere una presenza non adeguata in Linkedin, quali i segnali?

IN LINKEDIN POTREBBE ESSERE LA MOSSA PER OFFRIRE UN BOOSTER PER AUMENTARE LA LORO VISIBILITÀ E PER ESERCITARE QUELLA LEADERSHIP NATURALE SPESSO NASCOSTA E POCO EVIDENTE.

1. Trascuratezza nella presentazione del profilo Linkedin, con foto perso nali e di sfondo inadeguate e non in linea con ciò che si fa. Tipico il caso di chi usa Linkedin come fosse Face book. Sono due mezzi completamente diversi, e chi vi vede pretende di tro vare contenuti in linea con il mezzo. La mancata cura del proprio profilo è un vero e proprio “autogol”, nella er rata convinzione che: “tanto io guar do i profili degli altri, che mi importa del mio”? Affermazione totalmente sbagliata, perché “non c’è mai una seconda occasione per fare una prima buona impressione”.

T ra gli Amministratori De legati solo il 10% è Don na. Le donne in Europa guadagnano ben il 14% in meno dei colleghi uomini. È un da to di fatto della situazione europea.

Due settimane all’anno sono lavorate gratis, da parte delle donne, rispetto ai colleghi uomini. E sembra perché gli Uomini lavorano, tra l’altro, sulle po sizioni più alte, dove appunto sono po co presenti le Donne. Il Gender Pay Gap, ossia la discriminazione retribu tiva tra Uomini e Donne è una batta glia dura da combattere. Sembra una vita da quando sono nati i social professionali, come Linkedin, ma sono passati appena vent’anni. All’ini zio pareva un gioco, oggi rappresentano la versione digitale della nostra identità fisica, il nostro Human Digital Twin.

3. Presenza non continua sui social. È il caso del CEO Donna “intermitten te”, evoluzione dello stadio precedente ma comunque manchevole di continui tà. Vedi il caso di Donne manager che Nel profilo Linkedin possiamo avere una copia ideale della nostra profes sionalità, andando ad inserire video, documenti, contenuti sul valore che esprimiamo. E fin qui normalmente trovo ampio consenso tra le Donne, quindi sui principi siamo d’accordo. Ma quando scendiamo nel concreto l’obiezione che mi viene rivolta è: “ma perché mai, tra le tante cose che devo fare, devo anche occuparmi dei so cial?” Condivisibile, il tempo non è mai Cosaabbastanza.nepensate?

ILQUANDOCEO È DONNA

212 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 AZIENDE / GIANNI SIMONATO

UNA PRESENZA PIÙ AUTOREVOLE DELLE DONNE MANAGER

Fanno bene o male? Difficile dare una risposta e proporre una soluzione. Non sono un fanatico della presenza social a tutti i costi, perché è di moda o perché lo fanno tutti. Quando i CEO o i Direttori Ge nerali Donna mi chiedono cosa ne penso, la mia risposta è: quali sono gli obiettivi che volete raggiungere? Parto da questi per capire quanto possano essere utili i social. Di sicuro le scelte di campo devono essere nette: o si è dentro ai social o si sta fuori. La realtà è che esistono notevoli aree di “grigio”. Presenze “fai da te” da parte di Donne mana ger che danno una sensazione di ina deguatezza, che non aiuta il loro ruo lo. A queste Donne manager consi glio di fare la scelta: cancellare la pre senza sui social o passare ad un serio piano di miglioramento. Il paragone con una situazione fisica, in presenza, sarebbe una immagine di un CEO o DG Donna che si presenta di fronte ai collaboratori con gli abiti non stirati, eloquio balbettante e i fo gli stropicciati in mano.

2. Contenuti social mancanti oppure riguardanti temi non in linea con la funzione. Questo è uno dei casi più frequenti. Il Manager Donna costrui sce il profilo Linkedin e poi lo lascia lì, magari vecchio di alcuni anni. Non posta contenuti, non fa socialità o si limita all’odiato copia-incolla.

• centrali

AZIENDE / GIANNI SIMONATO postano da matti per un mese e poi black out per un anno. Non funziona, perché il tema non è: dai sfogo alle tue pulsioni social, ma considera piuttosto chi ti segue. Fallo per loro. 4. Pochissimi follower. Nella vita reale puoi essere conosciuta da 3/300/3000 persone, poco importa. Chi le conta? Nei social invece i followers si contano e sono visibili a tutti. Ovviamente ci sono gli eccessi. Ci sono persone che se li comprano, ma che senso ha? Ba sta seguire il profilo e capisci subito chi sono questi followers fake. Ma quanti sono i social, dobbiamo essere su tutti? Linkedin, Facebook, Instagram, Youtube, Twitter, Tik Tok, e tanti altri. Possibile occuparsi di tutti, e a che pro? C’è già abbastanza da fare tutto il giorno, come faccio a trovare il tempo per postare sui social? Se sei nel business, Linkedin è il social net work da usare. Quanto al tempo che non basta mai: prima di inserire cose nuove nei tuoi metodi, fai spazio a quelli vecchi. Quali vecchie abitudini dobbiamo dismettere? Quindi vanno abbandonate alcune vecchie prassi e recuperati almeno 30 minuti al giorno per le attività di CEO Branding. Ho creato dei Per-Corsi Linkedin, atti vabili h24, totalmente digitali riservati alle Donne Manager, per dar loro modo di familiarizzare con questo mondo so cial passo passo, in maniera molto facile. Ecco alcuni degli argomenti sui quali consiglio di applicarsi:

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• Scrivere post. Struttura del post, lunghezza, cosa inserire come con tenuti, quando postare, le verifiche da fare sui consiglia, commenti e vi sualizzazioni.

• Linkedin Creator Mode. Come di ventare creatore di contenuti e rea lizzare la tua newsletter per creare la tua community C’è poco da fare, non possiamo anda re contro la tecnologia, ma possiamo utilizzarla al meglio. Linkedin può ve ramente fare la differenza per le Don ne Manager che vogliano valorizzare le loro competenze e le loro capacità, ma non con un approccio “fai da te”. Ditemi la vostra, siete d’accordo o me no? Spazio ai commenti qui: www.si monatopartners.com impianti di climatizzazione e ventilazione impianti di riscaldamento convenzionali e con energie alternative installazioni idrosanitarie termiche a vapore, acqua surriscaldata, olio diatermico di refrigerazione reti di distribuzione per fluidi liquidi e gassosi impianti per il trattamento acque impianti fotovoltaici la competenza di ingegneri e tecnici sperimentati la consulenza per la gestione efficiente e razionale dell’energia

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Q uali sono i punti di forza del Pronto Soccorso Ortopedico e Traumatologico attivo presso Ars Medica? «Un Pronto Soccorso per sua natura ac coglie pazienti affetti dalle più diverse patologie e bisognosi di una gamma am plissima di esami diagnostici e tratta menti terapeutici. Di conseguenza, la prima diagnosi e l’avvio ad uno speciali sta vengono di necessità effettuati in ba se alla valutazione di medici, anche mol to esperti e qualificati, di medicina gene rale e non sempre in possesso delle spe cifiche competenze richieste dall’ortope dia e dalla traumatologia. Nel caso inve ce di un Pronto Soccorso specializzato la presa in carico avviene, fin dal momento del Triage, da parte di medici specialisti, sempre presenti durante tutto l’orario di copertura del servizio, in grado di rico noscere e affrontare tempestivamente tutte le problematiche afferenti all’appa rato locomotorio, avviando da subito il più idoneo percorso terapeutico».

214 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 MEDICINA / ARS MEDICA UN SOCCORSO RAPIDO E QUALIFICATO PER TUTTI I TRAUMI

Tutto ciò comporta evidenti vantaggi prima di tutto per il paziente… «Assolutamente sì. In particolar modo, in traumatologia la velocità di interven to risulta essere un elemento determi nante. Una lesione traumatica è sempre un processo di malattia a sé stante che richiede un trattamento multidisciplina re rapido e risorse specializzate di gran de esperienza. Le principali cause di traumi sono costituite dagli incidenti automobilistici e motociclistici, dai trau mi sportivi, dalle cadute e dagli inciden ti domestici. I traumi sono dunque eventi che comportano la gestione di una serie di aspetti complessi, da quelli prettamente medici a quelli psicologici, spesso in un contesto con scarse possi bilità di programmazione. A ciò si ag giunga il fatto che un Pronto Soccorso specializzato in ortopedia e traumatolo gia gestisce più efficacemente il flusso di pazienti, riducendo sensibilmente il ri schio di lunghe attese prima di poter es sere visitati. Il nostro Pronto Soccorso è aperto tutti i giorni nei seguenti orari: da lunedì a venerdì 08.00-20.00; sabato, domenica e giorni festivi 10.00-18.00».

DI TUTTI I SERVIZI PRESENTI ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA, VANTA UNA SPECIALIZZAZIONE IN AMBITO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO, COSÌ DA RISPONDERE A TUTTE LE URGENZE LEGATE ALL’APPARATO LOCOMOTORE, COME CI RACCONTA IL DOTT. MARCO MARANO, SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA.

PRESSO LA CLINICA ARS MEDICA

«Le patologie accolte al Pronto Soc corso Ortopedico e Traumatologico riguardano traumi muscolo-scheletri ci, come fratture e lussazioni articola ri, ma anche traumi dei tessuti molli determinati da punture di insetto, morsi, escoriazioni, ustioni, lesioni/ contusioni borse. Da non sottovaluta re poi le ferite da taglio, lacerocontuse con o senza lesioni dei nervi periferici,

DI GRAVESANO È ATTIVO UN PRONTO SOCCORSO CHE, OLTRE AD AVVALERSI DELLA COLLABORAZIONE

Nello specifico quali sono in generale le più frequenti patologie trattate?

«Nel corso degli anni ho indirizzato il mio interesse nel campo della trauma tologia ed in particolare nella gestione e nel trattamento dei traumi e delle problematiche inerenti alla salute degli sportivi. Ciò significa occuparsi di fratture, lesioni muscolari e cartilagi nee, problematiche tendinee, processi degenerativi a carico di articolazioni e tendini, sport concussion. L’esperienza maturata affrontando varie problema tiche di atleti professioni od amatoria li, praticanti gli sport più diversi, mi ha portato ad un approccio olistico nella gestione dei pazienti, dalla diagnosi al la richiesta e valutazione di esami stru mentali, al trattamento ed alla cura». All’interno della vostra struttura opera anche un Centro dello Sport cui siete direttamente collegati non solo per la cura ma anche per la riabilitazione e la preparazione del ritorno all’attività sportiva…

MEDICINA / ARS MEDICA vascolari o dei tendini. E, ancora, il nostro team di specialisti ortopedici interviene prontamente riguardo ad ogni patologia riguardante la spalla, la colonna vertebrale, la mano, l’anca, il ginocchio, la caviglia e il piede». Nello specifico, lei vanta la qualifica di Team Doctor per l’Hockey Club Lugano e per il Football Club Lugano…

Casa Poliform al Salone del Mobile di Milano Poliform è stato protagonista, in prima fila, al Salone del Mobile di Milano, con una presenza che ha fatto emergere tutti i canoni estetici e valoriali che guidano l’azienda: eleganza, ricercatezza, proget tualità, durabilità, versatilità, tra i molti. Essi si sono espressi all’interno di uno spazio di mille metri quadri e filtrati at traverso le nuove proposte, secondo la visione rinnovata di un lifestyle coerente e riconoscibile in grado di dialogare con le tendenze contemporanee. Tutto ruo tava attorno a uno spazio centrale dalla distintiva forma circolare - simbolo di perfezione, di armonia, di completezza. Una piazza che invitava all’accoglienza e all’interazione, finalmente ritrovate. Nel la sua fluidità senza barriere, questo ful cro del teatro espositivo separava due aree opposte ma complementari, desti nate entrambe al mondo delle relazioni. Da una parte, relazioni di business favo rite da un ambiente lounge rilassante e contenuto, dove i clienti potevano assa porare l’atmosfera del brand avvolti dalla confortevolezza delle sue proposte living; dall’altra le relazioni familiari e convivia li evocate da un concept abitativo che ricreava una sofisticata villa in perfetto stile Poliform. All’interno di questa Casa ideale la successione ritmica degli am bienti creava un immersivo percorso che dall’ingresso attraversava due aree gior no (una family room e una zona living) fino al cuore del progetto rappresentato, non a caso, dalla cucina: nella sua ampia composizione era adibita ad accogliere con estrema funzionalità una molteplici tà di abitudini e destinazioni d’uso. Ma alle nuove attività richieste all’ambiente domestico rispondeva la stanza successi va, studiata per essere un accogliente ho me office e angolo lettura connotato da una maestosa libreria. La creazione di sconfinati orizzonti spaziali, tali da favo rire l’interazione fra aree distinte, non solo si sviluppava all’interno della corni ce abitativa, ma perfino fra interno ed esterno dell’architettura dello stand. Grandi aperture in vetro alte cinque me tri permettevano allo sguardo di attra versare le pareti e posarsi verso il giardi no che attorniava il palco espositivo: una macchia verde, avvolgente e naturale, popolato di opere d’arte per conferire un ulteriore tocco di eleganza e ricercatezza anche nel contesto outdoor.

215TICINO WELCOME / SET - NOV 2022

«Se teniamo conto della sempre cre scente popolarità dello sport in Svizze ra, è facile comprendere come aumenti anche il numero degli infortuni sporti vi. Ogni anno, circa 400.000 persone sono vittime di un incidente legato allo sport. In questo contesto, la medicina dello sport è diventata l’alleato indi spensabile degli sportivi, per curare le loro ferite, ma il nostro Centro dello Sport, oltre a curare, permette di ac compagnare, fare diagnosi e proporre trattamenti per tutti i problemi legati allo sport, in tutte le fasi della pratica, che si parli di problematiche di caratte re fisico, nutrizionale o psicologico. L’o biettivo, attraverso l’accesso al Pronto Soccorso Ortopedico e Traumatologico in caso di trauma o infortunio, o rivol gendosi direttamente la Centro per lo Sport, è sempre quello di individuare la giusta cura per uno sportivo, indipen dentemente dalla sua età o dal suo livel lo, e coordinare la sua guarigione o la risoluzione del suo problema, intera gendo eventualmente anche con gli al lenatori per discutere il programma di allenamento più consono allo stato dell’atleta o dello sportivo».

Il Metodo Longevity nasce dal lavoro di oltre 20 anni di ricerca del team del Dott. Massimo Gualerzi, Medico Cardiologo, Co-founder e Direttore Scientifico di The Longevity Suite. Freddo, Detox e Consapevolezza so no il cuore dei programmi effettuati dalla clinica, dove le più innovative tecnologie del mondo del wellness e della salute si integrano in protocolli d’avanguardia per ottenere un perfet to equilibrio tra bellezza esteriore e benessere mentale.

Tra i trattamenti The Longevity Suite che sfruttano i benefici del freddo c’è la Cryosuite, ovvero la permanenza dell’intero corpo in una stanza con una temperatura tra i -85° e -95° C., il tutto per un intervallo di tempo com preso tra i 3 e i 5 minuti. Questa tec nica viene utilizzata per diminuire l’infiammazione cronica, e quindi l’in vecchiamento, ma anche per ridurre il ristagno di liquidi, accelerare il meta bolismo, ringiovanire la pelle e miglio rare l’umore. In particolare, il tratta mento apporta numerosi benefici tra cui l’ottimizzazione del tempo di recu pero fisico, la riduzione dei tempi di recupero post trauma, la diminuzione U na vita più lunga inizia con un corpo sano e una mente forte, perché la qualità della vita è più importante della vita stessa. Infatti, solo uno stile di vita lungimirante e focalizzato sul qui e ora, una bellezza A LUGANO APRE, NEI PRESTIGIOSI LOCALI SITUATI ALL’INTERNO DEL PALAZZO MANTEGAZZA, THE LONGEVITY SUITE, LA PIÙ EVOLUTA BIOHACKING & ANTIAGE CITY CLINIC EUROPEA.

216 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 BENESSERE / THE LONGEVITY SUITE

SALUTE, BELLEZZA ED ENERGIA MENTALE ANCHE

consapevole e autentica, un approc cio al tempo in cui la salute è al cen tro delle scelte quotidiane, possono garantire una vita sempre al massimo del proprio potenziale. Con questa ferma convinzione e attraverso pro tocolli integrati, altamente perfor manti e ad elevato contenuto tecnolo gico, The Longevity Suite accompa gna il cliente verso la miglior versio ne di sé stesso grazie ad un perfetto equilibrio tra salute, bellezza consa pevole ed energia mentale.

I risultati conseguiti nel tempo da The Longevity Suite hanno portato a espandere la rete e a confermare il posizionamento luxury nel mercato Antiage. Il network conta attualmen te 26 sedi distribuite nelle città italia ne più importanti (Milano, Roma, Bologna, Torino, Como, Padova, Ve rona) e in prestigiose località turisti che come Forte dei Marmi, Cortina, Porto Cervo, Porto Rotondo e Capri. Di recente, il marchio è sbarcato an che a lbiza, nei pressi di Botafoch, oasi del lusso di fronte alla città vec

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dei processi infiammatori e la riduzio ne del gonfiore e degli ematomi.

Anche l’esposizione ai raggi infrarossi usati durante il trattamento di fotobio modulazione, detto Led Therapy, aiu ta il sistema biologico attraverso l’inte razione tra la nostra pelle e i recettori di frequenza. Ad esempio, aumenta la circolazione sanguigna, migliora la qualità del sonno, rigenera i tessuti danneggiati e detossifica l’organismo.

Un’altra componente fondamentale per The Longevity Suite è il Detox con il semi-digiuno, ovvero la drasti ca riduzione dell ’apporto calorico, ri conosciuta dalla comunità scientifica come uno dei metodi più efficaci per eliminare le tossine e ridurre l ’in fiammazione. Questo sistema di de purazione dell ’organismo viene effet tuato seguendo specifici programmi proposti dalla clinica. Così, per esempio, i Bespoke Programs aiutano a tornare in forma, combattere i se gni visibili dell ’invecchiamento, mi gliorare la qualità del sonno, per un perfetto equilibrio mente/corpo, per una maggiore energia e un sistema immunitario più forte. Infine, un’ultima pratica in grado di influenzare positivamente il nostro or ganismo coinvolge la tecnica del Mindfulness: attraverso pratiche di meditazione ed esercizi di respirazio ne, è possibile ridurre lo stress e bene ficiare di altri numerosi effetti positivi.

Palazzo Mantegazza Riva Paradiso 2 CH-6900 lugano@thelongevitysuite.comLugano-Paradiso

Ma non finisce qui, l’espansione na zionale e internazionale continua: entro il 2023 è previsto un totale di 45 centri The Longevity Suite tra cui Spagna, Portogallo e Medio Oriente. Come spiega Luigi Cateri no Co-founder e CEO di The Lon gevity Suite, l ’obiettivo finale del network è quello di creare il brand europeo n.1 del mercato Antiage, at traverso un format consolidato facil mente internazionalizzabile, unico nel mercato retail. Il tutto grazie all ’approccio integrato di un background medicale, tecnologie estetiche d ’avanguardia, trattamenti manuali sinergici, prodotti nutrizio nali detox e una linea di cosmeceuti ci firmata The Longevity Suite.

BENESSERE / THE LONGEVITY SUITE

Per i prossimi mesi la clinica ha an nunciato un importante piano di espansione il quale vedrà coinvolto uno dei principali centri del Canton Ticino. Il 1° novembre infatti, The Longevity Suite aprirà un nuovo cen tro a Lugano, in Riva Paradiso 2, nei prestigiosi locali situati all’interno del Palazzo Mantegazza. La clinica di Lu gano sarà focalizzata sulla Cryosuite, su percorsi nutrizionali, trattamenti di ringiovanimento viso, Body Sculpting e medicina rigenerativa (Ozonoterapia, IV Therapy, Risonanza Magnetica Te rapeutica e Led Therapy).

A questo processo di crescita contri buirà in modo significativo un recen te aumento di capitale e nuovi inve stitori. Fra i nuovi azionisti Wellness Holding di Nerio Alessandri, Presi dente e Fondatore di Technogym, il quale affiancherà Marco Bizzarri (CEO di Gucci), Luca Poggi (mem bro del Cda di IMA), Roberta Bena glia (fondatrice e CEO di STYLE CAPITAL SGR) e Boris Jean Col lardi, ex CEO di Julius Bar e mem bro del CdA dell’Associazione sviz zera dei banchieri. L’ingresso di Ne rio Alessandri in The Longevity Sui te mira a rafforzare la leadership eu ropea del network attraverso l ’aper tura di Flagship Store nelle principa li capitali europee e si prepara per l’ingresso nel mercato dell ’ Hospitali ty di Lusso attraverso la creazione di un innovativo format di Longevity Medical & Wellness Spa da esporta re in tutto il mondo. Numerose sa ranno inoltre le sinergie con l ’ecosi stema delle società che fanno capo a Wellness Holding e Technogym a partire dalla creazione di una piatta forma tecnologica di contenuti digi tali di Fitness, Nutrizione, Mindful ness e Longevità.

218 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 chia, tra gli yacht della Marina, le boutique alla moda, i ristoranti e i club più cool dell’isola.

LUGANO FORUMFINANCE B Y F I N L A N T E R N NOVEMBERTUESDAY 22 2022 SWITZERLANDLUGANO ORGANIZED BY PALAZZO CONGRESSIDEI ESG – Fintech – Blockchain – Crypto – Alternative Investments – Private Markets – ETF –www.LuganoFinanceForum.chMacroeconomics

Grazie a questo forte legame il club lu ganese figura tra i 18 circoli (unico svizzero) che nel 2018 sono stati invita ti a Wimbledon per i 150 anni di fon dazione del mitico “All England Lawn Tennis & Croquet Club”, che dal 1877 ospita sui suoi campi il torneo di ten nis più prestigioso del mondo. Regolarmente si organizzano degli in contri tra le due squadre che si svolgo no a Lugano e Londra: proprio a set tembre di quest’anno una squadra di Wimbledon si recherà a Lugano per un weekend di partite all’insegna dell’agonismo e dell’amicizia. Lo sport, come la gastronomia, unisce.

A dimostrazione dell’importante ruolo del TCL, dagli anni ’60 esiste un ge mellaggio con il più prestigioso circolo tennistico al mondo: Wimbledon.

Da sempre luogo di ritrovo ideale per i tennisti di tutti i livelli, oggi, grazie all’impegno del Presidente Michel Fao ro (nella foto sul campo di Wimbledon) e del suo Comitato, il TC Lido offre di verse soluzioni per le esigenze di tutti. La formazione giovanile, per esempio, è un fiore all’occhiello del circolo che può contare su un movimento di 250 ragazzi che ogni anno frequentano i nostri corsi grazie al lavoro di maestri appassionati e competenti.

Negli ultimi anni l’attività agonistica è stata caratterizzata dapprima dall’orga nizzazione di un torneo “Challenger”, che ha portato alla ribalta nomi interes santi del tennis mondiale e rivalutato le risorse di un argentino, entrato poco dopo nei top ten, Guillermo Coria, vin citore dell’edizione 2002; mentre più recentemente, il TC Lido ha ospitato il Ladies Open Lugano WTA Tour ed il torneo maschile ITF Senior Open. Il TC Lido ha sempre ospitato cam pionati a vari livelli, dai cantonali a quelli svizzeri, in cui negli anni No vanta si impose, tra l’altro, un giova nissimo Federer, senza dimenticare la prestigiosa coppa Davis. L’ era moderna del TC Li do inizia nel 1953 con avvenimenti importanti che caratterizzarono la vita del club. Negli anni, i più illustri protagonisti del tennis mondiale han no battuto i campi del Club, fra questi Laver, Emerson, Rosewall, Newcom be, Roche, Tiriac, Pietrangeli. E tante iniziative sono state promosse: all’ini zio degli anni Ottanta venne avviato un “Open” femminile, tenuto a batte simo dalla vittoria di Chris Evert; per festeggiare alla grande il 50.mo, esat tamente il 1º maggio 1982 venne orga nizzato l’incontro-esibizione fra Bjorn Borg e Vitas Gerulaitis.

LA FONDAZIONE DEL TC LIDO RISALE AL MARZO DEL 1932, PER MERITO DI ALCUNI APPASSIONATI.

220 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 SPORT / TENNIS CLUB LIDO 90 ANNI DI STORIA E NON DIMOSTRARLI

IL NOME ATTRIBUITO ERA QUELLO DI “LAWN” TENNIS CLUB LIDO LUGANO, CHE AVVIÒ SUBITO UNA INTENSA ATTIVITÀ AGONISTICA, ANCHE DI LIVELLO INTERNAZIONALE.

222 TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 SPORT / GOLF ASCONA

AUTENTICA OASI NATURALE ARIELLA DEL ROCINO PROSEGUE IL SUO VIAGGIO ATTRAVERSO I CAMPI DA GOLF DEL TICINO E CON LE PAROLE DEL PRESIDENTE, LUCA ALLIDI, CI PRESENTA IL GOLF CLUB PATRIZIALE ASCONA.

Q uali sono le vicende che hanno portato alla nascita del Golf di Ascona?

«L›idea di realizzare un campo da golf ad Ascona comincia a prendere corpo già a partire dal 1925. Nel 1926 la parola «golf» compare per la prima volta negli atti del Patriziato e nel marzo del 1928 nasce ufficialmente il Golf di Ascona. Un’epoca di grandi cambiamenti. Da piccolo borgo di pe scatori, Ascona si preparava a diventare meta turistica e culturale di respiro in ternazionale. È in quegli anni che il Barone Van der Heydt, uomo d’affari e collezionista d’arte tedesco, acquista il Monte Verità. E ne fa un luogo di sog giorno colto ed esclusivo, che darà uno straordinario impulso allo sviluppo tu ristico e culturale della nostra regione.

La clientela internazionale del Monte Verità animerà anche la vita di questo Golf. In quegli anni, uno dei più assi dui frequentatori del Golf di Ascona è Max Emden, facoltoso finanziere tede

sco, che ha appena comperato le Isole di Brissago dalla Baronessa San Legier. Sarà lui il primo presidente del Golf di Ascona, nel 1933. Per questi personag gi Ascona era “la perla del Lago Mag giore”. Qualcuno l’aveva anche defini ta: “la baia più a nord del Mediterra neo”. E di questo campo, allora si dice va che era “il più bel 9 buche d’Euro pa”. È davvero bella la storia di questo Golf. È un intreccio di passioni. La passione per la cultura, per l’arte. E la passione per lo sport. Che è anche una forma d’arte. Oggi il Golf Ascona è ri conosciuto ed apprezzato a livello in ternazionale ed è spesso teatro di even ti agonistici di alto livello».

Un campo da golf, ma non solo … «18 buche, 5578 metri, Par 71, in per fetto equilibrio fra tradizione e innova zione. Disegnato da C.K. Cotton, il percorso del Golf di Ascona è per lo più pianeggiante, e presenta un livello tecnico di tutto rispetto, in grado di mettere alla prova ed appassionare allo stesso modo campioni e principianti. Definite tra le più attraenti della Sviz zera, le buche si snodano tra alberi ma estosi, in un paesaggio naturale di rara bellezza. Un’area di oltre 50 ettari di natura rigogliosa sulle rive del Lago Maggiore, che consente il gioco tutto l’anno grazie anche al clima mite e so leggiato della regione. Quest’anno il

223TICINO WELCOME / SET - NOV 2022 SPORT / GOLF ASCONA

nostro bellissimo “parco da golf” si è arricchito ulteriormente: abbiamo piantato 35 nuovi alberi. Dal 2015 ad oggi abbiamo piantato quasi 200 alberi di oltre 80 varietà differenti. È una co sa bella e importante. Lo ricordiamo sempre. Tutti i golf del mondo hanno un campo da golf. Ma pochi hanno un parco bello come il nostro. E sono con vinto che se tra 100 anni il Golf di Ascona sarà ancora un campo apprez zato a livello internazionale sarà soprat tutto perché avremo saputo gestire e curare sapientemente il nostro bel par co. Il Golf di Ascona è aperto tutto l’anno. Gli ospiti sono i benvenuti e non vi sono limitazioni di handicap. Il ristorante del Golf “Bucadiciannove”, con oltre 120 posti a sedere (sia inter namente che esternamente), un ampio posteggio e soprattutto una location unica, è il luogo ideale anche per pran zi di lavoro, cene aziendali, matrimoni, feste, ecc. Ovviamente è aperto a tutti e non solo ai golfisti. La struttura è an che dotata di un negozio di articoli di golf ed abbigliamento, il “il No. 1 ProShop”, conosciuto ed apprezzato come la “Golf-Boutique” più bella e trendy del mercato svizzero». Progetti nel cassetto …? «La rinnovata passione per il golf e le molte richieste di affiliazione che il Golf di Ascona ha registrato di recente ci hanno regalato nuovo slancio e moti vazione. In ordine di priorità, abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi per accrescere la qualità sportiva del nostro Club. Durante l’inverno abbiamo dato avvio alla prima fase del progetto di ri strutturazione e di ammodernamento degli impianti del campo pratica (dri ving range). Prima fase che prevede l’automatizzazione del taglio dell’erba e della raccolta delle palline. Il progetto però non prevede solo di semplificare la vita a chi lavora. Prevede anche e so prattutto di renderla più bella e diver tente a chi gioca a golf. L’idea è quella di creare un driving range più moder no ed attrattivo, dotato delle tecnologie di ultima generazione al servizio del giocatore. Questo permetterà non da ultimo di migliorare la qualità dell’e sperienza golf anche a quei giocatori che hanno meno tempo e non sempre possono recarsi sul percorso». Come invogliare una persona ad avvicinarsi al golf? «Il golf è uno sport affascinante che conquista chi lo pratica. Quando ero bambino avevo un maestro di golf che diceva sempre: non si smette di gioca re perché si diventa vecchi, si diventa vecchi perché si smette di giocare... Per questo continuava a praticare que sto sport. Perché il golf è lo sport idea le per chi vuole giocare, divertirsi e te nersi in forma per tutta la vita. Per chi non vuole invecchiare, insomma. Nel corpo e nella mente. Un recente stu dio dimostra che, fra tutti gli sport, il golf è quello che più di ogni altro, una volta provato, modifica in positivo l’o pinione che se ne aveva. Ha a che fare, credo, con la sorpresa e l’entusiasmo che tutti noi golfisti abbiamo provato la prima volta che abbiamo azzeccato un tiro: nel vedere che la pallina vola molto, ma molto più distante di quan to avremmo mai immaginato. Una specie di magia. È diffidente nei con fronti del golf solo chi non lo ha mai provato. Per questo si dice che non esistono i non-golfisti: esistono quelli che giocano a golf e quelli che non hanno ancora cominciato. Non mi credete? Venite ad Ascona a provare. La prima lezione ve la offro io…».

TICINO WELCOME / ABBONAMENTI Ticino Welcome Sagl Palazzo Mantegazza Riva Paradiso 2 CH-6900 Lugano-Paradiso Tel. +41 (0)91 985 11 88 info@ticinowelcome.ch www.ticinowelcome.ch SI, DESIDERO SOTTOSCRIVERE UN ABBONAMENTO POSTALE A TICINO WELCOME! DA FATTURARE A: Nome e Cognome: CAPVia: DataTel.:Nazione:Località:/Firma: DA INSERIRE IN UNA BUSTA E SPEDIRE A: Ticino Welcome Sagl Palazzo Mantegazza, Riva Paradiso 2 CH-6900 Lugano-Paradiso o da inviare via e-mail: abbonamenti@ticinowelcome.ch SI, DESIDERO ABBONARMI ALLA NEWSLETTER DI TICINO WELCOME! E-mail:Nome e Cognome: SI, DESIDERO OFFRIRE UN ABBONAMENTO REGALO A TICINO WELCOME! A FAVORE DI: Nome e Cognome: CAPVia: Nazione:Località: DA FATTURARE A: Nome e Cognome: CAPVia: DataTel.:Nazione:Località:/Firma: ABBONAMENTO ANNUO (QUATTRO NUMERI): Svizzera: CHF 32.- (spese postali escluse) SUPPLEMENTO SPESE POSTALI (QUATTRO NUMERI): Svizzera: CHF 9,60.Italia e Comunità Europea: CHF 38.Entro 10 giorni dalla ricezione del tagliando, riceverete il bollettino di pagamento e l’edizione di Ticino Welcome successiva. Salvo disdetta entro il 30 novembre l’abbonamento viene automaticamente rinnovato per l’anno successivo. COMODAMENTE A CASA TUA! MAGGIORI INFORMAZIONI:

Ora presso Winteler AMG Performance Center. Giubiasco | Riazzino | winteler.ch THE STAR IS REBORN La nuova Mercedes-AMG SL.

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